SIURGUS DONIGALA 153 Siurgus Donigala Territorio Comune della Trexenta di 2.230 ab situato nella parte nord orientale, dista da Cagliari 54 km. Il territorio comunale ha una superficie di 76,45 Km2 e raggiunge i 459m slm. Si trova al confine tra la provincia di Cagliari e quella di Nuoro e fa ora parte della Trexenta. Il suo territorio è perlopiù montuoso, è caratterizzato da una vegetazione tipicamente mediterranea, formata da paesaggi di olivastri, lentischi, Lago Mulargia lecci, sugheri e roverella sotto i quali si trovano funghi in abbondanza. In inverno la campagna è ricca di asparagi e lumache. La fauna è quanto mai varia: volpi, cornacchie, falchi, gufi, civette, cinghiali e conigli. Come in tutta la Trexenta le tracce del passato geologico sono numerose: resti di conifere del miocene, calcari ad echinodermi. L’altopiano che circonda il centro abitato è ancora più valorizzato dalla presenza del Lago Mulargia, un lago artificiale creato negli anni ’50, quarto in Europa per portata d’acqua, nel quale si possono pescare trote, anguille e storioni. Il lago è stato riscoperto in questi ultimi anni, con la costruzione di alcune strutture ricettive e la pratica di canoa e canottaggio. Storia e archeologia Il territorio era già abitato in epoca prenuragica come lo testimoniano i circoli megalitici di “Funtana e Figu” sul Monte Antas, “Cuccuru Funtana” sul Monte Eranu. Si tratta di due insediamenti di natura funeraria, databili III millennio a. C., più diffusi nel nord dell’isola, rari nella parte meridionale e per questo motivo particolarmente importanti. In entrambi, uno o due giri di pietre, infisse nel terreno, costituiscono dei recinti con una apertura fiancheggiata in alcuni casi da dei betili di dimensioni maggiori. Il periodo nuragico è attestato dai resti di sette nuraghi di cui sei sono totalmente distrutti mentre il nuraghe “Su Nuraxi” al centro del paese è ancora integro proprio per la sua ubicazione. La presenza umana in epoca romana è testimoniata dalle rovine di alcuni abitati, in particolare nella località detta Ruina Enna. Il periodo fenicio-punico non è documentato. Il nome Seurgus risale a tempi assai remoti, alcuni storici ne attribuiscono l’origine al periodo romano. E’ più probabile invece un’ origine bizantina che deriva dall’esistenza di un monastero sul monte Athos, avente uguale etimologia: “Xiurgòs”. A questo proposito, a testimoniare la presenza di monaci bizantini nel territorio Nuraghe “Su Nuraxi” del paese, ci sono delle rovine di un convento in località 154 “Ortu”, dove sono visibili anche i resti di alcuni edifici e forse di una chiesa. Risalirebbe a quel periodo il culto di San Teodoro, patrono di Siurgus, sconosciuto nella liturgia cattolica ma venerato nella Chiesa Greca. Risalgono al periodo bizantino, invece, molti oggetti rinvenuti durante alcuni scavi archeologici all’interno della torre nuragica. Donigala invece deriverebbe da Domnicalia, possedimento di proprietà esclusivo del giudice, costituito da terre, vigne, pascoli. Con l’arrivo dei mercanti pisani e genovesi in Sardegna, le “domnicalias” diventarono centri di importanti scambi commerciali. Queste antiche abitazioni, sono sparite nel seicento, quando in Sardegna a causa di epidemie di peste molti centri urbani vennero abbandonati. In questo caso i superstiti si stabilirono nella vicina “Domnicalia”. Nel Medio-evo faceva parte del Giudicato di Cagliari e della Curatoria di Seurgus assieme a Mandas, Gesico e Goni. Segui la sorte del Giudicato passando di mano in mano a vari occupanti sino all’abolizione del feudalesimo. Architettura e arte Nel centro storico ancora ben conservato si possono vedere antiche abitazioni in pietra con ampi cortili dove si affacciano i vari locali adibiti a forno, cantina, fucina. La chiesa parrocchiale di S.Teodoro in stile gotico-catalano risale al XVI secolo. Particolare la facciata merlata e il campanile con la sottostante fonte battesimale. Nel centro di Donigala merita una visita la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria, in stile gotico venne ultimata nel 1646. Anche la sua facciata è merlata con tre finestrelle e un portone con arco a tutto sesto. L’interno è ornato da splendidi affreschi e l’altare da un bel retablo in legno dorato. Ad alcuni km del paese troviamo una chiesetta campestre dedicata a Santa Susanna. Chiesa S.Maria Tradizioni popolari Le feste più seguite sono: quella di San Teodoro a Siurgus, il 20 agosto, e quella di Santa Maria, il 7 e 8 settembre, a Donigala, durante la quale si può assistere alla sfilata dei candelieri, spettacolare per l’imponenza dei ceri rituali di Donigala, Dolianova e Nurri. Recentemente è stata riscoperta la fiera del cavallo. Per le feste di Sant’Antonio e San Sebastiano, a gennaio, tutti gli abitanti tagliano legna in campagna per accendere un grande falò. Per quanto riguarda l’attività artigianale è presente la lavorazione della pietra (basso riflessi, sampietrini, targhe…), la lavorazione del legno (cassapanche in stile sardo, parastagius…), la lavorazione del sughero (maizzohasa, sedditas e miniature varie..) e la lavorazione del ferro battuto. Solo a carattere familiare vengono realizzati ricami a intaglio, scialli folcloristici e lavori a uncinetto. La lavorazione del sughero 155