22 febbraio 2014 - n. 8 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IVA ORDINARIA PER L’IMPIANTO IRRIGUO NEL FRUTTETO PRIMO PIANO OSSERVATORIO PAC 2014-2020, SEMINE, È IL MOMENTO BOOM DELLA SOIA DELLE SCELTE NAZIONALI MAIS ANCORA GIÙ ESTERI DOSSIER LA FRANCIA È REGINA DEI TRATTORI EUROPEI SPANDICONCIME, IL MERCATO PREMIA LA TECNOLOGIA www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Diserbo mais LEGGI, LAVORO E FISCO: VENDITA ALL’APERTO DI ORTOFRUTTA, STOP DALLA CASSAZIONE [ EDITORIALE ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 V Terra e Vita 3 errà l’anno in cui, superata la disuguaglianza digitale tra campagna (connessioni a internet nulle o a singhiozzo) e città, la vita sui campi sarà rivoluzionata dalla potenza dell’innovazione tecnologica. Agri- coltori (o contoterzisti) armati di tablet, smartphone e simili disporranno via internet, in tempo reale, di big data, una massa enorme di dati per decidere. Scelte agronomiche e commerciali. Non solo i loro risultati aziendali, non solo le prove condotte su terreni e colture della propria impresa, non solo rese-umidità-fertilità rilevati in diretta da mietitrebbie e trattori hi-tech (è il presente), anche i dati di altre (molte) aziende agricole. Valuteranno i risultati ottenuti in più ambienti, le tecnologie, le strategie di gestione e adatteranno di conseguenza le dosi dei fertilizzanti, i trattamenti, modalità e quantità delle irrigazioni, lavorazioni (o no) dei terreni. È la punta avanzata del precision farming. Un’arma in più nei confronti dell’imprevedibilità Se la tecnologia va on line climatica e quindi della gestione dei rischi. E non solo. Potranno stimare con molto anticipo le rese (l’unica variabile resterà il clima, ma chissà). E dunque (magari) contrattare in anticipo le condizioni di vendita del loro prodotto (ma qui la tecnologia, da sola, non aiuta). Better data, better decision (dati migliori, decisioni migliori) è lo slogan di una DI BEATRICE TONI delle società che negli Usa si occupa proprio di questo: raccolta e analisi dati. Nella Silicon valley le start up che tirano sono quelle che gestiscono dati agricoli, previsioni meteo, strumenti per incrementare le rese. La gara delle multinazionali è ad accaparrarsi i “numeri” dell’agricoltura per fornire consulenza alle aziende. In tempo reale. Dati, non stime, sicuramente di grande interesse anche per chi commercia in materie prime o specula in borsa: quanto sarebbero disposti a pagarli? Il business è stato stimato di recente in 20 miliardi di dollari. E pochi giorni fa il presidente Obama ha lanciato un “fondo clima” da un miliardo di $ (non solo aiuti, anche ricerca-tecnologia-infrastrutture). Un circuito virtuoso che parte dalle informazioni produttive sinora archiviate, e rimaste, nei computer delle aziende. Ora potranno essere trasferite wireless, senza fili, ai server di una società che su questa base fornirà suggerimenti agronomici molto più precisi del solito (distanze di semina, profondità, dosi…). Gli agricoltori li riceveranno via I-pad. Pagando, probabilmente. E mentre in Italia e in Europa infuria il dibattito sugli ogm e quello, più sotterraneo, sulla spartizione dei fondi di quest’ultima Pac, negli States gli agricoltori cominciano a porsi interrogativi di tipo nuovo: chi avrà il possesso di questo tesoretto di dati e quindi l’opportunità di sfruttarli? Pochi o molti? Come saranno gestite le informazioni? I produttori dovrebbero essere pagati per fornirle? Quesiti che fanno impallidire la querelle ogm sì-ogm no. E ripropongono un solo tema, non tanto quello della “bontà” o meno della tecnologia, quanto dell’uso che se ne fa e soprattutto a favore di chi. [email protected] n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ I LETTORI LA PENSANO COSÌ ] Terra e Vita 5 Big Data, la strada per la competitività L mole di dati che questi sistemi ci mettono a a gestione e raccolta dei dati in zoodisposizione necessita di nuove competenze tecnia e in agricoltura è sempre stata sia culturali che informatiche, per eseguire strutturalmente complicata. In passale analisi in modo corretto, e ottenere effetti to sono stati sviluppati sistemi basati sulla positivi sulla gestione generale dell’azienda statistica per avere un minimo di indicaziorio, potranno inserire una serie di dati sia di agricola o zootecnica. Per questo allo sforzo ni su dove il settore stava andando, gestiti tipo economico e gestionale (precision farper l’acquisto dovrebbe seguirne uno molto da soggetti spesso esterni alle aziende agriming, produzioni, tipo di lavorazioni, ecc) più grande di formazione personale da parcole. te dell’imprenditore per massimizzare il sia di tipo burocratico e di controllo (piani Questi sistemi, già intrinsecamente imcolturali, quaderno di campagna, tracciabilvantaggio dell’investimento. precisi, venivano alimentati tà, ecc…). Questi sistemi, una volta impleInoltre la difficoltà di metcon dati spesso poco o nulla OCCORRONO mentati, restituiranno agli agricoltori una tere in rete i dati a livello comverificati e raccolti attraverso PROTOCOLLI COMUNI serie di analisi utilissime per migliorare l’efprensoriale complica la reavalutazioni soggettive. Negli PER LA RACCOLTA ficienza aziendale, permettendo inoltre una lizzazione di analisi in grado ultimi anni lo sviluppo tecnoE L’ELABORAZIONE tracciabilità a basso costo. Alle istituzioni di dare elementi di valutaziologico ha messo disposizione, DEI DATI forniranno invece una fotografia reale dello ne del proprio operato rispetprima in zootecnia e poi in stato dell’economia agricola regionale, non to a quello della media degli agricoltura, tecnologie, a costi mediata da filtri impropri, unito a un sistealtri imprenditori nello stesso territorio sensati, in grado di rilevare in modo oggettima di controlli con costi molto inferiori. (benchmark). vo e preciso dati con una precisione quasi È evidente che i nodi da sciogliere, per Ma ci sono novità. Ad esempio, la regioassoluta. Questo sviluppo però, è avvenuto ottenere questi risultati, sono ancora parecne Lombardia sta studiando dei sistemi bain modo molto disordinato: uno dei maggiochi ma questa è sicuramente la strada maesati sul web, evoluzione di quelli usati oggi ri problemi è rappresentato dal fatto che i stra per portare la nostra agricoltura a creper la gestione della Pac: gli agricoltori, divari sistemi oggi sul mercato parlano lingue scere in termini di efficienza e competitività. rettamente o tramite le loro associazioni, olinformatiche e di organizzazione dei dati Giuseppe Elias tre a gestire le politiche di aiuto comunitamolto diverse, per cui è difficile e a volte impossibile, confrontare le informazioni provenienti dai vari sistemi. Perciò sarebbe a creazione di un database con dati produttivi per coltura (per varietà, per tipo di molto importante definire protocolli comuni terreno, per tipo di concimazione, per tipo di irrigazione o in asciutta, corredata da di esportazione dei dati, a cui tutti i produtdati meteo di zona, ecc.) sarebbe una grossa opportunità per l’agricoltore, per ottimizzatori di queste tecnologie si debbano attenere. re le coltivazioni e migliorare le produzioni sia in termini quantitativi che qualitativi e di Questi sistemi sono stati, a volte, anche conseguenza il reddito. osteggiati da chi, prima dell’avvento di quePer farlo, però, chi raccoglie e gestisce questi dati dev’essere una struttura ste tecnologie, raccoglieva, ordinava e difautonoma al di sopra delle parti, che analizza i dati, poi li rende disponibili in forma fondeva i dati. È evidente che se questi dati anonima a chi li chiede, dietro pagamento (esclusi gli agricoltori che li forniscono). In sono detenuti da chi ha interessi di tipo che senso forma anonima? Nel senso che non può essere fornito commerciale e affini si può avere la tentazioil risultato di una singola azienda, ma i dati per macro area o al ne di manipolarli per orientare, ad esempio, massimo per zona omogenea. un mercato. Questo spiega certe resistenze È chiaro che la comunicazione dei dati da parte delle aziende alla diffusione di tali tecnologie. Oggi però agricole dev’essere volontaria e consapevole; in alternativa, chi sono presenti strumenti di rilevazione avannon fornisce i dati, ma ne vuole usufruire, pagherà per averzatissimi: i sistemi di gestione della manli. Speriamo solo che chi deve controllare ed eventualmente dria, il precision farming sulle macchine da legiferare in materia lo faccia velocemente, perché quello che potrebbe essere un raccolta ecc…Tecnologie che mettono a divantaggio per l’agricoltura in generale, rischia di diventare solo un vantaggio per i pochi sposizione dell’imprenditore dati oggettivi in grado di gestire tali informazioni. così precisi che, se usati nel modo corretto, Non solo. Dati produttivi in tempo reale permetterebbero a speculatori, grossi facilitano moltissimo le decisioni strategicommercianti internazionali, gdo ecc, in caso di carenza di prodotto o eccesso di che. Proprio l’uso corretto, però, rappresenproduzione, di lucrare ancora di più sui prezzi dei prodotti agricoli a danno degli ta la maggiore difficoltà. Infatti l’enorme agricoltori e dei consumatori finali. G.B. L CONTROLLI Una legge in fretta [ METEO ] 6 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 24 E MARTEDÌ 25 MERCOLEDÌ 26 E GIOVEDÌ 27 Variabile Isolate piogge Nebbie Piogge Qualche pioggia Piogge Variabile Bel tempo Variabile Cominciano le giornate di bel tempo, anche se nel fine settimana si guasterà un pò. Le temperature inizialmente saranno in aumento, poi stazionarie. Al nord nuvolosità variabile, più intensa su Piemonte e Lombardia, con locali precipitazioni, anche nevose oltre i 1.000 m. Nelle ore notturne banchi di nebbia in Pianura padana. Al centro e al sud, poco nuvoloso, salvo locali addensamenti sui rilievi, ma senza piogge. Temperature in graduale aumento. Sulle regioni settentrionali, nuvolosità variabile, in graduale aumento sull’arco alpino e su tutta la Pianura padana, dove potranno aversi precipitazioni sparse, più probabili su Piemonte e Liguria. Qualche nevicata sui rilievi sopra i 1.000 m. Al centro e al sud, da poco nuvoloso a nuvoloso, con locali addensamenti nelle zone interne, dove saranno possibili brevi piogge. Temperature praticamente stazionarie, in lieve diminuzione al nord. SERENO VARIABILE VENERDÌ 28, SABATO 1 E DOMENICA 2 NUVOLOSO PIOGGIA Al nord e al centro molto nuvoloso, con precipitazioni sparse che potranno essere diffuse sul Triveneto e sull’Emilia-Romagna. Locali rovesci nelle zone interne e sui rilievi, specie quelli dell’appennino centrale. A fine periodo, locali schiarite su Piemonte e Liguria. Al sud, nuvolosità irregolare, più intensa su Basilicata e Calabria, dove potranno aversi precipitazioni sparse. Temperature senza notevoli variazioni. NEBBIA TEMPORALI NEVE Una nuova dimensione nella distribuzione dei fertilizzanti AXIS 30.1: massima omogeneità e precisione nella CONCIMAZIONE. Claudio MARTELLI, Azienda agricola IL RACCOLTO, S.Pietro in Casale (BO). Axis 30.1, insieme ad un altro spandiconcime Kuhn, copre le necessità di lavoro su una superficie di 3500 ettari coltivata a frumento, mais, sorgo ed erba medica. “Abbiamo ridotto della metà i tempi di distribuzione dei concimi” “La semplicità d’uso riduce fortemente sia i tempi improduttivi, sia quelli per la distribuzione, evitando sovrapposizione e fallanze anche in prossimità dei bordi dell’appezzamento. La semplice regolazione del computer Quantron E permette un controllo totale del 0611-PROD-AXIS-210-297-IT lavoro in ogni istante” “Grazie all’altissima precisione di distribuzione Axis dà un importante contributo all’omogeneità produttiva” “La precisione di Axis si declina nell’omogeneità distributiva, che viene mantenuta automaticamente anche variando la velocità di distribuzione e la granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un www.kuhn.it fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in un’azienda di 3500 ettari.” coltivazioni l allevamento l paesaggio be strong, be KUHN 8 [ SOMMARIO ] Terra e Vita [ PAC, LE SCELTE NAZIONALI ] PAGINA 10 [ È BOOM PER LA SOIA ] PAGINA 14 n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] PAGINA 35 [ DOSSIER SPANDICONCIME ] PAGINA 60 [ EDITORIALE ] &/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni Anno LV - Numero 8 - 22 febbraio 2014 www.agricoltura24.com shopping su: www.edagricole.it 22 febbraio 2014 - n. 8 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IVA ORDINARIA PER L’IMPIANTO IRRIGUO NEL FRUTTETO PRIMO PIANO OSSERVATORIO PAC 2014-2020, SEMINE, È IL MOMENTO BOOM DELLA SOIA DELLE SCELTE NAZIONALI MAIS ANCORA GIÙ ESTERI DOSSIER LA FRANCIA È REGINA DEI TRATTORI EUROPEI SPANDICONCIME, IL MERCATO PREMIA LA TECNOLOGIA Se la tecnologia va on line DI BEATRICE TONI PAG. 3 I LETTORI LA PENSANO COSì - Big Data, la strada per la competitività PAG. 5 PAG. 10 OSSERVATORIO IN CAMPO - Boom della soia, mais ancora giù DI F. BARTOLOZZI - O. REPETTI - F. TESIO PAG. 14 - La barbabietola rivede quota 5omila ettari DI GIANNI GNUDI PAG. 15 L’OPINIONE - Granoturco italiano in discesa, estero su DI MASSIMO BATTISTI PAG. 16 TRANSGENICO - Gli ogm nella palude elettorale PAG. 17 ESTERI - Francia regina dei trattori europei DI FRANCESCO BARTOLOZZI PAG. 18 FRUTTICOLTURA - Kiwi, il rilancio dei cloni a polpa gialla DI MARIO PARISI PAG. 20 TERRITORIO - Rischio idrogeologico, il pian0 Anbi PAG. 21 Vendita all’aperto di ortofrutta. Stop dalla Cassazione DI MASSIMO DAMOCLE PAG. 22 Affitto fondi, entro il 2 marzo la registrazione cumulativa DI CORRADO FUSAI PAG. 24 PAG. 26 Effetto pioggia sul diserbo preventivo DI DENIS BARTOLINI PAG. 36 Quando basta il post-emergenza PAG. 44 Sorgo, occhio alle semine anticipate PAG. 50 Rischio resistenza diffusa PAG. 54 [ PRIMO PIANO ] 2014-2020 - Nuova Pac, le scelte nazionali DI ANGELO FRASCARELLI www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Diserbo mais LEGGI, LAVORO E FISCO: VENDITA ALL’APERTO DI ORTOFRUTTA, STOP DALLA CASSAZIONE $)2%44/2% 2%30/.3!"),% Beatrice Toni 2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami, Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca, Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi 3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.% 4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.! REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT [ ATTUALITÀ ] DI FEDERICA LEVI DI FEDERICA LEVI 5&&)#)/ '2!&)#/ EMMEGI GROUP srl 02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone 02/02)%4!2)/ %$ %$)4/2% New Business Media srl 3%$% ,%'!,% Via Eritrea, 21 - 20157 Milano [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Filo diretto con l’esperto - Impianto irriguo in frutteto. L’Iva è quella ordinaria A CURA DI D. BIGNAMI 3%$% /0%2!4)6! Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna 5&&)#)/ 05"",)#)4® Tel. +39/051/6575.822 - Fax +39/051/6575.853 [email protected] 5&&)#)/ 42!&&)#/ Tel. +39/051 6575.842 [email protected] 34!-0! Arti Grafiche Boccia spa Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 SALERNO [ SPECIALE DISERBO MAIS ] [ SOMMARIO ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 9 numero 8/22 febbraio 2014 Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 20 febbraio 2014 3%26):)/ #,)%.4) 0%2)/$)#) [email protected] Tel. +39 /02/3909.0440 - Fax +39/02/3909.0335 Abbonamento annuo: Euro 99,00 Arretrati (disponibili i sei mesi precedenti): Euro 3,96 Estero: Abbonamento annuo prioritaria: Euro 305,00 Bonifico bancario su IBAN: IT02 F055 8401 7130 0000 0019 323 intestato a: Tecniche Nuove spa (allego fotocopia) L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile 2EGISTRAZIONE 4RIBUNALE DI "OLOGNA N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv 2/# N DEL DICEMBRE )33. !SSOCIATO A !DERENTE A ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2- LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI PERIODICI AGRICOLI EUROPEI Responsabilità: LA RIPRODUZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI E ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA NONCHÏ LA LORO TRADUZIO NE Ò RISERVATA E NON PUÛ AVVENIRE SENZA ESPRESSA AUTORIZZAZIONE DELLA #ASA %DITRICE ) MANOSCRITTI E LE ILLUSTRAZIONI INVIATI ALLA REDAZIONE NON SARANNO RESTITUITI ANCHE SE NON PUBBLICATI E LA #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSABILITË PER IL CASO CHE SI TRATTI DI ESEM PLARI UNICI ,A #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSA BILITË PER I CASI DI EVENTUALI ERRORI CONTENUTI NEGLI ARTICOLI PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA Ai sensi del D.Lgs 196/03 garantiamo che i dati forniti saranno da noi custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente ai fini commerciali e promozionali della nostra attività. 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PAPARELLA PAG. 66 FRUTTICOLTURA - Susino europeo, due novità che anticipano la raccolta DI JESSIKA PINI PAG. 70 DIFESA DELLE COLTURE - Trattare la bolla a rottura gemme DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI PAG. 72 - Trapianti sani di pomodoro DI FRANCESCO CORVI PAG. 73 - Scortecciamento anti-cocciniglie DI ARTURO CAPONERO PAG. 74 METEO PAG. 6 DAL PALAZZO PAG. 13 REGIONI - Lombardia. Espropri Brebemi, agricoltori in attesa di 2,5 milioni di euro DI DU. BIGNAMI PAG. 30 APPUNTAMENTI - 5-7 marzo. BioEnergy Italy torna a Cremona con biomasse e bioenergie PAG. 34 INFORMAZIONI DALLE IMPRESE PAG. 75 ANNUNCI PAG. 77 LETTERE PAG. 89 - Prezzi dei prodotti agricoli PAG. 80 - Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto PAG. 84 - Prezzi dei prodotti ortofrutticoli PAG. 86 - Il borsino dell’ortofrutta biologica PAG. 88 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] [ RUBRICHE ] [ PERISCOPIO ] TENDENZE E MERCATI 10 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 2014-2020 In Italia il modello irlandese con regione unica e sostegno accoppiato Nuova Pac, le scelte nazionali DI ANGELO FRASCARELLI Aiuto medio da pagamenti diretti: circa 320 €/ha. Valore dei titoli diverso per ogni agricoltore: dipenderà dalla situazione del 2014 I l processo decisionale della Pac 2014-2020 prosegue a ritmi serrati. Il 17 dicembre 2013 sono stati approvati i regolamenti di base. Sono in fase di predisposizione i regolamenti delegati e i regolamenti di esecuzione della Commissione, la cui approvazione è prevista per marzo 2014. Entro il 1° agosto 2014, l’Italia deve adottare le numerose scelte di attuazione della Pac a livello nazionale (tab. 1). Le scelte nazionali sulla Pac 2014-2020 saranno fondamentali per definire il valore dei titoli di ogni agricoltore. Infatti il Reg. 1307/2013 attribuisce agli Stati membri una notevole flessibilità nell’implementazione della nuova Pac. Le scelte nazionali coinvolgono un elevatissimo numero di argomenti (tab. 2) che sono fondamentali per il futuro del sostegno di ogni agricoltore. Solo dopo le scelte nazionali, saremo in grado di rispondere alla domanda oggi posta dalla maggior parte degli agricoltori: quale sarà il valore dei titoli nella nuova Pac? Gli argomenti che influiscono sul loro valore sono tre: - le tipologie di pagamenti diretti; - la regionalizzazione; - la convergenza. Le scelte relative a questi tre punti dovranno essere TAB. 1 – LE TAPPE DEL NEGOZIATO SULLA PAC 2014-2020 17 dicembre 2013 Approvazione al Consiglio dei regolamenti di base, Reg (UE) n.: - 1305/2013 – sviluppo rurale - 1306/2013 – finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac - 1307/2013 – pagamenti diretti - 1308/2013 – Ocm unica - 1310/2013 – regolamento transitorio marzo 2014 Approvazione regolamenti delegati e di esecuzione della Commissione 1° agosto 2014 Scelte nazionali sulla Pac adottate dalla Conferenza Stato-Regioni entro il 1° agosto 2014, ma è presumibile che la decisione avverrà in anticipo. Le Regioni e il Ministero hanno già trovato un compromesso su molti argomenti. SETTE TIPI DI PAGAMENTI La nuova Pac 2014-2020 prevede un’articolazione dei pagamenti diretti in sette tipologie, obbligatorie o facoltative per gli Stati membri, da attivare entro percentuali del massimale nazionale (tab. 3). Il dibattito in Italia sulle componenti da attivare e sulle percentuali è ancora aperto, tuttavia si vanno delineando alcune ipotesi (tab. 3): - il pagamento di base dovrebbe essere fissato tra il 43 e il 48% del massimale nazionale; - il pagamento ecologico (greening) è fisso al 30%; - il pagamento per i giovani agricoltori dovrebbe essere fissato nella percentuale massima del 2%; - il pagamento per le zone con vincoli naturali non dovrebbe essere attivato per evi- n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita 11 TAB. 2 – LE SCELTE NAZIONALI DELLA PAC 2014-2020 ARGOMENTO DEFINIZIONI E ATTIVAZIONE TITOLI (obbligatoria) TIPO DI SCELTA SCADENZA Attività minima agricola, inclusione pascoli magri, superfici da escludere in quanto utilizzate prevalentemente per attività non agricole Entrata in vigore Regolamento Stati membri possono decidere di non erogare pagamenti sotto REQUISITI MINIMI (FACOLTATIVA) Gli 400 € o sotto 0,5 ha Entrata in vigore Regolamento RISERVA NAZIONALE O REGIONALE (facoltativa) Costituire riserve per vari scopi Entrata in vigore Regolamento TRASFERIMENTO TITOLI (facoltativa) Trasferibilità titoli tra diverse regioni e solo tra agricoltori attivi Entrata in vigore Regolamento FLESSIBILITÀ (facoltativa) Stabilire se trasferire risorse tra i due pilastri, fino al 15% 31/12/2013 PRIMA ASSEGNAZIONE (facoltativa) Concedere titoli anche a chi non ha fatto domanda nel 2103 01/08/2014 AGRICOLTORE ATTIVO (obbligatoria) Integrazione Black list, definizione dei soggetti con attività principale non agricola, soglia esenzione 31/12//2013 REGIONALIZZAZIONE (obbligatoria) Decidere se livellare il pagamento di base a livello regionale anziché nazionale, definendo le “regioni” e i criteri con cui ripartire tra di esse il massimale nazionale 31/07/2014 CONVERGENZA INTERNA (facoltativa) Scegliere il modello di convergenza del valore dei titoli tra beneficiari 01/08/2014 DEGRESSIVITÀ E CAPPING (obbligatoria) Scegliere la percentuale (almeno 5%) di taglio dell’ammontare di pagamenti sopra i 150mila € e decidere se applicare il capping 01/08/2014 PAGAMENTO REDISTRIBUTIVO AI PRIMI ETTARI (facoltativo) Decidere se attivarlo, la percentuale del massimale da destinarvi (0-30%), gli ettari a cui destinarlo (0-30), se abolire degressività e capping 1/8 di ogni anno PAGAMENTO ECOLOGICO O GREENING (obbligatoria) Greening fisso o % del valore dei titoli del beneficiario; applicazione regionale; pratiche equivalenti, certificazione, superfici a valenza ambientale 01/08/2014 AREE SVANTAGGIATE (facoltativa) Decidere se attivare il pagamento e fino a che percentuale del massimale (0-5%), a quali aree riservarlo, se limitare il numero di ha per azienda, se applicarlo a livello nazionale o regionale 01/08/2014 GIOVANI AGRICOLTORI (obbligatoria) Decidere la % del massimale (0-2%) da destinare e le modalità di calcolo. 01/08/2014 SOSTEGNO ACCOPPIATO (facoltativa) Decidere la % del massimale nazionale (0-15%) e i prodotti a cui destinarlo 1/8 dell’anno precedente PICCOLI AGRICOLTORI (facoltativa) Decidere se applicare il regime dei piccoli agricoltori e scegliere tra tre diverse modalità di calcolo. 01/08/2014 tare sovrapposizioni con il secondo pilastro (Psr); - il pagamento ridistributivo è la tipologia più incerta: potrebbe essere applicato al 5%, anche perché esso è sostitutivo dell’applicazione della degressività; - il pagamento accoppiato potrebbe essere applicato nella percentuale massima del 15% (13% + 2% per le piante proteiche), al fine di incoraggiare la produzione nei settori in difficoltà; - il pagamento per i piccoli agricoltori sarà attivato per ragioni di semplificazione (esclusione dall’applicazione del greening e dai controlli della condizionalità). La tipologia più importante è il pagamento di base, perché solo gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base possono accedere alle altre tipologie di pagamento (ad eccezione del pagamento accoppiato che è svincolato dagli altri pagamenti). Il pagamento di base è imperniato su titoli all aiutodisaccoppiati. Dal 1° gennaio 2015, gli attuali titoli storici lasceranno il posto ai nuovi titoli. Il pagamento di base è sog- getto alla regionalizzazione e alla convergenza. In altre parole, i pagamenti diretti devono evolvere verso un valore uniforme dei titoli a livello nazionale o regionale (regionalizzazione), abbandonando gradualmente i riferimenti storici (convergenza). REGIONALIZZAZIONE I nuovi titoli saranno soggetti [ PRIMO PIANO ] 12 Terra e Vita IL CALCOLO Titoli, il valore unitario D al 2015 al 2019, il valore dei titoli dipenderà dal loro valore unitario iniziale, calcolato per singolo agricoltore. Il valore unitario iniziale viene fissato nel 2015, ma sulla base degli importi del 2014. Il valore unitario iniziale si ottiene dalla seguente formula: V = (x / y) * (A / B) V = valore unitario iniziale dei titoli. x = massimale nazionale o regionale del pagamento di base nel 2015; y = importo dei pagamenti erogati o valore dei titoli a livello nazionale o regionale per il 2014. A = pagamenti ricevuti o valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014. B = numero dei titoli (= numero ettari ammissibili) nel 2015a livello nazionale o regionale. Il rapporto (x / y) dipende dallo Stato membro ed è indipendente dalla situazione di ogni agricoltore. L’Italia sceglierà il “modello irlandese”, con un pagamento di base tra il 43% e il 48%, a cui si aggiunge il pagamento greening al 30%; quindi il rapporto (x / y) potrebbe assumere un valore di 0,73-0,78. Il rapporto (A / B), invece, dipende dalla situazione individuale di ogni agricoltore. Il valore A può essere calcolato, a discrezione dello Stato membro, in due modi: 1) a partire dai pagamenti ricevuti dall’agricoltore nel 2014; alla regionalizzazione, che consiste in un valore uniforme per ettaro per tutti gli agricoltori, pari alla media dei pagamenti diretti a livello nazionale o regionale. TAB. 3 La regione può essere individuata in base alle caratteristiche agronomiche e socioeconomiche (es. pianura, collina e montagna), al potenziale agricolo regionale e alla strut- AIUTI DIRETTI: LE IPOTESI ITALIANE PAGAMENTI OBBLIGATORI PER GLI STATI MEMBRI 1) pagamento di base 2) pagamento ecologico (greening) 3) pagamento giovani agricoltori max 68% 48% (*) 30% 30% fino al 2% 2% PAGAMENTI FACOLTATIVI PER GLI STATI MEMBRI 4) pagamento ridistributivo per i primi ettari fino al 30% 5% 5) pagamento alle aree svantaggiate fino al 5% 0% 6) pagamento accoppiato fino al 15% 15% 7) pagamento piccoli agricoltori fino al 10% (**) (*) compresa la riserva nazionale. (**) pagamento semplificato che sostituisce le altre tipologie di pagamenti. n. 8/2014 22 febbraio 2014 2) a partire dal valore dei titoli detenuti dall’agricoltore al 15.05.2014, compresi i titoli speciali. Nel primo caso, i pagamenti ricevuti possono tener conto anche dei pagamenti dell’Art. 68, ma solo in alcuni casi. Se il settore interessato dall’Art. 68 avrà il sostegno accoppiato nella nuova Pac (come potrebbe essere il caso della carne bovina), i pagamenti ricevuti non tengono conto dell’Art. 68. Viceversa, se il settore interessato dall’Art. 68, non avrà il sostegno accoppiato nella nuova Pac. Nel secondo caso, un agricoltore è considerato detentore dei titoli al 15 maggio 2014 se i titoli sono assegnati o trasferiti definitivamente; in altre parole i titoli presi in affitto non sono validi ai fini del calcolo della componente storica. L’ipotesi più accreditata è che l’Italia scelga il metodo dei pagamenti ricevuti. In tal caso, l’agricoltore deve massimizzare i pagamenti che riceverà nel 2014. La determinazione del valore unitario iniziale dei titoli evidenzia l’importanza dell’anno 2014 ai fini del trascinamento del valore dei titoli storici che tiene conto dei pagamenti ricevuti o del valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014. In sintesi, è rilevante sottolineare che il valore unitario iniziale tiene conto di due fattori: - i riferimenti storici, riferiti all’anno 2014; - il numero di ettari ammissibili riferiti all’anno 2015. Se l’agricoltore nel 2015 avrà pochi ettari, il valore storico dei pagamenti diretti si spalmerà su pochi ettari; se l’agricoltore nel 2015 avrà molti ettari, il valore storico dei pagamenti diretti A.F. si spalmerà su molti ettari. tura istituzionale o amministrativa (es. le Regioni o le Province). Le Regioni e il Ministero hanno abbozzato un compromesso che prevede una regione unica nazionale, allo scopo di evitare il frazionamento del massimale nazionale in massimali regionali, che comporterebbe forti complicazioni applicative. CONVERGENZA La regionalizzazione provoca un effetto penalizzante per gli agricoltori che attuamente hanno titoli di valore elevato, soprattutto se si applica la regionalizzazione con regione unica nazionale. Per questa ragione la nuova Pac prevede il meccanismo della convergenza. Essa consiste in un passaggio graduale tra il vecchio e il nuovo sistema, evitando di penalizzare eccessivamente gli agricoltori con titoli di valori elevato. Ogni Stato membro può applicare la convergenza secondo tre diverse modalità (tab. 4): 1) convergenza totale al 2015; 2) convergenza totale al 2019; 3) convergenza parziale al 2019 o modello “irlandese”. Il meccanismo della convergenza è molto importante per gli agricoltori che possiedono titoli storici di valore elevato (allevatori, tabacchicoltori, olivicoltori, risicoltori, ecc.). Per evitare di penalizzare eccessivamente tali agricoltori, in Italia, l’opzione dominante in Italia è quella di applicare il modello “irlandese”. [ PRIMO PIANO ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 TAB. 4 CONVERGENZA, TRE METODI METODI DI CONVERGENZA Valore uniforme dei titoli dal 2015. TOTALE AL 2019 Lo Stato membro stabilisce il valore unitario iniziale al 2015 e finale al 2019 e determina gli step annuali di convergenza. Al termine del periodo di convergenza (2019) tutti gli agricoltori avranno un valore uniforme dei titoli. PARZIALE AL 2019 (MODELLO IRLANDESE ) DAL PALAZZO DI MASSIMO ALIPRANDI DESCRIZIONE TOTALE AL 2015 Lo Stato membro stabilisce il valore unitario iniziale al 2015 e determina gli step annuali di convergenza, senza raggiungere un valore uniforme dei titoli nel 2019. La scelta definitiva spetta agli Stati membri che dovranno decidere entro il 1° agosto 2014, per poi applicarla dal 1° gennaio 2015. In Italia, la maggior parte delle Organizzazioni professionali e dei decisori politici (Ministero, Regioni) sono orientati a questa opzione. IL MODELLO IRLANDESE Il modello di convergenza parziale o modello irlandese prevede un graduale passaggio dagli attuali livelli dei titoli verso livelli più omogenei, senza raggiungere un valore uniforme dei titoli nel 2019. Questo modello riduce anche l’impatto della regionalizzazione con regione unica nazionale. Infatti il modello irlandese prevede che: - i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale; - il pagamento greening sarà individuale ovvero sarà calcolato per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base; di conseguenza gli agricoltori che avranno un titolo più elevato avranno anche un pagamento greening più elevato; - all’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore medio nazionale/regionale al 2019 (per l’Italia significa circa 200 euro/ha, includendo il pagamento di base e il greening); - gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media regionale/nazionale otterranno un aumento graduale, pari a un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore medio nazionale/regionale nel 2019. LE SCELTE DELL ITALIA Gli Stati membri devono adottare importantissime scelte entro il 1° agosto 2014. Il dibattito in Italia è già avviato e si auspica che il Ministero e le Regioni, in Conferenza Stato-Regioni, trovino un accordo in anticipo rispetto alla data del 1° agosto 2014. Gli agricoltori hanno la necessità di avere certezze sull’applicazione di questa nuova Pac. Alcune scelte sono già ben delineate: regione unica e “modello irlandese”. L’obiettivo finale della nuova Pac è di raggiungere un pagamento uniforme per ettaro, ma questo obiettivo non sarà realizzato entro il 2019, per evitare di penalizzare eccessivamente i beneficiari storici dei pagamenti diretti. Terra e Vita 13 Il Governo di Enrico Letta, sfiduciato dal suo stesso partito, ha lasciato il posto a quello di Matteo Renzi. È così caduto nel nulla anche il patto di Governo “Impegno Italia” proposto da Letta nel quale si parlava di “un’Italia più competitiva e giusta che punta sulle straordinarie risorse di cui dispone: l’ambiente, il territorio, il patrimonio agroalimentare”. CAMERA Il decreto legge sugli interventi urgenti per l’avvio del Piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche e l’Expo 2015 ha superato l’esame dell’Aula di Montecitorio ed è passato al Senato per la definitiva conversione in legge. Sono stati confermati gli emendamenti riguardanti agroalimentare (cancellazione della prima rata di aumento dell’accisa sulla birra) e la pesca (estensione alle aziende ittiche dei comitati per l’internazionalizzazione). La Commissione Agricoltura della quale è entrata a far parte l’ex ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo (Ncd) in sostituzione dell’on. Filippo Piccone, ha espresso un parere favorevole sul decreto legge “milleproroghe”, già approvato dal Senato, con alcune osservazioni in merito alla sicurezza degli operatori di macchine agricole, all’operatività del Sistri e alla prevenzione degli incendi connessa con la detenzione di piccoli depositi di carburante agricolo. Nella valutazione che la Commissione Agricoltura ha espresso sul disegno di legge europea 2013 bis (disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Ue) c’è un parere contrario agli emendamenti volti ad abrogare gli articoli con i quali si innalzava dal 12 al 20% il contenuto minimo di frutta naturale nelle bevande a base di frutta. In Commissione Agricoltura il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione ha risposto a interrogazioni di Mongiello (Pd) sulla tutela del made in italy agroalimentare, in relazione ad alcuni falsi prodotti del made in Italy presenti alla Fiera Anuga di Colonia nel 2013, a Oliverio (Pd) sui danni causati dai cinghiali selvatici all’agricoltura e alla zootecnia, con particolare riferimento alla situazione del comune di Maierato (Vibo Valentia) e sulla tutela della produzione e della qualità del grano duro italiano, anche in relazione alle importazioni dall’estero. SENATO Con l’approvazione di due risoluzioni, la Commissione Agricoltura ha espresso il suo parere su altrettanti atti comunitari. La prima ha riguardato le proposte di direttive europee sulla clonazione di animali delle specie bovina, suina, ovina, caprina ed equina allevati e fatti riprodurre a fini agricoli e sull’immissione sul mercato di prodotti alimentari ottenuti da cloni animali. In sostanza sono stati condivisi il divieto, a titolo provvisorio, da parte degli Stati membri della clonazione di animali, dell’immissione sul mercato di cloni animali e di cloni embrionali e dell’immissione sul mercato dei prodotti da essi derivati. La seconda risoluzione è relativa alla nuova proposta di regolamento europeo sui nuovi prodotti alimentari che pone un forte accento sulla semplificazione e lo snellimento del processo normativo, migliorando la competitività dell’industria alimentare europea, salvaguardando la sicurezza dei prodotti alimentari e mantenendo un elevato livello di tutela della salute pubblica. 14 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 OSSERVATORIO IN CAMPO Proteoleaginosa in crescita di 40-50mila ettari. Il cereale perde un altro 10% Boom della soia, mais ancora giù DI F. BARTOLOZZI - O. REPETTI - F. TESIO Problemi di reperimento del seme. Sale anche l e rba medica «In effetti – continua Nardi – questa coltura sembra destinata a beneficiare maggiormente della diminuzione del mais: non certo fino a un raddoppio della sua superficie, come qualcuno azzarda, ma quasi certamente è possibile una crescita di 40-50mila ettari». E con le richieste in aumento arrivano i primi problemi di approvvigionamento. «Qualche carenza di disponibilità di seme certificato di qualità e controllato potrebbe verificarsi – ragiona Nardi – anche se poi, come registrato lo scorso anno con una situazione abbastanza analoga, il mercato è riuscito a rispondere alle esi- genze e a fare arrivare il seme – talvolta in modo non legale – all’agricoltore». Nardi chiude con un passaggio sulle altre colture. «La bietola è in ripresa (vedi box, ndr), così come pomodoro, erba medica e colture prative. Il girasole rimane vincolato alle aree centrali, perché al nord soffre la concorrenza della soia, ma non dovrebbe perdere superfcie». Andiamo in campo a cercare conferme. Il Veneto è una delle roccaforti della soia. Qui le oleaginose hanno resistito anche quando altrove erano praticamente scomparse. E da qui, a quanto pare, intendono guidare la riscossa. Nel Vene- Foto Kverneland G li esiti della campagna 2013 si riverberano sulle intenzioni di semina 2014. E così, dopo i risultati deludenti della scorsa annata, il mais paga ancora dazio, a favore di un’altra coltura primaverile, la soia, vista in sensibile crescita. «L’andamento stagionale influirà sensibimente sull’operatività di campagna, ma è evidente che al momento – rimarca Marco Nardi, direttore di Assosementi – stime e intenzioni degli agricoltori lasciano intravvedere un nuovo calo di superficie per il mais, indicativamente valutabile fra il 5 e il 10% rispetto al 2013». «Riteniamo – aggiunge Nardi – che la contrazione finirà con il concentrarsi sulla granella, dovendo ritenere la destinazione a insilato o biomassa non più di tanto comprimibile». Il calo è atteso maggiormente nelle aree del Nord-Est, Friuli, basso Polesine e Ferrara, dove addirittura si teme che la riduzione possa arrivare al 20% della superficie. Cala il mais, esplode la soia. ziano, per esempio, secondo Fabio Andretta, contoterzista, si porta via quasi metà della Sau. «Si tratta in effetti di una coltura molto praticata. E in anni in cui il mais soffre - vedi questi ultimi - prende forza. I piccoli agricoltori, soprattutto, sono stanchi di seminare e non sapere se raccoglieranno, tra siccità, piogge anomale e, non ultimo, rischio aflatossine. La soia dà più garanzie, ha costi nettamente inferiori e il prezzo è ancora buono. C’è sempre il rischio-pioggia, ma è un pericolo accettabile». Della stessa opinione Michele Perissinotto, agromeccanico trevigiano. «La soia nelle nostre aree prende più o meno il 50% della superficie. Quest’anno, a sentire quel che si dice in giro, crescerà ulteriormente, direi di un buon 20% almeno. Del resto il mais ha avuto annate difficili dal punto di vista delle rese e anche dei prezzi, mentre con la soia i tuoi quintali li fai sempre». IL VINCOLO BIOGAS Anche Andretta conferma che nel 2014 le oleaginose ruberanno un discreto numero di ettari al mais. «Naturalmente, per chi può permettersi di scegliere. Chi ha l’impianto di biogas, per esempio, dovrà seminare mais per forza». E proprio questo vincolo sembra essere alla base della sostanziale tenuta del mais in territori ad alta concentrazione di impianti come il Cremonese, [ ATTUALITÀ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 per esempio. Tanto è vero che chi non ha l’impianto, né cede trinciato a un imprenditore energetico, progetta di cambiare, orientandosi sulla soia o – nella zona più vicina al Parmense – sulla barbabietola. Cosicché, come pure in Veneto, anche in Lombardia si sente dire che di questo passo il seme di soia potrebbe davvero scarseggiare. DOVE IL GRANTURCO TIENE Meno problemi per il mais in Piemonte. Nonostante il difficile andamento climatico 2013, i diffusi ritardi nei pagamenti a chi ha conferito il prodotto ai biodigestori e i prezzi bassi della granella, la coltura sembra tenere anche nella campagna 2014. Le proiezioni prevedono un leggero calo delle superfici investite a mais in Piemonte, indicativamente non superiore al 3%. Percentuale che trova una corrispondenza nella crescita della soia, di nuovo in cima alle opzioni degli agricoltori del Nord-Ovest. La leguminosa sta infatti guadagnando terreno in particolare nei secondi raccolti dopo loietto, orzo e addirittura frumento tenero, per gli interessanti vantaggi agronomici e i prezzi sostenuti della granella. In linea generale è ipotizzato un aumento dei secondi raccolti di soia del 3-5%. Diversi produttori sottolineano che inizieranno ad aumentare la superficie a soia per sottostare alle prossime indicazioni Pac sulle rotazioni. Anche in questo caso rimangono i dubbi relativi alla disponibilità di semente, perché le abbondanti piogge cadute durante la raccolta 2013 hanno ridotto sia la quantità che la qualità del seme prodotto in Italia. A questo va associata la difficoltà di approvvigionamento di seme dall’estero, per la possibile pre- Terra e Vita 15 OSSERVATORIO Intenzioni di semina in ripresa. Clima permettendo La bietola rivede i 5omila ettari DI GIANNI GNUDI O ra si cominciano a fare gli scongiuri. Le contrattazioni della barbabietola da zucchero sono andate bene. Nei tre bacini del Nord Italia di Eridania Sadam (S. Quirico) e Coprob (Minerbio e Pontelongo) gli agricoltori hanno manifestato la loro fiducia alla coltura e ora si apprestano a seminare. L’incognita è sempre quella, il clima. Nel 2013 molti sono stati scottati e le incessanti piogge primaverili non hanno permesso a diversi agricoltori di entrare in campo per mesi. I più tenaci hanno atteso fino ad aprile per seminare (con risultati peraltro buoni per l’eccezionalità della situazione), altri ben prima hanno modificato le loro scelte, virando verso altre colture. Quest’inizio 2014 sul fronte contratti pare dare nuove certezze alla barbabietola. Partiamo da S. Quirico (Pr), zuccherificio di Eridania Sadam. Nel 2013 le piogge avevano dimezzato il plafond: contrattazioni per 18mila ettari, semine in soli 9.300 ettari. «Quest’anno – evidenzia la Cgbi (Confederazione genera- le bieticoltori italiani) – la superficie complessivamente confermata è pari a circa 15mila ettari. Un quantitativo rilevante (quasi 2.500 ha) sarà seminato nelle zone dell’ex comprensorio di Casei Gerola (Pv), della Romagna e della Toscana. Aree in cui si è registrata una forte richiesta». «In effetti – conferma Mario Bimbatti di Eridania Sadam – pensiamo di arrivare a chiudere le contrattazioni attorno ai 17mila ettari. Se il clima ci aiuta la campagna parte con i numeri giusti». Il prezzo bietola in questo comprensorio - riprende Cgbi - sarà di 46 €/t a 16% di polarizzazione per il comprensorio tradizionale e 45 €/t a 16% pol. per le aree più lontane dallo zuccherificio. Quotazioni interessanti, considerando anche i cali di prezzo subiti dalle altre colture». Anche dai bacini Coprob notizie positive. «La contrattazione – evidenzia il responsabile agronomico Marco Marani – sta procedendo bene sia in Emilia-Romagna che in Veneto, le nostre aree chiave, e abbiamo richieste sufficientemente superiori alle possibilità di assegnazioni (vedi quote). Stimiamo, se il tempo si stabilizzerà, di poter disporre di superfici sufficienti al totale utilizzo dei due zuccherifici: indicativamente pensiamo di poter arrivare a circa 32mila ettari . Nell’insieme, considerando anche i 4.500 ettari stimati per le barbabietole autunnali al Centro-Sud nel comprensorio di Termoli (Cb) dello Zuccherificio del Molise, il 2014 dovrebbe sancire il ritorno della coltura oltre i 50mila ettari. Una soglia che viene vista da molti operatori come il punto oltre il quale non scendere per mantenere la filiera competitiva anche dopo la fine del regime delle quote zucche ro, prevista nel 2017. senza di ogm. Permane l’incertezza sui cereali autunno-vernini, in quanto i prolungati ristagni idrici che hanno interessato buona parte delle superfici investite, potrebbero aver compromesso le coltivazioni in atto, rendendo necessaria la risemina. Conferma, infine, le proprie strategie Massimo Motti, agricoltore della provincia di Brescia, fedelissimo del mais. «La coltura tiene e non si prevedono cali, perché è quella che garantisce risultati migliori. Il 95% del mais coltivato nel Bresciano è irriguo e l’irrigazione è l’ago della bilancia per la coltura. La superficie rimarrà invariata per due motivi: le vacche da latte e il biogas, perché il silomais rimane la coltura ideale e ti ripaga dell’amido necessario. Insomma, nel Bresciano problemi a fare reddito con il mais non ce ne sono». [ ATTUALITÀ ] 16 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 L’OPINIONE Fino a 15 €/t in più per il prodotto proveniente dall’Est. Lotti omogenei e (forse) più sicuri Granoturco italiano giù, estero su DI MASSIMO BATTISTI MAIS, QUOTAZIONI MEDIE (€/T) TIPOLOGIA D ai 10 ai 15 €/t in più. A tanto ammonta la maggiore quotazione del granoturco estero, comunitario e non comunitario, in confronto ai listini del prodotto made in Italy registrati nell’ultima settimana di gennaio sulle principali piazze del nord Italia, Milano, Bologna, Mantova e Verona. Una conferma della prassi consolidata negli ultimi tempi: il granoturco che proviene dall’estero è sicuramente più apprezzato rispetto a quello che si produce in Pianura Padana, territorio agricolo che, per l’elevata incidenza zootecnica, consuma esattamente il doppio del mais prodotto nelle province di riferimento. Le varie quotazioni parlano chiaro. La differenza, con sfumature di pochi euro fra le varie piazze, è più elevata (fino a 15 €/t) per il granoturco comunitario, di provenienza prevalentemente balcanica, ungherese e rumena e più ridotta (da 9 a 11 €/t) per il cereale non comunitario, in particolare ucraino. Fa storia a sé la borsa merci della camera di commercio di Verona, che distingue solo fra granoturco nazionale e prodotto estero, addirittura con prezzo riferito ai porti marittimi dell’Adriatico per la successiva spedizione all’interno del nord del Paese. Differenze a scapito del mais nazionale, non ben comprese dai produttori nostrani, che anzi parlano talvolta di MILANO BOLOGNA MANTOVA VERONA Nazionale 189,50 183,00 179,00 179,00 Comunitario 199,00 198,00 194,50 n.q. Non comunitario 198,50 194,00 189,50 n.q. Estero “complotto” da parte delle principali industrie mangimistiche (anche cooperative) e dai grandi gruppi di allevatori di suini e bovini presenti soprattutto fra le province di Brescia, Mantova e Verona, che hanno dato vita ad autentiche organizzazioni di produttori. Per quale motivo, chiedono i nostri cerealicoltori, un mangimista sarebbe invogliato a preferire il cereale estero, magari proveniente dalle lontane steppe dell’Ucraina, organizzare il trasporto via treno e via mare e alla fine pagarlo di più di quello che si produce vicino, nemmeno a pochi chilometri dallo stabilimento? E come mai, in un Paese come l’Italia deficitario anche di mais per uso zootecnico, è più apprezzato il prodotto che viene importato, rispetto a quello presente nei nostri campi e nei centri di raccolta ed essicazione sparsi un po’ in tutta la Pianura Padana? Per cercare di fornire risposte a tali domande, viene in aiuto l’esperienza di Opas, l’organizzazione di produttori di suini con sede a Mantova, che associa suinicoltori in varie regioni d’Italia, per un totale di oltre 400mila suini commercializzati nel corso dell’ultimo anno, che da qualche tempo si approvvigiona di 192,50 mais per conto dei soci direttamente dall’estero, in particolare dai Paesi dell’Est. A quando pare il granoturco estero, comunitario o non comunitario, fornirebbe maggiori garanzie dal punto di vista sanitario, in riferimento al loro basso tenore di tossine. E questo per merito del clima che caratterizza le vaste pianure di quei territori e grazie anche alle produzioni ottenute con sementi ogm che, essendo resistenti o tolleranti alla piralide, evitano successivi attacchi fungini alla pianta e alle cariossidi. Inoltre, sempre a parere degli acquirenti, importare da quelle aree geografiche significa trattare con uno, massimo due interlocutori, che organizzano la raccolta, l’accentramento e parte del trasporto verso l’Europa comunitaria, garantendo la fornitura di lotti di alcune decine di migliaia di quintali di cereale, caratterizzati da elevata omogeneità nei parametri qualitativi e nutrizionali. E quest’ultimo punto, a detta dei mangimisti, è fondamentale per produrre formulazioni omogenee di mangimi durante tutto l’arco dell’anno. Detto questo, saremmo indotti a concludere che il mais nazionale è dal punto di vista sanitario meno sicuro, viste le ultime vicende legate alle aflatossine e che i piccoli lotti di alcune centinai di quintali o, nelle migliori delle ipotesi, di qualche migliaio di quintali di granella, interessano forse oramai i singoli allevatori, in quanto non idonei a fornire flussi continui e omogenei all’industria mangimistica o comunque a una domanda organizzata. Su quest’ultimo punto, potremmo anche concordare. Ai maiscoltori padani non resta che organizzarsi altrettanto razionalmente, costituendo organizzazioni di prodotto che possono far fronte meglio alle richieste di ingenti quantitativi. E forse sarebbe l’occasione per migliorare anche altri espetti commerciali come gli acquisti di mezzi tecnici, la fase di raccolta, la tracciabilità del prodotto e vendita del cereale. Rimaniamo perplessi sul primo fattore, ovvero l’assenza o quasi di tossine nel mais che si produce in Ucraina, Ungheria o Romania. Forse varrebbe la pena approfondire, con appropriate analisi di laboratorio. Ma quello che non possiamo non sottolineare è il fatto che in un paese come il nostro che importa il 50% del mais utilizzato a fini zootecnici, la filiera ogm free è ormai una pura chimera. [ ATTUALITÀ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 17 TRANSGENICO I ministri Ue non decidono sul mais 1507 e rimpallano alla Commissione legalmente obbligata Gli ogm nella palude elettorale Marchesini DI FEDERICA LEVI (DuPont Pioneer): V a in scena un nuovo capitolo della saga ogm in salsa europea: dopo che lo scorso 11 febbraio il Consiglio Ue non è riuscito ad esprimere un parere qualificato sull’autorizzazione alla coltivazione del mais Pioneer 1507, la palla torna nelle mani della Commissione, “legalmente obbligata” a dare il via libera, ma fortemente intenzionata a restituire la patata bollente agli Stati membri, questa volta in forma definitiva. Per orientarsi in questo caos di rimpalli occorre fare un passo indietro: tutto inizia tredici anni fa, quando la Pioneer Hi Breed chiede all’Unione europea l’autorizzazione per la commercializzazione del mais transgenico resistente alla piralide e ad altri lepidotteri; arrivano sei pareri positivi dell’Efsa, ma non giunge alcuna risposta. L’azienda chiama così in soccorso la Corte di Giustizia europea che lo scorso settembre condanna la Commissione per inadempienza, obbligandola a procedere nell’iter DIFFUSIONE Coltivati o importati decisionale entro il termine del 12 febbraio. Un giorno prima della scadenza, il Consiglio europeo tenta di affrontare la questione, ma rimane impantanato nella palude della maggioranza “qualificata”: non bastano infatti i “no” di 19 Stati membri, tra cui l’Italia, per bloccare la decisione, che torna così dalla Commissione, questa volta intenzionata a dare il proprio benestare, nonostante la pioggia di proteste di associazioni ambientaliste e agricole, ma soprattutto della richiesta formale di 12 Paesi membri, tra cui l’Italia, di ritirare la proposta. La fermezza dell’Esecutivo nasconde in realtà altro: la nondecisione sarebbe infatti l’occasione d’oro per chiudere finalmente la partita della revisione della direttiva sugli ogm, arenata dal 2010, che attribuisce a ciascun Paese la libertà di scegliere anche in base a considerazioni di natura socio-economica e non solo scientifica. Con le elezioni europee alle porte e una larga I «L’obiettivo è l’approvazione definitiva immediata» parte dei cittadini contrari al biotech nei campi, la mancata risoluzione della vicenda del mais 1507 rischia infatti di allargare le fila degli euro-scettici e trasformarsi in un boomerang politico. «Per noi il rammarico più grande è che si sia approfittato nuovamente dell’occasione per iper-politicizzare un tema che di politico non dovrebbe avere niente» spiega Paolo Marchesini, responsabile delle relazioni istituzionali per il Sud Europa di Pioneer. L’azienda, assicura, sta vivendo questi giorni in maniera «rilassata, serena. Con le dovute precauzioni, visto che sono passati più di 12 anni, ci aspettiamo una risposta nell’arco di giorni, settimane, non certo di mesi. L’obiettivo commerciale è n Europa sono cinque i paesi che coltivano ogm (organismi geneticamente modificati) per un totale di 129mila ha: capofila la Spagna, con 116mila ha, seguita da Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania. Otto, invece, le nazioni che hanno introdotto la clausola di salvaguardia per impedirne la coltivazione: Francia, Germania, Lussemburgo, Ungheria, Grecia, Bulgaria, Polonia, Austria. Attualmente soltanto un ogm ha ottenuto l’approvazione per la coltivazione sul territorio Ue: si tratta del mais Mon810 della Monsanto, approvato nel 1998. A dicembre del 2013 è stata invece bocciata, per un vizio procedurale, l’autorizzazione della patata Amflora della Basf. Sono invece ben 46 i prodotti ogm approvati per l’importazione. La maggior parte destinata all'uso di mangimi animali. F.L. l’annata 2015. Intanto stiamo a guardare come evolve questo ennesimo teatrino, che fa riflettere amaramente sull’incapacità politica dell’Ue di assumere delle decisioni». Non solo: per Marchesini la questione travalica anche questo confine: «la domanda di fondo è: l’innovazione, in qualunque campo, ha ancora spazio in Europa o no?». Sulla nazionalizzazione della decisione il responsabile di Pioneer si dice cauto: «Anzitutto ricordiamo che siamo arrivati fino a questo punto a causa di scelte o non scelte degli stati membri. Ad ogni modo non siamo contrari a priori a una nazionalizzazione delle decisioni, anche perché, come ogni società, siamo interessati ad entrare in quei mercati in cui c’è positiva accoglienza. L’importante però è che questo processo segua criteri di definizione quantomeno oggettivi e non morali o etici». Insomma la saga non sembra intenzionata a concludersi: se ne riparlerà molto probabilmente in estate, dopo il voto europeo di fine maggio. Entro quella data i 28 membri dell’Ue potrebbero presentarsi con un messaggio più chiaro sul biotech, per non perdere o per intercettare qualche elettore in più. 18 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 ESTERI Rispetto al 2012 le vendite complessive in Ue sono scese a 178mila unità, in calo del 6,3% Francia regina dei trattori europei Nel 2013 il mercato DI FRANCESCO BARTOLOZZI transalpino ha Q uello del Vecchio Continente rimane sì uno dei mercati più importanti per il mondo dei trattori, ma bisogna riconoscere che negli ultimi anni fa fatica a risalire e le oltre 200mila unità del 2007 e 2008 sono un ricordo lontano. E così anche il 2013 si è chiuso a quota 178mila unità, in calo del 5% rispetto al 2012. Va anche sottolineato che, come scrivevamo due anni fa, quello europeo si conferma un mercato a due velocità, perché in particolare la locomotiva francese continua a tirare e quella tedesca si mantiene co- munque su ottimi livelli. Analizzando un po’ più in dettaglio l’andamento del mercato, molti paesi hanno registrato negli ultimi mesi del 2013 un vero e proprio boom, dopo aver navigato per buona parte dell’anno su livelli decisamente negativi. Partiamo proprio dalla Francia, che ha chiuso con oltre 38.000 immatricolazioni e si segnala come primo mercato europeo dei trattori. Un premio per l’andamento straordinario durante praticamente tutto il corso dell’anno. Per quanto riguarda la Germania, oltre a cedere lo scettro ai transalpini, chiude la messo a segno una crescita notevole (+11%), superando quello tedesco stagione praticamente invariata (36.249 trattori contro i 36.264 del 2012). L’Italia, grazie a uno straordinario crescendo negli ultimi tre mesi, limita il calo a un -1,7% e chiude con 19.017 trattori immatricolati. Ma è solo una magra consolazione, perché l’atomosfera che regna nel nostro pae- se è tutt’altro che positiva. Il Regno Unito chiude come mercato con il calo più pesante di immatricolazioni (-10,4% in virtù dei 12.498 trattori venduti), mentre la Spagna, con un rush finale dettato soprattutto da contributi e vendite di trattori con motori in scadenza di emissioni, ha chiuso l’anno in positivo, dopo essere stata in negativo per 11 mesi consecutivi (+2,7% grazie a 8.860 trattori immatricolati). Boom finale anche per l’Austria, dove si è registrato addirittura un +53,2% nel mese di dicembre, che limita a un non disastroso -3,5% il consuntivo 2013 gra- TAB. 1 - QUOTE DI MERCATO (%) DEI PRINCIPALI MARCHI NEI DIVERSI PAESI EUROPEI ITALIA FRANCIA GERMANIA POLONIA REGNO UNITO* SPAGNA AUSTRIA 23,4 10,7 9,5 8,7 4,5 4,2 3,8 3,0 2,5 3,6 2,7 1,3 0,7 21,4 (A) 19.017 17,2 20,3 2,0 1,2 9,8 5,1 11,0 12,8 3,9 10,1 1,8 4,9 0,1 37.666 7,0 21,3 1,9 (1) 0,5 17,3 10,5 4,2 8,0 5,0 7,7 (2) 0,6 2,1 13,9 36.248 17,6 16,3 0,9 1,7 1,0 1,2 6,0 3,2 4,1 4,0 7,5 1,9 2,2 32,4 15.038 18,0 30,6 3,4 (3) 1,1 4,1 12,8 (4) 6,2 4,5 8,0 (2) 2,2 3,8 29,5 13.951 18,2 28,9 4,4 4,3 2,0 5,6 5,1 5,7 2,5 6,3 7,4 1,1 1,6 6,9 8.860 14,7 15,5 3,4 0,8 0,5 10,3 7,2 8,2 2,2 1,7 2,2 1,7 2,2 29,4 (B) 7.200 MARCHIO New Holland John Deere Same Landini Lamborghini Fendt Deutz-Fahr Massey Ferguson Claas Kubota Case IH McCormick Valtra Altri Totali In rosso il dato relativo alla miglior quota mercato del marchio nei vari paesi *dati 2012 - (1) con Lamborghini - (2) con Steyr - (3) con Challenger - (4) con Deutz-Fahr - (5) con Hurlimann (A) Sul mercato italiano quote rilevanti sono detenute in particolare da Antonio Carraro (8,2%), Goldoni (5,5%), Bcs (4,7%) e Valpadana (1,5%) - (B) in Austria il leader di mercato Fonti: Vdma, Matériel agricole, Aea, Ansemat, Statistik Austria, A Bolsa Mia, Stregi Företagsutveckling, Bedre Gardsrift, Schweizer Landtechnik, Maskinbladet, Kmetovalec. [ ATTUALITÀ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 VENDITE (N°) TRATTORI IN EUROPA 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 Francia Regno Unito 2007 2008 Germania Spagna 2009 zie ai 7.200 trattori immatricolati. I MARCHI IN EVIDENZA Entrando come sempre nel dettaglio, il mercato francese ha messo a segno incrementi notevoli in tutti i segmenti di potenza sopra i 150 cavalli, dal +21,8% del comparto 150-199 cv al +54,2% di quello sopra i 300 cv. Chiude bene anche il comparto dei trattori da vigneto-frutteto, con un +11,2% in linea con il mercato dei trattori 2010 Italia Austria 2011 2012 standard. A livello di marchi John Deere e New Holland occupano i primi due gradini del podio. Andamento diverso invece in Germania, dove si conferma che ad aumentare è soprattutto la bassa potenza, con il +7,9% del segmento fino a 50 cavalli. Discreta performance anche della media potenza, con il +3,6% de segmento 101150 cv, mentre segna il passo l’alta potenza, con il sopra i 150 cavalli che registra un pesante -6,3%. John Deere vince la sfi- 19 TOTALE TRATTORI UE Polonia Svezia 2013 Terra e Vita 2007 2008 2010 2009 2007 2008 2010 2009 205.271 210.504 167.517 184.379 205.271 210.504 184.379 167.517 2013 2011 2012 2013 2011 2012 178.000 190.809 Fonte:Cema Cema 190.809 190.000 190.000 178.000 Fonte: da con Fendt per quanto riguarda i marchi. Per quanto riguarda l’Italia, a livello di singoli marchi New Holland si conferma leader di mercato, seguita da John Deere che allunga su Same rispetto al 2012. Per quanto riguarda la Spagna, l’anno si chiude con la “vittoria” di John Deere (28,9%), seguita da New Holland (18,2%), mentre in Austria si aggiudica il gradino più alto del podio il marchio di casa Lindner (18,4%), seguita da John Deere (15,5%) a sua volta tallonata da New Holland (14,7%). Chiudiamo con un breve accenno su come è iniziato il 2014 nei mercati dove sono già disponibili i dati. Nel mese di gennaio domina il segno negativo: la Francia registra un calo del 32,2% (fisiologico, verrebbe da dire, visto l’eccellente 2013), mentre Regno Unito e Austria si limitano rispettivamente a un -3,1% e -3,3%. In controtendenza la Spagna, con un roboante +25,8%. PORTOGALLO NORVEGIA SVEZIA FINLANDIA DANIMARCA BELGIO SVIZZERA SLOVENIA LITUANIA 18,2 12,6 6,6 n.d. 3,8 1,6 7,0 4,7 0,5 10,2 2,1 3,0 1,7 28,0 4.938 14,8 28,1 0,3 0,1 5,4 4,0 15,4 3,9 6,7 1,5 14,8 5,0 3.810 11,6 21,0 0,6 5,8 2,1 13,9 4,8 8,5 0,8 22,7 8,2 3.425 11,6 15,8 4,0 1,6 10,1 5,3 43,8 7,8 2.556 22,0 20,1 0,2 0,2 0,4 9,9 3,7 13,1 4,1 0,4 14,9 7,5 3,5 2.498 25,9 20,4 1,1 0,9 1,1 9,6 11,5 7,9 4,3 1,4 9,6 0,5 2,0 3,8 2.162 15,7 14,3 6,7 (5) 0,6 13,3 8,9 6,3 4,9 2,4 3,6 1,2 2,2 26,6 2.070 7,4 15,4 0,2 2,0 2,0 2,6 1,5 0,3 6,5 3,5 58,6 (C) 1.867 16,7 15,2 5,6 4,1 3,6 3,5 6,6 0,3 3,1 1,7 0,9 2,5 0,7 35,0 (D) 1.837 è Steyr con il 18,4%, mentre Lindner è al 10,8% - (C) In Lituania il leader di mercato è MTZ con il 25,1%. (D) In Slovenia Steyr ha una rilevante quota di mercato, il 5,7%. [ ATTUALITÀ ] 20 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 FRUTTICOLTURA In tutto il mondo arrivano nuove proposte. Attesi ampi spazi commerciali Kiwi, rilancio dei cloni a polpa gialla DI MARIO PARISI G3-SunGold, la più promettente delle cultivar a polpa gialla. L a coltivazione del kiwi, in Emilia-Romagna come nel resto del mondo, vive una situazione controversa: da un lato, i timori di infezione di Psa (purtroppo ancora molto concreti) frenano da qualche anno il rinnovamento varietale con inevitabili conseguenze sulla costanza di produzione degli impianti (che invecchiano) e sulla qualità dei frutti. Dall’altro, dopo anni di monocoltura o quasi, proliferano le nuove proposte: in tutto il mondo nuovi cloni a polpa verde, gialla o arrossata destano la curiosità di vivaisti, tecnici e coltivatori. Ne parliamo con Ugo Palara, responsabile ufficio tecnico Agrintesa. «Il mercato – afferma Palara – ha ampiamente dimostrato di cercare l’innovazione di prodotto e di essere disposto a pagarla piuttosto bene; in questa direzio- INVESTIMENTI Nuove varietà Occhio ai test ne si sono mossi, di conseguenza, breeder e ricercatori internazionali. Le varietà a polpa gialla(appartenenti alla specie A. chinensis) sono considerate una concreta e importante realtà, quella che nei prossimi anni avrà il maggior sviluppo, accreditata di ampio spazio commerciale per almeno un decennio». In campagna stanno suscitando interesse (Psa a parte) per l’elevato valore della plv garantita fino ad oggi. A livello produttivo e commerciale si sono sviluppate solo Hort 16A-Zespri Gold®, Jintao e Soreli; la prima sembra destinata a scomparire dalla scena per N on avventurarsi in scelte azzardate e prive della necessaria valutazione preventiva. È il consiglio di Palara: «Prima di introdurre nuove varietà servono lunghi e ripetuti test di controllo della loro effettiva adattabilità pedo-climatica, della costanza dei caratteri produttivi e, soprattutto, della capacità dei frutti di soddisfare elevati standard qualitativi e lunghi processi post-raccolta». Agrintesa, attraverso l’Ufficio Tecnico, intende affiancare i soci per la ripresa degli investimenti nel settore del kiwi. Il progetto prevede la propagazione controllata (micropropagazione, ambientamento in aree protette e lontane da impianti commerciali di actinidia, innesto con varietà verdi o gialle di provenienza controllata) e l’assistenza ai frutticoltori nelle scelte impiantistiche per le varietà che la cooperativa intende sviluppare. M.P. l’elevata sensibilità alla batteriosi; Jintao, commercializzata dal Consorzio Kiwigold con il nome Jingold®, è abbastanza sensibile a Psa, ma, se l’agricoltore è attento nella conduzione agronomica e fitoiatrica del frutteto, può fornire risultati interessanti. Soreli, dapprima diffusa liberamente, ma oggi controllata dal gruppo sudafricano Biogold International, ha un buon comportamento agronomico, è precoce, ma ha forti lacune qualitative e conservabilità poco prolungata, un limite non indifferente in un mercato che ha ottiche di lungo periodo e si muove su distanze di medio e lungo raggio. «Per questo Agrintesa preferisce puntare solo sui cloni proposti dai gruppi commerciali Zespri® e Kiwigold®, in continuità con i progetti di esclusività in corso». La recente Gold 3, o G3, distribuita come SunGold®, deriva dal programma di ricerca di Zespri e Plant&Food Research in Nuova Zelanda e dovrà sostituire Hort 16A perché finora ha manifestato minore suscettibilità a Psa; ha un ciclo produttivo più corto di Hort 16A, almeno nella zona di Latina dove già esistono impianti in produzione. Molto elevate le performances di produttività e conservabilità, ma anche gli aspetti morfo-qualitativi del frutto. Agrintesa è convinta che, grazie alla discreta tolleranza alla batteriosi, simile a quella di Hayward (quindi accettabile), si possa ipotizzare un’accelerazione dei nuovi investimenti giungendo in 2-3 anni a ultimare il piano di 200 ha previsto nell’accordo con il gruppo Zespri. «Nel panorama delle cultivar a polpa gialla – ricorda Palara – si sono affacciate anche altre varietà che saranno presto oggetto di sperimentazione. Fra queste Dorì, introdotta congiuntamente dalle Università di Bologna e Udine con la sigla AC 1536, i cui diritti di sfruttamento sono stati acquisiti da Summerfruit®. È accreditata di elevati standard qualitativi, ma sono ancora scarse le informazioni sulla tenuta postraccolta. Tra le tre nuove cultivar presentate di recente da Kiwigold®, Jinyan ha frutti con polpa giallo-brillante, epidermide glabra e calibro elevato; germogliamento, fioritura e raccolta sono anticipati rispetto ad Hayward, pur mantenendo discreta tolleranza alle basse temperature invernali». Infine, vi è il progetto di ricerca genetico-varietale coordinato dalla società New Plant, cui Agrintesa aderisce attraverso Apo Conerpo; da alcuni anni è attivo un programma per ottenere nuove varietà di elevata qualità; il lavoro fa capo alle Università di Bologna e Udine e ha generato, tra l’altro, alcune selezioni avanzate a polpa gialla con pregevoli caratteristiche agronomiche e organolettiche. [ ATTUALITÀ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 21 TERRITORIO La proposta aggiornata al 2014 è di 3.383 interventi per quasi 8 miliardi di euro Rischio idrogeologico, il pian0 Anbi DI FEDERICA LEVI In dieci anni il cemento I l copione si ripete invariato da anni: il maltempo colpisce, il territorio si sbriciola, si contano i danni, a volte si piangono i morti, ci si indigna, si promette e poi, inevitabilmente, si dimentica. Del resto il nostro è un territorio fragile, reso ancora più vulnerabile dalla mano dell’uomo e dagli eventi climatici estremi che sembrano ripetersi con sempre maggiore costanza: dal 2002 a oggi si sono registrate circa 2000 alluvioni, che hanno causato la perdita di 293 vite umane e danni per miliardi di euro. Ancora: il 68,9% dei comuni italiani è a forte rischio idrogeologico, 6 milioni di cittadini vivono in aree considerate molto rischiose, 22 milioni in aree mediamente rischiose. Il pericolo non risparmia gli edifici pubblici: si calcola che 6.251 scuole e 547 ospedali sorgano su terreni non sicuri. Eppure questi numeri, denuncia il presidente dell’Anbi (Associazione nazionale consor- si è mangiato 244 mila ha, spesso agricoli zi di bonifica), Massimo Gargano, non sembrano essere stati sufficienti per prendere dei provvedimenti, anzi: «si continua a costruire anche dove non si dovrebbe, basti pensare che ogni giorno vengono edificati 668 ettari di terra, un’area equivalente a 96 campi di calcio. Così in dieci anni il cemento si è mangiato 244 mila ettari, spesso e volentieri strappati all’agricoltura, vero presidio del territorio». L’associazione anche quest’anno ha presentato un piano di interventi, molti dei quali immediatamente cantierabili, per la riduzione del rischio idrogeologico. «Non possiamo rassegnarci, perché non ci troviamo di fronte all’inevitabile. Però a questo punto un’azione seria di messa in sicurezza non è più procrastinabile». Anche perché, più si continua a rimandare, più gli interventi da fare lievitano e con essi il conto da pagare: il piano del 2010 prospettava 1.365 azioni per una spesa di 4,1 miliardi; nel 2011 si è saliti a 2.519 azioni per 5,7 miliardi, nel 2012 a 2.949 per 6,8 miliardi, nel 2013 a 3.342 per 7,4 miliardi. La proposta aggiornata al 2014 è di 3,383 interventi per quasi 8 miliardi di euro. Si tratta per lo più di opere di manutenzione straordinaria e CONSUMO SUOLO AGRICOLO REGIONE Piemonte SAU SUPERFICIE CENSIMENTO HA 1990 (HA) % SAU CENSIMENTO 2000 (HA) % SAU CENSIMENTO 2010 (HA) % 2.539.894 44 1.068.873 42 1.048.350 41,28 1.120.250 Valle d’Aosta 326.226 96.594 30 71.120 22 55.384 16,98 Lombardia 2.385.855 1.104.278 46 1.039.592 44 984.871 41,28 Liguria 541.797 92.483 17 63.835 12 43.033 7,94 Trentino-A.A. 1.361.831 422.373 31 414.116 30 380.503 27,94 Veneto 1.836.456 881.267 48 851.276 46 806.319 43,91 219.910 28,03 Friuli-VG 784.413 256.855 33 237.970 30 Emilia-Rom 2.212.318 1.232.220 56 1.129.318 51 Toscana 2.299.248 927.568 40 855.806 37 755.295 32,85 Umbria 845.604 396.185 47 366.452 43 327.868 38,77 Marche 969.342 549.143 57 492.596 51 473.064 48,8 Lazio 1.720.274 834.151 49 721.051 42 648.473 37,7 Abruzzo 1.079.413 521.083 48 431.081 39,94 449.989 41,69 1.066.773 48,22 Molise 443.764 250.693 56 214.626 48,36 196.528 44,29 Campania 1.359.533 662.209 49 586.060 43,11 547.465 40,27 Puglia 1.935.725 1.453.865 75 1.247.578 64,45 1.280.876 66,17 Basilicata 999.227 624.134 62 537.533 53,79 512.281 51,27 Calabria 1.508.032 663.418 44 554.849 36,79 551.405 36,56 Sicilia 2.570.723 1.598.901 62 1.279.718 49,78 1.384.043 53,84 Sardegna 2.408.989 1.358.229 56 1.019.958 42,34 1.152.756 47,85 TOTALE 30.128.664 15.045.900 50 13.183.408 43,76 12.885.186 42,77 Fonte: Elaborazione Anbi su dati censimento agricoltura adeguamento di impianti idrovori, reti di scolo, canali e altre infrastrutture che concorrono alla gestione idrica e alla difesa del suolo. «La nostra è una proposta concreta, operativa, che affronta il tema anche sotto il profilo economico. Le risorse ci sono, si possono reperire da più fonti, anche dalla Pac. La verità è che i soldi per coprire le emergenze si sono trovati, quelli per prevenire no». Secondo dati presentati dall’Anbi dal 2002 al 2012 sono stati stanziati 2,98 miliardi di euro a seguito della dichiarazioni dello stato di calamità. Nel 2010 furono messi a disposizione 2 miliardi di euro, poi riconfermati negli anni seguenti, per rispondere al dissesto idrogeologico: «di quella cifra – denuncia Gargano – si è speso appena il 4%, equivalente ai compensi e ai costi delle gestioni commissariate». Insomma il punto, per l’Anbi, è che manca la volontà di affrontare realmente la questione. «Il nostro è un appello: non c’è più tempo. Chiediamo alle istituzioni di realizzare con noi, con l’Anci e con le organizzazioni professionali un patto serio per la prevenzione. Del resto è proprio sulla ricchezza del nostro territorio che dobbiamo puntare se vogliamo far ripartire questo Paese». [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 22 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 Vendita all’aperto di ortofrutta Stop dalla Cassazione Perché ritiene che si trovi “in cattivo stato di conservazione” DI MASSIMO DAMOCLE L a vendita all’aperto di frutta e verdura non sarà più possibile in quanto si configura l’ipotesi di reato previsto dalla L. 283/62 in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. A un fruttivendolo di Pomigliano d’Arco (Na) è stata infatti inflitta una condanna dal Tribunale di Nola per aver esposto per strada tre cassette di frutta e verdura in cattivo stato di conservazione. In effetti la frutta e verdura non era in cattivo stato di conservazione ma era solo esposta lungo la strada, per cui rischiava di inquinarsi per effetto dello smog e dei gas di scarico. Il fruttivendolo era quindi ricorso in Cassazione per richiedere l’annullamento della sentenza in quanto, a suo dire, la frutta e verdura esposta non era in cattivo stato di conservazione al momento della contestazione e quindi non poteva INPS Le regole per i prepensionamenti configurarsi l’ipotesi di reato prevista dalla L. 283/62, senza quindi considerare la presenza di segni evidenti della cattiva conservazione o l’inosservanza di particolari prescrizioni finalizzate alla preservazione delle sostanze alimentari. Il tribunale di Nola, secondo la Cassazione, ha invece correttamente affermato che “la messa in commercio di frutta al- L’ Inps con il messaggio n. 1653/2014 ha fornito indicazioni riguardo la possibilità offerta ai dipendenti di aziende private di andare in prepensionamento se mancano 4 anni al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Tale opportunità, prevista dalla cosiddetta “riforma Fornero”, è rivolta ai dipendenti di aziende che pagano i contributi all’Inps con esclusione delle ex gestioni Inpdap e ex Enpals. I dipendenti devono appartenere ad aziende che hanno in organico, mediamente, più di 15 dipendenti e che presentano situazioni di eccedenza di personale, a seguito di accordi tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali più rappresentative a livello aziendale. l’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisca una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari”: nel caso in esame, si ricorda nella sentenza, “tre cassette di verdura erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito” e la verdura “era esposta per la vendita sul marciapiede antistante l’esercizio commerciale”. “Il cattivo stato di conservazione dell’alimento – si legge ancora nella sentenza – può assumere rilievo anche per il solo fatto dell’obiettivo insudiciamento della sola confezione, conseguente alla sua custodia in locali sporchi e quindi igienicamente inidonei alla conservazione, ed é configurabile anche Nel testo degli accordi deve evidenziarsi l’impegno da parte del datore di lavoro di: - corrispondere ai lavoratori una prestazione il cui importo risulti essere pari al trattamento di pensione che, secondo le attuali norme, spetterebbe al lavoratore; - pagare all’Inps i contributi dovuti fino al raggiungimento dei requisiti minimi per ottenere la pensione. L’inps ha chiarito che la domanda deve essere inviata dai datori di lavoro sfruttando la funzionalità telematica “contatti” dal fascicolo aziendale andando poi a selezionare nel campo “oggetto” la denominazione “Esodi lavoratori prossimi a pensione”. La domanda dovrà essere inviata, utilizzando il modello SC/77, presso la sede Inps dove il lavoratore assolve agli obblighi contributivi. I datori di lavoro devono presentare la domanda preliminare almeno 90 giorni prima dalla data n. 8/2014 22 febbraio 2014 nel caso di condizioni igieniche precarie . La sentenza è stata criticata dalla Coldiretti che la considera una grave limitazione alle vendite dirette effettuate direttamente dagli agricoltori e che in moltissimi casi si svolgono in mercatini all’aperto sulla pubblica strada. Anche moltissimi mercati rionali, nelle piccole e grandi città, sono effettuati all’aperto con esposizione della frutta e verdura sulla strada. L’unica differenza con il caso portato all’esame dei supremi giudici è che i mercati all’aperto si svolgono in aree sottratte momentaneamente al traffico veicolare e quindi ai maggiori pericoli di contaminazione e di insudiciamente, ma pur sempre molto prossime a strade ove la circolazione veicolare si svolge regolarmente. Ma ciò potrebbe non essere sufficiente per evitare un pesante contestazione penale con sanzioni pecuniarie e restrittive della libertà personale. La sentenza viene considerata quindi come un chiaro invito rivolto ai consumatori a fare i loro acquisti di frutta e verdura nei supermercati dove però è più difficile che i prodotti provengano dal territorio circostante e siano quindi a chilometro zero, ma abbiano invece percorso parecchi chilometri. «L’obiettivo - sottolinea ancora la Coldiretti - deve essere quello di rimuovere le cause dell’inquinamento nelle città e non certo quello di ostacolare il consumo di cibi sani come l’ortofrutta che sono necessari per la salute di tutti». di ingresso nella prestazione del primo lavoratore interessato all’esodo. Nel caso dei dirigenti le organizzazioni sindacali che potranno stipulare l’accordo sono soltanto quelle che hanno firmato il contratto collettivo di categoria, a prescindere dalla rappresentatività all’interno della stessa azienda. Altro documento importante di cui deve essere in possesso il datore di lavoro e che deve conservare è la delega al trattamento dei dati contributivi e previdenziali che deve rilasciare ogni lavoratore interessato al prepensionamento. Giulio d Imperio [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] LAVORO NERO Inasprite le sanzioni D Terra e Vita 23 al 24 dicembre scorso sono entrate in vigore norme punitive ancora più pesanti per le casistiche legate al lavoro irregolare. In particolare, il Dl. n. 145/2013, c.d. Decreto destinazione Italia (GU n. 300/13), contempla l’aumento degli importi delle sanzioni relative all’impiego di lavoratori “in nero”, alla violazione delle disposizioni in materia di durata media dell’orario di lavoro, di riposi giornalieri e settimanali, nonché un aumento delle “somme aggiuntive” da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Secondo il Ministero i nuovi importi da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (pari ora ad € 1.950 nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e ad € 3.250 nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro) - in quanto mere “somme aggiuntive” - trovano applicazione in relazione alle richieste di revoca del provvedimento effettuate dal 24 dicembre scorso, anche se riferite a condotte poste in essere prima di tale data. Relativamente alle violazioni in materia di impiego di lavoratori “in nero”, di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali poste in essere dal 24 dicembre, si ritiene opportuno che la notificazione dei relativi verbali venga effettuata dopo la conversione in legge del Dl. n. 145/13. Solo successivamente alla definitiva efficacia della disposizione contenuta nell’art. 14 del Dl. sarà infatti possibile commisurare con certezza i relativi importi sanzionatori. Le medesime violazioni in materia di impiego di lavoratori “in nero”, di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali poste in essere prima del 24 dicembre saranno invece soggette alla disciplina sanzionatoria già prevista prima dell’intervento del Dl. n. 145/2013. Riassumendo quindi: - l’importo delle sanzioni amministrative connesse all’impiego di lavoratori “in nero” (c.d. Maxisanzione) di cui all’art. 3 del Dl. n. 12/2002 è aumentato del 30%. Le relative sanzioni, che andavano da 1.500 a 12.000 € per ciascun lavoratore irregolare passano, rispettivamente, a 1.950 e a 15.600 €. In caso di “ravvedimento operoso”, e ciò in caso di denuncia spontanea del lavoratore in nero prima di ogni accertamento, la sanzione che andava da 1.000 a 8.000 € per ciascun lavoratore irregolare passa, rispettivamente, a 1.300 e a 10.400 €. In tali ipotesi, la norma esclude la procedura di diffida di cui all’art. 13 del Dlgs. n. 124/2004; - l’importo delle somme aggiuntive da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14, c. 4 lett. c, del Dlgs. n. 81/2008 è aumentato del 30%. I relativi importi quindi passano da 1.500 a 1.950 € nell’ipotesi di sospensione per lavoro irregolare, e da 2.500 a 3.250 € nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezza; - le sanzioni previste per la violazione dell’art. 4, c. 2 (durata media dell’orario di lavoro), dell’art. 7, c. 1 (riposi giornalieri), e dell’art. 9, c. 1, (riposi settimanali) del Dlgs. n. 66/2003, sono decuplicate. Si sottolinea poi che l’art. 11 del Dl. riconosce un diritto di prelazione alle società cooperative costituite dai lavoratori dipendenti delle imprese sottoposte a procedure concorsuali (fallimento, concordato preventivo o amministrazione straordinaria) in caso di affitto o di vendita di aziende, rami Massimo Mazzanti d’azienda o complessi di beni e contratti. 24 Terra e Vita [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Affitto fondi, entro il 2 marzo la registrazione cumulativa Agevolati i contratti verbali o per scrittura privata non autenticata DI CORRADO FUSAI RICHIESTA Registrazione e versamento I l modello da compilare, ancora per questa volta, può essere il “Modello 69”, il cui utilizzo è ancora ammesso sino al prossimo 31 marzo 2014. In alternativa, e comunque nei prossimi anni, sarà necessario servirsi del nuovo “Modello RLI”, utilizzabile dal 3 febbraio. La già citata circolare n. 36 del 1999 contiene alcune avvertenze specifiche riferite alla compilazione dei singoli quadri nei casi di denuncia cumulativa annuale dei contratti in questione. La denuncia annuale cumulativa può essere effettuata anche per via telematica, secondo le indicazioni contenute nel Provvedimento dell’agenzia delle Entrate dell’8 febbraio 2005. Per la compilazione dell’attestazione di pagamento (mod. F23), il codice di causale da utilizzare è “RP” ed il codice tributo è “108T”. C.F. rispettivo pattuito e la durata del contratto. Questa possibilità costituisce una alternativa alla regola generale per cui i contratti d’affitto di beni immobili (ivi Foto Concorso Fata 2005 di Samanta Vivoli E ntro il mese di febbraio di ogni anno è possibile effettuare la registrazione cumulativa di tutti i contratti d’affitto di fondi rustici stipulati nell’anno precedente in forma verbale o per scrittura privata non autenticata, secondo quanto previsto dalla L. n. 448/98, art. 7, co. 8, che ha introdotto il co. 3-bis nell’art. 17 delle legge di registro (Dpr. n. 131/96). La norma dispone che per i contratti di affitto di fondi rustici non formati per atto pubblico o scrittura privata autenticata, l’obbligo della registrazione può essere assolto presentando all’ufficio del registro, entro il mese di febbraio, appunto, una denuncia in doppio originale relativa ai contratti in essere nell’anno precedente. La denuncia deve essere sottoscritta e presentata da una delle parti contraenti e deve contenere le generalità e il domicilio nonché il codice fiscale delle parti contraenti, il luogo e la data di stipulazione, l’oggetto, il cor- compresi i contratti d’affitto di fondi rustici) devono essere registrati entro il termine fisso di 30 giorni, dalla data di formazione dell’atto per i contratti scritti, dalla data di inizio della loro esecuzione per i contratti verbali. Restano esclusi dall’obbligo della registrazione i contratti non formati per atto pubblico o scrittura privata autenticata che abbiano durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno: tali contratti vanno registrati solo in caso d’uso, e scontano l’imposta di registro nella misura fissa prevista per le locazioni immobiliari. Qualora i contratti siano redatti in forma pubblica o per scrittura privata autenticata, sono obbligati a chiedere la registrazione i notai e gli altri pubblici ufficiali. Per le scritture private non autenticate e per i contratti verbali sono obbligate n. 8/2014 22 febbraio 2014 invece le parti contraenti. REGISTRAZIONE ORDINARIA Per i contratti d’affitto di fondi rustici, l’imposta di registro dovuta è pari allo 0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità previste dal contratto. Ad esempio, se un fondo rustico viene affittato per 5 anni ed il corrispettivo annuo è di € 2.324,06 l’imposta di registro da versare è pari a € 58,11 (2.324,06 x 5 = 11.620,30 x 0,5%= 58,11). L’ammontare dell’imposta non può essere in ogni caso inferiore alla misura fissa di € 67. BENEFICI - LA DENUNCIA ANNUALE La disciplina agevolativa in commento illustrata dal ministero delle Finanze con la circolare n. 36 del 12 febbraio 1999 consente di assolvere l’obbligo della registrazione dei contratti verbali di affitto di fondi rustici e di quelli formati per scrittura privata non autenticata presentando, a cura di una delle parti contraenti, in doppio originale, una denuncia annuale riepilogativa dei contratti in essere nel corso di un anno, entro il mese di febbraio dell’anno successivo. La norma dispone che la denuncia, sottoscritta e presentata anche solo da una delle parti contraenti, deve contenere le generalità e il domicilio nonché il codice fiscale delle parti contraenti, il luogo e la data di stipulazione, l’oggetto, il corrispettivo pattuito e la durata del contratto. Abbiamo già detto che l’imposta si calcola applicando l’aliquota dello 0,50% all’ammontare complessivo dei corrispettivi annuali e che l’imposta non può essere in ogni caso inferiore alla misura fissa di € 67. Orbene, detta misura fissa, in caso di registrazione con denuncia annuale cumulativa, va riferita non ad ogni singolo contratto, ma all’imposta complessiva dovuta per la somma di tutti i contratti registrati cumulativamente. Per esempio, se vengono registrati cumulativamente 2 contratti, entrambi di durata biennale, l’uno per un canone annuo di € 2.000 l’altro di € 2.500, l’imposta dovuta ammonterebbe a € 67. Infatti 2.000 x 2 = 4.000; 2.500 x 2 = 5.000; 4.000 + [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] MARZO Le scadenze (prima parte) Irap – Invio telematico, da parte delle Società di persone e imprese individuali in regime di contabilità ordinaria, del modello di comunicazione dell’opzione per determinare il valore della produzione netta ai fini Irap con le stesse modalità utilizzate dalle società di capitali. Registro – Parti contraenti di contratti di locazione e affitto che non hanno optato per la cedolare secca: versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione nuovi o tacitamente rinnovati con decorrenza 1° febbraio. Inps – Datori di lavoro: versamento dei contributi agricoli unificati dovuti per gli Oti e Otd occupati nel 3° trimestre 2013. Inps – Datori di lavoro e sostituti d’imposta: versamento dei contributi dovuti per i dipendenti diversi dagli operai agricoli occupati in febbraio, nonché del contributo previdenziale dovuto alla gestione separata Inps per i compensi relativi alle collaborazioni a progetto corrisposti in febbraio. Irpef – Datori di lavoro o sostituti d’imposta, versamento: a) delle ritenute alla fonte operate nel mese di febbraio sui redditi da lavoro dipendente e assimilati e sui compensi da lavoro autonomo; b) della rata delle addizionali regionale e comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti sulle competenze del mese di febbraio a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno; c) in unica soluzione delle addizionali regionale e comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti il cui rapporto di lavoro è cessato nel mese di febbraio. 5.000 = 9.000 x 0,5% = 45, dovendosi così versare la misura minima fissa di € 67. Se invece si provvedesse alla registrazione dei contratti nei modi ordinari, re- Terra e Vita 25 Iva – Emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti in febbraio e risultanti da documenti di trasporto. Iva – Produttori agricoli in regime normale: annotazione cumulativa dei corrispettivi per i quali in febbraio sono stati rilasciati scontrino o ricevuta fiscale. Iva – Contribuenti mensili: versamento, dell’imposta dovuta per il mese di febbraio o, in caso di affidamento a terzi della contabilità, dell’imposta dovuta per il mese di gennaio. Iva – Tutti i contribuenti: versamento del saldo dell’imposta relativa al 2013, in unica soluzione o prima rata, risultante dalla dichiarazione annuale Iva, senza maggiorazione per interessi. Iva – Contribuenti che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intenti rilasciate da esportatori abituali: presentazione della comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese di febbraio. Ravvedimento – Ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti unitari di imposte e contributi dovuti entro il 17 febbraio e non effettuati, o effettuati in misura insufficiente: gli importi dovuti vanno maggiorati degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%. Enpaia – Datori di lavoro agricoli: denuncia mensile e versamento delle somme dovute per gli impiegati e dirigenti agricoli relative a febbraio. Iva – Operazioni Intracomunitarie – Invio telematico dei modelli “Intra” con periodicità mensile, riferiti alle cessioni ed agli acquisti, ed alle prestazioni di servizi, intracomunitari effettuati in febbraio (esclusi i produttori agricoli esonerati). (a cura di Corrado Fusai) gistrando ciascun contratto singolarmente, la misura minima fissa di € 67 dovrebbe essere applicata a ciascuna re gistrazione, versando così € 134. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 26 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Impianto irriguo in frutteto L’Iva è quella ordinaria Non rientrando tra i beni che hanno diritto all’agevolazione D evo impiantare un frutteto sul mio terreno. I terreni sono tutti affittati ad una società agricola, composta dai componenti della mia famiglia. Il frutteto verrà impiantato in base ad un progetto approvato in sede di Psr. Oltre alle piante e al loro impianto, devo costruire anche un impianto di irrigazione. Il titolare del vivaio mi dice che ha svolto dei lavori per ditte agricole con Iva al 4%. È possibile fatturare i lavori a tale Iva? D.O. - email I beni e i servizi soggetti all’aliquota se agricole singole Iva del 4% sono tassativamente elencati o associate, e alcunella parte seconda della tabella A allene prestazioni nel gata al Dpr. n. 633/72, mentre quelli con settore dell’ediliIva al 10% sono elencati nella parte terza zia, quali le manudella stessa tabella. Si tratta perciò di tenzioni di fabbriverificare se l’impianto di irrigazione è cati abitativi e gli compreso in uno di questi elenchi; in interventi di ricaso contrario, deve essere applicata strutturazione. l’aliquota Iva ordinaria del 22%. La fornitura delL’aliquota Iva del 4% è prevista, ad eseml’impianto di irripio, per alcuni prodotti alimentari (quali: gazione non semlatte fresco, burro, formaggi, ortaggi, bra rientrare in frutta, frumento, pane, ecc.), per le prenessuna delle castazioni di servizi quali la costruzione di tegorie elencate nelle parti seconda/terza fabbricati rurali ad uso abitativo e per le della tabella A. Le piante fornite da ortiabitazioni che costituiscono “prima cacoltori, vivaisti e floricoltori per la piantasa” per l’acquirente (e per i beni finiti gione sono soggette all’aliquota Iva del forniti per dette costruzioni), per opere 10%. In base all’art. 12 del Dpr. n. 633/72, finalizzate al superamento delle barriere le cessioni o prestazioni accessorie ad una architettoniche. Tra i cessione di beni o a beni al 10% sono una prestazione di elencati animali servizi, effettuati di(delle specie ovine, D M N. 306 DEL 29/12/1999 rettamente dal cebovine, suine, i pe- “Individuazione dei beni costituenti parte signi- dente o prestatore o sci freschi), prodotti ficativa del valore delle forniture effettuate nel per suo conto e a sue quadro degli interventi di recupero del patrimoalimentari quali le nio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente spese, sono soggette carni, il latte conser- distinazione abitativa, ai sensi art. 7, co. 1, lett. alla stessa aliquota vato, il miele natu- b), della L. n. 488/99” (G.U. n. 306 - 31/12/99). Iva dell’operazione rale, il riso, salsicce e principale; il caso salami; prestazioni di servizi quali la descritto dal lettore non sembra però somministrazione di alimenti e bevande, rientrare in detta ipotesi e quindi benefiil trasporto delle persone, e l’alloggio ciare dell’aliquota del 10% riservata alle nelle strutture alberghiere e simili. Sono piante. A parere di chi scrive, la corretta inoltre soggetti all’aliquota Iva del 10% aliquota applicabile alla situazione dele prestazioni di servizi mediante macscritta è quella ordinaria del 22%. chine agricole o aeromobili rese a impreBarbara Segato * IVA AL 10% La fedele ricostruzione di un edificio demolito è un “recupero” Vorrei sapere quale aliquota Iva applicare alla costruzione di un caseificio per la trasformazione di latte di bufala fatta da imprenditore agricolo (attività connessa). Il permesso di costruire parla di lavori di ristrutturazione edilizia consistente nella demolizione e ricostruzione ex novo di un fabbricato e annessi rurali da adibirsi a locali di trasformazione delle produzioni aziendali e abitazione. L’aliquota Iva generalmente applicabile è quella del 22%. Ci sono inoltre due aliquote agevolate, il 4% e il 10%, applicabili a beni o servizi tassativamente elencati nella tabella A parte II e III, allegata al Dpr n. 633/72 (vedi 1° quesito). Gli interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia beneficiano dell’Iva agevolata al 10%, 22 febbraio 2014 per qualunque tipologia di fabbricato. Gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, invece, beneficiano dell’aliquota del 10% se realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Per la realizzazione di fabbricati ad uso non abitativo, anche se rurali, non sono previste agevolazioni e quindi l’Iva deve essere calcolata nella misura del 22%. Per gli interventi di manutenzione inoltre occorre valutare se la prestazione comprende “beni significativi”, elencati nel Dm. del 29/12/99: ascensori e montacarichi - infissi esterni e interni – caldaie – videocitofoni – apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria – sadell’agenzia delle Entrate, dovrebbe esnitari e rubinetterie da bagno – impianti sere possibile applicare l’Iva del 10% per di sicurezza. Se la manutenzione comristrutturazione anche agli interventi di prende anche la fornitura di un bene demolizione e ricostruzione con la sola considerato “significativo” non tutto il condizione di rispettare il volume preecorrispettivo è soggetto all’Iva ridotta: sistente. l’aliquota 10% si applica sul costo di tali Invece, per la costruzione di un’abitaziobeni solo fino a concorrenza della diffene rurale può essere applicata l’aliquota renza tra il valore complessivo dell’inIva del 4%. Infatti, il numero 39) della tervento e quello dei beni “significativi”. tabella A, parte II citata stabilisce che Il caso del lettore è un intervento di risono soggette al 4% le prestazioni di serstrutturazione, consistente nella demolivizi dipendenti da contratti di appalto zione e costruzione ex-novo di un fabbrirelativi alla realizzazione delle costrucato strumentale. Si tratta di stabilire se zioni rurali di cui al numero 21-bis, che si deve essere considerato un intervento di riferisce alle “costruzioni rurali destinate nuova costruzione (aliquota Iva 22%) o ad uso abitativo del di ristrutturazione proprietario del terre(aliquota Iva 10%). no o di altri addetti La fedele ricostrualle coltivazioni dello zione di un edificio D L N. 69 DEL 21/6/2013 Disposizioni urgenti per il rilancio dell econodemolito (cioè con mia convertito con modificazioni dalla L. 9 ago- stesso o all’allevamento del bestiame e stessa volumetria e sto 2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/8/2013 ). alle attività connesse, sagoma di quello cedute da imprese copreesistente) è stata struttrici, ancorché non ultimate, purché considerata un intervento di recupero permanga l’originaria destinazione, sempre (circolare agenzia delle Entrate del che ricorrano le condizioni di cui all’art. 9, 16/2/2007, n. 11/E, risposta 3.1) e quincomma 3, lettere c) ed e), del Dl. n. 557/93, di con l’Iva del 10%. Tuttavia, si segnala convertito, con modificazioni, dalla L. n. che dal 21/8/2013 (data di entrata in 133/94”. vigore della legge di conversione del deBarbara Segato creto “del Fare” 21/6/2013, n. 69), sono considerati interventi di ristrutturazione anche quelli di demolizione e ricostru MODELLO UNICO zione con stessa volumetria ma con saI corrispettivi di natura goma diversa. La norma così modificata occasionale vanno nel rigo RL14 riguarda l’ambito edilizio, ma è possibile Un’azienda agricola individuale determina che abbia effetti anche in materia di Iva: le imposte sui redditi in base al reddito salvo diverse interpretazioni da parte catastale, ha il regime Iva ordinario e un * Terra e Vita 27 Foto Concorso Fata 2005 di Massimo Vannozzi [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 8/2014 volume di affari di circa € 60.000. In autunno ha partecipato ad una sagra di paese dove oltre al vino di propria produzione ha venduto anche birra alla spina e bevande varie acquistate da un grossista. Come va trattata questa attività commerciale occasionale per quanto riguarda le imposte sui redditi? Il lettore troverà la risposta al quesito nel fascicolo 2 delle istruzioni di Unico PF 2014 pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate e relative al Quadro RL reddito diversi sezione II rigo RL14 e seguenti al quale rimando per una visione più completa. In sostanza i corrispettivi di natura occasionale derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente devono essere dichiarati integralmente al rigo RL14. Nell’esposizione dei singoli dati il contribuente deve indicare dapprima i corrispettivi lordi percepiti, compresi gli interessi moratori e quelli per dilazione di pagamento relativi a tali corrispettivi e successivamente le spese relative agli stessi (Rigo RL14). I corrispettivi e i proventi da dichiarare nel presente quadro vanno calcolati per cassa e cioè con riferimento alle somme effettivamente percepite nel 2013; nel caso, quindi, di riscossione dei corrispettivi in forma parziale (per dilazione di pagamento o rateazioni) vanno dichiarati, nel periodo d’imposta, solo gli importi effettivamente riscossi, rimandando ai successivi periodi la dichiarazione di quelli restanti. 28 Terra e Vita [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Le spese di cui al rigo RL14 (attività commerciali occasionali) sopra descritto possono essere portate in deduzione solo se specificamente inerenti la produzione dei relativi redditi. Si ricorda che le spese e gli oneri da indicare, ove previsto nella colonna 2 del rigo RL14 non possono in ogni caso superare i relativi corrispettivi. Si suggerisce di predisporre un vero e proprio prospetto da tenere insieme ai documenti della dichiarazione nel quale evidenziare tutti i corrispettivi introitati e i giustificativi delle varie spese (fatture ricevute, ecc.) con i giustificativi di pagamento delle stesse. Luciano Boanini NUOVE TASSE Tutti i fabbricati, anche quelli agricoli, pagano la Tares Posseggo un terreno agricolo, già utilizzato in comodato d’uso dal coniuge (ora legalmente separato), per l’impresa agricola di cui era titolare e qualche anno fa definitivamente chiusa. Sullo stesso terreno insiste un fabbricato, a suo tempo edificato a fini strumentali come deposito di macchine e attrezzi agricoli. Negli ultimi anni le colture a suo tempo impiantate sul terreno sono state da me seguite e curate, ma utilizzate in famiglia solo per autoconsumo, senza che io formalizzassi una mia posizione come coltivatore diretto, poiché altra è stata la mia professione prima del pensionamento, avvenuto quattro anni fa (ho 65 anni). Il mio problema riguarda l’aspetto fiscale relativo al fabbricato, ancora oggi utilizzato come deposito di attrezzature agricole, privo di utenze e di servizi igienici, e classificato catastalmente C2. Il Comune pretende che su di esso io paghi l’Ici e la Tarsu arretrate (ora Imu e Tares), non riconosce la sua caratteristica rurale, e lo assimila a superficie domestica accessoria (cantina). Non solo. Il regolamento Tarsu prevedeva una riduzione del 60% in caso di distanza dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti di più di 1.000 m. Pur essendo il fabbricato distante circa 1.600 m dal più vicino cassonetto, tale riduzione viene negata poiché il conteggio viene fatto dal ciglio della strada statale escludendo le strade “non pubbliche”. Preciso tuttavia che le strade interpoderali, ancorché di proprietà privata collettiva (sono svariati i proprietari dei terreni che vi si affacciano), non sono sbarrate da cancelli, ma percorribili da chiunque, anche dagli operai del Comune che le ha censite alla stregua di strade cittadine, facendo apporre regolari cartelli con il nome delle vie, e i numeri civici all’ingresso di ogni appezzamento. Vorrei sapere se la valutazione del Comune e la pretesa ad essa connessa siano corrette, e se sì, che cosa dovrei fare in futuro per alleggerire il peso dei tributi che come pensionata statale, in questi tempi grami, non sono più in grado di sostenere. Potrei declassare la categoria catastale da C2 a D10, che mi sembra quella più consona all’effettiva natura del fabbricato? È possibile far ciò anche se non sono ufficialmente un Cd? È possibile/opportuno formalizzare in qualche modo la condizione di Cd, anche se non faccio commercio di prodotti agricoli, ma vorrei solo continuare pacificamente a occuparmi della campagna nella misura consentita dalle mie forze? Dovrei necessariamente iscrivermi alla Camera di Commercio? Mi spiace dover dare delle risposte di carattere fiscale alla lettrice sul quesito dal quale traspare in effetti la volontà di stare tranquilla nel proprio fondo a coltivarsi il proprio terreno. Incominciamo dalla ruralità del fabbricato: per poter invocare la ruralità del fabbricato non abitativo strumentale è necessario stabilire che esso è strumentale per l’attività agricola praticata. È chiaro che però se non c’è un’attività agricola nemmeno potenziale è assai arduo poter dimostrare una seppur minima condizio- n. 8/2014 22 febbraio 2014 ne di ruralità. Se almeno riuscisse a vendere alcuni prodotti agricoli potrebbe richiedere la p. Iva nel regime di esonero (inferiore a € 7.000 costituiti almeno per due terzi di cessioni di prodotti agricoli) potrebbe tentare di fare qualcosa. Ricordo che i produttori agricoli nel regime di esonero non sono tenuti a particolari adempimenti fiscali ma hanno solo l’obbligo di conservazione dei documenti fiscali. Potrebbe, se non effettua vendite su mercato, anche richiedere l’esonero dall’iscrizione al registro delle Imprese detenuto dalle Cciaa. Con questa posizione agricola minima potrebbe vedere se riesce a dimostrare la ruralità del fabbricato e con essa effettuare il censimento del C2 come immobile agricolo strumentale. Consiglio di parlare con un professionista o con un esperto di un’associazione agricola per valutare attentamente l’attività nel fondo agricolo e poi attivarsi di conseguenza. Altra storia del tutto italiana è quella del Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (abbreviata in Tares o anche Res), una tassa da versare al Comune, dovuta da chiunque possieda, occupi o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso. Quindi tutti i fabbricati anche quelli agricoli pagano la tassa. Orbene alla base della suddetta imposizione c’è un regolamento Comunale che se ho ben capito nel suo caso, ha dettato delle norme vessatorie. Per il singolo cittadino è sempre più difficile difendersi in quanto Lei dovrebbe impugnare la delibera del Comune o la cartella di imposizione con costi non sostenibili dal singolo. Però a mio avviso un lavoro molto importante lo stanno facendo le associazioni dei consumatori. Ho visto infatti regolamenti impugnati e contestati dalle suddette associazioni. Consiglio quindi di rivolgersi ad un’associazione. Luciano Boanini DOVE INVIARE I QUESITI New Business Media Srl Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] 30 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] LOMBARDIA La denuncia di Coldiretti Bergamo Espropri Brebemi, agricoltori in attesa di 2,5 milioni di € BOLZANO Supporto del Centro di Laimburg Alto Adige al top per le mele bio L S creti di esproprio riferiti alla toebbene l’assessore lomtalità della superficie di terreno bardo alle Infrastruttuespropriata alle oltre 100 azienre, Maurizio Del Tenno, de che fanno riferimento a abbia appena confermato che Coldiretti Bergamo, vale a dire l’autostrada Brescia-Bergamo650mila mq. Questo significa Milano aprirà al traffico il 1° luche tutta l’area su cui sono state glio, e l’intero progetto abbia ricostruite l’autostrada e le opere cevuto il premio europeo come connesse fiscalmente risultano progetto «modello» del settore, ancora di proprietà degli agrile contestazioni non mancano, coltori, che pur non potendola in particolare da parte degli più coltivare perché già coperta agricoltori interessati. da colate di cemento o asfaltate, «A distanza di 5 anni daldevono ancora farsi carico delle l’inizio dei lavori – si legge in tasse che la riguardano, come una nota di Coldiretti Bergamo Imu, Irpef e Bonifica. Ed è – Brebemi deve ancora circa 2,5 ancora tutto milioni di euro agli da definire agricoltori per E PER IL FISCO anche per espropri e asserviI TERRENI SONO quanto rimenti». ANCORA guarda le «Dei 140 accordi DI PROPRIETÀ aree interbonari stipulati da DELLE AZIENDE poste, cioè parte di oltre 100 AGRICOLE le aree racaziende nostre assochiuse tra i ciate – spiega il pretracciati della Brebemi e della sidente di Coldiretti Bergamo Tav, una fascia di terreno non Alberto Brivio – tra proprietari più produttiva, di fatto sequee affittuari sono poco più di 15 strata, perché irraggiungibile. gli imprenditori che devono anLa superficie di questa area è di cora ricevere parte dell’anticipo circa 600mila mq e rappresenta e sono ben 70 quelli che devono un valore di oltre 10 milioni di €. ancora ricevere il saldo». Per ora è ancora in carico agli «La situazione è tutt’altro agricoltori che, pur non potenche rosea anche per quanto ridola più coltivare, sono costretti guarda gli asservimenti e le oca pagarne le imposte». cupazioni temporanee, cioè le Brivio chiede quindi «rispoaree interessate dalle imposizioste urgenti» anche perchè, «pur ni di servitù come canali, tubi, avendoci per primi creduto con ecc. o le aree occupate in modo la stipula degli accordi bonari, provvisorio dai cantieri – proseuno strumento definito efficace gue la denuncia di Brivio –; per sul piano finanziario quanto raqueste voci Brebemi deve ancopido nei tempi e burocraticara versare più di 410mila €, oltre mente snello, riconosciamo con il 40% del totale dovuto». rammarico di essere considerati «Inoltre – prosegue la nota – tra gli ultimi». Du.B. sono ancora fermi al palo i de- n. 8/2014 22 febbraio 2014 NORD a provincia di Bolzano è la più grande produttrice europea di mele biologiche, con una superficie di ben 1.372 ettari che percentualmente rappresentano oltre il 7% dell’intera produzione frutticola altoatesina il più grande distretto melicolo italiano, e uno dei più grandi a livello europeo. La zona più vocata alla produzione biologica è la Val Venosta dove le condizioni atmosferiche sono ideali: poca pioggia, molte ore di insolazione, una buona altitudine, tutte condizioni che portano le mele biologiche dell’Alto Adige a essere di ottima qualità e quindi ad essere commercializzate molto bene. A questi si aggiungono altri 263 ettari di vigneti biologici, con diverse aziende ormai storiche nella produzione bio iniziata già agli inizi degli anni ottanta. Il numero complessivo di aziende supera orami le 800 unità delle quali 230 sono le aziende specializzate in viticoltura. Nella produzione biologica nulla deve essere lasciato al caso. Se in Alto Adige si è potuta sviluppare costantemente ciò si deve anche al costante supporto del Centro di Sperimentazione agraria e forestale di Laimburg che assicura una puntuale ricerca e sperimentazione nel settore, ma non solo, ogni anno, da ben 18 anni organizza in inverno un corso di aggiornamento per agricoltori e tecnici sull’introduzione e la pratica dell’agricoltura biologica specializzata in Alto Adige. Anche quest’anno il corso ha vista la partecipazione di 30 persone che nell’ultima settimana di gennaio hanno frequentato un corso intensivo. Carlo Bridi LOMBARDIA Approvata “Carta requisiti qualità” Fattorie didattiche, meno burocrazia I n Lombardia è più semplice diventare fattoria didattica e cogliere le opportunità di una nuova frontiera rurale che guarda alla didattica e alla multifunzionalità, anche in chiave sociale. La parola d’ordine è sburocratizzare, guardando allo stesso tempo alla necessità di ribadire e omologare le procedure in tutte le province. Regione ha approvato la prima revisione della “Carta dei requisiti di qualità” delle strutture didattiche, sviluppatasi grazie anche al confronto con i territori e le associazioni agrituristiche. Più brevi i corsi abilitanti all’attività, che passano da 120 a 90 ore per gli operatori, mentre l’aggiornamento passa da 30 a 24 ore, per chi non ha superato i primi 3 anni di attività, e a 16 ore per le attività che fanno didattica in fattoria da più di tre anni. Jacopo Fontaneto n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ ATTUALITÀ/REGIONI ] VENETO A Treviso vertice del mondo agricolo Allagamenti e frane, bisogna investire sulla prevenzione È prematuro un bilancio definitivo dei danni subiti dall’agricoltura veneta a causa del maltempo e degli allagamenti che hanno investito il territorio tra gennaio e febbraio. Bisognerà infatti verificare nel tempo le conseguenze sulle colture e sulle strutture. Di sicuro, però, si tratterà di svariati milioni, tra danni alle produzioni attive, perdite dirette di animali, strutture danneggiate e ammalorate, effetti negativi sulle colture legnose e su quelle ancora in stasi vegetativa. In ogni caso il problema non può più limitarsi a un conteggio finale, ma investe la prevenzione sia in termini di modalità di risarcimento del danno sia per quanto riguarda gli interventi strutturali di prevenzione. È sostanzialmente questo l’esito del vertice promosso alla Cantina di Villorba, in provincia di Treviso, dall’assessore Franco Manzato con le diverse componenti del mondo agricolo interessato alle vicende del maltempo: dalle organizzazioni professionali alle cooperative, dai Consorzi di difesa a Veneto Agricoltura, ai dirigenti regionali del settore primario e della veterinaria. Avepa sta analizzando e raccogliendo dati a livello locale per disegnare la mappa delle aziende agricole danneggiate per le quali si può ricorrere sia a norme regionali, intervenendo anche sul bilancio e sulla legge finanziaria in fase di discussione in consiglio, sia a quanto prevede il fondo di solidarietà in agricoltura «che però è senza fondi – come ha ricordato Manzato – nonostante avessimo chiesto lo scorso anno di rimpinguarlo con un miliardo». Daniela Del Zotto VENETO Più semplici i controlli sul territorio Terra e Vita 31 EMILIA-ROMAGNA Grazie anche a Confagri Mirandola, riaprirà l’asilo terremotato U NORD n mattoncino simbolico che dà ufficialmente l’avvio ai lavori di recupero e miglioramento antisismico della scuola d’infanzia Filomena Budri di Mortizzuolo di Mirandola (Mo), è stato consegnato al Vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, dai sostenitori del progetto presenti in sala: Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna; Stefano Preda, presidente Credit Suisse Italy; Guglielmo Garagnani Presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna e Antonio Scavuzzo, commissario regionale della Croce rossa italiana. I bambini di Mortizzuolo, a partire dall’anno scolastico 2014-15, potranno riavere finalmente il loro unico asilo, che era stato fortemente danneggiato e reso inagibile, dalle due forti scosse di terremoto del maggio 2012. L’importo dell’intervento, pari a oltre 600mila €, è stato finanziato dal Gruppo Credit Suisse per 250mila € attraverso l’intervento di Croce rossa italiana, da Confagricoltura per 71mila € e per il resto dalla Regione Emilia-Romagna. Non solo, i dipendenti di Credit Suisse, assiema alla Croce rossa hanno contribuito alla fornitura di defibrillatori nelle principali scuole del territorio e Confagricoltura ha ancora in progetto di supportare la scuola Filomena Budri con la fornitura di arredi. «Inizia il concreto ripristino e miglioramento antisismico dell’asilo di Mortizzuolo – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Guglielmo Garagnani –. Dare l’avvio ai lavori è un risultato meraviglioso perché dimostra che le cose T.V. buone, se ci si crede, succedono». EMILIA-ROMAGNA Potenziamento dell’export Al via accordo fra Avepa e Google Kiwi, nuova intesa fra Italia e Cile A ccordo tra l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (Avepa) e la divisione Enterprise di Google per rendere più semplici e rapidi i controlli sul territorio, i cui esiti potranno essere registrati in tempo reale negli archivi informatici dell’Agenzia e nelle caselle Pec delle imprese. I funzionari di Avepa, usufruendo delle soluzioni di geolocalizzazione Earth Enterprise, Maps Engine e Tracks Api di Google Enterprise, potranno svolgere le numerose attività di controllo da uno smartphone o tablet.In base all’accordo, è prevista la realizzazione di una app, cofinanziata da Avepa e Google, che permetterà di visualizzare, condividere e sottoscrivere in mobilità, subito sul campo, tutte le informazioni sulla verifica in corso. D.D.Z. A umentare i consumi di kiwi nel mondo e potenziare le esportazioni dei rispettivi paesi: nasce con questi obiettivi l’accordo strategico siglato tra Italia e Cile a Berlino in occasione di Fruit Logistica. Firmata da Alessandro Fornari, presidente di Kiwi Fruit of Italy, e Carlos Cruzat, presidente del Chilean Kiwifruit Committee (Ckc), l’intesa consentirà di consolidare la presenza sui mercati internazionali, che richiedono sempre più un prodotto di alta qualità. «Grazie a questo accordo, infatti, – ha dichiarato Fornari – Italia e Cile, rispettivamente primo e terzo produttore di kiwi, potranno condividere conoscenze, informazioni e competenze per offrire le risposte migliori alle esigenze dei clienti di tutto il mondo». T.V. 32 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] TOSCANA Perso ogni anno 15% produzione Raccolta troppo cara, nel Senese le olive restano sulle piante N el senese, ogni anno, circa il 15-18% delle olive prodotte non viene raccolto perchè economicamente non conveniente. Lo sostiene Luca Marcucci, presidente della Cia di Siena, il quale ritiene che ciò sistematicamente avviene nelle aziende medio-grandi che producono olio extravergine di oliva senza un particolare valore aggiunto, come nel caso delle Dop oppure Igp e soprattutto in quelle aziende che, non avendo manodopera familiare, devono utilizzare operai esterni con un aggravio dei costi. Questa situazione è peggiorata negli ultimi 3 anni. Per capire meglio il fenomeno, basta capire quando costa produrre l’olio extravergine. Se si calcola che in media un olivo può produrre mediamente 30 kg di olive, come costi abbiamo circa 10 euro per la raccolta, 5 per la potatura, 1 euro di concimi ed eventuali trattamenti fi- tosanitari, 3 per la frangitura e 3 euro per altre lavorazioni. Se si considera, ad esempio, una buona resa del 16%, una pianta di olivo frutterà 4,8 kg di olio, che se lo si vende a 6 €/kg non consente di arrivare neanche a 30 €, un misero guadagno di pochi euro, a cui vanno aggiunte almeno le spese di trasporto e confezionamento. Un prezzo remunerativo per permettere alle aziende di effettuare tutta la raccolta delle olive, sarebbe di almeno 10 €/kg. Ma lasciare le olive sulle piante è un fenomeno ormai diffuso in tutta la Toscana e secondo Giampiero Cresti, direttore degli Olivicoltori Toscani Associati (Ota), in provincia di Siena il fenomeno è più contenuto perchè in gran parte dei casi il mercato dell’olio è legato a quello del vino. Roberto Sorrentino TOSCANA Tutti d’accordo: «il lupo non si tocca» n. 8/2014 22 febbraio 2014 LAZIO Un affitto di 15 anni, rinnovabili “Terra ai giovani”, progetto al via T CENTRO recentoventi ettari di terre in provincia di Roma e Viterbo da dare in affitto a giovani imprenditori agricoli mettendo a disposizione 150 € pe le start up, 500mila € era la parte degli investimenti. Sono i numeri che inquadrano il nuovo bando presentato sede della giunta regionale del Lazio ‘Terre ai giovani’, un’iniziativa che vede insieme la Regione e l’Arsial. A presentarla il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci, e il commissario straordinario dell’Arsial, Antonio Rosati. Il bando – che verràpubblicato il 5 marzo a seguito dell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse all’affitto di terreni da parte di cittadini residenti nella Regione Lazio – prevede la possibilitàdi affittare terreni agricoli per una durata di 15 anni con la possibilità di un ulteriore rinnovo di altri 15 anni che si comincerà a pagare a partire dal quarto anno sarà calcolato sulla base dei valori correnti di mercato rilevati dagli enti pubblici ed adeguati alle effettive condizioni dei terreni. Come spiegato da Rosati i fondi messi a disposizione saranno garantiti presso le banche del patrimonio Arsial e a esser privilegiati saranno i giovani imprenditori tra i 18 e i 39 anni anche se anche gli over 39 potranno manifestare interesse a patto che siano imprenditori o coltivatori con sede sociale in uno dei comuni deal Regione Lazio. Per Rosati «al netto di un bando fatto nel 2010 dalla Regione Sardegna, è il primo bando dopo 45 anni sulle terre pubbliche in Italia. L’Arsial in questo modo ritorna alla sua nobile origine. Abbiamo voluto dare un segnale di speranza di fronte a una crisi senza precedenti negli ultimi trent’anni». T.V. TOSCANA Nel 2013 è cresciuto del 20% Nuovi interventi contro i predatori S’impenna il valore dei vigneti S arà una comunicazione in giunta, da effettuarsi a breve, a formalizzare le linee di intervento che la Regione porterà avanti per affrontare la questione dei predatori in Toscana. Questo l’impegno preso dagli assessori all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, e all’ambiente Anna Rita Bramerini, che in questi giorni hanno incontrato, a più riprese, le associazioni degli agricoltori e allevatori, quelle degli ambientalisti e animalisti e i rappresentanti degli enti locali più interessati al fenomeno.In tutte le riunioni i due assessori hanno premesso, come condizione irrinunciabile, che la Regione non è disponibile a interventi che vadano nella direzione del “contenimento” del lupo, specie protetta dalla normativa europea ed italiana. T.V. I n Toscana, mentre il settore immobiliare è in affanno, il valore dei vigneti di pregio sarebbe cresciuto del 20% nel 2013, secondo il Knight Frank Global Vineyard Index; quindi un investimento sicuro ma carissimo. Infatti, per le vigne del vino Brunello di Montalcino si arriverebbe a 400-500mila €/ha, secondo Assoenologi, mentre il prezzo medio dei vigneti italiani è di 36mila €. Nella zona di Bolgheri, dove si produce il Sassicaia, le quotazioni arrivano a 320mila €/ha. Eppure, nonostante i prezzi alti, i vigneti toscani attirano il capitale estero. Non a caso, recentemente, aziende vitivinicole a Montalcino, sono state acquistaR.S. te da brasiliani e argentini. n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PUGLIA Nessuna copertura per le produzioni Maltempo, risarciti soltanto i danni subiti dalle strutture L’ assessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni ha promesso di porre rimedio al decreto ministeriale 1851 del 24 gennaio 2014, con il quale il Mipaaf, pur riconoscendo il carattere di eccezionalità delle piogge alluvionali verificatesi in agro di Ginosa (Ta) nei giorni 7 e 8 ottobre 2013, ha previsto esclusivamente il risarcimento dei danni alle strutture. «Il Mipaaf – puntualizza il presidente della Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, – ha limitato gli effetti del decreto alle sole provvidenze di cui all’art. 5, comma 3 e comma 6, del decreto legislativo n. 102/2004: essi sono relativi rispettivamente all’indennizzo per i danni causati alle strutture aziendali e alle scorte, con esclusione dei danni alle produzioni e alle strutture ammissibili all’assicurazione agevolata, e al ripristino delle infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a totale carico del Fondo di solidarietà nazionale. Nulla ha previsto in ordine alle altre possibili, indispensabili e indifferibili misure finanziarie, contemplate dallo stesso dlgs 102/2004 in favore delle aziende agricole colpite da calamità. Eppure la furia delle acque spazzò via prodotti agricoli per un valore di 50 milioni di euro, pari al 10% della plv del territorio. Questo il disastroso bilancio dell‘ondata di maltempo che ha mietuto addirittura vittime e ha piegato centinaia di aziende agricole. L’assessore Nardoni ha tuttavia assicurato che chiederà formalmente una deroga al decreto ministeriale». Giuseppe Francesco Sportelli PUGLIA Grazie al bando della misura 133 Terra e Vita 33 CAMPANIA Scattano nuove misure fitosanitarie Lotta al cerambicide delle drupacee S SUD ul Burc n. 10 del 10 febbraio è stato pubblicato un decreto contenente le norme relative all’aggiornamento delle misure fitosanitarie regionali di controllo ed eradicazione di Aromia bungii (cerambicide delle drupacee). In Campania è stata rilevata la presenza di questo dannoso cerambicide nei Comuni di Pozzuoli, Quarto, Marano, Monte di Procida ed alcuni quartieri di Napoli (Fuorigrotta, Pianura, Soccavo e Chiaiano), solo su piante di Prunus. È stato realizzato un Piano d’azione regionale con lo scopo di aggiornare le azioni e le misure fitosanitarie per proteggere le piante del genere Prunus. Gli agricoltori che hanno i loro terreni nei suddetti Comuni, sono tenuti al rispetto di alcune disposizioni: abbattimento immediato delle piante infestate previo preavviso di almeno due giorni lavorativi al Servizio fitosanitario regionale. In casi eccezionali il Servizio fitosanitario può prescrivere l’attuazione di misure di eradicazione alternative in grado di garantire il massimo livello di protezione. Nelle zone interessate bisogna prevedere trattamenti insetticidi da utilizzare contro gli adulti nel periodo del loro volo. Pertanto, il primo trattamento può essere eseguito alla comparsa dei primi adulti a metà giugno, il secondo verso fine giugno ed il terzo alla metà di luglio. Le aziende vivaistiche per poter commercializzare piante di drupacee, sono oggetto di controlli da parte del Servizio fitosanitario regionale ed hanno l’obbligo di coltivare le piante sensibili sotto protezione fisica totale con reti, oppure attuare un piano di tratR.S. tamenti preventivi adeguato. CALABRIA Misura 111 del Psr 2007-2013 Rilanciate le clementine di Palagiano Approvata graduatoria formazione R iorganizzare il Consorzio per la tutela del marchio Igp delle Clementine del Golfo di Taranto, promuovere l’oro di Palagiano e sostenere l’aggregazione e quindi la credibilità della produzione tipica del territorio anche sui mercati italiani ed esteri. È quanto intende fare il Comune di Palagiano attraverso il bando della Misura 133 della Regione Puglia a cui ha partecipato il Consorzio agrumicoltori tarantini, garantendo parte della quota di compartecipazione pubblica a un progetto che rilancia la vocazione territoriale. Le clementine di Palagiano vantano qualità elevatissime e standard produttivi di grande valore, ma finora hanno dovuto compete G.F.S. re sui mercati con armi spuntate. L’ Assessore all’Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria, Michele Trematerra, ha reso noto che è stata approvata la graduatoria definitiva delle domande relative alle misura 111 del Psr Calabria 2007-2013, ‘’Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione’’, annualità 2009. La misura 111 in particolare punta a favorire la qualificazione e l’aggiornamento di profili professionali, per soddisfare le esigenze di consulenza e informazione delle imprese agricole e forestali, ma anche per promuovere lo scambio di competenze e buone pratiche per i giovani, nonchè a informare gli agricoltori calabresi sulle opportunità di sviluppo offerte dalT.V. le politiche comunitarie, nazionali e regionali. [ APPUNTAMENTI ] 34 Terra e Vita 5-7 MARZO BioEnergy Italy torna a Cremona con biomasse e bioenergie 27 FEBBRAIO Metaponto (Mt) Per un uso sostenibile delle irroratrici I l Servizio di difesa integrata dell’Alsia organizza una Giornata tecnica su “La gestione delle irroratrici per l uso sostenibile dei pesticidi” presso l’Azienda Asd Pantanello (Metaponto Mt). Le nuove normative europee per la sostenibilità ambientale dell’agricoltura, di recente attuazione anche in Italia, pongono sempre maggiore attenzione non solo alle caratteristiche dei prodotti fitosanitari ma, anche, alla loro corretta distribuzione mediante macchine irroratrici efficienti grazie ad un’adeguata gestione. Per informazioni: [email protected] 28 FEB. - 2 MARZO Arezzo Il VII Forum Federazione produttori piante officinali S i terrà ad Arezzo il VII° Forum della Federazione italiana produttori piante officinali (Fippo). Il Forum è uno dei momenti più importanti della vita associativa in cui i produttori di piante hanno modo di incontrarsi ed incontrare gli altri soggetti della filiera delle piante of- n. 8/2014 22 febbraio 2014 T orna anche quest’anno BioEnergy Italy, il Salone delle tecnologie per le biomasse e le rinnovabili in agricoltura presso il Quartiere fieristico di Cremona dal 5 al 7 marzo. BioEnergy Italy si basa su un progetto realizzato da due dei protagonisti del settore fieristico internazionale per il settore: CremonaFiere – con l’esperienza della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, Italpig e Vegetalia AgroEnergie – e DLG, partner tedesco organizzatore di manifestazioni come AgriTechinica, EuroTier e BioEnergy Decentral. L’ultima edizione di BioEnergy Italy ha ospitato 149 espositori da 4 Paesi e 9.884 visitatori professionali. La manifestazione è il marketplace più efficace per il settore anche perché si svolge nel più grande e importante distretto italiano per la produzione di energia da fonti rinnovabili. BioEnergy Italy è anche un vero e proprio laboratorio di idee per il settore: ogni anno realizziamo un programma con oltre 30 appuntamenti tra convegni, seminari e workshop studiati per coinvolgere e attrarre in Fiera la gente giusta per sviluppare nuovo business. Anche quest’anno la fiera prevede un ricco programma di convegni e workshop; tra questi segnaliamo il seminario “La manutenzione e l’ottimizzazione degli impianti a biogas” venerdì 7 marzo alle ore 10, organizzato da CremonaFiere e DLG International in collaborazione con Crpa. Per informazioni: www.bioenergyitaly.com ficinali. Come di consueto l’evento prevede un momento dedicato all’aggiornamento tecnico e normativo sul settore, e un momento di incontro in cui le aziende colgono l’occasione per presentarsi e farsi conoscere. Le aziende acquirenti e venditrici possono collocare in una borsa virtuale le proprie richieste/offerte sia di prodotto, di servizi che di competenze. Per informazioni: www.fippo.org 1-9 MARZO Pordenone La primavera arriva al 35° Ortogiardino F ervono i preparativi nel quartiere fieristico pordenonese per la 35a edizione di Ortogiardino, salone della floricoltura, orticoltura e vivaismo in programma alla Fiera di Pordenone. Le aspettative sono per un’edizione da record e le condizioni ci sono tutte: 30.000 mq di area espositiva fitta di stand, 300 espositori presenti (in crescita rispetto allo scorso anno con ancora più giardini e floricoltori), con tutto quello che serve per rinnovare terrazzi e giardini. Per informazioni: www.ortogiardinopordenone.it 2-3 MARZO Lido di Camaiore (Lu) Terre di Toscana, la kermesse del vino T orna per il settimo anno consecutivo Terre di Toscana, tra le kermesse più attesa dagli appassionati dei grandi vini di qualità presso UNA Hotel Versilia, sul lungomare di Lido di Camaiore (Lu). Terre di Toscana 2014 sarà il salotto del vino buono toscano, un’emozionante “due giorni” in cui esplorare, conoscere storie, persone, vini e territori. Anche in questa edizione ci sarà un evento dedicato all’alta cucina: Golosizia, curato dal giornalista enogastronomico Claudio Mollo. Per informazioni: www.terreditoscana.info 7-9 MARZO Piacenza Da Seminat e Apimell al Buon Vivere T orna il triplo appuntamento con Apimell, Seminat e Buonvivere a Piacenza Expo. Apimell, giunta alla 31a edizione, è la più importante mostra-mercato nazionale nel settore dell’apicoltura, dall’allevamento, alla trasformazione. La 33a Seminat è la mostra mercato di piante ornamentali e agrarie, florovivaismo, sementi e attrezzature per giardinaggio. Buon Vivere è l’appuntamento dedicato ai prodotti enogastronomici tipici e di qualità. Per informazioni: www.apimell.it - www.seminat.it www.buonvivere.it 7-10 MARZO Trieste L’8a edizione di Olio Capitale S i svolgerà a Trieste, nelle prestigiose sale della Stazione Marittima, l’8a edizione di Olio Capitale, la più importante fiera interamente dedicata all’olio extravergine d’oliva, evento specializzato che presenta le migliori produzioni nazionali ed estere. Il Salone, che si avvale della collaborazione di qualificati esperti del settore, è un evento specializzato che presenta le migliori produzioni nazionali ed estere dell’olio extravergine d’oliva. Per informazioni: www.oliocapitale.it DOVE INVIARE LE SEGNALAZIONI posta: Terra e Vita, Appuntamenti Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] SPECIALE Diserbo mais Effetto pioggia sul diserbo preventivo PAGINA 36 Quando basta il post-emergenza PAGINA 44 Sorgo, occhio alle semine anticipate PAGINA 50 Rischio resistenza diffusa PAGINA 54 36 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] Terra e Vita Effetto pioggia sul diserbo preventivo L’intensità DI DENIS BARTOLINI delle infestazioni – e le contromisure da attuare – dipendono dall’epoca di semina. Decisione tecnica sempre più condizionata dalla variabile clima L a coltivazione del mais negli ultimi anni ha interessato una superfice superiore al milione di ettari, con un tendenziale decremento della destinazione per la produzione di granella ed un costante aumento degli usi energetici, ciò a seguito della messa in funzione degli oramai numerosissimi biodigestori, che hanno raggiunto ormai un migliaio di unità, l’80% dei quali è concentrato in quattro regioni italiane, quali Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Il crescente interesse per la coltura del mais anche in zone non vocate e per usi non destinati alla produzione di granella potrebbe determinare alcuni rischi, quali: - scarsa conoscenza percorsi tecnici più razionali, in particolare nelle zone non vocate; - aumento tolleranza presenza infestanti (disseminazione); - pericoloso spostamento dal pre-emergenza alla strategia “solo post” con incremento pressione di selezione popolazioni resistenti (graminacee in particolare); - rotazioni ancora più strette e diffusione monosuccessione; - disseminazione infestanti pericolose a seguito di spandimento biodigestato. ANDAMENTO 2013 L’eccezionale andamento climatico della scorsa primavera non ha risparmiato neppure la coltura del mais. Le abbondanti e persistenti piogge dell’intero periodo invernale e di inizio primavera hanno determinato un notevole ritardo delle operazioni di semina terminate, in molti areali vocati anche nel mese di giugno. In relazione alle notevoli difficoltà nella preparazione dei terreni le semine stesse sono state effettuate subito dopo e in molti casi anche prima dell’esecuzione di trattamenti di bonifica con glifosate. Questo ritardo ha determinato in primo luogo una minore pressione di infestazione delle infestanti a nascita precoce, ad esempio tutte le poligonacee, e in molte situazioni è stato osservata un’emergenza delle maler Anche nel mais a uso energetico il controllo delle infestanti be tendenzialmente più tardiva rispetto allo sviluppo del mais, assume un ruolo fondamentale. n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] Terra e Vita 37 SUPERFICI COLTIVATE A MAIS 1.400 1.200 ettari (x. 000) 22 febbraio 2014 1.000 800 600 400 200 0 2010 2011 2012 2013 [ Fonte: ISTAT. ANDAMENTO SUPERFICI COLTIVATE A SORGO 45 40 35 ettari (X .000) n. 8/2014 30 25 20 15 10 5 0 [ Fonte: ISTAT. 2010 2011 2012 2013 38 Terra e Vita con la necessità di intervenire con gli eventuali trattamenti di post-emergenza con la coltura molto sviluppata e più soggetta a manifestare indesiderati sintomi di fitotossicità. L’unico fattore positivo di questa anomala situazione è risultato l’ottimale efficacia dei trattamenti preventivi con erbicidi ad azione residuale anche con l’impiego di miscele meno complesse. SITUAZIONE INFESTAZIONI [ SPECIALE DISERBO MAIS ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 TAB. 1 - ERBICIDI AD AZIONE PREVENTIVA CONTENENTI TERBUTILAZINA PRINCIPIO ATTIVO FORMULATO COMMERCIALE DOSI F.C. (L/HA) PRE-EMERGENZA POST PRECOCE Primagram Gold, ecc. 4-4,5 3-4 Lumax 3,5-4,5 3-4 Akris 2-3 2-2,5 Click Combi 2-2,8 1,5-2 flufenacet + terbutilazina (*) Aspect 1,7 1,7 petoxamide + terbutilazina Koban T, Romin T, Erbifen K 3 2,5-3 Trek P 2,5-3 2-2,5 s-metolaclor + terbutilazina s-metolaclor + terbutilazina + mesotrione dimetenamide-P + terbutilazina pendimetalin + terbutilazina Click Duo 3-4 La pressione delle infestazioni è sulcotrione + terbutilazina Sulcotrek 2-2,5 2 strettamente correlata all’epoca (*) disponibile in combi pack con isossaflutolo (Merlin Platinum) di semina, particolarmente evidente per quanto concerne le specie a foglia larga. In tutte le TAB. 2 - ERBICIDI AD AZIONE PREVENTIVA SENZA TERBUTILAZINA epoche, dopo una razionale preDOSI F.C. (L/HA) parazione anticipata del terreno, PRINCIPIO ATTIVO FORMULATO COMMERCIALE PRE-EMERGENZA POST PRECOCE con azzeramento di eventuali infestazioni di specie graminacee a tiencarbazone + isossaflutolo + ciprosulfamide Adengo 1,5-2 1,5-2 nascita invernale, anche nelle ses-metolaclor Dual Gold, Antigram Gold 1,2-1,4 1-1,25 mine più anticipate la specie s-metolaclor + mesotrione Camix 2,5-2,8 2-2,5 prevalente nella stragrande maggioranza degli areali di coldimetenamide-P Spectrum 1-1,3 1-1,3 tivazione è rappresentata da petoxamide Romin 600, Successor 600 2 Echinochloa crus-galli (giavone). Stomp Aqua 1,5-2 1,2-1,5 In tendenziale aumento risultapendimetalin Most Micro, Activus EC, ecc. 2-2,5 1,5-2 no le emergenze di Setaria, mentre più raramente si riscontrano pendimetalin + clomazone Alcanse CS 1,5-2 le varie specie di Panicum. Nei clomazone Command 36 CS, ecc. 0,2-0,3 terreni sciolti e nelle aree di boniaclonifen Challenge, Valzer 1-1,5 fica caratterizzate da suolo organico frequentemente si devono isossaflutolo Merlin Flexx 1,5-2 1,5-2 gestire problematiche derivanti sulcotrione Sulcogan, Mitigreen, ecc. 1,5 1-1,5 dalla presenza di Digitaria sanguinalis, mentre appaiono in aumento le presenze di Sorghum halepense sia da seme che da rizoma. Per prime fasi sviluppo e questo, nella maggior parte dei casi, si può quanto riguarda invece le infestanti dicotiledoni, semine anticipate al ottenere con l’applicazione degli erbicidi ad azione residuale subito mese di marzo espongono la coltura al maggior numero possibile di dopo la semina o, causa avverse condizioni climatiche o anche per specie, comprese le precoci poligonacee, quali Polygonum aviculare e scelta aziendale, anche con la coltura già emersa e con infestanti nei Fallopia convolvulus. Rimangono generalizzate le classiche presenze primissimi stadi di sviluppo. Il “post-emergenza precoce” in linea più tardive di Polygonum persicaria e lapathifolium, Amaranthus, Chenoteorica si valorizza maggiormente nelle semine più anticipate, quanpodium, Solanum e delle malerbe di sostituzione, quali Abutilon, Datudo più ampio è il lasso di tempo che in intercorre tra la semina stessa ra, Acalypha, Galinsoga, Bidens, Sicyos, Ammi majus, ecc. e in costante e l’emergenza, potendo quindi sfruttare al massimo le potenzialità di aumento le presenze di specie ciperacee, di difficile gestione con gli persistenza degli erbicidi utilizzabili. erbicidi attualmente disponibili. Fra le infestanti a ciclo perennante, Per quanto riguarda la disponibilità di erbicidi, rispetto allo da gestire obbligatoriamente con trattamenti di post-emergenza, riscorso anno non si segnalano variazioni sostanziali, con la momentacordiamo i meno problematici Convolvulus arvensis, Calystegia e Cirnea esclusione dal mercato italiano dell’acetoclor. Fra le poche novità sium e le sempre più invasive differenti specie di Equisetum. nel panorama erbicidi vi è da segnalare la commercializzazione da parte della Società Bayer Cropscience di una confezione combi-pack composta da 5 litri di flufenacet + terbutilazina (Aspect) e da 5 litri di PRE-EMERGENZA TRADIZIONALE O POST PRECOCE? isossaflutolo (Merlin Flexx) sufficienti a diserbare 5 ettari di mais. Per massimizzare le potenzialità produttive del mais occorre manteDalla prossima primavera sarà disponibile anche una miscela già nere esente la coltura dall’azione competitiva delle infestanti nelle 40 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] TAB. 3 - PRINCIPALI MISCELE DI PRE-EMERGENZA CON TERBUTILAZINA n. 8/2014 22 febbraio 2014 dati. Per limitare le emergenze di Abutilon si è consolidata l’apGRAMINACEE DICOTILEDONI ABUTILON THEOPHRASTI plicazione di isossaflutolo (Mers-metolaclor + terbutilazina + mesotrione lin Flexx) e di formulati contes-metolaclor + terbutilazina isossaflutolo nenti mesotrione o sulcotrione. Nonostante la consapevodimetenamide-P + terbutilazina sulcotrione + lezza della sua valenza, questo flufenacet + terbutilazina clomazone derivato triazinico è sempre in petoxamide + terbutilazina discussione causa i frequenti isossaflutolo inquinamenti delle acque, per s-metolaclor + pendimetalin + terbutilazina + sulcotrione cui in alcune aree maidicole il dimetenamide-P suo impiego presenza limitaclomazone zioni. Ad esempio i Disciplinapetoxamide + sulcotrione + terbutilazina ri di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna impongono l'applicazione di TAB. 4 - PRINCIPALI MISCELE DI PRE-EMERGENZA SENZA TERBUTILAZINA terbutilazina a cicli colturali alGRAMINACEE ABUTILON THEOPHRASTI DICOTILEDONI terni a prescindere da quanti tiencarbazone + isossaflutolo + ciprosulfamide anni intercorrono fra le due coltivazioni di mais sullo stesaclonifen s-metolaclor + mesotrione + so terreno. pendimetalin Nelle situazioni in cui vi sia isossaflutolo aclonifen la necessità di non utilizzare ters-metolaclor sulcotrione + pendimetalin butilazina le soluzioni possono dimetenamide-P + intraprendere due direzioni: clomazone petoxamide - utilizzare la recente miscela pendimetalin + clomazone di tiencarbazone + isossaflutolo, addizionata dell’antidoto agronomico ciprosulfamide (Adengo), in grado di esercitare un ampio formulata a base di pendimetalin + clomazone, commercializzata spettro d’azione sia nei confronti delle specie graminacee che di con il nome di Alcanse CS dalla società Du Pont de Nemours. A dosi quelle dicotiledoni a ciclo annuale; cautelativa di 2 l/ha di formulato si presta per applicazioni di - adottare miscele più o meno complesse che comprendono un pre-emergenza in miscela con preparati ad attività graminicida in erbicida a prevalente azione graminicida (s-metolaclor, dimetenamiparticolare nelle strategie che non prevedono l’impiego di terbutilade-P, petoxamide), con addizione, in funzione dicotiledonicida, di zina. Fra i prodotti a prevalente efficacia sulle specie graminacee pendimetalin, aclonifen e, in caso di presenza di Abutilon, isossaflurimangono utilizzabili s-metolaclor (Dual Gold, Antigram Gold), tolo, mesotrione o sulcotrione. dimetenamide-P (Spectrum) e petoxamide (Romin 600, Successor In questo secondo case è bene ricordare, che queste miscele, a 600), mentre flufenacet è disponibile solo in miscela formulata con differenza della terbutilazina, sono molto influenzate dall’andamenterbutilazina (Aspect). to pluviometrico nel periodo immediatamente successivo all’appliLa terbutilazina rimane ancora il principio attivo base per la cazione, per cui molto frequentemente necessitano di un complegestione delle infestanti dicotiledoni ed è disponibile solo in formumentare trattamento di post-emergenza. La loro efficacia può risullazione pronta con i prodotti ad azione complementare sopra ricor1 1 - L ecce zionale andamento pluviometrico della scorsa primavera ha ostacolato non poco la preparazione dei terreni destinati alla semina del mais. 2 - Tutti i formulati contenenti terbutilazina hanno confermato le favorevoli potenzialità di efficacia e persistenza erbicida. 2 42 Terra e Vita [ ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 n. 8/2014 22 febbraio 2014 3 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] 3 - Solanum nigrum. Anche con semine tendenzialmente tardive non sono mancati i casi di preponderanti infestazioni di specie annuali. Terra e Vita 43 4 4 - Anche quest’anno la miscela di s-metolaclor + terbutilazina + mesotrione (Lumax) ha permesso un sufficiente controllo iniziale delle sempre più preoccupanti infestazioni di Cyperus spp.. tare agronomicamente sufficiente in caso di semine più tardive a partire da aprile inoltrato e in caso di infestazioni non eccessive. PRE-EMERGENZA E POST-PRECOCE: STRATEGIA ANTIRESISTENZA Considerando il progressivo aumento delle segnalazioni di popolazioni di Echinochloa crus-gallinon più sensibili alle solfoniluree graminicide (rimsulfuron, nicosulfuron, foramsulfuron), i trattamenti preventivi con erbicidi ad azione residuale conservano a pieno la loro valenza tecnica. Inoltre, come già ricordato, la finestra applicativa degli stessi è relativamente ampia, con possibilità d’impiego anche in post-emergenza precoce della coltura. Diventa quindi mol- to importante, per salvaguardare al massimo tutti i meccanismi d’azione utilizzabili sulla coltura cerealicola, porre una particolare attenzione alla scelta di strategie che prevedono unici trattamenti di post-emergenza, in particolare quando si devono gestire rilevanti presenze di specie graminacee. Questo in particolare nei seminativi destinati alla produzione di trinciato per l’alimentazione degli impianti a biogas, dove meno pressante potrebbe essere ritenuta la necessità di ottenere risultati pressochè totali. L’autore è del settore Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA) 44 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Quando basta il post-emergenza DI DENIS BARTOLINI L Può completare il pre. Oppure - insorgenza popolazioni di infestanti resistenti a massimizzazione delle potenzialità proessere esclusivo. agli erbicidi di post-emergenza, con particolare duttive del mais comporta la necessità di riferimento a Echinochloa crus-galli (giavone) e alle mantenere esenti i seminativi nelle prime Con vantaggi solfoniluree graminicide (rimsulfuron, nicosulfudelicate fasi di sviluppo della coltura. La soluzioron, foramsulfuron). ne più razionale, come ovvio, prevede l’applicae alcuni rischi zione di erbicidi ad azione residuale subito dopo la semina, che nella maggior parte delle situazioni GIAVONE E ALTRE GRAMINACEE impediscono o ritardano l’emergenza delle infestanti graminacee e Se escludiamo le aree in cui è già stata accertata la presenza di dicotiledoni annuali per un periodo più o meno prolungato in relapopolazioni di Echinochloa non più sensibili alle solfoniluree ad zione all’andamento stagionale ed ai principi attivi utilizzati. azione graminicida, il controllo delle specie graminacee risulta relaTutto questo tuttavia non sminuisce la valenza degli interventi di tivamente agevole, con trattamenti effettuati preferibilmente prima post-emergenza, che trovano una giustificazione in numerose situache le infestanti raggiungano lo stadio di pieno accestimento. zioni quali: Al momento attuale sono disponibili innumerevoli formulati a - completamento di precedenti applicazioni di pre-emergenza in base di nicosulfuron a differenti concentrazioni (40, 60 e 240 g/l di caso di parziale efficacia; principio attivo), foramsulfuron (Equip) e il capostipite rimsulfuron, - controllo di specie a ciclo perenne; oggi commercializzato solo in miscela con nicosulfuron (Titus Mais - terreni dotati di alto contenuto di sostanza organica, dove rapExtra, Kelvin Duo). Tutti questi erbicidi risultano efficaci su Echinopresenta l’unica soluzione praticabile. chloa, Setaria e, alle dosi maggiori di etichetta, anche nei confronti di Le strategie “solo post”, grazie all’ampia disponibilità di principi Sorghum halepense da rizoma. Per contro meno sensibile risulta Digiattivi efficaci sulla totalità delle specie sia graminacee che dicotiledotaria sanguinalis, che nella generalità dei casi viene solo temporaneani annuali e perenni, in linea di massima sono adottabili in tutte le mente controllata con trattamenti effettuati nelle primissime fasi di situazioni, con la consapevolezza dei rischi che si possono correre, sviluppo (entro l’accestimento). quali: Un’attività collaterale sulle specie graminacee annuali è esercitata - ritardo degli interventi causa avverse condizioni climatiche, con anche dai trichetoni sulcotrione (Sulcogan, ecc.) e mesotrione (Callipericolosi fenomeni di competizione e possibile incremento dei festo), mentre molto più energica risulta l’efficacia del più recente nomeni di fitotossicità; tembotrione (Laudis), con esclusione delle differenti specie di Setaria. - parziale efficacia sulle malerbe causa periodi siccitosi che frequentemente si verificano nella prima metà del mese di maggio, SEMINE PRECOCI: ATTENZIONE ALLE POLIGONACEE epoca in cui generalmente si effettuano le applicazioni, che determiCon la tendenza all’anticipo delle semine al mese di marzo si donano problemi di assorbimento da parte delle infestanti in non vranno considerare anche le più anticipate emergenze delle specie ottimali condizioni vegetative; poligonacee, qualche anno fa tipiche dei seminativi di bietola. 1 1 - Causa la non ottimale preparazione dei letti di semina, nella scorsa primavera si sono dovute gestire anche infestazioni di graminacee invernali (ricacci di cereali, Avena, Lolium, ecc.). 2 - I trattamenti di postemergenza sono sempre indispensabili nelle zone di bonifica caratterizzate da terreno organico. 2 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 45 TAB. 2 - SENSIBILITÀ INFESTANTI GRAMINACEE(*) TAB. 1 - PRO E CONTRO IL POST-EMERGENZA ECHINOCHLOA VANTAGGI SETARIA DIGITARIA tembotrione SORGHUM scelta principi attivi in relazione alle reale composizione delle infestazioni rimsulfuron rimsulfuron nicosulfuron nicosulfuron rimsulfuron nicosulfuron minore apporto di materia attiva per unità di superficie foramsulfuron foramsulfuron foramsulfuron unica soluzione efficace sui terreni organici tembotrione buona attività su infestanti a ciclo perenne TAB. 3 - SENSIBILITÀ DELLE PERENNI (*) SVANTAGGI CONVOLVULUS finestra applicativa relativamente ridotta fluroxipir MCPA 2,4-D possibile effetto competitivo infestazioni precoci estrema dipendenza condizioni climatiche rischio insoergenza popolazioni resistenti CIRSIUM EQUISETUM clopiralid MCPA 2,4-D MCPA 2,4-D (*) agli erbicidi di post-emergenza TAB. 4 - SENSIBILITÀ PRINCIPALI INFESTANTI DICOTILEDONI ANNUALI AGLI ERBICIDI DI POST-EMERGENZA FALLOPIA POLYGONUM AVICULARE terbutilazina prosulfuron prosulfuron terbutilazina dicamba fluroxipir P. PERSICARIA P. LAPATHIFOLIUM terbutilazina prosulfuron dicamba mesotrione sulcotrione tembotrione bentazone AMARANTHUS terbutilazina rimsulfuron nicosulfuron foramsulfuron prosulfuron tifensulfuron tritosulfuron CHENOPODIUM terbutilazina mesotrione sulcotrione tembotrione bromoxinil bentazone Nei confronti delle emergenze in sequenza di Polygonum aviculare, Fallopia convolvulus, Polygonum persicaria ed infine di Polygonum lapathifolium, un’efficacia molto elevata e costante negli anni viene esercitata da prosulfuron (Peak) e dalla sua miscela con dicamba (Casper). Il solo dicamba (Mondak 21S, ecc.) si presta a risolvere i problemi derivanti dalla presenza di Fallopia e Polygonum persicaria e lapathifolium, mentre fluroxipir (Tomagan, Fluizol, ecc.) risulta specifico per l’eliminazione di Fallopia. I trichetoni sulcotrione, mesotrione e tembotrione sono indicati per il controllo anticipato di Polygonum persicaria e lapathifolium, mentre nettamente inferiore è l’effica- SOLANUM terbutilazina foramsulfuron mesotrione sulcotrione tembotrione bromoxinil bentazone ABUTILON AMMI MAJUS mesotrione prosulfuron sulcotrione MCPA tembotrione prosulfuron fluroxipir CRUCIFERE terbutilazina rimsulfuron nicosulfuron foramsulfuron prosulfuron tifensulfuron tritosulfuron bromoxinil cia sulle altre due specie poligonacee. Ricordando che l’efficacia su tutte queste infestanti del mesotrione viene nettamente incrementata con l’impiego del formulato contenente anche terbutilazina (Calaris), rimane da considerare la specifica azione di bentazone (Basagran SG, Blast SG, ecc.) su infestazioni relativamente sviluppate di Polygonum persicaria e lapathifolium. A proposito di bentazone, il cui impiego su mais risulta molto limitato anche se caratterizzato da una ottima selettività in tutte le condizioni applicative, dalla prossima campagna maidicola i formulati granulari (Basagran SG, ecc.) vedranno alcune limitazioni d’impie- TAB. 5 - SOLFONILUREE A PREVALENTE EFFICACIA GRAMINICIDA PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE DOSE UNICO FRAZIONATO PERIODO DISICUREZZA Nicosulfuron (40 g/l) Ghibli, Nicogan V.0., Crew 40 OD, ecc. 1,2-1,5 l/ha 1 + 0,5 l/ha - Nicosulfuron (60 g/l) Nisshin Extra 6 OD 0,500-0,670 l/ha 0,500 + 0,250 l/ha - Nicosulfuron (240 g/l) Ghibli 240 OD 0,200-0,250 l/ha 0,170 + 0,080 l/ha - Titus Mais Extra 70-85 g/ha 50 + 50 g/ha 80 giorni Kelvin Duo 90 g/ha 45 + 45 g/ha - Equip 2-2,7 l/ha 1,8 + 0,9 l/ha - Rimsulfuron + nicosulfuron Foramsulfuron n. 8/2014 22 febbraio 2014 I formulati contenenti prosulfuron (Peak, Casper) sono particolarmente efficaci sulle infestanti poligonacee e su Ammi majus. [ SPECIALE DISERBO MAIS ] Per il controllo di Sorghum halepense da rizoma è consigliabile non anticipare troppo i trattamenti. go, quali la dose massima utilizzabile, pari a 1.000 g/ha di principio TRICHETONI E DICAMBA: SOLUZIONI AD AMPIO SPETTRO Quando si devono gestire le tipiche infestazioni di amarantacee, chenopodiacee, solanacee ed anche di numerose specie ruderali di sostituzione (Abutilon, Datura, ecc.), molto frequentemente si ricorre a miscele di dicamba con uno dei tre trichetoni sulcotrione, mesotrione e tembotrione. Questi ultimi, dotati di specifica ed elevatissima Terra e Vita 47 Ancora senza soluzione risultano i problemi determinati dalle infestazioni di Cyperus. efficacia su Chenopodium, Solanum e con ottima attività su Abutilon, vengono integrati perfettamente da dicamba, che ne completa l’azione su poligonacee, Amaranthus e sulle specie a ciclo perenne, tra cui Convolvulus arvensis. In caso di infestazioni veramente preponderanti e molto complesse alla miscela di trichetoni e dicamba può essere ulteriormente addizionato prosulfuron, costituendo in tal modo un’energica associazione a cui difficilmente sfugge qualcosa, se non Equisetum. [ SPECIALE DISERBO MAIS ] 48 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 TAB. 6 - ERBICIDI PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI DICOTILEDONI NOME COMMERCIALE DOSI PERIODO DI SICUREZZA Mesotrione Callisto 0,75-1 l/ha - Mesotrione + terbutilazina Calaris 1-1,5 l/ha - Sulcotrione Sulcogan, Mitigreen, ecc. 1-1,5 l/ha - Flavos 0,7-1,2 l/ha 30 Bromoxinil Emblem 2-2,25 kg/ha - Xinca 0,5-1 l/ha 70 (45 mais dolce) Bromoxinil + 2,4-D Buctril Universal 0,8 l/ha - Tifensulfuron-metile Harmony 50 SX 15 g/ha - Peak 20-25 g/ha - Prosulfuron + dicamba Casper 0,3-0,4 kg/ha - Tritosulfuron + dicamba Algedi 150-200 g/ha - Mondak 21S, Top Agan, Dicumba, ecc. 0,6-1,2 l/ha 20 Hook 480 Plus , Aric 480 LS 0,3-0,6 l/ha 20 U46 Ultra 0,8 l/ha 70 Tomahawk, Tomagan, ecc. 0,4-0,6 l/ha - PRINCIPIO ATTIVO Prosulfuron Dicamba Dicamba + MCPA Fluroxipir Fluroxipir + florasulam MCPA 2,4-D + MCPA Clopiralid Bentazone Starane Gold 0,9-1,2 l/ha - U46 M Class, Fenoxilene Max, ecc. 0,3-0,5 l/ha 70 U46 Combi Fluid, ecc. 0,4-0,5 l/ha 70 Lontrel 72G 0,110-0,140 kg/ha - Vivendi 100, Cliophar 100 LS 0,7-1 l/ha 45 Basagran SG, Blast SG 1,1 kg/ha - TAB. 7 - MISCELE FORMULATE AD AMPIO SPETTRO D AZIONE NOME COMMERCIALE DOSE PERIODO DI SICUREZZA Nicosulfuron + mesotrione Elumis 1,5-2 l/ha - Tembotrione Laudis 2 l/ha 90 (60 mais dolce) Principal Mais 350-440 g/ha - PRINCIPIO ATTIVO Rimsulfuron + nicosulfuron + dicamba QUANDO TRATTARE? Ribadendo che per ottenere la produttività massima è indispensabile eliminare le infestanti il prima possibile, l’epoca ottimale di esecuzione dei trattamenti di post-emergenza è correlata all’intera strategia di diserbo che si attua. In linea di massima si possono delineare alcune linee preferenziali, quali: - unico trattamento quando il mais ha differenziato le 5-6 foglie per il completamento dell’efficacia di precedenti applicazioni di pre-emergenza nei confronti di specie a ciclo perenne; - nei terreni normali unico trattamento alle 4-5 foglie della coltura per il controllo di tutte le infestanti graminacee e dicotiledoni annuali; - nei terreni organici è consigliabile effettuare una doppia applicazione, con un primo intervento alle 2-3 foglie del mais indirizzato prevalentemente al controllo delle specie dicotiledoni ed un secondo trattamento, a distanza variabile in relazione all’andamento stagionale, alla dinamica delle ulteriori emergenze ed all’esito della prima applicazione. Il controllo delle infestanti non deve essere demandato esclusivamente alla chimica, ma integrato dalle lavorazioni meccaniche. In tutte le situazioni un’attenzione particolare deve essere rivolta al controllo delle infestazioni di Sorghum halepense da rizoma. Questa graminacea a ciclo perenne, caratterizzata da una estrema scalarità di emergenza, necessità di interventi non troppo anticipati, per non incorrere in problemi causati da nascite successive ai trattamenti. In molti casi diventa consigliabile posticipare le applicazioni con una delle solfoniluree graminicide disponibili quando il mais si trova allo stadio limite per la loro distribuzione, cioè le 8 foglie vere. EQUISETUM E ALTRE MALERBE PERENNI Generalmente, in modo simile a quello che avviene per Sorghum da rizoma, le specie a ciclo perenne emergono in epoca relativamente più avanzata rispetto alle malerbe annuali, con particolare riferimento alle più posticipate infestazioni di Equisetum. In caso di rilevante presenza di Convolvulus arvensis (vilucchio), Cirsium arvense (stoppione) ed Equisetum, trovano ancora una valida giustificazione gli impieghi dei vecchi composti ormonici a base di MCPA (Fenoxilene Max, U46 M Class, ecc.) e 2,4-D + MCPA (U46 Combi Fluid, Dicopur Combi, ecc.), il cui limite applicativo è rappresentato dalle dosi massime utilizzabili per non incorrere in pericolosi fenomeni di fitotossicità. In caso di esclusiva presenza di Convolvulus risulta agronomicamente soddisfacente anche l’efficacia esercitata da fluroxipir, dicamba ed anche di prosulfuron. L’autore è del Settorte Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA) 50 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] 1 n. 8/2014 22 febbraio 2014 2 Sorgo, occhio alle semine anticipate La mancanza DI DENIS BARTOLINI di graminicidi N 1 - Trascurare la preparazione del letto di semina comporta notevoli difficoltà in tutta la gestione successiva delle infestanti, graminacee in particolare. ella scorsa primavera le superfici interesspinge a posticipare sate alla coltivazione del sorgo hanno su2 - In caso di storiche infestazioni bito un incremento anche in relazione aldi graminacee (nella foto Echinochloa crus-galli) la messa a coltura l’avverso andamento climatico, che ha ritardato e sarebbe opportuno evitare la coltivazione in alcuni caso impedito la semina di altre colture del sorgo oppure programmare semine tardive nei terreni sarchiate. Il relativo ritardo delle semine del sorgo e trattamenti di post-emergenza precoce con hanno determinato una tendenziale semplificas-metolaclor + terbutilazina (Primagram Gold). più infestati zione della gestione delle infestanti, in particolare delle problematiche specie graminacee, le cui emergenze sono state eliminate con le ultime lavorazioni di affina ATTENZIONE ALLE GRAMINACEE mento dei terreni o con l’esecuzione di trattamenti di azzeramento Anche nella prossima primavera non sarà disponibile alcuna soluziocon formulati a base di glifosate. ne di controllo delle infestanti graminacee con i classici trattamenti di La maggior parte dei seminativi di sorgo rimangono concentrati post-emergenza, con la sola possibilità di interventi anticipati con la nella parte centro-orientale dell’Emilia-Romagna e nelle regione delmiscela di s-metolaclor + terbutilazina (Primagram Gold). Ribadendo l’Italia centrale, con tuttavia un significativo spostamento anche ancora una volta che sarebbe opportuno evitare la coltivazione del verso nord anche in zone tradizionalmente più vocate alla coltivasorgo in terreni storicamente infestati da Echinochloa, Setaria, Digitaria zione del mais. In aumento sono anche le superfici seminate dopo la ed in particolare di Sorghum halepense, in via alternativa è consigliabile trinciatura di fine primavera di essenze graminacee e dei diversi adottare alcuni accorgimenti, quali il posticipo delle semine a partire miscugli destinati all’alimentazione degli impianti a biogas. orientativamente dalla terza decade di aprile adottando la tecnica della falsa semina, con preparazione anticipata dei terreni ed conseguente eliminazione delle prime TAB. 1 - ERBICIDI AUTORIZZATI PER IL DISERBO TOTALE ondate di emergenza delle graminacee con le ultime PRINCIPIO ATTIVO FORMULATI COMMERCIALI DOSI lavorazioni del terreno o meglio con applicazione di PRE-SEMINA formulati a base di glifosate. Occorre fare molta attenzione anche nell’individuazione di questi ultiGlifosate (360 g/l) Roundup 360 Power, Glyfos Pro, Buggy, ecc. 3-4 l/ha mi prodotti, in quanto non molti degli stessi presenGlifosate (450 g/l) Glyfos Rapid, ecc. 2,5-3 l/ha tano la regolare autorizzazione ministeriale per il Glifosate (68%) Glyfos Dakar, Roundup Max 1,5-2 kg/ha diserbo di pre-semina della coltura graminacea. PRE-SEMINA, PRE-EMERGENZA (entro 3 giorni dalla semina) Glifosate (480 g/l) Roundup Platinum 2,5-3 l/ha LE POSSIBILI STRATEGIE Dopo una razionale gestione dei letti di semina, [ SPECIALE DISERBO MAIS ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 3 3 - Infestazioni di Chenopodium. Si evitano con l’applicazione in pre di terbutilazina + pendimetalin (Trek P) o anche aclonifen (Challenge, Valzer). In post i migliori risultati con bromoxinil (Emblem, Xinca), bromoxinil + terbutilazina (Aspid) e bromoxinil + 2,4-D (Buctril Universal). Terra e Vita 51 4 4 - Ecballium elaterium. Le miscele di prosulfuron + dicamba (Casper) e 2,4-D + MCPA (U46 Combi Fluid, ecc.) possono risolvere anche i più gravi problemi di inerbimento del sempre più invasivo cocomero asinino. per definire la strategia di controllo delle TAB. 2 - DISERBO SELETTIVO DI PRE-EMERGENZA E POST-PRECOCE infestati più adatta ad ogni situazione di PRINCIPIO ATTIVO FORMULATI COMMERCIALI DOSI campo occorre in primo luogo valutare la reale pressione delle infestazioni di specie PRE-EMERGENZA graminacee. In caso preoccupino maggiorAclonifen Challenge, Valzer 1-1,5 l/ha mente le specie dicotiledoni sono consigliabili trattamenti di pre-emergenza con erbiciTerbutilazina + pendimetalin Trek P 2,5-3 l/ha di ad azione residuale, avendo a disposizioPOST-EMERGENZA PRECOCE (2-3 foglie sorgo) ne la miscela di terbutilazina + pendimetalin (Trek P) ed aclonifen (Challenge, Valzer). S-metolaclor + terbutilazina Primagram Gold, ecc. 2,5-3 l/ha Utilizzando i formulati contenenti terbutilazina, nella maggior parte delle situazioni della coltura, per ottenere risultati agronomicamente accettabili disi garantisce una ottima efficacia sulla generalità delle specie annuali venta indispensabile che le infestanti da eliminare non siano in stadi a foglia larga, comprese le più precoci specie poligonacee e con di sviluppo avanzati, preferibilmente entro la fase di inizio accestisufficiente probabilità di successo anche con ridotta piovosità dopo i mento. Una sufficiente piovosità dopo le applicazioni garantisce le trattamenti. Aclonifen presenta una specifica attività si amarantacee, massime performance di efficacia. L’apporto di terbutilazina conchenopodiacee, crucifere ed altre numerose dicotiledoni, mentre non sente inoltre di esercitare una buona attività anche su numerose completo è il controllo di Solanum nigrum. Inoltre questo principio specie a foglia larga, purchè le stessi si trovino nello stadio di plantuattivo risulta più influenzato dal grado di umidità del suolo. la o al massimo alle 2-4 foglie vere. Quando invece il primo problema è presumibilmente rappresenCentrando al meglio l’epoca di trattamento e con favorevoli tato da infestanti graminacee annuali diventa necessario ritardare le condizioni climatiche successive, l’applicazione di post-emergenza operazioni diserbo a dopo l’emergenza del sorgo, con trattamenti da precoce può essere risolutivo, mentre in presenza di infestanti a effettuarsi quando la coltura stessa ha differenziato almeno la seconnascita scalare o a ciclo perenne sarà poi necessario completare la da foglia o meglio terza utilizzando la miscela di s-metolaclor + loro efficacia con ulteriori interventi di post-emergenza classica alle terbutilazina (Primagram Gold). Questo per non incorrere ad indesi4-6 foglie della coltura. derabili fenomeni di fitotossicità. Oltre a rispettare lo stadio minino FIG. 1 - SORGO: GESTIONE GRAMINACEE Glifosate (pre-semina) ++ –– aclonifen (pre-emergenza) S-metolaclor + terbutilazina (2-3 foglie sorgo) STRATEGIA SOLO POST A VOLTE RISOLUTIVA Semine tardive, razionale pulizia del letto di semina e assenza di graminacee possono determinare non poche situazioni in cui è possibile eliminare tutte le infestanti anche con soli trattamenti di postemergenza posizionati all’epoca in cui sono terminate la maggior parte delle emergenze, orientativamente allo stadio compreso tra le 4 e le 6 foglie del sorgo. Anche se le disponibilità di principi attivi non è paragonabile a quella della coltura più vicina, cioè il mais, sono attuabili strategie di post-emergenza in grado di eliminare sia le specie dicotiledoni annuali che perenni. Nei casi di infestazioni più complesse i migliori risultati complessivi si ottengono con l’applicazione della miscela di prosulfuron + dicamba (Casper), da utilizzare a dosi cautelative di 0,300-0,350 52 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] L’impiego di fluroxipir (Tandus), unitamente a prosulfuron + dicamba, si presta ad eliminare anche le infestazioni di Xanthium spp., infestante composita che si diffonde principalmente dove in rotazione è frequente la coltura del girasole. n. 8/2014 22 febbraio 2014 La coltivazione del sorgo va assolutamente evitata nei terreni storicamente infestati da Sorghum halepense, per evitare sia effetti diretti sulla produzione sia l’inevitabile diffusione dell’infestazione. dizione di dosi medie di bromoxinil (Emblem, Xinca) ed anchee degli ultimi quantitativi disponibili della miscela di bromoxinil + terbutilazina (Aspid). In caso di infestazioni ridotte, per completare precedenti applicazioni di pre-emergenza e con presenza esclusiva di specie perenni, Equisetum in particolare, trova FIG. 2 - ESEMPIO GESTIONE INFESTANTI DEL SORGO SENZA GRAMINACEE no giustificazione interventi con i tradizionali composti ormonici Glifosate a base di 2,4-D + MCPA (/46 (pre-semina) Combi Fluid, ecc.) e MCPA (Fenoxilene Max, U46 M Fluid, ecc.). Anch’essi possono essere rafforzarti con dosi medie di Terbutilazina + pendimetalin (pre-emergenza) bromoxinil e bromoxinil + terBromoxinil Prosulfuron + dicamba butilazina per allargare lo spetBromoxinil + terbutilazina (prevalenza poligonacee, tro d’azione su alcune infestanti (dicotiledoni annuali) Ammi majus e altre ruderali) ± ± annuali. Con la stessa finalità e 2,4-D / 2,4-D + MCPA / MCPA Bromoxinil con uno spettro d’azione simile fluroxipir Bromoxinil + terbutilazina (dicotiledoni annuali e perenni) (chenopodiacee, Solanum) può essere utilizzata anche la miscela preformulata di bromoxinil + 2,4-D (Buctril Universal). Come possibile novità per la TAB. 3 - ERBICIDI AUTORIZZATI PER IL DISERBO DI POST-EMERGENZA prossima campagna primaveriPRINCIPIO ATTIVO FORMULATI COMMERCIALI DOSI PERIODO DI SICUREZZA le è la registrazione di un formuPOST-EMERGENZA (3-6 foglie sorgo) lato a base di fluroxipir comEmblem 1,5-2,25 kg/ha mercializzato con il nome di Bromoxinil Xinca 0,5-1 l/ha 90 Tandus. Contenente 200 g/l di principio attivo, utilizzato alle Bromoxinil + terbutilazina Aspid 2-2,5 l/ha dosi 0,5-0,7 l/ha presenta una Bromoxinil + 2,4-D Buctril Universal 0,8 l/ha specifica efficacia su Fallopia Dicamba + prosulfuron Casper 0,3-0,4 kg/ha convolvulus, Abutilon theophrasti, Fluroxipir Tandus 0,5-0,7 l/ha 60 ricacci di girasole, Xanthium 2,4-D + MCPA U46 Combi Fluid, Regran Combi, ecc. 0,4-0,5 l/ha 70 spp., Convolvulus e Calystegia. MCPA Fenoxilene Max, ecc. 0,4-0,5 l/ha 70 L’autore è del settore Ricerca & MCPA + dicamba U46 Ultra 0,8 l/ha 70 Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bentazone Basagran SG, Blast SG 1,1 kg/ha Bagnacavallo (RA) kg/ha per non rischiare di causare danni da fitotossicità. L’efficacia di questa miscela è ottimale su amarantacee, crucifere, composite, ombrellifere (Ammi majus compreso), Abutilon, Xanthium e anche su specie a ciclo perenne (Convolvulus, Calystegia e in parte Cirsium). Per completare lo spettro d’azione questa associazione di avvale dell’ad- 54 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Rischio resistenza diffusa DI DENIS BARTOLINI L Segnalazioni ormai da 15 regioni. Tutte le nato erbicida o gruppo di erbicidi. La resistenza è a resistenza delle infestanti agli erbicidi è un colture sono incluse. un fattore ereditabile e quindi, se non gestita nel fenomeno già conosciuto da decenni a livelmigliore dei modi possibili, viene data la possibililo mondiale e che, dopo le prime segnalaLe strategie tà alle piante non più sensibili di moltiplicarsi e zioni anche in Italia oltre trent’anni fa, riguardanti diffondersi. A complicare ulteriormente la situaSolanum nigrum e Chenopodium album resistenti alle di prevenzione zione interviene un altro fattore, cioè il tipo di triazine (atrazina), sta sempre più creando notevoresistenza. Difficilmente una popolazione di infeli difficoltà e forti preoccupazioni in numerose e stanti diventa resistente ad un unico principio attivo, ma molto strategiche colture in numerose Regioni del nostro paese. Gli ultimi frequentemente risulta non sensibile ad altri erbicidi che presentano dati del G.I.R.E. evidenziano infatti che le Regioni italiane interessalo stesso meccanismo d’azione. In questo caso di parla di “resistenza te al fenomeno sono diventate 15, con problemi riscontrati su almeno incrociata”. Purtroppo sono state segnalate anche infestanti non più 200.000 ettari. Piemonte e Lombardia, con preoccupanti problemi su sensibili a erbicidi con differente meccanismo d’azione, dovendo riso; Toscana, Puglia e Lazio, dove le situazioni più critiche sono su considerare in questo caso la più pericolosa “resistenza multipla”. frumento, sono le regioni maggiormente interessate dal fenomeno della resistenza, con segnalazioni in aumento anche in Veneto ed Emilia-Romagna. Trenta sono i casi accertati di biotipi resistenti, con COMPORTAMENTI A RISCHIO oltre 20 specie coinvolte, la maggior parte delle quali sono monocotiConsiderando innanzitutto che ogni specie infestante è caratterizzaledoni ed in numero più limitato dicotiledoni. ta naturalmente dalla propensione a sviluppare più o meno velocemente fenomeni di resistenza ad un determinato meccanismo d’azione, vi sono altri fattori che possono incrementare il rischio e RESISTENZA E TOLLERANZA che consentono una certa possibilità di manovra per evitare o almeOccorre innanzitutto fare chiarezza su cosa vuole dire “resistenza”. no rallentare questo fenomeno. Un’accelerazione della diffusione La resistenza è la capacità naturale ed ereditabile di alcune piante delle problematiche può essere appartenenti alla spessa specie determinata da: di sopravvivere ad una dose di TAB. 1 - MAIS - monosuccessione o rotazioun determinato erbicida che INFESTANTE FAMIGLIA MECCANISMO AGENTI ni molto strette; normalmente è in grado di eliCOINVOLTA CHIMICA ERBICIDI D AZIONE SELEZIONATORI - impiego esclusivo o troppo minarla. È da non con confonderimsulfuron frequente sulla stessa specie inre con la “tolleranza”, che è la inibizione Echinochloa spp. solfoniluree nicosulfuron ALS festante di erbicidi con lo stesso capacità naturale di una specie foramsulfuron meccanismo d’azione; di sopravvivere ad un determi- Su frumento popolazioni di Avena spp. con resistenza multipla al momento attuale non sono gestibili chimicamente. Le infestazioni di Lolium resistente possono essere eliminate con l applicazione preventiva di clortoluron, triallate ed anche pendimetalin. n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ SPECIALE DISERBO MAIS ] - impiego di dosi eccessivamente ridotte (inferiori a quelle minime indicate nelle etichette); - scarsa qualità dei trattamenti dovuta a poca manutenzione delle macchine; - interventi su infestanti in avanzati stadi di sviluppo in particolare in caso di forti infestazioni; - tecniche di lavorazione del terreno conservative (anche se non generalizzabili per tutte le situazioni); - necessità di effettuare più trattamenti nello stesso ciclo colturale; - colture e/o varietà poco competitive; - uso esclusivo del mezzo chimico. TAB. 2 - FRUMENTO RISO, MAIS E FRUMENTO: Lolium spp. Phalaris spp. RISCHIO CONCRETO INFESTANTE COINVOLTA FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI solfoniluree Avena spp. Lolium spp. Il riso è stata la prima coltura interessata al problema della resistenza. In considerazione della particolarità e specializzazione di questa graminacea, dove molto preoccupanti sono i casi di resistenza (anche multipla) delle differenti specie di Echinochloa, Alisma plantago-aquatica, Shoenoplectus mucronatus, Cyperus difformis e non ultimo anPapaver rheoas che riso crodo (Oryza sativa var. sylvatica), si Sinapis arvensis ritiene opportuna una trattazione specifica del caso. Nel mais i problemi di resistenza sono determinati prevalentemente da popolazioni di Echinochloaspp. resistenti agli erbicidi solfonilureici, che come meccanismo d’azione inibiscono l’enzima acetolattato Papaver rhoeas sintetasi (ALS). Per evitare o limitare i rischi, le soluzioni chimiche possono essere: - nei terreni non organici ricorrere a trattamenti di pre-emergenza utilizzando uno degli erbicidi ad azione specifica (s-metolaclor, flufenacet, dimetenamide-P, petoxamide) o con il recente tiencarbazone-metile; - nei terreni organici o dove si opti per sole strategie di post-emergenza addizionare alle solfoniluree graminicide, con trattamenti precoci, un preparato appartenente alla famiglia dei trichetoni (sulcotrione, mesotrione o tembotrione), dotati di una più meno spiccata azione graminicida. In caso malauguratamente ci si trovi ad operare con resistenza già in atto sono state identificate alcune soluzioni praticabili: - trattamenti di post-emergenza precoce con miscele complesse di s-metolaclor, flufenacet, dimetenamide-P, petoxamide addizionate di terbutilazina e di uno dei trichetoni già ricordati, sfruttando l’azione sinergica tra i differenti erbicidi sulle plantule della specie graminacea; - trattamenti di post-emergenza con il più recente tembotrione, che ha manifestato una buona efficacia verso l’Echinochloa. In caso di rotazione del mais con colture a semina primaverile (esempio pomodoro e soia), diventa necessario gestire le infestazioni Terra e Vita 55 MECCANISMO D AZIONE inibizione ALS AGENTI SELEZIONATORI iodosulfuron mesosulfuron triazoloni inibizione ALS propoxicarbazone triazolopirimidine inibizione ALS pyroxsulam arilossifenossi-propionati inibizione ACCasi cicloesenoni inibizione ACCasi tralcossidim fenilpirazoline inibizione ACCasi pinoxaden organo fosofrici inibizione EPSP sintasi glifosate arilossifenossi-propionati inibizione ACCasi cicloesenoni inibizione ACCasi tralcossidim fenilpirazoline inibizione ACCasi pinoxaden clodinafop-propargile fenoxaprop-p-etile clodinafop-propargile fenoxaprop-p-etile iodosulfuron mesosulfuron triasulfuron solfoniluree inibizione ALS tribenuron-metile metsulfuron-metile clorsulfuron tifensulfuron-metile tritosulfuron triazoloni inibizione ALS triazolopirimidine inibizione ALS acidi fenossialcanoici propoxicarbazone pyroxsulam florasulam 2,4-D di Echinochloa spp. con erbicidi non afferenti alla famiglia delle solfoniluree, utilizzando uno dei numerosi graminicidi specifici ad azione fogliare che inibiscono l’enzima Acetil-CoA Carbossilasi (ACCasi), quali ciclossidim, cletodim, propaquizafop, quizalofopetile isomero, quizalofop-p-etile, fluazifop-p-butile. Nei seminativi di frumento, numerose sono le popolazioni di Lolium spp. ed anche di Avena spp. non più controllate dagli ormai collaudati erbicidi di post-emergenza ad azione fogliare, quali clodinafop-propargile, fenoxaprop-p-etile, pinoxaden, con casi di resistenza multipla e che quindi interessano anche i derivati solfonilureici (iodosulfuron, mesosulfuron) ed altre analoghe famiglie Una estremizzazione della situazione su Lolium si sta verificando in alcune aree limitate della Toscana, dove alcune popolazioni, oltre a non essere più sensibili ai preparati selettivi su grano, presentano una scarsa sensibilità anche al glifosate. Fra le specie graminacee alcuni casi di resistenza sono stati segnalati anche per quanto concerne Phalarisspp. (inibitori ACCasi), mentre tra le infestanti a foglia larga le problematiche maggiori sono rappresentate da popolazioni diPapaver rhoeas e Sinapis arvensisnon più sensibili agli erbicidi che agiscono inibendo l’enzima ALS. Sono da ricordare infine alcuni casi di 56 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] resistenza multipla diPapaver al composto ormonico 2,4-D ed agli erbicidi inibitori dell’ALS. Per ovviare a questi inconvenienti sui cerali a paglia le strategie di riduzione del rischio resistenza, possono essere: - alternanza dell’impiego dei due meccanismi d’azione efficaci sulle specie graminacee attualmente disponibili; - inserimento nelle strategie di diserbo di trattamenti di preemergenza o post-emergenza precoce utilizzando formulati a base di clortoluron, diflufenican, triallate e pendimetalin, questo con particolare riferimento a Lolium ed anche alle specie dicotiledoni; - impiego, con funzione dicotiledonicida, di erbicidi a differente meccanismo d’azione, quali i composti ormonici MCPA, MCPP, MCPP-P, 2,4-D e gli idrossibenzonitrili ioxinil e bromoxinil; - considerare l’alternanza dei meccanismi d’azione in relazione all’avvicendamento dei cereali con altre colture a semina di fine estate e autunnale, dove è probabile la presenza delle stesse infestanti (esempio colza, cipolla, colture sementiere, ecc.); - con presenza di resistenza multipla di Lolium (ALS ed ACCasi) diventano importanti applicazioni di pre-emergenza o post-emergenza precoce con formulati contenenti clortoluron o, limitatamente in pre-emergenza, triallate. È doveroso infine ricordare che, mentre sulla maggior parte delle specie interessate al fenomeno della resistenza su frumento, queste strategie possono risolvere efficacemente le diverse situazioni, il caso Avena diventa molto più complicato, non essendo attualmente disponibili mezzi chimici alternativi al classico trattamento di post-emergenza ed inoltre senza alcuna prospettiva nel breve e medio periodo di introduzione di nuovi meccanismi d’azione. n. 8/2014 22 febbraio 2014 In caso di presenza di Papaver rhoeas resistente agli erbicidi ALS, in alternativa al ritorno al pre-emergenza sono possibili anche trattamenti di post-emergenza con formulati contenenti bromoxinil e ioxinil. da rizoma non eliminate con graminicidi specifici ad azione fogliare, con particolare riferimento ai “fop”. Le possibili soluzioni possono intraprendere due direzioni: - valorizzazione di trattamenti di pre-emergenza con gli erbicidi ad azione residuale attualmente autorizzati; - inserimento nei programmi di diserbo di bentazone, erbicida ad azione di contatto caratterizzato da differente meccanismo d’azione. I numerosi casi accertati di resistenza di Amaranthus su soia devono far mantenere alta la guardia anche in numerose altre colture a semina primaverile dove è molto frequente l’impiego di erbicidi che inibiscono l’enzima ALS, quali mais, pomodoro, melone ed anche le innovative coltivazioni di girasole tolleranti solfoniluree e imidazolinoni. Altra coltura leguminosa dove sono sorti problemi relativamente importanti è l’erba medica, per ora limitatamente alla provincia di Ravenna ed in questo caso l’infestante coinvolta è il Lolium. I motivi principali di questa problematica situazione è imputabile da un lato al ciclo pluriannuale della coltura, dall’altro dall’esigenza degli agri SOIA, POMODORO, ERBA MEDICA E COLTURE ARBOREE: coltori, in caso di destinazione alla produzione di foraggio, di avere SIAMO ALL INIZIO il primo sfalcio dell’anno con elevata quantità di graminacee di Oltre alle colture graminacee, all’orizzonte si stanno affacciando pregio, quale il loietto. In seguito, quando di rende necessaria una anche problemi di resistenza su colture dicotiledoni e su impianti totale pulizia del medicaio per massimizzare la produzione di seme, arborei. si effettua orientativamente tutti gli anni e nello stesso periodo Per quanto concerne la soia, i problemi sono rappresentati dalla estivo, un trattamento graminicida con uno dei due soli principi presenza di popolazioni di Amaranthusspp. non più sensibili ai due attivi autorizzati, quizalofop-etile isomero e quizalofop-p-etile. Di erbicidi di più diffusi utilizzo, imazamox e tifensulfuron-metile, conseguenza interventi ripetuti sulla stessa specie infestante, su riscontrate in Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia. Sono piante adulte, con lo stesso meccanismo d’azione e addirittura con state segnalate in Lombardia anche popolazioni di Sorghum halepense principi attivi molto simili tra loro, in molti casi determina una TAB. 3 - SOIA rapida selezione degli individui INFESTANTE COINVOLTA FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI MECCANISMO D AZIONE AGENTI SELEZIONATORI meno sensibili fino ad arrivare, imidazolinoni inibizione ALS imazamox nei casi limite, ad un’attività Amaranthus spp. solfoniluree inibizione ALS tifensulfuron-metile pressochè nulla. In questo caso, non essendo possibile alternare propaquizafop arilossifenossifluazifop-p-butile meccanismi d’azione, l’unica Sorghum halepense inibizione ACCasi propionati quizalofop-etile isomero D+ soluzione è di procedere a prequizalofop-p-etile ventivi trattamenti autunno-invernali con dosi medio-elevate di propizamide che oltre ad TAB. 4 - ERBA MEDICA esercitare un controllo specifico INFESTANTE COINVOLTA FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI MECCANISMO D AZIONE AGENTI SELEZIONATORI di Cuscuta, generalmente perquizalofop-etile isomero D+ mette di giungere al primo taLolium spp. arilossifenossi-propionati inibizione ACCasi glio con medica quasi in purezquizalofop-p-etile za, riducendo di molto le pro- 58 Terra e Vita [ SPECIALE DISERBO MAIS ] blematiche successive in TAB. 5 - COLTURE ARBOREE previsione della produzione di INFESTANTE seme. E’ da ricordare che le diffiCOLTURA COINVOLTA coltà di controllo iniziate nei Vite, olivo, nocciolo Lolium spp. medicai vanno a cascata anche sulle colture successive, con Olivo, vite Conyza canadenis particolare riferimento a frumento, molto frequentemente seminato su terreno sodo, doveLolium rappresenta già una problematica di per se stessa senza ulteriori complicazioni. Oltre alle colture estensive non mancano i problemi relativi alle popolazioni di Lolium resistente al glifosate su vite e nocciolo in Piemonte e olivo in Puglia e Calabria. Una possibile soluzione sono interventi con erbicidi residuali e con i graminicidi specifici autorizzati per ogni singola coltura. Altra infestante che sta iniziando ad evidenziare qualche preoccupazione è Conyza canadensis in oliveti del barese. In generale, i programmi di diserbo idonei a contenere le popolazioni resistenti contemplano l’impiego di erbicidi residuali (esempio flazasulfuron) o alternando glifosate in post-emergenza con preparati a differente meccanismo d’azione (piraflufen-etile, carfentrazone-etile, diquat, glufosinate-ammonio). FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI MECCANISMO D’AZIONE AGENTI SELEZIONATORI organo fosforici inibizione EPSP sintasi glifosate organo fosforici inibizione EPSP sintasi glifosate PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE Per evitare di trovarsi di fronte a resistenze conclamate, che possono determinare problemi più o meno seri, ma con il rischio reale di non poter più gestire le colture, diventa indispensabile adottare strategie preventive che possano evitare o almeno ritardare la diffusione di questi fenomeni. Molto importanti diventano tutte le pratiche agronomiche di possibile attuazione, anche perché più complicata è la diversificazione delle metodologie chimiche, in quanto sempre minore è la disponibilità di sostanza attive, anche a seguito delle ripetute revisione imposte dalla normativa europea e della preoccupante mancanza, in prospettiva, di nuovi meccanismi d’azione in grado di risolvere tutte le problematiche. Tra le pratiche agronomiche da adottare si ricordano: - ampie rotazioni colturali, possibilmente con cicli colturali diversificati in modo da dover gestire tipi di infestazioni completamente differenti; - maggiore valorizzazione della tecnica della falsa semina, con preparazione anticipata dei terreni ed eliminazione del maggior numero delle infestanti con lavorazioni meccaniche o uso di erbicidi non selettivi (esempio glifosate); - corretta individuazione delle epoche di semina ottimali; - razionale valutazione dall’andamento climatico per individuare le epoche di intervento nel momento di massima sensibilità delle infestanti e massima efficacia degli erbicidi; Conyza canadensis inizia a creare i primi problemi di resistenza al glifosate nelle colture arboree. n. 8/2014 22 febbraio 2014 Nella soia per limitare la diffusione di Amaranthus resistente occorre ritornare ad applicazioni preventive subito dopo la semina o prevedere l impiego in post-emergenza del bentazone. - integrazione del mezzo chimico con metodi alternativi o integrativi (sarchiature, fresature, rincalzature). Con l’attuale disponibilità di erbicidi utilizzabili sulle differenti colture diventa quanto mai indispensabile: - alternare l’impiego sulle stesse infestanti di erbicidi con differente meccanismo d’azione; - individuare i principi attivi più idonei per il controllo di ogni specie infestante anche in relazione allo stadio di sviluppo della stessa; - utilizzare le dosi appropriate rispettando scrupolosamente le indicazioni contenute nelle relative etichette. IL G.I.R.E. Nato nel 1997, il GI.R.E. (Gruppo Italiano di lavoro sulla Resistenza degli Erbicidi), è coordinato dall’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del CNR di Padova e supportato da numerose società produttrici di prodotti fitosanitari e da altre strutture pubbliche e private. L’attività del G.I.R.E. è monitorare e confermare attraverso tests eseguiti in serra la presenza di popolazioni resistenti provenienti da tutte le realtà agricole italiane con il fine primario di comunicare tempestivamente le informazioni, redigere linee guida, generali e specifiche per vari sistemi colturali, per la gestione della resistenza (disponibili e scaricabili dal sito web), sensibilizzare tutti gli operatori del settore della effettiva pericolosità della situazione attraverso tutte le iniziative possibili. A seguito della verifica di oltre 1500 campioni di popolazioni di infestanti con problemi di controllo, è stata creata una dettagliata banca dati, che riporta le singole specie coinvolte ed i meccanismi d’azione interessati. Nel sito web appositamente creato (www.resistenzaerbicidi.it) sono inoltre disponibili mappe aggiornate della localizzazione delle popolazioni delle differenti infestanti accertate come resistenti ai vari erbicidi. L’autore è del settore Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA) e Membro G.I.R.E. (Gruppo Italiano di lavoro sulla Resistenza agli Erbicidi - www.resistenzaerbicidi.it) [ DOSSIER SPANDICONCIME ] 60 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 COORDINAMENTO COORDINAMENTO DI DI FRANCESCO RANCESCO BARTOLOZZI ARTOLOZZI Il mercato tiene e premia la tecnologia Vendite 2013 ancora DI FRANCESCO BARTOLOZZI su buoni livelli. L prossimi ai 200 milioni di euro), al contrario a concimazione si conferma settore che E prosegue il trend magari di quanto successo ad altre categorie di l’agricoltore negli ultimi tempi sta cuattrezzature agricole (vedi seminatrici combirando con sempre più attenzione. Insiepositivo dei modelli nate, aratri, macchine per la fienagione). me a quello delle macchine per i trattamenti, si Da sempre considerato un mercato “basipuò dire che sia il segmento dove l’agricoltore hi-tech co”, a seguito delle spinte normative “ambiendifficilmente smetterà di investire, perchè ritali” (basti citare la Direttiva Nitrati nella reguarda il prodotto (concime) più costoso che gione Lombardia) e dell’aumento del costo del bene concime deve gestire. anche in Italia, oggi la distribuzione del concime ha imposto Diciamo allora che anche la stagione italiana 2013 per gli all’agricoltore una scelta. Che è quella di una tecnologia applispandiconcime si è mantenuta su livelli di tutto rispetto (il cata allo spandiconcime più avanzata, anche se più costosa, ma mercato parla di circa 6mila macchine, in un contesto europeo che ha comunque la sua ragione d’essere, perchè per ottenere che supera le 22mila unità e sta tornando su volumi d’affari MERCATO ITALIA E % MODELLI PORTATI PRODUZIONE IN EUROPA DAL 2007 AL 2011 250 9.000 8.000 200 7.000 6.000 88,5% 87,0% 83,6% 2.000 89,2% 92,1% 92,7% 4.000 3.000 150 93,2% 5.000 2011 2012 2013* 1.000 0 [ * stime mln euro 2007 2008 2009 2010 100 50 0 2007 [ Fonte: Axema (Francia). 2008 2009 2010 2011 n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ DOSSIER SPANDICONCIME ] Terra e Vita 61 Kuhn Axis 40.1 H-EMC. Vicon RO-EDW GEOSpread. una concimazione razionale ed efficace ormai non si può prescindere da elettronica e collegamenti satellitari. E finalmente lo spandiconcime, da “Cenerentola delle macchine agricole”, si è guadagnato il ruolo di macchina agricola a tutti gli effetti. Tutti i maggiori brand presenti sul mercato italiano, e sono gli stessi da anni, hanno registrato un incremento di vendite di modelli con pesa integrata, regolazione dosaggio variabile in funzione della velocità di avanzamento e soprattutto dotati di strumenti di comunicazione con il Gps. Va detto, comunque, che la stragrande maggioranza del mercato è ancora rappresentato dai modelli più basici, che sono appannaggio in primis dei costruttori italiani, e che comunque continuano a essere ancora molto richiesti soprattutto nelle campagne del Centro-Sud. Allo stesso tempo, però, bisogna riconoscere che il tempo degli spandiconcime con larghezze di distribuzione limitate a 12 metri, tramogge di soli 800 litri di capienza e regolazione manuale si sta ormai esaurendo. È infatti il momento degli spandiconcime cosiddetti hi-tech, cioè altamente tecnologici, che trovano il massimo della complementarietà con i sistemi di agricoltura di precisione, cioè si integrano perfettamente con i concetti di gestione della macchina attraverso strumenti e applicazioni elettriche che consentono di leggere e interpretare correttamente gli input da ditribuire. Dunque, sia per la tendenza al ricorso ad applicazioni elettroniche sia per l’aumento delle larghezze di lavoro e per l’utilizzo della pesatura integrata, il mercato anche in Italia sta migliorando in termini di qualità, perchè i clienti richiedono sempre più attrezzature in grado di garantire un’applicazione di quantità precise di concime minerale. Queste caratteristiche sono riscontrabili anche a livello europeo. La Vdma (associazione tedesca dei costruttori di macchine agricole) riferiva nel 2013 che, a causa dell’aumentato prezzo dei fertilizzanti, gli agricoltori e i contoterzisti europei stanno sempre più scegliendo macchine con la pesa integrata. In particolare, i pionieri di questa tecnologia sono stati i mercati dell’Europa Nord-Occidentale, Danimarca in testa, dove il 60% dei nuovi spandiconcime è equipaggiato con la pesa. Sempre nel report Vdma si sottolinea il fatto che anche il potenziale produttivo delle singole sezioni del campo viene preso in considerazione quando si distribuiscono i concimi. Per mezzo di appositi sensori la dose applicata varia su richiesta mentre lo spandiconcime attraversa il campo. Sulky X36. INIZIO STAGIONE ATTENDISTA Per il resto nel 2013 si è confermato il progressivo esaurimento dei modelli pneumatici a vantaggio di quelli centrifughi e la Bogballe M2W Plus. 62 Terra e Vita [ DOSSIER SPANDICONCIME ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Gli spandiconcime di marca italiana rappresentano ancora la maggioranza del mercato. netta preferenza del doppio disco (nonostante siano ancora tanti i modelli monodisco in uso), mentre nel 2013 sembrano essere leggermente calate in termini percentuali le versioni portate rispetto a quelle trainate. Archiviato un 2013 positivo, ci si chiede infine come potrà evolvere la stagione nel 2014. Premesso che il panorama generale delle attrezzature agricole non lascia presagire scenari particolarmente positivi, nel caso degli spandiconcime si può, sfruttando anche l’onda dei vantaggi consentiti dall’elettronica applicata su queste macchine, osare una visione un po’ più ottimistica. L’inizio stagione è stato abbastanza “timido”, ma, a parte il trend in crescita della concimazione localizzata alla semina nel Nord Italia (che potrebbe di conseguenza comportare un calo degli spandiconcime da campo aperto), c’è da aspettarsi un’annata 2014 ancora su buoni livelli, considerando anche la crescente richiesta nei Piani di sviluppo rurale di requisiti specifici ai fini dell’ottenimento dei finanziamenti. Requisiti che in molti casi coinvolgono a 360 gradi macchine agricole come appunto gli spandiconcime. n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ DOSSIER SPANDICONCIME ] Terra e Vita 63 Pesa e dosaggio variabile Il futuro è già realtà DI OTTAVIO REPETTI P Ormai i modelli attuali sono tutti Naturalmente, si deve avere sul trattore l’antenna esatura elettronica e dosaggio variabile: dotati di tecnologie Gps e un terminale in grado di leggere le mappe di oggi sono quasi un’eccezione, in un prossiprescrizione inviando i giusti impulsi allo spandimo futuro diventeranno la regola. avanzate per ridurre concime. Per capire se e come funzionano queste La distribuzione del concime procede a grandi nuove tecnologie – e soprattutto che efficacia reale passi verso il progresso tecnologico, che in questo i consumi hanno sulle rese produttive – abbiamo interpellato settore significa in primo luogo precision farming, due agricoltori che fanno agricoltura di precisione ma non soltanto quello. Sono lontani i tempi in cui di fertilizzante ad alto livello. Sono Luciano Lanza, di Roverbella lo spandiconcime era formato da una tramoggia e (Mn), e Daniele Manzo, piemontese di Casalino un paio di piatti girevoli, il tutto azionato, con e ottenere rese (Vc). Il primo usa uno spandiconcime Vicon Ro-M trasmissione meccanica, dalla presa di potenza del EW Isobus intelligence con terminale Isomatch trattore. Oggi lo spandiconcime evoluto ha almepiù omogenee Tellus, predisposto per i sistemi di precision farno un terminale per l’impostazione dei dosaggi ming. Manzo, invece, ha un Axis 40 W di Kuhn, per ettaro e quasi sempre anche un dosatore eletcon pesa elettronica e dosatore elettrico. Non è stato progettato per il trico che permette di rispettare con buona precisione quegli stessi dosaggio variabile, ma l’agricoltore, che utilizza questa tecnica su dosaggi. Sempre più spesso, inoltre, è dotato di una pesa che controltutti i 250 ettari della sua azienda, senza troppe difficoltà lo ha la il quantitativo di prodotto residuo, sia per avvertire l’operatore collegato in seriale con il terminale 2630 di John Deere, quello sì in quando si avvicina il momento di ricaricare, sia, ancora una volta, grado di leggere le mappe di prescrizione. Due macchine, pertanto, e per migliorare il rispetto delle dosi stabilite. due soluzioni diverse per arrivare a uno stesso risultato: cambiare il Va da sé che quando si ha uno spandiconcime dotato di pesatura dosaggio di concime in funzione della fertilità del suolo, riducendo elettronica e distributore a controllo elettrico, arrivare al dosaggio la distribuzione dove non serve e aumentandola, invece, dove c’è variabile è questione di un paio di cavi, non di più. Basta infatti bisogno di nutrimento. «Queste tecnologie, diciamocelo, chi ha una collegare l’attrezzo al trattore con una presa Isobus – se presente – certa età fa fatica a maneggiarle. Certo impara, le imposta, ma poi oppure destreggiarsi con pochi cablaggi per ottenere una macchina per nove mesi non tocca più quell’attrezzo e quando lo riprende in che differenzi il dosaggio in funzione dell’area di campo trattata. Rese elevate, ma soprattutto omogeneità nell’appezzamento, sono il risultato di una buona concimazione a rateo variabile. Per applicare il dosaggio variabile con lo spandiconcime Kuhn, Manzo collega la centralina dello stesso al terminale John Deere. 64 Terra e Vita [ DOSSIER SPANDICONCIME ] mano si è dimenticato tutto o quasi. Ai giovani, al contrario, viene facile», ci dice Luciano Lanza al termine di una prova di concimazione con il suo Vicon Ro-M EW Isobus intelligence. Eppure, lui che non è più un ragazzino, da anni sta dedicando tempo, studi e soprattutto denari alle tecnologie satellitari. «Mi piace lavorare con metodo, avere un approccio razionale all’agricoltura. Avevo uno spandiconcime vecchio di 20 anni. Andava bene, per carità, ma era datato. Così quando ho saputo di questo Vicon, delle cose che poteva fare, ho deciso di tentare. Se riesco a risparmiare concime e a far rendere bene anche quelle aree che solitamente producono poco, ne vale la pena». Siamo fiduciosi sulle sue possibilità di successo, visto che sui 50 ettari di mais della sua azienda Lanza raggiunge la fantascientifica resa di 200 q/ettaro, al 25% di umidità. MAPPE, MA NON SOLTANTO Il RO-M EW è uno dei modelli più evoluti della Vicon. Dispone di una pesa elettronica che controlla in continuo il concime presente (e pertanto quello distribuito) e in più è in grado di effettuare, grazie al sistema Isobus e al controllo elettronico delle pale, una concimazione a dosaggio variabile. L’attrezzo è una versione ridotta del RO-EDW ed è stato pensato per permettere anche a una piccola azienda di utilizzare le nuove tecnologie. E di tecnologia, come si è visto, ce n’è davvero tanta. L’aspetto forse più caratterizzante è proprio la pesa elettronica continua: si tratta di un sensore di carico che è in grado di assicurare una pesatura precisa in ogni condizione, dal terreno dissestato all’applicazione in collina. È uno dei punti chiave della macchina, dal momento che consente al computer di conoscere costantemente la quantità di prodotto distribuito e adattare in questo modo la rotazione dei dischi per attenersi al dosaggio stabilito dall’opera- Una mappa di prescrizione visualizzata sul terminale Isomatch Tellus. I differenti colori si riferiscono a diversi dosaggi nelle aree del campo. n. 8/2014 22 febbraio 2014 La ripuntatura dà l’avvio alla lavorazione del terreno ed è eseguita, naturalmente, con controllo satellitare della posizione. tore. Da sola, tuttavia, non sarebbe sufficiente a fare concimazione a rateo variabile. Occorre infatti che qualcuno dica al dosatore quanto concime distribuire in funzione della posizione nel campo. Questo qualcuno – o meglio qualcosa – può essere il terminale del trattore, collegabile tramite Isobus, oppure l’Isomatch Tellus di Kverneland-Vicon. Abbinato al software Isomatch GeoControl, è in grado di indicare all’operatore dove passare per evitare sovrapposizioni ed effettuare una buona copertura del terreno. Se vi si caricano le mappe di prescrizione – frutto di rilevamenti fatti con la mietitrebbia e campionature della vigoria – riesce inoltre ad adeguare la concimazione all’effettivo fabbisogno delle diverse aree dell’appezzamento. La parte meccanica è costituita da una tramoggia che va da 1.100 a 2mila litri, con peso a vuoto da 380 a 425 kg e una larghezza totale di 2,2 m. Dimensioni che rendono il RO-M EW adatto a lavorare senza problemi con un trattore da 70 a 100 cavalli. La distribuzione è affidata al noto dispositivo Rotaflow di Vicon, pensato per evitare la rottura dei granelli di concime e conseguente perdita di precisione nel lancio dei medesimi. Il Rotaflow, spiega Vicon, accelera il concime prima che questo arrivi sul piatto di lancio: in pratica, il concime scende a mulinello e dunque riceve una sollecitazione molto minore una volta arrivato sul disco. Inoltre, ogni disco dispone di otto vani, che determinano lanci ravvicinati in grado di creare un flusso costante di concime. In questo modo Vicon sostiene che è possibile migliorare la copertura e aumentare la velocità di avanzamento. Come abbiamo anticipato, Lanza usa lo spandiconcime con il terminale Isomatch Tellus di Kverneland, dotato del sistema di georeferenziazione e di un apposito software per il dosaggio variabile. Il terminale, più grande di un foglio A4, risulta diviso in due: nella parte alta troviamo le informazioni di base sull’attrezzo e sul suo funzionamento, mentre nella metà inferiore abbiamo la piantina del campo con le passate effettuate e, se caricate, le mappe di prescrizione per i vari dosaggi. Lanza ha impostato tre diversi valori per i suoi appezzamenti, con dosaggi rispettivamente di 170, 190 e 210 kg/ha. In questo modo, ci spiega, cerca di correggere le carenze del terreno senza eccedere con la concimazione laddove essa non sia necessaria. Tra le informazioni fornite dal sistema troviamo gli ettari lavorati, quelli rimanenti, i chilogrammi di concime rimasti nel serbatoio e un altro parametro, che piace molto al proprietario: «Più importante ancora della superficie, a mio parere, è il valore sulla distanza residua: vale a dire quanti metri posso ancora percorrere con la scorta di concime che mi è rimasta. Se conosco la lunghezza approssimativa del mio appezzamento non rischio di restare vuoto a metà campo e di dovermi riposizionare, dopo il carico, nel punto in cui mi sono fermato. In questo modo si guadagna tempo, perché in pratica non si deve mai andare a cercare il punto in cui si è interrotto il lavoro». n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ DOSSIER SPANDICONCIME ] 1 1 - Grazie al sistema Rotaflow gli spandiconcime Vicon riducono le rotture del concime e migliorano l’uniformità di distribuzione. Terra e Vita 65 2 2 - Il terminale Vicon è suddiviso in due parti: quella superiore fornisce informazioni generali sulla distribuzione, mentre quella inferiore visualizza le mappe con eventuali diversificazioni di dosaggio. Altro grande vantaggio, continua Lanza, è che una volta entrati in campo ci si dimentica dell’apertura e chiusura della distribuzione. «Con le mappe e il satellitare, fa tutto il computer. Quando si arriva in una zona già coperta interrompe la distribuzione su un piatto o su entrambi, a seconda. Se si passa vicino a un fosso chiude il disco corrispondente e lo stesso accade quando si arriva in capezzagna. Io devo solo preoccuparmi di trovare una linea non ancora coperta e tenere il trattore nella giusta direzione». Il rispetto delle mappe di prescrizione, da quanto abbiamo potuto vedere, è buono: non appena si entra in un’area di diverso colore, indice di un cambiamento nel dosaggio, il terminale si adegua alle nuove quantità per ettaro. Unico difetto è che a volte vi sono problemi nel caricare contemporaneamente il sistema di navigazione e le mappe con il dosaggio variabile, ma dovrebbero risolversi con qualche aggiornamento del software. ATTENZIONE AI SOVRADOSAGGI Daniele Manzo coltiva con il sistema della precision farming i 250 ettari della sua azienda (produce mais da granella e trinciato, cereali vernini e riso) più altri 180 ettari in conduzione. Lo fa da ormai 8 anni e nel tempo ha ottenuto rese più alte, minori costi produttivi, ma soprattutto un’alta omogeneità all’interno degli appezzamenti. Che è, ci spiega, il vero obiettivo dell’agricoltura di precisione. «Queste tecniche non hanno tanto lo scopo di massimizzare le rese o far risparmiare mezzi tecnici, quanto quello di eliminare le differenze produttive all’interno di uno stesso campo; ottenendo, pertanto, maggiori rese medie. Una buona analisi dei dati permette di sapere tante cose sul proprio terreno e di stabilire le vere cause di ogni calo produttivo. Bisogna studiare un po’, ma i risultati arrivano». La tecnica di coltivazione di Manzo è articolata e prevede preparazione con un ripuntatore, semina a dosaggio variabile sulle tracce del medesimo (ovviamente con controllo Gps millimetrico) e poi trattamenti mirati, con maggior abbondanza di prodotto dove vi sono più rischi di infezione. Naturalmente anche le concimazioni seguono gli stessi principi. «Da un paio di anni lavoriamo soprattutto con il digestato, ma abbiamo comunque sei anni di esperienza con il concime minerale distribuito in rateo variabile» ci spiega il diretto interessato. Che fa poi una netta distinzione tra riso e mais. «Il primo è molto più sensibile agli eccessi di concimazione e pertanto occorre essere molto prudenti, perché c’è il forte rischio di favorire micosi di vario tipo, se si accelera eccessivamente la crescita. Stiamo parlando di una pianta che necessita di poco azoto, tra le 100 e le 120 unità circa. Se ne diamo, per ipotesi, 130, abbiamo una partenza rapidissima e pensiamo di aver fatto un buon lavoro, ma alla raccolta ci troviamo con patologie varie che penalizzano le rese. Per questo motivo uso concimi a lenta cessione, per evitare accelerazioni improvvide. Inoltre, applico un dosaggio variabile contenuto, mai oltre il 30% di variabilità, e spesso resto anche sotto questo valore». Questo problema, prosegue l’agricoltore, non esiste invece con il mais. «Qui non si rischiano eccessi. Infatti, ho sempre impiegato concimi a pronta cessione, con variazioni anche del 35% nei punti critici, dove è chiaro che c’è un problema di fertilità del terreno». Cosa che non è sempre scontata, spiega Manzo. «L’aspetto più complicato dell’agricoltura di precisione è interpretare correttamente le mappe. La rilevazione delle rese dice, per esempio, che in una determinata zona ho avuto un calo produttivo. Bene: a cosa è dovuto? A una carenza nutrizionale? Potrebbe essere invece un attacco fungino, soprattutto se si tratta di cereali vernini. Confondere un’infezione con una carenza di fertilità può essere pericoloso: se infatti aumento la concimazione in una zona sensibile alle patologie fungine, l’anno successivo mi troverò la stessa malattia amplificata». Come anticipato, Manzo usa uno spandiconcime Axis della Kuhn non predisposto per il dosaggio variabile. «Ha però tutto quel che serve, ovvero pesa e dosatore elettrico. Pertanto è bastato fare un collegamento seriale con il terminale del trattore per lavorare in rateo variabile. Gli impulsi arrivano dal terminale del trattore, sul quale carico le mappe di prescrizione realizzate incrociando i dati storici sulle rese, quelli ricavati dalla trebbiatura geo-referenziata dell’anno precedente e altre variabili». Parliamo però anche dello spandiconcime. «È un buon attrezzo. La pesatura è molto precisa e di conseguenza il rispetto dei dosaggi è alto, anche perché effettua continuamente una retro-regolazione, controllando il peso a intervalli regolari e aggiustando di conseguenza l’apertura del dosatore. I Kuhn sono tra i migliori sulla piazza, in questo campo. Questo Axis ha solo il limite di non ridurre la larghezza di distribuzione, cioè può soltanto fermare uno dei due dischi, dimezzando quindi l’area concimata. Ma il problema è stato risolto, a quanto mi risulta, con il modello Axera. In questo caso i dischi sono alimentati da due motori idraulici indipendenti; regolando la mandata d’olio a ciascuno di essi è possibile aumentare o ridurre la gittata dell’attrezzo. In questo modo diventa agevole, per esempio, completare gli angoli del campo, oppure lavorare nei pressi dei canali di scolo senza essere costret ti a fermare un disco e fare due passate con l’altro». 66 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 ZOOTECNIA Indagine dell’Associazione allevatori di Padova. Nuovi investimenti a rischio Produrre latte costa ancora troppo Reddito netto negativo nel 2013 DI CLAUDIO MARANGONI(*) E PAOLO PAPARELLA(**) Margine pari a 0,24 €/q. L’ anno 2013 si è concluso lasciando alle spalle un’annata particolarmente difficile per gli allevatori. Le difficoltà manifestate già nel 2012 nascono dal prezzo del latte contenuto e dal concomitante costo elevato delle principali materie prime che insieme alla scarsa produttività e qualità delle coltivazioni aziendali, hanno condizionato negativamente il quadro economico delle aziende zootecniche, nonostante i positivi segnali sulla tenuta del prezzo del latte evidenziato nell'ultimo periodo dell’anno. Al fine di capire come i diversi fattori produttivi incidano sui costi di produzione, l’Apa (Associazione provinciale allevatori) di Padova ha condotto una rilevazione su un campione di allevamenti della provincia di Padova relativamente all'anno 2013. Obiettivo: effettuare un’analisi dei costi di produzione del quintale di latte. L’indagine ha preso in considerazione un campione di aziende esiguo, ma molto rappresentativo della realtà zootecnica da latte della provincia di Padova. Sono state considerate tipologie aziendali omogenee, ben strutturate e di dimensione media (90 capi circa), ma soprattutto caratterizzate dalla presenza di giovani direttamente impegnati nell’attività di allevamento. Quest’ultimo elemento è ritenuto di fondamentale importanza per valutare le prospettive di questi allevamenti a continuare la loro attività in futuro. IL CAMPIONE L'obiettivo è stato quello di individuare aziende che per caratteristiche strutturali e gestionali rappresentassero nel modo più E va sotto zero tenendo conto anche del costo del debito a lungo e della remunerazione del capitale investito attinente possibile la tipologia di allevamento presente nell'area. Le aziende individuate, i cui dati medi sono riportati nella tabella 1, allevano mediamente 95 vacche (+/- 18 vacche) con una produzione totale annua di latte di 8.900 q, una media produttiva per vacca/anno di 93 quintali (+/- 13 q), con 3,3 unità lavorative impiegate. Il fattore lavoro è apportato per il 90% dalla famiglia dell'imprenditore, solo in alcuni casi abbiamo la presenza di un dipendente. L'età media dei titolari è risultata pari a 44 anni mentre quella dei coadiuvanti, spesso giovani, è di 23 anni. La superficie coltivata è mediamente di 32 ettari, di questi solo 6 ettari (meno del 20%) sono in proprietà. Questa percentuale va da un minimo del 10% a un massimo del 35% del totale dei terreni lavorati per la produ- zione di foraggi aziendali. La poca disponibilità di terreni in proprietà è dovuta al fatto che gli allevatori hanno incrementato la dimensione delle loro mandrie a un ritmo maggiore rispetto all'acquisto dei terreni, che in zona hanno costi molto elevati. Contemporaneamente si è visto aumentare il prezzo degli affitti dei terreni con un dato medio di circa 450 €/ettaro/anno, ma con una forte varianza a seconda della fertilità, irrigabilità, dimensione e ubicazione degli appezzamenti stessi. Il prezzo infatti può oscillare da un massimo di 750 €/ettaro/anno, per gli appezzamenti di maggiori dimensioni e irrigui, a un minimo di 250 €/ettaro/anno nella parte sud della provincia per terreni non irrigui. Da ricordare che attualmente il maggior concorrente nella gara al rialzo degli affitti non è l'allevatore vicino ma i gestori degli impianti per la produzione di biogas. I RICAVI AZIENDALI Come riportato nella tabella 2, il prezzo medio del latte è pari a 47,68 €/quintale (iva e premi qualità compresi), con una forte differenza tra chi conferisce a cooperative per la produzione del grana (53,00 €/q latte, valore desunto dagli acconti ricevuti) e chi invece vende a trasformatori privati o commercianti (41,50 €/q latte, valore desunto dalle [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 fatture di vendita). Concorrono nella determinazione dei ricavi anche quelli provenienti dalla vendita degli animali, vacche da riforma e vitelli, pari a 2,00 €/quintale latte e da altri ricavi pari a 2,54 €/q (contributi, e premi). I ricavi totali risultano pari complessivamente a 52,26 €/q, pari a un ricavo medio per azienda di 466.000 € annui. I COSTI DI PRODUZIONE Fin qui i ricavi aziendali. Per quanto riguarda invece i costi di produzione del quintale di latte l’analisi di Apa Padova ha approfondito in particolare il costo dell’alimentazione degli animali (vedi tabella 3), il costo di gestione della stalla (vedi tabella 4), altri costi generali (vedi tabella 5), i costi fissi. Determinati questi importi, alla fine l’Apa di Padova ha potuto riepilogare tutti i dati per determinare il reddito netto. PER L’ALIMENTAZIONE L’alimentazione dei bovini, come rappresentato nella tabella 3, rappresenta la voce che incide maggiormente sui costi di produzione, in particolare i costi sostenuti per l'acquisto di alimenti sul mercato sono stati pari a 23,91 €/q latte, pari al 45% della spesa complessiva. Sommando al costo di questi alimenti acquistati i costi sostenuti per la produzione dei foraggi aziendali, dati dai noleggi, gli affitti (al netto della Pac), i carburanti, i costi complessivi alle voci citate arrivano a 30,11 €/q latte. I costi alimentari totali salgono così al 58% del costo totale di produzione del latte. La rilevazione di questi costi si basa sulla determinazione dei TAB. 1 - I DATI MEDI DELLE AZIENDE INDIVIDUATE PARAMETRI AZIENDALI Vacche presenti UNITÀ MISURA 95,17 Q.li/anno 8.916,67 €/Q.le 47,12 Q.li/capo 93,18 numero 3,33 - di cui familiari numero 3,00 - di cui dipendenti numero 0,33 Età titolare azienda anni 44,17 Età addetto più giovane dell’azienda anni 23,17 ettari (ha) 32,00 - di cui in proprietà ha 6,00 - di cui in affitto ha 26,33 €/ha 441,67 Prezzo del latte Produzione annua Unità lavorative Superficie aziendale Costo affitto terreno gio anche per altre lavorazioni o per lo smaltimento dei reflui. Sicuramente la notevole incidenza degli acquisti di alimenti è dovuta alla poca disponibilità di terreni degli allevamenti oggetto della rilevazione, e dall’alto livello dei prezzi registrato per gli alimenti proteici e del mais nel corso di tutto il 2013. Non dobbiamo scordare che molte aziende non hanno potuto utilizzare le granelle prodotte nel 2012 perché contaminate da aflatossine e sono ricorse all'acquisto di mais comunitario. I COSTI GENERALI I costi relativi alla gestione della stalla, come riportato nella tabella 4, incidono complessivamente per circa 5,00 €/q latte, pari a circa il 10% del totale dei costi e mostrano una bassa variabilità. Da notare la particolare incidenza della spesa per l'energia e per i medicinali. Nella tabella 5 sono indicati altri “costi generali” che concorrono alla determinazione dei costi di produzione di difficile attribuzione, in particolare i costi di manutenzione sia delle mac- TAB. 2 - I RICAVI AZIENDALI TOTALI € € PER 100 KG LATTE Latte venduto 425.125,00 47,68 Carne 18.216,67 2,04 Premio Pac 22.666,67 2,54 RICAVO TOTALE 466.008,33 52,26 RICAVI VALORI numero Latte prodotto totale costi di acquisto per gli alimenti approvvigionati sul mercato, mentre per quelli prodotti in azienda si è considerato il loro costo di produzione, cercando di applicare la corretta ripartizione delle varie voci di costo al netto degli alimenti venduti sul mercato (es. mais, o altri). Tale ripartizione è risultata molto variabile tra le aziende. Ad esempio i noleggi (ricorso ai terzisti) variano da 0,90 a 3,08 €/q latte; il primo valore è relativo ad aziende che utilizzano il contoterzista per la sola trinciatura del mais, il secondo ad aziende che ricorrono al noleg- Terra e Vita 67 TAB. 3 - I COSTI DI ALIMENTAZIONE COSTI TOTALI € COSTI IN € PER 100 KG LATTE 213.241,83 23,91 - noleggi 13.125,00 1,47 - carburanti 17.409,17 1,95 - affitto terreni 8.989,17 1,01 - altri costi 15.806,67 1,77 TOTALE 268.571,84 30,11 Alimenti acquistati Costi per prodotti aziendali: 68 Terra e Vita chine che dei fabbricati possono essere attribuiti alla stalla o alla campagna. Si tratta di voci variabili in funzione della entità del parco macchine aziendale e della superficie coperta dai fabbricati, inoltre spesso le operazioni sono eseguite dagli allevatori e quindi non viene considerato il costo della manodopera ma solo quello dei materiali. In ogni caso, essendo stato dedotto dal costo di produzione degli alimenti aziendali il valore delle vendite di tali prodotti, si ritiene compensato ogni altro costo sostenuto per questa parte di prodotti venduti. I COSTI FISSI I “costi fissi”, indicati nella tabella 6, riguardano la manodopera per 9,42 €/quintale di latte, con una variazione del +/- 15% in funzione delle unità lavorative, della quantità di latte prodotta, dell’organizzazione aziendale, del livello tecnologico di automazione adottato. I costi di ammortamento per le macchine e attrezzature incidono mediamente per 2,53 €/q latte, ma con una oscillazione che va da 0,7 €/q latte per le aziende che hanno un parco macchine ridotto, ai 3,9 €/q latte per le aziende che hanno investito molto in attrezzature per la produzione di foraggi e/o nelle attrezzature di stalla. A volte si rileva l'errore di sovradimensionare il parco macchine aziendale. La ridotta incidenza degli ammortamenti dei beni strutturali è da spiegarsi col fatto che le aziende in esame hanno fatto i maggiori investimenti prima della venuta dell'euro, con costi di costruzione molto inferiori a quelli più recenti. IL REDDITO NETTO Il riepilogo dei dati fin qui esposti, rappresentato in tabella 7, evidenzia un reddito netto di [ TECNICA E TECNOLOGIA ] quasi 0,24 € per quintale latte (per la precisione di 0,2378 €/q). Questo valore, già di per sé esiguo, diventa decisamente negativo se teniamo conto che per l'imprenditore abbiamo considerato la sola remunerazione da lavoro familiare (pari al costo del lavoro dipendente), ma non abbiamo considerato altri fattori di rendita quali la remunerazione del capitale investito dall’imprenditore; inoltre è stato omesso di considerare il costo del debito a lungo. All’interno del campione di aziende considerate abbiamo una variabilità del reddito netto da +6,56 €/quintale di latte a -11,93 €/q latte. Il fattore principale che determina il risultato di gestione è rappresentato dal prezzo del latte, che varia tra 41,5 e 53 €/q, tuttavia, non possiamo sottacere che abbiamo rilevato anche una notevole variabilità dei costi di produzione. L’efficienza aziendale ed il livello imprenditoriale rappresentano, quindi, temi a cui gli allevatori dovrebbero dedicare molta attenzione. REMUNERAZIONE INSUFFICIENTE Concludendo, possiamo sostenere che la remunerazione della produzione di latte nella provincia di Padova appare ancora insufficiente e molto variabile. La preoccupazione che emerge dai dati esposti è che le aziende considerate, ritenute rappresentative del settore, mostrano una scarsa capacità di produrre un reddito adeguato. L’impossibilità di remunerare il capitale investito, congiuntamente alla difficoltà di far fronte al costo del debito a lungo, porterà queste aziende a non avere più la capacità economico-finanziaria di affrontare nuovi investimenti per garantirne la continuità produttiva. L’Apa di Padova intende ap- n. 8/2014 22 febbraio 2014 TAB. 4 - I COSTI DI GESTIONE DELLA STALLA COSTI TOTALI € COSTI IN € PER 100 KG LATTE Energia elettrica 10.008,33 1,12 Medicinali 11.033,33 1,24 Veterinario + F.A. 9110,00 1,02 Lettiera 5.963,33 0,67 Mascalcia 1.200,00 0,13 Varie stalla 8.075,00 0,91 Assistenza tecnica 1.358,33 0,15 TOTALE 46.748,32 5,24 VOCI DI COSTO TAB. 5 - ALTRI COSTI GENERALI COSTI TOTALI € COSTI IN € PER 100 KG LATTE Servizi CAA 3.750,00 0,42 Assicurazione 3.625,00 0,41 Manutenzione macchine 4.466,67 0,50 Manutenzione fabbricati 2.466,67 0,28 TOTALE 14.308,34 1,61 COSTI TOTALI € COSTI IN € PER 100 KG LATTE Imposte e tasse 8.959,17 1,00 interessi passivi ordinari 2.800,00 0,31 Manodopera familiare 75.000,00 8,41 Manodopera dipendente 9.000,00 1,01 Ammortamento macchine 22.533,33 2,53 Ammortamento fabbricati 15.966,67 1,79 TOTALE 134.259,17 15,05 COSTI TOTALI € COSTI IN € PER 100 KG LATTE Totale costi produzione 463.887,67 52,024785 Totale ricavi 466.008,33 52,262617 2.120,67 0,23783178 VOCI DI COSTO TAB. 6 - COSTI FISSI VOCI DI COSTO TAB. 7 - RIEPILOGO REDDITO NETTO profondire la ricerca attraverso un allargamento del campione di aziende e la sensibilizzazione degli allevatori ad una più dettagliata e precisa analisi dei loro costi di produzione. Direttore Apa Padova. Coordinatore Servizi tecnici Apa Padova. Nelle foto, immagini di due diversi allevamenti della provincia di Padova. (*) (**) 70 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 FRUTTICOLTURA Risultato della ricerca di Agri 2000. Sono ora in fase di brevettazione Susino europeo, due novità che anticipano la raccolta Mature nella prima DI JESSIKA PINI metà di agosto, I n un mercato dove primeggiano le varietà di susino cino-giapponese (Prunus triflora R. = Prunus salicina L.), oggetto di una costante innovazione varietale, arrivano due novità nel più limitato e datato panorama delle susine del gruppo europeo (Prunus domestica L.): Blue Moon e August Delight, frutto della ricerca di Agri 2000, società di Castel Maggiore (Bo) che si occupa di sperimentazione e servizi per le aziende del settore agroalimentare. Rispetto alla Stanley, la cultivar di riferimento e a maggiore diffusione di susino europeo e alle altre cv. del gruppo, pronte per la raccolta dal 20 di agosto alla prima decade di settembre, le due novità occupano un periodo di maturazione finora scoperto, collocandosi nella prima metà di agosto: 15 giorni prima della Stanley la Blue Moon e 10 giorni prima la August Delight. Si pongono quindi in alternativa ad alcune varietà del gruppo cino-giapponese come Green Sun, TC Sun, Johanna Red. «Sicuramente l’interesse commerciale dei produttori e del mercato – afferma Francesco Valli (costitutore delle due novità) – è rivolto prevalentemente verso il susino cino-giapponese per la diversificazione pomologica che le tante cultivar lanciate di recente sono in grado di offrire, ma noi ci siamo voluti inserire in una “nicchia” (le susine europee) con due novità che giudichiamo interessanti sia per la pezzatura e la forma del frutto (in particolare Blue Moon produce susine di 80-100 g e dalla forma tondeggiante (obovata), sia per le qualità organolettiche, oltre che per l’epoca di maturazione. Inoltre non va dimenticato che il gruppo delle europee è meno soggetto alle batteriosi e a problemi fitosanitari rispetto alle cino-giapponesi». BLUE MOON La Blue Moon matura nella prima decade di agosto, presenta una pianta dal portamento espanso e dalla medio-elevata vigoria, produttività media e costante, purché in condizioni d’impollinazione incrociata riempiono AUGUST DELIGHT un periodo scoperto per questo gruppo pomologico (non è auto fertile). Consigliati gli impollinatori August Delight, President e Grossa di Felisio. Fiorisce abbastanza precocemente. Produce frutti di pezzatura elevata, dalla forma leggermente obovata, resistenti alle manipolazioni, dalla buccia blu-viola e polpa gialla che diventa arancione a maturazione fisiologica, mediamente succosa e dal sapore gradevole con un valore medio di 20 °Brix. Blue Moon produce frutti a polpa gialla di pezzatura elevata. August Delight matura a cavallo tra la prima e la seconda decade di agosto, le piante sono dotate di vigoria medio-elevata e la loro rusticità consente di resistere a gelate tardive che possono arrivare ad aprile inoltrato, durante la lunga fioritura che la rende un impollinatore universale. È una cultivar parzialmente autofertile, ma per una costante produttività negli anni è consigliata l’impollinazione con altre varietà europee come Stanley, President e Grossa di Felisio. Molto produttiva, dai frutti di 70-80 g, dalla forma leggermente ellissoidale, con la buccia blu-viola chiaro e la polpa di colore giallo-verde, succosa, molto soda, resistente alla manipolazioni e di ottimo sapore: il resi- La pianta della cv. Blue Moon presenta una vigoria medio-elevata. n. 8/2014 22 febbraio 2014 duo secco rifrattometrico (Rsr) è mediamente di circa 18,5 °Brix. Entrambe le varietà, per raggiungere il meglio delle proprie potenzialità e dare frutti di qualità, necessitano di un equilibrato apporto idrico e quindi di un frutteto dotato di un impianto d’irrigazione, possibilmente a goccia. Nel campo sperimentale sono state allevate in un impianto standard con 2,5-3 m di distanza tra le piante e 4 m tra le file. Al momento non sono disponibili dati sul comportamento in impianti fitti che potrebbero essere controproducenti data la medio-elevata vigoria di entrambe le cultivars. BREVETTO EUROPEO Le due varietà, frutto di un lungo lavoro di ricerca che ha le sue origini nel 1991 da una collaborazione con Walter Faedi dell’allora Istituto di Frutticoltura di [ TECNICA E TECNOLOGIA ] I frutti di August Delight sono a polpa giallo-verde di ottimo sapore. Forlì (oggi ente Cra), sono state valutate da Francesco Valli e Luigi Proni, ricercatori di Agri 2000, per 12 anni (dal 2001 al 2012) in un areale in provincia di Ravenna e ora sono in fase di acquisizione di brevettazione europea. La domanda è stata presentata nell’aprile 2011 e oc- Terra e Vita 71 August Delight, cultivar parzialmente autofertile e molto produttiva. corrono 4-5 anni di valutazione, che viene svolta in Germania presso alcuni istituti pubblici, per la conclusione dell’iter. Nel frattempo è consentita la messa in produzione; la moltiplicazione delle piante è stata concessa in esclusiva, sempre dal 2011, alla ditta Vivai F.lli Zanzi di Ferrara. «Al momento attuale – afferma Valli – il vivaista ha vendute le prime piante in EmiliaRomagna. Le cultivars, inoltre, sono in fase di valutazione da alcuni anni, dal BayOZ (Bavarien Center of Fruit Breeding) in Germania (il maggior paese nell’Ue produttore di susine europee)». [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 72 Terra e Vita Trattare la bolla a rottura gemme NORD ITALIA S u pesco e nettarina quando la temperatura media si stabilizza sui 7-8 °C in corrispondenza della rottura delle gemme a legno, è il momento di pensare ad intervenire contro la bolla. A fine inverno, in questa fase, le spore di Taphrina deformans, agente causale della bolla del pesco, riprendono, infatti, la loro attività patogenetica a carico delle piante ospiti. Condizione fondamentale per l’infezione è la presenza di un tessuto verde suscettibile, temperature fra i 3 °C e 15 °C e, fattore fondamentale, una bagnatura prolungata per almeno 15 ore ( anche se le infezioni più gravi si registrano con bagnature superiori alle 24 ore) in seguito ad un evento piovoso. Per scongiurare gli attacchi di bolla a carico dei germogli, nella fase di rigonfiamento delle gemme, è fondamentale monitorare i propri pescheti per individuare, sulle gemme, la presenza visibile della porzione apicale delle giovani foglie di pesco, e tenere sotto controllo le previsioni meteorologiche per posizionare il trattamento preventivo il più a ridosso possibile della pioggia infettante. Nessun fungicida infatti è in grado di svolgere una attività curativa. È quindi fondamentale che il trattamento sia effettuato prima che le spore siano germinate e penetrate all’interno dei tessuti vegetali. Il trattamento even- DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI tualmente effettuato avrà valore ed efficacia diversi se eseguito su varietà con un comportamento fenologico diverso. Varietà diverse possono, infatti, presentare la fase di rottura gemme anche distanza di 7-10 giorni e pertanto il trattamento effettuato per una verità più precoce può non essere altrettanto efficace per quelle varietà a ripresa vegetativa più tardiva. Inoltre, Getti di pesco fortemente attaccati per aggiungere ulteriore difficoltà al posidalla bolla (foto Bugiani). zionamento ottimale Per fare ciò è necessario stimadel trattamento, all’interno re il potenziale di inoculo del della stessa varietà la fase di patogeno. Taphrina deformans, rottura gemme può essere scainfatti, trascorre il periodo di lare. riposo vegetativo svolgendo Più difficile valutare inveuna attività prettamente sace, già in questa fase, la gravità profitaria riproducendosi per di una eventuale infezione. STRATEGIA ANTI-BOLLA PRINCIPIO ATTIVO LIMITAZIONI D’USO Composti rameici (1) Dihianon Ziram (2) Tiram Al massimo 2 interventi all’anno indipendentemente dall’avversità. Captano Difenconazolo Tebuconazolo+zolfo (3) Gli IBE non possono essere usati più di 4 volte all’anno indipendentemente dalla avversità Dodina Note: (1) Meglio in autunno e negli impianti colpiti da batteriosi: non ammessi in post-fioritura; (2) Ammesse solo formulazioni Xn. Se ne sconsiglia l’impiego su varietà sensibili (es: Red Haven); (3) Max 2 interventi l’anno in totale. Fonte: Disciplinari di Produzione Integrata 2014 n. 8/2014 22 febbraio 2014 gemmazione e andando a ricolonizzare gli organi vegetativi ancora in quiescenza della pianta. Tale periodo va generalmente dalla caduta foglie fino alla ripresa vegetativa, periodo nel quale in fungo, in funzione delle condizioni climatiche, accresce il suo potenziale di inoculo andandosi a posizionare sulle gemme dormienti pronto a riprendere la sua attività patogenetica al momento della rottura delle gemme la primavera successiva. Condizioni favorevoli all’aumento del potenziale di inoculo del fungo sono caratterizzate da autunni e inverni miti e piovosi. In genere i trattamenti effettuati in questo periodo hanno proprio lo scopo di ridurre il potenziale di inoculo del fungo e favorire il buon esito degli interventi primaverili. Se le condizioni climatiche permangono umide e ragionevolmente fresche, dopo il primo e fondamentale trattamento alla rottura delle gemme, è necessario intervenire ulteriormente con un altro trattamento a distanza di 2-3 settimane dal precedente fino alla fase di caduta petali. Da questo momento in poi e per altre tre settimane circa, saranno i giovani frutticini (specialmente nel caso delle nettarine) in accrescimento ad essere minacciati da questa malattia. Contro questa avversità, fra i principi attivi consentiti nei disciplinari di Produzione Integrata sono da segnalare ziram, thiram, captano (il cui utilizzo in questa fase viene raccomandato per la sua maggiore persistenza), ditianon e dodina (per la quale è stato registrato in questi ultimi due anni, un certo calo di efficacia). Fra ziram, thiram e captano sono ammessi complessivamente 3 tratta menti all’anno). [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Trapianti sani di pomodoro CENTRO ITALIA Q DI FRANCESCO CORVI uando l’andamento climatico di fine inverno lo consente, nelle aziende in cui si pratica l’orticoltura in ambiente protetto vengono montati i tunnel in previsione del trapianto delle ortive a ciclo primaverile. Contemporaneamente all’interno delle serre fisse occorre provvedere alla rimozione dei residui colturali di quelle a ciclo autunno-vernino e, qualora necessario, sottoporre il terreno ad un adeguato trattamento di disinfestazione. È opportuno che il materiale vivaistico da trapiantare venga acquistato da aziende specializzate accreditate dal Servizio Fitosanitario Regionale competente per avere la certezza che sia dotato di vigore e dimensioni soddisfacenti. E che sia privo di organismi nocivi o malattie pregiudizievoli della qualità, nonché di loro sintomi (per il pomodoro vale l’all. II al Decreto 14/04/1997, si veda tab.). ORGANISMI NOCIVI ALLE PIANTINE DI POMODORO TRATTAMENTI VIRUS L’impiego di materiale vivaistico sano costituisce infatti il presupposto indispensabile per il buon avvio del ciclo colturale, anche se dopo il trapianto delle piantine di pomodoro è comunque necessario adottare adeguate misure di profilassi e cura. Gli attacchi di peronospora si verificano in presenza di umidità relativa elevata, prolungata bagnatura della vegetazione e temperature fra i 10 e i 25 °C. In serra si può prevenire la malattia impedendo la formazione di INSETTI, ACARI E NEMATODI Afidi Aphis fabae, A. gossypii, A. solani, Macrosiphum euphorbiae, Myzus persicae Aleurodidi Bemisia tabaci, Trialiurodes vaporariorum Cicalina del pomodoro Hauptidia maroccana Eriofide rugginoso Aculops lycopersici Ragnetti rossi Tetranichus evansi, Tetranichus urticae Nematodi galligeni Meloidogyne incognita, M. hapla BATTERI E FUNGHI Maculatura batterica Pseudomonas syringae pv. tomato Alternariosi Alternaria solani Antracnosi Colletotrichum coccodes Cladosporiosi Cladosporium fulvum Marciume dei semenzai Pythium spp. Marciume pedale del fusto Didymella lycopersici Marciume zonato Phytophthora nicotianae Oidio Lveillula taurica Radice suberosa Pyrenochaeta lycopersici Rizoctoniosi Rhizoctonia solani Sclerotinia Sclerotinia sclerotiorum Tracheofusariosi Fusarium oxysporum f. sp. radicis-lycopersici Tracheoverticillosi Verticillim dahliae, V. albo-atrum Cucumber mosaic virus (CMV); Tobacco mosaic virus (ToMV): Tomato mosaic virus (TMV); Potato virus X; Potato virus Y; Tomato yellow leaf curl virus (TYLCV) Fonte: all. II Decreto 14/04/1997) un velo liquido sulle vegetazione; a tal fine si consiglia di evitare le irrigazioni per aspersione e di arieggiare frequentemente l’ambiente protetto. Ciò nonostante se compaiono i primi sintomi di infezione occorre intervenire con tempestività con fungicidi di copertura o endoterapici, cadenzando i trat- tamenti ogni 6-12 giorni in funzione della persistenza dei preparati impiegati. La muffa grigia è in grado di svilupparsi a carico di tutti gli organi dell’apparato vegetativo in condizioni di elevata umidità relativa e con temperatura compresa fra i 20 e i 25 °C. La lotta si basa su interventi agronomici e chimi- Terra e Vita 73 ci. I primi prevedono la scelta di un adeguato sesto di impianto e la rimozione e distruzione delle piante colpite; occorre inoltre porre la massima attenzione nella esecuzione delle operazioni colturali per evitare lesioni o ferite sulla vegetazione. La lotta chimica, basata sull’impiego di fungicidi specifici, va iniziata dopo il trapianto e proseguita fino in prossimità della raccolta delle prime bacche, ogni qual volta si instaurano condizioni favorevoli all’infezione. La cladosporiosi colpisce l’apparato vegetativo della Solanacea quando nella serra si instaurano le seguenti condizioni ambientali: assenza di correnti d’aria, umidità relativa elevata, persistente bagnatura delle foglie e temperatura prossima ai 20 °C. Per la difesa delle piante è consigliabile adottare le seguenti misure di profilassi: distruzione dei residui colturali, arieggiamento della serra e riscaldamento dell’ambiente protetto durante le ore notturne. Contro questa avversità crittogamica risultano efficaci i preparati a base di difenoconazolo ed i fungicidi rameici indicati per prevenire le infezioni di peronospora. La sclerotinia colpisce quasi esclusivamente le piante coltivate in ambiente protetto dove l’agente causale della malattia trova le condizioni ottimali per estrinsecare la propria attività patogenetica. La lotta preventiva contro questa avversità prevede l’esecuzione di arature profonde per ridurre la possibilità agli sclerosi di germinare, la rimozione dei residui colturali infetti, la disinfezione del terreno con fumiganti ammessi prima dell’esecuzione del trapianto. Su colture in atto si consiglia di irrorare il piede delle piante con un fungicida a base di ipro dione. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 74 Terra e Vita Scortecciamento anti-cocciniglie SUD ITALIA L a diffusione del controllo biologico della tignoletta della vite (Lobesia botrana) e la drastica riduzione dell’uso di insetticidi ad ampio spettro, ha portato allo sviluppo di fitofagi che fino a pochi anni fa erano considerati “minori” per la vite. È il caso di alcune cocciniglie, in particolare le cocciniglie bianche (Planococcus ficus e P. citri) che stanno creando problemi e notevoli danni commerciali in diverse aree italiane. UVA DA TAVOLA CON MELATA La problematica è ovviamente più grave per l’uva da tavola, dove la presenza di melata e della conseguente fumaggine direttamente sui grappoli ne determina un forte deprezzamento. a DI ARTURO CAPONERO Queste cocciniglie trovano le migliori condizioni di sviluppo nei vigneti a tendone di uva da tavola, coltivata sotto copertura per l’anticipo o il posticipo della raccolta, grazie all’ambiente caldo umido che si crea. A complicare le cose, in Italia meridionale sono state segnalate con frequenza infestazioni miste delle due specie che, sebbene molto simili morfologicamente, hanno cicli sfasati. Spesso P. citri prevale dove i vigneti sono coltivati in aree tradizionalmente agrumicole, come le aree joniche della provincia di Taranto, in Puglia. Entrambe le specie di cocciniglie possono trasmettere alcune virosi. Con la loro attività trofica e l’abbondante produzione di melata, inoltre, stressano le piante e crea- no danni diretti alla produzione imbrattando i grappoli che finiscono per essere ricoperti dalla fumaggine. E’ per questo che i danni sono particolarmente rilevanti sull’uva da tavola, per la quale l’aspetto estetico riveste un’importanza maggiore dell’uva destinata alla vinificazione. CITRI E FICUS, DOPPIO PLANOCOCCUS Le due specie sono polifaghe e svolgono varie generazioni l’anno (4-5 il Planococcus citri e 5-6 il Planococcus ficus), svernando sotto il ritidoma – preferenzialmente a livello del colletto - in vari stadi, con prevalenza di neanide di II età e di giovane femmina. Nei vigneti infestati, in pieno inverno potrebbe essere utile eseguire lo scorteccia- b Individui di planococco su tronco scortecciato di vite (a) e su tralcio (b). n. 8/2014 22 febbraio 2014 mento (cioè l’asportazione del ritidoma delle viti) per esporre ai rigori del freddo ed agli antagonisti o ai trattamenti le forme svernanti delle cocciniglie bianche. Poiché lo scortecciamento è piuttosto costoso perché richiede molta manodopera, se l’infestazione interessa solo alcune zone del vigneto, l’operazione potrebbe essere limitata solo alle viti più infestate, segnalate in estate, quando la produzione di melata è maggiore. I TRATTAMENTI A LUNGA PERSISTENZA Allo scortecciamento potrà seguire un intervento prima della ripresa vegetativa con un insetticida a lunga persistenza registrato sulla vite, per colpire le forme svernanti. Per le colture condotte in biologico si potrà ricorrere alla somministrazione di olio minerale, polisolfuro di calcio o miscele di oli e zolfo. Tali preparati, tuttavia, non sembrano avere sufficiente effetto nella lotta invernale e possono avere effetti fitotossici sui grappoli se utilizzati in primavera-estate, sulle forme mobili del Planococcus. EFFETTO COLLATERALE SU TARGIONIA Lo scortecciamento è efficace anche per il contenimento di altre cocciniglie che, localmente, possano infestare i vigneti oltre la soglia di danno, come la cocciniglia nera della vite (Targionia vitis) appartenente alla famiglia dei diaspididi. Trattamenti specifici contro le forme mobili (neanidi di prima età) di questi insetti, invece, andranno rimandati in primavera, a partire dall’inizio della schiusa delle uova. n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] Terra e Vita 75 PROGETTO DIDATTICO Un’iniziativa promossa da Syngenta e Netafim per istituti tecnici e professionali L’acqua protagonista a scuola R iparte «Grow the future», il progetto didattico rivolto agli studenti italiani che quest’anno diventa «Save the water» e avrà come protagonista l’acqua, risorsa limitata e fondamentale, e la sua corretta gestione in agricoltura. L’iniziativa era stata lanciata lo scorso anno da Syngenta, l’unico Gruppo interamente dedicato all’agricoltura, che ha dato il via alla seconda edizione del progetto assieme a un partner d’eccezione, Netafim, leader mondiale in soluzioni irrigue innovative e intelligenti per l’agricoltura. Syngenta e Netafim, che collaborano già da tempo attivamente nella promozione di un’agricoltura sostenibile, hanno scelto di puntare su «Grow the future, save the water» per la sua forte valenza educativa. FUTURI PROFESSIONISTI Il percorso, rivolto agli studenti degli istituti tecnici del settore tecnologico (indirizzo chimica, biotecnologie ambientali, agraria, agroalimentare e agroindustriale) e degli istituti professionali per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, mira infatti a sensibilizzare i professionisti del futuro rispetto alla ricerca, all’innovazione e a un utilizzo responsabile di questa importante risorsa, il cui 70% dei consumi totali nel mondo avviene nel settore agricolo. «Grow the future, save the water» (www.growthefuture.it) nasce con l’intento di incoraggiare un’agricoltura produtti- etva e sostenibile, rispeteltosa dell’uomo e delso l’ambiente, attraverso nsoluzioni efficienti e inanovative che favoriscanino una gestione sostenica bile della risorsa idrica in agricoltura. etto, le Con questo progetto, classi potranno infattii approfficienza fondire il tema dell’efficienza irrigua e del risparmio idrico attraverso schede didattiche sull’acqua in agricoltura e su due delle coltivazioni più diffuse in Italia, mais e pomodoro. Le classi potranno inoltre realizzare un mini-progetto di coltivazione sul mais focalizzato sul risparmio idrico e ricevere un piccolo kit per la posa di un impianto di irrigazione a goccia Netafim e una busta di semi di mais Syngenta per vivere un’esperienza pratica e raccontarla nel loro progetto. Una giuria di esperti Syngenta e Netafim selezionerà i migliori 3 elaborati sulla base di criteri quali originalità, credibilità e coerenza con il per- corso. Per l’anno scolastico 2013-2014, le classi potranno inoltre usufruire, come già avvenuto nella passata edizione, di “formazione on demand” da parte di tecnici delle due aziende promotrici. «Grow the future è un progetto didattico rivolto alle future leve dell’agricoltura italiana – ha spiegato Luigi Radaelli, amministratore delegato di Syngenta Italia –. Syngenta è da sempre impegnata a incoraggiare lo sviluppo di idee che possano veramente fare la differenza nel ricercare le soluzioni più sostenibili alle sfide che l’agricoltura è costretta ad affrontare oggi. L’iniziativa rientra inoltre nel The Good Homepage del sito Grow the Future - Save the Water. Gro Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’ dell’agricoltura, l’ambizioso piano con cui ci siamo im impegnati a realizzare, entro iil 2020, progetti che promuov promuovano un radicale cambiame cambiamento della produttività agric agricola mondiale sostenibile ver verso una maggiore sostenibilità stenibilità. Grow the future, save the water, dedicato interamente alla tematica dell’acqua, soddisfa la prima sfida del nostro piano - Più cibo, meno spreco di risorse - fondamentale per salvaguardare il futuro del nostro pianeta». «Da leader nell’irrigazione a goccia, Netafim è da sempre focalizzata sull’importanza del risparmio idrico. L’acqua e la scarsità di terreni sono oggi in cima alla lista delle grandi sfide globali, per questo motivo Netafim utilizza le sue competenze e la sua esperienza nella tecnologia a goccia per contribuire a un uso sostenibile dell’acqua – ha dichiarato Luca Olcese, managing director di Netafim Italia –. Grow the future, save the water, attraverso il coinvolgimento e la collaborazione con gli studenti, la prossima generazione di agricoltori, imprenditori e consumatori, rientra nelle iniziative in atto per contribuire in modo diretto a creare un mondo dove ci sia una maggior consapevolezza sull’utilizzo dell’acqua». Il progetto è realizzato e gestito dall’agenzia di comunicazione D&F, ed è promosso da Syngenta Italia spa e Netafim Italia srl. Per informazioni: www.growthefuture.it. 76 Terra e Vita [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 BIOGAS Si consolida il successo degli importanti eventi Info Biogas e Info Syngas Bts, due momenti d’incontro B ts Biogas, azienda di Brunico (Südtirol) leader in Italia nel settore del biogas, consolida il successo di Info Biogas, il tradizionale evento giunto alla decima edizione, tenutosi il 23 gennaio 2014 presso il Centro Fiera del Garda a Montichiari, con la partecipazione dei maggiori esponenti del mondo del biogas. Per il secondo anno consecutivo inoltre, il 24 gennaio 2014, si è tenuto Info Syngas l’evento dedicato al tema della gassificazione da legna, organizzato da Gts Syngas, società che assieme al marchio Bts Biogas fa parte del Gruppo TSenergyGroup. A dare il benvenuto al numeroso pubblico giunto a Montichiari, Michael Niederbacher, presidente & ceo di TSenergy- L’incontro a Montichiari (Bs). Goup che ha detto: «Info Biogas e Info Syngas rappresentano due momenti chiave per condividere e fare circolare il knowhow nell’ambito delle risorse rinnovabili. Le opportunità e problematiche emerse durante i convegni, rappresentano per noi un punto di partenza per continuare ad investire nella ri- cerca e consolidare la nostra posizione di leadership: nel 2013 abbiamo superato quota 170 impianti di biogas». Bts Biogas è impegnata nella progettazione, produzione e realizzazione di impianti di biogas modulari da 50kW a 1,5MW+. Con oltre 20 anni di esperienza, vanta attualmente ENERGIA Legna e pellet di qualità in moderni apparecchi e caldaie Aiel incontra l’Assessore regionale U na delegazione di Aiel, Associazione italiana Energie agroforestali, formata dal presidente Marino Berton, dal direttore Valter Francescato e da Davis Zinetti, membro del Comitato operativo del gruppo Caldaie e Minicogenerazione a biomasse di Aiel, ha incontrato l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto Maurizio Conte. «L’incontro è stato richiesto da Aiel in seguito agli articoli apparsi sulla stampa in merito ai programmi della Regione per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di polveri sottili, con particolare riferimento a quelle originate dalla combustione della legna e del pellet per il riscaldamento domestico. Aiel ha inteso evidenziare all’Assessore, a nome dei propri associati, la necessità di distinguere tra le emissioni prodotte dalla combustione di biomasse legnose in vecchi e obsoleti apparecchi, rispetto a quelle prodotte invece dai moderni apparecchi e impianti. Questi ultimi sono caratterizzati da un fattore di emissione del 90% inferiore con una componente carboniosa organica quasi del tutto assente, ovvero priva delle sostanze più nocive alla salute umana» ha detto Berton. «Così come in altri settori, anche in quello della combustione delle biomasse, negli ultimi 15 anni sono stati introdotti notevoli elementi di innovazione tecnologica negli apparecchi e nelle caldaie, con importanti risultati in termini di efficienza energetica e ridu- 170 impianti e una potenza installata complessiva di 134 MW. Btz Biogas si occupa di ogni processo legato alla realizzazione degli impianti, dalla progettazione preliminare fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le componenti. L’esperienza e il know how delle aziende del gruppo TSenergyGroup, di cui fanno parte Bts Biogas e Gts Syngas, consente di offrire tutte le soluzioni per produrre gas da biomasse (legno e materiale organico fermentescibile) e di valorizzarlo producendo energia elettrica, energia termica (riscaldamento e raffred damento) e biometano. Per informazioni: www.bts-biogas.com. zione delle emissioni. Va ricordato che i più importanti costruttori di queste tecnologie hanno sede proprio in Veneto e in Triveneto e hanno creato negli ultimi vent’anni alcune migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti lungo l’intera filiera. L’evoluzione tecnologica ha interessato sia le applicazioni domestiche sia le caldaie al servizio di più edifici fino alle reti di teleriscaldamento, rendendo questi impianti sicuri, affidabili, automatici nella loro alimentazione, con risultati sulla riduzione dei fattori di emissione un tempo inimmaginabili» ha aggiunto Francescato. Per informazioni: [email protected], www.aiel.cia.it. TARIFFE: minima 9,00. Oltre 15 parole 0,70 a parola, in neretto L. 0,80 a parola. Modulo (cm 4 × 4) 126,00 per TERRA E VITA e INFORMATORE ZOOTECNICO Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. I testi degli annunci dovranno pervenire almeno 30 giorni prima della data di copertina. Indirizzare domande e risposte a: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) Per il pagamento attendere la fattura ATTREZZATURE VENDESI AUTOCARICANTE STEYR “JUNIOR”, SEMINUOVO, CON COLTELLI ORIGINALI. € 1.500,00. TEL 338/1524917. Ann. 747/13/G BESTIAME VENDESI CAVALLI HAFLINGER, DI PURA RAZZA, OTTIMA GENEALOGIA, SANI, VACCINATI, MUNITI DI PASSAPORTO; PULEDRE DAI 3 – 1 ANNI, PRONTO DOMA, FATTRICE E CASTRONE ADDESTRATI A SELLA; SONO CAVALLI RUSTICI E OTTIMI PER TENERE PULITI PRATI O ALTRO. ZONA TRENTINO – VALLE DI FIEMME. TEL VALENTINO N° 339/1881147. 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I Suoi dati potranno altresì essere comunicati a soggetti terzi per i quali la conoscienza dei Suoi dati risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della nostra Società. Il titolare del trattamento è: New Business Media Srl - Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi mediante il numero 02/3909.0349 per far valere i Suoi diritti di rettificazione, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati all’art. 7 D.Lgs 196/03. Per il pagamento attendere la fattura Ritagliate e spedite in busta chiusa: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) 80 [ TENDENZE E MERCATI ] Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 Periscopio Lattiero-caseario, il mercato recupera nel quarto trimestre del 2013 L a vivacità del mercato lattiero caseario a livello mondiale sta influenzando positivamente anche le dinamiche settoriali nazionali. In particolare, la ripresa delle quotazioni delle principali produzioni Dop, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e l’aumento del prezzo del latte alla stalla lasciano intravedere un mercato in crescita anche nel 2014. Per il 2013 le consegne ai caseifici resteranno sotto i livelli della campagna precedente, come conseguenza dell’atteggiamento prudente tenuto dagli allevatori nel primo semestre e finalizzato soprattutto al contenimento dei costi di gestione. In base ai dati Agea, per il periodo aprile-novembre, le consegne ai caseifici (non rettificate) si sono attestate a poco più di 7 milioni di t, con una flessione dell’1,7% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Il mercato lattiero caseario nazionale ha continuato a recuperare nel IV trimestre, come evidenziato dall’indice Ismea dei prezzi all’origine di latte e derivati che è aumentato sia rispetto ai tre mesi precedenti INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE (2000=100) 145 140 135 agricoltura latte e derivati zootecnia 130 125 120 115 110 I trim II 11 [ Fonte: ISMEA III IV I trim II 12 (+2,8%) ma soprattutto rispetto al IV trimestre 2012 (+5,1%). La dinamica è stata determinata da tutti gli aggregati monitorati, ad eccezione dei formaggi duri per i quali si rileva un miglioramento delle quotazioni solo su base congiunturale (+4,1%). In particolare, rispetto al IV trimestre 2012 si evidenzia una crescita del 7,1% per il latte vaccino, del 28,8% per il burro, del 9,8% per i formaggi semiduri e del 5,4% per i formaggi molli. Il settore chiude quindi il 2013 con una tendenza complessivamente positiva (+2% rispetto al 2012), in linea con la zootecnia (+1,5%) e, in misura più con- III IV I trim II 13 III IV tenuta, con il totale agricoltura (+4,8%). EXPORT SEMPRE SU Dopo gli straordinari risultati del 2012, l’export caseario nazionale ha continuato a espandersi nel corso del 2013. In particolare, tra gennaio e ottobre oltre 270mila t di formaggi e latticini hanno varcato i confini nazionali, mettendo a segno una variazione positiva dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2012 a fronte di un aumento meno che proporzionale degli incassi (+3,8%). I risultati migliori sui mercati esteri sono stati ottenuti dai formaggi freschi (+16,6% in volume e +14,7% in valore). Tra i formaggi Dop, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano hanno evidenziato un +5,2% delle quantità esportate, perdendo l’1% negli incassi; performance più entusiasmanti per il Gorgonzola, che ha visto incrementare le esportazioni del 4,7% in volume e del 5% in valore. La Francia si conferma il primo acquirente di formaggi italiani con oltre 58mila t nei primi dieci mesi del 2013 (+7,1%); a seguire la Germania (+10,3% in volume, oltre 36mila t) e gli Stati Uniti con spedizioni in volume pressoché stabili (+0,4%). Sul fronte passivo della bilancia commerciale, nei primi dieci mesi 2013 gli acquisti di formaggi e latticini esteri sono aumentati del 2,7% trainati dai freschi (+4,3%). In flessione l’import di formaggi semiduri (-5,7%) e di “similgrana” (-3,3%). Anche nella seconda parte dell’anno è proseguito il calo dell’import di latte in cisterna (-9,1%) e di panna (-6,9%). Il report in versione integrale è scaricabile su www.ismeaservizi.it [ TENDENZE E MERCATI ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 81 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ANIMALI VIVI UOVA E MIELE AGNELLI DA MACELLO €/KG KG. 10-12 CAGLIARI FERRARA FOGGIA 2,3/2,5 3,2/3,3 3,8/4,1 KG. 10-13 GROSSETO 2,8/2,9 KG. 11-13 MACOMER NOCI 2,8/2,8 3,75/3,95 3,5/6 2,6/2,7 3,5/6 3,4/3,6 KG. 9-10 FIRENZE SIENA 1,6/1,65 2,8/3,2 OLTRE 13 KG. SIENA 2,2/2,8 AGNELLONI DA MACELLO €/KG NAZIONALI KG 16 NOCI 2,8/3,2 NAZIONALI KG 18 FOGGIA NAPOLI 2,9/3,3 3,5/4,8 NAZIONALI KG 20 CAMPOBASSO FERRARA VITERBO 3/5,5 2,8/3 - €/KG GENERALE AREZZO CUNEO FORLI' TREVISO VERONA 2,45/2,54 2,45/2,54 2,45/2,54 2,43/2,52 2,45/2,54 BOVINI DA RISTALLO €/KG 3/4 1,7/2 0,8/0,9 1,3/1,55 1/1,7 0,8/0,9 BALIOTTI PEZ.ROSSA VICENZA 3/4 BALIOTTI R. CARNE MODENA PADOVA 2,985/3,58 3/3,5 BALIOTTI R. VARIE MONTICHIARI R. EMILIA 1/1 2,7/2,825 CHAROLAISE MODENA MONTICHIARI PADOVA PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 2,7/3,425 2,81/3,2 3,12/3,22 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 3,55/3,725 - 2,26/2,38 RAZZE VARIE MILANO 2,175/2,25 LIMOUSINE MODENA MONTICHIARI POLACCHI MODENA CONIGLI PECORE DA MACELLO ALLEVAMENTO INTENSIVO AREZZO 1,78/1,91 CUNEO 1,88/1,98 FORLI' 1,78/1,91 MACERATA 2,1/2,2 PERUGIA 1,78/1,84 TREVISO 1,8/1,92 VERONA 1,74/1,86 FARAONE €/KG 2,3/2,34 2,25/2,29 2,33/2,47 2,16/2,2 2,3/2,34 TAGLIA PESANTE AREZZO FORLI' TREVISO 2,33/2,47 2,33/2,47 2,26/2,3 2,55/2,88 2,94/3,04 2,95/3 €/KG TAGLIA PESANTE AREZZO CUNEO FORLI' PADOVA TREVISO VERONA 0,4/0,42 0,39/0,41 0,43/0,45 0,36/0,38 0,45/0,47 0,39/0,43 0,39/0,43 0,39/0,43 0,38/0,4 0,4/0,42 0,39/0,43 MANZE DA MACELLO €/KG CHAROLAISE CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA 2,1/2,1 2,61/2,69 2,58/2,68 2,7/2,8 FRISONA/PEZZ. NERA CREMONA MODENA 1,03/1,35 1,46/1,61 INCROCIO FRANCESE CREMONA MACERATA MONTICHIARI VICENZA 1,75/2,14 3,3/3,5 2,52/2,62 2,25/2,5 LIMOUSINE CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA KG. 30-50 CAGLIARI CAMPOBASSO FERRARA FOGGIA GROSSETO NAPOLI NOCI VITERBO 0,3/0,45 1/1,1 0,9/1,4 0,4/0,6 0,45/0,45 0,9/1,3 0,5/1,1 €/KG TAGLIA LEGGERA CUNEO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA TAGLIA MEDIA AREZZO CUNEO PERUGIA TREVISO VERONA €/KG PICCIONI GALLINE ANATRE BALIOTTI PEZ.NERA CREMONA MODENA PADOVA VICENZA 2,06/2,21 2,94/3,04 2,97/3,02 €/KG KG. 12-15 CAMPOBASSO GROSSETO NAPOLI VITERBO BALIOTTI INCROCIO CREMONA VICENZA PEZZATA ROSSA MODENA INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI PADOVA 2,45/2,65 2,87/3,02 2,9/3 2,9/3,05 GENERALE AREZZO CUNEO FORLI' 5,5/5,7 5,2/5,4 5,5/5,7 POLLI €/KG A TERRA AREZZO CUNEO FORLI' MACERATA PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 1,14/1,16 1,13/1,15 1,14/1,16 1,14/1,16 1,05/1,07 1,14/1,16 1,08/1,12 1,05/1,07 SUINI DA MACELLO €/KG DA KG. 115/130 AREZZO CREMONA MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. 1,38/1,39 n.q. 1,42/1,43 n.q. n.q. n.q. 1,37/1,45 DA KG. 160/180 MACERATA MANTOVA n.q. - DA KG. 90/115 MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA KG.130/144 CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,39/1,45 n.q. n.q. 1,43/1,44 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,37/1,45 DA KG.145/160 MACERATA MANTOVA n.q. - DA KG.176/180 CREMONA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,45/1,45 1,45/1,47 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,37/1,45 KG. 144/156 CREMONA FORLI' MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,45/1,45 n.q. 1,44/1,47 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,37/1,45 Kg. 156/176 CREMONA FORLI' MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,45/1,45 n.q. 1,47/1,47 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,37/1,45 KG.180/185 AREZZO CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. 1,42/1,42 1,45/1,45 n.q. n.q. n.q. n.q. OLTRE KG. 185 CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA 1,42/1,42 1,45/1,45 n.q. n.q. n.q. n.q. SUINI D’ALLEVAMENTO €/KG DA 100 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 15 KG. CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 20 KG. AREZZO FORLI' n.q. n.q. DA 25 KG. CREMONA MACERATA n.q. n.q. MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 2,9/4,43 DA 30 KG. AREZZO CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 40 KG. AREZZO CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,88/2,9 DA 50 KG. CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 60 KG. FORLI' n.q. DA 65 KG. AREZZO CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,58/1,58 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,59/1,88 DA 80 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,5/1,59 UOVA GALLINA DA CONSUMO €/100 UNITÀ GENERALE AREZZO CUNEO FIRENZE FORLI' 13,75/13,95 n.q. 13,03/13,23 12,5/12,7 [ TENDENZE E MERCATI ] 82 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI MACERATA MILANO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 11,25/12 n.q. n.q. 13,03/13,23 12,825/13,025 n.q. VACCHE DA MACELLO €/KG BRUNA VICENZA 0,8/0,95 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 1,4/1,525 1,475/1,65 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA FORLI' MODENA MONTICHIARI PERUGIA R. EMILIA VICENZA 0,86/1,215 0,66/0,78 1,1/1,2 0,7/0,85 0,55/0,7 1,01/1,165 0,85/1,15 MARCHIGIANA MACERATA 1,4/1,58 MAREMMANA GROSSETO 0,925/1,1 PEZZATA ROSSA FORLI' PERUGIA VICENZA 1,25/1,3 0,7/0,9 1,2/1,3 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO 1,35/1,575 1,23/2,25 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 1,45/1,55 - ROMAGNOLA FORLI' 1,4/1,5 VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA 0,95/1,06 1,03/1,14 0,65/0,75 VITELLI VITELLE DA MACELLO €/KG FRISONA/PEZZ. NERA MODENA MONTICHIARI R. EMILIA INCROCI CUNEO GROSSETO PERUGIA MARCHIGIANA MACERATA PIEMONTESE/COSCIA CUNEO POLACCHI MODENA RAZZE DA CARNE MILANO MODENA VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA VITELLONI / MANZI DA MACELLO €/KG CHAROLAISE CARMAGNOLA FORLI' MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,4/2,6 2,425/2,5 2,56/2,73 2,7/2,8 2,665/2,73 2,65/2,8 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 2,8/3 2,875/3,025 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA MODENA MONTICHIARI PADOVA R. EMILIA VICENZA 1,45/1,6 1,36/1,51 1,7/1,83 1,39/1,515 1,66/1,78 2/2,2 INCROCI CREMONA GROSSETO MACERATA MODENA PADOVA PERUGIA VICENZA 1,715/1,875 1,775/1,95 2,6/2,675 2,22/2,345 2,31/2,36 1,725/1,875 2,3/2,45 INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI 2,6/2,7 LIMOUSINE CARMAGNOLA FORLI' MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,5/2,7 2,85/2,925 2,81/3,04 2,9/3 2,81/3,01 2,8/2,9 MARCHIGIANA MACERATA 2,8/3 PEZZATA ROSSA FORLI' MODENA MONTICHIARI VICENZA 1,775/1,85 2,2/2,31 2,48/2,58 2,4/2,55 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO - PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 2,7/3,175 POLACCHI MODENA MONTICHIARI PADOVA 1,95/2,08 2,28/2,38 2,24/2,38 2,6/4,4 3,6/3,7 3,45/3,6 RAZZE DA CARNE GROSSETO MILANO 2,35/2,45 2,7/2,85 4,25/4,4 ROMAGNOLA FORLI' 2,9/3,05 1,25/1,5 4,35/5,65 VARIE RAZZE MILANO 2,6/2,8 1,55/1,675 CEREALI - AVENA 3,95/4,05 - ESTERA BOLOGNA CATANIA FIRENZE MILANO NAPOLI PADOVA 2,65/2,825 3,635/3,875 3,1/3,33 ROMA TORINO TREVISO 193/195 210/215 NAZIONALE BARI BOLOGNA CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA NAPOLI ROMA TORINO 155/160 173/177 136/141 150/155 212/217 140/150 183/185 165/170 - FRUMENTO DURO €/TONNELLATE BUONO MERCANTILE BARI CAGLIARI CATANIA FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 253/258 n.q. 230/235 257/262 277/282 237/249 277/282 275/277 230/235 272/280 255/265 FINO ANCONA BARI BOL.IT. SUD BOL.IT.CENT BOL.IT.NORD CAGLIARI CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 255/260 261/263 278/280 275/280 n.q. 240/245 231/233 262/267 282/290 256/261 285/290 280/282 240/245 280/288 268/278 MERCANTILE BARI CATANIA FOGGIA MACERATA NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 220/225 252/258 188/228 220/225 - FRUMENTO DURO ESTERO €/TONNELLATE AMBER DURUM 1-2 BOLOGNA MILANO NAPOLI - GRECO MILANO NAPOLI - MONDUR MILANO - FRUMENTO TENERO €/TONNELLATE €/TONNELLATE 201/211 200/215 200/205 BUONO MERCANTILE ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA CUNEO 210/212 202/207 FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERCELLI VERONA 176/179 228/235 230/232 208/210 240/245 203/206 211/213 204/207 202/207 - FINO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO VERCELLI VERONA 181/186 205/210 235/245 205/210 214/216 254/255 189/194 245/255 229/231 210/211 GRANI DI FORZA ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MILANO PADOVA TREVISO 242/246 262/270 230/233 - MERCANTILE ALESSANDRIA CUNEO MACERATA NAPOLI PADOVA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 189/191 197/202 189/196 215/217 200/202 210/212 192/194 - VARIETÀ SPECIALI ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MACERATA MILANO PADOVA ROMA VERONA 210/215 236/243 - FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE COMUNITARIO BOLOGNA MILANO NAPOLI VERONA 211/215 214/220 210/215 - C.W.R.S. N.1 CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA 302/304 302/306 288/290 - FRANCESE PANIFICABIL BARI BOLOGNA - BRESCIA CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO 228/230 210/212 - NORTHERN SPRING ALESSANDRIA BOLOGNA MILANO NAPOLI PADOVA TORINO VERONA 294/295 298/300 304/308 288/290 294/296 300/304 295/298 GRANTURCO €/TONNELLATE COMUNITARIO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA FIRENZE MACERATA MILANO NAPOLI ROMA TORINO 200/203 199/201 194/195 - IBRIDO-NAZIONALE ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA PERUGIA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 175/176 182/189 184/188 155/157 185/190 188/190 181/184 190/191 191/192 210/212 179/182 180/185 177/179 181/185 180/182 180/182 178/180 183/184 ORZO €/TONNELLATE ESTERO ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA CUNEO FIRENZE MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO VERONA 214/216 216/222 212/216 219/222 217/231 208/211 215/219 214/216 NAZIONALE ANCONA BARI BOLOGNA BRESCIA 177/181 200/203 - [ TENDENZE E MERCATI ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 83 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI CATANIA CUNEO FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 158/166 160/165 218/223 186/191 208/212 215/217 216/218 213/215 214/216 179/182 193/197 210/213 205/210 - RISONE €/TONNELLATE ARBORIO BOLOGNA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI ARGO/PADANO MILANO MORTARA BALILLA-ORIGINARIO MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI CARNAROLI E SIMILI MILANO MORTARA NOVARA 700/710 690/710 690/720 680/700 680/720 255/265 260/270 260/270 260/270 705/725 670/720 690/710 EUROPA-LOTO E SIM. MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 345/365 365/380 350/370 375/400 LIDO-ROSA M. E SIM MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 315/335 330/345 320/335 350/360 LUNGOB(IND.PA.TH.) MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 250/260 240/260 250/260 254/264 RIBE E SIMILARI MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 345/365 365/380 375/400 RIZZOTTO S.ANDREA MILANO NOVARA VERCELLI 600/620 570/600 620/625 ROMA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 600/620 590/625 590/610 605/625 VIALONE NANO MILANO MORTARA VERONA 765/800 800/820 780/820 SORGO CRESCENZA €/TONNELLATE €/KG BIANCO ANCONA BOLOGNA MACERATA 186/190 180/185 ROSSO ANCONA BOLOGNA MACERATA 180/185 COLTIVAZIONI FORAGGERE FIENO €/TONNELLATE ERBA MEDICA BRESCIA CREMONA MODENA PIACENZA UDINE 210/250 150/175 95/105 200/220 PRATO STABILE BRESCIA CREMONA MODENA UDINE 165/185 100/120 PAGLIA €/TONNELLATE FRUMENTO BRESCIA CREMONA MODENA UDINE 110/125 90/110 LATTE E DERIVATI ASIAGO PRESSATO €/KG 4,35/4,6 6/6,4 FONTINA €/KG MATURA AOSTA 8/9,95 FRESCO DOLCE MILANO NOVARA 3,9/4,05 4,25/4,45 MATURO DOLCE MILANO NOVARA 5,35/5,65 6/6,3 GRANA PADANO STAGION.16/24 MESI CREMONA MANTOVA BURRO €/KG 3,75/3,75 3,55/3,55 - BURRO PASTORIZZATO CREMONA 3,45/3,45 FRESCO - DI CENTRIFUGA MILANO 3,75/3,75 FRESCO D’AFFIORAMENTO PIACENZA 2,9/3 THIENE ZANGOLATO DI CREME FRESCHE MANTOVA 2,7/2,7 MILANO 2,75/2,75 MODENA 2,45/2,45 PARMA 2,35/2,35 R. EMILIA 2,35/2,35 CACIOTTA 7,35/7,55 7,4/7,6 7,15/7,35 7,35/7,6 7,9/8,1 8,3/8,5 8/8,65 8,3/8,6 8,2/8,8 8,8/9 €/KG FRESCO BRESCIA MILANO 4,5/4,65 4,35/4,5 MATURO MILANO 5,2/5,5 PARMIGIANO REGGIANO €/KG STAGIONATO 1 ANNO MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 8,9/9,05 8,65/9 9/9,4 9/9,4 9/9,4 STAGIONATO 2 ANNI MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 10,55/10,75 10,65/11,4 10,3/10,7 10,35/10,75 10,35/10,75 PECORINO ROMANO €/KG 7/7,2 5,9/6,4 7,45/9,44 EXP.PRODUZ.LAZIALE ROMA 7/8 LATTE OVINO FRESCA ROMA 6/7,4 ITALIA PRODUZ.LAZ. ROMA 7/8 LATTE OVINO 6 MESI ROMA 8/9,3 LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO LATTE OVI.20/40GG. ROMA PROVOLONE 6,5/7,7 €/KG NON TIP. FR.-6 SETT. PIACENZA VAL PADANA MATURO CREMONA MILANO PIACENZA 5,75/6 5,75/6 - LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO 3/3,4 2,9/3,66 LATTE OVINO CAGLIARI FOGGIA ROMA 1,6/1,8 4,8/5,2 3,5/6 - SALERNO SCIACCA SIENA TARANTO TERNI TRAPANI VITERBO 3,2/3,6 3,3/3,5 n.q. 2,65/3,1 n.q. 3,7/3,9 n.q. VERG.LAMPANTE OLTRE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE GIOIA TAURO GROSSETO LECCE R. CALABRIA ROSSANO SANT’AGATA TARANTO n.q. 1,76/1,78 n.q. 1,71/1,73 1,7/1,75 1,7/1,75 n.q. 1,52/1,72 n.q. 1,71/1,73 n.q. 1,7/1,75 1,71/1,73 SEMI SEMENTI COLTURE INDUSTR. E DERIVATI €/KG EXP. PRODUZ. SARDA CAGLIARI €/KG 5,55/5,7 5,55/5,7 - TALEGGIO €/KG STAGION.12/15 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA VAL PADANA FRESCO CREMONA MILANO PIACENZA €/KG €/KG STAGION. 4/12 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA - RICOTTA GORGONZOLA ITALICO LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE THIENE 5,27/5,27 BURRO CEE MANTOVA MILANO R. EMILIA MATURA MILANO UDINE NON TIP. MAT.-STAG. PIACENZA POLPA BARBABIETOLA FRESCO BRESCIA MILANO 4,5/4,65 4,4/4,65 MATURO MILANO 5,1/5,55 OLIO DI OLIVA ED ALTRI OLI E GRASSI OLIO DI OLIVA €/TONNELLATE GENERALE MODENA PADOVA TREVISO 228/230 243/246 SOIA (PREZZI) €/TONNELLATE €/KG VERGINE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE FOGGIA GROSSETO LECCE PERUGIA PESCARA R. CALABRIA ROSSANO SALERNO TARANTO n.q. 2,1/2,2 n.q. 2,4/2,6 2,3/2,4 2,3/2,4 n.q. 2,45/2,6 n.q. 2,4/2,6 n.q. 2,3/2,4 1,9/2,1 2,4/2,6 VERGINE EXTRA ALTO TAVOLIERE ANDRIA BARI BASSO TAVOLIERE BITONTO BRINDISI CAGLIARI CATANIA CATANZARO CHIETI COSENZA FIRENZE FOGGIA GARGANO GROSSETO LAMETIA TERME LECCE MILANO PALERMO PERUGIA PESCARA R. CALABRIA RAGUSA ROSSANO SABINA(RIETI) 2,9/3 3,01/3,07 2,9/3 3,04/3,14 2,65/3,1 3,8/4 n.q. 2,65/3 4/4,1 2,7/3 6,2/6,8 3,07/3,12 n.q. 2,7/3,1 2,65/3,1 3,13/3,37 3,5/3,7 3,1/3,4 3,9/4 n.q. 6/6,5 2,7/3,1 5,6/6,4 GENERALE BOLOGNA MILANO TREVISO 445/450 447/450 447/450 VINI ED ALTRE BEVANDE VINI BIANCHI DA TAVOLA €/ETTOGRADO BIANCO TAV. 12/13° CAGLIARI TRAPANI 3/3,2 BIANCO TAV. 9/11° BARI FAENZA LUGO MODENA PESCARA ROMA S.BENEDETTO TREVISO VERONA 3,15/3,25 3,4/4,3 3,3/3,5 4,5/5 3,475/3,6 3,8/4 5,2/5,7 6,2/6,7 5/5,5 VINI ROSSI DA TAVOLA €/ETTOGRADO ROSSO TAV. 12/13° BARI LECCE NORD PUGLIA PESCARA SALENTO TREVISO 3,1/3,2 4,5/4,8 3,5/3,65 4,3/4,7 4,5/4,8 - ROSSO TAV. 9/11° FAENZA FIRENZE LUGO MODENA PESCARA R. EMILIA S.BENEDETTO TOSCANA CENTRALE TREVISO VERONA 3,6/4,1 4,2/6,2 3,5/4 6/6,2 4,1/4,2 6/6,2 3,5/4 4,2/6,2 5,9/6,4 - 84 Terra e Vita [ TENDENZE E MERCATI ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 FEBBRAIO 2014) a cura di Stefano Serra Frumento tenero, torna la speculazione 340 280 246,0 250 207,5 204,4 220 190 160 GEN-13 MAR-13 MAG-13 Fino Panificabile 3 Ager BO 1 DNS 16% pro CIF 184,0 LUG-13 SET-13 N° 1 Speciali Forza Ager BO Francia partenza Eure et Loir NOV-13 GEN-14 Black Sea Milling FOB Mercato mondiale il rapporto Usda di febbraio fa tornare la speculazione sui mercati che scontano il calo degli stock Usa come segnale di tensione: le borse guadagnano un 2-5%. Usa: ancora apprensione sui rischi di gelate nelle aree Centrali (Srw e Hrw). Canada: il ritardo logistico pesa sui programmi di esportazione e deprime i prezzi interni. Mar Nero: Russia molto aggressiva in prezzo sui mercati Nord Africani. Grano duro ribassista 310 280,0 290 (euro / t) Italia da notare che i ritardi negli arrivi di prodotto estero non incidono sull’andamento ribassista del mercato che lentamente torna sui livelli di metà dicembre. I detentori di ampie scorte “prestano” prodotto per rimpiazzi sul marzo-aprile, ma si registra un progressivo calo delle coperture con rischio di volatilità da fine mese a tutto marzo. Al momento l’offerta preme e sulle piazze si registra una debolezza che si traduce in cali di 3-5 €/t da Nord a Sud. Lo stato delle colture 2014 è buono, ma sarà determinante la possibilità di entrare in campo e le temperature delle prossime settimane. Prezzi: a Foggia il fino vale partenza sui 265 €/t (-5); all’Ager il Centro arrivo cala a 280 €/t (-5) allo stesso livello del Nord partenza . Europa la presenza di una costante domanda, come rimpiazzo dei “default” canadesi, lentamente riduce la disponibilità residua comunitaria: a giugno potrebbe esserci poco o nulla come rimanenze finali. Francia: la domanda Italiana e degli esportatori sostiene un corso altrimenti depresso per gli evidenti problemi qualitativi del raccolto 2013. L’evoluzione colturale dei campi è positiva, ma resta il rischio gelate tardive. Spagna: se da un lato si esportano verso il Magreb parte dei volumi (basso proteici) disponibili, dall’altro si importa dalla Francia grano proteico. Mercato stabile ma tenuto. 300,0 310 (euro / t) Italia l’attenzione degli operatori si orienta più all’andamento climatico che all’evoluzione degli scambi che resta nella media. La situazione colturale, in aggiunta a una stima di semine ancora da confermarsi, congelano di fatto le quotazioni. I molini si coprono con quel (poco) che resta di merce nazionale e guardano sempre più all’Europa (misti rossi) e al Mar Nero (superiori e di forza). La disponibilità di prodotto comunitario resta ampia. Sulle mercuriali lievi cali a Milano, tranne che per i rossi di forza, e tutti “invariati” a Bologna; l’euro forte stabilizza i prezzi degli “spring”. Europa la settimana ha visto gli occhi puntati sugli andamenti climatico-colturali in Centro-Est Europa e nelle Americhe. Le prossime settimane saranno cruciali per capire la reale “competitività” dell’export verso il Sud Mediterraneo. Francia: coperture dei molini fino a nuovo raccolto, con attività limitata ad acquisti di finitura. La Spagna torna con cautela all’acquisto di merce francese e il Fob Rouen per del 76kg/hl - 220Hag. e 11% proteina, vale sui 187 €/t (+1). Altri UE: l’offerta di “generico” dall’area danubiana è sempre più forte, mentre si consolidano i prezzi dalle origini austro-tedesche. I prezzi del 76-220-12,5% di proteina restano sui 171-172 €/t partenza Est Europa: circa 210 €/t (-2) reso treno Italia. 270 238,1 220,0 250 230 210 GEN-13 MAR-13 MAG-13 Centro fino Ager BO LUG-13 SET-13 Francia partenza Sud-Ovest NOV-13 GEN-14 # 2 HAD FOB USA Grecia: sempre assente. Prezzi Cif Italia: il Fino vale sui 275 €/t (inv), il tipo buono-mercantile basso proteico indicato sui 250-255 €/t. Mercato mondiale la situazione imbarchi sulla costa Ovest del Nord America resta molto critica, ma si ricomincia a caricare. Usa e Canada nessuna volontà di vendita per nuovi imbarchi fino ad aprile, si scambiano gli affari in essere. Quotazioni elevate sul pronto e incerte (sul ribasso) da maggio in poi. Australia: gli imbarchi verso il Mediterraneo al termine. Messico: primi prezzi per imbarchi da Guaymas sui 295-300 USD/ton Fob. Prezzi Cif Italia: il # 2 Cwad resta sui 310 €/t, il #3/4 da Usa e Canada sui 285 €/t. Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam [ TENDENZE E MERCATI ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 85 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 FEBBRAIO 2014) Mais, un aumento lievissimo Italia la tendenza di mercato dell’ultima settimana è stata per un’ulteriore consolidamento con lievissimo incremento dei prezzi nonostante la domanda zootecnica resti limitata e la disponibilità di prodotto nazionale e comunitario/estero non manchi. Gli operatori combinano l’attuale mercato (lasso) con possibili cali delle superfici di semina 2014 con il risultato di vedere sulle mercuriali del Nord un aumento simbolico di 1 €/t per un prezzo arrivo sui 185-190 €/t; le origine Est europee ed estere quotano un premio tra i 10 e i 12 €/t. Europa l’attività nella settimana conferma quanto già visto di recente, con pochi scambi a livello locale e una sostanziale stagnazione di vendite per coperture future o verso l’esportazione. Francia: con il settore zootecnico ben coperto Botta e risposta e che beneficia dell’effetto ribassista del prodotto ucraino, la sola domanda viene dal settore dell’amido per giugno-settembre. La Spagna orienta la domanda su Ucraina e Sud America, le origini più a buon mercato. Altri UE: la domanda comunitaria rallenta e l’esportazione è osteggiata dall’aggressività ucraina. I prezzi Fob treno in Ungheria restano sui 155 €/t per reso Italia sui 190-195 €/t. Mondiale il “weather market” in Sud America migliora. Si parla di un +6% delle superfici 2014 in Ucraina. I dati Usda confermano un export eccezionale dagli Usa. Brasile: cala la stima produttiva 2013/14 a 76 mio/t (-5 sul 2012/13). Ucraina: superfici 2014 attese almeno a 5,2 mio/ha, con possibile incremento in caso di gelate sui vernini. Oleaginose e cereali foraggeri Italia Cereali foraggeri: offerta di nazionale sempre più limitata e domanda con coperture non elevate ma sufficienti a imporre sentimenti ribassisti con l’ausilio dell’offerta comunitaria e del cambio €/$. L’orzo nostrano pesante vale 206 €/t (-4) arrivo; il sorgo bianco stabile a 188 €/t partenza come il tenero sui 212 €/t arrivo. Oleaginose: l’andamento della soia segue il clima in Brasile e il positivo scenario mondiale sul breve. La forte domanda internazionale sul pronto sostiene i prezzi. Milano e Bologna si allineano per la soia a 445-450 €/t partenza; l’estera a -5 €/t e l’Ucraina a -10 €/t. Europa Cereali foraggeri: l’aggressività di prezzo del Mar Nero e buon livello di copertura dei mangimifici. Scambi a coprire solo i fabbisogni sul pronto e maggiore dinamicità verso il CentroSud Europa. L’orzo vale 176 €/t (+1) reso Rouen e il tenero Uk Fob sui 194 €/t (+2). Oleaginose: ripresa delle quotazioni per la colza grazie ai problemi logistici dal Canada, con il prezzo mondiale della soia a ulteriore supporto. La colza Francese sale 378 €/t (+13) reso Rouen; il girasole fermo a 320 €/t reso Saint Nazaire. Mondiale Cereali foraggeri: resta forte la domanda dalla Cina e questo rafforza l’orzo in Australia mentre cala in Ucraina; stabile il sorgo ma preoccupa la siccità in Australia. Prezzi: il tenero “feed” dal Mar Nero a 245 $/t (inv) Fob; il Soft Red Winter Fob Golfo a 266 $/t (+2), l’orzo Australiano a 233 $/t (+3) Fob Adelaide; il sorgo Usa a 239 $/t (inv) Fob Golfo. NOLI FLASH Continualadebolezzadelmercato dei noli dovuto ai forti ritardi sul versante americano dell’alto Pacifico; gli armatori cominciano a spostare le navi sull’Atlantico. Le panamax faticano a trovare carichi sulle rotte oceaniche e ripiegano sui cabotaggi; le supramax/handymax sono più avvantaggiate ma la domandarestainferioreall’offerta. Germania: fonte BDBE conferma i volumi di bioetanolo 2013 attorno ai 672.000 tonnellate, di cui oltre 400mila prodotti da cereali foraggeri. EU-28: l’aggiornamento al 4 febbraio sui certificati all’esportazione dalla comunità conferma l’incremento del grano tenero a 19,3 mio/t (più 49% sul 2012/13); bloccato a 2,1 mio/t l’export di mais. Sul fronte import, si confermano i grani a 2,1 mio/t (meno 44%), con il duro stabile a 1,0 mio/t e i teneri in caduta del 58% sul 2012/13, in Si parla dei problemi logistici in Canada. E le colture? Il problema logistico è evidente e ce lo porteremo appresso fino ad aprile. Per eventuali problemi alle colture dobbiamo distinguere tra semine invernali e semine primaverili. Le colture invernali in Canada (e anche nelle aree Usa a ridosso dei confine) sono oggi ampiamente coperte da un’ampia coltre nevosa che ne protegge la dormienza. Se mai il problema si potrebbe verificare a tarda primavera con il disgelo quando sarà importante avere un passaggio graduale tra gli odierni -20 °C a valori più consoni a un deflusso non alluvionale del manto nevoso. Se per le colture invernali il rischio è l’asfissia, per le primaverili è opposto: un arrivo in ritardo della primavera e un disgelo improvviso renderebbero per settimane impossibile ogni pratica agronomica e la semina “on time”. Il ciclo vegetativo dei cereali in Canada è di “100 giorni” e da settembre torna il rischio neve e gelo. Oggi non vi sono ragioni di allarme. INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A: [email protected] aumento il mais a 7,4 mio/t (+8%). Russia: fonte ministero Agricoltura indica in calo a 14,7 mio/ ha (16,3 mio/ha nel 2012) le superfici seminate a colture vernine; conseguentemente le colture primaverili vedrebbero un aumento di superfici a circa 32 mio/ha (più 2%). Ucraina: fonte ministeriale stima in 62 mio/t la produzione cerealicola 2014, in linea con il raccolto 2013. Lieve calo per i grani (21 mio/t e -1%) e mais (30 mio/t e -2%) e sensibile incremento per l’orzo (8 mio/t e +10%). RIPRODUZIONE RISERVATA [ TENDENZE E MERCATI ] 86 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (17 FEBBRAIO) LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE CLEMENTINE CLEMENTINE CLEMENTINE LIMONI LIMONI MANDARINI MANDARINI ACTINIDIA ACTINIDIA ACTINIDIA ACTINIDIA FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA AGLI AGLI ASPARAGI BIETOLE CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CAROTE CAROTE CAVOLFIORE CAVOLFIORE CAVOLI BROCCOLI CAVOLI CAPPUCCI VARIETÀ MORO NAVELINA NAVELINA NAVELINA TAROCCO TAROCCO TAROCCO TAROCCO WASHINGTON NAVEL HERNANDINA HERNANDINA HERNANDINA PRIMO FIORE PRIMO FIORE TARDIVI TARDIVI HAYWARD HAYWARD HAYWARD HAYWARD CANDONGA ANNURCA ANNURCA CRIPPS PINK FUJI FUJI GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GRANNY SMITH GRANNY SMITH MORGENDUFT RENETTA DEL CANADA RENETTA DEL CANADA STARK DELICIOUS STARK DELICIOUS ABATE FETEL ABATE FETEL ABATE FETEL CONFERENCE CONFERENCE DECANA COMIZIO DECANA COMIZIO KAISER KAISER KAISER BIANCA SUGRAONE BIANCA VITTORIA ROSATA RED GLOBE BIANCHI ROSA VERDI DA COSTA CON SPINE ROMANESCO APOLLO ROMANESCO APOLLO VIOLETTO SENZA SPINE VIOLETTO SENZA SPINE VIOLETTO TEMA VIOLETTO TEROM BIANCO ROMANESCO BIANCHI coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 64-73 (8) 64-73 (8) 70-80 (6) 70-80 (6) 70-80 (6) 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 77-88 (4) 54-64 (3) 58-69 (2) 63-74 (1X) 58-67 (4) 58-67 (4) 63-74 (1X) 67-78 (1XX) 110-120 G 120-130 G 130-140 G 90-100 G 30-40 30-40 30-40 65-70 70-75 80-85 80-85 80-85 70-80 80-85 80-85 70-80 80-85 80-90 85-90 90-95 70-80 80-85 70-75 70-80 75-80 70-75 75-80 75-80 80-85 70-75 70-80 75-80 N.C. N.C. N.C. A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI CON FOGLIE A PIÙ STRATI CON FOGLIE A PIÙ STRATI CON FOGLIE A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN VASCHETTE IN VASCHETTE IN VASCHETTE DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO 16 PZ. (30X50) ALLA RINFUSA MONOSTRATO 14 PZ. (30X50) MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) VERTICALE 14 PZ. (30X40) VERTICALE 12 PZ. (30X40) MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) ALLA RINFUSA MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO N.C. N.C. 12-16 N.C. 6-7.5 CM 7.5-9 CM 11-13 CM 9-11 CM 6-7.5 CM 7.5-9 CM 6-7.5 CM 7.5-9 CM N.C. N.C. 6 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) N.C. 6 PZ. (30X50) IN GRAPPOLI ALLA RINFUSA IN MAZZI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI IN MAZZI IN MAZZI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA VASSOI FILMATI MONOSTRATO MONOSTRATO VERTICALE FILMATO MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA FRUTTICOLE SICILIA ITALIA ITALIA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA SUD AFRICA SUD AFRICA PERÙ ORTICOLE FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA PREZZO 0.70 0.40 0.55 0.50 1.15 1.00 1.60 1.40 0.70 1.10 1.25 1.30 0.60 0.80 0.90 1.00 1.00 1.10 1.20 0.70 4.00 3.50 4.50 1.00 1.40 1.80 1.60 1.50 0.65 1.40 1.70 1.20 1.30 0.85 1.47 1.30 1.10 1.50 1.50 1.15 1.80 1.40 1.50 1.80 2.00 1.20 0.80 1.30 2.70 1.80 6.00 4.80 0.50 0.30 0.40 0.30 0.60 0.70 0.80 0.60 0.75 0.50 1.00 1.10 0.60 PADOVA PROVENIENZA PREZZO SICILIA 0.62 ITALIA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA 0.53 0.55 1.00 0.80 1.20 0.90 0.73 0.72 0.90 1.00 0.78 0.78 1.00 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA 1.30 1.40 1.50 0.98 3.65 3.50 CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO 1.40 1.50 1.82 1.60 1.62 0.60 1.15 1.63 ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA 1.15 0.80 1.37 1.40 0.90 1.15 1.05 EMILIA ROMAGNA VERONA PROVENIENZA PREZZO SICILIA 0.70 SICILIA 0.72 SICILIA 1.00 SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.70 0.90 0.75 0.90 1.20 1.30 1.37 1.00 2.70 EMILIA ROMAGNA 1.62 ITALIA 0.55 ITALIA TRENTINO 1.00 1.32 EMILIA ROMAGNA 1.05 1.40 EMILIA ROMAGNA 1.25 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA SUD AFRICA SUD AFRICA PERÙ 1.70 1.30 1.50 0.90 0.90 1.20 2.40 2.35 1.80 EMILIA ROMAGNA 1.35 EMILIA ROMAGNA 1.10 EMILIA ROMAGNA 1.20 SUD AFRICA PERÙ 2.55 2.00 ITALIA ITALIA ITALIA 4.00 0.48 0.22 ITALIA ITALIA 0.58 0.45 PUGLIA PUGLIA 0.45 0.37 ITALIA ITALIA 0.50 0.56 ITALIA ITALIA ITALIA 0.32 0.54 0.60 ITALIA 0.80 ITALIA 0.85 ITALIA 0.43 ITALIA 0.35 [ TENDENZE E MERCATI ] n. 8/2014 22 febbraio 2014 Terra e Vita 87 LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE VARIETÀ CAVOLI VERZA CETRIOLI CICORIA WITLOOF CICORIA BIANCA LUNGA DI MILANO CICORIA CATALOGNA A PUNTARELLE CICORIA CATALOGNA CIME DI RAPA CIPOLLE TONDE BIANCHE CIPOLLE TONDE DORATE CIPOLLE TONDE ROSSE CIPOLLOTTI BIANCHI FAGIOLINI FAGIOLINI PIATTI VERDI FAVE FINOCCHI FINOCCHI INDIVIE SCAROLA LATTUGHE CAPPUCCIO LATTUGHE GENTILE LATTUGHE ICEBERG LATTUGHE ROMANA MELANZANE CHIARE MELANZANE MELONI GIALLI INVERNALI PATATE P. BIANCA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE ROSSE PEPERONI LUNGHI GIALLI PEPERONI LUNGHI ROSSI PEPERONI QUADRATI GIALLI PEPERONI QUADRATI ROSSI PISELLI VERDI SCURI POMODORI CILIEGINI POMODORI CILIEGINI POMODORI COSTOLUTI TIPO MERINDA POMODORI COSTOLUTI VERDI POMODORI CUORE DI BUE VERDI POMODORI DATTERINI POMODORI TIPO PICCADILLY POMODORI TIPO PIXEL POMODORI TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO POMODORI TONDI LISCI VERDI POMODORI TONDO SARDO PORRI PORRI PREZZEMOLI RADICCHIO CICORINO MISTO RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO SEMILUNGO RADICCHIO ROSSO TARDIVO RADICCHIO ROSSO TONDO RADICCHIO VARIEGATO RAVANELLI TONDI ROSSI SCALOGNO COMUNE SEDANI DA COSTA VERDI SPINACI RICCI ZUCCHE TONDE DELICA ZUCCHINE COSTOLUTE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 6 PZ. (30X50) 14-21 CM N.C. N.C. N.C. N.C. N.C. 60-80 60-80 60-80 N.C. N.C. N.C. N.C. 10 PZ. (30X50) 10 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) N.C. N.C. 1600-2000 G 40-60 40-60 40-60 40-60 40-60 N.C. N.C. GG (90-110) GG (90-110) N.C. MEDI PICCOLI 57-67 82-102 82-102 N.C. N.C. N.C. 67-82 82-102 N.C. 40-60 40-60 N.C. N.C. N.C. N.C. 18 PZ. (30X50) N.C. 12 PZ. (30X50) N.C. N.C. N.C. MEDI N.C. MEDIE 14-21 CM 14-21 CM 14-21 CM 21-28 CM 7-14 CM MONOSTRATO A PIÙ STRATI VASSOI FILMATI MONOSTRATO MONOSTRATO A PIÙ STRATI IN MAZZI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN VASCHETTE A PIÙ STRATI DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO IN VASCHETTE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI MONOSTRATO MONOSTRATO 20 MAZZI ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA BRASILE ITALIA OLANDA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA LAZIO N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PREZZO 0.60 1.50 1.40 0.70 0.80 0.60 1.00 0.70 0.45 0.70 0.80 2.80 2.50 1.80 0.80 1.00 1.50 1.30 1.30 0.70 1.30 0.90 0.90 1.00 0.65 0.55 0.40 0.85 0.65 2.00 2.00 2.00 1.80 3.50 2.00 2.20 3.00 1.70 1.60 2.80 2.00 2.00 1.00 0.80 2.00 1.00 0.80 1.30 2.20 1.50 1.10 1.50 3.00 1.10 2.50 0.35 1.80 0.50 1.00 0.60 0.80 1.00 0.80 1.20 PADOVA PROVENIENZA PREZZO ITALIA SICILIA FRANCIA 0.52 1.15 1.80 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA 0.82 0.50 0.80 0.57 0.45 ITALIA MAROCCO MAROCCO 1.50 3.00 2.60 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.58 0.85 1.20 1.05 0.80 SICILIA SICILIA 1.30 0.90 OLANDA VERONA PROVENIENZA PREZZO ITALIA 0.45 FRANCIA ITALIA ITALIA 1.60 0.70 0.65 ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO 0.55 0.55 0.44 0.57 1.20 2.80 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.70 1.70 0.72 0.70 SICILIA BRASILE 1.05 1.20 0.42 ITALIA OLANDA 0.48 0.42 SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA 2.20 2.10 2.00 1.65 SPAGNA SPAGNA 1.80 1.55 SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA 1.85 2.25 1.65 1.40 1.85 2.80 1.50 1.50 1.10 SICILIA 2.20 SICILIA 2.50 ITALIA SICILIA 1.78 2.50 SPAGNA 1.25 ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 2.30 0.67 0.60 1.15 2.20 0.90 0.50 1.30 1.85 0.48 1.00 0.20 1.62 0.55 1.10 1.10 ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 2.30 0.65 0.65 1.10 1.50 VENETO 2.20 VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.20 0.30 2.00 0.60 1.32 1.00 MAROCCO SICILIA SICILIA 0.68 0.82 0.70 SICILIA 0.70 [ TENDENZE E MERCATI ] 88 Terra e Vita n. 8/2014 22 febbraio 2014 IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA* A cura di Duccio Caccioni I l mercato dei prodotti ortofrutticoli biologici ha ancora una tendenza al rialzo. Fra i prodotti che hanno guadagnato una decina di cent per kg sono le carote – si tratta di una tendenza abbastanza comune in questo periodo dell’anno in cui le scorte iniziano a languire e si sta già pensando all’import dall’estero. Come per altri prodotti comuni (cipolle, patate…) la produzione di carote nazionale non è sufficiente – si ricorre quindi spesso all’import dai paesi del centro e Nord Europa, dove vi sono maggiori superfici investite ma anche impianti di conservazione tecnologicamente più avanzati. Continua la risalita delle lattughe che guadagnano ulteriori 10 cent/kg (+20 cent nelle ultime due settimane). Bene anche le zucche: la produzione italiana negli ultimi 5 anni è molto cresciuta, e sono cresciuti anche gli impianti di conservazione: fino a qualche anno fa si ricorreva all’importazione già a gennaio. Per la frutta è da notare un aumento per le pere Conference. Si conferma buono il mercato delle mele. Stabili le arance. Terminata la stagione delle clementine. *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia (Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni), Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan), Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA (Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi), Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di Bologna). LE QUOTAZIONI (13 FEBBRAIO) SPECIE VARIETÀ PROV. CAL. CONFEZIONE MIN. MAX. PREV. VAR ° ORTICOLE Aglio secco Pvn Rete 3 teste n.q n.q. n.q. / Aglio secco Pve Sfuso in casse da 10 kg 4,8 5 4,9 = Bietole Pvn Casse 7 kg 1,8 2 1,9 = Carote Pvn Cartoni 10 kg 2 2,2 2,1 + Carote Pve Cartoni 10 kg n.q. n.q. n.q. / Carote Novelle Cavolfiore Cavolfiore Sicilia Pvn 8/10 pz Cartoni 10 kg n.q. n.q. n.q. / Plat 2,35 2,45 2,5 + Casse 8 kg 2,25 2,45 2,4 = Romanesco Pvn Cetrioli 1 cat Pvn Cipolle Dorate Pvn Cipolle Dorate Pvn 40/60 Cassa 10 kg Cipolle Dorate Pve 60/80 Cassa 10 kg Cipolle Dorate Pve 40/60 Cassa 10 kg Pvn Lattuga Trocadero Pvn Lattuga Gentile Patate Patate Plateaux 1 strato n.q. n.q. n.q. / Cassa 10 kg 1,65 1,75 1,7 + 1,5 1,6 1,55 + 1,65 1,75 1,7 = 1,5 1,6 1,65 = Plateaux 18 pz 2,3 2,4 2,35 = Cassa 1 strato 2,8 3,1 3 + Pvn Cassa 1 strato 2,9 3,1 3,05 + Comuni Pve Sacchi 10 kg 1,6 1,7 1,65 = Comuni Pvn Sacchi 10 kg 1,5 1,65 1,6 = Lunghi gialli/rossi Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 2,2 2,5 2,4 = Finocchi Peperoni 60/80 Pomodori Ciliegino Pvn Vaschetta 500 g 2,8 2,9 2,85 = Pomodori Insalataro tondo liscio verde Sud Italia Plateaux 5 kg 2,7 2,8 2,75 = Pomodori T.l. grappolo Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 2,9 3,1 3 = Sedano Verde Pvn Casse 8 kg 1,9 2,1 2 = Zucche Varie cvv Pvn Casse 8 kg 1,7 1,8 1,75 + Scure medie Pvn Doppio strato cassa 5 kg 2,2 2,3 2,25 = 2 2,2 2,1 = Zucchine FRUTTICOLE Actinidia Hayward Pvn 33/36 Casse Arance Navel Pvn 8 Casse 1,4 1,6 1,5 = Arance Tarocco Pvn 8 Casse 1,4 1,6 1,5 = Banane Equosolidali Banane Pve Cartoni 18 kg 1,95 2,35 2,2 = Pve Cartoni 18 kg 1,85 2,15 2,05 = 2,3 2,25 = Clementine Tardive Pvn 3/4 Casse 2 Limoni Verdello Sicilia 58/67 Casse multistrato 10 kg 1,5 1,7 1,6 = Avana Pvn 3/4 Casse 1,7 1,9 1,8 = Mele Gala Pvn Casse 2,1 2,3 2,2 = Mele Golden Pianura 70+ Casse 2,1 2,2 2,15 = Mele Golden Montagna 70+ Casse 2,2 2,3 2,25 = Pere Kaiser Centro Nord Italia 60+ Casse 2,35 2,45 2,4 = Pere Conference Centro Nord Italia 60+ Casse 2,5 2,7 2,6 + Pere Abate Fetel Centro Nord Italia 60+ Casse 2,5 2,7 2,6 = Mandarini ° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione. PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato n. 8/2014 22 febbraio 2014 [ LE VOSTRE LETTERE ] NUOVA PAC M Politica con troppi limiti per ‘nutrire il pianeta’ Terra e Vita 89 i lascia perplesso la nuova Pac orientata al rinverdimento, alla diversificazione forzata e al greening. Solo nell'autunno del 2012 si parlava di carenza alimentare, quasi di carestia, ieri di aumento degli stock e oggi – udite-udite – nuovamente di carenza di mais. Da diverse parti si sostiene che entro qualche decennio dovremo aumentare del 50-70% la produzione di derrate alimentari per tenere invariato il livello di alimentazione mondiale. Nello stesso tempo a noi viene riproposto il set aside, questa volta ecologico, e un modello di agricoltura sostanzialmente recessiva. A fronte di un neocolonialismo sempre crescente (vedi la ‘corsa alla terra’ citata ripetutamente anche dallo stesso Paolo De Castro), noi riusciamo a mettere a riposo, solo al Nord, presumibilmente qualcosa come 100.000 ettari di terreni fertili. Eppure al primo punto della Pac si legge: Aumentare la produttività. E ancora. Lo slogan di Expo 2015 è ‘Nutrire il pianeta’ e lo stesso slogan, citando un esempio più locale, campeggia sulla testata Lombardia Verde, pubblicazione agricola della Regione. Tutto ciò risulta incomprensibile o quantomeno contraddittorio, considerando i vincoli e le limitazioni che avremo nell’immediato futuro (Pan, greening, ecc.). Tenendo conto della superficie media aziendale, mi chiedo se la misura greening possa realmente avere una ricaduta positiva o se invece non sia una mera difesa di interessi di parte. Solo ieri, infatti, si parlava di accorpamento aziendale, di aumento delle superfici per migliorare la competitività, dell'ordinamento colturale dettato dal mercato e di specializzazione. Adesso è vero il contrario. Piccolo è bello. Per motivi squisitamente corporativi non si ha la forza, o il coraggio, di decidere su cosa sia l'agricoltore attivo, di toccare le rendite di posizione, invocando un fantomatico modello Irlandese e, forse, si stilerà una black list. Si potrebbe concentrare il greening nelle zone collinari o montane di ogni Regione, più sensibili al dissesto idrogeologico, e trasferire fondi dalle pianure alle colline stesse. Preferiamo invece il Turismo Terriero. Sarà forse gratificante, oppure politicamente vantaggioso, pensare che la pianura diventerà più verde della collina, ma tutto questo giova veramente all'agricoltura o all'ambiente? Agricoltura conservativa, semina su sodo, strip tillage, cover crops, saranno veramente adattabili alla nostra realtà, produrranno un beneficio ambientale, cosa di cui molti già dubitano, o non saranno solo causa di temporanei grandi investimenti che potrebbero essere vanificati da una probabile Revisione di Medio Termine nel 2017, per verificare se “abbiamo preso la strada giusta...”(De Castro)? Si porrà, a mio parere, anche il problema dei fondi greening non utilizzati, in quanto, stando così le cose, le aziende più specializzate vi rinunceranno. (Frascarelli-Comegna). Per quanto poi attiene alla concentrazione dell'offerta e ai contratti di filiera, oggetto di attenzione del II° pilastro della Pac, mi preme ricordare che i fondi dati alle Op hanno sicuramente creato posti di lavoro e burocrazia, ma scarsissime ricadute economiche per le aziende agricole. Il nostro Paese si è sempre distinto per la sua poca incisività nella fase preparatoria delle varie politiche agricole comunitarie che si sono succedute. Salvo poi uscirsene con frasi tipo: «Poteva andare peggio... abbiamo rimediato...». Converrebbe essere protagonisti e non comparse! La complessità della normativa giova sicuramente alla burocrazia che si pone fra l'agricoltore e i fondi comunitari. Essere innovatori vuol dire certamente guardare avanti, ma sarebbe presuntuoso pensare di non tener conto del bagaglio di esperienza che possiamo attingere dal passato e dal buon senso. Non creeremo per legge l'agricoltore, così come non creeremo per legge né il lavoro né lo sviluppo dell'agricoltura e neppure quello del nostro Paese. Non è imbrigliando le menti e moltiplicando le norme che troveremo il modo per crescere. Concludo con una considerazione: chi agisce può sbagliare, i migliori sbagliano poco. Ma, se non ci fosse una regia a dettare le mosse, non si potrebbe sbagliarle tutte. Luciano Lanza - Roverbella (Mn) 90 Terra e Vita [ LE VOSTRE LETTERE ] SCENARIO Burocrazia e inequità frenano l’agricoltura A BIOENERGIE Terreno bene prezioso No alla supercentrale B n. 8/2014 22 febbraio 2014 lcune riflessioni a 2013 concluso. Prima considerazione. A mio parere tra i tanti motivi che hanno fatto naufragare il regime in Unione sovietica, c’è anche quello, e non fra gli ultimi, dell’elefantiaca e inefficiente burocrazia. Con l’esplosione dell’Urss, pare quasi che il tarlo burocratico si sia rapidamente diffuso e trasferito in altri Paesi. Primo fra tutti l’Italia. Nella quale ogni tentativo di ripresa economica è reso vano dall’allenza fra burocrazia, appunto, e pressione fiscale. Ora dobbiamo prendere atto che la diffusione del male burocratico pare aver raggiunto anche i palazzi di Bruxelles. Per fugare ogni perplessità in merito basta leggere le nuove norme della Pac che entreranno in vigore il 2015. Lì la burocrazia si è sfogata in maniera eccelsa. Più uno legge le norme meno se ne raccapezza. Qualche piccola modifica ogni Stato la potrà apportare, ma con i chiari di luna che si vedono, le speranze di una semplificazione sono poche. Seconda considerazione. Recentemente un’organizzazione agricola ha manifestato al Brennero, impedendo ad alcuni autocarri di varcare l’ex confine. Il nostro (ex) Ministro dell’agricoltura si è sentito in dovere di partecipare, vestendo la casacca dei dimostranti e sorridendo alla televisione, ivi convocata. Difendere i prodotti italiani dalle contraffazioni mi sembra un dovere sacrosanto, ma impedire ad alcuni prodotti esteri di entrare in Italia, mi sembra sbagliato. Nei secoli scorsi i Paesi più prosperi erano quelli dove si praticava molto il commercio (Repubblica di Venezia, Olanda, Gran Bretagna, ecc.). Poi, se gli altri Pesi europei respingessero i nostri prodotti, che attualmente hanno un certo successo, come andremmo a finire? Terza considerazione. Alcuni anni fa, avendo la passione per l’agricoltura, assieme a un gruppo di amici, abbiamo intrapreso un’attività agricola, con un’azienda di medie dimensioni, parte in proprietà e parte in affitto. Ci interessiamo anche di colture specializzate (frutteto, vigneto, pomodoro da industria, ecc.). Siamo pensionati, quindi non iscritti all’Inps come agricoltori professionisti, diamo da lavorare a diversi operai agricoli, ai quali nel cedolino paga tratteniamo l’imposta e la versiamo allo Stato. Vicino a noi c’è un coltivatore diretto – bravo – che non lesina le ore di lavoro, ma che non paga nulla sul lavoro sostenuto dai componenti la sua famiglia. Ovviamente a norma di legge. Anzi l’Irpef calcolata sugli estimi catastali dei coltivatori diretti si applica con un coefficiente minore di quello che si applica agli altri imprenditori agricoli. Ora noi paghiamo anche l’Imu o ciò che la sostituirà; il coltivatore diretto, sempre a norma di legge, ne è esonerato. Però la cooperativa, alla quale conferiamo la frutta, la liquida allo stesso prezzo di quella del coltivatore diretto. Uguale succede per il grano e per il pomodoro: pare evidente che ci sia qualche cosa che non funziona. Gli artigiani, per esempio, pagano le imposte anche sul loro lavoro: perché ai coltivatori diretti questo non succede? Perché i nostri costi di produzione debbono essere superiori a quello del coltivatore diretto? Perché un bracciante agricolo deve essere trattato peggio di un coltivatore diretto? Vito Barboni - Ravenna ene ha fatto il Comune ove risiedo ad esprimere parere negativo alla realizzazione di una centrale a biomasse della potenza di 5 megawatt. Il terreno agrario è un bene prezioso che va tutelato al fine di coltivare prodotti che servono ad alimentare gli esseri umani e non impiegarlo per ricavarne volgarissima sostanza organica da far decomporre. Per rendere operativa questa centrale, che sarebbe l’ennesima presente sul territorio, verrebbero sottratti all’alimentazione umana la potenzialità produttiva di oltre duemila ettari di terreno fertilissimo. Questo immorale modus operandi che si sta diffondendo tra l’indifferenza generale è un autentico crimine contro l’umanità sofferente, oltre un miliardo di persone, che per mancanza di cibo è costretta a morire di fame. Valentino Berni - Moglia (Mn) Scrivete a: Lettere a Terra e Vita - Piazza Galielo Galilei, 6 - 40123 Bologna - fax 051 6575856 - [email protected]