22 febbraio 2014 - n. 8 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IVA ORDINARIA PER L’IMPIANTO IRRIGUO NEL FRUTTETO
PRIMO PIANO
OSSERVATORIO
PAC 2014-2020,
SEMINE,
È IL MOMENTO
BOOM DELLA SOIA
DELLE SCELTE NAZIONALI MAIS ANCORA GIÙ
ESTERI
DOSSIER
LA FRANCIA È REGINA
DEI TRATTORI
EUROPEI
SPANDICONCIME,
IL MERCATO PREMIA
LA TECNOLOGIA
www.agricoltura24.com
SPECIALE
Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO
Diserbo mais
LEGGI, LAVORO E FISCO: VENDITA ALL’APERTO DI ORTOFRUTTA, STOP DALLA CASSAZIONE
[ EDITORIALE ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
V
Terra e Vita 3
errà l’anno in cui, superata la disuguaglianza digitale tra campagna
(connessioni a internet nulle o a singhiozzo) e città, la vita sui campi
sarà rivoluzionata dalla potenza dell’innovazione tecnologica. Agri-
coltori (o contoterzisti) armati di tablet, smartphone e simili disporranno via
internet, in tempo reale, di big data, una massa enorme di dati per decidere.
Scelte agronomiche e commerciali.
Non solo i loro risultati aziendali, non solo le prove condotte su terreni e
colture della propria impresa, non solo rese-umidità-fertilità rilevati in diretta da
mietitrebbie e trattori hi-tech (è il presente), anche i dati di altre (molte) aziende
agricole. Valuteranno i risultati ottenuti in più ambienti, le tecnologie, le strategie di gestione e adatteranno di conseguenza le dosi dei fertilizzanti, i trattamenti, modalità e quantità delle irrigazioni, lavorazioni (o no) dei terreni. È la punta
avanzata del precision farming. Un’arma in più nei confronti dell’imprevedibilità
Se la tecnologia
va on line
climatica e quindi della gestione dei rischi.
E non solo. Potranno stimare con molto anticipo le rese (l’unica variabile
resterà il clima, ma chissà). E dunque (magari) contrattare in anticipo le condizioni di vendita del loro prodotto (ma qui la tecnologia, da sola, non aiuta).
Better data, better decision (dati migliori, decisioni migliori) è lo slogan di una
DI BEATRICE TONI delle società che negli Usa si occupa proprio di questo: raccolta e analisi dati.
Nella Silicon valley le start up che tirano sono quelle che gestiscono dati agricoli, previsioni meteo,
strumenti per incrementare le rese. La gara delle multinazionali è ad accaparrarsi i “numeri” dell’agricoltura per fornire consulenza alle aziende. In tempo reale. Dati, non stime, sicuramente di grande
interesse anche per chi commercia in materie prime o specula in borsa: quanto sarebbero disposti a
pagarli? Il business è stato stimato di recente in 20 miliardi di dollari. E pochi giorni fa il presidente
Obama ha lanciato un “fondo clima” da un miliardo di $ (non solo aiuti, anche ricerca-tecnologia-infrastrutture).
Un circuito virtuoso che parte dalle informazioni produttive sinora archiviate, e rimaste, nei
computer delle aziende. Ora potranno essere trasferite wireless, senza fili, ai server di una società che
su questa base fornirà suggerimenti agronomici molto più precisi del solito (distanze di semina,
profondità, dosi…). Gli agricoltori li riceveranno via I-pad. Pagando, probabilmente.
E mentre in Italia e in Europa infuria il dibattito sugli ogm e quello, più sotterraneo, sulla
spartizione dei fondi di quest’ultima Pac, negli States gli agricoltori cominciano a porsi interrogativi
di tipo nuovo: chi avrà il possesso di questo tesoretto di dati e quindi l’opportunità di sfruttarli? Pochi
o molti? Come saranno gestite le informazioni? I produttori dovrebbero essere pagati per fornirle?
Quesiti che fanno impallidire la querelle ogm sì-ogm no. E ripropongono un solo tema, non tanto
quello della “bontà” o meno della tecnologia, quanto dell’uso che se ne fa e soprattutto a favore di chi.
[email protected]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ I LETTORI LA PENSANO COSÌ ]
Terra e Vita 5
Big Data, la strada
per la competitività
L
mole di dati che questi sistemi ci mettono a
a gestione e raccolta dei dati in zoodisposizione necessita di nuove competenze
tecnia e in agricoltura è sempre stata
sia culturali che informatiche, per eseguire
strutturalmente complicata. In passale analisi in modo corretto, e ottenere effetti
to sono stati sviluppati sistemi basati sulla
positivi sulla gestione generale dell’azienda
statistica per avere un minimo di indicaziorio, potranno inserire una serie di dati sia di
agricola o zootecnica. Per questo allo sforzo
ni su dove il settore stava andando, gestiti
tipo economico e gestionale (precision farper l’acquisto dovrebbe seguirne uno molto
da soggetti spesso esterni alle aziende agriming, produzioni, tipo di lavorazioni, ecc)
più grande di formazione personale da parcole.
te dell’imprenditore per massimizzare il sia di tipo burocratico e di controllo (piani
Questi sistemi, già intrinsecamente imcolturali, quaderno di campagna, tracciabilvantaggio dell’investimento.
precisi, venivano alimentati
tà, ecc…). Questi sistemi, una volta impleInoltre
la
difficoltà
di
metcon dati spesso poco o nulla
OCCORRONO
mentati, restituiranno agli agricoltori una
tere
in
rete
i
dati
a
livello
comverificati e raccolti attraverso
PROTOCOLLI COMUNI
serie di analisi utilissime per migliorare l’efprensoriale
complica
la
reavalutazioni soggettive. Negli
PER LA RACCOLTA
ficienza aziendale, permettendo inoltre una
lizzazione
di
analisi
in
grado
ultimi anni lo sviluppo tecnoE L’ELABORAZIONE
tracciabilità a basso costo. Alle istituzioni
di
dare
elementi
di
valutaziologico ha messo disposizione,
DEI DATI
forniranno invece una fotografia reale dello
ne del proprio operato rispetprima in zootecnia e poi in
stato dell’economia agricola regionale, non
to a quello della media degli
agricoltura, tecnologie, a costi
mediata da filtri impropri, unito a un sistealtri imprenditori nello stesso territorio
sensati, in grado di rilevare in modo oggettima di controlli con costi molto inferiori.
(benchmark).
vo e preciso dati con una precisione quasi
È evidente che i nodi da sciogliere, per
Ma ci sono novità. Ad esempio, la regioassoluta. Questo sviluppo però, è avvenuto
ottenere questi risultati, sono ancora parecne Lombardia sta studiando dei sistemi bain modo molto disordinato: uno dei maggiochi ma questa è sicuramente la strada maesati sul web, evoluzione di quelli usati oggi
ri problemi è rappresentato dal fatto che i
stra per portare la nostra agricoltura a creper la gestione della Pac: gli agricoltori, divari sistemi oggi sul mercato parlano lingue
scere in termini di efficienza e competitività.
rettamente o tramite le loro associazioni, olinformatiche e di organizzazione dei dati
Giuseppe Elias
tre a gestire le politiche di aiuto comunitamolto diverse, per cui è difficile e a volte
impossibile, confrontare le informazioni
provenienti dai vari sistemi. Perciò sarebbe
a creazione di un database con dati produttivi per coltura (per varietà, per tipo di
molto importante definire protocolli comuni
terreno, per tipo di concimazione, per tipo di irrigazione o in asciutta, corredata da
di esportazione dei dati, a cui tutti i produtdati meteo di zona, ecc.) sarebbe una grossa opportunità per l’agricoltore, per ottimizzatori di queste tecnologie si debbano attenere.
re le coltivazioni e migliorare le produzioni sia in termini quantitativi che qualitativi e di
Questi sistemi sono stati, a volte, anche
conseguenza il reddito.
osteggiati da chi, prima dell’avvento di quePer farlo, però, chi raccoglie e gestisce questi dati dev’essere una struttura
ste tecnologie, raccoglieva, ordinava e difautonoma al di sopra delle parti, che analizza i dati, poi li rende disponibili in forma
fondeva i dati. È evidente che se questi dati
anonima a chi li chiede, dietro pagamento (esclusi gli agricoltori che li forniscono). In
sono detenuti da chi ha interessi di tipo
che senso forma anonima? Nel senso che non può essere fornito
commerciale e affini si può avere la tentazioil risultato di una singola azienda, ma i dati per macro area o al
ne di manipolarli per orientare, ad esempio,
massimo per zona omogenea.
un mercato. Questo spiega certe resistenze
È chiaro che la comunicazione dei dati da parte delle aziende
alla diffusione di tali tecnologie. Oggi però
agricole dev’essere volontaria e consapevole; in alternativa, chi
sono presenti strumenti di rilevazione avannon fornisce i dati, ma ne vuole usufruire, pagherà per averzatissimi: i sistemi di gestione della manli. Speriamo solo che chi deve controllare ed eventualmente
dria, il precision farming sulle macchine da
legiferare in materia lo faccia velocemente, perché quello che potrebbe essere un
raccolta ecc…Tecnologie che mettono a divantaggio per l’agricoltura in generale, rischia di diventare solo un vantaggio per i pochi
sposizione dell’imprenditore dati oggettivi
in grado di gestire tali informazioni.
così precisi che, se usati nel modo corretto,
Non solo. Dati produttivi in tempo reale permetterebbero a speculatori, grossi
facilitano moltissimo le decisioni strategicommercianti internazionali, gdo ecc, in caso di carenza di prodotto o eccesso di
che. Proprio l’uso corretto, però, rappresenproduzione, di lucrare ancora di più sui prezzi dei prodotti agricoli a danno degli
ta la maggiore difficoltà. Infatti l’enorme
agricoltori e dei consumatori finali.
G.B.
L
CONTROLLI
Una legge
in fretta
[ METEO ]
6 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 24 E MARTEDÌ 25
MERCOLEDÌ 26 E GIOVEDÌ 27
Variabile
Isolate
piogge
Nebbie
Piogge
Qualche
pioggia
Piogge
Variabile
Bel tempo
Variabile
Cominciano le giornate di bel tempo, anche se nel
fine settimana si guasterà un pò. Le temperature
inizialmente saranno in aumento, poi stazionarie.
Al nord nuvolosità variabile, più intensa su Piemonte e Lombardia, con locali precipitazioni, anche nevose oltre i 1.000 m. Nelle ore notturne banchi di
nebbia in Pianura padana. Al centro e al sud, poco
nuvoloso, salvo locali addensamenti sui rilievi, ma
senza piogge. Temperature in graduale aumento.
Sulle regioni settentrionali, nuvolosità variabile,
in graduale aumento sull’arco alpino e su tutta la
Pianura padana, dove potranno aversi precipitazioni sparse, più probabili su Piemonte e Liguria.
Qualche nevicata sui rilievi sopra i 1.000 m. Al
centro e al sud, da poco nuvoloso a nuvoloso, con
locali addensamenti nelle zone interne, dove saranno possibili brevi piogge. Temperature praticamente stazionarie, in lieve diminuzione al nord.
SERENO
VARIABILE
VENERDÌ 28, SABATO 1 E DOMENICA 2
NUVOLOSO
PIOGGIA
Al nord e al centro molto nuvoloso, con precipitazioni sparse che potranno essere diffuse sul Triveneto e sull’Emilia-Romagna. Locali rovesci nelle zone interne e sui rilievi, specie quelli dell’appennino centrale. A fine periodo, locali schiarite
su Piemonte e Liguria. Al sud, nuvolosità irregolare, più intensa su Basilicata e Calabria, dove
potranno aversi precipitazioni sparse. Temperature senza notevoli variazioni.
NEBBIA
TEMPORALI
NEVE
Una nuova dimensione nella distribuzione dei fertilizzanti
AXIS 30.1: massima omogeneità e precisione nella CONCIMAZIONE.
Claudio MARTELLI, Azienda agricola IL RACCOLTO,
S.Pietro in Casale (BO). Axis 30.1, insieme ad un altro
spandiconcime Kuhn, copre le necessità di lavoro su
una superficie di 3500 ettari coltivata a frumento, mais,
sorgo ed erba medica.
“Abbiamo ridotto della metà i tempi
di distribuzione dei concimi”
“La semplicità d’uso riduce fortemente sia i tempi
improduttivi, sia quelli per la distribuzione, evitando
sovrapposizione e fallanze anche in prossimità dei bordi
dell’appezzamento.
La
semplice
regolazione
del
computer Quantron E permette un controllo totale del
0611-PROD-AXIS-210-297-IT
lavoro in ogni istante”
“Grazie all’altissima precisione di
distribuzione Axis dà un importante
contributo all’omogeneità
produttiva”
“La precisione di Axis
si declina nell’omogeneità
distributiva, che viene mantenuta automaticamente
anche variando la velocità di distribuzione e la
granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta
gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un
www.kuhn.it
fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in
un’azienda di 3500 ettari.”
coltivazioni l allevamento l paesaggio
be strong, be KUHN
8
[ SOMMARIO ]
Terra e Vita
[ PAC, LE SCELTE NAZIONALI ]
PAGINA
10
[ È BOOM PER LA SOIA ]
PAGINA
14
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
PAGINA
35
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
PAGINA
60
[ EDITORIALE ]
&/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni
Anno LV - Numero 8 - 22 febbraio 2014
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22 febbraio 2014 - n. 8 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IVA ORDINARIA PER L’IMPIANTO IRRIGUO NEL FRUTTETO
PRIMO PIANO
OSSERVATORIO
PAC 2014-2020,
SEMINE,
È IL MOMENTO
BOOM DELLA SOIA
DELLE SCELTE NAZIONALI MAIS ANCORA GIÙ
ESTERI
DOSSIER
LA FRANCIA È REGINA
DEI TRATTORI
EUROPEI
SPANDICONCIME,
IL MERCATO PREMIA
LA TECNOLOGIA
Se la tecnologia va on line DI BEATRICE TONI
PAG.
3
I LETTORI LA PENSANO COSì - Big Data, la strada per la competitività
PAG.
5
PAG.
10
OSSERVATORIO IN CAMPO - Boom della soia, mais ancora giù DI F. BARTOLOZZI - O. REPETTI - F. TESIO
PAG.
14
- La barbabietola rivede quota 5omila ettari DI GIANNI GNUDI
PAG.
15
L’OPINIONE - Granoturco italiano in discesa, estero su DI MASSIMO BATTISTI
PAG.
16
TRANSGENICO - Gli ogm nella palude elettorale
PAG.
17
ESTERI - Francia regina dei trattori europei DI FRANCESCO BARTOLOZZI
PAG.
18
FRUTTICOLTURA - Kiwi, il rilancio dei cloni a polpa gialla DI MARIO PARISI
PAG.
20
TERRITORIO - Rischio idrogeologico, il pian0 Anbi
PAG.
21
Vendita all’aperto di ortofrutta. Stop dalla Cassazione DI MASSIMO DAMOCLE
PAG.
22
Affitto fondi, entro il 2 marzo la registrazione cumulativa DI CORRADO FUSAI
PAG.
24
PAG.
26
Effetto pioggia sul diserbo preventivo DI DENIS BARTOLINI
PAG.
36
Quando basta il post-emergenza
PAG.
44
Sorgo, occhio alle semine anticipate
PAG.
50
Rischio resistenza diffusa
PAG.
54
[ PRIMO PIANO ]
2014-2020 - Nuova Pac, le scelte nazionali
DI
ANGELO FRASCARELLI
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Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO
Diserbo mais
LEGGI, LAVORO E FISCO: VENDITA ALL’APERTO DI ORTOFRUTTA, STOP DALLA CASSAZIONE
$)2%44/2% 2%30/.3!"),% Beatrice Toni
2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami,
Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca,
Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi
3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.%
4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.!
REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT
[ ATTUALITÀ ]
DI FEDERICA LEVI
DI FEDERICA LEVI
5&&)#)/ '2!&)#/ EMMEGI GROUP srl
02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone
02/02)%4!2)/ %$ %$)4/2% New Business Media srl
3%$% ,%'!,% Via Eritrea, 21 - 20157 Milano
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Filo diretto con l’esperto - Impianto irriguo in frutteto. L’Iva è quella ordinaria
A CURA DI
D. BIGNAMI
3%$% /0%2!4)6!
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna
5&&)#)/ 05"",)#)4®
Tel. +39/051/6575.822 - Fax +39/051/6575.853
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5&&)#)/ 42!&&)#/
Tel. +39/051 6575.842
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Via Tiberio Claudio Felice, 7
84131 SALERNO
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
[ SOMMARIO ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita
9
numero 8/22 febbraio 2014
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N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv
2/# N DEL DICEMBRE )33. !SSOCIATO A
!DERENTE A
ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2-
LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI
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[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
Il mercato tiene e premia la tecnologia DI FRANCESCO BARTOLOZZI
PAG.
60
Pesa e dosaggio variabile, il futuro è già realtà DI OTTAVIO REPETTI
PAG.
63
ZOOTECNIA - Produrre latte costa troppo. Reddito netto negativo nel 2013 DI C. MARANGONI E P. PAPARELLA
PAG.
66
FRUTTICOLTURA - Susino europeo, due novità che anticipano la raccolta DI JESSIKA PINI
PAG.
70
DIFESA DELLE COLTURE - Trattare la bolla a rottura gemme DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI
PAG.
72
- Trapianti sani di pomodoro DI FRANCESCO CORVI
PAG.
73
- Scortecciamento anti-cocciniglie DI ARTURO CAPONERO
PAG.
74
METEO
PAG.
6
DAL PALAZZO
PAG.
13
REGIONI - Lombardia. Espropri Brebemi, agricoltori in attesa di 2,5 milioni di euro DI DU. BIGNAMI
PAG.
30
APPUNTAMENTI - 5-7 marzo. BioEnergy Italy torna a Cremona con biomasse e bioenergie
PAG.
34
INFORMAZIONI DALLE IMPRESE
PAG.
75
ANNUNCI
PAG.
77
LETTERE
PAG.
89
- Prezzi dei prodotti agricoli
PAG.
80
- Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto
PAG.
84
- Prezzi dei prodotti ortofrutticoli
PAG.
86
- Il borsino dell’ortofrutta biologica
PAG.
88
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
[ RUBRICHE ]
[ PERISCOPIO ]
TENDENZE E MERCATI
10
[ PRIMO PIANO ]
Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
2014-2020 In Italia il modello irlandese con regione unica e sostegno accoppiato
Nuova Pac, le scelte nazionali
DI ANGELO FRASCARELLI Aiuto medio da
pagamenti diretti:
circa 320 €/ha.
Valore dei titoli
diverso per ogni
agricoltore:
dipenderà
dalla situazione
del 2014
I
l processo decisionale della Pac 2014-2020 prosegue
a ritmi serrati.
Il 17 dicembre 2013 sono
stati approvati i regolamenti
di base. Sono in fase di predisposizione i regolamenti delegati e i regolamenti di esecuzione della Commissione, la
cui approvazione è prevista
per marzo 2014. Entro il 1°
agosto 2014, l’Italia deve adottare le numerose scelte di attuazione della Pac a livello nazionale (tab. 1).
Le scelte nazionali sulla Pac
2014-2020 saranno fondamentali per definire il valore dei
titoli di ogni agricoltore. Infatti il Reg. 1307/2013 attribuisce
agli Stati membri una notevole
flessibilità nell’implementazione della nuova Pac.
Le scelte nazionali coinvolgono un elevatissimo numero
di argomenti (tab. 2) che sono
fondamentali per il futuro del
sostegno di ogni agricoltore.
Solo dopo le scelte nazionali, saremo in grado di rispondere alla domanda oggi
posta dalla maggior parte degli agricoltori: quale sarà il valore dei titoli nella nuova Pac?
Gli argomenti che influiscono sul loro valore sono tre:
- le tipologie di pagamenti
diretti;
- la regionalizzazione;
- la convergenza.
Le scelte relative a questi
tre punti dovranno essere
TAB. 1 – LE TAPPE DEL NEGOZIATO SULLA PAC 2014-2020
17 dicembre 2013
Approvazione al Consiglio dei regolamenti di base, Reg (UE) n.:
- 1305/2013 – sviluppo rurale
- 1306/2013 – finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac
- 1307/2013 – pagamenti diretti
- 1308/2013 – Ocm unica
- 1310/2013 – regolamento transitorio
marzo 2014
Approvazione regolamenti delegati e di esecuzione della Commissione
1° agosto 2014
Scelte nazionali sulla Pac
adottate dalla Conferenza Stato-Regioni entro il 1° agosto
2014, ma è presumibile che la
decisione avverrà in anticipo.
Le Regioni e il Ministero hanno già trovato un compromesso su molti argomenti.
SETTE TIPI DI PAGAMENTI
La nuova Pac 2014-2020 prevede un’articolazione dei pagamenti diretti in sette tipologie, obbligatorie o facoltative
per gli Stati membri, da attivare entro percentuali del massimale nazionale (tab. 3).
Il dibattito in Italia sulle
componenti da attivare e sulle
percentuali è ancora aperto,
tuttavia si vanno delineando
alcune ipotesi (tab. 3):
- il pagamento di base dovrebbe essere fissato tra il 43 e
il 48% del massimale nazionale;
- il pagamento ecologico
(greening) è fisso al 30%;
- il pagamento per i giovani agricoltori dovrebbe essere
fissato nella percentuale massima del 2%;
- il pagamento per le zone
con vincoli naturali non dovrebbe essere attivato per evi-
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ PRIMO PIANO ]
Terra e Vita
11
TAB. 2 – LE SCELTE NAZIONALI DELLA PAC 2014-2020
ARGOMENTO
DEFINIZIONI E ATTIVAZIONE
TITOLI (obbligatoria)
TIPO DI SCELTA
SCADENZA
Attività minima agricola, inclusione pascoli magri, superfici da escludere
in quanto utilizzate prevalentemente per attività non agricole
Entrata in vigore
Regolamento
Stati membri possono decidere di non erogare pagamenti sotto
REQUISITI MINIMI (FACOLTATIVA) Gli
400 € o sotto 0,5 ha
Entrata in vigore
Regolamento
RISERVA NAZIONALE O
REGIONALE (facoltativa)
Costituire riserve per vari scopi
Entrata in vigore
Regolamento
TRASFERIMENTO TITOLI
(facoltativa)
Trasferibilità titoli tra diverse regioni e solo tra agricoltori attivi
Entrata in vigore
Regolamento
FLESSIBILITÀ (facoltativa)
Stabilire se trasferire risorse tra i due pilastri, fino al 15%
31/12/2013
PRIMA ASSEGNAZIONE
(facoltativa)
Concedere titoli anche a chi non ha fatto domanda nel 2103
01/08/2014
AGRICOLTORE ATTIVO
(obbligatoria)
Integrazione Black list, definizione dei soggetti con attività principale
non agricola, soglia esenzione
31/12//2013
REGIONALIZZAZIONE
(obbligatoria)
Decidere se livellare il pagamento di base a livello regionale anziché
nazionale, definendo le “regioni” e i criteri con cui ripartire tra di esse
il massimale nazionale
31/07/2014
CONVERGENZA INTERNA
(facoltativa)
Scegliere il modello di convergenza del valore dei titoli tra beneficiari
01/08/2014
DEGRESSIVITÀ E CAPPING
(obbligatoria)
Scegliere la percentuale (almeno 5%) di taglio dell’ammontare
di pagamenti sopra i 150mila € e decidere se applicare il capping
01/08/2014
PAGAMENTO REDISTRIBUTIVO
AI PRIMI ETTARI (facoltativo)
Decidere se attivarlo, la percentuale del massimale da destinarvi
(0-30%), gli ettari a cui destinarlo (0-30), se abolire degressività
e capping
1/8 di ogni anno
PAGAMENTO ECOLOGICO
O GREENING (obbligatoria)
Greening fisso o % del valore dei titoli del beneficiario; applicazione
regionale; pratiche equivalenti, certificazione, superfici a valenza
ambientale
01/08/2014
AREE SVANTAGGIATE
(facoltativa)
Decidere se attivare il pagamento e fino a che percentuale del massimale
(0-5%), a quali aree riservarlo, se limitare il numero di ha per azienda,
se applicarlo a livello nazionale o regionale
01/08/2014
GIOVANI AGRICOLTORI
(obbligatoria)
Decidere la % del massimale (0-2%) da destinare e le modalità
di calcolo.
01/08/2014
SOSTEGNO ACCOPPIATO
(facoltativa)
Decidere la % del massimale nazionale (0-15%) e i prodotti a cui
destinarlo
1/8 dell’anno precedente
PICCOLI AGRICOLTORI
(facoltativa)
Decidere se applicare il regime dei piccoli agricoltori e scegliere
tra tre diverse modalità di calcolo.
01/08/2014
tare sovrapposizioni con il secondo pilastro (Psr);
- il pagamento ridistributivo è la tipologia più incerta:
potrebbe essere applicato al
5%, anche perché esso è sostitutivo dell’applicazione della
degressività;
- il pagamento accoppiato
potrebbe essere applicato nella percentuale massima del
15% (13% + 2% per le piante
proteiche), al fine di incoraggiare la produzione nei settori
in difficoltà;
- il pagamento per i piccoli
agricoltori sarà attivato per
ragioni di semplificazione
(esclusione dall’applicazione
del greening e dai controlli della condizionalità).
La tipologia più importante è il pagamento di base, perché solo gli agricoltori che
hanno diritto al pagamento di
base possono accedere alle altre tipologie di pagamento (ad
eccezione del pagamento accoppiato che è svincolato dagli altri pagamenti).
Il pagamento di base è imperniato su titoli all aiutodisaccoppiati. Dal 1° gennaio
2015, gli attuali titoli storici lasceranno il posto ai nuovi titoli.
Il pagamento di base è sog-
getto alla regionalizzazione e
alla convergenza. In altre parole, i pagamenti diretti devono evolvere verso un valore
uniforme dei titoli a livello nazionale o regionale (regionalizzazione), abbandonando gradualmente i riferimenti storici
(convergenza).
REGIONALIZZAZIONE
I nuovi titoli saranno soggetti
[ PRIMO PIANO ]
12 Terra e Vita
IL CALCOLO
Titoli, il valore
unitario
D
al 2015 al 2019, il valore dei titoli
dipenderà dal loro valore unitario
iniziale, calcolato per singolo agricoltore. Il valore unitario iniziale viene fissato
nel 2015, ma sulla base degli importi del
2014.
Il valore unitario iniziale si ottiene dalla seguente formula:
V = (x / y) * (A / B)
V = valore unitario iniziale dei titoli.
x = massimale nazionale o regionale del pagamento di base
nel 2015;
y = importo dei pagamenti erogati o valore dei titoli a livello
nazionale o regionale per il 2014.
A = pagamenti ricevuti o valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014.
B = numero dei titoli (= numero ettari ammissibili) nel 2015a
livello nazionale o regionale.
Il rapporto (x / y) dipende dallo Stato membro ed è indipendente dalla situazione di ogni agricoltore. L’Italia sceglierà il
“modello irlandese”, con un pagamento di base tra il 43% e il
48%, a cui si aggiunge il pagamento greening al 30%; quindi il
rapporto (x / y) potrebbe assumere un valore di 0,73-0,78.
Il rapporto (A / B), invece, dipende dalla situazione individuale di ogni agricoltore.
Il valore A può essere calcolato, a discrezione dello Stato
membro, in due modi:
1) a partire dai pagamenti ricevuti dall’agricoltore nel
2014;
alla regionalizzazione, che
consiste in un valore uniforme
per ettaro per tutti gli agricoltori, pari alla media dei pagamenti diretti a livello nazionale o regionale.
TAB. 3
La regione può essere individuata in base alle caratteristiche agronomiche e socioeconomiche (es. pianura, collina e montagna), al potenziale
agricolo regionale e alla strut-
AIUTI DIRETTI: LE IPOTESI ITALIANE
PAGAMENTI OBBLIGATORI PER GLI STATI MEMBRI
1) pagamento di base
2) pagamento ecologico (greening)
3) pagamento giovani agricoltori
max 68%
48% (*)
30%
30%
fino al 2%
2%
PAGAMENTI FACOLTATIVI PER GLI STATI MEMBRI
4) pagamento ridistributivo per i primi ettari fino al 30%
5%
5) pagamento alle aree svantaggiate
fino al 5%
0%
6) pagamento accoppiato
fino al 15%
15%
7) pagamento piccoli agricoltori
fino al 10%
(**)
(*) compresa la riserva nazionale.
(**) pagamento semplificato che sostituisce le altre tipologie di pagamenti.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
2) a partire dal valore dei titoli detenuti dall’agricoltore al
15.05.2014, compresi i titoli speciali.
Nel primo caso, i pagamenti ricevuti possono tener conto
anche dei pagamenti dell’Art. 68, ma solo in alcuni casi. Se il
settore interessato dall’Art. 68 avrà il sostegno accoppiato nella
nuova Pac (come potrebbe essere il caso della carne bovina), i
pagamenti ricevuti non tengono conto dell’Art. 68. Viceversa, se
il settore interessato dall’Art. 68, non avrà il sostegno accoppiato nella nuova Pac.
Nel secondo caso, un agricoltore è considerato detentore dei
titoli al 15 maggio 2014 se i titoli sono assegnati o trasferiti
definitivamente; in altre parole i titoli presi in affitto non sono
validi ai fini del calcolo della componente storica.
L’ipotesi più accreditata è che l’Italia scelga il metodo dei
pagamenti ricevuti. In tal caso, l’agricoltore deve massimizzare i
pagamenti che riceverà nel 2014.
La determinazione del valore unitario iniziale dei titoli
evidenzia l’importanza dell’anno 2014 ai fini del trascinamento
del valore dei titoli storici che tiene conto dei pagamenti ricevuti
o del valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014.
In sintesi, è rilevante sottolineare che il valore unitario
iniziale tiene conto di due fattori:
- i riferimenti storici, riferiti all’anno 2014;
- il numero di ettari ammissibili riferiti all’anno 2015.
Se l’agricoltore nel 2015 avrà pochi ettari, il valore storico
dei pagamenti diretti si spalmerà su pochi ettari; se l’agricoltore
nel 2015 avrà molti ettari, il valore storico dei pagamenti diretti
A.F.
si spalmerà su molti ettari.
tura istituzionale o amministrativa (es. le Regioni o le
Province).
Le Regioni e il Ministero
hanno abbozzato un compromesso che prevede una regione unica nazionale, allo scopo
di evitare il frazionamento del
massimale nazionale in massimali regionali, che comporterebbe forti complicazioni
applicative.
CONVERGENZA
La regionalizzazione provoca
un effetto penalizzante per gli
agricoltori che attuamente
hanno titoli di valore elevato,
soprattutto se si applica la regionalizzazione con regione
unica nazionale.
Per questa ragione la nuova Pac prevede il meccanismo
della convergenza. Essa consiste in un passaggio graduale
tra il vecchio e il nuovo sistema, evitando di penalizzare
eccessivamente gli agricoltori
con titoli di valori elevato.
Ogni Stato membro può
applicare la convergenza secondo tre diverse modalità
(tab. 4):
1) convergenza totale al
2015;
2) convergenza totale al
2019;
3) convergenza parziale al
2019 o modello “irlandese”.
Il meccanismo della convergenza è molto importante
per gli agricoltori che possiedono titoli storici di valore
elevato (allevatori, tabacchicoltori, olivicoltori, risicoltori,
ecc.). Per evitare di penalizzare eccessivamente tali agricoltori, in Italia, l’opzione dominante in Italia è quella di applicare il modello “irlandese”.
[ PRIMO PIANO ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
TAB. 4
CONVERGENZA, TRE METODI
METODI DI
CONVERGENZA
Valore uniforme dei titoli dal 2015.
TOTALE AL 2019
Lo Stato membro stabilisce il valore
unitario iniziale al 2015 e finale al 2019 e
determina gli step annuali di convergenza.
Al termine del periodo di convergenza
(2019) tutti gli agricoltori avranno un
valore uniforme dei titoli.
PARZIALE AL 2019
(MODELLO
IRLANDESE )
DAL PALAZZO
DI MASSIMO ALIPRANDI DESCRIZIONE
TOTALE AL 2015
Lo Stato membro stabilisce il valore
unitario iniziale al 2015
e determina gli step annuali di
convergenza, senza raggiungere
un valore uniforme dei titoli nel 2019.
La scelta definitiva spetta
agli Stati membri che dovranno decidere entro il 1° agosto
2014, per poi applicarla dal 1°
gennaio 2015. In Italia, la
maggior parte delle Organizzazioni professionali e dei decisori politici (Ministero, Regioni) sono orientati a questa
opzione.
IL MODELLO IRLANDESE
Il modello di convergenza
parziale o modello irlandese prevede un graduale passaggio dagli attuali livelli dei
titoli verso livelli più omogenei, senza raggiungere un valore uniforme dei titoli nel
2019.
Questo modello riduce anche l’impatto della regionalizzazione con regione unica nazionale. Infatti il modello irlandese prevede che:
- i titoli di ogni agricoltore
non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale;
- il pagamento greening sarà individuale ovvero sarà
calcolato per ogni agricoltore
come percentuale del pagamento di base; di conseguenza gli agricoltori che avranno
un titolo più elevato avranno
anche un pagamento greening
più elevato;
- all’anno di domanda 2019
nessun titolo avrà un valore
unitario più basso del 60% del
valore medio nazionale/regionale al 2019 (per l’Italia significa circa 200 euro/ha, includendo il pagamento di base e il greening);
- gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media
regionale/nazionale otterranno un aumento graduale, pari
a un terzo della differenza tra
il loro valore unitario iniziale
e il 90% del valore medio nazionale/regionale nel 2019.
LE SCELTE DELL ITALIA
Gli Stati membri devono adottare importantissime scelte
entro il 1° agosto 2014.
Il dibattito in Italia è già
avviato e si auspica che il Ministero e le Regioni, in Conferenza Stato-Regioni, trovino
un accordo in anticipo rispetto alla data del 1° agosto 2014.
Gli agricoltori hanno la necessità di avere certezze sull’applicazione di questa nuova Pac.
Alcune scelte sono già ben
delineate: regione unica e
“modello irlandese”.
L’obiettivo finale della
nuova Pac è di raggiungere un
pagamento uniforme per ettaro, ma questo obiettivo non
sarà realizzato entro il 2019,
per evitare di penalizzare eccessivamente i beneficiari storici dei pagamenti diretti. Terra e Vita 13
Il Governo di Enrico Letta, sfiduciato dal suo stesso partito, ha lasciato il
posto a quello di Matteo Renzi. È così caduto nel nulla anche il patto di
Governo “Impegno Italia” proposto da Letta nel quale si parlava di “un’Italia
più competitiva e giusta che punta sulle straordinarie risorse di cui dispone:
l’ambiente, il territorio, il patrimonio agroalimentare”.
CAMERA
Il decreto legge sugli interventi urgenti per l’avvio del Piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la
riduzione dei premi RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la
digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere
pubbliche e l’Expo 2015 ha superato l’esame dell’Aula di Montecitorio ed è
passato al Senato per la definitiva conversione in legge. Sono stati confermati gli emendamenti riguardanti agroalimentare (cancellazione della prima
rata di aumento dell’accisa sulla birra) e la pesca (estensione alle aziende
ittiche dei comitati per l’internazionalizzazione).
La Commissione Agricoltura della quale è entrata a far parte l’ex ministro
delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo (Ncd) in sostituzione dell’on.
Filippo Piccone, ha espresso un parere favorevole sul decreto legge “milleproroghe”, già approvato dal Senato, con alcune osservazioni in merito alla
sicurezza degli operatori di macchine agricole, all’operatività del Sistri e alla
prevenzione degli incendi connessa con la detenzione di piccoli depositi di
carburante agricolo.
Nella valutazione che la Commissione Agricoltura ha espresso sul disegno di legge europea 2013 bis (disposizioni per l’adempimento degli
obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Ue) c’è un parere contrario
agli emendamenti volti ad abrogare gli articoli con i quali si innalzava dal 12
al 20% il contenuto minimo di frutta naturale nelle bevande a base di frutta.
In Commissione Agricoltura il sottosegretario alle Politiche agricole
Giuseppe Castiglione ha risposto a interrogazioni di Mongiello (Pd) sulla
tutela del made in italy agroalimentare, in relazione ad alcuni falsi prodotti
del made in Italy presenti alla Fiera Anuga di Colonia nel 2013, a Oliverio
(Pd) sui danni causati dai cinghiali selvatici all’agricoltura e alla zootecnia,
con particolare riferimento alla situazione del comune di Maierato (Vibo
Valentia) e sulla tutela della produzione e della qualità del grano duro
italiano, anche in relazione alle importazioni dall’estero.
SENATO
Con l’approvazione di due risoluzioni, la Commissione Agricoltura ha
espresso il suo parere su altrettanti atti comunitari. La prima ha riguardato le
proposte di direttive europee sulla clonazione di animali delle specie
bovina, suina, ovina, caprina ed equina allevati e fatti riprodurre a fini agricoli
e sull’immissione sul mercato di prodotti alimentari ottenuti da cloni
animali. In sostanza sono stati condivisi il divieto, a titolo provvisorio, da
parte degli Stati membri della clonazione di animali, dell’immissione sul
mercato di cloni animali e di cloni embrionali e dell’immissione sul mercato
dei prodotti da essi derivati. La seconda risoluzione è relativa alla nuova
proposta di regolamento europeo sui nuovi prodotti alimentari che pone un
forte accento sulla semplificazione e lo snellimento del processo normativo,
migliorando la competitività dell’industria alimentare europea, salvaguardando la sicurezza dei prodotti alimentari e mantenendo un elevato livello di
tutela della salute pubblica.
14 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
OSSERVATORIO IN CAMPO Proteoleaginosa in crescita di 40-50mila ettari. Il cereale perde un altro 10%
Boom della soia, mais ancora giù
DI F. BARTOLOZZI - O. REPETTI
- F. TESIO Problemi
di reperimento
del seme.
Sale anche
l e rba medica
«In effetti – continua Nardi –
questa coltura sembra destinata a beneficiare maggiormente
della diminuzione del mais:
non certo fino a un raddoppio
della sua superficie, come
qualcuno azzarda, ma quasi
certamente è possibile una crescita di 40-50mila ettari».
E con le richieste in aumento arrivano i primi problemi di
approvvigionamento. «Qualche carenza di disponibilità di
seme certificato di qualità e
controllato potrebbe verificarsi – ragiona Nardi – anche se
poi, come registrato lo scorso
anno con una situazione abbastanza analoga, il mercato è
riuscito a rispondere alle esi-
genze e a fare arrivare il seme –
talvolta in modo non legale –
all’agricoltore». Nardi chiude
con un passaggio sulle altre
colture. «La bietola è in ripresa
(vedi box, ndr), così come pomodoro, erba medica e colture
prative. Il girasole rimane vincolato alle aree centrali, perché
al nord soffre la concorrenza
della soia, ma non dovrebbe
perdere superfcie».
Andiamo in campo a cercare conferme. Il Veneto è una
delle roccaforti della soia. Qui
le oleaginose hanno resistito
anche quando altrove erano
praticamente scomparse. E da
qui, a quanto pare, intendono
guidare la riscossa. Nel Vene-
Foto Kverneland
G
li esiti della campagna
2013 si riverberano
sulle intenzioni di semina 2014.
E così, dopo i risultati deludenti della scorsa annata, il
mais paga ancora dazio, a favore di un’altra coltura primaverile, la soia, vista in sensibile
crescita.
«L’andamento stagionale
influirà sensibimente sull’operatività di campagna, ma è evidente che al momento – rimarca Marco Nardi, direttore di
Assosementi – stime e intenzioni degli agricoltori lasciano
intravvedere un nuovo calo di
superficie per il mais, indicativamente valutabile fra il 5 e il
10% rispetto al 2013».
«Riteniamo – aggiunge Nardi – che la contrazione finirà
con il concentrarsi sulla granella, dovendo ritenere la destinazione a insilato o biomassa non
più di tanto comprimibile».
Il calo è atteso maggiormente nelle aree del Nord-Est, Friuli, basso Polesine e Ferrara, dove addirittura si teme che la riduzione possa arrivare al 20%
della superficie.
Cala il mais, esplode la soia.
ziano, per esempio, secondo
Fabio Andretta, contoterzista,
si porta via quasi metà della
Sau. «Si tratta in effetti di una
coltura molto praticata. E in anni in cui il mais soffre - vedi
questi ultimi - prende forza. I
piccoli agricoltori, soprattutto,
sono stanchi di seminare e non
sapere se raccoglieranno, tra
siccità, piogge anomale e, non
ultimo, rischio aflatossine. La
soia dà più garanzie, ha costi
nettamente inferiori e il prezzo
è ancora buono. C’è sempre il
rischio-pioggia, ma è un pericolo accettabile».
Della stessa opinione Michele Perissinotto, agromeccanico trevigiano. «La soia nelle
nostre aree prende più o meno
il 50% della superficie. Quest’anno, a sentire quel che si dice in giro, crescerà ulteriormente, direi di un buon 20%
almeno. Del resto il mais ha
avuto annate difficili dal punto
di vista delle rese e anche dei
prezzi, mentre con la soia i tuoi
quintali li fai sempre».
IL VINCOLO BIOGAS
Anche Andretta conferma che
nel 2014 le oleaginose ruberanno un discreto numero di ettari
al mais. «Naturalmente, per chi
può permettersi di scegliere.
Chi ha l’impianto di biogas, per
esempio, dovrà seminare mais
per forza».
E proprio questo vincolo
sembra essere alla base della
sostanziale tenuta del mais in
territori ad alta concentrazione
di impianti come il Cremonese,
[ ATTUALITÀ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
per esempio. Tanto è vero che
chi non ha l’impianto, né cede
trinciato a un imprenditore
energetico, progetta di cambiare, orientandosi sulla soia o –
nella zona più vicina al Parmense – sulla barbabietola.
Cosicché, come pure in Veneto, anche in Lombardia si
sente dire che di questo passo il
seme di soia potrebbe davvero
scarseggiare.
DOVE IL GRANTURCO TIENE
Meno problemi per il mais in
Piemonte. Nonostante il difficile andamento climatico 2013, i
diffusi ritardi nei pagamenti a
chi ha conferito il prodotto ai
biodigestori e i prezzi bassi della granella, la coltura sembra
tenere anche nella campagna
2014. Le proiezioni prevedono
un leggero calo delle superfici
investite a mais in Piemonte,
indicativamente non superiore
al 3%.
Percentuale che trova una
corrispondenza nella crescita
della soia, di nuovo in cima alle
opzioni degli agricoltori del
Nord-Ovest. La leguminosa sta
infatti guadagnando terreno in
particolare nei secondi raccolti
dopo loietto, orzo e addirittura
frumento tenero, per gli interessanti vantaggi agronomici e
i prezzi sostenuti della granella. In linea generale è ipotizzato un aumento dei secondi raccolti di soia del 3-5%.
Diversi produttori sottolineano che inizieranno ad aumentare la superficie a soia per
sottostare alle prossime indicazioni Pac sulle rotazioni. Anche
in questo caso rimangono i
dubbi relativi alla disponibilità
di semente, perché le abbondanti piogge cadute durante la
raccolta 2013 hanno ridotto sia
la quantità che la qualità del
seme prodotto in Italia. A questo va associata la difficoltà di
approvvigionamento di seme
dall’estero, per la possibile pre-
Terra e Vita 15
OSSERVATORIO Intenzioni di semina in ripresa. Clima permettendo
La bietola rivede i 5omila ettari
DI GIANNI GNUDI O
ra si cominciano a fare gli scongiuri.
Le contrattazioni
della barbabietola da zucchero
sono andate bene. Nei tre bacini del Nord Italia di Eridania
Sadam (S. Quirico) e Coprob
(Minerbio e Pontelongo) gli
agricoltori hanno manifestato
la loro fiducia alla coltura e ora
si apprestano a seminare.
L’incognita è sempre quella, il clima. Nel 2013 molti sono stati scottati e le incessanti
piogge primaverili non hanno
permesso a diversi agricoltori
di entrare in campo per mesi.
I più tenaci hanno atteso fino ad aprile per seminare (con
risultati peraltro buoni per
l’eccezionalità della situazione), altri ben prima hanno modificato le loro scelte, virando
verso altre colture.
Quest’inizio 2014 sul fronte
contratti pare dare nuove certezze alla barbabietola.
Partiamo da S. Quirico (Pr),
zuccherificio di Eridania Sadam. Nel 2013 le piogge avevano dimezzato il plafond:
contrattazioni per 18mila ettari, semine in soli 9.300 ettari.
«Quest’anno – evidenzia la
Cgbi (Confederazione genera-
le bieticoltori italiani) – la superficie
complessivamente
confermata è pari a circa
15mila ettari. Un quantitativo
rilevante (quasi 2.500 ha) sarà
seminato nelle zone dell’ex
comprensorio di Casei Gerola
(Pv), della Romagna e della
Toscana. Aree in cui si è registrata una forte richiesta».
«In effetti – conferma Mario Bimbatti di Eridania Sadam – pensiamo di arrivare a
chiudere le contrattazioni attorno ai 17mila ettari. Se il clima ci aiuta la campagna parte
con i numeri giusti».
Il prezzo bietola in questo
comprensorio - riprende Cgbi
- sarà di 46 €/t a 16% di polarizzazione per il comprensorio
tradizionale e 45 €/t a 16% pol.
per le aree più lontane dallo
zuccherificio. Quotazioni interessanti, considerando anche i
cali di prezzo subiti dalle altre
colture».
Anche dai bacini Coprob
notizie positive. «La contrattazione – evidenzia il responsabile agronomico Marco Marani – sta procedendo bene sia in
Emilia-Romagna che in Veneto, le nostre aree chiave, e abbiamo richieste sufficientemente superiori alle possibilità di assegnazioni (vedi
quote). Stimiamo, se il tempo
si stabilizzerà, di poter disporre di superfici sufficienti al totale utilizzo dei due zuccherifici: indicativamente pensiamo di poter arrivare a circa
32mila ettari .
Nell’insieme, considerando anche i 4.500 ettari stimati
per le barbabietole autunnali
al Centro-Sud nel comprensorio di Termoli (Cb) dello Zuccherificio del Molise, il 2014
dovrebbe sancire il ritorno della coltura oltre i 50mila ettari.
Una soglia che viene vista
da molti operatori come il
punto oltre il quale non scendere per mantenere la filiera
competitiva anche dopo la fine
del regime delle quote zucche
ro, prevista nel 2017.
senza di ogm. Permane l’incertezza sui cereali autunno-vernini, in quanto i prolungati ristagni idrici che hanno
interessato buona parte delle
superfici investite, potrebbero
aver compromesso le coltivazioni in atto, rendendo necessaria la risemina.
Conferma, infine, le proprie
strategie Massimo Motti, agricoltore della provincia di Brescia, fedelissimo del mais. «La
coltura tiene e non si prevedono cali, perché è quella che garantisce risultati migliori. Il
95% del mais coltivato nel Bresciano è irriguo e l’irrigazione è
l’ago della bilancia per la coltura. La superficie rimarrà invariata per due motivi: le vacche
da latte e il biogas, perché il
silomais rimane la coltura ideale e ti ripaga dell’amido necessario. Insomma, nel Bresciano
problemi a fare reddito con il
mais non ce ne sono».
[ ATTUALITÀ ]
16 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
L’OPINIONE Fino a 15 €/t in più per il prodotto proveniente dall’Est. Lotti omogenei e (forse) più sicuri
Granoturco italiano giù, estero su
DI MASSIMO BATTISTI MAIS, QUOTAZIONI MEDIE (€/T)
TIPOLOGIA
D
ai 10 ai 15 €/t in più. A
tanto ammonta la maggiore quotazione del
granoturco estero, comunitario
e non comunitario, in confronto ai listini del prodotto made
in Italy registrati nell’ultima
settimana di gennaio sulle
principali piazze del nord Italia, Milano, Bologna, Mantova
e Verona.
Una conferma della prassi
consolidata negli ultimi tempi:
il granoturco che proviene dall’estero è sicuramente più apprezzato rispetto a quello che si
produce in Pianura Padana,
territorio agricolo che, per
l’elevata incidenza zootecnica,
consuma esattamente il doppio
del mais prodotto nelle province di riferimento.
Le varie quotazioni parlano
chiaro. La differenza, con sfumature di pochi euro fra le varie piazze, è più elevata (fino a
15 €/t) per il granoturco comunitario, di provenienza prevalentemente balcanica, ungherese e rumena e più ridotta (da
9 a 11 €/t) per il cereale non
comunitario, in particolare
ucraino. Fa storia a sé la borsa
merci della camera di commercio di Verona, che distingue solo fra granoturco nazionale e
prodotto estero, addirittura
con prezzo riferito ai porti marittimi dell’Adriatico per la
successiva spedizione all’interno del nord del Paese.
Differenze a scapito del
mais nazionale, non ben comprese dai produttori nostrani,
che anzi parlano talvolta di
MILANO
BOLOGNA
MANTOVA
VERONA
Nazionale
189,50
183,00
179,00
179,00
Comunitario
199,00
198,00
194,50
n.q.
Non comunitario
198,50
194,00
189,50
n.q.
Estero
“complotto” da parte delle
principali industrie mangimistiche (anche cooperative) e dai
grandi gruppi di allevatori di
suini e bovini presenti soprattutto fra le province di Brescia,
Mantova e Verona, che hanno
dato vita ad autentiche organizzazioni di produttori. Per
quale motivo, chiedono i nostri
cerealicoltori, un mangimista
sarebbe invogliato a preferire il
cereale estero, magari proveniente dalle lontane steppe dell’Ucraina, organizzare il trasporto via treno e via mare e
alla fine pagarlo di più di quello che si produce vicino, nemmeno a pochi chilometri dallo
stabilimento?
E come mai, in un Paese come l’Italia deficitario anche di
mais per uso zootecnico, è più
apprezzato il prodotto che viene importato, rispetto a quello
presente nei nostri campi e nei
centri di raccolta ed essicazione sparsi un po’ in tutta la Pianura Padana? Per cercare di
fornire risposte a tali domande,
viene in aiuto l’esperienza di
Opas, l’organizzazione di produttori di suini con sede a
Mantova, che associa suinicoltori in varie regioni d’Italia, per
un totale di oltre 400mila suini
commercializzati nel corso dell’ultimo anno, che da qualche
tempo si approvvigiona di
192,50
mais per conto dei soci direttamente dall’estero, in particolare dai Paesi dell’Est.
A quando pare il granoturco estero, comunitario o non
comunitario, fornirebbe maggiori garanzie dal punto di vista sanitario, in riferimento al
loro basso tenore di tossine. E
questo per merito del clima che
caratterizza le vaste pianure di
quei territori e grazie anche alle
produzioni ottenute con sementi ogm che, essendo resistenti o tolleranti alla piralide,
evitano successivi attacchi fungini alla pianta e alle cariossidi.
Inoltre, sempre a parere degli acquirenti, importare da
quelle aree geografiche significa trattare con uno, massimo
due interlocutori, che organizzano la raccolta, l’accentramento e parte del trasporto
verso l’Europa comunitaria,
garantendo la fornitura di lotti
di alcune decine di migliaia di
quintali di cereale, caratterizzati da elevata omogeneità nei
parametri qualitativi e nutrizionali. E quest’ultimo punto, a
detta dei mangimisti, è fondamentale per produrre formulazioni omogenee di mangimi
durante tutto l’arco dell’anno.
Detto questo, saremmo indotti a concludere che il mais
nazionale è dal punto di vista
sanitario meno sicuro, viste le
ultime vicende legate alle
aflatossine e che i piccoli lotti
di alcune centinai di quintali
o, nelle migliori delle ipotesi,
di qualche migliaio di quintali di granella, interessano forse oramai i singoli allevatori,
in quanto non idonei a fornire
flussi continui e omogenei all’industria mangimistica o comunque a una domanda organizzata. Su quest’ultimo
punto, potremmo anche concordare. Ai maiscoltori padani
non resta che organizzarsi altrettanto razionalmente, costituendo organizzazioni di prodotto che possono far fronte
meglio alle richieste di ingenti
quantitativi. E forse sarebbe
l’occasione per migliorare anche altri espetti commerciali
come gli acquisti di mezzi tecnici, la fase di raccolta, la tracciabilità del prodotto e vendita
del cereale.
Rimaniamo perplessi sul primo fattore, ovvero l’assenza o
quasi di tossine nel mais che si
produce in Ucraina, Ungheria o
Romania. Forse varrebbe la pena approfondire, con appropriate analisi di laboratorio. Ma
quello che non possiamo non
sottolineare è il fatto che in un
paese come il nostro che importa il 50% del mais utilizzato a
fini zootecnici, la filiera ogm
free è ormai una pura chimera.
[ ATTUALITÀ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 17
TRANSGENICO I ministri Ue non decidono sul mais 1507 e rimpallano alla Commissione legalmente obbligata
Gli ogm nella palude elettorale
Marchesini
DI FEDERICA LEVI (DuPont Pioneer):
V
a in scena un nuovo capitolo della saga ogm in
salsa europea: dopo che
lo scorso 11 febbraio il Consiglio
Ue non è riuscito ad esprimere
un parere qualificato sull’autorizzazione alla coltivazione del
mais Pioneer 1507, la palla torna
nelle mani della Commissione,
“legalmente obbligata” a dare il
via libera, ma fortemente intenzionata a restituire la patata bollente agli Stati membri, questa
volta in forma definitiva.
Per orientarsi in questo caos
di rimpalli occorre fare un passo
indietro: tutto inizia tredici anni
fa, quando la Pioneer Hi Breed
chiede all’Unione europea l’autorizzazione per la commercializzazione del mais transgenico
resistente alla piralide e ad altri
lepidotteri; arrivano sei pareri
positivi dell’Efsa, ma non giunge alcuna risposta. L’azienda
chiama così in soccorso la Corte
di Giustizia europea che lo scorso settembre condanna la Commissione per inadempienza, obbligandola a procedere nell’iter
DIFFUSIONE
Coltivati
o importati
decisionale entro il termine del
12 febbraio. Un giorno prima
della scadenza, il Consiglio europeo tenta di affrontare la questione, ma rimane impantanato
nella palude della maggioranza
“qualificata”: non bastano infatti i “no” di 19 Stati membri, tra
cui l’Italia, per bloccare la decisione, che torna così dalla Commissione, questa volta intenzionata a dare il proprio benestare,
nonostante la pioggia di proteste di associazioni ambientaliste
e agricole, ma soprattutto della
richiesta formale di 12 Paesi
membri, tra cui l’Italia, di ritirare la proposta.
La fermezza dell’Esecutivo
nasconde in realtà altro: la nondecisione sarebbe infatti l’occasione d’oro per chiudere finalmente la partita della revisione
della direttiva sugli ogm, arenata dal 2010, che attribuisce a ciascun Paese la libertà di scegliere
anche in base a considerazioni
di natura socio-economica e non
solo scientifica. Con le elezioni
europee alle porte e una larga
I
«L’obiettivo è
l’approvazione
definitiva immediata»
parte dei cittadini contrari al
biotech nei campi, la mancata
risoluzione della vicenda del
mais 1507 rischia infatti di allargare le fila degli euro-scettici e
trasformarsi in un boomerang
politico.
«Per noi il rammarico più
grande è che si sia approfittato
nuovamente dell’occasione per
iper-politicizzare un tema che di
politico non dovrebbe avere
niente» spiega Paolo Marchesini, responsabile delle relazioni
istituzionali per il Sud Europa di
Pioneer. L’azienda, assicura, sta
vivendo questi giorni in maniera «rilassata, serena. Con le dovute precauzioni, visto che sono
passati più di 12 anni, ci aspettiamo una risposta nell’arco di
giorni, settimane, non certo di
mesi. L’obiettivo commerciale è
n Europa sono cinque i paesi che coltivano ogm (organismi geneticamente modificati) per un totale di 129mila ha: capofila la Spagna,
con 116mila ha, seguita da Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e
Romania.
Otto, invece, le nazioni che hanno introdotto la clausola di salvaguardia per impedirne la coltivazione: Francia, Germania, Lussemburgo,
Ungheria, Grecia, Bulgaria, Polonia, Austria. Attualmente soltanto un ogm ha ottenuto l’approvazione per la coltivazione sul territorio Ue: si tratta del mais Mon810 della Monsanto, approvato nel
1998. A dicembre del 2013 è stata invece bocciata, per un vizio procedurale, l’autorizzazione
della patata Amflora della Basf.
Sono invece ben 46 i prodotti ogm approvati per l’importazione. La maggior parte destinata
all'uso di mangimi animali.
F.L.
l’annata 2015. Intanto stiamo a
guardare come evolve questo
ennesimo teatrino, che fa riflettere amaramente sull’incapacità
politica dell’Ue di assumere delle decisioni».
Non solo: per Marchesini la
questione travalica anche questo confine: «la domanda di fondo è: l’innovazione, in qualunque campo, ha ancora spazio in
Europa o no?». Sulla nazionalizzazione della decisione il responsabile di Pioneer si dice
cauto: «Anzitutto ricordiamo
che siamo arrivati fino a questo
punto a causa di scelte o non
scelte degli stati membri. Ad
ogni modo non siamo contrari a
priori a una nazionalizzazione
delle decisioni, anche perché,
come ogni società, siamo interessati ad entrare in quei mercati
in cui c’è positiva accoglienza.
L’importante però è che questo
processo segua criteri di definizione quantomeno oggettivi e
non morali o etici».
Insomma la saga non sembra
intenzionata a concludersi: se ne
riparlerà molto probabilmente
in estate, dopo il voto europeo di
fine maggio. Entro quella data i
28 membri dell’Ue potrebbero
presentarsi con un messaggio
più chiaro sul biotech, per non
perdere o per intercettare qualche elettore in più.
18
[ ATTUALITÀ ]
Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
ESTERI Rispetto al 2012 le vendite complessive in Ue sono scese a 178mila unità, in calo del 6,3%
Francia regina dei trattori europei
Nel 2013 il mercato
DI FRANCESCO BARTOLOZZI transalpino ha
Q
uello del Vecchio
Continente rimane sì
uno dei mercati più
importanti per il
mondo dei trattori, ma bisogna
riconoscere che negli ultimi
anni fa fatica a risalire e le oltre
200mila unità del 2007 e 2008
sono un ricordo lontano.
E così anche il 2013 si è
chiuso a quota 178mila unità,
in calo del 5% rispetto al 2012.
Va anche sottolineato che, come scrivevamo due anni fa,
quello europeo si conferma un
mercato a due velocità, perché
in particolare la locomotiva
francese continua a tirare e
quella tedesca si mantiene co-
munque su ottimi livelli.
Analizzando un po’ più in
dettaglio l’andamento del
mercato, molti paesi hanno registrato negli ultimi mesi del
2013 un vero e proprio boom,
dopo aver navigato per buona
parte dell’anno su livelli decisamente negativi. Partiamo
proprio dalla Francia, che ha
chiuso con oltre 38.000 immatricolazioni e si segnala come
primo mercato europeo dei
trattori. Un premio per l’andamento straordinario durante
praticamente tutto il corso dell’anno. Per quanto riguarda la
Germania, oltre a cedere lo
scettro ai transalpini, chiude la
messo a segno una
crescita notevole
(+11%), superando
quello tedesco
stagione praticamente invariata (36.249 trattori contro i
36.264 del 2012). L’Italia, grazie a uno straordinario crescendo negli ultimi tre mesi,
limita il calo a un -1,7% e chiude con 19.017 trattori immatricolati. Ma è solo una magra
consolazione, perché l’atomosfera che regna nel nostro pae-
se è tutt’altro che positiva. Il
Regno Unito chiude come
mercato con il calo più pesante
di immatricolazioni (-10,4% in
virtù dei 12.498 trattori venduti), mentre la Spagna, con un
rush finale dettato soprattutto
da contributi e vendite di trattori con motori in scadenza di
emissioni, ha chiuso l’anno in
positivo, dopo essere stata in
negativo per 11 mesi consecutivi (+2,7% grazie a 8.860 trattori immatricolati). Boom finale anche per l’Austria, dove si
è registrato addirittura un
+53,2% nel mese di dicembre,
che limita a un non disastroso
-3,5% il consuntivo 2013 gra-
TAB. 1 - QUOTE DI MERCATO (%) DEI PRINCIPALI MARCHI NEI DIVERSI PAESI EUROPEI
ITALIA
FRANCIA
GERMANIA
POLONIA
REGNO UNITO*
SPAGNA
AUSTRIA
23,4
10,7
9,5
8,7
4,5
4,2
3,8
3,0
2,5
3,6
2,7
1,3
0,7
21,4 (A)
19.017
17,2
20,3
2,0
1,2
9,8
5,1
11,0
12,8
3,9
10,1
1,8
4,9
0,1
37.666
7,0
21,3
1,9 (1)
0,5
17,3
10,5
4,2
8,0
5,0
7,7 (2)
0,6
2,1
13,9
36.248
17,6
16,3
0,9
1,7
1,0
1,2
6,0
3,2
4,1
4,0
7,5
1,9
2,2
32,4
15.038
18,0
30,6
3,4 (3)
1,1
4,1
12,8 (4)
6,2
4,5
8,0 (2)
2,2
3,8
29,5
13.951
18,2
28,9
4,4
4,3
2,0
5,6
5,1
5,7
2,5
6,3
7,4
1,1
1,6
6,9
8.860
14,7
15,5
3,4
0,8
0,5
10,3
7,2
8,2
2,2
1,7
2,2
1,7
2,2
29,4 (B)
7.200
MARCHIO
New Holland
John Deere
Same
Landini
Lamborghini
Fendt
Deutz-Fahr
Massey Ferguson
Claas
Kubota
Case IH
McCormick
Valtra
Altri
Totali
In rosso il dato relativo alla miglior quota mercato del marchio nei vari paesi
*dati 2012 - (1) con Lamborghini - (2) con Steyr - (3) con Challenger - (4) con Deutz-Fahr - (5) con Hurlimann
(A) Sul mercato italiano quote rilevanti sono detenute in particolare da Antonio Carraro (8,2%), Goldoni (5,5%), Bcs (4,7%) e Valpadana (1,5%) - (B) in Austria il leader di mercato
Fonti: Vdma, Matériel agricole, Aea, Ansemat, Statistik Austria, A Bolsa Mia, Stregi Företagsutveckling, Bedre Gardsrift, Schweizer Landtechnik, Maskinbladet, Kmetovalec.
[ ATTUALITÀ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
VENDITE (N°) TRATTORI IN EUROPA
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
Francia
Regno Unito
2007
2008
Germania
Spagna
2009
zie ai 7.200 trattori immatricolati.
I MARCHI IN EVIDENZA
Entrando come sempre nel
dettaglio, il mercato francese
ha messo a segno incrementi
notevoli in tutti i segmenti di
potenza sopra i 150 cavalli, dal
+21,8% del comparto 150-199
cv al +54,2% di quello sopra i
300 cv. Chiude bene anche il
comparto dei trattori da vigneto-frutteto, con un +11,2% in
linea con il mercato dei trattori
2010
Italia
Austria
2011
2012
standard. A livello di marchi
John Deere e New Holland occupano i primi due gradini del
podio. Andamento diverso invece in Germania, dove si conferma che ad aumentare è soprattutto la bassa potenza, con
il +7,9% del segmento fino a 50
cavalli. Discreta performance
anche della media potenza,
con il +3,6% de segmento 101150 cv, mentre segna il passo
l’alta potenza, con il sopra i 150
cavalli che registra un pesante
-6,3%. John Deere vince la sfi-
19
TOTALE TRATTORI UE
Polonia
Svezia
2013
Terra e Vita
2007
2008
2010
2009
2007
2008
2010
2009
205.271
210.504
167.517
184.379
205.271 210.504 184.379 167.517
2013
2011
2012
2013
2011
2012
178.000
190.809
Fonte:Cema
Cema
190.809 190.000
190.000 178.000 Fonte:
da con Fendt per quanto riguarda i marchi. Per quanto riguarda l’Italia, a livello di singoli marchi New Holland si
conferma leader di mercato,
seguita da John Deere che allunga su Same rispetto al 2012.
Per quanto riguarda la Spagna,
l’anno si chiude con la “vittoria” di John Deere (28,9%), seguita da New Holland (18,2%),
mentre in Austria si aggiudica
il gradino più alto del podio il
marchio di casa Lindner
(18,4%), seguita da John Deere
(15,5%) a sua volta tallonata da
New Holland (14,7%).
Chiudiamo con un breve
accenno su come è iniziato il
2014 nei mercati dove sono già
disponibili i dati. Nel mese di
gennaio domina il segno negativo: la Francia registra un calo
del 32,2% (fisiologico, verrebbe da dire, visto l’eccellente
2013), mentre Regno Unito e
Austria si limitano rispettivamente a un -3,1% e -3,3%. In
controtendenza la Spagna, con
un roboante +25,8%.
PORTOGALLO
NORVEGIA
SVEZIA
FINLANDIA
DANIMARCA
BELGIO
SVIZZERA
SLOVENIA
LITUANIA
18,2
12,6
6,6
n.d.
3,8
1,6
7,0
4,7
0,5
10,2
2,1
3,0
1,7
28,0
4.938
14,8
28,1
0,3
0,1
5,4
4,0
15,4
3,9
6,7
1,5
14,8
5,0
3.810
11,6
21,0
0,6
5,8
2,1
13,9
4,8
8,5
0,8
22,7
8,2
3.425
11,6
15,8
4,0
1,6
10,1
5,3
43,8
7,8
2.556
22,0
20,1
0,2
0,2
0,4
9,9
3,7
13,1
4,1
0,4
14,9
7,5
3,5
2.498
25,9
20,4
1,1
0,9
1,1
9,6
11,5
7,9
4,3
1,4
9,6
0,5
2,0
3,8
2.162
15,7
14,3
6,7 (5)
0,6
13,3
8,9
6,3
4,9
2,4
3,6
1,2
2,2
26,6
2.070
7,4
15,4
0,2
2,0
2,0
2,6
1,5
0,3
6,5
3,5
58,6 (C)
1.867
16,7
15,2
5,6
4,1
3,6
3,5
6,6
0,3
3,1
1,7
0,9
2,5
0,7
35,0 (D)
1.837
è Steyr con il 18,4%, mentre Lindner è al 10,8% - (C) In Lituania il leader di mercato è MTZ con il 25,1%. (D) In Slovenia Steyr ha una rilevante quota di mercato, il 5,7%.
[ ATTUALITÀ ]
20 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
FRUTTICOLTURA In tutto il mondo arrivano nuove proposte. Attesi ampi spazi commerciali
Kiwi, rilancio dei cloni a polpa gialla
DI MARIO PARISI G3-SunGold,
la più promettente
delle cultivar a polpa gialla.
L
a coltivazione del kiwi, in
Emilia-Romagna come nel
resto del mondo, vive una
situazione controversa: da un lato, i timori di infezione di Psa
(purtroppo ancora molto concreti) frenano da qualche anno il rinnovamento varietale con inevitabili conseguenze sulla costanza
di produzione degli impianti
(che invecchiano) e sulla qualità
dei frutti. Dall’altro, dopo anni di
monocoltura o quasi, proliferano
le nuove proposte: in tutto il
mondo nuovi cloni a polpa verde, gialla o arrossata destano la
curiosità di vivaisti, tecnici e coltivatori. Ne parliamo con Ugo
Palara, responsabile ufficio tecnico Agrintesa.
«Il mercato – afferma Palara –
ha ampiamente dimostrato di
cercare l’innovazione di prodotto e di essere disposto a pagarla
piuttosto bene; in questa direzio-
INVESTIMENTI
Nuove varietà
Occhio ai test
ne si sono mossi, di conseguenza, breeder e ricercatori internazionali. Le varietà a polpa gialla(appartenenti alla specie A.
chinensis) sono considerate una
concreta e importante realtà,
quella che nei prossimi anni avrà
il maggior sviluppo, accreditata
di ampio spazio commerciale
per almeno un decennio». In
campagna stanno suscitando interesse (Psa a parte) per l’elevato
valore della plv garantita fino ad
oggi. A livello produttivo e commerciale si sono sviluppate solo
Hort 16A-Zespri Gold®, Jintao e
Soreli; la prima sembra destinata a scomparire dalla scena per
N
on avventurarsi in scelte azzardate e prive della necessaria valutazione preventiva. È il
consiglio di Palara: «Prima di introdurre nuove varietà servono
lunghi e ripetuti test di controllo
della loro effettiva adattabilità pedo-climatica, della costanza dei caratteri produttivi e, soprattutto, della capacità
dei frutti di soddisfare elevati standard qualitativi e lunghi
processi post-raccolta». Agrintesa, attraverso l’Ufficio Tecnico, intende affiancare i soci per la ripresa degli investimenti nel settore del kiwi. Il progetto prevede la propagazione controllata (micropropagazione, ambientamento in
aree protette e lontane da impianti commerciali di actinidia,
innesto con varietà verdi o gialle di provenienza controllata)
e l’assistenza ai frutticoltori nelle scelte impiantistiche per
le varietà che la cooperativa intende sviluppare. M.P.
l’elevata sensibilità alla batteriosi; Jintao, commercializzata dal
Consorzio Kiwigold con il nome
Jingold®, è abbastanza sensibile a
Psa, ma, se l’agricoltore è attento
nella conduzione agronomica e
fitoiatrica del frutteto, può fornire risultati interessanti. Soreli,
dapprima diffusa liberamente,
ma oggi controllata dal gruppo
sudafricano Biogold International, ha un buon comportamento
agronomico, è precoce, ma ha
forti lacune qualitative e conservabilità poco prolungata, un limite non indifferente in un mercato che ha ottiche di lungo periodo e si muove su distanze di
medio e lungo raggio. «Per questo Agrintesa preferisce puntare
solo sui cloni proposti dai gruppi
commerciali
Zespri®
e
Kiwigold®, in continuità con i
progetti di esclusività in corso».
La recente Gold 3, o G3, distribuita come SunGold®, deriva
dal programma di ricerca di Zespri e Plant&Food Research in
Nuova Zelanda e dovrà sostituire Hort 16A perché finora ha manifestato minore suscettibilità a
Psa; ha un ciclo produttivo più
corto di Hort 16A, almeno nella
zona di Latina dove già esistono
impianti in produzione. Molto
elevate le performances di produttività e conservabilità, ma anche
gli aspetti morfo-qualitativi del
frutto. Agrintesa è convinta che,
grazie alla discreta tolleranza alla batteriosi, simile a quella di
Hayward (quindi accettabile), si
possa ipotizzare un’accelerazione dei nuovi investimenti giungendo in 2-3 anni a ultimare il
piano di 200 ha previsto nell’accordo con il gruppo Zespri.
«Nel panorama delle cultivar
a polpa gialla – ricorda Palara – si
sono affacciate anche altre varietà che saranno presto oggetto di
sperimentazione. Fra queste Dorì, introdotta congiuntamente
dalle Università di Bologna e
Udine con la sigla AC 1536, i cui
diritti di sfruttamento sono stati
acquisiti da Summerfruit®. È accreditata di elevati standard qualitativi, ma sono ancora scarse le
informazioni sulla tenuta postraccolta. Tra le tre nuove cultivar
presentate di recente da
Kiwigold®, Jinyan ha frutti con
polpa giallo-brillante, epidermide glabra e calibro elevato; germogliamento, fioritura e raccolta
sono anticipati rispetto ad
Hayward, pur mantenendo discreta tolleranza alle basse temperature invernali».
Infine, vi è il progetto di ricerca genetico-varietale coordinato
dalla società New Plant, cui
Agrintesa aderisce attraverso
Apo Conerpo; da alcuni anni è
attivo un programma per ottenere nuove varietà di elevata qualità; il lavoro fa capo alle Università di Bologna e Udine e ha generato, tra l’altro, alcune selezioni
avanzate a polpa gialla con pregevoli caratteristiche agronomiche e organolettiche.
[ ATTUALITÀ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 21
TERRITORIO La proposta aggiornata al 2014 è di 3.383 interventi per quasi 8 miliardi di euro
Rischio idrogeologico, il pian0 Anbi
DI FEDERICA LEVI In dieci anni
il cemento
I
l copione si ripete invariato
da anni: il maltempo colpisce, il territorio si sbriciola,
si contano i danni, a volte si
piangono i morti, ci si indigna,
si promette e poi, inevitabilmente, si dimentica.
Del resto il nostro è un territorio fragile, reso ancora più
vulnerabile dalla mano dell’uomo e dagli eventi climatici estremi che sembrano ripetersi con
sempre maggiore costanza: dal
2002 a oggi si sono registrate circa 2000 alluvioni, che hanno
causato la perdita di 293 vite
umane e danni per miliardi di
euro. Ancora: il 68,9% dei comuni italiani è a forte rischio idrogeologico, 6 milioni di cittadini
vivono in aree considerate molto rischiose, 22 milioni in aree
mediamente rischiose. Il pericolo non risparmia gli edifici pubblici: si calcola che 6.251 scuole e
547 ospedali sorgano su terreni
non sicuri.
Eppure questi numeri, denuncia il presidente dell’Anbi
(Associazione nazionale consor-
si è mangiato
244 mila ha,
spesso agricoli
zi di bonifica), Massimo Gargano, non sembrano essere stati
sufficienti per prendere dei
provvedimenti, anzi: «si continua a costruire anche dove non
si dovrebbe, basti pensare che
ogni giorno vengono edificati
668 ettari di terra, un’area equivalente a 96 campi di calcio. Così
in dieci anni il cemento si è mangiato 244 mila ettari, spesso e volentieri strappati all’agricoltura,
vero presidio del territorio».
L’associazione anche quest’anno ha presentato un piano
di interventi, molti dei quali immediatamente cantierabili, per
la riduzione del rischio idrogeologico. «Non possiamo rassegnarci, perché non ci troviamo
di fronte all’inevitabile. Però a
questo punto un’azione seria di
messa in sicurezza non è più
procrastinabile». Anche perché,
più si continua a rimandare, più
gli interventi da fare lievitano e
con essi il conto da pagare: il
piano del 2010 prospettava
1.365 azioni per una spesa di 4,1
miliardi; nel 2011 si è saliti a
2.519 azioni per 5,7 miliardi, nel
2012 a 2.949 per 6,8 miliardi, nel
2013 a 3.342 per 7,4 miliardi. La
proposta aggiornata al 2014 è di
3,383 interventi per quasi 8 miliardi di euro.
Si tratta per lo più di opere di
manutenzione straordinaria e
CONSUMO SUOLO AGRICOLO
REGIONE
Piemonte
SAU
SUPERFICIE
CENSIMENTO
HA
1990 (HA)
%
SAU
CENSIMENTO
2000 (HA)
%
SAU
CENSIMENTO
2010 (HA)
%
2.539.894
44
1.068.873
42
1.048.350
41,28
1.120.250
Valle d’Aosta
326.226
96.594
30
71.120
22
55.384
16,98
Lombardia
2.385.855
1.104.278
46
1.039.592
44
984.871
41,28
Liguria
541.797
92.483
17
63.835
12
43.033
7,94
Trentino-A.A.
1.361.831
422.373
31
414.116
30
380.503
27,94
Veneto
1.836.456
881.267
48
851.276
46
806.319
43,91
219.910
28,03
Friuli-VG
784.413
256.855
33
237.970
30
Emilia-Rom
2.212.318
1.232.220
56
1.129.318
51
Toscana
2.299.248
927.568
40
855.806
37
755.295
32,85
Umbria
845.604
396.185
47
366.452
43
327.868
38,77
Marche
969.342
549.143
57
492.596
51
473.064
48,8
Lazio
1.720.274
834.151
49
721.051
42
648.473
37,7
Abruzzo
1.079.413
521.083
48
431.081
39,94
449.989
41,69
1.066.773 48,22
Molise
443.764
250.693
56
214.626
48,36
196.528
44,29
Campania
1.359.533
662.209
49
586.060
43,11
547.465
40,27
Puglia
1.935.725
1.453.865
75
1.247.578
64,45 1.280.876
66,17
Basilicata
999.227
624.134
62
537.533
53,79
512.281
51,27
Calabria
1.508.032
663.418
44
554.849
36,79
551.405
36,56
Sicilia
2.570.723
1.598.901
62
1.279.718
49,78
1.384.043
53,84
Sardegna
2.408.989
1.358.229
56
1.019.958
42,34
1.152.756
47,85
TOTALE
30.128.664 15.045.900
50
13.183.408 43,76 12.885.186 42,77
Fonte: Elaborazione Anbi su dati censimento agricoltura
adeguamento di impianti idrovori, reti di scolo, canali e altre
infrastrutture che concorrono alla gestione idrica e alla difesa del
suolo. «La nostra è una proposta
concreta, operativa, che affronta
il tema anche sotto il profilo economico. Le risorse ci sono, si possono reperire da più fonti, anche
dalla Pac. La verità è che i soldi
per coprire le emergenze si sono
trovati, quelli per prevenire no».
Secondo dati presentati dall’Anbi dal 2002 al 2012 sono stati
stanziati 2,98 miliardi di euro a
seguito della dichiarazioni dello
stato di calamità. Nel 2010 furono messi a disposizione 2 miliardi di euro, poi riconfermati
negli anni seguenti, per rispondere al dissesto idrogeologico:
«di quella cifra – denuncia Gargano – si è speso appena il 4%,
equivalente ai compensi e ai costi delle gestioni commissariate». Insomma il punto, per l’Anbi, è che manca la volontà di
affrontare realmente la questione. «Il nostro è un appello: non
c’è più tempo. Chiediamo alle
istituzioni di realizzare con noi,
con l’Anci e con le organizzazioni professionali un patto serio
per la prevenzione. Del resto è
proprio sulla ricchezza del nostro territorio che dobbiamo
puntare se vogliamo far ripartire questo Paese».
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
22 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Vendita all’aperto di ortofrutta
Stop dalla Cassazione
Perché ritiene che si trovi “in cattivo stato di conservazione”
DI MASSIMO DAMOCLE L
a vendita all’aperto di frutta e verdura non sarà più possibile in
quanto si configura l’ipotesi di reato previsto dalla L. 283/62 in materia di
disciplina igienica della produzione e
della vendita delle sostanze alimentari e
delle bevande.
A un fruttivendolo di Pomigliano
d’Arco (Na) è stata infatti inflitta una
condanna dal Tribunale di Nola per aver
esposto per strada tre cassette di frutta e
verdura in cattivo stato di conservazione. In effetti la frutta e verdura non era in
cattivo stato di conservazione ma era solo esposta lungo la strada, per cui rischiava di inquinarsi per effetto dello
smog e dei gas di scarico.
Il fruttivendolo era quindi ricorso in
Cassazione per richiedere l’annullamento della sentenza in quanto, a suo dire, la
frutta e verdura esposta non era in cattivo stato di conservazione al momento
della contestazione e quindi non poteva
INPS
Le regole per i
prepensionamenti
configurarsi l’ipotesi di reato prevista
dalla L. 283/62, senza quindi considerare la presenza di segni evidenti della cattiva conservazione o l’inosservanza di
particolari prescrizioni finalizzate alla
preservazione delle sostanze alimentari.
Il tribunale di Nola, secondo la Cassazione, ha invece correttamente affermato
che “la messa in commercio di frutta al-
L’
Inps con il messaggio
n. 1653/2014 ha fornito
indicazioni riguardo la
possibilità offerta ai dipendenti
di aziende private di andare in
prepensionamento se mancano
4 anni al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Tale opportunità, prevista dalla cosiddetta “riforma Fornero”, è rivolta ai dipendenti di aziende che pagano i contributi all’Inps con esclusione delle ex gestioni Inpdap e ex
Enpals. I dipendenti devono appartenere ad aziende che hanno in organico, mediamente, più di 15 dipendenti e che presentano situazioni di eccedenza di personale, a seguito di
accordi tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali più
rappresentative a livello aziendale.
l’aperto ed esposta agli
agenti inquinanti costituisca una violazione dell’obbligo di assicurare
l’idonea conservazione
delle sostanze alimentari”: nel caso in esame, si
ricorda nella sentenza,
“tre cassette di verdura
erano esposte all’aperto e,
pertanto, a contatto con
agenti atmosferici e gas di
scarico dei veicoli in transito” e la verdura “era
esposta per la vendita sul marciapiede antistante l’esercizio commerciale”.
“Il cattivo stato di conservazione dell’alimento – si legge ancora nella sentenza –
può assumere rilievo anche per il solo fatto
dell’obiettivo insudiciamento della sola confezione, conseguente alla sua custodia in locali sporchi e quindi igienicamente inidonei
alla conservazione, ed é configurabile anche
Nel testo degli accordi deve evidenziarsi l’impegno da
parte del datore di lavoro di:
- corrispondere ai lavoratori una prestazione il cui importo risulti essere pari al trattamento di pensione che, secondo le
attuali norme, spetterebbe al lavoratore;
- pagare all’Inps i contributi dovuti fino al raggiungimento dei requisiti minimi per ottenere la pensione.
L’inps ha chiarito che la domanda deve essere inviata dai
datori di lavoro sfruttando la funzionalità telematica “contatti” dal fascicolo aziendale andando poi a selezionare nel campo “oggetto” la denominazione “Esodi lavoratori prossimi a
pensione”. La domanda dovrà essere inviata, utilizzando il
modello SC/77, presso la sede Inps dove il lavoratore assolve
agli obblighi contributivi. I datori di lavoro devono presentare la domanda preliminare almeno 90 giorni prima dalla data
n. 8/2014
22 febbraio 2014
nel caso di condizioni igieniche precarie .
La sentenza è stata criticata dalla
Coldiretti che la considera una grave limitazione alle vendite dirette effettuate
direttamente dagli agricoltori e che in
moltissimi casi si svolgono in mercatini
all’aperto sulla pubblica strada. Anche
moltissimi mercati rionali, nelle piccole e
grandi città, sono effettuati all’aperto con
esposizione della frutta e verdura sulla
strada. L’unica differenza con il caso portato all’esame dei supremi giudici è che i
mercati all’aperto si svolgono in aree sottratte momentaneamente al traffico veicolare e quindi ai maggiori pericoli di
contaminazione e di insudiciamente, ma
pur sempre molto prossime a strade ove
la circolazione veicolare si svolge regolarmente. Ma ciò potrebbe non essere
sufficiente per evitare un pesante contestazione penale con sanzioni pecuniarie
e restrittive della libertà personale.
La sentenza viene considerata quindi
come un chiaro invito rivolto ai consumatori a fare i loro acquisti di frutta e
verdura nei supermercati dove però è
più difficile che i prodotti provengano
dal territorio circostante e siano quindi a
chilometro zero, ma abbiano invece percorso parecchi chilometri.
«L’obiettivo - sottolinea ancora la
Coldiretti - deve essere quello di rimuovere le cause dell’inquinamento nelle città e non certo quello di ostacolare il consumo di cibi sani come l’ortofrutta che
sono necessari per la salute di tutti». di ingresso nella prestazione del primo
lavoratore interessato all’esodo.
Nel caso dei dirigenti le organizzazioni sindacali che potranno stipulare
l’accordo sono soltanto quelle che hanno firmato il contratto collettivo di categoria, a prescindere dalla rappresentatività all’interno della stessa azienda.
Altro documento importante di cui
deve essere in possesso il datore di lavoro e che deve conservare è la delega al
trattamento dei dati contributivi e previdenziali che deve rilasciare ogni lavoratore interessato al prepensionamento.
Giulio d Imperio
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
LAVORO NERO
Inasprite
le sanzioni
D
Terra e Vita 23
al 24 dicembre scorso sono entrate in
vigore norme punitive ancora più pesanti per le casistiche legate al lavoro
irregolare. In particolare, il Dl. n. 145/2013, c.d.
Decreto destinazione Italia (GU n. 300/13),
contempla l’aumento degli importi delle sanzioni relative all’impiego di lavoratori “in nero”, alla violazione delle disposizioni in materia di durata media dell’orario di lavoro, di riposi giornalieri
e settimanali, nonché un aumento delle “somme aggiuntive” da versare per
la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Secondo il Ministero i nuovi importi da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (pari ora ad € 1.950
nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e ad € 3.250 nelle ipotesi di
sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e
della sicurezza sul lavoro) - in quanto mere “somme aggiuntive” - trovano
applicazione in relazione alle richieste di revoca del provvedimento effettuate dal 24 dicembre scorso, anche se riferite a condotte poste in essere
prima di tale data. Relativamente alle violazioni in materia di impiego di
lavoratori “in nero”, di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali poste in essere dal 24 dicembre, si ritiene opportuno che la
notificazione dei relativi verbali venga effettuata dopo la conversione in
legge del Dl. n. 145/13. Solo successivamente alla definitiva efficacia della
disposizione contenuta nell’art. 14 del Dl. sarà infatti possibile commisurare con certezza i relativi importi sanzionatori.
Le medesime violazioni in materia di impiego di lavoratori “in nero”, di
durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali poste
in essere prima del 24 dicembre saranno invece soggette alla disciplina
sanzionatoria già prevista prima dell’intervento del Dl. n. 145/2013. Riassumendo quindi:
- l’importo delle sanzioni amministrative connesse all’impiego di lavoratori “in nero” (c.d. Maxisanzione) di cui all’art. 3 del Dl. n. 12/2002 è
aumentato del 30%. Le relative sanzioni, che andavano da 1.500 a 12.000 €
per ciascun lavoratore irregolare passano, rispettivamente, a 1.950 e a
15.600 €. In caso di “ravvedimento operoso”, e ciò in caso di denuncia
spontanea del lavoratore in nero prima di ogni accertamento, la sanzione
che andava da 1.000 a 8.000 € per ciascun lavoratore irregolare passa,
rispettivamente, a 1.300 e a 10.400 €. In tali ipotesi, la norma esclude la
procedura di diffida di cui all’art. 13 del Dlgs. n. 124/2004;
- l’importo delle somme aggiuntive da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14, c. 4
lett. c, del Dlgs. n. 81/2008 è aumentato del 30%. I relativi importi quindi
passano da 1.500 a 1.950 € nell’ipotesi di sospensione per lavoro irregolare, e
da 2.500 a 3.250 € nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni
in materia di sicurezza;
- le sanzioni previste per la violazione dell’art. 4, c. 2 (durata media
dell’orario di lavoro), dell’art. 7, c. 1 (riposi giornalieri), e dell’art. 9, c. 1,
(riposi settimanali) del Dlgs. n. 66/2003, sono decuplicate.
Si sottolinea poi che l’art. 11 del Dl. riconosce un diritto di prelazione alle
società cooperative costituite dai lavoratori dipendenti delle imprese sottoposte a procedure concorsuali (fallimento, concordato preventivo o amministrazione straordinaria) in caso di affitto o di vendita di aziende, rami
Massimo Mazzanti
d’azienda o complessi di beni e contratti.
24 Terra e Vita
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Affitto fondi, entro il 2 marzo
la registrazione cumulativa
Agevolati i contratti verbali o per scrittura privata non autenticata
DI CORRADO FUSAI RICHIESTA
Registrazione
e versamento
I
l modello da compilare, ancora per
questa volta, può essere il “Modello
69”, il cui utilizzo è ancora ammesso
sino al prossimo 31 marzo 2014. In alternativa, e comunque nei prossimi anni, sarà necessario servirsi del nuovo “Modello RLI”,
utilizzabile dal 3 febbraio.
La già citata circolare n. 36 del 1999 contiene alcune avvertenze
specifiche riferite alla compilazione dei singoli quadri nei casi di
denuncia cumulativa annuale dei contratti in questione. La denuncia
annuale cumulativa può essere effettuata anche per via telematica,
secondo le indicazioni contenute nel Provvedimento dell’agenzia delle Entrate dell’8 febbraio 2005.
Per la compilazione dell’attestazione di pagamento (mod. F23), il
codice di causale da utilizzare è “RP” ed il codice tributo è “108T”.
C.F.
rispettivo pattuito e la durata del contratto.
Questa possibilità costituisce una alternativa alla regola generale per cui i
contratti d’affitto di beni immobili (ivi
Foto Concorso Fata 2005 di Samanta Vivoli
E
ntro il mese di febbraio di ogni
anno è possibile effettuare la registrazione cumulativa di tutti i
contratti d’affitto di fondi rustici stipulati nell’anno precedente in forma verbale
o per scrittura privata non autenticata,
secondo quanto previsto dalla L. n.
448/98, art. 7, co. 8, che ha introdotto il
co. 3-bis nell’art. 17 delle legge di registro (Dpr. n. 131/96).
La norma dispone che per i contratti
di affitto di fondi rustici non formati per
atto pubblico o scrittura privata autenticata, l’obbligo della registrazione può essere assolto presentando all’ufficio del
registro, entro il mese di febbraio, appunto, una denuncia in doppio originale
relativa ai contratti in essere nell’anno precedente. La denuncia deve essere
sottoscritta e presentata da una delle
parti contraenti e deve contenere le generalità e il domicilio nonché il codice
fiscale delle parti contraenti, il luogo e
la data di stipulazione, l’oggetto, il cor-
compresi i contratti d’affitto di fondi rustici) devono essere registrati entro il termine fisso di 30 giorni, dalla data di formazione dell’atto per i contratti scritti,
dalla data di inizio della loro esecuzione
per i contratti verbali.
Restano esclusi dall’obbligo della registrazione i contratti non formati per
atto pubblico o scrittura privata autenticata che abbiano durata non superiore a
30 giorni complessivi nell’anno: tali contratti vanno registrati solo in caso d’uso,
e scontano l’imposta di registro nella misura fissa prevista per le locazioni immobiliari.
Qualora i contratti siano redatti in
forma pubblica o per scrittura privata
autenticata, sono obbligati a chiedere la
registrazione i notai e gli altri pubblici
ufficiali.
Per le scritture private non autenticate e per i contratti verbali sono obbligate
n. 8/2014
22 febbraio 2014
invece le parti contraenti.
REGISTRAZIONE ORDINARIA
Per i contratti d’affitto di fondi rustici,
l’imposta di registro dovuta è pari allo
0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità previste dal contratto.
Ad esempio, se un fondo rustico viene affittato per 5 anni ed il corrispettivo
annuo è di € 2.324,06 l’imposta di registro da versare è pari a € 58,11 (2.324,06 x
5 = 11.620,30 x 0,5%= 58,11). L’ammontare dell’imposta non può essere in ogni
caso inferiore alla misura fissa di € 67.
BENEFICI - LA DENUNCIA ANNUALE
La disciplina agevolativa in commento illustrata dal ministero delle Finanze con
la circolare n. 36 del 12 febbraio 1999 consente di assolvere l’obbligo della registrazione dei contratti verbali di affitto
di fondi rustici e di quelli formati per
scrittura privata non autenticata presentando, a cura di una delle parti contraenti, in doppio originale, una denuncia annuale riepilogativa dei contratti in essere
nel corso di un anno, entro il mese di
febbraio dell’anno successivo. La norma
dispone che la denuncia, sottoscritta e
presentata anche solo da una delle parti
contraenti, deve contenere le generalità e
il domicilio nonché il codice fiscale delle
parti contraenti, il luogo e la data di stipulazione, l’oggetto, il corrispettivo pattuito e la durata del contratto.
Abbiamo già detto che l’imposta si
calcola applicando l’aliquota dello 0,50%
all’ammontare complessivo dei corrispettivi annuali e che l’imposta non può
essere in ogni caso inferiore alla misura
fissa di € 67.
Orbene, detta misura fissa, in caso di
registrazione con denuncia annuale cumulativa, va riferita non ad ogni singolo
contratto, ma all’imposta complessiva
dovuta per la somma di tutti i contratti
registrati cumulativamente.
Per esempio, se vengono registrati
cumulativamente 2 contratti, entrambi
di durata biennale, l’uno per un canone
annuo di € 2.000 l’altro di € 2.500, l’imposta dovuta ammonterebbe a € 67. Infatti
2.000 x 2 = 4.000; 2.500 x 2 = 5.000; 4.000 +
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
MARZO
Le scadenze (prima parte)
Irap – Invio telematico, da parte delle
Società di persone e imprese individuali
in regime di contabilità ordinaria, del
modello di comunicazione dell’opzione
per determinare il valore della produzione netta ai fini Irap con le stesse modalità utilizzate dalle società di capitali.
Registro – Parti contraenti di contratti
di locazione e affitto che non hanno optato per la cedolare secca: versamento
dell’imposta di registro sui contratti di
locazione nuovi o tacitamente rinnovati
con decorrenza 1° febbraio.
Inps – Datori di lavoro: versamento dei
contributi agricoli unificati dovuti per
gli Oti e Otd occupati nel 3° trimestre
2013.
Inps – Datori di lavoro e sostituti d’imposta: versamento dei contributi dovuti
per i dipendenti diversi dagli operai
agricoli occupati in febbraio, nonché del
contributo previdenziale dovuto alla
gestione separata Inps per i compensi
relativi alle collaborazioni a progetto
corrisposti in febbraio.
Irpef – Datori di lavoro o sostituti d’imposta, versamento:
a) delle ritenute alla fonte operate nel
mese di febbraio sui redditi da lavoro
dipendente e assimilati e sui compensi
da lavoro autonomo;
b) della rata delle addizionali regionale
e comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti sulle competenze del
mese di febbraio a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno;
c) in unica soluzione delle addizionali
regionale e comunale all’Irpef trattenuta
ai lavoratori dipendenti il cui rapporto
di lavoro è cessato nel mese di febbraio.
5.000 = 9.000 x 0,5% = 45, dovendosi così
versare la misura minima fissa di € 67.
Se invece si provvedesse alla registrazione dei contratti nei modi ordinari, re-
Terra e Vita 25
Iva – Emissione e registrazione delle
fatture differite relative a beni consegnati o spediti in febbraio e risultanti da
documenti di trasporto.
Iva – Produttori agricoli in regime normale: annotazione cumulativa dei corrispettivi per i quali in febbraio sono stati
rilasciati scontrino o ricevuta fiscale.
Iva – Contribuenti mensili: versamento,
dell’imposta dovuta per il mese di febbraio o, in caso di affidamento a terzi
della contabilità, dell’imposta dovuta
per il mese di gennaio.
Iva – Tutti i contribuenti: versamento
del saldo dell’imposta relativa al 2013,
in unica soluzione o prima rata, risultante dalla dichiarazione annuale Iva,
senza maggiorazione per interessi.
Iva – Contribuenti che hanno ricevuto
le dichiarazioni d’intenti rilasciate da
esportatori abituali: presentazione della
comunicazione dei dati contenuti nelle
dichiarazioni d’intento ricevute nel mese di febbraio.
Ravvedimento – Ultimo giorno utile
per regolarizzare i versamenti unitari di
imposte e contributi dovuti entro il 17
febbraio e non effettuati, o effettuati in
misura insufficiente: gli importi dovuti
vanno maggiorati degli interessi legali e
della sanzione ridotta al 3%.
Enpaia – Datori di lavoro agricoli: denuncia mensile e versamento delle somme dovute per gli impiegati e dirigenti
agricoli relative a febbraio.
Iva – Operazioni Intracomunitarie – Invio telematico dei modelli “Intra” con
periodicità mensile, riferiti alle cessioni
ed agli acquisti, ed alle prestazioni di
servizi, intracomunitari effettuati in
febbraio (esclusi i produttori agricoli
esonerati).
(a cura di Corrado Fusai)
gistrando ciascun contratto singolarmente, la misura minima fissa di € 67
dovrebbe essere applicata a ciascuna re
gistrazione, versando così € 134.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
26 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Impianto irriguo in frutteto
L’Iva è quella ordinaria
Non rientrando tra i beni che hanno diritto all’agevolazione
D
evo impiantare un frutteto sul mio terreno. I terreni sono tutti
affittati ad una società agricola, composta dai componenti
della mia famiglia. Il frutteto verrà impiantato in base ad un
progetto approvato in sede di Psr.
Oltre alle piante e al loro impianto, devo costruire anche un
impianto di irrigazione. Il titolare del vivaio mi dice che ha svolto dei
lavori per ditte agricole con Iva al 4%.
È possibile fatturare i lavori a tale Iva?
D.O. - email
I beni e i servizi soggetti all’aliquota
se agricole singole
Iva del 4% sono tassativamente elencati
o associate, e alcunella parte seconda della tabella A allene prestazioni nel
gata al Dpr. n. 633/72, mentre quelli con
settore dell’ediliIva al 10% sono elencati nella parte terza
zia, quali le manudella stessa tabella. Si tratta perciò di
tenzioni di fabbriverificare se l’impianto di irrigazione è
cati abitativi e gli
compreso in uno di questi elenchi; in
interventi di ricaso contrario, deve essere applicata
strutturazione.
l’aliquota Iva ordinaria del 22%.
La fornitura delL’aliquota Iva del 4% è prevista, ad eseml’impianto di irripio, per alcuni prodotti alimentari (quali:
gazione non semlatte fresco, burro, formaggi, ortaggi,
bra rientrare in
frutta, frumento, pane, ecc.), per le prenessuna delle castazioni di servizi quali la costruzione di
tegorie elencate nelle parti seconda/terza
fabbricati rurali ad uso abitativo e per le
della tabella A. Le piante fornite da ortiabitazioni che costituiscono “prima cacoltori, vivaisti e floricoltori per la piantasa” per l’acquirente (e per i beni finiti
gione sono soggette all’aliquota Iva del
forniti per dette costruzioni), per opere
10%. In base all’art. 12 del Dpr. n. 633/72,
finalizzate al superamento delle barriere
le cessioni o prestazioni accessorie ad una
architettoniche. Tra i
cessione di beni o a
beni al 10% sono
una prestazione di
elencati
animali
servizi, effettuati di(delle specie ovine, D M N. 306 DEL 29/12/1999
rettamente dal cebovine, suine, i pe- “Individuazione dei beni costituenti parte signi- dente o prestatore o
sci freschi), prodotti ficativa del valore delle forniture effettuate nel per suo conto e a sue
quadro degli interventi di recupero del patrimoalimentari quali le nio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente spese, sono soggette
carni, il latte conser- distinazione abitativa, ai sensi art. 7, co. 1, lett. alla stessa aliquota
vato, il miele natu- b), della L. n. 488/99” (G.U. n. 306 - 31/12/99).
Iva dell’operazione
rale, il riso, salsicce e
principale; il caso
salami; prestazioni di servizi quali la
descritto dal lettore non sembra però
somministrazione di alimenti e bevande,
rientrare in detta ipotesi e quindi benefiil trasporto delle persone, e l’alloggio
ciare dell’aliquota del 10% riservata alle
nelle strutture alberghiere e simili. Sono
piante. A parere di chi scrive, la corretta
inoltre soggetti all’aliquota Iva del 10%
aliquota applicabile alla situazione dele prestazioni di servizi mediante macscritta è quella ordinaria del 22%.
chine agricole o aeromobili rese a impreBarbara Segato
*
IVA AL 10%
La fedele ricostruzione di un
edificio demolito è un “recupero”
Vorrei sapere quale aliquota Iva applicare
alla costruzione di un caseificio per la trasformazione di latte di bufala fatta da imprenditore agricolo (attività connessa). Il
permesso di costruire parla di lavori di ristrutturazione edilizia consistente nella demolizione e ricostruzione ex novo di un fabbricato e annessi rurali da adibirsi a locali di
trasformazione delle produzioni aziendali e
abitazione.
L’aliquota Iva generalmente applicabile è quella del 22%. Ci sono inoltre due
aliquote agevolate, il 4% e il 10%, applicabili a beni o servizi tassativamente
elencati nella tabella A parte II e III, allegata al Dpr n. 633/72 (vedi 1° quesito).
Gli interventi di restauro e risanamento
conservativo e ristrutturazione edilizia
beneficiano dell’Iva agevolata al 10%,
22 febbraio 2014
per qualunque tipologia di fabbricato.
Gli interventi di manutenzione ordinaria
o straordinaria, invece, beneficiano dell’aliquota del 10% se realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa
privata.
Per la realizzazione di fabbricati ad uso
non abitativo, anche se rurali, non sono
previste agevolazioni e quindi l’Iva deve
essere calcolata nella misura del 22%.
Per gli interventi di manutenzione inoltre occorre valutare se la prestazione
comprende “beni significativi”, elencati
nel Dm. del 29/12/99: ascensori e montacarichi - infissi esterni e interni – caldaie – videocitofoni – apparecchiature di
condizionamento e riciclo dell’aria – sadell’agenzia delle Entrate, dovrebbe esnitari e rubinetterie da bagno – impianti
sere possibile applicare l’Iva del 10% per
di sicurezza. Se la manutenzione comristrutturazione anche agli interventi di
prende anche la fornitura di un bene
demolizione e ricostruzione con la sola
considerato “significativo” non tutto il
condizione di rispettare il volume preecorrispettivo è soggetto all’Iva ridotta:
sistente.
l’aliquota 10% si applica sul costo di tali
Invece, per la costruzione di un’abitaziobeni solo fino a concorrenza della diffene rurale può essere applicata l’aliquota
renza tra il valore complessivo dell’inIva del 4%. Infatti, il numero 39) della
tervento e quello dei beni “significativi”.
tabella A, parte II citata stabilisce che
Il caso del lettore è un intervento di risono soggette al 4% le prestazioni di serstrutturazione, consistente nella demolivizi dipendenti da contratti di appalto
zione e costruzione ex-novo di un fabbrirelativi alla realizzazione delle costrucato strumentale. Si tratta di stabilire se
zioni rurali di cui al numero 21-bis, che si
deve essere considerato un intervento di
riferisce alle “costruzioni rurali destinate
nuova costruzione (aliquota Iva 22%) o
ad uso abitativo del
di ristrutturazione
proprietario del terre(aliquota Iva 10%).
no o di altri addetti
La fedele ricostrualle coltivazioni dello
zione di un edificio D L N. 69 DEL 21/6/2013
Disposizioni urgenti per il rilancio dell econodemolito (cioè con mia convertito con modificazioni dalla L. 9 ago- stesso o all’allevamento del bestiame e
stessa volumetria e sto 2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/8/2013 ).
alle attività connesse,
sagoma di quello
cedute da imprese copreesistente) è stata
struttrici, ancorché non ultimate, purché
considerata un intervento di recupero
permanga l’originaria destinazione, sempre
(circolare agenzia delle Entrate del
che ricorrano le condizioni di cui all’art. 9,
16/2/2007, n. 11/E, risposta 3.1) e quincomma 3, lettere c) ed e), del Dl. n. 557/93,
di con l’Iva del 10%. Tuttavia, si segnala
convertito, con modificazioni, dalla L. n.
che dal 21/8/2013 (data di entrata in
133/94”.
vigore della legge di conversione del deBarbara Segato
creto “del Fare” 21/6/2013, n. 69), sono
considerati interventi di ristrutturazione
anche quelli di demolizione e ricostru MODELLO UNICO
zione con stessa volumetria ma con saI corrispettivi di natura
goma diversa. La norma così modificata
occasionale vanno nel rigo RL14
riguarda l’ambito edilizio, ma è possibile
Un’azienda agricola individuale determina
che abbia effetti anche in materia di Iva:
le imposte sui redditi in base al reddito
salvo diverse interpretazioni da parte
catastale, ha il regime Iva ordinario e un
*
Terra e Vita 27
Foto Concorso Fata 2005 di Massimo Vannozzi
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 8/2014
volume di affari di circa € 60.000. In autunno ha partecipato ad una sagra di paese
dove oltre al vino di propria produzione ha
venduto anche birra alla spina e bevande
varie acquistate da un grossista. Come va
trattata questa attività commerciale occasionale per quanto riguarda le imposte sui
redditi?
Il lettore troverà la risposta al quesito
nel fascicolo 2 delle istruzioni di Unico
PF 2014 pubblicate sul sito dell’Agenzia
delle Entrate e relative al Quadro RL reddito diversi sezione II rigo RL14 e seguenti al quale rimando per una visione
più completa.
In sostanza i corrispettivi di natura occasionale derivanti da attività commerciali
non esercitate abitualmente devono essere dichiarati integralmente al rigo
RL14. Nell’esposizione dei singoli dati il
contribuente deve indicare dapprima i
corrispettivi lordi percepiti, compresi gli
interessi moratori e quelli per dilazione
di pagamento relativi a tali corrispettivi
e successivamente le spese relative agli
stessi (Rigo RL14). I corrispettivi e i proventi da dichiarare nel presente quadro
vanno calcolati per cassa e cioè con riferimento alle somme effettivamente percepite nel 2013; nel caso, quindi, di riscossione dei corrispettivi in forma parziale (per dilazione di pagamento o
rateazioni) vanno dichiarati, nel periodo
d’imposta, solo gli importi effettivamente riscossi, rimandando ai successivi periodi la dichiarazione di quelli restanti.
28 Terra e Vita
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Le spese di cui al rigo RL14 (attività commerciali occasionali) sopra descritto possono essere portate in deduzione solo se
specificamente inerenti la produzione
dei relativi redditi. Si ricorda che le spese
e gli oneri da indicare, ove previsto nella
colonna 2 del rigo RL14 non possono in
ogni caso superare i relativi corrispettivi.
Si suggerisce di predisporre un vero e
proprio prospetto da tenere insieme ai
documenti della dichiarazione nel quale
evidenziare tutti i corrispettivi introitati e
i giustificativi delle varie spese (fatture
ricevute, ecc.) con i giustificativi di pagamento delle stesse.
Luciano Boanini
NUOVE TASSE
Tutti i fabbricati, anche
quelli agricoli, pagano la Tares
Posseggo un terreno agricolo, già utilizzato
in comodato d’uso dal coniuge (ora legalmente separato), per l’impresa agricola di cui era
titolare e qualche anno fa definitivamente
chiusa. Sullo stesso terreno insiste un fabbricato, a suo tempo edificato a fini strumentali
come deposito di macchine e attrezzi agricoli.
Negli ultimi anni le colture a suo tempo impiantate sul terreno sono state da me seguite e
curate, ma utilizzate in famiglia solo per autoconsumo, senza che io formalizzassi una
mia posizione come coltivatore diretto, poiché
altra è stata la mia professione prima del
pensionamento, avvenuto quattro anni fa (ho
65 anni).
Il mio problema riguarda l’aspetto fiscale relativo al fabbricato, ancora oggi utilizzato
come deposito di attrezzature agricole, privo
di utenze e di servizi igienici, e classificato
catastalmente C2. Il Comune pretende che su
di esso io paghi l’Ici e la Tarsu arretrate (ora
Imu e Tares), non riconosce la sua caratteristica rurale, e lo assimila a superficie domestica accessoria (cantina).
Non solo. Il regolamento Tarsu prevedeva
una riduzione del 60% in caso di distanza dei
cassonetti per la raccolta dei rifiuti di più di
1.000 m. Pur essendo il fabbricato distante
circa 1.600 m dal più vicino cassonetto, tale
riduzione viene negata poiché il conteggio
viene fatto dal ciglio della strada statale escludendo le strade “non pubbliche”.
Preciso tuttavia che le strade interpoderali,
ancorché di proprietà privata collettiva (sono
svariati i proprietari dei terreni che vi si affacciano), non sono sbarrate da cancelli, ma percorribili da chiunque, anche dagli operai del
Comune che le ha censite alla stregua di strade cittadine, facendo apporre regolari cartelli
con il nome delle vie, e i numeri civici all’ingresso di ogni appezzamento.
Vorrei sapere se la valutazione del Comune e
la pretesa ad essa connessa siano corrette, e se
sì, che cosa dovrei fare in futuro per alleggerire il peso dei tributi che come pensionata
statale, in questi tempi grami, non sono più
in grado di sostenere.
Potrei declassare la categoria catastale da C2
a D10, che mi sembra quella più consona
all’effettiva natura del fabbricato? È possibile
far ciò anche se non sono ufficialmente un
Cd? È possibile/opportuno formalizzare in
qualche modo la condizione di Cd, anche se
non faccio commercio di prodotti agricoli, ma
vorrei solo continuare pacificamente a occuparmi della campagna nella misura consentita dalle mie forze? Dovrei necessariamente
iscrivermi alla Camera di Commercio?
Mi spiace dover dare delle risposte di
carattere fiscale alla lettrice sul quesito
dal quale traspare in effetti la volontà di
stare tranquilla nel proprio fondo a coltivarsi il proprio terreno.
Incominciamo dalla ruralità del fabbricato: per poter invocare la ruralità del fabbricato non abitativo strumentale è necessario stabilire che esso è strumentale
per l’attività agricola praticata. È chiaro
che però se non c’è un’attività agricola
nemmeno potenziale è assai arduo poter
dimostrare una seppur minima condizio-
n. 8/2014
22 febbraio 2014
ne di ruralità. Se almeno riuscisse a vendere alcuni prodotti agricoli potrebbe richiedere la p. Iva nel regime di esonero
(inferiore a € 7.000 costituiti almeno per
due terzi di cessioni di prodotti agricoli)
potrebbe tentare di fare qualcosa. Ricordo che i produttori agricoli nel regime di
esonero non sono tenuti a particolari
adempimenti fiscali ma hanno solo l’obbligo di conservazione dei documenti fiscali. Potrebbe, se non effettua vendite su
mercato, anche richiedere l’esonero dall’iscrizione al registro delle Imprese detenuto dalle Cciaa. Con questa posizione
agricola minima potrebbe vedere se riesce a dimostrare la ruralità del fabbricato
e con essa effettuare il censimento del C2
come immobile agricolo strumentale.
Consiglio di parlare con un professionista o con un esperto di un’associazione
agricola per valutare attentamente l’attività nel fondo agricolo e poi attivarsi di
conseguenza.
Altra storia del tutto italiana è quella del
Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
(abbreviata in Tares o anche Res), una
tassa da versare al Comune, dovuta da
chiunque possieda, occupi o detenga, a
qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani, indipendentemente dalla loro destinazione
d’uso. Quindi tutti i fabbricati anche
quelli agricoli pagano la tassa. Orbene
alla base della suddetta imposizione c’è
un regolamento Comunale che se ho ben
capito nel suo caso, ha dettato delle norme vessatorie. Per il singolo cittadino è
sempre più difficile difendersi in quanto
Lei dovrebbe impugnare la delibera del
Comune o la cartella di imposizione con
costi non sostenibili dal singolo. Però a
mio avviso un lavoro molto importante
lo stanno facendo le associazioni dei consumatori. Ho visto infatti regolamenti
impugnati e contestati dalle suddette associazioni. Consiglio quindi di rivolgersi
ad un’associazione.
Luciano Boanini
DOVE INVIARE I QUESITI
New Business Media Srl
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail: [email protected]
30 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
LOMBARDIA La denuncia di Coldiretti Bergamo
Espropri Brebemi,
agricoltori in attesa
di 2,5 milioni di €
BOLZANO Supporto del Centro di Laimburg
Alto Adige al top per le mele bio
L
S
creti di esproprio riferiti alla toebbene l’assessore lomtalità della superficie di terreno
bardo alle Infrastruttuespropriata alle oltre 100 azienre, Maurizio Del Tenno,
de che fanno riferimento a
abbia appena confermato che
Coldiretti Bergamo, vale a dire
l’autostrada Brescia-Bergamo650mila mq. Questo significa
Milano aprirà al traffico il 1° luche tutta l’area su cui sono state
glio, e l’intero progetto abbia ricostruite l’autostrada e le opere
cevuto il premio europeo come
connesse fiscalmente risultano
progetto «modello» del settore,
ancora di proprietà degli agrile contestazioni non mancano,
coltori, che pur non potendola
in particolare da parte degli
più coltivare perché già coperta
agricoltori interessati.
da colate di cemento o asfaltate,
«A distanza di 5 anni daldevono ancora farsi carico delle
l’inizio dei lavori – si legge in
tasse che la riguardano, come
una nota di Coldiretti Bergamo
Imu, Irpef e Bonifica. Ed è
– Brebemi deve ancora circa 2,5
ancora tutto
milioni di euro agli
da definire
agricoltori
per
E PER IL FISCO
anche per
espropri e asserviI TERRENI SONO
quanto rimenti».
ANCORA
guarda
le
«Dei 140 accordi
DI PROPRIETÀ
aree
interbonari stipulati da
DELLE AZIENDE
poste, cioè
parte di oltre 100
AGRICOLE
le aree racaziende nostre assochiuse tra i
ciate – spiega il pretracciati della Brebemi e della
sidente di Coldiretti Bergamo
Tav, una fascia di terreno non
Alberto Brivio – tra proprietari
più produttiva, di fatto sequee affittuari sono poco più di 15
strata, perché irraggiungibile.
gli imprenditori che devono anLa superficie di questa area è di
cora ricevere parte dell’anticipo
circa 600mila mq e rappresenta
e sono ben 70 quelli che devono
un valore di oltre 10 milioni di €.
ancora ricevere il saldo».
Per ora è ancora in carico agli
«La situazione è tutt’altro
agricoltori che, pur non potenche rosea anche per quanto ridola più coltivare, sono costretti
guarda gli asservimenti e le oca pagarne le imposte».
cupazioni temporanee, cioè le
Brivio chiede quindi «rispoaree interessate dalle imposizioste urgenti» anche perchè, «pur
ni di servitù come canali, tubi,
avendoci per primi creduto con
ecc. o le aree occupate in modo
la stipula degli accordi bonari,
provvisorio dai cantieri – proseuno strumento definito efficace
gue la denuncia di Brivio –; per
sul piano finanziario quanto raqueste voci Brebemi deve ancopido nei tempi e burocraticara versare più di 410mila €, oltre
mente snello, riconosciamo con
il 40% del totale dovuto».
rammarico di essere considerati
«Inoltre – prosegue la nota –
tra gli ultimi».
Du.B.
sono ancora fermi al palo i de-
n. 8/2014
22 febbraio 2014
NORD
a provincia di Bolzano è la più grande produttrice
europea di mele biologiche, con una superficie di
ben 1.372 ettari che percentualmente rappresentano
oltre il 7% dell’intera produzione frutticola altoatesina
il più grande distretto melicolo italiano, e uno dei più
grandi a livello europeo. La zona più vocata alla produzione biologica è la Val Venosta dove le condizioni
atmosferiche sono ideali: poca pioggia, molte ore di
insolazione, una buona altitudine, tutte condizioni che
portano le mele biologiche dell’Alto Adige a essere di
ottima qualità e quindi ad essere commercializzate
molto bene. A questi si aggiungono altri 263 ettari di
vigneti biologici, con diverse aziende ormai storiche
nella produzione bio iniziata già agli inizi degli anni
ottanta. Il numero complessivo di aziende supera orami le 800 unità delle quali 230 sono le aziende specializzate in viticoltura.
Nella produzione biologica nulla deve essere lasciato al caso. Se in Alto Adige si è potuta sviluppare
costantemente ciò si deve anche al costante supporto
del Centro di Sperimentazione agraria e forestale di
Laimburg che assicura una puntuale ricerca e sperimentazione nel settore, ma non solo, ogni anno, da ben 18 anni organizza in inverno un
corso di aggiornamento per agricoltori e tecnici sull’introduzione e la pratica dell’agricoltura biologica specializzata in Alto Adige. Anche quest’anno il corso ha vista la partecipazione di 30 persone che nell’ultima
settimana di gennaio hanno frequentato un
corso intensivo.
Carlo Bridi
LOMBARDIA Approvata “Carta requisiti qualità”
Fattorie didattiche, meno burocrazia
I
n Lombardia è più semplice diventare fattoria didattica e cogliere le opportunità di una nuova frontiera
rurale che guarda alla didattica e alla multifunzionalità, anche in chiave sociale. La parola d’ordine è sburocratizzare, guardando allo stesso tempo alla necessità
di ribadire e omologare le procedure in tutte le province. Regione ha approvato la prima revisione della
“Carta dei requisiti di qualità” delle strutture didattiche, sviluppatasi grazie anche al confronto con i territori e le associazioni agrituristiche.
Più brevi i corsi abilitanti all’attività, che passano
da 120 a 90 ore per gli operatori, mentre l’aggiornamento passa da 30 a 24 ore, per chi non ha superato i
primi 3 anni di attività, e a 16 ore per le attività che
fanno didattica in fattoria da più di tre anni.
Jacopo Fontaneto
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
VENETO A Treviso vertice del mondo agricolo
Allagamenti e frane,
bisogna investire
sulla prevenzione
È
prematuro un bilancio
definitivo dei danni subiti dall’agricoltura veneta
a causa del maltempo e degli
allagamenti che hanno investito
il territorio tra gennaio e febbraio. Bisognerà infatti verificare
nel tempo le conseguenze sulle
colture e sulle strutture. Di sicuro, però, si tratterà di svariati
milioni, tra danni alle produzioni attive, perdite dirette di animali, strutture danneggiate e
ammalorate, effetti negativi sulle colture legnose e su quelle ancora in stasi vegetativa. In ogni
caso il problema non può più
limitarsi a un conteggio finale,
ma investe la prevenzione sia in
termini di modalità di risarcimento del danno sia per quanto
riguarda gli interventi strutturali di prevenzione.
È sostanzialmente questo
l’esito del vertice promosso alla
Cantina di Villorba, in provincia
di Treviso, dall’assessore Franco
Manzato con le diverse componenti del mondo agricolo interessato alle vicende del maltempo: dalle organizzazioni professionali alle cooperative, dai
Consorzi di difesa a Veneto
Agricoltura, ai dirigenti regionali del settore primario e della
veterinaria. Avepa sta analizzando e raccogliendo dati a livello locale per disegnare la
mappa delle aziende agricole
danneggiate per le quali si può
ricorrere sia a norme regionali,
intervenendo anche sul bilancio
e sulla legge finanziaria in
fase di discussione in consiglio, sia a quanto prevede il fondo di solidarietà in agricoltura «che
però è senza fondi – come ha ricordato Manzato – nonostante
avessimo chiesto lo
scorso anno di rimpinguarlo con un miliardo».
Daniela Del Zotto
VENETO Più semplici i controlli sul territorio
Terra e Vita 31
EMILIA-ROMAGNA Grazie anche a Confagri
Mirandola, riaprirà l’asilo terremotato
U
NORD
n mattoncino simbolico che dà ufficialmente
l’avvio ai lavori di recupero e miglioramento
antisismico della scuola d’infanzia Filomena Budri di
Mortizzuolo di Mirandola (Mo), è stato consegnato al
Vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, dai
sostenitori del progetto presenti in sala: Gian Carlo
Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della
Regione Emilia-Romagna; Stefano Preda, presidente
Credit Suisse Italy; Guglielmo Garagnani Presidente
di Confagricoltura Emilia-Romagna e Antonio Scavuzzo, commissario regionale della Croce rossa italiana. I bambini di Mortizzuolo, a partire dall’anno scolastico 2014-15, potranno riavere finalmente il loro
unico asilo, che era stato fortemente danneggiato e
reso inagibile, dalle due forti scosse di terremoto del
maggio 2012.
L’importo dell’intervento, pari a oltre 600mila €, è
stato finanziato dal Gruppo Credit Suisse per 250mila
€ attraverso l’intervento di Croce rossa italiana, da
Confagricoltura per 71mila € e per il resto dalla Regione Emilia-Romagna. Non solo, i dipendenti di Credit
Suisse, assiema alla Croce rossa hanno contribuito alla fornitura di defibrillatori nelle principali
scuole del territorio e Confagricoltura ha ancora in progetto di supportare la scuola Filomena Budri con la fornitura di arredi.
«Inizia il concreto ripristino e miglioramento antisismico dell’asilo di Mortizzuolo
– ha dichiarato il presidente di
Confagricoltura Emilia-Romagna, Guglielmo Garagnani –. Dare l’avvio ai lavori è un
risultato meraviglioso perché dimostra che le cose
T.V.
buone, se ci si crede, succedono».
EMILIA-ROMAGNA Potenziamento dell’export
Al via accordo fra Avepa e Google Kiwi, nuova intesa fra Italia e Cile
A
ccordo tra l’Agenzia veneta per i pagamenti in
agricoltura (Avepa) e la divisione Enterprise di
Google per rendere più semplici e rapidi i controlli sul
territorio, i cui esiti potranno essere registrati in tempo
reale negli archivi informatici dell’Agenzia e nelle caselle Pec delle imprese. I funzionari di Avepa, usufruendo delle soluzioni di geolocalizzazione Earth Enterprise, Maps Engine e Tracks Api di Google Enterprise, potranno svolgere le numerose attività di controllo
da uno smartphone o tablet.In base all’accordo, è prevista la realizzazione di una app, cofinanziata da Avepa e Google, che permetterà di visualizzare, condividere e sottoscrivere in mobilità, subito sul campo, tutte
le informazioni sulla verifica in corso.
D.D.Z.
A
umentare i consumi di kiwi nel mondo e potenziare le esportazioni dei rispettivi paesi: nasce
con questi obiettivi l’accordo strategico siglato tra Italia e Cile a Berlino in occasione di Fruit Logistica.
Firmata da Alessandro Fornari, presidente di Kiwi
Fruit of Italy, e Carlos Cruzat, presidente del Chilean
Kiwifruit Committee (Ckc), l’intesa consentirà di consolidare la presenza sui mercati internazionali, che
richiedono sempre più un prodotto di alta qualità.
«Grazie a questo accordo, infatti, – ha dichiarato Fornari – Italia e Cile, rispettivamente primo e terzo produttore di kiwi, potranno condividere conoscenze, informazioni e competenze per offrire le risposte migliori alle esigenze dei clienti di tutto il mondo».
T.V.
32 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
TOSCANA Perso ogni anno 15% produzione
Raccolta troppo cara,
nel Senese le olive
restano sulle piante
N
el senese, ogni anno, circa il 15-18% delle olive
prodotte non viene raccolto perchè economicamente
non conveniente. Lo sostiene
Luca Marcucci, presidente della
Cia di Siena, il quale ritiene che
ciò sistematicamente avviene
nelle aziende medio-grandi che
producono olio extravergine di
oliva senza un particolare valore aggiunto, come nel caso delle
Dop oppure Igp e soprattutto in
quelle aziende che, non avendo
manodopera familiare, devono
utilizzare operai esterni con un
aggravio dei costi. Questa situazione è peggiorata negli ultimi 3
anni. Per capire meglio il fenomeno, basta capire quando costa produrre l’olio extravergine.
Se si calcola che in media un
olivo può produrre mediamente
30 kg di olive, come costi abbiamo circa 10 euro per la raccolta,
5 per la potatura, 1 euro di concimi ed eventuali trattamenti fi-
tosanitari, 3 per la frangitura e 3
euro per altre lavorazioni. Se si
considera, ad esempio, una buona resa del 16%, una pianta di
olivo frutterà 4,8 kg di olio, che
se lo si vende a 6 €/kg non consente di arrivare neanche a 30 €,
un misero guadagno di pochi
euro, a cui vanno aggiunte almeno le spese di trasporto e
confezionamento. Un prezzo remunerativo per permettere alle
aziende di effettuare tutta la raccolta delle olive, sarebbe di almeno 10 €/kg. Ma lasciare le
olive sulle piante è un fenomeno ormai diffuso in
tutta la Toscana e secondo Giampiero Cresti,
direttore degli Olivicoltori Toscani Associati
(Ota), in provincia di
Siena il fenomeno è
più contenuto perchè
in gran parte dei casi il
mercato dell’olio è legato a quello del vino. Roberto Sorrentino
TOSCANA Tutti d’accordo: «il lupo non si tocca»
n. 8/2014
22 febbraio 2014
LAZIO Un affitto di 15 anni, rinnovabili
“Terra ai giovani”, progetto al via
T
CENTRO
recentoventi ettari di terre in provincia di Roma e
Viterbo da dare in affitto a giovani imprenditori
agricoli mettendo a disposizione 150 € pe le start up,
500mila € era la parte degli investimenti. Sono i numeri
che inquadrano il nuovo bando presentato sede della
giunta regionale del Lazio ‘Terre ai giovani’, un’iniziativa che vede insieme la Regione e l’Arsial. A presentarla il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia
Ricci, e il commissario straordinario dell’Arsial, Antonio Rosati. Il bando – che verràpubblicato il 5 marzo a
seguito dell’avviso pubblico per la manifestazione di
interesse all’affitto di terreni da parte di cittadini residenti nella Regione Lazio – prevede la possibilitàdi
affittare terreni agricoli per una durata di 15 anni con
la possibilità di un ulteriore rinnovo di altri 15 anni che si comincerà a pagare a partire dal quarto anno sarà calcolato sulla base dei valori correnti di mercato
rilevati dagli enti pubblici ed adeguati alle effettive
condizioni dei terreni. Come spiegato da Rosati i fondi
messi a disposizione saranno garantiti presso le banche del patrimonio Arsial e a esser privilegiati
saranno i giovani imprenditori tra i 18 e i 39 anni
anche se anche gli over 39 potranno manifestare interesse a patto che siano imprenditori o
coltivatori con sede sociale in uno dei comuni
deal Regione Lazio. Per Rosati «al netto di un
bando fatto nel 2010 dalla Regione Sardegna, è il primo bando dopo 45 anni sulle
terre pubbliche in Italia. L’Arsial in questo
modo ritorna alla sua nobile origine. Abbiamo voluto dare un segnale di speranza di fronte a una
crisi senza precedenti negli ultimi trent’anni». T.V.
TOSCANA Nel 2013 è cresciuto del 20%
Nuovi interventi contro i predatori S’impenna il valore dei vigneti
S
arà una comunicazione in giunta, da effettuarsi a
breve, a formalizzare le linee di intervento che la
Regione porterà avanti per affrontare la questione dei
predatori in Toscana. Questo l’impegno preso dagli
assessori all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, e
all’ambiente Anna Rita Bramerini, che in questi giorni
hanno incontrato, a più riprese, le associazioni degli
agricoltori e allevatori, quelle degli ambientalisti e animalisti e i rappresentanti degli enti locali più interessati al fenomeno.In tutte le riunioni i due assessori hanno
premesso, come condizione irrinunciabile, che la Regione non è disponibile a interventi che vadano nella
direzione del “contenimento” del lupo, specie protetta
dalla normativa europea ed italiana.
T.V.
I
n Toscana, mentre il settore immobiliare è in affanno, il valore dei vigneti di pregio sarebbe cresciuto
del 20% nel 2013, secondo il Knight Frank Global Vineyard Index; quindi un investimento sicuro ma carissimo. Infatti, per le vigne del vino Brunello di Montalcino si arriverebbe a 400-500mila €/ha, secondo Assoenologi, mentre il prezzo medio dei vigneti italiani è di
36mila €.
Nella zona di Bolgheri, dove si produce il Sassicaia,
le quotazioni arrivano a 320mila €/ha.
Eppure, nonostante i prezzi alti, i vigneti toscani
attirano il capitale estero. Non a caso, recentemente,
aziende vitivinicole a Montalcino, sono state acquistaR.S.
te da brasiliani e argentini.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PUGLIA Nessuna copertura per le produzioni
Maltempo, risarciti
soltanto i danni
subiti dalle strutture
L’
assessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni
ha promesso di porre rimedio al
decreto ministeriale 1851 del 24
gennaio 2014, con il quale il Mipaaf, pur riconoscendo il carattere di eccezionalità delle piogge alluvionali verificatesi in
agro di Ginosa (Ta) nei giorni 7 e
8 ottobre 2013, ha previsto
esclusivamente il risarcimento
dei danni alle strutture.
«Il Mipaaf – puntualizza il
presidente della Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, – ha limitato gli effetti del decreto alle
sole provvidenze di cui all’art.
5, comma 3 e comma 6, del decreto legislativo n. 102/2004: essi sono relativi rispettivamente
all’indennizzo per i danni causati alle strutture aziendali e alle
scorte, con esclusione dei danni
alle produzioni e alle strutture
ammissibili all’assicurazione
agevolata, e al ripristino delle
infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a totale carico del Fondo di solidarietà nazionale.
Nulla ha previsto in ordine alle
altre possibili, indispensabili e
indifferibili misure finanziarie,
contemplate dallo stesso dlgs
102/2004 in favore delle aziende agricole colpite da calamità.
Eppure la furia delle acque
spazzò via prodotti agricoli per
un valore di 50 milioni di euro,
pari al 10% della plv del territorio. Questo il disastroso bilancio dell‘ondata di maltempo che ha mietuto
addirittura vittime e ha
piegato centinaia di
aziende agricole. L’assessore Nardoni ha
tuttavia
assicurato
che chiederà formalmente una deroga al
decreto ministeriale».
Giuseppe Francesco Sportelli
PUGLIA Grazie al bando della misura 133
Terra e Vita 33
CAMPANIA Scattano nuove misure fitosanitarie
Lotta al cerambicide delle drupacee
S
SUD
ul Burc n. 10 del 10 febbraio è stato pubblicato
un decreto contenente le norme relative all’aggiornamento delle misure fitosanitarie regionali di
controllo ed eradicazione di Aromia bungii (cerambicide delle drupacee).
In Campania è stata rilevata la presenza di questo
dannoso cerambicide nei Comuni di Pozzuoli, Quarto, Marano, Monte di Procida ed alcuni quartieri di
Napoli (Fuorigrotta, Pianura, Soccavo e Chiaiano),
solo su piante di Prunus. È stato realizzato un Piano
d’azione regionale con lo scopo di aggiornare le azioni e le misure fitosanitarie per proteggere le piante
del genere Prunus. Gli agricoltori che hanno i loro
terreni nei suddetti Comuni, sono tenuti al rispetto di
alcune disposizioni: abbattimento immediato delle
piante infestate previo preavviso di almeno due giorni lavorativi al Servizio fitosanitario regionale. In casi
eccezionali il Servizio fitosanitario può prescrivere
l’attuazione di misure di eradicazione alternative in
grado di garantire il massimo livello di protezione.
Nelle zone interessate bisogna prevedere trattamenti insetticidi da utilizzare contro gli adulti
nel periodo del loro volo. Pertanto, il primo
trattamento può essere eseguito alla comparsa dei primi adulti a metà giugno, il secondo
verso fine giugno ed il terzo alla metà di
luglio. Le aziende vivaistiche per poter commercializzare piante di drupacee, sono oggetto di controlli da parte del Servizio fitosanitario regionale ed hanno l’obbligo di
coltivare le piante sensibili sotto protezione
fisica totale con reti, oppure attuare un piano di tratR.S.
tamenti preventivi adeguato.
CALABRIA Misura 111 del Psr 2007-2013
Rilanciate le clementine di Palagiano Approvata graduatoria formazione
R
iorganizzare il Consorzio per la tutela del marchio Igp delle Clementine del Golfo di Taranto,
promuovere l’oro di Palagiano e sostenere l’aggregazione e quindi la credibilità della produzione tipica del territorio anche sui mercati italiani ed esteri. È
quanto intende fare il Comune di Palagiano attraverso il bando della Misura 133 della Regione Puglia a cui ha partecipato il Consorzio agrumicoltori
tarantini, garantendo parte della quota di compartecipazione pubblica a un progetto che rilancia la
vocazione territoriale. Le clementine di Palagiano
vantano qualità elevatissime e standard produttivi
di grande valore, ma finora hanno dovuto compete G.F.S.
re sui mercati con armi spuntate.
L’
Assessore all’Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria, Michele Trematerra,
ha reso noto che è stata approvata la graduatoria definitiva delle domande relative alle misura 111 del Psr
Calabria 2007-2013, ‘’Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione’’, annualità
2009. La misura 111 in particolare punta a favorire la
qualificazione e l’aggiornamento di profili professionali, per soddisfare le esigenze di consulenza e informazione delle imprese agricole e forestali, ma anche
per promuovere lo scambio di competenze e buone
pratiche per i giovani, nonchè a informare gli agricoltori calabresi sulle opportunità di sviluppo offerte dalT.V.
le politiche comunitarie, nazionali e regionali.
[ APPUNTAMENTI ]
34 Terra e Vita
5-7 MARZO
BioEnergy Italy
torna a Cremona
con biomasse
e bioenergie
27 FEBBRAIO
Metaponto (Mt)
Per un uso sostenibile
delle irroratrici
I
l Servizio di difesa integrata
dell’Alsia organizza una
Giornata tecnica su “La gestione delle irroratrici per l uso sostenibile dei pesticidi” presso
l’Azienda Asd Pantanello (Metaponto Mt). Le nuove normative europee per la sostenibilità
ambientale dell’agricoltura, di
recente attuazione anche in Italia, pongono sempre maggiore
attenzione non solo alle caratteristiche dei prodotti fitosanitari
ma, anche, alla loro corretta distribuzione mediante macchine
irroratrici efficienti grazie ad
un’adeguata gestione.
Per informazioni:
[email protected]
28 FEB. - 2 MARZO
Arezzo
Il VII Forum Federazione
produttori piante officinali
S
i terrà ad Arezzo il VII° Forum della Federazione italiana produttori piante officinali
(Fippo). Il Forum è uno dei momenti più importanti della vita
associativa in cui i produttori di
piante hanno modo di incontrarsi ed incontrare gli altri soggetti della filiera delle piante of-
n. 8/2014
22 febbraio 2014
T
orna anche quest’anno BioEnergy Italy, il Salone delle tecnologie per le biomasse e le rinnovabili in agricoltura
presso il Quartiere fieristico di Cremona dal 5 al 7 marzo. BioEnergy Italy si basa su un progetto realizzato da due
dei protagonisti del settore fieristico internazionale per il settore: CremonaFiere – con l’esperienza della Fiera
Internazionale del Bovino da Latte, Italpig e Vegetalia AgroEnergie – e DLG, partner tedesco organizzatore di
manifestazioni come AgriTechinica, EuroTier e BioEnergy Decentral.
L’ultima edizione di BioEnergy Italy ha ospitato 149 espositori da 4 Paesi e 9.884 visitatori professionali.
La manifestazione è il marketplace più efficace per il settore anche perché si svolge nel più grande e importante
distretto italiano per la produzione di energia da fonti rinnovabili. BioEnergy Italy è anche un vero e proprio laboratorio di
idee per il settore: ogni anno realizziamo un programma con oltre 30 appuntamenti tra convegni, seminari e workshop
studiati per coinvolgere e attrarre in Fiera la gente giusta per sviluppare nuovo business.
Anche quest’anno la fiera prevede un ricco programma di convegni e workshop; tra questi segnaliamo il seminario
“La manutenzione e l’ottimizzazione degli impianti a biogas” venerdì 7 marzo alle ore 10, organizzato da CremonaFiere e DLG International in collaborazione con Crpa.
Per informazioni: www.bioenergyitaly.com
ficinali. Come di consueto
l’evento prevede un momento
dedicato all’aggiornamento tecnico e normativo sul settore, e
un momento di incontro in cui
le aziende colgono l’occasione
per presentarsi e farsi conoscere. Le aziende acquirenti e venditrici possono collocare in una
borsa virtuale le proprie richieste/offerte sia di prodotto, di
servizi che di competenze.
Per informazioni:
www.fippo.org
1-9 MARZO
Pordenone
La primavera arriva
al 35° Ortogiardino
F
ervono i preparativi nel
quartiere fieristico pordenonese per la 35a edizione di Ortogiardino, salone della floricoltura, orticoltura e vivaismo
in programma alla Fiera di Pordenone.
Le aspettative sono per
un’edizione da record e le condizioni ci sono tutte: 30.000 mq
di area espositiva fitta di stand,
300 espositori presenti (in crescita rispetto allo scorso anno
con ancora più giardini e floricoltori), con tutto quello che serve per rinnovare terrazzi e giardini.
Per informazioni:
www.ortogiardinopordenone.it
2-3 MARZO
Lido di Camaiore (Lu)
Terre di Toscana,
la kermesse del vino
T
orna per il settimo anno
consecutivo Terre di Toscana, tra le kermesse più attesa
dagli appassionati dei grandi
vini di qualità presso UNA Hotel Versilia, sul lungomare di Lido di Camaiore (Lu). Terre di
Toscana 2014 sarà il salotto del
vino buono toscano, un’emozionante “due giorni” in cui esplorare, conoscere storie, persone,
vini e territori. Anche in questa
edizione ci sarà un evento dedicato all’alta cucina: Golosizia,
curato dal giornalista enogastronomico Claudio Mollo.
Per informazioni:
www.terreditoscana.info
7-9 MARZO
Piacenza
Da Seminat e Apimell
al Buon Vivere
T
orna il triplo appuntamento con Apimell, Seminat e
Buonvivere a Piacenza Expo.
Apimell, giunta alla 31a edizione, è la più importante mostra-mercato nazionale nel settore dell’apicoltura, dall’allevamento, alla trasformazione.
La 33a Seminat è la mostra
mercato di piante ornamentali
e agrarie, florovivaismo, sementi e attrezzature per giardinaggio.
Buon Vivere è l’appuntamento dedicato ai prodotti enogastronomici tipici e di qualità.
Per informazioni:
www.apimell.it - www.seminat.it
www.buonvivere.it
7-10 MARZO
Trieste
L’8a edizione
di Olio Capitale
S
i svolgerà a Trieste, nelle
prestigiose sale della Stazione Marittima, l’8a edizione di
Olio Capitale, la più importante fiera interamente dedicata all’olio extravergine d’oliva,
evento specializzato che presenta le migliori produzioni nazionali ed estere. Il Salone, che si
avvale della collaborazione di
qualificati esperti del settore, è
un evento specializzato che presenta le migliori produzioni nazionali ed estere dell’olio extravergine d’oliva.
Per informazioni:
www.oliocapitale.it
DOVE INVIARE LE SEGNALAZIONI
posta: Terra e Vita,
Appuntamenti
Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail:
[email protected]
SPECIALE Diserbo mais
Effetto pioggia sul diserbo preventivo
PAGINA
36
Quando basta il post-emergenza
PAGINA
44
Sorgo, occhio alle semine anticipate
PAGINA
50
Rischio resistenza diffusa
PAGINA
54
36
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
Terra e Vita
Effetto pioggia
sul diserbo preventivo
L’intensità
DI DENIS BARTOLINI delle infestazioni
– e le contromisure
da attuare –
dipendono
dall’epoca
di semina.
Decisione tecnica
sempre più
condizionata
dalla variabile clima
L
a coltivazione del mais negli ultimi anni ha interessato una
superfice superiore al milione di ettari, con un tendenziale
decremento della destinazione per la produzione di granella
ed un costante aumento degli usi energetici, ciò a seguito della messa
in funzione degli oramai numerosissimi biodigestori, che hanno
raggiunto ormai un migliaio di unità, l’80% dei quali è concentrato in
quattro regioni italiane, quali Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Il crescente interesse per la coltura del mais anche in zone non
vocate e per usi non destinati alla produzione di granella potrebbe
determinare alcuni rischi, quali:
- scarsa conoscenza percorsi tecnici più razionali, in particolare
nelle zone non vocate;
- aumento tolleranza presenza infestanti (disseminazione);
- pericoloso spostamento dal pre-emergenza alla strategia “solo
post” con incremento pressione di selezione popolazioni resistenti
(graminacee in particolare);
- rotazioni ancora più strette e diffusione monosuccessione;
- disseminazione infestanti pericolose a seguito di spandimento
biodigestato.
ANDAMENTO 2013
L’eccezionale andamento climatico della scorsa primavera non ha
risparmiato neppure la coltura del mais. Le abbondanti e persistenti
piogge dell’intero periodo invernale e di inizio primavera hanno
determinato un notevole ritardo delle operazioni di semina terminate, in molti areali vocati anche
nel mese di giugno. In relazione
alle notevoli difficoltà nella preparazione dei terreni le semine
stesse sono state effettuate subito dopo e in molti casi anche
prima dell’esecuzione di trattamenti di bonifica con glifosate.
Questo ritardo ha determinato
in primo luogo una minore
pressione di infestazione delle
infestanti a nascita precoce, ad
esempio tutte le poligonacee, e
in molte situazioni è stato osservata un’emergenza delle maler Anche nel mais a uso energetico il controllo delle infestanti
be tendenzialmente più tardiva
rispetto allo sviluppo del mais,
assume un ruolo fondamentale.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
Terra e Vita
37
SUPERFICI COLTIVATE A MAIS
1.400
1.200
ettari (x. 000)
22 febbraio 2014
1.000
800
600
400
200
0
2010
2011
2012
2013
[ Fonte: ISTAT.
ANDAMENTO SUPERFICI COLTIVATE A SORGO
45
40
35
ettari (X .000)
n. 8/2014
30
25
20
15
10
5
0
[ Fonte: ISTAT.
2010
2011
2012
2013
38 Terra e Vita
con la necessità di intervenire
con gli eventuali trattamenti di
post-emergenza con la coltura
molto sviluppata e più soggetta
a manifestare indesiderati sintomi di fitotossicità. L’unico fattore positivo di questa anomala
situazione è risultato l’ottimale
efficacia dei trattamenti preventivi con erbicidi ad azione residuale anche con l’impiego di
miscele meno complesse.
SITUAZIONE INFESTAZIONI
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
TAB. 1 - ERBICIDI AD AZIONE PREVENTIVA CONTENENTI TERBUTILAZINA
PRINCIPIO ATTIVO
FORMULATO COMMERCIALE
DOSI F.C. (L/HA)
PRE-EMERGENZA
POST PRECOCE
Primagram Gold, ecc.
4-4,5
3-4
Lumax
3,5-4,5
3-4
Akris
2-3
2-2,5
Click Combi
2-2,8
1,5-2
flufenacet + terbutilazina (*)
Aspect
1,7
1,7
petoxamide + terbutilazina
Koban T, Romin T, Erbifen K
3
2,5-3
Trek P
2,5-3
2-2,5
s-metolaclor + terbutilazina
s-metolaclor + terbutilazina + mesotrione
dimetenamide-P + terbutilazina
pendimetalin + terbutilazina
Click Duo
3-4
La pressione delle infestazioni è
sulcotrione + terbutilazina
Sulcotrek
2-2,5
2
strettamente correlata all’epoca
(*) disponibile in combi pack con isossaflutolo (Merlin Platinum)
di semina, particolarmente evidente per quanto concerne le
specie a foglia larga. In tutte le
TAB. 2 - ERBICIDI AD AZIONE PREVENTIVA SENZA TERBUTILAZINA
epoche, dopo una razionale preDOSI F.C. (L/HA)
parazione anticipata del terreno,
PRINCIPIO ATTIVO
FORMULATO COMMERCIALE
PRE-EMERGENZA POST PRECOCE
con azzeramento di eventuali infestazioni di specie graminacee a
tiencarbazone + isossaflutolo + ciprosulfamide
Adengo
1,5-2
1,5-2
nascita invernale, anche nelle ses-metolaclor
Dual Gold, Antigram Gold
1,2-1,4
1-1,25
mine più anticipate la specie
s-metolaclor + mesotrione
Camix
2,5-2,8
2-2,5
prevalente nella stragrande
maggioranza degli areali di coldimetenamide-P
Spectrum
1-1,3
1-1,3
tivazione è rappresentata da
petoxamide
Romin 600, Successor 600
2
Echinochloa crus-galli (giavone).
Stomp
Aqua
1,5-2
1,2-1,5
In tendenziale aumento risultapendimetalin
Most Micro, Activus EC, ecc.
2-2,5
1,5-2
no le emergenze di Setaria, mentre più raramente si riscontrano
pendimetalin + clomazone
Alcanse CS
1,5-2
le varie specie di Panicum. Nei
clomazone
Command 36 CS, ecc.
0,2-0,3
terreni sciolti e nelle aree di boniaclonifen
Challenge, Valzer
1-1,5
fica caratterizzate da suolo organico frequentemente si devono
isossaflutolo
Merlin Flexx
1,5-2
1,5-2
gestire problematiche derivanti
sulcotrione
Sulcogan, Mitigreen, ecc.
1,5
1-1,5
dalla presenza di Digitaria sanguinalis, mentre appaiono in aumento le presenze di Sorghum halepense sia da seme che da rizoma. Per
prime fasi sviluppo e questo, nella maggior parte dei casi, si può
quanto riguarda invece le infestanti dicotiledoni, semine anticipate al
ottenere con l’applicazione degli erbicidi ad azione residuale subito
mese di marzo espongono la coltura al maggior numero possibile di
dopo la semina o, causa avverse condizioni climatiche o anche per
specie, comprese le precoci poligonacee, quali Polygonum aviculare e
scelta aziendale, anche con la coltura già emersa e con infestanti nei
Fallopia convolvulus. Rimangono generalizzate le classiche presenze
primissimi stadi di sviluppo. Il “post-emergenza precoce” in linea
più tardive di Polygonum persicaria e lapathifolium, Amaranthus, Chenoteorica si valorizza maggiormente nelle semine più anticipate, quanpodium, Solanum e delle malerbe di sostituzione, quali Abutilon, Datudo più ampio è il lasso di tempo che in intercorre tra la semina stessa
ra, Acalypha, Galinsoga, Bidens, Sicyos, Ammi majus, ecc. e in costante
e l’emergenza, potendo quindi sfruttare al massimo le potenzialità di
aumento le presenze di specie ciperacee, di difficile gestione con gli
persistenza degli erbicidi utilizzabili.
erbicidi attualmente disponibili. Fra le infestanti a ciclo perennante,
Per quanto riguarda la disponibilità di erbicidi, rispetto allo
da gestire obbligatoriamente con trattamenti di post-emergenza, riscorso anno non si segnalano variazioni sostanziali, con la momentacordiamo i meno problematici Convolvulus arvensis, Calystegia e Cirnea esclusione dal mercato italiano dell’acetoclor. Fra le poche novità
sium e le sempre più invasive differenti specie di Equisetum.
nel panorama erbicidi vi è da segnalare la commercializzazione da
parte della Società Bayer Cropscience di una confezione combi-pack
composta da 5 litri di flufenacet + terbutilazina (Aspect) e da 5 litri di
PRE-EMERGENZA TRADIZIONALE O POST PRECOCE?
isossaflutolo (Merlin Flexx) sufficienti a diserbare 5 ettari di mais.
Per massimizzare le potenzialità produttive del mais occorre manteDalla prossima primavera sarà disponibile anche una miscela già
nere esente la coltura dall’azione competitiva delle infestanti nelle
40 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
TAB. 3 - PRINCIPALI MISCELE DI PRE-EMERGENZA CON TERBUTILAZINA
n. 8/2014
22 febbraio 2014
dati. Per limitare le emergenze
di Abutilon si è consolidata l’apGRAMINACEE
DICOTILEDONI
ABUTILON THEOPHRASTI
plicazione di isossaflutolo (Mers-metolaclor + terbutilazina + mesotrione
lin Flexx) e di formulati contes-metolaclor + terbutilazina
isossaflutolo
nenti mesotrione o sulcotrione.
Nonostante la consapevodimetenamide-P + terbutilazina
sulcotrione
+
lezza
della sua valenza, questo
flufenacet + terbutilazina
clomazone
derivato triazinico è sempre in
petoxamide + terbutilazina
discussione causa i frequenti
isossaflutolo
inquinamenti delle acque, per
s-metolaclor
+
pendimetalin
+
terbutilazina
+
sulcotrione
cui in alcune aree maidicole il
dimetenamide-P
suo impiego presenza limitaclomazone
zioni. Ad esempio i Disciplinapetoxamide
+
sulcotrione + terbutilazina
ri di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna
impongono l'applicazione di
TAB. 4 - PRINCIPALI MISCELE DI PRE-EMERGENZA SENZA TERBUTILAZINA
terbutilazina a cicli colturali alGRAMINACEE
ABUTILON THEOPHRASTI
DICOTILEDONI
terni a prescindere da quanti
tiencarbazone + isossaflutolo + ciprosulfamide
anni intercorrono fra le due
coltivazioni di mais sullo stesaclonifen
s-metolaclor + mesotrione
+
so terreno.
pendimetalin
Nelle situazioni in cui vi sia
isossaflutolo
aclonifen
la necessità di non utilizzare ters-metolaclor
sulcotrione
+
pendimetalin
butilazina le soluzioni possono
dimetenamide-P
+
intraprendere due direzioni:
clomazone
petoxamide
- utilizzare la recente miscela
pendimetalin + clomazone
di tiencarbazone + isossaflutolo,
addizionata dell’antidoto agronomico ciprosulfamide (Adengo), in grado di esercitare un ampio
formulata a base di pendimetalin + clomazone, commercializzata
spettro d’azione sia nei confronti delle specie graminacee che di
con il nome di Alcanse CS dalla società Du Pont de Nemours. A dosi
quelle dicotiledoni a ciclo annuale;
cautelativa di 2 l/ha di formulato si presta per applicazioni di
- adottare miscele più o meno complesse che comprendono un
pre-emergenza in miscela con preparati ad attività graminicida in
erbicida a prevalente azione graminicida (s-metolaclor, dimetenamiparticolare nelle strategie che non prevedono l’impiego di terbutilade-P, petoxamide), con addizione, in funzione dicotiledonicida, di
zina. Fra i prodotti a prevalente efficacia sulle specie graminacee
pendimetalin, aclonifen e, in caso di presenza di Abutilon, isossaflurimangono utilizzabili s-metolaclor (Dual Gold, Antigram Gold),
tolo, mesotrione o sulcotrione.
dimetenamide-P (Spectrum) e petoxamide (Romin 600, Successor
In questo secondo case è bene ricordare, che queste miscele, a
600), mentre flufenacet è disponibile solo in miscela formulata con
differenza della terbutilazina, sono molto influenzate dall’andamenterbutilazina (Aspect).
to pluviometrico nel periodo immediatamente successivo all’appliLa terbutilazina rimane ancora il principio attivo base per la
cazione, per cui molto frequentemente necessitano di un complegestione delle infestanti dicotiledoni ed è disponibile solo in formumentare trattamento di post-emergenza. La loro efficacia può risullazione pronta con i prodotti ad azione complementare sopra ricor1
1 - L ecce zionale
andamento pluviometrico
della scorsa primavera
ha ostacolato non poco
la preparazione dei terreni
destinati alla semina
del mais.
2 - Tutti i formulati
contenenti terbutilazina
hanno confermato
le favorevoli potenzialità
di efficacia e persistenza
erbicida.
2
42 Terra e Vita
[ ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
n. 8/2014
22 febbraio 2014
3
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
3 - Solanum nigrum.
Anche con semine
tendenzialmente tardive
non sono mancati i casi
di preponderanti infestazioni
di specie annuali.
Terra e Vita 43
4
4 - Anche quest’anno
la miscela di s-metolaclor
+ terbutilazina + mesotrione
(Lumax) ha permesso
un sufficiente controllo iniziale
delle sempre più preoccupanti
infestazioni di Cyperus spp..
tare agronomicamente sufficiente in caso di semine più tardive a
partire da aprile inoltrato e in caso di infestazioni non eccessive.
PRE-EMERGENZA E POST-PRECOCE: STRATEGIA ANTIRESISTENZA
Considerando il progressivo aumento delle segnalazioni di popolazioni di Echinochloa crus-gallinon più sensibili alle solfoniluree graminicide (rimsulfuron, nicosulfuron, foramsulfuron), i trattamenti
preventivi con erbicidi ad azione residuale conservano a pieno la
loro valenza tecnica. Inoltre, come già ricordato, la finestra applicativa degli stessi è relativamente ampia, con possibilità d’impiego
anche in post-emergenza precoce della coltura. Diventa quindi mol-
to importante, per salvaguardare al massimo tutti i meccanismi
d’azione utilizzabili sulla coltura cerealicola, porre una particolare
attenzione alla scelta di strategie che prevedono unici trattamenti di
post-emergenza, in particolare quando si devono gestire rilevanti
presenze di specie graminacee. Questo in particolare nei seminativi
destinati alla produzione di trinciato per l’alimentazione degli impianti a biogas, dove meno pressante potrebbe essere ritenuta la
necessità di ottenere risultati pressochè totali.
L’autore è del settore Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA)
44 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Quando basta il post-emergenza
DI DENIS BARTOLINI L
Può completare
il pre. Oppure
- insorgenza popolazioni di infestanti resistenti
a massimizzazione delle potenzialità proessere esclusivo.
agli erbicidi di post-emergenza, con particolare
duttive del mais comporta la necessità di
riferimento a Echinochloa crus-galli (giavone) e alle
mantenere esenti i seminativi nelle prime
Con vantaggi
solfoniluree graminicide (rimsulfuron, nicosulfudelicate fasi di sviluppo della coltura. La soluzioron, foramsulfuron).
ne più razionale, come ovvio, prevede l’applicae alcuni rischi
zione di erbicidi ad azione residuale subito dopo
la semina, che nella maggior parte delle situazioni
GIAVONE E ALTRE GRAMINACEE
impediscono o ritardano l’emergenza delle infestanti graminacee e
Se escludiamo le aree in cui è già stata accertata la presenza di
dicotiledoni annuali per un periodo più o meno prolungato in relapopolazioni di Echinochloa non più sensibili alle solfoniluree ad
zione all’andamento stagionale ed ai principi attivi utilizzati.
azione graminicida, il controllo delle specie graminacee risulta relaTutto questo tuttavia non sminuisce la valenza degli interventi di
tivamente agevole, con trattamenti effettuati preferibilmente prima
post-emergenza, che trovano una giustificazione in numerose situache le infestanti raggiungano lo stadio di pieno accestimento.
zioni quali:
Al momento attuale sono disponibili innumerevoli formulati a
- completamento di precedenti applicazioni di pre-emergenza in
base di nicosulfuron a differenti concentrazioni (40, 60 e 240 g/l di
caso di parziale efficacia;
principio attivo), foramsulfuron (Equip) e il capostipite rimsulfuron,
- controllo di specie a ciclo perenne;
oggi commercializzato solo in miscela con nicosulfuron (Titus Mais
- terreni dotati di alto contenuto di sostanza organica, dove rapExtra, Kelvin Duo). Tutti questi erbicidi risultano efficaci su Echinopresenta l’unica soluzione praticabile.
chloa, Setaria e, alle dosi maggiori di etichetta, anche nei confronti di
Le strategie “solo post”, grazie all’ampia disponibilità di principi
Sorghum halepense da rizoma. Per contro meno sensibile risulta Digiattivi efficaci sulla totalità delle specie sia graminacee che dicotiledotaria sanguinalis, che nella generalità dei casi viene solo temporaneani annuali e perenni, in linea di massima sono adottabili in tutte le
mente controllata con trattamenti effettuati nelle primissime fasi di
situazioni, con la consapevolezza dei rischi che si possono correre,
sviluppo (entro l’accestimento).
quali:
Un’attività collaterale sulle specie graminacee annuali è esercitata
- ritardo degli interventi causa avverse condizioni climatiche, con
anche dai trichetoni sulcotrione (Sulcogan, ecc.) e mesotrione (Callipericolosi fenomeni di competizione e possibile incremento dei festo), mentre molto più energica risulta l’efficacia del più recente
nomeni di fitotossicità;
tembotrione (Laudis), con esclusione delle differenti specie di Setaria.
- parziale efficacia sulle malerbe causa periodi siccitosi che frequentemente si verificano nella prima metà del mese di maggio,
SEMINE PRECOCI: ATTENZIONE ALLE POLIGONACEE
epoca in cui generalmente si effettuano le applicazioni, che determiCon la tendenza all’anticipo delle semine al mese di marzo si donano problemi di assorbimento da parte delle infestanti in non
vranno considerare anche le più anticipate emergenze delle specie
ottimali condizioni vegetative;
poligonacee, qualche anno fa tipiche dei seminativi di bietola.
1
1 - Causa la non ottimale
preparazione dei letti di semina,
nella scorsa primavera si sono
dovute gestire anche
infestazioni di graminacee
invernali (ricacci di cereali,
Avena, Lolium, ecc.).
2 - I trattamenti di postemergenza sono sempre
indispensabili nelle zone
di bonifica caratterizzate
da terreno organico.
2
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 45
TAB. 2 - SENSIBILITÀ INFESTANTI GRAMINACEE(*)
TAB. 1 - PRO E CONTRO IL POST-EMERGENZA
ECHINOCHLOA
VANTAGGI
SETARIA
DIGITARIA
tembotrione
SORGHUM
scelta principi attivi in relazione alle reale composizione
delle infestazioni
rimsulfuron
rimsulfuron
nicosulfuron
nicosulfuron
rimsulfuron
nicosulfuron
minore apporto di materia attiva per unità di superficie
foramsulfuron
foramsulfuron
foramsulfuron
unica soluzione efficace sui terreni organici
tembotrione
buona attività su infestanti a ciclo perenne
TAB. 3 - SENSIBILITÀ DELLE PERENNI (*)
SVANTAGGI
CONVOLVULUS
finestra applicativa relativamente ridotta
fluroxipir
MCPA
2,4-D
possibile effetto competitivo infestazioni precoci
estrema dipendenza condizioni climatiche
rischio insoergenza popolazioni resistenti
CIRSIUM
EQUISETUM
clopiralid
MCPA
2,4-D
MCPA
2,4-D
(*) agli erbicidi di post-emergenza
TAB. 4 - SENSIBILITÀ PRINCIPALI INFESTANTI DICOTILEDONI ANNUALI AGLI ERBICIDI DI POST-EMERGENZA
FALLOPIA
POLYGONUM
AVICULARE
terbutilazina prosulfuron
prosulfuron terbutilazina
dicamba
fluroxipir
P. PERSICARIA
P. LAPATHIFOLIUM
terbutilazina
prosulfuron
dicamba
mesotrione
sulcotrione
tembotrione
bentazone
AMARANTHUS
terbutilazina
rimsulfuron
nicosulfuron
foramsulfuron
prosulfuron
tifensulfuron
tritosulfuron
CHENOPODIUM
terbutilazina
mesotrione
sulcotrione
tembotrione
bromoxinil
bentazone
Nei confronti delle emergenze in sequenza di Polygonum aviculare, Fallopia convolvulus, Polygonum persicaria ed infine di Polygonum
lapathifolium, un’efficacia molto elevata e costante negli anni viene
esercitata da prosulfuron (Peak) e dalla sua miscela con dicamba
(Casper). Il solo dicamba (Mondak 21S, ecc.) si presta a risolvere i
problemi derivanti dalla presenza di Fallopia e Polygonum persicaria e
lapathifolium, mentre fluroxipir (Tomagan, Fluizol, ecc.) risulta specifico per l’eliminazione di Fallopia. I trichetoni sulcotrione, mesotrione e tembotrione sono indicati per il controllo anticipato di Polygonum persicaria e lapathifolium, mentre nettamente inferiore è l’effica-
SOLANUM
terbutilazina
foramsulfuron
mesotrione
sulcotrione
tembotrione
bromoxinil
bentazone
ABUTILON
AMMI MAJUS
mesotrione prosulfuron
sulcotrione MCPA
tembotrione
prosulfuron
fluroxipir
CRUCIFERE
terbutilazina
rimsulfuron
nicosulfuron
foramsulfuron
prosulfuron
tifensulfuron
tritosulfuron
bromoxinil
cia sulle altre due specie poligonacee. Ricordando che l’efficacia su
tutte queste infestanti del mesotrione viene nettamente incrementata
con l’impiego del formulato contenente anche terbutilazina (Calaris), rimane da considerare la specifica azione di bentazone (Basagran SG, Blast SG, ecc.) su infestazioni relativamente sviluppate di
Polygonum persicaria e lapathifolium.
A proposito di bentazone, il cui impiego su mais risulta molto
limitato anche se caratterizzato da una ottima selettività in tutte le
condizioni applicative, dalla prossima campagna maidicola i formulati granulari (Basagran SG, ecc.) vedranno alcune limitazioni d’impie-
TAB. 5 - SOLFONILUREE A PREVALENTE EFFICACIA GRAMINICIDA
PRINCIPIO ATTIVO
NOME COMMERCIALE
DOSE
UNICO
FRAZIONATO
PERIODO
DISICUREZZA
Nicosulfuron (40 g/l)
Ghibli, Nicogan V.0., Crew 40 OD, ecc.
1,2-1,5 l/ha
1 + 0,5 l/ha
-
Nicosulfuron (60 g/l)
Nisshin Extra 6 OD
0,500-0,670 l/ha
0,500 + 0,250 l/ha
-
Nicosulfuron (240 g/l)
Ghibli 240 OD
0,200-0,250 l/ha
0,170 + 0,080 l/ha
-
Titus Mais Extra
70-85 g/ha
50 + 50 g/ha
80 giorni
Kelvin Duo
90 g/ha
45 + 45 g/ha
-
Equip
2-2,7 l/ha
1,8 + 0,9 l/ha
-
Rimsulfuron + nicosulfuron
Foramsulfuron
n. 8/2014
22 febbraio 2014
I formulati contenenti prosulfuron (Peak,
Casper) sono particolarmente efficaci sulle
infestanti poligonacee e su Ammi majus.
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
Per il controllo di Sorghum halepense
da rizoma è consigliabile non anticipare
troppo i trattamenti.
go, quali la dose massima utilizzabile, pari a 1.000 g/ha di principio
TRICHETONI E DICAMBA: SOLUZIONI AD AMPIO SPETTRO
Quando si devono gestire le tipiche infestazioni di amarantacee,
chenopodiacee, solanacee ed anche di numerose specie ruderali di
sostituzione (Abutilon, Datura, ecc.), molto frequentemente si ricorre
a miscele di dicamba con uno dei tre trichetoni sulcotrione, mesotrione e tembotrione. Questi ultimi, dotati di specifica ed elevatissima
Terra e Vita 47
Ancora senza soluzione risultano
i problemi determinati dalle infestazioni
di Cyperus.
efficacia su Chenopodium, Solanum e con ottima attività su Abutilon,
vengono integrati perfettamente da dicamba, che ne completa l’azione su poligonacee, Amaranthus e sulle specie a ciclo perenne, tra cui
Convolvulus arvensis.
In caso di infestazioni veramente preponderanti e molto complesse alla miscela di trichetoni e dicamba può essere ulteriormente
addizionato prosulfuron, costituendo in tal modo un’energica associazione a cui difficilmente sfugge qualcosa, se non Equisetum.
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
48 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
TAB. 6 - ERBICIDI PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI DICOTILEDONI
NOME COMMERCIALE
DOSI
PERIODO
DI SICUREZZA
Mesotrione
Callisto
0,75-1 l/ha
-
Mesotrione + terbutilazina
Calaris
1-1,5 l/ha
-
Sulcotrione
Sulcogan, Mitigreen, ecc.
1-1,5 l/ha
-
Flavos
0,7-1,2 l/ha
30
Bromoxinil
Emblem
2-2,25 kg/ha
-
Xinca
0,5-1 l/ha
70
(45 mais dolce)
Bromoxinil + 2,4-D
Buctril Universal
0,8 l/ha
-
Tifensulfuron-metile
Harmony 50 SX
15 g/ha
-
Peak
20-25 g/ha
-
Prosulfuron + dicamba
Casper
0,3-0,4 kg/ha
-
Tritosulfuron + dicamba
Algedi
150-200 g/ha
-
Mondak 21S, Top Agan, Dicumba, ecc.
0,6-1,2 l/ha
20
Hook 480 Plus , Aric 480 LS
0,3-0,6 l/ha
20
U46 Ultra
0,8 l/ha
70
Tomahawk, Tomagan, ecc.
0,4-0,6 l/ha
-
PRINCIPIO ATTIVO
Prosulfuron
Dicamba
Dicamba + MCPA
Fluroxipir
Fluroxipir + florasulam
MCPA
2,4-D + MCPA
Clopiralid
Bentazone
Starane Gold
0,9-1,2 l/ha
-
U46 M Class, Fenoxilene Max, ecc.
0,3-0,5 l/ha
70
U46 Combi Fluid, ecc.
0,4-0,5 l/ha
70
Lontrel 72G
0,110-0,140 kg/ha
-
Vivendi 100, Cliophar 100 LS
0,7-1 l/ha
45
Basagran SG, Blast SG
1,1 kg/ha
-
TAB. 7 - MISCELE FORMULATE AD AMPIO SPETTRO D AZIONE
NOME COMMERCIALE
DOSE
PERIODO
DI SICUREZZA
Nicosulfuron + mesotrione
Elumis
1,5-2 l/ha
-
Tembotrione
Laudis
2 l/ha
90 (60 mais dolce)
Principal Mais
350-440 g/ha
-
PRINCIPIO ATTIVO
Rimsulfuron + nicosulfuron + dicamba
QUANDO TRATTARE?
Ribadendo che per ottenere la produttività massima è indispensabile
eliminare le infestanti il prima possibile, l’epoca ottimale di esecuzione dei trattamenti di post-emergenza è correlata all’intera strategia di diserbo che si attua. In linea di massima si possono delineare
alcune linee preferenziali, quali:
- unico trattamento quando il mais ha differenziato le 5-6 foglie
per il completamento dell’efficacia di precedenti applicazioni di
pre-emergenza nei confronti di specie a ciclo perenne;
- nei terreni normali unico trattamento alle 4-5 foglie della coltura
per il controllo di tutte le infestanti graminacee e dicotiledoni annuali;
- nei terreni organici è consigliabile effettuare una doppia applicazione, con un primo intervento alle 2-3 foglie del mais indirizzato prevalentemente al controllo delle specie dicotiledoni ed un secondo trattamento, a distanza variabile in relazione all’andamento stagionale, alla dinamica delle ulteriori emergenze ed all’esito della prima applicazione.
Il controllo delle infestanti
non deve essere demandato
esclusivamente alla chimica,
ma integrato dalle lavorazioni
meccaniche.
In tutte le situazioni un’attenzione particolare deve essere
rivolta al controllo delle infestazioni di Sorghum halepense da rizoma. Questa graminacea a ciclo perenne, caratterizzata da
una estrema scalarità di emergenza, necessità di interventi
non troppo anticipati, per non
incorrere in problemi causati da
nascite successive ai trattamenti. In molti casi diventa consigliabile posticipare le applicazioni con una delle solfoniluree
graminicide disponibili quando
il mais si trova allo stadio limite
per la loro distribuzione, cioè le
8 foglie vere.
EQUISETUM E ALTRE
MALERBE PERENNI
Generalmente, in modo simile a quello che avviene per Sorghum da
rizoma, le specie a ciclo perenne emergono in epoca relativamente
più avanzata rispetto alle malerbe annuali, con particolare riferimento alle più posticipate infestazioni di Equisetum. In caso di rilevante presenza di Convolvulus arvensis (vilucchio), Cirsium arvense
(stoppione) ed Equisetum, trovano ancora una valida giustificazione
gli impieghi dei vecchi composti ormonici a base di MCPA (Fenoxilene Max, U46 M Class, ecc.) e 2,4-D + MCPA (U46 Combi Fluid,
Dicopur Combi, ecc.), il cui limite applicativo è rappresentato dalle
dosi massime utilizzabili per non incorrere in pericolosi fenomeni di
fitotossicità. In caso di esclusiva presenza di Convolvulus risulta
agronomicamente soddisfacente anche l’efficacia esercitata da fluroxipir, dicamba ed anche di prosulfuron.
L’autore è del Settorte Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA)
50 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
1
n. 8/2014
22 febbraio 2014
2
Sorgo, occhio alle semine anticipate
La mancanza
DI DENIS BARTOLINI di graminicidi
N
1 - Trascurare la preparazione del letto
di semina comporta notevoli difficoltà in tutta la
gestione successiva delle infestanti, graminacee
in particolare.
ella scorsa primavera le superfici interesspinge a posticipare sate alla coltivazione del sorgo hanno su2 - In caso di storiche infestazioni
bito un incremento anche in relazione aldi
graminacee (nella foto Echinochloa crus-galli)
la messa a coltura
l’avverso andamento climatico, che ha ritardato e
sarebbe opportuno evitare la coltivazione
in alcuni caso impedito la semina di altre colture
del sorgo oppure programmare semine tardive
nei terreni
sarchiate. Il relativo ritardo delle semine del sorgo
e trattamenti di post-emergenza precoce con
hanno determinato una tendenziale semplificas-metolaclor + terbutilazina (Primagram Gold).
più infestati
zione della gestione delle infestanti, in particolare
delle problematiche specie graminacee, le cui
emergenze sono state eliminate con le ultime lavorazioni di affina ATTENZIONE ALLE GRAMINACEE
mento dei terreni o con l’esecuzione di trattamenti di azzeramento
Anche nella prossima primavera non sarà disponibile alcuna soluziocon formulati a base di glifosate.
ne di controllo delle infestanti graminacee con i classici trattamenti di
La maggior parte dei seminativi di sorgo rimangono concentrati
post-emergenza, con la sola possibilità di interventi anticipati con la
nella parte centro-orientale dell’Emilia-Romagna e nelle regione delmiscela di s-metolaclor + terbutilazina (Primagram Gold). Ribadendo
l’Italia centrale, con tuttavia un significativo spostamento anche
ancora una volta che sarebbe opportuno evitare la coltivazione del
verso nord anche in zone tradizionalmente più vocate alla coltivasorgo in terreni storicamente infestati da Echinochloa, Setaria, Digitaria
zione del mais. In aumento sono anche le superfici seminate dopo la
ed in particolare di Sorghum halepense, in via alternativa è consigliabile
trinciatura di fine primavera di essenze graminacee e dei diversi
adottare alcuni accorgimenti, quali il posticipo delle semine a partire
miscugli destinati all’alimentazione degli impianti a biogas.
orientativamente dalla terza decade di aprile adottando la tecnica
della falsa semina, con preparazione anticipata dei
terreni ed conseguente eliminazione delle prime
TAB. 1 - ERBICIDI AUTORIZZATI PER IL DISERBO TOTALE
ondate di emergenza delle graminacee con le ultime
PRINCIPIO ATTIVO
FORMULATI COMMERCIALI
DOSI
lavorazioni del terreno o meglio con applicazione di
PRE-SEMINA
formulati a base di glifosate. Occorre fare molta
attenzione anche nell’individuazione di questi ultiGlifosate (360 g/l)
Roundup 360 Power, Glyfos Pro, Buggy, ecc.
3-4 l/ha
mi prodotti, in quanto non molti degli stessi presenGlifosate (450 g/l)
Glyfos Rapid, ecc.
2,5-3 l/ha
tano la regolare autorizzazione ministeriale per il
Glifosate (68%)
Glyfos Dakar, Roundup Max
1,5-2 kg/ha
diserbo di pre-semina della coltura graminacea.
PRE-SEMINA, PRE-EMERGENZA (entro 3 giorni dalla semina)
Glifosate (480 g/l)
Roundup Platinum
2,5-3 l/ha
LE POSSIBILI STRATEGIE
Dopo una razionale gestione dei letti di semina,
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
n. 8/2014
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3
3 - Infestazioni di Chenopodium.
Si evitano con l’applicazione in pre
di terbutilazina + pendimetalin (Trek P) o
anche aclonifen (Challenge, Valzer). In post
i migliori risultati con bromoxinil (Emblem,
Xinca), bromoxinil + terbutilazina (Aspid)
e bromoxinil + 2,4-D (Buctril Universal).
Terra e Vita 51
4
4 - Ecballium elaterium. Le miscele
di prosulfuron + dicamba (Casper) e 2,4-D
+ MCPA (U46 Combi Fluid, ecc.) possono
risolvere anche i più gravi problemi
di inerbimento del sempre più invasivo
cocomero asinino.
per definire la strategia di controllo delle
TAB. 2 - DISERBO SELETTIVO DI PRE-EMERGENZA E POST-PRECOCE
infestati più adatta ad ogni situazione di
PRINCIPIO ATTIVO
FORMULATI COMMERCIALI
DOSI
campo occorre in primo luogo valutare la
reale pressione delle infestazioni di specie
PRE-EMERGENZA
graminacee. In caso preoccupino maggiorAclonifen
Challenge, Valzer
1-1,5 l/ha
mente le specie dicotiledoni sono consigliabili trattamenti di pre-emergenza con erbiciTerbutilazina + pendimetalin
Trek P
2,5-3 l/ha
di ad azione residuale, avendo a disposizioPOST-EMERGENZA PRECOCE (2-3 foglie sorgo)
ne la miscela di terbutilazina + pendimetalin
(Trek P) ed aclonifen (Challenge, Valzer).
S-metolaclor + terbutilazina
Primagram Gold, ecc.
2,5-3 l/ha
Utilizzando i formulati contenenti terbutilazina, nella maggior parte delle situazioni
della coltura, per ottenere risultati agronomicamente accettabili disi garantisce una ottima efficacia sulla generalità delle specie annuali
venta indispensabile che le infestanti da eliminare non siano in stadi
a foglia larga, comprese le più precoci specie poligonacee e con
di sviluppo avanzati, preferibilmente entro la fase di inizio accestisufficiente probabilità di successo anche con ridotta piovosità dopo i
mento. Una sufficiente piovosità dopo le applicazioni garantisce le
trattamenti. Aclonifen presenta una specifica attività si amarantacee,
massime performance di efficacia. L’apporto di terbutilazina conchenopodiacee, crucifere ed altre numerose dicotiledoni, mentre non
sente inoltre di esercitare una buona attività anche su numerose
completo è il controllo di Solanum nigrum. Inoltre questo principio
specie a foglia larga, purchè le stessi si trovino nello stadio di plantuattivo risulta più influenzato dal grado di umidità del suolo.
la o al massimo alle 2-4 foglie vere.
Quando invece il primo problema è presumibilmente rappresenCentrando al meglio l’epoca di trattamento e con favorevoli
tato da infestanti graminacee annuali diventa necessario ritardare le
condizioni climatiche successive, l’applicazione di post-emergenza
operazioni diserbo a dopo l’emergenza del sorgo, con trattamenti da
precoce può essere risolutivo, mentre in presenza di infestanti a
effettuarsi quando la coltura stessa ha differenziato almeno la seconnascita scalare o a ciclo perenne sarà poi necessario completare la
da foglia o meglio terza utilizzando la miscela di s-metolaclor +
loro efficacia con ulteriori interventi di post-emergenza classica alle
terbutilazina (Primagram Gold). Questo per non incorrere ad indesi4-6 foglie della coltura.
derabili fenomeni di fitotossicità. Oltre a rispettare lo stadio minino
FIG. 1 - SORGO: GESTIONE GRAMINACEE
Glifosate
(pre-semina)
++
––
aclonifen
(pre-emergenza)
S-metolaclor + terbutilazina
(2-3 foglie sorgo)
STRATEGIA SOLO POST A VOLTE RISOLUTIVA
Semine tardive, razionale pulizia del letto di semina e assenza di
graminacee possono determinare non poche situazioni in cui è possibile eliminare tutte le infestanti anche con soli trattamenti di postemergenza posizionati all’epoca in cui sono terminate la maggior
parte delle emergenze, orientativamente allo stadio compreso tra le 4
e le 6 foglie del sorgo.
Anche se le disponibilità di principi attivi non è paragonabile a
quella della coltura più vicina, cioè il mais, sono attuabili strategie di
post-emergenza in grado di eliminare sia le specie dicotiledoni annuali che perenni.
Nei casi di infestazioni più complesse i migliori risultati complessivi si ottengono con l’applicazione della miscela di prosulfuron +
dicamba (Casper), da utilizzare a dosi cautelative di 0,300-0,350
52 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
L’impiego di fluroxipir (Tandus), unitamente a prosulfuron +
dicamba, si presta ad eliminare anche le infestazioni di Xanthium
spp., infestante composita che si diffonde principalmente dove
in rotazione è frequente la coltura del girasole.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
La coltivazione del sorgo va assolutamente evitata nei terreni
storicamente infestati da Sorghum halepense, per evitare sia
effetti diretti sulla produzione sia l’inevitabile diffusione
dell’infestazione.
dizione di dosi medie di bromoxinil (Emblem, Xinca) ed anchee
degli ultimi quantitativi disponibili della miscela di bromoxinil +
terbutilazina (Aspid).
In caso di infestazioni ridotte, per completare precedenti applicazioni di pre-emergenza e con presenza esclusiva di specie perenni,
Equisetum in particolare, trova FIG. 2 - ESEMPIO GESTIONE INFESTANTI DEL SORGO SENZA GRAMINACEE
no giustificazione interventi con
i tradizionali composti ormonici
Glifosate
a base di 2,4-D + MCPA (/46
(pre-semina)
Combi Fluid, ecc.) e MCPA (Fenoxilene Max, U46 M Fluid,
ecc.). Anch’essi possono essere
rafforzarti con dosi medie di
Terbutilazina + pendimetalin
(pre-emergenza)
bromoxinil e bromoxinil + terBromoxinil
Prosulfuron + dicamba
butilazina per allargare lo spetBromoxinil + terbutilazina
(prevalenza poligonacee,
tro d’azione su alcune infestanti
(dicotiledoni annuali)
Ammi majus e altre ruderali)
±
±
annuali. Con la stessa finalità e
2,4-D / 2,4-D + MCPA / MCPA
Bromoxinil
con uno spettro d’azione simile
fluroxipir
Bromoxinil + terbutilazina
(dicotiledoni annuali e perenni)
(chenopodiacee, Solanum)
può essere utilizzata anche la
miscela preformulata di bromoxinil + 2,4-D (Buctril Universal).
Come possibile novità per la
TAB. 3 - ERBICIDI AUTORIZZATI PER IL DISERBO DI POST-EMERGENZA
prossima
campagna primaveriPRINCIPIO ATTIVO
FORMULATI COMMERCIALI
DOSI
PERIODO DI SICUREZZA
le è la registrazione di un formuPOST-EMERGENZA (3-6 foglie sorgo)
lato a base di fluroxipir comEmblem
1,5-2,25 kg/ha
mercializzato con il nome di
Bromoxinil
Xinca
0,5-1 l/ha
90
Tandus. Contenente 200 g/l di
principio attivo, utilizzato alle
Bromoxinil + terbutilazina
Aspid
2-2,5 l/ha
dosi 0,5-0,7 l/ha presenta una
Bromoxinil + 2,4-D
Buctril Universal
0,8 l/ha
specifica efficacia su Fallopia
Dicamba + prosulfuron
Casper
0,3-0,4 kg/ha
convolvulus, Abutilon theophrasti,
Fluroxipir
Tandus
0,5-0,7 l/ha
60
ricacci di girasole, Xanthium
2,4-D + MCPA
U46 Combi Fluid, Regran Combi, ecc. 0,4-0,5 l/ha
70
spp., Convolvulus e Calystegia. MCPA
Fenoxilene Max, ecc.
0,4-0,5 l/ha
70
L’autore è del settore Ricerca &
MCPA + dicamba
U46 Ultra
0,8 l/ha
70
Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bentazone
Basagran SG, Blast SG
1,1 kg/ha
Bagnacavallo (RA)
kg/ha per non rischiare di causare danni da fitotossicità. L’efficacia
di questa miscela è ottimale su amarantacee, crucifere, composite,
ombrellifere (Ammi majus compreso), Abutilon, Xanthium e anche su
specie a ciclo perenne (Convolvulus, Calystegia e in parte Cirsium). Per
completare lo spettro d’azione questa associazione di avvale dell’ad-
54 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Rischio resistenza diffusa
DI DENIS BARTOLINI L
Segnalazioni ormai
da 15 regioni. Tutte le
nato erbicida o gruppo di erbicidi. La resistenza è
a resistenza delle infestanti agli erbicidi è un
colture sono incluse. un fattore ereditabile e quindi, se non gestita nel
fenomeno già conosciuto da decenni a livelmigliore dei modi possibili, viene data la possibililo mondiale e che, dopo le prime segnalaLe strategie
tà alle piante non più sensibili di moltiplicarsi e
zioni anche in Italia oltre trent’anni fa, riguardanti
diffondersi. A complicare ulteriormente la situaSolanum nigrum e Chenopodium album resistenti alle
di prevenzione
zione interviene un altro fattore, cioè il tipo di
triazine (atrazina), sta sempre più creando notevoresistenza. Difficilmente una popolazione di infeli difficoltà e forti preoccupazioni in numerose e
stanti diventa resistente ad un unico principio attivo, ma molto
strategiche colture in numerose Regioni del nostro paese. Gli ultimi
frequentemente risulta non sensibile ad altri erbicidi che presentano
dati del G.I.R.E. evidenziano infatti che le Regioni italiane interessalo stesso meccanismo d’azione. In questo caso di parla di “resistenza
te al fenomeno sono diventate 15, con problemi riscontrati su almeno
incrociata”. Purtroppo sono state segnalate anche infestanti non più
200.000 ettari. Piemonte e Lombardia, con preoccupanti problemi su
sensibili a erbicidi con differente meccanismo d’azione, dovendo
riso; Toscana, Puglia e Lazio, dove le situazioni più critiche sono su
considerare in questo caso la più pericolosa “resistenza multipla”.
frumento, sono le regioni maggiormente interessate dal fenomeno
della resistenza, con segnalazioni in aumento anche in Veneto ed
Emilia-Romagna. Trenta sono i casi accertati di biotipi resistenti, con
COMPORTAMENTI A RISCHIO
oltre 20 specie coinvolte, la maggior parte delle quali sono monocotiConsiderando innanzitutto che ogni specie infestante è caratterizzaledoni ed in numero più limitato dicotiledoni.
ta naturalmente dalla propensione a sviluppare più o meno velocemente fenomeni di resistenza ad un determinato meccanismo
d’azione, vi sono altri fattori che possono incrementare il rischio e
RESISTENZA E TOLLERANZA
che consentono una certa possibilità di manovra per evitare o almeOccorre innanzitutto fare chiarezza su cosa vuole dire “resistenza”.
no rallentare questo fenomeno. Un’accelerazione della diffusione
La resistenza è la capacità naturale ed ereditabile di alcune piante
delle problematiche può essere
appartenenti alla spessa specie
determinata da:
di sopravvivere ad una dose di
TAB. 1 - MAIS
- monosuccessione o rotazioun determinato erbicida che
INFESTANTE
FAMIGLIA
MECCANISMO
AGENTI
ni
molto
strette;
normalmente è in grado di eliCOINVOLTA
CHIMICA ERBICIDI
D AZIONE
SELEZIONATORI
- impiego esclusivo o troppo
minarla. È da non con confonderimsulfuron
frequente sulla stessa specie inre con la “tolleranza”, che è la
inibizione
Echinochloa spp.
solfoniluree
nicosulfuron
ALS
festante di erbicidi con lo stesso
capacità naturale di una specie
foramsulfuron
meccanismo d’azione;
di sopravvivere ad un determi-
Su frumento popolazioni di Avena spp. con resistenza multipla
al momento attuale non sono gestibili chimicamente.
Le infestazioni di Lolium resistente possono essere eliminate con
l applicazione preventiva di clortoluron, triallate ed anche pendimetalin.
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22 febbraio 2014
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
- impiego di dosi eccessivamente ridotte
(inferiori a quelle minime indicate nelle etichette);
- scarsa qualità dei trattamenti dovuta a
poca manutenzione delle macchine;
- interventi su infestanti in avanzati stadi
di sviluppo in particolare in caso di forti
infestazioni;
- tecniche di lavorazione del terreno conservative (anche se non generalizzabili per
tutte le situazioni);
- necessità di effettuare più trattamenti
nello stesso ciclo colturale;
- colture e/o varietà poco competitive;
- uso esclusivo del mezzo chimico.
TAB. 2 - FRUMENTO
RISO, MAIS E FRUMENTO:
Lolium spp.
Phalaris spp.
RISCHIO CONCRETO
INFESTANTE
COINVOLTA
FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI
solfoniluree
Avena spp.
Lolium spp.
Il riso è stata la prima coltura interessata al
problema della resistenza. In considerazione della particolarità e specializzazione di
questa graminacea, dove molto preoccupanti sono i casi di resistenza (anche multipla) delle differenti specie di Echinochloa,
Alisma plantago-aquatica, Shoenoplectus mucronatus, Cyperus difformis e non ultimo anPapaver rheoas
che riso crodo (Oryza sativa var. sylvatica), si
Sinapis arvensis
ritiene opportuna una trattazione specifica
del caso.
Nel mais i problemi di resistenza sono
determinati prevalentemente da popolazioni di Echinochloaspp. resistenti agli erbicidi
solfonilureici, che come meccanismo
d’azione inibiscono l’enzima acetolattato
Papaver rhoeas
sintetasi (ALS). Per evitare o limitare i rischi, le soluzioni chimiche possono essere:
- nei terreni non organici ricorrere a trattamenti di pre-emergenza
utilizzando uno degli erbicidi ad azione specifica (s-metolaclor, flufenacet, dimetenamide-P, petoxamide) o con il recente tiencarbazone-metile;
- nei terreni organici o dove si opti per sole strategie di post-emergenza addizionare alle solfoniluree graminicide, con trattamenti
precoci, un preparato appartenente alla famiglia dei trichetoni (sulcotrione, mesotrione o tembotrione), dotati di una più meno spiccata
azione graminicida.
In caso malauguratamente ci si trovi ad operare con resistenza già
in atto sono state identificate alcune soluzioni praticabili:
- trattamenti di post-emergenza precoce con miscele complesse di
s-metolaclor, flufenacet, dimetenamide-P, petoxamide addizionate
di terbutilazina e di uno dei trichetoni già ricordati, sfruttando
l’azione sinergica tra i differenti erbicidi sulle plantule della specie
graminacea;
- trattamenti di post-emergenza con il più recente tembotrione,
che ha manifestato una buona efficacia verso l’Echinochloa.
In caso di rotazione del mais con colture a semina primaverile
(esempio pomodoro e soia), diventa necessario gestire le infestazioni
Terra e Vita 55
MECCANISMO D AZIONE
inibizione ALS
AGENTI SELEZIONATORI
iodosulfuron
mesosulfuron
triazoloni
inibizione ALS
propoxicarbazone
triazolopirimidine
inibizione ALS
pyroxsulam
arilossifenossi-propionati
inibizione ACCasi
cicloesenoni
inibizione ACCasi
tralcossidim
fenilpirazoline
inibizione ACCasi
pinoxaden
organo fosofrici
inibizione EPSP sintasi
glifosate
arilossifenossi-propionati
inibizione ACCasi
cicloesenoni
inibizione ACCasi
tralcossidim
fenilpirazoline
inibizione ACCasi
pinoxaden
clodinafop-propargile
fenoxaprop-p-etile
clodinafop-propargile
fenoxaprop-p-etile
iodosulfuron
mesosulfuron
triasulfuron
solfoniluree
inibizione ALS
tribenuron-metile
metsulfuron-metile
clorsulfuron
tifensulfuron-metile
tritosulfuron
triazoloni
inibizione ALS
triazolopirimidine
inibizione ALS
acidi fenossialcanoici
propoxicarbazone
pyroxsulam
florasulam
2,4-D
di Echinochloa spp. con erbicidi non afferenti alla famiglia delle
solfoniluree, utilizzando uno dei numerosi graminicidi specifici ad
azione fogliare che inibiscono l’enzima Acetil-CoA Carbossilasi
(ACCasi), quali ciclossidim, cletodim, propaquizafop, quizalofopetile isomero, quizalofop-p-etile, fluazifop-p-butile.
Nei seminativi di frumento, numerose sono le popolazioni di
Lolium spp. ed anche di Avena spp. non più controllate dagli ormai
collaudati erbicidi di post-emergenza ad azione fogliare, quali clodinafop-propargile, fenoxaprop-p-etile, pinoxaden, con casi di resistenza multipla e che quindi interessano anche i derivati solfonilureici (iodosulfuron, mesosulfuron) ed altre analoghe famiglie Una
estremizzazione della situazione su Lolium si sta verificando in alcune aree limitate della Toscana, dove alcune popolazioni, oltre a non
essere più sensibili ai preparati selettivi su grano, presentano una
scarsa sensibilità anche al glifosate. Fra le specie graminacee alcuni
casi di resistenza sono stati segnalati anche per quanto concerne
Phalarisspp. (inibitori ACCasi), mentre tra le infestanti a foglia larga
le problematiche maggiori sono rappresentate da popolazioni diPapaver rhoeas e Sinapis arvensisnon più sensibili agli erbicidi che agiscono inibendo l’enzima ALS. Sono da ricordare infine alcuni casi di
56 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
resistenza multipla diPapaver al composto ormonico 2,4-D ed agli
erbicidi inibitori dell’ALS.
Per ovviare a questi inconvenienti sui cerali a paglia le strategie di
riduzione del rischio resistenza, possono essere:
- alternanza dell’impiego dei due meccanismi d’azione efficaci
sulle specie graminacee attualmente disponibili;
- inserimento nelle strategie di diserbo di trattamenti di preemergenza o post-emergenza precoce utilizzando formulati a base
di clortoluron, diflufenican, triallate e pendimetalin, questo con
particolare riferimento a Lolium ed anche alle specie dicotiledoni;
- impiego, con funzione dicotiledonicida, di erbicidi a differente
meccanismo d’azione, quali i composti ormonici MCPA, MCPP,
MCPP-P, 2,4-D e gli idrossibenzonitrili ioxinil e bromoxinil;
- considerare l’alternanza dei meccanismi d’azione in relazione
all’avvicendamento dei cereali con altre colture a semina di fine
estate e autunnale, dove è probabile la presenza delle stesse infestanti (esempio colza, cipolla, colture sementiere, ecc.);
- con presenza di resistenza multipla di Lolium (ALS ed ACCasi)
diventano importanti applicazioni di pre-emergenza o post-emergenza precoce con formulati contenenti clortoluron o, limitatamente in
pre-emergenza, triallate.
È doveroso infine ricordare che, mentre sulla maggior parte delle
specie interessate al fenomeno della resistenza su frumento, queste
strategie possono risolvere efficacemente le diverse situazioni, il caso
Avena diventa molto più complicato, non essendo attualmente disponibili mezzi chimici alternativi al classico trattamento di post-emergenza ed inoltre senza alcuna prospettiva nel breve e medio periodo
di introduzione di nuovi meccanismi d’azione.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
In caso di presenza di
Papaver rhoeas resistente agli
erbicidi ALS, in alternativa al
ritorno al pre-emergenza sono
possibili anche trattamenti di
post-emergenza con formulati
contenenti bromoxinil e ioxinil.
da rizoma non eliminate con
graminicidi specifici ad azione
fogliare, con particolare riferimento ai “fop”.
Le possibili soluzioni possono intraprendere due direzioni:
- valorizzazione di trattamenti di pre-emergenza con gli erbicidi ad azione residuale attualmente autorizzati;
- inserimento nei programmi di diserbo di bentazone, erbicida ad
azione di contatto caratterizzato da differente meccanismo d’azione.
I numerosi casi accertati di resistenza di Amaranthus su soia
devono far mantenere alta la guardia anche in numerose altre colture
a semina primaverile dove è molto frequente l’impiego di erbicidi
che inibiscono l’enzima ALS, quali mais, pomodoro, melone ed
anche le innovative coltivazioni di girasole tolleranti solfoniluree e
imidazolinoni.
Altra coltura leguminosa dove sono sorti problemi relativamente
importanti è l’erba medica, per ora limitatamente alla provincia di
Ravenna ed in questo caso l’infestante coinvolta è il Lolium. I motivi
principali di questa problematica situazione è imputabile da un lato
al ciclo pluriannuale della coltura, dall’altro dall’esigenza degli agri SOIA, POMODORO, ERBA MEDICA E COLTURE ARBOREE:
coltori, in caso di destinazione alla produzione di foraggio, di avere
SIAMO ALL INIZIO
il primo sfalcio dell’anno con elevata quantità di graminacee di
Oltre alle colture graminacee, all’orizzonte si stanno affacciando
pregio, quale il loietto. In seguito, quando di rende necessaria una
anche problemi di resistenza su colture dicotiledoni e su impianti
totale pulizia del medicaio per massimizzare la produzione di seme,
arborei.
si effettua orientativamente tutti gli anni e nello stesso periodo
Per quanto concerne la soia, i problemi sono rappresentati dalla
estivo, un trattamento graminicida con uno dei due soli principi
presenza di popolazioni di Amaranthusspp. non più sensibili ai due
attivi autorizzati, quizalofop-etile isomero e quizalofop-p-etile. Di
erbicidi di più diffusi utilizzo, imazamox e tifensulfuron-metile,
conseguenza interventi ripetuti sulla stessa specie infestante, su
riscontrate in Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia. Sono
piante adulte, con lo stesso meccanismo d’azione e addirittura con
state segnalate in Lombardia anche popolazioni di Sorghum halepense
principi attivi molto simili tra
loro, in molti casi determina una
TAB. 3 - SOIA
rapida selezione degli individui
INFESTANTE COINVOLTA FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI MECCANISMO D AZIONE
AGENTI SELEZIONATORI
meno sensibili fino ad arrivare,
imidazolinoni
inibizione ALS
imazamox
nei casi limite, ad un’attività
Amaranthus spp.
solfoniluree
inibizione ALS
tifensulfuron-metile
pressochè nulla. In questo caso,
non essendo possibile alternare
propaquizafop
arilossifenossifluazifop-p-butile
meccanismi d’azione, l’unica
Sorghum halepense
inibizione ACCasi
propionati
quizalofop-etile isomero D+
soluzione è di procedere a prequizalofop-p-etile
ventivi trattamenti autunno-invernali con dosi medio-elevate
di propizamide che oltre ad
TAB. 4 - ERBA MEDICA
esercitare un controllo specifico
INFESTANTE COINVOLTA FAMIGLIA CHIMICA ERBICIDI MECCANISMO D AZIONE
AGENTI SELEZIONATORI
di Cuscuta, generalmente perquizalofop-etile isomero D+
mette di giungere al primo taLolium spp.
arilossifenossi-propionati
inibizione ACCasi
glio con medica quasi in purezquizalofop-p-etile
za, riducendo di molto le pro-
58 Terra e Vita
[ SPECIALE DISERBO MAIS ]
blematiche
successive
in
TAB. 5 - COLTURE ARBOREE
previsione della produzione di
INFESTANTE
seme. E’ da ricordare che le diffiCOLTURA
COINVOLTA
coltà di controllo iniziate nei
Vite, olivo, nocciolo
Lolium spp.
medicai vanno a cascata anche
sulle colture successive, con
Olivo, vite
Conyza canadenis
particolare riferimento a frumento, molto frequentemente
seminato su terreno sodo, doveLolium rappresenta già una problematica di per se stessa senza ulteriori complicazioni.
Oltre alle colture estensive non mancano i problemi relativi alle
popolazioni di Lolium resistente al glifosate su vite e nocciolo in
Piemonte e olivo in Puglia e Calabria. Una possibile soluzione sono
interventi con erbicidi residuali e con i graminicidi specifici autorizzati per ogni singola coltura. Altra infestante che sta iniziando ad
evidenziare qualche preoccupazione è Conyza canadensis in oliveti
del barese. In generale, i programmi di diserbo idonei a contenere le
popolazioni resistenti contemplano l’impiego di erbicidi residuali
(esempio flazasulfuron) o alternando glifosate in post-emergenza
con preparati a differente meccanismo d’azione (piraflufen-etile,
carfentrazone-etile, diquat, glufosinate-ammonio).
FAMIGLIA CHIMICA
ERBICIDI
MECCANISMO
D’AZIONE
AGENTI
SELEZIONATORI
organo fosforici
inibizione EPSP sintasi
glifosate
organo fosforici
inibizione EPSP sintasi
glifosate
PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE
Per evitare di trovarsi di fronte a resistenze conclamate, che possono
determinare problemi più o meno seri, ma con il rischio reale di non
poter più gestire le colture, diventa indispensabile adottare strategie
preventive che possano evitare o almeno ritardare la diffusione di
questi fenomeni. Molto importanti diventano tutte le pratiche agronomiche di possibile attuazione, anche perché più complicata è la
diversificazione delle metodologie chimiche, in quanto sempre minore è la disponibilità di sostanza attive, anche a seguito delle
ripetute revisione imposte dalla normativa europea e della preoccupante mancanza, in prospettiva, di nuovi meccanismi d’azione in
grado di risolvere tutte le problematiche.
Tra le pratiche agronomiche da adottare si ricordano:
- ampie rotazioni colturali, possibilmente con cicli colturali diversificati in modo da dover gestire tipi di infestazioni completamente
differenti;
- maggiore valorizzazione della tecnica della falsa semina, con
preparazione anticipata dei terreni ed eliminazione del maggior
numero delle infestanti con lavorazioni meccaniche o uso di erbicidi non selettivi (esempio glifosate);
- corretta individuazione
delle epoche di semina ottimali;
- razionale valutazione dall’andamento climatico per individuare le epoche di intervento
nel momento di massima sensibilità delle infestanti e massima
efficacia degli erbicidi;
Conyza canadensis inizia
a creare i primi problemi
di resistenza al glifosate
nelle colture arboree.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Nella soia per limitare la
diffusione di Amaranthus
resistente occorre ritornare ad
applicazioni preventive subito
dopo la semina o prevedere
l impiego in post-emergenza
del bentazone.
- integrazione del mezzo chimico con metodi alternativi o
integrativi (sarchiature, fresature, rincalzature).
Con l’attuale disponibilità di
erbicidi utilizzabili sulle differenti colture diventa quanto mai
indispensabile:
- alternare l’impiego sulle stesse infestanti di erbicidi con differente meccanismo d’azione;
- individuare i principi attivi più idonei per il controllo di ogni
specie infestante anche in relazione allo stadio di sviluppo della
stessa;
- utilizzare le dosi appropriate rispettando scrupolosamente le
indicazioni contenute nelle relative etichette.
IL G.I.R.E.
Nato nel 1997, il GI.R.E. (Gruppo Italiano di lavoro sulla Resistenza
degli Erbicidi), è coordinato dall’Istituto di Biologia Agroambientale
e Forestale del CNR di Padova e supportato da numerose società
produttrici di prodotti fitosanitari e da altre strutture pubbliche e
private. L’attività del G.I.R.E. è monitorare e confermare attraverso
tests eseguiti in serra la presenza di popolazioni resistenti provenienti da tutte le realtà agricole italiane con il fine primario di
comunicare tempestivamente le informazioni, redigere linee guida,
generali e specifiche per vari sistemi colturali, per la gestione della
resistenza (disponibili e scaricabili dal sito web), sensibilizzare tutti
gli operatori del settore della effettiva pericolosità della situazione
attraverso tutte le iniziative possibili.
A seguito della verifica di oltre 1500 campioni di popolazioni di
infestanti con problemi di controllo, è stata creata una dettagliata
banca dati, che riporta le singole specie coinvolte ed i meccanismi
d’azione interessati. Nel sito web appositamente creato (www.resistenzaerbicidi.it) sono inoltre disponibili mappe aggiornate della
localizzazione delle popolazioni delle differenti infestanti accertate
come resistenti ai vari erbicidi.
L’autore è del settore Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. Bagnacavallo (RA) e Membro G.I.R.E. (Gruppo Italiano di lavoro sulla
Resistenza agli Erbicidi - www.resistenzaerbicidi.it)
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
60 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
COORDINAMENTO
COORDINAMENTO DI
DI FRANCESCO
RANCESCO BARTOLOZZI
ARTOLOZZI Il mercato tiene
e premia la tecnologia
Vendite 2013 ancora
DI FRANCESCO BARTOLOZZI su buoni livelli.
L
prossimi ai 200 milioni di euro), al contrario
a concimazione si conferma settore che
E prosegue il trend magari di quanto successo ad altre categorie di
l’agricoltore negli ultimi tempi sta cuattrezzature agricole (vedi seminatrici combirando con sempre più attenzione. Insiepositivo dei modelli nate, aratri, macchine per la fienagione).
me a quello delle macchine per i trattamenti, si
Da sempre considerato un mercato “basipuò dire che sia il segmento dove l’agricoltore
hi-tech
co”, a seguito delle spinte normative “ambiendifficilmente smetterà di investire, perchè ritali” (basti citare la Direttiva Nitrati nella reguarda il prodotto (concime) più costoso che
gione Lombardia) e dell’aumento del costo del bene concime
deve gestire.
anche in Italia, oggi la distribuzione del concime ha imposto
Diciamo allora che anche la stagione italiana 2013 per gli
all’agricoltore una scelta. Che è quella di una tecnologia applispandiconcime si è mantenuta su livelli di tutto rispetto (il
cata allo spandiconcime più avanzata, anche se più costosa, ma
mercato parla di circa 6mila macchine, in un contesto europeo
che ha comunque la sua ragione d’essere, perchè per ottenere
che supera le 22mila unità e sta tornando su volumi d’affari
MERCATO ITALIA E % MODELLI PORTATI
PRODUZIONE IN EUROPA DAL 2007 AL 2011
250
9.000
8.000
200
7.000
6.000
88,5%
87,0%
83,6%
2.000
89,2%
92,1%
92,7%
4.000
3.000
150
93,2%
5.000
2011
2012
2013*
1.000
0
[ * stime
mln euro
2007
2008
2009
2010
100
50
0
2007
[ Fonte: Axema (Francia).
2008
2009
2010
2011
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
Terra e Vita 61
Kuhn Axis 40.1 H-EMC.
Vicon RO-EDW GEOSpread.
una concimazione razionale ed efficace ormai non si può prescindere da elettronica e collegamenti satellitari. E finalmente lo
spandiconcime, da “Cenerentola delle macchine agricole”, si è
guadagnato il ruolo di macchina agricola a tutti gli effetti.
Tutti i maggiori brand presenti sul mercato italiano, e sono
gli stessi da anni, hanno registrato un incremento di vendite di
modelli con pesa integrata, regolazione dosaggio variabile in
funzione della velocità di avanzamento e soprattutto dotati di
strumenti di comunicazione con il Gps. Va detto, comunque,
che la stragrande maggioranza del mercato è ancora rappresentato dai modelli più basici, che sono appannaggio in primis dei
costruttori italiani, e che comunque continuano a essere ancora
molto richiesti soprattutto nelle campagne del Centro-Sud. Allo
stesso tempo, però, bisogna riconoscere che il tempo degli
spandiconcime con larghezze di distribuzione limitate a 12
metri, tramogge di soli 800 litri di capienza e regolazione manuale si sta ormai esaurendo. È infatti il momento degli spandiconcime cosiddetti hi-tech, cioè altamente tecnologici, che trovano il massimo della complementarietà con i sistemi di agricoltura di precisione, cioè si integrano perfettamente con i
concetti di gestione della macchina attraverso strumenti e applicazioni elettriche che consentono di leggere e interpretare
correttamente gli input da ditribuire.
Dunque, sia per la tendenza al ricorso ad applicazioni elettroniche sia per l’aumento delle larghezze di lavoro e per l’utilizzo della pesatura integrata, il mercato anche in Italia sta
migliorando in termini di qualità, perchè i clienti richiedono
sempre più attrezzature in grado di garantire un’applicazione
di quantità precise di concime minerale.
Queste caratteristiche sono riscontrabili anche a livello europeo. La Vdma (associazione tedesca dei costruttori di macchine
agricole) riferiva nel 2013 che, a causa dell’aumentato prezzo
dei fertilizzanti, gli agricoltori e i contoterzisti europei stanno
sempre più scegliendo macchine con la pesa integrata. In particolare, i pionieri di questa tecnologia sono stati i mercati dell’Europa Nord-Occidentale, Danimarca in testa, dove il 60% dei
nuovi spandiconcime è equipaggiato con la pesa. Sempre nel
report Vdma si sottolinea il fatto che anche il potenziale produttivo delle singole sezioni del campo viene preso in considerazione quando si distribuiscono i concimi. Per mezzo di appositi
sensori la dose applicata varia su richiesta mentre lo spandiconcime attraversa il campo.
Sulky X36.
INIZIO STAGIONE ATTENDISTA
Per il resto nel 2013 si è confermato il progressivo esaurimento
dei modelli pneumatici a vantaggio di quelli centrifughi e la
Bogballe M2W Plus.
62 Terra e Vita
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Gli spandiconcime di marca italiana rappresentano ancora la maggioranza del mercato.
netta preferenza del doppio disco (nonostante siano ancora
tanti i modelli monodisco in uso), mentre nel 2013 sembrano
essere leggermente calate in termini percentuali le versioni
portate rispetto a quelle trainate.
Archiviato un 2013 positivo, ci si chiede infine come potrà
evolvere la stagione nel 2014. Premesso che il panorama generale delle attrezzature agricole non lascia presagire scenari particolarmente positivi, nel caso degli spandiconcime si può, sfruttando anche l’onda dei vantaggi consentiti dall’elettronica applicata su queste macchine, osare una visione un po’ più
ottimistica. L’inizio stagione è stato abbastanza “timido”, ma, a
parte il trend in crescita della concimazione localizzata alla
semina nel Nord Italia (che potrebbe di conseguenza comportare un calo degli spandiconcime da campo aperto), c’è da aspettarsi un’annata 2014 ancora su buoni livelli, considerando anche la crescente richiesta nei Piani di sviluppo rurale di requisiti
specifici ai fini dell’ottenimento dei finanziamenti. Requisiti
che in molti casi coinvolgono a 360 gradi macchine agricole
come appunto gli spandiconcime.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
Terra e Vita 63
Pesa e dosaggio variabile
Il futuro è già realtà
DI OTTAVIO REPETTI P
Ormai i modelli
attuali sono tutti
Naturalmente, si deve avere sul trattore l’antenna
esatura elettronica e dosaggio variabile:
dotati di tecnologie Gps e un terminale in grado di leggere le mappe di
oggi sono quasi un’eccezione, in un prossiprescrizione inviando i giusti impulsi allo spandimo futuro diventeranno la regola.
avanzate per ridurre concime. Per capire se e come funzionano queste
La distribuzione del concime procede a grandi
nuove tecnologie – e soprattutto che efficacia reale
passi verso il progresso tecnologico, che in questo
i consumi
hanno sulle rese produttive – abbiamo interpellato
settore significa in primo luogo precision farming,
due agricoltori che fanno agricoltura di precisione
ma non soltanto quello. Sono lontani i tempi in cui
di fertilizzante
ad alto livello. Sono Luciano Lanza, di Roverbella
lo spandiconcime era formato da una tramoggia e
(Mn), e Daniele Manzo, piemontese di Casalino
un paio di piatti girevoli, il tutto azionato, con
e ottenere rese
(Vc). Il primo usa uno spandiconcime Vicon Ro-M
trasmissione meccanica, dalla presa di potenza del
EW Isobus intelligence con terminale Isomatch
trattore. Oggi lo spandiconcime evoluto ha almepiù omogenee
Tellus, predisposto per i sistemi di precision farno un terminale per l’impostazione dei dosaggi
ming. Manzo, invece, ha un Axis 40 W di Kuhn,
per ettaro e quasi sempre anche un dosatore eletcon pesa elettronica e dosatore elettrico. Non è stato progettato per il
trico che permette di rispettare con buona precisione quegli stessi
dosaggio variabile, ma l’agricoltore, che utilizza questa tecnica su
dosaggi. Sempre più spesso, inoltre, è dotato di una pesa che controltutti i 250 ettari della sua azienda, senza troppe difficoltà lo ha
la il quantitativo di prodotto residuo, sia per avvertire l’operatore
collegato in seriale con il terminale 2630 di John Deere, quello sì in
quando si avvicina il momento di ricaricare, sia, ancora una volta,
grado di leggere le mappe di prescrizione. Due macchine, pertanto, e
per migliorare il rispetto delle dosi stabilite.
due soluzioni diverse per arrivare a uno stesso risultato: cambiare il
Va da sé che quando si ha uno spandiconcime dotato di pesatura
dosaggio di concime in funzione della fertilità del suolo, riducendo
elettronica e distributore a controllo elettrico, arrivare al dosaggio
la distribuzione dove non serve e aumentandola, invece, dove c’è
variabile è questione di un paio di cavi, non di più. Basta infatti
bisogno di nutrimento. «Queste tecnologie, diciamocelo, chi ha una
collegare l’attrezzo al trattore con una presa Isobus – se presente –
certa età fa fatica a maneggiarle. Certo impara, le imposta, ma poi
oppure destreggiarsi con pochi cablaggi per ottenere una macchina
per nove mesi non tocca più quell’attrezzo e quando lo riprende in
che differenzi il dosaggio in funzione dell’area di campo trattata.
Rese elevate, ma soprattutto omogeneità nell’appezzamento,
sono il risultato di una buona concimazione a rateo variabile.
Per applicare il dosaggio variabile con lo spandiconcime Kuhn,
Manzo collega la centralina dello stesso al terminale John Deere.
64 Terra e Vita
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
mano si è dimenticato tutto o
quasi. Ai giovani, al contrario,
viene facile», ci dice Luciano
Lanza al termine di una prova
di concimazione con il suo Vicon Ro-M EW Isobus intelligence. Eppure, lui che non è più un
ragazzino, da anni sta dedicando tempo, studi e soprattutto
denari alle tecnologie satellitari.
«Mi piace lavorare con metodo,
avere un approccio razionale all’agricoltura. Avevo uno spandiconcime vecchio di 20 anni.
Andava bene, per carità, ma era
datato. Così quando ho saputo di questo Vicon, delle cose che poteva
fare, ho deciso di tentare. Se riesco a risparmiare concime e a far
rendere bene anche quelle aree che solitamente producono poco, ne
vale la pena». Siamo fiduciosi sulle sue possibilità di successo, visto
che sui 50 ettari di mais della sua azienda Lanza raggiunge la
fantascientifica resa di 200 q/ettaro, al 25% di umidità.
MAPPE, MA NON SOLTANTO
Il RO-M EW è uno dei modelli più evoluti della Vicon. Dispone di
una pesa elettronica che controlla in continuo il concime presente (e
pertanto quello distribuito) e in più è in grado di effettuare, grazie al
sistema Isobus e al controllo elettronico delle pale, una concimazione
a dosaggio variabile. L’attrezzo è una versione ridotta del RO-EDW
ed è stato pensato per permettere anche a una piccola azienda di
utilizzare le nuove tecnologie. E di tecnologia, come si è visto, ce n’è
davvero tanta. L’aspetto forse più caratterizzante è proprio la pesa
elettronica continua: si tratta di un sensore di carico che è in grado di
assicurare una pesatura precisa in ogni condizione, dal terreno dissestato all’applicazione in collina. È uno dei punti chiave della macchina, dal momento che consente al computer di conoscere costantemente la quantità di prodotto distribuito e adattare in questo modo
la rotazione dei dischi per attenersi al dosaggio stabilito dall’opera-
Una mappa di prescrizione visualizzata sul terminale Isomatch
Tellus. I differenti colori si riferiscono a diversi dosaggi nelle aree
del campo.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
La ripuntatura dà l’avvio
alla lavorazione del terreno
ed è eseguita, naturalmente,
con controllo satellitare della
posizione.
tore. Da sola, tuttavia, non sarebbe sufficiente a fare concimazione a rateo variabile. Occorre
infatti che qualcuno dica al dosatore quanto concime distribuire in funzione della posizione
nel campo. Questo qualcuno – o
meglio qualcosa – può essere il
terminale del trattore, collegabile tramite Isobus, oppure l’Isomatch Tellus di Kverneland-Vicon.
Abbinato al software Isomatch GeoControl, è in grado di indicare
all’operatore dove passare per evitare sovrapposizioni ed effettuare
una buona copertura del terreno. Se vi si caricano le mappe di
prescrizione – frutto di rilevamenti fatti con la mietitrebbia e campionature della vigoria – riesce inoltre ad adeguare la concimazione
all’effettivo fabbisogno delle diverse aree dell’appezzamento.
La parte meccanica è costituita da una tramoggia che va da 1.100
a 2mila litri, con peso a vuoto da 380 a 425 kg e una larghezza totale
di 2,2 m. Dimensioni che rendono il RO-M EW adatto a lavorare
senza problemi con un trattore da 70 a 100 cavalli. La distribuzione è
affidata al noto dispositivo Rotaflow di Vicon, pensato per evitare la
rottura dei granelli di concime e conseguente perdita di precisione
nel lancio dei medesimi. Il Rotaflow, spiega Vicon, accelera il concime prima che questo arrivi sul piatto di lancio: in pratica, il concime
scende a mulinello e dunque riceve una sollecitazione molto minore
una volta arrivato sul disco. Inoltre, ogni disco dispone di otto vani,
che determinano lanci ravvicinati in grado di creare un flusso costante di concime. In questo modo Vicon sostiene che è possibile
migliorare la copertura e aumentare la velocità di avanzamento.
Come abbiamo anticipato, Lanza usa lo spandiconcime con il
terminale Isomatch Tellus di Kverneland, dotato del sistema di georeferenziazione e di un apposito software per il dosaggio variabile. Il
terminale, più grande di un foglio A4, risulta diviso in due: nella
parte alta troviamo le informazioni di base sull’attrezzo e sul suo
funzionamento, mentre nella metà inferiore abbiamo la piantina del
campo con le passate effettuate e, se caricate, le mappe di prescrizione per i vari dosaggi. Lanza ha impostato tre diversi valori per i suoi
appezzamenti, con dosaggi rispettivamente di 170, 190 e 210 kg/ha.
In questo modo, ci spiega, cerca di correggere le carenze del terreno
senza eccedere con la concimazione laddove essa non sia necessaria.
Tra le informazioni fornite dal sistema troviamo gli ettari lavorati,
quelli rimanenti, i chilogrammi di concime rimasti nel serbatoio e un
altro parametro, che piace molto al proprietario: «Più importante
ancora della superficie, a mio parere, è il valore sulla distanza residua: vale a dire quanti metri posso ancora percorrere con la scorta di
concime che mi è rimasta. Se conosco la lunghezza approssimativa
del mio appezzamento non rischio di restare vuoto a metà campo e
di dovermi riposizionare, dopo il carico, nel punto in cui mi sono
fermato. In questo modo si guadagna tempo, perché in pratica non si
deve mai andare a cercare il punto in cui si è interrotto il lavoro».
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ DOSSIER SPANDICONCIME ]
1
1 - Grazie al sistema
Rotaflow gli spandiconcime
Vicon riducono le rotture
del concime e migliorano
l’uniformità di distribuzione.
Terra e Vita 65
2
2 - Il terminale Vicon
è suddiviso in due parti: quella
superiore fornisce informazioni
generali sulla distribuzione,
mentre quella inferiore
visualizza le mappe
con eventuali diversificazioni
di dosaggio.
Altro grande vantaggio, continua Lanza, è che una volta entrati in
campo ci si dimentica dell’apertura e chiusura della distribuzione.
«Con le mappe e il satellitare, fa tutto il computer. Quando si arriva
in una zona già coperta interrompe la distribuzione su un piatto o su
entrambi, a seconda. Se si passa vicino a un fosso chiude il disco
corrispondente e lo stesso accade quando si arriva in capezzagna. Io
devo solo preoccuparmi di trovare una linea non ancora coperta e
tenere il trattore nella giusta direzione». Il rispetto delle mappe di
prescrizione, da quanto abbiamo potuto vedere, è buono: non appena si entra in un’area di diverso colore, indice di un cambiamento nel
dosaggio, il terminale si adegua alle nuove quantità per ettaro. Unico
difetto è che a volte vi sono problemi nel caricare contemporaneamente il sistema di navigazione e le mappe con il dosaggio variabile,
ma dovrebbero risolversi con qualche aggiornamento del software.
ATTENZIONE AI SOVRADOSAGGI
Daniele Manzo coltiva con il sistema della precision farming i 250
ettari della sua azienda (produce mais da granella e trinciato, cereali
vernini e riso) più altri 180 ettari in conduzione. Lo fa da ormai 8 anni
e nel tempo ha ottenuto rese più alte, minori costi produttivi, ma
soprattutto un’alta omogeneità all’interno degli appezzamenti. Che
è, ci spiega, il vero obiettivo dell’agricoltura di precisione. «Queste
tecniche non hanno tanto lo scopo di massimizzare le rese o far
risparmiare mezzi tecnici, quanto quello di eliminare le differenze
produttive all’interno di uno stesso campo; ottenendo, pertanto,
maggiori rese medie. Una buona analisi dei dati permette di sapere
tante cose sul proprio terreno e di stabilire le vere cause di ogni calo
produttivo. Bisogna studiare un po’, ma i risultati arrivano».
La tecnica di coltivazione di Manzo è articolata e prevede preparazione con un ripuntatore, semina a dosaggio variabile sulle tracce
del medesimo (ovviamente con controllo Gps millimetrico) e poi
trattamenti mirati, con maggior abbondanza di prodotto dove vi
sono più rischi di infezione. Naturalmente anche le concimazioni
seguono gli stessi principi. «Da un paio di anni lavoriamo soprattutto con il digestato, ma abbiamo comunque sei anni di esperienza con
il concime minerale distribuito in rateo variabile» ci spiega il diretto
interessato. Che fa poi una netta distinzione tra riso e mais. «Il primo
è molto più sensibile agli eccessi di concimazione e pertanto occorre
essere molto prudenti, perché c’è il forte rischio di favorire micosi di
vario tipo, se si accelera eccessivamente la crescita. Stiamo parlando
di una pianta che necessita di poco azoto, tra le 100 e le 120 unità
circa. Se ne diamo, per ipotesi, 130, abbiamo una partenza rapidissima e pensiamo di aver fatto un buon lavoro, ma alla raccolta ci
troviamo con patologie varie che penalizzano le rese. Per questo
motivo uso concimi a lenta cessione, per evitare accelerazioni improvvide. Inoltre, applico un dosaggio variabile contenuto, mai oltre
il 30% di variabilità, e spesso resto anche sotto questo valore».
Questo problema, prosegue l’agricoltore, non esiste invece con il
mais. «Qui non si rischiano eccessi. Infatti, ho sempre impiegato
concimi a pronta cessione, con variazioni anche del 35% nei punti
critici, dove è chiaro che c’è un problema di fertilità del terreno».
Cosa che non è sempre scontata, spiega Manzo. «L’aspetto più complicato dell’agricoltura di precisione è interpretare correttamente le
mappe. La rilevazione delle rese dice, per esempio, che in una
determinata zona ho avuto un calo produttivo. Bene: a cosa è dovuto? A una carenza nutrizionale? Potrebbe essere invece un attacco
fungino, soprattutto se si tratta di cereali vernini. Confondere un’infezione con una carenza di fertilità può essere pericoloso: se infatti
aumento la concimazione in una zona sensibile alle patologie fungine, l’anno successivo mi troverò la stessa malattia amplificata».
Come anticipato, Manzo usa uno spandiconcime Axis della Kuhn
non predisposto per il dosaggio variabile. «Ha però tutto quel che
serve, ovvero pesa e dosatore elettrico. Pertanto è bastato fare un
collegamento seriale con il terminale del trattore per lavorare in
rateo variabile. Gli impulsi arrivano dal terminale del trattore, sul
quale carico le mappe di prescrizione realizzate incrociando i dati
storici sulle rese, quelli ricavati dalla trebbiatura geo-referenziata
dell’anno precedente e altre variabili». Parliamo però anche dello
spandiconcime. «È un buon attrezzo. La pesatura è molto precisa e di
conseguenza il rispetto dei dosaggi è alto, anche perché effettua
continuamente una retro-regolazione, controllando il peso a intervalli regolari e aggiustando di conseguenza l’apertura del dosatore. I
Kuhn sono tra i migliori sulla piazza, in questo campo. Questo Axis
ha solo il limite di non ridurre la larghezza di distribuzione, cioè può
soltanto fermare uno dei due dischi, dimezzando quindi l’area concimata. Ma il problema è stato risolto, a quanto mi risulta, con il
modello Axera. In questo caso i dischi sono alimentati da due motori
idraulici indipendenti; regolando la mandata d’olio a ciascuno di
essi è possibile aumentare o ridurre la gittata dell’attrezzo. In questo
modo diventa agevole, per esempio, completare gli angoli del campo, oppure lavorare nei pressi dei canali di scolo senza essere costret
ti a fermare un disco e fare due passate con l’altro».
66 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
ZOOTECNIA Indagine dell’Associazione allevatori di Padova. Nuovi investimenti a rischio
Produrre latte costa ancora troppo
Reddito netto negativo nel 2013
DI CLAUDIO MARANGONI(*) E PAOLO PAPARELLA(**) Margine pari
a 0,24 €/q.
L’
anno 2013 si è concluso lasciando alle spalle
un’annata particolarmente difficile per gli allevatori.
Le difficoltà manifestate già nel
2012 nascono dal prezzo del latte contenuto e dal concomitante
costo elevato delle principali
materie prime che insieme alla
scarsa produttività e qualità delle coltivazioni aziendali, hanno
condizionato negativamente il
quadro economico delle aziende zootecniche, nonostante i positivi segnali sulla tenuta del
prezzo del latte evidenziato
nell'ultimo periodo dell’anno.
Al fine di capire come i diversi fattori produttivi incidano
sui costi di produzione, l’Apa
(Associazione provinciale allevatori) di Padova ha condotto
una rilevazione su un campione
di allevamenti della provincia
di Padova relativamente all'anno 2013. Obiettivo: effettuare
un’analisi dei costi di produzione del quintale di latte.
L’indagine ha preso in considerazione un campione di
aziende esiguo, ma molto rappresentativo della realtà zootecnica da latte della provincia di
Padova. Sono state considerate
tipologie aziendali omogenee,
ben strutturate e di dimensione
media (90 capi circa), ma soprattutto caratterizzate dalla presenza di giovani direttamente
impegnati nell’attività di allevamento. Quest’ultimo elemento è
ritenuto di fondamentale importanza per valutare le prospettive di questi allevamenti a
continuare la loro attività in futuro.
IL CAMPIONE
L'obiettivo è stato quello di individuare aziende che per caratteristiche strutturali e gestionali
rappresentassero nel modo più
E va sotto zero
tenendo conto
anche del costo
del debito a lungo
e della
remunerazione
del capitale investito
attinente possibile la tipologia
di
allevamento
presente
nell'area. Le aziende individuate, i cui dati medi sono riportati
nella tabella 1, allevano mediamente 95 vacche (+/- 18 vacche)
con una produzione totale annua di latte di 8.900 q, una media produttiva per vacca/anno
di 93 quintali (+/- 13 q), con 3,3
unità lavorative impiegate.
Il fattore lavoro è apportato
per il 90% dalla famiglia dell'imprenditore, solo in alcuni casi
abbiamo la presenza di un dipendente. L'età media dei titolari è risultata pari a 44 anni mentre quella dei coadiuvanti, spesso giovani, è di 23 anni.
La superficie coltivata è mediamente di 32 ettari, di questi
solo 6 ettari (meno del 20%) sono in proprietà. Questa percentuale va da un minimo del 10% a
un massimo del 35% del totale
dei terreni lavorati per la produ-
zione di foraggi aziendali. La
poca disponibilità di terreni in
proprietà è dovuta al fatto che
gli allevatori hanno incrementato la dimensione delle loro mandrie a un ritmo maggiore rispetto all'acquisto dei terreni, che in
zona hanno costi molto elevati.
Contemporaneamente si è
visto aumentare il prezzo degli
affitti dei terreni con un dato
medio di circa 450 €/ettaro/anno, ma con una forte varianza a
seconda della fertilità, irrigabilità, dimensione e ubicazione degli appezzamenti stessi. Il prezzo infatti può oscillare da un
massimo di 750 €/ettaro/anno,
per gli appezzamenti di maggiori dimensioni e irrigui, a un
minimo di 250 €/ettaro/anno
nella parte sud della provincia
per terreni non irrigui. Da ricordare che attualmente il maggior
concorrente nella gara al rialzo
degli affitti non è l'allevatore vicino ma i gestori degli impianti
per la produzione di biogas.
I RICAVI AZIENDALI
Come riportato nella tabella 2, il
prezzo medio del latte è pari a
47,68 €/quintale (iva e premi
qualità compresi), con una forte
differenza tra chi conferisce a
cooperative per la produzione
del grana (53,00 €/q latte, valore
desunto dagli acconti ricevuti) e
chi invece vende a trasformatori
privati o commercianti (41,50
€/q latte, valore desunto dalle
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
fatture di vendita).
Concorrono nella determinazione dei ricavi anche quelli
provenienti dalla vendita degli
animali, vacche da riforma e vitelli, pari a 2,00 €/quintale latte
e da altri ricavi pari a 2,54 €/q
(contributi, e premi). I ricavi totali risultano pari complessivamente a 52,26 €/q, pari a un
ricavo medio per azienda di
466.000 € annui.
I COSTI DI PRODUZIONE
Fin qui i ricavi aziendali. Per
quanto riguarda invece i costi di
produzione del quintale di latte
l’analisi di Apa Padova ha approfondito in particolare il costo
dell’alimentazione degli animali (vedi tabella 3), il costo di gestione della stalla (vedi tabella
4), altri costi generali (vedi tabella 5), i costi fissi.
Determinati questi importi,
alla fine l’Apa di Padova ha potuto riepilogare tutti i dati per
determinare il reddito netto.
PER L’ALIMENTAZIONE
L’alimentazione dei bovini, come rappresentato nella tabella 3,
rappresenta la voce che incide
maggiormente sui costi di produzione, in particolare i costi sostenuti per l'acquisto di alimenti
sul mercato sono stati pari a
23,91 €/q latte, pari al 45% della
spesa complessiva. Sommando
al costo di questi alimenti acquistati i costi sostenuti per la produzione dei foraggi aziendali,
dati dai noleggi, gli affitti (al
netto della Pac), i carburanti, i
costi complessivi alle voci citate
arrivano a 30,11 €/q latte.
I costi alimentari totali salgono così al 58% del costo totale di
produzione del latte.
La rilevazione di questi costi
si basa sulla determinazione dei
TAB. 1 - I DATI MEDI DELLE AZIENDE INDIVIDUATE
PARAMETRI AZIENDALI
Vacche presenti
UNITÀ MISURA
95,17
Q.li/anno
8.916,67
€/Q.le
47,12
Q.li/capo
93,18
numero
3,33
- di cui familiari
numero
3,00
- di cui dipendenti
numero
0,33
Età titolare azienda
anni
44,17
Età addetto più giovane dell’azienda
anni
23,17
ettari (ha)
32,00
- di cui in proprietà
ha
6,00
- di cui in affitto
ha
26,33
€/ha
441,67
Prezzo del latte
Produzione annua
Unità lavorative
Superficie aziendale
Costo affitto terreno
gio anche per altre lavorazioni o
per lo smaltimento dei reflui.
Sicuramente la notevole incidenza degli acquisti di alimenti
è dovuta alla poca disponibilità
di terreni degli allevamenti oggetto della rilevazione, e dall’alto livello dei prezzi registrato
per gli alimenti proteici e del
mais nel corso di tutto il 2013.
Non dobbiamo scordare che
molte aziende non hanno potuto utilizzare le granelle prodotte
nel 2012 perché contaminate da
aflatossine e sono ricorse all'acquisto di mais comunitario.
I COSTI GENERALI
I costi relativi alla gestione della
stalla, come riportato nella tabella 4, incidono complessivamente per circa 5,00 €/q latte,
pari a circa il 10% del totale dei
costi e mostrano una bassa variabilità. Da notare la particolare
incidenza della spesa per l'energia e per i medicinali.
Nella tabella 5 sono indicati
altri “costi generali” che concorrono alla determinazione dei costi di produzione di difficile attribuzione, in particolare i costi
di manutenzione sia delle mac-
TAB. 2 - I RICAVI AZIENDALI
TOTALI €
€ PER 100 KG LATTE
Latte venduto
425.125,00
47,68
Carne
18.216,67
2,04
Premio Pac
22.666,67
2,54
RICAVO TOTALE
466.008,33
52,26
RICAVI
VALORI
numero
Latte prodotto totale
costi di acquisto per gli alimenti
approvvigionati sul mercato,
mentre per quelli prodotti in
azienda si è considerato il loro
costo di produzione, cercando
di applicare la corretta ripartizione delle varie voci di costo al
netto degli alimenti venduti sul
mercato (es. mais, o altri).
Tale ripartizione è risultata
molto variabile tra le aziende.
Ad esempio i noleggi (ricorso ai
terzisti) variano da 0,90 a 3,08
€/q latte; il primo valore è relativo ad aziende che utilizzano il
contoterzista per la sola trinciatura del mais, il secondo ad
aziende che ricorrono al noleg-
Terra e Vita 67
TAB. 3 - I COSTI DI ALIMENTAZIONE
COSTI TOTALI €
COSTI IN €
PER 100 KG LATTE
213.241,83
23,91
- noleggi
13.125,00
1,47
- carburanti
17.409,17
1,95
- affitto terreni
8.989,17
1,01
- altri costi
15.806,67
1,77
TOTALE
268.571,84
30,11
Alimenti acquistati
Costi per prodotti aziendali:
68 Terra e Vita
chine che dei fabbricati possono
essere attribuiti alla stalla o alla
campagna. Si tratta di voci variabili in funzione della entità
del parco macchine aziendale e
della superficie coperta dai fabbricati, inoltre spesso le operazioni sono eseguite dagli allevatori e quindi non viene considerato il costo della manodopera
ma solo quello dei materiali.
In ogni caso, essendo stato
dedotto dal costo di produzione
degli alimenti aziendali il valore
delle vendite di tali prodotti, si
ritiene compensato ogni altro
costo sostenuto per questa parte
di prodotti venduti.
I COSTI FISSI
I “costi fissi”, indicati nella tabella 6, riguardano la manodopera per 9,42 €/quintale di latte,
con una variazione del +/- 15%
in funzione delle unità lavorative, della quantità di latte prodotta,
dell’organizzazione
aziendale, del livello tecnologico di automazione adottato.
I costi di ammortamento per
le macchine e attrezzature incidono mediamente per 2,53 €/q
latte, ma con una oscillazione
che va da 0,7 €/q latte per le
aziende che hanno un parco
macchine ridotto, ai 3,9 €/q latte
per le aziende che hanno investito molto in attrezzature per la
produzione di foraggi e/o nelle
attrezzature di stalla.
A volte si rileva l'errore di
sovradimensionare il parco
macchine aziendale. La ridotta
incidenza degli ammortamenti
dei beni strutturali è da spiegarsi col fatto che le aziende in esame hanno fatto i maggiori investimenti prima della venuta
dell'euro, con costi di costruzione molto inferiori a quelli più
recenti.
IL REDDITO NETTO
Il riepilogo dei dati fin qui esposti, rappresentato in tabella 7,
evidenzia un reddito netto di
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
quasi 0,24 € per quintale latte
(per la precisione di 0,2378 €/q).
Questo valore, già di per sé esiguo, diventa decisamente negativo se teniamo conto che per
l'imprenditore abbiamo considerato la sola remunerazione da
lavoro familiare (pari al costo
del lavoro dipendente), ma non
abbiamo considerato altri fattori
di rendita quali la remunerazione del capitale investito dall’imprenditore; inoltre è stato omesso di considerare il costo del debito a lungo.
All’interno del campione di
aziende considerate abbiamo
una variabilità del reddito netto
da +6,56 €/quintale di latte a
-11,93 €/q latte. Il fattore principale che determina il risultato di
gestione è rappresentato dal
prezzo del latte, che varia tra
41,5 e 53 €/q, tuttavia, non possiamo sottacere che abbiamo rilevato anche una notevole variabilità dei costi di produzione.
L’efficienza aziendale ed il livello imprenditoriale rappresentano, quindi, temi a cui gli allevatori dovrebbero dedicare molta
attenzione.
REMUNERAZIONE
INSUFFICIENTE
Concludendo, possiamo sostenere che la remunerazione della
produzione di latte nella provincia di Padova appare ancora
insufficiente e molto variabile.
La preoccupazione che emerge
dai dati esposti è che le aziende
considerate, ritenute rappresentative del settore, mostrano una
scarsa capacità di produrre un
reddito adeguato.
L’impossibilità di remunerare il capitale investito, congiuntamente alla difficoltà di far
fronte al costo del debito a lungo, porterà queste aziende a non
avere più la capacità economico-finanziaria di affrontare nuovi investimenti per garantirne la
continuità produttiva.
L’Apa di Padova intende ap-
n. 8/2014
22 febbraio 2014
TAB. 4 - I COSTI DI GESTIONE DELLA STALLA
COSTI TOTALI €
COSTI IN €
PER 100 KG LATTE
Energia elettrica
10.008,33
1,12
Medicinali
11.033,33
1,24
Veterinario + F.A.
9110,00
1,02
Lettiera
5.963,33
0,67
Mascalcia
1.200,00
0,13
Varie stalla
8.075,00
0,91
Assistenza tecnica
1.358,33
0,15
TOTALE
46.748,32
5,24
VOCI DI COSTO
TAB. 5 - ALTRI COSTI GENERALI
COSTI TOTALI €
COSTI IN €
PER 100 KG LATTE
Servizi CAA
3.750,00
0,42
Assicurazione
3.625,00
0,41
Manutenzione macchine
4.466,67
0,50
Manutenzione fabbricati
2.466,67
0,28
TOTALE
14.308,34
1,61
COSTI TOTALI €
COSTI IN €
PER 100 KG LATTE
Imposte e tasse
8.959,17
1,00
interessi passivi ordinari
2.800,00
0,31
Manodopera familiare
75.000,00
8,41
Manodopera dipendente
9.000,00
1,01
Ammortamento macchine
22.533,33
2,53
Ammortamento fabbricati
15.966,67
1,79
TOTALE
134.259,17
15,05
COSTI TOTALI €
COSTI IN €
PER 100 KG LATTE
Totale costi produzione
463.887,67
52,024785
Totale ricavi
466.008,33
52,262617
2.120,67
0,23783178
VOCI DI COSTO
TAB. 6 - COSTI FISSI
VOCI DI COSTO
TAB. 7 - RIEPILOGO
REDDITO NETTO
profondire la ricerca attraverso
un allargamento del campione
di aziende e la sensibilizzazione
degli allevatori ad una più dettagliata e precisa analisi dei loro
costi di produzione.
Direttore Apa Padova.
Coordinatore Servizi tecnici
Apa Padova.
Nelle foto, immagini di due diversi allevamenti della provincia di
Padova.
(*)
(**)
70 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
FRUTTICOLTURA Risultato della ricerca di Agri 2000. Sono ora in fase di brevettazione
Susino europeo, due novità
che anticipano la raccolta
Mature nella prima
DI JESSIKA PINI metà di agosto,
I
n un mercato dove primeggiano le varietà di susino cino-giapponese (Prunus triflora R. = Prunus salicina L.), oggetto
di
una
costante
innovazione varietale, arrivano
due novità nel più limitato e datato panorama delle susine del
gruppo europeo (Prunus domestica L.): Blue Moon e August Delight, frutto della ricerca di Agri
2000, società di Castel Maggiore
(Bo) che si occupa di sperimentazione e servizi per le aziende del
settore agroalimentare.
Rispetto alla Stanley, la cultivar di riferimento e a maggiore
diffusione di susino europeo e
alle altre cv. del gruppo, pronte
per la raccolta dal 20 di agosto
alla prima decade di settembre,
le due novità occupano un periodo di maturazione finora scoperto, collocandosi nella prima
metà di agosto: 15 giorni prima
della Stanley la Blue Moon e 10
giorni prima la August Delight.
Si pongono quindi in alternativa ad alcune varietà del gruppo
cino-giapponese come Green
Sun, TC Sun, Johanna Red. «Sicuramente l’interesse commerciale dei produttori e del mercato – afferma Francesco Valli (costitutore delle due novità) – è
rivolto prevalentemente verso il
susino cino-giapponese per la
diversificazione
pomologica
che le tante cultivar lanciate di
recente sono in grado di offrire,
ma noi ci siamo voluti inserire in
una “nicchia” (le susine europee) con due novità che giudichiamo interessanti sia per la
pezzatura e la forma del frutto
(in particolare Blue Moon produce susine di 80-100 g e dalla
forma tondeggiante (obovata),
sia per le qualità organolettiche,
oltre che per l’epoca di maturazione. Inoltre non va dimenticato che il gruppo delle europee è
meno soggetto alle batteriosi e a
problemi fitosanitari rispetto alle cino-giapponesi».
BLUE MOON
La Blue Moon matura nella prima decade di agosto, presenta
una pianta dal portamento
espanso e dalla medio-elevata
vigoria, produttività media e costante, purché in condizioni
d’impollinazione
incrociata
riempiono
AUGUST DELIGHT
un periodo scoperto
per questo
gruppo pomologico
(non è auto fertile). Consigliati
gli impollinatori August Delight, President e Grossa di Felisio. Fiorisce abbastanza precocemente.
Produce frutti di pezzatura
elevata, dalla forma leggermente obovata, resistenti alle manipolazioni, dalla buccia blu-viola
e polpa gialla che diventa arancione a maturazione fisiologica,
mediamente succosa e dal sapore gradevole con un valore medio di 20 °Brix.
Blue Moon produce frutti a polpa gialla
di pezzatura elevata.
August Delight matura a cavallo tra la prima e la seconda decade di agosto, le piante sono dotate di vigoria medio-elevata e
la loro rusticità consente di resistere a gelate tardive che possono arrivare ad aprile inoltrato,
durante la lunga fioritura che la
rende un impollinatore universale. È una cultivar parzialmente autofertile, ma per una costante produttività negli anni è
consigliata l’impollinazione con
altre varietà europee come Stanley, President e Grossa di Felisio. Molto produttiva, dai frutti
di 70-80 g, dalla forma leggermente ellissoidale, con la buccia
blu-viola chiaro e la polpa di colore giallo-verde, succosa, molto
soda, resistente alla manipolazioni e di ottimo sapore: il resi-
La pianta della cv. Blue Moon presenta una
vigoria medio-elevata.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
duo secco rifrattometrico (Rsr) è
mediamente di circa 18,5 °Brix.
Entrambe le varietà, per raggiungere il meglio delle proprie
potenzialità e dare frutti di qualità, necessitano di un equilibrato apporto idrico e quindi di un
frutteto dotato di un impianto
d’irrigazione, possibilmente a
goccia. Nel campo sperimentale
sono state allevate in un impianto standard con 2,5-3 m di distanza tra le piante e 4 m tra le
file. Al momento non sono disponibili dati sul comportamento in impianti fitti che potrebbero essere controproducenti data
la medio-elevata vigoria di entrambe le cultivars.
BREVETTO EUROPEO
Le due varietà, frutto di un lungo lavoro di ricerca che ha le sue
origini nel 1991 da una collaborazione con Walter Faedi dell’allora Istituto di Frutticoltura di
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
I frutti di August Delight sono a polpa
giallo-verde di ottimo sapore.
Forlì (oggi ente Cra), sono state
valutate da Francesco Valli e
Luigi Proni, ricercatori di Agri
2000, per 12 anni (dal 2001 al
2012) in un areale in provincia di
Ravenna e ora sono in fase di
acquisizione di brevettazione
europea. La domanda è stata
presentata nell’aprile 2011 e oc-
Terra e Vita 71
August Delight, cultivar parzialmente
autofertile e molto produttiva.
corrono 4-5 anni di valutazione,
che viene svolta in Germania
presso alcuni istituti pubblici,
per la conclusione dell’iter.
Nel frattempo è consentita la
messa in produzione; la moltiplicazione delle piante è stata concessa in esclusiva, sempre dal
2011, alla ditta Vivai F.lli Zanzi di
Ferrara. «Al momento attuale –
afferma Valli – il vivaista ha vendute le prime piante in EmiliaRomagna. Le cultivars, inoltre,
sono in fase di valutazione da alcuni anni, dal BayOZ (Bavarien
Center of Fruit Breeding) in Germania (il maggior paese nell’Ue
produttore di susine europee)». [ TECNICA E TECNOLOGIA ]
72 Terra e Vita
Trattare la bolla
a rottura gemme
NORD ITALIA
S
u pesco e nettarina
quando la temperatura media si stabilizza
sui 7-8 °C in corrispondenza
della rottura delle gemme a
legno, è il momento di pensare ad intervenire contro la bolla. A fine inverno, in questa
fase, le spore di Taphrina deformans, agente causale della bolla del pesco, riprendono, infatti, la loro attività patogenetica a carico delle piante
ospiti. Condizione fondamentale per l’infezione è la presenza di un tessuto verde suscettibile, temperature fra i 3 °C e
15 °C e, fattore fondamentale,
una bagnatura prolungata per
almeno 15 ore ( anche se le
infezioni più gravi si registrano con bagnature superiori alle 24 ore) in seguito ad un
evento piovoso.
Per scongiurare gli attacchi
di bolla a carico dei germogli,
nella fase di rigonfiamento
delle gemme, è fondamentale
monitorare i propri pescheti
per individuare, sulle gemme,
la presenza visibile della porzione apicale delle giovani foglie di pesco, e tenere sotto
controllo le previsioni meteorologiche per posizionare il
trattamento preventivo il più a
ridosso possibile della pioggia
infettante. Nessun fungicida
infatti è in grado di svolgere
una attività curativa. È quindi
fondamentale che il trattamento sia effettuato prima che
le spore siano germinate e penetrate all’interno dei tessuti
vegetali. Il trattamento even-
DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI tualmente effettuato
avrà valore ed efficacia
diversi se eseguito su
varietà con un comportamento fenologico
diverso. Varietà diverse possono, infatti,
presentare la fase di
rottura gemme anche
distanza di 7-10 giorni
e pertanto il trattamento effettuato per una
verità più precoce può
non essere altrettanto
efficace per quelle varietà a ripresa vegetativa più tardiva. Inoltre,
Getti di pesco fortemente attaccati
per aggiungere ulteriore difficoltà al posidalla bolla (foto Bugiani).
zionamento ottimale
Per fare ciò è necessario stimadel trattamento, all’interno
re il potenziale di inoculo del
della stessa varietà la fase di
patogeno. Taphrina deformans,
rottura gemme può essere scainfatti, trascorre il periodo di
lare.
riposo vegetativo svolgendo
Più difficile valutare inveuna attività prettamente sace, già in questa fase, la gravità
profitaria riproducendosi per
di una eventuale infezione.
STRATEGIA ANTI-BOLLA
PRINCIPIO ATTIVO
LIMITAZIONI D’USO
Composti rameici (1)
Dihianon
Ziram (2)
Tiram
Al massimo 2 interventi all’anno
indipendentemente dall’avversità.
Captano
Difenconazolo
Tebuconazolo+zolfo (3)
Gli IBE non possono essere usati più
di 4 volte all’anno indipendentemente
dalla avversità
Dodina
Note: (1) Meglio in autunno e negli impianti colpiti da batteriosi: non ammessi
in post-fioritura; (2) Ammesse solo formulazioni Xn. Se ne sconsiglia l’impiego
su varietà sensibili (es: Red Haven); (3) Max 2 interventi l’anno in totale.
Fonte: Disciplinari di Produzione Integrata 2014
n. 8/2014
22 febbraio 2014
gemmazione e andando a ricolonizzare gli organi vegetativi
ancora in quiescenza della
pianta. Tale periodo va generalmente dalla caduta foglie fino alla ripresa vegetativa, periodo nel quale in fungo, in
funzione delle condizioni climatiche, accresce il suo potenziale di inoculo andandosi a
posizionare sulle gemme dormienti pronto a riprendere la
sua attività patogenetica al
momento della rottura delle
gemme la primavera successiva. Condizioni favorevoli all’aumento del potenziale di
inoculo del fungo sono caratterizzate da autunni e inverni
miti e piovosi. In genere i trattamenti effettuati in questo periodo hanno proprio lo scopo
di ridurre il potenziale di inoculo del fungo e favorire il
buon esito degli interventi primaverili.
Se le condizioni climatiche
permangono umide e ragionevolmente fresche, dopo il primo e fondamentale trattamento alla rottura delle gemme, è
necessario intervenire ulteriormente con un altro trattamento a distanza di 2-3 settimane dal precedente fino alla
fase di caduta petali. Da questo
momento in poi e per altre tre
settimane circa, saranno i giovani frutticini (specialmente
nel caso delle nettarine) in accrescimento ad essere minacciati da questa malattia. Contro
questa avversità, fra i principi
attivi consentiti nei disciplinari di Produzione Integrata sono da segnalare ziram, thiram,
captano (il cui utilizzo in questa fase viene raccomandato
per la sua maggiore persistenza), ditianon e dodina (per la
quale è stato registrato in questi ultimi due anni, un certo calo di efficacia). Fra ziram, thiram e captano sono ammessi
complessivamente 3 tratta
menti all’anno).
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Trapianti sani
di pomodoro
CENTRO ITALIA
Q
DI FRANCESCO CORVI uando l’andamento
climatico di fine inverno lo consente, nelle
aziende in cui si pratica l’orticoltura in ambiente protetto vengono montati i tunnel in previsione del trapianto delle ortive a
ciclo primaverile. Contemporaneamente all’interno delle serre
fisse occorre provvedere alla rimozione dei residui colturali di
quelle a ciclo autunno-vernino
e, qualora necessario, sottoporre
il terreno ad un adeguato trattamento di disinfestazione.
È opportuno che il materiale
vivaistico da trapiantare venga
acquistato da aziende specializzate accreditate dal Servizio Fitosanitario Regionale competente per avere la certezza che
sia dotato di vigore e dimensioni soddisfacenti. E che sia privo
di organismi nocivi o malattie
pregiudizievoli della qualità,
nonché di loro sintomi (per il
pomodoro vale l’all. II al Decreto 14/04/1997, si veda tab.).
ORGANISMI NOCIVI ALLE PIANTINE DI POMODORO
TRATTAMENTI
VIRUS
L’impiego di materiale vivaistico sano costituisce infatti il presupposto indispensabile per il
buon avvio del ciclo colturale,
anche se dopo il trapianto delle
piantine di pomodoro è comunque necessario adottare adeguate misure di profilassi e cura.
Gli attacchi di peronospora
si verificano in presenza di umidità relativa elevata, prolungata
bagnatura della vegetazione e
temperature fra i 10 e i 25 °C. In
serra si può prevenire la malattia impedendo la formazione di
INSETTI, ACARI E NEMATODI
Afidi
Aphis fabae, A. gossypii, A. solani,
Macrosiphum euphorbiae, Myzus persicae
Aleurodidi
Bemisia tabaci, Trialiurodes vaporariorum
Cicalina del pomodoro
Hauptidia maroccana
Eriofide rugginoso
Aculops lycopersici
Ragnetti rossi
Tetranichus evansi, Tetranichus urticae
Nematodi galligeni
Meloidogyne incognita, M. hapla
BATTERI E FUNGHI
Maculatura batterica
Pseudomonas syringae pv. tomato
Alternariosi
Alternaria solani
Antracnosi
Colletotrichum coccodes
Cladosporiosi
Cladosporium fulvum
Marciume dei semenzai
Pythium spp.
Marciume pedale del fusto Didymella lycopersici
Marciume zonato
Phytophthora nicotianae
Oidio
Lveillula taurica
Radice suberosa
Pyrenochaeta lycopersici
Rizoctoniosi
Rhizoctonia solani
Sclerotinia
Sclerotinia sclerotiorum
Tracheofusariosi
Fusarium oxysporum f. sp. radicis-lycopersici
Tracheoverticillosi
Verticillim dahliae, V. albo-atrum
Cucumber mosaic virus (CMV); Tobacco mosaic virus (ToMV): Tomato
mosaic virus (TMV); Potato virus X; Potato virus Y; Tomato yellow leaf
curl virus (TYLCV)
Fonte: all. II Decreto 14/04/1997)
un velo liquido sulle vegetazione; a tal fine si consiglia di evitare le irrigazioni per aspersione e
di arieggiare frequentemente
l’ambiente protetto. Ciò nonostante se compaiono i primi sintomi di infezione occorre intervenire con tempestività con fungicidi
di
copertura
o
endoterapici, cadenzando i trat-
tamenti ogni 6-12 giorni in funzione della persistenza dei preparati impiegati. La muffa grigia è in grado di svilupparsi a
carico di tutti gli organi dell’apparato vegetativo in condizioni
di elevata umidità relativa e
con temperatura compresa fra i
20 e i 25 °C. La lotta si basa su
interventi agronomici e chimi-
Terra e Vita 73
ci. I primi prevedono la scelta
di un adeguato sesto di impianto e la rimozione e distruzione
delle piante colpite; occorre
inoltre porre la massima attenzione nella esecuzione delle
operazioni colturali per evitare
lesioni o ferite sulla vegetazione. La lotta chimica, basata sull’impiego di fungicidi specifici,
va iniziata dopo il trapianto e
proseguita fino in prossimità
della raccolta delle prime bacche, ogni qual volta si instaurano condizioni favorevoli all’infezione.
La cladosporiosi colpisce
l’apparato vegetativo della Solanacea quando nella serra si instaurano le seguenti condizioni
ambientali: assenza di correnti
d’aria, umidità relativa elevata,
persistente bagnatura delle foglie e temperatura prossima ai
20 °C. Per la difesa delle piante
è consigliabile adottare le seguenti misure di profilassi: distruzione dei residui colturali,
arieggiamento della serra e riscaldamento dell’ambiente protetto durante le ore notturne.
Contro questa avversità crittogamica risultano efficaci i preparati a base di difenoconazolo
ed i fungicidi rameici indicati
per prevenire le infezioni di peronospora.
La sclerotinia colpisce quasi
esclusivamente le piante coltivate in ambiente protetto dove
l’agente causale della malattia
trova le condizioni ottimali per
estrinsecare la propria attività
patogenetica. La lotta preventiva contro questa avversità prevede l’esecuzione di arature
profonde per ridurre la possibilità agli sclerosi di germinare, la
rimozione dei residui colturali
infetti, la disinfezione del terreno con fumiganti ammessi prima dell’esecuzione del trapianto. Su colture in atto si consiglia
di irrorare il piede delle piante
con un fungicida a base di ipro
dione.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
74 Terra e Vita
Scortecciamento
anti-cocciniglie
SUD ITALIA
L
a diffusione del controllo biologico della
tignoletta della vite
(Lobesia botrana) e la drastica
riduzione dell’uso di insetticidi ad ampio spettro, ha
portato allo sviluppo di fitofagi che fino a pochi anni fa
erano considerati “minori”
per la vite. È il caso di alcune
cocciniglie, in particolare le
cocciniglie bianche (Planococcus ficus e P. citri) che stanno creando problemi e notevoli danni commerciali in diverse aree italiane.
UVA DA TAVOLA
CON MELATA
La problematica è ovviamente più grave per l’uva da tavola, dove la presenza di melata e della conseguente fumaggine direttamente sui
grappoli ne determina un
forte deprezzamento.
a
DI ARTURO CAPONERO Queste cocciniglie trovano le migliori condizioni di
sviluppo nei vigneti a tendone di uva da tavola, coltivata
sotto copertura per l’anticipo
o il posticipo della raccolta,
grazie all’ambiente caldo
umido che si crea. A complicare le cose, in Italia meridionale sono state segnalate con
frequenza infestazioni miste
delle due specie che, sebbene
molto simili morfologicamente, hanno cicli sfasati.
Spesso P. citri prevale dove i
vigneti sono coltivati in aree
tradizionalmente agrumicole, come le aree joniche della
provincia di Taranto, in Puglia.
Entrambe le specie di cocciniglie possono trasmettere
alcune virosi. Con la loro attività trofica e l’abbondante
produzione di melata, inoltre, stressano le piante e crea-
no danni diretti alla produzione imbrattando i grappoli
che finiscono per essere ricoperti dalla fumaggine. E’ per
questo che i danni sono particolarmente rilevanti sull’uva da tavola, per la quale
l’aspetto estetico riveste
un’importanza
maggiore
dell’uva destinata alla vinificazione.
CITRI E FICUS, DOPPIO
PLANOCOCCUS
Le due specie sono polifaghe
e svolgono varie generazioni
l’anno (4-5 il Planococcus citri
e 5-6 il Planococcus ficus),
svernando sotto il ritidoma –
preferenzialmente a livello
del colletto - in vari stadi, con
prevalenza di neanide di II
età e di giovane femmina.
Nei vigneti infestati, in
pieno inverno potrebbe essere utile eseguire lo scorteccia-
b
Individui di planococco su tronco scortecciato di vite (a) e su tralcio (b).
n. 8/2014
22 febbraio 2014
mento (cioè l’asportazione
del ritidoma delle viti) per
esporre ai rigori del freddo
ed agli antagonisti o ai trattamenti le forme svernanti delle cocciniglie bianche. Poiché
lo scortecciamento è piuttosto costoso perché richiede
molta manodopera, se l’infestazione interessa solo alcune zone del vigneto, l’operazione potrebbe essere limitata solo alle viti più infestate,
segnalate in estate, quando la
produzione di melata è maggiore.
I TRATTAMENTI A LUNGA
PERSISTENZA
Allo scortecciamento potrà
seguire un intervento prima
della ripresa vegetativa con
un insetticida a lunga persistenza registrato sulla vite,
per colpire le forme svernanti. Per le colture condotte in
biologico si potrà ricorrere
alla somministrazione di olio
minerale, polisolfuro di calcio o miscele di oli e zolfo.
Tali preparati, tuttavia, non
sembrano avere sufficiente
effetto nella lotta invernale e
possono avere effetti fitotossici sui grappoli se utilizzati
in primavera-estate, sulle
forme mobili del Planococcus.
EFFETTO COLLATERALE
SU TARGIONIA
Lo scortecciamento è efficace
anche per il contenimento di
altre cocciniglie che, localmente, possano infestare i vigneti oltre la soglia di danno,
come la cocciniglia nera della vite (Targionia vitis) appartenente alla famiglia dei diaspididi.
Trattamenti specifici contro le forme mobili (neanidi
di prima età) di questi insetti,
invece, andranno rimandati
in primavera, a partire dall’inizio della schiusa delle
uova.
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
Terra e Vita
75
PROGETTO DIDATTICO Un’iniziativa promossa da Syngenta e Netafim per istituti tecnici e professionali
L’acqua protagonista a scuola
R
iparte «Grow the future», il progetto didattico rivolto agli studenti
italiani che quest’anno diventa
«Save the water» e avrà come
protagonista l’acqua, risorsa
limitata e fondamentale, e la
sua corretta gestione in agricoltura.
L’iniziativa era stata lanciata lo scorso anno da Syngenta,
l’unico Gruppo interamente
dedicato all’agricoltura, che ha
dato il via alla seconda edizione del progetto assieme a un
partner d’eccezione, Netafim,
leader mondiale in soluzioni
irrigue innovative e intelligenti per l’agricoltura.
Syngenta e Netafim, che
collaborano già da tempo attivamente nella promozione di
un’agricoltura
sostenibile,
hanno scelto di puntare su
«Grow the future, save the water» per la sua forte valenza
educativa.
FUTURI PROFESSIONISTI
Il percorso, rivolto agli studenti degli istituti tecnici del
settore tecnologico (indirizzo
chimica, biotecnologie ambientali, agraria, agroalimentare e agroindustriale) e degli
istituti professionali per l’agricoltura e lo sviluppo rurale,
mira infatti a sensibilizzare i
professionisti del futuro rispetto alla ricerca, all’innovazione e a un utilizzo responsabile di questa importante risorsa, il cui 70% dei consumi
totali nel mondo avviene nel
settore agricolo.
«Grow the future, save the
water» (www.growthefuture.it)
nasce con l’intento di incoraggiare un’agricoltura produtti-
etva e sostenibile, rispeteltosa dell’uomo e delso
l’ambiente, attraverso
nsoluzioni efficienti e inanovative che favoriscanino una gestione sostenica
bile della risorsa idrica
in agricoltura.
etto, le
Con questo progetto,
classi potranno infattii approfficienza
fondire il tema dell’efficienza
irrigua e del risparmio idrico
attraverso schede didattiche
sull’acqua in agricoltura e su
due delle coltivazioni più diffuse in Italia, mais e pomodoro.
Le classi potranno inoltre
realizzare un mini-progetto di
coltivazione sul mais focalizzato sul risparmio idrico e ricevere un piccolo kit per la posa
di un impianto di irrigazione a
goccia Netafim e una busta di
semi di mais Syngenta per vivere un’esperienza pratica e
raccontarla nel loro progetto.
Una giuria di esperti Syngenta e Netafim selezionerà i
migliori 3 elaborati sulla base
di criteri quali originalità, credibilità e coerenza con il per-
corso. Per l’anno scolastico
2013-2014, le classi potranno
inoltre usufruire, come già avvenuto nella passata edizione,
di “formazione on demand”
da parte di tecnici delle due
aziende promotrici.
«Grow the future è un progetto didattico rivolto alle future leve dell’agricoltura italiana – ha spiegato Luigi Radaelli, amministratore delegato di
Syngenta Italia –. Syngenta è
da sempre impegnata a incoraggiare lo sviluppo di idee
che possano veramente fare la
differenza nel ricercare le soluzioni più sostenibili alle sfide
che l’agricoltura è costretta ad
affrontare oggi. L’iniziativa
rientra inoltre nel The Good
Homepage del sito Grow the Future - Save the Water.
Gro
Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro
dell’
dell’agricoltura, l’ambizioso piano con cui ci siamo im
impegnati a realizzare,
entro iil 2020, progetti che
promuov
promuovano un radicale
cambiame
cambiamento della produttività agric
agricola mondiale sostenibile ver
verso una maggiore sostenibilità
stenibilità. Grow the future, save
the water, dedicato interamente alla tematica dell’acqua,
soddisfa la prima sfida del nostro piano - Più cibo, meno spreco di risorse - fondamentale per
salvaguardare il futuro del nostro pianeta».
«Da leader nell’irrigazione
a goccia, Netafim è da sempre
focalizzata
sull’importanza
del risparmio idrico. L’acqua e
la scarsità di terreni sono oggi
in cima alla lista delle grandi
sfide globali, per questo motivo Netafim utilizza le sue competenze e la sua esperienza
nella tecnologia a goccia per
contribuire a un uso sostenibile dell’acqua – ha dichiarato
Luca Olcese, managing director di Netafim Italia –. Grow
the future, save the water, attraverso il coinvolgimento e la
collaborazione con gli studenti, la prossima generazione di
agricoltori, imprenditori e consumatori, rientra nelle iniziative in atto per contribuire in
modo diretto a creare un mondo dove ci sia una maggior
consapevolezza sull’utilizzo
dell’acqua».
Il progetto è realizzato e gestito
dall’agenzia di comunicazione
D&F, ed è promosso da Syngenta
Italia spa e Netafim Italia srl. Per informazioni:
www.growthefuture.it.
76
Terra e Vita
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
BIOGAS Si consolida il successo degli importanti eventi Info Biogas e Info Syngas
Bts, due momenti d’incontro
B
ts Biogas, azienda di
Brunico (Südtirol) leader in Italia nel settore
del biogas, consolida il successo
di Info Biogas, il tradizionale
evento giunto alla decima edizione, tenutosi il 23 gennaio
2014 presso il Centro Fiera del
Garda a Montichiari, con la partecipazione dei maggiori esponenti del mondo del biogas.
Per il secondo anno consecutivo inoltre, il 24 gennaio 2014, si
è tenuto Info Syngas l’evento
dedicato al tema della gassificazione da legna, organizzato da
Gts Syngas, società che assieme
al marchio Bts Biogas fa parte
del Gruppo TSenergyGroup.
A dare il benvenuto al numeroso pubblico giunto a Montichiari, Michael Niederbacher,
presidente & ceo di TSenergy-
L’incontro a Montichiari (Bs).
Goup che ha detto: «Info Biogas
e Info Syngas rappresentano
due momenti chiave per condividere e fare circolare il knowhow nell’ambito delle risorse
rinnovabili. Le opportunità e
problematiche emerse durante i
convegni, rappresentano per
noi un punto di partenza per
continuare ad investire nella ri-
cerca e consolidare la nostra posizione di leadership: nel 2013
abbiamo superato quota 170 impianti di biogas».
Bts Biogas è impegnata nella
progettazione, produzione e realizzazione di impianti di biogas modulari da 50kW a
1,5MW+. Con oltre 20 anni di
esperienza, vanta attualmente
ENERGIA Legna e pellet di qualità in moderni apparecchi e caldaie
Aiel incontra l’Assessore regionale
U
na delegazione di
Aiel,
Associazione
italiana Energie agroforestali, formata dal presidente Marino Berton, dal direttore Valter Francescato e da
Davis Zinetti, membro del
Comitato operativo del gruppo Caldaie e Minicogenerazione a biomasse di Aiel, ha
incontrato l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto
Maurizio Conte.
«L’incontro è stato richiesto
da Aiel in seguito agli articoli
apparsi sulla stampa in merito
ai programmi della Regione
per il miglioramento della
qualità dell’aria e la riduzione
delle emissioni di polveri sottili, con particolare riferimento a quelle originate dalla
combustione della legna e del
pellet per il riscaldamento domestico. Aiel ha inteso evidenziare all’Assessore, a nome dei
propri associati, la necessità di
distinguere tra le emissioni
prodotte dalla combustione di
biomasse legnose in vecchi e
obsoleti apparecchi, rispetto a
quelle prodotte invece dai moderni apparecchi e impianti.
Questi ultimi sono caratterizzati da un fattore di emissione
del 90% inferiore con una
componente carboniosa organica quasi del tutto assente,
ovvero priva delle sostanze
più nocive alla salute umana»
ha detto Berton.
«Così come in altri settori,
anche in quello della combustione delle biomasse, negli
ultimi 15 anni sono stati introdotti notevoli elementi di innovazione tecnologica negli
apparecchi e nelle caldaie, con
importanti risultati in termini
di efficienza energetica e ridu-
170 impianti e una potenza installata complessiva di 134 MW.
Btz Biogas si occupa di ogni processo legato alla realizzazione
degli impianti, dalla progettazione preliminare fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le componenti.
L’esperienza e il know how delle aziende del gruppo TSenergyGroup, di cui fanno parte Bts
Biogas e Gts Syngas, consente di
offrire tutte le soluzioni per produrre gas da biomasse (legno e
materiale organico fermentescibile) e di valorizzarlo producendo energia elettrica, energia termica (riscaldamento e raffred
damento) e biometano.
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www.bts-biogas.com.
zione delle emissioni. Va ricordato che i più importanti costruttori di queste tecnologie
hanno sede proprio in Veneto
e in Triveneto e hanno creato
negli ultimi vent’anni alcune
migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti lungo l’intera
filiera. L’evoluzione tecnologica ha interessato sia le applicazioni domestiche sia le caldaie al servizio di più edifici
fino alle reti di teleriscaldamento, rendendo questi impianti sicuri, affidabili, automatici nella loro alimentazione, con risultati sulla
riduzione dei fattori di emissione un tempo inimmaginabili» ha aggiunto Francescato.
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80
[ TENDENZE E MERCATI ]
Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Periscopio
Lattiero-caseario, il mercato recupera
nel quarto trimestre del 2013
L
a vivacità del mercato lattiero caseario a livello
mondiale sta influenzando positivamente anche le dinamiche settoriali nazionali. In
particolare, la ripresa delle quotazioni delle principali produzioni Dop, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e l’aumento
del prezzo del latte alla stalla
lasciano intravedere un mercato
in crescita anche nel 2014. Per il
2013 le consegne ai caseifici resteranno sotto i livelli della campagna precedente, come conseguenza dell’atteggiamento prudente tenuto dagli allevatori nel
primo semestre e finalizzato soprattutto al contenimento dei
costi di gestione.
In base ai dati Agea, per il
periodo aprile-novembre, le
consegne ai caseifici (non rettificate) si sono attestate a poco più
di 7 milioni di t, con una flessione dell’1,7% rispetto allo stesso
periodo della scorsa campagna.
Il mercato lattiero caseario
nazionale ha continuato a recuperare nel IV trimestre, come
evidenziato dall’indice Ismea
dei prezzi all’origine di latte e
derivati che è aumentato sia rispetto ai tre mesi precedenti
INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE (2000=100)
145
140
135
agricoltura
latte e derivati
zootecnia
130
125
120
115
110
I trim II
11
[ Fonte: ISMEA
III
IV I trim II
12
(+2,8%) ma soprattutto rispetto
al IV trimestre 2012 (+5,1%). La
dinamica è stata determinata da
tutti gli aggregati monitorati, ad
eccezione dei formaggi duri per
i quali si rileva un miglioramento delle quotazioni solo su base
congiunturale (+4,1%). In particolare, rispetto al IV trimestre
2012 si evidenzia una crescita
del 7,1% per il latte vaccino, del
28,8% per il burro, del 9,8% per i
formaggi semiduri e del 5,4%
per i formaggi molli.
Il settore chiude quindi il
2013 con una tendenza complessivamente positiva (+2% rispetto al 2012), in linea con la zootecnia (+1,5%) e, in misura più con-
III
IV I trim II
13
III
IV
tenuta, con il totale agricoltura
(+4,8%).
EXPORT SEMPRE SU
Dopo gli straordinari risultati
del 2012, l’export caseario nazionale ha continuato a espandersi nel corso del 2013. In particolare, tra gennaio e ottobre oltre 270mila t di formaggi e
latticini hanno varcato i confini
nazionali, mettendo a segno una
variazione positiva dell’8% rispetto allo stesso periodo del
2012 a fronte di un aumento meno che proporzionale degli incassi (+3,8%).
I risultati migliori sui mercati esteri sono stati ottenuti dai
formaggi freschi (+16,6% in volume e +14,7% in valore). Tra i
formaggi Dop, il Grana Padano
e il Parmigiano Reggiano hanno
evidenziato un +5,2% delle
quantità esportate, perdendo
l’1% negli incassi; performance
più entusiasmanti per il Gorgonzola, che ha visto incrementare le esportazioni del 4,7% in
volume e del 5% in valore.
La Francia si conferma il primo acquirente di formaggi italiani con oltre 58mila t nei primi
dieci mesi del 2013 (+7,1%); a
seguire la Germania (+10,3% in
volume, oltre 36mila t) e gli Stati
Uniti con spedizioni in volume
pressoché stabili (+0,4%).
Sul fronte passivo della bilancia commerciale, nei primi
dieci mesi 2013 gli acquisti di
formaggi e latticini esteri sono
aumentati del 2,7% trainati dai
freschi (+4,3%). In flessione
l’import di formaggi semiduri
(-5,7%) e di “similgrana”
(-3,3%). Anche nella seconda
parte dell’anno è proseguito il
calo dell’import di latte in cisterna (-9,1%) e di panna (-6,9%). Il report in versione integrale è scaricabile su www.ismeaservizi.it
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 81
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
ANIMALI VIVI UOVA E MIELE
AGNELLI DA MACELLO
€/KG
KG. 10-12
CAGLIARI
FERRARA
FOGGIA
2,3/2,5
3,2/3,3
3,8/4,1
KG. 10-13
GROSSETO
2,8/2,9
KG. 11-13
MACOMER
NOCI
2,8/2,8
3,75/3,95
3,5/6
2,6/2,7
3,5/6
3,4/3,6
KG. 9-10
FIRENZE
SIENA
1,6/1,65
2,8/3,2
OLTRE 13 KG.
SIENA
2,2/2,8
AGNELLONI DA MACELLO
€/KG
NAZIONALI KG 16
NOCI
2,8/3,2
NAZIONALI KG 18
FOGGIA
NAPOLI
2,9/3,3
3,5/4,8
NAZIONALI KG 20
CAMPOBASSO
FERRARA
VITERBO
3/5,5
2,8/3
-
€/KG
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
TREVISO
VERONA
2,45/2,54
2,45/2,54
2,45/2,54
2,43/2,52
2,45/2,54
BOVINI DA RISTALLO
€/KG
3/4
1,7/2
0,8/0,9
1,3/1,55
1/1,7
0,8/0,9
BALIOTTI PEZ.ROSSA
VICENZA
3/4
BALIOTTI R. CARNE
MODENA
PADOVA
2,985/3,58
3/3,5
BALIOTTI R. VARIE
MONTICHIARI
R. EMILIA
1/1
2,7/2,825
CHAROLAISE
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
2,7/3,425
2,81/3,2
3,12/3,22
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
3,55/3,725
-
2,26/2,38
RAZZE VARIE
MILANO
2,175/2,25
LIMOUSINE
MODENA
MONTICHIARI
POLACCHI
MODENA
CONIGLI
PECORE DA MACELLO
ALLEVAMENTO INTENSIVO
AREZZO
1,78/1,91
CUNEO
1,88/1,98
FORLI'
1,78/1,91
MACERATA
2,1/2,2
PERUGIA
1,78/1,84
TREVISO
1,8/1,92
VERONA
1,74/1,86
FARAONE
€/KG
2,3/2,34
2,25/2,29
2,33/2,47
2,16/2,2
2,3/2,34
TAGLIA PESANTE
AREZZO
FORLI'
TREVISO
2,33/2,47
2,33/2,47
2,26/2,3
2,55/2,88
2,94/3,04
2,95/3
€/KG
TAGLIA PESANTE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
PADOVA
TREVISO
VERONA
0,4/0,42
0,39/0,41
0,43/0,45
0,36/0,38
0,45/0,47
0,39/0,43
0,39/0,43
0,39/0,43
0,38/0,4
0,4/0,42
0,39/0,43
MANZE DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
2,1/2,1
2,61/2,69
2,58/2,68
2,7/2,8
FRISONA/PEZZ. NERA
CREMONA
MODENA
1,03/1,35
1,46/1,61
INCROCIO FRANCESE
CREMONA
MACERATA
MONTICHIARI
VICENZA
1,75/2,14
3,3/3,5
2,52/2,62
2,25/2,5
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
KG. 30-50
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FERRARA
FOGGIA
GROSSETO
NAPOLI
NOCI
VITERBO
0,3/0,45
1/1,1
0,9/1,4
0,4/0,6
0,45/0,45
0,9/1,3
0,5/1,1
€/KG
TAGLIA LEGGERA
CUNEO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
TAGLIA MEDIA
AREZZO
CUNEO
PERUGIA
TREVISO
VERONA
€/KG
PICCIONI
GALLINE
ANATRE
BALIOTTI PEZ.NERA
CREMONA
MODENA
PADOVA
VICENZA
2,06/2,21
2,94/3,04
2,97/3,02
€/KG
KG. 12-15
CAMPOBASSO
GROSSETO
NAPOLI
VITERBO
BALIOTTI INCROCIO
CREMONA
VICENZA
PEZZATA ROSSA
MODENA
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
PADOVA
2,45/2,65
2,87/3,02
2,9/3
2,9/3,05
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
5,5/5,7
5,2/5,4
5,5/5,7
POLLI
€/KG
A TERRA
AREZZO
CUNEO
FORLI'
MACERATA
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
1,14/1,16
1,13/1,15
1,14/1,16
1,14/1,16
1,05/1,07
1,14/1,16
1,08/1,12
1,05/1,07
SUINI DA MACELLO
€/KG
DA KG. 115/130
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
1,38/1,39
n.q.
1,42/1,43
n.q.
n.q.
n.q.
1,37/1,45
DA KG. 160/180
MACERATA
MANTOVA
n.q.
-
DA KG. 90/115
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA KG.130/144
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,39/1,45
n.q.
n.q.
1,43/1,44
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,37/1,45
DA KG.145/160
MACERATA
MANTOVA
n.q.
-
DA KG.176/180
CREMONA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,45/1,45
1,45/1,47
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,37/1,45
KG. 144/156
CREMONA
FORLI'
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,45/1,45
n.q.
1,44/1,47
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,37/1,45
Kg. 156/176
CREMONA
FORLI'
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,45/1,45
n.q.
1,47/1,47
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,37/1,45
KG.180/185
AREZZO
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
1,42/1,42
1,45/1,45
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
OLTRE KG. 185
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
1,42/1,42
1,45/1,45
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
SUINI D’ALLEVAMENTO
€/KG
DA 100 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 15 KG.
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 20 KG.
AREZZO
FORLI'
n.q.
n.q.
DA 25 KG.
CREMONA
MACERATA
n.q.
n.q.
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
2,9/4,43
DA 30 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 40 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,88/2,9
DA 50 KG.
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 60 KG.
FORLI'
n.q.
DA 65 KG.
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,58/1,58
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,59/1,88
DA 80 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,5/1,59
UOVA GALLINA DA CONSUMO
€/100 UNITÀ
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FIRENZE
FORLI'
13,75/13,95
n.q.
13,03/13,23
12,5/12,7
[ TENDENZE E MERCATI ]
82 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
MACERATA
MILANO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
11,25/12
n.q.
n.q.
13,03/13,23
12,825/13,025
n.q.
VACCHE DA MACELLO
€/KG
BRUNA
VICENZA
0,8/0,95
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
1,4/1,525
1,475/1,65
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PERUGIA
R. EMILIA
VICENZA
0,86/1,215
0,66/0,78
1,1/1,2
0,7/0,85
0,55/0,7
1,01/1,165
0,85/1,15
MARCHIGIANA
MACERATA
1,4/1,58
MAREMMANA
GROSSETO
0,925/1,1
PEZZATA ROSSA
FORLI'
PERUGIA
VICENZA
1,25/1,3
0,7/0,9
1,2/1,3
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
1,35/1,575
1,23/2,25
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
1,45/1,55
-
ROMAGNOLA
FORLI'
1,4/1,5
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
0,95/1,06
1,03/1,14
0,65/0,75
VITELLI VITELLE DA MACELLO
€/KG
FRISONA/PEZZ. NERA
MODENA
MONTICHIARI
R. EMILIA
INCROCI
CUNEO
GROSSETO
PERUGIA
MARCHIGIANA
MACERATA
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
POLACCHI
MODENA
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
VITELLONI / MANZI DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
CARMAGNOLA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,4/2,6
2,425/2,5
2,56/2,73
2,7/2,8
2,665/2,73
2,65/2,8
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
2,8/3
2,875/3,025
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
R. EMILIA
VICENZA
1,45/1,6
1,36/1,51
1,7/1,83
1,39/1,515
1,66/1,78
2/2,2
INCROCI
CREMONA
GROSSETO
MACERATA
MODENA
PADOVA
PERUGIA
VICENZA
1,715/1,875
1,775/1,95
2,6/2,675
2,22/2,345
2,31/2,36
1,725/1,875
2,3/2,45
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
2,6/2,7
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,5/2,7
2,85/2,925
2,81/3,04
2,9/3
2,81/3,01
2,8/2,9
MARCHIGIANA
MACERATA
2,8/3
PEZZATA ROSSA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
1,775/1,85
2,2/2,31
2,48/2,58
2,4/2,55
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
-
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
2,7/3,175
POLACCHI
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
1,95/2,08
2,28/2,38
2,24/2,38
2,6/4,4
3,6/3,7
3,45/3,6
RAZZE DA CARNE
GROSSETO
MILANO
2,35/2,45
2,7/2,85
4,25/4,4
ROMAGNOLA
FORLI'
2,9/3,05
1,25/1,5
4,35/5,65
VARIE RAZZE
MILANO
2,6/2,8
1,55/1,675
CEREALI
-
AVENA
3,95/4,05
-
ESTERA
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
MILANO
NAPOLI
PADOVA
2,65/2,825
3,635/3,875
3,1/3,33
ROMA
TORINO
TREVISO
193/195
210/215
NAZIONALE
BARI
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
NAPOLI
ROMA
TORINO
155/160
173/177
136/141
150/155
212/217
140/150
183/185
165/170
-
FRUMENTO DURO
€/TONNELLATE
BUONO MERCANTILE
BARI
CAGLIARI
CATANIA
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
253/258
n.q.
230/235
257/262
277/282
237/249
277/282
275/277
230/235
272/280
255/265
FINO
ANCONA
BARI
BOL.IT. SUD
BOL.IT.CENT
BOL.IT.NORD
CAGLIARI
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
255/260
261/263
278/280
275/280
n.q.
240/245
231/233
262/267
282/290
256/261
285/290
280/282
240/245
280/288
268/278
MERCANTILE
BARI
CATANIA
FOGGIA
MACERATA
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
220/225
252/258
188/228
220/225
-
FRUMENTO DURO ESTERO
€/TONNELLATE
AMBER DURUM 1-2
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
-
GRECO
MILANO
NAPOLI
-
MONDUR
MILANO
-
FRUMENTO TENERO
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
201/211
200/215
200/205
BUONO MERCANTILE
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CUNEO
210/212
202/207
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERCELLI
VERONA
176/179
228/235
230/232
208/210
240/245
203/206
211/213
204/207
202/207
-
FINO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
VERCELLI
VERONA
181/186
205/210
235/245
205/210
214/216
254/255
189/194
245/255
229/231
210/211
GRANI DI FORZA
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MILANO
PADOVA
TREVISO
242/246
262/270
230/233
-
MERCANTILE
ALESSANDRIA
CUNEO
MACERATA
NAPOLI
PADOVA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
189/191
197/202
189/196
215/217
200/202
210/212
192/194
-
VARIETÀ SPECIALI
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MACERATA
MILANO
PADOVA
ROMA
VERONA
210/215
236/243
-
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
VERONA
211/215
214/220
210/215
-
C.W.R.S. N.1
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
302/304
302/306
288/290
-
FRANCESE PANIFICABIL
BARI
BOLOGNA
-
BRESCIA
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
228/230
210/212
-
NORTHERN SPRING
ALESSANDRIA
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
TORINO
VERONA
294/295
298/300
304/308
288/290
294/296
300/304
295/298
GRANTURCO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
FIRENZE
MACERATA
MILANO
NAPOLI
ROMA
TORINO
200/203
199/201
194/195
-
IBRIDO-NAZIONALE
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
175/176
182/189
184/188
155/157
185/190
188/190
181/184
190/191
191/192
210/212
179/182
180/185
177/179
181/185
180/182
180/182
178/180
183/184
ORZO
€/TONNELLATE
ESTERO
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
CUNEO
FIRENZE
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
VERONA
214/216
216/222
212/216
219/222
217/231
208/211
215/219
214/216
NAZIONALE
ANCONA
BARI
BOLOGNA
BRESCIA
177/181
200/203
-
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 83
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
CATANIA
CUNEO
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
158/166
160/165
218/223
186/191
208/212
215/217
216/218
213/215
214/216
179/182
193/197
210/213
205/210
-
RISONE
€/TONNELLATE
ARBORIO
BOLOGNA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
ARGO/PADANO
MILANO
MORTARA
BALILLA-ORIGINARIO
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
CARNAROLI E SIMILI
MILANO
MORTARA
NOVARA
700/710
690/710
690/720
680/700
680/720
255/265
260/270
260/270
260/270
705/725
670/720
690/710
EUROPA-LOTO E SIM.
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
345/365
365/380
350/370
375/400
LIDO-ROSA M. E SIM
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
315/335
330/345
320/335
350/360
LUNGOB(IND.PA.TH.)
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
250/260
240/260
250/260
254/264
RIBE E SIMILARI
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
345/365
365/380
375/400
RIZZOTTO S.ANDREA
MILANO
NOVARA
VERCELLI
600/620
570/600
620/625
ROMA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
600/620
590/625
590/610
605/625
VIALONE NANO
MILANO
MORTARA
VERONA
765/800
800/820
780/820
SORGO
CRESCENZA
€/TONNELLATE
€/KG
BIANCO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
186/190
180/185
ROSSO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
180/185
COLTIVAZIONI FORAGGERE
FIENO
€/TONNELLATE
ERBA MEDICA
BRESCIA
CREMONA
MODENA
PIACENZA
UDINE
210/250
150/175
95/105
200/220
PRATO STABILE
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
165/185
100/120
PAGLIA
€/TONNELLATE
FRUMENTO
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
110/125
90/110
LATTE E DERIVATI
ASIAGO PRESSATO
€/KG
4,35/4,6
6/6,4
FONTINA
€/KG
MATURA
AOSTA
8/9,95
FRESCO DOLCE
MILANO
NOVARA
3,9/4,05
4,25/4,45
MATURO DOLCE
MILANO
NOVARA
5,35/5,65
6/6,3
GRANA PADANO
STAGION.16/24 MESI
CREMONA
MANTOVA
BURRO
€/KG
3,75/3,75
3,55/3,55
-
BURRO PASTORIZZATO
CREMONA
3,45/3,45
FRESCO - DI CENTRIFUGA
MILANO
3,75/3,75
FRESCO D’AFFIORAMENTO
PIACENZA
2,9/3
THIENE
ZANGOLATO DI CREME FRESCHE
MANTOVA
2,7/2,7
MILANO
2,75/2,75
MODENA
2,45/2,45
PARMA
2,35/2,35
R. EMILIA
2,35/2,35
CACIOTTA
7,35/7,55
7,4/7,6
7,15/7,35
7,35/7,6
7,9/8,1
8,3/8,5
8/8,65
8,3/8,6
8,2/8,8
8,8/9
€/KG
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,5/4,65
4,35/4,5
MATURO
MILANO
5,2/5,5
PARMIGIANO REGGIANO
€/KG
STAGIONATO 1 ANNO
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
8,9/9,05
8,65/9
9/9,4
9/9,4
9/9,4
STAGIONATO 2 ANNI
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
10,55/10,75
10,65/11,4
10,3/10,7
10,35/10,75
10,35/10,75
PECORINO ROMANO
€/KG
7/7,2
5,9/6,4
7,45/9,44
EXP.PRODUZ.LAZIALE
ROMA
7/8
LATTE OVINO FRESCA
ROMA
6/7,4
ITALIA PRODUZ.LAZ.
ROMA
7/8
LATTE OVINO 6 MESI
ROMA
8/9,3
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
LATTE OVI.20/40GG.
ROMA
PROVOLONE
6,5/7,7
€/KG
NON TIP. FR.-6 SETT.
PIACENZA
VAL PADANA MATURO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
5,75/6
5,75/6
-
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
3/3,4
2,9/3,66
LATTE OVINO
CAGLIARI
FOGGIA
ROMA
1,6/1,8
4,8/5,2
3,5/6
-
SALERNO
SCIACCA
SIENA
TARANTO
TERNI
TRAPANI
VITERBO
3,2/3,6
3,3/3,5
n.q.
2,65/3,1
n.q.
3,7/3,9
n.q.
VERG.LAMPANTE OLTRE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
GIOIA TAURO
GROSSETO
LECCE
R. CALABRIA
ROSSANO
SANT’AGATA
TARANTO
n.q.
1,76/1,78
n.q.
1,71/1,73
1,7/1,75
1,7/1,75
n.q.
1,52/1,72
n.q.
1,71/1,73
n.q.
1,7/1,75
1,71/1,73
SEMI SEMENTI COLTURE
INDUSTR. E DERIVATI
€/KG
EXP. PRODUZ. SARDA
CAGLIARI
€/KG
5,55/5,7
5,55/5,7
-
TALEGGIO
€/KG
STAGION.12/15 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
VAL PADANA FRESCO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
€/KG
€/KG
STAGION. 4/12 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
-
RICOTTA
GORGONZOLA
ITALICO
LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE
THIENE
5,27/5,27
BURRO CEE
MANTOVA
MILANO
R. EMILIA
MATURA
MILANO
UDINE
NON TIP. MAT.-STAG.
PIACENZA
POLPA BARBABIETOLA
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,5/4,65
4,4/4,65
MATURO
MILANO
5,1/5,55
OLIO DI OLIVA
ED ALTRI OLI E GRASSI
OLIO DI OLIVA
€/TONNELLATE
GENERALE
MODENA
PADOVA
TREVISO
228/230
243/246
SOIA (PREZZI)
€/TONNELLATE
€/KG
VERGINE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
FOGGIA
GROSSETO
LECCE
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
ROSSANO
SALERNO
TARANTO
n.q.
2,1/2,2
n.q.
2,4/2,6
2,3/2,4
2,3/2,4
n.q.
2,45/2,6
n.q.
2,4/2,6
n.q.
2,3/2,4
1,9/2,1
2,4/2,6
VERGINE EXTRA
ALTO TAVOLIERE
ANDRIA
BARI
BASSO TAVOLIERE
BITONTO
BRINDISI
CAGLIARI
CATANIA
CATANZARO
CHIETI
COSENZA
FIRENZE
FOGGIA
GARGANO
GROSSETO
LAMETIA TERME
LECCE
MILANO
PALERMO
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
RAGUSA
ROSSANO
SABINA(RIETI)
2,9/3
3,01/3,07
2,9/3
3,04/3,14
2,65/3,1
3,8/4
n.q.
2,65/3
4/4,1
2,7/3
6,2/6,8
3,07/3,12
n.q.
2,7/3,1
2,65/3,1
3,13/3,37
3,5/3,7
3,1/3,4
3,9/4
n.q.
6/6,5
2,7/3,1
5,6/6,4
GENERALE
BOLOGNA
MILANO
TREVISO
445/450
447/450
447/450
VINI ED ALTRE BEVANDE
VINI BIANCHI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
BIANCO TAV. 12/13°
CAGLIARI
TRAPANI
3/3,2
BIANCO TAV. 9/11°
BARI
FAENZA
LUGO
MODENA
PESCARA
ROMA
S.BENEDETTO
TREVISO
VERONA
3,15/3,25
3,4/4,3
3,3/3,5
4,5/5
3,475/3,6
3,8/4
5,2/5,7
6,2/6,7
5/5,5
VINI ROSSI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
ROSSO TAV. 12/13°
BARI
LECCE
NORD PUGLIA
PESCARA
SALENTO
TREVISO
3,1/3,2
4,5/4,8
3,5/3,65
4,3/4,7
4,5/4,8
-
ROSSO TAV. 9/11°
FAENZA
FIRENZE
LUGO
MODENA
PESCARA
R. EMILIA
S.BENEDETTO
TOSCANA CENTRALE
TREVISO
VERONA
3,6/4,1
4,2/6,2
3,5/4
6/6,2
4,1/4,2
6/6,2
3,5/4
4,2/6,2
5,9/6,4
-
84
Terra e Vita
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 FEBBRAIO 2014)
a cura di Stefano Serra
Frumento tenero, torna la speculazione
340
280
246,0
250
207,5
204,4
220
190
160
GEN-13 MAR-13 MAG-13
Fino Panificabile 3 Ager BO
1 DNS 16% pro CIF
184,0
LUG-13
SET-13
N° 1 Speciali Forza Ager BO
Francia partenza Eure et Loir
NOV-13
GEN-14
Black Sea Milling FOB
Mercato mondiale il rapporto Usda di febbraio fa tornare la
speculazione sui mercati che scontano il calo degli stock Usa come
segnale di tensione: le borse guadagnano un 2-5%. Usa: ancora
apprensione sui rischi di gelate nelle aree Centrali (Srw e Hrw).
Canada: il ritardo logistico pesa sui programmi di esportazione e
deprime i prezzi interni. Mar Nero: Russia molto aggressiva in prezzo
sui mercati Nord Africani.
Grano duro ribassista
310
280,0
290
(euro / t)
Italia da notare che i ritardi negli arrivi di prodotto estero non
incidono sull’andamento ribassista del mercato che lentamente torna sui livelli di metà dicembre. I detentori di ampie scorte “prestano”
prodotto per rimpiazzi sul marzo-aprile, ma si registra un progressivo
calo delle coperture con rischio di volatilità da fine mese a tutto
marzo. Al momento l’offerta preme e sulle piazze si registra una
debolezza che si traduce in cali di 3-5 €/t da Nord a Sud. Lo stato
delle colture 2014 è buono, ma sarà determinante la possibilità di
entrare in campo e le temperature delle prossime settimane. Prezzi:
a Foggia il fino vale partenza sui 265 €/t (-5); all’Ager il Centro arrivo
cala a 280 €/t (-5) allo stesso livello del Nord partenza .
Europa la presenza di una costante domanda, come rimpiazzo
dei “default” canadesi, lentamente riduce la disponibilità residua
comunitaria: a giugno potrebbe esserci poco o nulla come rimanenze
finali. Francia: la domanda Italiana e degli esportatori sostiene un
corso altrimenti depresso per gli evidenti problemi qualitativi del
raccolto 2013. L’evoluzione colturale dei campi è positiva, ma resta il
rischio gelate tardive. Spagna: se da un lato si esportano verso il
Magreb parte dei volumi (basso proteici) disponibili, dall’altro si
importa dalla Francia grano proteico. Mercato stabile ma tenuto.
300,0
310
(euro / t)
Italia l’attenzione degli operatori si orienta più all’andamento climatico che all’evoluzione degli scambi che resta nella
media. La situazione colturale, in aggiunta a una stima di semine
ancora da confermarsi, congelano di fatto le quotazioni. I molini si
coprono con quel (poco) che resta di merce nazionale e guardano
sempre più all’Europa (misti rossi) e al Mar Nero (superiori e di
forza). La disponibilità di prodotto comunitario resta ampia. Sulle
mercuriali lievi cali a Milano, tranne che per i rossi di forza, e tutti
“invariati” a Bologna; l’euro forte stabilizza i prezzi degli
“spring”.
Europa la settimana ha visto gli occhi puntati sugli andamenti
climatico-colturali in Centro-Est Europa e nelle Americhe. Le prossime settimane saranno cruciali per capire la reale “competitività”
dell’export verso il Sud Mediterraneo. Francia: coperture dei molini
fino a nuovo raccolto, con attività limitata ad acquisti di finitura. La
Spagna torna con cautela all’acquisto di merce francese e il Fob
Rouen per del 76kg/hl - 220Hag. e 11% proteina, vale sui 187 €/t
(+1). Altri UE: l’offerta di “generico” dall’area danubiana è sempre
più forte, mentre si consolidano i prezzi dalle origini austro-tedesche. I prezzi del 76-220-12,5% di proteina restano sui 171-172 €/t
partenza Est Europa: circa 210 €/t (-2) reso treno Italia.
270
238,1
220,0
250
230
210
GEN-13 MAR-13 MAG-13
Centro fino Ager BO
LUG-13
SET-13
Francia partenza Sud-Ovest
NOV-13
GEN-14
# 2 HAD FOB USA
Grecia: sempre assente. Prezzi Cif Italia: il Fino vale sui 275 €/t (inv),
il tipo buono-mercantile basso proteico indicato sui 250-255 €/t.
Mercato mondiale la situazione imbarchi sulla costa Ovest del
Nord America resta molto critica, ma si ricomincia a caricare. Usa e
Canada nessuna volontà di vendita per nuovi imbarchi fino ad aprile,
si scambiano gli affari in essere. Quotazioni elevate sul pronto e
incerte (sul ribasso) da maggio in poi. Australia: gli imbarchi verso il
Mediterraneo al termine. Messico: primi prezzi per imbarchi da Guaymas sui 295-300 USD/ton Fob. Prezzi Cif Italia: il # 2 Cwad resta sui
310 €/t, il #3/4 da Usa e Canada sui 285 €/t.
Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber
Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita
85
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 FEBBRAIO 2014)
Mais, un aumento lievissimo
Italia la tendenza di mercato dell’ultima settimana è stata per un’ulteriore consolidamento con
lievissimo incremento dei prezzi nonostante la
domanda zootecnica resti limitata e la disponibilità di prodotto nazionale e comunitario/estero non
manchi. Gli operatori combinano l’attuale mercato
(lasso) con possibili cali delle superfici di semina
2014 con il risultato di vedere sulle mercuriali del
Nord un aumento simbolico di 1 €/t per un prezzo
arrivo sui 185-190 €/t; le origine Est europee ed
estere quotano un premio tra i 10 e i 12 €/t.
Europa l’attività nella settimana conferma
quanto già visto di recente, con pochi scambi a
livello locale e una sostanziale stagnazione di
vendite per coperture future o verso l’esportazione. Francia: con il settore zootecnico ben coperto
Botta e risposta
e che beneficia dell’effetto ribassista del prodotto ucraino, la sola domanda viene dal settore
dell’amido per giugno-settembre. La Spagna
orienta la domanda su Ucraina e Sud America, le
origini più a buon mercato. Altri UE: la domanda
comunitaria rallenta e l’esportazione è osteggiata
dall’aggressività ucraina. I prezzi Fob treno in
Ungheria restano sui 155 €/t per reso Italia sui
190-195 €/t.
Mondiale il “weather market” in Sud America
migliora. Si parla di un +6% delle superfici 2014 in
Ucraina. I dati Usda confermano un export eccezionale dagli Usa. Brasile: cala la stima produttiva
2013/14 a 76 mio/t (-5 sul 2012/13). Ucraina:
superfici 2014 attese almeno a 5,2 mio/ha, con
possibile incremento in caso di gelate sui vernini.
Oleaginose e cereali foraggeri
Italia Cereali foraggeri: offerta di nazionale
sempre più limitata e domanda con coperture non
elevate ma sufficienti a imporre sentimenti ribassisti con l’ausilio dell’offerta comunitaria e del
cambio €/$. L’orzo nostrano pesante vale 206
€/t (-4) arrivo; il sorgo bianco stabile a 188 €/t
partenza come il tenero sui 212 €/t arrivo. Oleaginose: l’andamento della soia segue il clima in
Brasile e il positivo scenario mondiale sul breve.
La forte domanda internazionale sul pronto sostiene i prezzi. Milano e Bologna si allineano per
la soia a 445-450 €/t partenza; l’estera a -5 €/t e
l’Ucraina a -10 €/t.
Europa Cereali foraggeri: l’aggressività di
prezzo del Mar Nero e buon livello di copertura dei
mangimifici. Scambi a coprire solo i fabbisogni
sul pronto e maggiore dinamicità verso il CentroSud Europa. L’orzo vale 176 €/t (+1) reso Rouen e
il tenero Uk Fob sui 194 €/t (+2). Oleaginose:
ripresa delle quotazioni per la colza grazie ai problemi logistici dal Canada, con il prezzo mondiale
della soia a ulteriore supporto. La colza Francese
sale 378 €/t (+13) reso Rouen; il girasole fermo a
320 €/t reso Saint Nazaire.
Mondiale Cereali foraggeri: resta forte la
domanda dalla Cina e questo rafforza l’orzo in
Australia mentre cala in Ucraina; stabile il sorgo
ma preoccupa la siccità in Australia. Prezzi: il
tenero “feed” dal Mar Nero a 245 $/t (inv) Fob; il
Soft Red Winter Fob Golfo a 266 $/t (+2), l’orzo
Australiano a 233 $/t (+3) Fob Adelaide; il sorgo
Usa a 239 $/t (inv) Fob Golfo.
NOLI
FLASH
Continualadebolezzadelmercato dei noli dovuto ai forti ritardi
sul versante americano dell’alto
Pacifico; gli armatori cominciano a
spostare le navi sull’Atlantico. Le
panamax faticano a trovare carichi
sulle rotte oceaniche e ripiegano
sui cabotaggi; le supramax/handymax sono più avvantaggiate ma la
domandarestainferioreall’offerta.
Germania: fonte BDBE conferma i volumi di bioetanolo 2013 attorno ai 672.000 tonnellate, di
cui oltre 400mila prodotti da cereali foraggeri.
EU-28: l’aggiornamento al 4 febbraio sui certificati all’esportazione dalla comunità conferma
l’incremento del grano tenero a 19,3 mio/t (più
49% sul 2012/13); bloccato a 2,1 mio/t l’export
di mais. Sul fronte import, si confermano i grani
a 2,1 mio/t (meno 44%), con il duro stabile a 1,0
mio/t e i teneri in caduta del 58% sul 2012/13, in
Si parla dei problemi logistici
in Canada. E le colture?
Il problema logistico è evidente e ce lo porteremo appresso
fino ad aprile. Per eventuali
problemi alle colture dobbiamo distinguere tra semine invernali e semine primaverili.
Le colture invernali in Canada
(e anche nelle aree Usa a ridosso dei confine) sono oggi
ampiamente coperte da
un’ampia coltre nevosa che ne
protegge la dormienza. Se mai
il problema si potrebbe verificare a tarda primavera con il
disgelo quando sarà importante avere un passaggio graduale tra gli odierni -20 °C a
valori più consoni a un deflusso non alluvionale del manto
nevoso. Se per le colture invernali il rischio è l’asfissia,
per le primaverili è opposto:
un arrivo in ritardo della primavera e un disgelo improvviso renderebbero per settimane impossibile ogni pratica
agronomica e la semina “on
time”. Il ciclo vegetativo dei
cereali in Canada è di “100
giorni” e da settembre torna il
rischio neve e gelo. Oggi non
vi sono ragioni di allarme. INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
[email protected]
aumento il mais a 7,4 mio/t (+8%). Russia: fonte
ministero Agricoltura indica in calo a 14,7 mio/
ha (16,3 mio/ha nel 2012) le superfici seminate a
colture vernine; conseguentemente le colture
primaverili vedrebbero un aumento di superfici
a circa 32 mio/ha (più 2%). Ucraina: fonte ministeriale stima in 62 mio/t la produzione cerealicola 2014, in linea con il raccolto 2013. Lieve calo
per i grani (21 mio/t e -1%) e mais (30 mio/t e
-2%) e sensibile incremento per l’orzo (8 mio/t e
+10%).
RIPRODUZIONE RISERVATA
[ TENDENZE E MERCATI ]
86 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (17 FEBBRAIO)
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
CLEMENTINE
CLEMENTINE
CLEMENTINE
LIMONI
LIMONI
MANDARINI
MANDARINI
ACTINIDIA
ACTINIDIA
ACTINIDIA
ACTINIDIA
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
AGLI
AGLI
ASPARAGI
BIETOLE
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CAROTE
CAROTE
CAVOLFIORE
CAVOLFIORE
CAVOLI BROCCOLI
CAVOLI CAPPUCCI
VARIETÀ
MORO
NAVELINA
NAVELINA
NAVELINA
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
WASHINGTON NAVEL
HERNANDINA
HERNANDINA
HERNANDINA
PRIMO FIORE
PRIMO FIORE
TARDIVI
TARDIVI
HAYWARD
HAYWARD
HAYWARD
HAYWARD
CANDONGA
ANNURCA
ANNURCA
CRIPPS PINK
FUJI
FUJI
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GRANNY SMITH
GRANNY SMITH
MORGENDUFT
RENETTA DEL CANADA
RENETTA DEL CANADA
STARK DELICIOUS
STARK DELICIOUS
ABATE FETEL
ABATE FETEL
ABATE FETEL
CONFERENCE
CONFERENCE
DECANA COMIZIO
DECANA COMIZIO
KAISER
KAISER
KAISER
BIANCA SUGRAONE
BIANCA VITTORIA
ROSATA RED GLOBE
BIANCHI
ROSA
VERDI
DA COSTA
CON SPINE
ROMANESCO APOLLO
ROMANESCO APOLLO
VIOLETTO SENZA SPINE
VIOLETTO SENZA SPINE
VIOLETTO TEMA
VIOLETTO TEROM
BIANCO
ROMANESCO
BIANCHI
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
64-73 (8)
64-73 (8)
70-80 (6)
70-80 (6)
70-80 (6)
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
77-88 (4)
54-64 (3)
58-69 (2)
63-74 (1X)
58-67 (4)
58-67 (4)
63-74 (1X)
67-78 (1XX)
110-120 G
120-130 G
130-140 G
90-100 G
30-40
30-40
30-40
65-70
70-75
80-85
80-85
80-85
70-80
80-85
80-85
70-80
80-85
80-90
85-90
90-95
70-80
80-85
70-75
70-80
75-80
70-75
75-80
75-80
80-85
70-75
70-80
75-80
N.C.
N.C.
N.C.
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI CON FOGLIE
A PIÙ STRATI CON FOGLIE
A PIÙ STRATI CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO 16 PZ. (30X50)
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 14 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
VERTICALE 14 PZ. (30X40)
VERTICALE 12 PZ. (30X40)
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
N.C.
N.C.
12-16
N.C.
6-7.5 CM
7.5-9 CM
11-13 CM
9-11 CM
6-7.5 CM
7.5-9 CM
6-7.5 CM
7.5-9 CM
N.C.
N.C.
6 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
N.C.
6 PZ. (30X50)
IN GRAPPOLI
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
IN MAZZI
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
VERTICALE FILMATO
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
FRUTTICOLE
SICILIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERÙ
ORTICOLE
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
PREZZO
0.70
0.40
0.55
0.50
1.15
1.00
1.60
1.40
0.70
1.10
1.25
1.30
0.60
0.80
0.90
1.00
1.00
1.10
1.20
0.70
4.00
3.50
4.50
1.00
1.40
1.80
1.60
1.50
0.65
1.40
1.70
1.20
1.30
0.85
1.47
1.30
1.10
1.50
1.50
1.15
1.80
1.40
1.50
1.80
2.00
1.20
0.80
1.30
2.70
1.80
6.00
4.80
0.50
0.30
0.40
0.30
0.60
0.70
0.80
0.60
0.75
0.50
1.00
1.10
0.60
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
SICILIA
0.62
ITALIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
0.53
0.55
1.00
0.80
1.20
0.90
0.73
0.72
0.90
1.00
0.78
0.78
1.00
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
1.30
1.40
1.50
0.98
3.65
3.50
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
1.40
1.50
1.82
1.60
1.62
0.60
1.15
1.63
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA ROMAGNA
1.15
0.80
1.37
1.40
0.90
1.15
1.05
EMILIA ROMAGNA
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
SICILIA
0.70
SICILIA
0.72
SICILIA
1.00
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.70
0.90
0.75
0.90
1.20
1.30
1.37
1.00
2.70
EMILIA ROMAGNA
1.62
ITALIA
0.55
ITALIA
TRENTINO
1.00
1.32
EMILIA ROMAGNA
1.05
1.40
EMILIA ROMAGNA
1.25
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERÙ
1.70
1.30
1.50
0.90
0.90
1.20
2.40
2.35
1.80
EMILIA ROMAGNA
1.35
EMILIA ROMAGNA
1.10
EMILIA ROMAGNA
1.20
SUD AFRICA
PERÙ
2.55
2.00
ITALIA
ITALIA
ITALIA
4.00
0.48
0.22
ITALIA
ITALIA
0.58
0.45
PUGLIA
PUGLIA
0.45
0.37
ITALIA
ITALIA
0.50
0.56
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.32
0.54
0.60
ITALIA
0.80
ITALIA
0.85
ITALIA
0.43
ITALIA
0.35
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 8/2014
22 febbraio 2014
Terra e Vita 87
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
VARIETÀ
CAVOLI VERZA
CETRIOLI
CICORIA WITLOOF
CICORIA
BIANCA LUNGA DI MILANO
CICORIA
CATALOGNA A PUNTARELLE
CICORIA
CATALOGNA
CIME DI RAPA
CIPOLLE
TONDE BIANCHE
CIPOLLE
TONDE DORATE
CIPOLLE
TONDE ROSSE
CIPOLLOTTI
BIANCHI
FAGIOLINI
FAGIOLINI
PIATTI VERDI
FAVE
FINOCCHI
FINOCCHI
INDIVIE
SCAROLA
LATTUGHE
CAPPUCCIO
LATTUGHE
GENTILE
LATTUGHE
ICEBERG
LATTUGHE
ROMANA
MELANZANE
CHIARE
MELANZANE
MELONI
GIALLI INVERNALI
PATATE
P. BIANCA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
ROSSE
PEPERONI
LUNGHI GIALLI
PEPERONI
LUNGHI ROSSI
PEPERONI
QUADRATI GIALLI
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
PISELLI
VERDI SCURI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
POMODORI
CUORE DI BUE VERDI
POMODORI
DATTERINI
POMODORI
TIPO PICCADILLY
POMODORI
TIPO PIXEL
POMODORI
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
POMODORI
TONDI LISCI VERDI
POMODORI
TONDO SARDO
PORRI
PORRI
PREZZEMOLI
RADICCHIO
CICORINO MISTO
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO SEMILUNGO
RADICCHIO
ROSSO TARDIVO
RADICCHIO
ROSSO TONDO
RADICCHIO
VARIEGATO
RAVANELLI
TONDI ROSSI
SCALOGNO
COMUNE
SEDANI
DA COSTA VERDI
SPINACI
RICCI
ZUCCHE
TONDE DELICA
ZUCCHINE
COSTOLUTE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
6 PZ. (30X50)
14-21 CM
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
60-80
60-80
60-80
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
10 PZ. (30X50)
10 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
1600-2000 G
40-60
40-60
40-60
40-60
40-60
N.C.
N.C.
GG (90-110)
GG (90-110)
N.C.
MEDI
PICCOLI
57-67
82-102
82-102
N.C.
N.C.
N.C.
67-82
82-102
N.C.
40-60
40-60
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
18 PZ. (30X50)
N.C.
12 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
N.C.
MEDI
N.C.
MEDIE
14-21 CM
14-21 CM
14-21 CM
21-28 CM
7-14 CM
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
IN MAZZI A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
20 MAZZI
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
ITALIA
OLANDA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
LAZIO
N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PREZZO
0.60
1.50
1.40
0.70
0.80
0.60
1.00
0.70
0.45
0.70
0.80
2.80
2.50
1.80
0.80
1.00
1.50
1.30
1.30
0.70
1.30
0.90
0.90
1.00
0.65
0.55
0.40
0.85
0.65
2.00
2.00
2.00
1.80
3.50
2.00
2.20
3.00
1.70
1.60
2.80
2.00
2.00
1.00
0.80
2.00
1.00
0.80
1.30
2.20
1.50
1.10
1.50
3.00
1.10
2.50
0.35
1.80
0.50
1.00
0.60
0.80
1.00
0.80
1.20
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
0.52
1.15
1.80
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
0.82
0.50
0.80
0.57
0.45
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
1.50
3.00
2.60
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.58
0.85
1.20
1.05
0.80
SICILIA
SICILIA
1.30
0.90
OLANDA
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
0.45
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
1.60
0.70
0.65
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
0.55
0.55
0.44
0.57
1.20
2.80
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.70
1.70
0.72
0.70
SICILIA
BRASILE
1.05
1.20
0.42
ITALIA
OLANDA
0.48
0.42
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
2.20
2.10
2.00
1.65
SPAGNA
SPAGNA
1.80
1.55
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
1.85
2.25
1.65
1.40
1.85
2.80
1.50
1.50
1.10
SICILIA
2.20
SICILIA
2.50
ITALIA
SICILIA
1.78
2.50
SPAGNA
1.25
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
2.30
0.67
0.60
1.15
2.20
0.90
0.50
1.30
1.85
0.48
1.00
0.20
1.62
0.55
1.10
1.10
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
2.30
0.65
0.65
1.10
1.50
VENETO
2.20
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.20
0.30
2.00
0.60
1.32
1.00
MAROCCO
SICILIA
SICILIA
0.68
0.82
0.70
SICILIA
0.70
[ TENDENZE E MERCATI ]
88 Terra e Vita
n. 8/2014
22 febbraio 2014
IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA*
A cura di Duccio Caccioni
I
l mercato dei prodotti ortofrutticoli biologici ha
ancora una tendenza al
rialzo. Fra i prodotti che hanno guadagnato una decina di
cent per kg sono le carote – si
tratta di una tendenza abbastanza comune in questo periodo dell’anno in cui le scorte
iniziano a languire e si sta già
pensando all’import dall’estero. Come per altri prodotti comuni (cipolle, patate…) la produzione di carote
nazionale non è sufficiente –
si ricorre quindi spesso all’import dai paesi del centro e
Nord Europa, dove vi sono
maggiori superfici investite
ma anche impianti di conservazione
tecnologicamente
più avanzati. Continua la risalita delle lattughe che guadagnano ulteriori 10 cent/kg
(+20 cent nelle ultime due settimane). Bene anche le zucche: la produzione italiana
negli ultimi 5 anni è molto
cresciuta, e sono cresciuti anche gli impianti di conservazione: fino a qualche anno fa
si ricorreva all’importazione
già a gennaio. Per la frutta è
da notare un aumento per le
pere Conference. Si conferma
buono il mercato delle mele.
Stabili le arance. Terminata la
stagione delle clementine. *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici
fa parte del Comitato della Borsa Merci della
Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di
Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della
Borsa Merci della Camera di Commercio Ind.
Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno
Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia
(Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni),
Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan),
Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA
(Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi),
Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio
Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di
Bologna).
LE QUOTAZIONI (13 FEBBRAIO)
SPECIE
VARIETÀ
PROV.
CAL.
CONFEZIONE
MIN. MAX. PREV. VAR °
ORTICOLE
Aglio secco
Pvn
Rete 3 teste
n.q
n.q.
n.q.
/
Aglio secco
Pve
Sfuso in casse da 10 kg
4,8
5
4,9
=
Bietole
Pvn
Casse 7 kg
1,8
2
1,9
=
Carote
Pvn
Cartoni 10 kg
2
2,2
2,1
+
Carote
Pve
Cartoni 10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Carote
Novelle
Cavolfiore
Cavolfiore
Sicilia
Pvn
8/10 pz
Cartoni 10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Plat
2,35
2,45
2,5
+
Casse 8 kg
2,25
2,45
2,4
=
Romanesco
Pvn
Cetrioli
1 cat
Pvn
Cipolle
Dorate
Pvn
Cipolle
Dorate
Pvn
40/60
Cassa 10 kg
Cipolle
Dorate
Pve
60/80
Cassa 10 kg
Cipolle
Dorate
Pve
40/60
Cassa 10 kg
Pvn
Lattuga
Trocadero
Pvn
Lattuga
Gentile
Patate
Patate
Plateaux 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Cassa 10 kg
1,65
1,75
1,7
+
1,5
1,6
1,55
+
1,65
1,75
1,7
=
1,5
1,6
1,65
=
Plateaux 18 pz
2,3
2,4
2,35
=
Cassa 1 strato
2,8
3,1
3
+
Pvn
Cassa 1 strato
2,9
3,1
3,05
+
Comuni
Pve
Sacchi 10 kg
1,6
1,7
1,65
=
Comuni
Pvn
Sacchi 10 kg
1,5
1,65
1,6
=
Lunghi gialli/rossi
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
2,2
2,5
2,4
=
Finocchi
Peperoni
60/80
Pomodori
Ciliegino
Pvn
Vaschetta 500 g
2,8
2,9
2,85
=
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Sud Italia
Plateaux 5 kg
2,7
2,8
2,75
=
Pomodori
T.l. grappolo
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
2,9
3,1
3
=
Sedano
Verde
Pvn
Casse 8 kg
1,9
2,1
2
=
Zucche
Varie cvv
Pvn
Casse 8 kg
1,7
1,8
1,75
+
Scure medie
Pvn
Doppio strato cassa 5 kg
2,2
2,3
2,25
=
2
2,2
2,1
=
Zucchine
FRUTTICOLE
Actinidia
Hayward
Pvn
33/36
Casse
Arance
Navel
Pvn
8
Casse
1,4
1,6
1,5
=
Arance
Tarocco
Pvn
8
Casse
1,4
1,6
1,5
=
Banane
Equosolidali
Banane
Pve
Cartoni 18 kg
1,95
2,35
2,2
=
Pve
Cartoni 18 kg
1,85
2,15
2,05
=
2,3
2,25
=
Clementine
Tardive
Pvn
3/4
Casse
2
Limoni
Verdello
Sicilia
58/67
Casse multistrato 10 kg
1,5
1,7
1,6
=
Avana
Pvn
3/4
Casse
1,7
1,9
1,8
=
Mele
Gala
Pvn
Casse
2,1
2,3
2,2
=
Mele
Golden
Pianura
70+
Casse
2,1
2,2
2,15
=
Mele
Golden
Montagna
70+
Casse
2,2
2,3
2,25
=
Pere
Kaiser
Centro Nord Italia
60+
Casse
2,35
2,45
2,4
=
Pere
Conference
Centro Nord Italia
60+
Casse
2,5
2,7
2,6
+
Pere
Abate Fetel
Centro Nord Italia
60+
Casse
2,5
2,7
2,6
=
Mandarini
° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione.
PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato
n. 8/2014
22 febbraio 2014
[ LE VOSTRE LETTERE ]
NUOVA PAC
M
Politica con troppi limiti
per ‘nutrire il pianeta’
Terra e Vita 89
i lascia perplesso la nuova Pac orientata al rinverdimento,
alla diversificazione forzata e al greening.
Solo nell'autunno del 2012 si parlava di carenza alimentare,
quasi di carestia, ieri di aumento degli stock e oggi – udite-udite –
nuovamente di carenza di mais.
Da diverse parti si sostiene che entro qualche decennio dovremo aumentare del 50-70% la produzione di derrate alimentari per
tenere invariato il livello di alimentazione mondiale.
Nello stesso tempo a noi viene riproposto il set aside, questa volta ecologico, e un modello di agricoltura
sostanzialmente recessiva.
A fronte di un neocolonialismo sempre crescente (vedi la ‘corsa alla terra’ citata ripetutamente anche
dallo stesso Paolo De Castro), noi riusciamo a mettere a riposo, solo al Nord, presumibilmente qualcosa
come 100.000 ettari di terreni fertili.
Eppure al primo punto della Pac si legge: Aumentare la produttività.
E ancora. Lo slogan di Expo 2015 è ‘Nutrire il pianeta’ e lo stesso slogan, citando un esempio più locale,
campeggia sulla testata Lombardia Verde, pubblicazione agricola della Regione.
Tutto ciò risulta incomprensibile o quantomeno contraddittorio, considerando i vincoli e le limitazioni
che avremo nell’immediato futuro (Pan, greening, ecc.).
Tenendo conto della superficie media aziendale, mi chiedo se la misura greening possa realmente avere
una ricaduta positiva o se invece non sia una mera difesa di interessi di parte.
Solo ieri, infatti, si parlava di accorpamento aziendale, di aumento delle superfici per migliorare la
competitività, dell'ordinamento colturale dettato dal mercato e di specializzazione.
Adesso è vero il contrario. Piccolo è bello. Per motivi squisitamente corporativi non si ha la forza, o il
coraggio, di decidere su cosa sia l'agricoltore attivo, di toccare le rendite di posizione, invocando un
fantomatico modello Irlandese e, forse, si stilerà una black list.
Si potrebbe concentrare il greening nelle zone collinari o montane di ogni Regione, più sensibili al
dissesto idrogeologico, e trasferire fondi dalle pianure alle colline stesse.
Preferiamo invece il Turismo Terriero.
Sarà forse gratificante, oppure politicamente vantaggioso, pensare che la pianura diventerà più verde
della collina, ma tutto questo giova veramente all'agricoltura o all'ambiente?
Agricoltura conservativa, semina su sodo, strip tillage, cover crops, saranno veramente adattabili alla
nostra realtà, produrranno un beneficio ambientale, cosa di cui molti già dubitano, o non saranno solo
causa di temporanei grandi investimenti che potrebbero essere vanificati da una probabile Revisione di
Medio Termine nel 2017, per verificare se “abbiamo preso la strada giusta...”(De Castro)?
Si porrà, a mio parere, anche il problema dei fondi greening non utilizzati, in quanto, stando così le cose,
le aziende più specializzate vi rinunceranno. (Frascarelli-Comegna).
Per quanto poi attiene alla concentrazione dell'offerta e ai contratti di filiera, oggetto di attenzione del
II° pilastro della Pac, mi preme ricordare che i fondi dati alle Op hanno sicuramente creato posti di lavoro e
burocrazia, ma scarsissime ricadute economiche per le aziende agricole.
Il nostro Paese si è sempre distinto per la sua poca incisività nella fase preparatoria delle varie politiche
agricole comunitarie che si sono succedute. Salvo poi uscirsene con frasi tipo: «Poteva andare peggio...
abbiamo rimediato...».
Converrebbe essere protagonisti e non comparse!
La complessità della normativa giova sicuramente alla burocrazia che si pone fra l'agricoltore e i fondi
comunitari.
Essere innovatori vuol dire certamente guardare avanti, ma
sarebbe presuntuoso pensare di non tener conto del bagaglio di
esperienza che possiamo attingere dal passato e dal buon senso.
Non creeremo per legge l'agricoltore, così come non creeremo per
legge né il lavoro né lo sviluppo dell'agricoltura e neppure quello
del nostro Paese. Non è imbrigliando le menti e moltiplicando le
norme che troveremo il modo per crescere.
Concludo con una considerazione: chi agisce può sbagliare, i
migliori sbagliano poco. Ma, se non ci fosse una regia a dettare le
mosse, non si potrebbe sbagliarle tutte.
Luciano Lanza - Roverbella (Mn)
90 Terra e Vita
[ LE VOSTRE LETTERE ]
SCENARIO
Burocrazia e inequità
frenano l’agricoltura
A
BIOENERGIE
Terreno bene prezioso
No alla supercentrale
B
n. 8/2014
22 febbraio 2014
lcune riflessioni a 2013 concluso.
Prima considerazione. A mio parere tra i tanti motivi che
hanno fatto naufragare il regime in Unione sovietica, c’è anche
quello, e non fra gli ultimi, dell’elefantiaca e inefficiente burocrazia. Con l’esplosione dell’Urss, pare quasi che il tarlo burocratico si
sia rapidamente diffuso e trasferito in altri Paesi. Primo fra tutti
l’Italia. Nella quale ogni tentativo di ripresa economica è reso vano
dall’allenza fra burocrazia, appunto, e pressione fiscale. Ora dobbiamo prendere atto che la diffusione del male burocratico pare aver raggiunto anche i palazzi di Bruxelles.
Per fugare ogni perplessità in merito basta leggere le nuove norme della Pac che entreranno in vigore il 2015.
Lì la burocrazia si è sfogata in maniera eccelsa. Più uno legge le norme meno se ne raccapezza. Qualche
piccola modifica ogni Stato la potrà apportare, ma con i chiari di luna che si vedono, le speranze di una
semplificazione sono poche.
Seconda considerazione. Recentemente un’organizzazione agricola ha manifestato al Brennero, impedendo ad alcuni autocarri di varcare l’ex confine. Il nostro (ex) Ministro dell’agricoltura si è sentito in dovere
di partecipare, vestendo la casacca dei dimostranti e sorridendo alla televisione, ivi convocata. Difendere i
prodotti italiani dalle contraffazioni mi sembra un dovere sacrosanto, ma impedire ad alcuni prodotti esteri
di entrare in Italia, mi sembra sbagliato. Nei secoli scorsi i Paesi più prosperi erano quelli dove si praticava
molto il commercio (Repubblica di Venezia, Olanda, Gran Bretagna, ecc.). Poi, se gli altri Pesi europei
respingessero i nostri prodotti, che attualmente hanno un certo successo, come andremmo a finire?
Terza considerazione. Alcuni anni fa, avendo la passione per l’agricoltura, assieme a un gruppo di amici,
abbiamo intrapreso un’attività agricola, con un’azienda di medie dimensioni, parte in proprietà e parte in
affitto. Ci interessiamo anche di colture specializzate (frutteto, vigneto, pomodoro da industria, ecc.). Siamo
pensionati, quindi non iscritti all’Inps come agricoltori professionisti, diamo da lavorare a diversi operai
agricoli, ai quali nel cedolino paga tratteniamo l’imposta e la versiamo allo Stato. Vicino a noi c’è un
coltivatore diretto – bravo – che non lesina le ore di lavoro, ma che non paga nulla sul lavoro sostenuto dai
componenti la sua famiglia. Ovviamente a norma di legge. Anzi l’Irpef calcolata sugli estimi catastali dei
coltivatori diretti si applica con un coefficiente minore di quello che si applica agli altri imprenditori
agricoli. Ora noi paghiamo anche l’Imu o ciò che la sostituirà; il coltivatore diretto, sempre a norma di legge,
ne è esonerato. Però la cooperativa, alla quale conferiamo la frutta, la liquida allo stesso prezzo di quella del
coltivatore diretto. Uguale succede per il grano e per il pomodoro: pare evidente che ci sia qualche cosa che
non funziona. Gli artigiani, per esempio, pagano le imposte anche sul loro lavoro: perché ai coltivatori
diretti questo non succede? Perché i nostri costi di produzione debbono essere superiori a quello del
coltivatore diretto? Perché un bracciante agricolo deve essere trattato peggio di un coltivatore diretto?
Vito Barboni - Ravenna
ene ha fatto il Comune ove risiedo ad esprimere parere
negativo alla realizzazione di una centrale a biomasse della
potenza di 5 megawatt.
Il terreno agrario è un bene prezioso che va tutelato al fine di
coltivare prodotti che servono ad alimentare gli esseri umani e non
impiegarlo per ricavarne volgarissima sostanza organica da far
decomporre.
Per rendere operativa questa centrale, che sarebbe l’ennesima
presente sul territorio, verrebbero sottratti all’alimentazione umana la potenzialità produttiva di oltre
duemila ettari di terreno fertilissimo.
Questo immorale modus operandi che si sta diffondendo tra l’indifferenza generale è un autentico
crimine contro l’umanità sofferente, oltre un miliardo di persone, che per mancanza di cibo è costretta a
morire di fame.
Valentino Berni - Moglia (Mn)
Scrivete a: Lettere a Terra e Vita - Piazza Galielo Galilei, 6 - 40123 Bologna - fax 051 6575856 - [email protected]
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