per raggiungere uno scopo TIPOLOGIA TENDENZE METODOLOGICHE TENDENZE METODOLOGICHE che partono da un TUTTO che partono da ELEMENTI (parole e frasi) che viene analizzato in per giungere alla loro ELEMENTI SUCCESSIVAMENTE SINTESI IN PAROLE E FRASI COMPONIBILI C O M P E T E N Z E D E L L’ I N S E G N A N T E CONOSCENZA DELLE MOTIVAZIONI TEORICHE CHE ISPIRANO I SINGOLI METODI CONOSCENZA DELLE OPPORTUNITA’ OFFERTE DAI SINGOLI METODI CONOSCENZA DELLE DIVERSE FASI DELLO SVILUPPO PERCETTIVO E MENTALE DELL’ALUNNO Per adottare il metodo più congruo rispetto alle effettive capacità apprenditive degli alunni in rapporto alle possibilità offerte dal metodo stesso L’apprendimento della lettura e della scrittura, come il camminare, il parlare, il cantare, il disegnare, ecc. è un’attività naturale pertanto, deve scaturire da un bisogno d’espressione attraverso il gesto, la parola, il disegno e il linguaggio scritto un bisogno di comunicazione slogan Prime forme di scrittura (spontanea) che possono essere legate o separate Un primo contatto del bambino con la lingua scritta è il proprio nome Si avvia, così, alla scoperta del senso della scrittura (fa capolino la convenzione) Identificazione dell’oggetto con la parola scritta Identificazione dell’oggetto-storia con l’espressione scritta (testo) Comprensione della struttura della frase Comprensione della struttura della parola Il legame suono-grafia diviene successivamente oggetto di attente cure Privilegiato l’aspetto sociale dell’attività con la comune partecipazione degli alunni alle scoperte, ai tentativi, alle intuizioni Viene provocato il passaggio graduale dalla frase alla singola lettera e viceversa con l’uso dei caratteri a stampa Il metodo muove dalla convinzione che sia necessario far esprimere e comunicare il bambino è favorito l’approccio per frasi di senso compiuto per dare importanza al significato del testo Il metodo globale è ritenuto valido per favorire la liberazione espressiva e il contenuto umano dell’esperienza infantile se basato sul proposito di suscitare motivazioni Presentazione di frasi scaturite dalla spontanea discussione dei bambini, che vengono invitati a copiarle dopo che il maestro le scrive alla lavagna Gradualmente viene avviata l’analisi delle frasi, con identificazione di parole che contengono grafemi/fonemi simili (cane/carne) Seguono i giochi di scomposizione della frase e, necessariamente, delle parole (tombola dei nomi, tombola sillabica, uso di apposite schedine) PERA P E R A PERA F. Deva poggia il suo metodo analitico sintetico sulla teoria psicologica in base alla quale ALLO STADIO GLOBALE DELL’APPRENDIMENTO tipico dello stadio preoperatorio dell’intelligenza, segue uno stadio, che egli definisce analitico-sintetico che prevede l’intervento di un’intelligenza già operatoria, corrispondente ad uno STADIO INTELLETTIVO E CONOSCITIVO PIÙ PERFEZIONATO DI QUELLO PRECEDENTE Il bambino, quindi, ha una prima conoscenza di tipo globale dell’insieme, che Piaget definisce “sincretismo” (la parola) ed anche quando percepisce i particolari (le lettere) manifesta ancora una conoscenza di tipo globale, che Piaget definisce “giustapposizione” Deva presenta due tecniche di intervento: - una di tipo analitico-sintetico in forma individualizzata - una in forma collettiva Il metodo di tipo sintetico in forma individualizzata prefigura l’uso di una serie di schede da adoperare a gruppi di tre alla volta. Sono in tutto n. 48 schede raffiguranti nomi che appartengono alla comune esperienza del bambino. Sotto l’oggetto raffigurato c’è il nome stampato e due righe, su una delle quali il bambino incollerà le letterine del nome corrispondente all’oggetto e sul rigo successivo ricopierà la parola; il tutto in forma stampatello maiuscolo a bastoncino. Il metodo di tipo sintetico in forma individualizzata Il bambino effettuerà una prima lettura globale della parola osservando la figura della scheda presentata; poi separerà con le forbicine, una per volta, le singole lettere stampate sulla strisciolina e farà svariati giochi con spostamenti di posizione delle letterine, riconoscendole con l’alfabetiere murale. Infine, il bambino ricostruirà la parola incollando le singole lettere in modo da porle ognuna sotto la corrispondente lettera della parola stampata sulla scheda (sintesi) Il metodo di tipo sintetico in forma collettiva Viene rappresentata la stessa serie di parole, ma è l’insegnante che disegna, volta per volta, alla lavagna l’oggetto corrispondente e ne scrive il nome; i bambini ripetono il nome oralmente. La stessa parola sarà scritta su una striscia di cartoncino. Per la scrittura, i bambini disegneranno sul quaderno l’oggetto rappresentato e ne scriveranno più volte il nome. Dopo la parola intera si farà scrivere una riga di ognuna delle singole lettere che la compongono. Per facilitare la fase analitico-sintetica si adopera lo stampatello maiuscolo e solo ad approfondimento avvenuto si passa all’acquisizione del corsivo. Muove dalla composizione e scomposizione della parola nella sua forma vocale nella convinzione che l’attività analitico-sintetica, come processo fonico, autonomamente esercitabile nella sola sfera audioverbale, introduce una semplificazione decisiva, svincolando l’alunno dalle difficoltà dei segni scritti L’analisi e la sintesi delle parole verrebbero compiute senza le pesantezze introdotte dalla grafia L’attività analitico-sintetica con i segni visivi viene destinata ad un momento successivo, quando la capacità di operare la sintesi e l’analisi è ormai acquisita L’intento di trovare un significato agisce da potente stimolo per l’unificazione dei fonemi Proponendo notevoli semplificazioni psicologiche, questo metodo facilita l’apprendimento Il fonema precede il grafema: nella prospettiva didattica il bambino deve prima percepire l’elemento fonico e poi riconoscere il segno scritto (convenzione) Il fonema, è un elemento organizzato in sistema, perciò deve essere insegnato NON come elemento-atomo, ma come parte di un contesto L’insegnante presenta al bambino due oggetti concreti dal nome bisillabo e pronuncia il nome di ciascun oggetto indicandolo col dito Poi dice all’alunno che lo pronuncerà in modo un po’ strano, ad esempio staccando i fonemi l’uno dall’altro e prolungando il suono (P. A. N. E.) Farà, quindi, individuare al bambino se dice la parola di prima o se la cambia: Il bambino dovrà pronunciare la parola intera e indicare l’oggetto corrispondente (sintesi) Il bambino sarà, poi, invitato a pronunciare parole con fonemi staccati Quando avrà acquisito tale capacità sarà pervenuto all’analisi (preludio per la scrittura) Successivamente si presenterà una parola, per es. ape e la si farà pronunciare staccando il primo fonema “A”, isolandolo dal successivo “PE”. A questo punto si riporterà sulla lavagna o su quaderno o sul pc, il fonema utilizzato, con la lettera corrispondente. Si scriverà tutta la parola con la lettera iniziale colorata. Analogamente si procederà per le altre lettere alfabetiche, osservando che nel loro insegnamento la commutazione fonetica potrà produrre spesso una corrispondente variazione di significato (uva – eva – ava, ecc.) Si svolgeranno analisi di parole bisillabe sul piano fonematico e si effettuerà la sintesi e l’analisi, sempre sul piano fonico, di parole proposte da un bambino ai compagni Avverrà, poi, il collegamento tra le operazioni fonemiche (sintesi e analisi) con i segni visivi (lettere alfabetiche) ed infine si procederà alla lettura e scrittura con i segni visivi (lettere alfabetiche)