DECRETO LEGISLATIVO 81 del 9.4.08
MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI
PRINCIPALI NORMATIVE RECEPITE :
D.LGS. 277
del 15.8.91
D.LGS. 626
del
D.LGS. 758
del 19.12.94
D.LGS 494
del 14.8.96 ( cantieri)
19.9.94
D.LGS. 25 del 2.2.02 (rischio chimico)
D.M. 388 DEL 15.7.03 (primo soccorso)
D.LGS 187 DEL 19.8.05 ( rischio vibrazioni)
DIRETTIVA 2006/25/CE (radiazioni ottiche)
D.LGS. 257 del 25.7.06 (rischio amianto)
D.LGS 155 del 12.7.07 (rischio cancerogeno)
D.LGS. 257 DEL 19.11.2007 (campi elettromagnetici
D.LGS 81 /08



PRINCIPALI INNOVAZIONI

















RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
RAPPRESENTANTE SICUREZZA LAVORATORI
ANALISI E VALUTAZIONE RISCHI LAVORATIVI
PIANO DI SICUREZZA
FORMAZIONE - INFORMAZIONE - ADDESTRAMENTO
GESTIONE DELLE EMERGENZE : ANTINCENDIO – EVACUAZIONE URGENTE
PRONTO SOCCORSO
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
LAVORO AL VDT
RISCHIO CANCEROGENO
RISCHIO AMIANTO
RISCHIO CHIMICO
RISCHIO BIOLOGICO
CAMPI ELETTROMAGNETICI
RADIAZIONI OTTICHE
MISURE GENERALI DI TUTELA
PREVISTE DAL D.LGS. 81 /08
° ANALISI E VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI
° ELIMINAZIONE RISCHI LAVORATIVI
-SE NON POSSIBILE : RIDUZIONE AL MINIMO
° RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE
° SOSTITUIRE SITUAZIONI PERICOLOSE CON ALTRE MENO PERICOLOSE
° RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI
-CONCEZIONE POSTI DI LAVORO
-SCELTA ATTREZZATURE
-METODICHE LAVORATIVE
° LIMITAZIONE AL MINIMO DEI LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI
° CONTROLLI SANITARI
° MISURE IGIENICHE
° MISURE DI PROTEZIONE COLLETIVA ED INDIVIDUALE
° INFORMAZIONE E FORMAZIONE
° MISURE DI EMERGENZA E DI PRONTO SOCCORSO
D.LGS 81 / 08
DEFINIZIONI
PERICOLO : PROPRIETA’ INTRINSECA DI UN
DETERMINATO FATTORE AVENTE
POTENZIALITA’ DI CAUSARE DANNI
RISCHIO
: PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL
LIMITE OLTRE IL QUALE PUO’
DETERMINARSI IL DANNO.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO : FREQUENZA ED
ENTITA’ DEL DANNO
SICUREZZA
ANALISI RISCHIO
SALUTE
ORGANIZZAZIONE
LAVORO
VALUTAZIONE RISCHI
•
•
COMPRESI RISCHI
STRESS CORRELATI-GRAVIDANZA – ETA’DIFFERENZE LINGUISTICHE
CRITERI
MISURE
PREVENTIVE E PROTETTIVE
PIANO DI SICUREZZA
PROGRAMMA MIGLORAMENTO
RISCHI PER LA SICUREZZA
° STRUTTURE
° IMPIANTI ELETTRICI
° SOSTANZE PERICOLOSE
° INCENDIO-ESPLOSIONI
°AGENTI CHIMICI
° AGENTI CHIMICI
RISCHI PER LA SALUTE
° AGENTI FISICI
° AGENTI BIOLOGICI
RISCHI PER LA SICUREZZA
ALTEZZA AMBIENTE
CARENZE STRUTTURALI
° SUPERFICIE AMBIENTALE
° ILLUMINAZIONE AMBIENTE
° PAVIMENTI(LISCI O SCONNESSI)
° MOVIMENTAZIONE MATERIALI E PERSONE
° SOPPALCHI (TENUTA,PORTATA)
° PORTE , USCITE
° LOCALI INTERRATI
CARENZE SICUREZZA MACCHINE
° PROTEZIONI ORGANI AVVIAMENTO
° PROTEZIONI ORGANI TRASMISSIONE
° PROTEZIONI ORGANI COMANDO
° APPARECCHI SOLLEVAMENO
° APPARECCHI A PRESSIONE
MANIPOLAZIONE
SOSTANZE PERICOLOSE
° SOSTANZE INFIAMMABILI
° SOSTANZE CORROSIVE
° SOSTANZE COMBURENTI
° SOSTANZE ESPLOSIVE
SICUREZZA ELETTRICA
° IDONEITA’ DEL PROGETTO
° CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO
° IDONEITA’ D’USO
INCENDIO
° PRESENZA MATERIALE INFIAMMABILE
° CARENZA SISTEMI ANTINCENDIO
° CARENZA SEGNALETICA DI SICUREZZA
RISCHI PER LA SALUTE
AGENTI CHIMICI
- INGESTIONE
-CONTATTO CUTANEO
-INALAZIONE INQUINANTI
-(POLVERI-FUMI-NEBBIE-GAS-VAPORI)
AGENTI FISICI
- RUMORE - M.M.C.
- VIBRAZIONI
- MICROCLIMA
- ILLUMINAZIONE
- RADIAZIONI N.O.
- (RADIOFREQUENZE-MICROONDE-I.R.- U.V. –ULTRASUONI )
AGENTI BIOLOGICI
- BATTERI VIRUS
- MICETI
- PARASSITI
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO,DIRIGENTI E
PREPOSTI

ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
PROTEZIONE
NOMINA DEL RESPONSABILE (d.l. obbligo non delegabile)
 NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE


DESIGNAZIONE LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE
MISURE ANTINCENDIO – EVACUAZIONE LAVORATORI –
PRONTO SOCCORSO

DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE

CONSULTAZIONE DEL RAPPRESENTANTE SICUREZZA

VALUTAZIONE RISCHI IN COLLABORAZIONE CON
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
DEL MEDICO COMPETENTE. (d.l. obbligo non delegabile)
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
o
PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA SICUREZZA E SALUTE

OSSERVARE DISPOSIZIONI ED ISTRUZIONI IMPARTITE RELATIVE
ALLA PROTEZIONE COLLETTIVA ED INDIVIDUALE

UTILIZZARE CORRETTAMENTE I MACCHINARI, LE ATTREZZATURE
DI LAVORO

UTILIZZARE CORRETTAMENTE I D.P.I.

SEGNALARE IMMEDIATAMENTE DEFICIENZE RELATIVE AI
MACCHINARI ,ATTREZZATURE , D.P.I.

NON RIMUOVERE SENZA AUTORIZZAZIONE I DISPOSITIVI DI
SICUREZZA

SOTTOPORSI AI CONTROLLI SANITARI PREVISTI

CONTRIBUIRE ALLA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO.
RIUNIONI PERIODICHE DI PREVENZIONE
E PROTEZIONE DAI RISCHI
ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO




DATORE DI LAVORO O SUO RAPPRESENTANTE
RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE
MEDICO COMPETENTE
RAPPRESENTANTE SICUREZZA
PIANO SICUREZZA - IDONEITA’ D.P.I. – PROGRAMMI DI
FORMAZIONE /INFORMAZIONE
GESTIONE DELL’EMERGENZA
oRAPPORTI
SERVIZI PUBBLICI COMPETENTI IN PRONTO
SOCCORSO , ANTINCENDIO , EMERGENZA
oDESIGNAZIONE
LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE
MISURE PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZA E LORO
FORMAZIONE
oINDIVIDUAZIONE
DI EMERGENZA
COMPORTAMENTI DA ADOTTARE IN CASO
RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI
AZIENDE FINO A 200 DIPENDENTI
1 RAPPRESENTANTE
- DA 201 A 1000 DIPENDENTI
3 RAPPRESENTANTI
> DI 1000 DIPENDENTI
6 RAPPRESENTANTI
IDONEA FORMAZIONE + AGGIORNAMENTI PERIODICI
oACCESSO
LUOGHI DI LAVORO
oCONSULTATO
PREVENTIVAMENTE X SICUREZZA
oRICEVE
INFORMAZIONI E DOCUMENTAZIONE RELATIVE ALLA
SICUREZZA
oCOMUNICA
ATTIVITA’
I RISCHI INDIVIDUATI NEL CORSO DELLA SUA
INFORMAZIONE - FORMAZIONE -ADDESTRAMENTO
DEI LAVORATORI





RISCHI GENERALI
RISCHI SPECIFICI
MISURE PREVENTIVE ADOTTATE
PROCEDURE RELATIVE AL PRONTO SOCCORSO-ANTINCENDIOEMERGENZA
NOMINATIVI DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E DEI LAVORATORI ADDETTI ALL’EMERGENZA
ASSUNZIONE – TRASFERIMENTO O CAMBIO MANSIONE
INTRODUZIONE NUOVE ATTREZZATURE ,TECNOLOGIE,
SOSTANZE PERICOLOSE.
USO ATTREZZATURE DI LAVORO
- ATTREZZATURE IDONEE
DATORE DI LAVORO
- UTILIZZO SICURO
- INSTALLAZIONE CORRETTA
- IDONEA MANUTENZIONE
- IDONEA INFORMAZIONE-FORMAZIONE
- FREQUENZA CORSI INFORMAZIONE
LAVORATORI
- UTILIZZO CORRETTO
- CURA ATTREZZATURE
- NON MODIFICA
- SEGNALAZIONE IMMEDIATA DEFICIT
USO DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALI
DEFINIZIONE
ANNULLAMENTO O RIDUZIONE RISCHI
o
MODIFICA PROCESSI LAVORATIVI
o PROTEZIONI COLLETTIVE
o PROTEZIONI INDIVIDUALI
CARATTERISTICHE :
- CONFORMI AL D.LGS 475
-ADEGUATI AL RISCHIO DA
PREVENIRE
- NON DETERMINARE ULTERIORI
RISCHI
- ESIGENZE ERGONOMICHE
X RISCHI MULTIPLI
D.P.I. COMPATIBILI
D.P.I
- ANALISI VALUTAZIONE RISCHI
DATORE DI LAVORO
- SCELTA D.P.I. IDONEI
- AGGIORNAMENTO DELLA SCELTA
- PROTOCOLLO USO D.P.I.
- MANUTENZIONE E SOSTITUZIONI D.P.I
- USO CONFORME
- USO PERSONALE
- INFORMAZIONE PRELIMINARE
- FORMAZIONE USO CORRETTO
(D.P.I. 3° CAT. E D.P.I. X UDITO)
LAVORATORI
- UTILIZZO CONFORME
- CURA DEI D.P.I.
- NON MODIFICHE
- SEGNALAZIONE IMMEDIATA X DEFICIT
- FREQUENZA CORSI FORMAZIONE
SORVEGLIANZA SANITARIA
d.lgs 81 del 9.4.08
--------------------------------------------------------------------- MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI
- VIDEOTERMINALI
- RISCHIO CANCEROGENO E BIOLOGICO
-RISCHIO CHIMICO
-RISCHIO VIBRAZIONI
--RISCIO CHIMICO
-RISCHIO RUMORE
-RISCHIO CAMPI ELETTRMAGNETICI
-RISCHIO RADIAZIONI OTTICHE
-RISCHIO AMIANTO
IDONEITA’ LAVORATIVA
-
MEDICO COMPETENTE AZIENDALE
Accertamenti preventivi
Accertamenti periodici
Accertamenti straordinari
Accertamenti finali
Indagini diagnostiche
Visite specialistiche
IDONEITA’ LAVORATIVA
PROCESSO DI ANALISI INTEGRATA
UOMO
MACCHINA
AMBIENTE
GENERICA - SPECIFICA
CON O SENZA PRESCRIZIONI
TEMPORANEA O DEFINITIVA
RICORSO ENTRO TRENTA GIORNI ALL’ORGANO DI
VIGILANZA
MEDICO COMPETENTE
- Decreto legislativo 81/ 08
INTERVENTI DI PREVENZIONE
- PRIMARIA
- SECONDARIA
COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE
Collaborazione con il Servizio di Prevenzione
e Protezione
 Accertamenti sanitari - Giudizi alla mansione
specifica
 Istituzione Cartella Sanitaria e di Rischio
 Informazione ai lavoratori degli accertamenti
effettuati ed a richiesta rilascio copia.
 Visita ambienti di lavoro
 Primo Soccorso Aziendale

PRONTO SOCCORSO
AZIENDALE
- compito del datore di lavoro
D.M. 15 LUGLIO 2003 N° 388
Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94
ed art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08
D.M. 15 LUGLIO 2003 n° 388
(G.U. N° 27 DEL 3.2.04)
PRONTO SOCCORSO AZIENDALE
Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94 ed
art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08
INDIVIDUAZIONE CARATTERISTICHE
MINIME ATTREZZATURE DI PRONTO
SOCCORSO – REQUISITI E FORMAZIONE
DEL PERSONALE ADDETTO
CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE
GRUPPO A :
- Aziende con obbligo di notifica art.2 d.lgs 334 , centrali
termoelettriche impianti e laboratori nucleari , aziende
estrattive ed attività minerarie , lavori sotterranei, fabbricazione
esplosivi , polveri e munizioni.
- Aziende appartenenti ai gruppi tariffari INAIL con indice
infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro
- Aziende agricole con più di 5 dipendenti.
GRUPPO B :
- Aziende con 3 o più dipendenti non appartenenti al gruppo A
GRUPPO C :
Aziende con meno di 3 dipendenti non appartenenti al gruppo A
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tutte le Aziende debbono individuare la classe di appartenenza
AZIENDE DI GRUPPO A :
comunicazione alla ASL di appartenenza
LAVORO AL
VIDEOTERMINALE
DEFINIZIONE :
- V.D.T.→ schermo alfanumerico, grafico
- POSTO DI LAVORO: attrezzature munite di v.d.t. + ambiente
di lavoro circostante
- LAVORATORE: dipendente che usa v.d.t. in modo sistematico ed
abituale, per almeno 20 ore settimanali
VALUTAZIONE RISCHI :
- RISCHI PER LA VISTA E PER GLI OCCHI
- POSTURA
- AFFATICAMENTO FISICO E MENTALE
- CONDIZIONI ERGONOMICHE E D’ IGIENE
V.D.T.
NORMATIVA
- D.LGS 626 DEL 19.9.94
TITOLO VI – ART. 50 – 59
- DECRETO 2 OTTOBRE 2000 :
LINEE GUIDA D’ USO DEI VIDEOTERMINALI
- LEGGE COMUNITARIA 2000
MODIFICA DEL D.LGS 626/94

-D.LGS. 81/08 – TITOLO VII ART.172-179
IL LAVORO AL V.D.T.
NUMERO ADDETTI
ATTUALMENTE ,QUASI TUTTI COLORO CHE SVOLGONO
ATTIVITA’ DI LAVORO D’UFFICIO , RIENTRANO NELLA
DEFINIZIONE DI ADDETTO AL VDT
TIPI DI LAVORI AL V.D.T.
DIALOGO :
-alternanza applicazione sguardo
-minore rigidita’posturale
IMMISSIONE DATI :
- elevata velocita’ battuta
- maggiore rigidita’ visiva e posturale
V.D.T. ATTREZZATURE
SCHERMO: CARATTERI
- BUONA DEFINIZIONE
- FORMA CHIARA
- GRANDEZZA SUFFICIENTE
IMMAGINE → STABILE
BRILLANZA CONTRASTO → REGOLABILE
SCHERMO → ORIENTABILE
→ INCLINABILE
→ NON RIFLESSI
TASTIERA :
- INCLINABILE
- DISSOCIATA DALLO SCHERMO
- SUFFICIENTE SPAZIO ANTERIORE
- SUPERFICIE OPACA
- CONTRASTO TRA SIMBOLI E COLORE
V.D.T. ATTREZZATURE
PIANO LAVORO :
- SUPERFICI→POCO RIFLETTENTI
- DIMENSIONI→SUFFICIENTI
- SUPPORTO DOCUMENTI→STABILE
→REGOLABILE
→IDONEA COLLOCAZIONE
SEDILE LAVORO :
- STABILE
- COMODO
- ALTEZZA REGOLABILE
- SCHIENALE REGOLABILE ALTEZZA ED
INCLINAZIONE
- POGGIA PIEDI A RICHIESTA
V.D.T. AMBIENTE
SPAZIO :
-BEN DIMENSIONATO
ILLUMINAZIONE :
- IDONEO CONTRASTO SCHERMO/ AMBIENTE
- NON ABBAGLIAMENTI E RIFLESSI
FINESTRE :
- DISPOSITIVI COPERTURA REGOLABILE
RUMORE :
- NON DISTURBANTE ATTENZIONE E COMUNICAZIONE
CALORE :
- NON DISTURBANTE IL LAVORO
RADIAZIONI :
- RIDOTTE A LIVELLO TRASCURABILE
UMIDITA’ :
- SODDISFACENTE
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
- EVITARE RIPETITIVITA’ E
MONOTONIA
- OGNI 2 ORE AL VIDEOTERMINALE :
PAUSA DI 15 MINUTI
- ESCLUSA CUMULABILITA’ DELLE
INTERRUZIONI
SORVEGLIANZA SANITARIA
VISITA INIZIALE CON ESAMI OCCHI E VISTA + EVENTUALI ESAMI
SPECIALISTICI
- IDONEI
- IDONEI CON PRESCRIZIONI
- NON IDONEI
→ IDONEI CON PRESCRIZIONI
VISITE PERIODICHE BIENNALI
→ IDONEI > 50 ANNI
VISITE PERIODICHE QUINQUENNALI → PER TUTTI GLI ALTRI
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
- RISCHI PER LA SALUTE
- MISURE DI PREVENZIONE
- PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DELLA VISTA
LAVORO AL V.D.T.
PROBLEMATICHE SANITARIE
DISTURBI VISIVI → ASTENOPIA
DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI
DISTURBI PSICO – SOMATICI
DISTURBI DA IRRAGGIAMENTO
- CATARATTA
- DERMATITE VOLTO
- EPILESSIA FOTOGENA
- RISCHI PER LA SALUTE RIPRODUTTIVA
DISTURBI ATTRIBUITI
ALL’IRRAGGIAMENTO
CATARATTA → NON CORRELAZIONE
NECESSARI LIVELLI DI ESPOSIZIONE 10000 VOLTE
MALFORMAZIONI NEONATALI - ABORTI SPONTANEI
NON CORRELAZIONE
ULTIMI 3 MESI DI GRAVIDANZA : POSTURE CONFORTEVOLI
STRESS → >FUMO > ALCOOL
ACCORDI COLLETTIVI PUBBLICO IMPIEGO :
- DPR 43 DEL 13 – 1 – 90
- DPR 44 DEL 17 – 1 – 90
EPILESSIA FOTOGENA
VARIAZIONI LUMINOSE DEL V.D.T. :
↓
FATTORE SCATENANTE CRISI EPILETTICHE IN SOGGETTI AFFETTI DA EPILESSIA
DERMATITE DEL VOLTO
ABBASTANZA FREQUENTE NEGLI ADDETTI AL V.D.T.
ANDAMENTO ARRESTO RIPRESA .
LA SINTOMATOLOGIA COMPARE ALL’ INIZIO E ALLA FINE DEL LAVORO
SINTOMI →ERITEMA, PRURITO, ACNE ROSACEA
- VISO, COLLO, ZIGOMI -
IPOTESI EZOLOGICHE :
-
R.U.V. ,
PCB
INQUINAMENTO INDOOR
CAMPI ELETTROSTATICI ( IPOTESI PIU’ VEROSIMILE )
CAMPI ELETTROSTATICI
- ANODO ACCELLERANTE DEL TURBO CATODICO
↓
CAMPO ELETTROSTATICO
FORZA CAMPO ELETTROSTATICO A LIVELLO DELL’ OPERATORE
=
DIFFERENZA DI POTENZIALE
DISTANZA
- ATMOSFERA UFFICI CONTAMINATA DA MOLTEPLICI SOSTANZE CHIMICHE CON
POTERE IRRITANTE O SENSIBILIZZANTE PER LA CUTE
- I CAMPI ELETTROSTATICI POTREBBERO FAVORIRE LA DEPOSIZIONE DELLE
PARTICELLE AERODISPERSE SULLE PARTI SCOPERTE DELL’ OPERATORE V.D.T.
MIGLIORAMENTO MICROCLIMA → ELIMINAZIONE DISTURBO
↓
> VENTILAZIONE
> UMIDITA’ RELATIVA
ATTENZIONE AL FUMO
- RADIAZIONI :
- RX
- RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA
- RADIAZIONE DEL VISIBILE
- RADIAZIONE INFRAROSSA
- RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
LE MISURAZIONI DELL’ EMISSIONE DEI VARI TIPI
DI RADIAZIONI DA PARTE DEI V.D.T. , SI SONO
RILEVATE INSIGNIFICANTI ( NIOSH 1977 )
RISCHIO LAVORATIVO = RISCHIO DERIVANTE
DALLE COMUNI ATTIVITA’ DOMESTICHE
GLAUCOMA
- DISTANZA LETTURA
- ORE GIORNALIERE DI LAVORO
RICERCHE EFFETTUATE : NESSUNA RELAZIONE TRA V.D.T. E
GLAUCOMA
INDAGINE CONDOTTA NEL 1986 – 88 SU OLTRE 30000 DIPENDENTI S.I.P.
ADIBITI A MANSIONI D’ UFFICIO CON USO V.D.T.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------NOTEVOLE CORRELAZIONE
- IPERMETROPIA
- MIOPIA
- ASTIGMATISMO
ASTENOPIA – VIZI REFRAZIONE :
PRESBIOPIA / ASTENOPIA = NON CORRELAZIONE
DONNE : ACCUSANO MAGGIORE SINTOMATOLOGIA DA
AFFATICAMENTO VISIVO
PROLUNGATA ATTIVITA’ AL V.D.T. →IRRITAZIONE OCULARE
APPARATO VISIVO
→CONGIUNTIVITE
→ OCULARE → GHIANDOLE LACRIMALI
ASTENOPIA
→ MUSCOLATURA EXTRINSECA
→ VISIVA
→ STRUTTURE NEURONALI
↓
MUSCOLATURA
INTRINSECA
SINTOMATOLOGIA
1 - SEGNI DI FATICA ACCOMODATIVA :
-
ANNEBBIAMENTO VISTA DURANTE IL LAVORO
VISIONE SFUOCATA DA LONTANO DOPO IL LAVORO
TENDENZA A SOCCHIUDERE GLI OCCHI
CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO
2 - SEGNI DI FATICA MUSCOLARE
- DIPLOPIA OCCASIONALE DURANTE IL LAVORO
- CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO
3 - SEGNI DI FATICA PERCETTIVA
- PERCEZIONE ALONI COLORATI (EFFETTO MC COLLOUGH)
- ABBAGLIAMENTO
- SENSAZIONE DI SFARFALLIO IMMAGINE
4 - SEGNI DI IRRITAZIONE OCULARE
-
IPERMIA CONGIUNTIVALE
DESQUAMAZIONE BORDO PALPEBRE
AMMICCAMENTO FREQUENTE
LACRIMAZIONE
SENSAZIONE DI CORPO ESTRANEO
BRUCIORE
FOTOFOBIA
SINDROME ASTENOPENICA
INIZIO → ALCUNE ORE DOPO L’ ESPOSIZIONE
REGRESSIONE → QUALCHE ORA DOPO LA FINE DEL
LAVORO
AUMENTO SINTOMI DA AFFATICAMENTO VISIVO
- DEFICIT MUSCOLATURA ESTRINSECA
- VIZI DI REFRAZIONE
- > LAVORO DATA ENTRY
MIOPIZZAZIONE TEMPORANEA
↓
SPASMO MUSCOLI CILIARI
( INDICE MISURABILE DI AFFATICAMENTO VISIVO)
ESERCIZI PREVENZIONE
AFFATICAMENTO VISIVO
●SOCCHIUDERE PALPEBRE PER 1 – 2 MINUTI
IN MODO DA ESCLUDERE GLI OCCHI DALL’
IMPATTO CON LA LUCE
●PERIODICAMENTE DISTOGLIERE LO
SGUARDO DAGLI OGGETTI VICINI E
RIVOLGERLO VERSO OGGETTI LONTANO
( OLTRE 6 METRI )
APPARATO LOCOMOTORE
INTENSITA’ SINTOMATOLOGIA > ADDETTI V.D.T. RISPETTO ALTRE MANSIONI UFFICIO
→DOLORI
SINTOMATOLOGIA →RIGIDITA’
→PARESTESIE
→ BRACCIA
→ COLLO
→ SCHIENA
→ GAMBE
→ ESTREMITA’
( POLSI – DITA )
→INADEGUATEZZE ERGONOMICHE
CAUSE
→ ABITUDINI POSTURALI
AGGRAVAMENTO PATOLOGIE PREESISTENTI
POSTURE FISSE PRIVE DI PAUSE
↓
INTERESSAMENTO TENDINI ED ARTICOLAZIONI
FAVORITI EPISODI DI LOMBALGIA RICORRENTE
COLONNA VERTEBRALE
IL DISCO E’ COSTITUITO DA SOSTANZA CARTILAGINEA
SPROVVISTA DI VASI SANGUIGNI. LA NUTRIZIONE DEL DISCO
AVVIENE MEDIANTE MECCANISMO DI DIFFUSIONE
- PRESSIONE APPLICATA AL DISCO > DI 70 Kg
FUORIUSCITA LIQUIDI
- PRESSIONE APPLICATA AL DISCO < 70 Kg
RICHIAMO DI LIQUIDI
POSTURA FISSA PROLUNGATA → PRESSIONE DISCALE
COSTANTE → ARRESTO MECCANISMI DI RICAMBIO
↓
PRECOCE INVECCHIAMENTO DEL DISCO
POSTURA SEDUTA SCORRETTA
●ECCESSIVA SOLLECITAZIONE DI ALCUNI DISCHI
INTERVERTEBRALI
●MODIFICA SIMMETRIA COLONNA VERTEBRALE
●LAVORO STATICO MUSCOLATURA →
CONCENTRAZIONE MUSCOLARE → ACCUMOLO
CATABOLITI → DOLORE
●COMPRESSIONE SUPERFICIE POSTERIORE COSCIA
PER SEDILE TROPPO ALTO
↓
OSTACOLATO RITORNO VENOSO
POSTURA
DEFINIZIONE :
- ORGANIZZAZIONE DEI SEGMENTI CORPOREI NELLO SPAZIO IN ACCORDO CON LE FORZE DI
GRAVITA’
LA POSTURA DIPENDE
- CARATTERISTICHE ANTROPOMETRICHE DELL’OPERATORE
- MANSIONE DA ESEGUIRE
- DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO IL POSTO DI LAVORO
NELLA POSTURA AL V.D.T. SONO COINVOLTI:
- CAPO
- TRONCO
- ARTI SUPERIORI
- BACINO
POSTURA PROLUNGATA
↓
CONTRAZIONE MUSCOLARE → DEFICIT VASCOLARE
CONTINUA
SANGUIGNA
↓
FATICA
ESERCIZI RILASSAMENTO MUSCOLARE
●COLLO :
INTRECCIARE DITA SULLA TESTA E TIRARE LENTAMENTE IL
CAPO IN BASSO PER 10 SECONDI .
RIPETERE 10 VOLTE
●SCHIENA :
FLETTERE IL TRONCO SUL BACINO FINO A TOCCARE CON LE
MANI PER TERRA.
RIALZARSI LENTAMENTE.
RIPETERE PER 5 VOLTE
DISTURBI PSICOSOMATICI
-
CEFALEA
VERTIGINI
PALPITAZIONI
CUTE SECCA
ANSIA
ASTENIA
DISPEPSIA
NERVOSISMO
INSONNIA
TRATTASI DI DISTURBI STRESS – CORRELABILI
POSIZIONAMENTO DEL V.D.T.
ASSE VISIVO PARALLELO
↓
↓
PARETE
LINEA DELLE
FINESTRATA
LAMPADE
SCELTA LAMPADE :
FLUORESCENTI
< ILLUMINAMENTO → < TEMPERATURA DI CALORE
( DIAGRAMMA DI KRUITHOFF )
300 LUX → 3000 GRADI KELVIN
ALTEZZA DI LAVORO
DISTANZA TRA LA SUPERFICIE FLESSORIA DELLE COSCIE SULLA SEDIA
ED IL PALMO DELLE MANI SUL PIANO DI LAVORO : tra 220 mm e 250 mm.
POSIZIONE GRADITA → MANI LIVELLO > DEI GOMITI.
( INTEGRAZIONE ALTEZZA TAVOLO/ ED INCLINAZIONE TASTIERA)
ALTEZZA TAVOLO > 68cm < 84cm.
ANGOLAZIONE TASTIERA > 5° < 15°
> DISTANZA TASTIERA - OPERATORE
> CARICO MUSCOLI BRACCIA – SPALLE – COLLO
ALLOGGIAMENTO INADEGUATO ARTI INFERIORI PUO’ DETERMINARE
ALLONTANAMENTO DALLA TASTIERA
TASTIERA ATTACCATA ALLO SCHERMO
↓
DIFFICOLTA’ A MANTENERE IDONEE LE DISTANZE TRA OPERATORE E
SCHERMO / TASTIERA
●POGGIAPIEDI :
-
LARGHEZZA MINIMA → 40 cm
LUNGHEZZA MINIMA → 30cm
ANGOLO INCLINAZIONE TRA 0°-20°
REGOLABILE ALTEZZA FINO A 15 cm
NON DEVE SCIVOLARE
UTILE PER OPERATORI DI BASSA STATURA
SCRIVANIA DI ALTEZZA FISSA
SEDIA E POGGIAPIEDI REGOLABILI
●SEDIA :
REGOLABILE IN ALTEZZA→ > 42cm < 55 cm.
BORDO LIBERO ARROTONDATO
GIREVOLE
BUONA STABILITA’
SCHIENALE → ALTEZZA 50 cm AL DI SOPRA DEL
PIANO DELLA SEDIA
PROFILO IMBOTTITO
PER APPOGGIO COLONNA
LOMBALE
INCLINAZIONE REGOLABILE
TRA 90° - 120°
●PORTADOCUMENTI : EVITA ROTAZIONI E FLESSIONI
DELLA COLONNA CERVICALE
POSIZIONATO ALLA STESSA ALTEZZA DEL VIDEO
DISTANZA OPERATORE – VIDEO → 50 – 70 cm
LAVORO UFFICIO
“ RISCHI LAVORATIVI”
QUALITA’
DELL’ ARIA
POSTO DI LAVORO
CARICO VISIVO
MICROCLIMA
STRESS OCCUPAZIONALE
LAVORO UFFICIO
FATTORI DI RISCHIO :
DERMATITI
ALLERGICHE
- CARTA CARBONE
DERMATITI
AL CONTATTO
- CARTE AUTOCOPIANTI → IRRITAZIONE
OCCHI
NASO
FARINGE
DERMATITI IRRITATIVE
MANI E VISO → SECCHEZZA- PRURITOERUZIONI CUTANEE
PCB – FORMALDEIDE
- FOTOCOPIATRICE :
. ULTRAVIOLETTI → OZONO
. TONER → CARBON BLACK
QUALITA’ DELL’ ARIA E MICROCLIMA
ADEGUATO RICAMBIO DELL’ARIA
INVERNO 20 – 24° C
●TEMPERATURA
ESTATE 23 – 26° C
●DIFFERENZA TEMPERATURA
MISURATA ALTEZZA 40 cm – 110 cm
< 3° C
INVERNO < 0.15 m/s
●VELOCITA’ ARIA
ESTATE < 0.25 m/s
ORIZZONTALE
<10° C
●ASIMMETRIA TEMPERATURA RADIANTE
VERTICALE
< 5° C
SICK BUILDING SYNDROME
O SINDROME DELL’EDIFICIO MALATO
●SINTOMATOLOGIA :
- IRRITAZIONE CUTANEA E PRIME VIE RESPIRATORIE
- PERCEZIONE ODORI SGRADEVOLI
- ASTENIA, NAUSEA, PRURITO, VERTIGINI, CEFALEA, SECCHEZZA OCULARE
- IRRITAZIONE BASSE VIE RESPIRATORIE E DEL SISTEMA
GASTROENTERICO
LA SINTOMATOLOGIA SI PRESENTA CON FREQUENZA SETTIMANALE
SOPRATTUTTO IN EDIFICI DI RECENTE COSTRUZIONE AREATI
ARTIFICIALMENTE
NON SI CONOSCE UN AGENTE EZIOLOGICO SPECIFICO
COLPISCE LA MAGGIORANZA DI SOGGETTI CHE OCCUPANO L’EDIFICIO
- DONNE + COLPITE DEGLI UOMINI
- UFFICI AERATI ARTIFICIALMENTE E TEMPERATURE SUPERIORI AGLI
STANDARD
INQUINAMENTO ARIA INDOOR
●INSUFFICIENTE VENTILAZIONE
- INADEGUATO RICAMBIO D’ ARIA
- SOPRAFFOLLAMENTO
●SORGENTI INTERNE
- FOTOCOPIATRICI
- FUMO TABACCO
- PRODOTTI PER LA PULIZIA
●SORGENTI ESTERNE
- INQUINAMENTO ATMOSFERICO ESTERNO
●CONTAMINANTI BIOLOGICI
- BATTERI, VIRUS, FUNGHI
- MICRORGANISMI TRASMESSI DAGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
●RIVESTIMENTI ED ARREDI
- ISOLANTI, RIVESTIMENTI, ARREDI RILASCIANTI, FORMALDEIDE, SOLVENTI, FIBRE
ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE
POSTO LAVORO V.D.T.
COMPITI VISIVI :
- LETTURA TESTI SULLO SCHERMO
- LETTURA TESTI ACCANTO ALLO SCHERMO O TASTIERA
- RICERCA LETTERE O SIMBOLI SULLA TASTIERA
CAMPO VISIVO LAVORATIVO PIU’ AMPIO RISPETTO AL CLASSICO LAVORO D’ UFFICIO
SCHERMO → RIFLESSIONI – ABBAGLIAMENTI
↓
< CONTRASTO FONDO/CARATTERI
> IMPEGNO VISIVO ACCOMODATIVO
↓
DISAGIO
●CONTRASTO NEGATIVO – CONTRASTO POSITIVO
●CURVATURA SCHERMO
V.D.T.
PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI AMBIENTI DI
LAVORO
DIRETTA
●ILLUMINAZIONE
NATURALE-ARTIFICIALE
→INDIRETTA
MISTA
SCELTA DELLE LAMPADE
●RUMORE <55 d B ( A )
●VIBRAZIONI MECCANICHE E CAMPI ELETTROMAGNETICI
●QUALITA’ ARIA E MICROCLIMA
SOLUZIONI ILLUMINOTECNICHE
ILLUMINAZIONE NATURALE :
TENDE A LAMELLE ORIENTABILI A SCORRIMENTO VERTICALE ( “VENEZIANE” )
OSCURAMENTO META’
SUPERIORE FINESTRA
CON ALTA LUMINANZA
REGOLAZIONE ILLUMINAMENTO
AMBIENTALE
ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE :
- DIRETTA → DISLOCAZIONE V.D.T. OBBLIGATA
- SEMIDIRETTA → “
“
INDIPENDENTE
- INDIRETTA → ALTEZZA SOFFITTI E RIFLESSIONE PARETI
TASTIERA :
- CONCAVITA’ DEI TASTI
- CON L’ USO: LUCIDI RIFLETTENTI
DOCUMENTO:
> ILLUMINAMENTO DEL VIDEO E TASTIERA
↓
LAVORO DI ADATTAMENTO VISIVO
DISTANZE
VIDEO
DOCUMENTO
TASTIERA
SE ≠ : LAVORO DI ACCOMODAMENTO VISIVO
ABBAGLIAMENTO : LUMINANZA ELEVATA NEL CAMPO
VISIVO LAVORATIVO
ERGONOMIA
ERGON= LAVORO
NOMOS= LEGGE
DEFINIZIONE : APPLICAZIONE CONGIUNTA DI SCIENZE
BIOLOGICHE E TECNICHE AL FIN DI
ASSICURARE IL MASSIMO ADATTAMENTO
TRA UOMO ED AMBIENTE DI LAVORO
OBIETTIVI :
CONTRIBUIRE AL BENESSERE DEL
LAVORATORE AUMENTANDONE IL SUO
RENDIMENTO PRODUTTIVO
INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA
ANTROPOMETRIA
POSTURE
INADEGUATEZZE
POSTURALI
-
POSTURE FISSE
MOVIMENTI RIPETITIVI
POSTURA ASSISA CON SEDILI INADEGUATI
POSIZIONE ERRATA SUPERFICIE LAVORO
POSIZIONE ERRATA DISPOSITIVI COMANDO
POSIZIONE ERRATA PESI DA MOVIMENTARE
POSTURE FISSE E POSTURE VARIABILI
LA POSTURA ASSISA : SISTEMA TAVOLO/SEDIA
LAVORO VDT : POSTURA ED IMPEGNO VISIVO
NON CAUSARE DISAGIO
A BREVE TERMINE
TOLLERABILITA’ DI
UNA POSTURA
NON PRODURRE DANNI A
LUNGO TERMINE
PROGETTAZIONE ERGONOMICA
ARREDI E POSTI DI LAVORO
DATI ANTROPOMETRICI
DISTRIBUZIONE VALORI NELLA POPOLAZIONE
TRA IL 5°- E 95°- PERCENTILE → ≈ 90% DEI LAVORATORI
STATURA – ALTEZZA OCCHI – ALTEZZA SPALLE – LUNGHEZZA
AVAMBRACCIO – ALTEZZA GINOCCHIA
↓
ALTEZZA, LARGHEZZA, PROFONDITA’ DEGLI ARREDI E DELLE
ATTREZZATURE DEL LAVORO
ES. SEDIA
38 cm (ALTEZZA POPLITE IN
POSIZIONE SEDUTA DEL 5°PERCENTILE FEMMINILE)
ALTEZZA SEDILE TRA
48.6 cm ( ALTEZZA POPLITE IN
POSIZIONE SEDUTA DEL 95°PERCENTILE MASCHILE)
RISULTATO CONFORTEVOLE PER IL 90% DEI LAVORATORI DI ENTRAMBI I SESSI
AREA DI AZIONE
PREFEDENZIALE → AREA COMPRESA NEL MOVIMENTO
DELL’ AVAMBRACCIO A SCHIENA
IMMOBILE
AREA DI AZIONE
SODDISFACENTE → AREA COMPRESA NEL MOVIMENTO
DEL BRACCIO A SCHIENA IMMOBILE
EVITARE LA TORSIONE DEL TRONCO
LAVORAZIONI CHE RICHIEDONO SFORZO FISICO
↓
EVITARE DI USCIRE DALLE AREE DI AZIONE PREFERENZIALE / SODDISFACENTE
CONTROLLI più IMPORTANTI
↓
LEVE, INTERRUZIONI,
TASTI, PULSANTI, ECC….
→ AREA DI AZIONE
PREFERENZIALE
INDICATORI
↓
SCHERMI, SPIE,
VISORI, ECC….
→ DI FRONTE ALL’ OPERATORE
LEGGERMENTE SOTTO LIVELLO
OCCHI → ANGOLO < 30°
CONTROLLI ED INDICATORI → VICINI SE SI RIFERISCONO
↓
ALLA STESSA FUNZIONE
COLLEGATI IN MODO
LOGICO
↓
- CARICO MENTALE
- STRESS
- FREQUENZA DI ERRORI
POLSO :
PROLUNGATE FLESSIONI ED ESTENSIONI
↓
SOFFERENZA STRUTTURE MUSCOLARI VASCOLARI E NERVOSE
- DEVIAZIONI RADIALI / ULNARI
( ADDETTI CUCINE,
MACELLAZIONE )
TENOSINOVITE
STILOIDIDE RADIALE
- SFORZI CON POLSO
FLESSO/ESTESO
( OPERAZIONI DI
TENOSINOVITE
PULIZIA )
FLESSORI DITA
- DEVIAZIONE RADIALE
CON ROTAZIONE INTERNA
BORSITE OLECRANO
( OPERAZIONI DI PULIZIA )
DEVIAZIONE ULNARE CON
ROTAZIONE ESTERNA
( ADDETTI TASTIERE )
SINDROME TUNNEL
CARPALE
SESSO FEMMINILE
SINTOMATOLOGIA
> FREQUENTE
PRIMO PERIODO
LAVORATIVO
POSTURE STATICHE
CONCENTRAZIONE
ALTERNANZA RITMICA DI
DINAMICA
CONTRAZIONI E RILASSAMENTO
CONTRAZIONE
PROLUNGATA CONTRAZIONE
STATICA
MUSCOLARE
SE > DEL 60%
+ FATICOSA FORZA MASSIMALE
BLOCCCO FLUSSO
SANGUIGNO
ACCUMOLO
PRODOTTI RIFIUTO
( ACIDO LATTICO )
FATICA MUSCOLARE
DOLORI REVERSIBILI
( AFFATICAMENTO
MUSCOLARE )
SFORZO STATICO
RIPETUTO NEL TEMPO
DOLORI PERSISTENTI ( PROCESSI
INFIAMMATORI E DEGENERATIVI
MUSCOLARI – TENDINEI ARTICOLARI )
RUMORE
VIBRAZIONI EMESSE DA UNA SORGENTE
PROPAGAZIONE MEDIANTE ONDE SFERICHE
INFRASUONI → 20 Hz – UDIBILE – 16000 Hz → ULTRASUONI
HERZ = NUMERO VIBRAZIONI AL SECONDO ( ALTEZZA SUONO )
DECIBEL = INTENSITA’
D.P.I. RUMORE
DOTAZIONE PERSONALE
SOGLIA UDIBILITA’ 0 – 5 olBA
SOGLIA DOLORE
≈ 130 olBA
RUMORE
ASPETTI SANITARI
DEFICIT UDITO PROGRESSIVO E PERMANENTE
CARATTERISTICHE
DEL RUMORE
VULNERABILITA’
PERSONALE
DISTRUZIONE CELLULE CILIATE
ORECCHIO INTERNO
DANNO IRREVERSIBILE
●STIMOLAZIONE SONORA DELL’ UDITO
●SPOSTAMENTO TEMPORANEO SOGLIA
ACUSTICA ( DEFICIT ACUSTICO TEMPORANEO)
ULTERIORE
STRESS
UDITIVO
AUMENTO NUMERO CELLULE
CILIATE MORTE
IPOACUSIA
ANDAMENTO INSIDIOSO DELL’ IPOCUSIA
IPOCAUSIA
INIZIO SUONI ALTI → CAMPANELLO – TELEFONO
POI → CAMPO DELLA VOCE PARLATA
DISTURBI EXTRAUDITIVI
- FREQUENZA CARDIACA
- PRESSIONE
DISTURBI APPARATO DIGERENTE
“
“
NERVOSO
“
“
NEUROVEGE-
TATIVO- VERTIGINI – EMICRANIA
AMBIENTE LAVORATIVO RUMOROSO
- RIDUZIONE CAPACITA’ LAVORATIVE
- AUMENTO NUMERO INFORTUNI
ABBATTIMENTO PROPAGAZIONE RUMORE
- FONO ISOLAMENTO
- ABBATTIMENTO VIBRAZIONI TRASMESSE ALLE STRUTTURE
- RIVESTIMENTO LOCALI CON PANNELLI FONO ASSORBENTI
- NOTEVOLE ATTENUAZIONE
> ALTE FREQUENZE
●FONO ISOLAMENTO
- PROBLEMI:
° RAFFREDDAMENTO
° CONTROLLO VISIVO
° MANUTENZIONE
●VIBRAZIONI : SUPPORTI ANTIVIBRANTI
●PANNELLATURE
FONO ASSORBENTI → ATTENUAZIONE RUMORI RIFLESSI
NO RUMORI DIRETTI
INTERVENTI A BASSO COSTO
- MANUTENZIONE MACCHINE ED IMPIANTI
- LUBRIFICAZIONI
- SOSTITUZIONE PARTI USURATE
- SERRAGGIO VITI – BULLONI
- PERDITE ARIA COMPRESSA
- PRESSIONI SUPERIORI DI ARIA COMPRESSA A QUELLE
NECESSARIE
- SOSTITUZIONE RECIPIENTI METALLICI
DECRETO LEGISLATIVO 195/06 - ART 49 bis e seguenti d.lgs 626/94
D.LGS 81 /08 CAPO II art 187-198

VALORI INFERIORI DI AZIONE : → LEX 8 h =80 dB(A)
Se > il datore di lavoro fornisce DPI - informazione e formazione
sorveglianza sanitaria a richiesta

VALORI SUPERIORI DI AZIONE : → LEX 8 h =85 dB(A)
Se > : il datore di lavoro richiede l’utilizzo di DPI -segnalazione e delimitazione area informazione e formazione
sorveglianza sanitaria
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE → LEX 8 h =87 dB(A)
Se > il datore di lavoro adotta interventi immediati per ridurre l’esposizione nei limiti
consentiti

OBBLIGO DI RIDURRE AL MINIMO IL RUMORE
RUMORE D.P.I.
●INSERTI
- OVATTE SPECIALI ( LANA PIUMA )
- FILTRI ACUSTICI PLASTICI
LIVELLO
PROTEZIONE
< 95 Dba
●CUFFIE ANTI RUMORE
OBBLIGHI DI LEGGE
> 80 Lex : DATORE LAVORO E’ OBBLIGATO A FORNIRE D.P.I.
> 85 Lex : DATORE DI LAVORO ESIGE L’UTILIZZO DEI D.P.I.
D.P.I ADEGUATI
RISCHIO AL DI SOTTO DEL
LIVELLO INFERIORE D ’ AZIONE
D.P.I. RUMORE
VANTAGGI
CUFFIE
BUONA
PROTEZIONE
SVANTAGGI
NON CONFORTEVOLI
CALDO- SUDORE
< COMPATIBILITA’
CON ALTRI
INSERTI
CONFORTEVOLI
< PROTEZIONE
IRRITAZIONE
CONDOTTO UDITIVO
SCELTA DEI D.P.I.
- CARATTERISTICHE DI ATTENZIONE
FREQUENZA – INTENSITA’
PER TUTTO IL GIORNO:
INSERTI
- TIPO DI ESPOSIZIONE
DISCONTINUO: CUFFIE
- TOLLERABILITA’ SOGGETTIVA
- GRADIMENTO DEGLI UTILIZZATORI
COME INSERIRE CORRETTAMENTE GLI
INSERTI AURICOLARI




GLI INSERTI SONO GIA’ PRONTI PER L’ USO. NON
SI DEVONO MANEGGIARLI NE’ SCHIACCIARLI –
NON SEMPRE LE DITA SONO PULITE
PRENDERE L’ INSERTO DAL LATO ESTERNO
USANDO LA DESTRA PER L’ ORECCHIO DESTRO
E VICEVERSA TIRARE LEGGERMENTE LA CIMA
DELL’ ORECCHIO CON L’ ALTRA MANO PER
RADDRIZZARE IL CONDOTTO UDITIVO
SPINGERE IN POSIZIONE L’ INSERTO CON UN
LEGGERO MOVIMENTO AVVITANTE
INSERITO COSI’ NEL MODO GIUSTO, L’ INSERTO
ASSICURA UNA PROTEZIONE CONFORTEVOLE
PER L’ INTERA GIORNATA. PORTARLO PER
TUTTO IL TEMPO IN CUI SI E’ ESPOSTI AL
RUMORE
COME SI INDOSSANO CORRETTAMENTE LE CUFFIE
1 - ASSICURARSI CHE NON CI SIANO OSTACOLI (CAPELLI ETC… )
TRA I CUSCINETTI AURICOLARI E I PADIGLIONI DELLE ORECCHIE
2 - FARE SCORRERE LE COPPE AURICOLARI FINO AL PUNTO PIU’
BASSO DELL’ ARCHETTO
3 - METTERE L’ ARCHETTO IN POSIZIONE SULLA TESTA
4 - REGOLARE L’ ALTEZZA DELLE COPPE IN MODO DA OTTENERE
UN MOVIMENTO PRECISO E CONFORTEVOLE SULLE ORECCHIE
5 - ECCO LA POSIZIONE CORRETTA CHE ASSICURERA’ LA
MIGLIORE PROTEZIONE
6 - SE SI HA LA NECESSITA’ DI PORTARE L’ ARCHETTO DIETRO LA
NUCA ( ES. : PER INDOSSARE L’ ELMETTO) UTILIZZARE LA
FASCETTA IN DOTAZIONE PER GARANTIRE LA STABILITA’
7 - AVERE CURA DELLA CUFFIA, SOSTITUENDO PERIODICAMENTE
I CUSCINETTIAURICOLARI CHE SONO SPORCHI O USURATI.
RICORDARSI CHE MODIFICARE O MANOMETTERE IN ALCUN
MODO IL PROTETTORE ACUSTICO PUO’ METTERE A RISCHIO L’
UDITO
VIBRAZIONI

D.lgs 187 /05 - D.lgs. 81/08
VIBRAZIONI SISTEMA MANO BRACCIO
 Valore limite esposizione giornaliero : 5m/s2
 Valore d’azione giornaliero : 2,5 m/s2

VIBRAZIONI CORPO INTERO
 Valore limite esposizione giornaliero : 1,00 m/s2
 Valore d’azione giornaliero : 0,5 m/s2

VIBRAZIONI

SORVEGLIANZA SANITARIA

X esposizioni superiori ai valori d’azione

VISITE MEDICHE ANNUALI
RISCHIO CHIMICO
TITOLO
IX ART 222 -233

INSIGNIFICANTE

MODERATO
DEL D.LGS
81 /08
RISCHIO CHIMICO
Sorveglianza sanitaria annuale
Visita preventiva – periodica – finale
Cessazione lavoro: invio cartelle sanitarie
all’ISPESL

AMIANTO
art. 246 – 265 d.lgs, 81/ 08
CLASSIFICAZIONE CEE
CARC. 1-° CLASSE R 45
S
I
L
I
C
A
T
I
SERPENTINO → CRISOLITO ( AMIANTO BIANCO 97%)
ANFIBOLI
CROCIDOLITE ( AMIANTO BLU )
AMOSITE
( AMIANTO BRUNO )
ANTOFILLITE
TREMOLITE
ACTINOLITE
FIBRE FLESSIBILI
ELEVATISSIMO RAPPORTO LUNGHEZZA
DIAMETRO
NOTEVOLE RESISTENZA AL FUOCO
LAVORAZIONI
INDUSTRIA CEMENTO / AMIANTO → CRISOTILO
COPERTURE ONDULATE
CANNE FUMARIE
CONDOTTI IDRICI E FOGNARI
MANUFATTI EDILI
MATERIALI ATTRITO → CRISOTILO
INDUSTRIA TESSILE → CRISOTILO
INDUSTRIA CHIMICA → CRISOTILO
COIBENTAZIONI TERMICHE → CRISOLITO – CROCIDOLITE
ED ACUSTICHE
D.P.R. 257 DEL 27- 3- 92
VIETATA
- ESTRAZIONE
- IMPORTAZIONE
- COMMERCIALIZZAZIONE
- PRODUZIONE DI PRODOTTI CONTENENTI AMIANTO
PATOLOGIE DA AMIANTO
- ASBESTOSI → FIBROSI POLMONARE INTERSTIZIALE
DIFFUSA
- LESIONI PLERICHE → ●VERSAMENTO PLEURICO
●PLACCHE PLEURICHE
●MESOTELIOMA PLEURICO
( > CROCIDOLITE )
- CARCINOMA BRONCHIALE
ANFIBOLI > EFFETTO CANCEROGENO
DECRETO LEGISLATIVO 81 /08 - SORVEGLIANZA
SANITARIA
VALUTAZIONE LIMITE DI ESPOSIZIONE INDIVIDUALE AMIANTO ARIA = 0.1
FIBRE / C.C.
- NOTIFICA USL
- INFORMAZIONE LAVORATORI
FORMAZIONE
RISCHI
IGIENE LAVORO
MISURE
PREVENTIVE
- DELIMITAZIONE LUOGHI A RISCHIO-DIVIETO FUMARE
- D.P.I.
- PERIODICHE MISURAZIONI AMBIENTALI
CONTROLLO SANITARIO
CONFERMA PROCEDURE DPR 1124 DEL 30- 6- 65
VISITA MEDICA E RX TORACE
REGISTRO ESPOSTI
• VISITA PREVENTIVA
•VISITA PERIODICA( TRIENNALE)
•VISITA FINALE
INTERVENTO BONIFICA AMIANTO
INCAPSULAMENTO
 CONFINAMENTO
 RIMOZIONE
→ PIANO DI SICUREZZA
●MODALITA’
●D.P.I.
●MISURE
PREVENTIVE

D.P.I.
- RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE
- MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA
- MISURE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
D.L.G.S.
475/92
D.P.I.
1° CATEGORIA
PROTEZIONE DANNI
DI LIEVE ENTITA’
↓
-INDUMENTI PER
INTEMPERIE
-OCCHIALI SOLE
-GUANTI PER
- ABBRASIONE CUTE
2° CATEGORIA
TUTTI GLI ALTRI
3° CATEGORIA
PROTEZIOINE RISCHI
O LESIONI GRAVI
↓
-APPARECCHI
RESPIRATORI
-PER CADUTE ALTE
-CASCHI
-RISCHI ELETTRICI
-RISCHI CHIMICI
-R.I.
AGENTE CANCEROGENO
SOSTANZA IN GRADO DI PRODURRE IL CANCRO
EPIDEMIOLOGICI
STUDI DI
CANCEROGENICITA’
SPERIMENTALI
TEST DI
MUTAGENESI
TEST DI
CANCEROGENESI
CANCEROGENI
GENOTOSSICI
-
CANCEROGENI COMPLETI
PROCANCEROGENI
INIZIATORI
PROMOTORE
EPIGENETICI
ALCUNE PROVE SONO STATE OTTENUTE DA OPPORTUNI STUDI SU ANIMALI. NON BASTANO PERO’ PER CLASSIFICARE LA
SOSTANZA NELLA CATEGORIA 2.
AGENTI CANCEROGENI D.LGS 81/08
DEFINIZIONE : R 45 “ PUO’ PROVOCARE CANCRO”
R 49 “ PUO’ PROVOCARE CANCRO PER
INALAZIONE”
SOSTANZE ALL. VIII
OBBLIGHI DATORE LAVORO
- EVITARE USO A.C.
- UTILIZZO IN SISTEMA CHIUSO
- LIVELLO ESPOSIZIONE → PIU’ BASSO POSSIBILE
VALUTAZIONE RISCHIO:
- CARATTERISTICHE
INTEGRAZIONE DOCUMENTO
- DURATA
ART. 4
- FREQUENZA
- QUANTITATIVO
- CONCENTRAZIONE
- VIE ASSORBIMENTO
- NUMERO LAVORATORI
- MISURE PREVENTIVE
- D.P.I.
VALUTAZIONE RISCHI ALMENO OGNI 3 ANNI
INFORMAZIONI DA RIPORTARE NELLA
SCHEDA DI SICUREZZA
1 - IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA’
PRODUTTRICE
2 - COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
3 - IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
4 - MISURE DI PRIMO SOCCORSO
5 - MISURE ANTINCENDIO
6 - MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA ACCIDENTALE
7 - MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
8 - CONTROLLO PER L’ ESPOSIZIONE / PROTEZIONE INDIVIDUALE
9 - PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE
10 - STABILITA’ E REATTIVITA’
11 - INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
12 - INFORMAZIONI ECOLOGICHE
13 - CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
14 - INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
15 - INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
16 - ALTRE INFORMAZIONI
MISURE TECNICHE – ORGANIZZATIVE
- QUANTITA’ A.C. IMPIEGATI E DEPOSITATI NON SUPERIORI
ALLE NECESSITA’ LAVORATIVE
- MINOR NUMERO LAVORATORI ESPOSTI:
ISOLAMENTO AREE A RISCHIO
SEGNALETICA DI PERICOLO
DIVIETO DI FUMARE
- EVITARE EMISSIONE A.C. NELL’ AMBIENTE DI LAVORO
ASPIRAZIONE LOCALIZZATA
ADEGUATA VENTILAZIONE GENERALE
- MONITORAGGIO A.C.
- SISTEMATICA ADEGUATA PULIZIA LOCALI – ATTREZZATURE
- ELABORAZIONE PROCEDURE EMERGENZA
- CONSERVAZIONE – MANIPOLAZIONE – TRASPORTO A.C. :
ELABORAZIONE PROCEDURE DI SICUREZZA
- SICUREZZA SMALTIMENTO RIFIUTI
MISURE IGIENICHE
- SERVIZI IGIENICI APPROPRIATI ED ADEGUATI
- IDONEI INDUMENTI PROTETTIVI
- SEPARAZIONE ABITI DA LAVORO DAGLI ABITI CIVILI
- ADEGUATA MANUTENZIONE D.P.I.
- VIETATO FUMARE – MANGIARE – BERE NELLE AREE A
RISCHIO
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
- A.C. PRESENTI
- DISLOCAZIONE
- RISCHI PER LA SALUTE
- PRECAUZIONI DA ADOTTARE
- MISURE IGIENICHE
- UTILITA’ DEI D.P.I.
- PROCEDURE IN CASO DI EMERGENZA
ULTERIORE INTERVENTO FORMATIVO – INFORMATIVO:
ALMENO OGNI 5 ANNI
- MODIFICA RISCHI LAVORATIVI
AGENTI CANCEROGENI
SORVEGLIANZA SANITARIA
LAVORATORI A RISCHIO → SORVEGLIANZA SANITARIA
ACCERTAMENTO SANITARIO ANOMALO
↓
MEDICO COMPETENTE
↓
DATORE DI LAVORO
↓
- NUOVA VALUTAZIONE RISCHI LAVORATIVI
- MONITORAGGIO AMBIENTALE
ACCERTAMENTI SANITARI ANCHE DOPO TERMINE ATTIVITA’
LAVORATIVA
REGISTRO ESPOSIZIONE AGENTI CANCEROGENI E CARTELLE SANITARIE
LAVORATORI ESPOSTI → REGISTRO A.C.
REGISTRO A.C.→ AGGIORNATO DAL MEDICO COMPETENTE
↓
ACCESSIBILE
AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
PREVENZIONE
AL RAPPRESENTANTE SICUREZZA
LAVORATORI
ISPESL
COPIA REGISTRO
COMUNICAZIONE
ORGANO VIGILANZA
VARIAZIONE
OGNI 3 ANNI
I.S.S. A RICHIESTA
ORGANO VIGILANZA:
COMUNICAZIONE
CESSAZIONE RAPPORTO LAVORO:
ISPESL :
COMUNICAZIONE
COPIA CARTELLE
SANITARIE
ORGANO VIGILANZA: COPIA
CESSAZIONE ATTIVITA’:
REGISTRO A.C.
ISPESL: REGISTRO A.C.
CARTELLE SANITARIE
MEDICO COMPETENTE
COMUNICAZIONE RAPPRESENTANTE SICUREZZA DATI COLLETTIVI ANONIMI
REGISTRO ESPOSIZIONE AGENTI
CANCEROGENI E CARTELLE
SANITARIE
DATORE LAVORO → CONSERVA FINO A RISOLUZIONE
RAPPORTO DI LAVORO
ISPESL → FINO A QUARANT’ ANNI DALLA CESSAZIONE DI
ATTIVITA’ A RISCHIO DI A.C.
MEDICO CHE REFERTA CASO DI NEOPLASMA DA A.C.
↓
COMUNICAZIONE ALL’ ISPESL
↓
ARCHIVIO NOMINATIVO
CORSI DI NEOPLASIA
AGENTI BIOLOGICI
DEFINIZIONE : QUALSIASI MICRORGANISMO CHE
POTREBBE PROVOCARE ALLERGIE,
INFEZIONI, INTOSSICAZIONI
CLASSIFICAZIONE : GRUPPO 1 : A.B. CHE PRESENTA POCHE
PROBABILITA’ DI PROVOCARE
MALATTIE
GRUPPO 2 : A.B. CHE PUO’ PROVOCARE
MALATTIE E RISCHIO PER I
LAVORATORI SCARSA PROPAGAZIONE
EFFICACI MISURE TERAPEUTICHE
GRUPPO 3 : A.B. CHE PUO’ CAUSARE
GRAVI MALATTIE E RISCHIO PER I
LAVORATORI PUO’ PROPAGARSI
NELLE COMUNITA’ EFFICACI
MISURE TERAPEUTICHE
GRUPPO 4 : A.B. CHE PUO’ CAUSARE
GRAVI MALATTIE E RISCHIO PER I
LAVORATORI ELEVATA
PROPAGAZIONE NON DISPONIBILI
MISURE TERAPEUTICHE
ELENCO DI ATTIVITA’ LAVORATIVE CHE
POSSONO COMPORTARE PRESENZA DI AGENTI
BIOLOGICI
1 - ATTIVITA’ INDUSTRIALE ALIMENTARI
2 - ATTIVITA’ IN AGRICOLTURA
3 - ATTIVITA’ CON CONTATTO CON ANIMALI E/O PRODOTTI DI
ORIGINE ANIMALE
4 - ATTIVITA’ NEI SERVIZI SANITARI
5 - ATTIVITA’ NEI LABORATORI CLINICI DIAGNOSTICI
6 - ATTIVITA’ IN IMPIANTO DI SMALTIMENTO RIFIUTI E DI
RACCOLTA RIFIUTI SPECIALI POTENZIALMENTE INFETTI
7- ATTIVITA’ IN IMPIANTI PER LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI
SCARICO
SEGNALE DI RISCHIO BIOLOGICO
PERICOLO BIOLOGICO
- INFETTIVITA’
CAPACITA’ DEL MICROBO DI PENETRARE NELL’
ORGANISMO
- PATOGENICITA’
CAPACITA’ DI DETERMINARE UNA MALATTIA
- TRASMISSIBILITA’
ORGANISMO INFETTO → ORGANISMO SUSCETTIBILE
- NEUTRALIZZABILITA’
PROFILASSI
TERAPIA
D.I. 50 DOSE INFETTANTE 50%
M.D.I. DOSE MINIMA INFETTANTE
CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI
- BATTERI : 145 SPECIE, DI CUI : 118……………… GRUPPO 2
27………………GRUPPO 3
- VIRUS : 113 SPECIE, DI CUI :
60………………..GRUPPO 2
45……………….. GRUPPO 3
8………………...GRUPPO 4
- PARASSITI : 68 SPECIE, DI CUI :
58………………GRUPPO 2
10………………. GRUPPO 3
- FUNGHI : 22 SPECIE , DI CUI :
17………………..GRUPPO 2
5………………...GRUPPO 3
VALUTAZIONE RISCHIO BIOLOGICO
INTEGRAZIONE DOCUMENTO DI CUI ALL’ ART. 28
● CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI
● MALATTIE CHE POSSONO CAUSARE
● POTENZIALI EFFETTI ALLERGICI E TOSSICI
● FASI LAVORATIVE CON R.B.
● NUMERO LAVORATORI ESPOSTI
● METODOLOGIE LAVORATIVE
● MISURE PREVENTIVE ADOTTATE
● PROGRAMMA DI EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTI
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE
● EVITARE SE POSSIBILE L’ UTILIZZO DI A.B. NOCIVI
● LIMITARE AL MINIMO I LAVORATORI ESPOSTI
● ADEGUATA PROGETTAZIONE DEI PROCESSI
LAVORATIVI
● MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA
● D.P.I.
● MISURE ATTE A RIDURRE LA PROPAGAZIONE DI A.B.
AL DI FUORI DELL’ AMBIENTE DI LAVORO
● SEGNALETICA DI PERICOLO
● ELABORAZIONE DI PROCEDURE SICURE
● IDONEO SMALTIMENTO RIFIUTI
MISURE IGIENICHE
-
SERVIZI SANITARI ADEGUATI PROVVISTI DI DOCCE
INDUMENTI PROTETTIVI IDONEI DA RIPORRE SEPARATI DAGLI ABITI CIVILI
IDONEA MANUTENZIONE DEI D.P.I.
BONIFICA INDUMENTI CONTAMINATI
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
-
RISCHI PER LA SALUTE A SEGUITO USO DI A.B.
PRECAUZIONI DA ADOTTARE
MISURE IGIENICHE DA OSSERVARE
UTILITA’ DEI D.P.I.
PROCEDURE DA SEGUIRE NELLA MANIPOLAZIONE DI A.B.
ULTERIORE FORMAZIONE – INFORMAZIONE
MODIFICA LAVORAZIONI
ALMENO OGNI 5 ANNI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
TITOLO V
ART.
ART. 168-171
ALLEGATO XXXIII
CAMPO DI APPLICAZIONE
ATTIVITA’ CHE COMPORTINO OPERAZIONI DI :
- SOLLEVARE
- DEPORRE
- SPINGERE
- TIRARE
- PORTARE
- SPOSTARE
UN INCARICO CHE, PER LE SUE CARATTERISTICHE
ERGONOMICHE O IN CONSEGUENZA DI CONDIZIONI
SFAVOREVOLI, COSTITUISCA , TRA L’ ALTRO, RISCHIO DI LESIONI
DORSO LOMBARI
ESEMPI DI ATTIVITA’ LAVORATIVE PER LE
QUALI SI RICHIEDE L’ APPLICAZIONE DEL
TITOLO VI









SOLLEVARE PESI IN EDILIZIA
SOLLEVAMENTO PAZIENTI IN STRUTTURE
SANITARIE
PERSONALE ASSISTENZA , ASILI NIDO, SCUOLE
MATERNE
AGRICOLTORI
MAGAZZINAGGIO
DISTRIBUZIONE MERCI
SERVIZI MORTUARI
TRASPORTI , TRASLOCHI
ETC…
PRECEDENTE NORMATIVA CARICHI
MASSIMI SOLLEVABILI
LEGGE 977 DEL 1967
FANCIULLI MASCHI < 15 ANNI
“
DONNE
= 10 Kg MAX
= 5 Kg MAX
ADOLESCENTI MASCHI TRA 15 – 18 ANNI
“
DONNE
= 20 Kg MAX
= 15 Kg MAX
- TUTELA LAVORATRICI MADRI
DONNE IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO NON DEVONO ESSERE ADIBITE AL TRASPORTO E
SOLLEVAMENTO PESI
ART. 168
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
- MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI
- MISURE ORGANIZZATIVE E MEZZI ADEGUATI
- SORVEGLIANZA SANITARIA
ART. 169
-
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
PESO
BARICENTRO
MOVIMENTAZIONE CORRETTA
RISCHI
SPALLE MORBIDE
SCHIENA DRITTA
GINOCCHIA PIEGATE
PIEDI LEGGERMENTE APERTI
SOLLEVAMENTO PESI
CENTRO DI GRAVITA’ DEL PORTATORE PIU’ VICINO
POSSIBILE AL CENTRO DI GRAVITA’ DEL CARICO
LEVA DI I° GRADO
PESO SOLLEVATO
= INDICE DI SOLLEVAMENTO
PESO LIMITE RACCOMANDATO
INDICATORE SINTETICO DI RISCHIO
TANTO MAGGIORE E’ IL VALORE DELL’ INDICE, TANTO MAGGIORE E’ IL RISCHIO
< 0.75
SITUAZIONE LAVORATIVA ACCETTABILE,
NON RICHIESTI INTERVENTI
> 0.75 < 1.25
SITUAZIONE LAVORATIVA AI LIMITI –
OVE POSSIBILE APPORTARE
MIGLIORAMENTI
●FORMAZIONE – INFORMAZIONE
●SORVEGLIANZA SANITARIA
> 1.25 < 3
>3
SITUAZIONE A RISCHIO URGE
INTERVENTO LAVORATIVO
●FORMAZIONE – INFORMAZIONE
●SORVEGLIANZA SANITARIA
INTERVENTO IMMEDIATO – SITUAZIONE AD
ALTO RISCHIO
●FORMAZIONE – INFORMAZIONE
●SORVEGLIANZA SANITARIA RAVVICINATA
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Diapositiva 1 - Sicurezza sul lavoro a Roma > Labor Security