DECRETO LEGISLATIVO 81 del 9.4.08 MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI PRINCIPALI NORMATIVE RECEPITE : D.LGS. 277 del 15.8.91 D.LGS. 626 del D.LGS. 758 del 19.12.94 D.LGS 494 del 14.8.96 ( cantieri) 19.9.94 D.LGS. 25 del 2.2.02 (rischio chimico) D.M. 388 DEL 15.7.03 (primo soccorso) D.LGS 187 DEL 19.8.05 ( rischio vibrazioni) DIRETTIVA 2006/25/CE (radiazioni ottiche) D.LGS. 257 del 25.7.06 (rischio amianto) D.LGS 155 del 12.7.07 (rischio cancerogeno) D.LGS. 257 DEL 19.11.2007 (campi elettromagnetici D.LGS 81 /08 PRINCIPALI INNOVAZIONI RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RAPPRESENTANTE SICUREZZA LAVORATORI ANALISI E VALUTAZIONE RISCHI LAVORATIVI PIANO DI SICUREZZA FORMAZIONE - INFORMAZIONE - ADDESTRAMENTO GESTIONE DELLE EMERGENZE : ANTINCENDIO – EVACUAZIONE URGENTE PRONTO SOCCORSO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI LAVORO AL VDT RISCHIO CANCEROGENO RISCHIO AMIANTO RISCHIO CHIMICO RISCHIO BIOLOGICO CAMPI ELETTROMAGNETICI RADIAZIONI OTTICHE MISURE GENERALI DI TUTELA PREVISTE DAL D.LGS. 81 /08 ° ANALISI E VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI ° ELIMINAZIONE RISCHI LAVORATIVI -SE NON POSSIBILE : RIDUZIONE AL MINIMO ° RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE ° SOSTITUIRE SITUAZIONI PERICOLOSE CON ALTRE MENO PERICOLOSE ° RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI -CONCEZIONE POSTI DI LAVORO -SCELTA ATTREZZATURE -METODICHE LAVORATIVE ° LIMITAZIONE AL MINIMO DEI LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI ° CONTROLLI SANITARI ° MISURE IGIENICHE ° MISURE DI PROTEZIONE COLLETIVA ED INDIVIDUALE ° INFORMAZIONE E FORMAZIONE ° MISURE DI EMERGENZA E DI PRONTO SOCCORSO D.LGS 81 / 08 DEFINIZIONI PERICOLO : PROPRIETA’ INTRINSECA DI UN DETERMINATO FATTORE AVENTE POTENZIALITA’ DI CAUSARE DANNI RISCHIO : PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL LIMITE OLTRE IL QUALE PUO’ DETERMINARSI IL DANNO. VALUTAZIONE DEL RISCHIO : FREQUENZA ED ENTITA’ DEL DANNO SICUREZZA ANALISI RISCHIO SALUTE ORGANIZZAZIONE LAVORO VALUTAZIONE RISCHI • • COMPRESI RISCHI STRESS CORRELATI-GRAVIDANZA – ETA’DIFFERENZE LINGUISTICHE CRITERI MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PIANO DI SICUREZZA PROGRAMMA MIGLORAMENTO RISCHI PER LA SICUREZZA ° STRUTTURE ° IMPIANTI ELETTRICI ° SOSTANZE PERICOLOSE ° INCENDIO-ESPLOSIONI °AGENTI CHIMICI ° AGENTI CHIMICI RISCHI PER LA SALUTE ° AGENTI FISICI ° AGENTI BIOLOGICI RISCHI PER LA SICUREZZA ALTEZZA AMBIENTE CARENZE STRUTTURALI ° SUPERFICIE AMBIENTALE ° ILLUMINAZIONE AMBIENTE ° PAVIMENTI(LISCI O SCONNESSI) ° MOVIMENTAZIONE MATERIALI E PERSONE ° SOPPALCHI (TENUTA,PORTATA) ° PORTE , USCITE ° LOCALI INTERRATI CARENZE SICUREZZA MACCHINE ° PROTEZIONI ORGANI AVVIAMENTO ° PROTEZIONI ORGANI TRASMISSIONE ° PROTEZIONI ORGANI COMANDO ° APPARECCHI SOLLEVAMENO ° APPARECCHI A PRESSIONE MANIPOLAZIONE SOSTANZE PERICOLOSE ° SOSTANZE INFIAMMABILI ° SOSTANZE CORROSIVE ° SOSTANZE COMBURENTI ° SOSTANZE ESPLOSIVE SICUREZZA ELETTRICA ° IDONEITA’ DEL PROGETTO ° CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO ° IDONEITA’ D’USO INCENDIO ° PRESENZA MATERIALE INFIAMMABILE ° CARENZA SISTEMI ANTINCENDIO ° CARENZA SEGNALETICA DI SICUREZZA RISCHI PER LA SALUTE AGENTI CHIMICI - INGESTIONE -CONTATTO CUTANEO -INALAZIONE INQUINANTI -(POLVERI-FUMI-NEBBIE-GAS-VAPORI) AGENTI FISICI - RUMORE - M.M.C. - VIBRAZIONI - MICROCLIMA - ILLUMINAZIONE - RADIAZIONI N.O. - (RADIOFREQUENZE-MICROONDE-I.R.- U.V. –ULTRASUONI ) AGENTI BIOLOGICI - BATTERI VIRUS - MICETI - PARASSITI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO,DIRIGENTI E PREPOSTI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NOMINA DEL RESPONSABILE (d.l. obbligo non delegabile) NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE DESIGNAZIONE LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE MISURE ANTINCENDIO – EVACUAZIONE LAVORATORI – PRONTO SOCCORSO DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE CONSULTAZIONE DEL RAPPRESENTANTE SICUREZZA VALUTAZIONE RISCHI IN COLLABORAZIONE CON RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E DEL MEDICO COMPETENTE. (d.l. obbligo non delegabile) OBBLIGHI DEI LAVORATORI o PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA SICUREZZA E SALUTE OSSERVARE DISPOSIZIONI ED ISTRUZIONI IMPARTITE RELATIVE ALLA PROTEZIONE COLLETTIVA ED INDIVIDUALE UTILIZZARE CORRETTAMENTE I MACCHINARI, LE ATTREZZATURE DI LAVORO UTILIZZARE CORRETTAMENTE I D.P.I. SEGNALARE IMMEDIATAMENTE DEFICIENZE RELATIVE AI MACCHINARI ,ATTREZZATURE , D.P.I. NON RIMUOVERE SENZA AUTORIZZAZIONE I DISPOSITIVI DI SICUREZZA SOTTOPORSI AI CONTROLLI SANITARI PREVISTI CONTRIBUIRE ALLA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO. RIUNIONI PERIODICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO DATORE DI LAVORO O SUO RAPPRESENTANTE RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE MEDICO COMPETENTE RAPPRESENTANTE SICUREZZA PIANO SICUREZZA - IDONEITA’ D.P.I. – PROGRAMMI DI FORMAZIONE /INFORMAZIONE GESTIONE DELL’EMERGENZA oRAPPORTI SERVIZI PUBBLICI COMPETENTI IN PRONTO SOCCORSO , ANTINCENDIO , EMERGENZA oDESIGNAZIONE LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE MISURE PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZA E LORO FORMAZIONE oINDIVIDUAZIONE DI EMERGENZA COMPORTAMENTI DA ADOTTARE IN CASO RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI AZIENDE FINO A 200 DIPENDENTI 1 RAPPRESENTANTE - DA 201 A 1000 DIPENDENTI 3 RAPPRESENTANTI > DI 1000 DIPENDENTI 6 RAPPRESENTANTI IDONEA FORMAZIONE + AGGIORNAMENTI PERIODICI oACCESSO LUOGHI DI LAVORO oCONSULTATO PREVENTIVAMENTE X SICUREZZA oRICEVE INFORMAZIONI E DOCUMENTAZIONE RELATIVE ALLA SICUREZZA oCOMUNICA ATTIVITA’ I RISCHI INDIVIDUATI NEL CORSO DELLA SUA INFORMAZIONE - FORMAZIONE -ADDESTRAMENTO DEI LAVORATORI RISCHI GENERALI RISCHI SPECIFICI MISURE PREVENTIVE ADOTTATE PROCEDURE RELATIVE AL PRONTO SOCCORSO-ANTINCENDIOEMERGENZA NOMINATIVI DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E DEI LAVORATORI ADDETTI ALL’EMERGENZA ASSUNZIONE – TRASFERIMENTO O CAMBIO MANSIONE INTRODUZIONE NUOVE ATTREZZATURE ,TECNOLOGIE, SOSTANZE PERICOLOSE. USO ATTREZZATURE DI LAVORO - ATTREZZATURE IDONEE DATORE DI LAVORO - UTILIZZO SICURO - INSTALLAZIONE CORRETTA - IDONEA MANUTENZIONE - IDONEA INFORMAZIONE-FORMAZIONE - FREQUENZA CORSI INFORMAZIONE LAVORATORI - UTILIZZO CORRETTO - CURA ATTREZZATURE - NON MODIFICA - SEGNALAZIONE IMMEDIATA DEFICIT USO DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALI DEFINIZIONE ANNULLAMENTO O RIDUZIONE RISCHI o MODIFICA PROCESSI LAVORATIVI o PROTEZIONI COLLETTIVE o PROTEZIONI INDIVIDUALI CARATTERISTICHE : - CONFORMI AL D.LGS 475 -ADEGUATI AL RISCHIO DA PREVENIRE - NON DETERMINARE ULTERIORI RISCHI - ESIGENZE ERGONOMICHE X RISCHI MULTIPLI D.P.I. COMPATIBILI D.P.I - ANALISI VALUTAZIONE RISCHI DATORE DI LAVORO - SCELTA D.P.I. IDONEI - AGGIORNAMENTO DELLA SCELTA - PROTOCOLLO USO D.P.I. - MANUTENZIONE E SOSTITUZIONI D.P.I - USO CONFORME - USO PERSONALE - INFORMAZIONE PRELIMINARE - FORMAZIONE USO CORRETTO (D.P.I. 3° CAT. E D.P.I. X UDITO) LAVORATORI - UTILIZZO CONFORME - CURA DEI D.P.I. - NON MODIFICHE - SEGNALAZIONE IMMEDIATA X DEFICIT - FREQUENZA CORSI FORMAZIONE SORVEGLIANZA SANITARIA d.lgs 81 del 9.4.08 --------------------------------------------------------------------- MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI - VIDEOTERMINALI - RISCHIO CANCEROGENO E BIOLOGICO -RISCHIO CHIMICO -RISCHIO VIBRAZIONI --RISCIO CHIMICO -RISCHIO RUMORE -RISCHIO CAMPI ELETTRMAGNETICI -RISCHIO RADIAZIONI OTTICHE -RISCHIO AMIANTO IDONEITA’ LAVORATIVA - MEDICO COMPETENTE AZIENDALE Accertamenti preventivi Accertamenti periodici Accertamenti straordinari Accertamenti finali Indagini diagnostiche Visite specialistiche IDONEITA’ LAVORATIVA PROCESSO DI ANALISI INTEGRATA UOMO MACCHINA AMBIENTE GENERICA - SPECIFICA CON O SENZA PRESCRIZIONI TEMPORANEA O DEFINITIVA RICORSO ENTRO TRENTA GIORNI ALL’ORGANO DI VIGILANZA MEDICO COMPETENTE - Decreto legislativo 81/ 08 INTERVENTI DI PREVENZIONE - PRIMARIA - SECONDARIA COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE Collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione Accertamenti sanitari - Giudizi alla mansione specifica Istituzione Cartella Sanitaria e di Rischio Informazione ai lavoratori degli accertamenti effettuati ed a richiesta rilascio copia. Visita ambienti di lavoro Primo Soccorso Aziendale PRONTO SOCCORSO AZIENDALE - compito del datore di lavoro D.M. 15 LUGLIO 2003 N° 388 Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94 ed art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08 D.M. 15 LUGLIO 2003 n° 388 (G.U. N° 27 DEL 3.2.04) PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94 ed art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08 INDIVIDUAZIONE CARATTERISTICHE MINIME ATTREZZATURE DI PRONTO SOCCORSO – REQUISITI E FORMAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE GRUPPO A : - Aziende con obbligo di notifica art.2 d.lgs 334 , centrali termoelettriche impianti e laboratori nucleari , aziende estrattive ed attività minerarie , lavori sotterranei, fabbricazione esplosivi , polveri e munizioni. - Aziende appartenenti ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro - Aziende agricole con più di 5 dipendenti. GRUPPO B : - Aziende con 3 o più dipendenti non appartenenti al gruppo A GRUPPO C : Aziende con meno di 3 dipendenti non appartenenti al gruppo A ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Tutte le Aziende debbono individuare la classe di appartenenza AZIENDE DI GRUPPO A : comunicazione alla ASL di appartenenza LAVORO AL VIDEOTERMINALE DEFINIZIONE : - V.D.T.→ schermo alfanumerico, grafico - POSTO DI LAVORO: attrezzature munite di v.d.t. + ambiente di lavoro circostante - LAVORATORE: dipendente che usa v.d.t. in modo sistematico ed abituale, per almeno 20 ore settimanali VALUTAZIONE RISCHI : - RISCHI PER LA VISTA E PER GLI OCCHI - POSTURA - AFFATICAMENTO FISICO E MENTALE - CONDIZIONI ERGONOMICHE E D’ IGIENE V.D.T. NORMATIVA - D.LGS 626 DEL 19.9.94 TITOLO VI – ART. 50 – 59 - DECRETO 2 OTTOBRE 2000 : LINEE GUIDA D’ USO DEI VIDEOTERMINALI - LEGGE COMUNITARIA 2000 MODIFICA DEL D.LGS 626/94 -D.LGS. 81/08 – TITOLO VII ART.172-179 IL LAVORO AL V.D.T. NUMERO ADDETTI ATTUALMENTE ,QUASI TUTTI COLORO CHE SVOLGONO ATTIVITA’ DI LAVORO D’UFFICIO , RIENTRANO NELLA DEFINIZIONE DI ADDETTO AL VDT TIPI DI LAVORI AL V.D.T. DIALOGO : -alternanza applicazione sguardo -minore rigidita’posturale IMMISSIONE DATI : - elevata velocita’ battuta - maggiore rigidita’ visiva e posturale V.D.T. ATTREZZATURE SCHERMO: CARATTERI - BUONA DEFINIZIONE - FORMA CHIARA - GRANDEZZA SUFFICIENTE IMMAGINE → STABILE BRILLANZA CONTRASTO → REGOLABILE SCHERMO → ORIENTABILE → INCLINABILE → NON RIFLESSI TASTIERA : - INCLINABILE - DISSOCIATA DALLO SCHERMO - SUFFICIENTE SPAZIO ANTERIORE - SUPERFICIE OPACA - CONTRASTO TRA SIMBOLI E COLORE V.D.T. ATTREZZATURE PIANO LAVORO : - SUPERFICI→POCO RIFLETTENTI - DIMENSIONI→SUFFICIENTI - SUPPORTO DOCUMENTI→STABILE →REGOLABILE →IDONEA COLLOCAZIONE SEDILE LAVORO : - STABILE - COMODO - ALTEZZA REGOLABILE - SCHIENALE REGOLABILE ALTEZZA ED INCLINAZIONE - POGGIA PIEDI A RICHIESTA V.D.T. AMBIENTE SPAZIO : -BEN DIMENSIONATO ILLUMINAZIONE : - IDONEO CONTRASTO SCHERMO/ AMBIENTE - NON ABBAGLIAMENTI E RIFLESSI FINESTRE : - DISPOSITIVI COPERTURA REGOLABILE RUMORE : - NON DISTURBANTE ATTENZIONE E COMUNICAZIONE CALORE : - NON DISTURBANTE IL LAVORO RADIAZIONI : - RIDOTTE A LIVELLO TRASCURABILE UMIDITA’ : - SODDISFACENTE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO - EVITARE RIPETITIVITA’ E MONOTONIA - OGNI 2 ORE AL VIDEOTERMINALE : PAUSA DI 15 MINUTI - ESCLUSA CUMULABILITA’ DELLE INTERRUZIONI SORVEGLIANZA SANITARIA VISITA INIZIALE CON ESAMI OCCHI E VISTA + EVENTUALI ESAMI SPECIALISTICI - IDONEI - IDONEI CON PRESCRIZIONI - NON IDONEI → IDONEI CON PRESCRIZIONI VISITE PERIODICHE BIENNALI → IDONEI > 50 ANNI VISITE PERIODICHE QUINQUENNALI → PER TUTTI GLI ALTRI INFORMAZIONE E FORMAZIONE - RISCHI PER LA SALUTE - MISURE DI PREVENZIONE - PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DELLA VISTA LAVORO AL V.D.T. PROBLEMATICHE SANITARIE DISTURBI VISIVI → ASTENOPIA DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI DISTURBI PSICO – SOMATICI DISTURBI DA IRRAGGIAMENTO - CATARATTA - DERMATITE VOLTO - EPILESSIA FOTOGENA - RISCHI PER LA SALUTE RIPRODUTTIVA DISTURBI ATTRIBUITI ALL’IRRAGGIAMENTO CATARATTA → NON CORRELAZIONE NECESSARI LIVELLI DI ESPOSIZIONE 10000 VOLTE MALFORMAZIONI NEONATALI - ABORTI SPONTANEI NON CORRELAZIONE ULTIMI 3 MESI DI GRAVIDANZA : POSTURE CONFORTEVOLI STRESS → >FUMO > ALCOOL ACCORDI COLLETTIVI PUBBLICO IMPIEGO : - DPR 43 DEL 13 – 1 – 90 - DPR 44 DEL 17 – 1 – 90 EPILESSIA FOTOGENA VARIAZIONI LUMINOSE DEL V.D.T. : ↓ FATTORE SCATENANTE CRISI EPILETTICHE IN SOGGETTI AFFETTI DA EPILESSIA DERMATITE DEL VOLTO ABBASTANZA FREQUENTE NEGLI ADDETTI AL V.D.T. ANDAMENTO ARRESTO RIPRESA . LA SINTOMATOLOGIA COMPARE ALL’ INIZIO E ALLA FINE DEL LAVORO SINTOMI →ERITEMA, PRURITO, ACNE ROSACEA - VISO, COLLO, ZIGOMI - IPOTESI EZOLOGICHE : - R.U.V. , PCB INQUINAMENTO INDOOR CAMPI ELETTROSTATICI ( IPOTESI PIU’ VEROSIMILE ) CAMPI ELETTROSTATICI - ANODO ACCELLERANTE DEL TURBO CATODICO ↓ CAMPO ELETTROSTATICO FORZA CAMPO ELETTROSTATICO A LIVELLO DELL’ OPERATORE = DIFFERENZA DI POTENZIALE DISTANZA - ATMOSFERA UFFICI CONTAMINATA DA MOLTEPLICI SOSTANZE CHIMICHE CON POTERE IRRITANTE O SENSIBILIZZANTE PER LA CUTE - I CAMPI ELETTROSTATICI POTREBBERO FAVORIRE LA DEPOSIZIONE DELLE PARTICELLE AERODISPERSE SULLE PARTI SCOPERTE DELL’ OPERATORE V.D.T. MIGLIORAMENTO MICROCLIMA → ELIMINAZIONE DISTURBO ↓ > VENTILAZIONE > UMIDITA’ RELATIVA ATTENZIONE AL FUMO - RADIAZIONI : - RX - RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA - RADIAZIONE DEL VISIBILE - RADIAZIONE INFRAROSSA - RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE LE MISURAZIONI DELL’ EMISSIONE DEI VARI TIPI DI RADIAZIONI DA PARTE DEI V.D.T. , SI SONO RILEVATE INSIGNIFICANTI ( NIOSH 1977 ) RISCHIO LAVORATIVO = RISCHIO DERIVANTE DALLE COMUNI ATTIVITA’ DOMESTICHE GLAUCOMA - DISTANZA LETTURA - ORE GIORNALIERE DI LAVORO RICERCHE EFFETTUATE : NESSUNA RELAZIONE TRA V.D.T. E GLAUCOMA INDAGINE CONDOTTA NEL 1986 – 88 SU OLTRE 30000 DIPENDENTI S.I.P. ADIBITI A MANSIONI D’ UFFICIO CON USO V.D.T. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------NOTEVOLE CORRELAZIONE - IPERMETROPIA - MIOPIA - ASTIGMATISMO ASTENOPIA – VIZI REFRAZIONE : PRESBIOPIA / ASTENOPIA = NON CORRELAZIONE DONNE : ACCUSANO MAGGIORE SINTOMATOLOGIA DA AFFATICAMENTO VISIVO PROLUNGATA ATTIVITA’ AL V.D.T. →IRRITAZIONE OCULARE APPARATO VISIVO →CONGIUNTIVITE → OCULARE → GHIANDOLE LACRIMALI ASTENOPIA → MUSCOLATURA EXTRINSECA → VISIVA → STRUTTURE NEURONALI ↓ MUSCOLATURA INTRINSECA SINTOMATOLOGIA 1 - SEGNI DI FATICA ACCOMODATIVA : - ANNEBBIAMENTO VISTA DURANTE IL LAVORO VISIONE SFUOCATA DA LONTANO DOPO IL LAVORO TENDENZA A SOCCHIUDERE GLI OCCHI CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO 2 - SEGNI DI FATICA MUSCOLARE - DIPLOPIA OCCASIONALE DURANTE IL LAVORO - CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO 3 - SEGNI DI FATICA PERCETTIVA - PERCEZIONE ALONI COLORATI (EFFETTO MC COLLOUGH) - ABBAGLIAMENTO - SENSAZIONE DI SFARFALLIO IMMAGINE 4 - SEGNI DI IRRITAZIONE OCULARE - IPERMIA CONGIUNTIVALE DESQUAMAZIONE BORDO PALPEBRE AMMICCAMENTO FREQUENTE LACRIMAZIONE SENSAZIONE DI CORPO ESTRANEO BRUCIORE FOTOFOBIA SINDROME ASTENOPENICA INIZIO → ALCUNE ORE DOPO L’ ESPOSIZIONE REGRESSIONE → QUALCHE ORA DOPO LA FINE DEL LAVORO AUMENTO SINTOMI DA AFFATICAMENTO VISIVO - DEFICIT MUSCOLATURA ESTRINSECA - VIZI DI REFRAZIONE - > LAVORO DATA ENTRY MIOPIZZAZIONE TEMPORANEA ↓ SPASMO MUSCOLI CILIARI ( INDICE MISURABILE DI AFFATICAMENTO VISIVO) ESERCIZI PREVENZIONE AFFATICAMENTO VISIVO ●SOCCHIUDERE PALPEBRE PER 1 – 2 MINUTI IN MODO DA ESCLUDERE GLI OCCHI DALL’ IMPATTO CON LA LUCE ●PERIODICAMENTE DISTOGLIERE LO SGUARDO DAGLI OGGETTI VICINI E RIVOLGERLO VERSO OGGETTI LONTANO ( OLTRE 6 METRI ) APPARATO LOCOMOTORE INTENSITA’ SINTOMATOLOGIA > ADDETTI V.D.T. RISPETTO ALTRE MANSIONI UFFICIO →DOLORI SINTOMATOLOGIA →RIGIDITA’ →PARESTESIE → BRACCIA → COLLO → SCHIENA → GAMBE → ESTREMITA’ ( POLSI – DITA ) →INADEGUATEZZE ERGONOMICHE CAUSE → ABITUDINI POSTURALI AGGRAVAMENTO PATOLOGIE PREESISTENTI POSTURE FISSE PRIVE DI PAUSE ↓ INTERESSAMENTO TENDINI ED ARTICOLAZIONI FAVORITI EPISODI DI LOMBALGIA RICORRENTE COLONNA VERTEBRALE IL DISCO E’ COSTITUITO DA SOSTANZA CARTILAGINEA SPROVVISTA DI VASI SANGUIGNI. LA NUTRIZIONE DEL DISCO AVVIENE MEDIANTE MECCANISMO DI DIFFUSIONE - PRESSIONE APPLICATA AL DISCO > DI 70 Kg FUORIUSCITA LIQUIDI - PRESSIONE APPLICATA AL DISCO < 70 Kg RICHIAMO DI LIQUIDI POSTURA FISSA PROLUNGATA → PRESSIONE DISCALE COSTANTE → ARRESTO MECCANISMI DI RICAMBIO ↓ PRECOCE INVECCHIAMENTO DEL DISCO POSTURA SEDUTA SCORRETTA ●ECCESSIVA SOLLECITAZIONE DI ALCUNI DISCHI INTERVERTEBRALI ●MODIFICA SIMMETRIA COLONNA VERTEBRALE ●LAVORO STATICO MUSCOLATURA → CONCENTRAZIONE MUSCOLARE → ACCUMOLO CATABOLITI → DOLORE ●COMPRESSIONE SUPERFICIE POSTERIORE COSCIA PER SEDILE TROPPO ALTO ↓ OSTACOLATO RITORNO VENOSO POSTURA DEFINIZIONE : - ORGANIZZAZIONE DEI SEGMENTI CORPOREI NELLO SPAZIO IN ACCORDO CON LE FORZE DI GRAVITA’ LA POSTURA DIPENDE - CARATTERISTICHE ANTROPOMETRICHE DELL’OPERATORE - MANSIONE DA ESEGUIRE - DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO IL POSTO DI LAVORO NELLA POSTURA AL V.D.T. SONO COINVOLTI: - CAPO - TRONCO - ARTI SUPERIORI - BACINO POSTURA PROLUNGATA ↓ CONTRAZIONE MUSCOLARE → DEFICIT VASCOLARE CONTINUA SANGUIGNA ↓ FATICA ESERCIZI RILASSAMENTO MUSCOLARE ●COLLO : INTRECCIARE DITA SULLA TESTA E TIRARE LENTAMENTE IL CAPO IN BASSO PER 10 SECONDI . RIPETERE 10 VOLTE ●SCHIENA : FLETTERE IL TRONCO SUL BACINO FINO A TOCCARE CON LE MANI PER TERRA. RIALZARSI LENTAMENTE. RIPETERE PER 5 VOLTE DISTURBI PSICOSOMATICI - CEFALEA VERTIGINI PALPITAZIONI CUTE SECCA ANSIA ASTENIA DISPEPSIA NERVOSISMO INSONNIA TRATTASI DI DISTURBI STRESS – CORRELABILI POSIZIONAMENTO DEL V.D.T. ASSE VISIVO PARALLELO ↓ ↓ PARETE LINEA DELLE FINESTRATA LAMPADE SCELTA LAMPADE : FLUORESCENTI < ILLUMINAMENTO → < TEMPERATURA DI CALORE ( DIAGRAMMA DI KRUITHOFF ) 300 LUX → 3000 GRADI KELVIN ALTEZZA DI LAVORO DISTANZA TRA LA SUPERFICIE FLESSORIA DELLE COSCIE SULLA SEDIA ED IL PALMO DELLE MANI SUL PIANO DI LAVORO : tra 220 mm e 250 mm. POSIZIONE GRADITA → MANI LIVELLO > DEI GOMITI. ( INTEGRAZIONE ALTEZZA TAVOLO/ ED INCLINAZIONE TASTIERA) ALTEZZA TAVOLO > 68cm < 84cm. ANGOLAZIONE TASTIERA > 5° < 15° > DISTANZA TASTIERA - OPERATORE > CARICO MUSCOLI BRACCIA – SPALLE – COLLO ALLOGGIAMENTO INADEGUATO ARTI INFERIORI PUO’ DETERMINARE ALLONTANAMENTO DALLA TASTIERA TASTIERA ATTACCATA ALLO SCHERMO ↓ DIFFICOLTA’ A MANTENERE IDONEE LE DISTANZE TRA OPERATORE E SCHERMO / TASTIERA ●POGGIAPIEDI : - LARGHEZZA MINIMA → 40 cm LUNGHEZZA MINIMA → 30cm ANGOLO INCLINAZIONE TRA 0°-20° REGOLABILE ALTEZZA FINO A 15 cm NON DEVE SCIVOLARE UTILE PER OPERATORI DI BASSA STATURA SCRIVANIA DI ALTEZZA FISSA SEDIA E POGGIAPIEDI REGOLABILI ●SEDIA : REGOLABILE IN ALTEZZA→ > 42cm < 55 cm. BORDO LIBERO ARROTONDATO GIREVOLE BUONA STABILITA’ SCHIENALE → ALTEZZA 50 cm AL DI SOPRA DEL PIANO DELLA SEDIA PROFILO IMBOTTITO PER APPOGGIO COLONNA LOMBALE INCLINAZIONE REGOLABILE TRA 90° - 120° ●PORTADOCUMENTI : EVITA ROTAZIONI E FLESSIONI DELLA COLONNA CERVICALE POSIZIONATO ALLA STESSA ALTEZZA DEL VIDEO DISTANZA OPERATORE – VIDEO → 50 – 70 cm LAVORO UFFICIO “ RISCHI LAVORATIVI” QUALITA’ DELL’ ARIA POSTO DI LAVORO CARICO VISIVO MICROCLIMA STRESS OCCUPAZIONALE LAVORO UFFICIO FATTORI DI RISCHIO : DERMATITI ALLERGICHE - CARTA CARBONE DERMATITI AL CONTATTO - CARTE AUTOCOPIANTI → IRRITAZIONE OCCHI NASO FARINGE DERMATITI IRRITATIVE MANI E VISO → SECCHEZZA- PRURITOERUZIONI CUTANEE PCB – FORMALDEIDE - FOTOCOPIATRICE : . ULTRAVIOLETTI → OZONO . TONER → CARBON BLACK QUALITA’ DELL’ ARIA E MICROCLIMA ADEGUATO RICAMBIO DELL’ARIA INVERNO 20 – 24° C ●TEMPERATURA ESTATE 23 – 26° C ●DIFFERENZA TEMPERATURA MISURATA ALTEZZA 40 cm – 110 cm < 3° C INVERNO < 0.15 m/s ●VELOCITA’ ARIA ESTATE < 0.25 m/s ORIZZONTALE <10° C ●ASIMMETRIA TEMPERATURA RADIANTE VERTICALE < 5° C SICK BUILDING SYNDROME O SINDROME DELL’EDIFICIO MALATO ●SINTOMATOLOGIA : - IRRITAZIONE CUTANEA E PRIME VIE RESPIRATORIE - PERCEZIONE ODORI SGRADEVOLI - ASTENIA, NAUSEA, PRURITO, VERTIGINI, CEFALEA, SECCHEZZA OCULARE - IRRITAZIONE BASSE VIE RESPIRATORIE E DEL SISTEMA GASTROENTERICO LA SINTOMATOLOGIA SI PRESENTA CON FREQUENZA SETTIMANALE SOPRATTUTTO IN EDIFICI DI RECENTE COSTRUZIONE AREATI ARTIFICIALMENTE NON SI CONOSCE UN AGENTE EZIOLOGICO SPECIFICO COLPISCE LA MAGGIORANZA DI SOGGETTI CHE OCCUPANO L’EDIFICIO - DONNE + COLPITE DEGLI UOMINI - UFFICI AERATI ARTIFICIALMENTE E TEMPERATURE SUPERIORI AGLI STANDARD INQUINAMENTO ARIA INDOOR ●INSUFFICIENTE VENTILAZIONE - INADEGUATO RICAMBIO D’ ARIA - SOPRAFFOLLAMENTO ●SORGENTI INTERNE - FOTOCOPIATRICI - FUMO TABACCO - PRODOTTI PER LA PULIZIA ●SORGENTI ESTERNE - INQUINAMENTO ATMOSFERICO ESTERNO ●CONTAMINANTI BIOLOGICI - BATTERI, VIRUS, FUNGHI - MICRORGANISMI TRASMESSI DAGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO ●RIVESTIMENTI ED ARREDI - ISOLANTI, RIVESTIMENTI, ARREDI RILASCIANTI, FORMALDEIDE, SOLVENTI, FIBRE ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE POSTO LAVORO V.D.T. COMPITI VISIVI : - LETTURA TESTI SULLO SCHERMO - LETTURA TESTI ACCANTO ALLO SCHERMO O TASTIERA - RICERCA LETTERE O SIMBOLI SULLA TASTIERA CAMPO VISIVO LAVORATIVO PIU’ AMPIO RISPETTO AL CLASSICO LAVORO D’ UFFICIO SCHERMO → RIFLESSIONI – ABBAGLIAMENTI ↓ < CONTRASTO FONDO/CARATTERI > IMPEGNO VISIVO ACCOMODATIVO ↓ DISAGIO ●CONTRASTO NEGATIVO – CONTRASTO POSITIVO ●CURVATURA SCHERMO V.D.T. PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI AMBIENTI DI LAVORO DIRETTA ●ILLUMINAZIONE NATURALE-ARTIFICIALE →INDIRETTA MISTA SCELTA DELLE LAMPADE ●RUMORE <55 d B ( A ) ●VIBRAZIONI MECCANICHE E CAMPI ELETTROMAGNETICI ●QUALITA’ ARIA E MICROCLIMA SOLUZIONI ILLUMINOTECNICHE ILLUMINAZIONE NATURALE : TENDE A LAMELLE ORIENTABILI A SCORRIMENTO VERTICALE ( “VENEZIANE” ) OSCURAMENTO META’ SUPERIORE FINESTRA CON ALTA LUMINANZA REGOLAZIONE ILLUMINAMENTO AMBIENTALE ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE : - DIRETTA → DISLOCAZIONE V.D.T. OBBLIGATA - SEMIDIRETTA → “ “ INDIPENDENTE - INDIRETTA → ALTEZZA SOFFITTI E RIFLESSIONE PARETI TASTIERA : - CONCAVITA’ DEI TASTI - CON L’ USO: LUCIDI RIFLETTENTI DOCUMENTO: > ILLUMINAMENTO DEL VIDEO E TASTIERA ↓ LAVORO DI ADATTAMENTO VISIVO DISTANZE VIDEO DOCUMENTO TASTIERA SE ≠ : LAVORO DI ACCOMODAMENTO VISIVO ABBAGLIAMENTO : LUMINANZA ELEVATA NEL CAMPO VISIVO LAVORATIVO ERGONOMIA ERGON= LAVORO NOMOS= LEGGE DEFINIZIONE : APPLICAZIONE CONGIUNTA DI SCIENZE BIOLOGICHE E TECNICHE AL FIN DI ASSICURARE IL MASSIMO ADATTAMENTO TRA UOMO ED AMBIENTE DI LAVORO OBIETTIVI : CONTRIBUIRE AL BENESSERE DEL LAVORATORE AUMENTANDONE IL SUO RENDIMENTO PRODUTTIVO INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA ANTROPOMETRIA POSTURE INADEGUATEZZE POSTURALI - POSTURE FISSE MOVIMENTI RIPETITIVI POSTURA ASSISA CON SEDILI INADEGUATI POSIZIONE ERRATA SUPERFICIE LAVORO POSIZIONE ERRATA DISPOSITIVI COMANDO POSIZIONE ERRATA PESI DA MOVIMENTARE POSTURE FISSE E POSTURE VARIABILI LA POSTURA ASSISA : SISTEMA TAVOLO/SEDIA LAVORO VDT : POSTURA ED IMPEGNO VISIVO NON CAUSARE DISAGIO A BREVE TERMINE TOLLERABILITA’ DI UNA POSTURA NON PRODURRE DANNI A LUNGO TERMINE PROGETTAZIONE ERGONOMICA ARREDI E POSTI DI LAVORO DATI ANTROPOMETRICI DISTRIBUZIONE VALORI NELLA POPOLAZIONE TRA IL 5°- E 95°- PERCENTILE → ≈ 90% DEI LAVORATORI STATURA – ALTEZZA OCCHI – ALTEZZA SPALLE – LUNGHEZZA AVAMBRACCIO – ALTEZZA GINOCCHIA ↓ ALTEZZA, LARGHEZZA, PROFONDITA’ DEGLI ARREDI E DELLE ATTREZZATURE DEL LAVORO ES. SEDIA 38 cm (ALTEZZA POPLITE IN POSIZIONE SEDUTA DEL 5°PERCENTILE FEMMINILE) ALTEZZA SEDILE TRA 48.6 cm ( ALTEZZA POPLITE IN POSIZIONE SEDUTA DEL 95°PERCENTILE MASCHILE) RISULTATO CONFORTEVOLE PER IL 90% DEI LAVORATORI DI ENTRAMBI I SESSI AREA DI AZIONE PREFEDENZIALE → AREA COMPRESA NEL MOVIMENTO DELL’ AVAMBRACCIO A SCHIENA IMMOBILE AREA DI AZIONE SODDISFACENTE → AREA COMPRESA NEL MOVIMENTO DEL BRACCIO A SCHIENA IMMOBILE EVITARE LA TORSIONE DEL TRONCO LAVORAZIONI CHE RICHIEDONO SFORZO FISICO ↓ EVITARE DI USCIRE DALLE AREE DI AZIONE PREFERENZIALE / SODDISFACENTE CONTROLLI più IMPORTANTI ↓ LEVE, INTERRUZIONI, TASTI, PULSANTI, ECC…. → AREA DI AZIONE PREFERENZIALE INDICATORI ↓ SCHERMI, SPIE, VISORI, ECC…. → DI FRONTE ALL’ OPERATORE LEGGERMENTE SOTTO LIVELLO OCCHI → ANGOLO < 30° CONTROLLI ED INDICATORI → VICINI SE SI RIFERISCONO ↓ ALLA STESSA FUNZIONE COLLEGATI IN MODO LOGICO ↓ - CARICO MENTALE - STRESS - FREQUENZA DI ERRORI POLSO : PROLUNGATE FLESSIONI ED ESTENSIONI ↓ SOFFERENZA STRUTTURE MUSCOLARI VASCOLARI E NERVOSE - DEVIAZIONI RADIALI / ULNARI ( ADDETTI CUCINE, MACELLAZIONE ) TENOSINOVITE STILOIDIDE RADIALE - SFORZI CON POLSO FLESSO/ESTESO ( OPERAZIONI DI TENOSINOVITE PULIZIA ) FLESSORI DITA - DEVIAZIONE RADIALE CON ROTAZIONE INTERNA BORSITE OLECRANO ( OPERAZIONI DI PULIZIA ) DEVIAZIONE ULNARE CON ROTAZIONE ESTERNA ( ADDETTI TASTIERE ) SINDROME TUNNEL CARPALE SESSO FEMMINILE SINTOMATOLOGIA > FREQUENTE PRIMO PERIODO LAVORATIVO POSTURE STATICHE CONCENTRAZIONE ALTERNANZA RITMICA DI DINAMICA CONTRAZIONI E RILASSAMENTO CONTRAZIONE PROLUNGATA CONTRAZIONE STATICA MUSCOLARE SE > DEL 60% + FATICOSA FORZA MASSIMALE BLOCCCO FLUSSO SANGUIGNO ACCUMOLO PRODOTTI RIFIUTO ( ACIDO LATTICO ) FATICA MUSCOLARE DOLORI REVERSIBILI ( AFFATICAMENTO MUSCOLARE ) SFORZO STATICO RIPETUTO NEL TEMPO DOLORI PERSISTENTI ( PROCESSI INFIAMMATORI E DEGENERATIVI MUSCOLARI – TENDINEI ARTICOLARI ) RUMORE VIBRAZIONI EMESSE DA UNA SORGENTE PROPAGAZIONE MEDIANTE ONDE SFERICHE INFRASUONI → 20 Hz – UDIBILE – 16000 Hz → ULTRASUONI HERZ = NUMERO VIBRAZIONI AL SECONDO ( ALTEZZA SUONO ) DECIBEL = INTENSITA’ D.P.I. RUMORE DOTAZIONE PERSONALE SOGLIA UDIBILITA’ 0 – 5 olBA SOGLIA DOLORE ≈ 130 olBA RUMORE ASPETTI SANITARI DEFICIT UDITO PROGRESSIVO E PERMANENTE CARATTERISTICHE DEL RUMORE VULNERABILITA’ PERSONALE DISTRUZIONE CELLULE CILIATE ORECCHIO INTERNO DANNO IRREVERSIBILE ●STIMOLAZIONE SONORA DELL’ UDITO ●SPOSTAMENTO TEMPORANEO SOGLIA ACUSTICA ( DEFICIT ACUSTICO TEMPORANEO) ULTERIORE STRESS UDITIVO AUMENTO NUMERO CELLULE CILIATE MORTE IPOACUSIA ANDAMENTO INSIDIOSO DELL’ IPOCUSIA IPOCAUSIA INIZIO SUONI ALTI → CAMPANELLO – TELEFONO POI → CAMPO DELLA VOCE PARLATA DISTURBI EXTRAUDITIVI - FREQUENZA CARDIACA - PRESSIONE DISTURBI APPARATO DIGERENTE “ “ NERVOSO “ “ NEUROVEGE- TATIVO- VERTIGINI – EMICRANIA AMBIENTE LAVORATIVO RUMOROSO - RIDUZIONE CAPACITA’ LAVORATIVE - AUMENTO NUMERO INFORTUNI ABBATTIMENTO PROPAGAZIONE RUMORE - FONO ISOLAMENTO - ABBATTIMENTO VIBRAZIONI TRASMESSE ALLE STRUTTURE - RIVESTIMENTO LOCALI CON PANNELLI FONO ASSORBENTI - NOTEVOLE ATTENUAZIONE > ALTE FREQUENZE ●FONO ISOLAMENTO - PROBLEMI: ° RAFFREDDAMENTO ° CONTROLLO VISIVO ° MANUTENZIONE ●VIBRAZIONI : SUPPORTI ANTIVIBRANTI ●PANNELLATURE FONO ASSORBENTI → ATTENUAZIONE RUMORI RIFLESSI NO RUMORI DIRETTI INTERVENTI A BASSO COSTO - MANUTENZIONE MACCHINE ED IMPIANTI - LUBRIFICAZIONI - SOSTITUZIONE PARTI USURATE - SERRAGGIO VITI – BULLONI - PERDITE ARIA COMPRESSA - PRESSIONI SUPERIORI DI ARIA COMPRESSA A QUELLE NECESSARIE - SOSTITUZIONE RECIPIENTI METALLICI DECRETO LEGISLATIVO 195/06 - ART 49 bis e seguenti d.lgs 626/94 D.LGS 81 /08 CAPO II art 187-198 VALORI INFERIORI DI AZIONE : → LEX 8 h =80 dB(A) Se > il datore di lavoro fornisce DPI - informazione e formazione sorveglianza sanitaria a richiesta VALORI SUPERIORI DI AZIONE : → LEX 8 h =85 dB(A) Se > : il datore di lavoro richiede l’utilizzo di DPI -segnalazione e delimitazione area informazione e formazione sorveglianza sanitaria VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE → LEX 8 h =87 dB(A) Se > il datore di lavoro adotta interventi immediati per ridurre l’esposizione nei limiti consentiti OBBLIGO DI RIDURRE AL MINIMO IL RUMORE RUMORE D.P.I. ●INSERTI - OVATTE SPECIALI ( LANA PIUMA ) - FILTRI ACUSTICI PLASTICI LIVELLO PROTEZIONE < 95 Dba ●CUFFIE ANTI RUMORE OBBLIGHI DI LEGGE > 80 Lex : DATORE LAVORO E’ OBBLIGATO A FORNIRE D.P.I. > 85 Lex : DATORE DI LAVORO ESIGE L’UTILIZZO DEI D.P.I. D.P.I ADEGUATI RISCHIO AL DI SOTTO DEL LIVELLO INFERIORE D ’ AZIONE D.P.I. RUMORE VANTAGGI CUFFIE BUONA PROTEZIONE SVANTAGGI NON CONFORTEVOLI CALDO- SUDORE < COMPATIBILITA’ CON ALTRI INSERTI CONFORTEVOLI < PROTEZIONE IRRITAZIONE CONDOTTO UDITIVO SCELTA DEI D.P.I. - CARATTERISTICHE DI ATTENZIONE FREQUENZA – INTENSITA’ PER TUTTO IL GIORNO: INSERTI - TIPO DI ESPOSIZIONE DISCONTINUO: CUFFIE - TOLLERABILITA’ SOGGETTIVA - GRADIMENTO DEGLI UTILIZZATORI COME INSERIRE CORRETTAMENTE GLI INSERTI AURICOLARI GLI INSERTI SONO GIA’ PRONTI PER L’ USO. NON SI DEVONO MANEGGIARLI NE’ SCHIACCIARLI – NON SEMPRE LE DITA SONO PULITE PRENDERE L’ INSERTO DAL LATO ESTERNO USANDO LA DESTRA PER L’ ORECCHIO DESTRO E VICEVERSA TIRARE LEGGERMENTE LA CIMA DELL’ ORECCHIO CON L’ ALTRA MANO PER RADDRIZZARE IL CONDOTTO UDITIVO SPINGERE IN POSIZIONE L’ INSERTO CON UN LEGGERO MOVIMENTO AVVITANTE INSERITO COSI’ NEL MODO GIUSTO, L’ INSERTO ASSICURA UNA PROTEZIONE CONFORTEVOLE PER L’ INTERA GIORNATA. PORTARLO PER TUTTO IL TEMPO IN CUI SI E’ ESPOSTI AL RUMORE COME SI INDOSSANO CORRETTAMENTE LE CUFFIE 1 - ASSICURARSI CHE NON CI SIANO OSTACOLI (CAPELLI ETC… ) TRA I CUSCINETTI AURICOLARI E I PADIGLIONI DELLE ORECCHIE 2 - FARE SCORRERE LE COPPE AURICOLARI FINO AL PUNTO PIU’ BASSO DELL’ ARCHETTO 3 - METTERE L’ ARCHETTO IN POSIZIONE SULLA TESTA 4 - REGOLARE L’ ALTEZZA DELLE COPPE IN MODO DA OTTENERE UN MOVIMENTO PRECISO E CONFORTEVOLE SULLE ORECCHIE 5 - ECCO LA POSIZIONE CORRETTA CHE ASSICURERA’ LA MIGLIORE PROTEZIONE 6 - SE SI HA LA NECESSITA’ DI PORTARE L’ ARCHETTO DIETRO LA NUCA ( ES. : PER INDOSSARE L’ ELMETTO) UTILIZZARE LA FASCETTA IN DOTAZIONE PER GARANTIRE LA STABILITA’ 7 - AVERE CURA DELLA CUFFIA, SOSTITUENDO PERIODICAMENTE I CUSCINETTIAURICOLARI CHE SONO SPORCHI O USURATI. RICORDARSI CHE MODIFICARE O MANOMETTERE IN ALCUN MODO IL PROTETTORE ACUSTICO PUO’ METTERE A RISCHIO L’ UDITO VIBRAZIONI D.lgs 187 /05 - D.lgs. 81/08 VIBRAZIONI SISTEMA MANO BRACCIO Valore limite esposizione giornaliero : 5m/s2 Valore d’azione giornaliero : 2,5 m/s2 VIBRAZIONI CORPO INTERO Valore limite esposizione giornaliero : 1,00 m/s2 Valore d’azione giornaliero : 0,5 m/s2 VIBRAZIONI SORVEGLIANZA SANITARIA X esposizioni superiori ai valori d’azione VISITE MEDICHE ANNUALI RISCHIO CHIMICO TITOLO IX ART 222 -233 INSIGNIFICANTE MODERATO DEL D.LGS 81 /08 RISCHIO CHIMICO Sorveglianza sanitaria annuale Visita preventiva – periodica – finale Cessazione lavoro: invio cartelle sanitarie all’ISPESL AMIANTO art. 246 – 265 d.lgs, 81/ 08 CLASSIFICAZIONE CEE CARC. 1-° CLASSE R 45 S I L I C A T I SERPENTINO → CRISOLITO ( AMIANTO BIANCO 97%) ANFIBOLI CROCIDOLITE ( AMIANTO BLU ) AMOSITE ( AMIANTO BRUNO ) ANTOFILLITE TREMOLITE ACTINOLITE FIBRE FLESSIBILI ELEVATISSIMO RAPPORTO LUNGHEZZA DIAMETRO NOTEVOLE RESISTENZA AL FUOCO LAVORAZIONI INDUSTRIA CEMENTO / AMIANTO → CRISOTILO COPERTURE ONDULATE CANNE FUMARIE CONDOTTI IDRICI E FOGNARI MANUFATTI EDILI MATERIALI ATTRITO → CRISOTILO INDUSTRIA TESSILE → CRISOTILO INDUSTRIA CHIMICA → CRISOTILO COIBENTAZIONI TERMICHE → CRISOLITO – CROCIDOLITE ED ACUSTICHE D.P.R. 257 DEL 27- 3- 92 VIETATA - ESTRAZIONE - IMPORTAZIONE - COMMERCIALIZZAZIONE - PRODUZIONE DI PRODOTTI CONTENENTI AMIANTO PATOLOGIE DA AMIANTO - ASBESTOSI → FIBROSI POLMONARE INTERSTIZIALE DIFFUSA - LESIONI PLERICHE → ●VERSAMENTO PLEURICO ●PLACCHE PLEURICHE ●MESOTELIOMA PLEURICO ( > CROCIDOLITE ) - CARCINOMA BRONCHIALE ANFIBOLI > EFFETTO CANCEROGENO DECRETO LEGISLATIVO 81 /08 - SORVEGLIANZA SANITARIA VALUTAZIONE LIMITE DI ESPOSIZIONE INDIVIDUALE AMIANTO ARIA = 0.1 FIBRE / C.C. - NOTIFICA USL - INFORMAZIONE LAVORATORI FORMAZIONE RISCHI IGIENE LAVORO MISURE PREVENTIVE - DELIMITAZIONE LUOGHI A RISCHIO-DIVIETO FUMARE - D.P.I. - PERIODICHE MISURAZIONI AMBIENTALI CONTROLLO SANITARIO CONFERMA PROCEDURE DPR 1124 DEL 30- 6- 65 VISITA MEDICA E RX TORACE REGISTRO ESPOSTI • VISITA PREVENTIVA •VISITA PERIODICA( TRIENNALE) •VISITA FINALE INTERVENTO BONIFICA AMIANTO INCAPSULAMENTO CONFINAMENTO RIMOZIONE → PIANO DI SICUREZZA ●MODALITA’ ●D.P.I. ●MISURE PREVENTIVE D.P.I. - RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE - MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA - MISURE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D.L.G.S. 475/92 D.P.I. 1° CATEGORIA PROTEZIONE DANNI DI LIEVE ENTITA’ ↓ -INDUMENTI PER INTEMPERIE -OCCHIALI SOLE -GUANTI PER - ABBRASIONE CUTE 2° CATEGORIA TUTTI GLI ALTRI 3° CATEGORIA PROTEZIOINE RISCHI O LESIONI GRAVI ↓ -APPARECCHI RESPIRATORI -PER CADUTE ALTE -CASCHI -RISCHI ELETTRICI -RISCHI CHIMICI -R.I. AGENTE CANCEROGENO SOSTANZA IN GRADO DI PRODURRE IL CANCRO EPIDEMIOLOGICI STUDI DI CANCEROGENICITA’ SPERIMENTALI TEST DI MUTAGENESI TEST DI CANCEROGENESI CANCEROGENI GENOTOSSICI - CANCEROGENI COMPLETI PROCANCEROGENI INIZIATORI PROMOTORE EPIGENETICI ALCUNE PROVE SONO STATE OTTENUTE DA OPPORTUNI STUDI SU ANIMALI. NON BASTANO PERO’ PER CLASSIFICARE LA SOSTANZA NELLA CATEGORIA 2. AGENTI CANCEROGENI D.LGS 81/08 DEFINIZIONE : R 45 “ PUO’ PROVOCARE CANCRO” R 49 “ PUO’ PROVOCARE CANCRO PER INALAZIONE” SOSTANZE ALL. VIII OBBLIGHI DATORE LAVORO - EVITARE USO A.C. - UTILIZZO IN SISTEMA CHIUSO - LIVELLO ESPOSIZIONE → PIU’ BASSO POSSIBILE VALUTAZIONE RISCHIO: - CARATTERISTICHE INTEGRAZIONE DOCUMENTO - DURATA ART. 4 - FREQUENZA - QUANTITATIVO - CONCENTRAZIONE - VIE ASSORBIMENTO - NUMERO LAVORATORI - MISURE PREVENTIVE - D.P.I. VALUTAZIONE RISCHI ALMENO OGNI 3 ANNI INFORMAZIONI DA RIPORTARE NELLA SCHEDA DI SICUREZZA 1 - IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA’ PRODUTTRICE 2 - COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 3 - IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 4 - MISURE DI PRIMO SOCCORSO 5 - MISURE ANTINCENDIO 6 - MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA ACCIDENTALE 7 - MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO 8 - CONTROLLO PER L’ ESPOSIZIONE / PROTEZIONE INDIVIDUALE 9 - PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE 10 - STABILITA’ E REATTIVITA’ 11 - INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE 12 - INFORMAZIONI ECOLOGICHE 13 - CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO 14 - INFORMAZIONI SUL TRASPORTO 15 - INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE 16 - ALTRE INFORMAZIONI MISURE TECNICHE – ORGANIZZATIVE - QUANTITA’ A.C. IMPIEGATI E DEPOSITATI NON SUPERIORI ALLE NECESSITA’ LAVORATIVE - MINOR NUMERO LAVORATORI ESPOSTI: ISOLAMENTO AREE A RISCHIO SEGNALETICA DI PERICOLO DIVIETO DI FUMARE - EVITARE EMISSIONE A.C. NELL’ AMBIENTE DI LAVORO ASPIRAZIONE LOCALIZZATA ADEGUATA VENTILAZIONE GENERALE - MONITORAGGIO A.C. - SISTEMATICA ADEGUATA PULIZIA LOCALI – ATTREZZATURE - ELABORAZIONE PROCEDURE EMERGENZA - CONSERVAZIONE – MANIPOLAZIONE – TRASPORTO A.C. : ELABORAZIONE PROCEDURE DI SICUREZZA - SICUREZZA SMALTIMENTO RIFIUTI MISURE IGIENICHE - SERVIZI IGIENICI APPROPRIATI ED ADEGUATI - IDONEI INDUMENTI PROTETTIVI - SEPARAZIONE ABITI DA LAVORO DAGLI ABITI CIVILI - ADEGUATA MANUTENZIONE D.P.I. - VIETATO FUMARE – MANGIARE – BERE NELLE AREE A RISCHIO INFORMAZIONE E FORMAZIONE - A.C. PRESENTI - DISLOCAZIONE - RISCHI PER LA SALUTE - PRECAUZIONI DA ADOTTARE - MISURE IGIENICHE - UTILITA’ DEI D.P.I. - PROCEDURE IN CASO DI EMERGENZA ULTERIORE INTERVENTO FORMATIVO – INFORMATIVO: ALMENO OGNI 5 ANNI - MODIFICA RISCHI LAVORATIVI AGENTI CANCEROGENI SORVEGLIANZA SANITARIA LAVORATORI A RISCHIO → SORVEGLIANZA SANITARIA ACCERTAMENTO SANITARIO ANOMALO ↓ MEDICO COMPETENTE ↓ DATORE DI LAVORO ↓ - NUOVA VALUTAZIONE RISCHI LAVORATIVI - MONITORAGGIO AMBIENTALE ACCERTAMENTI SANITARI ANCHE DOPO TERMINE ATTIVITA’ LAVORATIVA REGISTRO ESPOSIZIONE AGENTI CANCEROGENI E CARTELLE SANITARIE LAVORATORI ESPOSTI → REGISTRO A.C. REGISTRO A.C.→ AGGIORNATO DAL MEDICO COMPETENTE ↓ ACCESSIBILE AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE AL RAPPRESENTANTE SICUREZZA LAVORATORI ISPESL COPIA REGISTRO COMUNICAZIONE ORGANO VIGILANZA VARIAZIONE OGNI 3 ANNI I.S.S. A RICHIESTA ORGANO VIGILANZA: COMUNICAZIONE CESSAZIONE RAPPORTO LAVORO: ISPESL : COMUNICAZIONE COPIA CARTELLE SANITARIE ORGANO VIGILANZA: COPIA CESSAZIONE ATTIVITA’: REGISTRO A.C. ISPESL: REGISTRO A.C. CARTELLE SANITARIE MEDICO COMPETENTE COMUNICAZIONE RAPPRESENTANTE SICUREZZA DATI COLLETTIVI ANONIMI REGISTRO ESPOSIZIONE AGENTI CANCEROGENI E CARTELLE SANITARIE DATORE LAVORO → CONSERVA FINO A RISOLUZIONE RAPPORTO DI LAVORO ISPESL → FINO A QUARANT’ ANNI DALLA CESSAZIONE DI ATTIVITA’ A RISCHIO DI A.C. MEDICO CHE REFERTA CASO DI NEOPLASMA DA A.C. ↓ COMUNICAZIONE ALL’ ISPESL ↓ ARCHIVIO NOMINATIVO CORSI DI NEOPLASIA AGENTI BIOLOGICI DEFINIZIONE : QUALSIASI MICRORGANISMO CHE POTREBBE PROVOCARE ALLERGIE, INFEZIONI, INTOSSICAZIONI CLASSIFICAZIONE : GRUPPO 1 : A.B. CHE PRESENTA POCHE PROBABILITA’ DI PROVOCARE MALATTIE GRUPPO 2 : A.B. CHE PUO’ PROVOCARE MALATTIE E RISCHIO PER I LAVORATORI SCARSA PROPAGAZIONE EFFICACI MISURE TERAPEUTICHE GRUPPO 3 : A.B. CHE PUO’ CAUSARE GRAVI MALATTIE E RISCHIO PER I LAVORATORI PUO’ PROPAGARSI NELLE COMUNITA’ EFFICACI MISURE TERAPEUTICHE GRUPPO 4 : A.B. CHE PUO’ CAUSARE GRAVI MALATTIE E RISCHIO PER I LAVORATORI ELEVATA PROPAGAZIONE NON DISPONIBILI MISURE TERAPEUTICHE ELENCO DI ATTIVITA’ LAVORATIVE CHE POSSONO COMPORTARE PRESENZA DI AGENTI BIOLOGICI 1 - ATTIVITA’ INDUSTRIALE ALIMENTARI 2 - ATTIVITA’ IN AGRICOLTURA 3 - ATTIVITA’ CON CONTATTO CON ANIMALI E/O PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE 4 - ATTIVITA’ NEI SERVIZI SANITARI 5 - ATTIVITA’ NEI LABORATORI CLINICI DIAGNOSTICI 6 - ATTIVITA’ IN IMPIANTO DI SMALTIMENTO RIFIUTI E DI RACCOLTA RIFIUTI SPECIALI POTENZIALMENTE INFETTI 7- ATTIVITA’ IN IMPIANTI PER LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO SEGNALE DI RISCHIO BIOLOGICO PERICOLO BIOLOGICO - INFETTIVITA’ CAPACITA’ DEL MICROBO DI PENETRARE NELL’ ORGANISMO - PATOGENICITA’ CAPACITA’ DI DETERMINARE UNA MALATTIA - TRASMISSIBILITA’ ORGANISMO INFETTO → ORGANISMO SUSCETTIBILE - NEUTRALIZZABILITA’ PROFILASSI TERAPIA D.I. 50 DOSE INFETTANTE 50% M.D.I. DOSE MINIMA INFETTANTE CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI - BATTERI : 145 SPECIE, DI CUI : 118……………… GRUPPO 2 27………………GRUPPO 3 - VIRUS : 113 SPECIE, DI CUI : 60………………..GRUPPO 2 45……………….. GRUPPO 3 8………………...GRUPPO 4 - PARASSITI : 68 SPECIE, DI CUI : 58………………GRUPPO 2 10………………. GRUPPO 3 - FUNGHI : 22 SPECIE , DI CUI : 17………………..GRUPPO 2 5………………...GRUPPO 3 VALUTAZIONE RISCHIO BIOLOGICO INTEGRAZIONE DOCUMENTO DI CUI ALL’ ART. 28 ● CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI ● MALATTIE CHE POSSONO CAUSARE ● POTENZIALI EFFETTI ALLERGICI E TOSSICI ● FASI LAVORATIVE CON R.B. ● NUMERO LAVORATORI ESPOSTI ● METODOLOGIE LAVORATIVE ● MISURE PREVENTIVE ADOTTATE ● PROGRAMMA DI EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTI MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE ● EVITARE SE POSSIBILE L’ UTILIZZO DI A.B. NOCIVI ● LIMITARE AL MINIMO I LAVORATORI ESPOSTI ● ADEGUATA PROGETTAZIONE DEI PROCESSI LAVORATIVI ● MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA ● D.P.I. ● MISURE ATTE A RIDURRE LA PROPAGAZIONE DI A.B. AL DI FUORI DELL’ AMBIENTE DI LAVORO ● SEGNALETICA DI PERICOLO ● ELABORAZIONE DI PROCEDURE SICURE ● IDONEO SMALTIMENTO RIFIUTI MISURE IGIENICHE - SERVIZI SANITARI ADEGUATI PROVVISTI DI DOCCE INDUMENTI PROTETTIVI IDONEI DA RIPORRE SEPARATI DAGLI ABITI CIVILI IDONEA MANUTENZIONE DEI D.P.I. BONIFICA INDUMENTI CONTAMINATI INFORMAZIONE E FORMAZIONE - RISCHI PER LA SALUTE A SEGUITO USO DI A.B. PRECAUZIONI DA ADOTTARE MISURE IGIENICHE DA OSSERVARE UTILITA’ DEI D.P.I. PROCEDURE DA SEGUIRE NELLA MANIPOLAZIONE DI A.B. ULTERIORE FORMAZIONE – INFORMAZIONE MODIFICA LAVORAZIONI ALMENO OGNI 5 ANNI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO V ART. ART. 168-171 ALLEGATO XXXIII CAMPO DI APPLICAZIONE ATTIVITA’ CHE COMPORTINO OPERAZIONI DI : - SOLLEVARE - DEPORRE - SPINGERE - TIRARE - PORTARE - SPOSTARE UN INCARICO CHE, PER LE SUE CARATTERISTICHE ERGONOMICHE O IN CONSEGUENZA DI CONDIZIONI SFAVOREVOLI, COSTITUISCA , TRA L’ ALTRO, RISCHIO DI LESIONI DORSO LOMBARI ESEMPI DI ATTIVITA’ LAVORATIVE PER LE QUALI SI RICHIEDE L’ APPLICAZIONE DEL TITOLO VI SOLLEVARE PESI IN EDILIZIA SOLLEVAMENTO PAZIENTI IN STRUTTURE SANITARIE PERSONALE ASSISTENZA , ASILI NIDO, SCUOLE MATERNE AGRICOLTORI MAGAZZINAGGIO DISTRIBUZIONE MERCI SERVIZI MORTUARI TRASPORTI , TRASLOCHI ETC… PRECEDENTE NORMATIVA CARICHI MASSIMI SOLLEVABILI LEGGE 977 DEL 1967 FANCIULLI MASCHI < 15 ANNI “ DONNE = 10 Kg MAX = 5 Kg MAX ADOLESCENTI MASCHI TRA 15 – 18 ANNI “ DONNE = 20 Kg MAX = 15 Kg MAX - TUTELA LAVORATRICI MADRI DONNE IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO NON DEVONO ESSERE ADIBITE AL TRASPORTO E SOLLEVAMENTO PESI ART. 168 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO - MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI - MISURE ORGANIZZATIVE E MEZZI ADEGUATI - SORVEGLIANZA SANITARIA ART. 169 - INFORMAZIONE E FORMAZIONE PESO BARICENTRO MOVIMENTAZIONE CORRETTA RISCHI SPALLE MORBIDE SCHIENA DRITTA GINOCCHIA PIEGATE PIEDI LEGGERMENTE APERTI SOLLEVAMENTO PESI CENTRO DI GRAVITA’ DEL PORTATORE PIU’ VICINO POSSIBILE AL CENTRO DI GRAVITA’ DEL CARICO LEVA DI I° GRADO PESO SOLLEVATO = INDICE DI SOLLEVAMENTO PESO LIMITE RACCOMANDATO INDICATORE SINTETICO DI RISCHIO TANTO MAGGIORE E’ IL VALORE DELL’ INDICE, TANTO MAGGIORE E’ IL RISCHIO < 0.75 SITUAZIONE LAVORATIVA ACCETTABILE, NON RICHIESTI INTERVENTI > 0.75 < 1.25 SITUAZIONE LAVORATIVA AI LIMITI – OVE POSSIBILE APPORTARE MIGLIORAMENTI ●FORMAZIONE – INFORMAZIONE ●SORVEGLIANZA SANITARIA > 1.25 < 3 >3 SITUAZIONE A RISCHIO URGE INTERVENTO LAVORATIVO ●FORMAZIONE – INFORMAZIONE ●SORVEGLIANZA SANITARIA INTERVENTO IMMEDIATO – SITUAZIONE AD ALTO RISCHIO ●FORMAZIONE – INFORMAZIONE ●SORVEGLIANZA SANITARIA RAVVICINATA