Dr.ssa Paola Villa − restauro dipinti
Il restauro degli apparati decorativi dell’ala Trifone detta “quattrocentesca”
di villa Frisiani di Corbetta.
Nel 1977 siamo stati incaricati di redigere un progetto preliminare d’intervento nei locali “decorati”
e nella realizzazione d’indagini stratigrafiche in altri ambienti dell’ala quattrocentesca di villa
Frisiani.
Il rilievo architettonico depositato in Soprintendenza e presso il Comune di Corbetta evidenziava
come “ affrescati”tre ambienti al piano terra, la scalinata e tre ambienti al piano superiore tra cui
le due splendide stanze affrescate nel 1656 da Giovan Stefano Danedi detto il Montalto1.
In realtà, a seguito della campagna d’indagini stratigrafiche eseguita nella villa ben undici sono
risultati gli ambienti affrescati e decorati sia sulle pareti sia sul soffitto a cassettoni. Il restauro ha
successivamente portato all’eliminazione dello scialbo e delle ridipinture che nascondevano molti
dipinti.
Prima di procedere all’intervento vero e proprio, sono state realizzate numerose campionature nel
corso del 1998 che hanno permesso d’individuare le metodologie più opportune per frenare alcuni
fattori di degrado molto diffusi e molto dannosi per le superfici decorate quali per esempio la
polverizzazione e la caduta della finitura a tempera magra dei meravigliosi soffitti a cassettoni, o il
distacco, la disgregazione e la caduta di porzioni d’intonaco affrescato.
Nello stesso tempo sono state individuate le zone ridipinte nel corso dei restauri della seconda
metà dell’800 condotti da Luigi Morgari e R. Molinari che hanno lasciato la loro firma su alcuni
dipinti (stanza degli Dei, stanza degli Stemmi, stanza De arte venandi).
Al di sotto del telaio della porta al primo piano della stanza delle Muse e della Musica è stata
rinvenuta una scritta in corsivo molto interessante che testimonia un intervento nella primavera del
1888: “fino all’anno 1888 queste pitture furono coperte da anteriori imbiancature Nella primavera
di questo anno furono levate dai seguenti 1 N. D. Carlo Frisiani / 2 Sac. Cozzi Giulio /3 Cucchiani
Gaetano 4 Terzoli Luigi muratori / 5 Antonio Bonderana fattorino /6 Luigi servo di casa.
Questo intervento venne con tutta probabilità effettuato con strumenti poco adatti, raspe e
raschietti e non in modo sistematico su dipinti realizzati con la tecnica del fresco su scialbo, assai
delicata. Le lacune e le zone non rifinite vennero ampiamente ridipinte di conseguenza.
L’evidenziazione dei rifacimenti e rappezzi ha proceduto di pari passo all’individuazione delle
sovrapposizioni d’intonaco d’epoche successive (dipinti a palinsesto). La stanze dei Paesaggi, de
Arte venandi, degli Stemmi e delle Allegorie conservano tracce di dipinti più antichi del ‘300/400 al
di sotto degli attuali. Nel corso del restauro si è provveduto a lasciare in vista tali testimonianze assai
interessanti per una corretta datazione dell’edificio.
La complessa campagna di restauri che ha interessato tutte le superfici degli ambienti individuati è
stata condotta tra il 1998 e l’inizio del 20032.. A ciascuna stanza è stato dato un nome ricercando il
denominatore comune dei soggetti raffigurati, una volta tornati alla luce. Gli unici ambienti che
già possedevano una denominazione erano la stanza della Fortuna e la stanza della Mitologia con
i dipinti del Montalto.
S. Tirloni, I Danedi detti Montalto in Pittori Bergamaschi. Il Seicento, III pp. 374-515, Bergamo, 1985
Desidero ringraziare e ricordare tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario intervento di recupero, lungo
e complesso:
la famiglia Trifone ed in particolare il sig. Franco Trifone per la sua passione, lungimiranza e sensibilità, , l’arch Rosa
Cipollone della Soprintendenza, l’impresa edile ed in particolare il sig. Leonardo Malomo per la grande disponibilità, il
geom. Rossignoli per l’intervento di altissima professionalità di consolidamento delle strutture lignee, le collaboratrici
restauratrici del mio studio che hanno dato il loro contributo a vario titolo e misura alla buona riuscita dell’intervento:
Nicoletta Panigada, Mirella Bonsangue, Antonia Bolognesi, Barbara Cernuschi, Alessandra Vannini, Sofia Conte,
Christian Tortato, Sonia Rendo, Sara Mariani, Gabriella D’Aquino gli architetti Luca Strada, Filippo ed Edoardo
Dubini,
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Tutte le operazioni di restauro sulle superfici, sono state precedute dal risanamento delle strutture
murarie, dal consolidamento dei soffitti cassettonati e dalla ricostruzione dei travetti o pannelli
andati perduti.
Le stanze a piano terra presentavano un degrado molto avanzato sia per effetto dell’umidità di
risalita che dello stato d’abbandono in cui versavano gli ambienti. L’impresa ha provveduto alla
realizzazione di un vespaio di areazione e al drenaggio esterno. Lo sbarramento orizzontale con
iniezione di prodotti chimici atti ad arrestare la risalita dell’acqua è stata realizzata solo su pareti
non affrescate per inconvenienti noti.3
Interventi eseguiti
Primo piano
locale n.1 in pianta -Stanza dei paesaggi
Descrizione dell’opera:Il piccolo ambiente presenta nella fascia alta due paesaggi per parte entro
cornici ovali, separati da mascheroni e cavalli. Le pareti sono riquadrate da cornici dipinte.
Nelle fasce verticali delle quadrature sono inserite delicate grottesche con figurine e volute
vegetali.
Di fianco all’attuale apertura verso la scala è stata individuata un’apertura più antica con tracce
di affreschi medioevali e al di sotto motivi di graffiti a losanghe bianco su bianco.
I paesaggi raffigurano:
1. figura di cacciatore con cane, sullo sfondo una chiesa
2. figura di pescatore sulla riva di un lago
3. figura di pastore che sprona un asino carico, sullo sfondo montano
4. paesaggio fluviale con ponte
5. paesaggio silvestre con figura di pescatore
6. figura a cavallo
7. figura a cavallo e ponte sullo sfondo
8. figura femminile mitologica che ricorda nello stile le sirene della fascia alta dello scalone.
Stato di conservazione della stanza: le pareti e il soffitto della stanza si presentavano assai
impoverite per quanto concerne la pellicola pittorica. Numerose le stuccature e le ridipinture. In
molte zone era evidente che la pellicola pittorica fosse nascosta da uno strato di scialbo, visibili
distacchi e movimenti nella muratura in corrispondenza delle aperture.
La pellicola pittorica del soffitto è stata realizzata con tecnica a tempera magra ed è sollevata per
oltre l’70% con cadute e visione del supporto.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) asportazione dello scialbo
a bisturi che nasconde i dipinti 3) fissaggio e pulitura della pellicola pittorica per eliminare i depositi
salini e i residui di scialbo con impacchi d’acqua distillata e supportante Arbocel previa
interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con carbonato d’ammonio se
necessario 4) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Microlime gel,
malta a basso peso specifico o Primal AC33 diluito a secondo le necessità e delle zone, velatura
preventiva dei distacchi maggiori 5) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia
(arriccio) calce e carica fine – polvere di marmo (stesura finale) 6) integrazione pittorica delle
lacune a tono o con tonalità acquerellate secondo necessità.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune
Osservazioni e ritrovamenti in corso d’opera:
AA. VV. , Sulle pitture murali riflessioni, conoscenze, interventi, Atti del convegno di studi di Bressanone 12-15 luglio
2005, Venezia. 2005
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Sulla parete A sono stati trovati altri due strati di affreschi al di sotto di quello visibile.
La parete B è stata realizzata con una struttura ad incannucciato con grossi chiodi forgiati a
mano per sostenere l’intonaco successivo.
Primo piano
locale n.2 in pianta-Stanza degli Dei
Descrizione dell’opera: I dipinti sono stati probabilmente realizzati al’inizio del ‘600 da autore
ignoto. La fascia alta delle pareti mostra le figure di dieci Dei dell’antichità seduti sulle nuvole
dell’Olimpo ( Apollo, Crono, Diana, Marte, Mercurio, Cerere, Giunone, Venere, Giove, Nettuno). I
dipinti vennero restaurati da Luigi Morgari di Torino nel 1894 come testimonia l’iscrizione “Restauri
1894 Morgari” in corrispondenza della figura di Giove.
Una foto d’epoca mostra l’ambiente con gli arredi che si ritiene abbia utilizzato San Carlo mentre si
trovava in visita pastorale alla pieve di Corbetta. La stessa foto evidenzia che il camino della
stanza era utilizzato come vano per riporre una collezione d’oggetti 4.
Stato di conservazione della stanza:
alcune zone della stanza erano assai annerite, ma al di sotto dell’iscurimento la pellicola pittorica è
risultata recuperabile.
Alcune tabelle del soffitto sono state sostituite, nel complesso la pellicola pittorica è coperta da
vasti rifacimenti
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) fissaggio e pulitura della
pellicola pittorica per eliminare le ridipinture e le zone annerite con impacchi d’acqua distillata e
supportante Arbocel previa interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con
carbonato d’ammonio 3) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante
(Ledan, malta 6009, o Primal AC33 diluito secondo le necessità, velatura preventiva dei distacchi
maggiori 4) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine –
polvere di marmo (stesura finale) 5) pulitura del camino in muratura con angelo dipinto ad affresco
del XIX secolo 6) integrazione pittorica delle lacune a tono o con tonalità acquerellate secondo
necessità.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune
Osservazioni e ritrovamenti in corso d’opera:
- La zona limitrofa alla canna fumaria si presentava fortemente ingiallita
- L’integrazione pittorica è stato eseguita ad abrasione.
- Il soffitto a cassetoni venne completamente ridipinti durante i restauri dell’800. Non avendo
potuto rimuovere la ridipintura, perchè completamente adesa alla sottostante abbiamo
lasciato testimonianza degli strati precedenti
Primo piano
locale n.3 in pianta- Stanza delle Muse o della Musica
Dimensioni: pareti 135 mq ( 10.85 x 6.25 x 4 h ) soffitto 80 mq.
Descrizione dell’opera: i dipinti sono stati realizzati nella prima metà del ‘600 da autore ignoto e
consistono in riquadri nella fascia alta con raffigurazioni di donne e giovani uomini con strumenti
musicali (suonatrici di tromba, viola ad arco,violino, cornamusa, tamburello, arpa, triangolo). La
zona sottostante è divisa in settori da cornici e colonne con busti di donna (cariatidi).
Stato di conservazione: i dipinti e le decorazioni del locale erano in un cattivo stato di
conservazione; visibili alcuni distacchi risarciti in corrispondenza degli angoli, delle finestre e delle
L’immagine è riportata a pag. 69 del volume Città di Corbetta, 1989 pubblicato dall’Amministrazione Comunale di
Corbetta
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porte; zone lacunose con perdita di pellicola pittorica erano visibili in vicinanza delle finestre;
numerose le abrasioni e le lacune di piccola entità al di sotto delle ridipinture.
La pellicola pittorica del soffitto a cassettoni è sollevata oltre il 50% con numerose cadute e visione
del supporto; numerose le gore scure.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) impacchi d’acqua
distillata o di carbonato d’ammonio con supportante Arbocel per eliminare le ridipinture a
tempera 3) eliminazione a bisturi dello scialbo rimasto sulla superficie dell’opera 4) consolidamento
dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan, malta 6009, o Primal AC33 diluito
opportunamente) 5) stuccatura delle lacune che disturbano esteticamente con impasto di calce
e carica fine (polvere di marmo) 6) integrazione delle lacune a tono o con tonalità acquerellate
secondo necessità 7) stesura di fissativo se necessario.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune 5) fissaggio finale con Paraloid al 4%
Osservazioni e ritrovamenti in corso d’opera:
I dipinti sulle pareti sono stati realizzati a giornate ad affresco e mezzo fresco e risultava
parzialmente coperti da tracce di scialbo al di sotto delle numerose ed ampie ridipinture a
tempera
Primo piano
locali n. 4-5 in pianta - Stanza della Mitologia e stanza della Fortuna
Dimensioni: pareti mq 81 soffitto mq 24.
Descrizione dell’opera: i pregevoli affreschi di queste due stanze della villa furono realizzati da
Giovan Stefano Danedi detto il Montalto nel 1656 su incarico di Gottardo Frisiani come si evince
dalla documentazione nell’archivio del Santuario della Madonna dei miracoli di Corbetta, L’anno
successivo il Montalto affrescherà la cappella di S. Antonio in Santuario su incarico dei Deputati
della Veneranda Fabbrica (Gottardo Frisiani priore).
Gli affreschi sono collocati in due stanze limitrofe al primo piano della villa e rappresentano figure
mitologiche sulla trabeazione ( Artemide, Giunone, Teti, Vulcano ) ed Allegorie della Fortuna
( scene del mito d’Artemide, la caduta d’Icaro, la punizione di Cupido ) nella stanza n.5;
insegnamenti morali da derivarsi dallo stesso tema della stanza n.4.
Anche i soffitti a cassettoni sono decorati con motivi trompe l’oeuil.
Stato di conservazione: gli affreschi ed il soffitto erano in un mediocre stato di conservazione; visibili
distacchi nella fascia alta in prossimità delle travi che paiono aver avuto un piccolo cedimento in
passato a causa d’infiltrazioni d’acqua dal tetto.
Sempre a causa delle infiltrazioni dal tetto i soffitti apparivano assai macchiati nelle zone
periferiche e i dipinti presentavano tracce di depositi salini. In alcuni punti la pellicola pittorica
appare sollevata, probabilmente in corrispondenza di ritocchi a secco del pittore.
La pellicola pittorica del soffitto è realizzata con tecnica a tempera magra ed è sollevata per oltre
l’80% con cadute e visione del supporto.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) fissaggio e pulitura della
pellicola pittorica per eliminare i depositi salini con impacchi d’acqua distillata e supportante
Arbocel previa interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con carbonato
d’ammonio 3) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan,
malta 6009, o Primal AC33 diluito secondo le necessità, velatura preventiva dei distacchi maggiori
4) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine – polvere di
marmo (stesura finale) 5) integrazione delle lacune secondo il metodo del rigatino.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
Via Vincenzo Monti, 33 - 20123 Milano – tel. e fax 0248000884 Email: [email protected]
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delle lacune 5) restauro dei motivi decorativi in carta pesta e ripristino di quelli mancanti 6)
fissaggio delle fasce di carta sulla trave centrale.
Osservazioni e ritrovamenti in corso d’opera:
I dipinti sulle pareti vennero eseguiti secondo lo schema delle giornate (vedi allegato), visibili
tracce di disegno preparatorio e di pentimenti (figura del cane non realizzata nell’episodio di
Diana cacciatrice della Stanza della Mitologia).
I soffitti sono precedenti agli affreschi perché le architetture sulle pareti proseguono sugli stessi.
Scalone
Descrizione dell’opera: i dipinti sono stati attribuiti a Carlo Antonio Procaccini ( 1571 – 1630) 5e
raffigurano paesaggio con estasi di San Francesco, Scena di romitaggio in cornici ,su decorazioni
trompe l’oeuil.
Stato di conservazione:. Visibili distacchi nella fascia alta; aa pellicola pittorica appariva assai
offuscata per depositi di particellato a causa delle aperture dello stesso ma nel complesso non
presentava sollevamenti. La zona alta è risultata essere completamente ridipinta
La pellicola pittorica del soffitto a cassettoni era sollevata oltre il 50% con numerose cadute e
visione del supporto.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) pulitura della pellicola
pittorica per eliminare il particellato con impacchi d’acqua distillata e supportante Arbocel previa
interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con carbonato d’ammonio 3)
consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan, malta 6009, o Primal
AC33 diluito secondo le necessità, velatura preventiva dei distacchi maggiori 4) discialbo delle
ridipinture sovrammesse 5) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce
e carica fine – polvere di marmo (stesura finale) 6) integrazione pittorica delle lacune a tono o con
tonalità acquerellate secondo necessità.
Piano terra
Locale n.7-Stanza degli Animali
Descrizione dell’opera: i dipinti sono stati probabilmente realizzati nella prima metà del ‘500 da
autore ignoto, raffigurano nella fascia alta un corteo di animali, satiri, ninfe e putti che si snoda
lungo tutto il perimetro e converge veso la reffigurazione trompe l’oeuil di due donne adagiate su
di una trabeazione che reggono uno stemma più volte cancellato su sfondo di drappo color
porpora
Stato di conservazione: locale a piano terra con numerosissimi problemi conservativi da risolvere:
discialbo di zone di pellicola pittorica nella fascia alta, ancoraggio dell’intonaco nella zona dei
serramenti, asportazione dei sali visibili provenienti dal terreno, prima dell’intervento di drenaggio e
di creazione del vespaio, riproposizione di una malta traspirante nella fascia bassa del locale.( vedi
allegato)
La pellicola pittorica del soffitto a cassettoni è sollevata oltre l’80% con numerose cadute e visione
del supporto, numerose le gore scure.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) discialbo a bisturi delle
zone che nascondono i dipinti 3) fissaggio e pulitura della pellicola pittorica per eliminare i depositi
salini con impacchi d’acqua distillata e supportante Arbocel previa interposizione di carta
giapponese, successivamente impacchi con carbonato d’ammonio 4) consolidamento dei
distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan, malta 6009, o Primal AC33 diluito
secondo le necessità), velatura preventiva dei distacchi maggiori 5) stuccatura delle lacune con
impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine – polvere di marmo (stesura finale) 6)
5
A. Morandotti, Milano profana nell’età dei Borromeo, p. 132, Milano, 2005
Via Vincenzo Monti, 33 - 20123 Milano – tel. e fax 0248000884 Email: [email protected]
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ripristino dell’intonaco ammalorato della fascia bassa delle pareti con malta macroporosa 7)
integrazione pittorica delle lacune a rigatino o a velatura.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune 5) fissaggio finale con Paraloid al 4%.
Piano terra
Locale n.8 in piantaStanza degli Stemmi
Stato di conservazione: si tratta di decorazioni di fattura diversa da quelle finora analizzate. La
pellicola pittorica, assai grigiastra tendeva a sfogliarsi come se realizzata con legante polimerico
visibile al di sotto tracce di una decorazione precedente. Le zone intaccate dai sali salgono fino a
1.5 m. d’altezza. I dipinti visibili non debbono risalire ad un epoca precedente al XIX secolo
Il soffitto a cassettoni era assai degradato con sollevamenti di pellicola pittorica per oltre il 50%,
cadute per il 40% rimanente.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) fissaggio e pulitura della
pellicola pittorica per eliminare i depositi salini con impacchi d’acqua distillata e supportante
Arbocel previa interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con carbonato
d’ammonio 3) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan,
malta 6009, o Primal AC33 diluito secondo le necessità), velatura preventiva dei distacchi maggiori
4) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine – polvere di
marmo (stesura finale) 5) ripristino dell’intonaco ammalorato della fascia bassa delle pareti con
malta macroporosa 6) riproposizione della decorazione.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune 5) fissaggio finale con Paraloid al 4%.
Piano terra
locale n.9 in pianta Stanza de arte venandi
Descrizione dell’opera: i dipinti sono stati eseguiti alla fine del 1500 e raffigurano:diversi episodi di
caccia e paesaggi, nella zona alta: caccia alla lepre, caccia all’orso,caccia al cinghiale,caccia
al cervo, caccia al falcone, gita in barca in dolce compagnia.
Stato di conservazione: questo locale a piano terra era
interessato da gravi problemi
conservativi. I dipinti delle pareti nella fascia bassa risultavano realizzati su intonaco assai
ammalorato che presenta già vecchie stuccature alterate e disgregate.Erano visibili numerosi
distacchi d’intonaco.
Il soffitto a cassettoni era assai degradato con sollevamenti di pellicola pittorica per oltre il 50%,
cadute per il 40% rimanente.
Operazioni di restauro eseguite:
Pareti affrescate: 1) pulitura a secco della pellicola pittorica a pennello e contemporanea
aspirazione del materiale ad evitare una sua successiva rideposizione 2) fissaggio e pulitura della
pellicola pittorica per eliminare i depositi salini con impacchi d’acqua distillata e supportante
Arbocel previa interposizione di carta giapponese, successivamente impacchi con carbonato
d’ammonio 3) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan,
malta 6009, o Primal AC33 diluito secondo le necessità), velatura preventiva dei distacchi maggiori
4) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine – polvere di
marmo (stesura finale) 5) ripristino dell’intonaco ammalorato della fascia bassa delle pareti con
malta macroporosa 6) riproposizione della decorazione.
Soffitto: 1) fissaggio e consolidamento con impacchi di klucel (etere di cellulosa) in alcool e acqua
2) pulitura della pellicola pittorica dopo il risciacquo 3) stuccature delle mancanze di legno con
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piccoli inserti e stucco addizionato di trucioli di legno 4) abbassamento delle gore ed integrazione
delle lacune 5) fissaggio finale con Paraloid al 4%.
Osservazioni e scoperte in corso d’opera: al di sotto del livello principale sono emersi frammenti a
palinsesto dell’epoca di costruzione dell’edificio medioevale. Gli intonaci dipinti ad affresco sono
stati stesi adattandoli ad una superficie preesistente
Piano terra
Locale n.10 in pianta Stanza delle Allegorie
Descrizione dell’opera: il ciclo della stanza è stato realizzato da Giovan Antonio Pozzi (Puteus) nel
1598
La stanza presenta una decorazione assai singolare per la presenza di colonne dipinte con
decorazione a squame e base a zampa d’animale sormontate da mezzi busti di cariatidi e
telamoni decorati a monocromo con frutti sul capo. La fascia alta risulta invece divisa in riquadri
entro i quali sono dipinte le Allegorie delle quattro stagioni ciascuna accompagnata da un putto e
le sette Arti liberali ( trivio:grammatica, retorica, dialettica: quadrivio: astronomia, musica,
geometria, aritmetica).
In corrispondenza di Clio musa della storia, sul libro a terra nel corso del restauro è stata rinvenuta
una doppia iscrizione che recita: “HOC OPUS PINXIT IO ANT. PUTEUS ANNO D. 1598”su di una pagina
e sulla pagina accanto “quel anno Papa Clem(ente) 8tavo vene a pigliar il possesso a Ferrar
(Domini) et da Turchi si riebbe gia ...........”
Stato di conservazione: questo locale a piano terra era interessato da gravi problemi conservativi. I
dipinti delle pareti nella fascia bassa risultavano realizzati su intonaco assai ammalorato che
presentava già vecchie stuccature alterate e disgregate .Erano visibili numerosi distacchi
d’intonaco.
Pareti affrescate: come stanze precedenti
Soffitto: come stanze precedenti
Primo piano
locale n.11 in pianta-Stanza medioevale
Descrizione dell’opera: in questo locale al primo piano dell’edificio ove è visibile una finestra
medioevale fino a poco fa tamponata, sono visibili tracce di decorazione a racemi di color verde
sotto scialbo.
Operazioni di restauro eseguite: 1) discialbo delle pareti che nascondono la decorazione
ottocentesca (?) 2) consolidamento dei distacchi tramite iniezioni di miscela consolidante (Ledan,
malta 6009, o Primal AC33 diluito secondo le necessità), velatura preventiva dei distacchi maggiori
3) stuccatura delle lacune con impasto di calce e sabbia (arriccio) calce e carica fine – polvere di
marmo (stesura finale) 4) velatura delle lacune.
Bibliografia essenziale:
1)E.CAZZANI, L’archivio del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta, Saronno, 1975
2) S.TIRLONI, I Danedi detti Montalto, in“I pittori Bergamaschi. Il Seicento”, III, pp.374-515 Bergamo
1985
3) M.LORANDI, Scheda su Giovan Stefano Daneda detto Montalto in La pittura a Bergamo dal
romanico al neoclassicismo, pp. 266-267 Cariplo, 1991.
4) A. MORANDOTTI, Milano profana nell’età dei Borromeo, Milano 2005
Via Vincenzo Monti, 33 - 20123 Milano – tel. e fax 0248000884 Email: [email protected]
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