INTERNI 13
Sabato 11 aprile 2015 il Giornale
LE MOSSE DEL CENTRODESTRA
il caso
di Francesco Cramer
Roma
A
rrabbiato.Masoprattutto deluso. Da Fitto e anche da quel Francesco
Schittulli che, indicato proprio
da Berlusconi come candidato
forzista, ha fatto poi il salto della quaglia e sposato tutte le tesi
dell’exministrodiMaglie.IlCavaliere è ancora in Sardegna e
oggi rientrerà ad Arcore ma da
villa Certosa continua a lavorare sul «file» delle Regionali. Ormai, con la conferenza stampa
di Schittulli a Bari, la frattura è
inevitabile.«Noi siamosempre
stati leali, gli altri no - scuote la
testa l’ex premier -. Adesso è
chiaro che c’era una manovra
per indebolire Forza Italia».
Ma, al di là del caso Puglia, Berlusconi analizza gli effetti della
spaccatura su tutto il fronte dei
moderati: «Con i piccoli protagonismi alla Fitto il centrodestra non andrà da nessuna parte. Avanti così e ci vorranno anniperricostruirequelloacuiho
semprelavoratounavita:l’unità di tutti i moderati». Ce l’ha
con Fitto, reo di «frantumare la
coalizione»edi«regalareilPaeseaRenzi».Ilragionamentodell’ex premier: «I nostri elettori
nonsonoideologiciesecivedono divisi vanno altrove. Stiamo
dando un pessimo spettacolo.
Colpa della solita esasperante
sete di potere. Che delusione».
Il problema è che, se davvero
laspaccaturaverràufficializzata,Forza Italia dovràtrovare un
suo candidato alternativo a
Schittulli. Nell’entourage del
Cavaliere si giura che di nomi
ancora non ne sono stati fatti
maleipotesigiàinizianoacircolare.UnaèquelladiAdrianaPoli Bortone, ministro del primo
governo Berlusconi, leccese,
oggi senatrice. Lei di voti ne ha
parecchi a Lecce e in tutto il Salentomac’èunapiccolacontroindicazione. Poli Bortone è in
Fratelli d’Italia che, da tempo,
s’è schierata apertamente con
Schittulli;eperilpartitodiGiorgiaMelonisarebbeunpo’complicatospiegareimotividiunripensamento.Altronomedipeso: Francesco Paolo Sisto, fine
avvocatobareseedeputatoalla
sua seconda legislatura. È vero
cheèsemprestatoritenutovici-
In Puglia è rottura con Fitto
Berlusconi: «Che delusione»
ora inevitabile. Sisto sarebbe
unpesomassimomafacilmentedeclinerebbel’invitoacorrere.Oppure,l’altrasoluzione,sarebbemettereincampolostesso segretario regionale di Fi,
LuigiVitali.Ilquale,sibillino,risponde ai cronisti: «Non escludo niente né come alleanze né
come candidati». Nei prossimi
giornisaràtormentonesultotocandidato;inognicasoirapporti con i fittiani stanno precipi-
tando. Il consigliere politico di
Berlusconi, Giovanni Toti, colpisce ilpunto debole della strategia fittiana: «Si litiga per una
candidatura in più e si evita di
mettere la faccia sulle elezioni
per riconquistare dal basso gli
elettori.Avevo chiesto a Fitto di
candidarsiinPugliacomeioho
fattoinLiguriaeanchealtridirigenti avrebbero dovuto fare».
Per quanto riguarda le altre
Regioni, Berlusconi confida di
chiudereinfrettaancheicapitoli Marche e Toscana. In Toscana i nomi sono quelli che girano da mesi: il sindaco di PietrasantaMassimoMallegni,ilconsigliere regionale Stefano Mugnai e il capogruppo a Palazzo
Vecchio, Marco Stella. Nelle
Marche, invece, si dovrebbe
chiudere sul governatore
uscente Gian Mario Spacca.
Unico problema: la Lega non
ne vuole sapere di appoggiarlo
perché nella coalizione c’è anche l’Ncd.
13,5%
13,1%
Il Cavaliere amareggiato dalla scelta di Schittulli di correre per l’ex governatore:
«Tramano per indebolirci». Vicina la definizione dei nomi per Marche e Toscana
nissimo a Fitto (anche perché è
da anni il suo legale, ndr) ma è
veroanchechehasemprelavorato per unire e mai per dividere. E fino all’ultimo s’è speso
per scongiurare una scissione
TOTI ATTACCA
«Si litiga per una
candidatura, ma si evita
di metterci la faccia»
L’ultimo sondaggio
37,6%
La quota di consensi assegnati al Pd dall’ultimo sondaggio
Ixè per «Agorà»: -0,8% rispetto
alla precedente rilevazione
La percentuale delle intenzioni di voto incassata dalla Lega
Nord. Il Carroccio è stabile rispetto alla scorsa settimana
I consensi registrati per Forza
Italia. Il partito di Berlusconi è
a +0,2% rispetto al precedente
sondaggio Ixè
il retroscena »
Giovane e imprenditore
Ora Forza Italia cerca
il candidato a sorpresa
PARTITA APERTA
Silvio Berlusconi
segue da Villa Certosa
i lavori di definizione
delle alleanze e delle
liste per le prossime
elezioni regionali
[Ansa]
Fabrizio de Feo
dove nessun altro era riuscito:
haspaccatoilcentrodestra.Invece di essere il candidato di
tutto il centrodestra è il candidato di Fitto. Noi la nostra disponibilità l’avevamo data.
Nonèstatatenutainconsiderazione,aquestopuntononèpiù
il nostro candidato. In bocca al
lupo a Schittulli».
ForzaItaliavaglieràcandidaturealternative.«Laprimasceltaricadesullasocietàcivileproprio per rimarcare la discontinuità col passato ma abbiamo
poco tempo e non scarto l’ipotesicheacandidarsipossaessere un esponente politico», dice
Vitali. Nelle prime riflessioni si
èragionatosuunidentikitideale: quello di una giovane imprenditrice. «Ci vorrebbe una
Federica De Benedetto, ma di
Bari», con riferimento alla «rivelazione», la «miss preferenze» delle scorse Europee (oltre
aibig,giraancheilnomediAntonioLorusso,presidenteeamministratore delegato di Saicaf
Spa,aziendaproduttricedicaffè). Vitali non esclude di scendere in campo in prima persona. Così come a questo punto
potrebbeprofilarsi un accordo
con «Noi con Salvini», alla primaprovainunaelezioneregionale.Semprechedaoggialunedìnoncisiaunribaltoneeimediatori Romani e Matteoli non
riescanonell’impresaimpossibile: ricomporre un mosaico
apparentemente non componibile.
Roma I tentativi di mediazione
per ricostituire l’alleanza di
centrodestrainPuglia,tramille
difficoltà,sisusseguonopertutta la giornata. Provano a muoversi Paolo Romani e Altero
Matteoli,piùdefilatoDenisVerdinichegiànelprimopomeriggio sembra arrendersi all’evidenza di un rapporto - quello
tra Silvio Berlusconi e Raffaele
Fitto - logorato dai tanti botta e
rispostaadistanzadiquestesettimane. Anche tra i fittiani c’è
chi lavora affinché non venga
reciso l’ultimo filo perché «con
latemperaturachesaletraVen-
Vitali: «Io sono pronto». Romani e Matteoli provano la mediazione in extremis
dola ed Emiliano la partita in
Puglia potrebbe clamorosamente riaprirsi». Così come in
ambienti fittiani si smentisce il
feeling politico tra Fitto e Alfanoraccontatodaalcunigiornali. «I due non si parlano. Anzi
prestoalSenatopotrebberoessercisorpreseconqualchemovimentoversolanostracomponente», raccontano.
Levocisisusseguono.C’èchi
spiega che i colloqui in vista di
una ricucitura «last-minute»
andranno avanti tutta la notte,
anche perché nella giornata di
oggi è convocata una riunione
dello stato maggiore di Forza
Italiaincuibisogneràprendere
unaposizione.Maunafrasedel
candidato Francesco Schittulli
inconferenzastampavienevissuta come la classica goccia
chefatraboccareilvaso.«Forza
Italia si è autoesclusa. Fitto ha
accettato le mie condizioni su
un’altra lista aggiuntiva, ma
non ho avuto ancora riposte da
partediFi»dicel’oncologo.Nel
pomeriggio arriva la «replicaverdetto» di Luigi Vitali, combattivo commissario di Forza
ItaliainPuglia:«Schittullinonè
più il nostro candidato. Gli auguriamo buona fortuna. Ci ha
fatto perdere due mesi, poteva
dircelo prima. Ci ha pregato
per tre mesi perché aderissimo
alla sua candidatura e poi ci ha
messo 15 giorni per farci capire
che avevamo fatto male».
Vitali conferma così la spaccatura e comunica che ora il
partitocercheràunaltrocandidato presidente. «Abbiamo
aspettatocheconsumassel’ultimo strappo, l’ha fatto e quindi è stato capace di riuscire là
il commento VIA LE ZAVORRE, L’UNICO MODO PER RIPARTIRE
dalla prima pagina
(...) accattoni o scomparendo in qualche casa di Montecarlo. E ora tocca a
Fitto. Il più lesto a lasciare fu
Pierferdinando Casini, all’eterna
ricerca di un piccolo centro, con
l’illusione di poter contare qualcosa
quando c’è da spartirsi un
sottosegretario. Al momento il partito
di Pierfurby secondo i sondaggi è sotto
la linea di galleggiamento dell’uno per
cento, esattamente si trova allo 0,9%.
Per inventarsi uno straccio di sostanza
politica l’Udc si è sposata con il Nuovo
centrodestra, che porta in dote un
mirabolante 2,8 per cento. Insomma,
insieme, non fanno neppure il quattro
per cento. Il paradosso è che Casini nel
2012 lanciò un progetto ambizioso:
l’idea di un partito della nazione.
Buona idea. Ma non a misura di Casini.
La sta realizzando Renzi, con
Pierferdinando e Angelino comparse.
Chi lascia Berlusconi alla fine non lo fa
per puntare a grandi orizzonti ma si
accontenta di piccoli feudi elettorali. È
una visione perlomeno micragnosa
della politica, ma alla fine ognuno va in
cerca del proprio destino e del vestito
più adatto. Non si sta sulla scena per
contare, per una visione, ma per una
partecipazione (statale). È un destino
che forse aspetta anche Raffaele Fitto,
ras pugliese, dove conta di far valere le
proprie truppe cammellate, ma che a
livello nazionale può aspirare al
massimo a un due per cento. La misura
come si vede è sempre quella. A
nessuno a quanto pare è servita la
lezione di Fini, il più ambizioso della
truppa (vi ricordate Futuro e libertà?).
Con quel suo «che fai mi cacci»
sognava una stagione da leader e non
da eterno secondo. Qualcuno al
Quirinale e a sinistra gli aveva fatto
credere a una poltrona a Palazzo Chigi.
Si è ritrovato ai giardinetti. Almeno
Alfano ha trovato la propria
dimensione, quella del gregario.
Ora qualcuno dice che Berlusconi è
rimasto solo. Ma siamo sicuri che non
sia quello che volesse? Buttare le
zavorre è il modo migliore per non
affondare. E ricominciare.
Salvatore Tramontano
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In Puglia è rottura con Fitto Berlusconi: «Che delusione»