Nucleo di Valutazione L’esperienza degli studi nelle prime sette leve di immatricolati all’ateneo di Trento ai corsi di laurea di I livello NUCLEO DI VALUTAZIONE E UFFICIO STUDI a cura del prof. Rocco Micciolo Trento, ottobre 2008 DOC 12/08 Nucleo di Valutazione L’esperienza degli studi nelle prime sette leve di immatricolati all’ateneo di Trento ai corsi di laurea di I livello 1. Introduzione e finalità dell’indagine. Presso l’università di Trento (come per la gran parte delle altre università) con l’anno accademico 2001/2002 sono stati attivati i “nuovi” corsi di laurea triennale, che andavano a sostituire i “vecchi” corsi la cui durata era (per la maggior parte) di 4 anni. A circa 7 anni di distanza, il DM 270/04 ha ulteriormente riformato i corsi di studio. Per quanto riguarda l’università di Trento, tutte le facoltà tranne una (Lettere e Filosofia) hanno deciso di “trasformare” i “vecchi” corsi triennali (oppure di istituirne di nuovi) a partire dall’anno accademico 2008/2009. Tale trasformazione, unita alla possibilità concessa da alcune facoltà agli studenti iscritti al “vecchio ordinamento” triennale di passare al “nuovo ordinamento” triennale (attivando non soltanto il I anno) rende di fatto non del tutto agevole una valutazione degli esiti della prima riforma e, ancora di più, un confronto con quelli che saranno gli esiti della “riforma della riforma”. Proseguendo nelle iniziative messe in essere in questi ultimi anni dal Nucleo di Valutazione dell’università di Trento, volte a monitorare con metodologie adeguate gli “esiti” didattici degli studenti iscritti all’Ateneo (abbandono, irregolarità degli studi, conseguimento del titolo) vengono presentati in questa nota i risultati di una serie di analisi condotte sulle leve di immatricolati all’università di Trento ai corsi di laurea di I livello negli anni accademici compresi fra il 2001/2002 e il 2006/2007. Lo scopo delle analisi è analizzare e sintetizzare (attraverso l’impiego di opportuni indicatori statistici) l’esperienza di studio di questi studenti presso l’ateneo trentino monitorando il loro percorso didattico dal momento dell’immatricolazione fino al momento in cui tale esperienza ha avuto termine. L’esperienza è stata esaminata non solo sotto forma 2 Nucleo di Valutazione di “esiti” nel tempo (abbandono o laurea) ma anche prendendo più direttamente in esame la “velocità” con cui gli studenti stessi seguivano il percorso didattico, in termini di crediti formativi universitari (CFU) conseguiti. 2. Casistica. Allo scopo di analizzare un insieme di studenti il più possibile omogeneo, le analisi che seguono sono state condotte su 6 diverse coorti di immatricolati stricto sensu, ossia di soggetti iscritti per la prima volta all’università di Trento e non precedentemente iscritti ad alcun altro ateneo italiano (immatricolati “puri”). Le leve prese in esame sono quelle relative ai sei anni accademici compresi fra il 2001/2002 e il 2006/2007. La carriera di ciascuno studente è stata monitorata a partire dalla data di immatricolazione sino alla data di “uscita” prendendo in esame sia le informazioni di carattere anagrafico, per così dire, “statiche” (data di nascita, genere, provincia di residenza, voto di maturità, tipo di maturità conseguita, facoltà e corso di laurea di immatricolazione), sia quelle “dinamiche” relative alle prove e agli esami superati (data di superamento, voto, numero di crediti). Come appena detto, tale monitoraggio è proseguito sino ad un momento terminale in cui lo studente è “uscito” dall’analisi, non potendo apportare ulteriori informazioni, rilevanti ai fini della presente indagine. Per molti studenti tale momento è coinciso con la data di calendario del 1/7/2008, data in cui l’Ufficio Studi ha eseguito l’estrazione dei dati da analizzare. Tali studenti sono stati identificati come “ancora a sistema”. Per tutti gli altri studenti la data di uscita è stata fatta coincidere con quella di uno fra i seguenti eventi “terminali”: • Conseguimento del diploma di laurea di I livello, per tutti quegli studenti che avevano completato il ciclo di studi all’interno dei corsi attivati presso la facoltà cui si erano immatricolati (consentendo quindi il passaggio fra corsi della stessa facoltà). 3 Nucleo di Valutazione • Trasferimento interno, ovvero passaggio ad un corso di laurea presso una facoltà (dell’università di Trento) diversa da quella di immatricolazione. • Trasferimento esterno, ovvero richiesta di nulla osta al trasferimento ad altra università. • Passaggio ad un corso di laurea “a ciclo unico” attivato presso la stessa facoltà di immatricolazione (le uniche facoltà con questo tipo di laurea, della durata di 5 anni, sono le facoltà di Ingegneria e di Giurisprudenza). • Decesso. • Rinuncia esplicita, ovvero atto formale di rinuncia agli studi universitari. • Rinuncia implicita, ovvero mancato rinnovo dell’iscrizione da parte di qualsiasi iscritto all’università di Trento nell’anno accademico a che, pur non avendo esplicitamente rinunciato agli studi universitari e nemmeno avanzato richiesta di trasferimento ad altra università, non abbia neppure provveduto a rinnovare la propria iscrizione nell’anno accademico a+1. Si noterà che, è stata impiegata una definizione di “abbandono” adottando non tanto il punto di vista dell’ateneo di Trento, inteso nella sua totalità, quanto quello dei Presidi delle diverse Facoltà che la compongono. Per quanto riguarda il momento iniziale a partire dal quale ciascuno studente è stato considerato sotto osservazione, esso è stato fatto coincidere con la data di immatricolazione qualora questa fosse successiva al primo novembre dell’anno in oggetto oppure con tale giorno per gli studenti immatricolatisi prima di tale data. Tale codifica si è resa necessaria per non “penalizzare” gli studenti che si immatricolavano più precocemente (nel mese di agosto e nei due successivi) e che comunque non potevano (se non forse in misura estremamente limitata) sostenere esami (e conseguire crediti) prima della fine dei rispettivi corsi. Eventuali esami superati prima di tale 4 Nucleo di Valutazione data, così come eventuali crediti pregressi (superamento di prove di informatica e/o di lingua) sono stati comunque considerati nella carriera dello studente e considerati conseguiti alla data in cui è stata fatta iniziare l’osservazione. 3. Metodi statistici. Le procedure di analisi che sono state adottate, pur rivestendo un carattere essenzialmente descrittivo (essendo relative alla totalità dei soggetti interessati e non soltanto ad un campione di essi) non potevano ignorare alcune peculiarità che sono proprie delle indagini di tipo longitudinale (che seguono nel tempo una o più coorti di individui) che prendono in esame esiti diversi fra loro in “competizione” (l’abbandono e il conseguimento del titolo, nel nostro caso) e la possibilità per ciascun individuo di sperimentare una serie di “eventi ripetuti” (gli esami con il conseguente “accumulo” di crediti). Per tenere adeguatamente conto di tali peculiarità, sono stati adottati alcuni metodi propri dell’analisi multivariata della “sopravvivenza”. In particolare, la probabilità di abbandonare gli studi e quella di laurearsi sono state stimate impiegando alcuni metodi propri dell’analisi dei “rischi competitivi”. La performance degli studenti nell’accumulare crediti nel corso del periodo considerato è stata quantificata impiegando un metodo, proposto nel 1995 da Lawless e Nadeau1, basato sul calcolo della “funzione media cumulativa” e dal quale è possibile derivare in modo alquanto agevole anche un modello di regressione semiparametrico (analogo al modello di Cox) appropriato quando si prendano in esame eventi “ricorrenti”. Per una illustrazione più dettagliata di tale metodologia si rimanda all’articolo originale o ad uno più recente2 contenente anche una funzione scritta nel linguaggio del Lawless JF, Nadeau C. (1995). Some simple robust methods for the analysis of recurrent events. Technometrics, 37, 158−168. 2 Canal L, Micciolo R. (2008). The proportional means regression model for the analysis of recurrent event data. Biomedical Statistics and Clinical Epidemiology, 3. 1 5 Nucleo di Valutazione software open source R, in grado di stimare sia la funzione media cumulativa sia i parametri del modello di regressione basato su di essa. 4. Gli esiti degli immatricolati. 4.1. Risultati preliminari. Gli studenti complessivamente presi in esame sono stati 15412, suddivisi in sei distinte coorti. La consistenza numerica delle prime cinque coorti era sostanzialmente sovrapponibile (2528, 2594, 2715, 2825, 2723), mentre l’ultima coorte considerata, relativa all’anno accademico 2006/2007 e formata da 2027 studenti, non presentava alcun immatricolato alla facoltà di Giurisprudenza, in quanto a partire da questo anno accademico le immatricolazioni alle due lauree di I livello attive sono state chiuse (mentre sono state aperte quelle al nuovo corso di laurea “a ciclo unico” della durata di 5 anni). La tabella 1 riporta la consistenza delle 6 coorti (di immatricolati puri) analizzate disaggregate in base alla facoltà di immatricolazione. Tabella 1. Consistenza immatricolazione. numerica delle 6 coorti analizzate per facoltà di La tabella 2 mostra in dettaglio gli esiti delle sei coorti analizzate alla data del 1/7/2008 (il dettaglio degli esiti delle sei coorti analizzate disaggregate in base alla facoltà di immatricolazione è presentato in appendice al presente documento.) 6 Nucleo di Valutazione Tabella 2. Esiti delle 6 coorti analizzate alla data del 1/7/2008. Quella appena presentata è sostanzialmente una "fotografia", scattata alla data del 1/7/2008. Valutando la consistenza delle singole coorti va naturalmente tenuto conto del fatto che il periodo massimo di osservazione pertinente a ciascuna di esse ha una durata progressivamente decrescente, essendo la data limite di questo studio uguale per tutte (1/7/2008). Ecco quindi che, mentre la coorte degli immatricolati nel 2001/2002 è stata osservata per sei anni e otto mesi, quella degli immatricolati nel 2006/2007 è stata osservata soltanto per un anno e otto mesi. Per uno studente appartenente a questa coorte era davvero impossibile conseguire il diploma di I livello entro il 1/7/2008. Una considerazione sostanzialmente analoga si può applicare anche agli studenti della leva precedente (soltanto due di loro si sono laureati, nel marzo 2008, entrambi presso la facoltà di Lettere e Filosofia a distanza di poco più di due anni e quattro mesi dalla data di immatricolazione). Risulta molto più informativo riproporre l’analisi precedente permettendo di osservare l’evoluzione nel tempo delle coorti (tabella 3), anche se il livello di dettaglio è forse eccessivo e una aggregazione dei possibili esiti potrebbe favorirne la lettura. Si è ritenuto quindi opportuno aggregare gli 8 possibili esiti in 3 categorie, due delle quali (l’abbandono degli studi o il passaggio ad altra facoltà/ateneo e il conseguimento del diploma di laurea di I livello) rappresentano gli sbocchi fra loro “in competizione”, mentre la terza (costituita dalle 7 Nucleo di Valutazione cosiddette osservazioni troncate o, per dirla con gli anglosassoni, censored) è rappresentata da quegli studenti il cui periodo di osservazione si è interrotto prima del raggiungimento di uno fra i due esiti precedenti. In quest’ultima categoria sono stati fatti ricadere gli studenti ancora iscritti alla data del 1/7/2008, coloro che sono passati da un corso di laurea di I livello ad un corso di laurea “a ciclo unico” (attivato all’interno della stessa facoltà di immatricolazione) e gli 11 studenti purtroppo deceduti durante il periodo considerato. Per quanto riguarda la categoria degli studenti che considereremo avere “abbandonato” il corso di studi prima del conseguimento del titolo, essa è costituita dagli abbandoni espliciti, da quelli impliciti e dai trasferimenti ad altra facoltà dell’ateneo di Trento o ad altra sede universitaria. Il risultato ottenuto dopo la costituzione di queste tre categorie è riportato nella tabella 4. La penultima colonna riporta alcune informazioni sintetiche relative alla consistenza iniziale della coorte, al totale di studenti che hanno abbandonato o che si sono laureati durante il periodo di osservazione e, infine, alla quota di studenti della coorte iniziale ancora regolarmente iscritta; l’ultima colonna riporta le stesse informazioni in forma percentuale. Dai dati presentati nella tabella 4 si può osservare come una quota variabile fra il 19% e il 24% degli immatricolati abbandona entro l’anno solare successivo a quello dell’immatricolazione. Purtroppo una quota ulteriore alquanto consistente (fra il 7% e il 9%) abbandona entro l’anno ancora successivo; successivamente il fenomeno prosegue, sia pure con intensità inferiore. Complessivamente sono 985 gli studenti appartenenti alla prima delle coorti analizzate che hanno abbandonato gli studi (secondo la definizione da noi adottata) nel periodo di tempo considerato. 8 Nucleo di Valutazione Tabella 3. Evoluzione nel tempo delle 6 coorti analizzate. 9 Nucleo di Valutazione Tabella 4. Evoluzione nel tempo delle 6 coorti analizzate. La consistenza iniziale di tale coorte era di 2528 unità, motivo per cui poco meno del 39% di questi studenti non ha completato il proprio ciclo di studi di I livello (sempre secondo la definizione da noi adottata, cioè all’interno della facoltà di immatricolazione). Non molto diversi risultano gli esiti delle tre coorti successive (37%, 37%, 34%). I valori più bassi delle ultime due coorti (31% e 25%) sembrano purtroppo da attribuire molto di più al limitato intervallo temporale di osservazione che ad una inversione di tendenza. Possiamo limitarci a considerare i primi due anni di osservazione (periodo durante il quale sostanzialmente nessuno studente consegue il titolo) escludendo contemporaneamente dall’analisi l’ultima coorte (2006/2007), che è stata osservata per una periodo di tempo inferiore a due anni, per derivare, tenendo 10 conto anche dell’esistenza di Nucleo di Valutazione osservazioni troncate, qualche indice sintetico allo scopo di confrontare il fenomeno dell’abbandono nelle diverse facoltà. Complessivamente poco più di 1 studente ogni 5 immatricolati abbandona gli studi durante il primo anno e circa il 29% entro i primi due. Non ci sono evidenti differenze fra le 5 coorti (tabella 5) per quanto riguarda il primo anno di osservazione, mentre la coorte del 2005/2006 sembra forse differenziarsi dalle altre per una maggiore quota di abbandoni entro i primi due anni (33% contro 28%). Tabella 5. Probabilità di abbandono dopo 1 e dopo 2 anni dall’immatricolazione per le 5 coorti analizzate (a fianco è riportata la consistenza numerica di ciascuna coorte) Il confronto fra i tassi di abbandono (entro i primi due anni solari) degli studenti iscritti alle sette diverse facoltà dell’ateneo di Trento (le cui stime puntuali sono riportate nella tabella 6) può essere eseguito impiegando il modello di Cox. I risultati sono analiticamente riportati nella tabella 7 (la facoltà di riferimento è quella di Economia). Tabella 6. Probabilità di abbandono dopo 1 e dopo 2 anni dall’immatricolazione per le 7 facoltà dell’università di Trento (a fianco è riportata la consistenza numerica di ciascuna coorte) 11 Nucleo di Valutazione Tabella 7. Risultati del modello di Cox sulla probabilità di abbandono nei primi 2 anni dall’immatricolazione per le 7 facoltà dell’università di Trento. Come si può desumere dall’esame dei coefficienti di regressione e dai corrispondenti errori standard, le facoltà con i tassi di abbandono più bassi sono quelle di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze MM. FF. NN. e Sociologia, senza sostanziali differenze fra loro; il coefficiente di Scienze è lievemente più alto rispetto a quello delle altre facoltà a confronto, ma l’errore standard anch’esso più alto fa propendere per una sostanziale omogeneità delle stime. Ingegneria presenta tassi relativamente più consistenti, ma è soprattutto la facoltà di Scienze Cognitive che presenta un rischio di abbandono (entro i primi due anni) superiore di oltre una volta e mezzo quello delle facoltà con valori più bassi. Discuteremo in maggiore dettaglio questi risultati nella sezione che segue. 4.2 La probabilità di laurearsi. Per quanto attiene quello che dovrebbe essere il naturale sbocco di ogni immatricolato, vale a dire il conseguimento del diploma di laurea di I livello, al di là dei dati numerici già presentati nella tabella 4, va detto che la sua analisi (l’analisi, cioè, della quota di studenti che, nel trascorrere del tempo, consegue il titolo di studio) non può ignorare il fatto, già discusso in precedenza, che tale sbocco per così dire “naturale” non può essere osservato negli studenti che abbandonano la facoltà nella quale si sono immatricolati. Il fenomeno dell’abbandono “compete” quindi con quello della laurea, disturbando, per così dire, l’analisi di quest’ultima e la sua quantificazione. È necessario pertanto fare ricorso ai metodi di analisi per “rischi competitivi”, in grado di 12 Nucleo di Valutazione trattare in modo adeguato sia l’abbandono, sia il “troncamento”, che rappresenta una ulteriore categoria nella quale non è possibile osservare laureati. I risultati di tale analisi sono l’oggetto della presente sezione. Va innanzitutto detto che nelle analisi che seguono non sono state prese in esame le ultime due coorti, per i motivi che sono già stati illustrati in precedenza (limitato periodo di osservazione). I risultati che presenteremo faranno quindi riferimento agli immatricolati ai corsi di laurea di I livello fra il 2001/2002 e il 2004/2005. Si è preliminarmente proceduto ad una codifica degli esiti osservati in questi studenti (10662) in tre categorie: 1. Studenti che hanno conseguito il diploma di laurea di I livello nella stessa facoltà in cui si erano immatricolati. Sono complessivamente 3850 (pari a poco più del 36% degli studenti delle quattro coorti analizzate). 2. Studenti che hanno “abbandonato” gli studi; in questa categoria, già in parte analizzata, nella sezione precedente, sono stati fatti confluire non solo le rinunce esplicite, quelle implicite e i trasferimenti ad altri atenei, ma anche i trasferimenti “interni” tra facoltà dell’ateneo di Trento. Sono complessivamente 3918 (pari a poco meno del 37% degli studenti analizzati). 3. Studenti che non appartengono a nessuna delle due precedenti categorie. Si tratta, per la maggior parte (2397 su 2894), degli studenti “ancora a sistema” alla data del 1/7/2008, vale a dire studenti regolarmente iscritti ad un corso di laurea di I livello e in regola con il pagamento delle tasse. Ricadono inoltre in questa categoria quegli studenti (19 della facoltà di Ingegneria e 469 della facoltà di Giurisprudenza) che sono passati da un corso di laurea di I livello ad un corso di laurea a ciclo unico e i 9 studenti deceduti che appartenevano alle coorti in esame. 13 Nucleo di Valutazione La tabella 8 riporta, a livello di Ateneo, le stime della probabilità di laurearsi e di abbandonare calcolate tenendo conto delle reciproche influenze di questi due fenomeni. Tabella 8. Stime della probabilità di abbandono e di laurea per l'insieme delle coorti analizzate. Entro tre anni (solari, non accademici) dall’immatricolazione poco più del 5% degli studenti riesce a laurearsi; entro lo stesso periodo poco meno di uno studente ogni tre immatricolati abbandona la facoltà. Entro sei anni dall’immatricolazione si laurea il 46% circa degli studenti, mentre il 40% circa abbandona. Questi risultati generali (cioè a livello di Ateneo) sono sostanzialmente sovrapponibili nelle coorti analizzate (tabella 9), mentre alcune differenze emergono a livello di facoltà (tabella 10). Tabella 9. Stime della probabilità di abbandonare e di laurearsi per ciascuna delle 4 coorti considerate. 14 Nucleo di Valutazione Tabella 10. Stime della probabilità di abbandonare e di laurearsi per ciascuna delle 7 facoltà considerate. Le facoltà con le quote maggiori di laureati entro tre anni solari sono Economia, Scienze Cognitive e Scienze MM. FF. NN. con circa il 9% di laureati. Il valore più basso è quello della facoltà di Sociologia con poco meno del 2%. Se spostiamo il riferimento a 6 anni dall’immatricolazione, Economia è l’unica facoltà a superare (e di quasi 4 punti percentuali) la soglia del 50%. Questo vuol dire che, tenuto conto degli abbandoni (che rappresentano una quota tutt’altro che trascurabile per tutte le facoltà) la metà degli studenti immatricolatisi ad Economia si laurea entro sei anni solari. Per tutte le altre facoltà questo non si verifica. Giurisprudenza, Lettere, Scienze MM. FF. NN. e Sociologia si attestano su valori intorno al 46%, mentre Ingegneria e Scienze Cognitive si collocano intorno al 41% di laureati. Vogliamo ricordare ancora una volta che, nell’interpretare questi risultati, non si può ignorare il fatto che i due fenomeni (abbandono e laurea) sono in competizione fra loro. Le facoltà di Ingegneria e di Scienze Cognitive sono quelle che, a sei anni, presentano i valori più alti del tasso di abbandono (che per Scienze Cognitive supera il 50%). 15 Nucleo di Valutazione Tabella 11. Stime della probabilità di abbandonare e di laurearsi per ciascuna delle 7 facoltà considerate avendo escluso dall’analisi gli studenti che hanno abbandonato entro i primi due anni dall'immatricolazione. Se, però, escludessimo dall’analisi tutti quegli studenti che hanno abbandonato entro i primi due anni dall’immatricolazione, le stime della probabilità di laurearsi migliorerebbero drasticamente e anche la performance della varie facoltà ne sarebbe influenzata (tabella 11). Come si vede, già a 4 anni dall’immatricolazione alcune facoltà superano il 50% di laureati e Scienze Cognitive risulta al primo posto (54.6%) seguita da Economia (51.0%). Tutte le altre facoltà superano il 50% al quinto anno (per la verità Ingegneria si attesta sul 49.9%). A sei anni dall’immatricolazione Economia conferma il primato osservato nell’analisi precedente con quasi il 73% dei laureati, seguita da Scienze Cognitive con il 67%. Giurisprudenza, Lettere, Scienze MM. FF. NN. si attestano fra il 62% e il 64%, mentre Ingegneria, con il 60%, conferma anche in questa analisi la sua posizione di retrovia. Questi risultati si possono spiegare abbastanza agevolmente se analizziamo gli esiti non facendo distinzione fra abbandono e laurea, 16 Nucleo di Valutazione stimando quindi la probabilità delle facoltà di “trattenere” i propri immatricolati. Da questo punto di vista, a sei anni dall’immatricolazione, Scienze Cognitive mantiene iscritti “soltanto” il 5% degli studenti, seguita da Economia con il 10%. Invece Ingegneria (al pari di Lettere, Scienze MM. FF. NN. e Sociologia) trattiene circa il 15% degli immatricolati. Giurisprudenza non è molto distante, con circa il 13%. 5. Le carriere degli immatricolati. 5.1. Risultati preliminari. L’evoluzione delle carriere degli immatricolati può essere seguita analizzando i crediti formativi universitari (CFU) conseguiti nel tempo dagli studenti. Se consideriamo tutta la casistica nel suo complesso (senza distinzione di coorte o di facoltà di appartenenza degli immatricolati) possiamo calcolare il numero medio annuale di CFU per studente mettendo a rapporto il numero totale di CFU acquisiti in un anno con (al denominatore) il numero di studenti/anno di osservazione (contando quindi ogni studente per il periodo di tempo in cui è stato osservato). Ad esempio, il numero totale di CFU acquisiti durante il primo anno dall’immatricolazione è stato pari a 476943; la “massa” totale di studenti/anno per il primo anno è stata pari a 14777. Questo valore è diverso dal totale degli studenti appartenenti alle 6 coorti (15412), perché complessivamente 3350 studenti hanno abbandonato durante questo periodo e altri 412 studenti hanno un periodo di osservazione inferiore a un anno dovuto per la quasi totalità alla scelta di passare ad un corso di laurea a ciclo unico. Conoscendo la data di “uscita” di ciascuno di questi studenti è stato possibile considerare ciascuno per il periodo in cui è rimasto effettivamente iscritto alla facoltà di immatricolazione (avendo quindi la possibilità di sostenere esami e conseguire CFU). Il numero medio annuale di CFU per studente, relativamente al primo anno dall’immatricolazione, è quindi pari a poco più di 32 (32.3 CFU). Ripetendo questo esercizio anche per 17 Nucleo di Valutazione gli anni successivi al primo, sono stati ottenuti i seguenti risultati: 36.6 per il secondo anno, 38.6 per il terzo, 29.9 per il quarto, 20.9 per il quinto, 15.6 per il sesto. Naturalmente, si può obiettare che, mentre al primo dei sei valori proposti hanno contribuito tutte le coorti analizzate, all’ultimo hanno contribuito soltanto due coorti: quella del 2001/2002 e, per una frazione pari ai 2/3 di anno, quella del 2002/2003. È quindi opportuno presentare il dato precedente disaggregandolo per le coorti di appartenenza, allo scopo di eseguire confronti fra le coorti e fra gli anni trascorsi dall’immatricolazione entro ciascuna coorte. I risultati sono proposti nella tabella 12, che riporta il numero medio annuale di CFU e la “massa” di studenti-anno di osservazione. Tabella 12. Consistenza delle 6 coorti analizzate e numero medio annuale di CFU acquisiti. Il numero medio di CFU conseguito durante il primo anno dall’immatricolazione è compreso fra 31.4 e 33.5, mentre quello relativo al secondo anno è circa 37 per tutte le coorti tranne l’ultima. Va tuttavia tenuto in considerazione che questa coorte è stata osservata fino alla fine del mese di giugno 2008 e che, pur essendo quella calcolata una media, non si può prescindere dal considerare che gli studenti al denominatore non hanno potuto usufruire (ovviamente solo per quel 18 Nucleo di Valutazione che concerne la nostra analisi) degli appelli di luglio, oltre che quelli di settembre. Che questa possa essere la causa sostanziale di quanto osservato è confermato dall’esame dei CFU medi degli anni successivi. Per il terzo anno, i valori sono compresi fra 38 e 41 con l’eccezione della coorte del 2005/2006 che, però, si trova in una situazione analoga a quella descritta in precedenza. Dall’analisi dei risultati presentati nella tabella 12, non sembrano quindi emergere sostanziali differenza fra le coorti. Proponiamo quindi, nella figura 1, un grafico relativo al numero medio semestrale (impiegando, cioè, una finestra temporale di 6 mesi) di CFU conseguiti dalle coorti nel loro complesso. La quota di CFU conseguiti nei primi tre anni e mezzo dall’immatricolazione (i primi 7 punti del grafico) si mantiene sostanzialmente costante, per poi iniziare a declinare regolarmente. Il picco osservato fra i 30 e i 36 mesi potrebbe essere attribuito ad una accelerazione da parte degli studenti che desiderano laurearsi in corso. I risultati della stessa analisi, disaggregata questa volta per facoltà (ma tenendo insieme tutte le coorti) sono presentati nella tabella 13. L’andamento nel tempo è sostanzialmente sovrapponibile nelle diverse facoltà. Fa eccezione soltanto Lettere, che presenta il massimo dei CFU 5 10 der 15 20 nel secondo anno e non nel terzo. 20 40 60 80 c(1:k) * 6 Figura 1. Numero medio di CFU acquisiti (la finestra temporale è pari a 6 mesi). 19 Nucleo di Valutazione Tabella 13. Numero medio annuale di CFU acquisiti per ciascuna facoltà considerata. Questa facoltà presenta inoltre i valori medi decisamente più alti nei primi due anni (34.6 e 39.5), per collocarsi poi su valori di retrovia negli anni successivi. Le facoltà con il numero medio di CFU più elevato al terzo anno sono Economia (42.8) e Scienze Cognitive (41.6); Giurisprudenza, Scienze MM. FF. NN. e Sociologia presentano valori sostanzialmente sovrapponibili (fra 39 e 40 CFU), mentre Ingegneria, oltre alla già citata Lettere, presentano i valori più bassi (circa 28 CFU). Una situazione analoga si riscontra al quarto anno, mentre al quinto Ingegneria, oltre ad Economia, sono ai primi posti con poco più di 23 CFU. 5.2. Un’analisi più approfondita. È possibile analizzare in modo più approfondito le carriere degli studenti (esaminando il numero di CFU accumulati) facendo ricorso ad alcune metodologie sviluppate abbastanza recentemente per l’analisi dei cosiddetti “eventi ricorrenti”. Anche tali metodi, come quelli impiegati nel capitolo precedente per l’analisi dei rischi competitivi, fanno parte della “multivariate survival analysis”. Nel nostro contesto gli “eventi ricorrenti” sono rappresentati dagli esami superati dagli studenti ai quali sono associati dei crediti. La metodologia cui si è fatto ricorso è 20 Nucleo di Valutazione stata proposta nel 1995 da Lawless e Nadeau ed è basata sulla “funzione media cumulativa” del numero degli eventi che, nel nostro caso, sono rappresentati dagli esami cui sono associati crediti. Essa è costruita cumulando fra loro il numero medio di CFU conseguiti dagli studenti rimasti sotto osservazione con l’andare del tempo. La figura 2 presenta il dato globale riferito a tutto l’Ateneo per l’intero periodo di tempo considerato. A un anno dall’immatricolazione, quando sono ancora sotto osservazione 12287 studenti, il numero medio cumulativo di crediti è poco meno di 32; a due anni è 68.2 (9149 sono gli studenti sotto osservazione a questo punto), a 3 anni 106.9 (6354 studenti) a 4 anni 136 (2654 studenti), a 5 anni 156.4 (1026 studenti) e 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato a 6 anni 171.4 (334 studenti). 0 1 2 3 4 5 6 7 0 Anni dall'immatricolazione 1 2 3 4 5 6 7 Anni dall'immatricolazione Figura 2. Numero medio di CFU Figura 3. Numero medio di CFU accumulato considerando l’Ateneo nel suo accumulato per ciascuna delle 6 coorti complesso. analizzate. Ovviamente il numero progressivamente calante degli studenti è legato soprattutto al progressivo esaurirsi del periodo di osservazione per le coorti più giovani. Sorge quindi la domanda se possa esistere una differenza di comportamento fra le coorti, che non potrebbe trasparire dal grafico complessivo. La risposta sembra essere negativa se guardiamo la figura 3 nella quale l’analisi è stata ripetuta coorte per coorte. Infatti, non sembrano trasparire differenze di rilievo fra i pattern di acquisizione dei crediti delle diverse coorti. Un confronto più analitico 21 Nucleo di Valutazione è presentato nella tabella 14, che riporta il numero medio di CFU accumulati dalle diverse coorti nei vari anni di osservazione. Dopo tre anni dall’immatricolazione, a completamento del ciclo di studi, il numero medio cumulativo di CFU oscilla fra 107 e 110. La quota di 120 CFU viene raggiunta dopo circa 3 anni e 4 mesi dall’immatricolazione. Tabella 14. Numero medio di CFU accumulato per ciascuna delle 6 coorti considerate. È forse opportuno, prima di procedere oltre, fare qualche considerazione a proposito del metodo impiegato e del significato del grafico corrispondente. Va detto innanzitutto che l’oggetto della quantificazione non è il numero medio di crediti per studente durante il primo anno di studi o durante quelli successivi, bensì la velocità con cui gli studenti riescono ad accumulare crediti. Analiticamente, tale velocità è la derivata prima della funzione media cumulativa e può essere “intuita” cercando di ricavare la pendenza del grafico riportato nella figura 2. Viene naturale chiedersi quale dovrebbe essere l’andamento del grafico in una situazione “ideale”. Si può cercare di dare una risposta empirica a questa domanda sulla base dei dati di cui disponiamo analizzando la performance degli studenti iscritti al corso di laurea triennale in Servizio Sociale, che è il corso che, in questi anni, ha ottenuto i risultati di gran lunga più lusinghieri. Questo corso, che afferisce alla facoltà di Sociologia, è a numero programmato (intorno alle 50 unità), presenta una percentuale di abbandono pari al 12% (su un totale di 298 immatricolati sono 22 35 gli studenti che hanno Nucleo di Valutazione abbandonato) e una quota considerevole di laureati (158); le percentuali di laureati nelle prime tre coorti sono, rispettivamente, 76%, 86%, 70%, mentre la coorte successiva ha già superato il 57% di laureati alla data del 30/6/2008. Il grafico della funzione media cumulativa del numero 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 200 150 100 50 0 Numero medio cumulativo di crediti 200 di CFU relativa agli iscritti a questo corso è riportato nella figura 4. 0 0 1 2 3 4 5 1 6 2 3 4 5 6 7 Anni dall'immatricolazione Anni dall'immatricolazione Figura 4. Numero medio di CFU Figura 5. Numero medio di CFU accumulato dagli iscritti al corso di laurea accumulato dagli iscritti al corso di laurea in Servizio Sociale. in Servizio Sociale e dagli iscritti ai corsi di laurea di I livello dell’Ateneo di Trento. Tale grafico è approssimativamente lineare fino a circa 3 anni e mezzo dall’immatricolazione. La linea punteggiata riportata in figura 4 è stata ottenuta interpolando i valori stimati con una retta che ha una pendenza pari a poco più di 50 crediti per anno. Dopo questo primo periodo, la pendenza non è più costante e tende a ridursi progressivamente. La funzione stimata raggiunge il valore cumulativo di 180 crediti a poco meno di 4 anni dall’immatricolazione. La funzione è cumulativa, non decrescente, e non bisogna quindi stupirsi se ad un certo punto si supera il valore di 180 crediti. Il 36% degli iscritti a questo corso di laurea (106 su 298) ha conseguito proprio 180 CFU, mentre altri 53 (pari a circa il 18%) ne ha conseguiti più di 180 (21 hanno conseguito 181 CFU e 13 ne hanno conseguito 182). Non tutti i corsi di laurea triennale attivati presso l’ateneo trentino sono riusciti a superare, nel periodo considerato, la soglia dei 180 CFU 23 Nucleo di Valutazione medi accumulati. Quelli che ci sono riusciti sono 13 su un totale di 28 (Servizio Sociale, Scienze Economiche e Sociali, Economia e Diritto, Matematica, Fisica, Fisica applicata, Scienze Giuridiche Europee e Transnazionali, Economia Telecomunicazioni, e Filosofia, gestione Aziendale, Ingegneria Ingegneria Industriale, delle Ingegneria dell’informazione e dell’organizzazione, Mediazione Linguistica per le Imprese e il Turismo). Nessuno di questi tuttavia, a parte il già citato Servizio Sociale, è riuscito a superare la soglia di 180 CFU in meno di 4 anni, conseguendo invece tale risultato dopo 5 o 6 anni dall’immatricolazione. Per i corsi che non hanno raggiunto tale quota il numero massimo cumulativo di CFU va da un minimo di 112 (Economia delle Organizzazioni Nonprofit e delle Cooperative Sociali) ad un massimo di 176 (Lettere). Da questo elenco sono stati esclusi i due corsi di più recente attivazione (Mediazione linguistica e comunicazione letteraria, Economia) che hanno un periodo di osservazione considerevolmente inferiore agli altri. Ciò che distingue Servizio Sociale dagli altri corsi di studio è la velocità nel conseguimento dei crediti. La figura 5 propone il confronto fra la performance degli iscritti a Servizio Sociale e quella degli iscritti all’ateneo nel suo complesso. In entrambi i casi i primi anni dopo l’immatricolazione la pendenza è approssimativamente costante, ma piuttosto diversa fra le due curve. Mentre gli iscritti a Servizio Sociale accumulano, come detto poc’anzi, circa 50 crediti all’anno, la velocità relativa all’Ateneo trentino nel suo complesso può essere stimata in circa 35.5 crediti per anno. Impiegando il modello proposto da Lawless e Nadeau e supponendo costante il rapporto fra il numero medio di CFU accumulato, si può stimare che la velocità degli iscritti a Servizio Sociale sia circa 1.3 volte più elevata di quella osservata nell’Ateneo nel suo complesso. Le figure che seguono propongono la stima della funzione media cumulativa del numero di CFU nelle singole facoltà. Non si è ritenuto opportuno proporle in un unico grafico perché le “curve” sarebbero state eccessivamente sovrapposte. A fianco di ogni grafico viene proposto uno 24 Nucleo di Valutazione “zoom” relativo ai primi 4 anni dall’immatricolazione con una retta interpolante la cui pendenza stima il numero di crediti/anno caratteristico di quella facoltà. Alcuni risultati analitici vengono inoltre proposti nella tabella 15. Il grafico nei primi 4 anni può essere approssimato con una retta di pendenza variabile da facoltà a facoltà. Tuttavia, le differenze sono abbastanza contenute, essendo comprese fra un minimo di circa 33 crediti/anno (per Ingegneria) e un massimo di circa 38 crediti/anno (per Economia); le altre facoltà hanno valori compresi fra 35 e 36 crediti/anno. Tutte le facoltà raggiungono 60 CFU medi cumulati dopo circa 20 mesi dall’immatricolazione (22 per Ingegneria), mentre per raggiungere 120 gli studenti di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Scienze Cognitive e Sociologia ne impiegano circa 39-40, quelli di Scienze MM. FF. NN. circa 43 e quelli di Ingegneria circa 45. La tabella 15 propone il valore del numero medio cumulativo di CFU a 1, 2, 3, 4, 5, 6 anni dall’immatricolazione che conferma quanto detto in precedenza. Tabella 15. Numero medio di CFU accumulato per ciascuna delle 7 facoltà. 25 Nucleo di Valutazione Economia ( 38.3 crediti/anno) 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Economia 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 Anni dall'immatricolazione Anni dall'immatricolazione Giurisprudenza Giurisprudenza ( 36.2 crediti/anno) 3 4 3 4 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 150 Figura 6. 0 1 2 3 4 5 6 7 0 Anni dall'immatricolazione 1 2 Anni dall'immatricolazione Figura 7. 26 Nucleo di Valutazione Ingegneria ( 32.7 crediti/anno) 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Ingegneria 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 Anni dall'immatricolazione Anni dall'immatricolazione Lettere e Filosofia Lettere e Filosofia ( 35.3 crediti/anno) 3 4 3 4 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 150 Figura 8. 0 1 2 3 4 5 6 7 0 Anni dall'immatricolazione 1 2 Anni dall'immatricolazione Figura 9. 27 Nucleo di Valutazione Scienze MM. FF. NN. ( 35 crediti/anno) 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Scienze MM. FF. NN. 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 Anni dall'immatricolazione Anni dall'immatricolazione Scienze Cognitive Scienze Cognitive ( 35.9 crediti/anno) 3 4 3 4 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 150 Figura 10. 0 1 2 3 4 5 6 7 0 Anni dall'immatricolazione 1 2 Anni dall'immatricolazione Figura 11. 28 Nucleo di Valutazione Sociologia ( 36.1 crediti/anno) 150 100 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Sociologia 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 Anni dall'immatricolazione 3 4 Anni dall'immatricolazione Figura 12. È possibile a questo punto valutare se e in che misura alcune variabili sono associate alla velocità di acquisizione dei CFU. Fra quelle presenti nel data-base della segreteria studenti sono state selezionate le 5 seguenti: genere, età al momento dell’immatricolazione, tipo di istituto superiore di provenienza, voto di maturità e provincia di residenza. 200 Età all'immatricolazione 200 Genere 100 150 <20 20 21-25 >25 0 50 Numero medio di crediti accumulato 150 100 50 0 Numero medio di crediti accumulato FEMMINA MASCHIO 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 Anni dall'immatricolazione Figura 13. 2 3 4 5 6 7 Anni dall'immatricolazione Figura 14. Per quanto riguarda il genere (figura 13), le donne sembrano avere una performance migliore rispetto ai maschi; dopo un anno il loro vantaggio è di circa 5 crediti, che diventano 12 dopo due e 17 dopo tre. Anche l’età è associata con la velocità di acquisizione dei crediti con un 29 Nucleo di Valutazione pattern piuttosto regolare (figura 14). I diciannovenni al momento dell’immatricolazione presentano la performance migliore, seguiti dai ventenni, da coloro che hanno 21-25 anni e, infine, da coloro che hanno più di 25 anni. Per dare un’idea del gap esistente, il numero medio di crediti accumulato dopo un anno è pari a 37.6 per i diciannovenni e 16.5 per gli ultra-venticinquenni; dopo due anni i valori corrispondenti sono 78 e 39 e dopo tre sono 120 e 62. Va detto che una suddivisione più “fine” dell’ultima categoria (considerando, cioè, separatamente i trentenni e i quarantenni e oltre) non ha messo in luce una differenza con la fascia di età 26-29 anni. Voto di maturità 250 200 150 100 50 Numero medio di crediti accumulato 60-64 65-74 75-84 85-99 100 0 50 100 150 Classico/Scientifico Altro liceo Maturità tecnica Maturità professionale 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Titolo di scuola superiore 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 Anni dall'immatricolazione Figura 15. 2 3 4 5 6 7 Anni dall'immatricolazione Figura 16. Anche la tipologia dell’istituto superiore frequentato presenta un risultato interessante. Gli studenti provenienti da un liceo presentano la performance migliore (figura 15), ma è il voto conseguito alla maturità ad esibire l’associazione più stretta con la progressione della carriera universitaria (figura 16). Se la categoria costituita dagli studenti diplomatisi con il massimo dei voti (sono 1535, pari a circa il 10%) raggiunge 48 crediti dopo un anno, 96 dopo due e 146 dopo tre, quella rappresentata da coloro che si sono diplomati con un voto inferiore a 65/100 arriva a conseguire, alle stesse scadenze, 15, 30 e 49 CFU (e 121 CFU dopo sei anni). 30 Nucleo di Valutazione L’ultima variabile considerata riguarda infine la provincia di residenza. I trentini, che rappresentano da soli quasi la metà degli immatricolati, conseguono risultati del tutto sovrapponibili agli studenti provenienti dalle provincie limitrofe o dal resto d’Italia. Fanno soltanto eccezione gli studenti residenti in provincia di Bolzano (sono 1179), che rivelano una performance lievemente inferiore (figura 17). Decisamente peggiori i risultati degli studenti che risultano residenti all’estero, anche se la consistenza estremamente ridotta (soltanto 195 unità) può far sorgere alcuni dubbi sulla precisione della stima. 50 100 150 Bolzano Trento + resto d'Italia Estera 0 Numero medio di crediti accumulato 200 Provincia di residenza 0 1 2 3 4 5 6 7 Anni dall'immatricolazione Figura 17. 6. Alcune considerazioni conclusive Possiamo tentare una estrema sintesi dei risultati delle analisi qui presentate relative ai primi sei anni di attivazione del nuovo ordinamento degli studi universitari nell’ateneo trentino. Le quote di abbandono osservate nelle nuove leve di immatricolati triennali, pur ridotte rispetto a quelle degli studenti iscritti ai vecchi ordinamenti, sono ancora piuttosto consistenti, nella misura di circa il 20% fra il 1° e il 2° anno (sfiorando il 40% se si includono anche gli anni successivi). Il dato coinvolge in misura sostanzialmente sovrapponibile tutte le facoltà (Scienze Cognitive in misura maggiore, ma la facoltà è di 31 Nucleo di Valutazione recente attivazione). Come già fatto rilevare in un precedente rapporto del Nucleo di Valutazione3 la riduzione dei tassi di abbandono (rispetto all’ordinamento precedente) sembra legata “più a un effetto esogeno che endogeno o, per dirlo con maggior chiarezza, una conseguenza più del cambiamento strutturale degli assetti didattici che di approfondite revisioni dei modi di operare dell’ateneo trentino”. Il percorso didattico degli studenti non sembra poi procedere in modo spedito. Nei 3-4 anni successivi all’immatricolazione il numero medio annuale di CFU non raggiunge nemmeno i 2/3 di quelli acquisibili (35.5 vs 40) e negli anni successivi declina ulteriormente. Anche in questo caso le facoltà non sembrano differenziarsi in modo davvero sostanziale fra loro. A tre anni dall’immatricolazione il numero medio cumulativo di CFU è di poco inferiore a 110 e a 4 anni è intorno a 140. Gli effetti combinati dell’abbandono e della progressione degli studi fa sì che poco più del 5% degli studenti si laurei entro 3 anni dall’immatricolazione, valore che sale a circa il 30% e il 40% nei due anni successivi. Le responsabilità relative ai fenomeni di dispersione e di regolarità negli studi che si registrano in un ateneo non sono totalmente attribuibili all’ateneo stesso. Le caratteristiche dei singoli, i modi di funzionamento del sistema scolastico secondario superiore, gli assetti dell’orientamento formativo, l’ordinamento istituzionale del sistema universitario, le politiche per il diritto allo studio e i modi di funzionamento della società condizionano in misura cruciale le prestazioni delle università. Il risultato più interessante di questo studio è, a nostro avviso, il dato, osservato per tutte le coorti e per tutte le facoltà, di una sostanziale linearità nell’accumulo dei crediti nei primi 3-4 anni dall’immatricolazione. Se questa osservazione fosse vera anche per i corsi “riformati” o per quelli istituiti ex novo ai sensi del DM 270/04, allora a solo un anno dalla loro attivazione 3 (in buona sostanza, al L’esperienza dell’abbandono e dell’irregolarità degli studi in quattro leve di immatricolati all’ateneo di Trento e della prima leva alle lauree magistrali. Settembre 2006. 32 Nucleo di Valutazione 31/10/2009) sarebbe possibile non solo una descrizione dei risultati ottenuti, ma addirittura una “proiezione” per i 2-3 anni successivi da confrontare con i risultati esposti in questa nota. L’ateneo di Trento è chiamato ad una nuova sfida per migliorare in modo sostanziale i risultati della “prima” riforma. In questa nota abbiamo voluto privilegiare un’analisi forse non del tutto “tradizionale” dei dati che ha fatto ricorso ai metodi della multivariate survival analysis. Un effetto “collaterale” di questo studio è comunque rappresentato dalla messa a punto di un data-base degli immatricolati puri alle lauree di I livello dell’ateneo di Trento che potrà essere impiegato per produrre anche indicatori più “tradizionali”. 33 Nucleo di Valutazione APPENDICE Esiti (alla data del 1/7/2008) delle 6 coorti analizzate per facoltà di immatricolazione. FACOLTÁ DI ECONOMIA Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 44 52 90 154 334 346 12 3 8 8 9 4 248 213 190 99 0 0 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 49 33 36 30 49 58 119 83 78 62 74 64 15 9 13 9 11 6 FACOLTÁ DI GIURISPRUDENZA Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 42 44 90 101 64 0 5 8 16 7 9 0 223 187 139 44 0 0 2 0 0 0 0 0 16 56 123 274 397 0 55 66 54 81 47 0 84 88 96 88 62 0 15 20 14 17 12 0 FACOLTÁ DI INGEGNERIA Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 44 105 172 288 293 380 20 21 11 10 10 4 228 222 144 78 0 0 0 0 0 1 0 0 5 3 5 6 6 6 43 56 63 74 57 47 102 110 97 98 78 36 41 53 52 44 27 11 34 Nucleo di Valutazione FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 69 101 176 296 376 357 4 10 9 9 9 1 277 305 235 145 2 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 40 70 80 61 64 57 137 125 148 142 89 49 9 16 23 12 13 7 FACOLTÁ DI SCIENZE COGNITIVE Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 3 5 13 25 65 84 1 1 1 2 1 2 35 31 21 32 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 13 10 10 15 19 27 15 19 32 40 11 2 3 5 4 6 6 FACOLTÁ DI SCIENZE MM. FF. NN. Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 19 28 46 79 128 142 8 6 8 5 8 5 71 93 61 38 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 23 14 21 29 47 32 30 40 31 25 21 15 3 4 1 7 2 3 35 Nucleo di Valutazione FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA Ancora a sistema Trasferimento interno Conseguimento titolo Decesso Passaggio a CU Rinuncia esplicita Rinuncia implicita Trasferimento in uscita Coorte 2001 2002 2003 2004 2005 2006 64 36 77 134 207 195 6 2 4 2 2 2 151 152 124 64 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 36 21 24 32 32 31 82 61 83 61 54 40 6 8 3 5 3 5 36