uno Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD ANNO XXXI N° 3 - 2013 Periodico d’informazione copia non in vendita in caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD) Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua magazine E TU MANGI BENE O MALE? Un’alimentazione corretta ci aiuta a stare in salute. Ecco 10 alimenti d’uso quotidiano che andrebbero evitati o, almeno,consumati con moderazione. TUTTI A TAVOLA I PADRONI DEL MONDO ANIMAL HOUSE ASTRI & DISASTRI OSTERIA DELL’ANGOLO UN GRADITO RITORNO ROVINATI DAI “BANKSTERS” L’ALIMENTAZIONE IDEALE PER GLI AMICI “PELOSI” COME FARSI MOLLARE E RITROVARE LA LIBERTÀ RIVE R RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB DOM 15 dicembre VONN WASHINGTON VEN 20 dicembre BRACCO E I GIAGUARI magazine CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC WWW.RIVEJAZZCLUB.IT VEGLIONISSIMO CENA SPETTACOLO CON LA MANAUS BLUES BAND VEN 03 gennaio UNA VEZ VEN 10 gennaio MY ESCORT OSTERIA RIVE VIA RIVE, 14 CARTIGLIANO (VI) INFO: 348 8265815 L’ANGOLO DI ONGARO 56 Dalle fibre che aiutano il cuore agli Omega 3 che contrastano il diabete Giallo Natal CRISI EPOCALE Rovinati dai banksters I CONSIGLI DELLA DIETISTA 58 Guidare il bambino nelle scelte alimentari CAPITANI CORAGGIOSI 13 Franceschi azionista de “Il Fatto Quotidiano” E TU MANGI BENE O MALE? Un’alimentazione corretta ci aiuta a stare in salute. Ecco 10 alimenti d’uso quotidiano che andrebbero evitati oppure consumati con moderazione. TUTTI A TAVOLA I PADRONI DEL MONDO ANIMAL HOUSE ASTRI & DISASTRI OSTERIA DELL’ANGOLO UN GRADITO RITORNO MALEDETTI “BANKSTERS” CI AVETE ROVINATO L’ALIMENTAZIONE IDEALE PER GLI AMICI “PELOSI” COME FARSI MOLLARE E RITROVARE LA LIBERTÀ IN COPERTINA: Copertina dedicata allo speciale sull’alimentazione, all’interno del quale troverete molti consigli utili su come migliorare il vostro rapporto con il cibo. Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it Model Monica Boin Credits Manuel Nani Hs - Omar Turrini Mua I CONSIGLI DELL’ESPERTO 60 Quali sono le alternative allo zucchero? ECONOMIA & DINTORNI 14 Davvero gli imprenditori guadagnano meno dei loro dipendenti? CONSUMO CONSAPEVOLE 61 Cibo criminale MOSTRE IN CORSOI ANIMAL HOUSE 16 Renoir, Canaletto, Warhol e Munch le mostre in corso 62 L’alimentazione ideale per gli amici pelosi SECONDO VOI ARMONIE NEL VOLTO 64 L’arte della lettura dl viso si chiama fisiognomica 20 Dal gesto di cattiva o buona educazione che più ci colpisce ai cibi preferiti e/o detestati SPAZIO VITALE 65 Pro e contro in merito a cellulari e Wi-Fi PORTRAIT 30 Monica Boin ASTRI&DISASTRI UNO IN PILLOLE 32 Come farsi mollare e ritrovare 66 Dal bilinguismo alla longevità la libertà sentimentale MER 25 dicembre MORRIS & THE MAGICALS MAR 31 dicembre RUVIDO 4 8 Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua Eventi uno Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD ANNO XXXI N° 3 - 2013 Periodico d’informazione copia non in vendita in caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD) SOMMARIO passando per il cervello DALLECINQUEDELLASERA SALUTE&BENESSERE 34 La guida ai locali giusti 67 Vitiligine una nuova scoperta fa luce sulle possibili cause TUTTI A TAVOLA 36 Benvenuti all’Osteria dell’Angolo CHEF & DINTORNI C 40 Il Montegrande premia Padova magazine COMICHE FINALI 70 La vignetta di Davide Ceccon CHEF & DINTORNI Venezia nativa accende il Natale REPORTAGE 46 Madrid cinque secoli da capitale REPORTAGE 50 Il Prado e gli altri frutti della passione CONSUMO CONSAPEVOLE irano uno CARTA UNO CLUB VANTAGGI 68 Gli sconti riservati ai nostri lettori 54 Siamo ciò che mangiamo I N C O N T R A Dati Diffusione La rivista UNO Magazine viene diffusa a Padova, Treviso, Vicenza, Mestre e Rovigo e nei comuni più importanti delle relative province. La si può trovare nelle sale d’attesa di locali, attività e professionisti. Se anche tu vuoi regalare la rivista ai tuoi clienti o spedirgliela a mezzo posta (servizio valido in tutta Italia) sponsorizzando la fascetta dell’indirizzo con il tuo nome inviaci una mail a: [email protected] Appuntamento al 2014 per una rassegna di incontri TALK SHOW con ospiti prestigiosi su temi quali: Economia, Salute, Benessere, Life Style, Astrologia e molto altro. Per aggiornamenti e date degli incontri consulta il sito: www.unomagazine.com 3 uno O RUVIDO GIALLO NATAL magazine FREE PRESS 31 ° DAL 1983 M i chiamo Mario e sono un operaio, anzi ero un operaio. Ocio, mica sono morto no, no, son vivo e vegeto. Solo che, dopo una vita passata in fabbrica ora sono “a spasso”. Ma, mica in gita o a braccetto con la Flora, che poi è Edvard Munch - L’urlo, 1893 cartone con olio, tempera e pastello,come per altre opere del mia moglie e che porta tanta celebre pittore norvegese è stato dipinto in più versioni, quattro in totale. Alcune interessanti pazienza con me. Soprattutto opere di Munch sono in mostra a Genova presso Palazzo Ducale (per info vedi a pag. 11). adesso che, certe mattine, quando giro per casa mi sento come una bestia in hanno chiamato uno alla volta in direzione, gabbia! No, proprio non me la dovevano fare dopo un giro di parole di mezz’ora che non a me ‘sta vigliaccata, a me che in fabbrica ero c’ho capito un casso e discorsi a base di glosempre pronto a farmi un culo così. Mica balizzazione, sfide, delocalizzazione, contecome quell'altro lì, Ciano, che non lo vorrei nimento dei costi, spostamento delle linee neanche nominare, sempre pronto a nascon- produttive... Insomma tutta una sega per dersi in magazzino quando c’era da sgobba- dirmi che mica mi licenziavano, no... Mi offrire e sempre pronto a fargli un sorriso gigan- vano la possibilità di “far crescere” il nuovo te, appena passava il padrone. Sì lo so, non stabilimento a Bratislava. Ma dove casso è esistono più i padroni, fatto sta che quando si Bratislava? E così io sarei dovuto trasferirmi è trattato di decidere se continuare a produr- in tanta mona a cinquant’anni suonati e re in Italia, dove tutto è carissimo, dal costo Ciano, ‘sto leccaculo, una vita a non fare un del lavoro, all’energia, fino alle tasse... Lui è casso, stava qua in azienda perché, poareto stato “padrone” di andarsene e io “padrone” ha due figli lui, «mentre tu Mario», che poi di restare. Ma lo capiscono tutti che tra i due sarei io, «non hai figli quindi per te è più semplice trasferirti». padroni c’è una differenza enorme. S ì d’accordo, non è stato un fulmine a ciel sereno, si vedeva che le cose andavano male, l’ho capito subito da quando abbiamo cominciato a produrre sempre meno, a farci bastare il lavoro di tre giorni e a farlo durare una settimana. Solo quel mona di Ciano non l’aveva capito, anzi era tutto contento lui «cussì lavoremo de manco!» mi diceva. Che macaco. Non capiva che era l’inizio della fine. Poi hanno cominciato a lasciarci a casa, così senza tante storie, perché eravamo un’azienda piccolina, mica come alla Fiat dove appena si muove una foglia i sindacati scattano subito come falchi . A noi non ci ha protetto nessuno, carne da macello, ebeti al servizio del sistema. Ricordo ancora quella mattina, ci 4 P iù semplice un casso, ma come? Alla mia età, mollo tutto e vado in un posto dove non conosco nessuno, parlano un’altra lingua, con i miei vecchi che son qua mezzi moribondi, ma come faccio a lasciarli? Eccerto non ho figli io, quindi non ho problemi, io. E così quella sera son tornato a casa con una roba qua pesante in mezzo al petto e un magone immenso, ma ho dovuto dirlo alla Flora. Non tutto certo, la storia dei figli l’ho risparmiata, pora donna, già ha sofferto così tanto per il fatto di non poterli avere. Basta vedere come guarda i nipoti, i figli di Elsa mia sorella. Vi pare che le dico che mi sbattono in tanta mona perché siamo senza figli? E così senza figli e, adesso, anche senza lavoro. È dura ma non mollo, la mattina mi alzo, mi faccio la barba, mi vesto, faccio tutto come prima, insomma cerco di non lasciarmi andare, ma dentro sento una sensazione strana, come se, giorno dopo giorno, un pezzettino di me cascasse per terra, perso per sempre, morto. Allora domenica, per tirarci su ho detto alla Flora «dai che andiamo a farci un giro al mercato così ci si distrae un po’. Guarda che bella giornata di ANNO XXXI N° 3 Dicembre 2013 Periodico d’informazione Copia non in vendita DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Campagnolo COORDINAMENTO EDITORIALE Margherita Maschio ABBIGLIAMENTO EDITRICE Acoves Italia s.r.l. Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 2747 Reg. Trib. Padova n. 775 dell’1/07/1983 WOOLRICH REDAZIONE E PUBBLICITA’ Acoves Italia s.r.l. Via Papa Giovanni Paolo I, 11 35010 Campodoro PADOVA Telefono (+39) 049 9065733 E-mail: [email protected] PENN-RICH CONVERSE BOMBOOGIE BY WOOLRICH SUPERDRY SCOTCH & SODA MAISON SCOTCH STAMPA Grafica Veneta S.p.A. via Malcanton, 1 35010 Trebaseleghe (PD) MET AND FRIENDS DUCK FARM BY FIX DESIGN LE COQ SPORTIF Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/PD CALZATURE NIKE VINTAGE ONITSUKA TIGER Hanno collaborato: Davide Ceccon, Elisabetta Ziliotto, Monica Boin, Thomas Ortolan, Manuel Nani, Omar Turrini, Stefano Parancola, Sergio Canello, Antonio Luise, Filippo Ongaro, Isabella Zuccalà e tutti i lettori che hanno partecipato ai sondaggi pubblicati in questo numero. PUMA VINTAGE ALL STAR LE COQ SPORTIF ISHIKAWA Si ringraziano: Ascom Padova, Victoria Club, Sport Vision, Top Mode, Osteria Le Rive, Rensi gioielleria, Motor Bike Expò, È Sposi, Osteria dell’Angolo. ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata La rivista UNO Magazine non assume responsabilità alcuna per il materiale (foto, testi, ecc.) fornito direttamente dagli inserzionisti. Gli articoli, le foto e i disegni pervenuti, se non espressamente richiesti, non vengono restituiti. uno magazine Via Piovese, 102 PADOVA Tel. 049 8020648 Centro Comm.le “PIAZZAGRANDE” PIOVE DI SACCO (PD) Tel. 049 9703811 O RUVIDO sole!». E così la Flora si è vestita e truccata e ho pensato «caspita è ancora una gran bella donna la mia Flora» e questo, almeno, non ce lo toglie nessuno. Ti piacerebbe C ricevere questa rivista GRATIS direttamente in ufficio o a casa? M osì siamo usciti e abbiamo passeggiato tra i banchi, certo che era proprio una sensazione strana: sembrava di stare all’estero! Incrociavamo un sacco di gente e tutti che parlavano lingue sconosciute, erano russi, moldavi, africani, cinesi. Già, c’erano anche tanti banchi con i cinesi, ma io da loro non compro niente, scherziamo? Perché, lo ricordo bene, quando mi hanno lasciato a casa mi han detto che era proprio colpa dei cinesi e della loro concorrenza spietata se la nostra fabbrica doveva “ridimensionarsi”, altro verbo gentile per dire che l’avevo presa nel culo. Comunque, prima di rientrare a casa la Flora mi fa «comprati dei calzini che ne hai bisogno» e così, nonostante i soldi contati in tasca, ho fatto un vero affare mi son comprato quattro paia di calzini di cotone caldo a soli 10 euro! a belli eh, che me ne intendo io perché il producevamo in fabbrica. «Fidate, questi i xe boni» mi ha detto il tipo del banco, uno dei pochi nostrani rimasti, per fortuna. Così, una volta a casa, prima di buttare via l’etichetta, ho voluto vedere chi fosse l’azienda, hai visto mai? Magari hanno bisogno di assumere un operaio con esperienza, proprio come me. Solo che la ditta che li commercializzava era di Napoli e poi c’era scritto “Prodotto in PRC”. Che mio nipote, il figlio dell'Elsa, mi ha detto significa che son stati fatti in Cina. A Ora è possibile, vai sul sito www.unomagazine.com e clicca in alto a destra su Abbonati GRATIS llora, lì per lì, mi è venuto un gran giramento di balle, ma poi mi sono ricordato di aver sentito un tipo alla radio, una mattina, che diceva grosso modo così «prima vi faranno chiudere o delocalizzare le aziende, poi ridotti in miseria, sarete costretti a comprare prodotti di scarsa qualità o di indubbia provenienza proprio da chi vi ha ridotto sul lastrico, con la complicità di chi sfrutta tale situazione, compresi molti nostri connazionali. E così, purtroppo, il cerchio si chiuderà». Mah, non so esattamente di che cerchio stesse parlando quel tipo lì alla radio, so solo che, adesso, non lo sento più nemmeno lui in onda. Che siano arrivati i cinesi anche lì? UOMO DONNA SMITHY’S COVERI BASILE MORGANO LOLA DEEVA AMELIE RÊVEUR EVENT LINE BAMBINO P.S. Qualsiasi riferimento a fatti e persone è puramente casuale (o quasi). TOPMODE BRUMS SCOUT LEGGERE, PER PIACERE. Claudio Campagnolo [email protected] 6 @claudio_ruvido uno magazine Via Soranzo, 1 PADOVA (Voltabarozzo - Piazzale Chiesa) AMPIO PARCHEGGIO tel. 049 754441 O C R I S I EPOCALE O C R I S I EPOCALE Rovinati dai banksters Banksters è un neologismo tratto dalle parole bankers e gangsters ed indica la razza “vil e dannata” responsabile dell’attuale crisi epocale. Il libro che presentiamo punta il dito proprio contro queste poche migliaia di individui, estremamente potenti, che decidono le sorti di milioni di persone in tutto il mondo. Il testo, giunto alla seconda edizione, mette a nudo le responsabilità ma offre anche soluzioni. D irettamente dal suo ufficio di New York, Luca Ciarrocca Direttore di Wall Street italia, celebre sito economico, ci ha anticipato alcune interessanti riflessioni presenti nel suo libro, oltre ad alcune considerazioni sull’attualità politica ed economica italiana. Perché nessuno lo fa? LUCA CIARROCCA «Perché è un problema intrattabile, il classico “gorilla da 900 libbre”, come dicono gli americani. Il debito pubblico italiano è di oltre 2 trilioni di euro, quindi duemila e passa miliardi di euro, di fatto è un debito tale che l’Italia, come le banche di cui parlo nel mio libro, è troppo grande per fallire. Non cala, nonostante la recessione pesantissima in cui sta il Paese negli ultimi due anni, il debito ha continuato a salire, il che è abbastanza grottesco. È un meccanismo perverso una specie di spirale che si avvita su se stessa, perchè gli interessi che noi paghiamo sul debito sono, lo dico nel libro, ed è stato poi confermato dalla Cannata che è il responsabile del Ministero del Tesoro per il debito pubblico, sono 85 miliardi l’anno a questo livello di tassi di interesse. Quindi in realtà noi dreniamo risorse immense che non vanno a dare ossigeno all’economia reale, alle famiglie, alle imprese, ma vanno semplicemente a pagare gli interessi sul debito pubblico che poi non cala ma continua a crescere». Un po’ come stare su una barca che affonda e ributtare a mare l’acqua con un cucchiaino... LUCA CIARROCCA «È così, è una metafora ma è la verità. Infatti a me sorprende come non ci sia nessun leader politico, non ci sia nessuna voce che abbia l’autorità di concentrare tutti su questa questione che è drammatica ma vale quasi una dichiarazione di guerra, nel senso che non può essere trattata come fosse normale amministrazione». 8 “Le oligarchie bancarie e dei governi, hanno uno straordinario potere. Nel libro lo definisco, addirittura, una dittatura soft” A proposito di banche nel libro lei usa il termine “banksters” che significa? LUCA CIARROCCA «È un neologismo che viene dalla fusione di banker e gangster, nel mondo finanziario non sono io il primo ad utilizzarlo ma, già nel luglio 2012, l’Economist ha dedicato una copertina ai “banksters”: essi sono i veri responsabili della crisi. Come cittadini dovremmo essere scandalizzati del fatto che un gruppo, un’oligarchia di poche migliaia di persone sia non solo responsabile della crisi, non solo non ha fatto nulla per modificare i meccanismi perversi che hanno portato nel 2008 alla crisi di cui in Italia soffriamo gli effetti ancora oggi nel 2013, ma questi signori con l’aver superato la crisi indenni, addirittura sono più forti, sono più avidi, sono più arroganti di prima. Sembrerà un discorso populista ma non lo è, perchè le banche che sono state salvate a suon di trilioni di euro e di dollari, hanno assorbito questa enorme massa di denaro che, invece, a mio modesto parere avrebbe dovuto essere indirizzata all’economia reale alle famiglie e alle imprese. Quindi c’è una situazione assurda, di cui nessuno è veramente consapevole, in cui l’elite e l’oligarchia delle banche, che poi fa capo alle banche centrali, nel libro spiego cosa sono e cosa fanno le banche centrali, in primo luogo la Federal Reserve americana e la BCE europea, ebbene le banche che hanno creato la crisi, sono state poi salvate, mentre il resto della popolazione, centinaia di milioni di persone, continua a soffrire con alte tasse, crisi dei consumi, crisi della liquidità, calo del mercato immobiliare e con una prospettiva di impoverimento graduale della classe media che, invece, aveva goduto per tanti anni di un certo benessere». Gli scenari che il suo libro dipinge sono gravi, soprattutto per l’Italia, nel suo testo, però, non mancano anche le soluzioni. Ce ne può indicare una? LUCA CIARROCCA «Le soluzioni sono di due tipi. Una riguarda l’Italia, in particolare, e l’altra invece è di lungo periodo e riguarda non solo il nostro Paese ma tutti i paesi di un particolare sistema bancario e finanziario. Vediamole per gradi. Per quanto riguarda l’Italia la soluzione prospettata, dopo aver sentito una serie di economisti di varia estrazione, vorrei evidenziare a tale proposito che io sono un giornalista e non un economista, è una soluzione che prenda di petto la questione del debito pubblico, perché questo è il vero macigno ed è il rischio sistemico per l’Italia, per l’Europa e per il capitalismo globale. Purtroppo non viene affrontato». Lei prima accennava a due vie distinte per la soluzione del debito, una per l’Italia e una per l’Europa. Ci spiega meglio di che si tratta? LUCA CIARROCCA «Quella per l’Italia, per dirla brevemente, il consesso degli economisti che tratta questo argomento porta ad una risoluzione del debito pubblico con una ristrutturazione dello stesso e, quindi, con un’emissione di titoli che prenderebbero il posto di quelli attuali con diverse sca- per imporre questo tipo di soluzioni che non sono facili. Per quanto riguarda l’altra soluzione, ed è quella affrontata negli ultimi due capitoli del libro, il 4° e il 5°, riguarda, in un arco di lungo periodo, le banche che, in quanto tali, ormai sono il vero problema dell’economia capitalistica. Bisogna pertanto agire per riformare il sistema bancario». denze e tassi, eccetera eccetera. Diciamo che le soluzioni dal punto di vista tecnico ci sono, dal punto di vista politico bisogna che ci sia un Governo forte e convinto che abbia l’autorità uno magazine Lavoratori autonomi, professionisti e piccole imprese sono le principali vittime sacrificate sull’altare di questo drammatico mattatoio economico in corso. Cosa può o deve fare la classe media per salvarsi? LUCA CIARROCCA «Purtroppo la classe media in questo momento è messa in un angolo e non ha alcun potere se non quello di votare nel uno magazine LUCA CIARROCCA, giornalista, ha vissuto e lavorato molti anni a New York, dove nel 1999 ha fondato WALL STREET ITALIA, sito indipendente di economia, finanza, politica e news. Nel 1997 ha vinto il premio di giornalismo Premiolino. Ha pubblicato il libro “Investire in tempo di guerra” (Nutrimenti) in cui si racconta la mattina dell’11 settembre 2001, quando Wall Street Italia ha dato per primo al mondo la notizia dell’attacco dei terroristi di Al Qaeda ai grattacieli del World Trade Center. momento in cui ci sono le elezioni. Purtroppo il meccanismo è così deformato che, quelli che vengono chiamati i poteri forti, in realtà l’oligarchia delle banche e dei governi, hanno un potere straordinario. Nel libro io lo definisco, addirittura, una dittatura soft, perché non è una dittatura che mette in prigione, manda in Siberia, nel Gulag come accadeva in Unione Sovietica e in parte come succede tutt’ora in Cina, dove chi sgarra finisce alla pena capitale o finisce in galera, è una dittatura soft in cui la classe media, soprattutto per via della manipolazione dei media e dell’informazione, ha pochissimo potere. Quindi è in balia di decisioni che vengono prese da pochissime persone. È molto amaro riconoscere che questi poteri hanno un immenso leverage, io la definisco Spectre, dal film di James Bond, in cui la democrazia è in realtà un surrogato di democrazia». Quali potrebbero essere nei prossimi anni gli “attori” di una una eventuale risalita economica del nostro Paese? LUCA CIARROCCA «Io credo che la questione di fondo sia politica, essenzialmente bisogna che l’Italia in quanto tale, o gli altri nostri partner in Europa facciano capire che il meccanismo così come è stato pensato, non funziona. Quello che ci vorrebbe è una riflessione, un mea culpa, come si diceva un tempo, un “ci siamo sbagliati però vogliamo fare A,B e C”. Il fatto che non avvenga è abbastanza incredibile, non è possibile che l’Europa, in cui tutti in effetti abbiamo creduto e che non ha neanche senso più di tanto demonizzare, sia ridotta in questo momento a una mera gestione delle crisi, un’emergenza dietro l’altra e poi, lasciatemelo dire, ad una questione banalmente contabile. È un peccato che non ci siano più quei valori alti, politici, che sono sempre stati il motore della storia. Faccio un esempio banale, però efficace. Quando in qualsiasi Costituzione, tu analizzi le parole chiave scopri che sono libertà, uguaglianza, giustizia. Tu lasci un messaggio, mandi al popolo, a miliardi di persone un’idea di miglioramento, un’idea corale di visione del futuro. L’Europa adesso è, drammaticamente, schiacciata su questioni contabili, su tassi di interesse, su debito, su questioni che la gente neanche conosce. Se provate a fare un sondaggio e chiedete agli italiani cos’è il fiscal compact o l’ESM (European Stability Mechanism n.d.r.) che poi sarebbe il Fondo salva-Stati probabilmente il 99% degli italiani non lo sa». Concordo, a malapena conosciamo lo “spread” nonostante ce l’abbiano propinato per mesi... LUCA CIARROCCA «Infatti, alla fine è diventato una specie di termine calcistico, per cui tutti erano consapevoli di cosa fosse. Ma, purtroppo, siamo in un Paese in cui, secondo un recente sondaggio, 6 italiani su 10 non sanno che cos’è il tasso di interesse, siamo quindi in una situazione di analfabetismo economico. Ed è drammatico che l’italiano medio sappia tutti gli schemi delle squadre di calcio, gli italiani sono tutti commissari tecnici, conoscono i termini, le regole di gioco, i nomi dei calciatori, le strategie eccetera e, invece, siamo totalmente analfabeti su questioni che ci toccano tutti da vicino. Quando robe come il fiscal compact o il Fondo salva-Stati entrano e vengono fatti passare per gli elementi cardinali, gli assi portanti, l’architrave della costruzione europea e tutto gioca sul salvataggio di Stati indebitati, sui titoli di Stato eccetera, insomma è veramente triste e raccapricciante come questa costruzione europea, che dovrebbe avere un respiro più ampio, si riduca ai quattrini che abbiamo in tasca». “La ribellione popolare credo sia assolutamente da mettere in conto” In Italia si discute animatamente su un’eventuale uscita dall’Euro: sarebbe un auspicio o una tragedia per il nostro Paese? LUCA CIARROCCA «Credo che l’uscita dall’Euro sarebbe una follia, anche se circa il 20% degli italiani la vuole, secondo gli ultimi sondaggi. Ma è una follia. Uno perché tutta l’ultima 9 O C R I S I EPOCALE generazione, penso ai miei nipoti sono tutti nati con l’euro, quindi non sanno neanche cosa sia la lira, due non è l’Euro il problema. I problemi sono il debito, la crescita, la corruzione, la disparità di approccio di un paese come la Germania, che è un Paese serio, che fa le sue scelte e le persegue e Paesi come l’Italia, la Spagna o la Grecia, la periferia, il sud dell’Europa che, invece, hanno per storia culturale, per natura e per quello che è successo negli ultimi vent’anni un approccio e una gestione della politica completamente diversa. Quindi uscire dall’Euro è in realtà lo slogan più populistico che possa venire lanciato in questo momento ma non avrebbe nessunissimo effetto positivo, perché non risolverebbe nessuno dei problemi che in questo momento noi abbiamo. Anzi dirò di più e questo l’ho scritto pure nel libro, secondo me sarebbe allora meglio, per assurdo, che uscisse la Germania dall’euro e tornasse al marco e che tutti gli altri Paesi rimanessero nell’area Euro. Questo forse sarebbe, pur essendo una provocazione, uno scenario più praticabile. Se tornassimo alla Lira sarebbe una roba tra il medievale il populistico ed il superficiale, anche se ci sono in questo momento tanti economisti, che hanno anche una certa visibilità, che perseguono questo tipo di politica». “Renzi ora dimostri d’essere ciò che dice” Secondo lei, alle famose soluzioni per uscire dalla crisi ci si arriverà con un processo democratico o sulla spinta di una forte ribellione popolare? LUCA CIARROCCA «Io credo che la ribellione popolare sia assolutamente da mettere in conto, perché siamo di fronte a una serie di fenomeni che corrispondono ad una devastazione del tessuto di un Paese come l’Italia, piuttosto che la Grecia o la Spagna. Non sembra, perché non ci viene raccontato in questi termini, ma gli effetti sono così terribili e così devastanti che soltanto una guerra, in altri tempi, avrebbe potuto provocare lo stesso tipo di terremoto, è davvero epocale. Un fatto come la disoccupazione giovanile al 40%, solamente un numero come questo, in America siamo al 7%, significa che nessuno lavorerà più nella prossima generazione perché non c’è lavoro. Capite che con questi dati tutto il resto, le alchimie politiche, la forma di Governo, le polemiche sulla giustizia, la legge elettorale eccetera, diventano un banale esercizio della politica che parla a se stessa ed è solo autoreferenziale. Se ci fossero dei leader come c’erano in passato, che avevano visione, carattere, personalità, l’ombra lunga di chi si staglia rispetto alla mediocrità quotidiana, non si dovrebbe far altro che parlare di questi temi, cioè della disoccupazione, della mancanza di lavoro, del debito. Nel libro io lo racconto, i numeri sono quelli che si erano visti nella seconda guerra mon- 10 O C R I S I EPOCALE Tratto dal sito di Wall Street Italia ecco, in sintesi, il quadro oggettivo dell’economia italiana, con i dati statistici, macro-economici e di politica monetaria aggiornati al 12/09/2013. L’obiettivo: fissare una “pagina della memoria economica” che faccia da contraltare alla massiccia propaganda mediatica di lobby, ovvero stato, partiti, banche e “poteri forti”. Costoro nascondono la verità agli italiani manipolando il consenso con strategie che beneficiano l’oligarchia mentre milioni di cittadini e piccole imprese sono ridotti alla mera sopravivenza. Bisogna opporsi a questo mediocre surrogato di democrazia e mercato. diale, siamo di fronte ad una devastazione sociale immensa, per cui a me fa rabbia che un Ministro come Saccomanni, Ministro del Tesoro, ogni giorno dica la crisi è finita, che presto le cose miglioreranno. Io capisco che non si debba essere pessimisti, ma preferirei avere un leader che dica “signori la situazione è questa, questa e questa, dovremo impegnarci per i prossimi due, tre anni”. Ma non con questo finto ottimismo che fa sì che alla popolazione gli si fa credere che il mese prossimo la situazione migliorerà. Ma non è così». A proposito dei leader che mancano, secondo lei Renzi potrebbe incarnare la figura di questo politico assente? LUCA CIARROCCA «Renzi ha il vantaggio di aver scombussolato ed aver rottamato la vecchia guardia, il fatto che D’Alema sia stato sconfitto è abbastanza clamoroso. La sua squadra poi è formata da 7 donne 5 uomini, l’età media è 35 anni, insomma c’è tutta una serie di fattori positivi che fanno di Renzi un potenziale leader. Però va messo alla prova, bisogna che Renzi sia anche meno televisivo e più operativo. Che smetta di dire tutto e il contrario di tutto, a seconda di quelli che sono i sondaggi piuttosto che gli umori. Io gli dico ok, vediamo cosa sai fare, però con beneficio d’inventario, nel senso che non gli dò la benedizione, come del resto non poteva essere data, visto da destra, la benedizione a Berlusconi, perché Berlusconi, in teoria, avrebbe potuto essere il Ronald Regan o la Tatcher vent’anni fa e quindi introdurre quelle riforme tipiche del liberalismo e, comunque, della destra economica democratica eccetera, invece, non lo ha fatto. Tornando a Renzi i segnali ci sono, ma una buona dose di scetticismo è d’obbligo, secondo me». “Servirebbe un politico come Papa Francesco” E proprio al Ministro Saccomanni, da lei citato, su quale leva dovrebbe agire da subito, per dare un segnale concreto di cambiamento? LUCA CIARROCCA «Io darei proprio quello che si chiamava un tempo l’esempio. Se posso essere provocatore direi che l’Italia ha bisogno di un Papa Francesco così come la Chiesa si è trovata un Papa che è fantastico, perché cattolico o non cattolico che uno sia, si capisce che l’uomo ha un potere di convinzione immenso perché è autentico, ci crede. Nel modo di esplicitare, nel modo di agire, diciamo che l’azione e il pensiero sono coordinati. Quindi di un uomo come Papa Francesco tu ti fidi, sei motivato. Mentre con Ratzinger questo non accadeva, perché era un teorico, sarà stata un’ottima persona però non aveva l’umanità ma anche quella pancia che Papa Francesco ha. Per quale motivo l’Italia non trova un leader come Papa Francesco? Questa è la mia provocazione e la dico da ex cattolico, adesso non lo sono più perché sono laico, però sono quei personaggi che ti fanno dire finalmente qualcuno che ti fa ribollire dentro, ti accende e ti fa pensare che c’è una coerenza fra la visione e l’azione. È il carattere che conta, allora gli italiani che noi vediamo non convincono, vincono ma non convincono, la cosa che si è detto di Renzi, ma anche di tutti gli altri politici, Grillo pure potrebbe essere passato alla storia perché, in effetti, ha mandato 160 nuovi deputati e senatori e invece...». Intervista a cura di Claudio Campagnolo uno magazine AMMORTIZZATORI 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione; a giugno, richiesta Cig in aumento + 1,7% rispetto a maggio e in calo 4,9% su giugno 2012 (fonte: Inps). BENZINA da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) è sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera). CASSA INTEGRAZIONE nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga. CHIUSURA AZIENDE per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza). COMPETITIVITÀ Italia al 49° posto nel mondo, battuta anche da Lituania e Barbados (fonte: World Economic Forum). CONSUMI nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Ciò equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto “Spesa famiglie”) di circa 56 miliardi di euro. CREDITO ALLE IMPRESE secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli più adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012. DEBITO AGGREGATO DI STATO, FAMIGLIE, IMPRESE E BANCHE 400% del Pil, circa 6.000 miliardi; DEBITO PUBBLICO a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Gli interessi pagati dal Tesoro sono stati 86,7 miliardi nel 2012. Secondo le previsioni il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012. DEFICIT/PIL 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%. Per la Bce ci sono rischi crescenti su obiettivi deficit 2013, peggiora disavanzo, con sostegni a banche e rimborso debiti PA. DEPOSITI nelle banche italiane in totale sono scesi nel luglio 2013 a 1.110 miliardi di euro contro i 1.116 miliardi di giugno. I depositi delle famiglie sono stabili a 918,5 miliardi, quelli delle società sono scesi da 198,4 a 191,6 miliardi (fonte: Bce). DISOCCUPAZIONE a luglio 2013 si attesta al 12% (fonte Istat). Disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico: 39,5%. Le domande di disoccupazione e mobilità sono salite uno +19,8% nei primi 7 mesi del 2013 (fonte Inps). Nell’Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3% e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce). ENTRATE TRIBUTARIE a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012. EVASIONE Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall’Istat l’imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro. EXPORT È una delle poche voci positive dell’Economia italiana. A luglio 2013 si registra un surplus commerciale di 2,8 miliardi di euro nei paesi extra Ue, rispetto all’avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012, che porta a un saldo positivo di 10,5 miliardi nei primi 7 mesi del 2013, rispetto al disavanzo di 3,6 miliardi nel periodo gennaio-luglio 2012 (fonte: Istat); a luglio si registra un rallentamento dell’export extra Ue di -2,0% sul mese precedente. FABBISOGNO DELLO STATO nei primi 8 mesi del 2013 ha superato i 60 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 33,5 dello stesso periodo 2012. FALLIMENTI nel primo semestre 2013 registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno. Da Wall Street Italia la verità sullo stato dell’economia italiana: tutti i dati che non potete non sapere. FELICITÀ Italia depressa, il ‘fu-Belpaese’ è 45° nella classifica mondiale, stando al secondo Rapporto sulla Felicità dell'Onu. FIDUCIA AZIENDE l’indice composito sale da 79,8 di luglio a 82,2 di agosto. FIDUCIA CONSUMATORI torna ai livelli massimi da due anni. Il clima di fiducia dei consumatori aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio. GETTITO IVA nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l’andamento negativo dell’IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico. IMMOBILIARE nel primo trimestre 2013 l’indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato una diminuzione dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,7% nei confronti dello stesso periodo del 2012 (fonte: Istat). INFLAZIONE i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza registrano ad agosto 2013 una variazione congiunturale nulla e crescono su base tendenziale + 1,7% (fonte: Istat). INSOLVENZE BANCARIE quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi). LAVORO 6 milioni lo stanno cercando e 7 lavoratori su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti). MANIFATTURA l’indice Pmi è salito a 51,3 punti ad agosto, dai 50,4 del mese precedente, segnando il livello massimo da 27 mesi a questa parte. Secondo Markit alla base dell’espansione della produzione c’è stato un incremento dei nuovi ordini, il più marcato in oltre due anni, in particolare dall’estero. NEET 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%. PARTITE IVA crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre). POVERI per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat). PREZZI PRODUZIONE l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% nei confronti di luglio 2012. Lo ha comunicato l’Istat. PIL il Prodotto interno lordo dell’Italia, ovvero la ricchezza complessiva del Paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell’anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell’anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l’Italia, a -1,9% rispetto al 1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L’ultima previsione dell’Istat per il 2013 è -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del Pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4% e un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat). POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo. PRECARIATO contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse). PRODUZIONE INDUSTRIALE crollata -17,8% negli ultimi dieci anni. La produzione industriale è calata -1,1% a luglio 2013 e a -4,3% rispetto a luglio 2012 (fonte Istat). REDDITO FAMIGLIE nel 2013 è tornato ai livelli di 25 anni fa, oggi 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988 (fonte: Confcommercio). RICCHEZZA dall’inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il Pil è crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro. L’Italia comunque è il paese più ricco in Europa per via del patrimonio immobiliare dei cittadini ma tra quelli a minor reddito e con il più alto tasso di povertà: la ricchezza netta pro-capite, pari a 108.700 euro, supera di poco quella dei francesi (104.100 euro) e dei tedeschi (95.500 euro) (Fonte Bce-Bankitalia). SERVIZI il fatturato delle aziende che operano nel settore servizi (80% del Pil Italia) nel secondo trimestre 2013 risulta in calo -2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; l’indice Pmi relativo alle imprese dei servizi in Italia resta sotto i 50 punti (che indica contrazione): 48,8 ad agosto (fonte: Markit). SOFFERENZE BANCARIE in totale sono passate dai 115,8 miliardi di agosto 2012 al nuovo record di 141,8 miliardi di agosto 2013 (+22,4%) in aumento di 25,9 miliardi (Fonte: Centro studi Unimpresa, su dati Bankitalia). SPESA FAMIGLIE prosegue il calo della spesa delle famiglie italiane, nel secondo trimestre del 2013 si contrae -3,2%, e per i beni durevoli -7,1% (fonte: Istat). TASSE 262 scadenze per i cittadini italiani dall’Irpef, all’Iva, all’Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non è compatibile con la crescita. SPESA PUBBLICA in 15 anni è salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%. VENDITE AL DETTAGLIO in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l’indice è calato -0,3%. Fonte: www.wallstreetitalia.com (dati aggiornati al 12/9/2013) 11 O C A P I T A N I CORAGGIOSI D efinito come “il mago del libro nel mondo” per i suoi incredibili successi ottenuti in un comparto che soffre, soprattutto in Italia, il presidente di Grafica Veneta Spa Fabio Franceschi non cessa di stupire per le sue iniziative in “controtendenza”. Come la recentissima entrata nell’azionariato del quotidiano fondato e diretto da Antonio Padellaro. «Letteralmente il 2013 è stato l’anno segnato da una riduzione del mercato italiano del 20%, di quello francese del 10% e della tenuta sostanziale in Germania con un + 2%, ma anche di aperture insospettabili nel Nord Africa dove siamo riusciti a sfidare il dominio dei cinesi». Parla così il mago del libro nel mondo, Fabio Franceschi presidente di Grafica Veneta Spa, che si avvia a chiudere un bilancio sempre a due cifre nonostante la crisi economica. Consolidata la voce dell’export che per questa azienda vale il 75% del fatturato grazie anche alle performances della divisione H 24 in grado di stampare last minute un best seller e recapitarlo ovunque. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la biografia del leader Nelson Mandela realizzata a poche ore dalla morte e già tradotta in più lingue pari a 8milioni di copie. Franceschi, imprenditore vocato alla green economy, conserva il suo interesse per il settore dell’editoria ed entra a tutti gli effetti tra gli azionisti de “Il Fatto Quodiano”. «L’operazione è recente - afferma Franceschi - ma l’interesse no: ho sempre guardato alla carta stampata come un possibile business alimentato dall’affetto per la lettura tradizionale, quella che si può toccare con mano». «Fino ad ora la nostra è stata un’ esperienza maturata nel campo degli allegati - precisa Franceschi - ora siamo entrati in punta di piedi nella stanza dei bottoni, ma senza la pretesa di governare l’informazione. I rapporti con i giornali fino ad ora intercorsi riguardavano collaborazioni d’affari - spiega Franceschi – dopo l’Italia esportate all’estero, ricordo il caso di “Adevarul” quotidiano rumeno con il quale abbiamo venduto oltre cento titoli e altrettanti per una collezione di opere per l’infanzia. A seguire con modelli pensati ad hoc siamo diventati partner delle redazioni rafforzando notevolmente le tirature, non solo in Romania ma anche altrove in tutti i Paesi dell'Est fino alla Russia arrivando con lo stesso sistema a sfondare pure in Brasile». «Il nostro vuole essere un contributo a sostegno della crescita culturale e sociale dell’umanità» sostiene Franceschi incoraggiato dai primi segnali positivi rilevati in Grecia dove la richiesta di soluzioni simili è stata sollecitata con una certa urgenza anche dagli esponenti governativi. Segno evidente di una ripresa dei consumi e non solo di quelli considerati prioritari. Dall’alto della montagna di volumi (150 milioni in un anno) questo colosso tipografico ad uno magazine Franceschi azionista de “Il Fatto Quotidiano” Grafica Veneta, un anno di ecolibri nel mondo e un nuovo interesse: la carta stampata. Dai libri ai giornali il passo è breve osserverà qualcuno, ma averlo compiuto in un momento così difficile per il nostro Paese certifica ancora una volta il carattere intraprendente ed originale dell’imprenditore padovano. impatto zero allarga gli orizzonti internazionali senza delocalizzare, dando occupazione ancora a circa 300 dipendenti impegnati tutti i giorni sulle rotative, su macchinari d’alta tecnologia, con abilità manuali eccellenti, in un regime di welfare. «La comunità del lavoro di Grafica Veneta – chiarisce Franceschi – è seguita da uno staff di psicologi che studia il clima azien- dale adeguato alla valorizzazione delle capacità. Per Franceschi è quello umano il vero capitale. Con un’età media è di 35 anni, a partire dal suo Amministratore Delegato, ammette di avere una squadra di “centometristi” del mestiere, coinvolti in un progetto globale arricchito dalla presenza singola di ognuno. 13 erikabacchiega.it per schiavo pd O E C O N O M I A & DINTORNI DAVVERO GLI IMPRENDITORI GUADAGNANO MENO DEI LORO DIPENDENTI? Assolutamente no, dice la CGIA di Mestre. Se il confronto è realizzato tra i titolari di azienda e i propri dipendenti, i primi senza dubbio dichiarano molto più dei secondi. A ritornare sulla polemica innescata dai recenti dati del Dipartimento delle Finanze è la CGIA di Mestre che ha analizzato i redditi relativi all’anno di imposta 2011 emersi dagli studi di settore di alcune categorie di lavoratori autonomi e li ha comparati con ECONOMIA SOMMERSA in percentuale sul PIL (dati 2011) 1 Bulgaria 29,6 3 Croazia 29,5 4 Lituania 29,0 5 Estonia 28,6 6 Turchia 27,7 7 Lettonia 26,5 8 Cipro 26,0 9 Malta 25,8 10 Polonia 25,0 11 Grecia 24,3 12 Ungheria 22,8 13 ITALIA 19,4 15 Spagna 19,2 16 Belgio 17,1 17 Repubblica Ceca 16,0 19 Slovenia 16,0 20 Norvegia 14,8 21 Svezia 14,7 22 Danimarca 14 16,4 18 Slovacchia 13,8 ● Un idraulico il 95%; ● Un fotografo il 71%; ● Un falegname il 68%; ● Un edile il 36%; ● Un barista il 25%. Se sei tornato a dare valore alle cose importanti. La comparazione, fa notare la CGIA, è stata fatta tra i redditi di alcune imprese individuali congrue con gli studi di settore e con ricavi superiori ai 30.000 euro e quelli dei propri lavoratori dipendenti, così come emergono dal modello CUD (Certificazione Unica Dipendente). Al di sotto della soglia dei 30.000 euro, segnalano dalla CGIA, troviamo tutte le attività marginali che per loro natura nella stragrande maggioranza dei casi non hanno dipendenti. In termini assoluti i confronti reddituali emersi sono i seguenti: Impresa di pulizia il reddito medio dichiarato nell’anno di imposta 2011 è stato di 38.570 euro, quello del suo dipendente di 13.438 euro. ● Idraulico con un reddito di 31.880 euro, il suo dipendente ha realizzato 16.370 euro. ● Edile a fronte di 29.530 euro di reddito di impresa, il dipendente muratore ne ha guadagnati 21.690 euro. ● Falegname con 27.360 euro di reddito di impresa, il dipendente ne ha conseguiti 16.290. ● Bar con 22.790 euro di reddito di impresa, il dipendente ha guadagnato 18.188 euro. ● Commerciante foto-ottica con un reddito di 31.100 euro, il dipendente ha guadagnato 18.188 euro. NOTE: Si tratta del reddito di imprese individuali con ricavi superiori a 30.000 euro congrue con gli studi di settore. I calcoli del reddito dei lavoratori dipendenti è stato effettuato ipotizzando che i dipendenti abbiano una anzianità lavorativa di 10 anni. Si sono considerate le seguenti figure: Imprese di pulizie, dipendente operaio 5° livello; Elettricista e idraulico, dipendente operaio specializzato 4° livello; Edile, dipendente operaio specializzato 3° livello; Falegname, dipendente operaio specializzato livello “C”; Bar e Commercio foto - ottica, dipendente operaio qualificato 5° livello. (Dati elaborati il 15 novembre 2013) 21,2 14 Portogallo ● Un titolare di un’impresa di pulizie, ad esempio, guadagna il 187% in più di un suo dipendente. ● 32,3 2 Romania quelli dei lavoratori dipendenti dello stesso settore. Il risultato appare nei dati indicati qui sotto. Fonte: CGIA Mestre QUANTO PESA IL “NERO” IN ITALIA? Fonte: Il mondo in cifre 2013 Si discute sempre molto sul peso che l’economia sommersa (il cosiddetto “NERO”) avrebbe sul PIL (Prodotto Interno Lordo) abbiamo perciò ritenuto interessante proporvi, qui accanto, la classifica europea relativa dove l’Italia compare al 13° posto. uno magazine GEMMOLOGO QUALIFICATO GIA/IGI - UNICI DIAMANTI ETICI CERTIFICATI IN VENETO IMPORTAZIONE DIAMANTI E PERLE Sarmeola di Rubano (PD) Tel. 049.63.00.93 e-mail: [email protected] www.rensi.it O M O ST R E IN CORSO cura di Margherita Maschio Canaletto, L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute. Le avanguardie parigine fin de siècle Circa 100 dipinti e opere su carta GAM FINO AL 23 FEBBRAIO 2014 Una splendida mostra dedicata al grande artista francese, con i capolavori dalle Collezioni del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie di Parigi che conservano la collezione più completa al mondo dell’opera di Renoir. Questi prestigiosi musei hanno accettato di privarsi per quattro mesi di una sessantina di capolavori, per dare vita a una straordinaria rassegna che documenta tutta l’attività di questo grandissimo pittore, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che, partendo dagli esordi, hanno portato l’artista a fine carriera a un progressivo allontanamento dall’Impressionismo. Con questa esposizione si vuole percorrere la complessa evoluzione del percorso artistico di Renoir – attivo per oltre un cinquantennio tanto da produrre oltre cinquemila dipinti e un numero elevatissimo di disegni e acquerelli –, evidenziando la grande varietà e qualità della sua tecnica pittorica e i diversi temi affrontati. “Gero qua” Canaletto Dopo 270 anni ritorna nel luogo in cui creò l’opera più famosa La mostra rende omaggio all’artista del capoluogo veneto che, con la sua figura e le sue opere, ha attraversato quasi interamente il secolo scorso. Allestita nelle sale del Palazzo Zuckermann a Padova l’esposizione riunisce una selezione di opere realizzate tra gli anni ‘30 e ‘70 del Novecento, tutte provenienti dalla collezione Rinaldi - Tonello. I lavori - sculture in marmo, terracotta e bronzo, graffiti su marmo e disegni - ripercorrono le tappe di una produzione ricca ed articolata riscoperta ed apprezzata da poco tempo. Emerge la centralità della figura umana, restituita in termini austeri ed essenziali talvolta memore dell’antica tecnica del non-finito. A Toni Boni furono cari personaggi e temi popolari, un filone che diede vita ad opere come Ea Gaetana, scultura che riproduce le fattezze di una donna realmente esistita e cono- VENEZIA fino al 27 dicembre Abbazia di San Gregorio C analetto torna, 270 anni dopo, nel luogo in cui creò una delle sue opere più affascinanti, “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute”. Il capolavoro del grande vedutista torna esattamente là dove affascina pensare che l’artista l’abbia ideato e creato. Nell’incantevole loggiato dal quale egli, con la camera ottica, trasse le precise linee delle architetture che tra il 1740 ed il 1745 traspose nella sua celebre tela. “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute” affascinò Lady Lucas and Dingwall, sua prima proprietaria. L’opera venne acquistata successivamente da Henry Grey, Duca di Kent. Nell’aprile del 1970 è stata acquistata dall’attuale proprietà privata presso Sotheby’s a Londra. Prima di tornare temporaneamente “a casa sua”, l’olio del Canaletto è stato esposto, tra l’altro, a Madrid (Museo Thyssen-Bornemisza), Roma (Vittoriano), Milano (Palazzo Reale) e Parigi (Museo Maillol). L INFO L’Abbazia di San Gregorio è situata all’ingresso del Canal Grande, accanto alla Chiesa della Salute. Fino al 27 dicembre 2014. Modalità di entrata: numero massimo di persone per visita: 8. Possibilità di visita anche persona singola. Durata della visita: 1 ora. Come arrivare: dalla Ferrovia e da Piazzale Roma, l’Abbazia di San Gregorio è raggiungibile con i vaporetti della linea 1 (fermata Salute). www.canalettovenezia.it a mostra raccoglie una ricca selezione di circa 100 dipinti e opere su carta e si focalizza sulle maggiori avanguardie francesi di fine ‘800. L’esposizione si sofferma, in particolar modo, su Neo-Impressionisti, Nabis e Simbolisti, e sui maggiori esponenti di tali movimenti, tra cui Paul Signac, Maximilien Luce, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Felix Vallotton e Odilon Redon. L’esposizione offre al pubblico italiano la rara opportunità di vedere e studiare un gruppo coerente di opere francesi di questo periodo. SÀRMEDE (TV) INFO Ca’ Venier dei Leoni si trova al 704 Dorsoduro, Venezia. Orario 10 -18. Chiuso il martedì e il 25 dicembre. www.guggenheim-venice.it Le immagini della Fantasia INFO Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta, 31a Torino. Lunedì chiuso, da Martedì a Domenica 10 - 19.30, Giovedì 10 - 22.30. Intero 12 euro. www.mostrarenoir.it 16 un padovano nell’arte del Novecento FINO AL 26 GENNAIO 2014 Théo Van Rysselberghe, Le canal en Flandre par temps triste (Canale delle Fiandre con un tempo uggioso), 1894, olio su tela, 60 x 80 cm, collezione privata. Mostra Renoir Toni Boni Palazzo Zuckermann VENEZIA Fino al 6 gennaio Collezione Peggy Guggenheim nuova ala TORINO PADOVA Casa della Fantasia FINO AL 23 DICEMBRE Claude Monet, Nymphéas (Ninfee), 1914, olio su tela, 135 x 145 cm, collezione privata. Paul Signac Saint - Tropez, Fontaine des Lices, 1895, olio su tela, 65 x 81 cm, collezione privata. uno magazine Gabriel Pacheco, La scala, 2012. Poster per Programa Nacional Salas de lectura, Messico. La celebre Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia, giunta alla trentunesima edizione, incorona il Messico, con le sue suggestive storie maya e atzeche, quale Paese della Fiaba del 2013. Serpenti piumati, fantasmi, amori tra sole e luna, pipistrelli bellissimi e leggeri colibrì popolano le fiabe, i miti e le leggende della multiforme tradizione messicana. Messicano sarà anche l’ospite d'onore, il grande illustratore Gabriel Pacheco, presente in mostra con una sezione a lui interamente riservata. Tredici tra i migliori artisti del panorama internazionale sono così all’opera per dar vita a “I Sogni del Serpente Piumato”, il libro che sarà pubblicato in collaborazione con Franco Cosimo Panini Ragazzi e in coedizione con Sm Messico in uscita a ottobre. Ma, accanto all’omaggio alla Nazione ospite e all’Illustratore dell’Anno, la Mostra proporrà ai suoi visitatori anche la grande carrellata del meglio che il settore dell’illustrazione per l’infanzia abbia proposto a livello mondiale. Complessivamente, nelle diverse sezioni, saranno più di 300 le illustrazioni esposte nelle sale della Casa della Fantasia, insieme ai libri per i quali sono state create. uno INFO La Casa della Fantasia si trova in via Marconi, 2 a Sàrmede (TV). www.sarmedemostra.it magazine sciuta a Padova tra gli anni ‘40 e ‘50. Altra opera significativa in tal senso è Il pugile sconfitto, terracotta dipinta che coglie la fierezza e la virilità dell’atleta nonostante la disfatta. Interessanti infine i risultati raggiunti dall’artista nei disegni e graffiti su pietra e marmo, con soggetti per lo più tratti dal modo contadino e da quello sportivo. INFO Palazzo Zuckermann è in Corso Garibaldi, 33 a Padova. Ingresso libero. Orari: 10 - 19. Chiuso tutti i lunedì non festivi, Natale, Santo Stefano e Capodanno. www.padovacultura.padovanet.it 17 O M O ST R E IN CORSO NON C’È NIENTE CHE RIGUARDA L’ARTE CHE UNO NON POSSA CAPIRE Paolo Ventura Mago Futurista «Non pensare di fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se gli piace o gli faccia schifo. Intanto mentre gli altri sono lì a decidere tu fai ancora più arte (...) non ti preoccupare, non c’è niente che riguarda l’arte che uno non possa capire(...) una Coca Cola è sempre una Coca Cola e non c’è quantità di denaro che possa farti comprare una Coca Cola più buona di quella che l’ultimo dei poveracci si sta bevendo sul marciapiede sotto casa tua. Tutte le Coca Cola sono sempre uguali e tutte le Coca Cola sono buone. Lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Stati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu». (ANDY WARHOL) ROVERETO (TN) Fino al 12 gennaio 2014 Mart, Casa Depero P aolo Ventura, fotografo milanese, per il Mart lavora sul tema della Prima Guerra Mondiale come rappresentazione della memoria. La mostra è composta da due serie di fotografie, che verranno poi raccolte nelle pubblicazioni “Il pittore futurista” e “Il mago”, edite da Danilo Montanari. Seppur impalpabili come sogni, le immagini nate dalla poetica di Ventura hanno la forza popolare ed evocativa delle tavole utilizzate dai cantastorie. Fotografie frutto di una meticolosa messa in scena, rappresentano dei “ricordi possibili” in bilico tra memoria e immaginazione. L’artista impersona il protagonista della storia in fondali dipinti da lui stesso che danno vita a un racconto sospeso temporalmente, come accade al circo, nei luna park o nelle rappresentazioni dei burattini. Una città, riconoscibile come una Milano “sironiana”, è la quinta teatrale in cui il protagonista. il “mago”, dà spettacolo controllando la scomparsa e ricomparsa di un bambino, destinato misteriosamente, negli scatti finali, a scomparire davvero nella nebbia. P Il mito Warhol torna a Milano con una grande monografica il padre della Pop Art americana MILANO fino al 9 marzo 2014 Palazzo Reale L a splendida rassegna è stata realizzata con il contributo di Francesco Bonami e curata dall’appassionato collezionista Peter Brant. Quest’ultimo infatti iniziò, fin da giovanissimo, a collezionare opere di artisti contemporanei americani mettendole poi a disposizione, per fini di studio e divulgazione, attraverso la Brant Foundation. L’arte di Andy Warhol, che portava gli scaffali di un supermercato all'interno di un museo o di una mostra d'arte, era una provocazione continua: l’arte doveva essere “consumata” come un qualsiasi altro prodotto commerciale. La ripetizione era il suo metodo di successo: su tele di grandi dimensioni riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori, prevalentemente vivaci e forti; prendendo immagini pubblicitarie di importanti marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca Cola) o immagini di grande impatto visivo ed emotivo che riu- 18 sciva a svuotare di significato proprio con la ripetizione su vasta scala. INFO Palazzo Reale si trova in Piazza del Duomo, 12 a Milano. Orari lunedì 14.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Prenotazioni e info: +39 02 54913. Hashtag: #warhol; #bepop15 www.warholmilano.it Shot Light Blue Marilyn 1964 Pittura acrilica su lino e inchiostro serigrafico, cm 101,6 x 101,6 In alto Courtesy The Brant Foundation, Greenwich, CT, USA Self Portrait in Drag 1980 ‐ 82 Polaroid, pezzo unico Accanto Courtesy The Brant Foundation, Greenwich, CT, USA robabilmente aveva ragione Jean Baudrillard: è difficile parlare di Warhol perché in fondo non c’è niente da dire avendo egli detto tutto nelle sue interviste e nel suo diario senza, retorica, senza ironia, senza commenti. Eppure non credo sia possibile parlare dell’arte del XX secolo escludendolo dal discorso. Anzi, è inconcepibile discutere di arte senza il convitato Warhol, perché egli ha stabilito definitivamente il repertorio iconico nel quale tutti si riconoscono. Forse ha fatto anche di più: ha inventato un nuovo alfabeto visivo di cui non possiamo fare a meno. È stato il profeta del desiderio elevato ad assoluto: non conta l’oggetto, conta il desiderio del soggetto nei confronti di quell’oggetto; non conta l’immagine, ma il desiderio di quell’immagine. Ha colto i desideri delle persone e li ha interpretati, costruiti, proposti e imposti. Sosteneva di accettare incondizionatamente il mondo per quello che era, di approvare qualunque cosa l’uomo facesse, di non voler giudicare nessuno, di limitarsi a guardare passivamente il mondo: un indifferente senza cinismo e un appassionato senza entusiasmo. Ecco, così Warhol ha rivoluzionato non solo l’arte e il concetto di artista, ma il nostro modo di rapportarci all’arte. Nel vasto programma interdisciplinare voluto dal Comune di Milano per approfondire la conoscenza della cultura statunitense dagli anni Quaranta agli anni Ottanta non si può prescindere da una riflessione complessiva su Warhol. Palazzo Reale lo ha fatto proponendo un’antologica con opere della collezione di Peter Brant, precoce e brillante appassionato d’arte che fu amico e socio di Warhol nell’impresa “Interview”. Quello che, quindi, proponiamo è un Warhol visto da vicino, attraverso gli occhi di chi lo ha ben conosciuto: un Warhol “quotidiano” come le sue creazioni. L’esposizione si snoda in un arco cronologico lungo trent’anni: dalla “commercial art” degli esordi alle famose serie degli anni Sessanta (le Marilyn – tra le quali Blue Shot Marilyn –, le Taylor, le Jackie, i Disastri, le Sedie elettriche, i Flowers, gli autoritratti, i Dollar Bills, le Campbell’s e le Brillo Box), Settanta (la serie dei Mao Zedong, Ladies and Gentleman, gli Skulls, gli Oxidation Paintings, Shadows, i Dollar Signs), Ottanta (i Basquiat, i Rorschach, i Camouflage, fino alle Ultime Cene). Warhol pensava che la sua opera non avrebbe avuto futuro, che le sue cose, con il trascorrere del tempo, non avrebbero significato più nulla. Per il momento, almeno, questo vaticinio non si è avverato. Domenico Piraina Direttore Palazzo Reale uno magazine INFO Il MART è in Corso Bettini 43 a Rovereto (TN). Orari: Martedì - Giovedì 10 - 18, Venerdì 10 - 2, Sabato - Domenica 10 - 20. Lunedì chiuso. Intero: 13 Euro. www.mart.trento.it GENOVA Edvard Munch Palazzo Ducale FINO AL 23 DICEMBRE 2014 Una rassegna esaustiva dell’opera di Edvard Munch (1863-1944), il grande artista che più di ogni altro anticipò l’Espressionismo. Vengono presentate oltre 150 opere, fra cui cento dipinti a olio, che fotografano l’intima natura di un uomo alcolista e nevrotico, visionario e perfezionista, instabile e raffinato, che rivoluzionò la forma e scrisse una pagina fondamentale nella Storia dell’arte. La mostra è l’unica antologica fuori dai confini della Norvegia nell'anno delle celebrazioni ufficiali Munch 150, la rassegna commemorativa dell’artista in occasione dei centocinquanta anni dalla sua nascita. Curata da Marc Restellini, l’esposizione presenta la produzione del pittore norvegese tra il 1880 e il 1944. INFO Palazzo Ducale si trova in Piazza Matteotti 9 a Genova. Orari d’apertura: da Martedì a Domenica dalle 9 alle 19.00, Lunedì dalle 14 alle 19.00. Intero 13 euro. Prenotazioni e informazioni: +39 010 9868057. www.palazzoducale.genova.it Leopold Wondt, 1916 olio su tela, cm 100 x 72 Collezione privata In alto © The Munch Museum /The Munch-Ellingsen Group by SIAE 2013 Henrik Bull, 1939 olio su tavola, cm 55 x 46 Collezione privata Accanto © The Munch Museum /The Munch-Ellingsen Group by SIAE 2013 uno magazine Paolo Ventura “Il mago” stampa inkjet print, serie di 8, 2012 Courtesy dell’artista - See more at: http://mart.broadcaster.it/events/paolo-ventura-mago-futurista/#!prettyPhoto[evento]/2/ 19 O SECONDO V O I DAL GESTO DI BUONA O CATTIVA EDUCAZIONE CHE PIÙ COLPISCE AI CIBIPREFERITI E/O DETESTATI Con il 26,1% al primo posto del gesto educato c’è chi saluta sempre tutti con un sorriso sincero. Nel sondaggio alimentare vincono, con ampio margine, i consumatori di frutta e verdura, meglio se a chilometro zero. Molte le risposte curiosissime e tutte da leggere. Alessia Da Canal Giornalista 1) Mi dà tremendamente fastidio sentir bestemmiare. Anche se non sono bacchettona. Una cosa che apprezzo molto, invece, è il sorriso quando ci si scontra o si combina qualcosa di sbagliato per disattenzione. Sdrammatizzare e chiedere scusa, piuttosto che grugnire incaxxati come fanno tanti... Aldo Chiarello Facebook 1) Il gesto di buona educazione che più mi colpisce è incontrare uno sconosciuto che mi saluta. Quello di cattiva educazione quando gli automobilisti fanno azioni sbagliate pensando di avere ragione (ad es. suonare il clacson perché non metto la freccia a sinistra nelle rotatorie, occupare la corsia centrale in Alex Bianco Facebook 1) Salutare o meno le persone. 2) Mangio preferibilmente la pasta in tutte le sue varianti e sfumature di gusti. Anna Mares Facebook 1) La maleducazione mi da molto fastidio nelle persone! 2) La pizza mi piace molto. Barbara Codogno Giornalista 1) Buona educazione: sorridere per strada. 2) Mangio molta frutta e verdura; evito gli snacks. Dario Sanna Facebook 1) Sempre il più stupido, ma forse il più simbolico... quando dall’auto che mi precede viene scaraventata fuori dall’abitacolo con assoluta nonchalance una cartaccia, un involto non ben identificato, insomma una propria immondizia. Un messaggio al mondo chiarissimo: “il mio mondo arriva fino al limite fisico della mia auto, che deve restare immacolato I SONDAGGI DI QUESTO NUMERO 1) Qual è il gesto di buona o cattiva EDUCAZIONE che più ti colpisce? 2) Cosa MANGI preferibilmente o cosa eviti accuratamente? autostrada quando quella di destra è libera, non dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali ecc.) 2) Cerco di mangiare alimenti naturali non confezionati, carne bianca non di allevamento, pesce pescato fresco, tanta frutta e verdura, cereali esclusivamente integrali e pochi latticini. Evito i cibi troppo elaborati o con troppi ingredienti, quelli confezionati, tutte le bibite alcoliche e analcoliche confezionate, soprattutto se gasate, tutti i dolci, le carni da allevamento intensivo ed il pesce allevato. 20 e puro; il resto, che è immondizia indifferenziata, può tranquillamente accogliere anche la mia, TANTO NON È IL MIO MONDO”... e wroooommm continuiamo così... Claudio Casorati Facebook 1) Apprezzo molto il saluto con stretta di mano e gli occhi che sorridono anche più delle labbra, mentre non sopporto i “furbetti” in coda, in auto come al bar o in un negozio. 2) Vivrei di carne al sangue e difficilmente mi si vede con una brioche o dolci in genere. Carlotta Lana Facebook 2) Evito i cibi grassi e la carne perchè non mi piace... I cibi devono essere poco salati, preferisco i sapori delicati e un po’ aspri. Carla Nardi Facebook Ho un negozio di fiori e la cosa che mi fa male spesso è la maleducazione delle persone e il dare per scontato che tu, solo perchè sei dietro un banco, debba sempre dire sì ed esaudire tutte le loro richieste. Per fortuna in mezzo a tutto questo ci son anche persone che salutano, ringraziano e con le quali puoi parlare. Centro Icigni Facebook 1) Ci stupisce favorevolmente la delicatezza nei modi e colpisce, in negativo, la totale mancanza di tatto. 2) Mangiamo preferibilmente pesce ed evitiamo il burro anche nei dolci. Fabrizia Fabry Birello Facebook 1) Il gesto di buona educazione che più mi colpisce è quando in un mezzo pubblico un giovane si alza per lasciar sedere una persona anziana od una donna incinta. Purtroppo la cosa è ormai molto rara. 2) Evito di mangiare cibi di dubbia provenienza o con OGM, preferisco sempre frutta e verdura a chilometri zero. Una cosa che evito accuratamente e che esula dalla domanda sono i superalcolici. Matteo Morosinotto Facebook 1) La ritengo sia educazione di base e mi fa imbestialire, IPOCRISIA: criticare comportamenti e/o situazioni degli altri che poi quando vanno a toccare il personale si fa, per convenienza, esattamente se non peggio quello che prima era stato tanto criticato, ed è tutto normale, ecco la COERENZA non guasterebbe. La società sarebbe sarebbe di certo migliore se ci fosse meno IPOCRISIA e più COERENZA, nel dire e nel fare. (segue a pag. 23) uno magazine Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua Agostino Gervasoni Facebook 1) Un gesto di buona educazione è chiedere il permesso o scusarsi nelle varie situazioni. 2) Evito normalmente nel cibo i fritti, i grassi, gli zuccheri ed il sale in eccesso. O SONDAGGIO I N F A S T I D I T O O son dag gio 2) A mio gusto il cibo migliore è sempre quello semplice e cerco di evitare quello troppo pasticciato ed elaborato oltre misura Edoardo Varotto Fotografo 1) Quando qualcuno si ispeziona il naso con il dito indice e poi come se nulla fosse ti viene incontro e ti stringe la mano. C'è anche la variante di chi si sternutisce sulla mano e poi ti da una bella pacca sulla spalla [Arghh!] Gianna Seraglia Facebook 1) Il gesto che sopporto meno è interrompere chi sta parlando: lo considero una profonda mancanza di rispetto. Seguito dall'urlare o alzare la voce: tanto mica ti si ascolta di più se urli, anzi. 2) Adoro il pesce, lo mangerei sempre. In alternativa pizza... con birra, altrimenti rinuncio. Gianluca Giorgi Facebook 1) Non sopporto i furbetti del quartierino, quelli che cercano in tutti i modi di farti passare per scemo. 2) Amo le melanzane alla parmigiana e il chinotto come bibita. Odio le lumache, le rane fritte e i polpi. uno magazine Graziella Gulia Facebook 2) Mangio tutto moderatamente ed evito gli alcolici. Marco Cesati Cassin Scrittore 1) Altruismo. 2) Verdura. Lina Pison Facebook 1) Ho assistito ad un gesto di cattiva educazione l’altro giorno. Ero seduta a tavola, in un ristorante, con una quindicina di commensali di età diversa. Un uomo, sulla cinquantina, ha chiesto ad una signora, sulla settantina, l’età. Ma si può???!! Ma farti i cavolacci tuoi, no??!! E poi un po' di galanteria non guasterebbe: non occorrono fiori o cioccolatini, basterebbe un po’ di gentilezza!! Franca Pattaro Facebook 1) Il gesto quotidiano che sempre meno ricorre tra le persone, sopratutto giovani, è la mancanza del saluto frutto di un’assenza di educazione di base. 2) Mangio frutta e verdura di stagione ed evito, accuratamente, carne cruda e selvaggina. Giovanni Negrin Facebook 1) Buona educazione quando uno che incontri, anche se non ti conosce, ti saluta. Cattiva quando chi ti conosce fa finta di non vederti. 2) Mangio di tutto, evito i cibi piccanti. Francesca Corner Facebook 1) Cattiva educazione è non prestare attenzione ai bisogni degli altri, in particolare verso le persone anziane o, visibilmente, a disagio. 2) Mangio con un regime sostanzialmente ipoglicemico. Giulia Sbrignadello Facebook 1) Non sopporto quando in un gruppo di persone che parlano qualcuno mi dà le spalle e apprezzo molto se qualcuno prima di servirsi offre ai presenti. 2) Non mangio pane, pasta, formaggi e insaccati ma vivrei di riso e pomodoro (in tutte le sue forme)... oltre a qualcosa di dolce almeno una volta al giorno! Fiorella Caporello Facebook 1) L’educazione fa sempre piacere, un sorriso, la disponibilità è sempre ben venuta, la cattiveria, la fretta, l’indifferenza maldispongono la giornata, fanno rabbia. 2) Preferibilmente mangio cibi con cereali, frutta e verdura. Cerco di ridurre la carne (manzo, maiale, pollo, pesce ecc.). Sono contro la violenza che si perpetra negli allevamenti intensivi. Con meno animali da alleva- Guglielmo Tringali Facebook 1) Quando qualcuno mi parla e si toglie gli occhiali da sole, quel piccolo gesto fa comprendere una grande educazione acquisita. 2) Prediligo verdure, riso basmati, legumi, pizza, il parmigiano, il pane hmmm… buono, senza pane non si può mangiare. Evito la carne da nove anni. E il cetriolo, proprio non me gusta. 22 SECONDO V O I uno magazine Francesca Zeta Jones Fotografa 1) Buona educazione portare qualcosa quando viene qualcuno a trovarmi. Cattiva educazione venire a trovarci senza preavviso ed a ora di pranzo/cena. Ah... Un nonno l’altro giorno ha scippato il posto sul trenino a Oscar (il figlioletto di pochi mesi n.d.r.) infilandosi dal lato opposto saltando la transenna... 2) Noi mangiamo cibo possibilmente autoprodotto, dalla verdura alla carne. mento si riuscirebbe a contrastare la fame nel mondo e si risolverebbero molti problemi che affliggono il pianeta (sfruttamento del terreno, animali torturati e prigionieri). Spesso le coltivazioni nei paesi poveri sfruttano le persone in particolare i bambini che a malapena sopravvivono. Sogno un mondo dove il rispetto per gli uomini e il pianeta (la nostra casa) sia al primo posto... non ho speranza, povera sognatrice :( Luca Bonaldi Facebook 1) Sicuramente, un saluto rispettoso ad una persona più anziana e con una buona presentazione personale, esempio stretta di mano. Luciano Tregnaghi Facebook 1) Una forte stretta di mano ragazzi, uomini donne… la stretta di mano porta tanto e merita un gran ringraziamento. Porta l’essenza di chi siamo. Luca Veronese Fotografo 1) Che le persone dicano...”grazie”, perché sembra che tutto sia dovuto, questo in positivo. In negativo, invece, la mancanza di rispetto in generale. 2) Mangiare frutta e verdura, in generale guardando gli ingredienti dei confezionati evitando gli zuccheri... Evitando, al momento, alcolici e pane ho perso 10 kg! Loretta Bolzan Facebook 1) Mi emoziona sempre l’educazione e il rispetto verso le persone anziane anche nei piccoli gesti... un aiuto al supermercato, lasciare il posto a sedere in chiesa o in autobus eccetera. Per contro non tollero la maleducazione dei giovani la mancanza di rispetto per gli altri e per le cose comuni e la natura (maleducati con i genitori, professori, adulti e compagni più deboli). 2) Ho capito dopo numerose ed estenuanti diete inconclusive che mangiare poco e di tutto, senza privarmi di niente, mi rende più serena, felice, sana e sulla via del dimagrimento. Mariya Bazyuk Facebook 1) Mi stupisce in autobus uomini seduto che gioca e donne al piedi. 2) Mangio volentieri cibo fresco non precotto. 23 O SECONDO V O I SECONDO V O I son dag gio Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua O Marco De Florentis Facebook 1) L’indifferenza sta raggiungendo dei limiti assurdi per un paese “civile” come dovrebbe essere il nostro. Poco tempo fa ho assistito ad una scena incredibile: una persona anziana per strada si è sentita poco bene e nessuno si è fermata ad aiutarla. Io, almeno, ho chiesto come stava e l’ho lasciata solo dopo che si è ripresa. 2) Cerco di tenere una dieta mista, per quanto possibile. Evito le verdure cotte (non mi piacciono) e la carne la mangio il meno possibile (ritengo che il più delle volte non sia sana)! Marco Rocciola Facebook 2) Io mangio un po’ di tutto, la differenza la faccio con l’integrazione visto che, purtroppo, in quello che mangiamo, per quanto sano sia, non ci sono più i nutrienti necessari per il benessere del nostro corpo. Marco Boscarato Facebook 1) La mancanza di attenzione, forse. Quando ci si relaziona a qualcuno è importante offrire attenzione e la sua assenza crea l’impossibilità di un dialogo tra persone. Con l’attenzione si riesce a capire sempre le ragione dell’altro. 2) Amo mangiare principalmente cereali, preferibilmente integrali. Non amo particolarmente la carne, da sempre. Silvia Rubin Facebook 1) Il non rispondere al saluto quando ti salutano… anche il mio capo, molto sgarbato. 2) Io mangio tanta verdura cruda, cotta, minestroni, minestre, riso in bianco, solo una volta la settimana la pizza, carne bianca… la rossa costa! Bevo latte ma non mangio formaggio, costa! La pizza surgelata una volta alla settimana è più economica, evito i salumi e i dolci… ah mangio cereali la mattina e niente pane e faccio la spesa al LIDL! Riccardo Solfo Orietta Fasolo Facebook 1) Una buona: dire grazie. Una cattiva: l’arroganza. 2) Preferisco in genere la verdura. Mara Rizzi Facebook 1) La cattiva educazione in questi ultimi tempi la fa da padrona, non si riesce ad evitare di seguire la massa, del resto ce lo inculcano in testa già da alcuni programmi televisivi dove, se non si alza la voce e non si litiga, sei nulla. Il comunicare, in qualsiasi forma di espressione, non è inveire per sovrastare l’altra persona, le nostre insicurezze sfociano in tale cattivo esempio... Poi non sorprendia- 24 moci se i nostri figli assomigliano ad Attila... 2) La mia dieta cerca di essere equilibrata da sempre per una semplice motivazione: lo stare bene nel fisico e nella mente. Maddalena Boscaro Facebook 1) Il gesto di buona educazione che più mi colpisce è fare del bene senza chiedere nulla in cambio e magari, inaspettatamente, ricevere un gesto di riconoscenza! 2) Mangio preferibilmente tanta frutta e verdura di stagione, se posso a km zero! Evito dolci, alcolici, bibite colorate e gasate e sto attenta a quello che compro: date di scadenza, ingredienti del prodotto e provenienza! Ory Montecchio Facebook 1) Adoro le persone umili, non amo invece le persone arroganti. 2) Prediligo i primi e le verdure, evito salumi e formaggi. Paolo Zanella Facebook 1) Spesso noto giovani che hanno poco rispetto per gli anziani. 2) Mangio un po’ di tutto, soprattutto verdure, ma evito i cibi piccanti, le castagne e il cioccolato. uno magazine Patrizia Santi Facebook 1) La mancanza di rispetto di molte persone in molti contesti è dovuta a superficialità e ignoranza. 2) Mangio possibilmente verdure, frutta e carne bianca. Evito cibi elaborati con grassi. Lucia Larese Facebook 1) Buona educazione: una mamma che “governa” il suo bambino, insegnandogli educazione e rispetto senza strillare, senza nervosismo e stizza. A genitori equilibrati ed educati corrispondono figli di stesse maniere. uno magazine Maratoneta Giornalista 1) Il saluto e il mancato saluto. È il primo segnale del grado di civiltà di una persona. 2) Dico pasta, pasta e ancora pasta - parlo anche da maratoneta energia naturale che costa poco e non fa male, evito invece il pomodoro, la più indigesta tra le verdure della famiglia delle solanaceae che è spesso portatore di allergie. Michele Barnabba Facebook 1) È la buona educazione che mi colpisce, quando le persone ti lasciano aperta la porta per farti passare: è un segno di gentilezza specialmente negli uffici pubblici dove non si conoscono le persone. 2) Evito i grassi in genere. Monica Massironi Facebook 1) Buona educazione: salutare. Cattiva educazione: parlare ad alta voce. 2) Cosa mangio: riso. Cosa evito: minestrone. Valentina Cecconato Facebook 1) Lo sbadiglio senza mano davanti, te lo dicono dall’asilo. Davvero vuoi non aver ancora imparato?? 2) Qualunque cosa sia cruda: carne cruda, pesce crudo, verdura cruda. Niente pizza… o comunque poco… devo ancora trovarne una che mi emozioni quanto un risotto o un tiramisú! Stefania Miotto Cantante 1) Uno dei gesti di “buona educazione” che mi colpisce è... beh, quando ai concerti le persone spengono i cellulari o perlomeno tolgono le varie suonerie. Pare fatto apposta che qualcuno lo scordi sempre acceso e, ovviamente, non suona finché stai facendo un acuto con i musicisti che “pestano di brutto” sullo strumento... Nooooo, la suoneria parte quando inizia un meraviglioso “pianissimo”! Ridiamoci sopra ma, vi prego: spegnete i telefonini durante i concerti! 2) Adoro mangiare quindi mi piace un po’ tutto dagli insaccati ai fritti, dalla parmigiana al pasticcio, per non tralasciare dolci cremosi, pannosi e cioccolatosi... Ops ho sbagliato non dovevo dire questo... giusto? OK fate finta di non aver letto nulla. Ricominciamo, dunque, sono per una cucina sana ricca di verdura e frutta e di tanta frutta e poi ancora verdura con frutta, la carne non la mangio perchè fa venire il colesterolo, il pesce è contaminato, i dolci fanno alzare troppo i livelli della glicemia, insomma sono una tristissima donna salutista!!! Scherzi a parte questi erano due eccessi opposti. Penso che nelle giuste dosi e nell’equilibrio ognuno di noi possa mangiare un po’ di tutto, in fondo è uno dei piaceri della vita. Vogliamo farci togliere pure questo? Monica Boin Modella 1) Uno dei gesti di maleducazione o ineducazione che maggiormente mi colpisce, come donna e come educatrice, coinvolge a mio avviso la frattura generazionale, cioè la mancanza di incontro socio-relazionale 25 O SECONDO V O I Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua tra i giovani e gli anziani, in quanto si sta verificando un’alterazione delle forme di aggregazione. Viene meno il rispetto, il senso di riconoscimento e di scambio di conoscenza. È importante a mio avviso ricorrere ad una pedagogia rivolta ai giovani che renda loro consapevoli che se il mondo sta evolvendo, non è solo grazie alle nuove tecnologie, ma anche alla buona volontà dei loro nonni. È fondamentale di conseguenza educare, perciò guidare le nuove generazioni ad un incontro relazionale con le altre età. Trasmettere loro che è il passato che incontra il presente per formare il futuro. 2) Gli alimenti che amo di più sono sicuramente i carboidrati, gli stessi che ahimè cerco di limitare per mantenere un’alimentazione più bilanciata. Per cui pasta, pane, pizza sono tra i miei piatti preferiti, che amo sin da bambina. Pietro Casetta Giornalista 1) Io sono un uomo del Novecento. Non arrivo al baciamano, ma cedo sempre volentieri il passo ad una donna. Ne resta colpita lei, non io! 2) Evito i fast food e i ristoranti “in”. E non solo per i costi, ma perché in Italia si può mangiar bene ovunque. Anche in piedi, all’aperto, con un piatto di folpetti in mano. L’importante è non tirarsela: neanche coi folpetti in mano per fare gli alternativi per forza. Paola Ruffo Facebook 1) Purtroppo c'è molta gente maleducata in giro, ad iniziare dai colleghi che al mattino nemmeno salutano... 2) Amo mangiare, è uno dei pochi piaceri della vita ma, ahimè, non posso farlo quanto vorrei. Quindi, cerco di mangiare bene: integrale, tanta verdura e frutta possibilmente biologica o comunque a km zero, poca carne, poco alcool. Valentina Asin Facebook 1) Fare “scarpetta” sul piatto almeno che non ci si trovi a casa propria. Valentina Pianta Facebook 1) Una BUONA ma ormai abbandonata abitudine era salutare, sarà colpa dei pensieri ma sempre più gente passa dritto senza salutarti. Per CATTIVA abitudine vorrei che la gente smettesse di gettare i mozziconi di sigaretta a terra... 2) Da qualche mese sono a dieta e prediligo la verdura cotta e cruda a volontà e la frutta ad eccezione di quella troppo zuccherina; cerco di evitare: patate, legumi, pane e dolci... ma è molto dura! Moreno Breda Facebook 1) Mi piace l’abitudine al saluto e di conse- 26 uno magazine uno magazine 27 O S O N D A G G I O RISULTATI O SONDAGGIO M A N G I O N E guenza mi colpisce chi non saluta mai. 2) Direi, preferibilmente, la pasta ed evito accuratamente tutto ciò che è piccante. Il gesto di buona educazione che... 26,1% CHI SALUTA SEMPRE, TUTTI 13,1% CHI PRESTA ATTENZIONE AL PROPRIO ’INTERLOCUTORE Il gesto di cattiva educazione che... 23,5% CHI NON SALUTA MAI, TUTTI 17,6% CHI ALZA LA VOCE PER SOVRASTARE GLI ALTRI Mangio preferibilmente... 36,2% FRUTTA E VERDURA 25,9% PANE, PASTA E PIZZA Evito accuratamente... 20,7% CIBI ELABORATI, FRITTI E GRASSI 17,2% CARNE ED INSACCATI 28 Valentina Pegoraro Facebook 1) Chi mangia con la bocca aperta... mi fa innervosire. Silvio Lenares Trainer umanistico 1) Buona o cattiva educazione: gettare i mozziconi a terra o dal finestrino della macchina, non raccogliere le cartacce, la cacca dei cani sul marciapiede, i diesel e le macchine che fanno fumo infernale... i muri imbrattati di scritte senza senso apparente. 2) Evito il latte, per il resto non evito molto, evito conservanti e cibi acidi, succhi di frutta e cioccolate industriali, le merendine. Diciamo che evito i prodotti dei distributori automatici :-) Giusy Barattin Facebook 1) Trovo poco educato chi non si toglie gli occhiali da sole e non saluta quando si rivolge a qualcuno... 2) Mangio di tutto moderatamente... classica dieta mediterranea, evito tutti i cibi grassi, salse, salsine, cibi fritti, non bevo alcolici ma in compenso bevo mezzo litro di te verde tutti giorni. Alessandra Santonastaso Facebook 1) La maleducazione dilaga l’elenco sarebbe lungo, forse quello che mi da più fastidio è il rumore. La gente, parla ad alta voce, come se mi interessasse sapere i cavoli loro, idem per i loro figli e animali al seguito. 2) Mangio preferibilmente vegetariano e cerco di evitare il più possibile la carne. Emanuela Zanetti Facebook 1) Una cosa che mi infastidisce e che secondo me è indice di cattiva educazione: è quando a tavola utilizzano lo stuzzicadenti. Per quanto riguarda la buona educazione: mi piace la gentilezza, quella sincera, è talmente rara che rimango stupita ogni volta. 2) Sul cibo, di solito amo variare, preferendo i prodotti stagionali. Evito accuratamente i cibi precotti, surgelati e confezionati Silvia Gregoris Redio Facebook 1) L’attenzione all’interlocutore e non considerare il suo tempo prezioso quanto il proprio. 2) No cibo del discount e la pasta a 0,79 euro al kg o la verdura lucida all’ammoniaca, preferisco le cose di stagione alla vecchia e salutare maniera come il “Pan boio in tel brodo” con i resti del formaggio e la carne della macelleria buona. uno magazine uno magazine 29 Monica Boin Portrait Quali sono i tuoi pregi? «Sono una persona molto determinata, lotto per quello che mi sta a cuore. Ho un buon senso dell umorismo, difficilmente mi si incontra per strada con il broncio e, infine, sono una persona che dimentica molto velocemente i momenti negativi. Credo che in seguito ad ogni momento di crisi ci sia il vantaggio di poter ripartire da capo e sapersi reinventare. Insomma la mia filosofia di vita fa riferimento, sempre e comunque, al bicchiere mezzo pieno e mai a quello mezzo vuoto». Thomas Ortolan L’autore del servizio che appare in queste pagine, nato a Venezia nel 1979, E i tuoi difetti? «Sono molto testarda, non amo i romanticismi e non sopporto l’invidia femminile». tecnologia in tutte le sue forme, dal computer, al telefonino, alle reflex digitali. Diplomato nel 1998 per alcuni anni ha svolto l’attività di Consulente Informatico con incarichi di analista funzionale e tecnico. Nel 2007 acquista la sua prima reflex digitale dando vita un fortunato percorso fotografico denso di soddisfazioni. In seguito, consolida questa sua passione, approfondendo le tematiche relative alla fotografia di Moda, fino a diplomarsi in Fashion Photography a Milano nel marzo 2012. Diventando nel frattempo Photo Thomas Ortolan www.thomasortolan.it - Model Monica Boin - Credits Manuel Nani Hs Omar Turrini Mua è da sempre amante della Quando hai pianto l’ultima volta? «Esattamente una settimana fa, dopo aver trovato morta la mia gattina di un anno». Cosa serve, oltre alla bellezza, per diventare modella? «Di donne belle ne è pieno il mondo. A mio avviso, la bellezza è un requisito necessario, ma non sufficiente per poter fare questo mestiere. È necessario essere proporzionate, avere una buona espressività del volto e fotogenia. Una modella deve saper essere versatile per poter posare per generi fotografici molto diversi. La fotografia è un mezzo di comunicazione e come tale deve trasmettere un messaggio. Ecco perché in ambito pubblicitario, ragazze con tratti somatici molto particolari fanno più carriera di altre ragazze magari molto belle, ma senza particolarità. Sostengo infatti che l’ingrediente fondamentale per fare questo lavoro è il carisma. In un ambiente con un alto livello di competizione come questo è essenziale valorizzare la propria unicità. È più facile essere notate per un difetto che non per un’assidua perfezione». Un libro o un film che consiglieresti e perché? «Consiglierei L’alchimista di Paulo Coelho. Un libro che insegna a seguire il proprio percorso di vita, a non arrendersi mai e a lottare ogni giorno per raggiungere la propria felicità. È una favola spirituale sulla vita: “Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose”. Ti insegna a credere nella propria leggenda personale e di non dubitare mai del proprio cuore». Il tuo uomo ideale? «Il mio uomo ideale deve essere sicuro di sè, fedele, deve amare la famiglia e i bambini e deve amare il mio lavoro». Hai qualche hobby? «Adoro leggere. Il mio lavoro mi porta ad essere spesso in viaggio e questo mi da modo di apprezzare la lettura». fotografo a tempo pieno. Di che ti occupi e quali sono le tue aspirazioni? «Attualmente lavoro come fotomodella per cataloghi e pubblicità e come hostess immagine in fiere ed eventi. Il mio curriculo di studi mi ha portato invece a percorrere un’altra strada, legata alla passione per i bambini. Sono infatti laureata a Padova in scienze dell’educazione. E se guardo al mio futuro mi vedo trasportare dai set fotografici ai banchi di scuola». Da maggio 2013 insegna alla Fashion Ground Academy di Verona dove tiene diversi corsi. La tua personale ricetta per la felicità? «Proprio una settimana fa. Erano le sette di mattina. Mia mamma bussa alla porta della mia stanza ed entra con un caffè in mano, mi abbraccia fortissimo e mi da due baci. Era il mio compleanno! Ecco cos’è la felicità. Vivere accanto alla propria famiglia, avere delle persone che ti amano e che ti danno il cuore in ogni cosa che fanno». www.thomasortolan.it C R E D I T S HAIR STYLISt Manuel Nani COMPOSIT Abito a Cinto Euganeo (PD), ho 27 anni, sono nata sotto il segno del Sagittario con ascendente Leone. Ho capelli biondi, lunghi e lisci, gli occhi azzurri e la pelle chiara. Sono alta 170 cm, peso 47 chili, indosso la taglia 40. Le mie misure sono 85 62 88, ho un 37 di calzata e non ho nè tatuaggi nè piercing. https://www.facebook.com/monica.boin.1 MAKE UP ARTIST Omar Turrini 30 uno magazine uno magazine 31 O A ST R I & DISASTRI A ST R I & DISASTRI O Come farsi mollare e ritrovare la libertà sentimentale ArieteFUOCOToroTERRAGemelliARIACancroACQUALeoneFUOCOVergineTERRABilanciaARIAScorpioneACQUASagittarioFUOCOCapricornoTERRAAcquarioARIAPesciACQUA ARIETE TORO GEMELLI L’ANNOIATO L’ABITUDINARIO LO SREGOLATO Se siete fidanzati con un nativo del segno e desiderate riconquistare la vostra libertà usate l’arma infallibile della “noia”. Dimostratevi assonnati, assenti alle sue advances, sbadigliate abbondantemente e, quando vi parla, concentratevi su altre attività. Se resiste, colpitelo nel amor proprio. Criticate il suo modo di esprimersi e di pensare.Obbligatelo ad andare piano, imponetegli ritmi ordinati e tranquilli, fategli rispettare i tempi e le forme. Il nativo di questo segno sviluppa sempre un forte attaccamento per il partner, essendo poi un grande abitudinario non è facile farlo staccare. Quindi prima di tutto smettete di lasciarvi guidare e cercate di imporre la vostra volontà, e poi suscitate la sua gelosia in presenza di estranei. Sostituite i romantici pranzi con qualche panino consumato in fretta in uno squallido fast food, poi obbligatelo a frequentare gente nuova tutte le sere e tenetelo alzato fino a tardi. Ecco un nativo a cui basta solo fiutare l’introduzione di nuove regole da seguire nel vostro rapporto per diventare uccel di bosco. Non lasciategli quindi passare un solo ritardo o una piccola bugia. Interrogatelo minuziosamente, chiedete il resoconto dettagliato di ogni azione e criticatelo di continuo per ogni scelta. Siate noiosi e petulanti, pretendete che sia ordinato e, in men che non si dica, emigrerà verso qualsiasi novità si profilerà all’orizzonte. BILANCIA SCORPIONE L’ESTETA L’INFEDELE Per liberarvi di un partner nato in questo segno, dominato da Venere e Saturno, cominciate assumendo l’aria più sciatta possibile e trascurando in modo imperdonabile il vostro modo di vestire. Create ogni occasione per inscenare furibonde litigate, durante le quali dovrete alzare la voce di qualche ottava. Sappiate però che prima di ogni decisione hanno bisogno di tempo, e che il loro grado di sopportazione è piuttosto elevato, oltre al terrore di rimanere spaiati. 32 Aforismi Chiudere una storia con uno Scorpione può essere complicato. Con prudenza, eliminate tenerezze e affettuosità e iniziate una piagnucolosa sequela di lamentele. Fate notare ai nativi tutti gli errori che commettono a causa della loro irruenza. Negate loro, a tempo indeterminato, ogni approccio intimo. In mancanza di contatto fisico non esiteranno a tradirvi e così potrete cogliere la palla al balzo per lasciarli. CANCRO LEONE VERGINE L’INSICURO L’ORGOGLIOSO LO SCHEMATICO Ecco un altro abitudinario dello zodiaco, farsi mollare da un nativo del Cancro non è perciò una facile impresa. Pretendete di fare vita sociale tutti i giorni, portatelo nei locali più affollati e rumorosi e lasciatelo solo in mezzo a tante persone, senza dirgli dove andate. Confessategli che le cenette con lui al lume di candela vi facevano schifo, soprattutto quelle a casa di sua madre. Staccate il telefono, non fatevi trovare. Dovete togliergli tutto quello che gli da sicurezza. Non servono tattiche particolari per liberarsi del nativo del Leone. Infatti appena vede messa in discussione la sua “maestà” comincia subito a rivolgersi altrove. Ricordatevi quindi quanto sono orgogliosi e pieni di sé: solitamente basta una dichiarazione chiara e precisa, per fargli dimenticare la vostra esistenza. Nel discorso d’addio abbiate cura di precisare quanto lo trovate pomposo e ridicolo, per tutte le arie che si dà. Se siete stati legati sentimentalmente a un nativo della Vergine avrete avuto modo di notare quanto siano attenti all’infinitamente piccolo. Mettetegli in disordine una delle sue collezioni, oppure fate sparire qualcuno dei suoi attrezzi per il bricolage. Chiedetegli di pagare alcune spese che sono soltanto vostre, portatelo in ristoranti costosi e lasciate pagare a lui. Non dategli modo di prendersi cura di voi. Si sentirà scosso nei suoi schemi mentali e se ne andrà. SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI IL PREDESTINATO L’IMPEGNATO L’AMICONE IL MASOCHISTA Ancora prima che voi emettiate un evidente segnale, lui ha già annusato che aria tira e, mentre voi ancora non sapete quale tecnica adottare o come dirglielo, di solito lui è già partito per altri lidi. Qualora vi capitasse di incontrare un nativo caparbio, cercate di diventare dei pantofolai, rifiutatevi di uscire e andate a dormire presto, obbligandolo a seguirvi. Impeditegli di frequentare gli amici e, anzi, confessategli che detestate le sue cenette a tre: voi, lui e il suo amico. Non saranno mai loro ad andarsene e se volete tornare liberi dovete per forza affondare la lama del coltello nel loro tenero cuore. Adottate queste strategie: trascurateli, lasciateli molto soli, guardateli con aria di compatimento e rimproverateli ogni volta che aprono bocca. Ma, attenzione, da masochisti, quali sono, potrebbero diventare ancora più teneri e,allora, non vi resta che dichiarargli, a chiare lettere, che non avete più intenzione di dover pensare ed agire per due. Liberarsi dei galoppatori dello zodiaco non è per nulla difficile. Assumete un atteggiamento dispotico e prepotente e bocciategli, soprattutto, qualsiasi progetto di viaggio. Ostacolate ogni sua minima avventura e portatelo in ambienti banali poco divertenti con la presenza delle solite persone pallose. Evitate i film d’avventura, scegliete il più noioso concerto da camera. Insomma limitate il suo spazio vitale e fuggirà a gambe levate: non lo vedrete più. L’inferno è la sofferenza di non poter più amare. (Fëdor Dostoevskij, “I fratelli Karamazov”) uno magazine Se lo sceglie lui, di solito se ne va senza lagne e piagnistei, ma con fredda dignità. Il grosso problema è rappresentato dal fatto che non è per nulla facile farlo stancare. Dovete passare dalla serietà al disimpegno: prenderlo in giro continuamente, offenderlo e nel farlo coinvolgete la sua famiglia d’origine. Fategli fare tardi la notte e, soprattutto, fategli spendere più del dovuto, per sciocchezze inutili e vedrete che, presto, toglierà il disturbo. uno Aforismi magazine È meglio aver amato e perduto che non aver mai amato. (Samuel Butler, “Taccuini”) 33 dalleCINQUEdellaSERA PADOVA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE COSA FARE& DOVE ANDARE dalleCINQUEdellaSERA PER UNA SERATA CON GLI AMICI O SE PREFERITE A LUME DI CANDELA Alex Pedrocchi Civico 26 Sanremo Elle Caffé Ristorante Eventi Via VIII Febbraio, 15 PADOVA ✆ 049 8781231 Lounge Bar Cafè Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 26 RUBANO (PD) ✆ 393 8050658 Lounge Bar Chiuso mercoledì Piazza Diaz, 5 SOLESINO (PD) Pasticceria Caffetteria Via Chiesanuova, 156 PADOVA ✆ 049 8561045 Gelateria Artigianale Via Papa Giovanni XXIII, 2/A BASTIA DI ROVOLON (PD) ✆ 328 4045701 Caffè Snack & Drink Piazza dei Frutti, 16 PADOVA ✆ 049 2051127 Caffè Snack & Drink Chiuso mercoledì pom. e domenica Via Firenze 74/G VILLAFRANCA PADOVANA (PD) ✆ 348 9774295 (accanto Supermercato FAMILA) Caffetteria Snack Bar Chiuso il lunedì Piazza Europa, 31 NOVENTA PADOVANA (PD) ✆ 340 8042125 Wine Bar Concept Store Chiuso lunedì Via Umberto I, 15 PADOVA ✆ 049 666375 Lounge Cafè Sempre aperto dalle 06 alle 02 Via Medoaco, 6 (Z.I. Limena) ALTICHIERO (PD) ✆ 393 9749372 - ✆ 320 9568937 Caffetteria e Ristorazione Sempre aperto Via Bronzetti, 34 PADOVA ✆ 049 5224137 Lounge Bar Pasticceria Chiuso lunedì Largo Europa, 14, PADOVA ✆ 049 8763958 Wine Bar Sempre aperto Corso Milano, 93 PADOVA ✆ 049 666176 Wine Bar Ristorante Chiuso la domenica Via San Fermo, 45 PADOVA ✆ 049 8759988 Angolo Breda Caffetteria Antonio Ferrari Baessato Padova Travertino Cafè Vanity Belle Epoque Blancò Lounge Bar Via Caltana, 171 S. ANDREA DI CAMPODARSEGO (PD) Colle Berta Enoteca Weinstube Chiuso domenica Via Castello, 19 MONTEGROTTO TERME (PD) ✆ 049 8910163 Dea Emotional Caffetteria Snack Bar Via Vicenza, 20 PADOVA ✆ 049 7359175 Dogma Lounge Bar Via Antoniana, 218/8 CAMPODARSEGO (PD) ✆ 349 8331552 ✆ 346 4115942 El Bàcaro American Wine & Lounge Bar Via Marcato, 20 (Piazzale Serenissima) PIOVE DI SACCO (PD) ✆ 049 9708690 Grazia Chiuso domenica (Dicembre sempre aperto) Caffetteria Pasticceria Panificio Via Roma VILLAFRANCA PADOVANA (PD) ✆ 049 9050350 Hy Cafè Lounge Bar & Music Sempre aperto Via Brustolon, 12 ABANO TERME (PD) L’ombra che conta Enoteca Spuncetteria Piazza S. Martino, 2 ABANO TERME (PD) Osteria Barabba Caffé Snack & Drink Chiuso la domenica Via Vicenza, 47 PADOVA ✆ 049 8716845 uno 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 PiacePerchè ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ PAYTV ❑ ❄ ❑ ❑ ❑ Locale nuovo/rinnovato Qui è gradito prenotare Per nuclei famigliari Per serate romantiche Per “nottambuli” Per chi ama bere bene Per chi ama mangiare bene Per chi ama la musica Per spiriti piccanti Per compleanni, feste, ecc. Per chi fuma Per chi cerca belle donne Per serate “segrete” Da segnalare agli amici Per chi ama conversare Per chi ama “imboscarsi” Con musica dal vivo Da vedere assolutamente Per pubblico “alieno” Con ampio parcheggio Con spettacoli dal vivo Con servizio rapido Con programmi PAY TV Con giardino estivo Con climatizzazione Feeling Caffè Gran Caffè Kofler Il Venexino Milano Cafè Caffetteria Snack Bar Chiuso la domenica Via S. Lucia, 33 PADOVA ✆ 049 8760040 Re Rosso Caffetteria Wine Bar Chiuso il lunedì Via Roma, 324 ALBIGNASEGO (PD) ✆ 049 8625433 333 1090277 [email protected] Senso Maleva Caffetteria Wine Bar Piazza San Marco, 15 MONSELICE (PD) ✆ 0429 1961450 Start Ap Cafè Caffetteria Snack Bar Via Tirana, 1 PADOVA ✆ 049 8711820 Vecchio Birraio Birra di produzione propria Via Caselle, 87 MARSANGO DI CAMPO SAN MARTINO (PD) ✆ 049 552088 Vintage 03 Aperitivo Ristorante Lounge Bar Dj set Via Magarotto, 3 LIMENA (PD) OSTERIE & TRATTORIE Antica Trattoria Aggujaro Carne alla griglia Chiuso il lunedì sera Via S. Cuore 4, PADOVA ✆ 049 8647502 Barcollo Vini e Specialità Regionali Via Alessandro Guidi, 23 (zona Guizza) PADOVA 35 informazione pubblicitaria O TUTTI A T A V O L A UN ESEMPIO DI MENÙ A LA CARTE Antipasti Scampi crudi, Crostacei al vapore alla catalana, Capesante ai tre sapori, Millefoglie di baccalà mantecato con pesto di olive e capperi, Insalata di povra, Impepata di cozze e vongole. Da sinistra: Jacopo Lucato, Elisa Quinziato e lo chef Tommaso Convento. Primi Piatti Spaghettino alle vongole, Risotto al nero di seppia, Risotto scampi e zucca, Tagliolini alla busara, Ravioli di zucca con crema di piselli e pomodorini, Paccheri con scampi e porcini. Benvenuti all’ Bentornati anche a Flavio ed Alessandro che, dopo aver dato vita a Rio de Janeiro ad uno dei migliori ristoranti del Brasile, son tornati alla loro “creatura” lanciata qualche anno fa. Per farlo hanno scelto di puntare su una linea “verde”ma più che promettenete di giovani chef, come Tommaso Convento e Jacopo Lucato, con i loro piatti del territorio, in particolare pesce, crudo e crostacei, rivisitati pur nel rispetto della ricetta originale. aspetta di pagare il giusto. Ebbene possiamo azzardare che, se siete seduti ad uno dei tavoli di Osteria dell’Angolo, tutte le aspettative appena indicate verranno soddisfatte. Se non ci credete, verificate. Il locale si trova a Padova in una laterale di via Facciolati. ospitare da 6 a 8 persone, ideale per un pranzo di lavoro con la corretta privacy; la seconda è ancor più “coccola” e appartata, perfetta per coppie ultraromantiche o, perchè no? Persino peccaminose e clandestine... E giunti a questo punto parliamo di cibo! Pietanze del Mare Branzino arrotolato con verdure, Fritto di calamari, gamberi e scampi, Crostacei alla plancia, Rombo con patate olive e pomodorini, Abbraccio di mazzancolle in katafi, Scorfano in guazzetto. Dolcezze Creme brulèe alla vaniglia, Tortino al cioccolato con crema e amarena, Mille foglie con crema e fragole, Tagliata di frutta di stagione. Come si mangia? Si mangia molto bene, cucina del territorio, in particolare pesce con piatti della tradizione rivisitati con gusto ed intelligenza dallo chef Tommaso Convento, vincitore un paio d’anni fa del Premio Montegrande, riservato ai cuochi under 30, per aver proposto il piatto più appetibile. Un giovane ma già con importanti esperienze maturate nei migliori locali C osa si augura, ognuno di noi, quando si siede al tavolo di un locale mai frequentato prima? Innanzitutto di essere accolto con simpatia e calore, poi di trovare un locale gradevole ed accogliente e, naturalmente, una cucina appetitosa, di qualità, originale ma senza esagerare e, a proposito, ultimo ma non ultimo, ci si 36 Quanto si spende? Il locale è bello ed accogliente, il servizio cordiale, i piatti sono preparati con cura, gli ingredienti sono di primissima qualità, la scelta dei vini è ottima... Eppure il conto non è particolarmente salato. Provare per credere. La nuova gestione infatti, che poi è quella storica che ha lanciato il locale qualche anno fa, ha deciso di praticare una politica dei prezzi ragionevole e, davvero, alla portata di tutti. Di tutti coloro i quali vorranno trascorrere una serata piacevole all’insegna della tradizione, della creatività e della grande passione per la buona cucina di Flavio, Alessandro e dell’intero staff. Non perdete le serate a tema L’Osteria dell’Angolo propone anche piacevoli serate a tema che non mancano di allietare i partecipanti. Come, ad esempio, le serate “ispaniche” dal menù rigorosamente iberico. Dalla tipica sangria, al gazpacho fino ai deliziosi piatti a base di “Pata Negra” (Zampa Nera, dal colore dello zoccolo n.d.r.), quello che viene definito come il miglior prosciutto del mondo: ovvero un pregiatissimo salume ottenuto da animali che vivono allo stato brado e che si nutrono, prevalentemente, di ghiande. Segnaliamo infine che, tra una portata e l’altra, l’atmosfera si fa “caliente” con le travolgenti performances di sensuali ballerine di flamenco. Dove si trova? Come anticipato il ristorante si trova all’inizio di via Bonafede, una laterale di via Facciolati, poco prima dell’Ospedale Sant’Antonio sulla destra venendo dal centro, per chi conosce la città. Una volta raggiunto il locale entrando, alla vostra sinistra, ecco la sala principale con diversi tavoli che, nel caso di cene aziendali, ben si presta ad accogliere i partecipanti tutti riuniti allo stesso tavolo centrale. Ci sono poi altre due situazioni interessanti: la prima prevede un tavolo defilato che può del Piovese e della Riviera, validamente coadiuvato ai fornelli da Jacopo Lucato altro giovane interessante, con esperienze internazionali, anche lui finalista quest’anno al prestigioso premio Montegrande. uno magazine uno magazine Osteria dell’Angolo Cucina del territorio Via Bonafede, 1 PADOVA tel. 049 0980158 [email protected] CHIUSO: domenica sera e lunedì. APERTO: dal martedì al sabato, a pranzo dalle 12 alle 14,30 e a cena dalle 19,30 alle 22,30. Domenica dalle 12 alle 15. www.osteriadellangolo.it osteriadellangolo 37 Il Grottino dalleCINQUEdellaSERA Baki Donna Irene La Kucina Dove Come Quando La Scala Ristorante Via Pitagora, 11/g RUBANO (PD) ✆ 049 635975 Ristorante Bar Via S. Antonio, 2 SELVAZZANO DENTRO (PD) ✆ 049 8055237 Ristorante Enoteca Chiuso il lunedì Vicolo Pontecorvo, 1 PADOVA ✆ 049 656852 Trattoria Chiuso il mercoledì Via Roma, 89 SAN MARTINO DI LUPARI (PD) ✆ 049 9462301 Specialità arrosticini d’Abruzzo Via dei Colli, 45 PADOVA ✆ 049 620783 Pizzeria Chiuso il lunedì Via Euganea, 109 SELVAZZANO DENTRO (PD) ✆ 049 8055433 Specialità pesce e carne Via Marzia, 33 ABANO TERME (PD) ✆ 049 8630306 Trattoria Chiuso il mercoledì Via S. G. da Verdara, 13 PADOVA ✆ 049 8719731 Ristorante Pizzeria Cocktail Bar Via Trieste, 57 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) ✆ 049 9620877 www.ristorantepizzeriabocconi.com Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via Della Libertà, 13 STANGHELLA (PD) ✆ 0425 95058 Ristorante Via Torre Rossa, 41 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065621 Ristorante Chiuso il martedì Via Albarella, 13 CAMPOSAMPIERO (PD) ✆ 049 5791555 www.bocondivino.com Ristorante Aperto 7 giorni su 7 Via Romea, 107/B LEGNARO (PD) ✆ 049 8830739 [email protected] Ristorante Enoteca Chiuso il martedì Via Castello, 9 ARQUÀ PETRARCA (PD) ✆ 0429 777364 Pizzeria Ristorante Via Facciolati, 168 PADOVA (PD) ✆ 049 757407 Ristorante Chiuso il mercoledì Via Andronalecca MONTAGNANA (PD) ✆ 0429 800999 RistoPub Pizzeria Chiuso il lunedì Via Sabbioni, 20 MONTEGROTTO TERME (PD) ✆ 049 8911284 Ristorante Pizzeria Chiuso la domenica a pranzo Via Brentella, 34 CASELLE DI SELVAZZANO (PD) ✆ 049 632357 - 338 4711537 Specialità pesce Chiuso martedì e sabato a pranzo Via Roma, 4 SACCOLONGO (PD). ✆ 049 8016648 Trattoria Pizzeria Chiuso il mercoledì Via Del Santo, 23 PADOVA ✆ 049 664176 L’Hostaria di Via Roma Barra Larga Chiuso il lunedì Mario e Mercedes Bocconi Cafè Gatto Rosso Bocon Divino Trattoria Chiuso la domenica sera e il lunedì Vicolo Pignoria (laterale via Facciolati) PADOVA ✆ 049 750487 RISTORANTI & PIZZERIE Ai Leoni Specialità pesce Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 75 RUBANO (PD) ✆ 049 8975728 Casanova Ai Navigli in Padova Specialità pesce Riviera Tiso, 11 PADOVA ✆ 049 8364060 www.ainavigli.com Corte Sconta Al Palazzon Ristorante Piazza Capitello, 27 TORREGLIA (PD) ✆ 049 9930111 Ristorante Chiuso il lunedì Via Ca’ Onorai, 2 GALLIERA VENETA (PD) ✆ 049 5965020 Da Artemio Al Vigò Ristorante Pizzeria Via Fornaci, 128 Torre PADOVA. ✆ 049 625660 Grill Ristorante Chiuso lunedì Via Adriatica, 63/65 (zona Bassanello) PADOVA ✆ 049 692724 331 4544524 www.alvigo.it Bassanello Ristorante Pizzeria Chiuso martedì e lunedì a pranzo Via Adriatica, 3 PADOVA (Ponte del Bassanello) ✆ 049 687500 L’Antico Sapore Ristorante Chiuso domenica Via Panà, 56 NOVENTA PADOVANA (PD) ✆ 049 8703294 38 Capovolta Da Seba Specialita “la fiorentina” Chiuso lunedì e martedì Via San G. Barbarigo, 3 PERAROLO DI VIGONZA (PD) ✆ 049 629955 Dom Mario Ristorante Chiuso domenica sera e lunedì Via Montepertica, 3 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9402434 dalleCINQUEdellaSERA Locanda Alla Torre Chiuso il lunedì Elisir Del Bosco L’Enoteca di Arquà Fuori Menù L’Orlando Furioso Hostaria S. Benedetto Il Console Il Re del Poker Luxury Risto&Lounge Bar Via Marco Polo, 2H MESTRINO (PD). ✆ 049 8686937 www.ilredelpokerpadova.it Osteria dell’Angolo Cucina Veneta Specialità pesce Chiuso domenica sera e lunedì Via Bonafede, 1 PADOVA ✆ 049 0980158 www.osteriadellangolo.it Papilla Ristorante Biologico Vegetariano Chiuso il lunedì, sabato a pranzo e domenica a cena. Viale dello Sport, 15 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9404620 www.ristorante-papilla.it La Bulesca Pedrocchino Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Statale 11 PD - VI RUBANO (PD) ✆ 049 8975297 Bar Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via Roma, 21 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065217 Orari: 07,00/02,00 La Famiglia Perdinci Trattoria Chiuso martedì sera e mercoledì Viale Melzi, 7 CORREZZOLA (PD) ✆ 049 9760059 www.lafamigliacorrezzola.eu La Fonderia Ristopub pizzeria Via Vallarega, 23 LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD) ✆ 049 9903953 VISITA IL NOSTRO SITO E SCOPRI LE NUOVE PROPOSTE DEI LOCALI DEL VENETO www.unomagazine.com uno magazine Pizza Biologica A.I.C. senza glutine Chiuso il lunedì Via C. Callegari, 43 PADOVA ✆ 049 604578 www.perdinci.it Pizzeria Al Borgo Vecio Ristoria Re Sole Cucina mediterranea Chiuso Domenica sera e Lunedì sera Via Pioveghetto, 9 PADOVA ✆ 049 8723180. Speak Easy Ristorante Cafè Pizzeria Ethnic Food Sempre aperto Piazza Repubblica 4 ABANO TERME (PD) ✆ 049 667446 www.speakeasy-abano.it Spiller Birreria Ristorante Via Fornace Morandi, 24 (Arcella) PADOVA Taverna Degli Artisti Ristorante Chiuso lunedì sera e martedì Stradella della Mura Rotta, 9 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9402317 www.tavernadegliartisti.it Zeus Cucina greca e mediterranea Chiuso giovedì Via Noventana, 107 Noventa Padovana (PD) ✆ 049 8930872 www.zeusdoc.it PiacePerchè “Giardino estivo, locale climatizzato. Lunedì - venerdì pranzo menù fisso 12 euro”. Kirin Tenuta Galilei Cucina Giapponese Chiuso il lunedì. Via G. Reni, 81 PADOVA ✆ 049 8647116 Terrazza Carducci Brasil Restaurant Aperto tutte le sere e domenica a pranzo Via Dei Colli, 164 PADOVA ✆ 049 8686957 Ristorante Chiuso lunedì e martedì Via Gorizia, 13/A MESTRINO (PD) ✆ 049 5082553 www.tenutagalilei.it Cucina tradizionale Chiuso il mercoledi. Via Carducci, 2/B PADOVA ✆ 049 8766183. Tommy Il cantiere della Pizza Via Monte Grappa, 50 SELVAZZANO DENTRO (PD). ✆ 049 8056572 [email protected] Via Palestro, 29 Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo Via Palestro, 29 PADOVA. ✆ 049 8721636 Weedoo Easy food for happy people Via Stefano Breda, 36/A (a 100 m. dal Cinecity) LIMENA (PD) [email protected]_www.weedoo.it CUCINA ETNICA Buddha La Mulata Sansushi Cucina Giapponese Chiuso il lunedì a pranzo Via Chiesanuova, 217 PADOVA ✆ 049 8725214 www.san-sushi.com Masa Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Via Raggio di Sole, 45 PADOVA ✆ 049 8713290 Momà Pesce crudo e cucina etnica Vicolo Ognissanti, 83 PADOVA ✆ 049 8073845 Posada de la Mision Cucina messicana Chiuso il martedì Via N. Sauro, 16 PADOVA (laterale Piazza dei Signori) ✆ 049 8756498 Sahara Pizzeria con cucina Chiuso il lunedì Via SS. Fabiano e Sebastiano, 51 PADOVA ✆ 049 623734 Cucina indiana Aperto 7 giorni su 7 Via Giotto, 31 PADOVA ✆ 049 8789308 Cucina mediorientale Chiuso il lunedì Via Frà Paolo Sarpi, 116 PADOVA ✆ 049 8715116 Pizzeria Pub Ristorante Via Torrerossa, 78 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065736 Ristorante mexicano Chiuso il lunedì Via Altichiero,27 PADOVA ✆ 049 619305 Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 S.S. del Santo, 82 CADONEGHE (PD) ✆ 049 8876618 Red Tower Ristorante Venezia Ristorante Via Venezia, 28 PADOVA (a 100 m. dalla FIERA) ✆ 049 8074920 www.ristorante-venezia.it San Crispino Ristorante Chiuso il lunedì (12,30/15,00 - 19,30/23,30) Viale Arcella, 17/c PADOVA ✆ 049 8649268 www.sancrispinoristorante.it uno magazine El Agave Gandhi Cucina indiana Via Cavallotti, 28 PADOVA ✆ 049 687840 Jadore Sushi Restaurant & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Via Riva del Grappa, 24 CITTADELLA (PD) ✆ 347 6942377 Wok-Sushi MULTISALA Multisala Astra Via Aspetti, 21 PADOVA. ✆ 049 604078. www.multiastra.it Cineplex Dream Park Strada Battaglia DUE CARRARE (PD) ✆ 049 9125999. www.cineplex.it 39 O C H E F & DINTORNI VENEZIA NATIVA ACCENDE IL NATALE A Burano, Mazzorbo e Torcello nelle domeniche 22, 29 Dicembre e 5 Gennaio il "Consorzio Venezia Nativa" vi offre l'occasione di vivere la magia delle feste natalizie in questo arcipelago unico al mondo. Verranno proposti eventi, degustazioni emozionali, visite guidate a laboratori, musei, mostre fotografiche, verrà offerta inoltre la possibilità di assistere alle tipiche lavorazioni artigianali e di acquistare eccellenze a prezzi agevolati. Grande spazio anche alle esperienze enogastronomiche: durante le giornate, sarà infatti possibile, tra l'altro, visitare la Tenuta Venissa, seguendo un programma che comprende la proiezione della multivisione realizzata da Francesco Lopergolo con le suggestive immagini di Paolo Spigariol, ed il tasting emozionale di Venissa 2011. Domeniche veramente speciali, dunque: enogastronomia, arte, natura, shopping, visite guidate nei luoghi d'eccellenza delle Isole della Venezia Nativa (il Museo di Torcello, il museo del Merletto a Burano, i famosi laboratori di Pasticceria di Burano, i cantieri navali...) e, ancora, passeggiate tra case piene di colore. E quanti desiderano portarsi a casa un ricordo della loro visita, potranno approfittare delle proposte dei suggestivi negozi delle Isole che, per l'occasione, offriranno uno sconto speciale sui (credits Nevio Doz) loro prodotti tipici, dai vetri, ai merletti, ai dolci. Per raggiungere Burano sarà possibile utilizzare il collegamento naturalistico proposto da Laguna Fla Escursioni che porta, in circa 50 minuti, dall'area del Museo di Quarto d'Altino a Burano, al centro della Venezia Nativa, seguendo un itinerario che fiancheggia i luoghi più caratteristici di questo ambiente. Per info e prenotazioni del transfer: Laguna Fla Escursioni, Massimiliano Zane, cell. +39 347 9922959; Manola, cell. +39 339 7781132. Per info e prenotazioni per l'evento proposto dalla Tenuta Venissa: +39 0415272281 - [email protected] Per il programma completo: www.venissa.it PUOI RAGGIUNGERE VENISSA SU PRENOTAZIONE ANCHE CON IL WATERTAXI GRATUITO Per i clienti di Venissa è ora disponibile un watertaxi gratuito, su prenotazione, che collega Ca’ Noghera, dove si trova un parcheggio privato custodito per i clienti Venissa, alla tenuta. Il transfer seguirà i seguenti orari: ❖ Ca’ Noghera - Venissa ore 12:30 ❖ Venissa - Ca’ Noghera ore 15:30 ❖ Ca’ Noghera - Venissa ore 19:30 ❖ Venissa - Ca’ Noghera ore 22:30 Info e prenotazioni: [email protected] Tel +39 041 52 72 281. 40 Da sinistra: Marco Galtarossa, terzo classificato, 24 anni, il vincitore Giulio Masiero, 25 anni, Elena Cristofanon “colonna portante” del Premio Montegrande ed il secondo classificato Raffaele Minute, 23 anni, di Belluno. Sotto: il piatto vincitore. IL MONTEGRANDE PREMIA PADOVA È la provincia di Padova ad aver avuto la meglio nella nona edizione del PREMIO MONTEGRANDE con la vittoria di Giulio Masiero giovane chef all’Osteria 3 quarti del centro storico della città. Al secondo posto trionfa Belluno, mentre per Treviso il premio speciale allo chef che più si è distinto in cucina per professionalità, passione e abilità. Grande emozione alla serata di premiazione dove tutti i concorrenti, a prescindere dalla vittoria, hanno condiviso l’importanza del premio come opportunità di crescita professionale e personale. Fra di loro anche il giovanissimo vincitore della passata edizione, più volte ospite di trasmissioni televisive su Rai 1. Si è conclusa, giovedì 21 novembre 2013, con un’elegante cena di gala al ristorante Montegrande di Rovolon (PD), la nona edizione del Premio Montegrande realizzato con la partnership dell’azienda Nonno Nanni che da quest’anno ha deciso di affiancare il ristorante Montegrande nella valorizzazione dei giovani chef veneti, entusiasti del loro lavoro e capaci di mettersi alla prova ed accettare la sfida per dire la loro sull’arte culinaria. La serata condotta e animata da Marco Valletta, docente all’Istituto alberghiero di Castelfranco (TV), ha reso protagonisti i 16 giovani concorrenti (selezionati su oltre 50 partecipanti) che sono stati impegnati a confrontarsi su “Interpretazioni del formaggio robiola e stracchino del Nonno Nanni in un antipasto o caldo o freddo, con la presenza di almeno un frutto e di un ortaggio della stagione autunnale”: tema di questa edizione del concorso. La giuria ha riscontrato un alto livello dei giovani partecipanti. Tuttavia il podio è stato decretato all’unanimità e senza discussioni. A vincere la nona edizione del Premio Montegrande, come anticipato, è stato il padovano Giulio Masiero, 25 anni, giovane chef dell’Osteria 3 quarti del centro storico di Padova con il piatto “Cheesecake di stracchino, robiola e melograna di lamponi”. Giulio, reduce di uno stage al Lazzaro 1915 di Pontelongo (PD) di Giorgio Siviero, chef padovano che negli anni passati ha partecipato al concorso e che ha conquistato recentemente la stella Michelin, si aggiudica un buono viaggio di 1.000 euro. Secondo classificato con il piatto “Non dolce autunnale: bavarese alla robiola e stracchino con radicchio di Santa Giustina e zucca su pane alle noci feltrine, grissino di polenta alle rape, agretto di melograno e gocce di caco vaniglia” è Raffaele Minute di Belluno; 23 anni ha appena finito la stagione estiva all’hotel Bellariva di Brescia. Raffaele si aggiudica una confezionatrice sottovuoto. Un altro padovano al terzo posto: Marco Galtarossa, 24 anni, sous chef all’hotel Mioni Royal San di Abano Terme (PD), vince una friggitrice da banco con il piatto “Macaron di robiola infornata, gel di stracchino alla rapa rossa e mela verde, gelato di cachi e pioppini in agrodolce”. Premio speciale per il piatto che, dal punto di vista visivo, è risultato essere quello più appetibile per cromia, disposizione e originalità, va a Davide Ferrante primo pasticcere al Kofler di Padova, con il piatto “Cilindro di focaccia croccante con mantecato di baccalà e robiola affumicata, gelato di stracchino, clementine candite al sale su salsa di bietoline e rafano” che vince un soggiorno di due notti presso uno dei Thermae GB Hotels; soggiorno assegnato anche allo chef che più si è distinto in cucina per professionalità, passione e abilità, premio assegnato al trevigiano Marco Campaner, tutor tecnico all’istituto alberghiero di Tione (TN) con il piatto “Arancino allo stracchino, sandwich al dragoncello con crema di robiola, crema di porcini, guarnizione di frutta e ortaggi autunnali”. uno magazine oglia di ballare? oglia di live music? oglia di raffinatezza? oglia di Victoria Club! VICTORIA CLUB ABANO TERME (PD) Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria) Tel. 049 8665100 Cell. 334 1469601 e-mail [email protected] sito www.victoriaclubabano.it APERTO GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO (DALLE 21 ALLE 02) Porto Astra dalleCINQUEdellaSERA Via S. Maria Assunta, 20 (località Guizza) PADOVA ✆ 049 680057. www.portoastra.it Cinecity Tangenziale Limena uscita “zona industriale ovest” LIMENA (PD) ✆ 049 7663400 www.cinecity.it LOCALI NOTTURNI Victoria Club Live Music & Dance Aperto giovedì,venerdì e sabato Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria) ABANO TERME (PD) ✆ 049 8665100 (Orari: 21/02) TREVISO & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Cafè Due Pomi Buffet e musica Chiuso il lunedì Piazza Monte di Pietà, 13 TREVISO ✆ 338 9255687 City Coffee & Drink Piazza Monte Pietà, 8 TREVISO ✆ 348 6730133 Gellius Lounge Bar & Caffè Chiuso il lunedì Via Calle Pretoria, 6 ODERZO (TV) ✆ 0422 713577 Kofler Kafè Ristorante Pizzeria Sempre aperto (18.00/02.00) Piazza delle Istituzioni, 34 TREVISO ✆ 0422 235901 Mamamia Wine & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Borgo Mazzini, 50 (Porta S. Tommaso) TREVISO ✆ 333 2586753 The Carpe Diem Risto Music Bar Chiuso la domenica Via Le Canevare, 38/42 (fronte Aeroporto) TREVISO ✆ 0422 1990671 3Viso Cafè Yu Crudo&Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Viale della Repubblica, 245/C TREVISO ✆ 0422 307462 Wine Bar Sempre aperto Piazza Santa Maria dei Battuti TREVISO ✆ 393 9210712 OSTERIE & TRATTORIE Basilico 13 Ristorante biologico vegetariano Chiuso lunedì Piazza San Vito, 13 TREVISO ✆ 0422 549789 Osteria al Treno Cucina di pesce Chiuso mercoledì Borgo Monte Grappa, 6 CASTELFRANCO VENETO (TV) ✆ 0423 494802 Odeon alla Colonna Cucina stagionale e del territorio Vicolo Rinaldi, 3 TREVISO ✆ 0422 541012 www.odeonlacolonna.it Toni del Spin Piatti della tradizione Chiuso domenica/lunedì a pranzo Via Inferiore, 7 TREVISO ✆ 0422 543829 Trattoria San Tommaso Cucina tipica trevigiana Chiuso domenica sera/lunedì Borgo Mazzini, 59 TREVISO ✆ 0422 591180 RISTORANTI & PIZZERIE All’Antica Torre Ristorante Chiuso domenica e lunedì Via Inferiore, 55 TREVISO ✆ 0422 583694 Bistrot Cucina Tipica Pesce e Carne Chiuso martedì Via Pietro Bembo, 85 ASOLO (TV) ✆ 0423 529592 www.ristorantebistrotasolo.com Gioia dalleCINQUEdellaSERA LOCALI NOTTURNI Ti Taggo L’Albera di Zeus Ristorante Pizzeria Carne alla griglia Sempre aperto Via Terraglio 249 PREGANZIOL (TV). Facebook ✆ 0422 1721856 345 3011535 348 2627718 PiacePerchè “L' Albera di Zeus ora è anche pizza senza glutine! Cercaci su Facebook come: Pizza Zeus”. Madam Discoteca Via Fonderia 111 TREVISO ✆ 366 9585255 VICENZA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Vintage Restaurant Store Sempre aperto Via Risorgimento, 10 - TREVISO ✆ 0422 580229 Caffè De Mori Mandrillo Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Via Nazionale, 102 BELVEDERE DI TEZZE SUL BRENTA (VI) ✆ 380 3224958 Puro Gusto Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Corso Palladio, 187 VICENZA ✆ 346 0094339 Sangal Vino Sali Tabacchi Chiuso il lunedì Via XX Settembre, 69 CAMISANO VICENTINO (VI) ✆ 0444 610191 Villa Foscarini Cornaro Caffé Pasticceria Chiuso il lunedì Via XX Settembre, 87 CAMISANO VICENTINO (VI) ✆ 0444 610161 Ristorante e pizzeria Chiuso il lunedì Via Terraglio, 114 TREVISO (località Le Grazie). ✆ 0422 491716 Caffè Teatro Vineria Ristorante Enoteca Sempre aperto Viale Italia, 196 CONEGLIANO (TV) ✆ 0438 31379 Concordia Restaurant Lounge Bar & Terrace Chiuso il martedì San Marco, 1089 VENEZIA ✆ 041 3192747 www.sangalvenicerestaurant.com Ristorante la Cantinaccia Pizzeria Birmana Sempre aperto Via Palazzi, 10 GORGO AL MONTICANO (TV) ✆ 0422 208012 CUCINA ETNICA Simposio Specialità Pesce e Carne Argentina Sempre aperto Viale Italia, 194/A CONEGLIANO ✆ 348 8042104 Cucina Vegetariana Chiuso lunedì sera e martedì. Via Archimede, 2 DOSSON DI CASIER (TV). ✆ 0422 3802246 Ristorante Chiuso il martedì Via Palestro, 8 TREVISO. ✆ 0422 541243 Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 Via Europa, 21 PREGANZIOL (TV) ✆ 0422 330006 Hosteria Antica Contrada delle Due Torri Wok-Sushi Ferracina La Piazza OSTERIE & TRATTORIE Casa Nova Locanda Chiuso il lunedì Via Tito Speri, 38 CASSOLA (VI) ✆ 0424 521074 Al Ponte Ristorante Pizzeria Chiuso il martedì Via Roma, 151 ROSSANO VENETO (VI). ✆ 0424 540057 Gran Caffè Garibaldi In Osteria Cucina Vegetariana Vegana Chiuso lunedì/martedì 7° Tornante CROSARA DI MAROSTICA (VI) ✆ 0424 702460 340 8603185 www.inosteria.it La Cantina Trattoria Enoteca Chiuso la domenica. Viale Verona, 12 VICENZA ✆ 0444 549806 New KurKuma Club Trattoria Via Valbella, 106 MAROSTICA (VI) ✆ 0424 72656 Ristorante Bar Gelateria Piazza dei Signori VICENZA ✆ 0444 544147 I Castelli di Giulietta e Romeo Ristorante Chiuso lunedì e martedì mattina Via Castelli 4 Martiri MONTECCHIO MAGGIORE (VI) ✆ 0444 696172 www.ristorantegiuliettaeromeo.it La Locanda di Piero Chiuso domenica sabato e lunedì a mezzogiorno Via Roma, 34 Montecchio Precalcino (VI) ✆ 0445 864827 www.lalocandadipiero.it Osteria Imbusà La Pace Specialità pizza bio km 0 Chiuso lunedì/martedì mattina Via Gazzo, 2 ZOVENCEDO (VI) ✆ 0444 893290 Pizze moolto speciali Chiuso lunedì Via Cartiera, 62/a ROSSANO VENETO (VI) ✆ 0424 848453 Birreria red wine bar art room Chiuso il lunedì Via S. Giorgio, 2 BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 503510 Ristorante Chiuso il lunedi, sabato a pranzo solo su prenotazione Via Torrerossa, 41 CAMISANO VICENTINO (VI) ✆ 049 9065621 www.allatorredazemin.it Ottocento Ponte delle Bele Piatti tipici vicentini Chiuso la domenica Contrà Ponte delle Bele, 5 VICENZA ✆ 0444 320647 Trattoria Paeto Piatti tipici vicentini Chiuso il lunedì Via Trevisani, 15 CARTIGLIANO (VI) ✆ 0424 590318 www.paeto.it Locanda alla Torre da Zemin Locanda Casanova Piatti tipici e innovativi Chiuso lunedì Via Tito Speri CASSOLA (VI) ✆ 0424 521074 www.locandacasanova.it Lunaelaltro RISTORANTI & PIZZERIE Ristorante Pizzeria Chiuso mercoledì Corso della Ceramica, 33 MAROSTICA(VI) ✆ 0424 478098 Caffé Snack & Drink Piazza Matteotti, 35 VICENZA ✆ 0444 321432 Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Piazzale della Vittoria, 7 Monte Berico VICENZA ✆ 0444 235470 Cucina Veneta Chiuso lunedì Via Chiesa Valrovina 35, BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 502593 www.melogranoristorante.com Cocktail Bar Café Via Marosticana, 229 DUEVILLE (VI) ✆ 0444 592517 Ristorante Chiuso il martedì Via San G. Barbarigo, 13 ROMANO D’EZZELINO (VI) ✆ 0424 570502 Ristorante Wine Bar Jazz Club Chiuso martedì Via Rive, 14 CARTIGLIANO (VI) ✆ 348 8265815 www.rivejazzclub.it Caffè Snack Chiuso il lunedì Piazza dei Signori, 55 VICENZA Orari: 09/24 Pegasus Stra Ai Sette Santi Al Pioppeto Melograno Osteria Rive www.unomagazine.com Siamo anche su 42 uno magazine uno magazine Facebook e Twitter alle pagine UNO Magazine 43 Enoiteca Bistrot Chiuso la domenica Viale Europa, 3 ROMANO D’EZZELINO (VI) ✆ 0424 33441 mobile 339 7831291 www.enoitecapomodoro.it Panic Jazz Club Restaurant Concerti Chiuso martedì Piazza degli Scacchi MAROSTICA (VI) ✆ 0424 72707 www.panicjazzclub.com CUCINA ETNICA Hot Cactus Café Cucina messicana Chiuso il lunedì Viale della Pace, 318 VICENZA ✆ 0444 500302 Il Covo del Ribelle Cucina messicana anche d’asporto Chiuso il martedì Via Roncalli, 99 ROSÀ (VI) ✆ 0424 580322 La Cueva Cucina messicana Chiuso il lunedì Via G. Lanza, 84 VICENZA ✆ 0444 570311 Posada de la Mision Cucina messicana Via Campomarzio 56 BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 523746 Shyva Cucina indiana Solo venerdì e sabato su prenotazione. Via S. Giorgio BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 50000 LOCALI NOTTURNI Shindy Club & Shyvaa Discoteca e Cucina etnica Aperto venerdì e sabato Contrà San Giorgio 140 BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 500000 (Orari: 21/04) www.shindy.it VENEZIA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Caffè dell’Orologio Snack Bar Chiuso il giovedì Via Chiesa, 3 S. PIETRO DI STRA (VE) ✆ 049 9801292 The Dubliner Pub In perfetto stile irlandese Chiuso il lunedì pomeriggio Via Nazionale, 131 MIRA (VE) ✆ 041 5600601 OSTERIE & TRATTORIE Ai Glicini Cucina veneta Chiuso domenica a pranzo aperto di sera Via Verdi, 1 TOMBELLE DI VIGONOVO (VE) ✆ 049 9800960 44 Legrenzi Wine Bar Café Osteria Ristorante Sempre aperto Corte Legrenzi, 31 VENEZIA Ostaria Da Mariano Cucina veneta Via Cecchini, 1 MESTRE VENEZIA (ang.via Spalti, 49) ✆ 041 615765 Entra anche tu nel Club La Chiave Ristorante Chiuso il lunedì Via Brendole, 93 GAZZERA MESTRE VENEZIA ✆ 041 913475 più Vantaggioso del Veneto Re di Quadri Sottovoce Cucina del territorio Chiuso il lunedì Via Nazionale 26, Mira (VE) ✆ 041 4266235 www.rediquadri.com Trattoria Alla Stella Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Via Vittorio Veneto, 77 ANGUILLARA VENETA (PD) ✆ 049 9520443 Hostaria Pizzeria Chiuso il lunedì Via Ospedale, 34 MESTRE (VE) ✆ 041 989841 Specialità Pesce Chiuso il martedì Via C. Marchesi, 34, CAMPAGNALUPIA (VE) ✆ 041 467238 RISTORANTI & PIZZERIE Al Fogher Cucina tipica veneta Chiuso il mercoledì Via Arzerini, 48/1 CAMPONOGARA (VE) ✆ 041 462140 Al Gallo Specialità Pesce Chiuso lunedì pomeriggio e martedì Piazza XX Settembre NOALE (VE) ✆ 041 440088 www.ristorantealgallo.it Antico Pignolo Ristorante San Marco Calle Specchieri, 451 VENEZIA ✆ 041 5228123 Aspettando Godot Pizzeria Chiuso lunedì, sabato e la domenica a pranzo Via Unità, 4/a SPINEA (VE) ✆ 041 992920 Avogaria Ristorante anche vegetariano Chiuso martedì Calle dell’Avogaria, Dorsoduro 1629 VENEZIA ✆ 041 2960491 www.avogaria.com Autoespresso Trattoria Enoteca Chiuso domenica sera e lunedì Via Fratelli Bandiera, 34 MARGHERA (VE) ✆ 041 9320214 Dall’Amelia Cucina del territorio anche vegetariana Via Miranese, 113, MESTRE (VE) ✆ 041 913955 www.dallamelia.it Fratelli La Bufala Pizzeria Ristorante Sempre aperto Corte Marin Sanudo, 17 MESTRE (VE) ✆ 041 0992546 www.fratellilabufala.com Goha Specialità pesce Chiuso giovedì Piazza della repubblica, 19 CAVARZERE (VE) ✆ 0426 311033 Orari: 10/14 - 18/02 Il Burchiello Ristorante Chiuso lunedì e martedì sera Via Venezia, 40 ORIAGO DI MIRA (VE) ✆ 041 472244 Tabià Tantra Cafè Restaurant lounge & show bar Chiuso martedì Via Colombara, 211 MALCONTENTA DI MIRA (VE) Trattoria 81 Specialità Pesce Chiuso il lunedì Riviera Bosco Piccolo, 84/i ORIAGO DI MIRA (VE) ✆ 041 5631799 Villa Ducale L E R I S P O S T E A L L E D O M A N D E P I Ù F R E Q U E N T I S U L L E I N I Z I AT I V E U N O C L U B nei locali eccetera. Nel caso di iniziative non gratuite nell’invito è indicato espressamente il costo relativo e tutto ciò a cui esso da diritto. ❖ Cos’è UNOClub? UNOClub è un servizio GRATUITO, chi vi aderisce riceve degli inviti per eventi, cene, inaugurazioni e feste organizzate da UNOClub. Inoltre la carta UNOClub da diritto a sconti ed agevolazioni presso negozi, attività commerciali ed istituzionali in convenzione. ❖ Come RICEVO gli inviti? Gli inviti vengono inviati SEMPRE a mezzo E-MAIL dall’indirizzo [email protected] e dal gruppo su facebook, e solo in rari casi, con un sms dal n° 342 4153583. ❖ C’è un limite di ETÀ per iscriversi ad UNOClub? NESSUN limite. Ci sono iniziative dedicate ai giovani ed altre rivolte a persone più mature. ❖ Posso CHIAMARE il numero da cui ricevo gli sms? NO, il numero NON È ABILITATO alla chiamata voce. Si tratta di un numero che gestisce unicamente gli sms attraverso un computer. ❖ Cosa devo fare per ISCRIVERMI? Per iscriversi è necessario COMPILARE il coupon pubblicato qui sotto, da inviare poi all’indirizzo indicato. Oppure aderire al gruppo UNOClub presente nel noto social network facebook Hotel e Ristorante Via Martiri della Libertà, 75 DOLO (VE) ✆ 041 5608020 www.villaducale.it Vecia Brenta ❖ Cosa devo fare per CANCELLARMI da UNOClub? Venèxian ❖ BASTA iscriversi per far parte di UNOClub? ❖ Per PARTECIPARE all’evento cosa devo fare? È necessaria la PRENOTAZIONE, serve a valutare il numero delle presenze previste. Essa va effettuata a mezzo e - mail o sms indicando il nome e cognome completo. Per gli iscritti su facebook basta aderire all’invito. La cancellazione può essere effettuata in QUALSIASI MOMENTO inviando un sms al 342 4153583 o un’e-mail a: [email protected] per gli iscritti su facebook è sufficiente “abbandonare il gruppo”. Hotel e Ristorante Via Nazionale, 403 MIRA PORTE (VE) ✆ 041 420114 www.veciabrenta.com L’iscrizione viene attivata SOLO dopo specifica APPROVAZIONE dello staff interno in base a parametri che ritengono la persona potenzialmente interessata alle iniziative UNOClub. Cucina tipica Via S. Silvestro, 25/A MIRANO (VE) ✆ 041 5128604 www.venexian.it Villa Momi’s Specialità pesce Chiuso il lunedì Località Santa Maria, 38 CAVARZERE (VE) ✆ 0426 53538 (Orari: 12/14,30 19,30/01) www.villamomis.it ❖ Posso portare anche altri AMICI non iscritti? Certo, è sufficiente effettuare la prenotazione (vedi sopra). Va solo ricordato loro che, alla reception, dovranno poi COMPILARE la scheda di adesione ad UNO Club, a meno che non abbiano già provveduto. Le iniziative, infatti, sono riservate unicamente agli iscritti al servizio. ❖ Come posso ricevere INFORMAZIONI aggiornate? ❖ Il servizio di emissione invito è GRATUITO? Per ogni evento tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della nostra rivista www.unomagazine.com e su facebook. Sì, il servizio di emissione invito è completamente GRATUITO. ❖ Come posso DISDIRE un evento già prenotato? ❖ Anche le iniziative PROPOSTE sono gratuite? Per DISDIRE la prenotazione basta inviare, in tempo utile, un sms al n° 342 4153583 oppure una e-mail a: [email protected] Alcune sono GRATUITE. Per le altre è prevista la QUOTA di partecipazione unicamente per i servizi forniti quali: cena, consumazione, ingresso ✂ Pomo d’Oro dalleCINQUEdellaSERA CUCINA ETNICA GourmIndia Cucina indiana Via Forte Marghera, 129 MESTRE (VE) ✆ 041 951718 UNO Asahi Cucina giapponese Aperto tutti i giorni Via Dei Mille 96, LIDO DI JESOLO (VE) ✆ 0421 373228 LOCALI NOTTURNI Molocinque Dinner&dance Cocktail Bar Discoteca Aperto: Risto dal lunedì al venerdì Risto/Disco nel week end Via Dell’Elettricita, 8 MARGHERA VENEZIA (VE) ✆ 0421 371648 www.molocinque.it uno magazine club Cod. 3.13 Cognome e Nome* Indirizzo N° Città* Prov.* Cellulare* Cap Data di nascita* E-mail* ✱ EVENTI ✱ APERTURE ✱ FESTE ✱ VANTAGGI Per ricevere gli INVITI ai nostri Eventi Inaugurazioni e Feste, compila il coupon e invialo : UNO Magazine Via Papa Giovanni Paolo I, 11 35010 CAMPODORO (PD) Professione/Lavoro* * Segnalatomi da Campi di registrazione obbligatori Autorizz o Acoves Italia srl ad inserire i miei dati nel suo archivio per l’invio delle segnalazioni UNO Club. In ogni momento, a norma dell’art. 7 DL 196/2003 potrò avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a: Acoves Italia srl, C.P. 848 PD Centro, 35122 Pado va. oppure inviando un’e-mail all’indirizzo [email protected] o un sms al n. 342 4153583 indicando il nominativo che voglio sia cancellato dai vostri archivi. Data IN COLLABORAZIONE Firma CON www.unomagazine.com O F F I C I A L PA R T N E R uno magazine O REPORTAGE La rettangolare plaza Mayor, palcoscenico delle più grandi vicende storiche della città circondata da edifici e portici dell’inizio del Seicento, oggi isola pedonale e tranquillo punto di ritrovo e di sosta ai tavolini dei numerosi caffè. Museo Nazionale Centro d’Arte Moderna Reina Sofia, un particolare della nuova ala. È la prima città della Spagna da quasi cinque secoli, da quando cioè un re schivo e risoluto decise di portare in un modesto borgo sulle rive del fiume Manzanares l’intera corte. Da allora Madrid ha consolidato il suo ruolo fondamentale diventando negli anni centro politico e finanziario del paese nonché città europea tra le più vive dal punto di vista artistico e culturale. F ilippo II diede il primo e definitivo impulso quando decise di approfittare della posizione privilegiata nel centro geografico della penisola iberica, cuore del suo impero, e di trasferirvi la corte dall’aristocratica e blasonata Toledo, certamente più adatta per il ruolo di capitale del regno della modesta cittadina sul Manzanares. Oggi chi visita Madrid non sa del fiume, né prima di venire, né dopo averla lasciata. Ci si accorge di lui solo se si guarda, attentamente, la mappa della metro e si vede una lineetta azzurra che non è che un’altra linea tra le tante. Ma agli italiani questo è un nome che risuona di antica e nobile memoria, dato che tutti abbiamo imparato a scuola la poesia del 5 maggio di Manzoni. Alcuni visionari, poeti e artisti hanno creduto 46 “ Madrid è anche la capitale della movida. Le abitudini di vita sono diverse rispetto alle altre ” nazioni europee: si cena e si esce più tardi; di conseguenza, si fa festa fino a mattino inoltrato in questo fiume e l’hanno immaginato come poteva diventare: Goya, Pedro de Ribera, che vi costruì il pretenzioso Ponte di Toledo, i Mori che ne fecero un punto strategico edificandoci una fortezza. E così la città andò acquisendo una sua fisionomia, quasi sempre senza la guida di un piano urbanistico, senza vincoli di mare e montagne, con l’unico limite di un misero ruscello. Per molti secoli Madrid è stata definita una “corte dei miracoli”, volubile, bizzarra, un’insieme di città diverse messe una accanto all’altra, senza omogeneità. Non ci sono palazzi e monumenti memorabili, nè piazze gigantesche a interrompere grandiosi viali. Non è romanica, né gotica, né rinascimentale, né barocca, né neoclassica, né moderna. È una città che non ammette vocabolo alcuno se non quella di capitale differente. Questo l’aggettivo adatto per descrivere Madrid, poderosa metropoli tra le più importanti in Europa. Differente perché non possiede un patrimonio storico come quello di altre capitali, ma mette a disposizione poliedriche manifestazioni artistiche e stimolanti prospettive culturali. Differente perché, rispetto alle capitali compassate del resto d’Europa, è caratterizzata A cura di da uno spirito travolgente. L’aspetto cultura- Elisabetta Ziliotto uno magazine Photo Cristian Pajaro Photo Cristian Pajaro Madrid cinque secoli da capitale Sede della Comunidad de Madrid, in carrera San Jeronimo. le è ben delineato: gli edifici di impostazione barocca sono un inno all’eleganza e alla modernità, soprattutto nei pressi della Gran Via, la principale arteria della città, dove si assiste a un frenetico e spettacolare viavai di madrilenos e turisti che affollano i negozietti collocati lungo la strada durante tutta la giornata. L’essenza spagnola si riscontra in Plaza Mayor, a suo tempo arena di corride, fulcro storico e luogo folcloristico per i numerosi turisti. Lo spirito antico della Madrid capitale, invece, si assapora in Plaza de Oriente, che immette dinanzi all’imponente Palacio Real, ancora oggi residenza ufficiale del Re. Altre attrattive di genere culturale sono il Paseo del Prado, che proietta verso l’inesauribile galleria di opere d’arte, o il magnifico Museo Reina Sofia, con altrettanti capolavori: imperdibile “Guernica”, gioiello uno magazine Interno del CaixaForum una galleria d’arte moderna sponsorizzata dalla banca La Caixa e che si trova nel Paseo del Prado. Fu costruito dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron dal 2001 al 2007. 47 O REPORTAGE Photo Cristian Pajaro Photo Cristian Pajaro Photo Elisabetta Ziliotto Photo Cristian Pajaro di Pablo Picasso. Di altro genere, ma comunque da visitare, il mitico stadio Santiago Bernabeu, fantastico impianto del maggior club della città, il Real Madrid. Bar e terrazas all’aperto sono il punto forte: caratteristici i “bar de tapas”, dove si fa l’aperitivo con tipici stuzzichini. Madrid, però, è anche la capitale della movida. Le abitudini di vita sono diverse rispetto alle altre nazioni europee: si cena e si esce più tardi; di conseguenza, si fa festa fino a mattino inoltrato. I locali notturni sono la vera attrattiva per i tanti turisti, soprattutto giovani, che vedono in Madrid la grande capitale europea del divertimento, ma anche per gli abitanti stessi, un popolo caliente, estroverso, e comunicativo, che contribuisce all’aria spumeggiante di questa città. Più che da visitare, Madrid è da vivere. MADRID INFO E NUMERI ABITANTI 3.160.000 SUPERFICIE 607 kmq. NAZIONE capitale del Regno di Spagna. LINGUA spagnolo castigliano. VALUTA dal 1° gennaio 2002 l’Euro è stato adottato come divisa nazionale. FUSO ORARIO d’inverno 1 ora avanti rispetto a GMT, mentre d’estate con l’applicazione dell’ora legale, le ore diventano 2. RELIGIONE è prevalente quella cattolica. DOCUMENTI in base agli accordi di Schengen per i cittadini dell’Unione Europea non è necessario alcun documento; in ogni caso è utile portare con sé la carta d’identità. Il Muro Vegetale del Museo CaixaForum progettato e realizzato dal botanico parigino Patrick Blanc, noto per aver inventato il giardino verticale, un sistema per donare alle città distese di verde anche dove di spazio non ce n’è. 48 uno magazine uno magazine 49 O REPORTAGE Il Prado e gli “altri” frutti della passione Sala Rotonda al primo piano del Museo del Prado «Ogni corpo dimanda le sue membra e ogni arte dimanda i suoi strumenti. E subito ch'è creato il tutto, ancora son create le sue parti» (Leonardo). E le parti di Madrid sono i suoi Musei: tanti, preziosi e orgogliosi, come la sua colta e fiera popolazione. 50 Photo Elisabetta Ziliotto D ire che il Museo del Prado è qualcosa di unico è dire poco: ospita 7.000 opere (circa 2000 sono esposte in permanenza) tra cui non solo i tre grandi di Spagna, El Greco, Velazquez e Goya, ma anche il meglio della pittura fiamminga (Hieronimus Bosch in particolare) e sezioni meravigliose dedicate alla pittura italiana, con opere di Botticelli, Caravaggio, Mantegna, Raffaello, Tiziano e molti altri. Frutto di un improvviso impeto di passione che spinse un pessimo re (Carlo III) a lasciare qualcosa alla città obbligata a sopportare il suo malgoverno. E fu sempre la passione tutta spagnola a spingere Picasso a dipingere Guernica. Fu nient’altro che passione ad alimentare il talento di Francisco Goya che lasciò due diverse rappresentazioni di questa città. Una passione chiamata amore. Mai come in altre capitali le collezioni vivono al passo con lo spirito madri- leno. Più che in ogni altro posto a Madrid si può intraprendere un affascinante viaggio nella storia dell’arte. Se i tesori più rinomati sono al Prado (paseo del Prado), quelli più antichi sono conservati al Museo Archeologico Nazionale (calle Serrano 13). Alle spalle della grandiosa Biblioteca Nazionale comprende 25 sale che ospitano una ingente collezione di pezzi spagnoli, ma anche reperti dell’Antico Egitto, greci, romani e del medio Oriente. Il Museo ThyssenBornemisza (paseo del Prado 8), la cui collezione fu acquisita dalle due generazioni della famiglia omonima solo nel 1993, per la qualità e la quantità delle opere, si pone allo stesso livello del Prado. Il Museo Nazionale uno magazine Centro d’Arte Moderna Reina Sofia (calle Santa Isabel 52, ) è stato inaugurato nel 1986 e sebbene si trovi in una zona un po’ degradata, di fronte alla vecchia stazione di Atocha, custodisce il Guernica. Il Museo de America (avenida Reyes Católicos 6), inaugurato nel 1993, raccoglie un enorme quantitativo di documenti e oggetti della più svariata origine. La presentazione è ben fatta, ma le colonie sono viste solo dalla parte del colonizzatore. Non vengono menzionati né lo sfruttamento delle popolazioni indigene, né le atrocità perpetuate dagli Spagnoli. Completamente gratuito è il CaixaForum (paseo del Prado 38 ingresso libero), un centro culturale che ospita esposizioni temporanee, festival musicali e di poesia, concerti, ricavato da una centrale elettrica di fine Ottocento riportata a nuovo splendore dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron. Fa parte della struttura anche il magnifico uno magazine giardino verticale progettato dal botanico francese Patrick Blanc: una parete vegetale alta ventiquattro metri e composta da quindicimila piante che attira, come una calamita, i madrileni e i turisti, intorno a una piazza che profuma di nuovo. Sempre gratis è il Museo Taurino (calle Alcalá 237), dedicato alla controversa tradizione della corrida. Tra gli oggetti in esposizione, i paramenti dei toreri e alcuni quadri di Goya, ma anche purtroppo i trofei dei matadores, code, orecchie e teste di toro comprese. Collezioni minori sono custodite nel Real Monasterio de las Descalzas Reales (plaza de las Descalzas Reales 3), nel Museo Cerralbo (Ventura Rodriguez 17) e nel Museo Romantico (c. San Matteo 13). Oltre ai musei più organizzati e dinamici, a Madrid esistono infiniti spazi dove si organizzano mostre, esposizioni varie e incontri d’arte. Uno di questi è il Matadero, nuovo cantiere dell’arte contemporanea ricavato dall’antico mattatoio municipale degli inizi del Novecento: una cittadella di quasi 150mila metri quadri che ospita gallerie, archivi, teatri, sale di proiezione, atelier e laboratori, e dove si produrce ogni tipo di forma d'arte, dalla letteratura al cinema, dal teatro al design, dalle arti visuali alla musica. È una specie di laboratorio permanente, gestito da istituzioni pubbliche e private, in cui artisti e gente comune possono confrontarsi. Ed è uno spazio in continua trasformazione: mentre si lavora al recupero di nuovi edifici dell’ex mattatoio, quelli restaurati sono già funzionanti.Il proliferare dei luoghi dedicati alla cultura ha messo in moto un meccanismo virtuoso di rinascita nei vari quartieri della città. Negli ultimi anni infatti, sono molti i giovani che si sono trasferiti qui dall’America Latina e da tutta Europa. Invadendo barrios come Lavapies, Chueca, Huertas e Latina. Perché, qualcuno dice, i quartieri di Madrid sono come le età della vita: a vent’anni puoi vivere a Chueca, alle spalle dell'università, dove tutto è a misura dei giovani, dai negozi alla vita notturna, agli affitti bassi, a quarant’anni magari ti trasferisci a Chamberí, verde, tranquillo, elegante, o, se hai aspirazioni borghesi, magari al paseo del Prado. Anche per questo, a Madrid, in pochi isolati, si passa dalle eleganti vetrine di calle Serrano, la Montenapoleone locale, a quelle delle macellerie trasformate in showroom o dei boudoir riconvertiti in atelier di Triball, l’ex quartiere a luci rosse della capitale, e oggi nuova mecca dei creativi e dei giovani stilisti. Si capisce così che Madrid è una città aperta, piena di contrasti, dove si vive senza preoccuparsi troppo del futuro. Ispiratevi con il sito www.ocholeguas.com Quando pensate di aver ormai visto tutto, che né la notte né le calles della capitale hanno più segreti per voi, ecco che arriva la sfida di ocholeguas.com, il sito di viaggi di elmundo.es, con i suoi posti più curiosi, magari sempre stati a portata di mano, a un passo, nei quartieri più centrali e più frequentati di Madrid, ma mai individuati e conosciuti. La piazza più piccola della città, per esempio, si trova in piena Madrid de los Austria, nei pressi della calle Segovia: si chiama plazuela de San Javier e risale al XVIII secolo. Un po’ più su, nei pressi della plaza Mayor, in calle Cuchilleros, c’è Botín, il ristorante più antico di Madrid. Fondato nel 1725, offre una cucina castigliana tradizionale, in cui brillano il cochinillo, il maialino, vera passione dei castigliani, e gli arrosti nel forno a legna. Si sale ancora, si supera la Puerta del Sol e ci si dirige verso Callao, per incontrare, tra le calles Preciados e del Carmen, la via più corta di Madrid, la calle Rompelanzas, che misura appena 20 metri e deve il nome alla facilità con cui si rompevano le lance di legno delle antiche carrozze che di qui passavano, nel XVI secolo. Nel Barrio de las Letras, nella calle San Blas 4, c’è l’Antigua Bodega San Blas, che, con i suoi archi di pietra del XVIII secolo è un’ottima cantina per conservare i vini ed è anche uno dei posti più affascinanti per conferenze stampa, riprese di film, presentazioni varie. La Latina è uno dei quartieri più frequentati nella notte madrilena, tra tapas, locali e teatri. Per fare colazione, merenda o recuperare le energie dopo una notte di festa, nessuno può sentirsi davvero madrileño se non li prova almeno una volta! Mi riferisco ai churros con la cioccolata calda, una tradizione che risale al secolo XIX, da assaggiare rigorosamente alla Chocolateria San Gines in pasadiso de San Gines. Photo Elisabetta Ziliotto Photo Cristian Pajaro O REPORTAGE Uomo che legge il giornale la statua è sulla Plaza de la Paja. 51 O REPORTAGE La statua di Filippo III di Spagna, al centro di plaza Mayor. Museo Thyssen-Bornemisza un’importante pinacoteca e centro culturale lungo il Paseo del Prado, a pochi passi dal museo del Prado. 52 uno magazine uno magazine Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto Madrid, che non dorme mai, non smette di sorprendere, non smette di svelare angoli impensati, non smette di farti pensare a quante volte ci sei passato davanti e non lo sapevi. Al centro di piazza Mayor si erge la statua equestre del Re Felipe III. Questa statua fu costruita nella prima metà del ‘600, iniziata dall’artista italiano Giambologna e poi terminata da Pietro Tacca, ed essa, dietro la sua apparenza banale e discreta, nasconde un segreto: la sua pancia era un cimitero degli uccellini! Questo piccolo segreto lo conosce ben poca gente, ma se ci si mette ad osservare attentamente la statua si può notare che la bocca del cavallo è saldata. In realtà secondo il progetto iniziale del Giambologna la bocca del cavallo aveva un’apertura di qualche cm, sufficiente per permettere l’entrata agli uccellini. Questi pare che si posassero sempre sulla bocca del cavallo, e poi incuriositi entravano nella gola, e quindi finivano nella pancia della scultura. Una volta dentro, al buio più nero, gli era impossibile uscire e morivano. Ebbene per più di 300 anni nessuno seppe dell’esistenza di questo piccolo cimitero degli uccellini nel cuore di Madrid, fino a quando nel 1931 fu proclamata la II Repubblica e gli antimonarchici, presi dall’entusiasmo, distrussero la statua e le infilarono un enorme petardo nella bocca: con l’esplosione vennero alla luce centinaia di piccole ossa di uccellini! Dopo la Guerra Civile iniziò il restauro della statua, e finalmente si decise di saldare la bocca del cavallo! Vedendola da fuori la Estaciòn de Atocha è la regina dell’architettura del ferro, presente in altre stazioni di Madrid (Principe Pio, Delicias) e in vari edifici, come il Mercado de San Miguel e il Palacio de Cristal del Retiro. Inaugurata nel 1851 la prima stazione ferroviaria della città, dopo un incendio è stata ricostruita nel 1892. Il nuovo architetto fu Alberto de Palacio Elissagne, collaboratore di Gustave Eiffel. Ristrutturata nel 1985 dall’architetto Rafael Moneo, nel 1992 ha smesso di essere una stazione per diventare una galleria di negozi, bar e un night club e un giardino tropicale da 4.000 metri quadrati, con più di 7000 piante di circa 260 specie differenti. Una piccola oasi con bar, ristoranti e panchine dove, tra una tazza di caffè e una pietanza, si può piacevolmente ingannare l’attesa gustandosi questo ambiente particolare. La vista dell’insolita vegetazione, il suono riprodotto degli uccellini, una piscina artificiale, formano un mix unico che trasporta la mente altrove. In questo piccolo polmone verde, le padrone di casa sono le centinaia di tartarughe marine che nuotano pigramente nel laghetto o che riposano immobili su piccole piattaforme sparse nel laghetto stesso. È una colonia pressoché infinita che ha un triste inizio. Pare che anni fa un proprietario di una tartaruga americana vedendo che questa cresceva a dismisura decise di abbandonarla nel giardino tropicale. Dopo di lui altre persone disinteressante pensarono di fare lo stesso, e così tra abbandoni e riproduzioni la stazione si è trasformata in una enorme colonia di testuggini. La Stazione di Atocha, la più antica di Madrid (1851), con struttura in vetro e ferro battuto. Al suo interno anche un giardino tropicale di 2000 mq. San Jeronimo el Real, qui si tengono i matrimoni dei reali. Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto I SEGRETI DI MADRID SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO Ecco l’elenco dei 10 peggiori alimenti, tra quelli di uso più comune, che sarebbe buona norma evitare o, almeno, consumare con moderazione. Naturalmente ne esistono molti altri, forse anche peggiori, ma questi li assumiamo quasi quotidianamente. Vediamoli perciò nel dettaglio per capire da cosa e come difenderci. CHEWINGUM E CARAMELLE DADO Il così tanto utilizzato dado riesce a dare sapore a ciò che non ne ha, riuscendo in apparenza a migliorare “notevolmente” il gusto delle pietanze. In realtà aggiunge sapore semplicemente perché è costituito in prevalenza da sale, cloruro di sodio oppure altri sali, come il glutammato monosodico, quest’ultimo un additivo che oltre ad eccitare le nostre papille gustative è stato definito un ottimo “fertilizzante” per il cancro. Per chi crede poi che il sapore derivi dalla carne contenuta nel dado, sappia che spesso le percentuali non superano l’1% e, infine, va ricordato che, secondo la legge italiana, in questi casi si possono, teoricamente, usare tutte le parti del bovino, zoccoli compresi! 54 Si tratta di qualcosa che viene consumato ogni giorno, più volte al giorno. Se è la dose che fa il veleno in questo caso è davvero facile superare la dose. I Chewingum e le caramelle contengono, nella quasi totalità dei casi, dolcificanti nocivi come l’aspartame e l’acesulfame-k veri killer per l’organismo. Alcune mentine sono addirittura prodotte utilizzando solo ed esclusivamente additivi chimici. Leggete l’etichetta prima di consumare questi prodotti e prendete in considerazione l’idea di eliminarli dalla vostra dieta a partire da oggi. Inoltre, per chi mastica il chewing-gum perchè aiuta a mantenere la linea, sappia che il chewing-gum sembra abbia alcuni effetti negativi per l’organismo a causa del sorbitolo, un edulcorante che può causare svariati danni all’intestino con relativo calo ponderale, ovvero un calo di peso eccessivo in poco tempo. A rivelarlo è uno studio condotto dal British Medical Journal, che ha indagato su alcuni pazienti affetti da diarrea cronica e perdita severa di peso. Tra questi è emerso il caso di una giovane donna che, in otto mesi, aveva perso ben 11 kg a causa di una diarrea cronica, con conseguente ipovitaminosi e con altri disturbi tipici delle malattie da malassorbimento e poco sensibile ai farmaci utilizzati per bloccare il disturbo, che procuravano nella paziente una risposta dell’intestino anomala, ovvero rendeva l’azione del farmaco molto simile a quella dei lassativi. WÜRSTEL E MORTADELLA Si tratta di alimenti realizzati con carne macinata finissima, quasi impossibile da riconoscere. Un’ottima occasione per utilizzare, spesso, la carne di più infimo livello. Carne che, forse, rimarrebbe invenduta se si potesse conoscerne la tipologia e, soprattutto, la provenienza. Se proprio desiderate consumare dei salumi vi consigliamo del prosciutto crudo, controllando però che negli ingredienti non siano presenti nitriti e nitrati (sostanze cancerogene). Scoprire che cosa c’è veramente in molti würstel di pollo presenti sul mercato è, inoltre, un’impresa. La maggior parte delle persone infatti non sa che l’80 o il 90% di questi cibi sono fatti con “carne separata meccanicamente” che non è altro che un sottoprodotto ottenuto dalla macellazione delle carcasse avicole. La procedura è semplice. Dopo avere tolto il petto e le cosce e scartato la pelle, le zampe e il collo, le carcasse di pollo vengono trasferite in speciali presse, dove sono macinate e fatte passare attraverso setacci molto fini per eliminare i residui delle ossa. Alla fine di questo primo processo si aggiungono conservanti e addensanti, più altre sostanze a seconda dei tipi di wurstel e il gioco è fatto. Ecco perchè informarsi nel dettaglio su che cosa c’è in quello che mangiano è, letteralmente, vitale. TU PAGHI SOLO QUESTA METÀ L’ALTRA METÀ LA METTIAMO NOI Chi non comunica smette di esistere per il mercato. Invia una mail di richiesta dati e tariffe a: [email protected] FORMAGGIO FUSO Vale lo stesso discorso fatto per i würstel, il formaggio fuso, spesso, è composto da miscele di formaggi non fermentati a sufficienza, o invendibili, o avariati che vengono fusi tutti assieme e resi morbidi, in alcuni casi, grazie all’utilizzo dei pericolosi polifosfati. Questo tipo di alimenti è, molto spesso, qualcosa di poco salutare dall’inizio alla fine, dalle materie prime agli additivi utilizzati per renderle mangiabili. La presenza nella lista degli ingredienti di Citrato di sodio (E331) uno magazine O C O N S U M O CONSAPEVOLE L’ANGOLO DI ONGARO Le fibre contro il rischio di patologie cardiovascolari Un nuovo studio pubblicato nel The American Journal of Medicine ha dimostrato un’associazione significativa tra bassa assunzione di fibre alimentari e rischio cardiometabolico. La ricerca ha analizzato i dati di 23.168 soggetti parte del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) tra il 1999 ed il 2010. Attraverso anni di indagini è emerso che i partecipanti con una scarsa abitudine al consumo di fibre alimentari presentavano una maggiore propensione a sviluppare disturbi legati alla circolazione, all’infiammazione cardiovascolare, all’obesità e alla sindrome metabolica. Le fibre alimentari hanno diverse proprietà: 1) migliorano le funzionalità dell’intestino; 2) aiutano a ridurre la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo; 3) riducono i rischi di problemi cardiovascolari. Nonostante queste proprietà l’assunzione di fibre nell’uomo è, per la stragrande maggioranza delle persone, al di sotto dei livelli raccomandati (come emerso nel NHANES). È importante quindi includere nella propria dieta cereali integrali, legumi, frutta in guscio, semi, pasta e pane integrali, verdure e frutta. Fonte: http://www.amjmed.com/article/S0002-9343(13)00631–1/abstract - Photo credit: Roger Smith via photopin cc Nuovi studi sui polifenoli Una recente ricerca, pubblicata sul Journal of Nutrition, ha valutato, per la prima volta, l’effetto dei polifenoli nella dieta attraverso un biomarcatore nutrizionale. Gli antiossidanti sono gli alleati ideali per il nostro benessere poiché agiscono sulla salute delle cellule, abbassando così il rischio di contrarre numerose malattie. Tra i più efficaci antiossidanti troviamo i polifenoli presenti soprattutto nella frutta colorata, ma anche nel tè, nel vino rosso, nel cacao e in molti altri vegetali. Una recente ricerca, pubblicata sul Journal of Nutrition, ha valutato, per la prima volta, l’effetto dei polifenoli nella dieta attraverso un biomarcatore nutrizionale. Il follow-up è durato 12 anni su un campione composto da 807 uomini e donne di 65 anni o più, provenienti da due luoghi geografici ben precisi: i paesi di Greve e Bagnano (Toscana). I risultati dello studio parlano chiaro: i soggetti che avevano una dieta ricca di polifenoli (>650 mg / die) avevano un rischio di mortalità del 30% inferiore rispetto a quelli che avevano una dieta a basso contenuto di polifenoli (< 500 mg / die). Questo studio suggerisce, ancora una volta quanto le diete ricche di frutta e verdura siano importanti per la nostra salute. Per assumere il giusto quantitativo di polifenoli si consiglia di consumare tutti i giorni un’ampia varietà di frutta e verdura di stagione e una piccola quantità di frutta secca. indica l’utilizzo di prodotti ottenuti da scarti di lavorazione i quali vengono composti chimicamente proprio grazie a questo additivo. Ma i formaggi fusi in fette sottili e formaggini, tanto reclamizzati nel corso degli ultimi decenni, come prodotti particolarmente adatti al consumo da parte dei bambini, sono davvero degli alimenti sicuri? Chi sceglie di portare sulla propria tavola dei formaggi dovrebbe essere sempre informato della provenienza degli ingredienti utilizzati per la produzione degli stessi e dei processi di lavorazione dei diversi prodotti, in modo da potersi orientare più facilmente nell’acquisto degli alimenti. Inoltre, riguardo a formaggini e ai formaggi fusi in fette sottili vi sono non pochi dubbi concernenti ingredienti contenuti nei prodotti finiti e nei metodi di produzione. I consumatori dovrebbero ottenere maggiore chiarezza in proposito da parte delle aziende produttrici; ne hanno il diritto. Proviamo dunque ad approfondire l’argomento e ricordiamo di controllare attentamente le etichette riportanti gli ingredienti. Fonte: http://jn.nutrition.org/content/143/9/1445.short Contrastare il diabete con gli Omega 3 Un nuovo studio ha provato che gli omega-3 potrebbero ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Un articolo pubblicato online sulla rivista Diabetes Care suggerisce un stretta correlazione tra livelli sierici corretti di omega-3, acidi grassi polinsaturi, ed una riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Un gruppo di ricercatori finlandesi hanno valutato i dati di 2.212 uomini con età compresa tra i 42 ed i 60 anni che, al momento dell’iscrizione (1984–1989), non erano affetti da diabete. Campioni di sangue sono stati analizzati per valutare i livelli di acidi grassi omega-3 (acido eicosapentaenoico-EPA, acido docosapentaenoico-DPA, acido docosaesaenoico-DHA, acido alfa-linolenico-ALA) e campioni di capelli sono stati utilizzati per verificare i livelli di mercurio, un comune contaminante del pesce che potrebbe modificare l’effetto degli acidi grassi omega-3 sul rischio di diabete, aumentando la resistenza all’insulina. Dopo 19,3 anni di follow-up, il diabete di tipo 2 è stato diagnosticato in 422 soggetti. Gli uomini su cui si riscontravano livelli più elevati di EPA, DPA e DHA avevano un rischio di diabete che era di un terzo inferiore rispetto ai soggetti con livelli di omega-3 più bassi. Nessuna associazione statisticamente significativa è stata riscontrata tra rischio di diabete e concentrazione di acido alfa linolenico e di mercurio. Secondo gli autori l’effetto protettivo degli omega-3 contro il diabete potrebbe essere dovuto alla loro influenza su adiposità, ipertensione e profilo lipidico, che sono fattori di rischio per la malattia. Essi inoltre hanno un effetto anti-infiammatorio e sopprimono l’espressione di alcuni gene coinvolti nel metabolismo dei lipidi. Questo studio conferma ulteriormente l’importanza del pesce nella nostra alimentazione, soprattutto di quello azzurro, particolarmente ricco di omega-3. Fonte: http://care.diabetesjournals.org/content/early/2013/09/05/dc131504.abstract?sid=ee79dfbc-7398-45ad-8856-fbfd28d7dc6d - Photo credit: vintagedept 56 Filippo Ongaro medico d’avanguardia e innovatore nella medicina preventiva e anti-aging, è un riferimento per chi vuole rallentare l’invecchiamento e stare realmente “bene”. È autore di “Mangiare ci fa belli”, “La spesa della salute”, “Mangia e dimagrisci” e “Mangia che ti passa”. www.filippo-ongaro.it RISCHI PER LA SALUTE I rischi legati al consumo di formaggi fusi in fette sottili sono stati posti in luce di recente da parte di un articolo comparso sulla rivista rumena Evz e ripreso in Italia dal settimanale online Quale Formaggio. La fonte estera ha sottolineato come per i formaggi fusi (compresi quindi i formaggini) sia spesso presente una composizione di scarsa qualità, che può comportare la presenza di “ingredienti” in grado di portare ad impedire la fissazione del calcio nelle ossa. Alcuni conservanti impiegati nella produzione dei formaggi fusi inoltre sarebbero legati al rischio di cancro. L’eccesso di sale presente in alcuni prodotti potrebbe essere esso stesso legato all’insorgere di alcuni tipi di tumore ed al rischio di incorrere in patologie cardiovascolari. ADDITIVI PERICOLOSI Secondo uno studio condotto di recente da parte della rumena Anpcpss (Associazione nazionale per la protezione dei consumatori e la promozione di programmi e strategie) i formaggi fusi possono contenere fino a 13 additivi diversi. È dunque raccomandabile uno magazine controllare con attenzione le etichette per verificare la presenza o l’assenza di alcuni additivi utilizzati come stabilizzanti (E450), antiossidanti (E361) e conservanti (E250). Il conservante E250, in particolare, come riportato da parte della rivista Evz, può compromettere il sistema immunitario dei bambini, distruggendo la flora batterica ed esponendoli ad un alto rischio di infezioni. L’assunzione di nitriti, attraverso il consumo di formaggi fusi che li contengano, può portare alla formazione nell’organismo di sostanze promotrici dei tumori. METODI DI LAVORAZIONE I formaggi fusi talvolta possono essere ottenuti mediante il riciclo di scarti provenienti da altri formaggi, i quali possono subire prolungati processi di trasformazione mediante l’utilizzo di sali di fusione, dando così origine ad un prodotto contenente composti come fosfato, citrato e sodio, in quantità più o meno elevate a seconda dei prodotti. Noi consumatori non siamo a conoscenza della provenienza delle tipologie di scarti eventualmente impiegati da parte delle aziende produttrici per ottenere tali formaggi fusi, mentre appaiono di norma ben chiare le tabelle che riportano i valori nutrizionali presenti sulle confezioni degli alimenti. Riguardo gli ingredienti di partenza destinati alla fusione per la realizzazione di questi prodotti di così largo consumo sarebbe, dunque, necessaria una maggiore chiarezza. ECCESSO DI SALE La concentrazione di sale può raggiungere i 3 grammi ogni 100 grammi di prodotto per quanto riguarda i formaggi fusi e dovrebbe essere presa in considerazione, soprattutto, da parte dei soggetti ipertesi ed in caso di somministrazione ai bambini. Secondo le più recenti linee guida dell’OMS, gli adulti non dovrebbero consumare infatti più di 5 grammi di sale al giorno. Le linee guida, secondo quanto comunicato da parte dell’OMS, devono essere rispettate anche nel caso dei bambini, sulla base di peso, altezza ed energia consumata, in quanto un bambino con la pressione alta sarà molto probabilmente un adulto con il medesimo problema. CAFFÈ Il caffè acidifica il sangue, sovverte la digestione, causa emicranie. Inoltre dà assuefazione e per gli esperti agisce in pratica come una droga, per via della caffeina in esso contenuta. È inoltre documentato e scientificamente provato che il caffè, nel tempo, può causare danni alla salute per chi ne fa un uso quotidiano. Il principio attivo contenuto in questo infuso, la caffeina, produce uno stato di veglia, allontana la necessità di riposo, provoca una certa stimolazione mentale; stimola anche il miocardio nella sua funzione contrattile e conseguentemente aumenta la gittata cardiaca. Inoltre ha un’azione diuretica, stimola la secrezione gastrica ed ancora esercita un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale, sul cuore, sui muscoli striati e sul rene. Ma nel caffè sono contenute anche altre centinaia di tossine, inoltre è doveroso precisare che il caffè non ha niente di alimentare, non è altro che il risultato finale di lavorazioni industriali. In sostanza la bevanda che si ottiene è poco più che un concentrato di elementi aromatici estratti da grani pressoché carbonizzati. Il caffè è un vero e proprio anti-alimento, contiene 2 Kcal a tazzina, al cui interno vi si trovano anche più di duecento (200) sostanze tossiche, eccone alcune e i loro effetti: teofillina e teobromina (metilxantine, come la caffeina o sostanze nervine), betamina e tannino. Alcune danneggiano il sistema nervoso, altre il sistema vascolare e gli organi digestivi, altre ancora sono all’origine di sintomi quali palpitazioni, vampate di calore, angosce e oppressioni cardiache. Aumentano il ritmo cardiaco, gli scompensi della pressione sanguigna, causano tremori e persino nevrastenie. Entriamo ora un po’ nel dettaglio delle due più conosciute sostanze tossiche del caffè: caffeina e tannini. CAFFEINA Anche piccole dosi di caffeina sono dannose ai cardiopatici con segni di insufficienza aortica, ai nevrotici, agli artritici, ai dispeptici, alle persone che soffrono di affaticamento fisico, agli affetti di aritmia extrasistolica, ai portatori di alterazioni degenerative dei vasi, agli arteriosclerotici per le eventuali brusche modificazioni cardiovascolari ed inoltre agli affetti di malattie renali ipertensive, a chi ha problemi alla prostata o/e infiammazioni croniche della vescica. Controindicazioni quindi anche per tutte le forme di gastriti e duodeniti, ulcera gastroduodenale, enterite, colite e stitichezza, controindicato anche alle donne in stato di gravidanza; da esperimenti effettuati è stato accertato il passaggio della caffeina dalla madre al feto. La caffeina in pratica logora l’organismo; anziché aumentare le forze, dà una sensazione di falsa energia che richiede alla fine uno sforzo maggiore. TANNINI Il caffè torrefatto residua una notevole quantità di tannino, la cui presenza nell’organismo può provocare danni alla salute quali: diminuzione dell’accrescimento corporeo e dell’utilizzazione dell’azoto proteico (i tannini formano un legame specifico con le proteine). I tannini inattivano gli enzimi proteasi, lipasi ed amilasi, che svolgono nell’organismo una funzione insostituibile; la loro inibizione comporta interferenze negative nell’utilizzazione metabolica di molte sostanze nutritive. Un esempio di tale interferenza è dato dall'associazione del caffè (contenente anche tannino), con il latte (contenente proteine grassi e zuccheri); la spiegazione è che la caffeina, aumenta la secrezione gastrica (aumento della produzione di acido cloridico), mentre l’azione del tannino ostacola la digestione e l’assimilazione in particolare delle proteine, ma anche degli altri componenti del latte. Inoltre i tannini sembrano influire negativamente sull’assorbimento di ioni metallici (oligoelementi). CONCLUSIONI Vi siete mai chiesti come mai quando andate dal medico ed esponete i vostri problemi di salute una delle prime domande che esso vi pone è: “Quanti caffè beve al giorno?”. E se noi, ad esempio, gli diciamo di avere proble- Bufale web Li vedete questi numerini rossi? Saranno arrivate anche a voi certe e-mail secondo cui questi numerini “123456” starebbero ad indicare il “numero di vite” del prodotto. Secondo gli autori di queste missive nel caso in cui il negozio non riesca a vendere un prodotto, prima della data di scadenza, potrebbe restituirlo senza rimetterci ed anzi ottenendone in cambio uno “rigenerato”. A questo punto, infatti, il prodotto scaduto verrebbe ribollito, pastorizzato ed inserito in una nuova confezione dove scomparirerebbe il numero 1 ed apparirebbero gli altri (23456) e così via. Ma questa sembra proprio essere l’ennesima bufala che viaggia sul web per cui, ad esempio, il latte pastorizzato non venduto sarebbe riscaldato a 190 gradi e rimesso sul mercato come prodotto fresco. Il tutto sarebbe indicato appunto dai famosi numerini sul fondo delle confezioni di cartone e, naturalmente, a norma di legge. Sono però numerose le critiche a tale ricostruzione. Per il professor Ivano De Noni, associato di microbiologia all’Università di Milano, sono falsità e diffamazioni: la legge non permette il recupero del latte ed un trattamento a 190 gradi renderebbe la bevanda di colore marrone e il sapore cattivo ed inconfondibile. Inoltre, spiega l’azienda Tetrapak, i numeri posti sotto le confezioni di latte servono per la rintracciabilità del materiale di imballaggio e non hanno niente a che vedere con l’alimento confezionato. uno magazine 57 O C O N S U M O CONSAPEVOLE I CONSIGLI DELLA DIETISTA mi allo stomaco, alla vescica, alla prostata o al cuore la risposta spesso è una sola: “Elimini il caffè”. Va detto chiaramente, se proprio non riuscite a farne a meno, sappiate che solo un organismo perfettamente sano tollera uno o due caffè al giorno. In definitiva quando beviamo un caffè, introduciamo nel nostro corpo una quantità di tossine, per varietà e quantità, molte volte superiore a quelle che introdurremmo mangiando un fungo tossico, anche se non letale. Allora chiedetevi mangereste tutti i giorni un fungo sapendo prima che è tossico (ma con un buon sapore) o ne fareste a meno? Fonte: Marino Macchio - www.my-personaltrainer.it LA BIBITA PIÙ AMATA Questa bevanda è costituita principalmente da zucchero e acidifica il sangue. Inoltre impedisce l’assorbimento di calcio e magnesio con conseguente possibilità di causare osteoporosi. Ma la cosa più interessante è scoprire come interagisce questa celebre bevanda con il nostro organismo subito dopo averla bevuta. NEI PRIMI 10 MINUTI 10 cucchiaini di zucchero hanno impattato sul vostro sistema (100% della dose giornaliera raccomandata). Non vomitate subito in seguito all’overdose di zucchero per via dell’acido fosforico che taglia quel sapore, permettendo di trattenere la bevanda nel corpo. DOPO 20 MINUTI Il tasso di zuccheri nel sangue raggiunge il picco, causando un’immissione immediata di insulina. Il fegato reagisce trasformando lo zucchero, per quanto riesce, in grasso. DOPO 40 MINUTI L’assorbimento della caffeina è completata. Le vostre pupille sono dilatate; la pressione del sangue sale e, come risposta, il fegato immette maggiore zucchero nel sistema sanguigno. I recettori dell’adenosina del cervello sono ora bloccati, per prevenire la sonnolenza. DOPO 45 MINUTI Il corpo alza il livello di produzione della dopamine, stimolando i centri del piacere nel cervello. È esattamento lo stesso funzionamento dell’eroina. DOPO 60 MINUTI L’acido fosforico cattura il calcio, il magnesio, e lo zinco dell’intestino crasso causando un’ulteriore spinta al metabolismo. Questo è compensato dagli alti livelli di zucchero e dolcificanti artificiali che aumentano anche l’espulsione del calcio dal corpo attraverso l’urina. Inoltre le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco (stimola la diuresi). Vengono evacuati molto calcio, magnesio, e zinco, che indeboliranno le 58 Guidare il bambino nelle scelte alimentari È importante iniziare a considerare l’alimentazione un elemento essenziale dell’educazione. «Vuole mangiare solo pasta, non vuole carne, non vuole pesce, non mangia verdure, nient’altro che pasta. E io gliela faccio, non posso certo lasciarlo “affamato”». Questo mi dice con aria impotente Valentina, mamma di Riccardo, un bambino di 5 anni in sovrappeso. Come mai in ambito alimentare non siamo noi ad educare i nostri figli ma spesso lasciamo che siano loro a scegliere anche per noi? Non lasceremmo mai un bambino piccolo da solo per strada perché sappiamo che non sarebbe in grado di cavarsela. Così come non facciamo uscire un piccolo d’inverno in canottiera perché è quasi certo che prenderà freddo e si ammalerà. In tutti gli ambiti della vita ci sentiamo in dovere di educare i figli e di mettere a loro disposizione i risultati della nostra maggior esperienza. Ma quando si tratta del cibo invece lasciamo spesso che il comando lo prenda il bambino che cercherà però esclusivamente di soddisfare il suo palato ignaro di ciò che sta facendo alla sua salute. È importante quindi iniziare a considerare l’alimentazione un elemento essenziale dell’educazione. E siamo noi adulti a dover dare l’esempio e a creare regole chiare se vogliamo che i nostri figli imparino a mangiare in modo corretto e crescano sani e forti. Purtroppo non è sempre così. Guidare il bambino nelle sue scelte alimentari è tanto più importante quanto più è piccolo: basti pensare che i comportamenti e le abitudini che si acquisiscono nell’infanzia, restano come automatismi in età adulta perchè diventano memoria procedurale, quella da cui si attinge senza la mediazione della ragione. SCACCO AI CAPRICCI IN 7 MOSSE Attraverso quello che gli facciamo mangiare, poi, lo educhiamo al gusto: se la sua alimentazione è fatta di cibi industriali, troppo ricchi di sale, grassi e zuccheri, non potrà apprezzare i sapori più neutri dei cibi sani e naturali, ed è probabile che nel tempo continuerà a rifiutarli. Infine, per placare l’ansia che genera in noi mamme il rifiuto del cibo da parte del bambino, basta pensare che è un comportamento frequente e normale, ed esistono efficaci strategie con cui rispondere: 1) Coinvolgere il bimbo nella preparazione del pasto, soprattutto nella manipolazione del cibo. 2) Variare spesso i cibi proposti. 3) Ripetere l’esposizione: sono necessarie anche 15 – 20 esposizioni a un determinato alimento prima che il bambino decida di mangiarlo. 4) Proporre senza imporre, senza minacciare, senza promettere premi ma anche senza cedere al primo capriccio. 5) Dare il buon esempio e fare in modo che tutti i componenti della famiglia mangino allo stesso modo, perché il bambino mangia anche per imitazione e suggestione sociale. 6) Farlo partecipare al dialogo, ascoltarlo con interesse; creare cioè un contesto positivo. 7) Concedergli qualche volta la libertà di esplorare il cibo con le mani durante il pasto. Isabella Zuccalà Dietista specializzata in disturbi del comportamento alimentare e laureanda in psicologia, traduce la scienza dell’alimentazione in direttive attuabili e in un’informazione semplice e precisa, presupposti fondamentali per l’acquisizione di un modo di mangiare salutare e possibile e per portare il paziente all’autonomia di gestione del cibo e del peso. www.filippo-ongaro.it ossa, così come il sale, degli elettroliti e dell’acqua. Infine, mentre sta accadendo questa devastazione nel corpo, si inizia ad avere un crollo del livello degli zuccheri. Ci si può quindi sentire irritabili, e/o apatici. Allo stesso tempo viene espulsa tutta l’acqua che era contenuta, ma senza averla usata come valido nutrimento per il vostro corpo come l’idratazione del vostro sistema, oppure per costruire ossa e denti forti. Tutto questo accade a seguito del crollo dovuto alla caffeina nelle ore successive (nel caso di un fumatore il tutto accade in appena due ore). Ma, attenzione, non è la bibita in sè ad essere il nemico qui. È la dinamica combinata dell’assunzione massiccia di zucchero con la caffeina e l’acido fosforico messi insieme, che si trovano praticamente in tutte le bevande a base di soda. Perciò, il consiglio è sempre quello: se volete proprio berla almeno fatelo con moderazione! FONTE: Wade Meredith - www.blisstree.com in pratica una “colla” che si attacca alle pareti dell’intestino, limitando così l’assorbimento delle sostanze nutritive. L’alternativa è quindi il pane integrale, facendo attenzione però ai pericoli che, purtroppo, non mancano nemmeno qui. Tornando al pane bianco esso è composto da farina 00: la più raffinata. I carboidrati raffinati stimolano una produzione eccessiva di insulina e ciò, oltre ad innalzare i valori glicemici nel sangue, non fa diminuire il senso di fame. Al contrario essa aumenta costringendoci a mangiare ancora di più. Di conseguenza il fegato trasforma il glucosio in grasso e ciò porta all’aumento di peso corporeo e allo svilupparsi del diabete. Naturalmente questo processo vale per tutti i panificati con farina raffinata: dalla pizza alle focacce, dai grissini alle fette biscottate. COSA FARE PER RISOLVERE IL PROBLEMA? Dobbiamo ridurre drasticamente il consumo di pane e derivati composti da farina raffinata e preferire prodotti composti da ingredienti integrali e, possibilmente, biologici. Un pane sano è un pane creato con farina biologica di tipo 2, di tipo 1 oppure integrale. Se poi al posto del lievito di birra è presente il lievito madre: allora si va davvero sul sicuro. Eccovi la differenza prevista dalla legge italiana tra le varie farine (le sigle di ogni tipologia indicano i vari gradi di raffinazione della farina di grano tenero). La farina tipo 00 ha subito un abburattamento (estrazione della crusca, l’involucro che ricopre i chicchi di grano) del 50%: è la farina più raffinata, composta principalmente dall’interno del chicco e per questo più ricca in zuccheri e proteine. La farina tipo 0 ha subito un abburattamento del 72% e, dunque possiede una quantità maggiore di prodotto proveniente dalla parte più esterna del chicco. Le farine tipo 1 e 2 hanno un grado di abburattamento rispettivamente dell’80% e dell’85%. La farina integrale contiene tutte le parti del chicco di grano ed è quindi la più naturale e la più ricca di principi nutritivi. PANE BIANCO PASTA CON IL RAGU’ Anche il pane bianco, la tipologia di pane che abitualmente consumiamo di più, rientra in questa lista negativa di prodotti dannosi per la nostra salute. Il pane bianco è realizzato, infatti, con farina bianca che è stata privata della crusca e del germe di grano (la parte più importante e nutriente del grano). La farina bianca formerebbe una In apparenza ecco un piatto ricco e salutare, campione della cucina mediterranea, ma che pare abbia svariati problemi. Il primo è costituito dalla pasta che, solitamente, viene ottenuta con farina bianca. Quindi, come già ricordato, priva del germe di grano (la parte più nutriente del grano) e, potenzialmente, in grado di creare “colla” all’interno dell’in- uno magazine uno magazine testino che, a lungo andare, impedisce sempre più l’assorbimento delle sostanze nel tratto digestivo. Il secondo problema è costituito dal ragù di carne: la carne che acquistiamo oggi al supermercato è purtroppo, quasi sempre, ricca di tossine, farmaci, antibiotici. Questo a causa degli allevamenti intensivi dai quali proviene, gli animali infatti vengono spesso allevati in condizioni pietose ed esposti a numerose malattie perciò, in questi casi, il trattatamentoa base di farmaci e antibiotici avviene in pratica ininterrottamente e i mangimi sono pessimi, quasi sempre derivati da scarti. Alla luce di quanto appena scritto, considerato che l’allevamento intensivo riguarda i bovini come il pollame, sarebbe bene chiedersi se la carne bianca sia davvero migliore di quella rossa. Infine, se siete tra coloro i quali scelgono la carne proveniente da allevamenti biologici e pensate per questo di essere al riparo, sappiate comunque che il terzo problema è: l’abbinamento proteine/carboidrati, praticamente, in egual misura. Questa combinazione, infatti, crea confusione nell’organismo, lo stomaco non riesce a digerire bene ne l’uno nè l’altro, con conseguente digestione lenta e scarsa assimilazione dei nutrienti. PATATINE AL FORMAGGIO ALLA PIZZA ECCETERA Questo particolare tipo di patatine spesso non sono nemmeno composte da patate (o ne contengono solo una piccola percentuale) su tutto il resto, è meglio sorvolare. Il sapore di formaggio o di pizza deriva dall’utilizzo di aromi appositi, sulla cui salubrità nessuno metterebbe la mano sul fuoco, in quanto non esistono studi approfonditi che ne consacrino l’assoluta sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le interazioni tra i diversi aromi e i diversi additivi chimici utilizzati. Sarà capitato a molti: cominciare con una e poi ritrovarsi tra le mani il pacchetto di patatine vuoto, pur ammettendo con se stessi di non avere affatto fame. Una possibile spiegazione al fenomeno di come “una patatina tiri l’altra”, più scientificamente noto come iperfagia edonica, arriva da uno studio presentato alla 245esima edizione del National Meeting & Exposition of the American Chemical Society, a New Orleans. La ricerca suggerisce che a creare questa dipendenza alimentare non siano, o meglio non siano solo, carboidrati e grassi contenuti nello snack, come creduto finora, ma altri ingre- dienti, non meglio identificati. Ecco come gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni. Finora, essi si era interrogati sul fenomeno dell’iperfagia edonica che avevano identificato tra le cause che ci spingono a consumare in eccesso snack come patatine dall’alto contenuto in grassi e carboidratiche, mandando stimoli piacevoli al cervello, invogliano a continuare a mangiarne. Ma questa spiegazione appare parziale, come dimostato da recenti esperimenti condotti in un nuovo studio nel quale, i ricercatori guidati da Tobias Hoch della Friedrich-Alexander-Universität (Fau) Erlangen-Nuremberg, in Germania, hanno alimentato alcuni ratti con diversi tipi di mangime. Mentre un primo gruppo di roditori veniva nutrito con regolare mangime, un altro era alimentato con patatine e un terzo gruppo con carboidrati e grassi normalmente contenuti nelle patatine. Gli animali hanno consumato quantità simili dei tre alimenti, mostrando però una spiccata preferenza verso il consumo di patatine. Usando tecniche di risonanze magnetica ad alta tecnologia (come la ManganeseEnhanced Magnetic Resonance Imaging, Memri) per studiare i cervelli degli animali, gli scienziati hanno potuto riscontrare delle differenze tra le attività cerebrali dei gruppi di ratti. In particolare, il consumo delle patatine avrebbe infatti stimolato i centri della gratificazione e dell’assuefazione, assieme alle aree dedite al consumo del cibo, al sonno e al movimento, in modo diverso rispetto a quanto osservato con gli altri due tipi di cibi. Quanto osservato quindi spiega solo in parte il ruolo svolto da carboidrati e grassi (e quindi dall’alto valore energetico) contenuti nello snack: devono esserci, secondo i ricercatori, altri ingredienti che lo rendono più attraente al palato dei ratti e che stimolano i circuiti neuronali legati alla gratificazione e al piacere. Il prossimo passo, concludono gli stessi, sarà ripetere gli esperimenti di imaging cerebrale anche nell’essere umano e cercare quindi di identificare questi ingredienti che innescano il ‘richiamo’ per il consumo degli snack e, magari, contrastarli con l’azione di altre sostanze addizionate ai cibi. Interessi dell’industria alimentare permettendo. Riferimenti: American Chemical Society Credits immagine: Universal Pops/Flickr ZUCCHERO BIANCO A dire il vero lo zucchero bianco non dovrebbe nemmeno comparire in questa lista in quanto non è considerato nemmeno 59 O C O N S U M O CONSAPEVOLE I CONSIGLI DELL’ESPERTO COME SI OTTIENE LO ZUCCHERO BIANCO Ovviamente si parte dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, il succo estratto viene depurato prima con latte di calce, poi per eliminare la calce in eccesso viene trattato con anidride carbonica, infine per eliminare il colore scuro subisce un altro trattamento con acido solforoso. Viene quindi cotto, raffreddato, cristallizzato e centrifugato. Si ottiene così lo zucchero grezzo che ancora viene filtrato e decolorato con carbone animale. Inoltre per eliminare i riflessi giallini viene trattato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (che proviene dal catrame quindi cancerogeno). Il risultato è lo zucchero bianco che noi, ogni giorno, consumiamo: in pratica un insieme di calce, resine, acidi, ammoniaca con qualche traccia di barbabietola da zucchero. Lo zucchero così raffinato non ha più vitamine, non ha sali minerali, enzimi e oligoelementi che gioverebbero alla nostra salute. Anzi è pronto per provocare a livello intestinale gas e tensioni addominali, alterazione della flora batterica con tutti i relativi disturbi. Influenza inoltre il sistema nervoso e il sistema immunitario. Vista l’assenza di substrati vitaminici e proteici lo zucchero così raffinato, una volta consumato, impone al nostro organismo di consumare i propri, la conseguenza è l’acidificazione del sangue e, ancora, la sottrazione di calcio dalle ossa e dai denti. Altri danni che si possono riscontrare sono a livello circolatorio, epatico, pancreatico e cutaneo. COSA RIMANE ALLA FINE DEL PROCESSO Rimane una sostanza bianca cristallina senza vitamine, sali minerali, enzimi e oligoelementi che si dimostra causare stress pancreatico, demineralizzazione ossea, fermentazioni intestinali e gas, alterazione della flora batterica, alti e bassi glicemici con vere e proprie forme di dipendenza, aggressività nei bambini e molti altri problemi. [1] È una sostanza che crea forte acidificazione del sangue, che il nostro organismo, per mantenere il PH ad un livello accettabile, è costretto a tamponare ricorrendo alle proprie riserve di sali minerali. Di conseguenza il nostro corpo, privato di preziose sostanze minerali, manifesta una serie di sintomi, che vanno dalla caduta dei 60 Quali sono le alternative allo ZUCCHERO? Innanzitutto tenete presente che di qualunque dolcificante si tratti ognuno di essi ha le proprie caratteristiche specifiche, difficilmente confrontabili o riproducibili. Ecco una decina di alternative allo zucchero bianco. Zucchero di canna integrale Il primo valido dolcificante naturale è lo ZUCCHERO DI CANNA INTEGRALE (o panela o mascobado o rapadura o melado de acùcar) quello vero, ha un leggero retrogusto di liquirizia, è granuloso, marrone ed è umido; è il primissimo zucchero che si estrae dal succo di canna che dopo la raccolta viene solidificato in panetti delle dimensioni di una mattonella, ai quali possono essere addizionati altri ingredienti come succo di papaia, arancia, manioca, arachidi. È un alimento molto nutriente tipico del Brasile. Ricordatevi quindi che quando lo zucchero (o il sale) sono integrali sono anche leggermente umidi e se lasciati all’aria formano un blocco e questo è dovuto alla presenza di magnesio e potassio che essendo igroscopici catturano l’umidità dall’aria. Miele Altro prodotto molto usato, ma non adatto ai vegan, il MIELE contiene maltosio, saccarosio, glucosio, fruttosio e destrosio e costituisce un perfetto energetico naturale; non è però indicato per la preparazione di dolci in quanto la cottura trasforma il suo gusto dolce in leggermente amaro. Sciroppo d’acero Un’altra buona alternativa è rappresentata dallo SCIROPPO D’ACERO, contenente saccarosio, potassio, vitamine del gruppoB e calcio ed anche questo è prodotto dalla linfa estratta da una pianta, l’acero appunto. Risulta avere un sapore molto dolce ed è adatto per la preparazione di dolci e per dolcificare bevande. Malto d’orzo, sciroppo di riso, sciroppo di mais Altro discorso invece è il MALTO d’orzo, lo sciroppo di riso o lo sciroppo di mais che si ottengono dalla germinazione dei cereali. Tutti hanno un alto contenuto in maltosio e contengono amminoacidi, potassio, sodio e magnesio essenziali all’organismo, ecco perché si ritiene siano i più validi sostituti al miele. Il malto d’orzo (l’unico vero malto, gli altri sono detti sciroppi) viene ottenuto dalla cottura in acqua dell’orzo precedentemente fatto germinare e successivamente essiccato. Tutti e tre risultano avere un sapore caratteristico ed avere meno capacità dolcificante del miele o dello sciroppo d’acero ma, soprattutto per quello di riso, sono molto più adatti alla dolcificazione quotidiana. Melassa Un altro prodotto molto utile per dolcificare in maniera naturale è la MELASSA che deriva dallo zucchero di canna o anche della barbabietola e contiene saccarosio, fruttosio, glucosio, acido fosforico, potassio, fibre ed è ricchissimo di vitamine (soprattutto B) e di minerali. Purtroppo non è facile da trovare in Italia infatti bisogna fare attenzione al prodotto messo in commercio come “melassa di panela”: non è melassa, ma zucchero panela liquido grazie all’aggiunta di acqua. Sciroppo di mele Altro prodotto, anche se non molto facile da reperire, è lo SCIROPPO DI MELE ricchissimo di vitamine e sali minerali e molto digeribile adatto soprattutto alla dolcificazione dei dolci. Succo d’agave Altra soluzione il SUCCO D’AGAVE (linfa della pianta d’agave) ricchissimo di sali minerali ed oligominerali e con un tasso glicemico inferiore allo zucchero bianco, assolutamente da provare. Succo d’uva Deriva dalla bollitura e spremitura di uve alla quale si aggiungono chiodi di garofano, cannella e limone. Il SUCCO D’UVA Contiene fruttosio e, in realtà, ha un sapore molto caratteristico che non risulta essere apprezzato in ogni situazione. Amasake È un altro dolcificante naturale, l’ AMASAKE è molto usato nella cucina orientale che si ottiene dalla germinazione enzimatica del riso bianco e che può anche essere autoprodotto facilmente in casa, inoltre può essere usato anche da solo come ottimo dessert. Stevia Ancora un dolcificante naturale: LA STEVIA o meglio la sua polvere. La stevia è una pianta proveniente dal sud America, ha un’elevata presenza di saccarosio ma la sua pecca è che non si scioglie nei liquidi dato che è costituito da polvere di foglie secche (anche se è possibile realizzare degli sciroppi molto utili per dolcificare e con una perfetta miscibilità), in Italia non è possibile commercializzarla come dolcificante o per uso alimentare ma nulla impedisce di coltivarsela o commercializzarla come pianta ornamentale. Il suo potere dolcificante è molto alto ma ha anche un forte retrogusto di liquirizia, perfetti in talune occasioni ma un po’ meno, ad esempio, se volete dolcificare tè o caffè. Fonte: www.greenme.it - 10 valide alternative allo zucchero bianco uno capelli all’accumulo di scorie sotto forma di cuscinetti di adipe, cellulite e ritenzione idrica. [2] Molte malattie della civiltà moderna sono dovute ad un eccesso di zucchero nell’alimentazione. La depressione è spesso favorita da un eccesso di zucchero, così come tutte le forme di candidosi e le varie infezioni ginecologiche. Ma, essendo appunto una droga, il saccarosio e le preparazioni alimentari che lo contengono non si possono eliminare di punto in bianco senza soffrire di violente crisi di astinenza. Bisogna allora prendere una serie di accorgimenti ed usare degli espedienti per riportare l’organismo sulla strada naturale senza pericolo di ricadute. Mentre tutti gli alimenti a base di saccarosio sono dannosi e acidificano il corpo, il fruttosio è lo zucchero naturale più adatto all’uomo ed ha un effetto alcalinizzante, che contribuisce alla salute. Naturalmente solo il fruttosio contenuto nella frutta, fresca o essiccata, ha un effetto benefico. Quello proposto sotto forma di polverina bianca nei negozi, non è certo il fruttosio che si assume mangiando della buona frutta matura, e sarebbe da evitare al pari del saccarosio. foto: www.sonoinforma.com un alimento. Nel 1957 il Dr. William Coda Martin lo classificò, addirittura, come veleno perchè non apporta nessuna sostanza utile all’organismo e, anzi, brucia parte delle sostanze presenti. Da un consumo abituale infatti non ne deriverebbe un rafforzamento, bensì un indebolimento dell’organismo e delle sue difese nei confronti delle malattie. L’industria alimentare, per invogliarci, sforna ogni giorno nuovi prodotti, promettendoci di farci risparmiare tempo. Perciò la maggioranza degli alimenti che troviamo al supermercato contiene un “dolce” inganno. Smettere di consumare zucchero raffinato è un’abitudine dura da cambiare ma speriamo che, leggendo questo articolo, qualcuno in più pensi a quanto sia pericoloso per la propria salute. FRUTTA FRESCA E SECCA MA BIOLOGICA Per cui un consiglio utile è di fare scorta di frutta fresca biologica (di tutti i tipi e secondo i propri gusti) e mangiarne senza limitazioni quando si sente il morso lancinante della carenza di saccarosio. Inoltre utilissima, e dai validi effetti depurativi, è la frutta secca: fichi, uva passa, datteri. È importante però che sia assolutamente di origine biologica, perché nella frutta secca industriale è sempre presente anidride solforosa, un veleno usato come conservante che annulla tutti gli effetti benefici dell’alimento. Le banane molto mature hanno un alto apporto di fruttosio, e possono essere un valido “pronto soccorso” per le crisi improvvise di astinenza. Ottima alternativa, per chi teme gli effetti lassativi delle fibre, sono i centrifugati di frutta. Ricchi di sali minerali e vitamine, possono essere integrati con l’aggiunta di carote e sedano, verdure alcalinizzanti che ben si sposano con la frutta. Si può e si deve mangiare frutta ogni volta che si sente il bisogno di dolce. Se proprio non si riesce ad evitare l’uso del saccarosio, ad esempio nel caffé o nel the, consultate le alternative nella tabella della pagina accanto. Fonte: Gian Paolo Vallati - www.pensierolaterale.blog.com [1] http://www.broussais.it/sezione-7-sottosezione-63-id72-nutrizione-superiore.htm [2] Peter Jentschura – La Salute Attraverso l’Eliminazione delle Scorie – 2006. Fonti: www.tgcoma.it - www.dietaland.com - www.incredinews.it - www.affaritaliani.it - www.greenme.it - www.scattidigusto.it www.mitindo.it www.casabenessere.wordpress.com www.curiosity2013.altervista.org/ - www.galileonet.it www.quantoequantaltro.blogspot.it uno magazine CIBO CRIMINALE Presentazione in Consiglio Regionale di “Cibo Criminale” il libro che mette nero su bianco il giro d’affari illegale del “Made in Italy” contraffatto. Per Coldiretti è stata svelata la “Babilonia” della truffa agroalimentare. U na vera Babilonia della truffa agroalimentare quella raccontata nel libro, scritto a quattro mani da Mara Monti e Luca Ponzi, dal titolo “Cibo Criminale” presentato a Venezia nella sede di Palazzo Ferro Fini da Clodovaldo Ruffato presidente del Consiglio del Veneto. «Dopo l’operazione verità che ha visto Coldiretti impegnata al Brennero la scorsa settimana programmata ormai con scadenza quasi biennale niente dovrebbe stupirci – ha dichiarato Martino Cerantola vice presidente di Coldiretti Veneto ma i timbri finti fabbricati in casa, le mozzarelle di bufala alla diossina, il concentrato di pomodoro con il Vesuvio in etichetta ma proveniente dalla Cina, l’olio italiano che di nazionale non ha neanche il vetro, la carne di cavallo nelle confezioni di pasta fresca al posto di quella del manzo, persino i fiori del Kenia etichettati col tricolore gridano vendetta». Coraggiosi gli autori che, non a caso, hanno fatto fare l’introduzione all’avvocato Giovanni Bana avvocato Presidente della Commissione del Diritto penale des affaires et de l’environnement dell’UAE (Union des Avocats Européens) perché da queste pagine emerge una fotografia dell’illegalità che muove un giro di affari enorme con infiltrazioni mafiose che poco hanno a che fare con l’interesse della salute dei cittadini. «Il tavolo riunito per questa occasione – ha detto Cerantola - converge sul rispetto delle regole, la legalità e la carta d’identità per tutte le produzioni tipiche in grado di affermare la bontà e la verità del “Made in Italy” nonostante tutto ancora simbolo di qualità e di uno stile di vita ambito nel mondo. Quante manifestazioni, saggi e inchieste dovremmo ancora vedere per fermare questo inganno che purtroppo è già sulle nostre tavole?». «Bisogna dare sostanza alla legge sull'etichettatura non solo indicando origine e provenienza della materia prima ma anche dichiarando tutta la filiera dell’export, con la destinazione finale di ciò che entra nei nostri confini perché non venga “italianizzato” lungo il percorso». Fonte: Ufficio stampa Coldiretti 61 O A N I M A L HOUSE O A N I M A L HOUSE dere, ad esempio, il cibo nell’intestino o il feto nell’utero al momento del parto) risultano compromessi, favorendo la stipsi o l’incapacità a partorire. Inoltre, le emorragie risultano molto più abbondanti, dovendo contare, per stagnarsi, solo sulla coagulazione, senza l’aiuto della retrazione meccanica (dovuta alle fibre elastiche presenti nelle pareti dei vasi sanguigni) del vaso strappato. L’ALIMENTAZIONE IDEALE PER GLI AMICI PELOSI U mido, secco o entrambi gli alimenti alternati tra loro? Questi gli amletici dubbi di chi convive con un cane o un gatto quando è l’ora della pappa. Per aiutarvi nella scelta abbiamo interpellato Sergio Canello medico veterinario esperto in patologie legate all’alimentazione, omeopatia e medicina naturale. Fondatore dell’azienda SANYpet S.p.A. che produce e commercializza alimenti basati sull’utilizzo di pesce e carne non derivanti dall’allevamento intensivo. Dott. Canello, l’alimentazione è un elemento fondamentale per tutti, sicuramente anche per i nostri amici a quattro zampe: è consigliabile una dieta casalinga o una industriale? SERGIO CANELLO «La logica dice chiaramente che la dieta casalinga è preferibile. Quando mi viene posta questa domanda, rispondo mettendo in evidenza che non vi sono né alberi né arbusti che producono crocchette, e che una buona (e sottolineo buona) dieta preparata in casa è la più naturale che si possa pensare. Sottolineo, comunque, che non è così scontato, per un proprietario di un cane o un gatto, saper scegliere le fonti alimentari più adatte e il giusto bilanciamento fra esse». Non è così scontato, per il proprietario di un cane o di un gatto, saper scegliere le fonti alimentari più adatte ed il giusto bilanciamento tra esse, perciò abbiamo interpellato un esperto in materia in grado di fornire utili suggerimenti. infeltrito, abbiamo un chiaro segnale di uno stato di salute non ideale. Altri segni chiarissimi di problemi alimentari sono il vomito notturno a digiuno, il desiderio esagerato d’erba, la flatulenza, il continuo cambiamento del colore, odore, volume e consistenza delle feci, la presenza di cerume abbondante nelle orecchie, la tendenza allo scrollamento della testa e arrossamenti del padiglione auricolare. Ulteriormente, non deve presentare lacrimazione continua, infiammazione delle ghiandole perianali, leccamento ossessivo di una zampa. Qualsiasi processo infiammatorio cronico, ovunque esso sia localizzato, deve far sospettare, fra le altre cause, una reazione alimentare». Perché l’alimentazione dovrebbe provocare tutti questi problemi? SERGIO CANELLO «Per due motivi fondamentali: il primo è legato a un inquinante farmacologico molto tossico presente in tutte le carni derivanti da allevamento intensivo e, di conseguenza, in tutte le crocchette che le contengono; il secondo è provocato dalla grave carenza di acidi grassi omega3 nell’alimentazione attuale, sia casalinga sia industriale». Ci spiega quali sono? SERGIO CANELLO «La dieta ideale attuale deve tenere assolutamente conto dell’inquinamento chimico generalizzato di tutte le fonti alimentari, nessuna esclusa. La scelta deve ricadere su quelle che dimostrano, nel breve, nel medio e nel lungo periodo, di mantenere in un buono stato di salute i nostri piccoli amici». Quali sono i segnali che indicano un buono stato di salute? SERGIO CANELLO «Un cane o un gatto, per essere in salute, deve presentarsi, per prima cosa, con un mantello lucido, privo di forfora e arrossamenti, non deve essere afflitto da un prurito localizzato, specie al collo e al fondoschiena, non deve avere una caduta del pelo costante. La pelle è lo specchio della salute e il pelo deve essere lucido indipendentemente dai lavaggi. Quando è solo il lavaggio a renderlo lucido e, nello spazio di pochi giorni, esso torna opaco e 62 Come è possibile che avvenga questo, dipende forse dal comportamento illegale di qualcuno? SERGIO CANELLO «Assolutamente no. Il problema della tossicità di un preciso residuo farmacologico dell’ossitetraciclina, antibiotico usato legalmente nell’allevamento intensivo e sottoposto anche a monitoraggio attento da parte delle autorità sanitarie, risulta ancora sconosciuto. Poiché i controlli si concentrano sulle carni che vanno al consumo umano e non sull’osso, che l’uomo in teoria non mangia (ma in pratica, se lo trova negli hamburger, nei würstel e in molti prodotti carnei confezionati), e poiché questo residuo tossico si concentra proprio lì, nessuno ha ancora la percezione del problema. L’altro problema della carenza di Omega3 nasce dall’interruzione della catena dell’erba, unico alimento che fornisce agli erbivori questi acidi grassi indispensabili, e dalla sua sostituzione con il mais, alimento praticamente privo di essi. La conseguenza è che gli anelli successivi della catena alimentare, precisamente l’uomo, il cane e il gatto, si ritrovano senza questi necessari elementi vitali». Cosa provoca la carenza di omega3? SERGIO CANELLO «Molti più guai di quanto si possa pensare. Infatti, spesso si limita a mettere in evidenza che gli acidi grassi Omega3 sono antinfiammatori, ma le loro due più importanti caratteristiche sono, invece, la capacità di tenere sotto controllo la crescita di tutte le linee cellulari e la capacità di elasticizzare tutte le cellule». Quindi che accade? uno magazine SERGIO CANELLO «Una conseguenza della loro carenza a favore degli Omega6 è lo sviluppo abnorme delle cellule adipose, anche di fronte ad un’alimentazione apparentemente equilibrata. L’altra, ancora più seria, è che tutti i tessuti di sostegno sono anelastici, provocando disturbi nell’intero organismo: tutti i fenomeni peristaltici (quelle ondulazioni che fanno proce- uno magazine Possibile tutto ciò? E come mai nessuno ne parla? SERGIO CANELLO «È possibile perché è verificabile sulla specie canina, ove, ad esempio, la crescita del cucciolo, se supportata dalla necessaria quantità di Omega3, ritorna armonica, al contrario della situazione attuale, che vede i cuccioli con un’alimentazione povera di Omega3, raggiungere le dimensioni e il peso di adulti già a sei mesi. Ciò con conseguenze negative molto evidenti sia sul loro livello di mobilità e agilità sia sullo sviluppo di patologie articolari serie come la displasia e l’osteocondrite dissecante. Altro esempio, il parto, ove si può notare che le cagne che ricevono la necessaria quantità di Omega3 riescono a partorire con molta più facilità, più velocità e perdite di sangue nettamente inferiori alla norma attuale». Secondo lei, infine, tornando all’alimentazione come dovrebbe essere? Di tipo umido, secco o mista? SERGIO CANELLO «Ritengo che un’alimentazione mista sia la migliore, anche per aumentare il contenuto di liquidi che vengono introdotti nell’organismo, soprattutto durante la stagione calda, dove è l’animale stesso a ridurre l’assunzione di solo alimento secco. In generale, consiglio di mescolare il secco con una parte di umido, preferendo referenze non basate sulle carni tradizionali di allevamento intensivo. Se, invece, un proprietario desidera preparare un pasto completamente casalingo, tempo permettendo, la ricetta migliore è rappresentata da un carboidrato a piacere ben tollerato dal cane (riso bollito, patata lessa, pasta di riso o di mais) miscelato con del paté per animali confezionato accuratamente scelto e ben gradito dal cane (pesce, carne biologica o carne alternativa non derivante da allevamento intensivo) e condito con una dose adeguata di olio vegetale (olio di lino o di girasole) o di pesce (olio di salmone, pesce o di fegato di merluzzo) per apportare la necessaria quantità di acidi grassi e Omega3». SPESE CONDOMINIALII S IL CANE CHE DEVE PAGARE PER BERE Una signora di Reggio Emilia ha avuto la spiacevole sorpresa di vedersi recapitare le spese condominiali relative al “consumo idrico” a carico di Roan, un “assetato” labrador di sei anni. Tra le molteplici beghe di condominio questa merita certamente la palma dell’originalità e, aggiungiamo noi assumendocene tutte le responsabilità, pure quella della stupidità. Pensare che solo pochi mesi fa, era il 18 giugno 2013, entrava in vigore la legge 220 del 2012 che modificava il codice civile alla luce del mutato atteggiamento degli italiani verso i cosiddetti “animali d’affezione” e non solo. Via libera quindi a cani, gatti, uccelli eccetera grazie all’introduzione di un fondamentale principio: «Le norme dei regolamenti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici in casa». Una legge che non ha spalancato le porte del condominio, secondo noi infatti erano aperte già da un pezzo, ma ha solo posto il sigillo ufficiale ad una situazione che, in alcuni casi, rischiava di degenerare nelle eterne dispute condominiali. Incassato il colpo e, forse temendo la trasformazione del condominio in una moderna arca di Noè, chi prima brontolava “perché il cane del vicino abbaia, perché il gatto miagola e perché l’uccellino cinguetta…” ha avuto una brillante idea, dal suo punto di vista, per vendicarsi del legislatore animalista. Hanno gli animali il “diritto” di stare in condominio? Ebbene ne sopportino anche i “doveri”. E così alla “povera” signora Patrizia Amaduzzi in quel di San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia e al suo labrador Roan adottato in canile un paio d’anni fa, sono state recapitate le richieste di pagamento delle quote condominiali. Una quota a carico della signora e del suo compagno, titolari di un alloggio delle case popolari ed una per il loro coinquilino peloso. Le richieste relative al servizio idrico ammontavano a 75 euro così ripartite: 30 euro a testa per i padroni e i rimanenti 15 euro a carico del cane. Sì avete letto bene. La signora naturalmente si è rivolta subito a chi si occupa della gestione del palazzo non ottenendo però soddisfazione, anzi le è stato ribadito che altrove era prassi normale. Ma, a questo punto, qualcuno ha argutamente osservato che se il cane è tenuto a pagare le spese condonimiali, diventando così un condomino a tutti gli effetti, allora avrà pure il diritto di voto in assemblea! Magari alzando una zampa, anteriore beninteso. Prima che qualcuno si agiti, in un senso o nell’altro, ci preme evidenziare che questa faccenda è frutto di una legge regionale emiliana che, dal 2001, consente agli assegnatari di appartamenti di edilizia residenziale pubblica (case popolari) di partecipare al procedimento di approvazione dei regolamenti, in pratica si tratta di autogestione. Un modello crediamo non facilmente esportabile in altre regioni. Infine la cosa davvero grottesca e curiosa di tutta questa vicenda, legata alla bolletta sul consumo idrico, è che l’alloggio in questione si trova in Piazza dell’Acqua. Quando si dice la coincidenza. 63 O SPAZIO V I TA L E L’arte della lettura del viso si chiama fisiognomica Pro e contro in merito a cellulari e Wi-Fi La millenaria arte cinese del Mian Xiang, ovvero la fisiognomica, aiuta a leggere le “cicatrici” emozionali del viso, per saper meglio interagire con le persone. U affrontare molte difficoltà nel suo cammino. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che i nostri volti sono come computer programmati per mostrare certe espressioni, rivelando se Photo www.deabyday.tv n antico proverbio cinese dice: “The face comes from the heart”, nel viso viene riflesso quello che una persona sente, prova, cioè tutte le sue emozioni: paura, insicurezza, timore, gioia, amore, felicità… Questo significa che cambiando le nostre emozioni, cambia di conseguenza il nostro viso. Il Mian Xiang o lettura del volto, è l’interpretazione del carattere e destino di una persona, attraverso l’analisi del suo aspetto fisico. Possiamo sostenere che una persona con la pelle liscia, il viso proporzionato e senza rughe o cicatrici, è sicuramente una persona che ha avuto poche difficoltà nella vita. Mentre una persona con molte rughe o cicatrici ha dovuto siamo gioiosi, tristi, sorpresi, preoccupati o disgustati. Modi identici di esprimere piacere, paura, sorpresa, rabbia e interesse si possono leggere in tutte le razze umane. Il Mian Xiang ci aiuta a negoziare meglio, in quanto riusciremo anticipatamente a capire il potenziale del nostro interlocutore per poterlo conquistare al meglio. Immagine: susannamarsigli.blogspot.it O A R M O N I E NEL VOLTO 64 radiazioni a microonde di basso livello (wi-fi) possono provocare. Qui basterà sottolineare alcuni punti: 1) Sono radiazioni di altissima frequenza, che interferiscono con i campi elettromagnetici delle nostre cellule e dei nostri liquidi organici (siamo fatti per il 70-80% di acqua). 2) Una esposizione prolungata nel tempo o precoce, negli adulti, nei bambini o donne incinte (che son più sensibili ad esse), può pro- C’è anche la lettura del piede Coperti, nascosti, quasi sempre imprigionati, i piedi sono la parte più trascurata del nostro corpo, quella tenuta in più bassa considerazione forse perché, viene da pensare, tanto lontana dalla testa e l’espressione “ragionare con i piedi” non è certo un complimento. Ma c’è molto di più, è, infatti, possibile “leggere i piedi”, anche se tale pratica è poco diffusa sia perché è la parte del corpo più coperta quasi tutto l’anno, sia per l’effettiva scomodità pratica. Cerchiamo di capire meglio di che si tratta. Le dita, nel loro insieme, compongono i diversi aspetti che formano l’intera personalità e, svincolate dalla costrizione delle scarpe, con la possibilità, finalmente libere, di aprirsi ed estendersi, esprimono, nella forma e nelle proporzioni, quali di tali aspetti è dominante. Infine le linee situate sotto la pianta che, benché più confuse e meno conosciute delle loro sorelle che percorrono le mani, ci rivelano comunque le nostre tendenze e il potenziale, i successi e la strada che il destino ci ha preparato. Possiamo inoltre dividere idealmente in quattro parti la pianta del piede. Le DITA corrispondono al PIANO MENTALE. Nel caso di dita a scaletta il pensiero sarà metodico e ordinato. Le dita a triangolo solitamente appartengono a persone molto pungenti, che tendono ad analizzare tutto con atteggiamento critico. Le dita a semicerchio corrispondono ad un pensiero armonico. Le dita a semicerchio stretto appartengono a persone idealiste e che si occupano poco delle cose materiali. I METATARSI (“cuscinetti”) corrispondono alla SFERA EMOTIVA. Larghi, pieni e molto sporgenti: sono indice di generosità e disponibilità. Piatti sono indice di una scarsa vita emotiva. Pieni e gonfi sono indice di un carico emotivo eccessivo. Poco evidenti, stretti sono indice di chiusura emotiva e scarsa comunicazione. Molli e svuotati appartengono a quelle persone che danno tanto emotivamente ma hanno la sensazione di non ricevere abbastanza. L’ARCO PLANTARE è la zona dei VALORI. Ci dà indicazioni sulla parte intima e profonda della persona: nel caso di un arco plantare molto pronunciato, la persona tende di solito all’esagerazione e agli eccessi anche nel quotidiano; nel caso di un piede piatto quando la persona deve decidere qualcosa si lascia prendere dall’emotività e si sente confuso. Il TALLONE corrisponde al piano ISTINTIVO-SESSUALE. È la radice della persona, ci dice come entra nella vita: se di forma quadrata, con forza e decisione, se triangolare, in modo poco prudente, se rotonda, ponderando prima di fare il primo passo. Tratto da “Reflessologia Naturopatica” di Catia Trevisani (Fonti: susannamarsigli.blogspot.it - www.panouden.com) Stefano Parancola architetto Per quanto concerne i vantaggi, essi sono più che evidenti. Possiamo infatti comunicare rapidamente ovunque noi siamo e spesso a costo zero, tutta questa comodità pero non deve farci abbassare la soglia dell’attenzione circa gli effetti sulla nostra salute. uno magazine P er quanto concerne i vantaggi, nessuno di noi si sognerebbe di negarli, avendo permesso una possibilità di comunicazione rapida, senza limiti di spazio e tempo, di una quantità enorme di dati e informazioni. L’impulso dato al progresso nel campo cibernetico, e dello sviluppo umano e scientifico in generale, è davvero stupefacente, agevolando anche i traffici commerciali e permettendo alla cosiddetta globalizzazione dei mercati di raggiungere praticamente ogni angolo del globo. Fatta questa piccola premessa, che non approfondisco per ragioni di spazio (ma è intuibile l’enorme importanza dell’argomento, che ognuno potrà approfondire altrove), qui mi preme sottolineare, come medico che si occupa da tempo di salute, malattie croniche e medicina ambientale, alcuni problemi connessi alle reti wireless e alle alte frequenze. I pericoli della comodità, che oggi le persone considerano una priorità, sono molto connessi alla “bellezza” di poter comunicare senza fili, ignorando spesso l’altra faccia della medaglia, il cosiddetto “contraltare”, che la saggezza dei nostri predecessori prendeva molto più in considerazione, non essendo così accecati dall’ineluttabile “scopo di lucro”. Le ricerche ed i lavori pubblicati a livello mondiale sono sempre più numerosi riguardo a questi problemi. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i possibili danni alla salute che le uno vocare malformazioni fetali, tare genetiche, aborti, disturbi mestruali, cefalea cronica, disfunzioni tiroidee, surrenali, e sintomi di ogni genere (definiti inspiegabili dalla Medicina Allopatica, o psicosomatici), fino a problemi più gravi di malattia vera (malattie autoimmuni, neurodegenerazioni, malattie cardiovascolari, fino ai tumori pensiamo al legame sempre più stretto tra cellulari e tumori cerebrali). 3) Una esposizione a giovani donne e bambini è più pericolosa perché son più ricchi di acqua rispetto all’adulto. L’assorbimento della radiazione a microonde nei bambini può essere dieci volte superiore rispetto all’adulto. In entrambe le categorie, si può indurre stress cronico ossidativo e nitrosativo, con danni cellulari di membrana e mitocondriali (I mitocondri sono gli organelli deputati alla produzione dell’energia del corpo!). Q u a n t o esposto è solo una parte infinitesimale dei problemi del mondo moderno, ma importante, vista la dipendenza ormai diffusa dal mondo della informatizzazione e della telecomunicazione WI-FI. A questo punto non si tratta di eliminare il tutto, sarebbe impossibile e fuori dalla storia dell’uomo. Si tratta invece di farne un uso più responsabile e consapevole. Diamo qualche consiglio per chiarire il concetto. IL MEDICO CONSIGLIA Tenere in casa un telefono fisso con filo, per ridurre l’emissione e la ampiezza del campo EM. ● Fare telefonate brevi (non più di 5 minuti) col cellulare. ● Usare il vivavoce, tenendolo a 20 - 30 cm almeno di distanza dall’orecchio. ● Oppure usare un auricolare con filo ben isolato e di qualità. ● Non tenere il cellulare sul comodino come sveglia. Se possibile allontanatelo da voi, quando non siete in giro, perché l’emissione si riduce col quadrato della distanza (legge fisica). ● Tenetelo lontano dai genitali (pessimo tenerlo nella tasca anteriore!), perché l’effetto di danno degli spermatozoi ed ovuli è accertato. ● Usate il Forno MICROONDE solo per scongelare o riscaldare appena per qualche secondo. Meglio usare un forno normale a 60°. ● Antonio Luise medico fisiatra www.dottorantonioluise.it Come agiscono sul nostro corpo le radiazioni a microonde di basso livello (Wi-Fi) Sono radiazioni di altissima frequenza che interferiscono con i campi elettromagnetici delle nostre cellule e dei nostri liquidi organici (va ricordato che siamo fatti per il 70/80% di acqua). 65 O U N O IN PILLOLE O S A L U T E & BENESSERE LIMENA chiede il bilinguismo LONGEVITÀ dieci falsi luoghi comuni Secondo i promotori in pochi mesi la Regione Veneto, potrebbe diventare bilingue, come già previsto per il Sud Tirolo. Preoccuparsi fa bene alla salute, mentre l'ottimismo è sopravvalutato. Divorziare può far bene solo alle donne e lavorare troppo non accorcia la vita. Il comune di Limena (PD) ha chiesto alla Regione Veneto il rispetto del bilinguismo, ovvero pari dignità per il veneto e l’italiano. Il bilinguismo, secondo i promotori dell’iniziativa, è un diritto dei veneti perché i veneti sono una minoranza nazionale (e non solo linguistica) all’interno della Repubblica, quindi il rispetto della lingua dei veneti sarebbe imposto dalla legge internazionale del Consiglio d’Europa STCE n° 157 (ratificata dall’Italia come legge n° 302/1997) anche se lo Stato Italiano non ha riconosciuto la lingua veneta. Il 2 dicembre 2013 il Consiglio Comunale di Limena ha perciò richiesto il bilinguismo alla Regione Veneto. Il bilinguismo nelle scuole, nei posti pubblici, nelle radio e tv , eccetera, è dovuto, sempre secondo i fautori della richiesta, per- Il Leone di San Marco o Leone alato, simbolo di Venezia e del Veneto, qui con la tipica spada e scritta: “Nessuno mi domina”. ché i veneti sono un popolo legalmente riconosciuto, fin dal 1971, con la legge costituzionale n° 340 e quindi hanno i diritti speciali dettati dalla “Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali”. Vedi: http://conventions.coe.int/Treaty/Commu n/QueVoulezVous.asp?CL=ITA&NT=157 INFO: www.costumanzevenete.net/ Hai il CERVELLO da poeta o ingegnere? Quale dei due emisferi, destro o sinistro, prevale in voi? Le vostre attitudini mentali sono più razionali o creative? Il cervello muta ed evolve grazie agli stimoli e alle esperienze a cui è sottoposto; per questa ragione è possibile parlare di cervello “plastico”, da intendersi come una struttura dinamica. La sua parte anteriore è divisa in due emisferi, emisfero destro ed emisfero sinistro, i quali presentano significative differenze funzionali: così come il linguaggio è un 66 aspetto caratterizzante della parte sinistra del cervello, la capacità di percepire in modo globale un quadro, una mappa o un insieme di immagini, cogliendo i rapporti presenti tra gli elementi che li compongono, è una dote tipica dell' emisfero destro. Il ruolo dominante dell’emisfero sinistro nei processi linguistici, sia scritti che orali, potrebbe erroneamente far pensare che questa zona abbia funzioni più importanti o “elevate” rispetto all’emisfero destro: numerosi studi hanno dimostrato, invece, come i due emisferi cerebrali presentino differenti specializzazioni, tutte fondamentali nella realizzazione dei processi cognitivi e nella costruzione del pensiero in senso lato. INGEGNERE O POETA? A livello generale si può affermare che l’emisfero sinistro del cervello è “l’ingegnere”: oltre ad essere specializzato nei processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero; in altri termini, il cervello ingegnere è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà. L’emisfero destro, invece, è il “poeta”, più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli. LA DOMINANZA DEGLI EMISFERI Un emisfero diventa dominante sull’altro quando svolge processi e funzioni che l’emisfero opposto non è in grado di gestire in modo altrettanto competente. Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione, la dominanza è riservata all'emisfero sinistro; al contrario quando disegniamo o guardiamo un’immagine, sarà l’emisfero destro ad avere dominanza su quello sinistro. Il cervello non va comunque inteso come scisso in due parti a se stanti: cervello poeta e cervello ingegnere sono strettamente connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che permette al cervello di integrare le elaborazioni delle varie aree. Per fare il test e scoprire quale dei due emisferi prevale in voi (in inglese ma semplice) andate all’indirizzo sottoindicato: http://en.sommer-sommer.com/braintest/ (Fonte: Riza Psicosomatica) Queste sono solo alcune delle tante, inaspettate conclusioni cui sono giunti Howard S. Friedman e Leslie R. Martin due ricercatori che hanno ribaltato alcune nostre convinzioni in materia con i risultati del loro “Longevity Project”. Si tratta di una ricerca iniziata nel 1921 dallo psicologo Lewis Terman che decise di inseguire il segreto della lunga vita esaminando le risposte di 1.500 americani seguiti dalla scuola in poi per tutta la vita. Ecco quali sono, secondo il suo studio, i luoghi comuni da sfatare e i segreti della longevità. Lavorare troppo fa male? Ci pensa l’Università della California a smentire questo luogo comune. Pare, anzi, che chi possiede una forte propensione al lavoro e fa carriera, vivrà più a lungo grazie anche all’agiatezza guadagnata. Chi non ha schivato lo stress a 30 anni, ma lo ha affrontato a viso aperto, vedrà l’alba della quarta età. L’ottimismo è così fondamentale? Amici che ci spronano a sorridere, mamme che obbligano i loro figli a socializzare, ritenere che un bimbo felice e socievole sarà anche un adulto realizzato, tutto cancellato dal dottor Friedman! L’ottimismo infatti porta a compiere gesti a volte spericolati e a stringere facilmente amicizie e rapporti che possono ferire. Altri elementi di lunga vita sono l’ambizione e la consapevolezza di sè: chi non se la prende comoda e non rimanda tutto a domani e chi vive coscienziosamente (guida sicura, niente droga e alcolici) ha molte più probabilità di vivere più a lungo e meglio. Sposarsi fa bene proprio a tutti? È vero solo per gli uomini che si sono sposati per amore (e non avevamo dubbi); gli uomini divorziati, invece, vivono meno. Per quanto riguarda le donne, la separazione da un marito opprimente e la vedovanza allungano la vita in maniera soddisfacente. Gli studiosi spiegano il fenomeno basandolo sulla forte dipendenza che gli uomini maturano nei confronti delle mogli: sono loro che organizzano casa, vita sociale e a volte anche il lavoro. La donna, ovviamente, sa far da sè, per cui se evita di incappare in un nuovo matrimonio ha buone probabilità di arrivare a tarda età. Far molto sesso debilita il fisico? Il dottor Terman arrivò a questa conclusione ben 90 anni fa: fare del buon sesso allunga la vita e la rende più serena. Pare esista un rapporto diretto tra numeri di orgasmi, matrimoni saldi e longevità. Gli studiosi non sono ancora in grado di stabilire quale sia, ma nel dubbio invitano comunque ad impegnarci anche nel sesso. uno magazine Meglio bruciar le tappe a scuola? Se è vero, com’è vero, che un maggior grado di istruzione conduce ad una vita sana e dunque più lunga, il progetto non riesce a spiegarsi come mai i bambini che bruciano le tappe vivano mediamente meno dei loro coetanei che “rispettano” i tempi. Chi ha iniziato le scuole troppo presto finisce infatti per avere una vita travagliata e poco salubre. L’ansia va sempre combattuta? Preoccupazioni e qualche dolore (che inevitabilmente travolgono tutti I comuni mortali) sono in realtà amici della lunga vita. Troppo ottimismo porta a trovarsi impreparati di fronte alle avversità mentre una sana ansia permette, a chi la prova, di gestire con maggior prontezza i problemi che si incontrano. Far sport da piccoli è importante? L’attività fisica è salutare e su questo non c’è dubbio ma se, dopo aver nuotato, giocato a tennis e a calcio da bambini, si diventa adulti sedentari, tutta quell’attività andrà perduta. È buona norma essere attivi sempre, soprattutto dai 40 anni in su, scegliendo un’attività che sia in sintonia con il nostro essere. Sulla pista da ballo o in bicicletta, l’importante è non restare seduti davanti alla tv per tutta la vita. Socializzare aiuta a viver meglio? Pensare di essere amati non aiuta in alcun modo ad allungare l’esistenza mentre dedicarsi agli altri e donare amore permette di avere una vita lunga, piena e soddisfacente. Ben due università si sono dedicate a questo argomento e sono arrivati alla conclusione che un cuore che non ama si spegne con molto anticipo. Indispensabili i “buoni propositi”? “Da oggi sono a dieta”, “questa è l’ultima sigaretta”, “da lunedì andrò in palestra”… e poi, immancabilmente, restiamo ancorati alle nostre cattive abitudini. I ricercatori del “Longevity Project” sconsigliano di creare una lista di “farò” che non porta ad altro che insoddisfazione nel vedere, nero su bianco, il proprio fallimento. Meglio agire subito, buttare via quella che si pensa sia l’ultima sigaretta, lasciare nel vassoio i pasticcini e tornare a casa piedi. Avrete cominciato a cambiare abitudini senza renderlo un lavoro ostile. Davvero l’Omega 3 fa miracoli? L’Omega 3 e 6 sono sostanze ottime per l’organismo, così come altre vitamine e sali minerali, ma assumerne tutti i giorni tralasciando un’alimentazione sana non aiuta a vivere più a lungo, ma solo a vivere meglio. Il che certo non è poco, ma lo sforzo in più per vivere fino a cent’anni è proprio quello di mangiare in maniera varia, sana e in misura limitata. Mangiare poco, infatti, permette all’ormone tiroideo T3 di rallentare il metabolismo e ritardare l’invecchiamento. (Fonti: Repubblica.it - Donnaclick.it) uno magazine VITILIGINE una nuova scoperta fa luce sulle possibili cause Pubblicato nel “Journal of Dermatological Science” (una delle riviste più autorevoli nel campo della ricerca dermatologica) lo studio di un gruppo di ricerca italiano in cui è stata identificata per la prima volta una proteina che sembra essere la vera causa dell’espressione clinica della patologia, finora attribuita ad un malfunzionamento del sistema immunitario. Si aprono nuove prospettive terapeutiche. La vitiligine è una malattia della pelle che si manifesta con la formazione di chiazze cutanee acromiche in vari distretti corporei. Si stima che oltre 100 milioni di pazienti al mondo ne siano affetti. La malattia (che ha colpito anche personaggi del calibro di Michael Jackson) non ha finora ancora una chiara spiegazione patogenetica e le terapie a disposizione sono spesso molto deludenti. L’ipotesi ad oggi più accreditata riconosce una causa autoimmunitaria all’origine della vitiligine. Tuttavia, questa teoria non è mai stata in grado di spiegare le caratteristiche cliniche della patologia (vale a dire la formazione delle chiazze acromiche senza altri segni infiammatori cutanei, di solito presenti in tutte le altre dermatosi ad eziologia autoimmune) e né il manifestarsi della stessa in particolari e costanti distretti corporei (in particolare volto, mani e piedi). Sulla base di tale convinzione, inoltre, le terapie ad oggi disponibili si basano essenzialmente su farmaci immunosoppressori (corticosteroidi, derivati della calcineurina, fototerapia), che spesso non hanno alcun effetto sulla patologia. Lo studio, realizzato da un team di ricerca dell’Università degli Studi di Padova e coordinato dal Dr. Matteo Bordignon, è riuscito ad identificare per la prima volta una proteina che potrebbe essere capace di produrre le manifestazioni cliniche della vitiligine, senza alcun ruolo del sistema immunitario. La proteina in questione, denominata MIA (Melanoma Inhibitory Activity – anche se l’acronimo non rispecchia le vere funzioni di tale proteina) è una molecola già nota in ambito scientifico per la sua capacità di favorire le metastasi a distanza del melanoma maligno cutaneo, un gravissimo tumore della pelle che deriva proprio dai melanociti (le stesse cellule assenti in corso di vitiligine). Tale proteina agisce tagliando alcune molecole di adesione dei melanociti maligni (le integrine alpha5beta1) e favorendo così il distacco delle cellule tumorali, aumentando la probabilità della loro diffusione nell’organismo umano. Lo studio ha preso in esame 10 biopsie cutanee di pazienti affetti da vitiligine e 5 campioni di cute sana. 9 campioni su 10 sono risultati positivi per la presenza di MIA, mentre tutti i campioni di controllo sono risultati negativi. L’unico caso negativo, inoltre, è stato revisionato evidenziando che il paziente su cui era stata eseguita la biopsia soffriva di una forma diversa di vitiligine (cosiddetta segmentaria), mentre tutti gli altri pazienti risultavano affetti dalla forma non-segmentaria (la forma progressiva e più diffusa al mondo). È stato inoltre verificato che su tutti i casi positivi, il fattore MIA si colocalizzava con le integrine alpha5beta1 (espresse anch’esse fisiologicamente sui melanociti non neoplastici). «È stata una sorpresa enorme trovare il MIA su campioni di cute patologica ma non neoplastica - commenta il Dr. Matteo Bordignon - poiché la cute sana era già stata analizzata in precedenza con esito negativo, come confermano i nostri dati». «Il meccanismo patogenetico in accordo con i nostri studi - prosegue il Dr. Bordignon - spiegherebbe molti lati oscuri della patologia. Il fattore MIA attaccherebbe le molecole di adesione - le integrine alpha5beta1 - poste tra i melanociti e la membrana basale (la struttura che separa l’epidermide dal derma e su cui normalmente appoggiano i melanociti) e poi un secondo stimolo patogenetico (come traumatismo cutaneo esterno, stress ossidativo o autoanticorpi) provocherebbe il distacco completo del melanocita dalla membrana basale, il quale – per così dire - abbandonerebbe la scena “in silenzio”, senza cioè attivare le sentinelle immunitarie del nostro organismo, abbandonando la porzione di cute interessata assieme ai cheratinociti circostanti e quindi lasciandola del tutto priva della melanina». «Sebbene altri studi siano necessari per confermare questa osservazione, il fatto che il 100% dei pazienti testati affetti da vitiligine non-segmentaria sia risultato positivo per l’espressione di MIA è un dato veramente incoraggiante e che forse ci fa sperare di essere sulla strada giusta, in particolare - conclude il Dr. Bordignon - per aprire nuove prospettive terapeutiche mirate per la cura di questa malattia». 67 NON HAI ANCORA LA TUA CARTA SCONTO? 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