SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Pubblicità inferiore al 70 % Diretto da FONDATO NEL 1988 N° 40/2006 Domenica 17 dicembre 2006 Salvo Benanti Spedizione in abbonamento postale € 0,50 Redazione: Via dell’Olimpiade 4. Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] - [email protected] Zappulla: Granata Inda nella tempesta offende i più poveri Possibili dimissioni “Non ho mancato anche nel recente passato di esprimere apprezzamenti sui lavori svolti da Granata. Questo evento da mezzo miliardo mi pare francamente uno spreco, uno schiaffo ai meno abbienti e ai bisogni reali della città”. Così il deputato regionale dei Ds Giuseppe Zappulla nell’intervista che ci ha rilasciato in questo numero. Zappulla poi parla del suo partito, dell’emergenza precari, della necessità di procedere a un radicale rinnovamento dell’attuale gruppo dirigente. A PAGINA 7 La politica con le scelte artistiche della Fondazione Inda non ci dovrebbe entrare un tubo, e invece non è così. Evidentemente c’è qualcosa che non va in questa impostazione checché ne dicano i notabili della Casa delle Libertà e quanti vollero a suo tempo modificare la struttura dell’Inda che era “troppo poco siracusana” e comunque in mano alle scelte dei “padroni romani del centro sinistra”. Oggi sta succedendo qualcosa di peggio. SERVIZI A PAGINA 6 Sondaggio dei 100: Marziano il più popolare Abbiamo voluto, un piccolo gruppo di persone formato da un insegnante e quattro allievi, "sondare" gli abbonati al telefono della nostra città, sciegliendone cento (diconsi 100) con il metodo del dito indice, da cui traggono origine tutti quelli di cui sentiamo spesso dire: di ascolto, di gradimento, di fat- tibilità, di classifica etc. etc. A questi cento cittadini abbonati è stato chiesto di fare un piccolo elenco, non più di tre, di assessori amministratori della città. Ebbene, senza per carità la pretesa della scientificità, i nomi fatti in base al maggior numero di indicazioni, sono stati nell'ordine: Mar- ziano - pur essendo stato precisato a tutti che si doveva trattare di assessori/amministratori del Comune e non della AP Granata, Lo Bello, Bufardeci, De Benedictis, Vinciullo, Cappadona, Prestigiacomo, Liuzzo, Confalone, Mangiafico. A PAGINA 3 I Fatti: E’ pronto al via il “sacco 2007” Titti Bufardeci: “Bisogna isolare I Fatti” Un mio lettore ritiene che, non subito ma tra qualche mese, il Comune metterà in vendita gli edifici storici non soltanto per incassare soldi (il Comune è stato ridotto da Bufardeci praticamente in dissesto, come, del resto, So- geas, INDA etc) ma anche per favorire favolose operazioni immobiliari. Pensate l’ex distretto militare, il 5 piaghe, l’ex tribunale di Via Gargallo….cioè edifici sterminati, potrebbero essere comprati da privati a prezzi d’occasione, per farne alberghi, residenze, sedi di gruppi privati etc. Questo spiegherebbe la lentezza o il non avvio dei lavori, nonostante la disponibilità dei fondi della legge sul terremoto. Sullo stesso argomento grosso modo l’intervista inventata con il sindaco Titti Bufardeci. A PAGINA 5 Inquinamento L’Erg brucia scarti ex Isab Berlusconi a Siracusa ha scelto suoi “cloni” Siracusa-Gela Figuraccia da politicanti L’ ERG brucia gli scarti della lavorazione del petrolio della raffineria ex ISAB per produrre energia elettrica, il cosiddetto tar “olio combustibile pesante”, una pece semi solida che potrebbe essere utilizzata per fare bitume, e che per essere bruciata viene gassificata e irrorata di ossigeno. È un combustibile altamente inquinante, molto più del metano di solito utilizzato nelle centrali elettriche. A PAGINA 2 Siracusa è stata la perfetta, pedissequa copia di questo copione, proponendo non persone, politici ma modelli di un’idea aziendale divenuta politica per convenzione. Stefania Prestigiacomo (bella senz’anima), Angelo Bellucci (il notaio tutto d’un pezzo). A PAGINA 7 Doppio servizio sulla Siracusa-Gela o meglio sul tratto Cassibile-Rosolini che l’Anas non ha aperto dicendo che era tutto rinviato a maggio 2007. Ricordate le proteste dei nostri politici? Le dichiarazioni roboanti sui giornali? Bene, era la solita presa in giro, ha vinto l’Anas e per aprire questo tratto se ne parlerà nel 2007. SERVIZI A PAGINA 2 Comunale a –136 Bastano 136 giorni a completare il restauro del teatro? P. Marconi a + 928 Ponte mozzo a +726 Piazzale Marconi sarà completato il 20 dicembre 2006? Il ponte mozzo: un parcheggio più frequentato del Talete 2 Domenica 17 dicembre 2006 La Siracusa-Gela nacque per il petrolio Il riferimento alla zona sud è improprio Antonio Di Rosa Egregio Direttore, mi riferisco all’articolo di Pasquale Aliffi, nella sua qualità di Coordinatore del Comitato Pro Bretella autostradale per Pachino e Portopalo. pubblicato sull’ultimo numero de “I Fatti”. Al riguardo, lungi da me la ben che minima intenzione di fare polemica condividendo pienamente la sua presa di posizione, credo che occorra fare qualche doverosa precisazione. Intanto non mi pare generoso nei confronti della popolazione della zona sud della provincia affermare, come fa Aliffi, che il popolo del territorio di Pachino e Portopalo, è di gran lunga il più laborioso, semmai è il più numeroso nei comparti economici che lui cita. Quando fu progettata la Siracusa-Gela il sottoscritto, oggi sessantenne, portava ancora i pantaloni corti (allora si usavano per i ragazzi) ed allora di Ciliegino non vi era nemmeno l’ombra ed il concetto di turismo non lambiva nemmeno le menti di amministratori sicuramente miopi. C’era però il vino e c’erano sicuramente i pescatori di Portopalo con i loro problemi. C’era anche, se non ricordo male, uno dei tre deputati regionali democristiani della provincia di Siracusa che era proprio di Pachino! Quindi se il signor Aliffi vuole indirizzare contro qualcuno gli strali della sua rabbia sa a chi può rivolgersi. Ma la cosa su cui vorrei attirare l’attenzione dei lettori de “I Fatti” è da cosa nacque l’esigenza di costruire questa autostrada. Erano gli anni in cui, a mezzo di autobotti, si trasportava il petrolio greggio da Gela a Priolo per la raffinazione. La SS 115 non si prestava a tale tipo di trasporto (basti pensare solo ai centri abitati che si dovevano attraversare) per cui si progettò l’infrastruttura di cui stiamo parlando e che sarebbe stata utile anche per altri scopi (agricoltura, turismo, commercio, etc.). Naturalmente i tempi dell’economia privata non sono quelli della politica economica pubblica per cui il problema del trasporto del greggio si risolse con la costruzione di un oleodotto mentre noi stiamo ancora aspettando l’autostrada! L’Anas si fa beffe delle proteste dei nostri politici Questo il comunicato dell’ufficio stampa del Comune sull’ultimo incontro per aprire al traffico il tratto CassibileRosolini della Sr-Gela: Arrivano buone notizie dall’incontro svolto alla prefettura di Siracusa dove è stata affrontata l’apertura della SiracusaGela, nei lotti che vanno da Cassibile a Rosolini. All’incontro, convocato dal prefetto, Benedetto Basile, hanno partecipato, tra gli altri, il commissario del Consorzio Autostrade Siciliane, Benedetto Bragotta, il direttore centrale dell’ANAS, Mauro Coletta e l’assessore alla Protezione civile del comune di Siracusa, Vincenzo Vinciullo, che ha espresso la sua soddisfazione per l’andamento della discussione, che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi. “Le varie proposte formulate in quest i ult imi giorni dall’amministrazione comunale – ha detto Vinciullo – sono state condivise dagli intervenuti alla riunione di questa mattina. In particolare è stata richiesta l’apertura dell’autostrada ai soli fini di protezione civile entro il 31 dicembre di quest’anno e la consegna dei lavori delle segnaletiche orizzontale e verticale entro il 15 dicembre. All’incontro di questa mattina, ne seguirà un altro entro il 15 gennaio 2007 – ha ancora detto Vinciullo –per stabilire definitivamente, la tempistica dell’apertura al pubblico dell’autostrada entro maggio 2007. Sono convinto – ha ancora detto l’assessore Vinciullo – che finalmente tutti i rappresentanti delle istituzioni, abbiamo raggiunto l’intesa, affinchè al più presto si possa aprire al transito veicolare l’autostrada. Un’opera di grande importanza per lo sviluppo economico delle province di Siracusa e Ragusa , così come per altro sottolineato da un rappresentate della provincia iblea, presente all’incontro di questa mattina, che ha manifestato dell’attenzione rivolta per il buon esito della vicenda. Niente medagliette – ha infine detto Vinciullo - ma soltanto buon senso e impegno per ottenere nei tempi previsti la consegna alla collettività di un’importante e strategica opera, fonte di crescita e progresso della nostra provincia”. Cosa dire? L’ennesima presa in giro. In sostanza l’Anas aveva detto che la Sr-Gela, nel tratto Cassibile-Rosolini, sarebbe stata aperta entro maggio 2007 e così viene confermato. Quello che hanno detto e dicono i nostri politici vale praticamente un soldo bucato. E si parla anche di buone notizie come se i siracusani fossero degli imbecilli. L’Erg brucia gli scarti della raffineria ex Isab altro che battaglia contro i termovalorizzatori Riceviamo e pubblichiamo: Caro direttore, non so se lo sapeva, (io l’ho appreso dal blog di Beppe Grillo da qualche giorno, ma l’argomento l’avevo già studiato al Master), ma la ERG brucia gli scarti della lavorazione del petrolio della raffineria ex ISAB per produrre energia elettrica, il cosiddetto tar “olio combustibile pesante”, una pece semi solida che potrebbe essere utilizzata per fare bitume, e che per essere bruciata viene gassificata e irrorata di ossigeno. È un combustibile altamente inquinante, molto più del metano di solito utilizzato nelle centrali elettriche. Oltre alla CO2, agli ossidi di azoto ed emissioni varie, a fine anno la combustione lascia centinaia di tonnellate di scarti tra zolfo e concentrati di metalli, come il vanadio e il nichel. (Altro che emissioni da termo-valorizzazione, contro la quale stanno facendo una crociata, senza però proporre alternative valide!!!). E tutto approfittando degli accordi CIP-6, nati per incentivare le fonti di energia rinnovabili. Infatti, l’energia prodotta bruciando tar viene tutta comprata da un ente pubblico, il Gestore del sistema elettrico (Grtn), che la paga il doppio di quanto varrebbe sul mercato. Questo accade perché per la legge italiana l’impianto della ISAB-ERG è “assimilato” ad una da “vera” fonte rinnovabile, e per tanto va incentivato come queste ultime. Come sia possibile che una centrale che brucia scarti della lavorazione del petrolio sia pagata come fosse un impianto a energia solare lo dobbiamo proprio al famigerato provvedimento Cip-6 (comitato interministeriale prezzi) del 1992. All’epoca il governo decise di agevolare la costruzione di impianti rinnovabili garantendo di comperare (all’epoca attraverso Enel) elettricità a un prezzo più alto, il dop- pio e in alcuni casi il triplo, e destinando alla collettività, attraverso le bollette, l’onere del sostentamento dell’energia pulita. Ma poi allargò, all’ultimo minuto, questa opportunità anche a un numero limitato di altre centrali che utilizzavano fonti che definì “assimilate”, e che di rinnovabile non avevano nulla: per la precisione gas, carbone, tar, rifiuti. Questa piccola aggiunta “fonti assimilabili” è stato il solito regalo ai soliti noti, i grandi gruppi industriali familiari del nostro paese, che avevano fiuta- to il business. Stravolgendo completamente il senso del provvedimento e dirottando tutti gli investimenti verso queste fonti altamente inquinanti., all’eolico ed al solare rimase ben poco. Da allora gli italiani pagano anche il 10% in più in bolletta pensando di contribuire alla diffusione di energia pulita. Invece l’80% di quei contributi finisce a impianti come quello dei Garrone e dei Moratti, che si pagano le campagne acquisti dell’INTER e della Sampdoria. Per il 2005 parliamo di un totale di oltre 3,1 miliardi di euro (erano 2,3 miliardi nel 2004). Oggi il meccanismo Cip6 è stato superato da quello dei certificati verdi nato nel 1999, che non prevede fonti “assimilate”, ma le convenzioni stipulate nel passato sono ancora per la maggior parte attive. Si rende conto che con tutto il sole che abbiamo, di solare termico (che funziona alla grande) non ne facciamo e poi compriamo a peso d’oro l’energia elettrica, per fare l’acqua calda, anche da una centrale che brucia il peggiore dei combustibili possibili?!? Alessandro Amato E’ un argomento scottante trattato con la consueta attenzione dal nostro Alessandro Amato. Chi ci amministra legga bene e faccia qualcosa. Per favore. (sb) 3 Domenica 17 dicembre 2006 Bufardeci fa il “gioco delle tre carte” Granata è diventato proprio arrogante Nuccio Gemma Scrivo con piacere su I Fatti perché sono libero di esprimere ciò che penso senza censure. In una parola: mi diverto. Come la scorsa settimana quando, scoperto l’impetuoso titolo dato dal Direttore Benanti al mio articolo, ho immaginato il risentimento di Bufardeci e Granata per queste accuse prive di fondamento. Torno sull’argomento perché l’articolo ha suscitato accese discussioni, curiosità, critiche di senso opposto rivoltemi da amici, conoscenti, persone mai viste prima. Premetto che non scrivo mai con preconcetto, malanimo, rancori o avversione per chicchessia. Semplicemente, come ogni cittadino, reagisco ad una situazione di degrado della città che si è fatta pericolosa, insopportabile per il metodo, devastante per i risultati ma che non sembra scalfire i nostri amministratori. Una implosione della politica che affonda nell’improvvisazione, mancanza di strategie, rigetto delle responsabilità. Racconto il malessere della gente, senza interpretazioni, esclusivamente con fatti. Con uno scopo: cercare sempre la verità, risvegliare analisi critica, consapevolezza, dignità in chi legge. Bufardeci: non concordo con il direttore sulla definizione di Bluff data al Sindaco. Perché disegna un profilo umano e politico d’inconsistenza, di chi non conta nulla. Ed invece Bufardeci conta, eccome, soprattutto nelle sue scelte amministrative che condizionano il nostro futuro. E lo fa male, molto male. Sarei un idiota se negassi che ha lavorato in questi otto anni. Ma la mancanza di risultati (evidente in almeno due classifiche nazionali) della sua Amministrazione, nasce dalla confusione di un programma costruito giorno per giorno, senza una strategia, privo di obiettivi, studi, compatibilità con la politica economica o urbanistica del territorio e, dramma nella tragedia, dando retta alle richieste dell’alleato più forte che diventa l’ennesimo Assessore in cerca di visibilità immediata. E deve accontentare tutti se vuole stare in sella: quindi promette, s’impegna ma, confermo, non mantiene la parola. Il Sindaco agisce solo in base a rapporti di forza o d’opportunismo politico ed amministrativo. E questo rende la città ingovernabile. Se sei un cittadino debole la sua attenzione si esaurisce nel momento dell’incontro. E lo dimostro. L’invivibilità della città ha fatto nascere movimenti spontanei d’opinione e Comitati civici in ogni quartiere. Io ho avuto il piacere ed il privilegio di far parte per qualche tempo di quello d’Ortigia. Nei diversi incontri con l’Amministrazione comunale (tre su quattro rinviati, tutti costantemente in ritardo) Sindaco e dirigenti hanno mostrato disponibilità al dialogo, attenzione ai suggerimenti, volontà di ricercare soluzioni Nulla di particolarmente tecnico, lo premetto. Abbiamo voluto, un piccolo gruppo di persone formato da un insegnante e quattro allievi, "sondare" gli abbonati al telefono della nostra città, sciegliendone cento (diconsi 100) con il metodo del dito indice, da cui traggono origine tutti quelli di cui sentiamo spesso dire: di ascolto, di gradimento, di fattibilità, di classifica etc. etc. A questi cento cittadini abbonati è stato chiesto di fare un piccolo elenco, non più di tre, di assessori amministratori della città. Ebbene, senza per carità la pretesa della scientificità, i nomi fatti in base al maggior numero di indicazioni, sono stati nell'ordine: Marziano - pur essendo stato precisato a tutti che si doveva trattare di assessori/amministratori del Comune e non della AP - Granata, Lo Bello, Bufardeci, De Benedictis, Vinciullo, Cappadona, Prestigiacomo, Liuzzo, Confalone, Mangiafico. Poi tanti altri nomi che corrispondono, per lo più, a consiglieri o a impiegati comunali: Di Mauro, Ravalli, Pippo Bufardeci, Garozzo, Moscuzza, Marotta, Baio, Turi Magro, Sebastiano Di Luciano, Zappula, Bellucci, Foti, Nicita e Enrico Lo Curzio. Quando l'intervistato indugiava nel fare i nomi, che dalle nostre parti come si sa non è sempre consigliabile, veniva dato un suggerimento facendo qualche nome degli attuali assessori comunali in carica. Ma il suggerimento veniva per lo più respinto: "No, quello non penso proprio che sia assessore." Un risultato che farà certamente piacere a Marziano e Granata che, a quel che si sente dire in giro, aspirerebbero a succedere a Bufardeci, ma non lo farà ai leader dei partiti al governo della città, veri responsabili della crisi di rappresentatività delle loro formazioni politiche. Nell'indicare come assessori in rappresentanza dei loro partiti uomini tanto poco conosciuti dall'opinipne pubblica e che non si sforzano più di tanto per risultare visi- ai temi sul tappeto: viabilità, trasporti, parcheggi e ZTL nel centro storico, la cui chiusura 24 ore su 24, tutti i giorni (con le dovute eccezioni di sperimentazione e concessioni) è fra le priorità dichiarate dell’Amministrazione. Tuttavia, con il procedere degli incontri tecnici (senza il Sindaco) emergeva il ritardo progettuale dell’Amministrazione, la confusione di chi vuol prender tempo e rilancia continuamente nuove idee. Dati, tabelle, ipotesi, tatticismi: quando si arrivava al punto (gestione della ZTL) le proposte di tecnici ed Assessore denunciavano punti di vista completamente contrastanti (specie nel momento in cui l’uno parlava in assenza dell’altro) come se non si fossero mai parlati fra loro. Ed un crescente nervosismo, malcelata insofferenza, ulteriori rinvii. Tralascio gli interventi impropri di suoi collaboratori che non avevano titolo apparente a parlare, per nulla frenati dal Sindaco quando era presente; i modi discutibili dell’Assessore Visentin che ne mortificavano l’impegno comunque intenso; il rifiuto di ammettere la stampa, quasi che si fosse fra privati (il Comune è casa mia, affermava convinto un dirigente. Ma non è casa nostra, pensavo io?). Preoccupato dallo stallo delle riunioni tecniche e per non alterare il clima dialogo, cerco un incontro con il Sindaco e lo invito a sollecitare i suoi collaboratori ad azioni pratiche, ad avviare il nuovo modello di sperimentazione dello ZTL, a definire nuovi parcheggi per i residenti, a programmare i futuri incontri in modo più costruttivo. E Bufardeci mi da la sua parola, s’impegna a parlarne con i suoi ed a trovare nell’immediato una soluzione seria al problema. Ad oggi attendo ancora una risposta. Anzi no. Mentre scrivo, il Sindaco, fedele a quanto promesso, prende un provvedimento sulla ZTL: la revoca per tutte le domeniche di Dicembre! Che parola, che coerenza, che serietà. Ma cos’è il gioco delle tre carte? Ma gli sciocchi siamo tutti noi che diamo credito a simili amministratori. E del resto questo quadro bizzarro e desolante non fa che confermare l’inerzia di otto anni sulla sperimentazione della ZTL, confusa fin dall’inizio e culminata con le famose 55 mila multe, oggi rigettate, rifilate ai cittadini e chissà quanto costate all’Amministrazione. E che dire del costo delirante (rispetto ai servizi che offre) del Talete, destinato dall’Amministrazione a parcheggio di rotazione per i non residenti e, allo stato attuale, costantemente semi deserto mentre le strade limitrofe sono intasate di auto senza alcun vigile a regolare questo bailamme. Vadano il Sindaco, l’Assessore, i loro dirigenti a verificare; si accorgeranno in che razza d’inferno ci ha cacciati la loro inerzia, la perenne attesa di studiare, sperimentare (tema molto caro al Sindaco questo della sperimentazione permanente). Come ci hanno insegnato i nostri padri, io fondo ancora la mia vita sull’onore e la parola. Non so lui; ma lo invito a smentirmi verificando la situazione, come fanno ogni giorno tutti i cittadini. Non credo che succederà visto l’impegno suo e dell’Assessore Granata nelle numerose conferenze stampa di questi giorni, dove annunciano ogni più piccolo movimento. Già Granata. Qui condivido il titolo sull’arroganza. Con una constatazione retroattiva. Conosco fin da ragazzo Fabio Granata e, pur non condividendo nulla della sua idea politica, ne ho apprezzato intelligenza, tensione ideale, simpatia, disponibilità. Qualità evidenti via con i primi incarichi di governo, tutti all’insegna di iniziative nuove, progetti, voglia di fare. Ma con il tempo è emerso un delirio del potere, un carattere altezzoso, sprezzante delle regole di opportunità istituzionale. A parte una robusta letteratura sulla sua concezione della democrazia, penso alla nomina di Sandro Speranza quale Assessore comunale alla Cultura, da lui collocato e poi costretto a dimettersi per fargli posto dopo la sconfitta alle elezioni regionali. Già di per sé è vergognosa, antidemocratica, l’altalena di nomine politiche secondo i comandamenti di questo o quel leader. Diventa mal costume quando l’amministrazione pubblica si considera una proprietà privata dove agire a piacimento, spostando persone e regole senza dar conto a nessuno. Non so come ha vissuto Speranza questa situazione. Come cittadino mi ha molto offeso visto che il Comune di Siracusa non è proprietà dell’Assessore Granata e che nessuno può agire come un puparo che muove i fili delle sue marionette. Davvero un bell’esempio di civiltà democratica. Frutto di questa mentalità è l’iniziativa sulla luce che, ho accennato settimane addietro, resta lodevole sul piano culturale, organizzativo, dell’intrattenimento. Non sul piano strategico, dell’opportunità di bilancio, del ritorno per il territorio. Come cittadino mi chiedo: ma Granata o qualunque altro Assessore fra i numerosi succedutisi al Comune, può continuare a realizzare ciò che gli passa per la testa senza pianificare obiettivi, tempi e modi di attuazione. Come può un Amministratore nominato da pochi mesi pianificare una linea operativa conveniente per il territorio, un piano di marketing e promozione, la partecipazione a fiere e meeting di settore, la ricerca di modelli artistici compatibili con il bilancio, l’individuazione dei target.? Tutte attività che, solo limitandosi ad una strategia di breve periodo, comportano un anno di preparazione. Granata non può certo affermare di averlo fatto prima, vista l’assenza di promozione di un evento presentato alla città solo pochi giorni fa e quindi frutto di una preparazione solo tecnica, artistica ed organizzativa, non certo strategica. Quali risultati può dare un evento concepito in questo modo? Ancora non capisco cos’è un bluff! Forse Il sondaggio dei Cento E’ Bruno Marziano il personaggio politico più popolare a Siracusa Pepè Genovese bili, i responsabili di AN, FI e UDC hanno indovinato o commesso un errore? Sicuramente ci hanno azzeccato se hanno temuto di far emergere personale politico che poi domani avrebbe potuto fare loro ombra, cioè se si sono avvalsi del noto principio, in vigore già nella prima repubblica, di "vantaggiu mancu o sciancatu." L'Udc che nell'elenco dei cento intervistati non vede nessuno dei suoi assessori, malgrado si tratti di una forza politica che raccoglie in Consiglio Comunale ben 13 consiglieri, non viene considerato uno dei partiti più importanti e qualificati della città. Per dirla con Galli della Loggia il centro destra tra il suo popolo elettore e i leader non ha quadri intermedi, non ha una classe dirigente; da qui l'osservazione di populismo che gli viene da parte degli altri. Ma è l'Udc il partito che a livello locale risulta maggiormente carente di rappresentatività e di progetto politico, trascinandosi a rimorchio ora di Catania e ora di Ragusa e accontentandosi di un sottogoverno che comunque non gli dà sufficiente visibilità politica, in quanto gestito da un personale che non riesce a mettere a segno un risultato degno della considerazione della gente. Difetto di leadership e di progettualità. Sicuramente e dire che un Centro alla Rutelli, alla Casini e alla Lombardo, con un sistema elettorale come quello vigente per comuni, province e Regione, potrebbe risultare determinante nelle scelte politico-amministrative della nostra città. Un progetto che se risulta difficile per Forza Italia, in quanto il suo personale politico è fatto per lo più di "nuovi entrati," non lo è affatto per un partito che si può avvalere di tante zie, alla Longanesi , che se criticano e polemizzano lo fanno nell'interesse di un'idea e di un sogno che non è del tutto svanito, in presenza di un governo di centrosinistra elettoralmente debole, di un Casini che rompe definitivamente con la Casa delle Libertà e con tanti petali della Margherita che non si vogliono colorare del rosso del socialismo europeo. Certo si tratterà anche di sparigliare un pò gli attuali gruppi e di riaggregare in base ad idee e progetti comuni. Solo cosi si potrà fare sistema e quindi politica vera, diversamente rimarremo ancora nel babbio delle fontanelle e delle opere pubbliche mai completate - Teatro Comunale, autostrade SrGela e Sr-Ct, circum porto e porto turistico, circuito etc., mentre si continua a razziare il territorio con false cooperative. E non è vero, caro sig. Sindaco come da lei dichiarato in una intervista tv, che prima si fanno le strade e poi le costruzioni, la vostra viabilità è invece peggiore di quella del viale Zecchino, perchè, se vuole un'opinione, al Comune di Siracusa continuano a decidere alcuni pochi funzionari e alcuni pochi costruttori. 4 Domenica 17 dicembre 2006 Consiglieri: Stipendi da favola e discussioni da pochi spiccioli... “Lauree per tutti” E’ Natale Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ufficio stampa del Comune sulla seduta di Consiglio comunale dell’11 dicembre scorso. Ecco il testo: Da qualche anno a questa parte nelle università italiane è sempre Natale. Alcuni atenei, infatti, cogliendo al balzo la palla passata dal Ministero con il programma denomi nat o “l aureare l’esperienza” hanno attivato convenzioni e accordi con enti, sindacati, associazioni, riconoscendo agli iscritti crediti formativi pari a due dei tre anni di corso: con pochi esami (5-6) e la tesi – ormai acquistabile su internet - gli studenti, molti dei quali non più giovanissimi, conseguono l’agognato titolo di Dottore! Si tratta, è vero della laurea breve, quella di serie B. Ma nell’Italia dei titoli tutto fa gioco ed il biglietto da visita può essere legittimamente aggiornato. E cosi i giornalisti pubblicisti diventano dottori in Scienze delle Comunicazioni, i consulenti del lavoro dottori in scienze giuridiche, i ragionieri dottori in scienze economiche, i dipendenti regionali dottori in scienze politiche, ed ancora i dipendenti Aci, i dipendenti dei Ministeri, Lo slogan pubblicitario è del seguente tenore “Esperienza + anni di lavoro = esami universitari superati”, con buona pace di chi credeva che all’università bisognasse studiare. Non è più così. Il prof. Alessandro Monti, autore tra l’altro del Rapporto sull´istruzione universitaria in Italia (Angeli 2003) nell’ultimo numero del “Mulino” ha pubblicato un saggio nel quale evidenzia che le convenzioni stipulate da alcuni atenei “…si stanno rivelando un meccanismo scardinante della fede pubblica nell ´imparzial ità dell´istituzione universitaria... La norma, oltre che dai ministeri per favorire gli avanzamenti di carriera di categorie di impiegati... è stata utilizzata dai più disparati enti (Ordine dei giornalisti, Comune di Roma, Corte dei Conti, associazioni professionali di ragionieri, periti agrari, consulenti del lavoro, promotori finanziari, vigili urbani)”. Scorciatoie m a s c h e r at e d a “convenzioni” che hanno allertato anche il ministro dell’università Mussi, che emanato un atto di indirizzo ed ha annunciato un’inchiesta. Vedremo come andrà a finire. Intanto, buon Natale a tutti. dott. Massimo Conigliaro vice presidente Associazione Nazionale Dottori Commercialisti Finanziaria nazionale e inquinamento da polveri sottili sono stati i due argomenti dei quali si è discusso in una seduta di consiglio comunale che era stata convocata per affrontare dieci ordini del giorno proposti da diversi consiglieri. Molti dei punti sono stati rinviati per assenza degli assessori competenti (impegnati in una riunione di giunta) o per essere trattati in riunioni specifiche. Sulla Finanziaria nazionale si è sviluppato un lungo dibattito al quale sono intervenuti: Paolo Romano, presidente della commissione Bilancio, firmatario dell’ordine del giorno, Nino Zito, Ettore Di Giovanni, Luigi Crispino, Paolo Gulino, Rosario Fortuna, Giuseppe Calvo e Michele Mangiafico. Le opinioni dei consiglieri si sono confrontate su posizioni contrapposte, anche in riferimento ai tagli che la manovra finanziaria, il cui voto finale è previsto prima di Natale, imporrà alle casse degli enti locali. Sul documento, comunque, non c’è stato alcun voto perché lo stesso Romano ha deciso di ritirarlo. Sull’inquinamento da polveri sottili, tema inserito su richiesta di Zito, sono intervenuti anche Di Giovanni, Salvo Sorbello e Giuseppe Musumeci. Il dibattito non è entrato nel merito perché il Consiglio ha deciso di aggiornarsi a data da destinarsi invitando il professore Salvatore Sciacca, che ha fir mat o la perizia ordinat a dall’amministrazione comunale, e di un docente universitario di Chimica industriale che conosca bene i rischi da inquinamento nell’area siracusana. Di Giovanni ha anche chiesto che, in attesa della nuova riunione, la relazione del professore Sciacca venga inviata alla commissione Ambiente per una discussione preparatoria sul problema. Per l’assenza degli assessori competenti sono stati rinviati altri 4 ordini del giorno: uno di Domenico Richiusa sui campi elettromagnetici nella zona di via Europa; uno di Michele Sipala e uno di Mangiafico sugli Lsu; uno di Sorbello, Giancarlo Lo Manto, Giancarlo Garozzo e Di Giovanni sui tributi sospesi per il sisma del ’90. Il presidente Mauro Basile ha poi rinviato la seduta a data destinarsi senza che siano stati affrontati altri tre argomenti: il ponte sullo Stretto di Messina (proposto da Sorbello), la questione inquinamento (inserita su richiesta dalla commissione Ambiente), i rilievi finanziari mossi dal ministero delle Finanze (proposto da Richiusa). Per la verità c’è solo da ridere, o piangere a secondo degli stati d’animo. Questi consiglieri comunali che hanno aumentato tutte le tasse possibili: Ici, spazzatura, acqua, strisce blu e chi più ne ha più ne metta. Questi consiglieri che ci costano come deputati nazionali, questi consiglieri con stipendi da favola (c’è anche chi percepisce 10 mila euro al mese) si riuniscono non per vedere di dare una boccata di respiro ai siracusani. Non per dare funzionalità ai servizi, non per sollevarsi tutti insieme contro decine di lavori pubblici fermi al palo da anni (teatro, ponto mozzo, via Agatocle, piazzale Marconi, Villini etc). Non per tutto questo, ma per discutere della finanziaria nazionale e dell’inquinamento delle polveri sottili. E c’era anche chi, come l’acuto Sorbello, voleva parlare del ponte sullo stretto che come è noto è competenza degli assessori Mauceri, Midolo e La Bianca, oltre che naturalmente dell’assessore Vinciullo. Ma dove siamo capitati, diceva il buon Totò in Miseria e Aumentano ancora stalli e tariffe Il Comune “spreme” i siracusani Notizia da palazzo Vermexio. Ecco il testo: Da sabato 9 dicembre sono entrate in vigore le nuove tariffe di sosta oraria per i parcheggi a pagamento (Linee blu) stabilita dall’amministrazione comunale di Siracusa quantificata in 60 centesimi di euro per ogni ora. Entreranno anche in vigore i nuovi stalli di sosta a pagamento, così distribuiti; 15 in via Archia, 7 in piazza della Repubblica, 5 in via Ticino, 20 in via Adige, 12 in viale Tica e 17 in viale Tunisi per complessivi 76 nuovi posti auto. Complessivamente gli stalli di sosta a pagamento saranno 708, così come previsto nella convenzione stipulata con la GE.PA. s.r.l., l’azienda che gestisce il servizio dal 6 febbraio 2002. Basta tasse! Gli stalli per le strisce blu furono avviati solo in via sperimentale. In ogni caso, si disse, non saranno mai più di 400: il territorio non lo consente. Invece, con le facce di bronzo a tutti note, non c’è stata più alcuna verifica. Le strisce sono diventate un dato di fatto con qualche sparuta protesta di consigliere comunale, tacitata da qualche bonus/agevolazione ad personam non meglio identificato. Oggi siamo tutti a strisce e sono aumentate anche le tariffe. Insomma, la Cdl fa a Siracusa coi siracusani quello che Prodi fa con gli italiani a livello nazionale: tasse, tasse, A San Salvatore si è sposata Loredana Cartia Cerimonieri delle “fedi”, Caterina Kiriakopulois e Andrea Bottaro, di quattro e tredici anni rispettivamente, officiante Padre.Salvatore Benintende, si sono sposati nella Chiesa di San Salvatore di Siracusa, Concetto Bottaro e Loredana Cartia (nella foto). Siracusani di origine, ma greci di adozione, entrambi agenti di viaggio, operanti da tempo in Grecia, a Mikonos, hanno avuto come testimoni, per lei, Agatella Di Bella D’Amico, Tiziana Blanco, Barbara Cartia e per lui, Alessio Bottaro e Diego Di Lao. Scenografia, logistica e addobbi , curati da Sara La Pira e Gabriella Galioto. Un matrimonio che ha avuto uno scenario per buona parte internazionale e che ha visto la partecipazione di colleghi degli sposi, come Christos Kiriakopulos, agente di viaggio,Dimitri e Anna,albergatori, Tanasi Nazos, Nicolò Kussatanà e Atanasi Kussatanà, e rispettive consorti, titolari di autonoleggio, il parrucchiere Petros , l’albergatore Jorgos Karavidas, tutti convenuti appositamente dall’isola e contemporaneamente turisti a Siracusa, affascinati dalle bellezze aretusee, allegri compagnoni. Presenti anche fra i siracusani amici degli sposi, l’avv. Antonello Davì, Pippo Cavarra, Pino Mollica, Pio Morreale, Nanni Bruno, Bettina Giarratana, Sebastiano Nitto, Seby Tinè, Simona Porchia, Sara la Pira, Gabriella Galioto. Hanno presenziato oltre ai tradizionali genitori, parenti e amici intimi, anche storici testimoni di nozze dei Cartia senior, come Agata di Bella D’Amico che da piccola partecipò alle nozze di Dino Cartia e Marilù il 19 Maggio 1969, alla Cripta della Chiesa alle Catacombe di San Giovanni, come Paolo Garofalo con Pina Costanzo e Michele Blanco con Lucrezia , nonchè Lorenzo e Lucia Blanco. A un matrimonio targato Cartia, non poteva mancare l’ amarcord, e in realtà è stato Enzo Annino e Mary Accolla, Elio Perrotta alla tromba e Pino Cantone alle tastiere, a regalarlo a tutti i convenuti a Villa dei Papiri, con un ritorno alla musica di Dean Cart, al secolo Dino Cartia, come lo ha presentato Enzo Annino, nell’abitudinaria esecuzione canora di “Spaghetti Pollo e Insalatina” di buongustiana memoria! Fra i parenti, anche i rappresentanti iblei Blanco, Antonio Caruso con Anna Maria e Angelo, Elio Maiore e consorte, Maria Grazia Caruso, mentre ha rappresentato Rosolini, terra cara ai Cartia, Agatella di Bella D’Amico che da piccola partecipò alle nozze di Marilù Blanco e Dino Cartia, avvenute il 19 Maggio del 1969 alla Cripta delle Catacombe di San Giovanni. Il tutto innaffiato, come si suole scrivere, da un prelibato menù di Villa dei Papiri, insostituibile tempio con respiro di “antico verde Ciane”, con temperatura al caminetto, gentilezze sopraffine, dove hanno trovato spazio i tradizionali lazzi e i succosi frizzi, presentati col suo tradizionale garbo da Enzo Annino, sulle note di “Ortigia”, sigla di “Caffè Sicilia”, programma di Cartia a Videoregione, tratto dal CD “Peccato”, sempre di Enzo Annino. 5 Domenica 17 dicembre 2006 Il Comune vende(rà) gli edifici storici? In preparazione il sacco 2007 di Siracusa Salvo Benanti Un lettore dei Fatti (non dirò naturalmente chi) sulla triste vicenda degli edifici pubblici di Ortigia, non ristrutturati (5 Piaghe) o in via di ristrutturazione con tempi biblici (a vantaggio dei proprietari degli immobili affittati) mi propone una teoria che ho difficoltà ad immaginare vera ma che espongo a scanso di equivoci: la malafede e la spregiudicatezza di certi ambienti politici locali è così radicata e profonda che niente può più meravigliare. Il mio lettore ritiene che, non subito ma tra qualche mese, il Comune metterà in vendita questi edifici storici non soltanto per incassare soldi (il Comune è stato ridotto da Bufardeci praticamente in dissesto, come, del resto, Sogeas, INDA etc) ma anche per favorire favolose operazioni immobiliari. Pensate l’ex distretto militare, il 5 piaghe, l’ex tribunale di Via Gargallo….cioè edifici sterminati, potrebbero essere comprati da privati a prezzi d’occasione, per farne alberghi, residenze, sedi di gruppi privati etc. Questo spiegherebbe la lentezza o il non avvio dei lavori, nonostante la disponibilità dei fondi della legge sul terremoto. Gli edifici cadenti valgono molto meno degli edifici restaurati. Ad un certo punto la sequenza potrebbe essere questa: 1) Il Comune denunzia all’opinione pubblica di non avere una lira, è in dissesto, non si chiude il bilancio, si dovranno mettere nuove tasse per uscirne fuori. 2) Ci sono questi grandi edifici vecchi, fatiscenti. Che farne? La 433 non garantisce più i fondi per ristrutturali e mancano i fondi per gestirli. 3) E poi, sono anche troppi, che ce ne facciamo, qualcuno potremmo anche venderlo. Diversamente per fare cassa non ci resta che mettere nuove tasse (l’IRPEF) 4) Del resto la destinazione degli edifici è garantita dal Piano di Ortigia. E’ da aggiungere poi che sarebbe difficile individuare un semplice privato disposto ad acquistarli; 5) E’ possibile invece venderli a grandi gruppi industriali (tipo Erg), a grandi agenzie immobiliari perché li acquisiscano al loro patrimonio e li rivendano. 6) Insomma un affarone: incassiamo soldi, non mettiamo nuove tasse ai cittadini, vendiamo e possiamo pure trovarci a Siracusa qualche grande gruppo privato che valorizzi l’immobile. E’ una sequenza credibile? Sono capaci di farlo? Avrebbero qualche remora? Stessa operazione, secondo il mio lettore, starebbe facendo la Regione siciliana con una legge in via di approvazione che consente la vendita di edifici regionali anche di interesse storico ed artistico. E su quella scia potrebbe muoversi il Comune di Siracusa. E’ un racconto credibile o una semplice maldicenza? Pur avendo per il centrodestra al governo della città la disistima che ben sanno i lettori dei Fatti, questa (queste?) operazioni mi sembrano eccessive. Certo, la vendita del 5 Piaghe ad un albergatore la tentano da anni con ragionamenti simili a quelli esposti (fare un nuovo Ospedale), perché non dovrebbero provare per altri importanti edifici. Hanno vergogne, remore? Figurarsi!. Anzi, pensano da sempre che la città e la sua opinione pubblica digeriscano tutto senza fiatare. Hanno saccheggiato, per esempio, Sogeas e l’INDA senza dubbi o tentennamenti: debiti, debiti, assunzioni, assunzioni……. Chi ha protestato, chi li ha convocati a rendere conto dei saccheggi? Nessuno. Tutti lieti e concordi, anche la gaudente sinistra DS, quella, per intenderci, ben impersonata dal grecista Blancato, approdato all’INDA per dare un contributo di serietà e rigore, e naufragato nelle pratiche e nei silenzi. Potrebbero farlo, certo che potrebbero farlo. Bufardeci ci ha abituato in questi anni ad una spregiudicatezza ed arroganza senza limiti e, soprattutto, senza prudenze, timori. Se un episodio del genere dovesse verificarsi (dico uno, perché potrebbero pensare di venderli uno dopo l’altro, senza dirlo) i Fatti da soli scenderanno in piazza Duomo, come ha fatto Berlusconi. Saremo 4 gatti? La città ed i politici di tutti gli schieramenti volteranno lo sguardo indifferenti? Stampa e TV locale – come sempre – non daranno il minimo risalto alla nostra protesta? Può essere, ma noi saremo comunque li, al Vermexio, con i nostri cartelli di sdegno e di riprovazione. Cercheremo di coinvolgere esponenti della cultura, dello spettacolo, leaders politici nazionali, insomma, come si diceva una volta, troveremo “un giudice a Berlino”. L’intervista inventata Bufardeci: Le vostre sono analisi faziose e meritate solo di essere isolati dalla Cdl Caro sindaco, quella del ritiro in convento è una bella idea Grazie. Modestamente l’ho avuta io Beh, una bella idea magari ripetitiva, se ricordo bene prima di te l’aveva avuta da sindaco Marco Fatuzzo C’è una differenza, Fatuzzo è uomo di chiesa, la mia è invece una iniziativa laica Laica in convento? Non è un ritiro spirituale, vogliamo solo fare il punto sul bilancio. Come sai abbiamo un buco, un grosso buco Un bucone va. Ma come fai a spendere mezzo miliardo a dicembre per festini e spettacoli e poi parlare da bravo amministratore? Quelli sono bruscolini. Che vuoi che sia mezzo miliardo, il nostro buco è di 18 milioni, quaranta miliardi delle vecchie lire Complimenti, non vi resta che aumentare le tasse. Scusa, volevo dire di aumentarle di nuovo visto che con acqua, spazzatura, irpef lo avevate già fatto. Oggi quindi nuovi aumenti, anche per l’Ici Questo non lo so bene, ma il buco c’è, qualcosa la dobbiamo pur fare Da qui il ritiro in convento insieme a tutti gli assessori. A proposito chi paga? Ma che vuol dire? La tua solita demagogia da quattro soldi No, mio caro. Solo che i buchi si fanno accumulando tan- te piccole spese. I buchi nascono non restaurando gli edifici di proprietà e continuando con gli affitti d’oro… Ho sentito, anzi ho letto, ma è una analisi faziosa Faziosa? Che ne dici dell’edificio della Ragioneria che avete confermato spendendo 83 mila euro? E dell’edificio dell’anagrafe e stato civile? Anche qui non solo avete confermato, ma avete sottoscritto un contratto fino al 2012 per 111.000 euro l’anno. E potrei continuare nell’elenco degli affitti d’oro quando invece bastava spendere gli stessi fondi per rimettere in sesto edifici di proprietà comunale e tagliare queste spese in maniera definitiva Ripeto è un’analisi faziosa, come tutte quelle che d’altra parte pubblica il tuo giornale I nostri pezzi sono documentati. Prova a smentirci? Non ci penso nemmeno, so io quello che dovremmo fare col tuo giornale Lo so anch’io. Hai detto agli altri notabili della Casa della Libertà di non parlare con I Fatti, di non dare alcuna notizia, di isolarci insomma Evidentemente c’è qualcuno nella Cdl che ha la lingua lunga Puniamolo caro sindaco. Cosa proponi? Il taglio della lingua? Direi che il tuo è uno spirito dozzinale, che non mi fa ridere, neanche un po’ Per la verità non c’è nulla da ridere. Parliamo del “sacco 2007”? Di cosa? Del “sacco 2007”. Quello che volete fare vendendo a privati gli edifici storici di maggior pregio Che cos’è? Un delirio? Lo spero. Intanto i segnali coincidono. Abbiamo scritto che ci sono dei passaggi per arrivare al “sacco 2007”. Il primo è quello di dichiarare il dissesto economico, il secondo è quello di paventare nuove tasse, il terzo è il rimedio giusto: vendere ai privati gli edifici di pregio.. Una farneticazione. Dimostreremo coi fatti che non è così. Avevo ragione io a non volere fare l’intervista Ma è solo una intervista inventata? Neanche quella. Ah! Dimenticavamo, dobbiamo essere isolati Esatto. Chiudo qui, ho da fare. Giuliaaaaaa 6 Domenica 17 dicembre 2006 Inda: Dopo la forzatura su Lo Monaco qualcuno nel Cda potrebbe anche lasciare Salvo Benanti La politica con le scelte artistiche della Fondazione Inda non ci dovrebbe entrare un tubo, e invece non è così. Evidentemente c’è qualcosa che non va in questa impostazione checché ne dicano i notabili della Casa delle Libertà e quanti vollero a suo tempo modificare la struttura dell’Inda che era “troppo poco siracusana” e comunque in mano alle scelte dei “padroni romani del centro sinistra”. E in questo senso poteva anche esserci qualcosa di vero, va detto per onestà di una ricostruzione sommaria dei fatti. Oggi però sta succedendo qualcosa di peggio, la fondazione Inda viene troppo provincializzata, le scelte artistiche non interessano lo spessore e la qualità di interpreti, registi e scenografi, ma interessano la vicinanza più o meno manifesta di questi artisti ai vertici apicali della Casa delle Libertà. Impossibile spiegare diversamente la scelta ripetuta di Sebastiano Lo Monaco per ruoli di protagonista al Teatro Greco. Questo attore è stato infatti Edipo nel 2004 e torna per espresso volere del sindaco Bufardeci nel 2006 per essere Eracle. Non ci pare che si tratti di un fenomeno, non è il mattatore Gassman o il cerebrale Albertazzi, anzi francamente ai due citati non ci assomiglia nemmeno da lontano, e questo lo sanno anche i suoi sostenitori della Cdl con qualche venatura diessina. Che si tratti di scelta infelice lo hanno anche evidenziato alcuni componenti del consiglio di amministrazione dell’Inda, ma gli stessi sono stati messi subito in minoranza da una cordata che definire trasversale è appena un eufemismo. Bufardeci ha vinto di forza, ha dato uno strattone lasciando di sale chi sperava in una residua resipiscenza. La qualità? Chi se ne frega, Lo Monaco è un fedelissimo del sindaco e in quanto tale deve fare da protagonista al Teatro Greco due anni su tre. Insomma, gestire la cosa pubblica come se si fosse in casa propria: una stortura evidente su cui stranamente cala un velo di silenzio. Non all’interno dell’Inda in verità, dove, dopo la delusione Blancato, il diessino che ha abdicato al ruolo di controllo che gli era stato affidato, ci sono in alcuni amarezze che potrebbero sfociare anche in dimissioni a sorpresa. Non tutti, infatti, vivono da struzzi, c’è anche chi pensa al colorito della sua faccia, al rossore invasivo legato all’imbarazzo, alla gogna di una scelta imposta, mirata e per nulla qualificata. Insomma, ci sono, e per fortuna, possibili prese di distanza: si chiamano dimissioni. Forse, come dice De Andrè, dal letame potrebbe nascere un fiore. D’Amico: Non esageriamo, abbiamo scelto chi costa meno “Non esageriamo. Come protagonista dell’Eracle abbiamo scelto solo per convenienza economica, altri artisti contattati non hanno dato la loro disponibilità. E poi esiste una parola che si chiama democrazia, se sei componenti del Cda dell’Inda hanno optato per Lo Monaco mi pare che non ci sia nulla eccepire”. L’avvocato Angelo D’Amico (nella foto a lato), componente del consiglio di amministrazione, non è che faccia la difesa d’ufficio di Sebastiano Lo Monaco, ma ritiene che lo stesso non sia uno sponsorizzato dal sindaco. “Abbiamo prima valutato altre opzioni – dice – e solo alla fine siamo arrivati a Lo Monaco peraltro dimezzando il compenso che ci era stato chiesto. Per essere più chiari a fronte dei 90 mila euro richiesti da Lo Monaco il Cda ne ha concessi appena la metà, e cioè 45 mila euro, spese comprese. Dobbiamo ora vedere se Lo Monaco accetterà”. Caro avvocato, siamo certi che accetterà, anzi ha già accettato, su questo non ci piove. Il discorso era sul metodo, sulle due presenze al Teatro Greco in tre anni, su compensazioni post elezioni che non hanno motivo di essere… A mio giudizio in via pregiudiziale va tenuta presente la situazione economica in cui versa la Fondazione. Abbiamo quindi scelto una linea di ridimensionamento dei costi, una linea del rigore. Dobbiamo risanare l’Inda e se per arrivare a questo sono necessarie determinate scelte sono pronto a farle. Sì, ma la qualità è importante anche te- nendo conto che ogni anno, comunque vada, si registrano due/tre miliardi di passivo. Stando così le cose, si scelgano almeno interpreti di prestigio per gli Spettacoli classici E’ vero, ma bisogna cambiare registro, ripeto bisogna risanare e il metodo di ridimensionare i costi che abbiamo adottato per gli artisti vale per tutti. E cioè? Abbiamo deliberato di ridurre gli onorari di tutti i nostri consulenti. Tutti? Tutti e se non sarà così allora sì che sono pronto a dare battaglia e non solo con un voto contrario ma motivando nel merito il mio voto in dissenso. Ztl: Ora sì, ora no Greco: Lo confermo Protestano i residenti Bravi Voza e Granata Domenica 10 Dicembre, incredibilmente, riaperto al traffico Corso Matteotti ed eliminato l’unico momento di autentica pedonalizzazione del nost ro cent ro st or ico.Questa l’ultima trovata dell’Amministrazione Comunale di Siracusa. Dopo avere tanto parlato di progressiva pedonalizzazione, i nostri amministratori riconsegnano Ortigia, patrimonio dell’umanità, al traffico e all’inquinamento. Quale credibilità dimostrano di avere il Sindaco e l’Assessore ad Ortigia, paladini, a parole, della vivibilità urbana e fustigatori dei siracusani, accusati frequentemente di scarso senso civico e di mancanza di cultura ambientale, quando, nei fatti, entrambi, assumono comportamenti che vanno nella direzione diametralmente opposta? Come non capire che una decisione di questo tipo, oltre ad essere sbagliata in sé, producendo solo caos e confusione, va, se ci si vuole riferire solo alla tutela dei commercianti, invece ed evidentemente, nella direzione di un danno procurato agli operatori commerciali, che, proprio nelle giornate di domenica, trovavano Ortigia piena di cittadini che, passeggiando per le strade del centro storico, presumibilmente, trovavano occasioni di acquisti. Ma, probabilmente, nonostante tutta la buona volontà dimostrata, ci si deve rassegnare, non tanto alla mancanza di un benché minimo straccio di progetto per Ortigia, ma, appunto a queste storie di… “ordinaria follia”. Parcheggi vuoti o nel caos, viabilità ingovernata e ingovernabile, producono solo l’effetto (voluto?) di costringere i cittadini a violare le norme del codice della strada, e, agli operatori del traffico a sanzionare e multare, con soddisfazione, si ritiene, di Sindaco ed Assessore ad Ortigia, per le ormai vuote casse del Comune di Siracusa. Questo Comitato, nell’interesse di tutti i cittadini, residenti e non, nel preannunciare azioni di civile ma ferma protesta, chiede l’immediata revoca del contestatissimo provvedimento e un immediato urgentissimo incontro con il sindaco e l’assessore ad Ortigia. Il Comitato residenti per Ortigia Riceviamo e pubblichiamo: Caro Salvo, i lettori del tuo Giornale hanno ben capito che la critica del sig. Pepè Genovese (“I Fatti” n.39 del 10 u.s.) relativa ad un mio servizio su “La Sicilia” del trenta dicembre corrente anno è un pretesto per colpire Voza, Granata e l’attuale gruppo di potere. A scanso di equivoci, considerando di pessimo gusto tale strategia, permettimi di riconfermare parola per parola quanto ho scritto e di sottolineare il mio apprezzamento per la meritevole azione che Voza e Granata (e dei tanti altri stranamente ignorati dal Genovese) stanno svolgendo per il Dicembre Luciano. Mi pare che coinvolgere a 360 gradi tutte le forze della città, senza barriere ideologiche, con l’unico scopo di coniugare cultura e turismo, sia un esempio da imitare. Ho avuto il privilegio, su invito, di partecipare alle varie riunioni del Forum ed ho accertato, ancora una volta, l’impegno di Granata e la competenza di Voza. Magari potesse possederli ogni città! Pur tuttavia, nel rispettare il capovolgimento “nostalgico” operato dal Genovese sui corsi e ricorsi vichiani, permettimi di riconfermare e ribadire il mio assunto: Siracusa, sulla spinta di Granata, sta riscoprendo e valorizzando le sue “luminose” tradizioni. Era tempo! Lo scrive chi notoriamente ha avuto sempre simpatie “a sinistra”. Ciao e grazie per l’ospitalità. Vincenzo Greco Intanto un saluto affettuoso al collega e amico Enzo Greco (nella foto) con cui ho condiviso tanti anni di lavoro in un quotidiano locale., Nel merito non credo che Pepè Genovese volesse colpire qualcuno, ha solo espresso una sua opinione, peraltro ampiamente condivisa dalla redazione di questo settimanale. (sb) 7 Domenica 17 dicembre 2006 Pippo Zappulla cinque mesi dopo nonostante tutto ha una buona cera. Diciamo di Pippo Zappulla, neo deputato regionale dei Ds, insediato appunto il 29 giugno scorso ed oggi con cinque mesi di Ars sulle spalle, che non sono roba di poco conto. Il buon Pippo comunque non è persona da menare il can per l’aia, è un pragmatico, un operativo, uno di quelli che parte ricco di buona volontà e di buona competenza nella sua esperienza in Regione. D’altra parte l’ex segretario generale della Cgil di Siracusa non è davvero l’ultimo arrivato, conosce problemi, uomini e cose di questa città, ad onta del suo essere quarantenne, quasi una rarità nel gruppo dirigente siracusano composto da sessantenni e ancora oltre. Il grande sonno dei Ds continua. Nel senso che in città sembrate una corrente di Forza Italia Se l’affermazione vuole avere il significato della provocazione direi che è ottima. Se vuole avvicinarsi alla realtà dico che è ingenerosa e sproporzionata. Non vanno dimenticati infatti i numeri del consiglio comunale e più complessivamente i numeri di cui dispone l’attuale maggioranza a Siracusa. In città è l’intero centro sinistra che rischia di essere solo una forza di testimonianza. Il problema è quello di avere un nostro progetto culturale dove anche non siano più possibili le cose che oggi succedono all’Inda dove l’attore protagonista viene individuato per come si è esibito con Bufardeci sul camper alle ultime elezioni e non per aver riscosso il consenso del grande pubblico nel corso della sua carriera. Insomma, il nostro problema è quello di impostare un progetto alternativo al centro destra. Qualcuno dice che più che un deputato regionale sembri un sindacalista Lo dice in maniera positiva o con il senso dell’accusa? No no, in maniera positiva, dicono che in fondo anche da deputato sei rimasto sempre il segretario della Cgil Guarda che per me questo è un complimen- Parla Pippo Zappulla “Granata ha sbagliato. Mezzo miliardo è proprio uno spreco” to. Io continuo a condividere la cultura sindacale, la cultura di chi ogni giorno deve fare i conti con le emergenze, coi drammi della gente e sa bene che il giorno dopo deve trovare soluzioni, dare risposte. So bene poi che devo fare dell’altro, che devo rispondere alle istanze e a tutti i problemi della società provinciale, compito gravoso su cui già mi cimento e su cui conto di fare il massimo che è nelle mie possibilità. Nino Consiglio non parla, lavora per il congresso? Io Consiglio l’ho visto parlare più volte. L’ho visto comparire negli elenchi di una mozione congressuale, l’ho visto a Palermo al tavolo di chi presentava la mozione Angius. Credimi, Consiglio è impegnatissi- mo e credo che voglia dare come sempre il suo contributo di merito. La tua “terza via” è già smarrita? E’ invece appena iniziata. Perché è così davvero, vedrai più avanti. Piscitello corteggia Marziano? E io dico che sono preoccupato per tutti e due. Al di là della battuta, se questo “pour parler” avviene nell’ambito della costituzione del Partito Democratico, lo vedo come un fatto positivo. Se invece è una strategia in vista delle prossime vicende elettorali, allora è davvero una forzatura, certe scelte infatti credo che competano in toto agli organismi dei rispettivi partiti. Veniamo alle cose cittadine. Ortigia? La parola Ortigia mi dà la sensazione di una città che ancora non decolla, di una classe dirigente completamente inadeguata. C’è uno straordinario patrimonio che questa classe dirigente non riesce a far funzionare come invece dovrebbe. L’altra sensazione che mi dà Ortigia è quella di un fine anno con tante luci…di Natale e tanto grigiori e per la sua mancata riqualificazione, per il suo mancato recupero, per il suo rilancio. Le Luci di Granata costano mezzo miliardo delle vecchie lire Non ho mancato anche nel recente passato di esprimere apprezzamenti sui lavori svolti da Granata. Questo evento da mezzo miliardo mi pare francamente uno spreco, uno schiaffo ai meno abbienti e ai bisogni reali della città. La disoccupazione? I media la danno in diminuzione. Io continuo a sostenere che è in aumento il precariato, il lavoro atipico, i lavori senza tutele e senza garanzie, il lavoro grigio. Da noi c’è poco precariato stabile con assunzioni a tempo indeterminato e c’è molto precariato instabile con contratti a tempo determinato. Ci troviamo davanti un esercito di senza diritti per cui sono sospesi dignità e democrazia. La proposta? Il nuovo modello di sviluppo nella provincia di Siracusa in qualche modo è venuto fuori. Stenta invece ad emergere il gruppo dirigente che deve realizzare questo nuovo modello. E’ quindi importante un rinnovamento nel gruppo dirigente, nelle istituzioni e nella politica. I politici siracusani di Fi e An in linea coi modelli berlusconiani Ber lusconi. Cosa c’entra il capo di Forza Italia con i problemi di Siracusa? C’entra, c’entra, perché egli, per sua stessa ammissione, non è mai stato un politico ma un impr end it or e prestato alla politica. Ed ogni suo comp o rt a me nt o , azione di governo, manifestazione di senso dello Stato, piaccia o no, sono stati espressione di una mentalità che metà del Paese condivide. Per puro gusto dell’analisi, azzardo un parallelismo con alcuni fra i leader del Centro destra locali dal punto di vista di un cittadino attento alla politica quale io sono. A cominciare dai leader che egli ha scelto come l’allenatore di una squadra di calcio, con metodi di marketing e selezione d’impresa: curriculum di profilo manageriale, idee conservatrici e di forte contrasto sindacale, retaggio familiare di alto profilo economico, imprenditoriale, di relazione sul territorio, in particolare con la classe dirigenziale, di aspetto fisico gradevole e d’immagine. E poi, operata la scelta, via alla formazione sul modello mediatico e pubblicitario di Fininvest, con master nella sede di Mediaset per imparare linguaggi (molto aggressivi), posture, approccio con stampa e televisione, studio dell’immagine, metodi della comunicazione. Novità, rivoluzione nei riti della politica, scon- certo, curiosità per un nuovo modo d’intendere la politica che ha sconvolto gli equilibri. Un modello suggestivo, studiato per coinvolgere la gente nell’idea di un ideale sociale sganciato dalle convenzioni di partito e basato sul merito, sulla scommessa con se stessi e su un uomo, Silvio Berlusconi, che si è fatto da sé. Con un enorme merito: l’intuizione di trovare partner ideologicamente affini ma deboli sul piano finanziario, affamati di riconoscimenti, desiderosi di un riscatto. Da qui l’alleanza non solo Nazionale con Fini, Casini, il bizzoso Bossi, per creare i presupposti dell’inferno comunista e del paradiso delle libertà che ha trovato una Casa. Con alcuni difetti. Il revisionismo storico e purificatore del fascismo e la concezione della politica come vicenda aziendale, con un capo che dispone e governa ogni strategia o attività. Tralasciando che l’idea, la gestione, le azioni di un movimento o partito politico somigliano più ad un condominio dove tutti hanno pari dignità; dove gestioni e funzioni d’ognuno non sono decisi da un capo ma dagli strumenti del consenso democratico nati da periferie non selezionate secondo criteri aziendali e produttivi. Per questo sono nate le sezioni, i delegati, i congressi. Certo, la scelta operativa di Berlusconi è stata dettata dall’emergenza, per salvare i suoi interessi dicono i detrattori; per difendere il paese dallo sfascio e dai comunisti dice lui. Ed in questo è stato bravissimo: slogan di facile appeal, che riecheggiano passioni senza frontiere culturali o di appartenenza come il calcio (Forza Italia, discesa in campo, gli azzurri); aspetto gradevole, eleganza, la grinta tipica di chi ha successo (mani di ferro in guanto di velluto), certezze incrollabili, ottimismo. Insomma un progetto che ha coinvolto ed entusiasmato giovani e cinquantenni, vecchie volpi della politica e novizi che hanno perfino cambiato casacca. In ultimo il linguaggio: molto aggressivo anche questo, privo delle ipocrisie del passato (gli avversari lo chiamano volgare, ripescato dal peggior vocabolario della cialtroneria), sempre attento ad anticipare gli errori dell’avversario e dopo, ad evidenziare la correzione apportata da loro. In questo la sinistra è stata una controparte passiva, lasciandosi soggiogare dall’iniziativa del cavaliere, a cui ha risposto di rimessa. Insomma un quadro politico che, comunque la si rigiri, ha cambiato volto, riti, sistema di rapporti. In questo clima Siracusa è stata la perfetta, pedissequa copia di questo copione, proponendo non persone, politici ma modelli di un’idea aziendale divenuta politica per convenzione. Stefania Prestigiacomo (bella senz’anima), Angelo Bellucci (il notaio tutto d’un pezzo), Titti Bufardeci (il canario cangiante), Roberto Centaro (il giudice senza macchia e senza paura), Giancarlo Confalone (il medico prestato….?); tutta gente insomma che mai prima aveva fatto politica e perciò plasmabile alle direttive di questa nuova idea di gestione della politica. L’ideologia, il pensiero della politica come senso della cosa pubblica, veniva colmata con altri alleati di vecchia politica ma giovani e portatori di un’immagine di modernità: Fabio Granata (i riccioli più intelligenti della politica), Nicola Bono (quando un commercialista somma le parole e non i numeri), Pippo Gianni (come the Infré: la forza dell’aggressività). E con qualche incidente di percorso: Mario Cavallaro (dall’ippica al Bolscioi), rispolverato per pervenire ai fasti della Provincia; e poi sparito. Tutto questo per spiegare come chiunque, senza possedere requisiti culturali, radicamento nella società civile, ideali politici, formazione umanistica, esperienza istituzionale, senza aver fatto gavetta insomma, può assurgere a ruoli di primo piano, vantare aggressivamente conoscenze e competenze mai avute solo grazie ad una sapiente quanto potente macchina mediatica, ad un robusto portafoglio, alla simpatia del capo. Tutto il resto lo fa la pubblicità. Venite a Hollywood gente, dove tutti possono sognare. Il risultato? Inchallah. 8 Domenica 17 dicembre 2006 Contromano Sì, sono un columnist e scrivo di che cozzo mi pare Io mi chiedo, cari compagni, voi che ve la leggete a fare questa rubrica (in effetti non so se la leggete, ma, insomma, mi faccio una domanda retorica) che con l’andare del tempo ha preso le caratteristiche del “column”. Ora voi non sapete cos’è un column, e in effetti non lo sapevo nemmeno io. Al massimo avevo sentito parlare del columnist, che pensavo fosse uno che scrive degli editoriali sui giornali. Mon avevo capito una mazza. Per fortuna che la mia signora è britannica e una volta mi ha spiegato che i column (e i loro autori columnist) sono degli articoli scritti da giornalisti più o meno noti che ogni settimana o giù di lì scrivono più o meno di quel cozzo che gli pare, senza avere necessariamente un legame con quello che succede in quel momento. Che so, per fare un esempio, il famoso “diario di Bridget Jones” prima d’essere un libro (e poi un film) era uscito come column, settimanalmente. Mi sono spiegato? Mah, non so. Comunque questa rubrica di sferzante satira politica (insomma, sferzante... non usiamo parole grosse) che era partita come commento acido ai fatti della settimana della politica siracusana, ora è diventata un’altra cosa. E’ successo perchè io sono diventato a mia volta un’altra cosa: un emigrante. E così, emigra oggi ed emigra domani, è finita che non so più una mazza delle cose di Siracusa e quindi non ho che scrivere sull’argomento. Ora, a quel che mi raccontano, non è che succedano sfracelli nella mia amata patria. Ma nemmeno prima succedevano, eppure io ogni giorno riempivo pagine di giornale. Poi c’è un problema anagrafico compromettente. Io sono un uomo di mezza età. E ciò implica due problemi (o meglio ne implica molti per me, ma due sono quelli che interessano queDai tempi del sindaco Enzo Dell’Arte la giunta municipale di Siracusa non si riuniva in un ambiente ecclesiale, come ha fatto la giunta del Sindaco Gianbattista Bufardeci martedì scorso. Tutti gli assessori, meno uno, si sono adunati nell’Oasi Don Bosco in seduta fiume, fino alle quattro del mattino, per discutere, senza interruzioni e senza trilli di telefonini, degli indirizzi economici e sociali dell’amministrazione attiva. Nel rispetto delle usanze, intendiamo parlare proprio dell’assente Marco Mauceri, assessore alla viabilità, annona e polizia urbana. Come volevasi dimostrare l’assessore di quel che resta di Nuova Sicilia non c’era neanche nella giornata più lunga della giunta Bufardeci. “ Aveva da fare” è stato detto. Come se altri non avendo niente da fare decidono di perdere il loro tempo giocando a fare l ’ a s s e s s o r e . E p p ur e pr o p r io d i quell’assessore oggi la città ha più bisogno e non solo sulla carta. Mauceri non è l’unico professionista che ha accettato di servire la collettività ( non gratis ) svolgendo il compito di amministratore pubblico, ma, a differenza dei colleghi attivi lo stimato commercialista ha immensa passione per quel Siracusa calcio che lo assorbe proprio come amministratore veramente attento e attivo. Con l’onestà che lo distingue, il dottor Mauceri, da tempo ha fatto sapere al sindaco di volere essere sostituito, purtroppo il suo desiderio non è stato esaudito senza considerare che questo assessorato senza guida effettiva è nel ciclone. Il sostituto del dinamico amministratore sportivo dovrebbe essere Giacomo Ferrazzano ( attuale esperto del settore ) considerato però in quota all’on Nunzio Cappadona (udc). Senza spiegazione plausibile il sindaco ha preferito mesi addietro risolvere con troppa celerità la vicenda dell’ingresso in giunta, richiesto e ottenuto dall’assessore Granata. Eppure l’assessore allo spettacolo era già considerato dallo stesso Granata molto efficiente e capace, tant’è che la sua sosti- sta rubrica). Problema numero 1. Quelli che comandano ora a Siracusa hanno tutti più o meno la mia età. Il che significa (non essendo esattamente la nostra città una metropoli tentacolare) che con quasi tutti sono cresciuto assieme, facevamo le stesse scuole, frequentavamo lo stesso muretto, lo stesso Manhattan dell’indimenticabile Peppone, lo stesso Bar del Frullato, lo stesso Trabocchetto, corteggiavamo le stesse ragazze. Non è che sono tutti amici miei. Ma nemmeno sconosciuti. E così quando il diretto- re mi dice che polemizza con la mia amica Mariella Muti, io che la conosco da una vita, ho difficoltà non dico a metterci del mio, ma a anche solo a capire perché. E mi pare brutto pure. Sarà la vecchiaia, non so, un tempo ero feroce. Lo stesso dicasi per Tittimio che me lo ricordo giovanotto ai tornei di ping pong a casa Cammisa a Fontane Bianche trent’anni fa. Per non parlare di Fabio Granata o addirittura del mio amico Tati, che ci dividevamo il sonno, le discussioni, le partite a ping pong e i pokerini per Natale. Insomma, come cronista sferzante, sto diventando una chiavica e quindi faccio column. Problema numero 2. Quelli che non erano amici o conoscenti e che oggi hanno dai 40 anni in giù non li conosco proprio. Quando leggo certe cronache politiche mi prende la sindrome di “Chi”. La sindrome di “Chi” è quella che mi capita quando in edicola vedo “Chi” o altre simili riviste di gossip e mi inquieto per il fatto che non conosco uno che sia uno dei nomi che sono in prima pagina scritti grossi. Tipo, “Piripacchio dice: Torno con Piripacchia, non la tradirò mai più”; oppure “Esclusivo: fuga d’amore di Broccolo e Broccola”. Io mi inquieto perché se questi personaggio sono sparati in prima pagina saranno certamente famosi e io, che marginalmente sarei anche giornalista, dovrei conoscerli. E invece non so chi cozzo siano. Certo, non vedo amici, poste per te, isole, talpe, grandifratelli… (apro una parentesi. Vi consiglio invece il martedì notte, sul tre, “Milonga station” un programma di Carlo Lucarelli sui libri. Ieri sera parlava di ideali ed in particolare di Moby Dick e me lo sono guardato fino all’una stupito di vedere una cosa intelligente in tv e stufato di vedere tramon- Le passerelle di Gentile tuzione era accreditata alle esigenze del partito AN. Bufardeci non ammetterà mai di avere sbagliato nel dare precedenza alla politica sui fatti dell’amministrazione concreta del Comune. Gli errori si possono commettere, sono peculiarità umane, ma, si devono anche riconoscere e correggere se si vuole restare legati alla considerazione del popolo amministrato. L’urgenza in quel settore non c’era affatto - come i fatti dimostrano - c’era e persiste tuttora alla viabilità. Mai come in questi giorni si dimostra opportuna la sostituzione dell’assessore “virtualmente dimissionario” Mauceri, visto che proprio nel suo campo gestionale matura il dramma di una città sempre più attanagliata dal traffico caotico, come ogni studio di settore afferma. Se parliamo di turismo non tutti la pensano e interpretano i segnali allo stesso modo sulle presenze e sulle strutture. Se parliamo di urbanistica molti trovano da ridire su scelte non fatte e su altre che non dovevano essere fatte. Tanti altri settori della vita della cittadina sono messi in discussione o trovano approvazione in salotto in discorsi da bar. Tutti concordano sul fatto che di anno in anno, di mese in mese la circolazione del traffico urbano a Siracusa appare lasciata senza le dovute attenzioni dirette a trovare soluzione per i trasporti pubblici e privati. Anche il sindaco in carica, riteniamo, si sarà accorto della difficoltà che si deve affrontare per spostarsi da una zona all’altra. L’onorevole Gianbattista Bufardeci riconoscerà quanto emerge da rilevazioni di merito che indicano Siracusa tra le più caotiche dell’intera nazione, pur non essendo la più popolosa. Una volta si aveva paura di andare in macchina a Catania perché si diceva fosse impossibile circolare, oggi i siracusani temono di uscire di casa per andare in centro o in qualunque altro posto della propria città. Sparare sul pianista di turno a questo punto diventa fin troppo facile, ma, dobbiamo ammettere che la colpa si deve spalmare su tutti i sindaci passati dal Vermexio, che negli ultimi tre lustri hanno solo tentato di realizzare un piano del traffico urbano, senza mai riuscirci. Per inciso anche il buon sindaco Marco Fatuzzo, presentò alla stampa in pompa magna quattro carte con voglia di chiamarsi “Put”. Bufardeci però merita una tirata d’orecchi in più dal momento che rispetto ad altri ha avuto maggiori possibilità operative partendo bene nel suo primo mandato riuscendo a liberare la città dalla antica strozzatura della tratta ferroviaria. Il sindaco forzista ha fatto sperare poi che le rotatorie di “ midoliana” memoria potessero essere la ricercata panacea del traffico urbano. Buona la partenza, dicevamo, purtroppo - per essere in sintonia con l’argomento - come accade per il traffico locale si parte e non si arriva mai a destinazione. Solo con Bufardeci prima stagione si potevano realizzare opere necessarie per lo scorrimento organizzato dei to&bersano&epifanio&vespo sull’uno). (apro un’altra parentesi. Sono, credo assieme al collega Gramellini della Stampa, uno dei pochi a non essere esultante per il ritorno di Biagi in tv. Per carità, tanto di cappello al maestro. Ma, mischia, tutta quella ammuina da Fazio con tanto di telefonata finale di Cappon, francamente m’è parsa un poco pesante. Mi manca Montanelli e mi manca De Andrè (che c’entra De Andrè? direte voi. Niente, ma mi manca lo stesso col suo disincanto ed il suo antidivismo)) …e insomma mi capita di leggere un articolo di cronaca politica locale - settore in cui, assieme al mio direttore, passavo per uno dei meglio nella mia precedente vita - e beccare cinque o sei nomi di fila che non so chi sono, che fanno, a chi appartengono. A giudicare da quello che dicono non è che mi venga nemmeno voglia di conoscerli, ma comunque non so chi sono e come faccio a sfotterli allora? E allora faccio column. Mi rendo conto che a questo punto però il problema è vostro. Che mischia la leggete a fare questa rubrica? Per sapere che io osservo le magnolie nell’eremo salario, che mi piace questa o quella canzone (a proposito, non male “gli ostacoli del cuore” di Elisa e Ligabue), che penso a Che Guevara e poi, per espiare, leggo le dichiarazioni di Casini? Però, essendo ancora un po’ punk dentro, poi mi chiedo: ma a me che me ne frega? Se il direttore ha ancora mezza pagina da riempire con me mie mischiate e a me piace scriverle (perché mi piace) perché non continuare con i column. E poi fra poco è Natale. Ci dobbiamo volere bene. Io resto a Roma quest’anno. Vi racconterò di presepi e alberi della capitale. Sento che non vedete l’ora. Hasta lo montanelli siempre Joe Strummer veicoli sulle strade di Siracusa. Difficilmente il capoluogo aretuseo tornerà ad avere dalla stessa parte e nel contempo un ministro (Prestigiacomo ), un sottosegretario ( Bono ) e un assessore regionale ( Granata). La presenza di potenti rappresentanti siracusani legati da unità di schieramento è stata forse una coincidenza storica che non si ripeterà. Sostenere le necessità autorizzative e finanziarie di progetti, ipotizzabili svincoli, sottopassaggi, circonvallazioni e altre diavolerie in grado di favorire la scorrevolezza del traffico. Oggi invece al massimo si arriva a pensare alla possibile ed economica realizzazione di sensi unici in alcune vie e ai doppi sensi di circolazione in altre. A Roma al ministero dei trasporti è stato chiamato, come sottosegretario, l’on Raffaele Gentile, un politico navigato e capace purtroppo di produrre solo politica. Gentile è riuscito a portare recentemente nella sala delle passerelle della Provincia il suo ministro Bianchi. Allo stesso tavolo del ministro e del sottosegretario (oltre al Presidente Marziano ) c’era il sindaco di Siracusa. In quella occasione di tutto s’è parlato meno che del traffico urbano, in quella occasione hanno protestato contro il governo nazionale i “ pontieri ” del Mpa, neanche loro, seppur capeggiati da un ex assessore ai trasporti della giunta Bufardeci, Salvo Sorbello, hanno speso un manifesto sul perché Siracusa è costretta a restare all’ultimo posto della viabilità italiana, per non parlare delle polveri sottili in continuo aumento. Se, avessero chiesto al capo del dicastero trasporti il suo intervento , probabilmente non avrebbero ottenuto reale impegno, forse neanche la classica buona parola, ma, gli sarebbe rimasto l’imbarazzo di non trovare risposta. Non sappiamo se nel “ritiro” in convento della Giunta s’è discusso anche del problema traffico oltre che di quello del bilancio. Riteniamo ormai indifferibile provvedere a r iso lvere il caso dell’assessorato virtuale il cui assessore non può neanche essere colpevolizzato, dal momento che ha chiesto al direttore sportivo di essere sostituito in questa difficile partita a favore non del calcio ma della città.