LA VALUTAZIONE nel
PROCESSO D’AIUTO
Sapienza
Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13
G. Sammarco
Valutazione nel processo
d’aiuto
 La valutazione nel processo
d’aiuto è una fase di
fondamentale importanza,che
consiste in un processo continuo
di correlazioni di informazioni,
necessario per una adeguata
conoscenza e comprensione della
situazione delle persone
coinvolte.
VALUTAZIONE E RELAZIONE DI AIUTO
La valutazione è considerata un processo di conoscenza
necessario per assumere decisioni e adottare comportamenti
conseguenti.
Consente di selezionare, respingere, organizzare, associare,
classificare, raccogliere, elaborare, costruire progetti, idee, azioni.
E’ stata definita “un percorso di costruzione dotato di significato”
(U. De Ambrogio)
E’ possibile valutare la qualità nei Servizi che fondono il proprio
intervento su base relazionale sia a livello MICRO (con
l’utente/cliente/cittadino), sia a livello MACRO, nella comunità, (i
progetti e le politiche pubbliche) con i soggetti collettivi presenti
nella comunità
 L’efficacia della valutazione dipende anche dalla relazione che si
instaura fra i soggetti interessati. (da Campanini 2007)
VALUTAZIONE E RELAZIONE D’AIUTO NELLE
DIVERSE FASI DEL PROCESSO
La valutazione è un’azione continua che accompagna
tutto il percorso del processo d’aiuto, anche se assume
finalità diverse nelle diverse fasi :
Nella fase di accoglienza
Per decidere la presa in carico
Nella raccolta degli elementi
necessari
Per l’elaborazione del progetto
d’intervento
Nella realizzazione del
Per comprendere se si stanno
progetto e nella fase conclusiva raggiungendo gli obiettivi e/o se
utile ripensare il progetto
SCHEMA DI RIFERIMENTO
Valutazione:
1. ex ante
2. in itinere
3. ex post
1.
a) di esito (out put)
b) di risultato (out come)
c) di impatto
Ex ante - Comparazione tra attività progettata per scegliere
tra alternative possibili e modalità di esecuzione del progetto.
2. In itinere - Durante la relazione per confermare l’ipotesi o
modificare in corso d’opera.
3. Ex post - evidenzia se le politiche e gli interventi sono stati
realizzati, se questi sono positivi o negativi rispetto ai benefici
ipotizzati o alle risorse impiegate, se gli interventi hanno
effettivamente dato luogo ai benefici che ci si proponeva di
ottenere.
(Fonte: Campanini 2007)
INTEGRAZIONE TRA VALUTAZIONE, PROGETTAZIONE
E VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
1/2
Nella definizione dei percorsi di valutazione nel lavoro
dell’assistente sociale è opportuno seguire alcuni accorgimenti:
•
il coinvolgimento (partecipativo e/o consultivo) nella
valutazione dei diversi attori che partecipano all'erogazione
dell'intervento e ne usufruiscono: gli enti erogatori, gli
operatori, gli utenti, altri attori significativi coinvolti (gli ex
utenti, le famiglie, la rete dei servizi interagenti ecc.)
• la costruzione di percorsi che permettano anche ai singoli
soggetti coinvolti di realizzare un proprio autonomo
micropercorso valutativo incentrato in tre passaggi:
osservazione, valutazione, riprogettazione o suggerimento;
INTEGRAZIONE TRA VALUTAZIONE, PROGETTAZIONE
E VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
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Nella definizione dei percorsi di valutazione nel lavoro
dell’assistente sociale è opportuno seguire alcuni accorgimenti:
•
il coinvolgimento (partecipativo e/o consultivo) nella
valutazione dei diversi attori che partecipano all'erogazione
dell'intervento e ne usufruiscono: gli enti erogatori, gli
operatori, gli utenti, altri attori significativi coinvolti (gli ex
utenti, le famiglie, la rete dei servizi interagenti ecc.)
• la costruzione di percorsi che permettano anche ai singoli
soggetti coinvolti di realizzare un proprio autonomo
micropercorso valutativo incentrato in tre passaggi:
osservazione, valutazione, riprogettazione o suggerimento;
CAPACITA’ DEL PROFESSIONISTA
La validità dell’azione di valutazione nel servizio sociale
dipende dalla necessità di procedere rispondendo ai
seguenti requisiti:
a)
b)
l’affidabilità dei dati raccolti
la definizione delle aree significative e dei relativi
contenuti
c)
la determinazione degli indicatori per ogni area
d) la definizione per ogni indicatore delle diverse variabili e
attribuzione a ognuno di un valore convenzionale per la
costruzione di indici di sintesi
VALUTAZIONE
QUALITATIVA
DELL’ASSISTENTE SOCIALE
E
DI
MERITO
E’ utile tenere presente alcuni principi:(da De Ambrogio 2007)
1)
2)
3)
4)
5)
Autovalutazione: ogni soggetto interessato dalla valutazione è
responsabile e primo utilizzatore della propria valutazione;
Diversi livelli di valutazione: il processo di valutazione interessa
tutti i livelli istituzionali coinvolti nell’erogazione di un intervento
o di una politica sociale;
Non autoreferenzialità: le valutazioni vanno condotte, per
quanto possibile, sulla base di connessioni di più fonti e riscontri
oggettivi.
Confrontabilità: le valutazioni devono essere condotte sulla base
di criteri di giudizio e metodo omogenei, e permettere confronti
nel corso del tempo, anche fra esperienze.
Trasparenza: le valutazioni devono essere condotte sulla base di
criteri di trasparenza, ovvero attraverso attività chiare, esplicite e
documentate, per i diversi livelli e soggetti coinvolti.
STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE
PERCORSO DI VALUTAZIONE (Nigris
Cammpanini 2007)
DI UN
2005 in
Indicatori di misurazione e tipologie di scala
Indicatore di
misurazione
Tipo di scala
Esempio
Esistenza del
problema
Nominale
Va a scuola: si  no 
Gravità del problema Ordinale
Esecuzione dei compiti scolastici in
autonomia:
1____2_____3_____4_____5
mai da solo
sempre da solo
Durata del problema
La persistenza di un disturbo del
funzionamento secondo un
punteggio dato misurando con un
test: < x > al mese
A intervalli
STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE DI UN
PERCORSO DI VALUTAZIONE(fonte S.S.Prof ULSS 7reg
Veneto, in Campanini 2007)
Scheda di valutazione partecipata
Area
Abitazione
Relazioni familiari
Relazioni sociali
Salute
Situazione economica
Lavoro
Istruzione
Autonomia
Dipendenze
Posizione giudiziaria
7
6
5
4
3
2
1
0
STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE DI UN
PERCORSO DI VALUTAZIONE (fonte S.S.Prof ULSS 7reg
Veneto, in Campanini 2007)
Radar di confronto tra valutazione AS e percezione UT
Abitazione
8
Dipendenze
6
Situazione econ.
4
2
Posizione giudiziaria
0
Relazioni fam. e sociali
Lavoro/istruzione
Salute
Autonomia
Val. UT
Val. AS
STRUMENTI PER LA RACCOLTA DATI
1.
LA CARTELLA SOCIALE : se ben impostata ed
articolata, può costituire lo strumento di valutazione
dell’evoluzione dei bisogni espressi del territorio e dei
bisogni impliciti, nonché strumento di monitoraggio e
valutazione del sistema dei servizi del territorio nel
rispondere ai bisogni della comunità.
2.
IL QUESTIONARIO: molto utilizzato, consiste in un
elenco scritto di domande preparate secondo determinate
regole e proposte all'intervistato esattamente nella forma
in cui sono state scritte. Può essere utilizzato in indagini
campionarie (survey) o non campionarie.
APPROCCI E METODI DI VALUTAZIONE APPLICABILI
NEL LAVORO SOCIALE
1.
EVIDENCE-BASED PRACTISE: consiste nell’utilizzo
accurato, esplicito e sensato delle migliori evidenze empiriche
disponibili da parte del professionista.
L’approccio dell’EBP nell’ambito sociale ha queste caratteristiche
fondamentali:
a)
la pratica è basata su un’evidenza empirica che, identificando
nessi causali fra fenomeni, possa dare maggiore garanzia di
successo;
b)
si riconosce una gerarchia delle evidenze (controllo delle
variabili);
c)
si definisce un’ipotesi causale da verificare circa il caso da
affrontare;
d)
si fa attenzione agli effetti,più che ai processi,dell’intervento
APPROCCI E METODI DI VALUTAZIONE APPLICABILI
NEL LAVORO SOCIALE
2. METODO Plan Do Check Act (PDCA): è considerato un’importante
metodologia per affrontare in modo processuale la messa a punto
di un progetto e la sua implementazione.
Si articola in 4 fasi:
Fase Plan (pianificazione) → si identificano ed esplicano insieme all’utente i
problemi individuati nella situazione, motivare il perché si decide di
affrontare quelli ritenuti prioritari, definire i diversi obiettivi del progetto
di intervento e i possibili vantaggi;
Fase Do (esecuzione) → si individuano gli operatori in grado di lavorare nel
modo concordato e si predispongono gli strumenti e le risorse per le
attività previste (solo successivamente si passa alla loro realizzazione);
Fase Check (verifica) → una volta realizzate le attività previste, si verifica che
queste siano state eseguite secondo le modalità programmate e che vi
sia congruenza tra gli obiettivi e i risultati finali;
Fase Act (sistematizzazione) → due possibili modalità: se la fase Check
verifica il raggiungimento dell’obiettivo si procede con la
standardizzazione dell’intervento; in caso contrario, è necessario
ritornare alla fase Plan, per reimpostare la pianificazione e ripetere il
ciclo.
Sintesi del ciclo PDCA
Fase
Sviluppo
Plan
1. Impostazione
2. Documentazione sulla situazione
3. Analisi del problema
4. Progettazione delle azioni
Do
1. Coinvolgimento delle persone interessate alla realizzazione
dell’intervento
2. Preparazione dell’intervento
3. Esecuzione
Check
1. Verificare che l’intervento sia stato condotto nei termini previsti e
progettati
2. Controllare i risultati con gli obiettivi iniziali
3. Confermare l’efficacia dell’intervento e individuare vantaggi e
svantaggi connessi
Act
1. “Standardizzare” le azioni, controllarle, istituire “prassi operative”
2. Formare in tal senso i professionisti
3. Programmare verifiche sulla validità delle prassi (tempi e modalità)
4. Procedere a un eventuale pdca sullo stesso tema o su un altro.
APPROCCI E METODI DI VALUTAZIONE APPLICABILI
NEL LAVORO SOCIALE
3. ANALISI SWOT: l’acronimo deriva dalle chiavi di lettura
utilizzate per l’individuazione del fenomeno in esame:
Strenghts (punti di forza)
Weaknesses (punti di debolezza)
Opportunities (opportunità)
Threats (minacce)
DIAGRAMMA DI RAPPRESENTAZIONE DELL’ANALISI
SWOT
Strenght (punti di forza)
Weaknesses (punti di debolezza)
1. …
2. …
…
Opportunities
(opportunità)
1. …
2. …
…
Threats (minacce)
1. …
2. …
…
1. …
2. …
…
ESERCITAZIONE
Dagli elementi trattati con l’aiuto della scheda di
sintesi del metodo PDCA e SWOT provare a:
1. Descrivere una situazione sperimentata nel
proprio contesto di lavoro collocandola nelle
4 fasi del metodo PDCA.
2. Rappresentare la situazione attraverso il
diagramma di SWOT, tenendo conto dei:
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
MINACCE
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