PSICOACUSTICA E' lo studio della soggettiva umana dei suoni. percezione Ciò che sentiamo non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche. IL SISTEMA UDITIVO Si compone di sistema uditivo periferico e sistema uditivo centrale. IL SISTEMA UDITIVO Il sistema periferico comprende: orecchio esterno, orecchio medio, orecchio interno e nervo uditivo. IL SISTEMA UDITIVO Il sistema centrale è formato dai percorsi uditivi nel tronco celebrale e dal cervello. L'ORECCHIO ESTERNO Il suo scopo principale è la cattura del suono e il suo convogliamento verso le parti più interne dell'orecchio. L'ORECCHIO ESTERNO E' composto da auricolare e meato acustico. padiglione Termina con la membrana timpanica. L'ORECCHIO MEDIO Il suo scopo è l'amplificazione e la trasmissione dell'energia dell'onda sonora dall'aria ai fluidi dell’orecchio interno. L'ORECCHIO MEDIO È una cavità nell'osso temporale con quattro aperture, e contenente una catena formata da tre ossicini: martello, incudine e staffa. L'ORECCHIO MEDIO Il timpano, la più grande delle aperture dell'orecchio medio, è ricoperto dalla membrana timpanica. Da qui inizia l'orecchio medio. L'ORECCHIO MEDIO Questa catena di ossicini è a diretto contatto con il timpano e, comportandosi come un sistema di leve, ne amplifica le vibrazioni trasmesse di circa due volte. L'ORECCHIO MEDIO La staffa, l'ultimo degli ossicini, termina sulla finestra ovale. La membrana della finestra ovale è circa 8 volte più piccola del timpano. L'ORECCHIO MEDIO In totale, la catena di ossicini e la differenza di grandezza fra le membrane fanno sì che le vibrazioni trasmesse dal timpano siano amplificate di circa 16 volte, una volta giunte sulla membrana della finestra ovale. L'ORECCHIO MEDIO A protezione dell'orecchio ci sono dei piccoli muscoli inseriti nella catena di ossicini. Quando la pressione sonora è troppo alta (volume troppo alto), questi si contraggono riducendo l'efficienza del sistema di leve. L'ORECCHIO MEDIO Per ottimizzare il funzionamento dell'orecchio, la pressione ai due lati del timpano deve essere la stessa. L'ORECCHIO MEDIO Una delle quattro aperture, la tromba di Eustachio, collega l'orecchio medio alla faringe. Serve per compensare le differenze di pressione tra i due lati del timpano. L'ORECCHIO MEDIO Normalmente questo collegamento è chiuso e si apre quando sbadigliamo o deglutiamo. L'ORECCHIO INTERNO Il suo scopo è la trasduzione del segnale. L'ORECCHIO INTERNO E' un insieme di cavità nell'osso temporale riempite da una serie di sacchi e dotti membranosi. L'ORECCHIO INTERNO Questi dotti membranosi formano una struttura che fa parte dell’organo dell’equilibrio, e una struttura detta coclea. L'ORECCHIO INTERNO La coclea è una struttura spiraliforme riempita con un fluido detto endolinfa. L'ORECCHIO INTERNO Al suo interno è divisa in due rampe da due membrane. Una rampa è a contatto con la finestra ovale, l'altra con la finestra rotonda. Le due rampe sono collegate tramite un'apertura, l'elicotrema. L'ORECCHIO INTERNO Alla base della rampa superiore sono sistemate una serie di cellule ciliate, che nel loro insieme prendono il nome di organo del Corti. L'ORECCHIO INTERNO Le onde sonore stimolano le cellule ciliate, e queste rilasciano un impulso nervoso che arriva al sistema uditivo centrale. L'ORECCHIO INTERNO I suoni più acuti si fermano nella prima parte della coclea, quelli più gravi arrivano nella parte più distale. L'ORECCHIO INTERNO La quantità e la qualità degli impulsi che arrivano al cervello vengono interpretati come suono. IL SISTEMA UDITIVO IL SISTEMA UDITIVO IL SISTEMA UDITIVO SPETTRO UDIBILE L'orecchio umano percepisce suoni con frequenze dai 20Hz ai 20Khz (20.000HZ). Con l'età e con l'esposizione a rumori eccessivi, l'intervallo delle frequenze udibili diminuisce. SPETTRO UDIBILE L'intervallo 20-20.000Hz contiene circa 10 ottave: •1° ottava: 20 – 40 Hz •2° ottava: 40 – 80 Hz •3° ottava: 80 – 160 Hz •4° ottava: 160 – 320 Hz •5° ottava: 320 – 640 Hz •6° ottava: 640 – 1280 Hz •7° ottava: 1280 – 2560 Hz •8° ottava: 2560 – 5120 Hz •9° ottava: 5120 – 10240 Hz •10° ottava: 10240 – 20480 Hz SPETTRO UDIBILE Non tutti i suoni però vengono percepiti dall'orecchio nello stesso modo: il massimo della sensibilità è alle frequenze tra 2000 e 5000 Hz. SPETTRO UDIBILE Negli anni '30 Fletcher e Munson fecero un importante studio sulla sensazione sonora. Le curve di Fletcher e Munsono riassumono i risultati di tale studio. SPETTRO UDIBILE Un suono di 20 dB risulterà al di sotto della soglia di udibilità se emesso a 100 Hz, mentre risulterà udibile se emesso a 2500 Hz. SPETTRO UDIBILE Le curve rappresentano le intensità che devono avere le varie frequenze per essere percepite tutte allo stesso volume. Sono dette curve loudness curves). di isofonia (equal SPETTRO UDIBILE 20Hz: Frequenze subsoniche, sotto i non sono udibili dall'orecchio umano, ma vengono percepiti come spostamento. Sono generate per esempio dai terremoti o dai grossi organi a canne delle chiese. SPETTRO UDIBILE Bassissime frequenze, 20Hz-40Hz: è l'ottava più bassa udibile dall'orecchio. Cadono in questa zona alcune armoniche più basse della cassa della batteria, il rumore di tuono e quello del vento. SPETTRO UDIBILE Basse frequenze, 40Hz-160Hz: quasi tutte le basse frequenze della musica cadono in questa zona. Danno il “corpo” al suono, ma non danno “definizione”. SPETTRO UDIBILE Frequenze 350Hz: medio-basse, 160Hz- questa zona contiene molte delle informazioni del segnale sonoro e va lavorata con cautela. SPETTRO UDIBILE Frequenze medie 315Hz-2.5KHz: l'orecchio è sensibile a questa zona. Questa banda, se presa singolarmente, restituisce un suono di qualità simile a quella telefonica. SPETTRO UDIBILE Frequenze medio-alte, 2.5KHz-5KHz: è la zona in cui l'orecchio è più sensibile. Enfatizzare uno strumento in questa zona ne aumenta l'intelligibilità e presenza nel mix, facendolo risultare in primo piano rispetto agli altri. SPETTRO UDIBILE Frequenze alte, 5KHz-10KHz: è la zona che ci fa percepire la brillantezza anche perché contiene molte delle armoniche delle note generate nelle fasce precedenti.Il tasso di energia acustica contenuta in questa zona è molto basso. Troviamo in questa zona alcune consonanti come la 's' e la 't'. SPETTRO UDIBILE Frequenze altissime, 10KHz-20KHz: ancora meno energia acustica in questa zona. Sono presenti solo le armoniche più alte di alcuni strumenti. Tuttavia eliminando questa banda (per esempio con un equalizzatore) un mix diventerebbe 'opaco'. PERCEZIONE BINAURALE Perché abbiamo due orecchie? PERCEZIONE BINAURALE Le due orecchie, poste ai lati della testa, permettono al cervello localizzare la sorgente sonora in base a: •ITD (Interaural Time Diference) •ILD (Interaural Level Difference) •HRTF (Head-Related Transfer function) ITD Interaural Time Difference. Se non centrale, un suono impiega tempi diversi per arrivare alle due orecchie. Maggiore lo spostamento maggiore il ritardo. dal centro, ILD Iteraural Level Difference L'orecchio più lontano si trova nella "zona d'ombra" creata dalla testa e riceve il suono con intensità minore. HRTF Head Related Transfer Function La testa, agendo come un filtro, attenua alcune frequenze e ne enfatizza altre. E' molto importante per distinguere se un suono arriva da davanti o da dietro, dall'alto o dal basso. DISTANZA Da tutti questi dati, il cervello non riesce a stabilire la distanza della sorgente sonora. DISTANZA Per ricavare questa informazione il cervello usa: •L'intensità del suono, •La quantità di riverbero, •Le modifiche del timbro ONDE O RAGGI Non tutte le frequenze sono utili per localizzare la sorgente che le genera. Sotto i 300Hz il cervello non riesce a determinare da dove viene il suono. E' per questo che in genere non è impostante dove si mette un subwoffer. ONDE O RAGGI Sotto i 300Hz i suoni sono considerati come onde adirezionali, mentre sopra come raggi direzionali. INTERAZIONE FRA PARAMETRI La percezione del suono dipende dallo stato di più parametri. La variazione di un parametro causa l'alterazione della percezione di almeno un altro parametro. DURATA E PITCH Per riconoscere l'altezza di un suono, questo deve avere una durata minima. Se il suono è troppo breve percepito più come un rumore. viene DURATA E PITCH La durata minima che un suono deve avere dipende dalla frequenza del suono stesso. Suoni sotto i 500Hz e sopra i 4000Hz richiedono più tempo per essere riconosciuti rispetto a suoni tra i 2000Hz e 4000Hz. DURATA E PITCH In alcuni casi sono necessari fino a 60ms prima di riuscire a individuare l'altezza di un suono. La durata minima dipende anche dall'attacco e dal timbro di un suono: i suoni più ricchi di armoniche vengono riconosciuti più velocemente. VOLUME E PITCH La variazione di volume di una nota causa un'apparente variazione di altezza. Aumentando il volume, suoni sotto i2000Hz sembrano abbassarsi di pitch, sopra sembrano alzarsi. VOLUME E TEMPO Il volume può influenzare percezioni delle relazioni temporali. la Due suoni emessi in contemporanea verranno percepiti come asincroni se uno dei due è significativamente più alto in volume. VOLUME E TEMPO Il volume può influenzare percezioni delle relazioni temporali. la Due suoni emessi in contemporanea verranno percepiti come asincroni se uno dei due è significativamente più alto in volume. EFFETTO PRECEDENZA O HAAS Se due speaker riproducono lo stesso suono ma con un lieve ritardo, abbiamo l'impressione che la sorgente sia spostata verso lo speaker che suona per primo, anche quando suonano tutti e due. ALTEZZA DI UN SUONO L'altezza percepita di un suono è in stretta correlazione con la sua frequenza, ma non in modo lineare. ALTEZZA DI UN SUONO Inoltre, aumentando il volume un suono sopra i 1000Hz darà l'impressione di salire anche in altezza, sotto darà l'impressione di scendere. ALTEZZA DI UN SUONO Il nostro cervello compie anche delle approssimazioni. Nell'esempio, a basso volume i suoni sembreranno dissonanti, aumentando progressivamente il volume sembreranno sempre più consonanti . MASCHERAMENTO Se consideriamo due suoni con frequenze vicine, quello con intensità maggiore coprirà l'altro fino a farlo scomparire. FONDAMENTALE MANCANTE Consideriamo uno spettro con queste frequenze: 200Hz, 300Hz, 400Hz, 500Hz, ... FONDAMENTALE MANCANTE Risulta chiaro che questi suoni sono armoniche di una fondamentale a 100Hz, non presente nello spettro. FONDAMENTALE MANCANTE Allo stesso modo il nostro cervello attribuisce l'altezza di un suono basandosi più sui rapporti tra le armoniche di tutto lo spettro, che non sulla sola fondamentale. FONDAMENTALE MANCANTE In una sequenza di armoniche siamo quindi in grado di percepire la fondamentale, anche se questa non sta effettivamente suonando.