Precursori della Psicologia scientifica Eleonora Bilotta Platone (428/427 - 348/347 A.C.) Fondò l’Accademia in Atene, dove insegnò filosofia per 40 anni. Assiste alla morte di Socrate ed è famoso per i Dialoghi Secondo Platone, l’anima ha tre componenti: Ragione, desiderio, appetito L’anima e il corpo sono entità separate. Aristotele (384-323 A. C.) Filosofo greco, allievo di Platone. In Atene fondò il Liceo dove completò la maggior parte delle opere psicologiche . Si oppone alla visione platoniana dell’uomo. Aristotele descrisse la psiche come una sostanza capace di ricevere conoscenza. La conoscenza è ottenuta attraverso la capacità d’intelligenza della psiche, sebbene anche i cinque sensi siano necessari per ottenere conoscenza. . Hobbes (1588 - 1679 Hobbes, filosofo empirista inglese riteneva che capire la psicologia dell’uomo fosse necessario per l’organizzazione dello stato e del governo. L’uomo nella visione di Hobbes è un predatore e per questo deve sottomettersi al potere dello stato e della religione. Cartesio (1596-1650) Nel De homine (1662) Cartesio propose un meccanismo di risposta agli stimoli esterni sul quale si basa la moderna Teoria dei riflessi. Il riflesso Secondo tale meccanismo, i moti esterni influenzano le terminazioni periferiche delle fibrille nervose, che a loro volta influenzano la parte centrale delle terminazioni nervose. Quando tali parti sono influenzate, avviene una ristrutturazione nervosa, il cui risultato fa si che lo spirito dell’animale si diriga nel nervo appropriato che scatena la risposta. Interazione fra mente e corpo Per la prima volta, nel De homine è sottolineata l’interazione tra mente, corpo, e sistema nervoso mai messa in evidenza da altri studiosi, anche se permane a confondere il pensiero filosofico occidentale la distinzione netta che egli pose fra mente e corpo. Le passioni dell’anima Il libro Les passions è il maggior contributo di Cartesio come precursore della Psicologia moderna. La ghiandola pineale • Oltre all’analisi delle emozioni primarie, esso contiene il più esteso rendiconto dell’interazione mente corpo e della localizzazione del contatto dell’anima con il corpo nella ghiandola pineale. Come è risaputo, Cartesio scelse la ghiandola pineale perché essa gli sembrava l’unico organo nel cervello che non era bilateralmente duplicato e perché egli credeva, erroneamente, che fosse solo umana. Locke (1632-1704) "Let us suppose the mind to be, as we say, white paper, void of all characters, without any ideas; how comes this to be furnished? . . . whence has it all the materials of reason and knowledge? To this I answer, in a word, from experience." Scoperte su alcuni meccanismi percettivi Berkeley propose un meccanismo per la percezione della distanza che divenne un prototipo per gli associazionisti. Condillac Con il trattato sulle sensazioni, Condillac dimostra che le impressioni che provengono dall’esterno possono rendere conto per tutte le idee e le operazioni mentali. La mente è una tabula rasa e la conoscenza è situata fuori di essa. I sensi sono il nostro accesso alla conoscenza. Herbart (1776-1841) Scopre l’inconscio che sarà ripreso dal Shopenahuer e più tardi da Freud. Mente, corpo e adattamento: la scoperta delle funzioni cerebrali Tra la fine del 18° e l’inizio del 19° secolo, il problema della relazione della mente col cervello divenne di cruciale importanza quando fisiologi e psicologi cominciarono a studiare la natura e la localizzazione delle funzioni cerebrali. L’idea di una localizzazione funzionale era già stata avanzata sin dai tempi antichi. Il concetto di anima globalmente collegata la cervello si ritrova in lavori di Pitagora, Ippocrate, Platone, Galeno e molti altri. Gall (1758-1828) La localizzazione funzionale, ovvero la nozione che specifici processi mentali siano correlati con regioni specifiche del cervello e il tentativo di stabilire tale localizzazione per mezzo di osservazioni empiriche furono acquisizioni del 19° secolo. I primi passi in tale direzione furono quelli tracciati dal lavoro di Franz Josef Gall (1758- 1828). Scoperta di Gall Gall nacque a Baden e studiò medicina a Strasburgo e a Vienna. Impressionato dall’apparente correlazione fra talenti insoliti (sia positivi che negativi) e forti variazioni nella morfologia del viso e del cranio, Gall inventò il metodo cranioscopico per localizzare le facoltà mentali. L’essenza del metodo di Gall risiede nel correlare variazioni nel carattere con variazioni nei segni cranici esterni. La validità di tale approccio dipendeva da 3 assunzioni: 1. 2. 3. Che la taglia e la forma del cranio riflettesse la taglia e la forma delle soggiacenti porzioni di cervello; Che le abilità mentali fossero innate e fisse; Che il relativo livello di sviluppo di una abilità innata sia una riflessione della taglia ereditata del suo organo cerebrale. Su queste assunzioni, una correlazione osservata tra una abilità particolarmente sviluppata e una evidente area del cranio potrebbe essere interpretata come l’evidenza della localizzazione funzionale di detta abilità con quella porzione di cervello. Apparecchio frenologico Un cefalografo progettato da Spencer per misurare il cranio Innatismo vs. ambientalismo Nel postulare un insieme di tratti mentali innati, ottenuti attraverso la forma dell’organo cerebrale, Gall superò il concetto di mente come tabula rasa di Condillac. Le facoltà furono definite in modo adattivo all’ambiente. La localizzazione delle funzioni cerebrali Nel volume Recherches expérimentales Flourens un oppositore di Gall fornì la prima dimostrazione sperimentale della localizzazione della funzione nel cervello. Mentre altri ricercatori avevano lesionato il cervello attraverso aperture che rendevano impossibile localizzare il danno o seguire l’emorragia con accuratezza, Flourens scoperchiò perfettamente è isolò la porzione di cervello che doveva essere rimossa. Minimizzando i trauma e le complicazioni post-operatorie, egli localizzò un centro motore nel midollo allungato e stabilità e coordinazione motoria nel cervello. Bain (1818-1903) Continuatore e critico della visione frenologica di Gall, Bain sostiene che il comportamento motorio, più che le sensazioni, sia una parte essenziale della nostra natura. L’azione è una componente di ogni senso. Altri Studi sul cervello Charcot (1825-1893) Charcot a la Salpetriere Charles Darwin (1809-1882) Naturalista inglese, è l’inventore della teoria dell’evoluzionismo ed il precursore dei metodi osservativi ed etologici in Psicologia. L’espressione delle emozioni Nel 1872 pubblicò il famoso libro L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali nel quale proponeva di studiare scientificamente le emozioni e il modo in cui vengono manifestate e tramutate in comunicazione (verbale e non verbale) coi movimenti e le espressioni del corpo. Questo argomento è diventato uno dei più significativi delle scienze psicologiche e sociali, specie nell’ambito degli studi sulla comunicazione. L’Origine dell’uomo è il libro su cui è fondata la teoria dell’evoluzione. Evoluzione E' il processo attraverso il quale la struttura genetica di una popolazione di una data specie cambia in un lungo periodo di tempo attraverso la mutazione e che produce come risultato l'emergenza di caratteristiche distintive e nuove specie. Evoluzione Questo processo, anche conosciuto come origine da modificazione, costituisce l'evoluzione organica. L'evoluzione inorganica ha a che fare con lo sviluppo fisico dell'universo. Il primo che parlò di evoluzione fu Jean Lamarck nel 1801 e incluse l'ereditarietà delle caratteristiche acquisite come un elemento di forza dell'evoluzione. Sopravvivenza e riproduzione In seguito, come abbiamo sopra esposto, Wallace e Darwin diedero credibilità scientifica alla teoria dell'evoluzione, basata sulla selezione naturale, focalizzandosi sulla sopravvivenza e la riproduzione di quelle specie meglio adattate all'ambiente, attraverso processi di apprendimento. Quindi per Darwin le capacità di apprendimento degli organismi viventi, costituiscono un meccanismo di adattamento all'ambiente circostante. Influenza del Darwinismo Questa teoria ha avuto un profondo effetto sul pensiero occidentale e sulla sperimentazione. Sebbene nel corso del tempo sia stata modificata alla luce di ulteriori sviluppi scientifici, la teoria dell'evoluzione ancora resta sulla stessa base concettuale fondata da Darwin, e confortata dalla ricerca in scienze quali la Genetica, l'Anatomia comparata, Embriologia, la Palenteologia e la Biochimica. Francis Galton (18221911) Sviluppò i metodi di correlazione e fu uno dei primi proponenti dell’analisi statistica applicata ai processi mentali e comportamentali. Convinto che il successo fosse dovuto all’ereditarietà, in contrapposizioni agli scienziati che credevano all’influenza dell’ambiente sull’intelligenza, studiò tante coppie di gemelli per esaminare il ruolo della natura e dell’allevamento su di essi. Binet "The scale, properly speaking, does not permit the measure of the intelligence, because intellectual qualities are not superposable, and therefore cannot be measured as linear surfaces are measured" .