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PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020 Proposte della CGIL Sicilia su “Istruzione, formazione e competenze” (Tavolo D) Il gruppo di lavoro affronta i risultati attesi ad azioni connessi ai seguenti obiettivi/aree tematiche: 1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione. 2. Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime. 9. Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà. 10. Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente. Nonostante il documento non proponga una strategia generale per l’uso dei Fondi comunitari nel 2014‐2020, esso propone per la discussione tre opzioni strategiche che sono emerse nel lavoro di rilancio del programma 2007‐2013 e dal Piano Azione Coesione e che sono suggerite dal dibattito europeo e nazionale. Tali opzioni riguardano: Mezzogiorno, Città, Aree interne. Fondamentale è la fissazione dei requisiti da cui dipende l’efficacia degli interventi nelle singole aree tematiche, secondo il meccanismo comunitario delle cosiddette “condizionalità ex ante”, volto a evitare che siano finanziati interventi in aree dove mancano i presupposti minimi di efficacia dell’azione pubblica. A tale riguardo, sarà indispensabile rifuggire da ogni formalismo e sfruttare al massimo la leva offerta da questa nuova regola per spingere all'azione tutti i soggetti da cui dipende il conseguimento dei risultati attesi. Occorre, infatti, pensare ad una programmazione che migliori i risultati che le condizioni di sistema consentono e che responsabilizzi i decisori a creare i presupposti mancanti. La Cgil siciliana ha sottolineato questo metodo innovativo per definire una programmazione che intervenga sulle criticità di sistema per il conseguimento dei risultati attesi. Il sistema della Conoscenza, infatti, ne ha forti, strutturali e ordinamentali ed è inadeguato a sostenere la sfida innovativa della nuova programmazione comunitaria. I risultati negativi sul tasso di dispersione e abbandono, sugli indici di apprendimento degli studenti, sulle opportunità formative destinate agli adulti sono la conseguenza del mancato governo politico dell’istruzione e della formazione quest’ultima utilizzata come strumento clientelare per il consenso politico. In particolare l’istruzione è orfana della politica che ha lasciato la scuola alla deriva, senza un governo e delegando allo Stato, e alle sue scelte di Governo, l’esercizio dei diritti di cittadinanza in molti casi non esigibili per mancanza dei presupposti. Le riforme introdotte dagli ultimi due governi e i tagli agli organici hanno accentuato il divario Nord‐
Sud con un sistema nazionale dell’istruzione differenziato per opportunità e condizioni di contesto. E’ prioritario ed urgente fare scelte per offrire pari opportunità agli studenti. Occorre, quindi, intervenire sulle condizioni strutturali della rete scolastica e sui servizi per la scuola degli Enti Locali per riequilibrare il tempo scuola (24 ore settimanali) a disposizione degli studenti del primo ciclo dell’istruzione (primaria e media di primo grado) ai livelli offerti nelle aree del centro‐nord del Paese (40 ore settimanali). Questa perdurante condizione è foriera di alta dispersione, di sicure disuguaglianze sociali e di dispari opportunità occupazionali. La rete scolastica è molto condizionata da interessi corporativi e clientelari e non sempre risponde alle reali necessità e vocazioni del territorio. Occorre definire una rete scolastica che garantisca l’esercizio del diritto allo studio, attraverso l’approvazione di una legge regionale che ancora manca, una presenza di istituzioni scolastiche nel territorio che favorisca la frequenza, la mobilità degli studenti, la qualità e la tipologia dell’offerta formativa ivi comprese le isole minori che vivono una condizione di penalizzante marginalità. Occorre, infatti, una programmazione dell’offerta formativa, 90145 Palermo – Via Ercole Bernabei, 22 Tel. 0916825864 – Fax 0916819127 – E-mail:[email protected]
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in particolare della secondaria di secondo grado, per individuare gli indirizzi scolastici più rispondenti alle vocazioni territoriali e alla domanda che deve essere coordinata e organizzata. E’ necessario definire le filiere produttive per la costituzione dei poli tecnologici e degli ITS superando i ritardi attuali attraverso il confronto con le parti sociali superando logiche autoreferenziali e improduttive. Con riferimento al documento “ metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014 ‐ 2020”, la Cgil siciliana formula le seguenti osservazioni: 4.10.1 INDIRIZZI al quarto rigo “…quelle soglie massime che sono compatibili con un insegnamento di qualità.” Dovrebbe, invece, leggersi “ … quelle soglie massime che sono incompatibili con un insegnamento di qualità”. Per mitigare la polarizzazione o la segregazione delle situazioni di svantaggio e sostenere la vocazione universalistica del sistema scolastico nazionale occorre intervenire per arricchire l’offerta formativa per riequilibrare il tempo scuola degli alunni del primo ciclo al pari di altre aree del Paese. L’estensione dell’offerta scolastica non è solo utile per il recupero dei fenomeni di dispersione come il PAC propone, ma soprattutto per prevenire tali fenomeni. Agevolare le transizioni scuola – mondo del lavoro – studi universitari attraverso un sistema di orientamento ben definito e caratterizzato, all’interno dei servizi per l’impiego affidato a personale esperto e qualificato. Occorre modificare il sistema di accreditamento delle strutture formative rendendolo più selettivo con indicatori di professionalità, competenza, solidità patrimoniale e strumentale. Servono investimenti per un piano di nuova edilizia scolastica e per migliorare la qualità delle strutture e degli ambienti, che influiscono in positivo sull’esperienza della vita di scuola. Definire e mettere in rete l’anagrafe regionale dell’edilizia scolastica. 4.10.2 RISULTATI ATTESI Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica a parità di contesto Si conviene con il metodo di lettura dei dati a parità di contesto e si propone di istituire l’anagrafe dello studente per monitorare i suoi apprendimenti e i suoi spostamenti lungo l’intera filiera formativa potendo cosi intervenire non appena rilevati i primi indicatori di disagio. Miglioramento delle competenze chiave degli studenti Non siamo d’accordo che i test INVALSI siano uno strumento equo per la valutazione degli studenti quanto semmai uno strumento a supporto delle scuole per individuare punti di forza e debolezza dell’attività educativa. Qualificazione dell’offerta di istruzione tecnica e professionale Definire le filiere produttive nel confronto con le parti sociali, potenziare l’attività di stage e di alternanza scuola‐lavoro, creare reti sociali territoriali. Miglioramento delle capacità di auto‐diagnosi e auto‐valutazione La Cgil non è favorevole a inserire tra gli indicatori la quota scuole che non raccolgono risorse da privati e da non‐profit. 4.10.3 AZIONI Valutazione Le attività di valutazione professionale esterna devono misurare il grado di efficacia del sistema scuola. Giusto Scozzaro 90145 Palermo – Via Ercole Bernabei, 22 Tel. 0916825864 – Fax 0916819127 – E-mail:[email protected]
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“Istruzione, formazione e competenze” (Tavolo D)