L’’impresa responsabile 1. l’impresa come agente morale 2.La responsabilità pluridimensionale dell’impresa 3. Il livello della strategia d’impresa 4. Le sfide differenziate alla responsabilità dell’impresa • -il contributo della teologia sociale si concretizza nell’interpretazione della responsabilità dell’impresa • -rilevanti sono le diverse concezioni d’impresa che interpretano in modo diverso il contesto sociale, i diritti, il potere • -concezione neoclassica: proprietà degli azionisti, solo il criterio economico, responsabilità ridotta • Stakeholder theory: diverse responsabilità verso i diversi soggetti, contributo non solo economico • -visione comunitaria equilibrata: si concentra sui contenuti della condotta responsabile più che sui gruppi di persone interessate all’impresa, impresa come agente morale e non solo come punto di intersezione tra gli altri stakeholders 1.l’impresa come agente morale • A) le imprese sono responsabili per le loro azioni, hanno strutture che rendono possibili atti intenzionali e decisioni (Goodpaster) • -le imprese sono macchine per fini empirici e non agenti con fini morali (Velasquez), gli atti dell’impresa hanno origine nei membri, individualismo metodologico • -Ewin: personalità legale non morale • -Velasquez: si scarica la responsabilità degli individui sulle imprese, i membri individuali solo come parte dell’impresa • -autori postmoderni: le imprese non come fenomeno autonomo ma modelli cangianti di gruppi con incerti legami, responsabilità solo in senso semantico, soggetti legali di certe azioni • -ne deriva che la moralità non è parte dell’interesse dell’impresa, le persone vi lavorano non come persone con la loro visione morale ma come agenti impersonali condizionati dai fini dell’impresa • B)due problemi soggiacenti: il significato della moral agency che implica l’intenzionalità come precondizione necessaria, e lo status ontologico delle entità collettive • -Velasquez: non scopo dell’impresa ma scopi per l’impresa, l’organizzazione formale è solo strumentale e non è un agente intenzionale, paradigma individualista • -visione comunitaria: le imprese sono agenti intenzionali in quanto hanno strutture di decisione interne: una gerarchia procedurale, un sistema di ruoli differenziati • -le imprese sono attori morali ma non persone morali, hanno obblighi diversi dalle persone per il fatto che sono limitate e organizzate solo per certi fini, le loro azioni e non le loro motivazioni sono oggetto di valutazione poiché non hanno interiorità. Non sostituiscono la responsabilità morale degli individui ORGANIGRAMMA organigramma direzione generale direzione amministrativa Digitare il titolo direzione commerciale direzione del personale Digitare il titolo direzione vendite Italia direzione commerciale servizio pubblicità direzione tecnica servizio ricerche commerciali direzione vendite estero • C)l’impresa ha un’immagine pubblica. Possiamo riferirci alle azioni dell’impresa separatamente dalle azioni di qualsiasi dei suoi dipendenti • -l’impresa ha fini e interessi non riducibili a quelli dei suoi membri, che possono ritirarsi o cambiare lavoro, la struttura interna delle decisioni e la natura dei ruoli sono indipendenti dalle persone particolari • -l’impresa assume una dimensione sociale in quanto è giustificata dal contributo a soddisfare i bisogni umani, è un progresso verso l’efficienza • -l’impresa ha diritti legali, estendibili in quanto al servizio delle persone • - l’impresa come “personalità ristretta”, istituzioni sociali giustificate nei loro diritti in quanto servono i bisogni umani di tutti, valutabili moralmente in quanto toccano le vite umane 2. la responsabilità pluridimensionale dell’impresa • -la responsabilità dipende dalla concezione del fine dell’impresa • -il concetto di impresa dovrebbe riflettere una comprensione complessa di società: le imprese non sono toccate solo da sfide economiche, ma politiche culturali ambientali, con una certa autonomia dei vari settori, • che non vanno strumentalizzati ma colti nei potenziali conflitti • -distinzione di dimensioni diverse di responsabilità 2.1. La responsabilità economica • A) la dimensione economica include l’aspetto produttivo e distributivo, il processo di produzione implica certi modelli distributivi che influiscono su quello. • -gli aspetti produttivi e distributivi sono rilevanti per comprendere la massimizzazione dei profitti, il miglioramento della produttività, la ricchezza dei proprietari, il rispetto dei fornitori, la creazione di posti di lavoro… • -la priorità dei due aspetti è influenzata dal sistema economico in cui l’impresa opera • B)necessario qualificare il criterio di valutazione economica: profitto di breve o di lungo termine, l’interesse aziendale, produzione di ricchezza tangibile e intangibile • evitare giudizi moralistici che fanno discendere meccanicamente conseguenze da norme astratte. La realtà ha sempre molteplici esigenze, che nel medio periodo sono quasi sempre rivali ma nel lungo periodo complementari • -le valutazioni etiche e quelle economiche sono divergenti se le prime sono espressioni di giudizi moralistici e se le seconde sono guidate dalla ricerca indiscriminata del profitto. • -Gli azionisti sono molto interessati al profitto: diventano egoisti se non tengono in debito conto gli interessi degli altri soggetti • C)il profitto è un parametro cruciale: il giusto test è il raggiungimento del profitto sufficiente a coprire il rischio ed evitare le perdite • -il fine dell’impresa non è la produzione del profitto, ma l’esistenza dell’impresa come comunità di uomini. Il profitto come indicatore del buon funzionamento dell’impresa CA n.35 • -il desiderio di profitto sta alla base degli affari ma non può essere attualizzato senza prendere in conto i bisogni sociali • -le imprese esistono per produrre beni e profitti, e fanno in tal modo profitti e servono il bene comune (dipendenti clienti..). L’impresa serve se stessa mentre serve la società: la responsabilità morale non è estrinseca • -l’impresa rappresenta un interesse per tutti a condizione che I) sia efficiente (competizione profitto-innovazione), in realtà manipolazione dei prezzi, strategie monopoliste…. • -identificare e sviluppare i punti di forza dell’impresa per competere • II) che sia regolamentata la proprietà (antitrust), la competizione (beni pubblici, esternalità) e la gerarchia manageriale, responsabilità dello stato • III)sia distribuita la ricchezza prodotta (salari giusti, tasse) • IV) non colonizzi la società e non estenda la logica del mercato ad altre realtà tramite la pubblicità che promuove una cultura consumistica, e tramite il trattamento del lavoro solo come fattore di produzione 2.2. la responsabilità sociale e ambientale • A) evoluzione del concetto di responsabilità sociale: introdotta dai movimenti dei consumatori, poi concetto strategico di management, politica sociale attenta agli stakeholders e infine cittadinanza dell’impresa, impegno verso la comunità sulla base del mutuo interesse (contratto sociale) • -gli attori economici sono anche attori legali e morali • -la responsabilità sociale deriva dalle relazioni tra imprese e società Le tre P dell’impresa Persona Profitto Polis • -si riferisce al rispetto delle leggi, dei costumi culturali, all’impegno nella cultura e politica • -standards di relazioni di genere, della famiglia o di relazioni razziste in conflitto in culture diverse • -partecipazione attiva dell’impresa a creare la struttura legale dell’economia e a risolvere i problemi sociali • -la responsabilità ambientale: la natura si intreccia con l’impresa in termini di consumo delle risorse naturali (inputs) e di carico sull’ambiente (outputs come inquinamenti) • -standard della sostenibilità: consumare meno risorse e inquinare meno L’impresa socialmente responsabile mercati Fattori esterni Incentivi di mercato società impresa Influenze sociali Fattori speciali Situazioni concrete Fattori interni (cultura, strutture…) • B)l’impresa è legata con gli altri elementi della società ed è interdipendente, responsabile per il bene comune in quanto promuove le condizioni di sviluppo delle persone • -la sua missione specifica è economica, interpretata come bene morale e sociale per la società, implicazioni di fondo • -fare profitti è l’unica responsabilità sociale o riguarda i problemi sociali su cui l’impresa ha un impatto? • -curarsi dei problemi sociali nei limiti in cui è conveniente per il profitto o andare al di là di ciò che la legge esige sull’ambiente, i lavoratori….sostenendo i costi aggiuntivi che l’impegno sociale comporta? • -problema mal posto: nessuna delle due alternative è accettabile. La prima non qualifica il profitto, la seconda allarga la responsabilità sociale rischiando di snaturare la missione specifica dell’impresa • -ha senso farsi carico di un problema sociale in quanto si riesce ad inserirlo in un disegno strategico, capace di assicurare lo sviluppo dell’impresa. È un particolare modo di fare impresa sensibile alle istanze sociali coniugate creativamente con le esigenze del mercato • -nella prospettiva del profitto si tratta di qualificarlo secondo un orientamento lungimirante. Le valutazioni etiche sono divergenti da quelle economiche: • - quando le seconde pensano che ogni profitto sia positivo e che le prime siano vincoli che limitano le possibilità di profitto, • -quando le valutazioni etiche non considerano che la responsabilità sociale. • -La rsi non è solo un fatto di buoni sentimenti ma un fatto di imprenditorialità innovativa • -anche attraverso la funzione parziale della produzione l’impresa si confronta con valori più generali fino a diventare attore sociale che tiene conto degli impatti, spazi opzionali, contributi alla buona società • -non perseguire obiettivi diversi dai suoi propri, ma combinare orizzonti di breve e di lungo termine, armonizzare diverse dimensioni: econom soc politica • -l’impresa accetta di valutarsi in riferimento al cittadino consumatore, bene dell’impresa e bene della società sono interconnessi • C)il contenuto della responsabilità sociale non è un compromesso tra i vari gruppi di st. ma un progetto sociale e morale, -Seznick: la responsabilità è verso la funzione sociale non verso un gruppo particolare, • -la questione: come le imprese devono comportarsi per essere buoni cittadini • Neocontattualismo: la cittadinanza dell’impresa come contratto sociale, sono legittimate per il loro contributo al bene comune. Un contratto sociale implica il rispetto dei diritti umani fond e ambientali, le regole devono essere in accordo con questo contratto • -il diritto di fare affari è subordinato alla volontà delle persone e al processo politico, le decisioni delle imprese sono di interesse pubblico • le imprese sono illegittime I) se violano la legge II) se intraprendono pratiche che minacciano la formazione della legittimità • I) quando viola l’autonomia privata, tenta di controllare le opinioni (telecamere, misure punitive per la carriera) • II) per quanto riguarda il principio di separazione tra stato e società: l’uso e il controllo dei media, si richiede che cooperino per vincere gli abusi di potere • -le richieste di legittimità esigono che l’impresa affronti gli interessi degli st cercando di incorporare gli interessi di tutte le parti con una legislatura democratica e di partecipazione • D) corresponsabilità politica degli imprenditori e delle loro lobbies, interagiscono con legislatori politici e burocrati, imprenditori assumono ruoli nell’educazione, nel settore pubblico • -le imprese influenzano le politiche e la cultura: non devono adottare una posizione opportunista quando le riforme minacciano i loro interessi, ma partecipare la responsabilità mettendo in moto i processi di riforma, sono corresponsabili nella politica economica • -il problema più grande: il potere politico delle grandi imprese. Esse determinano l’introduzione di nuovi beni, lobby sull’amministrazione e sui politici, condizionano le scelte dei consumatori, determinano l’evoluzione del sistema econ. • -con la globalizzazione riduzione dell’influenza dello stato e trasferimento di potere politico alle imprese che pretendono di rappresentare l’interesse generale. • Viene contraddetta così la concezione repubblicana di cittadinanza, cessione del diritto di determinare il bene comune • -soluzione: un’agenzia internazionale stabilita dai governi che dà delle regole alle multinazionali • -necessario che i cittadini consumatori si pongano nella prospettiva del bene comune (per problemi come l’inquinamento, il terrorismo…) e della cittadinanza globale • -l’assunzione di responsabilità sociale per i dirigenti investitori cittadini, rsi come processo 3.Il livello della strategia d’impresa • A)la relazione tra strategia d’impresa e respons socioeconom dipende dalla situazione dell’impresa • -una strategia che unisce capacità e risorse organizzative con opportunità ambientali crea vantaggi competitivi. Conta la qualità della strategia e come è realizzata • -la legittimità dell’impresa è determinata dal risultato economico a breve termine e dal risultato sociale a lungo termine • -il valore netto aggiunto dell’impresa alla società: la differenza tra benefici totali e costi totali • -circa il valore aggiunto i risultati economici accrescono i benefici sociali e permettono miglioramenti delle condizioni di lavoro, la valutazione dei risultati deve considerare gli aspetti economici e sociali IL BAROMETRO DELLA TOLLERANZA SOCIALE RISPETTABILE SOCIALMENTE ACCETTABILE TOLLERANZA GENERALE TOLLERANZA RISTRETTA ILLEGALE SOCIALMENTE INACCETTABILE • B) la strategia riguarda il modo in cui l’impresa tenta di aggiungere valore al suo ambiente in ordine a legittimare la sua esistenza e assicurarsi un futuro • -si tratta di considerare i tipi di benefici offerti agli stakeholders: econom, sociali e una loro combinazione (riduzione dei costi sociali, crescita dei benefici sociali, focus sui benefici econom nei momenti di crisi ) • -la strategia appropriata è quella che meglio integra gli obiettivi economici e le richieste sociali • -compromessi e conflitti tra interessi econ e soc secondo i settori industriali • -i conflitti etici portano l’attenzione sulle decisioni e non sull’orientamento strategico di fondo dell’impresa • -es ristrutturazioni nelle imprese con orientamento di fondo a lungo periodo e a breve periodo 4. Le sfide differenziate alla responsabilità dell’impresa • A)la sovrapposizione delle diverse dimensioni della responsabilità è solo parziale, compromessi: un tipo di responsabilità deve essere bilanciato con gli altri tipi • -tre tipi di sfide etiche: I) norme etiche di base sancite dal sistema giuridico, la giustizia sociale invita ad un contributo attivo al bene comune • II) gli obblighi positivi che vanno oltre il minimo etico consistono nel creare relazioni di fiducia, nell’aiutare i dipendenti nel bisogno nel ricompensare la comunità per i danni fatti • III) aspirazioni ideali capaci di mobilitare energie, creano le missions delle imprese, richiedono un certo consenso nell’impresa • -ogni impresa può trovare un equilibrio tra le diverse dimensioni della responsabilità in modi diversi secondo la sua mission • B) non confondere la responsabilità d’impresa con quella personale e con quella del sistema econom. Tre livelli: • -livello micro o dell’agire individuale • -livello macro: sono in gioco le condizioni econ generali dell’impresa: ordine econom strategie finanziarie, relazioni internazionali • -livello meso: impresa sindacati assoc consumatori…. Convinzio ni personali . MICROLIV R.PERSO N MESOLIV R.ORGAN MACROLI VELLO R.SISTEM Valori condivisi Regole generali • -i tre livelli non vanno confusi, nessuno determina completamente l’altro, aiutano a percepire concretamente i legami tra decisioni azioni e responsabilità, la respons non può essere delegata da un livello all’altro • -elaborare un’etica differenziata e comprensiva (contesto econculturale, competizione globale, sistemi di valori diversi, il dovere implica il potere) • -identificare gli spazi di libertà limitati e allargarli • -approccio di fondo che riconcilia il ragionamento morale con la razionalità economica: etica integrale dell’impresa • che presuppone un concetto allargato di razionalità socioeconom che include la legittimità sociale come elemento costitutivo • -diverso è l’approccio funzionale secondo cui le intenzioni degli individui sono determinate dagli interessi economici e dagli incentivi • -diverso anche dall’approcio correttivo in cui l’etica si limita a correggere i fallimenti del mercato presupponendo che il campo del mercato funzioni senza bisogno dell’etica • -l’approccio integrale tratta il mercato come una costruzione sociale e illumina dal di dentro la logica normativa dell’economia di mercato e dei prerequisiti del modo umano di fare impresa • -due ambiti: il management e la responsabilità individuale DIVERSI TIPI DI RISPOSTE ALLE SFIDE TRE ETICHE TIPI DI SFIDE ETICHE IMPRESA A RESPONSABILITA’ ECONOMICA RESPONSABILITA’ SOCIALE (3) (2) (1) LE RESPONSABILITA’ D’IMPRESA 1..RICHIESTE MINIME 2.OBBLIGHI POSITIVI 3.ASPIRAZIONI IDEALI RESPONSABILITA’ AMBIENTALE TRE APPROCCI ALL’ETICA DELL’IMPRESA ETICA dell'IMPRESA APPR.CORRETTIVO Digitare il titolo APPROC.FUNZIONALE Digitare il titolo etica come antidoto etica come lubrificante restrizione della logica economica per opera dell'etica strumentalizzazione delle risorse mora etica applicata economia applicata