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MARTEDÌ 5 MARZO 2013
COPPA ITALIA 2014, LA FINALE AD APRILE
FORZA ROMA
SEMPRE FORZA ROMA
La finale della Coppa Italia della prossima stagione sarà anticipata ad aprile, esattamente il 16, sempre a
Roma. Lo ha deciso il Consiglio di Lega della Serie A, riunito ieri a Milano. Per quanto riguarda la Supercoppa, il Consiglio di Lega, aderendo ad una richiesta di partner cinesi, ha deliberato di giocare per la terza e ultima volta a Pechino, probabilmente il 10 agosto, se non ci saranno squadre coinvolte nei preliminari delle coppe europee. Altrimenti si giochera’ in Italia, probabilmente nella stessa data.
W LA ROMA
calendario
Dom 26/08/12
Roma-Catania
Dom 02/09/12
Inter-Roma
Dom 16/09/12
Roma-Bologna
Dom 23/09/12
Cagliari-Roma
Mer 26/09/12
Roma-Sampdoria
Sab 29/09/12
Juventus-Roma
Dom 07/10/12
Roma-Atalanta
Dom 21/10/12
Genoa-Roma
Dom 28/10/12
Roma-Udinese
Mer 31/10/12
Parma-Roma
Dom 04/11/12
Roma-Palermo
Dom 11/11/12
Lazio-Roma
Lun 19/11/12
Roma-Torino
Dom 25/11/12
Pescara-Roma
Dom 02/12/12
Siena-Roma
Sab 08/12/12
Roma-Fiorentina
Mar 11/12/12
Roma-Atalanta
Dom 16/12/12
Chievo-Roma
Sab 22/12/12
Roma-Milan
Dom 06/01/13
Napoli-Roma
Dom 13/01/13
Catania-Roma
Mer 16/01/13
Fiorentina-Roma
Dom 20/01/13
Roma-Inter
Mer 23/01/13
Roma-Inter
Dom 27/01/13
Bologna-Roma
Ven 01/02/13
Roma-Cagliari
Dom 10/02/13
Sampdoria-Roma
Sab 16/02/13
Roma-Juventus
Dom 24/02/13
Atalanta-Roma
Dom 03/03/13
Roma-Genoa
Sab 09/03/13
Udinese-Roma
Dom 17/03/13
Roma-Parma
Sab 30/03/13
Palermo-Roma
Dom 07/04/13
Roma-Lazio
Dom 14/04/13
Torino-Roma
Mer 17/04/13
Inter-Roma
Dom 21/04/13
Roma-Pescara
Dom 28/04/13
Roma-Siena
Dom 05/05/13
Fiorentina-Roma
Mer 08/05/13
Roma-Chievo
Dom 12/05/13
Milan-Roma
Dom 19/05/13
Roma-Napoli
Ore 20.45
2-2
Ore 20.45
1-3
Ore 15.00
2-3
Ore 15.00
0-3
Ore 20.45
1-1
Ore 20.45
4-1
Ore 12.30
2-0
Ore 20.45
2-4
Ore 20.45
2-3
Ore 20.45
3-2
Ore 20.45
4-1
Ore 15.00
3-2
Ore 20.45
2-0
Ore 15.00
0-1
Ore 15.00
1-3
Ore 20.45
4-2
Ore 21.00
3-0
Ore 15.00
1-0
Ore 20.45
4-2
Ore 20.45
4-1
Ore 15.00
1-0
Ore 21.00
0-1 dts
Ore 20.45
1-1
Ore 20.45
2-1
Ore 12.30
3-3
Ore 20.45
2-4
Ore 15.00
3-1
Ore 20.45
1-0
Ore 15.00
2-3
Ore 20.45
3-1
Ore 20.45
2012
2013
Serie A 1a
Serie A 2a
Serie A 3a
Serie A 4a
Serie A 5a
Serie A 6a
Serie A 7a
Con gli occhi del cuore
In Tribuna Tevere con Andrea Papini,tifoso non vedente:«La partita la ascolto con la
radiolina fornita dalla Roma,ma è dal mio posto che la respiro.Il gol di Totti? L’ho visto!»
Serie A 8a
Serie A 9a
Serie A 10a
Serie A 11a
Serie A 12a
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Serie A 14a
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C.I. Ottavi
Serie A 17a
Serie A 18a
Serie A 19a
Serie A 20a
C. I. Quarti
Serie A 21a
C.I. Semifinale
Serie A 22a
Serie A 23a
Serie A 24a
Serie A 25a
Serie A 26a
Serie A 27a
Serie A 28a
Ore 20.45
Serie A 29a
Ore 20.45
Serie A 30a
Ore 15.00
Serie A 31a
Ore 15.00
Serie A 32a
Ore 21.00
C.I. Semifinale
Ore 15.00
Serie A 33a
Ore 15.00
Serie A 34a
Ore 15.00
Serie A 35a
Ore 15.00
Serie A 36a
Ore 15.00
Serie A 37a
Ore 20.45
Serie A 38a
LA CLASSIFICA
JUVENTUS................59
NAPOLI....................53
MILAN .....................48
INTER.......................47
LAZIO ......................47
FIORENTINA.............45
ROMA .................. 43
CATANIA..................42
UDINESE ..................40
SAMPDORIA (-1) ......35
L’INIZIATIVA
PARMA ....................32
TORINO (-1)..............32
BOLOGNA................32
CAGLIARI.................31
ATALANTA (-2) ........ 30
CHIEVO....................29
GENOA ....................26
SIENA (-6) ................21
PALERMO ................21
PESCARA .................21
* una partita in più
MAURO MACEDONIO
«Andre’, c’era il rigore? E il fuorigioco?». Lo
chiedono a lui, che pure non vede nulla, se quel
fischio dell’arbitro fosse giusto o meno. E’ perché Andrea ha la radiolina, che gli dice in tempo reale cos’è successo. Loro sono gli amici che
lo circondano e, per questo motivo, lo chiamano il “Moviola”. Ed è come se fosse lui a “vedere” per loro. Questo lo fa sorridere. E un po’ lo
inorgoglisce. Sorride, Andrea Papini, anche
con gli occhi. Che ti penetrano dentro più di
quanto riescano a fare gli sguardi, così spesso
assenti, di tanti altri. Sorride, e scherza, con
chiunque gli capiti a tiro. Quando passa il varco della Tribuna Tevere, quello riservato a invalidi e disabili, dove abbiamo appuntamento,
gli si fanno incontro un paio di steward che lo
conoscono bene e da tempo. «Sei Antonio!» fa
lui a uno di loro, che gli si para davanti. «Ti riconosco dall’odore». Così come riconosce gli
altri dalle strette di mano. Lo aspettano, anche
stasera, per consegnargli la radiolina con cui
seguire la partita. «Gli auricolari sono nuovi gli dice uno dello staff, con la pettorina arancione. – Solo per te!». Andrea Papini, così fa di
cognome, arriva, come sempre, accompagnato da Dino, che oggi compie 65 anni e offre il
caffè a tutti, lì al bar sotto la tribuna, dove Andrea comincia a raccontarmi la sua storia. Della sua vista, che ha perso nell’81, in un incidente stradale, quando aveva diciannove anni, ma
che ha “riacquistato” un paio d’anni anni dopo, quando è nata la sua passione per la Roma.
Mi racconta dell’incidente, in una bella mattina di primavera. Era il giorno di Pasqua e lui,
che stava facendo il militare nei Vigili del fuoco, decise quel giorno, con un amico, di andare al mare, qui vicino, sul litorale laziale. «Avevamo con noi una di quelle grosse radio che si
usavano a quel tempo, quelle con il mangianastri, come si chiamavano allora. A un certo
punto, la radio finì in mezzo ai sedili e, per spostarla, non mi accorsi di una curva. Fu un botto frontale. Non esistevano ancora le cinture di
sicurezza e finii con il viso, e gli occhiali, contro il volante. Le schegge dei vetri mi entrarono negli occhi. Uno l’ho perso del tutto, e oggi
ho una protesi, mentre nell’altro ho avuto il distacco della retina e, praticamente, sono invalido civile come cieco assoluto».
Una reazione, quella di Andrea, che è nato
a Firenze, per via della madre toscana, ma si è
trasferito a Roma quando aveva solo 23 giorni,
che l’ha visto tuffarsi da subito nel lavoro. Nella vita, infatti, fa l’informatico, agli inizi come
programmatore analista, oggi come helpdesk
di una grande azienda. «L’anno dopo – racconta – ero a lavorare a Milano. Era la stagione
‘82/83, quella del secondo scudetto. E per me,
in quella città del Nord, una rivalsa mi venne
proprio dall’essere tifoso della Roma. Da allora, la seguo sempre». Andrea è sposato e ha
quattro figli, due maschi e due femmine: Giuditta, che ha quasi 20 anni, Jacopo, che ne ha
17, e poi Rebecca, 8, e Stefano Karol, 6. «Il suo
secondo nome è quello di papa Wojtila. È perché sono credente e praticante». Una fede forte, la sua, come quella, senza apparire blasfemi, che prova per la Roma. «Per lui è davvero
una ragione di vita» mi spiega Dino, suo ex col-
ALLO STADIO
Nella foto grande Andrea
Papini, tifoso giallorosso non
vedente con la radiolina
fornita dalla Roma per sentire
la radiocronaca della partita e
insieme a lui il nostro Mauro
Macedonio. Nella foto piccola
ancora Andrea Papini allo
stadio (Foto Mancini)
lega di lavoro, che gli è accanto come amico da
quasi trent’anni. Ma se Andrea oggi è qui, con
la radiolina fornitagli dalla Roma, di battaglie
ne ha dovute sostenere comunque tante.
«Quando dicevo che volevo andare allo stadio,
mi rispondevano “ma a che ti serve, se non vedi nulla?”. Non capivano che per me è importante anche sentire il profumo dell’erba quando viene annaffiata prima della partita. E comunque, respirare quell’aria insieme agli altri.
Quei cori, per me, tridimensionali. Sentire lo
stadio che gioisce o impreca. Perché anch’io,
quando serve, le dico, le parolacce. Come tutti».
Continua la sua storia. «Fu Umberto Esposito (ex figura storica nell’amministrazione
della As Roma, ndr) a rappresentare la mia vicenda a Franco Sensi, nel 2000, l’anno in cui
avremmo poi vinto il terzo scudetto. E fu allora che il presidente, che si era preso a cuore il
caso, dal suo carnet privato, mi regalò – e l’avrebbe fatto ogni anno, fino a quando è vissuto - due abbonamenti per la Tribuna Monte Mario, uno per me e uno per il mio accompagno.
Dopo la morte di Sensi, e senza più Esposito in
società, non li ho più avuti. Fino a quando, con
la nuova proprietà, si è tornati ad occuparsi della questione. La verità è che, per cavilli burocratici, i ciechi non erano ancora equiparati ai
disabili al 100%, come prevede la legge. Da
quando, invece, la norma è cambiata, possiamo avere anche noi due abbonamenti ridotti».
Durante la partita, è lì accanto a me, che mi
riporta il commento della radio. «Finalmente,
posso di nuovo sentirla in diretta, come ai tempi in cui le radio private potevano trasmetterla» esclama. Già, la diretta. C’era stato infatti
un problema, di natura tecnica, in Roma-Juventus. Il segnale che arrivava da Teleradiostereo non era in sincrono con quanto accadeva
in campo. La spiegazione è semplice: l’emittente trasmette con i classici quattro secondi
di ritardo che consentono, a chi segue la partita in televisione, di sostituire l’audio originale,
quello dei telecronisti di Sky o Mediaset, con
quello radiofonico. E per uno strano scherzo
del destino (due cavetti invertiti), il segnale che
arrivava all’orecchio di Andrea era addirittura
più ritardato. «Ho sentito il racconto del gol di
Totti quando lo stadio era già esploso da un po’.
E così, me lo sono goduto a metà». Stasera, invece, funziona tutto benissimo. Faccio la prova io stesso, e verifico che le voci di Alessandro
Paglia e Dario Bersani arrivano sulla radio del
mio telefonino più tardi, giustamente, rispetto a quando le ascolta Andrea. Che ringrazia i
due radiocronisti: «Hanno parlato anche di me
e di noi non vedenti – mi dice, fiero. – Mi fa piacere che ne siano ricordati».
E continua: «Lo devo alla Roma, e in particolare a Marco Seghi, che se n’è fatto carico in
prima persona, se oggi posso seguire la partita
attraverso questa radiolina. E anche a MyRoma (l’associazione nata intorno all’idea di azionariato popolare, ma che tanto si è battuta con
iniziative in favore dei tifosi e di specifiche categorie, a partire da quella dei disabili, ndr).
Merito del presidente Walter Campanile – dice
- che mi ha sostenuto in questa battaglia».
Tutto comincia con la proposta di una sperimentazione. Tolta a suo tempo la possibilità
alle radio private («passavo da una all’altra per
i tre minuti concessi ad ognuna»), si è infatti
guardato altrove. «E’ stato quest’anno, in occasione di Roma-Bologna – racconta ancora
Andrea. – Mi hanno messo a disposizione l’audio di Roma channel. Ma, senza nulla togliere
ai due conduttori, la telecronaca è cosa diversa dalla radiocronaca, perché nell’una ci si limita a commentare quanto è già visibile a tutti, mentre nell’altra c’è la descrizione vera di
quanto avviene sul campo». Con Roma-Milan
e poi Roma-Juventus, si è così passati alla radio. Ma con i “ritardi” di cui dicevamo. Oggi finalmente risolti.
Roma-Genoa, intanto, è cominciata. Andrea mi descrive cosa c’è scritto sugli striscioni. E sul tabellone luminoso. Quando l’arbitro
fischia il rigore per i giallorossi, scatta in piedi
insieme agli altri. «Duecentoventinque!» grida, quando la palla entra in rete. Lo dice come
se li avesse visti tutti, dal primo all’ultimo, quei
gol di Francesco Totti. Quello a cucchiaio,
quello con la palla a rientrare, la botta da fuori, il pallonetto. Tutti nei suoi occhi. «L’ho visto» mi dice. «Perché, anche se ti sembrerà
strano – aggiunge - quest’espressione, dal mio
vocabolario non l’ho mai cancellata». Lo guardo. Sorride. Con gli occhi e col cuore. Ci siamo
capiti.
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