LUNEDÌ, 2 luglio 2012
LA VOCE DEL POPOLO
Finale a senso unico: Silva, Alba, Torres e Mata, due reti per tempo per lo storico «triplete»
Spagna campione, Italia travolta
Spagna
Italia
4
0
MARCATORI: 1-0 Silva al
14’, 2-0 Alba al 41’, 3-0 Torres
all’84’, 4-0 Mata all’88’.
SPAGNA (4-3-3): Casillas;
Alba, Sergio Ramos, Piqué,
Arbeloa; Xavi, Xabi Alonso,
Busquets; Silva (dal 59’ Pedro), Fabregas (dal 75’ Torres),
Iniesta (dall’87’ Mata). Sel.:
Vicente Del Bosque.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Bonucci, Barzagli,
Chiellini (dal 21’ Balzaretti);
Marchisio, Pirlo, De Rossi;
Montolivo (dal 57’ Motta); Balotelli, Cassano (dal 46’ Di Natale). Sel.: Cesare Prandelli.
ARBITRO: Proenca (Portogallo).
NOTE: si è giocato allo stadio Olimpico davanti a 63.170
spettatori. Ammoniti: Piqué,
Barzagli.
KIEV – Dopo Euro 2000,
anche Euro 2012 si rivela fatale per l’Italia. Gli azzurri non
hanno potuto nulla contro la
Spagna, che ha vinto 4-0 e si
è confermata campione d’Europa, centrando il “triplete”
Europeo-Mondiale-Europeo:
una combinazione mai riuscita a nessuno nella storia del
calcio. Le reti di Silva e Alba
nel primo tempo e di Torres e
Mata nella ripresa hanno annichilito gli uomini di Prandelli,
costretti a giocare in dieci per
gran parte del secondo tempo a
L’inizio della fine per
l’Italia: il gol dell’1-0
di David Silva
causa dell’infortunio occorso a
Thiago Motta appena entrato.
La Spagna è sul tetto d’Europa e del mondo. Oggi come nel
2010. Oggi come nel 2008. Un
regno che non conosce fine.
L’Italia doveva fare la storia e
l’ha fatta, questo è sicuro. Perché mai una finale di un campionato del mondo o d’Europa si era risolta con uno scarto tanto evidente tra i campioni e gli sconfitti, meno che mai
con gli azzurri protagonisti. La
Spagna affonda un’Italia cotta, sfiancata e irriconoscibile,
raggiungendo vette calcistiche
mai toccate da una nazionale.
Un dominio inesorabile, che
minuto dopo minuto ha cancellato gli azzurri dalla partita
in maniera brutale, concretizzato in un severo, inclemente e impietoso 4-0 che non lascia spazio ad alcuna recriminazione.
LA PARTITA Un destraccio di Pirlo apre le danze, seguito al 6’ da una punizione di
Sergio Ramos fuori bersaglio.
La Spagna comanda il gioco,
scandita dagli olé del pubblico a ogni passaggio della Roja,
e va al tiro prima con Iniesta e
poi due volte con Xavi nel giro
di un minuto: due conclusioni
rimpallate, la terza è una stoccata che sibila a ridosso della
traversa di Buffon. Il dominio
iberico mette paura e si concretizza al 14’: Fabregas taglia in
area asfaltando Chiellini, cross
sulla testa di Silva che insacca
e per la prima volta dall’inizio
dell’Europeo l’Italia è in svantaggio. Per Cesc altro assist in
una finale, dopo quello a Iniesta al Mondiale. Reazione azzurra immediata: Pirlo su punizione, barriera, poi Casillas
Antonio Cassano nella morsa della difesa spagnola
e Sergio Ramos per due volte
spazzano via dall’area tre corner pericolosi. Ma dietro l’Italia e Chiellini deve uscire, non
ha retto il muscolo al recupero
record per la semifinale e si è
visto anche sull’azione del gol:
dentro Balzaretti dopo 21’.
Dopo un giallo per Piqué per
il tackle da dietro su Cassano.
Casillas respinge un siluro di
Balotelli, mentre si va verso la
mezz’ora, la zona Fantantonio:
ma il tiro al 28’ del barese è facile preda del portiere, il secondo tentativo da lontano viene
neutralizzato con i pugni. Eppure l’Itala sulle gambe, senza
dare l’idea di poter recuperare,
e riesce anche a prendere un
raddoppio spagnolo da scuola
calcio: Jordi Alba la butta dentro senza pietà al 41’ chiuden-
do un triangolo con Xavi di 60
metri, senza che nessuno contrasti il terzino fresco di trasferimento al Barcellona.
MOTTA-MONTOLIVO
Prandelli non cambia granché
vista l’unica mossa decisa: togliere Cassano, il miglior azzurro, per inserire Di Natale.
Proprio l’attaccante dell’Udinese di testa spreca un’ottima
occasione dopo due minuti per
riaprire il match. Poi Proenca
grazia gli azzurri per un braccio di Bonucci in piena area.
Di Natale al 50’ si divora ancora il gol della speranza con
un sinistro addosso a Casillas
in uscita, sprecando anche il
rimpallo con un pallonetto floscio per Balotelli disinnescato dal portiere. Prandelli spreca l’ultima sostituzione con la
sua fissazione peggiore: Thiago Motta trequartista a rilevare Montolivo. Neanche il tempo di rievocare il “Porqué” di
mourinhiana memoria che alla
prima palla toccata uno stiramento del neoentrato lascia gli
azzurri in 10 per il teatrale finale di partita. Perché il resto,
mentre l’Italia perde pezzi a
ogni contrasto, a ogni scatto,
con i giocatori alla frutta, è accademia Roja. È il divertimento del matador che gira intorno
alla preda ormai moribonda, è
delizia per palati calcistici, è
colonna sonora della gioia rossa che invoca l’ultima stoccata senza pietà: Torres finisce e
Mata infierisce, schiaffi impietosi sull’europeo azzurro arrivato sfiancato a un passo dal
sogno.
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Euro 2012