La linea del tempo Fondazione di Cartagine I Fenici arrivano nelle coste orientali del mar Mediterraneo 2500 3000 a.C. 814 1200 2000 a.C. Vennero fondati i primi insediamenti lungo la costa. 1000 a.C. I fenici inventano l’alfabeto 333 0 La Fenicia passò sotto il dominio di Alessandro Magno Il territorio • Il territorio della Fenicia era molto fertile ma insufficiente per nutrire l’intera popolazione. • Non potendosi espandere nell’entroterra per la vicinanza di popoli più forti di loro, i fenici si videro costretti ad intraprendere la navigazione in cerca di terre per potenziare il commercio del legno. Il destino dei Fenici appare segnato da queste condizioni ambientali: la presenza del mare, unito alla grande disponibilità di legname fornito dalle montagne particolarmente adatto alla costruzione di navi, spinse questo popolo alla navigazione e al commercio. Si distinsero anche nella pesca e nella lavorazione del vetro. I FENICI signori del Mediterraneo . Forma di governo • • • I Fenici erano organizzati in cittàstato indipendenti ognuna delle quali era comandata da un sovrano. Quest’ultimo era affiancato da un consiglio di anziani che facevano parte delle classi mercantili. Ogni sovrano era legato agli dei come “funzionario in terra” per questo la monarchia presso i fenici aveva un carattere teocratico. Non esisteva una città-stato nettamente superiore alle altre perciò erano tutte in rivalità fra di loro. Società • Il re era a capo della città stato e sotto di lui c’erano il consiglio degli anziani e i mercanti. Sotto ai mercanti c’erano i cittadini liberi e alla base della piramide gli schiavi. • I diritti e i doveri variavano a seconda della classe sociale, del sesso e della provenienza. I FENICI • Organizzazione politica e sociale RE Consiglio degli anziani Artigiani,marinai,contadini e pastori schiavi Società e politica Re con potere Politico-religioso Mercanti con potere economico. Che limitavano il potere del re Alti funzionari: consiglio degli anziani (regolavano l faccende attinenti alla città) Artigiani, marinai, contadini e pastori: avevano il diritto di assemblea Schiavi: spesso erano le vittime dei pirati Economia Agricoltura I Fenici seppero sfruttare al meglio le ristrette zone di terra coltivabile a loro disposizione. I boschi di cedri e di abeti rappresentano la struttura principale dell’ economia fenicia dai quali si ricavava il legno. Artigianato La principale industria fenicia fu quella dei tessuti, per la loro abilità nel colorare le stoffe di porpora, colore ricavato da un tipo di conchiglia molto presente nelle coste della Fenicia. Popolo di mercanti • Quando il territorio iniziò a non soddisfare più le esigenze fenicie iniziarono ad esplorare i mari, innanzitutto il mar Mediterraneo orientale e solo in seguito quello occidentale. • Fin dall’ inizio cercarono di essere pacifici con tutti i popoli, per commerciare il loro artigianato in cambio di cibarie e metalli preziosi. Il commercio Esportazione di: • Legname Cedri • Prodotti artigianali (Gioielli d’ oro, oggetti di bronzo, intagli d’avorio) Vasi La porpora I fenici erano i più bravi nella tintura di stoffe ed erano famosi per il color porpora che veniva ricavato dalla lavorazione di un particolare mollusco che vive nei fondali del meditteraneo; la città di Tiro era la prima produttrice di capi color porpora. Murice: particolare mollusco utilizzato per il color porpora I FENICI Attività Economiche Porpora Cedri cedri venivano usate per costruire grandi barche infatti grazie alla presenza di essi divennero grandi commercianti e navigatori, però il cedro è una pianta conifera, e lo sfruttamento intensivo delle foreste ne ha causato quasi la scomparsa I POPOLO DI NAVIGATORI • I Fenici chiamati “ I Carrettieri del mare” introdussero importanti innovazioni per la sicurezza della navigazione Potevano viaggiare sicuri anche la notte orientandosi con l'Orsa minore (la Stella Polare), che e i Greci chiamavano «stella fenicia». • Navigavano costeggiando le coste del bacino del Mediterraneo e sceglievano degli approdi che nel corso del tempo si trasformarono in colonie. LE NAVI • Con i maestosi cedri del Libano, i fenici costruivano agili imbarcazioni per navigare nel Mediterraneo,così sulle coste raggiunte nascevano porti fiorenti. Due erano i tipi più diffusi di imbarcazione: - il primo da guerra, con la poppa fortemente ricurva e lo sperone a filo d'acqua; - il secondo tipo, da commercio, presentava entrambe le estremità rialzate e fianchi molto ampi capaci di accogliere carichi rilevanti di merci di ogni genere (cereali, legnami, stoffe, marmi, spezie). UNICA VELA QUADRATA UTILE IN CASO DI VENTO FAVOREVOLE Vasi allungati che venivano incastrati nei sassi Sassi sul fondo che manteneva no la stabilità della nave Nave fenicia Nave commerciale fenicia Le esplorazioni • Circumnavigazione dell’Africa da Oriente a Occidente • Esplorazione delle coste della Guinea (Annone, nel V sec.a.C.) • Esplorazione delle isole britanniche e Irlanda (Imilcone, nel V sec. a.C.) Le esplorazioni dei Fenici: periplo dell’Africa da est a ovest ed esplorazione del Golfo di Guinea RELIGIONE • I fenici adoravano tre divinità , chiamate Baal Hammon, protettore della città, Tanit, signora della fecondità e un dio giovane Melqart la cui sorte è, ogni anno, di nascere, morire e rinascere, come la vegetazione durante le stagioni. Il culto veniva praticato in templi, ma più spesso all’aperto su alture e presso alberi. Notevole importanza avevano i betili (pietra sacra in forma generalmente conica). Tramite la scoperta di luoghi chiamati “tophet”si è saputo che i fenici praticavano in qui il sacrificio dei primogeniti per ottenere prosperità dagli dei,in seguito al posto dei bambini si sacrificarono gli animali. La religione Viaggiando, le religioni si sovrapposero formandone una nuova. Questo fenomeno venne chiamato dagli studiosi “SINCRETISMO RELIGIOSO”. L’approccio alla religione da parte dei Fenici era più ritualistico che mitologico. LE CITTA’ STATO • I Fenici vivevano nelle valli, separate tra loro, che si dipartivano dalla catena del Libano. Non formarono mai uno stato unitario, ma città stato spesso in lotta tra loro. • Per questo non si può tracciare la storia dei Fenici come un racconto unitario, ma seguendo le vicende delle singole città stato. Biblo: Si trova nei pressi dell’attuale Beirut, ed era uno dei maggiori centri economici della fenicia. Aveva un importante porto dal quale esportava cedro, tessuti e filati pregiati per l’Egitto. Un altro materiale esportato era il papiro, dal quale i greci diedero il nome alla città (byblos). La città era servita da due porti ed era protetta da una possente cinta muraria al cui interno sorge un ampio quartiere di abitazione. Il legame con l'Egitto si fece più stretto nel II millennio AC quando, per lunghi periodi, fu sottoposta direttamente al controllo egizio, diventando un luogo privilegiato di scambi economici,politici e culturali. Attorno al 2300-2200 a.C. anche Biblo, come molte città della Fenicia, venne distrutta. tempio di Baalat città di Biblo Sidone: Era situata vicino ad un area portuale, riparata da un promontorio ed era un importante centro mercantile. Raggiunse il massimo della sua potenza tra il 1500 e il 1100 a.C. approfittando del crollo della potenza marittima cretese. Anche quando fu sotto il dominio egiziano, Sidone riuscì comunque a conservare il proprio re, una propria flotta e completa libertà di commercio. La sua potenza fu così grande che anche Omero nelle sue opere chiamava Sidonii tutti i Fenici. Fondò numerose colonie in tutto il Mediterraneo orientale, la sua potenza fu abbattuta da uno dei popoli del mare, i Filistei che abitavano le coste della Palestina. Oggi l’acropoli della città fenicia conserva resti della seconda metà del II millennio a.C. e resti di costruzioni ellenistico-romane. Una parte della città di Sidone. Tiro: Le prime notizie certe risalgono circa al I millennio a.C. ed ebbe inizio con la fine della potenza di Sidone. Per evitare rivalità nel mar Mediterraneo fondò molte colonie, arrivando fino al Mare del Nord e verso sud fino a Capo Verde. Aiutata dalla favorevole posizione geografica, prosperò grazie al commercio del vetro, del legno di cedro e soprattutto della porpora La potenza di Tiro fu abbattuta dagli Assiri, dai Babilonesi e in fine dai Persiani. Era circondata da una poderosa muraglia; comprendeva due porti: a nord il Sidonio e a sul l’egiziano. COLONIE FENICIE ARTE • La scarsità del materiale proveniente dall'area fenicia viene sostituita dai materiali delle regioni circostanti e dalle raffigurazioni assire. Scarse le aspirazioni alla grande arte, poiché si parla di produzione a livello artigianale. Molto frequenti gli avori, la ceramica ed i metalli. L'architettura è conosciuta solamente dalle figurazioni assire: tutte le città erano comunque cinte da mura, turrite e merlate, e con case sovrapposte. Immagini della città di Tiro sono state trasmesse dalle porte bronzee. L’arte Il tempo e gli uomini hanno cancellato quelle che certamente erano le grandiose città fenicie e così nulla a noi è arrivato dei loro palazzi e templi. Però negli ultimi anni nuove ricerche archeologiche hanno resto possibile il recupero di resti che ci hanno permesso di ricostruire la struttura architettonica e urbanistica delle città fenicie. Artigianato fenicio: vaso policromo in pasta di vetro Artigianato fenicio: pendaglio e collana con amuleti a testine in pasta di vetro Artigianato fenicio: l piatto sbalzato in stile “orientaleggiante” L’architettura A cominciare dall’architettura essa è caratterizzata principalmente dalla statuaria e dalle stele, in cui è presente l’impronta dell’arte egiziana. Notevoli sono anche i sarcofagi e le figurine di terracotta, ma una tipica produzione fenicia sono le maschere, di una ricchezza davvero eccezionale: la loro utilizzazione era inanzitutto funeraria ed esse servivano ad allontanare, con la loro espressione di smorfia, o a conciliare, con il sorriso, gli spiriti maligni. ALFABETO • • L’esigenza di facilitare i rapporti con i popoli più diversi ha spinto i fenici ad elaborare una scrittura semplice e veloce: nasce così l’alfabeto della città di Biblo con ventidue segni corrispondenti ai principali suoni della voce umana. La scrittura alfabetica dei Fenici procedeva da destra verso sinistra. Ogni segno rappresenta un suono o una articolazione del loro linguaggio (scrittura fonetica innovativa rispetto a quella cuneiforme, fatta di linee variamenti combinate, ed a quella geroglifica rappresentata da immagini). Alfabeto fenicio Testo fenicio • La straordinaria eredità culturale lasciata da questo popolo: l’alfabeto Esempio di scrittura alfabetica fenicia CURIOSITA’ • Furono buoni conoscitori della scienza medica e dell’astrologia. Abili musicisti, si dilettavano con il flauto. • Grandissimi navigatori, fondarono tantissime colonie, come base di rifornimento e di sosta, mai a scopo militare (se non nel periodo cartaginese). Inventarono il mito delle colonne d’Ercole in onore del dio Baal . • Erano molto pacifici e preferivano il commercio alla guerra. LA FINE DELLA CIVILTA’ • Nel 332 a.C. Alessandro Magno, diretto in Egitto, comincia ad assediare Tiro, dopo aver annesso le altre città fenicie. Fu aiutato da altre città fenicie e realizzò una diga che tolse ai tirii l’elemento naturale di difesa: il mare. Tiro, che aveva ricevuto la promessa di aiuto da parte di Cartagine, si difese strenuamente, poi, non ricevendo alcuna collaborazione esterna, cedé. Fu la fine del regno fenicio. Tiro fu distrutta e rifiorì un po’ sotto i romani.