Impresa e ambiente competitivo Capitolo 1 Una visione evolutiva dell’impresa e dei suoi rapporti con l’ambiente Livelli di industrializzazione Pre-fordismo (prima meccanizzazione) Fordismo (produzione di massa) Post-fordismo (knowledge economy) L’impresa funzione di produzione imprenditoriale/ artigianale La grande impresa manageriale Tre forme di impresa L’impresa flessibile, snella, rete Tre forme di rapporto impresaambiente L’impresa dipende dall’ambiente tecnologico L’impresa cerca di controllare l’ambiente socio-tecnologico L’impresa interagisce con l’ambiente Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Il pre-fordismo La prima industrializzazione Dalla produzione artigianale alla prima meccanizzazione: Modo di produzione individualizzato Accumulazione e trasmissione della conoscenza accumulata per esperienza con processi naturali Lavoro empirico-concreto Poca scienza nel processo produttivo La frattura tra scienza e produzione è colmata da fabbriche con macchine isolate che svolgono compiti elementari, alimentate da forme di energia semplici e rigide (acqua-turbina) e con operai poco specializzati Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Lanificio del 1800, usava la forza dell’acqua per muovere macchine individuali anche collegate tra loro tramite alberi di trasmissione e cinghie Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Il modello d’impresa pre-fordista L’impresa è una funzione di trasformazione L’impresa è piccola e non sa influenzare il mercato ma ne è dipendente L’impresa opera in assenza di economie di scala Si adatta ai cambiamenti tecnici (esogeni) e mira unicamente al profitto Prevale l’imprenditore – persona Prezzo è frutto di contrattazione e definito dal mercato Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Il fordismo La fase di produzione di massa Presupposto tecnologico: la fonte di energia trasportabile in rete: l’energia elettrica Fabbriche con tante macchine specializzate che eseguono operazioni parcellizzate e complesse: idea fordista del “sistema di macchine” che realizza una sequenza complessa di operazioni semplici; Elevata produttività delle macchine Specializzazione e ripetitività del lavoro umano Necessità di alti volumi per economie di scala Grande dimensione d’impresa, standardizzazione e fabbisogni finanziari Ampliamento del mercato e necessità di vendere prodotti, quindi necessità di conoscere comportamento dei consumatori e i prezzi che sono disposti a pagare Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Ford Model T La Model T fu la prima vettura prodotta in grandissima serie utilizzando la catena di montaggio. Costo iniziale 850 $ contro 2.000 delle auto concorrenti; Il costo passò a 300 $ con la maturità del modello. Ci si avvaleva delle economie di scala grazie alla replicazione della conoscenza incorporata nel processo produttivo Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 La grande novità! Applicazione di Ford della parcellizzazione tayloristica dei compiti del lavoro umano: applicazione della parcellizzazione al lavoro delle macchine scomponendo il processo in operazioni elementari e ripetitive eseguite da una macchina o, in assenza, da un uomo. Il tutto grazie all’energia distribuita Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 L’impresa fordista e il modello del capitalismo manageriale l’imperativo della crescita: volumi e economie di scala: l’aumento delle vendite e l’importanza della funzione commerciale e delle strategie di diversificazione alla produzione si affiancano numerose altre funzioni che devono essere coordinate: la centralità dell’organizzazione e il problema del coordinamento attraverso il piano necessità di ampi capitali: separazione tra proprietà e controllo: capitalismo manageriale pianificazione per ridurre l’incertezza e controllare il mercato Ogni conoscenza pratica che circola nell’organizzazione è firm-specific: le organizzazioni sono uniche Il modello organizzativo gerarchico- burocratico, verticalmente integrato Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Economie di scala, di scopo e economie di regolazione sistemica La grande impresa manageriale si avvale: 1) di economie di scala: sono economie dimensionali e di replicazione legate agli elevati volumi produttivi o di attività 2) di economie di scopo: legate alle sinergie che scaturiscono dalla condivisione di processi, strutture, risorse (strategie di diversificazione che fanno leva su strutture comuni ad esempio) 3) di economie di regolazione sistemica, che si legano alla convenienza ad elaborare informazioni e definire decisioni in modo centralizzato avvalendosi di strutture, procedure standardizzate, codici e meccnismi di responsabilità gerarchica. Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 I rapporti impresa-ambiente nella produzione di massa l’elevata dimensione d’impresa e un suo efficace ed efficiente coordinamento impone la necessità di assicurarsi un ambiente specifico di riferimento il più possibile stabile si rafforzano i rapporti con i fornitori e la dipendenza di questi dall’impresa; lo stesso vale sul fronte a valle si creano una serie di stakeholder con cui l’impresa deve in qualche modo negoziare, primi tra tutti i soggetti finanziatori (azionisti) e il top management deve mediare tra i diversi interessi degli stakeholder si cerca di controllare il mercato con forti azioni di marketing che puntino alla differenziazione della marca ed ad un superamento del potere degli intermediari per proteggersi dalla concorrenza si investe in innovazione con il controllo della R&S Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Verso il post-fordismo Il cambiamento ambientale e la crescente complessità Ambiente generale (sociale, culturale, politico-legislativo,economico, fisico..) Ambiente specifico (transazionale e competitivo) La complessità dell’ambiente richiama la sua crescente varietà e variabilità che rende difficile l’operare dell’impresa in quanto accresce l’incertezza varietà e variabilità delle esigenze dei clienti varietà e variabilità dei prodotti che l’offerta propone alla domanda e delle tecnologie e componenti sottostanti i processi produttivi ed i prodotti con connessa varietà di attori del mercato varietà dei processi con cui i prodotti sono realizzati con varietà di componenti varietà delle relazioni tra domanda e offerta Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Le determinanti della complessità Il dinamismo tecnologico La rivoluzione microelettronica, ossia la sostituzione di dispositivi elettromeccanici con dispositivi microelettronici con maggiore facilità e velocità nella trasmissione e elaborazione delle informazioni e la miniaturizzazione . Innovazioni di processo di cui possono avvalersi anche imprese che non hanno grandi laboratori di ricerca di base. La globalizzazione dei mercati: E’ il fenomeno per cui l’orizzonte temporale dell’attività economica tende a farsi sempre più vasto ed integrato a livello planetario L’autonomia e autopropulsività della domanda: dalla omogeneizzazione dei comportamenti di consumo alla micronizzazione dei mercati e alla varietà degli stili di vita, nonché alla partecipazione attiva degli utilizzatori al processo di sviluppo e innovazione. Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Remington Console del LARC Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Primo computer commerciale Digital con monitor e tastiera Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Figura 1.3: LA “VECCHIA” INDUSTRIA INFORMATICA DISTRIBUZIONE LIVELLO 5 SOFTWARE APPLICATIVO LIVELLO 4 SOFTWARE OPERATIVO DI SISTEMA LIVELLO 3 PIATTAFORMA LIVELLO 2 CIRCUITI DI BASE LIVELLO 1 IMPRESA “A” IMPRESA “B” FONTE: INTEL Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 IMPRESA “C” IMPRESA “D” IMPRESA “E” Figura 1.4: LA “NUOVA INDUSTRIA INFORMATICA DISTRIBUZIONE & SERVIZI VALUE ADDED RESELLERS COMPUTER DEALER DIRECT MASS MAIL OTHER CONSUMER SUPERSTORE APPLICAZIONI MIDDLEWARE UNIX SOFTWARE OPERATIVO DI SISTEMA OS/2 WINDOWS MS-DOS BANYAN NETWARE ALTRI ALTRI CLIENT SERVER LAN MANAGER COMPUTER PLATFORM INTEL - BASED PLATFORM MOTOROLA BASED PLATFORMS OTHER MICROPROCESSORI INTEL MOTOROLA RISC FONTE: INTEL (MODIFICATA) Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 OTHER Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 L’impresa verso il post-fordismo occorre combinare efficienza e differenziazione sostanziale si riduce il potere di controllo e della pianificazione la ricerca della flessibilità: il crollo della grande impresa gerarchizzata il decentramento produttivo e la de-verticalizzazione L’impresa giapponese organizzata in reti di fornitura Le piccole imprese organizzate in aree distrettuali L’impresa nella rete del valore Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 I rapporti impresa-ambiente L’interazione con il sistema tecnologico L’interazione con il mondo del consumo e la mass customization grazie alle nuove tecnologie con la modularizzazione del prodotto con la possibilità di adattamento da parte del cliente con la componente servizio e relazione Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 L’impresa interattiva L’impresa è in rapporto interattivo con l’ambiente Essa si sviluppa per effetto di processi evolutivi e interattivi Attraverso l’interazione si genera apprendimento e innovazione Attraverso l’interazione si affronta e si cerca di re-agire alla varietà/complessità IL MODELLO ORGANIZZATIVO A RETE Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010 Economia della conoscenza Oltre la fabbrica materiale: si producono servizi, simboli, significati, conoscenza La conoscenza è la vera forza produttiva anche perché è più difficilmente imitabile La competizione su gioca sul controllo e/o l’accesso alle conoscenze più rilevanti Occorre dunque investire non solo in capitale fisico ma soprattutto in innovazione continua e conoscenza Prof.A.Tunisini - a.a. 2009/2010