Impresa e ambiente competitivo
Capitolo 1
Una visione evolutiva dell’impresa e dei
suoi rapporti con l’ambiente
Livelli di industrializzazione
Pre-fordismo (prima meccanizzazione)
Fordismo (produzione di massa)
Post-fordismo (knowledge economy)
L’impresa funzione di produzione
imprenditoriale/ artigianale
La grande impresa manageriale
Tre forme di impresa
L’impresa flessibile, snella, rete
Tre forme di rapporto impresaambiente
L’impresa dipende dall’ambiente
tecnologico
L’impresa cerca di controllare l’ambiente
socio-tecnologico
L’impresa interagisce con l’ambiente
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Il pre-fordismo
La prima industrializzazione
Dalla produzione artigianale alla prima meccanizzazione:
 Modo di produzione individualizzato
 Accumulazione e trasmissione della conoscenza accumulata per esperienza
con processi naturali
 Lavoro empirico-concreto
 Poca scienza nel processo produttivo
La frattura tra scienza e produzione è colmata da fabbriche con macchine
isolate che svolgono compiti elementari, alimentate da forme di energia
semplici e rigide (acqua-turbina) e con operai poco specializzati
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Lanificio del 1800, usava la forza dell’acqua per muovere
macchine individuali anche collegate tra loro tramite alberi di
trasmissione e cinghie
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Il modello d’impresa pre-fordista
 L’impresa è una funzione di trasformazione
 L’impresa è piccola e non sa influenzare il mercato ma ne è
dipendente
 L’impresa opera in assenza di economie di scala
 Si adatta ai cambiamenti tecnici (esogeni) e mira unicamente al
profitto
 Prevale l’imprenditore – persona
 Prezzo è frutto di contrattazione e definito dal mercato
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Il fordismo
La fase di produzione di massa
 Presupposto tecnologico: la fonte di energia trasportabile in rete: l’energia
elettrica
 Fabbriche con tante macchine specializzate che eseguono operazioni
parcellizzate e complesse: idea fordista del “sistema di macchine” che
realizza una sequenza complessa di operazioni semplici;
 Elevata produttività delle macchine
 Specializzazione e ripetitività del lavoro umano
 Necessità di alti volumi per economie di scala
 Grande dimensione d’impresa, standardizzazione e fabbisogni finanziari
 Ampliamento del mercato e necessità di vendere prodotti, quindi necessità
di conoscere comportamento dei consumatori e i prezzi che sono disposti a
pagare
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Ford Model T
La Model T fu la prima vettura prodotta in
grandissima serie utilizzando la catena di
montaggio. Costo iniziale 850 $ contro 2.000
delle auto concorrenti; Il costo passò a 300 $
con la maturità del modello.
Ci si avvaleva delle economie di scala grazie
alla replicazione della conoscenza incorporata
nel processo produttivo
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La grande novità!
Applicazione di Ford della parcellizzazione tayloristica dei
compiti del lavoro umano: applicazione della parcellizzazione al
lavoro delle macchine scomponendo il processo in operazioni
elementari e ripetitive eseguite da una macchina o, in assenza,
da un uomo.
Il tutto grazie all’energia distribuita
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L’impresa fordista e il modello del
capitalismo manageriale
 l’imperativo della crescita: volumi e economie di scala: l’aumento delle
vendite e l’importanza della funzione commerciale e delle strategie di
diversificazione
 alla produzione si affiancano numerose altre funzioni che devono essere
coordinate: la centralità dell’organizzazione e il problema del coordinamento
attraverso il piano
 necessità di ampi capitali: separazione tra proprietà e controllo: capitalismo
manageriale
 pianificazione per ridurre l’incertezza e controllare il mercato
 Ogni conoscenza pratica che circola nell’organizzazione è firm-specific: le
organizzazioni sono uniche
Il modello organizzativo
gerarchico- burocratico,
verticalmente integrato
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Economie di scala, di scopo e
economie di regolazione sistemica
La grande impresa manageriale si avvale:
1) di economie di scala: sono economie dimensionali e di replicazione legate
agli elevati volumi produttivi o di attività
2) di economie di scopo: legate alle sinergie che scaturiscono dalla
condivisione di processi, strutture, risorse (strategie di diversificazione
che fanno leva su strutture comuni ad esempio)
3) di economie di regolazione sistemica, che si legano alla convenienza ad
elaborare informazioni e definire decisioni in modo centralizzato
avvalendosi di strutture, procedure standardizzate, codici e meccnismi di
responsabilità gerarchica.
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I rapporti impresa-ambiente nella
produzione di massa
 l’elevata dimensione d’impresa e un suo efficace ed efficiente coordinamento
impone la necessità di assicurarsi un ambiente specifico di riferimento il più
possibile stabile
 si rafforzano i rapporti con i fornitori e la dipendenza di questi dall’impresa;
lo stesso vale sul fronte a valle
 si creano una serie di stakeholder con cui l’impresa deve in qualche modo
negoziare, primi tra tutti i soggetti finanziatori (azionisti) e il top management
deve mediare tra i diversi interessi degli stakeholder
 si cerca di controllare il mercato con forti azioni di marketing che puntino
alla differenziazione della marca ed ad un superamento del potere degli
intermediari
 per proteggersi dalla concorrenza si investe in innovazione con il controllo
della R&S
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Verso il post-fordismo
Il cambiamento ambientale e la crescente complessità
 Ambiente generale (sociale, culturale, politico-legislativo,economico,
fisico..)
 Ambiente specifico (transazionale e competitivo)
La complessità dell’ambiente richiama la sua crescente varietà e variabilità che
rende difficile l’operare dell’impresa in quanto accresce l’incertezza
 varietà e variabilità delle esigenze dei clienti
 varietà e variabilità dei prodotti che l’offerta propone alla domanda e delle
tecnologie e componenti sottostanti i processi produttivi ed i prodotti con
connessa varietà di attori del mercato
 varietà dei processi con cui i prodotti sono realizzati con varietà di componenti
 varietà delle relazioni tra domanda e offerta
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Le determinanti della complessità
 Il dinamismo tecnologico
La rivoluzione microelettronica, ossia la sostituzione di dispositivi elettromeccanici
con dispositivi microelettronici con maggiore facilità e velocità nella trasmissione e
elaborazione delle informazioni e la miniaturizzazione . Innovazioni di processo di cui
possono avvalersi anche imprese che non hanno grandi laboratori di ricerca di base.
 La globalizzazione dei mercati: E’ il fenomeno per cui l’orizzonte temporale
dell’attività economica tende a farsi sempre più vasto ed integrato a livello
planetario
 L’autonomia e autopropulsività della domanda: dalla omogeneizzazione dei
comportamenti di consumo alla micronizzazione dei mercati e alla varietà degli
stili di vita, nonché alla partecipazione attiva degli utilizzatori al processo di
sviluppo e innovazione.
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Remington
Console del
LARC
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Primo computer commerciale Digital con monitor e
tastiera
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Figura 1.3: LA “VECCHIA” INDUSTRIA INFORMATICA
DISTRIBUZIONE
LIVELLO 5
SOFTWARE
APPLICATIVO
LIVELLO 4
SOFTWARE
OPERATIVO
DI SISTEMA
LIVELLO 3
PIATTAFORMA
LIVELLO 2
CIRCUITI
DI BASE
LIVELLO 1
IMPRESA
“A”
IMPRESA
“B”
FONTE: INTEL
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IMPRESA
“C”
IMPRESA
“D”
IMPRESA
“E”
Figura 1.4: LA “NUOVA INDUSTRIA INFORMATICA
DISTRIBUZIONE
& SERVIZI
VALUE
ADDED
RESELLERS
COMPUTER DEALER
DIRECT
MASS
MAIL
OTHER
CONSUMER
SUPERSTORE
APPLICAZIONI
MIDDLEWARE
UNIX
SOFTWARE
OPERATIVO
DI SISTEMA
OS/2
WINDOWS
MS-DOS
BANYAN
NETWARE
ALTRI
ALTRI
CLIENT
SERVER
LAN MANAGER
COMPUTER
PLATFORM
INTEL - BASED PLATFORM
MOTOROLA
BASED
PLATFORMS
OTHER
MICROPROCESSORI
INTEL
MOTOROLA
RISC
FONTE: INTEL (MODIFICATA)
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OTHER
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L’impresa verso il post-fordismo
 occorre combinare efficienza e differenziazione sostanziale
 si riduce il potere di controllo e della pianificazione
 la ricerca della flessibilità: il crollo della grande impresa
gerarchizzata
 il decentramento produttivo e la de-verticalizzazione
L’impresa giapponese organizzata
in reti di fornitura
Le piccole imprese organizzate in
aree distrettuali
L’impresa nella rete del valore
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I rapporti impresa-ambiente
L’interazione con il sistema tecnologico
L’interazione con il mondo del consumo e la mass
customization
 grazie alle nuove tecnologie
 con la modularizzazione del prodotto
 con la possibilità di adattamento da parte del cliente
 con la componente servizio e relazione
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L’impresa interattiva
L’impresa è in rapporto interattivo con l’ambiente
Essa si sviluppa per effetto di processi evolutivi e interattivi
Attraverso l’interazione si genera apprendimento e
innovazione
Attraverso l’interazione si affronta e si cerca di re-agire alla
varietà/complessità
IL MODELLO ORGANIZZATIVO A
RETE
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Economia della conoscenza
 Oltre la fabbrica materiale: si producono servizi, simboli, significati, conoscenza
 La conoscenza è la vera forza produttiva anche perché è più difficilmente
imitabile
 La competizione su gioca sul controllo e/o l’accesso alle conoscenze più rilevanti
 Occorre dunque investire non solo in capitale fisico ma soprattutto in
innovazione continua e conoscenza
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