Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - DCB – Brescia Anno III | N.5 | 2010 | € 1,00 Heron Borelli: riprendiamo con vigore la dieta chetogenica tutti a scuola! Il musical è la sua passione 3 Settembre 2010 8 EDITORIALE pedagogia clinica focus benessere 7 Riprendiamo con vigore 8 Rientro a scuola Settembre: tutti a scuola! 13Bambini: integratori alimentari 16 Prevenzione Con gli occhi ...sui banchi di scuola! 18 Pediculosi Pidocchi? Non perdiamo la testa. Conosciamoli! 45 La Pedagogia clinica e i disturbi alimentari 48 Alimentazione La dieta chetogenica 52 Disbiosi intestinale Un terremoto in pancia 57 L'intestino Come un secondo cervello 59 Crioterapia Poliambulatorio BonGi: rinascere dal freddo 27 primo piano bellezza news termalismo 48 storie di vita questa copia è un omaggio della farmacia mostre 23 RU486 Istruzioni per l'uso 63 Medicina estetica Bellezza "di qualità" 26 La pelle dopo le vacanze Dopo le vacanze disseta la tua pelle IL PUNTO 67 Notizie in pillole anziani 70 Terapie di benessere alle Terme di Boario 30 L'età non conta Anziani protagonisti attualità 34 Ospedali latex free Desenzano, Ospedale "senza lattice" storia di copertina 38 Heron Borelli: Il musical è la sua passione 74 Solidarietà Il farmacista nei Paesi poveri 79 Foemina Le forme della femminilità Giochi e passatempi 82 » LA VIGNETTA Settembre 2010 di Roberto Francesconi Anno III | N.5 | 2010 | € 1,00 Heron Borelli: riprendiamo con vigore la dieta cHetogenica tutti a scuola! Il musical è la sua passione Farmacia Futura Anno III - Numero 5 - 2010 www.farmaciafutura.com Direttore responsabile: Luigi Cavalieri [email protected] Comitato di Redazione: Lorenza Barziza Marco Belloni Beatrice Bonzi Gabriele Ciresola Erica Denti Simonetta Elseri Alessandro Errigo Rosanna Galli Antonio Marinelli Francesco Rastrelli Roberto Romano Roberta Rossi Antonio Schiavo Beatrice Tita Editore: Punto Farma Srl Progetto grafico: Mira Advertising Direzione, Amministrazione: Punto Farma Srl Via A. Grandi, 18 - 25125 Brescia Tel. 030.35.81.959 Fax 030.35.86.441 [email protected] In Redazione: Annalisa Cavaleri [email protected] Ufficio grafico: Chiara Caravaggi [email protected] Stampa: Mediagraf Spa - Padova Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Sale’s Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 Brescia Tel. 030.37.58.435 Fax 030.37.58.444 [email protected] autorizzazione tribunale di brescia n. 48/2008 del 24/10/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale 70% - DCB - Brescia Farmacia Futura la trovi gratuitamente in farmacia: chiedila al tuo farmacista 5 In Inverno c’è anche un’influenza positiva… …quella delle piante! Con Vitamina C naturale, senza conservanti e coloranti artificiali Succhi concentrati di Sambuco e Acerola frutti con estratto di Spirea in uno sciroppo efficace e gradevole Influvis sciroppo è un valido aiuto per coadiuvare i meccanismi fisiologici che l’organismo mette in atto in risposta ai disagi tipici della stagione invernale. 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Beati loro, dicono sconsolati i meno fortunati che hanno dovuto rimanere a casa (quest'anno pare abbiano raggiunto il 46%), sorbettandosi l’afa con relativa umidità e tanta pioggia. Ora riprende la vita di tutti i giorni, il solito tran tran tra le mura domestiche ed il lavoro. Dovremmo esserci ritemprati, ma, il più delle volte, ahimè, siamo più stressati di prima, con la moglie che ci dava ordini, i figli da badare, gli amici da seguire. Insomma torniamo spesso dalle ferie più stanchi di quando eravamo partiti. Ricominciare, allora, può essere faticoso e, quindi, c’è bisogno di qualche “aiutino”, che il farmacista di fiducia, “l’amico” farmacista, saprà consigliarci. Accade così ogni anno: lui ci conosce meglio di altri e di lui ci possiamo fidare. Settembre ed ottobre sono mesi importanti per rinforzare le difese del nostro organismo e per prepararsi adeguatamente all'inverno. Servono settimane perchè aumentino le difese immunitarie e, quindi, è preferibile muoversi in anticipo. Ma settembre vuol dire anche ritorno a scuola, in attesa che, come molti operatori turistici auspicano per rilanciare il settore, si torni all’antico con la modifica del calendario scolastico e la ripresa ai primi di ottobre. Il che ci farebbe ritornare ragazzi, perché, ai miei tempi, accadeva proprio così. Anche per i nostri figli ricominciano i problemi di sempre: affaticamento, piccole crisi, senza scordare i pidocchi. Sembra strano, ma, purtroppo, ci sono ancora e si fanno vedere. Nessun allarmismo, basta accorgersene ed intervenire con prodotti adeguati. Anche in questo caso in farmacia sapranno consigliare il meglio per debellare gli ospiti indesiderati. Come sempre non mancano anche in questo numero della rivista gli argomenti da farla leggere, proprio come mi ricorda sempre Betty, una nostra affezionata lettrice di Bergamo, che trova sempre tematiche che le interessano, tant'è che ha voluto portarsi appresso la rivista durante le vacanze estive per omaggiarla ai proprietari dell’albergo che la ospitava. Ed anche là abbiamo suscitato curiosità ed interesse. Piccoli episodi, se volete, che, però, ci gratificano del lavoro che svolgiamo con tanta passione. Alla prossima. 8 Settembre 2010 rientro a scuola Settembre: tutti a scuola! » Focus Settembre 2010 9 S ettembre è il mese del ritorno a scuola e, spesso, il mese dell’esplosione di problemi psicologici dei bambini, che a scuola esprimono le loro difficoltà per lo più in due modi: i disturbi dell’apprendimento e i disturbi dell’attenzione. Oggi ci occupiamo di uno di questi ultimi, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, altrimenti noto come ADHD. Questa sindrome è diffusa (si dice fino al 16% dei bambini in età scolare), ancora spesso non riconosciuta e ancora troppo spesso non curata o curata solo parzialmente. Bambini disattenti Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è caratterizzato da una serie di sintomi molto pesanti per il bambino e per chi si relaziona con lui. Esistono degli elenchi di sintomi che permettono a dottori, educatori e genitori di riconoscere un problema e di lanciare un primo, seppure generico, allarme. Vediamone uno: per poter iniziare a compiere una diagnosi di ADHD, bisogna constatare la presenza di “disattenzione” e/o “iperattività/ Col ritorno sui banchi di scuola esplodono i problemi psicologici dei bambini impulsività”. Si definisce “disattenzione” l’incapacità del bambino di prestare attenzione ai particolari o la predisposizione a compiere molti errori di distrazione; la difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sul gioco; la distrazione nel seguire le parole degli adulti; l’impossibilità a portare a termine alcune incombenze; la difficoltà ad organizzarsi nei compiti o nelle proprie attività; la sbadataggine; l’eccessiva attenzione a stimoli esterni invece che all’oggetto di interesse. Sempre in movimento Per “iperattività”, invece, si intende una condizione del piccolo di costante irrequietezza: spesso il bimbo muove mani e piedi o si dimena sulla sedia; lascia il proprio posto a sedere in classe o quando lo vogliamo seduto; scorazza o salta do- dott.ssa Romana Caruso medico psichiatra, psicoterapeuta e Responsabile del Servizio di Psichiatria Preventiva e di Salute della Donna alla Clinica “San Rocco” di Ome vunque in modo eccessivo o fuori luogo; ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in maniera tranquilla; è spesso “sotto pressione”; parla troppo. Attenzione però: per preoccuparsi di una o dell’altra situazione bisogna che: • gli atteggiamenti del bambino siano numerosi e costanti; • permangano da tempo; • siano presenti in almeno due degli 25034 Orzinuovi - BS – via Maglio sn telefono: 0309941894 - fax: 030941507 e-mail: [email protected] web: www.poliambulatoribongiorzinuovi.com Centro Riabilitativo Crioterapico Fisiokinesiterapia Poliambulatori Medicina del Lavoro e Medicina dello Sport Dir. Sanitario Dott. A. Saurgnani Presso il Poliambulatorio è possibile usufruire delle più moderne terapie riabilitative, in particolare CRIOTERAPIA SISTEMATICA in criocamera e criosauna; unico centro attivo in Italia. Tecar terapia, Frems Ridean terapia, visite specialistiche. Medicina dello Sport Responsabile Dr. Diego Insalaco per la valutazione e la certificazione della tutela delle attività agonistiche e non agonistiche di cui L.R. 21/02/2000 N. 9 art. 3 allegato B. Medicina del Lavoro con fornitura di servizi relativi a visite specialistiche igiene e sicurezza del lavoro, servizi infermieristici e di segreteria e quant’altro previsto dalla legge. » Focus • ambienti della sua crescita (cioè: non solo a casa o solo a scuola o solo al parco o…) sia chiaramente determinato che il piccolo non stia soffrendo di alcuna malattia medica o anche di altri disturbi di tipo psicologico. Una “missione” misteriosa Questi sono i sintomi, che nulla dicono, però, di chi è il bambino che soffre e di che cosa abbia bisogno per stare meglio. Proviamo, allora, a capire che tipo di situazione psicologica viva un piccolo con queste difficoltà. Ancora, attenzione: ogni nostra generalizzazione è limitante e non può essere esaustiva della ricchezza e della complessità dell’individualità; dobbiamo, quindi, limitarci a tracciare grossolane linee guida, che, in questo caso, riportano alle primissime esperienze dello stare al mondo: un po’ come se questi bimbi avessero imparato che la tranquillità rappresenta uno stato pericoloso e non gradito alla famiglia che li ospita – quasi un venire meno a una missione misteriosa che sentono di assolvere verso mamma e papà. Ovviamente tutto nel loro inconscio, senza che nessuno abbia voluto o saputo di avere trasmesso questa sottile, nascosta, impalpabile, ma disturbante modalità. Anzi! Ai genitori ignari questo comportamento può risultare incomprensibile, fastidioso e decisamente da combattere, cosa che crea sempre più agitazione nei cuori di tutti e ulteriori subdole difficoltà. Interventi mirati per una scuola di solidarietà In tutto questo che ruolo ha la scuola? A questo punto dovrebbe essere chiaro che si ha a che fare con un bambino o un ragazzino che non è un discolo, ma un individuo impossibilitato a gestire diversamente Settembre 2010 la sua emotività. Ed è altrettanto evidente che la responsabilità delle strategie da trovare per facilitare il bambino – quel singolo bambino! – è del clinico che si incarica della diagnosi (ossia di comprendere lo specifico bisogno associato a quel problema) e della cura dello stesso e della sua famiglia. Solo lui (psicologo, psichiatra, neuropsichiatra infantile) potrà insegnare agli educatori come, dove e quando intervenire e, soprattutto, guidare lo spirito con cui queste azioni possono diventare strategicamente utili, per la scuola e per 11 l’alunno. Il contatto con il referente scelto dalla famiglia deve essere diretto e continuo. Ovvio che aiutare un piccolo così irrequieto in mezzo a tanti altri, ciascuno con le sue difficoltà, è tutt’altro che facile, ma un bravo dottore aiuterà a trarre da questa sofferenza aggiuntiva beneficio per tutti: i ragazzi sono capaci di una solidarietà eccezionale ed imparare a capire ed a capirsi fa crescere meglio. I disturbi emotivi, che coinvolgono la scuola, creano sempre un po’ di trambusto, ma anche tante occasioni di crescita, amicizia e solidarietà. Novità wellcare.it MAGNESIO “ IL SALE DELLA VITA” donna Combatte astenia, irritabilità, insonnia e crampi S di GIORNO e di NOTTE Aumento di peso. Vampate di calore. Irritabilità. Disturbi premestruali. Gonfiore addominale. Irregolarità intestinale. Per ridurre il peso corporeo e i disturbi legati al “cambiamento”. 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Compito sicuramente Se da un lato un’alimentazione equilibrata e il più possibile varia garantisce l’apporto energetico e nutrizionale corretto, è, però, vero che esistono momen- Gli integratori ti particolari in cui è necessaria un’integrazione. Un integratore alimentare non è un farmaco, quindi non è curativo di un sintomo o di una malattia, ma è un insieme di nutrienti, che, somministrati quando necessario, aiutano l’organismo a svolgere correttamente le proprie funzioni fisiologiche e biologiche, e contribuiscono al mantenimento del benessere della persona. » Focus Le vitamine Le vitamine sono indispensabili per la produzione di energia, in quanto aiutano le cellule a utilizzare le sostanze energetiche. In natura ne esistono 13 e devono essere per forza assunte con la dieta, dato che l’organismo non è in grado di produrle da solo. Integratori di vitamine possono essere assunti nel periodo invernale e nei cambi di stagione, quando le vitamine antiossidanti A, C ed E sono importanti per evitare i malanni di stagione e dare nuove energie al bambino. Nei periodi di convalescenza sono molto utili la vitamina C e le vitamine del gruppo B (attivatori del metabolismo cellulare) per recuperare le forze e l’appetito. Contro lo stress Molti bambini sono stressati a causa di periodi intensi a scuola, oppure a causa di situazioni legate all’ambiente familiare: in questi casi sono utili ancora le vitamine del gruppo B per la produzione di energia e per la salute del sistema nervoso centrale. L’eccesso di radicali liberi, che si verifica nelle situazioni stressogene, può essere contrastato con vitamine antiossidanti (E, C, A). Per la crescita Durante la crescita assume grande importanza la vitamina D, che, insieme al calcio, consente l’irrobustimento e l’allungamento delle ossa. Un’integrazione è necessaria qualora l’alimentazione sia scarsa di latticini o ci siano intolleranze verso questi alimenti. Anche i minerali sono indispensabili per la crescita, infatti partecipano alla costituzione di denti e ossa, ed a tutti i processi enzimatici. Sono fondamentali per il trasporto dell’ossigeno nelle cellule e Settembre 2010 regolano le funzioni del sistema nervoso centrale. I più importanti sono: calcio, cloro, cromo, ferro, fosforo, iodio, magnesio, manganese, molibdeno, potassio, rame, selenio, zinco. Il fabbisogno Capire con esattezza la quantità di vitamine e minerali assunte con la dieta da un bambino non è cosa semplice, così come valutare eventuali carenze. Per questo in casi di particolare stanchezza, stress o calo dell’energia psicofisica è consigliabile scegliere integratori completi, che coprano un po’ tutto il fabbisogno. Benefici dalla natura Esistono in commercio anche una serie di integratori naturali particolarmente adatti ai bambini, che funzionano molto bene nelle situazioni di indebolimento. Uno per tutti la Pappa Reale: conosciuta 15 fin dal XVII secolo, è uno dei cinque prodotti dell’alveare. Serve a nutrire le larve, che poi diventeranno api operaie, e l’ape regina per tutta la sua vita. Si compone di acqua (65%), proteine (12%), glucidi (15%), lipidi (5%) e altre sostanze varie. Sull’uomo ha azione tonificante ed energetica, utile nei casi di astenia e di affaticamento fisico e mentale. Ha attività di stimolatore metabolico ed è, quindi, adatta ai bambini inappetenti, in stati di dimagrimento e magrezza. L’echinacea è, invece, una pianta che ha la capacità di stimolare le difese immunitarie ed è, quindi, ottima per i bambini, che tendono ad ammalarsi spesso: può essere presa come cura di fondo per tutto l’inverno. Altre sostanze naturali particolarmente utili sono l’Acerola, pianta ricca di vitamina C, e il succo concentrato di mirtillo, che protegge dallo stress ossidativo. 16 prevenzione Settembre 2010 Con gli occhi ...sui banchi di scuola! dr. Giorgio Cusati Medico Chirurgo Specialista in Oculistica Telese Terme M olto spesso i genitori si sentono richiamati dalle insegnanti di scuola dei propri bambini: “Suo figlio è distratto, non segue e disturba i compagni!”. A questo richiamo seguono le sgridate ai figli, le domande sul perché siano disattenti e perché disturbino in classe. Ovviamente il bambino non sa rispondere correttamente, spesso inventa scuse e seguono i castighi. Una visita oculistica è importante per scoprire nei bambini eventuali problemi di vista che potrebbero influire sul rendimento scolastico La decisione più giusta Un pomeriggio Simone stava facendo una ricerca di geografia dalla nonna Luciana. La nonna, sempre attenta se pur dovesse badare ad altri quattro nipoti, si accorge che Simone avvicina continuamente la testa all’atlante per leggere. Ecco che nonna Luciana ne parla ai genitori di Simone ed insieme scelgono di fare la cosa più giusta per il bambino: una visita oculistica. Simone è miope, non un distratto! Ecco perché all’inizio della scuola è importante pensare agli occhi dei propri bambini! Segnali Il comportamento di Simone è uno dei segnali inequivocabili del fatto che il bambino non vede bene da lontano, ma ce ne sono altri: il bambino si avvicina troppo alla televisione o agli oggetti, non riconosce bene da lontano, si stropiccia gli occhi, socchiude le palpebre sforzando la vista per vedere meglio e così via. » Focus Settembre 2010 La prima visita Tutte queste difficoltà dovrebbero essere rilevate già alla prima visita, che, se il bambino non ha problemi alla nascita, va effettuata attorno ai tre anni. Senza ritardi, però, perché alcune patologie possono essere risolte molto bene se individuate precocemente. In questa occasione l’oculista accerterà la presenza di eventuali vizi di refrazione, come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo e l’eventuale presenza di un’ambliopia, conosciuta meglio come “occhio pigro”. In quest’ultimo caso un occhio del bimbo non è stato in grado di sviluppare correttamente la sua capacità visiva a causa di qualche anomalia. I controlli successivi Il successivo controllo, ancora più accurato, deve essere fatto tra 5 e 6 anni, appun- to con il rientro o l’inizio della scuola. A quest’età si presume siano già in grado di riferire se hanno problemi a guardare alla lavagna o hanno mal di testa dopo uno sforzo prolungato davanti al computer (che ormai ha sostituito l’enciclopedia con la quale si facevano le ricerche), alla televisione, ai videogiochi e al cellulare. Durante questa visita l’oculista deve valutare con la maggiore precisione possibile l’acutezza visiva del piccolo. A tale scopo si fa leggere al bimbo il classico ottotipo di lettura per lontano, dove sono presenti dei disegni o, intorno ai sei anni, le lettere e i numeri. I controlli successivi dovrebbero essere periodici con cadenza biennale. Nel caso in cui i genitori notino o sospettino eventuali anomalie (come abbiamo detto prima, strizzare gli occhi continuamente, socchiudere gli occhi quando lo Questo QR contiene il sito web del dr. Giorgio Cusati Come funziona? Per leggere un QR code basta scattare una foto con il cellulare al codice e il nostro telefono, dotato di brower, decifrerà le informazioni contenute. Nel caso l’immagine in questione contenga informazioni testuali, queste potranno essere memorizzate sul proprio cellulare in maniera estremamente rapida. 1.punta la fotoca- mera del cellulare sul codice 2.scatta una fotografia 3.il codice QR viene subito decodificato 4.il tuo cellulare apre la pagina internet 17 sguardo viene rivolto verso la luce, rotazione della testa), insomma qualsiasi fastidio, arrossamento, eccessiva lacrimazione, meglio anticipare la visita dall’oculista. Gli occhiali Se viene accertata la presenza di un difetto visivo, che prevede l’utilizzo di occhiali per correggerlo, è fondamentale che i genitori capiscano che gli occhiali non sono un accessorio da mettere ogni tanto, ma sono da tenere sempre! Diagnosi precoce per i bebè Con tutto quello che è stato detto, assolutamente non dobbiamo tralasciare la visita ai bambini appena nati. Fortunatamente è ormai consueta in tutti i Centri di Ostetricia e Ginecologia la visita ispettiva da parte del neonatologo ai neonati. Una particolare attenzione viene dedicata ai piccoli considerati ad alto rischio genetico ed ai bambini nati prematuri. Tale visita ha lo scopo di controllare l’eventuale presenza di malformazioni congenite o di infezioni conseguenti al parto. Durante la prima ispezione l’oculista controlla la morfologia del globo oculare e degli annessi, il riflesso rosso dell’occhio e la motilità dello stesso. Per verificare gli ultimi due aspetti lo specialista si serve di una piccola luce. La stessa visita sarebbe opportuna farla rifare in occasione della vaccino-profilassi antipoliomielitica, tra i sei e i nove mesi. È fondamentale una diagnosi precoce! Purtroppo i genitori non possono accorgersi se il bambino ha un problema visivo in quanto il “mondo dei bimbi” è vicino a loro e non lontano. Giocano con i giochi vicini, guardano la mamma negli occhi ad una distanza di 50 centimetri, non hanno interesse, per ora, alle cose lontane. 18 pediculosi Settembre 2010 Pidocchi? Non perdiamo la testa. L a pediculosi del capo è una parassitosi causata da un insetto ematofago comunemente chiamato pidocchio. Negli ultimi 30 anni in tutto il mondo ed in Italia il numero di persone colpite da pediculosi del capo è enormemente aumentato. Sono interessati soprattutto i bambini fra i 3 e gli 11 anni con continue epidemie nelle comunità scolastiche, dove si stima che almeno il 25% dei bambini venga colpito. Che prurito! La pediculosi del capo si manifesta solita- mente con un intenso prurito sulla nuca e dietro le orecchie, per estendersi, talvolta, fino alla zona posteriore del collo e del torace. Il prurito è legato alle lesioni cutanee prodotte dal pidocchio, che, nel trafiggere la cute, inietta saliva ed emette feci. Le lendini Guardando attentamente i capelli colpiti dai pidocchi (preferibilmente alla luce naturale), è possibile vedere le uova, chiamate lendini, del diametro di meno di 1 mm e di colorito biancastro opalescente. Le lendini sono di forma ovale o lenticolare, a lacrima. Esse sono tenacemente attaccate al capello a 3 - 4 mm dal cuoio capelluto, si trovano soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie; assomigliano alla forfora, ma da questa si distinguono facilmente perché fissate ai capelli. La femmina deposita ogni giorno 8 - 10 uova, che si attaccano fortemente ai capelli. Dalle lendini, dopo 7 - 10 giorni, nasce la giovane ninfa, che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una settimana diventando in grado di deporre, a sua volta, le uova. » Focus Come si trasmettono i pidocchi Il parassita non vola né salta, ma si muove velocemente fra i capelli. La trasmissione della pediculosi è solitamente per contatto diretto testa contro testa fra i bambini o fra i bambini e i loro familiari. I pidocchi si trasmettono, però, anche in modo indiretto, con lo scambio di spazzole, pettini, berretti, cappelli, sciarpe, o biancheria del letto. La pediculosi del capo non è pericolosa per la salute, in quanto il pidocchio non è vettore di malattie infettive. È necessario avvisare sia la scuola frequentata dal bambino sia l’operatore sanitario di riferimento, al fine di procedere al controllo delle persone che potrebbero essere state contagiate. È importante controllare accuratamente ogni membro della famiglia per escludere il contagio ed effettuare il trattamento contemporaneamente in tutti i membri affetti. Settembre 2010 Il trattamento Il trattamento corretto della pediculosi del capo si basa su tre punti fondamentali: 1. applicazione sui capelli di prodotti antiparassitari specifici; 2. asportazione delle lendini dai capelli; 3. disinfestazione degli oggetti veicolo dell’infestazione. Nessun agente topico è risultato essere ovicida al 100%. Ne consegue che, per eliminare i pidocchi, dobbiamo ripetere il trattamento dopo 10 - 15 giorni allo scopo di uccidere le ninfe che siano nel frattempo fuoriuscite dall’uovo. Il trattamento della pediculosi va intrapreso quando vi sia la sicurezza che il soggetto ne sia effettivamente colpito. I prodotti antiparassitari non vanno adoperati per la prevenzione, ma solo per il trattamento. Conosciamoli! 19 Dopo il trattamento è opportuno staccare manualmente le lendini eventualmente rimaste. Per facilitare questo compito, può essere utile bagnare i capelli con acqua e aceto ed aiutarsi con la pettinina (passandola nei capelli per almeno 30 minuti). I principi attivi I principi attivi più utilizzati per il trattamento contro la pediculosi sono: malathion (estere fosforico), gli estratti di piretro e le piretrine sintetiche. Esistono in commercio anche piretrine naturali con piperonil butossido, sostanze ricavate dai fiori di crisantemo. Questi prodotti sono innocui e cosmeticamente accettabili. La loro applicazione richiede solo 10 minuti. Le piretrine non uccidono tutte le uova non dischiuse e non hanno un’attività residua, come la permetrina, per cui richiedono un trattamento da 5 a 7 giorni dopo il primo per uccidere le ninfe. dott.ssa Serena Schiavo farmacista Grande importanza hanno i principi attivi naturali, capaci di aggredire il pidocchio senza avere effetti collaterali e molto adatti per i più piccini. L’Olio di Neem, per esempio, è una pianta della tradizione ayurvedica ed ha dimostrato buoni risultati contro la pediculosi Come staccare le lendini Nessuno prodotto è, tuttavia, in grado di staccare le lendini dai capelli. Sono disponibili in commercio delle lozioni a base di aceto, che facilitano il distaccamento delle lendini dal capello. Per l’asportazione delle RIVIGEN ® BABY DELICATO Lo shampoo delicato con i suoi capelli. E non solo. [ Prova la Formula tanti sorrisi, Zero lacrime. Perché vederlo sorridere è tutta un’altra cosa. www.idipediatrics.it Il sito dedicato a Lui. E a te » Focus lendini dai capelli si usa un pettine a denti fitti (0,3 mm fra i denti) di plastica o di metallo o, più efficacemente, si sfila manualmente dai capelli una lendine alla volta. L’applicazione dei prodotti antiparassitari I prodotti antiparassitari devono essere applicati in quantità opportuna, cospargendo l’intera capigliatura e aiutandosi con un pettine per uniformare il prodotto. E’ bene insistere in modo particolare sulle zone adiacenti la nuca e dietro le orecchie. I tempi di applicazione previsti devono essere rispettati: creme, gel e lozioni prevedono 10 minuti di posa, mentre per le polveri sono necessarie dalle 3 alle 6 ore. Per gli shampoo, infine, vengono generalmente indicati da 3 a 5 minuti di posa. In ogni caso, Settembre 2010 è consigliabile effettuare un secondo trattamento dopo 8-10 giorni, per eliminare eventuali insetti nati nel frattempo da lendini rimaste vitali dopo il primo trattamento e sfuggite alla rimozione manuale. La disinfestazione degli oggetti “a rischio” La disinfestazione degli oggetti veicolo dell’infestazione, pettini e spazzole, è un altro punto importante per un trattamento corretto della pediculosi e per evitare le recidive. I pidocchi e le lendini sono molto sensibili alle alte temperature e quindi, per ucciderli, è sufficiente il lavaggio a 60° C. Omeopatia In omeopatia esiste una terapia “di terreno” che consiste nel somministrare “Na- 21 trum Phos” Sale di Schuessler per tutto l’anno scolastico al bambino per ridurre la predisposizione all’aggressione del parassita. » Primo piano Settembre 2010 23 RU486: dott. Francesco Rastrelli farmacista A bbiamo intervistato sull'argomento il prof. Enrico Sartori, Direttore della Scuola di Specialità e titolare Cattedra Ostetricia e Ginecologia Università studi di Brescia e Direttore di Ostericia e Ginecologia della Clinica Ostetrico - Ginecologica degli "Spedali Civili" di Brescia. Cos’è l’aborto farmacologico? L’interruzione volontaria di gravidanza mediante metodo farmacologico è una procedura medica che consiste nella somministrazione di due farmaci per interrompere la gravidanza: in Italia è stata legalmente istruzioni per l’uso Tutto quello che c’è da sapere sull’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica approvata e deve essere eseguita entro il 49° giorno di gestazione, a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Quali sono i farmaci che vengono utilizzati? Il primo farmaco è il Mifepristone (RU486) per via orale, seguito dopo 48 ore dalla somministrazione vaginale di Gemeprost. Come agiscono questi farmaci? Il Mifepristone è un farmaco steroideo che si lega ai recettori per il progesterone. Il meccanismo fa sì che l’ormone non possa esercitare la sua attività di protezione della gravidanza, bloccandone, pertanto, l’azione. Si determina così una necrosi della decidua, cioè di quel tessuto endometriale che accoglie l’uovo fecondato, con conseguente distacco del prodotto del concepimento. Inoltre il Mifepristone agisce sui oni i z u l o S urali nat wellcare.it Gli specialisti del buon sonno, dolce relax e buon umore. Quando dormire male ti mette di cattivo umore! Melasin up, rimedio naturale costituito da un’equilibrata miscela di Melatonina e Iperico, aiuta a riposare bene e a regolare l’orologio biologico sonno-veglia. Melasin up, inoltre, aiuta a combattere il senso di fatica e può essere utile quando si è sotto stress, durante i cambi di stagione e di fuso orario legati a continui spostamenti. Melasin up. p Aiuta il buon sonno e ritrovi il buon umore. À NOVIT La soluzione naturale per “non dormire in piedi”. Tranquilla… i tranquillo. nquillo i ill Buon relax. 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È necessario essere in possesso di un certificato medico per richiedere l’interruzione della gravidanza entro e non oltre la 6° settimana di gestazione. Bisogna rivolgersi ad una struttura pubblica autorizzata all’utilizzo dei farmaci, che accerterà, tramite visita ed ecografia, la possibilità che la procedura venga espletata entro il 49° giorno, secondo i criteri di legge. Seguirà, quindi, il ricovero ordinario in ospedale fino al completamento della procedura, per un tempo stimato di tre giorni. Per potervi ricorrere, è necessario comprendere le informazioni relative all’intervento farmacologico, poter disporre di trasporto in caso di necessità e poter garantire l’accesso a una visita di controllo dopo 14 giorni dall’avvenuta espulsione del materiale ovulare. Come si svolge l’interruzione della gravidanza con Mifepristone e Gemeprost? La procedura si svolgerà in regime di ricovero ordinario ospedaliero per tre giorni; è previsto un controllo ambula- Settembre 2010 25 toriale dopo 14 giorni dall’assunzione del primo farmaco. Entro quanto tempo avviene l’aborto? Dopo la somministrazione del primo farmaco (Mifepristone) la gravidanza si interrompe nel 60-70% dei casi, ma è necessaria l’assunzione del secondo farmaco (Gemeprost) per ottenere la completa espulsione del materiale ovulare dall’utero. Nell’1-5% dei casi l’espulsione si verifica entro poche ore dal primo farmaco e, comunque, prima dell’assunzione delle prostaglandine (sostanze fisiologicamente presenti nell’organismo umano, dotate di molteplici azioni biologiche, soprattutto di mediazione locale della risposta delle cellule a differenti stimoli). Tra il 44 e il 78% delle donne abortiscono entro le prime 4 ore dall’assunzione del secondo farmaco. L’associazione dei due farmaci consente l’espulsione totale del prodotto del concepimento nel 96-98% dei casi. Nel 3-4 % dei casi è necessario comunque un raschiamento o una isterosuzione. Nell’1-1,5% dei casi la gravidanza non viene interrotta. Quali sono le controindicazioni all’utilizzo della procedura farmacologica? Le principali controindicazioni (assolute e relative) sono l’allergia a uno dei farmaci, la presenza di un dispositivo intrauterino (IUD), una gravidanza extrauterina, disturbi congeniti della coagulazione, porfiria, terapie croniche con anticoagulanti o con corticosteroidi, malattie croniche di tipo cardiocircolatorio, ipertensivo, renale, epatico e respiratorio, gravi forme di asma, fibromi uterini. Quali sono i principali effetti collaterali legati all’utilizzo dei farmaci? Gli effetti collaterali più comunemente osservati sono dolori addominali, cefalea, nausea, vomito, diarrea, ipertermia, astenia, sanguinamenti prolungati. Verranno, comunque, messe in atto procedure mediche per ridurre al minimo gli effetti collaterali. Nel caso si presentino perdite ematiche abbondanti, dolori addominali, stanchezza estrema anche senza febbre 24 ore dopo la dimissione dall’ospedale è necessario segnalarlo al medico telefonando al numero di riferimento del pronto soccorso ostetrico-ginecologico che viene fornito dall’ospedale. Se cambiassi idea, è possibile interrompere il trattamento? In qualunque momento è possibile interrompere il trattamento. È però necessario conoscere che, così come nel caso in cui i farmaci non siano stati efficaci nell’interrompere la gravidanza, vi è un rischio aumentato di anomalie fetali. 26 la pelle dopo le vacanze Settembre 2010 Dopo le vacanze disseta la tua pelle O rmai le vacanze sono passate, ma possiamo conservare tutto ciò che di buono ci hanno lasciato. In particolare cerchiamo di non perdere rapidamente l’abbronzatura e tutto quel benessere che questi mesi estivi ci hanno donato. Durante l’estate l’esposizione solare ed i lunghi bagni di mare hanno reso la pelle arida e con qualche ruga in più: ecco per- ché ha bisogno di maggiore attenzione per recuperare il suo splendore. La pelle: anatomia e funzioni La pelle costituisce l’involucro esterno del nostro corpo. Negli esseri umani è l’organo più esteso (la sua superficie è di circa 2 metri quadrati) ed è costituita da 4 strati: • lo strato corneo, il più esterno, che è composto da cellule morte ed ha una funzione di protezione dagli agenti esterni; • l’epidermide, che contribuisce all’idratazione; • il derma, al cui interno si trovano i nervi e i capillari; • lo strato di grasso, il più profondo, che ha la funzione di isolante. » il punto Come “mediatore” tra l’organismo e il mondo esterno, la pelle svolge diverse funzioni: • protezione meccanica • equilibrio idrico-salino • regolazione termica • attrazione sessuale • sintesi di sostanze L’importanza dell’acqua Acqua, idratazione, pelle morbida e tonica. Sembra scontato, ma perchè sia preservato l’equilibrio della pelle (anche di quella molto giovane), è necessario mantenere il contenuto di acqua presente in essa o fornire un’idratazione supplementare dall’esterno. L’acqua permette alla pelle di rimanere elastica. Il problema è che qualsiasi apporto di acqua giova ad una pelle assetata, ma in breve evapora nuovamente. Perciò l’esigenza è duplice: da un lato apportare acqua e dall’altro mantenerla. Settembre 2010 sue funzioni di rivestimento, protezione, termoregolazione e sensoriale. Occorre, però, considerare che il lavaggio dell’epidermide con detergenti, se praticata in maniera intensa, ha un effetto aggressivo con rimozione dello strato protettivo, e la pelle perde la sua morbidezza. Il consiglio è di utilizzare, per la detersione, formulazioni senza sapone, con una base detergente delicata, che, mentre pulisce la pelle, la protegge dalla disidratazione. Scegliere un detergente 27 mata, è consigliabile svolgere un’esfloliazione delicata del viso e del corpo (1 o 2 volte alla settimana). Questa tecnica favorisce l’ossigenazione dei tessuti ed il rinnovamento della cute secca. Creme idratanti e nutrienti Le cellule del nostro corpo, anche quelle della pelle, ricevono attraverso il sistema circolatorio il nutrimento di cui hanno bisogno. L’applicazione di una crema nutriente, sia per il viso che per il corpo, è Igiene e detersione La pulizia del viso e del corpo è importante perchè la pelle conservi tutte le Consigli e piccoli “trucchi” per mantenere una pelle radiosa e sana anche al ritorno in città adeguato per il bagno o per la doccia quotidiana è fondamentale perchè dona un’immediata sensazione di sollievo e comfort, facendo dimenticare i disagi di una pelle secca. Per la detersione del viso è consigliabile l’utilizzo di un latte detergente e, a seguire, di un tonico. Se lo strato corneo è molto disidratato e la pelle appare oltre che secca, desqua- dott.ssa Roberta Rossi farmacista consigliabile la sera prima del riposo notturno. Infatti lo scopo di questi prodotti è di agire sulla pelle in modo lento e profondo per dare il tempo alla cute di assorbire le sostanze di cui sono composte. Durante il giorno è consigliabile l’utilizzo di prodotti idratanti. La crema idratante è un prodotto morbido e facile da applicare, che forma una barriera che limita l’evaporazione dell’acqua dai tessuti. » il punto Settembre 2010 29 Nutricosmetici: la bellezza parte dall’interno È risaputo che tra nutrizione e pelle esiste una relazione quanto mai stretta e la ricerca nutrizionale, in sinergia con quella cosmetologica, si pone l’obiettivo di sviluppare integratori che abbiano effetti benefici a livello cutaneo. I nutricosmetici sono integratori nutrizionali finalizzati a correggere o prevenire eventuali stati di carenza alimentare, migliorando l’aspetto esteriore della persona partendo dall’interno. In seguito all’assunzione orale questi prodotti sono in grado di aumentare l’idratazione cutanea, migliorare la tonicità della pelle, diminuire la profondità delle rughe ed aumentare la luminosità e l’uniformità dell’incarnato. Alcuni integratori manifestano attività di tipo preventivo: • acidi grassi omega 3 (presenti nel pesce e in alcuni vegetali come noci, nocciole e semi di lino) proteggono la cute dall’insorgenza di fenomeni infiammatori e ne migliorano l’aspetto; • isoflavoni di soia , sostanze dotate di attività estrogeno-simile che aiutano a contrastare alcuni sintomi della menopausa come vampate di calore, arrossamento e secchezza cutanea; • vitamine (A, C, E), licopene, bioflavonoidi, luteina, acido lipoico e minerali (selenio, zinco, rame, manganese), con azione antiossidante che contrasta l’invecchiamento cutaneo. Mi auguro che i consigli forniti in questo articolo siano d’aiuto per non perdere tutti i benefici che l’estate ha donato. I nutricosmetici sono integratori nutrizionali finalizzati a correggere o prevenire eventuali stati di carenza alimentare, migliorando l’aspetto esteriore della persona partendo dall’interno 30 Settembre 2010 Anziani l'età non conta protagonisti » Anziani I nfatti, oltre che a far guadagnare in numero totale di anni di vita, il cosiddetto fenomeno del miglioramento delle coorti ha portato la persona, che oggi ha 75 anni, a vivere in una condizione di salute, e, quindi, di capacità di prestazioni, simile a quella del 65enne di 30 anni fa. Pregiudizi da sconfiggere Perché, allora, non tenerne conto, quando si deve decidere cosa può o non può fare una persona anziana? La risposta sta in un misto di pregiudizi sempre difficili da vincere (la retorica del “caro vecchietto” che deve solo riposarsi e non interferire nella società dei giovani adulti) e nell’incapacità di leggi e norme di adeguarsi al cambiamento della realtà. La nostra vocazione burocratica è, purtroppo, sempre vincente: se così c’è scritto nelle carte, noi dobbiamo inchinarci, anche se ci sono scritte cose superate, oggi quasi ridicole! Quando affermiamo il diritto alla libertà della persona in qualsiasi periodo della vita, ci rendiamo conto che vi sono condizioni imposte da pregiudizi che la limitano. Settembre 2010 oggi dovrebbe imparare a guardare al suo paziente con occhio libero dai condizionamenti, che potrebbero essere posti dal conoscere a priori la sua età anagrafica. Il medico, che si trova a decidere una terapia o un intervento di qualsiasi tipo, deve prima esaminare la realtà clinica e poi l’età! Nella vita civile dovrebbe essere ancora più netta la separazione: decido se una persona di età avanzata è in grado o meno di fare una cosa in base alla realtà e non al pregiudizio! Guardare in faccia la vita Anche per i singoli più o meno anziani la differenza sta proprio in questo: non lasciarsi dominare dai pregiudizi (e dalle paure) e con coraggio guardare in fac- 31 cia la vita e decidere ciò che è possibile fare, superando anche tanti ostacoli e lo scetticismo di chi vorrebbe che la vita del vecchio fosse sempre vissuta sotto una campana di vetro (talvolta questo atteggiamento è motivato da sincera preoccupazione, talaltra dal voler evitare le conseguenze di una vita più libera e, quindi, la responsabilità delle eventuali conseguenze). La volontà di vivere Del resto oggi gli anziani sono sempre più protagonisti di interventi che non solo dimostrano la loro generosità, ma anche il loro coraggio e vitalità. Mi riferisco a due recenti fatti di cronaca: da una parte al nonno che ha affrontato a mani nude un rottweiler per difendere la propria ni- Oltre l’età anagrafica Ma cosa dobbiamo fare per modificare questa tendenza negativa? Bisogna guardare in faccia la realtà, decidere solo dopo aver parlato con una persona, osservandola direttamente, senza il filtro della carta d’identità. Anche il medico Gli anziani oggi stanno molto meglio dei loro coetanei del passato e, quindi, possono fare molte cose che erano precluse a chi ha vissuto alcuni decenni fa prof. Marco Trabucchi Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia » Anziani Settembre 2010 33 potina, riportandone alcune ferite, dall’altra all’83enne arrestato in Sicilia come attivo componente dell’organizzazione mafiosa. Se il lettore non si dispiace, rilevo che sono due facce della stessa medaglia, quella di persone che non ritengono l’età un impedimento a fare ciò che decidono di dover fare: nel primo caso un gesto di nobile eroismo, nel secondo un atto gravemente delinquenziale. Ben sappiamo che nell’animo umano spesso convivono le vette più alte di carità e generosità e gli abissi più profondi di abiezione. Sappiamo anche che nessuno nasce santo o assassino, ma che la vita costruisce lentamente il suo percorso, attraverso influenze educative, stimoli ambientali, inferenze culturali, esempi… L’anziano si trova in una situazione particolare, perché ha avuto più tempo per plasmare nel bene o nel male la sua vita ed i casi sopra riportati sono due esempi significativi. Però i due personaggi sono accomunati dalla volontà di vivere, santa o luciferina che sia. Certo non voglio additare ad esempio l’anziano mafioso, ma solo ricordare che oltre gli ottanta anni è sempre possibile esprimere scelte e comportamenti forti. In particolare la generosità dei vecchi deve indurre ad un senso di rispetto e di emulazione; l’età non rende la persona così debole e paurosa da non intervenire nella vita quando le circostanze lo rendono necessario… la debolezza è prima di tutto un’espressione dell’anima, così come il coraggio e la generosità. Sempre più attivi La notizia di gesti significativi da parte di un numero sempre più ampio di anziani permette di ben sperare per il futuro; infatti, se è vero che la cultura e il modo di vivere modificano i nostri geni, potremo presto attenderci una popolazione di anziani coraggiosi, che si spendono in attività significative, i quali diventeranno sempre più numerosi rispetto a quelli che invece da vecchi limitano la propria autonomia ed i propri spazi esistenziali. Come nel passato si sono via via sviluppati geni che ci hanno permesso di sopravvivere nelle diverse condizioni ambientali, così nei nostri giorni potremmo ipotizzare lo sviluppo di geni che arricchiscono la possibilità di vivere in modo sempre più attivo anche in tarda età. L’obiettivo non sono i 120 anni, ma quelli che ci sono dati dalla Provvidenza, arricchiti, però, di significato e di valore, per noi e per gli altri. 34 ospedali latex free Settembre 2010 Desenzano, Ospedale “senza lattice” S ottoporsi a un intervento chirurgico non è mai facile. Ma lo è ancora di più se si soffre di una grave allergia al lattice come quella che ha costretto una signora di Roma a cercare disperatamente in internet una struttura sanitaria in grado di operarla, e alla svelta. Dalla capitale M.V. è arrivata direttamente a Desenzano del Garda per un’operazione vitale. Affetta da una grave forma di allergia al lattice, è giunta con urgenza all’Ospedale Montecroce, per essere sottoposta, senza tempi di attesa, ad un intervento chirurgico laparoscopico “latex-free”. Vale a dire che tutto il percorso di cura è stato effettuato senza che la paziente fosse esposta alla sostanza incriminata. L’intervento d’urgenza Ma facciamo un passo indietro. Dopo che le era stato rifiutato il ricovero presso altre strutture ospedaliere di Roma, l’intervento nel nosocomio gardesano è stato realizzato d’urgenza perché la paziente soffriva di una colecistite acuta (una forte forma di infiammazione della cistifellea). Trasferita nel reparto di Chirurgia dell’Ospedale, «subito si è provveduto al ricovero con sistemazione in stanza singola latex-free» fa sapere la Direzione ospedaliera. «Il ricovero e l’intervento sono stati immediati e, dopo tre giorni di degenza, senza alcuna complicanza, la paziente è stata dimessa. La signora ha spiegato che la scelta è caduta subito sull’Ospedale di Desenzano per la disponibilità al ricovero immediato e per » attualita' la percezione, già al contatto telefonico, di grande professionalità e preparazione degli operatori». In seguito all’intervento, infatti, la paziente ha espresso «grande soddisfazione al personale per l’immediatezza delle informazioni ricevute al primo contatto telefonico, per l’accoglienza presso il Reparto di Chirurgia e per la grande attenzione del personale, consapevole della sua particolare condizione». Un Ospedale “in cima alla lista” A Desenzano il percorso verso un Ospedale “senza lattice” è stato avviato nel 2003 dal dr. Nicola Petrucci, referente del Progetto “latex free”, su input del dr. Walter Iacovelli, Direttore del Servizio di Anestesista e Rianimazione, insieme alla pneumologa e allergologa dott.ssa Antonella Melchiorre. «L’iniziativa – spiega il dr. Petrucci – era partita dal fatto che tale percorso era stato adottato, in Italia, solo nel nosocomio di Ancona. Oggi, se si naviga nei più popolari motori di ricerca di internet, come Google, l’Ospedale di Desenzano appare Settembre 2010 in cima alla lista degli “Ospedali senza lattice”. Così abbiamo avuto pazienti provenienti persino dalla Calabria e dalla Sicilia». Essendo ormai la struttura tra le più “cliccate” e con una vasta esperienza nel trattamento di pazienti con allergia a questa sostanza, è stato abbastanza facile per la signora di Roma arrivare al Montecroce, la cui casistica comprende oggi oltre 300 interventi chirurgici, tutti effettuati senza complicanze, quindi un’esperienza consolidata che attrae pazienti da altre province e regioni d’Italia. Circa il 20% dei pazienti totali non sono bresciani e, tra questi, vi sono malati che, respinti da altre strutture di cura o con esperienze precedenti negative, sono andati incontro a shock anafilattico. 35 gruppo di interventi in elezione alla garanzia totale di un percorso pre, intra e postoperatorio completamente libero da lattice, che prevede una sala operatoria dedicata e stanza di degenza individuale ad accesso controllato». L’attenzione dell’Ospedale si spinge anche oltre, aggiunge il Direttore: «Grazie all’inserimento nelle gare di fornitura della clausola “latex free” è stata quasi totalmente eliminata la presenza di lattice all’interno di reparti e servizi ospedalieri». Anche l’Ospedale di Manerbio, uno dei tre presidi dell’Azienda Sanitaria desenzanese, dal 2008 è “latex free”. Un percorso sicuro Nel nosocomio desenzanese i pazienti allergici al lattice trovano una risposta positiva. Come afferma il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Mara Azzi, «dal 2004 è possibile usufruire di un percorso latex free, anche in ottemperanza alle Linee guida della Regione Lombardia. Si è così passati dall’esecuzione di un ristretto Dott.ssa Mara Azzi Direttore generale A.O. di Desenzano d/G Una paziente di Roma con una grave allergia al lattice è stata operata d’urgenza a Desenzano del Garda di Francesca Gardenato L’allergia al lattice L’allergia al lattice è una patologia rilevante in Italia: interessa circa il 3 per cento della popolazione. Questa percentuale è ancora più alta nei bambini predisposti alle allergie e nelle categorie a rischio, come gli operatori sanitari che vengono a stretto contatto con dispositivi medici contenenti lattice. La cosa preoccupante è che, se non si è a conoscenza del problema, ogni volta che c’è un contatto con il lattice, l’allergia può peggiorare fino a provocare una forte reazione di ipersensibilità, cioè shock anafilattico. ©3M 2010. All Rights Reserved Futuro è la gamma di soluzioni 3M per la cura e il benessere delle tue articolazioni come strumento di prevenzione e riabilitazione delle lesioni e patologie articolari » attualita' Settembre 2010 37 Per approfondire l’argomento, Farmacia Futura ha intervistato il dr. Nicola Petrucci, referente del progetto “latex free” all’Ospedale di Desenzano del Garda. Uno studio del 2005, consultabile in internet, rivela che circa il 3% della popolazione italiana è allergica al lattice: è vero? Il latex è una sostanza di origine naturale che si ottiene per drenaggio dall’albero della gomma «Il dato, pari al 2,9%, si rifà a uno studio europeo del 2005 ed è un dato complessivo, un valore reale medio. In pratica, su un campione di cento persone, tre sarebbero allergiche al latex. In realtà la prevalenza può andare dal 2% all’11%, ma nei bambini predisposti a tale allergia la percentuale si può spingere fino al 25%. La paziente di Roma, che avete operato, da quanto soffriva di tale allergia e come l’ha scoperta? «La signora di Roma ha scoperto di essere allergica al lattice usando dei guanti per pulire la casa. Si è toccata il viso e, dopo alcune ore, mani e volto si sono gonfiati. All’inizio non aveva dato peso alla cosa, ma una reazione simile si è poi manifestata all’interno di un orto botanico dove c’era un ficus benjamin. Alcune piante, infatti, contengono lo stesso antigene del lattice, il che scatena reazioni incrociate. Lo stesso capita mangiando il kiwi. Per la colecistite la signora è andata in un Ospedale di Roma, ma, dopo aver raccontato la sua storia ai medici, questi si sono bloccati ed hanno preferito non operarla, ma rinviarla ad un’altra struttura. Tramite internet ha saputo di Desenzano». In Italia quali altre strutture Il lattice Il latex è una sostanza di origine naturale, di consistenza liquida e di colore bianco che si ottiene per drenaggio dall’albero della gomma; è il materiale di partenza per la fabbricazione di una vasta gamma di dispositivi medici ampiamente usati in ambito ospedaliero. Tuttavia entra nella composizione anche di oggetti di interesse pratico impiegati nella vita quotidiana e negli ambienti di lavoro: è, infatti, presente in più di 40mila prodotti di uso quotidiano, medico e casalingo. ospedaliere sono “latex free”? «La maggior parte delle strutture sanitarie italiane ha un kit pronto, riposto in qualche armadio, e lo tira fuori in caso si presentino malati allergici al lattice. Nel nostro caso, però, il discorso è ben diverso: qui c’è un percorso sistematicamente organizzato “latex free”. Per risponderle, il Policlinico universitario di Ancona è stato il primo Ospedale certificato. Oltre a noi, in Italia ci sono gli Ospedali pediatrici “V. Buzzi” di Milano e il “Meyer”di Firenze. Sono, infatti, i bambini le categorie più a rischio, oltre al personale sanitario». Dr. Nicola Petrucci, referente del progetto “latex free” all’Ospedale di Desenzano del Garda 38 heron borelli Settembre 2010 Heron Borelli: il musical è la sua passione di Anna Gobbi » Storia di copertina C antante, attore, musicista e anche campione di atletica leggera. Heron Borelli, già noto tra gli appassionati del musical ed in particolare di Notre Dame de Paris, grazie alla sua splendida voce è destinato a diventare una stella luminosa nel panorama dello spettacolo italiano. Nato in una famiglia di artisti, ci racconta come costruisce la sua carriera con passione e determinazione. È necessario essere “multitasking” per questo lavoro? Settembre 2010 39 Assolutamente sì. Essere musicista, suonare strumenti, saper leggere la musica è importantissimo perché i tempi per imparare i brani di uno spettacolo si accorciano e spesso le prove sono brevi; inoltre saper fare molte cose ti rende idoneo per molti ruoli diversi. Ho lavorato con il più grande “cantattore” che l’Italia abbia mai avuto; Massimo canta, balla e recita ai massimi livelli, e, nonostante i suoi 40 anni di carriera e il suo livello di estrosità ed arte sul palcoscenico, sta ancora studiando. Recitare accanto a lui è come frequentare una vera “Università del Teatro”, perché ti insegna come lavorare per raggiungere qualcosa in più e che non si smette mai di imparare; La tua prima vera notorietà è arrivata col musical Notre Dame de Paris, che, però, non è stato il tuo primo musical… anzi, più vai avanti con spettacoli importanti e diventi famoso, più ti devi evolvere, perché quello che hai fatto ieri non va più bene oggi. C’è chi dice che il mestiere del cantante non sia un vero lavoro… Sbaglia! il cantante è, a tutti gli effetti, un musicista che suona il proprio corpo. Il corpo umano è lo strumento musicale più bello, perché è vivo e condizionato dallo stato emotivo e di salute: a seconda dell’umore e del benessere il suono che genera è diverso. Molti sognano di diventare cantanti, ma pochi fanno quel passo in più per trasformare il sogno in realtà. Come nasce la vocazione del cantante? Nasce da una fortissima passione perché occorrono tanti anni di studio prima di arrivare al palcoscenico e altrettanti di gavetta prima di spettacoli importanti. Per vivere di questo mestiere non bisogna mai smettere di studiare e ci vuole tanta determinazione; in caso contrario non si va da nessuna parte. Tu sei anche musicista: suoni diversi strumenti tra i quali il pianoforte e la tromba, e hai anche composto la colonna sonora di un film di un noto regista. La mia prima visibilità è stata col karaoke di Fiorello! Scherzi a parte, la primissima notorietà è iniziata nel 1998, lavorando con Massimo Ranieri nel musical “Hollywood”. È stato, a tutti gli effetti, il mio debutto in serie A, mentre prima ero professionista, ma lavoravo principalmente nei locali. Hollywood con Massimo Ranieri deve essere stata una bella esperienza per te… Il musical è stato una scelta o è capitato per caso? È una storia nata per caso e per un soffio: avevo appena partecipato alla trasmissione “Beato tra le donne”, dove ho conosciuto Paolo Bonolis, persona stupenda sia come professionista che umanamente. Paolo, dopo avermi sentito cantare, mi chiamò anche per l’apertura di Tira e Molla e mi disse che mi avrebbe aiutato a trovare altre opportunità in tv. Quando » Storia di copertina mi chiamarono per un nuovo programma avevo appena firmato il contratto per Hollywood con Ranieri… co di allenarmi tutti i giorni e di mangiare correttamente. Com’è stata l’emozione della prima di Notre Dame all’Arena di Verona? Ce ne sono tanti, circa una decina! I più imminenti sono la nuova stagione del Straordinaria, una prima è sempre qualcosa di magico; è un momento in cui ti senti sempre impreparato, perché nonostante le prove non hai ancora maturato la coscienza piena del personaggio, che nasce successivamente. La voce è il tuo strumento fondamentale di lavoro, come la conservi? Prendi qualche integratore? Hai mai avuto problemi seri alla voce? Sì, ho avuto problemi alla voce per una cisti congenita ingrossata ed ero arrivato a convincermi, come molti cantanti, che non avrei potuto andare in scena senza antinfiammatori o simili; cosa molto grave perché, prendendo medicinali senza il parere del medico o del farmacista, peggioravo la mia salute. Fortunatamente sono guarito sia dalla cisti che dal fattore psicologico, ed ora utilizzo quasi esclusivamente integratori naturali, per i quali, comunque, mi faccio consigliare dal mio foniatra o dal farmacista. Purtroppo è esplosa la moda del “mi curo da solo”, ma sono convinto che nessuno come il farmacista sappia davvero consigliarti il prodotto adatto al tuo problema. Quale è l’importanza dell’allenamento fisico? Per chi fa questo mestiere stare bene fisicamente è fondamentale, perché durante lo spettacolo occorrono elasticità, capacità di sostenere i ritmi di lavoro e perfetto controllo del corpo. Io, per stare bene, cer- Progetti futuri? Settembre 2010 41 musical “Il libro della giungla”, in cui sono Mowgli, un bambino di 10 anni, e il musical “Jack underground di uno squartatore”, in cui interpeto il mio primo personaggio cattivo, Jack. E poi sogno di ritornare al teatro, dove ho iniziato la mia carriera. Air Family Artsana Physiomer baby Vicks Sinex Aloe aerosol a pistone spray 115 ml nebulizzatore 15 ml € 11,70 € 9,95 Lactò Più Carin 30 compresse effervescenti 7 flaconcini 3 mld acido acetilsalicilico + acido ascorbico 20 cpr effervescenti € 16,10* € 14,50 € 3,60* € 2,90 Valeriana Dispert Iridina due 60 compresse € 6,00* € 8,45 € 5,60 € 39,50 Supradyn € 10,56* € 6,99* € 59,00 Debrox collirio 10 ml gocce auricolari 15 ml € 8,50 € 4,80 Somatoline Cosmetic € 9,50 € 6,80 Saugella Attiva antisettica 250 ml € 7,10 Maalox Plus 30 compresse masticabili € 5,70* € 4,95 Sempre Asciutto pasta all’ossido di zinco 100 ml total body gel snellente 400 ml € 49,00 € 41,50 € 9,00 € 7,90 Si Cura di Te € 5,00 € 4,00 Benactiv Gola Vitalmix ImmunoMix spray 0,25% 15 ml sciroppo bambini 210 gr integratore vitaminico 12 flaconcini € 14,20 € 8,00* € 12,50 € 6,40 Benefibra liquido 12 buste 60 ml € 12,35 € 9,90 Voltadvance € 17,00 € 12,75 Paranix antipediculosi spray 60 ml con pettine € 19,90 € 16,90 Flector 20 buste 10 cerotti medicati 180 mg € 8,75* € 7,00 € 22,50 € 19,10 Oral-B Vitality Precision Clean € 25,91 € 19,50 Moment 200 24 compresse € 8,44* € 7,15 Eucerin pH5 shampoo 200 ml € 12,00 € 9,00 Elmex protezione carie dentifricio 75 ml € 3,90 € 3,10 Le offerte di FarmaciaINsieme Offerte valide fino al 31/10/2010 e fino ad esaurimento scorte - *prezzo al pubblico consigliato s o L o n e L L e m i g L i o r i Fa r m aC i e ! 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C o m » pedagogia clinica Settembre 2010 45 La Pedagogia clinica e i disturbi alimentari dott.ri Francesca Ferrari, Fabio Scalvinoni, Enrico Ziglioli Sezione ANPEC (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici) di Brescia L’ origine dei disturbi del comp o r t a m e nt o a li m e nt a r e (DCA) è determinata dalla combinazione di variabili complesse che affondano le loro radici profonde in situazioni psicologiche, biologiche, socioculturali che in ciascun soggetto possono combinarsi in modo differente. Un percorso per combattere il malessere interiore e ritrovare un nuovo equilibrio di vita Disagio profondo e controllo costante I disturbi del comportamento alimentare esprimono un malessere profondo e manifestano un disagio che vede il corpo come il campo di battaglia tra la voglia e il rifiuto di vivere, dove il nutrimento fisico ha evidentemente una risonanza emotiva con il nutrimento affettivo. Le persone con un disturbo del comportamento alimentare hanno una bassa autostima e una immagine corporea distorta, non sono più abituate a riconoscere le proprie emozioni, trovano il loro equilibrio nel controllo continuo e costante 46 disturbi del comportamento alimentare Settembre 2010 del cibo, del peso e nei rituali tipici della malattia (uso frequente di lassativi, vomito autoindotto, esercizio fisico esasperato, regimi alimentari molto restrittivi). Un fenomeno in crescita Nel mondo occidentale il numero di persone che soffrono di disturbo del comportamento alimentare è destinato a crescere di anno in anno. È un comportamento patologico che colpisce, nella maggior parte dei casi, soggetti femminili, ma che, negli ultimi anni, vede interessare anche soggetti di sesso maschile e coinvolgere una fascia di età sempre più ampia, comprendendo anche ragazzi di età infantile e pre-adolescenziale. L’età d’esordio si verifica fra i 10 e i 30 anni, con picchi intorno ai 14-18 anni. Un problema che va affrontato I disturbi del comportamento alimentare investono ogni ambito della vita della persona, alterandone non solo l’aspetto fisico, ma anche l’umore, la vita sociale, la sfera affettiva, le prestazioni cognitive, le funzioni organiche. La sofferenza che il soggetto esprime si riversa, inevitabilmente, su tutto l’ambiente familiare, che spesso si trova disorientato di fronte a comportamenti, che, con l’andar del tempo, rischiano di cronicizzarsi. Data la complessità del problema, spesso è opportuno attivare una sinergia tra diverse figure professionali, che si può attuare nell’équipe multidisciplinare, possibile punto di incontro per un efficace percorso di aiuto. Rendersi conto che il problema esiste è il punto di partenza per la ricerca di soluzioni. La Pedagogia clinica Il Pedagogista clinico accoglie la persona prendendo in considerazione non solo il disagio che manifesta, ma aprendo lo sguardo alla globalità del soggetto. In tal senso stimola l’attivazione di potenzialità e risorse interiori per aiutarlo a liberare nuove energie creative, portandolo a sostare e riflettere sui propri pensieri, permettendogli di sperimentare sensazioni ed emozioni da tempo dimenticate, ed aiutandolo a considerare in modo nuovo il proprio corpo e le relazioni con gli altri per tendere verso un nuovo stato di benessere. I disturbi del comportamento alimentare esprimono un malessere profondo e manifestano un disagio che vede il corpo come il campo di battaglia tra la voglia e il rifiuto di vivere. » pedagogia clinica Settembre 2010 47 Tecniche per una nuova armonia interiore Per aiutare le persone con disturbo del comportamento alimentare la Pedagogia clinica utilizza metodologie e tecniche specifiche, quali: • Inter-art ® che promuove la creatività mediante l’applicazione dell’arte nelle sue diverse forme (disegno, pittura, scultura modellata, danza, poesia), con la finalità di aiutare la persona a scoprire potenzialità inespresse ed a formulare soluzioni alternative in risposta al proprio disagio; • Musicopedagogia® che, attraverso l’utilizzo di strumenti musicali, favorisce nuovi ambiti di espressione tipici delle esperienze sonore e stimola una crescita emotiva della persona; • Discovery project ® e Trust system® tecniche di rilassamento e distensione corporea che permettono al soggetto di entrare in contatto con la propria fisicità e riattivare un’armonia tra mondo interno e mondo esterno. Un percorso “su misura” Il percorso pedagogico clinico si sviluppa sempre all’interno di una relazione d’aiuto. Il Pedagogista clinico sceglie le metodologie e gli stimoli personalizzando il percorso in relazione al soggetto, con la finalità di aiutarlo a recuperare una nuova disponibilità corporea, emozionale, mentale. In questo modo la persona, che manifesta un disturbo del comportamento alimentare, procede ad una graduale riappropriazione dell’equilibrio psico-fisico, giunge a percepire un’immagine di sé meno distorta, più oggettiva, ed acquisisce una nuova sicurezza in sé. Torna a sentirsi in armonia con il proprio L’età d’esordio si verifica fra i 10 e i 30 anni, con picchi intorno ai 14-18 anni corpo e ricomincia a percepire sensazioni, emozioni e stati affettivi che non si era più concessa, torna a dialogare con gli altri, ma soprattutto con se stessa. Prevenzione a scuola Data l’entità e la diffusione dei disturbi del comportamento alimentare, la Pedagogia clinica attua anche interventi mirati di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado. L’esperienza ha dimostrato che un approccio preventivo con l’unico obiettivo di aumentare e migliorare le conoscenze riguardo ai disturbi del comportamento è insufficiente e talvolta può creare effetti distorti tali da far sembrare “normali” questi disturbi. Risulta, invece, più utile favorire lo sviluppo di una po- sitiva immagine corporea e stimolare una corretta autostima, esercitando così una funzione preventiva e protettiva rispetto all’insorgenza di questi disturbi. I percorsi pedagogico-clinici nella scuola propongono incontri di gruppo dove si utilizzano tecniche di tipo esperienziale, interattivo e cooperativo, privilegiando modalità attive ed offrendo alla persona nuove possibilità di ascolto e di espressione di sé, e nuove occasioni relazionali in cui mettersi in gioco. Per ulteriori informazioni: www.anpeclombardia.it www.clinicalpedagogy.com 48 Settembre 2010 alimentazione La dieta chetogenica Un antico meccanismo di difesa riscoperto in chiave antiobesità dott. Antonio Marinelli farmacista » benessere Settembre 2010 49 La caduta dei superuomini L’organismo umano, come quello degli animali, è una macchina molto sofisticata, che, nel corso dei milioni di anni di evoluzione, si è adattata alla vita sulla terra. L’esperienza “accumulata” nel genoma porta gli esseri viventi ad essere ben adattati alle condizioni precarie della lotta per la sopravvivenza, caratterizzata da rari periodi di abbondanza e da molto più frequenti di carestia. Migliaia e migliaia di generazioni hanno selezionato uomini e donne in grado di accumulare rapidamente scorte di energia, che venivano poi razionate quando le fonti di cibo si esaurivano. Accanto ad una pletora di persone, che stentatamente si guadagnavano il diritto alla sopravvivenza, vi era una piccola frazione di individui, geneticamente più fortunati, che erano molto efficienti nell’accumulo e nel successivo razionamento delle scorte. Veri e propri superuomini (e superdonne) in grado di modificare il proprio metabolismo e di superare indenni l’esaurimento delle fonti alimentari. Il progresso tecnologico degli ultimi due secoli ha progressivamente affrancato una parte dell’umanità dai periodi di carestia, sostituiti da un perenne stato di relativa abbondanza. Una decina di generazioni equivalgono ad un battito di ciglia nel processo evolutivo, per cui l’uomo civilizzato si trova con un patrimonio genetico simile a quello dell’uomo neolitico. Il risultato di tutto questo è l’epidemia di sovrappeso ed obesità che flagella i Paesi sviluppati. I fortunati di ieri, in grado di resistere alle carestie, vedono oggi ritorcersi contro di sé le caratteristiche metaboliche e fisiologiche che li hanno visti primeggiare nella lotta per la sopravvivenza. Sopravvivere alle carestie: la chetosi Uno dei meccanismi con i quali gli uomini (ed anche molti animali) affrontano la carenza di alimenti si chiama chetosi. In carenza di zuccheri, provenienti dalla frutta o dagli amidi dei cereali, il nostro organismo utilizza le scorte di energia più importanti del corpo: i grassi del tessuto adiposo. Un uomo in perfetta forma ha una scorta di 250000 Kcal di grassi, contro 2000 Kcal di quelle in zuccheri. Purtroppo il cuore ed il cervello non sono in grado di utilizzare i grassi e, in periodi normali, “bruciano” solo zuccheri. Durante le crisi, però, i grassi vengono trasformati dal fegato in corpi chetonici (da cui chetosi) che posso nutrire anche gli organi più specializzati. Una volta instaurata la chetosi, l’individuo smette di patire la fame, ritrova uno stato di relativo benessere e di energia. Questo meccanismo permetteva ai nostri antenati di procurarsi altre fonti di cibo con efficacia, senza subire lo stato di spossatezza e scarsa lucidità mentale tipiche di una dieta fortemente ipocalorica, ma bilanciata. Dieta bilanciata e dieta chetogenica Per molto tempo il mondo medico-scientifico ha accomunato la chetosi alla chetoacidosi, una manifestazione clinica del diabete. Al giorno d’oggi, però, molte evidenze scientifiche fanno catalogare la chetosi come un meccanismo fisiologico di adattamento alla carenza di cibo, che può essere utile nei pazienti obesi, od in forte sovrappeso, per ridurre lo stock di tessuto adiposo. Le normali diete bilanciate ipocaloriche, infatti, producono uno stato perenne di fame ed innescano meccanismi di protezione, che tendono a far abbassare il cosiddetto “metabolismo basale”. Il risultato è che, dopo qualche settimana di dieta, i sacrifici, che facevano dimagrire all’inizio, non bastano più: bisogna ridurre ulteriormente le calorie ed aumentare, di conseguenza, la fame ed il senso di privazione. ità v No DA OGGI IN FARMACIA I PREZIOSI ALLEATI NATURALI: wellcare.it PRONTO BENESSERE Chilipo op i d tr idi Liquesso c in ec INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SPECIALE STIPSI? Sveglia l’intestino combatti la stitichezza Oggi in farmacia c’è Dimalosio Complex il regolatore dell’intestino. Scegli la natura per combattere i chili di troppo e drenare i liquidi in eccesso. Per chi vuole prendersi cura della salute, con l’aiuto della natura, ci sono sei nuovi alleati quotidiani in pratiche compresse: 1 per i chili di troppo*, 2 per l’intestino pigro, 3 per la digestione difficile, 4 per i liquidi in eccesso, 5 per depurare da scorie e tossine, 6 per la stanchezza psico-fisica. Le Bio-Forze naturali sono una linea di prodotti “diversi” per assorbimento, durata ed efficacia. Si consiglia di assumere 1 o 2 comprese al giorno. a dieta ipocalorica ed esercizio fisico: non sostituisce una dieta variata. * Abbinato Se la dieta dura più di tre settimane, consultare il medico. Leggere le avvertenze sulla confezione. Chilipo op di tr tino Inteigs ro p e stion Dige icile f dif idi Liquesso c in ec e ie Scosrine tos Secondo le recenti linee guida il problema può essere affrontato con una dieta ricca di fibre indispensabili per ritrovare e mantenere la corretta motilità intestinale. za chez Stan -fisica o psic Armonia di naturalità ed efficacia. NOVITÀ IN FARMACIA Favorisce il senso di sazietà, aiuta il controllo del peso. Negli ultimi anni la ricerca scientifica, studiando i disturbi del comportamento alimentare, ha evidenziato che lo stimolo della fame non si manifesta soltanto quando è necessaria una carica energetica. Spesso, siamo presi dal desiderio di mangiare con un’intensità sproporzionata al reale bisogno e con una frequenza eccessiva sia di giorno che di notte. Oggi, per favorire il senso di sazietà ritardando “l’urgenza” di cibo, possiamo contare sull’aiuto di KILOFAT FAST Spray Sublinguale, nuovo integratore alimentare che grazie ai suoi componenti naturali, assorbiti dalla mucosa sublinguale, abbinato ad una dieta ipocalorica ed esercizio fisico può essere utile al controllo del peso corporeo. KILOFAT FAST Spray Sublinguale consiglia fino ad un massimo di 4 applicazioni al giorno. Q uando l’intestino si “addormenta” e perde la sua regolare puntualità è possibile andare incontro ad episodi di stitichezza che possono causare cattiva digestione, senso di gonfiore con tensione addominale e alitosi. Seguendo queste direttive è stato formulato Dimalosio Complex un preparato a base di Psillio e Glucomannano, fibre naturali, arricchito con Lattulosio ed estratti vegetali, componenti attivi che agiscono in sinergia per “risvegliare” la corretta motilità intestinale senza irritare. Dimalosio Complex sveglia l’intestino pigro, usato con regolarità svolge un’azione come regolatore intestinale, favorisce la crescita della flora batterica ed aiuta a combattere quel fastidioso gonfiore addominale facilitando una normale evacuazione. Dimalosio Complex lo trovate in Farmacia, disponibile in confezione da 20 bustine al gradevole gusto pesca. Da ALKAMED In Farmacia » benessere Alla fine della dieta, che per un obeso può durare anni, il metabolismo basale rischia di essere molto basso, per cui la persona è costretta a mangiare pochissimo pur di mantenere il risultato raggiunto. Invero molto pochi riescono a portare avanti una dieta per anni, patendo la fame e con la prospettiva di non poter mai tornare ad una alimentazione normale. Le moderne diete chetogeniche, per contro, mantengono costante il dimagrimento in quanto, con opportuni accorgimenti, viene protetta la massa muscolare responsabile in buona parte del metabolismo basale. La durata temporale è, comunque, limitata a poche settimane nelle quali il calo di peso è sostanzioso e quasi tutto a carico del tessuto adiposo e non si prova la classica sensazione di fame perenne e spossatezza tipiche delle diete ipocaloriche. Al termine di questi cicli di chetosi si torna ad una normale alimentazione, al solo scopo di mantenere il risultato raggiunto e con lo stesso metabolismo basale di prima. Dopo qualche tempo, se necessario, si potrà attivare un nuovo ciclo di chetosi controllata e perdere altri chilogrammi di grasso. 51 Settembre 2010 2 Per consumare meno energie e difendere le riserve di grassi, l'organismo tende a ridurre la massa magra (da cui stanchezza e perdita di tonicità) 1 Dimagrimento generalizzato non localizzato dovuto alla contemporanea perdita di massa grassa e magra (muscolatura) Fine Dieta Inizio Dieta di restrizione calorica tradizionale meno cibo (meno calorie) Effetto YO -YO (il circolo vizioso) 3 Poiché in precedenza l'organismo ha ridotto la massa magra (e di conseguenza il metabolismo di base), quando si ricomincia a mangiare normalmente si tende a consumare meno calorie e si recupera il peso perduto. Questa volta però solo in massa grassa. E ci si rimette a dieta... Solo sotto controllo medico Le diete chetogeniche non sono diete “fai da te”, ammesso che le altre lo siano. Il medico, che autorizza questo tipo di interventi alimentari, controllerà diversi parametri del sangue e delle urine, oltre ad una anamnesi generale del soggetto. Il rischio di fare da soli è grande, perché il fegato ed i reni possono risentirne in modo anche grave. Inoltre è necessario utilizzare alimenti speciali, ricchi di proteine ad altissimo valore biologico che consentano di ridurre al minimo le scorie azotate. È anche importante bere grandi quantità di acqua, magari addizionata con rimedi fitoterapici, per eliminare più facilmente quelle che, comunque, si formano. Il farmacista, una volta che il medico autorizzi la dieta e ne fissi i limiti, può aiutare a seguire le prescrizioni in modo corretto, fornire i prodotti ed i consigli necessari a portare al termine il percorso verso un dimagrimento rapido, certo ed in sicurezza. 52 Settembre 2010 disbiosi intestinale Un terremoto in pancia » benessere Settembre 2010 53 Cos’è la disbiosi intestinale Cattiva digestione, pancia gonfia, stitichezza alternata a diarrea, cambiamenti dell’umore, disturbi del sonno, candidosi vaginale. Sintomi precisi, che evidenziano una patologia ormai comunemente diffusa: la disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica del nostro intestino. Le cause Le cause di questa patologia sono legate, solitamente, al nostro stile di vita: • alimentazione poco equilibrata; • ritmi lavorativi stressanti; • mancanza di attività fisica; • utilizzo di farmaci specifici (antibiotici, lassativi, anticoncezionali, ma soprattutto vaccini). L’alimentazione. Una dieta poco equilibrata, caratterizzata dall’assunzione di alimenti ricorrenti e assunti con rapidità, è dannosa per l’intestino e impedisce all’organismo di ottenere il giusto apporto calorico e nutritivo. L’alimentazione scorretta è, in genere, affiancata da uno stile di vita irregolare, che altera il ritmo sonno-sveglia con inevitabili ripercussioni negative sull’intestino. Lo stress. La disbiosi può essere causata anche dallo stress generato da un’attività lavorativa intensa, da impegni pressanti e dalle responsabilità quotidiane. Lo stress professionale lascia poco tempo allo svolgimento dell’attività fisica, e ciò crea una condizione di affaticamento e nervosismo dell’organismo. I farmaci. Un’ulteriore causa è costituita dall’assunzione di farmaci quali antibiotici, antinfiammatori, antinfluenzali, antidepressivi, anticoncezionali e ansiolitici, che agiscono sui sintomi della malattia, ma anche sulla flora batterica, danneggiandola. Infine anche metalli pesanti, quali alluminio, mercurio (che sono contenuti nei vaccini) e piombo possono arrivare nell’intestino attraverso la catena alimentare e danneggiare la flora batterica. Disbiosi intestinale: quando l’intestino fa i capricci La terapia vincente In tutti questi casi la flora batterica subisce delle conseguenze negative e perde il proprio ruolo di barriera protettiva dell’organismo facendo aumentare il rischio di proliferazione di funghi e di agenti patogeni. La terapia vincente per trattare la disbiosi intestinale consiste nell’assunzione quotidiana di fermenti probiotici (microrganismi che fanno parte della nostra flora batterica), che vanno dott. Antonio Schiavo farmacista » benessere a reintegrarla ed a rinfoltirla. Ormai parecchi studi hanno dimostrato che questi probiotici svolgono un ruolo di attivazione per la nostra digestione e, quindi, sono determinanti per evitare molte sintomatologie di una eventuale disbiosi. La somministrazione di probiotici per un periodo protratto può risolvere brillantemente l’intero quadro clinico legato a flatulenza e dolori addominali, tipico di una disbiosi intestinale incombente, con totale risoluzione della sintomatologia e regolarizzazione delle scariche giornaliere e della stipsi. I principali probiotici Lactobacillus acidophilus: è il più conosciuto e anche il più utilizzato dei fermenti probiotici, aiuta la disintossicazione e ha un effetto antibatterico. Può essere distrutto ad alte temperature, perciò va assunto la mattina a digiuno o un’ora prima dei pasti. In commercio è disponibile anche senza latte, per chi ne è intollerante. Questo fermento produce “acidophilina”, antibiotico naturale che riesce a contrastare lo sviluppo di batteri patogeni (escherichia coli, proteus mirabilis, vari tipi di clostridium, salmonella e staphilococco aureus). Questo batterio si trova essenzialmente nella flora intestinale della vagina, per cui la sua assunzione integrativa previene e cura molte vaginiti e numerose infezioni urinarie (in combinazione con altri preparati erboristici). Bifidobacterium bifidus: questo batterio produce acido lattico e acido acetico che abbassano il PH intestinale creando un ambiente ostile alla proliferazione di batteri potenzialmente dannosi. I bifidi si trovano nell’intestino tenue o nel colon e sono molto presenti nel latte materno (riescono a creare buone difese immunitarie nei lattanti). Settembre 2010 I bifidi favoriscono la produzione delle vitamine del gruppo B e, associati a piante adatte, sono essenziali per migliorare la funzionalità intestinale ed epatica. Lactobacillus rhamnosus: questo batterio produce acido lattico e acidifica l’intestino tenue. Viene spesso associato all’acidophilus, perché ne potenzia le capacità. Lactobacillus bulgaricus : questo batterio è conosciuto perché innesca il processo fermentativo che porta alla produzione dello yogurt. Anche questo batterio promuove l’acidificazione dell’intestino tenue, contribuendo così a creare un ambiente inospitale per i batteri patogeni e favorevole ai lactobacilli acidophilus. Anche il Lactobacillus bulgaris produce un antibiotico naturale: il “bulgarican”, paragonabile come effetto alla “acidophilina”. I prebiotici Per migliorare il quadro clinico della disbiosi intestinale, oltre all’integrazione Le inuline sono carboidrati che si ottengono dalle radici di cicoria e carciofo 55 mirata con batteri probiotici, è molto utile arricchire la propria dieta con sostanze prebiotiche che servono a nutrire i nostri probiotici ed a stimolarne la crescita. I principali prebiotici sono : • frutto-oligosaccaridi: D-fruttosio e D-glucosio; • inuline: carboidrati della classe dei fruttani, che si ottengono dalle radici di cicoria e carciofo; • lattulosio: disaccaride venduto anche come farmaco nel trattamento della stipsi. I prebiotici si trovano anche in molti cibi, in particolar modo nella farina di frumento, nelle banane, nel miele, nel germe di grano, nell’aglio, nelle cipolle, nei fagioli e nei porri. Un’equilibrata integrazione e una corretta alimentazione ricca di principi prebiotici migliorano lo stato generale della nostra salute e ci difendono da tutte le insidie che il consumismo sfrenato ci può procurare. » benessere Settembre 2010 57 dott. Enrico Filippini Poliambulatorio medico - chirurgico dott. Enrico Filippini D a sempre l’intestino è visto soltanto come il luogo dove avviene la digestione, l’assimilazione e l’espulsione delle scorie derivate dal cibo che mangiamo, ma le attuali conoscenze ci propongono un ruolo chiave dell’intestino in numerosi fondamentali processi del nostro organismo, tanto che si parla di “sistema intestinale”, caratterizzato da una componente certamente digestiva, ma anche neurologica, endocrina e immunitaria. Le tre “facce” dell’intestino La componente neurologica dell’intestino forma il nostro “secondo cervello”: una fitta rete nervosa parietale (circa 100 milioni di neuroni) che, in gran parte, è indipendente sia dal cervello che dal sistema nervoso autonomo. La componente endocrina, connessa a quella neurologica, svolge un’importante funzione di regolazione grazie a particolari sostanze chiamate amine e neuropeptidi. Fondamentale anche la componente immunitaria, composta da un tessuto linfatico intestinale chiamato GALT (gut associated lymphoid tissue), che rappresenta la frazione più cospicua dell’intero tessuto linfatico associato alle mucose MALT (mucose associated lymphoid tissue). Nel GALT sono, infatti, presenti tutti i diversi tipi di cellule coinvolti nei processi immunitari. Infine c’è l’ecosistema microbico, la cui composizione in qualità e quantità può pesantemente influenzare l’integrità e la funzionalità intestinale, sia nutrizionale che immunologica. Come un secondo cervello L’intestino ha un ruolo chiave per il nostro benessere Equilibrio… precario! In eubiosi, cioè in condizione di equilibrio, vengono mantenute le normali funzioni metaboliche (sintesi di vitamine, enzimi, digestione, decomposizione cellulosa, ecc.), protettive (della mucosa intestinale, ma anche urogenitale, con produzione di sostanze microbicide che inibiscono i germi patogeni), ma anche immunomodulanti (attivazione e mantenimento di un normale e funzionante sistema immunitario). In disbiosi possiamo, quindi, intuire cosa possa accadere nella mucosa, nel sistema endocrino ed immunitario! Consigli per un intestino sano e “sveglio” Una buona funzionalità intestinale è il presupposto fondamentale per l’equilibrio fisiologico e la salute dell’intero organismo. Diamo perciò per scontato che, per mantenere efficace questo complesso sistema, sia importante la corretta alimentazione e l’equilibrio della flora batterica intestinale. In questo contesto l’idrocolonterapia costituisce sicuramente un valido presidio per il mantenimento o il ripristino dello stato di salute intestinale, ma anche in generale dell’intero organismo. L’idrocolon non è, infatti, una semplice “pulizia dell’intestino”, cosa, peraltro, utile specialmente per i pazienti cronicamente stitici (è noto un recupero della fisiologica peristalsi dopo una serie di sedute di idrocolonterapia), ma questa tecnica, purificando le mucose da residui digestivi, tossine, batteri, funghi, incrostazioni, riporta le difese immunitarie legate al sistema GALT alla normalità. L’idrocolon diventa, quindi, terapeutico in una serie di affezioni disbiotiche, che interessano in parte il colon (stipsi, diarrea, colon irritabile, gonfiore, meteorismo, flatulenza) e altre più generali (affezioni cutanee, candidosi vaginali, cistiti e prostatiti croniche). O S R FA D AL A M MULTIVITAMINICO MULTIMINERALE ® Integratore alimentare multiminerale e multivitaminico. www.IDEARE.eu Vitadyn® è in grado di fornire all’organismo vitamine, sali minerali ed oligoelementi di importanza biologica. Le vitamine sono utili in caso di aumentata richiesta in varie condizioni fisiologiche, di ridotto apporto alimentare o di ridotta utilizzazione. Vitadyn® contiene anche minerali ed oligoelementi, indispensabili per il regolare decorso di molteplici processi e per contrastare l’azione dei radicali liberi. Si consiglia di assumere 1 compressa al giorno. EMOLLIENTI - BALSAMICHE - RINFRESCANTI Caramelle balsamiche a base di Erisimo, Altea, Rosa canina, Mentolo ed Eucaliptolo. L’ERISIMO, conosciuto e utilizzato fin dall’antichità, soprannominato “erba dei cantori”, è particolarmente indicato nel trattamento di raucedini e afonie in quanto attenua i sintomi dolorosi dovuti a secchezza e infiammazione della laringe e faringe. Phyto Garda ha avviato uno studio presso l’Università degli Studi di Genova per valutare i componenti dell’estratto secco di Erisimo e i suoi effetti su alcune linee cellulari. www.phytogarda.it O TA IS ® TU VITADYN C Idrata la tua gola con Sanagol Gola Voce ERISIMO LO GOLA SECCA? » benessere Settembre 2010 59 Poliambulatorio BonGi: rinascere dal freddo di Annalisa Cavaleri I mmaginate di mettervi in costume da bagno e di entrare in una stanza con una temperatura che oscilla tra i 120 e i 160 gradi sotto zero. No, non è fantascienza, ma un trattamento che, sfruttando i benefici del freddo, riesce ad alleviare o eliminare i dolori, a curare patologie croniche a livello articolare o vertebrale, a combattere reumatismi, neurodermiti, stress e insonnia. Si chiama Crioterapia e parte dal principio che il freddo lenisce i dolori. E’ una tecnica sperimentata da anni all’estero, molto utilizzata in Giappone, Polonia, Germania, Finlandia e in tutti i Paesi nordici in generale. Di recente ha preso piede anche in Francia, Gran Bretagna e Austria. E l’Italia non è da meno, visto che il Poliambulatorio BonGi di Orzinuovi è il primo e unico Centro Riabilitativo Crioterapico nel nostro Paese. Inaugurato nel 1997 e dedicato alla memoria di Gianmario Bonetti e Giuseppe A Orzinuovi il primo e unico Centro Riabilitativo Crioterapico in Italia Bonomi, il Poliambulatorio Bongi nasce come Centro fisiokinesiterapico e ambulatorio polispecialistico, per diventare, successivamente, Centro specializzato nella Crioterapia Sistemica. Una vera rarità, visto che, per praticare questa tecnica, sono necessari macchinari all’avanguardia ed una competenza professionale altamente qualificata. La Terapia del freddo Freddo, anzi freddissimo, ma un freddo secco e, quindi, decisamente sopportabile. Per Crioterapia Sistemica si intende l’esposizione corporea momentanea (non superiore a 3 minuti) a temperature molto basse (inferiori a 120° C). Si tratta di una tecnoterapia avanzata e innovativa, escogitata da un medico giapponese e 60 crioterapia Settembre 2010 poi perfezionata da ricercatori tedeschi e polacchi. La temperatura così bassa sollecita l’organismo umano e ne provoca un riflesso difensivo attraverso reazioni come la stimolazione della circolazione sanguigna, del sistema endocrino, del sistema immunitario e del sistema nervoso centrale. L’effetto antidolorifico e antinfiammatorio è immediato e prolungato nel tempo. Come funziona La Crioterapia funziona come una sauna “al contrario”: si entra in costume da bagno, ma, al posto del vapore caldo, si è immersi in una nebbia fredda. Prima di ogni trattamento si viene sottoposti ad una visita medica completa, per affrontare il ciclo terapeutico in massima sicurezza. Superata la visita, il secondo step è la vestizione (o meglio “svestizione”): costume da bagno, zoccoli in legno, calzini di lana lunghi sino al ginocchio, guanti di lana, cuffia di lana o fascia di protezione per le orecchie, mascherina. E’ arrivato il momento di entrare nella Criocamera (a cui si può accedere da 1 a 4 persone), che è composta da due ambienti: • nella prima stanza i pazienti stazionano per circa 30 secondi, ad una temperatura compresa tra -60° C e -80°C, così da consentire l’adattamento corporeo al freddo; • nella seconda stanza (la principale) i pazienti accedono muovendo ritmicamente braccia e gambe per 1-2 minuti, secondo le indicazioni cliniche, ad una temperatura che oscilla tra i -120°C e -160°C. Dall’esterno il personale medico è sempre in contatto visivo e vocale con il paziente. La sensazione di rilassamento muscolare e di calore superficiale prodotta dalla Crioterapia è massima nei primi 60 minuti e si mantiene per circa 4-5 ore dopo la procedura: viene così garantita la migliore resa riabilitativa in caso di trattamento fisioterapico e una sensazione di benessere e rilassamento nei soggetti sani. Il Poliambulatorio BonGi è dotato anche di una moderna Criosauna, che consente di effettuare trattamenti crioterapici della durata media di circa 90 secondi ad una temperatura variabile tra i - 110°C e - 140° C. Si tratta di una cabina che accoglie un solo paziente. Al termine di ciascuna seduta i pazienti vengono indirizzati ai trattamenti riabilitativi specifici in palestra. Ogni trattamento comprende cicli di più sedute e può essere ripetuto. I benefici L’effetto delle sedute di Crioterapia consiste in una marcata attività antidolorifica e antinfiammatoria, che aumenta l’efficacia della seduta di riabilitazione e permette di ridurre o di evitare l’uso di farmaci. In particolare, grazie all’effetto terapeutico della Crioterapia, si stanno ottenendo risultati molto positivi nel trattamento di pazienti affetti da artrite psoriasica e morbo di Parkinson. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che questa metodica consente di rallentare il processo di invecchiamento, perché il freddo permette di limi- I professionisti del Poliambulatorio BonGi • Dr.ssa Viviana Zani, Responsabile Crioterapia • Dr. Diego Insalaco, Responsabile Medicina Sportiva • Prof. Giuseppe Banfi, Direttore Scientifico Segnaliamo ai lettori l’importante studio del Prof. Banfi sulla Nazionale italiana di Rugby, che ha messo in evidenza come la Crioterapia non rappresenti assolutamente una forma di doping. Un’altra recente pubblicazione riguarda l’effetto metabolico della Crioterapia, che porta alla riduzione del colesterolo totale e all’aumento del colesterolo “buono” (HDL). » benessere tare i processi di ossidazione. L’effetto antiossidante è utile anche per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi e dei disturbi correlati. Inoltre la fatica fisica e mentale è diminuita e il cervello viene stimolato, con una conseguente maggiore capacità di concentrazione, un miglioramento dell’umore e, soprattutto, una piacevole sensazione di euforia e di benessere. Settembre 2010 Dedicata agli sportivi Benessere e bellezza La “terapia del freddo” è ottima per chi pratica sport, sia amatoriale che professionistico. Ecco i principali vantaggi: • incremento della forza muscolare e, quindi, della capacità agonistica dell’atleta; • influenza positiva sul sistema nervoso; • miglioramento della qualità del sonno e dell’umore, rilassamento generale e sensazione di euforia; • migliore irrorazione sanguigna e, quindi, un più veloce recupero post-esercizio; • accelerazione della rigenerazione dopo traumi muscolari; • spiccato effetto antiossidante, con azione di contrasto ai radicali liberi, che hanno la loro influenza negativa in ogni infortunio o patologia cronica, e rappresentano una fonte di invecchiamento dei tessuti. La Crioterapia aiuta a combattere in modo efficace il sovrappeso e l’obesità, perché regola il metabolismo facendo sì che il tessuto grasso venga bruciato più rapidamente. Grazie all’effetto antinfiammatorio la Crioterapia contrasta efficacemente la cellulite, che è un’infiammazione cronica del grasso sottocutaneo. La Crioterapia giova anche alla bellezza: con l’incremento dell’apporto di ossigeno e di nutrienti si assiste ad un miglioramento della condizione generale della pelle, con un’efficace prevenzione delle rughe. I capelli si rinforzano e le unghie diventano più sane e robuste. Le indicazioni terapeutiche La Crioterapia Sistemica - fornita di certificazione, in qualità di dispositivo terapeutico medicale - è indicata in caso di: • Osteoporosi ed osteopenia • Malattie degenerativo-infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico (artrosi, discopatie, ernie discali, patologie della spalla, lombalgia) • Fibromialgia e mialgie in genere (dolori muscolari) • Tendinopatie, tendiniti, borsiti • Postumi dolorosi di traumi acuti e da sovraccarico ad articolazioni, tendini e muscoli 61 • • • • Patologie autoimmuni Psoriasi ed artrite psoriasica Collagenopatie Stati di spasticità muscolare (potenziamento del recupero funzionale in caso di sclerosi multipla, morbo di Parkinson e Parkinsonismo, ictus cerebrale) • Cellulite • Dermatite atopica • Stati ansioso - depressivi La Crioterapia è utile anche per potenziare le capacità agonistiche e di recupero dopo sforzi fisici estremi e per rallentare i processi di invecchiamento. Gli effetti clinici della Crioterapia Gli effetti clinici della Crioterapia comprendono: • effetto antalgico sistemico a livello muscolo-scheletrico; • effetto anti-edemigeno; • effetto miorilassante (riduzione del tono muscolare e quindi della spasticità); • incremento della forza muscolare (e quindi della capacità agonistica nell’atleta); • potenziamento dell’immunità umorale e cellulo-mediata; • incremento del tono dell’umore. Poliambulatorio BonGi Srl Via Maglio 25034 Orzinuovi - BS tel. 030 994 18 94 [email protected] » Bellezza Settembre 2010 63 Bellezza “di qualità” dr. Giovanni Brunelli medico Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Mi sono rivolta, negli ultimi tempi, ad alcuni medici per il trattamento delle rughe con acido jaluronico e per altri trattamenti al viso. Non volevo andare dal primo medico che mi fosse capitato, ma volevo sentire più pareri. Mi sono rivolta anche a medici di Milano; ciò che mi stupisce di più è la grande differenza Per ogni intervento di medicina estetica affidatevi sempre a professionisti che vi garantiscano la massima sicurezza del costo del trattamento. Cosa mi può dire? Gentile Signora, questo è un argomento spinoso, che richiederebbe varie considerazioni ed uno spazio di discussione adeguato. Comunque, prima di tutto, bisogna dire che il mercato della medicina e della chirurgia estetica ha subito una grande evoluzione negli ultimi anni, con un notevole aumento delle richieste dei pazienti e dei conseguenti trattamenti. Ciò ha fatto sì che molti colleghi, non solo specialisti, ma anche di altre discipline completamente diverse e senza adeguata formazione, si siano buttati nella mischia causando un enorme aumento della concorrenza, con tendenza al ribasso dei prezzi, favorita anche dall’uso di prodotti di scarsa qualità (che ci vengono proposti dai vari informatori tutti i giorni), che hanno un costo d’acquisto più basso. Non più viaggi all'estero per una soluzione economica, ma: Dentalcoop La Fenice s.C., con la qualità italiana. Centro di odontoiatria e implantologia dentale Conservativa - Chirurgia orale - Implantologia Protesi fissa e mobile - Endodonzia - Ortodonzia Disturbi cranio-mandibolari Odontoiatria estetica: ceramica integrale; zirconio, inlay-onlay, sbiancamento CONVENZIONATO CON: Brescia Cremona Mantova DENTALCOOP Via Rieti, 4 25122 Brescia - Tel. 030 3545278/ 030 3469941 www.dentalcoop.it Direttore sanitario Dr. Fabrizio Rigamonti » Bellezza Andare ai Congressi e frequentare i Corsi d’aggiornamento costa molto, e questi costi giustificano un ritocco dei prezzi verso l’alto. Da un altro punto di vista bisogna anche valutare la sede nella quale viene effettuato il trattamento. Milano è più cara delle città di provincia quasi in tutto. La cosa giusta sarebbe quella di farsi iniettare, da parte di un medico specialista competente e preparato, un prodotto di qualità (facendosi dare il tagliandino della tracciabilità) spendendo il giusto. Se, quindi, non è giustificato andare fino a Milano e spendere il doppio per farsi impiantare lo stesso prodotto, è anche vero che spendere troppo poco può voler dire utilizzare prodotti magari non dannosi per la salute, ma che certamente non possono garantire la stessa qualità di risultato. Come diceva mia nonna, “Chi poco spende, poco ha!” Il mio bambino più piccolo, di 6 anni, ha le orecchie a sventola. Quest’anno ha fatto la prima elementare e, durante l’anno scolastico, sono sorti problemi importanti con i compagni di scuola. So che il difetto si può correggere con un intervento, ma vorrei sapere da che età questo è possibile. In effetti i bambini possono essere crudeli e spesso deridono i compagni chiamandoli “Dumbo” o con altri nomi poco simpatici. Ciò può provocare notevoli disturbi psicologici, che si ripercuotono anche sul rendimento scolastico. L’intervento può tranquillamente essere effettuato anche in bambini dai 5-6 anni in poi, dato che l’orecchio ha già raggiunto la dimensione definitiva e non ci si aspetta ulteriore Settembre 2010 65 crescita dopo questa età. Nei soggetti più grandicelli l’intervento può essere fatto anche in anestesia locale, mentre nei bimbi delle scuole elementari e medie sarà naturalmente necessaria un’anestesia generale. L’intervento dura circa 90 minuti e non è particolarmente doloroso anche nel periodo post-operatorio. Sono un uomo di 45 anni, sieropositivo da molto tempo, ma senza particolari problemi. Negli ultimi anni il mio viso è andato scavandosi sempre di più. Ho sentito parlare dell’acido polilattico. Lei me lo consiglia? Purtroppo la sua malattia causa una lipoatrofia del volto, che conferisce al viso un aspetto scavato ed emaciato. L’acido polilattico è un prodotto ben conosciuto sia in medicina, sia in chirurgia, dove svolge vari ruoli. È un prodotto sicuro e di lunga durata, pur essendo completamente riassorbibile. Nel viso può essere iniettato e provoca un’attivazione dei fibroblasti, spingendoli a produrre nuove sostanze, non solo nei pazienti sieropositivi, ma anche nei soggetti sani. Purtroppo i tempi biologici sono abbastanza lunghi ed il prodotto è parecchio caro. Sappia che serviranno più sedute, distanziate da un periodo abbastanza lungo una dall’altra. Il risultato sarà visibile e consolidato dopo almeno 6-8 mesi dall’inizio della terapia. Ho 65 anni e, negli ultimi tempi, ho perso parecchi chili di peso grazie ad una dieta. Ciò che mi dà più fastidio è la pelle delle braccia che pende in basso e non mi consente di portare vestiti con maniche corte. Mi hanno consigliato la radiofrequenza. Può servire? Il problema da lei lamentato è abbastanza frequente e colpisce quasi esclusivamente le donne, non sempre in seguito a calo ponderale importante, ma anche nelle pazienti che sono sempre state magre. Direi di no, almeno non in questo caso, anche se la radiofrequenza può essere utile in altre zone corporee. Nel suo caso direi che l’unica soluzione sensata e valida rimane l’intervento di brachioplastica. Questo consiste quasi sempre in una liposuzione del braccio, seguita dall’asportazione della pelle in eccesso. L’intervento viene, di solito, eseguito in anestesia generale e non è particolarmente doloroso. I risultati sono, di regola, molto buoni, anche se bisogna accettare una cicatrice abbastanza lunga nella parte interna del braccio, che normalmente rimane, però, abbastanza nascosta alla vista. Esistono anche tecniche con cicatrice più corta, limitata all’ascella, ma queste sono in grado di risolvere solo problemi di piccola importanza. » News Settembre 2010 67 Raccomandazioni anti-influenza dal Ministero Con l’abbassamento delle temperature i malanni di stagione sono “in agguato”. Per questo il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha emanato una circolare che contiene le raccomandazioni per la prevenzione dell’influenza stagionale 2010 - 2011, che tengono conto dell’attuale livello di allerta pandemica per il virus AH1N1. La vaccinazione antinfluenzale, infatti, rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze e, dunque, anche per ridurre la mortalità correlata. La Campagna di vaccinazione stagionale, che partirà ad ottobre, è promossa dal Servizio sanitario nazionale, ed è rivolta principalmente ai soggetti classificati e individuati a rischio di complicanze severe, e a volte letali, in caso contraggano l’influenza, e alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valenza sociale. L’offerta del vaccino a queste categorie è gratuita ed è attiva da parte delle Regioni e delle Province Autonome. Al momento - sottolinea una nota del Ministero - nei Paesi dell’Emisfero sud, entrati nella stagione invernale e per i quali sono disponibili dati relativi alla sorveglianza delle sindromi simil-influenzali, l’andamento di queste appare stabile o in lieve incremento, con una piccola percentuale legata al virus pandemico, mentre il resto delle sindromi è addebitabile ad altri virus. È arrivato in farmacia “ Il giocadellaSalute” La conquista di un livello ottimale psicofisico corre lungo direttrici che vedono nell’educazione sanitaria il momento più qualificante. Per venire incontro a tale esigenza, due ditte specializzate in materia, Uniservices s.r.l. (già famosa per il “Calendario della Salute”) e Lisciani Giochi, hanno realizzato, per la prima volta in Italia, un veicolo comunicativo inedito, atto a trasmettere le basilari conoscenze scientifiche ad un vasto pubblico, dai ragazzi dell’età scolare ai nonni. Si tratta di un gioco didattico da tavolo, strutturato sul modello del “gioco dell’oca”, ma adeguatamente rielaborato. Si apprende giocando: è questo il principio pedagogico che sottende lo sviluppo cognitivo degli individui di ogni età. Tra divertimento e socializzazione in ogni singola gara vengono coinvolti più partecipanti, da due a quattro persone o squadre. In sostanza i giocatori devono rispondere, in modo esatto e nel tempo scandito da una minuscola clessidra, a domande che riguardano la salute e le patologie più comuni. “Il giocadellaSalute” - così si chiama - spazia da un argomento all’altro senza mai stancare. Tutte le nozioni di educazione sanitaria, accessibili e sintetiche, sono rese fruibili in un breve spazio di tempo, quando l’attenzione dei partecipanti risulta più concentrata. Questo moderno gioco è presente nelle farmacie, che, al passo con i tempi, sono diventate importanti presidi sanitari e, pertanto, impegnate in mirate Campagne di educazione alla salute e di promozione del benessere collettivo. I cittadini possono trovare questo utile e simpatico gioco presso le numerose farmacie che hanno aderito all’iniziativa. » News Settembre 2010 69 Un farmaco “intelligente” per combattere l’artrite reumatoide Una ricerca del Censis, realizzata in collaborazione con la Società italiana di Reumatologia e l’Associazione nazionale malati reumatici, ha evidenziato che sarebbero circa 300 mila gli italiani affetti da artrite reumatoide. La malattia colpisce tra i 35 e i 50 anni, causando un’infiammazione che erode le articolazioni e genera dolore, rigidità, gonfiore e deformazioni. La buona notizia è che, di recente, è arrivato in Italia un nuovo farmaco, a base di una molecola “intelligente” che agisce bloccando la proteina responsabile dell’infiammazione, portando ad un rapido miglioramento dei sintomi. Il farmaco (tocilizumab) si somministra per infusione endovenosa una volta al mese ed è destinato a chi non risponde alle cure tradizionali (cioè un paziente su due). Viene offerto dal Ssn in Lombardia, Marche, Abruzzo e Campania. Da FederSalus dieci regole per un sano stile di vita Uno studio condotto dall’Osservatorio FederSalus ha portato alla luce dati preoccupanti: in Italia, negli ultimi 5 anni, il numero degli obesi è cresciuto del 25%, per arrivare ad oltre 16 milioni di persone sovrappeso e 5 milioni di obesi, tra cui un bambino su 4 tra i 6 e i 17 anni. Ecco il decalogo con i consigli degli esperti di FederSalus per guadagnare in salute e restare in forma: 7. Praticare attività sportiva il più 1. Mangiare frutta e verdura spesso possibile 2. Bere acqua 8. Un sano stile di vita prevede almeno 3. Moderare grassi saturi e olio 30-60 minuti al giorno di attività fi4. Moderare l’uso di sale sica di intensità lieve moderata 5. Moderare l’uso di zucchero 9. Non fumare 6. Non è mai troppo tardi per una rego10. Bere alcol in misura moderata lare attività fisica Benessere… divino! Novità di quest’anno ai GB Thermae Hotels di Abano Terme è l’inebriante percorso “Il benessere di Bacco”, che comprende un trattamento viso-corpo dall’azione antiossidante grazie al resveratrolo, estratto dal mosto delle uve rosse. Ha un effetto fortemente elasticizzante ed è consigliato per il recupero dell’elasticità della pelle e per rallentare l’invecchiamento cutaneo. Il rito inizia con un viaggio aroma-emozionale che parte dal profumo della gelatina ai semi d’uva rossa per un’azione dolcemente esfoliante di rinnovo epidermico e prosegue con un impacco al resveratrolo ad effetto antiossidante e rassodante. Segue il Fango di Bacco e un bagno nell’idromassaggio arricchito con sali effervescenti riattivanti per una pelle morbida, lucida e nutrita. Per maggiori informazioni potete consultare il sito www.gbhotelsabano.it, oppure telefonare al numero 049.8665800 70 terme di boario Settembre 2010 Terapie di benessere La Tecarterapia® alle Terme di Boario Alle Terme di Boario è stata messa a punto una metodica di altissimo livello che sta dando grandi risultati in molti campi della riabilitazione e dell’attività di rigenerazione di tessuti, organi e apparati. Si tratta delle “Tecarterapia®” che alle Terme si avvale della ricerca scientifica del Coni e della Scuola dello Sport di Roma. Ma che cosa è la Tecarterapia®? Si tratta di una tecnologia brevettata altamente innovativa, che sfrutta una radiofrequenza a bassa intensità (0.485 Mhz) veicolata attraverso due elettrodi differenti a seconda dei tessuti che si vogliono trattare. Agisce in maniera non invasiva, stimolando energia direttamente dall’interno dei tessuti ed incrementando l’attivazione dei normali processi cellulari. alle Terme di Boario I benefici Gli effetti di questa tipologia di trattamento sono testimoniati da numerosi studi scientifici che ne validano i benefici sull’organismo umano e l’assoluta assenza di controindicazioni, ad eccezione di quelle previste dalla legge e relative a portatori di pace-maker e donne in stato di gravidanza. I trattamenti di Tecarterapia®, opportunamente modulati dall’operatore, possono produrre all’interno dei tessuti trattati tre tipologie diverse di reazioni: - incremento del microcircolo; - vasodilatazione; - incremento della temperatura. Tali reazioni permettono di ottenere risultati immediati in individui alle prese con problematiche muscolari, articolari e osteoarticolari, sia di natura acuta che cronica, ma anche di ripristinare condizioni psico-fisiche adeguate in organismi sottoposti quotidianamente a stress di natura fisica (ad es. pesantezza degli arti inferiori). Problematiche quali infiammazioni, lesioni muscolari di lieve entità, contratture, deficit circolatorio o linfedemi possono essere trattate con notevoli benefici per il paziente, già a partire dalla prima seduta. Gli effetti derivanti dalla Tecarterapia® sono, infatti, immediati ed il trattamento completo, accompagnato dall’utilizzo di prodotti quali la crema dermoattivante e le quintessenze, risulta estremamente piacevole per il paziente, contribuendo a generare uno stato di benessere complessivo. Per ulteriori informazioni: www.humantecar.eu [email protected] » termalismo Settembre 2010 71 La “riprogrammazione posturale” con la metodica “Delos” Nata per dare una risposta di “riprogrammazione posturale” agli astronauti che permangono nello spazio a lungo (quindi da un progetto Nasa), ora la metodica Delos è in uso anche nei sistemi di allenamento, riabilitazione e rieducazione motoria, ma anche di “stabilizzazione” del movimento in soggetti con patologie neurologiche. Il Metodo è stato messo a punto nel 1977 dal prof. Dario Riva e dallo sport la sua applicazione sta raggiungendo sempre più vasti settori della clinica medica. La sperimentazione con i pazienti dell’Asl La metodica “Delos”, messa a punto con successo al Centro di Riabilitazione delle Terme di Boario, è ora sperimentata anche dall’Asl di Vallecamonica-Sebino che, tra le prime in Italia, sta valutando in fase sperimentale una sessantina di soggetti che presentano varie patologie neurologiche. L’obiettivo è quello di sperimentare un protocollo, condiviso dall’Unione Operativa di Medicina Generale dell’Ospedale di Esine, dal Servizio di Neurologia e dal Servizio di Fisioterapia dello stesso Ospedale, in collaborazione con i riabilitatori ed i tecnici che operano all’interno del programma riabilitativo delle Terme di Boario. Il progetto è iniziato e vede presenti pazienti parkinsoniani e con varie patologie neurologiche: entro settembre ci saranno i primi risultati concreti e da qui si potrà ampliare il servizio a tutto campo. Ritroviamo la strada della “propriocezione” Ma anche sul piano sportivo e della vita di tutti i giorni la Metodica Delos ha un enorme impatto positivo: sostituisce, infatti, le normali e tradizionali fonti di informazioni di stato e di moto (occhio e orecchio), ponendo al centro dell’attenzione il sistema “sottocorticale” tramite il quale arrivano e partono informazioni specifiche ai sistemi motori periferici del corpo umano. E’ la strada della “propriocezione” che viene sempre più abbandonata nel corso della vita (si potrebbe dire addirittura subito dopo la fase del “gattonamento” del bambino), a vantaggio di altri sistemi (occhio e orecchio, appunto), dimenticando l’effetto assolutamente sorprendente e veloce del sistema propriocettivo. Il metodo Delos aiuta a capire la situazione personale di ognuno (fase di test), imposta in modo personalizzato un percorso allenante di valorizzazione delle capacità propriocettive e controlla quanto fatto con un sistema di “auto- feedback” sia in fase di allenamento che nel test conclusivo di ogni seduta. I risultati I risultati sono sorprendenti già dopo le prime 4-5 sedute di test-allenamento, ma ancor più lo diventano con il passare del tempo e con il richiamo del lavoro fatto in precedenza (“memoria motoria”). Le Terme di Boario hanno dato un forte impulso a questa metodica che viene applicata con sempre crescente successo nel proprio Centro di Fisioterapia e Riabilitazione. Per informazioni: www.termediboario.it www.centromedicocastagna.it www.delos-international.com 72 novità Settembre 2010 Gambe a cura della Redazione B senza stress! enessere e bellezza da oggi vanno a braccetto. Nasce Medical Collection di Pompea, la linea di calze e collant a compressione graduata, guaine e slip contenitivi dedicata a tutte coloro che vogliono star bene, ma senza rinunciare a dettagli glamour. Una collezione che coniuga funzionalità ed estetica, pensata per una donna moderna che esige qualità e contenuti tecnici altamente performanti, ma anche eleganza, comfort e cura dei dettagli. Medical Collection: la nuova linea di Pompea per gambe leggere e in salute Addio senso di gonfiore L’uso quotidiano delle calze Medical Collection è consigliato soprattutto a chi è sottoposto fattori di rischio che potrebbero provocare affezioni venose, come fumo, pillola contraccettiva, vita sedentaria e sovrappeso. La collezione è realizzata con fibre specifiche (Lycra e Lycra Leg Care) che donano comfort e benessere, riducendo il gon- fiore delle gambe e alleviando la sensazione di stanchezza e pesantezza, con un’efficace azione di massaggio nei punti chiave della gamba. I benefici Grazie a queste caratteristiche tecniche la linea Medical Collection regala alle gambe: • una sensazione di benessere; » Notizie dalle aziende • una diminuzione dell’affaticamento e della pesantezza; • eccellente effetto estetico e ottimo comfort; • efficace alleviamento dei gonfiori alla caviglia e al polpaccio ; • esaltazione e contenimento delle forme grazie al delicato effetto modellante. Donne “in gamba”! La linea Medical Collection è pensata per la donna: • in viaggio: il collant riposante è particolarmente adatto alle donne che viaggiano molto, quindi costrette a stare sedute o in piedi per lungo tempo, in macchina, in treno o in aereo; • al lavoro: ore e ore sedute in ufficio e sentite le gambe gonfie e intorpidite? Il collant riposante è particolarmente adatto a chi svolge attività che costringono le gambe a lunghi periodi di inattività, a chi svolge un lavoro sedentario e a chi ha problemi di circolazione sanguigna; • in gravidanza: i collant della linea Medical Collection aiutano a scongiurare e combattere in modo non invasivo i problemi venosi dovuti alla gravidanza, come la tensione nelle gambe, i piedi gonfi, i formicolii e le vene varicose. Le novità Oltre alle calze e ai collant, Pompea propone due prodotti innovativi: • Short micromassage , la guaina pantaloncino in tessuto massaggiante e leggermente contenitivo. Gli ioni d’argento rendono la guaina anti-odorante, antibatterica e ipoallergenica. Settembre 2010 73 • Maternity, collant e slip premaman, adatti alle donne in attesa. I collant hanno compressione graduata, corpino anatomico e cinturino regolabile. Per l’uomo La linea Medical Collection non trascura nemmeno i signori uomini: per loro ci sono le calze “Active Man”, che grazie alla compressione graduata, massima alla caviglia e decrescente verso l’alto, esercitano un benefico massaggio che stimola la circolazione e riduce l’affaticamento. Questa calza è particolarmente adatta all’uomo che è costretto a stare seduto per molte ore in macchina, treno o ae- reo; a chi svolge attività sedentarie e a chi ha problemi di circolazione sanguigna. Se utilizzata durante lo sport, la calza esercita un micromassaggio attivo che favorisce la circolazione, donando tono ed energia. Cos’è la compressione graduata La compressione graduata è la compressione che una calza elastica esercita sulle pareti delle vene; una compressione decrescente dalla caviglia alla coscia, che aiuta la risalita del sangue verso il cuore, evitando gonfiori, capillari dilatati e problemi di circolazione. 74 solidarietà Settembre 2010 Il farmacista nei Paesi poveri un modo diverso di svolgere la professione Q uando pensiamo al farmacista, l’immagine è quella del farmacista dietro al bancone della farmacia del proprio paese, cui ci rivolgiamo abitualmente per un consiglio. Ma ce ne sono altri che hanno scelto di vivere in altro modo la loro professione, certamente più avventurosa. Sara Gaspani, giovane farmacista bergamasca, ci ha rilasciato un’intervista attraverso la quale scopriamo cosa significa essere farmacisti con Medici Senza Frontiere. Cosa la spinge a portare solidarietà? La voglia di non “abbandonare” chi soffre lontano da noi… e, quando parlo di abbandono, mi riferisco, in primis, all’indifferenza, il peggiore degli abbandoni. Per essere solidali con qualcuno, vicino o lontano che esso sia, bisogna prendere coscienza della sua esistenza e del suo diritto alla vita e alla felicità. Come avviene la scelta del Paese in cui prestare l’opera? È una scelta che viene fatta in funzione dei bisogni dell’Organizzazione, alla luce delle competenze e disponibilità dell’operatore. Ci racconti l’esperienza che ha vissuto recentemente? Incomincio dal giorno in cui ho scelto di continuare a fare la farmacista ma… in modo diverso. Non è più bello, non è più brutto. Sempli- » storie di vita Settembre 2010 75 cemente diverso. Dopo 3 soddisfacenti anni trascorsi dietro al bancone ho deciso di tornare sui banchi di scuola, all’Università di Medicina di Brescia, per un corso di medicina tropicale e salute internazionale. Durante queste entusiasmanti e quanto mai arricchenti lezioni ho preso contatti con Medici Senza Frontiere e, dopo aver superato la selezione, sono finalmente partita per il Ciad. La mia missione si è svolta principalmente nella capitale N’Djamena (dove si coordinano le attività di MSF in Ciad) con qualche breve visita di supervisione sulle farmacie del progetto. Un lavoro completamente nuovo, responsabilizzante e stimolante… Da un lato gli aspetti della logistica, quali la ricezione degli ordini internazionali nel rispetto delle norme di importazione locali, la pianificazione del loro successivo trasporto all’interno del Paese, la progettazione/messa in opera/sorveglianza dei locali adibiti allo stoccaggio e alla distribuzione, la distruzione dei medicinali che non rientrano più negli standard Sara Gaspani, una giovane farmacista di Bergamo, ci racconta la sua esperienza con Medici Senza Frontiere qualitativi (scaduti o danneggiati)… Dall’altro gli aspetti più squisitamente farmaceutici: l’analisi dei consumi e dei bisogni, il controllo dell’adeguatezza delle prescrizioni (in accordo con i protocolli di trattamento MSF e nazionali) e delle modalità di distribuzione, l’aderenza ai trattamenti, la formazione del personale locale… Chiaramente nulla viene affidato all’improvvisazione o alla buona volontà del singolo: l’esperienza maturata sul campo ha fatto sì che MSF fornisca ai suoi farma- cisti tutti gli strumenti (informatici e non) e i supporti adeguati per una gestione seria e di qualità del circuito del farmaco. L’obiettivo non è solo quello di garantire a ogni paziente il farmaco giusto al momento giusto, ma anche quello di minimizzare gli sprechi. Quali difficoltà ha incontrato? Bella domanda! Vorrei accontentarmi di rispondere con quelle legate alle condizioni di vita, perché diciamocelo… vive- di Luigi Cavalieri re in contesti a rischio significa mettere da parte non solo le comodità, cui siamo abituati, ma anche e soprattutto la propria libertà (per esempio, quella di camminare per strada…). Magari potrei spingermi sul piano professionale e raccontarvi come all’inizio sia difficile cambiare l’unità di misura dalla scatoletta ai Kg e m3 di medicinali o più banalmente di come ci si sente a lavorare senza poter contare sull’elettricità 24h/24… ma non ci riesco. Mi sembrerebbe alquanto riduttivo 76 » Notizie dalle aziende Settembre 2010 IL MAL DI SCHIENA Circa quindici milioni di italiani soffrono di mal di schiena in modo più o meno grave e, statisticamente, questa è la prima causa di assenteismo dal lavoro e la seconda di invalidità permanente. I dolori alla colonna vertebrale sono un disturbo abbastanza frequente perché la schiena, lavorando continuamente durante tutto il corso della nostra vita sviluppa patologie che producono il così detto “mal di schiena”. Chi ne è colpito purtroppo molte volte affronta un itinerario diagnostico e terapeutico estremamente variegato, in una sorta di "ping-pong" specialistico che va dall’ortopedico al fisiatra, al neurologo. Tutto ciò avviene perché questa struttura meravigliosa (e complicata) che è la schiena umana può presentare numerosi disagi (o vere e proprie malattie) indagabili e curabili effettivamente da vari punti di vista a secondo del "pezzo" o del "settore" che si considera. La maggior parte delle volte si ricorre a diagnosi e cura dei propri dolori secondo le regole farmacologiche dettate dalla medicina "ufficiale", ma in questo articolo vi stiamo presentando una valida alternativa a farmaci ed interventi chirurgici. L’ OSSIGENO-OZONO NELLA TERAPIA DEL DOLORE LOMBARE L'ozonoterapia è una pratica medica in uso in molte Nazioni, sopratutto in quelle a grosso sviluppo industriale. La patologia del disco intervertebrale può essere spesso alla base di lombosciatalgie che possono non rispondere alla terapia farmacologica tradizionale, solitamente basata su un utilizzo di antinfiammatori. In alcuni casi , dove la causa della sintomatologia è rappresentata da un'ernia del disco intervertebrale, ed il dolore non tende a recedere neppure dopo terapie appropriate, è possibile effettuare il trattamento percutaneo con Ossigeno Ozono a livello foraminale (ovvero nel punto in cui il nervo fuoriesce dalla colonna vertebrale) , oppure a livello del disco intervertebrale (discolisi propriamente detta). Ernia L3-L4 paramediana destra Prima dopo l’ozonoterapia La discolisi con ozono è la prima scelta terapeutica che viene utilizzata nel paziente con ernia del disco dal Dottor Bonetti, si tratta di una terapia semplice priva di rischi e controindicazioni in mani esperte. Il trattamento avviene sotto guida TAC è possibile sia effettuare trattamenti intradiscali che intraforaminali. In questi pazienti viene sfruttata la duplice azione dell’ozono sia a livello sintomatologico avendo proprietà antalgiche ed antinfiammatoria che sulla causa stessa , ovvero l’ernia discale, ove l’ozono agisce accelerandone il processo di disidratazione. L’importanza di tale approccio terapeutico è stata ampiamente illustrata nel recente Congresso di Interventistica Spinale Americano dove sono stati riportati i risultati su una casistica di oltre 8.000 pazienti valutati al John Hopkins Hospital di Baltimora e all’Università di Toronto. L'ernia del disco è una patologia a prognosi generalmente favorevole. Nella maggior parte dei casi, le ernie si riassorbono del tutto o in parte e la sintomatologia regredisce o scompare con i trattamenti conservativi, entro tre mesi dall’esordio della sintomatologia. Per tale motivo è razionale non intervenire prima di tale periodo, salvo in casi particolarmente gravi e invalidanti. ' " #$ "( !!"!!! '!$ )$&!!!!!( )$'!" !!! ("!$$ ' Si, proprio così. A Brescia è nato un centro Polifunzionale in grado di soddisfare i bisogni di tutta la famiglia. Dove il rapporto umano viene prima di tutto. E dove specialisti e fisioterapisti di alto livello si incontrano con metodi, sistemi e tecnologie avanzatissimi. P O L I A M B U L AT O R I O O B E R D A N Via G. Oberdan, 140 - 25128 BRESCIA [email protected] Tel. 030 3701312 - Fax 030 3387728 » storie di vita Settembre 2010 gomito a gomito con il medico (analisi dei protocolli di trattamento, valutazione dei bisogni, elaborazione degli ordini internazionali, gestione del circuito del farmaco...) per garantire una risposta sanitaria sicura, efficace e di qualità. Come sopperite alla difficoltà di reperire in loco i medicinali? e superficiale fermarmi qui…Preferisco rispondere in tutta sincerità e spostare l’attenzione qualche metro più in là dai progetti MSF (nei quali garantire l’accesso della popolazione ai medicinali essenziali è un imperativo). Vi dico cosa davvero mi mette in difficoltà come persona ancor prima che farmacista: rassegnarsi a veder morire persone che altrove vivrebbero…toccare con mano le conseguenze di quello squilibrio “fatale” per cui il farmaco non è un bene di salute per tutti, ma un bene di consumo per pochi. Un consiglio da farmacista? Smettere di leggere questa intervista e andare a cercare un’informazione “altra” (www.medicisenzafrontiere.it/cosafacciamo/accesso/). Sfido chiunque, onesto e ben informato, a fare un’analisi benevola degli eventi che caratterizzano lo scenario farmaceutico internazionale. Come si integra il ruolo del farmacista con quello del medico? Come per il ruolo del logista, dell’amministratore, non si può assolutamente prescindere dal lavoro d’équipe. Nella pratica di tutti i giorni il farmacista lavora Generalmente gli acquisti in loco sono limitati (in Ciad inesistenti). MSF possiede due centrali logistiche (supply centre) a Merchtem (Belgio) ed a Bordeaux (Francia), dove lavorano anche dei farmacisti che garantiscono la qualità dei medicinali che MSF acquista e che verranno poi distribuiti sui progetti in tutto il mondo. La scelta nasce proprio dalla volontà di poter sempre controllare la qualità dei trattamenti che vengono offerti. 77 Quanto, in genere, dura una missione all’estero? Non esiste un tempo fisso… Sono stata in Ciad per 6 mesi, ora sono in partenza per Haiti per 4 mesi. Si può partire per un anno, ma ci sono missioni d’urgenza che possono durare anche solo 3 settimane, dipende sempre dagli obiettivi e dal profilo di posto che si occupa, nonché dalla disponibilità dell’operatore. Quali qualità deve possedere un suo Collega per poter decidere di condividere una simile esperienza? Flessibilità, determinazione e convinzione… senza dimenticare quanto sottolineato all’inizio di questa intervista… la voglia di condividere parte della propria vita con chi soffre e forse non è poi così lontano… Medici senza frontiere Medici Senza Frontiere (MSF), fondata a Parigi nel 1971 da un gruppo di medici e giornalisti, è oggi la più grande Organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, presente in oltre 60 Paesi con 360 progetti. In un anno i team di MSF hanno effettuato più di 8.810.000 visite mediche, curato 1.200.000 casi di malaria, vaccinato oltre 700 mila persone contro la meningite e oltre 1.900.000 bambini contro il morbillo, effettuato più di 47.000 interventi chirurgici, assistito 15.000 donne vittime di violenza sessuale, aiutato a nascere più di 100.000 bambini, fornito il trattamento antiretrovirale a oltre 140.000 persone sieropositive. Nel 1999 MSF è stata insignita del Premio Nobel per la Pace e ne ha destinato i fondi per la Campagna per l’accesso ai Farmaci Essenziali. In Italia ha 11 gruppi locali tra i quali quello di Brescia. Un gruppo attivo da oltre 4 anni, che organizza iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi a livello locale. Si riunisce circa 2 volte al mese ed è aperto a tutti, non solo a personale sanitario. Per informazioni: [email protected] - cell. 345.4638176 » Mostre 79 Settembre 2010 Le forme della femminilità S i ispira alla bellezza della figura femminile e vuole essere un messaggio rivolto a tutte le donne, per ricordare che di cancro al seno si può guarire, grazie agli strumenti di diagnosi precoce e alle nuove terapie messe a disposizione dalla ricerca scientifica. La Mostra La Mostra “Foemina - Il seno nell’arte e nella medicina”, promossa da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, in collaborazione con Roche, ha fatto tappa lo scorso luglio all’Ospedale Civile di Brescia, dopo essere stata inaugurata nel 2009 all’Istituto europeo di oncologia di Milano. Si tratta di un’esposizione itinerante, che in di Lisa Cesco Ph: per concessione Spedali Civili di Brescia Una mostra che ripercorre la rappresentazione del seno nella storia dell’arte e illustra i progressi della ricerca scientifica nella lotta al tumore al seno settembre si sposta all’Ospedale Sant’Andrea di Roma per raccontare il parallelo tra due evoluzioni solo in apparenza distanti: quella della rappresentazione del seno nella storia dell’arte e quella della ricerca scientifica, che ha raggiunto importanti vittorie contro il tumore al seno. La Mostra, curata da Alberto Agazzani, propone un percorso nella femminilità attraverso riproduzioni fedeli di opere d’arte, capolavori distanti fra loro nel tempo e nello spazio, ma accomunati dalla centralità del corpo femminile: da Raffaello a Goya, da Leonardo da Vinci ad Antonio Canova, da Renoir a Picasso, fino ad arrivare ad artisti contemporanei quali Giuseppe Bergomi e Ugo Riva. Un messaggio di speranza «Il tumore al seno è il secondo tumore per diffusione al mondo, una malattia che colpisce nel fisico e nell’anima, un affronto alla femminilità – afferma Francesca Merzagora, presidente di O.N.Da –. La 80 Settembre 2010 » Notizie dalle aziende Da Pool Pharma una sferzata di energia MG.K VIS POCKET STICK pronto da bere Il primo concentrato di energia per vivere “alla grande”! S entirci svogliati e giù di tono proprio quando è arrivato il momento di affrontare un impegno, al quale non possiamo o non vogliamo sottrarci; sentire che con un po’ di energia in più ce la faremmo a “stare al passo”; sapere che quella è la serata che aspettavamo da tempo e che non possiamo perdere una simile occasione solo per un po’ di stanchezza che non riusciamo a scrollarci di dosso... Non è il caso di abbattersi! Da oggi possiamo contare su un valido aiuto, da tenere a portata di mano, per una spinta energetica capace di rimettere prontamente in moto il fisico e di restituirci vivacità e forza d’animo in ogni momento della giornata! MG.K VIS POCKET STICK pronto da bere, integratore alimentare a base di Taurina, Creatina, Arginina e Magnesio con Potassio e R.O.C. 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(Prezzo al Pubblico: € 12,50) » Mostre Mostra vuole lanciare un messaggio di speranza per tutte le pazienti, accompagnando il visitatore in un viaggio che evidenzia il profondo legame dell’arte con la storia e soprattutto con la vita». In Italia il cancro al seno colpisce circa 38.000 donne ogni anno, una donna su dieci si ammala di questa patologia oncologica, che è la forma tumorale più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 25 per cento di tutti i carcinomi che colpiscono le donne. Il cancro al seno è ancora la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, pari al 17% di tutti i decessi per causa oncologica. La buona notizia è che ci sono importanti progressi in atto nella cura della malattia, e, grazie alla diagnosi precoce, oggi è possibile una vera e propria guarigione nel 90% dei casi, mentre nelle forme più avanzate si può riuscire a “cronicizzare” il cancro, in modo da migliorare sopravvivenza e qualità di vita. Già oggi la mortalità per questo tipo di tumore si sta riducendo, e l’obiettivo perseguito dagli oncologi è quello - lanciato da Umberto Veronesi - di arrivare alla mortalità zero. Tumore al seno, prevenzione da incoraggiare: per una donna su dieci la diagnosi arriva tardi, quando la malattia è già in fase avanzata o metastatica. I progressi della scienza Nuove opportunità terapeutiche, ad esempio, sono offerte dai farmaci biologici, terapie mirate per ogni paziente, che sfruttano la conoscenza dei meccanismi di sviluppo tumorale. Una delle strategie più promettenti per il trattamento in fase avanzata è quella di “affamare” le cellule tumorali e, quindi, rallentarne la crescita: Settembre 2010 grazie ad uno specifico anticorpo monoclonale si riesce ad impedire il collegamento del cancro con i vasi sanguigni circostanti, riducendo l’apporto di sangue - e quindi di nutrienti - essenziale per lo sviluppo del tumore e la sua diffusione in tutto il corpo (la cosiddetta inibizione dell’angiogenesi). L’importanza della prevenzione Accanto ai progressi scientifici rimane fondamentale il ruolo della prevenzione per identificare tumori con sempre maggior anticipo, e come tali più facilmente curabili. «L’unico vero sistema per vincere i tumori è la prevenzione – sottolinea Sergio Pecorelli, Direttore del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia degli Spedali Civili e presidente Aifa -. Purtroppo restano casi in cui la diagnosi arriva in fase tardiva, e non va dimenticato che nel nostro Paese esiste ancora la cultura dei 50 anni di età per l’avvio dello screening mammografico, una tempistica ormai superata, così come la cadenza dello screening ogni due anni è una convenzione economica non supportata da basi scientifiche». Se è vero che dai 50 ai 69 anni si registra il picco di casi di tumore al seno, tuttavia dopo i 35 anni è consigliabile una visita senologica per valutare con lo specialista il profilo individuale di rischio e gli eventuali esami da effettuare, come spiega il direttore dell’Oncologia del Civile, Edda Simoncini. «Educazione, prevenzione, terapie perso- 81 nalizzate sono i tre cardini per contrastare il tumore al seno – conclude Pecorelli - Contro questa malattia è necessario fare rete, perché, se abbassiamo la guardia, i numeri si alzano». Educazione a scuola Anche il Governo si sta attivando su questo fronte, come ha anticipato il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, intervenuta all’inaugurazione della Mostra al Civile: «Le scuole saranno impegnate a sensibilizzare fin dall’età più giovane sui temi della salute, che diverranno materia di approfondimento in classe – dice il Ministro -. Per tutta la cittadinanza, invece, col Ministro della Salute Fazio stiamo lavorando a un grande progetto nazionale su salute e oncologia che partirà dalla Lombardia». Mariastella Gelmini Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca 82 » GIOCHI E PASSATEMPI Settembre 2010 Doppio senso A cura di Domenico Maccarana © tutti i diritti riservati L'orecchio umano si compone di differenti parti, che in anatomia assumono uno specifico nome. Alcune di esse, nella lingua italiana, hanno la caratteristica di avere un doppio significato. Aiutandoti col fatto che, a numero uguale corrisponde lettera uguale, rispondi alle seguenti definizioni, trovando, quindi, il DOPPIO SENSO. Considera che alcune definizioni sono al singolare, altre al plurale. b. M 12 a. T 9 L 6 I 10 14 T M P 12 9 5 3 10 R O M B A A R 6 10 15 I 10 N 4 O N 1 T O 9 4 E 13 1 6 10 N 4 E 13 6 E 13 L A N 6 3 4 L I 3 O 1 10 Soluzione: Insid(i)e 3 6 6 2 11 2 8 6 A 9 L 8 C A 10 S 3 c. 6 I 4 16 6 7 11 13 12 4 1 1 11 10 4 3 14 17 10 10 N C U D 16 9 6 I 5 T 1 d. 9 e. 4 14 10 10 14 15 10 6 15 3 6 I 3 17 6 R 15 G 12 10 1 I 14 I 9 16 13 6 4 A B 10 A D 16 5 7 L 11 f. 4 g. P 10 I 6 3 3 6 6 4 11 6 8 11 1 A 3 2 3 L 13 F 9 2 14 F 6 6 i. 12 Strumenti musicali a percussione Specie di squalo con una protuberanza ai lati della bocca Nell'orecchio è vestibolare; a Milano è il teatro più celebre Il fabbro vi poggia il ferro da battere Nell'orecchio è di Eustachio; nella storia della musica la si associa a Louis Armstrong f. Famoso è quello di Cnosso g. Stand h. Quelli di Amsterdam sono stati recentemente proclamati patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO i. Ci si infila il piede per montare a cavallo A h. 10 9 g. 4 T f. 6 A N A e. 5 8 d. 12 S c. 10 h. C b. a. b. c. d. e. 9 i. a. A cura di Domenico Maccarana © tutti i diritti riservati Mr. Cravatta Le definizioni sotto riportate hanno come soluzione parole che sono alcuni tra gli anagrammi parziali della soluzione alla definizione numero 1; sono, infatti parole, che si trovano all'interno, INSIDE, appunto, di essa. Per risolvere il gioco, ovviamente, sarà necessario affrontare alcune INSIDIE... di Qmino pneumologo polo meno mulo Mogol elmo pomo Soluzione: 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. gol gnomo molo plume pool menù pelo 15. 16. 17. 18. 19. 20. olmo mongolo Uno Lungo gel pugno Medico specialista dei polmoni _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Quello Sud si trova in Antartide _ _ _ _ Così si legge il segno della sottrazione _ _ _ _ L'animale che è l'incrocio tra un asino ed una cavalla _ _ _ _ Celebre paroliere che lavorò con Lucio Battisti _ _ _ _ _ Nel nostro inno è di Scipio _ _ _ _ Quello d'Adamo è visibile sul collo di alcuni uomini _ _ _ _ Se è stato fatto in fuorigioco, è da annullare _ _ _ Piccolo essere che, nelle mitologie nordiche, popola i boschi _ _ _ _ _ Costruzione che si protende dalla terraferma verso il mare _ _ _ _ Penna, in francese _ _ _ _ _ Famoso era quello dell'inchiesta Mani Pulite _ _ _ _ Lista dei cibi disponibili in un ristorante _ _ _ _' Lo perde il lupo senza perdere il vizio _ _ _ _ Grande albero delle Ulmacee _ _ _ _ Abitante della Mongolia _ _ _ _ _ _ _ Lo Studio del celebre programma Rai degli anni '60 _ _ _ In una canzone allo Zecchino d'Oro era in compagnia del Corto e del Pacioccone _ _ _ _ _ 19. E' usato per fissare i capelli _ _ _ 20. Chi ce l'ha di ferro è energico e molto deciso _ _ _ _ _ 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Via Creta, 15 25124 Brescia INTEGRATORE ALIMENTARE Fermenti lattici tindalizzati 8 MILIARDI di fermenti lattici attivi fino a destinazione che riequilibrano la flora batterica intestinale, utili per il corretto funzionamento del sistema immunitario I fermenti lattici tindalizzati sono ottenuti sottoponendo a trattamento termico controllato (56°C per 30 minuti) il Lactobacillus acidophilus, il Lactobacillus casei e lo Streptococcus thermophilus. Tale trattamento permette ai fermenti tindalizzati di rimanere stabili a temperartura ambiente per lunghi periodi (tre anni) e di resistere agli acidi (succhi gastrici), agli enzimi digestivi ed agli acidi biliari. I fermenti lattici tindalizzati divengono così una valida alternativa ai fermenti vivi, che possono subire drastiche riduzioni sia a livello di formulazione dei preparati sia nel tratto digerente prima di giungere al colon. I fermenti lattici tindalizzati trovano impiego nel trattamento della diarrea cronica, della diarrea infantile, nella candidiasi oro-gastrica, nelle infezioni del tratto urinario e nella sindrome del colon irritabile.