FAUSTO - FABRIZIO Questo progetto è stato riprodotto dal professore Guido Pegna dell’Università di fisica di Cagliari. Disponibile anche in due versioni più grandi, uno portatile e un’ altro fisso. Questo è il Cannone Elettromagnetico costruito nel laboratorio di fisica di Cagliari. Condensatori da 1000 µF vengono caricati fino a 900 V e scaricati su una bobina piatta ben adattata alle caratteristiche del sistema. Un disco di alluminio inizialmente appoggiato sulla bobina viene proiettato con estrema violenza verso l’alto, come si può vedere nell'immagine seguente: Il disco in volo, guidato da un tubo lungo 3 m. Immagine ripresa con flash elettronico: tempo di posa circa 1/1000 s. Notare la traccia del disco in moto. Il disco sbatte rumorosamente e con estrema violenza sul fermo posto al termine della guida. Lo schema elettrico è il seguente: Questa è la versione portatile del cannone elettromagnetico, ed ha esattamente le stesse caratteristiche dell‘exhibit statico. Bombe Elettromagnetiche L’analisi dell’esplosione di una bomba atomica ha portato la scienza alla scoperta di un fenomeno imprevisto e dalle conseguenza belliche ancora non sperimentate. Insieme al calore e all’enorme spostamento d’aria, nell’esplosione vengono prodotte radiazioni elettromagnetiche fortissime che interagiscono con le parti elettroniche di veicoli e apparecchiature. Pochi istanti dopo una detonazione atomica, prima ancora di essere investiti dall’onda d’urto e dal calore, si viene investiti dalle radiazioni: luce visibile, raggi gamma e microonde ad altissima intensità ecc. Ogni apparecchiatura elettronica cesserà immediatamente di funzionare e a secondo della distanza, questo “blackout” totale potrà essere temporaneo o definitivo (rottura irreversibile delle apparecchiature). Auto, aerei, treni, elicotteri, radio, telefonini, luci, tutto viene interrotto dall’onda d’urto elettromagnetica. Tuttavia la vera importanza bellica di questo fenomeno non è collegata all’uso di armi atomiche ed è sopraggiunta solo di recente, con la costruzione di bombe elettromagnetiche. Queste armi non producono né morti, né feriti (almeno direttamente). In compenso distruggono (bloccano) tutti i mezzi in mano all’avversario, mettono in ginocchio le sue comunicazioni e ne annientano i sistemi di difesa (radar, contraeree, ecc.). Questo tipo di bombe (HPM) emettono brevi fasci di microone ad altissima intensità che raggiungono anche i 10Gw di potenza. Il raggio di efficacia è limitato a qualche centinaio di metri. A causa di queste armi oggi vengono studiate e realizzate schermature contro radiazioni sempre più efficienti. Pensate, ad esempio, che il più potente caccia dell’aviazione Usa (l’F22) monta tutt’ora un processore più lento di quelli che abbiamo nei nostri computer, però schermato così bene che nemmeno una bomba atomica potrebbe interferire col suo funzionamento. Cannoni Elettromagnetici Di recente è stata svelata dai servizi segreti italiani l’esistenza di un cannone elettromagnetico in grado di bloccare i motori (o meglio la parte elettronica) dei veicoli a distanza. Quest’arma lascia immaginare un futuro bellico che si allontana sempre più dal passato, basato su armi sempre meno distruttive ma al contempo sempre più potenti, selettive, precise ed efficaci. Trasformatore 24V (corrente della presa comune 220V) Relè on off Spia Bobina di rame Struttura in compensato da 2 cm Pulsante fuoco Filo elettrico Fusibile Tutto collegato con morsetti e saldature a stagno Tubetto di alluminio tappato in cima su cui scorre il piattino di alluminio Uno spettacolare caso di trasformazione di energia elettrica in energia elettromagnetica e, infine, in energia cinetica di un disco. L’energia potenziale elettrica viene scaricata su una bobina, generando energia elettromagnetica. Questa si trasforma in energia cinetica e potenziale gravitazionale di un disco di alluminio, che viene scagliato verso l’alto FAUSTO - FABRIZIO