Cereali vernini ed estivi
FRUMENTO, ORZO, MAIS, SORGO E RISO
Agenti di malattia
sommario
FUNGHI
Erysiphe graminis/Oidium monilioides
Puccinia graminis f.s. tritici
Puccinia striiformis
Puccinia recondita f.s. tritici
Gaeumannomyces graminis
Tilletia tritici
Helminthosporium turcicum
Helminthosporium maidis
Piricularia oryzae
Ustilago tritici
Fusarium spp.
Septoria nodorum/Septoria tritici
Ustilago nuda
Claviceps purpurea/Sphacelia segetum
Ustilago zeae
BATTERI
Erwinia chrysanthemi
Oidio o Mal bianco, 11
Ruggine nera o lineare, 13
Ruggine gialla o striata, 14
Ruggine bruna, 14
Mal del piede dei cereali, 11
Carie del frumento, 16
}
Elmintosporiosi del mais, 17
Brusone del riso, 17
Carbone volante o Carbone del frumento, 15
Fusariosi, 18
Septoriosi, 16
Carbone dell’orzo, 15
Segale cornuta, 12
Carbone del mais, 15
Marciume molle batterico, 119
(vedi coltivazioni ortive)
CEREALI VERNINI ED ESTIVI
VIRUS
Nanismo giallo dell’orzo, 19
Agenti di danno
INSETTI
Ostrinia nubilalis
Diabrotica virgifera virgifera
Sesamia nonagrioides
Agrotis spp.
Agriotes spp.
Rhopalosiphum padi
Sitobion (= Sitobium) avenae
Metopolophium dirhodum
Lema (= Oulema) melanopa
Aelia rostrata
Zabrus tenebrioides
10
Piralide, 20
Diabrotica del mais o Verme delle radici del mais, 23
Sesamia dei cereali, 21
Nottue (vedi bietola), 39
Elateridi (vedi bietola), 41
}
Afidi dei cereali, 20
Lema del frumento, 23
Cimice del frumento, 19
Zabro gobbo, 22
Oidio o Mal bianco
Identificazione, sintomi
ed epidemiologia
L’Oidio è una malattia che colpisce
prevalentemente il frumento, ed in
misura minore qualche altra Graminacea spontanea o coltivata, è diffuso
ovunque e particolarmente nelle regioni
a clima umido e fresco.
Le piante vengono attaccate soprattutto
nelle fasi fenologiche che vanno dalla
levata alla spigatura; il fungo colpisce
tutta la parte epigea della pianta (foglie,
culmo e spiga).
L’infezione inizia alla base del culmo e
si manifesta soprattutto sulle foglie ed
in particolare sulla pagina superiore;
sulle foglie compaiono delle piccole
aree clorotiche che poi si ricoprono di
una muffetta bianco-grigiastra e polverosa, inizialmente, mentre in seguito
diviene feltrosa e compatta.
In caso di forti attacchi il feltro miceliare
può rivestire completamente anche la
spiga che rimane “soffocata” dal
micelio. Nella parte centrale del micelio
si possono notare corpi puntiformi
nerastri costituiti dai cleistoteci.
Le foglie attaccate manifestano accartocciamenti, ingiallimenti precoci e possono disseccare. Nel complesso la pianta
tende a ridurre la produzione, peggiorando anche la qualità della granella.
L’Oidio si conserva nell’ambiente sia
come micelio, nei residui della vegetazione infetta, sia come corpo fruttifero
sessuato del fungo (cleistotecio). Le
infezioni primarie possono realizzarsi
precocemente, anche in autunno anche
se si manifestano nella primavera successiva; il patogeno è attivo a temperature anche vicino a 0 °C.
Le infezioni successive, che sono conidiche, possono continuare fino a temperature prossime ai 30-32 °C, purché
favorite dalla umidità (90-95%); tuttavia
la germinazione dei conidi è ostacolata
dalla presenza di piogge. Con le condizioni ambientali ottimali (temperatura
sui 15-20 °C e alta umidità) il ciclo di
incubazione è di 5 giorni.
Lotta
Fig. 1. Evidente attacco di Oidio sulle foglie.
La lotta contro l’Oidio è di tipo chimico
ed agronomico; essa si avvale sia di
trattamenti specifici, spesso abbinati al
controllo di altri patogeni quali le Ruggini, sia di precauzioni agronomiche.
Divisione: Eumycota
Sottodiv.: Ascomycotina
Precauzioni agronomiche
Le precauzioni agronomiche consistono nella applicazione di una buona
tecnica colturale che
– eviti:
• le semine troppo fitte;
• le eccessive concimazioni azotate;
– favorisca:
• le semine tardive;
• la scelta di varietà resistenti e tolleranti.
Lotta chimica
La lotta chimica all’Oidio segue i criteri
della lotta guidata e si effettua alla
comparsa delle prime pustole biancastre sulle ultime foglie (dalla levata alla
spigatura), o con una soglia di 10-12
pustole sulle ultime 2 foglie.
Una precisa indicazione sull’epoca di
comparsa della malattia e sulla relativa
evoluzione viene fornita dai modelli
POWPRI e POWDEP.
Il primo fornisce informazioni inerenti la
recettività della pianta, mentre il
secondo è in grado di simulare l’incremento percentuale di superficie fogliare
colpita. I prodotti da utilizzare sono a
base di Zolfo, oppure antioidici specifici
quali Azoxystrobin, Triadimenol, Propiconazolo, Ciproconazolo, Flusilazolo,
Tetraconazolo, Tebuconazolo, Flutriafol,
Trifloxystrobin, Epoxiconazolo, Procloraz
che, tra l’altro, sono attivi anche contro
le Ruggini.
Mal del piede dei cereali
Gaeumannomyces graminis
(Sacc.) V. Arx e Olivier
Identificazione, sintomi
ed epidemiologia
Il Mal del piede è una complessa sintomatologia fungina a cui possono concorCereali vernini ed estivi
rere più agenti patogeni; colpisce i cereali
in particolare il frumento; si manifesta con
marciumi sugli internodi alla base del
culmo, ma interessa anche le radici che
manifestano maculature scure, sulle quali
Divisione: Eumycota
Sottodiv.: Ascomycotina
si differenzia una tipica crosta nerastra.
La parte aerea ingiallisce e la pianta si
sviluppa in modo stentato con diminuzione della produzione; in particolare le
cariossidi formate raggrinziscono.
11
CEREALI VERNINI ED ESTIVI
Erysiphe graminis D.C.
(forma sessuata)
Oidium monilioides (Nees) Lk.
(forma asessuata)
Fig. 2. Mal del piede dei cereali
da Gaeumannomyces graminis.
In caso di grave infezione la pianta dissecca completamente. Generalmente
questa sintomatologia si manifesta a
“chierica” nel campo, specialmente in
appezzamenti mal sistemati e con
sgrondo difficile. La sintomatologia
suddetta si può evidenziare anche a
fine primavera come conseguenza di
prolungati ristoppi con cv sensibili su
terreni mal sistemati, e di andamenti
stagionali particolarmente sfavorevoli
(umidi e piovosi). Le aree dell’appezzamento colpite, con piante che schiariscono e ingialliscono precocemente,
risaltano sul resto della vegetazione
ancora verde. Vi sono inoltre altri agenti
del Mal del piede che si manifestano
con sintomatologie tipiche a carico dei
culmi (Cercosporella e Rizoctonia). Il
patogeno si conserva come micelio
latente nei residui infetti, o come forma
attiva su Graminacee spontanee. Il Mal
del piede è favorito da semine fitte, da
ristagni idrici e da uno stato di indebolimento delle piante. Si tratta di una
malattia generalmente endemica favorita da un clima umido e piovoso con
temperature sui 12-20 °C.
Lotta
La lotta contro il Mal del piede è essenzialmente di tipo preventivo agronomico;
essa si avvale di tecniche colturali adeguate e di alcune precauzioni di tipo chimico. La lotta chimica diretta viene effettuata solo in particolari situazioni.
Lotta agronomica preventiva
La lotta agronomica consiste nella
applicazione di una buona tecnica colturale che tende a:
• evitare il ristagno di acqua, quindi
buone sistemazioni idraulico-agrarie
e accurata preparazione del letto di
semina;
• evitare semine troppo fitte;
• adottare rotazioni che non prevedano il “ristoppio” e che mettano in
sequenza Leguminose e mais;
• scegliere varietà mediamente resistenti.
Precauzioni di tipo chimico
Queste pratiche preventive consistono
in una “concia” del seme, per evitare
gli attacchi alle piante in germinazione.
Le sostanze attive da utilizzare sono
Maneb, Mancozeb, Thiram e Triticonazolo.
Lotta chimica diretta
La lotta chimica diretta si effettua trattando le piante in fase di accestimento
alla comparsa dei primi sintomi, con
Ciproconazolo, la lotta diretta, essendo
molto costosa e non risolutiva viene
praticata molto raramente.
Segale cornuta
Claviceps purpurea (Fr.) Tul.
(forma sessuata)
Sphacelia segetum Lev.
(forma asessuata)
Identificazione, sintomi
ed epidemiologia
Il patogeno colpisce i cereali, soprattutto
la segale, il frumento, l’orzo, e l’avena. La
malattia della Segale cornuta si manifesta
alla maturazione dei cereali; le piante al
posto delle cariossidi presentano, sporgenti dalla spiga, gli sclerozi; questi sono
le formazioni di conservazione del fungo
ed hanno forma di cornetti. L’infestazione
generalmente non causa gravi danni
alla produzione, tuttavia gli sclerozi contengono varie sostanze tossiche, tra cui
l’ergotina ed altri alcaloidi, che possono
determinare intossicazioni sia negli animali che nell’uomo (ergotismo).
Le piante vengono infettate in fioritura
dalle ascospore liberate dai periteci for12
matisi a livello degli sclerozi svernanti.
Gli ovari dei fiori colpiti evolvono nel
tipico sclerozio nerastro al posto della
normale cariosside.
Fig. 3. Evidente formazione di sclerozi a corno
in spighe colpite da Claviceps.
Divisione: Eumycota
Sottodiv.: Ascomycotina
Lotta
La lotta contro la Segale cornuta è
essenzialmente di tipo agronomico; essa
si avvale di pratiche colturali molto
semplici ma che comunque riescono a
controllare il diffondersi della malattia.
Le pratiche colturali sono:
• preparazione del letto di semina
con arature profonde che consentano l’interramento, nei bassi strati,
degli sclerozi che, pertanto, non
potranno germinare;
• attuazione di rotazioni che non prevedano il “ristoppio”, specialmente
su campi che hanno avuto infezioni
negli anni precedenti;
• utilizzo di seme certificato.
LA DIFESA DELLE COLTURE
Ruggine nera o lineare
Identificazione, sintomi
ed epidemiologia
La Ruggine nera è la più grave delle
tre ruggini che colpiscono il frumento,
può colpire inoltre, in altre forme specializzate, altre Graminacee fra cui
l’orzo e la segale.
La Ruggine nera è una malattia che
colpisce tardivamente, verso l’inizio di
giugno, per le sue elevate esigenze
termiche, infatti ha un ottimale di
temperatura di 20 °C.
Si manifesta sulle foglie, sulle glume e
sui culmi sotto forma di pustole,
lunghe anche oltre 10 mm, color ruggine (uredosori) e più tardi come
pustole bruno-nere (teleutosori); gli
uredosori e i teleutosori sono disposti
in file longitudinali che seguono le nervature parallelinervie dei cereali (ruggine lineare).
Le pustole si differenziano sotto l’epidermide e, a maturità, prorompono per
rottura della stessa; sulla parte colpita
si determina una soluzione di continuità
(lesione) con conseguente aumento
dell’evaporazione e perdita di acqua
delle parti lese.
La pianta ingiallisce e con il tempo dissecca; inoltre produce una minore
quantità di granella che comunque si
presenta raggrinzita.
La Puccinia, come molte ruggini, è un
fungo eteroico, quindi, oltre ai cereali
ha altri ospiti intermedi, fra cui il crespino e altre Berberidacee (Mahonia).
La Ruggine nera sverna come teleutospora che, nel classico ciclo eteroico, si sviluppa all’inizio della pri-
Cereali vernini ed estivi
mavera sull’ospite intermedio, dove
si formano le ecidiospore. Esse sono
gli elementi infettanti del frumento,
sul quale il fungo si sviluppa producendo le tipiche pustole, dapprima
brunastre (uredosori), poi successivamente nerastre (teleutosori). Le
suddette pustole sono le responsabili
della tipica sintomatologia e della
formazione delle spore reinfettanti
(uredospore) e svernanti (teleutospore). Da un punto di vista epidemiologico la presenza degli ospiti
intermedi, peraltro non molto frequenti in Italia, è relativamente
importante. Infatti, nelle zone ad
inverno mite possono rimanere vitali
anche le uredospore, che sono gli
elementi infettanti diretti del frumento; inoltre in molte regioni mediterranee le uredospore possono arrivare anche dai temperati paesi contigui (Nord Africa, Spagna, Grecia ed
ex-Jugoslavia).
Lotta
La lotta contro le ruggini è di tipo preventivo agronomico e di tipo chimico.
La lotta agronomica si effettua scegliendo delle varietà resistenti e precoci
che sfuggano agli attacchi tardivi delle
ruggini.
La lotta chimica si effettua con trattamenti nelle fasi fenologiche della levata
e spigatura o in spigatura, o alla comparsa di pustole sulle ultime 2 foglie,
associando la lotta contro le Ruggini a
quella contro l’Oidio.
Al fine di procedere ad un adeguato
Divisione: Eumycota
Sottodiv.: Basidiomycotina
Fig. 4. Attacco di Ruggine nera sui culmi.
monitoraggio e posizionamento dei
trattamenti è possibile avvalersi delle
informazioni fornite dai modelli previsionali rustpri e rustdep. Il primo fornisce indicazioni inerenti la data dell’infezione e di inizio monitoraggio, il
secondo inerenti la progressione della
malattia.
I prodotti da utilizzare contro entrambi
i patogeni (ruggini e oidio) sono:
• Flutriafol;
• Tiofanate-metile + Maneb;
• Propiconazolo, Triadimenol, Flusilazolo, Tetraconazolo, Triadimefon,
Tebuconazolo, Ciproconazolo eventualmente associati con Maneb o
Mancozeb;
• Procloraz;
• Azoxystrobin, Trifloxystrobin;
• Epoxiconazolo.
13
CEREALI VERNINI ED ESTIVI
Puccinia graminis Pers.
f.s. tritici
Cereali vernini ed estivi
25
SPIGATURA
LEVATA
SEMINA
Fase fenologica
Tiofanate-metile + Maneb, Triazoli (Propiconazolo, Triadimenol, Comparsa uredosori sulle ultime 2 foglie
Tebuconazolo, Flutriafol , Tetraconazolo, ecc.)
eventualmente miscelati a Maneb, Procloraz, Azoxistrobin, Trifloxystrobin, Epoxiconazolo
Ruggini
L’intervento potrebbe essere abbinato alla lotta alle ruggini; può
inoltre essere fatta una concia del seme con Triticonazolo, Guazatina, Tebuconazolo + Thiram, Tetraconazolo
Intervento fogliare, per alcuni formulati anche ad azione contro l’Oidio, generalmente preventivo eseguito su cv sensibili in particolari condizioni ambientali
Intervento fogliare generalmente preventivo e ad azione anche
contro le ruggini se si utilizzano Triazoli e Azoxystrobin
Dimetoato, Piretroidi ecc.
Lema del frumento
CEREALI VERNINI ED ESTIVI
Deltametrina, Malation, Dimetoato, Fosalone ecc.
Cimice del frumento
Intervento poco frequente eseguito solo in caso di notevoli
infestazioni
Intervento solo a seguito di massiccia infestazione
L’intervento determina un controllo collaterale anche di afidi e di
lema
Malation, Dimetoato, Pirimicarb, Tau-fluvalinate, Piretroidi, Fosa- l’80% di culmi infestati da afidi a fine fioritura in funzione della Trattamento da fare, all’inizio o a fine fioritura, alla vegetazione (da
presenza di antagonisti naturali
lone ecc.
preferire l’utilizzo del Pirimicarb)
vedi sopra
vedi sopra
Afidi
vedi sopra
Alla comparsa delle prime pustole sulle ultime foglie
vedi sopra
vedi sopra
Ruggini
Alla comparsa delle prime pustole biancastre sulle ultime 2 foglie vedi sopra
(10-12 pustole)
Septorie
vedi sopra
Oidio
Procloraz, Propiconazolo, Tebuconazolo; è inoltre possibile ricor- Intervento da effettuarsi sulla base delle indicazioni dei bollet- Intervento consigliato nelle annate particolarmente favorevoli
rere alla concia seme con Triticonazolo, Tebuconazolo, Guazati- tini provinciali
alla malattia
na, Propiconazolo
Zolfi eventualmente miscelati ad antioidici endoterapici quali i Tria- 10-12 pustole sulle ultime 2 foglie
zoli (Propiconazolo, Triadimenol, Flusilazolo, Tetraconazolo ecc.),
Procloraz, Azoxystrobin, Trifloxystrobin, Epoxiconazolo
Oidio
Concia del seme
Fusariosi
Ditiocarbammati, Guazatina, Triticonazolo, Fludioxonil, Tebuconazolo + Thiram
Carie, carboni e septorie
Alla comparsa di sintomatologie significative
Guazatina
Septoria
Concia del seme; tale pratica ha lo scopo di controllare altri patogeni fra cui carie e carboni
Note e indicazioni sull’intervento
Benzimidazoli, Mancozeb, Clortalonil ed alcuni Triazoli
(Propiconazolo, Ciproconazolo)
Per le Fusariosi: Procloraz, Propiconazolo, Tebuconazolo
Ciproconazolo, Maneb, Mancozeb o Thiram, Triticonazolo
Mal del piede
Septorie
Eventuali soglie di intervento
Trattamenti (sostanze attive)
Principali avversità
PIANO DI INTERVENTI PROPOSTO PER LA DIFESA DEL FRUMENTO
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