Interview with Carlo Scarascia Mugnozza Interview by M. E. Guasconi Roma 10/07/1998 Voices on Europe collection Carlo Scarascia Mugnozza 1 Cassetta 2 Lata A Maria Eleonora Guasconi: Ci troviamo Carlo Scarascia Mugnozza ed io Maria Eleonora Guasconi in via Timavo, 32 a Roma, ilIa Luglio 1998, per raccogliere il racconto dell'Onorevole Scarascia relativo alla sua partecipazione alla costruzione europea. On. Scarascia permette la registrazione di questa intervista? UE Carlo Scarascia Mugnozza: SI, va bene. M.E.G. In che modo e in quale occasione ha avuto inizio il suo coinvolgimento AH nelle vicende europee? EU C.S.M. Mi sono sempre interessato dell'Europa da subito dopo la fine della guerra. Pero la mia prima partecipazione ufficiale aIle attivita europee e stata HA nel 1954, quand feci parte della Delegazione Parlamentare presieduta da De AH UE Gasperi, partecipando al Congresso Federalista Europeo a Parigi a Palazzo del Lussemburgo. In quell'occasione ebbi la possibilita di conoscere i padri dell' europeismo, da Monnet a Schuman, Adenauer, De Gasperi (naturalmente gia 10 conoscevo), oltre a tanti altri di tutti i paesi dell'Europa, molti dei quali ho avuto poi occasione di incontrare successivamente negli anni. Dal 1961 al 1972 sono stato membro del Parlamento Europeo. Allora si HA EU procedeva attraverso l'elezione di secondo grado dei membri dei Parlamenti nazionali; in quel periodo ho presieduto la Commissione Energia e Ricerca per due anni e la Commissione Politica per quattro anni. Quindi quella fu l'occasione favorevole per entrare in contatto non solo con i membri del Parlamento rna anche con tutti coloro che avevano rapporti con noi. Proprio per agevolare Ie conoscenze reciproche tra il Parlamento e Ie istituzioni esterne, negli anni '70, mi riusci di ottenere il consenso di visitare con la Commissione Politica tutte Ie capitali dei sei Stati membri. Si tratto di un'iniziativa che ebbe successo e che ci consent! di tastare il polso della situazione con i pili diretti interessati all'Europa in ognuno dei sei Paesi; ricordo per esempio con molta gioia la visita in Germania avvenuta a pochi giorni © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 2 dall'inizio della cosidetta apertura verso l'Est. I tedeschi ebbero modo di confermare illoro attaccamento all'Euroopa suI quale noi non avevamo dubbi. Nell'ambito della Commissione Politica e nel pili ampio ambiente parlamentare ho conosciuto personalita di grande spicco, tra Ie quali mi viene in mente Rene Pleven, gia Presidente del Consiglio in Francia, con il quale ebbi rapporti molto cordiali. Mi riesce impossibile ricordare tanti nomi delle persone conosciute rna mi e caro sottolineare che, a causa di una precipua particolarita del Parlamento Europeo, i contatti erano tenuti con tutti senza distinzione di partito e di UE nazionalita. AH M.E.G. Come si e sviluppato quindi il suo impegno europeo? HA EU C.S.M. Si e sviluppato soprattutto, come ho gia detto, nel Parlamento Europeo e poi successivamente nella Commissione Esecutiva; non era prevista da parte mia una partecipazione in questa consesso, ne feci mai sollecitazioni, rna accettai con molto piacere la designazione del Governo Italiano perche mi consentiva di completare un'esperienza iniziata quasi dalla gavetta. quali occasioni? AH UE M.E.G. Quali sono Ie personalita europeee alle quali si e sentito pili vicino? In C.S.M. Comincio con De Gasperi, perche e stato con lui che ho avuto il primo HA EU contatto con l'Europa. AlIa riunione di Parigi parteciparono personalita italiane di grande spicco, c'era La Malfa, Pacciardi, Bucciarelli Ducci, solo per ricordame alcuni. Si tratto in ogni modo di una delegazione molto rappresentativa, formata anche da giovani parlamentari, grazie alIa quale si pote ascoltare la voce dell'Italia. Jean Monnet l'ho incontrato sia nel Parlamento che nella Commissione, ed ho avuto molti contatti con il cosidetto Comitato Monnet, del quale faceva parte quello che poi e diventato uno dei miei pili stimati collaboratori: il direttore generaIe dell'Informazione Rabier. Non e mancato l'incontro con Brandt, ne quello con Maurice Schumann, allora ministro degli Esteri francese, nonche con il pili famoso Robert Schuman. Potrei continuare la lista rna a questo punto forse basterebbe la consul~azione dei / © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 3 documenti dell'epoca. Nella mia posizione praticamente avevo contatti con chiunque si interessasse dell'Europa. M.E.G. Negli anni '70 ha svolto un ruolo centrale all'interno della Commissione. Cosa ricorda di questa esperienza? HA EU AH UE C.S.M. Da un punto di vista personale fu un'esperienza molto interessante a causa delle deleghe conferitemi. Nei primi dieci mesi (presidenza Mansholt- 1972) , sono stato responsabile della politica agricola comunitaria ( primo e unico italiano sinora). Purtroppo i miei rapporti con il governo italiano in materia agricola non furono dei pili fruttuosi, mentre in generale tentai di introdurre delle innovazioni che ebbero seguito. Con il summit del 1972, presieduto da Pompidou, ( Presidenza Ortoli 19721977) ebbi la responsabilita delle nuove politiche e cioe dell'ambiente e dei consumatori. II Summit aveva sottolineato l'importanza di tali politiche citando per la prima volta l'interesse dei cittadini all'Europa. Inoltre ebbi la delega dei Trasporti, politica nella quale introdussi alcuni concetti nuovi relativi soprattutto ai finanziamenti e aIle infrastrutture. Mi fu anche conferita la responsabilita AH UE dell'lnformazione e dei rapporti con il Parlamento Europeo e, ove del caso, con i Parlamenti nazionali. Come vede un panorama vasto anche per il fatto che per Ie due politiche nuove si trattava di incominciare da zero. Purtroppo la situazione politica dell'Italia non era delle pili favorevoli per poter HA EU operare suI piano europeo con maggiore prestigio. Fu il periodo nel quale si temeva il sorpasso elettorale dei comunisti, e cio creava molte preoccupazioni nell'ambito comunitario. Naturalmente vi era chi coglieva l'occasione per speculare contro l'Italia, rna la decisione del collega Spinelli di dimettersi dalla Commissione ( alla quale era giunto per designazione del PRJ) per presentarsi candidato nelle liste del PCI rinfocolo Ie polemiche. M.E.G. Nel periodo da Lei trascorso alla Commissione la Comunita ha attraversato un periodo di speranze e di crisi. Che giudizio ha di questa fase della costruzione europea? C.S.M. Nel1969 il vertice dell'Aja rappresento un tornante fondamentale nella costruzione europea; allora si comincio a parlare di Unione Europea. I / ./ © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 4 Con il Presidente Moro, allora ministro degli Esteri, ebbi contatti intensi e costruttivi specie quando fu varata la cosidetta "cooperazione politica". Si trattava di dare il via ad un tentativo di politica estera comune e nel rapporto approvato dal Consiglio dei Ministri si introdusse il principio che ogni sei mesi il ministro degli Esteri in carica riferisse ai membri della Commissione Politica del Parlamento. Non va dimenticato che si trattava non di un atto comunitario, rna di una decisione intergovernativa. Quale presidente della Commissione Politica non mi parve opportuno accettare l'ipotesi di un incontro quasi privato tra il UE ministro e i membri della Commissione e quindi sin dalla prima volta diedi HA EU AH luogo ad una normale seduta di Commissione Politica alIa quale il ministro riferiva riservatamente, rna con possibilita di rispondere a domande di chiarimento e di informazione. La preferenza che l'accordo intergovernativo dava alIa Commissione Politica determino qualche suscettibilita, rna infine tutti riconobbero l'utilita dell'iniziativa. Anche se la "cooperazione politica" non ha fatto pervenire l'Europa, come nelle speranze, ad un unica politica estera, nella pratica pero gli ambasciatori dei paesi membri della Comunita, in sede di paesi AH UE terzi, furono portati a consultarsi periodicamente tra loro ed io stesso, da commissario, ho presieduto regolarmente incontri con gli ambasciatori dei paesi comunitari ogni volta che fui costretto a viaggiare per lavoro. HA EU M.E.G. Negli anni '70 l'Italia ha vissuto uno dei periodi di maggiore crisi della storia repubblicana. Cosa ricorda dell'atteggiamento comunitario verso l'Italia? C.S.M. Ho gia parlato di quanto si temesse il sorpasso elettorale dei comunisti a tutti i livelli delle istituzioni. Persino l'indimenticabile re Baldovino, in occasione di una delle visite rese dalla Commissione, volle interpellarmi sulle informazioni da me possedute ed esprimermi il suo interesse per l'avvenire dell'Italia. In definitiva, e credo di non dire una cosa nuova, mentre da parte dell'Italia non si dimostrava molta attenzione nei confronti dei problemi europel, altrettanto avveniva da Bruxelles e dalle altre capitali verso l'Italia. M.E.G. Potrebbe delineare i caratteri principali della politica italiana verso la Comunita negli anni '70? © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 5 C.S.M. Non credo che si possa fare un riferimento semplicemente agli anni '70; per mia esperienza devo dire che, quale responsabile dell'Informazione, accolsi e appoggiai un suggerimento di Rabier per attuare quello che poi e stato chiamato "eurobarometro". Cioe un sondaggio di opinione su vari argomenti di carattere europeo. Gli italiani hanno sempre risposto a tutte Ie domande con il massimo dei voti per l'Europa rispetto a qualunque altro paese della Comunita. Quindi grande disponibilita, rna nella struttura dello Stato ed in AH UE quella politica gli interventi per adeguare la nostra reaIta alIa VlSlOne comunitaria segnavano indici molto bassi e comunque insufficienti. M.E.G. Quale valutazione darebbe dell'azione dei maggiori uomini politici EU italiani nei confronti dell'Europa comunitaria? C.S.M. Sugli uomini non si discute a partire da De Gasperi, a Edoardo Martino, HA EU AH UE HA Gaetano Martino ed a Scelba, che si batte con tutte Ie sue forze, malgrado cio sia poco ricordato, per ottenere un aumento dei poteri del Parlamento Europeo. Lo stesso dicasi per Fanfani, Colombo, Ferrari Aggradi, Malagodi, La Malfa, Malvestiti, Del Bo entrambi questi ultimi capaci Presidenti della CECA. Vorrei dedicare un pensiero a Giorgio Amendola; ci univano sentimenti di reciproca stima. Egli ha svolto la sua funzione nel Parlamento Europeo con impegno ed attenzione ed e stato anche un difensore dei valori comunitari; ricordo il convegno "I comunisti e l'Europa"; convegno al quale partecipai esprimendo liberamente il mio pensiero. Potrei citare tanti altri politici e tecnici rna, purtroppo come gia ho detto, con grande difficolta e solo parzialmente la volonta dimostrata si e trasferita in mezzi operativi. Per esempio, per norma, i Commissari venivani designati dai governi e nominati dal Consiglio dei Minsitri della Comunita. Essi prestavano e prestano giuramento presso la Corte di Giustizia di non sottostare ad alcuna sollecitazione nazionale. Evidentemente si tratta di una norma che va accolta con cautela perche i legami nazionali non si possono dimenticare, rna non devono prevalere. I commissari italiani si sono sempre trovati in una situazione di grande disagio perche ove il rappresentante del governo fosse riuscito a condurre positivamente a termine la propria azione soltanto egli stesso appariva come il trionfatore, mentre in © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 6 caso contrario ogni colpa ricadeva suI commissario. Mi sembra che attualmente Ie cose si stiano modificando e che Ie opinioni e gli interventi dei commissari incomincino ad avere presa nell'ambito dell'opinione pubblica e delle istanze politiche. Si tratta di un fatto politico importante perche vuol dire che anche in Italia si incominciano a tenere da conto Ie esigenze espresse in sede comunitaria ed a vantaggio della Comunita. Spero che con il tempo non vengano di nuovo fuori delle circostanze negative. UE M.E.G. Quali ricordi ha dei suoi rapporti con gli altri commissari europei? AH C.S.M. Rapporti in genere molto amichevoli; incontri con Ie famiglie ed anche inviti a Brindisi nei periodi di vacanza. D'altra parte eravamo un numero cosi ristretto che si faceva di tutto per trovare, anche nelle difficolta, soluzioni HA EU accettabili. Solo in una circostanza Ie cose non andarono per il verso giusto. II governo italiano, a fine settimana, adotta gravi decisioni monetarie; il Rappresentante AH UE permanente, a causa dell'assenza dei responsabili della Commissione, fu costretto a rivolgersi a me per poter notificare la comunicazione delle decisioni del governo italiano in via ufficiale. Si fu costretti a rivolgersi al vice-segretario generaIe di turno perche ovviamente io stesso per motivi intuibili non potevo accogliere tale comunicazione. Quando nei giorni successivi la Commissione HA EU prese atto di quanto avvenuto un mio collega non solo attacca violentemente il governo italiano in mancanza di preventiva comunicazione alIa Commissione, rna mise perfino in dubbio che la procedura di informazione si fosse svolta come in realta era avvenuto. Lascio immaginare il mio disappunto ed il mio disagio. Mi domando se questa gesto, oltretutto maleducato, sarebbe stato compiuto nei confronti di un paese piu forte ed ascoltato a Bruxelles. M.E.G. Come ricorda la politica europea dei maggiori leader delle nazioni del MEC? C.S.M. E' stata sempre molto aperta e a livello dei leader in genere non vi sono mai stati problemi. Tanto vale per Brandt, per Pompidou, per Chirac, per moro e per Rumor. Voglio ricordare in particolare Tindemans, gia presidente del © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Carlo Scarascia Mugnozza 7 Consiglio dei Ministri in Belgio, uomo di grande semplicita e prestigio. Ed inoltre Alain Poher che due volte ha svolto Ie funzioni di Capo dello Stato in Francia e che per lungo tempo ha presieduto il gruppo parlamentare DC del P.E. M.E.G. Come e proseguita la sua azione europeista dopo l'esperienza della Commissione? AH UE HA EU AH UE C.S.M. Seguo attentamente la stampa e Ie pubblicazioni della Commissione ed in questo spirito ho anche provveduto a riordinare il mio archivio. Quanto e stato deciso ad Amsterdam ed a Maastricht mi ha trovato piuttosto perplesso anche perche non riesco a percepire la vastita degli impegni che abbiamo assunto e la qualita delle forze che dovranno attuarli. Sono invece profondamente preoccupato per l'estensione della CEE al centro e all'est dell'Europa. Mi rendo conto che il vuoto determinato dalla Russia deve essere ricoperto politicamente ed economicamente. I grossi impegni che ne deriveranno non sono ancora quantificabili mentre e immaginabile un annacquamento della prospettiva comunitaria e dei poteri della Commissione; si rischia di diventare l'Europa dall'Atlantico agli Urali, che presagiva De Gaulle, non come Europa comunitaria, rna come Europa di larghe intese e forse di scarse possibilita realizzatrici. La mia preoccupazione deriva anche dal fatto che io mi sono HA EU sempre battuto per una presenza politica sempre piu europea nel Mediterraneo. Ho idea che chiunque domini il Mediterraneo praticamente tenga l'Europa in pungo. Abbiamo urgenza di tenere associati a noi nel modo piu positivo tutti i paesi del bacino mediterraneo. 10 stesso feci a suo tempo proposte articolate, rna la fine della Commissione Ortoli comporto un minore impegno di carattere globale. Anche la Conferenza di Barcellona e quanta altro si e fatto dopo non riesce a stabilire i termini di una effettiva reciprocita di interessi. Ritengo sempre che l'Europa e i paesi del bacino del Mediterraneo sono complementari tra di loro suI piano economico e su quello politico. La politica comunitaria in questo settore mi ha molto deluso. / © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union /