PROGETTO PON 2008-2009 Con l’Europa , investiamo nel vostro futuro Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. Ci vuole un fiore Testo di Gianni Rodari Musica di Sergio Endrigo e Bacalov - Edizioni BMG Ricordi S.p.A. Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole un fiore ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re. Per fare un fiore ci vuole un ramo per fare il ramo ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il bosco per fare il bosco ci vuole il monte per fare il monte ci vuol la terra per far la terra vi Vuole un fiore per fare tutto ci vuole un fio-r-e Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole il fiore ci vuole il fiore, ci vuole il fiore, per fare tutto ci vuole un fio-o-re. Per fare ciò abbiamo usato il metodo scientifico , cioè abbiamo : Osservato Fatto ipotesi Sperimentato Tratto conclusioni Nome: Ceglie Messapica C. A. P. 72013 Provincia: Brindisi Regione: Puglia Posizione: collina 306 m. circa s. l. m Clima: mite ma ventilato Superficie: 13.333 ettari Abitanti: 22.283 circa, le famiglie sono 8200 Frazioni: nessuna Contrade: Montecchia, Pisciacalze, Monte Allegro, Abbondanza, Galante, Marangi, Abate Amato, Selva, Monte Papa, Pascarosa, Scuole Pie, Tarturiello, Sant’Anna, S. Pietro, Menzella Boschi: Area naturale le Motecchie, Pineta Ulmo, Bottari, Bosco e pascolo Masseria S. Pietro, Bosco e pascolo Masseria Alfieri, Pineta di Facciasquata, Pineta Bosco di Monte d’Oro.TERRENO DI CEGLIE MESSAPICA Il territorio di Ceglie ha u... La nostra Ceglie è adagiata su una bassa collina delle Murge sud–orientali, alta 300 m. circa, fra le candide macchie dei “trulli” e “specchie”, monumenti megalitici dell’età del bronzo, caratteristici della zona. Dista 38 km dal capoluogo, Brindisi e confina con Ostuni, San Michele Salentino, Cisternino, Francavilla Fontana, Villa Castelli e Martina Franca. Il territorio presenta una superficie molto accidentata, caratterizzata da rilievi e depressioni, che determinano una disposizione a terrazze che, in alcuni punti, raggiunge dislivelli di parecchi metri. Le quote più alte di tutto il territorio sono rappresentate da Montevicoli, a 324 m sul livello del mare, dal colle su cui sorgono il Castello medievale e la Collegiata, a 302 m. sul livello del mare, e dal Monte Allegro, a 326 m. sul livello del mare. Le grotte rappresentano, una vera e propria ricchezza nascosta del territorio comunale. Circa una decina quelle fino ad oggi rinvenute ed alcune delle quali ancora in fase di studio ed esplorazione, con ritrovamenti di numerose tracce dell’età del ferro. Di grande interesse storico sono a tal proposito la Grotta San Pietro e la Grotta Antelmi fra le numerose civiltà carsiche del territorio, con tracce di popolamento e utilizzazione in varie epoche. Di grande interesse scientifico e naturalistico, invece, alcune grotte Le grotte rappresentano, una vera e propria nascosta del territoriotra comunale. risultano già attrezzate perricchezza comode escursioni, queste Circa una decina quelle fino ad oggi rinvenute ed alcune delle quali ancora in fase di da ricordare le “Grotte di Montevicoli” quelle del studiosono ed esplorazione, con ritrovamenti di numerose tracce dell’età deleferro. Di grande interesse sono a tal proposito la Grotta San Pietro e la Grotta Antelmi fra le “Sanstorico Michele” che presentano suggestive e meravigliose numerose civiltà carsiche del territorio, con tracce di popolamento e utilizzazione in varie stalattiti e stalagmiti. epoche. Di grande interesse scientifico e naturalistico, invece, alcune grotte risultano già attrezzate per comode escursioni, tra queste sono da ricordare le “Grotte di Montevicoli” e quelle del “San Michele” che presentano suggestive e meravigliose stalattiti e stalagmiti. sono le specchie che sono ammassi di pietre una sopra l’altra, che servivano ai guerrieri per avvistare il nemico o darsi segnali. Le più importanti ancora esistenti sono otto. La più antica è considerata quella di Castelluzzo, dove si può riconoscere in alcuni punti il perimetro esterno e un piccolo alloggiamento sulla sommità. Delle altre esistenti le più significative sono quelle di FacciasquataPuledriCapeceVirgilio- Talene- Madonna della Grotta. Le specchie risalgono a oltre 3000 anni fa. Hanno inizio con Specchia Tarantina quasi distrutta, segue la Specchia della Selva e, ogni 23 chilometri seguono: la Specchia di Faccia Asquata, la Specchia di Pulledri, la Specchia Castelluzzo, la Specchia di Capece, la specchia di Talete, la Specchia Della Madonna Della Grotta e, infine, la Specchia di Virgilio. Le specchie ancora esistenti nel territorio di Ceglie sono delle costruzioni di pietra a secco di forma tronco–conica, con il vertice mozzo, una mutilazione che dà l’idea di una presa d’aria. Blocchi enormi di pietre sono sovrapposti e disposti in diversi ordini di cerchi concentrici. Un passaggio circolare porta al vertice della costruzione mediante delle scale esterne che si svolgono come eliche intorno alla superficie conica. A cosa servissero le Specchie gli studiosi non hanno potuto stabilirlo in modo preciso. Altri, invece risalendo all’etimologia della parola lati “Specula” che significa luogo alto, osservator affermano che si tratta di antichi posti di osservazio dai quali venivano indicate la presenza e le manov del nemico (secondo lo storico Castromediano Marciano). TERRENO DI CEGLIE MESSAPICA Il territorio di Ceglie ha una superficie di circa 13000 ha(ettari) così distribuiti: Seminativo= 2645ha Legnose agrarie =7850 ha Prati e pascoli=625 ha Boschi=225 ha Altri=72 h Terreno incolto-Strade-Abitazioni=1493 ha 9000 8000 Seminativo 7000 6000 Legnose agrarie 5000 Prati e pascoli 4000 Boschi 3000 Atri 2000 1000 0 terreno incoltoStrade-bitazioni Ciò che rimane della nostra storia è segnato da ciò che resta della vegetazione del territorio, sia di quella spontanea, che è stata la prima risorsa che l’uomo ha utilizzato, sia di quella coltivata. Il territorio di Ceglie Messapica si caratterizza per la presenza di frammenti di bosco con querce, roverelle e lecci plurisecolari, testimoni dell’originario manto boschivo. Al tempo dei Messapi intorno al territorio di Ceglie il manto boschivo era composto da una vegetazione spontanea, fitta ed intricata, costituita prevalentemente da piante che caratterizzano la macchia mediterranea. Per questo abbiamo deciso di effettuare una ricerca su una parte di queste piante che, probabilmente, crescevano intorno alle tre cinta murarie ed alle nove Specchie che gli abitanti dell’antica Ceglie avevano costruito, intorno alla città, per difenderla dai nemici. Ginestra Quercia Vallonea Leccio Lentisco Tarassaco Asfodelo Alloro Origano Menta Ulivo Finocchio Selvatico Rucola Mirto Rosmarino Camomilla Salvia Cappero Cicoria Ortica Cardoncello Timo Oleandro La macchia ospita numerose specie di RETTILI, tra cui le tartarughe, molti mammiferi, numerose specie di uccelli. QUERCIA FOGLIA: composte palmate FORMA: ovale MARGINE:lobato NERVATURA: penninervia ATTACCATURA:picciolata Nome scientifico: Quercus Famiglia: Fagacee Origine: regioni temperate dell'emisfero boreale La Quercia, come tutti gli alberi secolari, produce ogni ora 1.750 kg di ossigeno, consuma 2.350 kg di anidride carbonica ed effettua in 10 ore uno scambio gassoso di 80 milioni di litri d’aria.. Il leccio è un albero sempreverde, può raggiungere venti metri di altezza. Le foglie coriacee ovate si presentano lanceolate intere o dentate. Il frutto è una ghianda allungata lunga due- tre centimetri. LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA COS’E’ DOVE AVVIENE A COSA SERVE E’ un Avviene nelle parti verdi delle piante Serve a produrre Il nutrimento delle piante Processo chimico SOLE OSSIGENO CLOROFILLA OSSIGENO + ANIDRIDE CAEBONICA ACQUA + SALI MINERALI LINFA GREZZA ACQUA + ZUCCHERI LINFA ELABORATA Le foglie hanno la funzione di fotosintesi clorofilliana Processo che opera la conversione di anidride carbonica ed acqua in glucosio ed ossigeno, il “carburante” delle piante. respirazione dell’ossigeno traspirazione Processo attraverso il quale le piante restituiscono all’atmosfera parte dell’acqua, che hanno assorbito, ma non hanno utilizzato, sotto forma di vapore. La foglia Forma del Margine Struttura di un cloroplasto Scientificamente parlando i muretti sono dei veri e propri captatori di risorse idriche, risorse che conservate di notte vengono durante il giorno rilasciate e vanno a soddisfare il bisogno di acqua Il muretto a secco è un tipo di muro delle piante caratteristico delle nostre zone ed è fatto con blocchi di pietra disposte senza usi di legamenti di alcun genere. Fin dall’antichità l’uomo ha voluto dare un confine alla sua terra, per difendersi, per darsi un riparo. BOSCO BOTTARI Nei pressi della provinciale Francavilla-Ceglie, sulle ultime propaggini della Murgia, si estende l’area di bosco Bottari (per una superficie di una quarantina di ettari circa) su un territorio omogeneo, di natura rocciosa con dislivelli dovuti alla presenza delle caratteristiche lame. Bosco Bottari è interamente delimitato da muri a secco e vi vegetano essenze arboree quali il leccio il fragno e la roverella, tre delle dieci specie di quercia osservabili in Puglia. Il sottobosco,molto ricco e variegato, è caratterizzato dalla presenza degli arbusti tipici della macchia mediterranea; abbondano la fillirea, l’oleastro e il lentisco, e sono presenti diffusamente anche l’alaterno, il terebinto, il mirto, il perastro, il biancospino il viburno ed il prugnolo. Nel territorio sono presenti alcune zone naturalistiche, come quella in contrada Lo Iazzo (sulla destra percorrendo la strada che conduce a Villa Castelli), in contrada Montecchie (sulla strada Ceglie-San Vito dei Normanni, molto vicino al paese) e la Pineta Ulmo, un ricco bosco di Pino d'Aleppo e macchia mediterranea sulla strada per Martina Franca. Ostuni Naturalmente, ci sono tante contrade e tante aree boschive, se ne conoscono 113, qui sono in evidenza la dislocazione geografica di alcuni boschi e di aree ricche di querce San Vito dei N. Montecchie Pineta Ulmo Francavilla Fontana Villa Castelli L’ecosistema è un ambiente dove ciascun organismo, animale o vegetale, costituisce un indispensabile anello della catena della vita. Quando uno degli anelli viene eliminato si altera l’intero sistema. acqua aria danno cibo agli erbivori sali minerali nutrono i carnivori riducono tutto in…. alghe funghi batteri rifiuti organici …e permettono la vita delle Le piante producono la sostanza vivente piante che nutre gli erbivori…. gli animali, con le feci. arricchiscono il terreno di sostanze utili... i quali nutrono i carnivori... tra la sostanza vivente c’è il nettare che nutre gli insetti…. gli insetti nutrono gli insettivori Gli animali, divorando piante o altri animali, impediscono che essi si accrescano eccessivamente, e mantengono, così, intatto l’equilibrio dell’ambiente. gli insetti, volando di fiore in fiore, trasportano il polline... Il materiale da essiccare deve essere raccolto ben asciutto ; per ottenere l’essiccazione occorre una buona pressa ;poi occorre carta da cucina e fogli di un quotidiano. Costruzione di un plastico Dopo aver appreso cos’è la macchia mediterranea, abbiamo lavorato alla realizzazione di un plastico , cercando di mettere in evidenza gli elementi peculiari dei nostri ambienti IL MICROSCOPIO Impariamo a conoscere le varie parti del microscopio… …oculare,obiettivi,vite macrometrica, vite micrometrica… …e le loro funzioni… …poi facciamo le prime osservazioni con vetrini già pronti… il nostro microscopio ottico Osserviamo una muffa sull’arancia Frutto lasciato vicino a fonte di calore e formazione di una polverina dall’odore particolare Per osservarla meglio abbiamo usato il microscopio e il vetrino su cui è stato posta una piccola quantità dell’oggetto della nostra indagine Questa polverina è un decompositore chiamato “ muffa” qui vista al vetrino LE MUFFE : COSA SONO ? …quindi scopriamo che… le MUFFE sono minuscoli funghi costituiti da filamenti detti IFE; le piccole sferette alle estremità delle ramificazioni sono gli SPORANGI, contenenti le SPORE cioè le cellule che permettono al fungo di riprodursi. Una muffa molto utile: la penicillina Sporangi, ife e spore