A MISURA D’UOMO
SEZIONE DI
PSICOLOGIA DEL LAVORO

Direttore
Giordano P
Direttore Poliarte di Ancona
Comitato scientifico
Per l’ergonomia
Francesco M
Referente per l’estero
Irene S
Università di Udine
Università di Berlino
Melchiorre M
Università di Torino
Per l’antropometria
Emanuela G
Università di Ferrara
Elisabetta M
Università di Cagliari
Margherita M C
Università di Torino
Mila T P
Università di Bari
Per la psicologia del lavoro
Enzo S
Università delle Persone di Bologna
Comitato di redazione Poliarte
Andrea M
per l’ergonomia e l’antropometria
Maria P
per la psicologia generale
William S
per la psicologia del lavoro
Chiara S
per la cultura del design e filosofia
del progetto
A MISURA D’UOMO
SEZIONE DI
PSICOLOGIA DEL LAVORO
Omnia in mensura et numero et pondere
Le esigenze dell’uomo contemporaneo sono così evolute e amplificate da richiedere alle moderne scienze e tecnologie soluzioni sempre più avanzate. La mass
customization s’impone nella nostra epoca consentendo all’uomo di personalizzare
un prodotto industriale adattandolo a sé. L’uso flessibile del  (Computer Aided
Manufacturing) gli consente infatti di soddisfare il proprio desiderio di distinguersi
dagli altri consumatori. È il ritorno all’oggetto su misura, in cui, tuttavia, la tradizione artigiana del capolavoro deve dialogare con la produzione industriale in serie,
attuando la cultura postindustriale e oltrepassando la postmodernità. Così, l’unico e
il molteplice, l’originale e lo standard, il singolare e il plurale superano la bipolarità
nella coincidentia oppositorum: artigianato–industria, arte–design. La misura ritorna
dunque la cifra delle relazioni spaziali con gli oggetti e con gli uomini, il criterio
per conoscere e progettare, lo strumento per conseguire la qualità della vita e il
benessere personale e sociale. Il merito di questa rivalutazione del “su misura” spetta
certamente a discipline come il design e l’ergonomia, che incentrandosi sull’uomo
lo riaccreditano “misura di tutte le cose”, fattore primario nel rapporto con gli
oggetti, le macchine e l’ambiente, dando nuovo valore alle concezioni di Vitruvio,
Leonardo e Le Corbusier.
La collana presenterà risultati di studi, ricerche e sperimentazioni antropometriche, prossemiche, ergonomiche e della psicologia sociale, facendo riferimento
all’ambiente in tutte le sue declinazioni, in particolare quello di lavoro, maggiormente condizionante per l’uomo. Una collana con la finalità di divulgare la cultura
del benessere, ammiccando al bellessere. Una cultura che consenta di migliorare le
proprie condizioni di vita passando da uno stato in cui possa affermare «Sto bene
qui, ora» a quello in cui possa aggiungere «Mi piace star bene qui, ora». Una cultura
che promuova l’educazione emotiva a fianco di quella razionale, per un umanesimo
integrale di maritainiana memoria.
Il bellessere è una realtà aumentata, il passare da una situazione di carenza a una di
abbondanza, come sostiene Enzo Spaltro. È vivere in pienezza, in quella condizione
favorevole che sant’Agostino descrive icasticamente con l’aforisma: «La misura
dell’amore è amare senza misura», a distinguere il contingente dal trascendente.
La collana è strutturata in due sezioni, una dedicata all’antropometria e all’ergonomia, l’altra alla psicologia del lavoro, in un unicum sottile e immateriale sempre
presente, rappresentato dall’idea di progetto.
Questo volume è stato realizzato dal Centro interdipartimentale Aspi –
Archivio storico della psicologia italiana con il contributo del Dipartimento
di psicologia dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, in collaborazione
con Fondazione Isec e Fondazione Pirelli.
Psicologi in fabbrica
Storie e fonti
a cura di
Mauro Antonelli, Paola Zocchi
Contributi di
Mauro Antonelli
Paola Bianchi
Martina De Petris
Roberta Garruccio
Giuseppe Lupo
Marina Manotta
Ilaria Montanari
Stefano Musso
Roberta Passione
Paola Zocchi
Copyright © MMXIII
ARACNE editrice S.r.l.
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via Raffaele Garofalo, /A–B
 Roma
() 
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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: dicembre 
Indice
11
Introduzione
Mauro Antonelli e Paola Zocchi
21
L’uomo al lavoro: un capitolo di storia del positivismo
Roberta Passione
45
Il lavoro di fabbrica tra organizzazione scientifica e relazioni sociali
Stefano Musso
69
La psicotecnica in Giulio Cesare Ferrari: dall’esperienza manicomiale al contesto internazionale
Paola Zocchi
109
L’esame ai conducenti di autoveicoli negli archivi di
Ugo Pizzoli e Vito Massarotti
Paola Bianchi
129
Agostino Gemelli e la psicotecnica nel secondo dopoguerra. Ricerca, applicazione, divulgazione nelle carte
del Fondo Gemelli-Scolari
Ilaria Montanari
155
Psicotecnica e orientamento professionale in Cesare
Musatti
Marina Manotta
9
10 Indice
177
Francesco Novara e la psicologia del lavoro in Olivetti
nello snodo degli anni Sessanta
Roberta Garruccio
191
Il Laboratorio di psicotecnica della Pirelli
Martina De Petris
203
Psicotecnica e letteratura in Ottiero Ottieri
Giuseppe Lupo
215
Indice dei nomi
Introduzione
Mauro Antonelli*, Paola Zocchi**
Questo volume raccoglie gli atti della giornata di studi “Psicologi in fabbrica. Storie e fonti”, tenutasi a Milano, presso la
Fondazione Pirelli, il 16 maggio 2012. L’iniziativa, promossa
dal centro di ricerca Aspi - Archivio storico della psicologia italiana dell’Università degli studi di Milano-Bicocca in collaborazione con Fondazione Isec e Fondazione Pirelli, si proponeva
come un momento di confronto su un tema, quello della storia
della psicologia del lavoro, sul quale convergeva l’interesse di
tutte e tre le istituzioni, seppure con motivazioni diverse.
La letteratura tradizionale ha a lungo concentrato le sue attenzioni su due momenti importanti per lo sviluppo della psicologia del lavoro in Italia: il primo, coincidente con l’avvento
della grande guerra e con la maturazione delle prime indagini
sul “fattore umano del lavoro” (con particolare riferimento alle
ricerche psico-attitudinali sui soldati); il secondo, focalizzato
sul periodo di maggiore industrializzazione del paese, negli anni del secondo dopoguerra e del boom economico. L’analisi
delle fonti ha invece consentito più recentemente1 di appurare
come anche l’Italia abbia partecipato attivamente al dibattito in *
Dipartimento di psicologia, Università degli studi di Milano-Bicocca,
[email protected].
**
Centro interdipartimentale di ricerca Aspi - Archivio storico della psicologia italiana, Università degli studi di Milano-Bicocca, [email protected].
1
Cfr. Sinatra (1999); Lombardo, Pompili, & Mammarella (2002); Gundlach, Lafuente, Sinatra, Sokal, & Tanucci (2009); Passione (2012).
11
12 Antonelli & Zocchi
ternazionale sulla psicotecnica avviatosi sul finire dell’Ottocento e nel primissimo Novecento, e come questo si sia sviluppato e modificato nei passaggi dall’età liberale al fascismo e da
quest’ultimo all’Italia repubblicana.
La consapevolezza dell’importanza della documentazione
originale per approfondire ulteriormente gli studi e far emergere
nuove prospettive di ricerca è stata anche la motivazione principale che ha unito il centro Aspi e le fondazioni Isec e Pirelli nella
realizzazione della giornata di studi, la quale, pur non avendo
certo pretese di esaustività, si proponeva soprattutto di evidenziare come sul tema della storia della psicotecnica e della psicologia del lavoro fosse ancora necessario uno scavo accurato delle fonti, fossero esse a stampa, archivistiche, orali o letterarie.
Attualmente il centro Aspi è impegnato, grazie a una convenzione con la Direzione generale archivi del Ministero per i
beni e le attività culturali, in un Censimento nazionale degli archivi storici degli psicologi italiani, che ha già portato alla luce
più di 150 fondi archivistici (privati o conservati presso enti e
istituzioni) di cui non si conosceva l’esistenza e che nel giro di
qualche anno potranno fornire agli studiosi un’enorme quantità
di dati in grado di promuovere nuove ricerche e di consentire la
pubblicazione di testi inediti relativi a tutti gli ambiti della storia delle scienze della mente.
Anche mettendo a frutto tale esperienza, i saggi raccolti in
questo volume si basano in gran parte su fonti inedite e utilizzano in modo significativo da un lato gli archivi che a partire
dal 2005 l’Aspi ha contribuito a raccogliere, riordinare, digitalizzare e rendere fruibili on line sul portale “Archivi storici della psicologia italiana” (www.aspi.unimib.it), dall’altro le interviste ad alcuni protagonisti della psicologia del lavoro della seconda metà del Novecento e le suggestioni provenienti dal
mondo letterario, in particolare dai romanzi di Ottiero Ottieri.
Grazie al reperimento di questi nuovi documenti e a un approccio interdisciplinare alla materia, è stato così possibile aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza non solo delle teorie e
dei metodi utilizzati dagli psicologi impegnati su questo fronte,
ma anche della loro collocazione a livello nazionale e interna 
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Psicologi in fabbrica