FC • IN ITALIA E NEL MONDO
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I PROGETTI DEGLI SCOUT AGESCI, DOPO LA ROUTE DI SAN ROSSORE
CORAGGIO, SI COMINCIA
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IL DOCUMENTO FINALE DEL RADUNO INDIVIDUA GLI IMPEGNI
FUTURI E DELINEA IL NUOVO MODELLO DI SCOUT:
DALLA POLITICA ATTIVA ALL'ACCOGLIENZA, DALLA SCUOLA
ALLA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI, FINO
AL GIORNALISMO E ALLA COMUNICAZIONE IN RETE
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testi e foto di Laura Bellomi
INVASIONE AZZURRA
Sopra: San Rossore "invasa" dalle
camicie azzurre. Sotto, da sinistra:
un momento di relax; l'intervista
a Matteo Renzi; l'incontro
con Laura Boldrini; un gruppo di guide.
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FC • SCOUT, CORAGGIO SI COMINCIA
II direttore di "Credere"
don Antonio Rizzolo
tra gli scout di San Rossore.
H
anno stupito per l'impegno
con cui hanno vissuto i dieci
giorni di cammino e campo
fisso ma, soprattutto, hanno
lasciato a bocca aperta chi
ha avuto il coraggio di ascoltare i messaggi mandati al
Paese. Alla Route nazionale,
il raduno degli scout Agesci che si è
chiuso a San Rossore (Pisa), la distesa di
camicie azzurre era sì un bel colpo d'occhio, ma la portata dell'evento non è
stata nel numero dei partecipanti, seppur decisamente elevato: 30 mila ragazzi dai 16 ai 21 anni.
Si capiva anche dopo l'ultima notte
di veglia, ed è diventato evidente quando, a due settimane dall'incontro, i ragazzi hanno continuato a rilanciare via
Web foto e riflessioni: la Route nazionale Agesci non è finita il 10 agosto. I giovani non sono più accampati ma sono
tornati nelle proprie città con un impegno condiviso: «Strade di coraggio... diritti al futuro!».
L'hanno scritto nella Carta del coraggio, il documento redatto da 450 rappresentanti e consegnato alle autorità: «Decidiamo di impegnarci nella politica come cittadini attivi, vogliamo sostenere
l'istruzione, ci impegniamo a riscoprire
la bellezza del nostro territorio, ci impegniamo nel lavoro, nella Chiesa, nelle situazioni di emarginazione».
Nei giorni della Route il premier
Matteo Renzi («Aiutateci a fare di questo Paese il Paese più bello») e la presidente della Camera Laura Boldrini
(«Non fate sconti alle istituzioni») han-
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I PROTAGONISTI
Sopra: Ludovica Petroni
(al centro), moderatrice dell'incontro
con Laura Boldrini; MattiaTurini
del gruppo Zingonia 1 , Francesca
Roncaglia del Genova 13 e Paolo
Orlandi, che ha intervistato
il premier Renzi. A destra:
il lavoro per la Carta del coraggio.
no chiesto ai giovani di essere protagonisti del cambiamento. Gli scout però,
li avevano già anticipati. E sono andati
sul concreto chiedendo, ad esempio, di
abolire i Centri di identificazione e
espulsione, risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri attraverso
le pene alternative e prendere in mano
l'emergenza abitativa.
UN BENE PER REGIONE. Proposte e richieste per il Paese ma anche iniziative da
portare avanti loro stessi, come la promozione di un organo comunale consul-
tivo giovanile e la realizzazione di progetti di recupero di un bene culturale
per regione. «A Genova organizzeremo
una mostra per far conoscere gli esempi di coraggio che abbiamo incontrato
in questo percorso», dice Francesca
Roncaglia, 20 anni, studentessa di Antropologia. «Da Empoli invece ci appelleremo alle istituzioni perché le donne
che subiscono violenza possano essere
inserite in progetti per l'impiego e acquisire indipendenza anche economica», interviene Ludovica Petroni, 19 anni, iscritta a Scienze politiche, che a San
Rossore ha moderato la tavola rotonda
con la presidente della Camera, proprio
sul tema della violenza di genere.
Stessa fermezza e apertura sui temi
caldi di famiglia e relazioni. Per i giovani scout cattolici famiglia è «qualunque nucleo di rapporti basati sull'amore e sul rispetto». Chiedono così di accogliere qualsiasi scelta di vita guidata
dall'amore, come di essere fedeli allo
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UN EQUIVOCO CON I LETTORI
«I RICORDI NON SONO
SOLO LE FOTO SU
FACEBOOK. BISOGNA
VIVERE L'ESPERIENZA:
RESTERÀ IMPRESSA
NELLA MEMORIA
PER SEMPRE»
stile sobrio del Vangelo, di valorizzare
donne e laici. Papa Francesco, intervenuto all'evento con una telefonata, ha
invitato gli scout a «costruire una città
nuova»: il pensiero avanzato dai giovani apre ragionamenti complessi e la
Chiesa dovrà tenerne conto.
I NUOVI REPORTER. Ma da dove nasce la
profondità e la freschezza di queste riflessioni? Lo scoutismo è sempre quello, lanciato ormai più di cento anni fa
dal fondatore Baden Powell, eppure nella sua missione educativa Agesci ha di-
mostrato di sapere stare al passo con i
tempi. Un esempio su tutti, evidente al
raduno toscano, il modo di vivere Web e
social network. Una volta capito che la
Rete è una delle dimensioni della quotidianità, Agesci ha deciso di vivere e sperimentarsi in questo "nuovo territorio".
Così a San Rossore è nata la piattaforma
camminiamoinsieme.agesci.org e 206
scout hanno imparato a fare i reporter.
Paolo Orlandi, del gruppo Arezzo 7, con
i colleghi della redazione ha intervistato Renzi chiedendogli conto delle spese
militari. Tutti potevano connettersi al
wi-fi per lanciare idee e postare foto.
Naturalmente con qualche suggerimento semplice, utile in Route come nella
vita: «I ricordi non sono solo le foto su
Facebook. Vivi l'esperienza, rimarrà nella tua memoria per sempre. Fare foto è
bello ma non c'è bisogno di documentare tutto: scegli i momenti giusti». Scout
sempre pronti, uomini dei boschi, delle
città e ora anche di Internet.
•
Ieri a Messa ho buttato l'occhio
sulla bacheca dove era esposto
il numero dì ieri del Suo giornale,
che leggo molto raramente. Mi ha
colpito il tìtolo: "Gli scout devono
lasciare il mondo meglio di come
lo hanno trovato - Matteo Renzi".
Mi spiace ma state facendo dire
al nostro attuale presidente del
Consiglio ciò che lui non ha detto
0 molto probabilmente come fa spesso
cita senza citare la fonte. Da buon
ex scout (non Agesci) posso
tranquillamente affermare che quella
frase è l'insegnamento del fondatore
del movimento scoutistico: Baden
Powell (BP), e questo anche il più umile
e piccolo degli scout al mondo
10 sa, forse la Vostra redazione
non lo sapeva ancora..
Saluti
Dott. Pierpaolo Benetton
Ci spiace, ovviamente, aver ingenerato
nel dottor Benetton il sospetto di aver
voluto attribuire a Matteo Renzi una frase la cui paternità spetta invece a Baden Powell, fondatore del movimento
scout. Sappiamo bene, proprio come lo
sa «anche il più umile e piccolo degli
scout al mondo», chi ha detto che cosa.
11 problema è che Renzi, a San Rossore,
ha pronunciato quella frase all'interno
di un discorso da noi citato, e le citazioni si riportano tra virgolette. Nell'articolo dedicato all'evento, inoltre, era spiegato molto chiaramente che Renzi aveva a sua volta citato Baden Powell.
La Redazione
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