n. 79 29 marzo 2010 GP A USTRA LIA ACQUA BENEDETTA Jenson Button azzecca la scelta delle gomme e va sul liscio: dalla pioggia allo champagne Sebastian Vettel perde la seconda gara già vinta e s’infuria Robert Kubica piazza il colpaccio mentre la Ferrari bada al sodo e Hamilton rosica e rimane quasi.... all’asciutto Foto Mazzi Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected]) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Marco Cortesi Collaborano: Carlo Baffi Leopoldo Canetoli Samanta Capacini Antonio Caruccio Marco Cortesi Valerio Faccini Alfredo Filippone Dario Lucchese Alessio Morgese Claudio Pilia Guido Rancati Francesco Satta Produzione: Nicola Desiderio Marco Marelli Fotografie: Photo4 Actualfoto Studio Mazzi Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 [email protected] 2 Bandiera rossa ed estintori in pista a Martinsville per un botto tra Steve Wallace, Brian Scott e Colin Braun. Catastrofico il risultato IN PUNTA DI ZANNA CHE CORSA RAGAZZI! In un GP emozionante Button entusiasma Schumi delude. E per il futuro segnatevi questo nome: Nick De Vries 1,2,3... via. Domenica abbiamo assistito ad un tipo di Gran Premio di quelli che permetto no agli appassionati di reinnamorarsi della F.1. Di saltare sulla sedia mentre la stanno guardando in tv. Ci sarebbero talmente tan ti spunti di discussione che raccontarli tutti in questa rubrica sarebbe impossibile. Vi voglio parlare, allora, di ciò che mi ha colpi to maggiormente. Alla vigilia c’erano due uomini che avevano un bisogno quasi dispe rato di conseguire un risultato positivo: Jen son Button e Michael Schumacher. Ne aveva no bisogno anche per accontentare l’opinio ne pubblica, il cui giudizio è sempre in aggua to: pronta a parlare male di te nel caso in cui anche una sola gara vada storta. Quando Jen son firmò con la McLaren in tanti, sottoscrit to incluso, pensarono che Hamilton ne avrebbe fatto facilmente un sol boccone. Invece nel fine settimana di Melbourne But ton ha corso da grande campione. Ha avuto, è vero, un pizzico di fortuna: ma, ragazzi, se l’è andata a cercare. E’ stato estremamente brillante nelle libere, bravissimo in qualifica, ed in gara ha corso in modo impeccabile. L’unica, (piccola, vista col senno di poi) onta è stata subire un sorpasso nelle prime fasi ad 4 opera del suo compagno di squadra. Oh, intendiamoci, Lewis è un vero e proprio fenomeno e lo ha mostrato non solo con quel sorpasso, dato che ne ha effettuati molti altri. Su tutti sceglierei quello in entrata alla chi cane su Kubica. Ha tenuto giù all’esterno a dimostrazione del suo talento cristallino e della sua straordinaria capacità di fare cose difficilissime in modo istintivo. SCHUMI E I DOLORI DEL RIENTRO Se Button ha risposto da grande campione al momento di difficoltà rappresentato dalla deludente prestazione offerta al Gp del Bahrain, a Michael Schumacher in Australia non è andata altrettanto bene. La sua gara è stata piuttosto incolore e state certi che pri ma di Sepang, le sue orecchie inizieranno a… fischiare, captando critiche più o meno pesanti o velate. Ha anche avuto la sfortuna di ritrovarsi in fondo al gruppo ad inizio gara, a causa della sostituzione dell’alettone anteriore danneggiato nel fuoripista conse guente al testacoda di Alonso. Ma a differen za dello spagnolo, finito pure lui subito nel le retrovie, è rimasto impantanato là dov’era. Vederlo battagliare per tutta la gara con Alguersuari, su cui è riuscito a spuntarla in extremis, mi ha davvero sorpreso. E non positivamente. Quanto sta accadendo a Michael inizia ad assomigliare sempre più a quanto successe a me nel 2001 quando ritor nai a correre nella Cart, dopo l’anno di pau sa seguente la pessima stagione che disputai in F.1 con la Williams. L’elenco delle analo gie si allunga sempre di più: un compagno giovane e meno esperto (Rosberg per lui, Kanaan nel mio caso) che, anche di poco, ti sta davanti, mentre tu per svariati motivi non sei del tutto a tuo agio. Però voglio ricor dare che all’epoca dell’incidente ero già tor nato del tutto competitivo: quella gara la sta vo vincendo io. Questo per dire che Michael penso abbia i mezzi per uscire da questa impasse. Attenzione, non voglio paragonar mi a lui in termini di curriculum, tuttavia voglio essere buono nel giudicare questa sua condizione perché so quanto è difficile rien trare e battersi con gente che “ha già il moto re caldo”. Quando ripresi a gareggiare, quel l’anno, non avevo certo la pressione e la responsabilità che si ritrova oggi lui, dato Con questo articolo inizia la mia collaborazione al Magazine di Italiaracing. Nella mia rubrica, che non avrà una cadenza fissa (ma conto di scrivervi all’incirca ogni due settimane), vi parlerò di automobilismo. Pur se ultimamente mi sto dedicando con molto impegno, e fortunatamente con buoni risultati, all’handbike, le macchine da corsa rappresentano una parte fondamentale della mia vita, occupando un posto importante nel mio cuore. Al momento non ho un volante da stringere tra le mani, ma scrivere di corse mi permette di restare un po’ più vicino al mio ambiente. Prendendo spunto dai primi due GP di F.1 della stagione voglio parlarvi un po’ di piloti. Siete pronti? Nick De Vries che non avevo vinto nella Cart quanto ha Schumacher ha vinto in F.1. Paradossalmen te il periodo in cui ha esercitato la “tirannia” in F.1 gli si sta ritorcendo contro, poichè i tifosi non gli concedono tempo. Da lui ci si aspetta solo che vinca da subito, dominando. E’ anche vero che basterà una bella gara per rimettere tutto a posto, ma credo che oggi viva un momento difficile. PROTEZIONI DI MASSA Tornando ad Alonso, credo abbia fatto una gara strepitosa. Penso anche che molti tifosi si domandino perché la Ferrari non abbia chiesto a Massa di lasciarlo passare, dato che Fernando era molto più veloce. Beh, che dire? Mi unisco al coro. Credo avesse il potenziale per arrivare almeno secondo in gara. Sono d’accordo con l’osservazione fat ta da Jean Alesi, dalle telecamere Rai, secon do la quale la squadra di Maranello ha volu to proteggere la posizione di Massa in quan to ben difficilmente, a differenza di quanto è stato capace di fare il Fernando, avrebbe potuto resistere alla pressione di Hamilton. VETTEL, TIENI DURO Peccato per Vettel, non credo sia vittima del la mancanza di affidabilità della macchina (Webber ne è la dimostrazione, la sua mac china non ha avuto problemi nè ieri nè a Al Sakhir), quanto di un bel po’ di sfortuna. In ogni caso vedrete che Sebastian lotterà ugualmente per il mondiale. Lui è incredibil mente veloce, ha una macchina eccezionale, e col nuovo punteggio rimontare in campio nato è più semplice. ATTENTI A DE VRIES mobile, appartiene un giovane cui qualcuno di voi particolarmente attento avrà già sen tito parlare: Nick De Vries. Oggi corre anco ra in kart, guarda caso con uno Zanardi, ma è già sotto contratto con la McLaren. Sono convinto che farà parlare di sè in futuro. Occhio perché di solito in questi giudizi ci azzecco. Quando andavo ancora a scuola segnalai ai miei compagni di classe il nome di Ayrton Senna da Silva. Tutti mi presero in giro, ribattendomi che i campioni veri erano Piquet, Lauda, Prost, Rosberg e Mansell, ma poi dovettero ricredersi dandomi ragione. Ci avevo visto giusto. Saluti da Alessandro Zanardi “il ciclota” (ciclista-pilota) In un GP dallo svolgimento così particolare a causa della pioggia (presto cessata) s’è vista una grandissima differenza tra coloro che sono bravissimi corridori, ma non fuori classe, e quelli invece che il manuale del pilo ta non hanno certo bisogno di consultarlo per capire come comportarsi, poichè l’han no scritto con le loro gesta. In questo secon do gruppo, al quale tutti noi siamo debitori di gran parte del fascino delle corse in auto 5 GP AUSTRALIA IL VINCITORE 6 IL METODO BUTTON 7 GP AUSTRALIA IL VINCITORE Stefano Semeraro “Credo che noi piloti abbiamo il polso di quello che suc cede in pista. I team magari vedono le nuvole, però sia mo noi che sentiamo come si comporta la macchina. Per questo ho pensato che dovevo cambiare gli pneu matici e mettere quelli da asciutto. Averlo fatto per pri mo è stata la chiave della vittoria”. Sorrisone. Per essere un campione per sbaglio, il pilota che ha bal lato una sola stagione grazie ai magheggi di Ross Brawn, Jenson Button ragiona mica male. Piede pesan te, cervello fino. Un pilota vero, soprattutto, di quelli – stile Fernando Alonso, per intenderci – che ascoltano più se stessi, l’istinto (“le makkine si gvidano con il kulo”, diceva Niki Lauda), che i suggerimenti soffiati in cuffia dall’ingegnere di pista. Certo, avere culo signifi ca anche avere fortuna, oltre che sensibilità, perché se non si fosse salvato per un pelo dal contatto con Alon so in partenza, schivandolo all’ultimo, e se Sebastian Vettel non si fosse tolto dalle ruote nel momento più adatto, Button in Australia, nel GP dove aveva già trion fato l’anno scorso, questa volta non avrebbe vinto. Ma non avrebbe vinto neanche se avesse dato ascolto più alle ragioni del computer come ha fatto quel genio sciocco di Lewis Hamilton che a quelle del suo sesto senso interiore, della sua anima di pilota. Button, come le madonnine di pomice di un tempo, che uscivano o rientravano infallibilmente nella chiesetta a seconda dell’umidità, ha “sentito” che la pioggia si stava allon tanando, che l’asfalto gli si stava asciugando sotto al culo. E ha rischiato. L’acrobata del Circo d’acqua. “All’inizio pensavo di aver combinato un disastro”, se l’è ridacchiata in conferenza stampa. “Rientrando ai box ho visto la pitlane piena d’acqua e mi sono visto contro il guard rail alla prima curva. Invece è andata bene. Chi l’avrebbe detto?”. Già, chi lo avrebbe detto. Nella preseason tutti erano straconvinti che Hamil ton l’avrebbe sverniciato senza pietà, e ancora alla vigilia del GP d’Australia, dopo le qualifiche, Ecclesto ne il Supremo era uscito con una sentenze delle sue, ciniche e tombali: “Hamilton è semplicemente più veloce di Button”. Vero, probabilmente. Ma essere più veloce non sempre basta a vincere, specie se sei rapi dissimo a sgommare in centro a Melbourne, con i vigi li nascosti dietro l’angolo, ma lento, e pigro, e un po’ infantile nel prendere le decisioni in pista. “Ho fatto una delle gare più belle della mia vita”, ha piagnuco lato alla fine Lewis, che ha talento da vendere ma anche il vizio di lamentarsi un po’ troppo, “Ma Web ber e la strategia sbagliata del mio team hanno rovi nato tutto”. Alla McLaren Lewis ci è nato e cresciuto; Button c’è arrivato quest’anno, ma da uomo fatto ed esperto delle cose del mondo ha già capito come com portarsi. Con i pensieri e con le parole: “Non ho mai pensato di dover rientrare una seconda volta ai box (come invece ha fatto Hamilton, ndr), il mio ritmo non era troppo buono, così mi sono impegnato a guidare in maniera da non rovinare troppo le gomme”. Altro sorrisone: “Non potevamo scegliere una strategia migliore”. La sua. 8 “ Essere più veloce non sempre basta a vincere, specie se sei rapidissimo a sgommare in centro a Melbourne, con i vigili nascosti dietro l’angolo, ma lento, e pigro, e un po’ infantile nel prendere le decisioni in pista ” Button: 31 punti Bahrain: 8° Q 7° GP Melbourne: 4° Q 1° GP Hamilton: 23 punti Bahrain: 4° Q 3° GP Melbourne: 11° Q 6° GP “ Alla McLaren Hamilton ci è nato e cresciuto; Button c’è arrivato quest’anno, ma da uomo fatto ed esperto delle cose del mondo, ha già capito come comportarsi ” 9 GP AUSTRALIA LA SORPRESA GENIO INCANDESCENTE 10 Massimo Costa Il vecchio adagio per cui un pilota forte emerge con una macchina non competitiva quando piove o la pista presenta condizioni particolari (come quelle di Melbourne con asfalto bagnato all’inizio, umido nella prima parte, asciutto nel finale ma scivoloso fuori traiettoria), è sempre valido. Tanti gli esempi che la F.1 ci ha regalato, al momento ne vengono in mente tre: Ayrton Senna secondo a Monte Carlo con la Toleman nel 1984, Sebastian Vettel primo a Monza con la Toro Rosso nel 2008, e ora Robert Kubica con la Renault a Melbourne. La R30 non è una monoposto da annoverare nel mazzo assieme a Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes, che al momento sono i quattro team in grado di monopolizzare le prime otto posizioni. La monoposto francese dipinta come un’ape marca visita rispetto ai concorrenti sopra citati quando le piste sono lisce come un biliardo. Ma domenica c’erano le condizioni per permettere a chi ha doti superiori di scrivere qualcosa di storico. Il nasone di Kubica ha annusato l’aria e capito che era la sua dome- nica. L’amico Fernando Alonso gli ha spalancato le porte del quarto posto girandosi alla prima curva e coinvolgendo nella piroetta Michael Schumacher. Kubica ha avuto l’istinto di scegliere il buco giusto per infilarsi e dopo un buon avvio si è ritrovato quarto, da nono che era in griglia di partenza. Da quel momento è iniziato il capolavoro. Un solo cambio gomme, via le intermedie dentro le slick, poi il passo del campione. Imprendibile Button, Kubica si è messo in posizione di attesa e come un soldato in trincea ha respinto chi lo ha attaccato. Un capolavoro la sua resistenza su Lewis Hamilton che era arrivato come una furia alle sue spalle, ma non è stato capace di farlo secco, come invece gli era riuscito con altri colleghi. Poi, con abilità non ha permesso alle due Ferrari di avvicinarsi più di tanto. Fenomenale, ma modesto e beffardo come sempre, anche se dentro di sé sa bene di aver compiuto un’impresa di quelle epiche: “Non so quanto avrei potuto resistere a Hamilton, ma ringrazio la McLaren che lo ha richiamato ai box. Non capisco perché lo abbiano fermato, era velocissimo, ma mi hanno reso un favore…” 11 GP AUSTRALIA MCLAREN 12 Massimo Costa Vanno in coppia. Primo e secondo in Bahrain. Terzo e quarto in Australia. E a definire chi dei due sta davanti è la partenza. Quindici giorni fa, Fer nando Alonso ha fregato Felipe Massa all’esterno della prima curva. Dome nica scorsa, Massa dalla terza fila è scattato come una fionda mentre lo spagnolo arrancava patinando sulla linea bianca dell’arrivo. Dopo di che, le loro posizioni non variano nel corso del GP. Chi è davanti, ci rimane. Alonso a dire la verità ci ha provato a sorprendere Massa quando ha avu to una esitazione nel doppiare Heikki Kovalainen, ma mentre gli era a fian co ha alzato il piede. Il rischio di un inutile contatto era alto: “Ho pensato a cosa avrebbe detto il capo se andava male…”, ha detto sorridendo Alon so. “Tra noi c’è rispetto”, ha replicato Massa. Lui del resto non aveva osa to troppo per riprendersi la posizione perduta in Bahrain. Pari sono, pal la al centro. Chi sarà ora a concedere il primo favore? La Ferrari festeggia il primo posto nella classifica costruttori e i primi due nella graduatoria dei piloti. La McLaren insegue a 16 punti, 70 contro 54; Alonso ne ha 37, Massa 33, poi c’è Button a quota 31. Due gare, nessun ritiro. 13 GP AUSTRALIA IL RITORNO DI SCHUMACHER “ Se la partenza fosse andata meglio potevo anche vincere. Mi do un sette per questo GP FERNANDO ALONSO Se pensiamo all’inizio del 2009, sembra di essere su un altro pianeta. La F10 è affidabi le, veloce, costante nel rendimento e pure gentile nei confronti delle gomme. E dire che sia Massa sia Alonso le hanno strapazzate ben bene. Il brasiliano nei duelli con Webber e in qualche lungo di troppo, lo spagnolo in una rimonta a testa bassa dopo l’errore del la prima curva, quando ha chiuso la via a But ton finendo in testacoda in mezzo al gruppo. L’impressione generale però, è che Alonso sia stato nuovamente superiore a Massa, benché sul podio vi sia finito quest’ultimo. Il vice campione del 2008 non è stato capace di recuperare sulla Renault di Robert Kubica, una monoposto nettamente inferiore alla Ferrari. E quando era il momento di spinge re, con le gomme slick dopo il cambio dalle intermedie, Massa non è stato efficace come 14 ” Button e Kubica, faticando a mandare in tem peratura gli pneumatici. Per questo motivo Alonso è parso superiore. Per avere recupe rato dal fondo del gruppo, per avere resisti to senza sostituire le gomme nonostante lo sforzo profuso, per avere dato l’impressione di essere in grado di scavalcare Massa quan do voleva, ma di non averlo fatto volutamen te, per non creare scompensi all’interno del la squadra. Alonso è politicamente geniale e sa usare i propri compagni di squadra come vuole. Sfruttando le loro debolezze, i loro punti di forza, le loro gentilezze. Siamo appe na a inizio campionato, ci sono ancora 17 gare. Tempo al tempo dunque… La forza di Alonso la si è vista anche nella comunicazio ne col box Ferrari. Prima ha detto che non voleva cambiare le gomme davanti alla richiesta del team, poi seccamente ha fatto capire di non disturbarlo sulle informazioni riguardanti il recupero di Hamilton. Tanto lo vede dagli specchietti. Alonso non è quel tipo di piloti cui bisogna dire ogni cosa, a partire dall’utilizzo del limitatore in corsia box. Sa lui come gestire una corsa. Quando ha visto l’in glese avvicinarsi e tentare l’attacco, ha usato la furbizia. Frenate in anticipo, accelerazioni tardive in uscita di curva. Tutte cosette che mettono in agitazione chi segue e gli spezza no il ritmo. Quando poi Hamilton lo ha pun tato con decisione, Alonso ha staccato tardis simo provocando il rallentamento del pilota della McLaren e l’incidente con Webber. Que sto Alonso è veramente tosto. I giorni bui del la Renault del 2008 e 2009, quando a volte appariva l’ombra di se stesso, fanno già par te della storia. Ora c’è un mondiale da vince re. Sfilano Vettel, Massa, autore di un grande avvio dalla terza fila, e Webber, mentre Alonso compie un 180 gradi dopo aver chiuso in maniera eccessiva la traiettoria urtando Button. Ne fa le spese Schumacher, colpito dalla Ferrari dello spagnolo, che si ritrova col muso danneggiato “ Non ho mai iniziato una stagione così bene come quest’anno. A Melbourne poi non avevo mai fatto meglio del sesto posto FELIPE MASSA ” 15 GP AUSTRALIA NAUFRAGIO RED BULL I guai di Vettel In Bahrain era primo quando al 33° giro un problema alla candela lo ha costretto a rallentare e a concludere al quarto posto A Melbourne era in testa al GP ma al 26° giro la rottura del fermo della campana dei freni lo ha spedito fuori pista 16 UFFA CHE PALLE! Massimo Costa “MI sono rotto le palle”. Ha detto proprio così Sebastian Vettel quando, toltosi casco e tuta e smaltita la rabbia per il ritiro avvenuto al 26° giro mentre era nettamen te in testa alla corsa, ha incontrato i giornalisti. A con ti fatti, Vettel ha già perso, dopo appena due Gran Pre mi, 38 punti. Una esagerazione. Due volte in pole, due volte la comando delle gare con autorità, il tedesco del la Red Bull ha dovuto alzare bandiera bianca. In Bahrain, per colpa di una candela aveva dovuto rallen tare concludendo quarto, a Melbourne la rottura della campana dei freni lo ha portato fuori pista. Bilancio: zero punti. Dura da mandare giù. In quei 26 giri, Vettel aveva spinto forte pur con la pista umidiccia e sembra va avviato ad una gara solitaria. Il talento del tedesco quando il gioco si fa complicato emerge in maniera pre potente. Ricordate cosa combinò sotto il diluvio di Monza nel 2008, quando con la Toro Rosso vinse il GP d’Italia? Se lo scorso anno aveva comunque commesso qualche sciocco errore (Sepang sul bagnato per esem pio), in questo inizio di campionato Vettel non ha sba gliato una virgola nei momenti che contano, ovvero la qualifica e la corsa. Nulla di nulla. Impeccabile. E inve ce a non esserlo è la sua RB6. Una vera malandrina: “Il giro prima di uscire di pista ho sentito che c’era qual cosa che non andava nella ruota anteriore sinistra. Ho visto sprigionarsi delle scintille ed ho comunicato al “ team che sarei rientrato ai box per un controllo. Non capivo cosa potesse essere. Ma nella penultima curva, quando sono andato per frenare ho ricevuto delle vibrazioni fortissime sul volante, si è rotto qualcosa nella ruota e sono finito nella ghiaia. Così non va. Abbia mo la macchina più veloce del campionato eppure mi è sfuggita la vittoria per due volte consecutive. Adesso mi girano proprio le palle”. Come non capirlo. Christian Horner, il giovane team manager della Red Bull abboz za: “Vettel ha 12 punti quando ne dovrebbe avere 50…”. Questa RB6 è fragile fragile, lo si era capito già nei test invernali. Curioso poi che i guai in gara capitino sem pre a Vettel e non a Mark Webber. L’australiano è sta to a dir poco inguardabile. Bravo in qualifica, secondo, è presto sparito dalla vetta per un cambio gomme tar divo e una serie incredibile di errori. Finché a pochi giri dalla bandiera a scacchi ha tamponato Lewis Hamilton così goffamente che pareva un automobilista distratto dal telefonino: “Ho perso aderenza, la macchina si è alzata e sono finito addosso ad Hamilton. Gli chiedo scusa. E’ stata una brutta giornata”. Confermato dalla Red Bull dopo un positivo 2009 (meglio dire una posi tiva prima parte della scorsa stagione), Webber se con tinua così rischia di irritare i vertici della Red Bull. Di giovani bravi e veloci il vivaio diretto da Helmut Mar ko è pieno, da Sebastien Buemi a Jaime Alguersuari fino a Daniel Ricciardo, che brillò nei test di dicembre a Jerez e quest’anno correrà nella World Series Renault. Abbiamo la macchina più veloce del campionato eppure mi è sfuggita la vittoria per due volte consecutive. Adesso mi girano proprio le palle SEBASTIAN VETTEL ” 17 GP AUSTRALIA MICHAEL SCHUMACHER Stefano Semeraro Se, come ha scritto Blaise Pascal, il famoso filosofo francese, che non c’è nulla di più tri ste di un re spodestato, allora il pilota più tri ste del Circus oggi è Michael Schumacher. L’ex dittatore della F.1, tornato dal doratissimo esilio per dimostrare al mondo di essere anco ra un driver semidivino, per “prendere tutti a calci nel sedere”, ma al momento sprofonda to in una mediocrità tutt’altro che aurea. Set timo nel Bahrain, decimo in Australia. Un tempo lo guardavano tutti con reverenza, spesso con timore, guai a fargli alzare un sopraciglio. Adesso lo trattano (quasi) da nonnetto. Durante le qualifiche nel giro velo ce, è rimasto intrappolato dietro a Fernando Alonso che rientrava serafico nella pitlane. Ha sbuffato, smadonnato, e appena tornato ai box è andato a fare le sue rimostranze al gio vinotto. Il vecchio re in ginocchio, con un diti no da pensionato che tremolava davanti al casco, il nuovo imperatore seduto e un po’ scocciato nell’abitacolo. “Ma scusa, Fernandi no, non eri stato tu a protestare tanto vener dì nella riunione proprio per queste cose? Non ti ha avvisato il tuo ingegnere che stavo arrivando, non hai dato un’occhiata negli specchietti?”. Risposta: “No”. In gara Fernan do delle Asturie lo ha addirittura centrato, ma lui, il Kaiser in andropausa, non avendo più a disposizione un bolide rosso, come ai bei tempi, ma una Mercedes inopinatamente da mezza classifica, non ha potuto inseguirlo per dirgliene quattro. Macchè. Si è dovuto limitare a fare un po’ di flanella (per 36 giri!) dietro il pivellino Jaime Alguersuari, uno che qualche anno fa si sarebbe scansato treman te già a veder arrivare Schumacher da lonta no e che oggi invece gli ha lasciato strada solo per un errore, a gara ormai quasi finita. Era la sua 250esima in F.1, e Schumi non l’ha festeggiata certo nel migliore dei modi. Pri ma della partenza del Mondiale gli operai del la Mercedes avevano duramente attaccato la dirigenza per i (pare) 30 milioni di euro allungati in tempi di crisi nera al taumaturgo di Kerpen. Ora Schumi si difende, invoca cle menza, chiede il beneficio “di almeno 3 o 4 gare” per scacciare i reumi e ritrovare l’aura di un tempo, ma in Germania si stanno già chiedendo se quel tipo lì, che dopo la fine del GP a Melbourne ha sganciato il mascellone con un sorriso finto allegro e imbarazzato per dire che in pista si era quasi divertito, e “che a parte la sfortuna è stata una gara diverten te, e poi in fondo non è andata malissimo, sono arrivato decimo e un punto l’ho preso”, se quel tipo lì che si accontenta delle briciole è davvero Michael Schumacher, lo stesso che con la Ferrari, qualche anno fa, sbranava i campionati e i concorrenti. SCHUMALINCO 18 ONICO GP AUSTRALIA GLI ITALIANI 20 FORCE LIUZZI “ Due gare, due volte a punti. Vitantonio Liuzzi ha iniziato col piede giusto il mondiale 2010. Nono in Bahrain, e primo dei non top team (Ferrari, Red Bull, Mercedes, McLaren), settimo a Melbourne dove ci ha messo tanto di suo. Con una Mercedes e una Red Bull alle spalle. Liuzzi con le intermedie, nei pri mi giri, non aveva una buona risposta dalla sua Force India ed ha perso qualche posizione. Ma appena montate le gomme slick, il pilota italiano ha ritrovato la velocità per riavvicinarsi ai rivali con i quali combattere per la zona punti. Tra i tanti sorpassi effettuati, bello e tempestivo quello su Pedro De La Rosa. Tempi sul giro di tutto rispetto, mai un errore, Liuzzi ha portato nella cassaforte del team di Vijay Mallya otto punti preziosissimi. Peccato per la qualifica, quando non è riuscito a superare il Q2, a dif ferenza del compagno Adrian Sutil. Peggio è andata a Jarno Trulli. Ad Al Sakhir aveva percorso gli ulti mi giri di gara a rilento con la debuttante Lotus, ma almeno era stato classificato. Questa volta non è neppure partito, anzi, non è neanche riuscito a schierarsi sulla griglia di partenza: “Sfortunatamente è emerso un problema idraulico e nonostante tutti gli sforzi fatti dai meccanici per permettermi di par tire, non c’è stato nulla da fare”. Trulli aveva disputato la qualifica con un sedile ballerino finendo die tro al compagno Heikki Kovalainen. Ma la soddisfazione nel team Lotus è comunque evidente perché rispetto al Bahrain, il divario dai top team è sceso di un secondo al termine del Q1. Un altro meraviglioso risultato per me e per il team. E’ la conferma che la velocità mostrata in Bahrain non era frutto del caso e che il lavoro svolto durante l’inverno ha pagato VITANTONIO LIUZZI ” Vitantonio Liuzzi Jarno Trulli 13° in qualifica 7° al traguardo 20° in qualifica Non partito 21 GP AUSTRALIA HISPANIA SECONDO OBIET Parlare di miracolo sarebbe sbagliato e farebbe anche arrabbiare i ragazzi del team Hispania, che come pazzi in questi ultimi giorni hanno lavorato sulle monoposto Dallara F110 giorno e notte. Professionalità, capacità, questo sì. Il team Hispania al secondo Gran Premio, ma sarebbe più corretto dire, al secondo test considerando che la macchina ha letteralmente compiuto i primi chilometri di vita in Bahrain, è riuscito a vedere una propria monoposto nell’ordine di arrivo del GP di Australia centrando il secondo obiettivo (il primo era quello di essere al via ad Al Sakhir). L’impresa è riuscita a Karun Chandhok che ha portato la HRTCosworth al quattordicesimo posto, a 4 giri dal vincitore Jenson Button: “Dedico questo risultato a tutti i meccanici e ingegneri che hanno lavorato duramente fin dal Bahrain. E’ stato un giorno fantastico per la Hispania e sono orgoglioso di essere Karun Chandhok quattordicesimo sul traguardo di Melbourne 22 stato il primo a portare al traguardo la macchina. Al via ho visto che si stava sviluppando un incidente, così mi sono tenuto in disparte per evitare guai ed ho infilato il corridoio giusto. Mi sono ritrovato sedicesimo, una posizione inaspettata. Ho fatto il cambio gomme all’ottavo giro e a metà gara ero quindicesimo. Ho poi fatto un secondo pit-stop al cinquantunesimo giro, a sette passaggi dal traguardo, per sicurezza”. E’ andata peggio a Bruno Senna: “Penso di aver fatto una bella partenza tanto che ero quattordicesimo, ma dopo cinque giri il cambio non rispondeva più per un problema idraulico”. I passi avanti della Dallara Hispania sono stati notevoli e non poteva essere diversamente, ma gli inconvenienti tecnici sono ancora numerosi. Colin Kolles guarda avanti con fiducia: “La nostra stagione parte questo fine settimana in Malesia”. TTIVO CENTRATO “ La nostra stagione parte questo fine settimana in Malesia COLIN KOLLES ” 23 GP AUSTRALIA VERSO LE CASTELLET VELENI & SOSPETTI Massimo Costa Le prime avvisaglie le si erano viste ad Al Sakhir, anzi, ancora prima della trasfer ta in Bahrain, quando sono finiti nel mirino di alcuni team i diffusori della McLaren. Ma anche della Force India e del la Renault. Poi, è scoppiato il caso dell’innova zione installata sulla MP4/25 di Lewis Hamilton e Jenson Button, quella “bocca” sul musetto che porta l’aria all’ala posteriore ed è aperta o chiusa dal ginocchio dei piloti. Nulla di meccanico o elet tronico quindi, innovazione geniale che spiazza il regolamento tecnico. Invettive e bestemmie, ma l’arcano studiato dagli ingegneri della McLaren viene digerito. Si arriva a Melbourne, ed ecco che Ross Brawn e Martin Whitmarsh, rispettivamente team principal di Mercedes e McLaren, si scaglia no contro la Red Bull. Rea di avere un sistema mec canico delle sospensioni che permetterebbe alle RB6 di mantenere sempre la stessa altezza da ter ra nell’arco dell’intero gran premio, quando i cari chi di benzina variano. Cosa vietatissima. Che gli occhi fossero puntati sulla Red Bull lo si era intui 24 to prima di Melbourne, quando Ron Dennis aveva lanciato il sospetto che Adrian Newey avesse sba gliato la progettazione del serbatoio delle Red Bull, trovando in questo il motivo del rallentamen to di Sebastian Vettel ad Al Sakhir. Cosa smentita da Christian Horner, team manager della squadra di Dieter Mateschitz. E del resto, Mark Webber aveva terminato la gara. Ma la tensione non è sola mente tra le squadre bensì anche tra i piloti. Quan do c’è di mezzo Michael Schumacher qualcosa accade sempre. Nel terzo turno di prove libere, il tedesco ha compiuto un giro in più degli altri in quanto non ha rispettato la bandiera rossa. Giusti ficazione: non è riuscito a imboccare la corsia box perché le bandiere erano state esposte mentre lui arrivava in quel punto. Ma esiste la radio e dai box si intuisce prima quel che accade… In qualifica, prima Lewis Hamilton nel Q2, poi Fernando Alon so nel Q3, vengono accusati da Schumacher di averlo volutamente rallentato mentre stava effet tuando il suo giro veloce. E il sette volte campione del mondo non disdegna di fiondarsi, davanti ai fotografi e alle telecamere, su Alonso quando que sti è ancora in macchina. Di GP ne mancano 17. Sia mo solo all’inizio… LA F.1 CERCA PNEUMATICI Quali scarpe avranno le monoposto di F.1 nel 2011? La Bridgestone ha confermato che a fine campionato toglierà le tende. Non ci ha ripensato, come si era lasciato intendere dopo Al Sakhir. Dalla Pirelli avevano fatto sapere qualche mese fa che potevano essere interessati, ma la Casa italiana è in fretta usci ta dalla lotteria. I costruttori con maggior cre dito sono per ora i coreani della Kumho, ma si parla pure dei giapponesi di Yokohama. Ma quali sono i gommisti che nella storia della F.1 hanno fornito i loro prodotti ai team. Ecco l’elenco, in ordine alfabetico: Avon – 1981/1982 Bridgestone – 1976/1977 e 1997/2010 Continental – 1954/1955 e 1958 Dunlop – 1958/1970 e 1976/1977 Englebert – 1950 e 1954/1958 Firestone – 1950/1960 e 1966/1975 Goodyear – 1960 e 1964/1998 Michelin – 1977/1984 e 2001/2006 Pirelli – 1950/1956 e 1981/1986 25 GP AUSTRALIA LE PAGELLE RUBINHO NON SBAGLIA Robert Kubica 10 e lode Jenson Button 10 Fernando Alonso 10 Una corsa fantascientifica, che ricorda quella di Sebastian Vettel a Monza 2008, quando vinse il GP con la Toro Rosso solo grazie alle sue immense qualità. Alla guida di una Renault che in condizioni nor mali rimane dietro a Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes, Kubica si è inventato un secondo posto inimmaginabile. Scaltro in partenza, quando ha evitato l’incidente innescato da Alonso, il polacco si è installato al quarto posto partendo dalla quinta fila. Poi non ha sba gliato più nulla. Con un solo set di gomme slick, Kubica ha respinto da campione gli attacchi di Hamilton, che viaggiava un secondo più rapido, poi ha tenuto dietro di sé le due Ferrari grazie ad una miglio re gestione delle gomme. Inutile aggiungere e pensare cosa avrebbe fatto se fosse stato al volante… di una Ferrari. Si pensava di raccoglierne i cocci dopo la disfatta del Bahrain. Ave va tutti i fucili puntati su di lui il campione del mondo. E invece But ton ha dimostrato che quel numero 1 sulla sua McLaren non è lì per caso. In qualifica si è messo dietro Hamilton, in gara ha scelto lui come comportarsi, decidendo di montare le gomme slick per primo, al 5° giro, quando la pista era ancora bagnaticcia. Ha rischiato di usci re di pista, poi ha iniziato a spingere fortissimo. Per 52 tornate ha utilizzato sempre quegli pneumatici. Una capacità di gestione delle gomme che ha fatto la differenza. Da ultimo a quarto. E senza utilizzare un secondo treno di gomme. Tanti sorpassi, tanti duelli, ma Alonso è riuscito a finire la corsa con il medesimo set. E’ stato lui a dire di no ad una seconda sosta. Da lea der, ha zittito l’ingegnere ai box che lo informava dell’avvicinamen to di Hamilton nella fase finale della corsa. Da pilota esperto e mali zioso ha respinto ogni attacco di Hamilton. Alonso non è uno di quei piloti a cui si deve dire tutto, ci pensa lui a gestire la propria corsa. Avrebbe meritato la lode se non avesse commesso quella ingenuità alla prima curva dopo la pessima partenza effettuata, quando ha chiuso la traiettoria non tenendo conto che vi era Button. 26 Barrichello si gode l’ambiente tranquillo della Williams e sforna presatazioni convincenti 27 GP AUSTRALIA LE PAGELLE Sebastian Vettel 10 Lewis Hamilton 9 Mi sono rotto le palle, dice Vettel. E come non capirlo. La sua mac china si rompe sempre, quella del più lento compagno di squadra Webber, mai. In due weekend non ha sbagliato nulla: due pole, due vittorie sfumate non per colpa sua. Se ne stava tranquillamente in testa quando il fermo della campana dei freni si è rotto mandando lo nella ghiaia. Per fortuna che non era in un punto velocissimo. Una corsa strepitosa, da vero combattente. In continua rimonta, prota gonista di sorpassi senza respiro. Viene castrato dalla scelta del team di montargli un secondo treno di gomme slick. E lui si arrabbia. Vitantonio Liuzzi 8 RAI 8 Jaime Alguersuari 7 Rubens Barrichello 7 Due gare, due volte a punti. Dopo i grandi c’è la Force India e questo per merito del pilota italiano. Che se la cava bene in mezzo alla mischia, è attento e pulito nella guida. E pensare che quelli della Red Bull lo avevano cacciato via. Bravi ad Al Sakhir, a Melbourne ci è parso che il servizio sia stato anco ra migliore. Bortuzzo dirige bene la truppa dal paddock, e un plauso all’ingegnere Giancarlo Bruno: non capita mai di ascoltare un inviato che dice di avere sbagliato valutazione, nel caso il cambio gomme anti cipato di Button. Solo un appunto: ma quando Capelli ripete per due volte, anche dopo il replay, che Hulkenberg ha perso l’ala e piomba su Kobayashi (la realtà è l’esatto contrario) qualcuno non può dirgli che ha sbagliato? La regola non sarà che si informa malamente la gente per non mostrare che non si fanno errori in cabina? Bella gara, sfiora la zona punti, perde il decimo posto a pochi km dal traguardo per una piccola sbavatura e viene superato da Schuma cher. Alguersuari non ci sta e replica, fanno a ruotate, ma deve mol lare. Comunque lo spagnolo hadisputato una prova solida. La Williams è il suo team. Barrichello è il pilota ideale per la Williams. Non è richiesto vincere, ma fare punti. In questa situazione di serenità, il brasiliano si adatta alla perfezione e così finisce ancora una volta nel la top ten. E anche in qualifica si infila, come in Bahrain, nel Q3. Felipe Massa 6,5 Arriva sul terzo gradino del podio, ma l’impressione è che poteva fare molto di più. Quando le condizioni della pista sono umide, Mas sa diventa un pilota normale. Lamenta che le gomme non andavano in temperatura, ma è compito del pilota farlo. Il confronto con Alon so, da ultimo a quarto, è impietoso. Massa ha fatto una grande par tenza, ha lottato e superato, sbagliato e recuperato. Ma è arrivato die tro ad una Renault che non vale mezza Ferrari. 28 Vitantonio Liuzzi seconda volta a punti dopo una gara senza sbavature 29 GP AUSTRALIA LE PAGELLE Adrian Sutil 6 Mark Webber Sebastien Buemi 6 Pedro De La Rosa 6 Michael Schumacher 4 Heikki Kovalainen 6 Lo frega il motore dopo pochi chilometri, la sufficienza è per il buon lavoro fatto in qualifica. E’ una delle vittime di Kobayashi al primo giro. In qualifica è bravis simo e conclude 12°. Una corsa positiva finché a 15 giri dall’arrivo la sua gomma anterio re sinistra si è come sbriciolata. Ha così perso la possibilità di pren dere punti venendo superato da Alguersuari e Schumacher. Per la seconda volta ha portato al traguardo la Lotus. Obiettivo cen trato. Karun Chandhok 6 Imparata la lezione dall’errore in Bahrain, l’indiano compie il picco lo miracolo di portare al traguardo la Dallara della Hispania. Si bec ca 4 giri d’accordo, ma è trasparente, non intralcia mai nessuno e non fa casino. Bruno Senna 6 Al primo giro passa 14°! Uno shock per il team. Problemi idraulici lo fermano quando ancora non si è scaldato. Lucas Di Grassi Timo Glock Se la cava nelle retrovie, ma si ritira per noie idrauliche. 6 6 Spera di vedere il traguardo, ma si ferma per problemi ad una sospensione. Almeno questa è la versione ufficiale. Pensiamo però che non avrebbe visto il traguardo considerando che la Virgin ha un serbatoio piccolo. Nico Rosberg 5 Se non si esalta in queste condizioni vorremmo sapere quando mai disputerà una gara in cui farà la differenza. La Mercedes non è la Red Bull, ma neanche una monoposto da buttare. E Rosberg raccoglie come al solito le briciole. Subendo anche un sorpasso da Hamilton che lo dovrebbe fare riflettere molto… 30 4 Bravo in qualifica, disastroso in gara. Raramente Webber riesce a fare bene entrambe le cose. E’ una specie di Coulthard, ma decisa mente più pasticcione. Ne combina di tutti i colori, non sfrutta la pri ma fila, naviga lontanissimo da Vettel che ha la stessa macchina, sba glia ripetutamente fino alla frittata finale quando tampona Hamilton. Imbarazzante. Se poi pensiamo che Webber di tanto in tanto ha anche l’arroganza per criticare altri piloti… Costretto ai box per l’errore di Alonso alla prima curva dopo il via, Schumacher aveva in mano l’occasione per sbalordire il mondo com piendo una rimonta memorabile. Era alle spalle di Alonso, ma non ha tenuto il passo dello spagnolo. E così Schumacher è rimasto invi schiato a centro gruppo faticando come un matto per superare la Toro Rosso di Alguersuari. Deludente. Vitaly Petrov 2 Kamui Kobayashi 2 Nick Wirth 0 Nico Hulkenberg ng Jarno Trulli ng Il buon debutto del Bahrain è già un ricordo. Il russo sbaglia in qua lifica e non supera il Q1, in gara commette un errore da principian te e si autoesclude dopo 10 giri. Meglio non pensare a quel che ha fatto con la stessa monoposto Renault il suo compagno Kubica… Arriva a tutta birra alla curva sei e improvvisamente perde l’ala ante riore. Neanche lui sa cosa è accaduto alla curva tre, quando nel muc chio potrebbe avere urtato qualcuno, o aver preso con troppa violenza un cordolo. Senza controllo piomba contro l’incolpevole Hulkenberg. E’ l’allampanato direttore tecnico della Virgin, quello che si vantava di avere progettato una F.1 intera al computer risparmiando un sac co di soldi. Poi, si scopre a campionato iniziato che la sua monopo sto ha un serbatoio benzina troppo piccolo ed è tutto da rifare. Con un esborso economico non indifferente. Geniale questo Wirth. Si vede arrivare addosso Kobayashi nel corso del primo giro. Ma in qua lifica è stato ancora una volta più lento di Barrichello. Pensavamo che il debutto di Hulkenberg in F.1, considerando anche la lunga esperien za maturata come tester negli ultimi anni, fosse migliore. Invece il cam pione GP2 stenta e delude. Aspettiamo che si svegli. La Lotus non si mette in moto e il GP di Trulli finisce prima di schierar si sulla griglia. Non esce dai box e si guarda la gara in TV. Peccato. Ancora una gara da dimenticare per Mark Webber 31 GP AUSTRALIA LA CLASSIFICA Foto Mazzi L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 28 MARZO 2010 1 - Jenson Button (McLaren MP4/25-Mercedes) - 58 giri 1.33'36"531 2 - Robert Kubica (Renault R30) - 12"034 3 - Felipe Massa (Ferrari F10) - 14"488 4 - Fernando Alonso (Ferrari F10) - 16"304 5 - Nico Rosberg (Mercedes MGP W01) - 16"683 6 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/25-Mercedes) - 29"898. 7 - Vitantonio Liuzzi (Force India VJM03-Mercedes) - 59"847 8 - Rubens Barrichello (Williams FW32-Cosworth) - 1'00"536 9 - Mark Webber (Red Bull RB6-Renault) - 1'07"319 10 - Michael Schumacher (Mercedes MGP W01) - 1'09"391 11 - Jaime Alguersuari (Toro Rosso STR5-Ferrari) - 1'11"301 12 - Pedro De La Rosa (Sauber C29-Ferrari) - 1'14"084. 13 - Heikki Kovalainen (Lotus T127-Cosworth) - 2 giri 14 - Karun Chandhok (HRT Dallara F110-Cosworth) - 4 giri Giro più veloce: Mark Webber 1'28"358 Ritirati 41° giro - Timo Glock 26° giro - Sebastian Vettel 25° giro - Lucas Di Grassi 12° giro - Adrian Sutil. 10° giro - Vitaly Petrov 5° giro - Bruno Senna 1° giro - Sebastien Buemi 1° giro - Nico Hulkenberg 1° giro - Kamui Kobayashi Non partito: Jarno Trulli Il campionato piloti 1.Alonso 37; 2.Massa 33; 3.Button 31; 4.Hamilton 23; 5.Rosberg 20; 6.Kubica 18; 7.Vettel 12; 8.Schumacher 9; 9.Liuzzi 8; 10.Webber 6; 11.Barrichello 5. Il campionato costruttori 1.Ferrari 70; 2.McLaren-Mercedes 54; 3.Mercedes 29; 4.Red Bull-Renault, Renault 18; 6.Force India-Mercedes 8; 7.Williams-Cosworth 7. Le due Ferrari di Massa e Alonso in caccia di Kubica 32 MONDIALE RALLY ANTEPRIMA GIORDANIA Dopo i tanti guadi dell’Argentina Sébastien Loeb dovrà affrontare terreni insidiosi anche in Giordania 34 DE ESERTO D’ACQUA Guido Rancati E scoprire che va sempre a finire che piove... Non pro prio sempre, ma di acqua la gente dei rally ne prende con una certa frequenza. Succede spesso in Nuova Zelanda e in Finlandia, succede qualche volta in Spa gna e in Germania. Succede sempre nel Regno Unito. E questa volta potrebbe succedere in Giordania. Eh già, il cielo ha aperto i rubinetti anche sopra Amman e dintorni e i meteorologi informano che le perturba zioni non sono finite. Una bella notizia per chi ha a cuore la salute del Mar Morto, un po’ meno bella per chi organizza il terzo appuntamento iridato. Non è emergenza, non ancora. Ma i rovesci, frequenti e vio lenti, hanno lasciato segni profondi sugli sterrati gior dani. E neppure l’intervento delle forze armate è bastato ad evitare qualche modifica al percorso. E’ con un occhio alle strade e l’altro alle previsioni del tempo che protagonisti e comprimari del terzo IL PROGRAMMA PRIMO GIORNO PS 1 “Rumman Forest” (15,34 km) ore 11.28 (9.28) PS 2 “Wadi Shueib 1” (8,65 km) ore 12.26 (10.28) PS 3 “Mahes 1” (20,44 km) ore 12.54 (10.54) PS 4 “Mount Nebo 1” (11,09 km) ore 13.37 (11.37) PS 5 “Wadi Shueib 2” (8,65 km) ore 15.50 (13.50) PS 6 “Mahes 2” (20,44 km) ore 16.13 (14.13) PS 7 “Mount Nebo 2” (11,09 km) ore 16.56 (14.56) SECONDO GIORNO PS 8 “Suwayma 1” (12,23 km) ore 8.11 (6.11) PS 9 “Kafrain 1” (17,20 km) ore 8.51 (6.51) PS 10 “Jordan River 1” (41,45 km) ore 9.49 (7.49) PS 11 “Suwayma 2” (12,23 km) ore 12.50 (10.50) PS 12 “Kafrain 2” (17,20 km) ore 13.30 (11.30) PS 13 “Jordan River 2” (41,45 km) ore 14.28 (12.28) TERZO GIORNO PS 14 “Yakrut 1” (14,16 km) ore 8.20 (6.20) PS 15 “Bahath 1” (12,53 km) ore 8.50 (6.50) PS 16 “Shuna 1” (15,23 km) ore 9.33 (7.33) PS 17 “Baptism Site 1” (12,43 km) ore 10.16 (8.16) PS 18 “Yakrut 2” (14,16 km) ore 12.11 (10.11) PS 19 “Bahath 2” (12,53 km) ore 12.41 (10.41) PS 20 “Shuna 2” (15,23 km) ore 13.24 (11.24) PS 21 “Baptism Site 1” (12,43 km) ore 14.07 (12.07) appuntamento della stagione iridata affrontano le ricognizioni. Chiedendosi che tipo di fondo si trove ranno sotto le ruote nel fine settimana. Cercando di capire se e fino a che punto la pioggia annullerà l’ef fetto compattante dell’acqua salatissima sparsa sugli sterrati scelti come palcoscenico di un rally che i piloti in servizio permanente effettivo nel mondia le avevano scoperto solo due anni fa. E sui quali ritornano per la prima volta. Con bene in mente quanto è difficile trovare punti di riferimento in zone desertiche. “Intorno non ci sono case e nemmeno alberi”, osser va Sébastien Loeb. “Per questo – aggiunge – è assai difficile sapere dove si è, ma in compenso è assai faci le mettere le ruote dove non si dovrebbe e pagare pegno”. Il rischio di tagliare qualche pneumatico c’è e la certezza che le “scarpe” messe a disposizione dalla Pirelli sono quasi indistruttibili non rasserena completamente l’alsaziano della Citroen. Che pensa a bissare il successo messicano, ma al solito fa sape re di non essere disposto a fare follie per riuscirci. Ricordando che, come sempre, sarà l’esito delle pri me prove speciali a suggerirgli l’atteggiamento da tenere. Insomma: rischi sì, ma solo se si sarà reso conto di poter battere Mikko Hirvonen che resta il suo unico, vero avversario nella corsa al titolo. In caso contrario, si accontenterà di un piazzamento. L’ha fatto in Svezia, almeno nell’ultima tappa. Può rifarlo perché il suo obiettivo resta il settebello iri dato. E per centrarlo è troppo importante non fare passi falsi. MONDIALE RALLY L’INTERVISTA ALEX RASCHI 36 ARRIVARE MA NON PASS Guido Rancati Sedici all’alba. Il lungo conteggio alla rove scia è agli scgoccioli. Poco più di un paio set timane e Alex Raschi si ritroverà ad Istan bul insieme a Nick Georgiu, Peter Horsey, Hayden Paddon e Ott Tanak per la prima delle sei sfide iridate con le Mitsubishi Evo X. Ventitre anni il prossimo giugno, il sam marinese proiettato nel mondiale dall’ini ziativa caldeggiata dalla Fia e supportata dalla Pirelli è carico il giusto. Sa a di essere alla viglia di una stagione importanto, mol to importante, per il futuro della sua carrie ra e dopo il doppio stage effettuato con quella che sarà la sua squadra è pronto ad SEGGIARE affrontare le mille, inevitabili difficoltà. - Meglio i giorni scozzesi consumati fra aule e palestra o quelli toscani passati nell’abitacolo della Mitsu? “A parte il problema dell’inglese che mi ha un po’ ossessionato, il corso svolto a Edim burgo è stato interessante: ho imparato cose che fino a due settimane fa non imma ginavo che potessero servire ad un pilota e altre come ci si presenta e ci si rapporta con gli sponsor che mi verranno certamente utili. E’ stata un’esperienza positiva ed emozionante, unica. Poi, in Toscana, abbia mo macinato chilometri sia su terra, sia su asfalto e, per uno come me, stare in macchi na è il massimo...”. - Fra le gare alle quali prenderai parte, ce n’è una che ti stimola più delle altre? “Detto che non ho corso nessuno dei rally in programma, è chiaro che le aspetto tutte con impazienza, soprattutto quelle sulla terra che è il mio fondo preferito. E fra que ste, mi piacerebbe far bene in Gran Breta gna dove, lo scorso anno, ho effettuato le ricognizioni: è una gara storica e difficile e poi è quella fra tutte che più mi fa pensare a Colin McRae, il mio idolo”. - Con quali obiettivi affronti l’annata? “Il primo è finire più volte possibile, ma non per questo ho in mente di andare a spasso. Voglio capire cosa posso fare in un conte sto come il mondiale e voglio almeno pro vare a fare qualche tempo: devo pur dimo strare anche a chi mi ha dato questa oppor tunità di non essere un fermo. Almeno sul la terra”. - Sull’asfalto non hai grande esperienza... “E’ così, ma già in Toscana, con l’ausilio del la telemetria, i tecnici di RalliArt Italy mi hanno fatto vedere dove e come sbagliavo. Sull’asfalto è chiaro che devo migliorare e per farlo non ho scelta: devo continuare a lavorare. Del resto, è per questo che prima del Rally di Germania effettuerò un altro test o magari una gara in Italia”. - Nelle corse, il principale avversario è sempre il compagno di squadra. Come sono i tuoi rapporti con gli altri ragazzi? “Il fatto che facciano parte del programma Pirelli Star Drivers dimostra che sono tutti validi. Quello che invece ho scoperto fre quentandoli in Scozia e in Toscana è che sono bravi ragazzi: formiamo un bel grup po e insieme ci siamo divertiti. Adesso, si tratta di continuare così, senza dualismi e gelosie”. 37 INDYCAR ST. PETERSBURG POTENZA ASSOLUTA 38 39 INDYCAR ST. PETERSBURG Marco Cortesi Seconda vittoria IndyCar in due gare per Will Power, al termine di un vero e proprio dominio sulle strade di St. Petersburg. Sparita la pioggia che, caduta abbondantemente la domeni ca ha costretto gli organizzatori a posticipare la corsa, l'australiano ha continuato con lo stesso passo mostrato nelle prove, imponendosi davanti a Justin Wilson e ai due com pagni di squadra Ryan Briscoe ed Helio Castroneves. Nonostante le condizioni di asciutto, la corsa è sta ta caratterizzata da diversi incidenti, anche a causa dell'asfalto poco gom mato. La prima ad incappare in un errore è stata Milka Duno, finita in testacoda nel corso del giro di forma zione. Poco dopo, sono stati Mike Conway e Dario Franchitti a dare il via al balletto delle situazioni di safe ty car, pur riuscendo a continuare la loro gara. Dopo un break iniziale appannaggio di Marco Andretti, issa tosi brevemente in testa nelle prime fasi, e la riscossa di Scott Dixon ed Helio Castroneves, Power si era immediatamente mostrato in grado di ambire ad una posizione di vertice pur attuando una strategia conserva tiva. Ad aiutarlo, è stata anche una condotta di gara senza errori andata a contrapporsi ad alcune imperfezio ni dei rivali. Dopo un contatto con Mario Moraes, Dixon ha infatti chiu so la sua gara nelle barriere in curva 9 al settantaquattresimo giro, men tre dietro ad un ottimo Wilson, di nuovo in grado di portare al top il Dreyer&Reinbold Racing, hanno chiuso le altre due vetture Penske, meno fortunate dal punto di vista strategico. Franchitti, in recupero dopo un'opaca qualifica e l'errore ini Dixon ritiratosi al 74° giro. Sopra, Ryan Briscoe terzo al traguardo 40 ziale, si è visto poi rallentare da una foratura, pur riuscendo a chiudere quinto. In casa Andretti, ottima pro va di Danica Patrick, sesta, mentre più indietro hanno terminato Tony Kanaan, Ryan HunterReay e lo stes so Andretti. Tra i migliori protagoni sti della gara e autore del giro più veloce, Ernesto Viso ha meritato più di un elogio. Grazie ad un pitstop ritardato si era portato a condurre, per poi veder confermata la leader ship grazie alla fortunata caution per un contatto tra Conway e Matos. Sfor tunatamente, è stato fermato da noie al cambio qualche istante dopo, vedendo svanire un'importante posi zione. Tra gli altri piloti coinvolti in contatti, Takuma Sato, al secondo colpo a vuoto in due gare nella cate goria, e Dan Wheldon, andato a cen trare in curva 1 Moraes a causa del cedimento di una sospensione. L'ORDINE DI ARRIVO LUNEDÌ 29 MARZO 2010 1 - Will Power - Penske - 100 giri 2h07'05”59 2 - Justin Wilson - Dreyer&Reinbold - 0.8244 3 - Ryan Briscoe - Penske - 4.7290 4 - Helio Castroneves - Penske - 5.1699 5 - Dario Franchitti - Ganassi - 22.2172 6 - Alex Tagliani - FAZZT - 29.3224 7 - Danica Patrick - Andretti - 30.3360 8 - Raphael Matos - LDDF - 30.6695 9 - Graham Rahal - Fisher - 30.8426 10 - Tony Kanaan - Andretti - 31.3508 11 - Ryan Hunter-Reay - Andretti - 31.6286 12 - Marco Andretti - Andretti - 32.1703 13 - Mario Romancini - Conquest - 39.8086 14 - Hideki Mutoh - Newman-Haas-Lanigan - 39.9949 15 - Vitor Meira - Foyt - 56.0593 8 - Simona de Silvestro - HVM - 1 giro 16 - Ernesto Viso - KV - 2 giri Giro più veloce: Ernesto Viso – 1'03”8605 Ritirati 74° giro - Scott Dixon 65° giro - Mike Conway 47° giro - Dan Wheldon 46° giro - Mario Moraes 25° giro - Takuma Sato 15° giro - Alex Lloyd 8° giro - Milka Duno 41 SUPERLEAGUE ANTEPRIMA CALCIO D’I Liverpool – Atech – James Walker Sporting Lisbona – Reid – TBA Milan – Atech – Yelmer Buurman Galatasaray – Barazi Epsilon – Tristan Gommendy PSV Eindhoven – Racing for Holland – Narain Karthikeyan Flamengo – Durango – TBA Anderlecht – Azerti – Davide Rigon Olympiacos – GU Racing – Chris Van der Drift Basilea – GU Racing – Max Wissel Corinthians – Azerti – Robert Doornbos Atletico Madrid – Durango – TBA Porto – Reid – Alvaro Parente Siviglia – De Villota – TBA Tottenham – Docking – Craig Dolby Roma – De Villota – Julien Jousse Bordeaux – Barazi Epsilon – Franck Montagny Lione – LRS Formula – TBA 42 Il calendario 2010 La Superleague è pronta a dare il calcio d’ini zio alla sua terza stagione. Per la prima volta, sarà un campionato articolato su un numero di appuntamenti superiore a sei. Sono otto le tappe sicure più due da definire (Adria e Porti mao). Quindi, ci si aspetta di avere in calenda rio dieci prove, un impegno che vale una stagio ne intera e non più un ripiego per piloti rimasti senza un volante nel corso della stagione. Dicias sette i club presenti, con la novità del Bordeaux. La caratteristica di chiudere il mercato piloti alla vigilia della prima gara non è andata perduta. Sono infatti dodici i sedili assegnati negli ultimi giorni, ne mancano cinque e due di questi sono della Durango, la squadra italiana che dopo non essere stata accet tata dalla GP2 ha ripiegato sulla Superleague. Duran go avrà le monoposto con i colori dell’Atletico Madrid e del Flamengo. Da stabilire anche il sedile del Lione (si parla di Sebastien Bourdais), del Siviglia e dello Sporting Lisbona. I dodici piloti certi di esse re a Silverstone, sede dell’apertura stagionale, il weekend del 4 aprile sono comunque di ottima qualità. Se sarà confermato Bourdais, la categoria potrà vantare quattro ex F.1. Oltre al francese infatti, vi sono le novità Narain Karthikeyan e Franck Montagny mentre Robert Doornbos ritor na dalla Indycar dopo l’esperienza 2008 col Milan. Un solo pilota italiano è al momento nella lista iscritti: Davide Rigon, che ha vinto il campionato 2008. Il pilota veneto, persa la chance di corre re in GP2, ha trovato alloggio nel team Azerti e vestirà la maglia del club belga dell’Anderlecht. Dalla GP2 troviamo Alvaro Parente e Yelmer Buurman, comunque già presenti in Superleague. Confermati nella serie Tristan Gommendy, Craig Dolby, Max Wissel, Julien Jousse, che aveva fat to qualche apparizione nelle ultime corse 2009. Dalla World Series Renault sbarcano James Wal ker e Chris Van der Drift. Nelle prossime ore sapremo chi riempirà i posti ancora vacanti. E se arrivassero Giorgio Pantano e Marco Bonanomi? 4 aprile – Silverstone 16 maggio – Assen 23 maggio – Magny Cours 20 giugno – Jarama 27 giugno – Nurburgring 18 luglio – Zolder 1 agosto – Brands Hatch 5 settembre – Adria (?) 19 settembre – Portimao (?) 24 ottobre – Navarra INIZIO Caccia al milione di euro Premi da record nella Superleague 2010. Il pilota che si laureerà campione alla fine dell'anno verrà infatti premiato con 1 milione di euro, mentre al secondo e al terzo classificato verranno assegnati rispettivamente 500.000 e 250.000 euro. Il totale del montepremi per l'intera stagione sfonderà quota 5 milioni, in attesa dell'esito delle trattative per offrire al vincitore un test in Formula 1. Gli organizzatori hanno anche annunciato il ritorno delle superfinali da 5 giri al termine del weekend. Anche in questo caso, sono previsti lauti premi per tutti i sei concorrenti, a partire dal vincitore (100.000€) sino al sesto classificato (50.000€). Le due gare che precederanno la finale manterranno la lunghezza di 44 minuti più un giro. 43 GP2 TEST A LE CASTELLET Maldonado si è confermato uomo da battere n GP2 44 C’È SOLO MALDONADO 45 GP2 TEST A LE CASTELLET Pur con la febbre, Cecotto, a destra, è entrato nella top ten il terzo giorno. Sotto, Valerio, brasiliano del team Coloni Massimo Costa Salve, sono Pastor Maldonado. Speravate di esservi liberati di me? Col suo simpatico sor riso, il pilota venezuelano potrebbe avere salutato così la compagnia della GP2 che lo ha incontrato a Le Castellet nel primo test pre stagionale della Main Series. Maldonado non doveva esserci più nella serie che si affianca al mondiale F.1. Aveva lavorato tut to l’inverno per essere dall’altra parte del paddock, con Campos prima, con Stefan GP poi. Ma il puzzle che si era impegnato a costruire, dopo mesi e mesi di speranze, non è stato completato. Prima il fallimento di Campos, poi la mancata iscrizione della squadra serba hanno convinto Maldonado a ripuntare sulla GP2. Per farlo, il buon Pastor si è accordato con la squadra con cui ha cor so nel 2008, la Rapax, all’epoca Piquet GP. Il team che oggi è guidato da Andrea Bergami ni e dai fratelli Sovernigo gli ha messo a disposizione una monoposto assolutamente perfetta per tre giorni. I test erano articolati su tre differenti tipi di circuiti: 3D (misto), 2A (iper veloce), 2Db (lento). Ebbene, Maldo nado e il team Rapax sono riusciti nell’impre sa di finire sempre al comando in ognuna 46 delle giornate. Il venezuelano doveva anche cancellare un 2009 difficile vissuto con il team ART: “Cosa è successo l’anno scorso? Non lo so, direi che le classifiche di questi giorni parlano per me. Del resto da qualche anno chi guida la seconda monoposto della ART rischia di fare la figura di chi non sa gui dare…”. Lo dice ridendo, senza voler fare polemiche. Ma di certo non sbaglia troppo, chiedere a Michael Ammermuller (2007) e Luca Filippi (2008). Chi è riuscito ad impen sierirlo maggiormente è stato il debuttante Jules Bianchi, secondo nel 3D e nel 2Db, ma un po’ disperso sul circuito a basso carico aerodinamico. Il francese della ART è comunque risultato molto convincente dopo le opache prove offerte nella GP2 Asia. Un terzo incomodo vero non c’è stato. La Racing Engineering ha messo in pista una monopo sto sempre molto performante per Dani Clos e Christian Vietoris, Jerome D’Ambrosio ha messo il proprio nome nella top five il primo giorno e anche il suo compagno in Dams, Ho Pin Tung, è stato veloce sul 2A. Competitiva la Super Nova con Josef Kral e Marcus Erics son (lo svedese ha commesso un paio di errori rilevanti) mentre la Ocean dopo ses sioni in cui è stata afflitta da noie tecniche, ha piazzato Fabio Leimer al terzo posto nel 2Db. Capitolo italiani: Davide Valsecchi, campione della GP2 Asia, è entrato nella top ten solamente sul tracciato 2A. Tante le pro ve di assetti fatte, alcune giuste alcune erra te. Vedremo a Barcellona, sede dei prossimi test, come Valsecchi reagirà. Ma non è pas sato inosservato che il suo compagno in iSport, Oliver Turvey, gli è finito davanti diverse volte. Giacomo Ricci ha ricevuto l’of ferta dalla DPR per essere presente in pista e nella prima giornata ha nuovamente stupi to piazzandosi settimo. Nelle altre occasioni è entrato in macchina solo per fare atto di presenza. Ma speriamo che la sua serietà venga premiata prima o poi. Il team Trident ha lavorato bene con Johnny Cecotto (tra l’al tro febbricitante) e Adrian Zaugg, che piace a Maurizio Salvadori benché il sudafricano non abbia il budget necessario. In casa Colo ni si è lavorato per familiarizzare con i nuo vi piloti Alberto Valerio e Vladimir Arabad zhiev, ma le due monoposto sono state tor mentate da problemi ai motori. Della Rapax abbiamo parlato in apertura. La squadra veneta oltre a Maldonado schiera Luiz Razia: la scommessa sarà quella di portarlo sui livelli del venezuelano. Martedì 23 marzo 2010, 1° giorno - 3D 1 - Pastor Maldonado - Rapax - 1'12"987 2 - Jules Bianchi - ART - 1'13"074 3 - Giedo Van der Garde - Barwa Addax - 1'13"078 4 - Jerome D'Ambrosio - Dams - 1'13"124 5 - Luiz Razia - Rapax - 1'13"151 6 - Christian Vietoris - Racing Engineering - 1'13"203 7 - Giacomo Ricci - DPR - 1'13"215 8 - Josef Kral - Super Nova - 1'13"244 9 - Dani Clos - Racing Engineering - 1'13"301 10 - Oliver Turvey - iSport - 1'13"331 Mercoledì 24 marzo 2010, 2° giorno - 2A Ricci a proprio agio con la monoposto del team DPR 1 - Pastor Maldonado - Rapax - 1'09"769 2 - Dani Clos - Racing Engineering - 1'09"876 3 - Josef Kral - Super Nova - 1'10"045 4 - Oliver Turvey - iSport - 1'10"082 5 - Ho Pin Tung - Dams - 1'10"160 6 - Sam Bird - ART - 1'10"164 7 - Davide Valsecchi - iSport - 1'10"185 8 - Jerome D'Ambrosio - Dams - 1'10"256 9 - Jules Bianchi - ART - 1'10"264 10 - Luiz Razia - Rapax - 1'10"276 Giovedì 25 marzo 2010, 6° turno - 2D-b 1 – Pastor Maldonado – Rapax – 1’09”784 2 – Jules Bianchi – ART – 1’09”899 3 – Fabio Leimer – Ocean – 1’10”022 4 – Christian Vietoris – Racing Engineering – 1’10”033 5 – Sam Bird – ART – 1’10”117 6 – Josef Kral – Super Nova – 1’10”143 7 – Marcus Ericsson – Super Nova – 1’10”205 8 – Johnny Cecotto – Trident – 1’10”256 9 – Dani Clos – Racing Engineering – 1’10”281 10 – Giedo Van der Garde – Barwa Addax – 1’10”320 Un perplesso Jules Bianchi 47 WS RENAULT TEST AD ALCANIZ OCCHIO AI ROOKIE 48 Massimo Costa Photo Pellegrini Con i test sul circuito Motorland Aragon si è conclusa la fase pre campionato della World Series Renault. Tre le sedute delle prove collettive che si sono tenute nel mese di marzo tra Barcellona, Jerez e Alcaniz alle quali si sono aggiunti test privati, permessi per le ore motore a disposizione, che si sono svolti a Valencia e MagnyCours. Una decina di giorni di pista sono dunque serviti per trarre un primo bilancio su quelli che saranno i protagonisti della stagione. Il primo dato emerso, è che i rookie provenienti dalla Eurocup di F.Renault 2.0 hanno le qualità per stare tranquillamente con i primi. E ci riferiamo a Nathanael Berthon e a JeanEric Vergne. Entrambi francesi, i due debuttanti hanno saputo trarre il meglio dalle monoposto dei team Draco e SG For mula occupando costantemente le prime posizioni. Buone indicazioni sono arrivate anche da Nelson Panciatici, che nel 2009 ha corso nella maggiore GP2 e quindi vanta una certa consuetudine con le alte potenze, pilota dello Junior Lotus e da Daniel Zampieri, schierato da Sito Pons. Il cam pione italiano di F.3, quando la macchina lo assiste, ha mostrato che può stare senza troppi problemi nella top ten. Tra i “ripetenti” della categoria, Federico Leo è stata la gra dita sorpresa del mese di marzo. Il milanese del team Pons ha sempre bussato alla porta della top cinque, risultando anche il più rapido in assoluto a Barcellona. Ad Alcaniz è emerso Sten Pentus, che nelle condizioni di basso carico aerodinamico, ha fatto la differenza. Dal 2010 una delle par ticolarità del campionato WSR è che la prima qualifica e la prima gara saranno disputate in condizioni di basso carico aerodinamico, qualunque sia la tipologia del circuito. Que sto per “scompigliare” le carte in tavola. Albert Costa, cam pione della Eurocup F.Renault 2.0, ha saltato tutti i test per un incidente verificatosi nella primissima giornata di pro ve a Barcellona. Coletti non è stato tra i protagonisti dei test ma sarà uno dei rookie da tenere d'occhio 49 WS RENAULT TEST AD ALCANIZ Costa ha saltato i test pre campionato per una frattura al pollice Come Vergne, Berthon è stato costantemente al vertice 50 Leo sempre tra i migliori nei test invernali Lo spagnolo della Epsilon Euskadi ha rimediato una frattura al pollice e quindi si presenterà alla prima prova stagionale privo dei chilometri accumulati dagli avversari. Prove a sin ghiozzo anche per Daniel Ricciardo. Il forte australiano ha sal tato Jerez per una caduta con la mountain bike che gli ha pro curato qualche problema fisico e Motorland perché terzo pilota F.1 di Red Bull/Toro Rosso a Melbourne. Ad Alcaniz si è vista la Interwetten, assente a Barcellona e Jerez, con Bru no Mendez e Frederic Vervisch, ma ancora non ha comunica to i piloti per il campionato 2010. Altri sedili ancora liberi: uno della ISR e uno della SG. La top ten del 1° giorno - Venerdì 26 marzo 2010 1 - Jean Eric Vergne - SG - 1'43"235 2 - Nathanael Berthon - Draco - 1'43"512 3 - Jan Charouz - P1 - 1'43"540 4 - Federico Leo - Pons - 1'43"678 5 - Greg Mansell - Comtec - 1'43"723 6 - Walter Grubmuller - P1 - 1'43"818 7 - Anton Nebilitskiy - KMP - 1'43"842 8 - Jon Lancaster - KMP - 1'43"860 9 - Keisuke Kunimoto - Epsilon Euskadi - 1'43"980 10 - Victor Garcia - KMP - 1'43"998 La top ten del 2° giorno (down force) - Sabato 27 marzo 2010 1 - Sten Pentus - Fortec - 1'42"390 2 - Jean Eric Vergne - SG - 1'42"748 3 - Brendon Hartley - Tech 1 - 1'42"751 4 - Nathanael Berthon - Draco - 1'42"893 5 - Mikhail Aleshin - Carlin - 1'42"924 6 - Filip Salaquarda - ISR - 1'42"930 7 - Walter Grubmuller - P1 - 1'42"947 8 - Daniil Move - Junior Lotus - 1'42"988 9 - Victor Garcia - KMP - 1'43"014 10 - Nelson Panciatici - Junior Lotus - 1'43"015 Zampieri ad Alcaniz ha sopportato qualche problema tecnico di troppo 51 F.3 INGLESE JEAN-ERIC VERGNE L’ELETTO Il vicecampione della Eurocup di Formula Renault 2000 vestirà i colori della Red Bull nel campionato inglese Formula 3 quest'anno. Dopo aver impressionato nei test pre stagione e seguendo le orme degli ex campioni Jaime Alguersuari e Daniel Ricciardo, JeanEric Ver gne è già considerato uno dei contendenti al titolo 2010. In questa intervista il diciannoven ne francese parla della sua esperienza vissuta sino ad ora in Gran Bretagna e le sue aspettati ve per la stagione a venire. Nei test sei andato molto forte, è andato tutto bene nelle prove? “Penso che la nostra preparazione sia andata molto bene, ma sono solo test e noi dobbiamo fare ancora meglio in gara, per essere costan temente al vertice come abbiamo dimostrato in queste prove invernali”. Cosa pensi del campionato inglese Formula 3? “Lo adoro! La Dallara è una vettura davvero molto bella, il telaio è molto buono. Quando, per esempio, in un circuito nella prima sessione faccio una curva veloce, entro nei box e penso che avrei potuto essere più veloce, così rientro in pista e provo ad abbassare il limite, e così ancora una volta finché non lo raggiungo. E la macchina ogni volta è in grado di farlo assecon dandomi”. Cosa pensi dei circuiti inglesi? “Sono molti belli anche se a dire la verità è sta to duro adattarvi il mio stile di guida. Sono abi tuato ai grandi circuiti con ampi spazi a livello europeo come MagnyCours e Barcellona, lisci “ senza particolari avvallamenti, ma questi auto dromi sono totalmente differenti. Penso che le piste anglosassoni ti rendano un pilota più completo perché dopo queste esperienze, sei in grado di trasportare il tuo talento anche sui cir cuiti più facili. Quello che per ora mi è piaciuto di più è Oulton Park, ma anche Silverstone dove prima d'ora ho corso con la Renault 2000, vin cendo la gara!” Chi pensi saranno i tuoi avversari in campionato? “Difficile da dire, ci sono tanti buoni piloti. Ci sono degli esordiendi come i miei compagni di squadra James Calado e Felipe Nasr, oppure piloti più esperti come Daisuke Nakajima e Car los Huertas e un altro dei miei compagni, Adria no Buzaid. Un sacco di piloti hanno il potenzia le per essere veloci in questa stagione, e penso che tutto il team Carlin sarà della partita”. Ti trovi bene coi tuoi compagni di squadra? “Si, mi piacciono molto e andiamo d'accordo. C'è una bella atmosfera sia tra noi piloti sia con tutto il team; speriamo resti così anche una vol ta che sarà iniziato il campionato”. Correrai anche nella World Series by Renault quest'anno. Avrà qualche influenza sul tuo rendimento nel campionato inglese? “Onestamente quando durante l'inverno Hel mut Marko, responsabile dei piloti Red Bull, mi disse che sarei stato protagonisti di due pro grammi ero molto eccitato da questa opportu nità, ma anche spaventato perché ho visto le difficoltà di alcuni nel conciliare l'impegno in due categorie. Per il momento tutto sta andan do bene e sono in grado di passare da una vet tura all'altra discretamente. Sono stato il più veloce nei test di Rockingham del F3 e poco dopo sono volato a Barcellona per svogere i test della Formula Renault 3.5 cogliendo il terzo tempo. Poi sono tornato nuovamente nel Regno Unito andando molto forte a Oulton Park per poi tornare a guidare la World Series a Jerez. Mi serve solo restare molto concentra to su quello che devo fare”. C'è molta pressione su di te che sei un un pilota Red Bull e tutti si aspettano che ricalchi le orme di Jaime Alguersuari e Daniel Ricciardo. “Mi rivolgono sempre questa domanda! Non è una grande pressione, non più di quella che solitamente mi metto addosso da solo. Guide rò una macchina coi colori Red Bull e sono un pilota della Red Bull, ma sono soprattutto Jean Eric Vergne. Voglio vincere perchè voglio vin cere ogni campionato in cui gareggio. Essere un pilota Red Bull non mi aggiunge o sottrae pos sibilità di aggiudicarmi un titolo”. Come riassumeresti la tua esperienza con Carlin nel Formula 3 sino ad ora ? “Mi piace molto, è una una nuova vita per me ed è la prima volta che vivo oltre il confine del la mia nazione, la Francia. Tutto sta andando bene, mi piace molto correre con Carlin e ho un nuovo appartamento a Milton Keynes vicino alla fabbrica della Red Bull e alcune volte mi alleno con Daniel Riccarido e Brendon Hartley. Ho alcuni amici francesi che vivono nelle vici nanze con cui passo un po' di tempo e tutto va molto bene al momento”. La Dallara è una vettura davvero molto bella, il telaio è molto buono. Quando entro nei box e penso che avrei potuto essere più veloce, rientro in pista e provo ad abbassare il limite. E la macchina ogni volta è in grado di farlo assecondandomi 52 53 INDY LIGHTS GARA A ST.PETERSBURG VERNAY REMA MEGLIO Prima che venisse presa la deci sione di rinviare la gara Indycar, a St.Petersburg si è disputata la tappa iniziale della Indy Lights. La vittoria è andata a JeanKarl Vernay, al debutto nella catego ria. La corsa è stata interrotta al giro 6 quando ha iniziato a pio vere, poi è ripresa dopo che ai piloti sono state montate le gomme rain. Con pista bagnata, Vernay ha mantenuto la testa, conquistata nella prima parte della gara ed ha vinto davanti al belga Jan Heylen (che ha dispu tato nove gare Champ Car un paio di anni fa) e all'inglese Ste fan Wilson. Sarà un caso che sul podio sono saliti pilota di scuo la europea, abituati a gareggiare con piste bagnate?Al via della 54 corsa, il poleman James Hin chcliffe è stato urtato alla prima curva da Philip Major che dalla quinta fila ha cercato una frena ta assurda col risultato di arriva re lungo e di centrare il canade se. Nel corso del primo giro, ha urtato il muro Adrian Campos, ritirandosi. La prima posizione è così stata presa da Sebastian Saavedra, ma il colombiano si è girato alla curva 4 nel corso del 5° giro. Vernay è così salito in prima posizione. Dopo la ban diera rossa, il francese ex F.3 Euro Series ha tenuto il coman do con autorità relegando Hey len a oltre 11". Buona gara di Gustavo Yacaman che ha con quistato la quinta piazza dopo essere partito decimo. L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 28 MARZO 2010 1 - Jean Karl Vernay - Schmidt - 35 giri 1.02'02"684 2 - Jan Heylen - TeamE - 1.02'13"918 3 - Stefan Wilson - Herta - 1.02'14"263 4 - Charlie Kimball - Andretti - 1.02'23"088 5 - Gustavo Yacaman - Cape/Taylor - 1.02'24"486 6 - Martin Plowman - Andretti - 1.02'25"775 7 - James Winslow - Schmidt - 1.02'27"358 8 - Jonathan Summerton - Walker - 1.02'48"747 9 - Rodrigo Barbosa - PDM - 1 giro 10 - Junior Strous - HVM - 1 giro 11 - Carmen Jorda - Andersen - 2 giri 12 - Sebastian Saavedra - Herta - 10 giri Ritirati 6° giro - Pippa Mann 2° giro - Philip Major 1° giro - James Hinchcliffe 1° giro - Adrian Campos Jr ! E L I B I D R E IMP grafia o i e r a ro b m a e l S ” o e n er e Stefa di di vinc a i e c r s e i o t : I l m e s t a d a C a r l o C d e l d r i ve r A u P a g i n a o l l e p a n-In o C crit iera o s d r g n r a e i a r s D c e d “ t n a on Pe ell ola Si intit e pilota piem e immagini d e è edito da taliane i e i r l e d l m r e n . I l vo l u p r i n c i p a l i l i b a s s o del gra ta dalle più b s n a M Le ra in b so le e s t a e r v p e illust vittorioso a o r t otatelo o che te t re vo l u i s t a r l o p re n re a l l ’ i n d i r i z z cq to e pe r a m e n t e a l l ’ e d i ta o d i re t Carlo Coscia ro era Stefano Sem o l l e Capmestiere Il ere di vinc Semeraro Coscia - pello. Il Dindo Ca i vincere mestiere d Dindo ui q o l e t a Prenot SUPERSTARS Gare a Monza FERRARA, DOPPIO CO Promesse rispettate: la Superstars, alla “prima” della stagione nello scenario dell’Autodromo di Monza, ha pienamente centrato le aspettative. Il via del la stagione ha infatti visto debuttare già sette delle nove case automobilisti che rappresentate, con due sfide spettacolari davanti a ben 19.300 spettato ri nel weekend e con una madrina d’eccezione, l’attrice Maria Grazia Cuci notta. A sancire il successo di pubblico l’innovativa iniziativa “Fast Track” lanciata da FG Group: registrandosi al sito www.eurosuperstars.com si rice veva infatti un voucher che consentiva l’ingresso omaggio. Una iniziativa che verrà naturalmente replicata anche nei prossimi round. A firmare questo pri mo appuntamento è stata la Mercedes. Entrambe le gare hanno infatti visto svettare Luigi Ferrara, giovane talento della Caal Racing al suo debutto nel la categoria, che è riuscito a centrare una perfetta doppietta precedendo entrambe le volte Max Pigoli (Team AeffeM), che completa la straordinaria performance delle Mercedes. A definire il podio in Gara 1 è stato Gianni Mor bidelli sulla BMW M3 E92 del Team BMW Italia, mentre la seconda gara ha visto salire sul gradino più basso Roberto Del Castello con la Cadillac CTSV della Santucci Motorsport. Ma le due gare hanno visto numerosi protagoni sti contendersi il primato. Se infatti con due quarti posti Thomas Biagi, su una delle BMW ufficiali, ha recitato un ruolo di primo piano, nel corso delle due gare si sono messe in evidenza le Chevrolet Lumina CR8 affidate a Joh nny Herbert e Filippo Zadotti (Motorzone Race Car), la M3 di Roberto Rus so (Top Run), l’Audi RS4 di Roberto Papini (Hop Mobile Audi Sport Italia). 56 Max Pigoli Il contatto tra Morbidelli ed Herbert L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 DOMENICA 28 MARZO 2010 1 - Luigi Ferrara (Mercedes C63 AMG) - CAAL Racing - 14 giri 27'43''210 2 - Max Pigoli (Mercedes C63 AMG) - Romeo Ferraris - 2"783 3 - Gianni Morbidelli (BMW M3) - Team BMW Italia - 4"224 4 - Thomas Biagi (BMW M3) - Team BMW Italia - 12"232 5 - Roberto Russo (BMW M3) - Top Run Racing - 33"334 6 - Roberto Del Castello (Cadillac CTS-V) - Santucci MotorSport - 33"930 7 - Luca Cappellari (BMW M3) - Team BMW Italia - 34"631 8 - Roberto Papini (Audi RS4) - Hopmobile Audi Sport Italia - 42"215 9 - Domenico Schiattarella (BMW M3) - RGA Sportmanship - 59"555 10 - Stefano Gabellini (BMW M3) - Team BMW Italia - 1'08"859 11 - Giovanni Lavaggi (Chrysler 300C) - MRT by Nocentini - 1'12"976 12 - Michela Cerruti (Mercedes C63 AMG) - Romeo Ferraris srl - 1'13"350 13 - Nico Caldarola (Chevy Lumina) - Motorzone Race Car - 1'14"837 14 - Riccardo Romagnoli (BMW 550i) - FR Competition - 1'20"657 15 - Ermanno Dionisio (Audi RS4) - Hopmobile Audi Sport Italia - 1'29"454 16 - Filippo Zadotti (Chevy Lumina) - Motorzone Race Car - 1 giro 17 - Mauro Cesari (BMW 550i) - Movisport - 3 giro 18 - Matteo Cressoni (Jaguar XF) - Ferlito Motors - 4 giro Giro più veloce: Luigi Ferrara - 1'57”475 Ritirati 7° giro - Leonardo Baccarelli 4° giro - Alberto Cola 2° giro - Johnny Herbert 1° giro - Kristian Ghedina 1° giro - Francesco Ascani 1° giro - Francesco Sini 1° giro - Diego Romanini 1° giro - Marco Gregori L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 28 MARZO 2010 OLPO DA KO gt sprint Cadei e Bonetti aprono l’anno A debuttare sul circuito brianzolo anche la nuova proposta di FG Group, la Superstars GT Sprint, partita con ben 23 vetture impegnate in due gare sprint. Il primo successo della stagione è andato a Niki Cadei su Ferrari F430 della AF Corse, seguito sul traguardo dalle due uguali vetture di Maurizio Mediani (Vittoria Competizioni) e Michele Rugolo (Easyrace). Nella GTCup successo per Thomas Kemenater (Ferrari F430, Scuderia La.Na) mentre nella GT4 si è imposto Fabio Venier (Maserati GT, Swiss Team). In Gara 2 sono state sempre tre Ferrari a dominare la scena, rispettivamente di Alessandro Bonetti (Vittoria Competizioni), seguito da Michele Rugolo (Easyrace) e da Cédric Sbirazzuoli (AF Corse), con Davide Amaduzzi leader della GTCup sulla Ferrari F430 della Scuderia La.Na e Venier nuovamente al vertice della GT4. 1 - Luigi Ferrara (Mercedes C63 AMG) - CAAL Racing - 14 giri 27'55''174 2 - Max Pigoli (Mercedes C63 AMG) - Romeo Ferraris srl - 4"135 3 - Roberto Del Castello (Cadillac CTS-V) - Santucci MotorSport - 11"765 4 - Thomas Biagi (BMW M3) - Team BMW Italia - 13"908 5 - Roberto Papini (Audi RS4) - Hopmobile Audi Sport Italia - 15"500 6 - Johnny Herbert (Chevy Lumina) - Motorzone Race Car - 24"271 7 - Luca Cappellari (BMW M3) - Team BMW Italia - 25"135 8 - Filippo Zadotti (Chevy Lumina) - Motorzone Race Car - 25"618 9 - Roberto Russo (BMW M3) - Top Run Racing - 26"500 10 - Francesco Sini (Mercedes C63 AMG) - CAAL Racing - 41"629 11 - Kristian Ghedina (BMW M3) - Movisport - 55"138 12 - Michela Cerruti (Mercedes C63 AMG) - Romeo Ferraris srl - 1'09"888 13 - Francesco Ascani (BMW M3) - Movisport - 1'21"272 Giro più veloce: Luigi Ferrara 1'57”638 Ritirati 9° giro - Gianni Morbidelli 9° giro - Nico Caldarola 9° giro - Marco Gregori 8° giro - Matteo Cressoni 8° giro - Stefano Gabellini 7° giro - Riccardo Romagnoli 4° giro - Diego Romanini 3° giro - Mauro Cesari 3° giro - Domenico Schiattarella 3° giro - Ermanno Dionisio 1° giro - Giovanni Lavaggi Il campionato 1. Ferrara 43; 2. Pigoli 30; 3. Biagi 20; 4. Del Castello 18; 5. Morbidelli 12. 57 Ferrari Challenge Gare a Monza SERNAGIOTTO E GAI UNA A TESTA Al termine della prima prova disputata dalla divisione tricolore, nello schieramento riservato alla categoria principale del Trofeo Pirelli, i portacolori della Motor/Piacenza, Giorgio Sernagiotto e Lorenzo Casé, hanno conquistato la prima e la seconda posizione, precedendo al traguardo Stefano Gai (Rossocorsa). Gai si è poi riscattato nella seconda frazione, conquistando il successo davanti al sammarinese Andrea Belluzzi (Motor/Modena) e a Riccardo Ragazzi (Ineco/MP). Tra i gentleman driver iscritti alla Coppa Shell, Massimo Mantovani (Motor/Malucelli) si è aggiudicato la vittoria in Gara 1 davanti a Giuseppe Fascicolo (Rossocorsa/Pellin) ed Erich Prinoth (Ineco/MP), mentre in Gara 2 ad avere la meglio è stato Gianluca Carboni (Rossocorsa/Pellin), su Massimo Mantovani e Vincenzo Sauto (Ineco/MP). Tra i concorrenti della divisione continentale, nel Trofeo Pirelli la vittoria in entrambe le prove è stata appannaggio di Philipp Baron: il pilota austriaco schierato dalla Baron Service è riuscito ad imporsi sul tedesco Bjorn Grossmann (Autohaus Gohm), secondo classificato nei due turni e su Max Blancardi (Motor/Malucelli) al termine di Gara 1, sul ceco Robert Pergl (Scuderia Praha) in Gara 2. Nelle prove disputate dai protagonisti della Coppa Shell il britannico Oliver Morley (Motor/Malucelli), autore di una formidabile doppietta, ha preceduto al traguardo in Gara 1 l’ungherese Tibor Valint (Warm Up) e l’olandese Fons Scheltema (Kessel), nella seconda frazione il pilota tedesco Frank Gelf (Eberlein Kassel) e lo svizzero Daniel Waechter (Kessel). 58 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 DOMENICA 28 MARZO 2010 1 - Giorgio Sernagiotto - Motor Piacenza - 21 giri 40'59”124 2 - Lorenzo Casè - Motor Piacenza - 5”317 3 - Stefano Gai - Rossocorsa - 8”924 4 - Andrea Belluzzi - Motor Modena - 9”259 5 - Dario Caso - CDP - 24”261 6 - Massimo Mantovani - Motor Malucelli - 27”424 7 - Giuseppe Fascicolo - Rossocorsa Pellin - 32”452 8 - Erich Prinoth - Ineco MP - 34”137 9 - Flavio Pierleoni - Motor Malucelli - 38”346 10 - Andrea Crescentini - Motor Piacenza - 49”367 11 - Andrea Rizzoli - Motor Piacenza - 57”607 12 - Enrico Bettera - Motor Piacenza - 1'19”362 13 - Alessandro Chionna - Motor Piacenza - 1'43”473 14 - Tommaso Rocca - Rossocorsa - 3 giri 15 - Stefano Fiamingo - Motor Malucelli - 6 giri 16 - Riccardo Ragazzi - Ineco MP - 11 giri Giro più veloce: Lorenzo Casè – 1'56”430 Ritirati 9° giro - Giovanni Cappelletti 9° giro - Claudio Turrini 8° giro - Giorgio Raffaeli 6° giro - Sergio Rota 2° giro - Sossio Del Prete Podio gara 1 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 28 MARZO 2010 1 - Stefano Gai - Rossocorsa - 18 giri 35'17”599 2 - Andrea Belluzzi - Motor Modena - 0”720 3 - Riccardo Ragazzi - Ineco MP - 8”680 4 - Lorenzo Casè - Motor Piacenza - 15”281 5 - Gianluca Carboni - Rossocorsa Pellin - 24”146 6 - Massimo Mantovani - Motor Malucelli - 30”721 7 - Andrea Crescentini - Motor Piacenza - 52”096 8 - Vincenzo Sauto - Ineco MP - 52”701 9 - Dario Caso - CDP - 56”465 10 - Flavio Pierleoni - Motor Malucelli - 57”185 11 - Alessandro Vezzoni - Rossocorsa Pellin - 1'04”781 12 - Emilio Rossi - Motor Piacenza - 1'10”593 13 - Sossio Del Prete - CDP - 1'20”570 14 - Alessandro Chionna - Motor Piacenza - 1'37”240 15 - Andrea Rizzoli - Motor Piacenza - 5 giri 16 - Giorgio Sernagiotto - Motor Piacenza - 6 giri Giro più veloce: Gianluca Carboni – 1'55”950 Sernagiottto guida il gruppo delle Ferrari a Monza Ritirati 5° giro - Cesare Balistreri 3° giro - Sergio Rota 1° giro - Duilio Frosinini non partito - Tommaso Rocca non partito - Giorgio Raffaeli 59 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 LA CARTA D’IDENTITA’ Progetto : congiunto Europa-Giappone Periodo di sviluppo : 18 mesi Produzione : inizialmente in Giappone e successivamente per il mercato europeo a Tatabanya (Ungheria) Gamma : 23 misure, 6 da 18”, 10 da 19” e 7 da 20”, tra queste 14 misure sono nuove rispetto alla precedente gamma dell’RE050A. Nel 2011 si aggiungeranno altre 12 misure, di cui 4 nuove. A seguire l’S001 sarà prodotto anche in versione run flat Indici di velocità : W (270 km/h) e Y (300 km/h) Prezzi : a partire da 504 euro (Iva inclusa) 60 AL SERVIZIO DI CHI AMA GUIDARE Marco Marelli Si chiama S001 ed è l’ultimo prodotto della gamma Ultra High Performance di Bridgestone, primo produttore mondiale di pneumatici. Maggiore reattività ai comandi imposti sul volante, incremento efficienza di drenaggio acqua, riduzione degli spazi di frenata, scorrevolezza superiore per minori consumi ed emissioni: queste le migliorie apportate con la nascita di S001. Il pneumatico sportivo per eccellenza, asimmetrico, con la parte esterna studiata per offrire migliori prestazioni sull’asciutto e sezione interna disegnata per aumentare l’effetto drenante dell’acqua attraverso ampi incavi e tasselli inclinati di 60°. Disegno che tra l’altro ha permesso di ridurre la rumorosità, sia quella percepita in auto sia quella generata all’esterno. Altri benefici sono stati raggiunti con il cordolo longitudinale continuo, leggermente spostato dall’asse di simmetria verso l’esterno. Questo inedito posizionamento ha permesso di migliorare la precisione dello sterzo a vantaggio del piacere di guida assieme ai grandi tasselli esterni di dimensioni variabili che con la loro rigidezza offrono una tenuta migliore. Inoltre sul contatto tra la spalla e il cerchio è stato inserito del PET (polietilene tereftalato), una resina termoplastica facilmente riciclabile e riutilizzabile per produrre nuovi contenitori oppure fibre sintetiche. Questa ulteriore rigidità longitudinale garantita dal PET ha generato un’elevata forza frenante mantenendo nel contempo la rigidità verticale utile per l'aderenza in curva, senza compromettere il comfort di marcia. Per ridurre la resistenza al rotolamento, fondamentale per il contenimento dei consumi e delle emissioni nocive, è stato effettuato uno studio complesso sulla riduzione del peso complessivo della cintura e di tutta la struttura del pneumatico, senza per questo scendere a compromessi con la sicurezza. Rispetto al precedente Potenza RE050A i miglioramento oggettivi sono: - Tempi sul giro (bagnato) miglioramento del 4% - Tempi sul giro (asciutto) miglioramento dell’1% - Frenata sul bagnato ridotta del 3% - Peso ridotto del 4-5% (in base alla misura) - Resistenza al rotolamento ridotta del 6-10% (valore variabile in base al dimensionamento) con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 - Rumorosità, riduzione di 2 dB. LA PROVA DELL’S001 La prima cosa a colpire è l’assoluta immediatezza di risposta ai comandi impartiti sul volante anche nelle minime correzioni per una precisione di guida superiore sia su una trazione anterio re, sia su una integrale sia una a trazione posteriore. La seconda è la rigidezza della carcassa nono stante l’alleggerimento per una compattezza o meglio una solidità in curva molto rassicurante, perché non ha mai mostrato differenti comportamenti. La terza è il grip: quando perde aderenza non strappa come alcuni Michelin ma risulta sempre molto progressivo così da permettere recu peri agendo su sterzo o acceleratore. Sull’acqua l’abbiamo provato poco e su una 458: i tagli per un maggiore drenaggio con effetto aspirante danno benefici e si sono sentiti ma quando il pneu matico è fresco, giovane. Rimane invece da verificare sulla distanza come l’S0001 si comporta: se ha un calo repentino o costante in base all’usura. Dedicato alle supercar e a chi ama premere sul pedale dell’acceleratore l’S0001 sale sul podio dei migliori pneumatici high performance. 61 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 Audi TT RS cavalli 340 a 5400 giri coppia 450 Nm a 1600 giri prezzo 61.620 euro v.max 250 0-100 km/h 4,7 6 marce 9,5 litri/100 km Peso 1510 kg Euro 5 62 La TT RS? Gran telaio, freni eccezionali e motore vigoroso. La frizione invece ha bisogno di una cura ricostituente Frizione su, acceleratore tutto giù. Mano lesta sul cambio e 0100 km/h tanto al di sotto dei cinque secondi, grazie soprattutto all’ottima motricità garantita dalla trazione integrale. Il cinque cilindri turbo di soli 2,5 litri che deriva dal mitico dieci, spinge forte e si sente, ma si percepisce anche un leggero ritardo di risposta della sovralimentazione tutt’altro che piacevole, anche nei cambi marcia. E’ d’obbligo quindi un affinamento con il pedale dell’acceleratore al fine di giocare d’anticipo. In questi primi giri di riscaldamento si percepisce pure uno sterzo poco diretto e un inserimento decisamente ritardato che si scontra con l’impostazione esasperata di guida. Insomma, la RS non impressiona favorevolmente soprattutto per colpa di un volante decisamente piccolo e tagliato che si accompagnerebbe al meglio con uno sterzo ben più diretto di quello che la RS ha, oltre a un sedile troppo avvolgente e a piccoli scoppiettii in rilascio che fanno tanto auto “ganassa”. Ottimi invece i freni e notevole il telaio che flette assai poco nonostante sia la versione roadster, anche quando si salta sui cordoli senza tanti complimenti. Portate in temperature gomme, motore, freni si tira tutta la quinta sul rettilineo e si arriva in fondo a staccare a ben 210 km/h. E qui ci vuole subito un bel inciso: il bilanciamento alle alte velocità è eccezionale, e da così confidenza che dopo altri due giri si è arrivati a staccare a ben 235 km/h, nostro record della giornata. Naturalmente grazie all’impianto frenante ben congegnato e a un’ala posteriore fissa che ha il suo perché. In poche parole la TT alle alte velocità sta giù e non ha un retrotreno ballerino come la M3 quattro porte che porta a non sfruttare tutto l’otto cilindri o meglio a non tenere giù il piede sull’acceleratore. La TT RS va guidata giocando un po’ di anticipo nell’ingresso in curva per sfruttare al meglio il sottosterzo. Allora diventa imbattibile e tiene testa con quasi 200 cavalli in meno alla E63 AMG, per la serie la potenza non è tutto. Quello che fa davvero la differenza è il bilanciamento e le reazioni assolutamente progressive che permettono di viaggiare forte ad ESP disinserito in assoluta scioltezza. Assolutamente apprezzabile anche la poderosa coppia a basso numero di giri che consente una notevole fluidità e riprese sempre incisive. Più si gira più si va veloci e più cresce l’entusiasmo per questa biposto che alle Acque Minerali, alla Tosa, alla Rivazza…fa sentire il battistrada toccare sul parafango perché di spazio c’è ne davvero poco. I freni anche dopo tre giri tiratissimi tengono, non così la frizione: il pedale inizia a tornare non come dovrebbe. Meglio fermarsi anche perché il serbatoio da 60 litri, piccolo, finisce sempre troppo in fretta. 63 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 La M3 in sintesi? Un cambio da paura, un motore da urlo ma freni da rivedere oltre all’assetto Ci vuole coraggio. Quando a 220 km/h si entra in una leggera curva il battito cardiaco accelera perché si sente che dietro si alleggerisce. Poi quando si va a frenare la coda inizia a serpeggiare perché davanti affonda e dietro si alza, con un gran lavorio del ripartitore di frenata. Divertente? Non proprio. Per il resto ha uno sterzo notevole e ben diretto, un inserimento brillante e poi con la trazione posteriore una guidabilità da prima della classe, complice un motore che tira fuori dai guai con assoluta facilità, a patto di viaggiare con i controlli di trazione e stabilità disinseriti. I freni invece non sono altrettanto eccezionali sia per potenza sia per modulabilità. Il pedale non ha una bella corsa corta e manca di consistenza. La M3 quattro porte con cambio a sette marce piace ma lascia anche un po’ di amaro in bocca se si cerca la prestazione assoluta. Anche perché quando un’Audi TT RS Roadster rimane sempre nello specchietto e non la si riesce a staccare…cresce il disappunto. Ottima invece la posizione di guida e cosa è il cambio, che pesa solamente 20 chili in più del manuale! Selezionando la funzione più cattiva è una vera fucilata tanto che su fon- 64 do leggermente bagnato nel passaggio seconda terza e anche terza quarta c’è più diun cenno di pattinamento! Rispetto alle precedenti M3 a sei cilindri c’è meno sottosterzo (l’8 cilindri pesa 202 kg, 15 in meno rispetto al sei) e la posizione del motore arretrata ha migliorato anche l’inserimento in curva. Il motore è uno spettacolo per come tira ben oltre quota 8 mila ma anche per la buona coppia sotto: a 3900 giri c’è già tutto! Usciti dalla Tosa è un palla di cannone fin quando la ragione non suggerisce di alleggerire, anche perché andando giù verso le acque minerali si sente sempre quel posteriore…poco granitico. Uscita cattiva e acceleratore spalancato con leggero sovrasterzo di potenza la M3 ha proprio un motorone…Insomma, è un diavolo tentatore questo motore, ma attenzione perchè l’assetto presenta il conto. Come sulla TT il serbatoio è lillipuziano: solo 63 litri che si finiscono molto in fretta. Riassumendo la M3 quattro porte fino a 200 km/h non presenta criticità permettendo performance di tutto rispetto, sopra questa velocità diventa molto sensibile e quindi va guidata con estrema attenzione. BMW M3 cavalli 420 a 8300 giri coppia 400 Nm a 3900 giri prezzo 69.350 euro v.max 250 0-100 km/h 4,9 7 marce 12,4 litri/100 km Peso 1605 kg Euro 5 65 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 66 Mercedes E63Amg cavalli 525 a 6800 giri coppia 630 Nm a 5200 giri prezzo 111.500 euro v.max 250/300 0-100 km/h 4,5 7 marce 12,6 litri/100 km Peso 1755 kg Euro 5 La E63 AMG in sintesi? Un camion con il rimorchio che va forte ma non in curva. Lo sterzo non prende nemmeno la sufficienza La lancetta del tachimetro sale con impressionante velocità: 170, 180, 190, 200, 210…nello stesso tempo in cui state leggendo. Per fortuna abbiamo due occhi: uno è sullo strumento imbizzarrito, l’altro guarda quando staccare. Non a 100 metri, non a 80…adesso. Massima sforzo sul pedale di sinistra. La E63 si accuccia e la velocità ancora più rapidamente decresce. Non piace questa super berlinona tedesca. E’ pesante, ma soprattutto ha un inserimento troppo, troppo brusco. Lo sterzo è troppo, troppo sensibile, davvero una esagerazione. E poi un motore che da tanto, troppo, troppo in alto, e per troppo, troppo poco tempo. Spinge davvero forte solo tra i 6000 e i 7000 mila giri. Per un 6.3 si poteva fare meglio. Anche il cambio a sette rapporti con una compatta frizione multidisco a bagno d’olio non è un fulmine. In funzione manuale si parla di 100 ms per cambio marcia, ma forse in salita non in scalata. Se si raffronta con la M5 non c’è storia. L’assetto nonostante la possibilità di intervenire sull’elasticità non offre un buon feeling. Portarla è come avere tra le mani un mezzo pesante con un inserimento fulmineo e un resto…len- to: è come mettere il dolce e il salato insieme. E non è questione di peso, perché anche la M5 non è altrettanto leggera. Nei cambi di direzione è evidente sulla E 63 la prontezza dell’avantreno ma è altrettanto evidente la lentezza del retrotreno che parte come un…carrello. La posizione di guida o meglio il sedile è poi un ulteriore handicap a partire dal sistema che regola schienale e seduta. Si comanda con tasti sulla portiera ma a ogni tocco corrisponde sempre una regolazione dannatamente veloce e approssimativa che non si addice a questo genere di automobili che richiedono assoluta precisione. I freni invece sono potenti e anche abbastanza resistenti. In ogni curva insomma bisogna avere tantissima accortezza nel muovere il volante perché l’avantreno prendo subito sotto, troppo. Poi quando si da gas manca pure un po’ di motricità. Non è facile sfruttarla ma neanche è divertente. Insomma, può piacere solo a chi va dritto in autostrada o a chi ama il sovrasterzo di potenza fine a sé stesso. In questa categoria come piacere di guida la M5 rimane il punto di riferimento, la RS6 e la Mercedes stanno dietro. 67 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 68 La C63 AMG in sintesi? La muscle car degli anni duemila ha quattro porte e una stella. I tempi sono proprio cambiati e chi può se la goda Il volante è tagliato in basso come quello della sorella maggiore. La leva del cambio al contrario non è personalizzata, è come quella di una normale Serie C. In questo la E è più curata. Ma con al C63 si viaggia forte e anche bene. Le sospensioni sono fisse e ben sviluppate. Il motore spinge sempre con vigore ed è molto lineare nell’erogazione tanto che mitiga un cambio non velocissimo. I freni sono adeguati. L’inserimento in curva non è brutale come sulla sorella maggiore e quindi il retrotreno è meno soggetto a strappi. Alla fine si va forte e con grande piacere di guida. Non si eguagliano le velocità in curva della TT RS ma non si è nemmeno così lontani. Poi, volendo, si può anche giocare con i trasferimenti di carico se si ha l’accortezza di disattivare l’ESP e grazie all’erogazione del V8 eventuali perdite si riprendono in fretta con pressioni adeguate sul pedale del- l’acceleratore. Nel misto veloce è ben bilanciata e in quello lento, facendola dondolare, si rivela assai agile come poche altre berline a quattro porte tutt’altro che leggere. A guardare poi le prestazioni anche queste non sono niente male: al di là del tempo per accelerare da 0 a 100 km/h convince pure quando si porta lo scatto da 0 a 200 km/h con un tempo inferiore ai 15 secondi, cosa questa che conferma l’ottima progressione del V8. Rispetto alla M3 a meno trasferimenti di carico longitudinali e quindi nella dinamica sopra i 200 km/h si sente ancora cucita addosso. Il cambio è meno reattivo e cattivo di quello della BMW però si gestisce meglio rispetto alla E63 perché il motore in alto è meno rabbioso e poi da di più prima, consentendo così una selezione delle marce più ponderata: c’è tempo per pensare al meglio. Mercedes C63 Amg cavalli 457 a 6800 giri coppia 600 Nm a 5000 giri prezzo 72.744 euro v.max 250/280 0-100 km/h 4,5 7 marce 13,4 litri/100 km peso 1655 kg Euro 4 69 PRODUZIONE SPECIALE BRIDGESTONE S001 La 370 Z in sintesi? Solo freni. Il motore è triste, il cambio duro e l’assetto terribilmente da pista. Se si va su strada sono dolori… Nissan 370Z cavalli 340 a 5400 giri coppia 450 Nm a 1600 giri prezzo 61.620 euro v.max 250 0-100 km/h 4,7 6 marce 9,5 litri/100 km Peso 1510 kg Euro 5 70 La sfida è con i cartelli a lato pista. Vedi 100 e aspetti quello che indica 50. E quasi sempre si poteva ritardare ancora un po’ la frenata. L’impianto è una goduria. Sia nella modulabilità sia nella potenza. Il pedale ha corsa corta, c’è sempre sostanza e anche nell’uso intenso non cede. Le pinze della Brembo sono una garanzia e così si sfida la staccata all’ultimo anche perché l’ABS entra davvero rarramente. E’ dura come il marmo e con passo corto la 370Z. Ha un cambio granitico e un motore vuoto come pochi ai bassi regimi, in più nonostante sia ancora Euro 4 non è reattivo come ci si aspetterebbe alle variazioni del pedale acceleratore. O la si guida con la massima concentrazione o si è lenti come pochi altri. A essere masochisti, diverte perché richiede un grande impegno. Chi sbaglia paga, in tutti i sensi. In curva tiene bene e lo sterzo piace. Il telaio derivato dalla Infiniti ha passo corto ed è molto rigido, quindi ci sono scuotimenti nulli e una precisione nel mantenere la traiettoria voluta notevole. Il sei cilindri al contrario è proprio…bolso. Lento nel salire, poco generoso nella spinta fin quando non lo si tiene oltre i 5500 giri. Solo allora si sveglia ma dura…poco. Perché il limitatore è troppo vicino, quindi mano lesta sempre sul cambio. La frizione ha un pedale abbastanza rapido e questo aiuta ma che fatica! Trovare la posizione di guida più appropriata è immediato grazie alle numerose regolazioni del sedile e al volante regolabile che muove anche la strumentazione per non perderla mai di vista. Molto emozionante è pure il piccolo parabrezza che lascia intravedere il lungo cofano e quindi la pista. Non costa molto questa Nissan ma va anche detto che su strada è poco fruibile e in più si svaluterà rapidamente. Ognuno insomma faccia bene i suoi calcoli. 71 Ai raggi X - PEUGEOT RCZ 72 MARCO CORTESI Meglio affrontare il tema subito, e liberarsi dai preconcetti. Un po' assomiglia, all'Audi TT. Non che ci sia nulla di male, anzi, il fatto di sfidare una vettura di qualità proponendosi con prezzi d'attacco molto più bassi non può che fare onore alla Peugeot RCZ. Dal punto di vista estetico, c'è perfino qualcosa di più. Il frontale è quello cattivo del Leone, che spesso si ama o si odia, mentre il posteriore rastremato richiama, oltre alla coupé tedesca, le principali rivali di fascia superiore aggiungendo dei passaruota ben descritti. La primizia è rappresentata dal complesso tettolunotto, bombato da due gobbe ed incorniciato dai due montanti color alluminio. Per il piacere dei passeggeri costretti sugli strapuntini posteriori e di chi guarda, che riceve in cambio una sensazione di esclusività da concept car. Con la RCZ Peugeot introduce il tema della fuoriserie accessibile, di una macchina che passa dalla fase di prototipo, alla concessionaria e ancora al garage di casa senza richiedere stravolgimenti. O un mutuo. Secondo Sochaux, è la prima di una famiglia che potrebbe comprendere anche la super-spider SR1 e che, fatto inedito nella storia del marchio, rinuncerà alle denominazioni numeriche. Dal punto di vista tecnico, al pianale 2 di casa PSA si associano sospensioni MacPherson all'anteriore, con un ponte torcente sull'asse posteriore. I motori sono tutti turbo, due benzina millesei da 156 e 200 cavalli, ed un HDI duemila da 163. FEELING PER TUTTI 73 Ai raggi X - PEUGEOT RCZ Manca solo un cambio doppia frizione Inutile dirlo, la declinazione più potente è la più sfiziosa, che conta su nuove geometrie delle sospensioni, un assetto più sportivo ed una barra di torsione inferiore specifica, ed un sound appositamente stu diato per essere soddisfacente anche all'orecchio più fino. Fluido come i migliori sovralimentati dell'ultima generazione, unisce le tec nologie twinscroll e l'alzata variabile delle valvole, spingendo bene anche grazie al peso complessivo, vicino a quella di una 207. Il die sel, onore al merito, è gradevole, ma non così immediato da capire e, ovviamente, non così melodioso. Certo che, una volta azzeccati i regi mi "giusti", anche in uscita dalle curve più lente, la reazione è imme diata e molto, molto corposa. I dati di coppia, come sempre parlano da soli, oltre a quelli dei consumi, davvero ridotti. Nulla da dire per quanto riguarda sterzo e sospensioni. Il lavoro fatto è stato ottimo. Il posteriore segue benissimo anche se si inserisce "di forza" dopo un allungo, mentre in uscita il controllo di trazione si vede di rado anche quando si affonda con una certa decisione. La differenza di set up tra la benzina 200 cavalli e la diesel c'è, ma è minore di quanto si potrebbe pensare. Il volante è più piccolo, l'assetto più performante ma è decisamente la stessa macchina. All'interno, nulla da dire per materiali ed assemblaggio, specie in considerazione dei prezzi d'at tacco sotto i 27.000 euro, e del fatto che si tratti di un costruttore quasi “deb” del segmento. I sedili integrali in pelle si lasciano guar dare, ed in generale ci siamo a parte qualche sottigliezza, tutto con siderato anche trascurabile. L'unico vero limite, per una vettura del genere, è l'assenza di un cambio di ultima generazione e a doppia fri zione, che non è nemmeno nei piani. Un nervo scoperto visto l'au mento della richiesta osservato negli ultimi anni. 3 versioni al lancio 1.6 THP Potenza Coppia Velocità Max 0-100 Peso Consumi Prezzo 2.0 HDI Potenza Coppia Velocità Max 0-100 Peso Consumi Prezzo Fluida, precisa ma comoda In generale, quello che colpisce della RCZ, oltre alle caratteristiche di guida o da depliant, è la semplicità con cui passa il tempo. Fluida, precisa ma comoda. Non è difficile, gratifica chi guida senza uccide re né il pilota né, non va dimenticato, il rispettivo portafogli. Chiaro, non è una trazione posteriore da 300 cavalli e non lo sarà mai. E' un insieme e non, come spesso accade una macchina normale vestita da sportiva con molle e ammortizzatori rigidissimi. Ha un assetto per formante ma non estremo, una gommatura generosa ma con cerchi da 18" e una buona spalla, motori con doppia personalità che se la cavano bene anche a regimi "umani". Aggiungere frenata quanto basta per ottenere una bella sportiva vivibile in città, divertente fuo ri e, perché no, soddisfacente una volta trovato parcheggio davanti all'aperitivo o all'afterhours. Dopo la presentazione di un prototipo dotato di tecnologia hybrid4 a quattro ruote motrici, non ci sono piani per portare alla serie una versione che potrebbe rivelarsi un vero game changer, lasciando al palo molti rivali 74 156 cv 240 nm 217 km/h 8.0s 1275 Kg ECE - urbano 9,3 l/100 km EUDC - extraur. 5,2 l/100 km da 26.500 € 163 cv 340 nm 220 km/h 8.2s 1370 Kg ECE - urbano 6,8 l/100 km EUDC - extraur. 4,5 l/100 km da 29.650€ Da Luglio 1.6 THP Potenza Coppia Velocità Max 0-100 Peso Consumi Prezzo 200 cv 275 nm 237 km/h 7.5s 1297 Kg ECE - urbano 9,1 l/100 km EUDC - extraur. 5,6 l/100 km da 29.300€ 75 IL CALENDARIO DELLE GARE 2010 23 gennaio 4 aprile 25 aprile IRC a Monte Carlo GP2 Asia a Abu Dhabi F.1 a Sepang Superleague a Silverstone Super GT giapponese a Okayama F.3 inglese a Oulton Park BTCC a Thruxton F.Renault inglese a Thruxton Mondiale Rally - Giordania 14 febbraio 11 aprile Mondiale Rally – Svezia Nascar a Daytona Indycar a Barber Indy Lights a Barber F.3 tedesca a Oschersleben Clio Cup a Monza Endurance Open a Monza Coppa Italia a Monza LMS a Le Castellet F.3 Euro Series a Le Castellet Grand Am a Birmingham Nascar a Phoenix Trofeo Rally Terra – Conca d’Oro Moto GP a Losail F.3 Euro Series a Hockenheim DTM a Hockenheim Auto GP a Brno F.Renault NEC a Brno F.3 Italia a Misano F.Abarth a Misano GT Italia a Misano CITE a Misano Prototipi Italia a Misano Coppa Italia ad Adria Grand Am ad Alton Nascar a Talladega BTCC a Rockingham F.Renault inglese a Rockingham Italiano Rally – 1000 Miglia Moto GP a Motegi 30 gennaio Grand Am a Daytona 6 febbraio 21 febbraio Nascar a Fontana 28 febbraio GP2 Asia a Al Sakhir Nascar a Las Vegas 7 marzo WTCC a Curitiba IRC in Brasile – Curitiba Mondiale Rally - Messico Grand Am a Miami Nascar ad Atlanta 14 marzo F.1 a Al Sakhir GP2 Asia a Al Sakhir Indycar a San Paolo Trofeo Rally Asfalto - Ciocco 21 marzo ALMS a Sebring Super GT giapponese a Suzuka Nascar a Bristol IRC in Argentina (da confermare) 28 marzo F.1 a Melbourne Indycar a Saint Petersburg Indy Lights a Saint Petersburg Superstars a Monza Challenge Ferrari a Monza Nascar a Martinsville 76 18 aprile F.1 a Shanghai Indycar a Long Beach Indy Lights a Long Beach ALMS a Long Beach Nascar a Fort Worth World Series Renault a Alcaniz Eurocup F.Renault a Alcaniz Megane Trophy a Alcaniz F.Renault NEC a Hockemheim F.Nippon a Suzuka F.3 giapponese a Suzuka F.2 a Silverstone FIA GT1 ad Abu Dhabi European F3 Open a Valencia GT Open a Valencia Challenge Ferrari a Imola Superstars a Imola 2000 Light a Misano Mondiale Rally - Turchia Trofeo Rally Asfalto – Valle d’Aosta 2 maggio Indycar a Kansas Nascar a Richmond World Series Renault a Spa Eurocup F.Renault a Spa Megane Trophy a Spa DTM a Oschersleben WTCC a Marrakech F.2 a Marrakech F.3 inglese a Silverstone FIA GT1 a Silverstone Super GT giapponese a Fuji European F3 Open al Nurburgring F.Renault MEC al Nurburgring GT Open al Nurburgring Endurance Open a Le Castellet BTCC a Brands Hatch F.Renault inglese a Brands Hatch Trofeo Rally Terra – San Crispino Moto GP a Jerez 9 maggio F.1 a Barcellona GP2 a Barcellona GP3 a Barcellona F.BMW Europe a Barcellona F.3 tedesca a Sachsenring LMS a Spa GT Italia a Vallelunga CITE a Vallelunga Prototipi Italia a Vallelunga Superstars a Vallelunga Nascar a Darlington Mondiale Rally – Nuova Zelanda Trofeo Rally Asfalto – Targa Florio Date ancora suscettibili di cambiamenti 16 maggio 6 giugno 27 giugno F.1 a Monte Carlo GP2 a Monte Carlo World Series Renault a Monte Carlo Superleague ad Assen F.Renault Italia a Imola Clio Cup a Imola Coppa Italia a Imola Nascar a Dover 24 Ore del Nurburgring Indycar a Fort Worth Nascar a Pocono World Series Renault a Brno Eurocup F.Renault a Brno Megane Trophy a Brno DTM a Lausitzring F.3 Masters a Zandvoort F.BMW Europe a Zandvoort F.Renault NEC a Zandvoort European F3 Open a Jarama F.Renault MEC a Spa F.Abarth a Magione Prototipi Italia a Magione GT Italia a Magione Grand Am Watkins Glen BTCC a Oulton Park F.Renault inglese a Oulton Park IRC in Italia - Sardegna Trofeo Rally Terra - Sardegna Moto GP al Mugello F.1 a Valencia GP2 a Valencia GP3 a Valencia F.BMW Europe a Valencia Superleague al Nurburgring GT Open a Spa European F3 Open a Spa Auto GP a Spa Endurance Open a Monza Nascar a Loudon IRC in Belgio - Ypres Trofeo Rally Asfalto – Appennino Reggiano Moto GP ad Assen 23 maggio Superleague a Magny-Cours F.3 inglese a Magny-Cours F.3 Euro Series a Valencia DTM a Valencia FIA GT1 a Brno Auto GP a Imola European F3 Open a Imola GT Open a Imola 2000 Light a Imola WTCC a Monza F.2 a Monza F.Nippon a Motegi F.3 giapponese a Motegi F.Renault MEC a Most ALMS a Laguna Seca Superstars a Portimao Italiano Rally – Adriatico Trofeo Rally Terra - Adriatico Moto GP a Le Mans 30 maggio F.1 a Istanbul GP2 a Istanbul Indycar a Indianapolis Indy Lights a Indianapolis F.3 inglese a Hockenheim F.3 tedesca a Hockenheim Grand Am a Lime Rock Nascar a Charlotte F.Renault Italia a Vallelunga Clio Cup a Vallelunga Turismo italiano di Serie a Vallelunga Coppa Italia a Vallelunga Mondiale Rally - Portogallo Trofeo Rally Asfalto – Marca Trevigiana 13 giugno F.1 a Montreal 24 Ore di Le Mans F.3 Italia a Hockenheim Superstars International a Hockenheim Challenge Ferrari a Hockenheim F.3 giapponese a Fuji Nascar a Michigan Turismo italiano di Serie a Franciacorta Coppa Italia a Magione Trofeo Rally Asfalto - Lanterna 20 giugno Indycar a Iowa Indy Lights a Iowa GP2 a Portimao GP3 a Portimao World Series Renault a Magny-Cours Eurocup F.Renault a Magny-Cours Megane Trophy a Magny-Cours Superleague a Jarama WTCC a Zolder F.2 a Zolder F.3 tedesca ad Assen Grand Am a Lexington Nascar a Sonoma Super GT giapponese a Sepang CITE ad Adria Prototipi ad Adria 2000 Light a Magione BTCC a Croft F.Renault inglese a Croft Italiano Rally - Salento Moto GP a Silverstone 4 luglio Indycar a Watkins Glen Indy Lights a Watkins Glen World Series Renault a Budapest Eurocup F.Renault a Budapest Megane Trophy a Budapest Superleague a Oschersleben F.3 Euro Series al Norisring DTM al Norisring FIA GT1 a Le Castellet WTCC a Portimao F.2 a Portimao F.3 Italia a Imola F.Abarth a Imola GT Italia a Imola CITE a Imola Prototipi Italia a Imola Challenge Ferrari al Mugello F.Renault MEC a Hockenheim Grand Am a Daytona Nascar a Daytona Italiano Rally – San Marino Trofeo Rally Terra – San Marino Moto GP a Barcellona 11 luglio F.1 a Silverstone GP2 a Silverstone GP3 a Silverstone F.BMW Europe a Silverstone F.Renault NEC a Oschersleben GT Open a Magny-Cours European F3 Open a Magny-Cours Auto GP a Magny-Cours ALMS a Miller Nascar a Chicago Mondiale Rally - Bulgaria 77 IL CALENDARIO DELLE GARE 2010 18 luglio 8 agosto 5 settembre Indycar a Toronto Indy Lights a Toronto Superleague a Zolder F.Nippon a Fuji F.3 giapponese a Fuji WTCC a Brands Hatch F.2 a Brands Hatch F.3 inglese a Rockingham F.Renault Italia a Misano Clio Cup a Misano Endurance Open a Misano Turismo italiano di Serie a Misano LMS a Portimao Grand Am a Milville IRC in Portogallo - Açores Trofeo Rally Asfalto – San Martino di Castrozza Moto GP a Sachsenring Indycar a Lexington Indy Lights a Lexington ALMS a Lexington F.Nippon a Motegi F.3 giapponese a Motegi F.3 Euro Series al Nurburgring DTM al Nurburgring F.3 inglese a Thruxton F.3 tedesca ad Assen F.Renault NEC ad Assen F.Renault MEC a Magny-Cours Grand Am a Watkins Glen Nascar a Watkins Glen BTCC a Snetterton F.Renault inglese a Snetterton IRC in Portogallo - Madeira Indycar a Kentucky Indy Lights a Kentucky Nascar ad Atlanta World Series Renault a Hockenheim Eurocup F.Renault a Hockenheim Megane Trophy a Hockenheim F.3 Euro Series a Brands Hatch DTM a Brands Hatch WTCC a Oschersleben F.2 a Oschersleben Challenge Ferrari a Budapest BTCC a Knockhill F.3 giapponese a Okayama F.Renault MEC a Hockenheim 2000 Light ad Adria Italiano Rally – Alpi Orientali Moto GP a Misano 25 luglio F.1 a Hockenheim GP2 a Hockenheim GP3 a Hockenheim F.BMW Europe a Hockenheim Indycar a Edmonton Indy Lights a Edmonton F.3 tedesca al Nurburgring GT Italia al Mugello CITE al Mugello Prototipi Italia al Mugello Superstars al Mugello 2000 Light al Mugello Super GT giapponese a Sugo ALMS a Lime Rock Nascar a Indianapolis Moto GP a Laguna Seca 1 agosto F.1 a Budapest GP2 a Budapest GP3 a Budapest F.BMW Europe a Budapest Superleague a Brands Hatch WTCC a Brno F.2 a Brno F.3 Italia a Brno (?) F.3 inglese a Spa FIA GT1 a Spa Nascar a Pocono Mondiale Rally - Finlandia 78 15 agosto F.3 inglese a Silverstone F.3 tedesca a Lausitzring Nascar a Michigan Moto GP a Brno 22 agosto Indycar a Sonoma Indy Lights a Sonoma F.3 Euro Series a Zandvoort DTM a Zandvoort LMS a Budapest Super GT giapponese a Suzuka ALMS a Elkhart Lake Nascar a Bristol BTCC a Silverstone F.Renault inglese a Silverstone Mondiale Rally - Germania 29 agosto F.1 a Spa GP2 a Spa GP3 a Spa F.BMW Europe a Spa Indycar a Chicago Indy Lights a Chicago F.3 Italia a Varano F.Abarth a Varano Prototipi Italia a Varano Superstars a Varano F.3 inglese a Snetterton F.3 tedesca al Nurburgring F.Renault NEC a Most Grand Am a Montreal ALMS a Mosport FIA GT1 al Nurburgring IRC in Repubblica Ceca - Barum Trofeo Rally Asfalto - Taormina Moto GP a Indianapolis 12 settembre F.1 a Monza GP2 a Monza GP3 a Monza F.BMW Europe a Monza F.Renault Italia al Mugello Clio Cup al Mugello Endurance Open al Mugello Turismo italiano di Serie al Mugello Coppa Italia al Mugello LMS a Silverstone Super GT giapponese a Fuji Grand Am a Tooele Nascar a Richmond Mondiale Rally - Giappone IRC in Spagna - Asturias 19 settembre Indycar a Motegi World Series Renault a Silverstone Eurocup F.Renault a Silverstone Megane Trophy a Silverstone Superleague a Estoril FIA GT1 a Portimao DTM a Oschersleben GT Open a Brands Hatch F.3 Euro Series a Oschersleben European F3 Open a Brands Hatch WTCC a Valencia F.2 a Valencia Superstars a Le Castellet BTCC a Donington F.Renault inglese a Donington Nascar a Loudon Moto GP a Balatonring Date ancora suscettibili di cambiamenti 26 settembre 17 ottobre 28 novembre F.1 a Singapore F.Nippon a Sugo F.3 giapponese a Sugo F.3 Italia a Vallelunga F.Abarth a Vallelunga GT Italia a Vallelunga Prototipi Italia a Vallelunga Turismo italiano di Serie a Varano Coppa Italia a Varano F.3 inglese a Brands Hatch F.Renault MEC a Monza Nascar a Dover IRC in Italia - Sanremo Italiano Rally - Sanremo F.Nippon ad Autopolis F.3 giapponese ad Autopolis DTM a Hockenheim F.3 Euro Series a Magny-Cours F.Renault NEC al Nurburgring Nascar a Charlotte IRC in Scozia - RAC Trofeo Rally Asfalto - Fabaria Moto GP a Phillip Island FIA GT1 a San Paolo Superstars International a Kyalami 3 ottobre Indycar a Miami Indy Lights a Miami Superleague a Monza GT Open a Monza European F3 Open a Monza Auto GP a Monza Prototipi Italia a Monza 2000 Light a Monza F.Renault NEC a Spa F.3 tedesca a Oschersleben ALMS a Road Atlanta Nascar a Kansas Endurance Open a Brno Mondiale Rally - Francia Trofeo Rally Terra - Azzano 10 ottobre F.1 a Suzuka World Series Renault a Barcellona Eurocup F.Renault a Barcellona Megane Trophy a Barcellona F.3 Euro Series a Hockenheim DTM a Hockenheim F.3 Italia al Mugello F.Abarth al Mugello CITE al Mugello F.Renault Italia a Imola Clio Cup a Imola Endurance Open a Imola Turismo italiano di Serie a Imola Coppa Italia a Imola Superstars a Vallelunga Challenge Ferrari a Vallelunga BTCC a Brands Hatch F.Renault inglese a Brands Hatch Nascar a Fontana Italiano Rally – Costa Smeralda Moto GP a Sepang 5 dicembre FIA GT1 a San Luis 24 ottobre F.1 a Yeongan F.3 Italia a Monza F.Abarth a Monza GT Italia a Monza CITE a Monza Turismo Italiano a Vallelunga Super GT giapponese a Motegi Nascar a Martinsville Mondiale Rally - Spagna Italiano Rally - Como 31 ottobre DTM a Shanghai GT Open a Barcellona European F3 Open a Barcellona WTCC a Okayama Nascar a Talladega Moto GP a Estoril 7 novembre F.1 a San Paolo FIA GT1 a Durban F.Nippon a Suzuka Nascar a Fort Worth IRC a Cipro - Cyprus Moto GP a Valencia 14 novembre F.1 a Abu Dhabi GP2 a Abu Dhabi Superleague a Jerez F.Nippon a Motegi Super GT giapponese a Fuji Nascar a Phoenix Mondiale Rally – Gran Bretagna 21 novembre F.3 a Macao WTCC a Macao Nascar a Miami Endurance Open a Vallelunga 79 Ipsedixit “Ho deciso io di montare le gomme d’asciutto, ma quando ho visto la pit-lane allagata ho pensato che sarebbe stata una catastrofe” Jenson Button “Non capisco perché abbiano richiamato Hamilton ai box, ma mi hanno fatto un favore” Robert Kubica “Facevo la chicane lentamente per frenare “Ho fatto una delle prima e accelerare dopo, gare migliori della mia senza che Hamilton “Per vincere le gare vita, ma la strategia del e Webbere se bisogna finirle. Adesso mi l’aspettassero” team era sbagliata, Fernando Alonso girano proprio le palle” e poi Webber che mi ha Sebastian Vettel, buttato fuori ha “Sapevo dove frenare, dopo la gara compromesso tutto”. Lewis Hamilton e li ho sorpassati tutti” “Mi sono divertito con Jenson Button “Non voglio sapere niente qualche sorpasso. E alla di Hamilton” fine un punto l’ho preso” “Ho fatto una cosa Fernando Alonso Michael Schumacher stupida e sono stato Lewis Hamilton 80 “Vedranno i sorci verdi” Sebastian Vettel, prima della gara “Chido scusa a Lewis, ho perso completamente aderenza. Ma almeno ho finito lottando” Mark Webber Schumacher a muso duro con Alonso, dopo le qualifiche del sabato fermato dalla Polizia, vooglio scusarmi per questo” Lewis Hamilton dopo la multa “Non siamo al Cirque du Soleil” Fernando Alonso “Capisco che Alonso avesse molto da fare, però non ha il diritto di non guardare negli specchietti” Michael Schumacher dopo le qualifiche “Briatore in F.1? Perché no? Potrebbe ricoprire un ruolo nella promozione della F.1” Bernie Ecclestone “Non sono antrato nella GPA perché non penso di restare a lungo in questo mondo” Michael Schumacher a lungo, magari anche dieci anni”. Bernie Ecclestone Foto Mazzi “Non ci sarebbe niente di peggio che montare delle protesi artificiali su uno sport che non ne ha bisogno, perdipiù a stagione in corso” Stefano Domenicali “Il ritorno di Schumi è un atto d’amore per le corse. Penso che la sua carrierà durerà 81 Il graffio di Baffi