Giugno 2012 Innovazione in Alto Adige gli Ambiti di Ricerca del futuro Parco tecnologico Piano strategico Innovazione in Alto Adige: gli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico Al processo di consultazione in merito agli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico hanno preso parte le seguenti aziende, istituzioni ed associazioni: Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach, Paul Gänsbacher, Georg Pichler, Ernesto Scarperi, Luciana Luisi Garzon, Giulio Angelucci, Luca Verdi, Alberta Stenico, Helmut Schwarz, Luca D’Ambrosio APA-LVH (Associazione provinciale artigianato) Gert Lanz, Thomas Pardeller, Walter Pöhl, Christina Mühringer Assoimprenditori Alto Adige Stefan Pan, Thomas Ausserhofer, Vinicio Biasi, Thomas Brandstätter, Matthias Liebl, Josef Negri Atzwanger Christoph Atzwanger Azienda energetica Siegfried Tutzer, Günther Andergassen BLS Business Location Alto Adige Ulrich Stofner Camera di Commercio di Bolzano Michl Ebner, Josef Rottensteiner, Oswald Lechner Agenzia CasaClima Norbert Lantschner, Ulrich Klammsteiner CNA-SHV (Unione provinciale degli artigiani e delle piccole imprese) Claudio Corrarati, Nerio Lazzarotto, Renzo Piran, Pino Salvadori, Günther Schwienbacher, Giulio Baldo, Emilio Corea, Anton Platter, Christian Timpone, Marco Scrinzi Consorzio Biomassa Alto Adige Hanspeter Fuchs Doppelmayr Othmar Eisath Dr. Schär Ulrich Ladurner Eco-Research Werner Tirler, Marco Palmitano, Karl Mair Eneco Stefano Podini, Fabio Tessarollo Energytech Norbert Klammsteiner EURAC-Accademia europea Stephan Ortner, Roberta Bottarin, Christian Steurer, Christian Hoffmann, Thomas Streifeneder, Wolfram Sparber, Alexandra Troi, Andrea Vilardi, Marc Zebisch Ripartizione provinciale Foreste Paul Profanter, Günther Unterthiner Fraunhofer ITALIA Dominik Matt, Irene Paradisi Fri-El Green Power Ernst Gostner, Florian Gostner GKN Driveline Nikolaus Tribus, Paul Mairl, Andreas Mair HOPPE Christoph Hoppe, Norbert Mayr IProna Stephan Breitenberger, Adolf Pircher Istituto per Innovazioni tecnologiche (IIT) Walter Huber, Thomas Klauser, Martin Gallmetzer Dipartimento all’innovazione, informatica, lavoro, cooperative e finanze Roberto Bizzo, Andrea Zeppa Centro di Sperimentazione agraria e forestale di Laimburg Michael Oberhuber, Daniel Bedin, Angelo Zanella, Roland Zelger, Aldo Matteazzi Latteria Vipiteno Günther Seidner, Luis Wild, Walter Wieser, Gabi Freund, Magdalena Siller Leitner Michael Seeber, Otto Pabst, Rudi Beha, Klaus Erharter, Martin Runggaldier, Hartwig Weber Loacker Ulrich Zuenelli, Andreas Loacker, Carlo Raggi, Norbert Müller Memc Andrea Marsonet, Maria Porrini, Roberto Scala, Armando Giannattasio, Gianluca Pazzaglia, Renzo Odorizzi Microtec Federico Giudiceandrea, Konrad Tschurtschentaler Milkon Robert Zampieri, Hannes Spögler, Elena Amadei, Armin Frei, Elisabeth Molling Progress Philip Froschmayr, Helmuth Stofner, Marco Bertuzzi, Alexander Gschnell, Martin Kerschbaumer Federazione dell‘Energia Raiffeisen Karin Ladurner Rieper Alexander Rieper Röchling Automotive Italia Ralf Losem, Mirco Brusco, Mauro Gini Rubner Peter Rubner, Stefan Rubner, Thomas Burger Salewa/ Oberalp Heiner Oberrauch, Egon Resch SEL Maximilian Rainer, Sergio Fedele Senfter Helmuth Senfter, Amedeo Vida Syneco Rupert Rosanelli TIS innovation park Nikolaus Tribus, Hubert Hofer, Andreas Winkler, Bettina Schmid, Johannes Brunner, Michaela Kozanovic, Patrick Ohnewein, Daniel Reiterer, Franco Staffa, Stefano Dal Savio TechnoAlpin Walter Rieder, Erich Gummerer Troyer Stefan Troyer, Michael Mair Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi Leo Tiefenthaler, Siegfried Rinner, Ulrich Höllrigl, Hans J. Kienzl, Stephen Gallmetzer Kaufmann, Irene Unterkofler, (Annemarie Kaser, Hanspeter Alber, Martin Stuppner, Georg Felderer, Norbert Klammsteiner quali esperti esterni) Wolf Haus Robert Stafler, Artur Braunhofer, Alexander Loszach, Kurt Schöpfer, Reinhold Weger Wolftank Systems Michael Brunner, Peter M. Werth Steering committee Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Konrad Bergmeister Presidente della Libera Università di Bolzano Andrea Gasparella Walter Lorenz Rettore della Libera Università di Bolzano Coordinatore scientifico e referente dell’ambito di ricerca Klimahaus-Produzioni energetiche Pietro Borgo Günther Mathà Vicepresidente della Libera Università di Bolzano Coordinatore organizzativo Nikolaus Tribus Marco Baratieri Membro del Consiglio della Libera Università di Bolzano Referente dell’ambito di ricerca Klimahaus-Produzioni energetiche Franz Comploi Matteo Scampicchio Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Referente dell’ambito di ricerca Tecnologie alimentari Gerhard Glüher Fabrizio Mazzetto Preside della Facoltà di Design e Arti Referente dell’ambito di ricerca Tecnologie alpine Maurizio Murgia Pekka Abrahamsson Preside della Facoltà di Economia Giancarlo Succi Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche Massimo Tagliavini Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie Referente dell’ambito di ricerca Computation & ICT for Automation Alberto Sillitti Referente dell’ambito di ricerca Computation & ICT for Automation Susanne Elsen Referente della Piattaforma interdisciplinare Tecnologia e società Johann Gamper Referente della Piattaforma interdisciplinare Tecnologia e società Kris Krois Referente della Piattaforma interdisciplinare Tecnologia e società Marzia Sparapani Supporto amministrativo 2 Piano strategico – Parco Tecnologico 1 3 2 4 1 Presentazione dei primi risultati, 20/12/2011 2 Workshop LUB-Centro di Sperimentazione agraria e forestale di Laimburg, 02/03/2012 3 Workshop LUB-Accademia Europea, 16/02/2012 4 Workshop LUB-TIS Innovation Park, 09/03/2012 Piano strategico – Parco Tecnologico 3 INdice INDICE 1. 1.1 1.2 1.3 7 7 8 8 8 10 11 13 17 2. 19 19 19 20 21 26 26 27 27 28 34 34 35 35 36 36 37 37 38 38 39 2.1 1.4 1.5 2.2 2.3 4 Piano strategico – Parco Tecnologico StrategiA Obiettivo del progetto Approccio metodologico e scientifico Lo sviluppo del modello scientifico 1.3.1 Il modello di partenza 1.3.2 Il modello finale Il risultato scientifico-strategico I feedback delle aziende leader e delle istituzioni addette ai servizi della ricerca Scenari strategici di implementazione degli ambiti di ricerca verticali Percorso d’eccellenza dell’ambito Klimahaus – Produzioni energetiche 2.1.1 Visione 2.1.2 Stato dell’arte 2.1.3 Feedback 2.1.4 Risultato Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie alimentari 2.2.1 Visione 2.2.2 Stato dell’arte 2.2.3 Feedback 2.2.4 Risultato Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie alpine 2.3.1 Visione 2.3.2 Stato dell’arte 2.3.2.1 Agricoltura e foreste 2.3.2.2 Paesaggio e ambienti naturali 2.3.2.3 Turismo, mobilità e logistica 2.3.3 Feedback 2.3.3.1 Agricoltura e foreste 2.3.3.2 Paesaggio e ambienti naturali 2.3.3.3 Turismo, mobilità e logistica 2.3.4 Risultato indice 48 3. 48 3.1 48 49 50 50 54 54 57 57 57 58 58 59 59 59 60 60 61 63 3.2 4. Scenari strategici di implementazione degli ambiti di ricerca orizzontali Percorso d’eccellenza dell’ambito Computation & ICT for Automation 3.1.1 Visione 3.1.2 Stato dell’arte 3.1.3 Feedback 3.1.4 Risultato Piattaforma interdisciplinare Tecnologia e Società 3.2.1 Visione 3.2.2 Stato dell’arte 3.2.2.1 Social Impact of Technologies 3.2.2.2 Entrepreneurship 3.2.2.3 Communication & Design 3.2.2.4 Quality Control & Certification 3.2.3 Risultato 3.2.3.1 Social Impact of Technologies 3.2.3.2 Entrepreneurship 3.2.3.3 Communication & Design 3.2.3.4 Quality Control & Certification 3.2.3.5 Linee di ricerca condivise Conclusione Allegati Allegato 1: Stima dei costi Allegato 2: Verbali incontri con aziende e istituzioni Piano strategico – Parco Tecnologico 5 1 STRATEGIA 1 STRATEGIA Andrea Gasparella, Günther Mathà 1.1 Obiettivo del progetto La definizione del presente piano è stata richiesta dal Consiglio di amministrazione della Libera Università di Bolzano che, in vista del progetto del futuro Parco tecnologico, si è assunto la responsabilità di promuovere un processo di analisi e rilevazione del fabbisogno in merito alle potenzialità di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo. A tal fine, uno steering committee della Libera Università di Bolzano composto da esponenti del CDA (Konrad Bergmeister, Walter Lorenz, Pietro Borgo, Nikolaus Tribus) e dai Presidi delle singole facoltà ha incaricato un gruppo di lavoro tecnicoscientifico (Andrea Gasparella, Günther Mathà, Pekka Abrahamsson, Marco Baratieri, Susanne Elsen, Johann Gamper, Kris Krois, Fabrizio Mazzetto, Maurizio Murgia, Matteo Scampicchio, Alberto Sillitti) di avviare un processo di analisi scientifica e di rilevazione del fabbisogno allo scopo di individuare degli ambiti di ricerca di più forte impatto sullo sviluppo tecnologico e d’innovazione del territorio. L’analisi condotta nel piano rappresenta il percorso individuato per perseguire, nel territorio, l’obiettivo dell’eccellenza scientifica in determina- ti e specifici campi di ricerca. Tale obiettivo strategico richiede di individuare contenuti ricollegabili alle esigenze di sviluppo tecnologico e d’innovazione del territorio. Si tratta di un proposito direttamente riconducibile alla priorità strategica dell’Unione Europea di colmare il divario tra le molteplici iniziative di ricerca attive sul territorio comunitario e l’impatto ad oggi ancora modesto di tali sforzi in termini di innovazione tecnologica, attraverso il Programma Quadro Horizon 2020 (www.ec.europa.eu/research/horizon2020) per la ricerca e l’innovazione che partirà nel 2014. A ciò si aggiungono anche gli obiettivi strategici della Commissione Europea definiti nel SET Plan (European Strategic Energy Technology Plan) della Commissione Europea che comprendono l’implementazione dell’agenda climatica e dell’energia dell’Unione Europea. Constatata la coerenza del piano con gli orientamenti strategici europei, il gruppo di lavoro ha cercato di individuare il modo in cui le istituzioni di ricerca, d’innovazione e di servizio alla ricerca oggi presenti sul territorio possano convogliare le proprie attuali e future competenze scientifiche per raggiungere la massa critica necessaria a garantire uno sviluppo consistente e percepibile in termini di innovazione tecnologica e scientifica. Piano strategico – Parco Tecnologico 7 1 STRATEGIA La realizzazione del Parco tecnologico costituisce in tal senso una, sebbene non l’unica, delle possibili strategie percorribili per colmare il divario tra ricerca e innovazione. Ciò presuppone un’intensificazione della rete di collaborazione tra le istituzioni di ricerca presenti sul territorio in vista dell’individuazione di nicchie d’eccellenza che siano confrontabili su un piano internazionale. 1.2 Approccio metodologico e scientifico Per la rappresentazione degli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico è stato scelto un modello a matrice che combina un certo numero di ambiti di ricerca verticali (specialistici) con una serie di ambiti di ricerca orizzontali (interdisciplinari). Tale modello (fig. 1) è stato proposto dallo steering committee in considerazione degli ambiti di ricerca finora abbozzati in alcuni precedenti piani di sviluppo provinciali nonché delle potenziali competenze presenti all’interno delle istituzioni di ricerca e nel mondo imprenditoriale legato all’innovazione tecnologica. Successivamente, per ogni ambito di ricerca, è stata elaborata una proposta di visione scientifica da sottoporre alle istituzioni coinvolte e alle imprese di riferimento in quel determinato campo, sotto la supervisione di un coordinatore universitario esperto del settore. Questo processo di analisi in merito alle potenzialità degli ambiti di ricerca scientifica e di rilevazione del fabbisogno con i diretti stakeholder, ha visto il confronto con tutti i maggiori attori nel campo della ricerca di base e applicata, del transfer tecnologico e dell’erogazione di servizi per lo sviluppo dell’innovazione tecnologica, per comprendere anche numerose aziende private particolarmente rappresentative nei diversi settori di attività. In tale contesto, il gruppo di lavoro tecnico-scientifico della LUB ha incontrato nel corso di circa 6 mesi oltre 40 tra istituzioni di ricerca e imprese dei settori di riferimento (fig. 4). 8 Piano strategico – Parco Tecnologico Nel corso di tali workshop le proposte scientifiche presentate per i diversi ambiti di ricerca sono state sottoposte al vaglio degli interlocutori, per recepirne le istanze attraverso l’integrazione, la modifica o l’eventuale sostituzione dei contenuti. In questo processo di consultazione, alla visione scientifica è stata aggiunta la ricognizione dello stato dell’arte in relazione ai principali attori (imprese e istituzioni di ricerca) del territorio attivi nei rispettivi ambiti di ricerca. Inoltre, l’indagine è stata estesa ai campi d’azione delle università limitrofe o che possono interagire con il territorio. Grazie ai feedback delle imprese e degli enti di ricerca sono state individuate le principali aspettative del territorio. Nell’allegato 2 sono riportati i verbali dei workshop che si sono svolti nel periodo tra luglio e dicembre 2011. Il processo ha quindi portato alla elaborazione di una serie di proposte, e dei relativi scenari di implementazione, di linee di ricerca per il territorio con forte potenzialità di innovazione tecnologica che verranno illustrate nel capitolo 2. 1.3 Lo sviluppo del modello scientifico 1.3.1 Il modello di partenza L’impostazione di partenza era basata su un modello a matrice con cinque ambiti verticali specialistici e cinque ambiti orizzontali interdisciplinari. Gli ambiti verticali di partenza si declinano come segue: –– Tecnologia alimentare –– Produzione energetica –– CasaClima –– Automation –– Tecnologie alpine 1 STRATEGIA CERTIFICAZIONE Prof. Johann Gamper COMPUTATION Prof. Pekka Abrahamsson SOCIAL IMPACT OF TECHNOLOGIES Prof. Susanne Elsen ENTREPRENEURSHIP AND VENTURE FINANCING Prof. Maurizio Murgia COMMUNICATION AND DESIGN Prof. Kris Krois TECNOLOGIA ALIMENTARE PRODUZIONE ENERGETICA CASACLIMA (TERMOFISICA) AUTOMATION TECNOLOGIE ALPINE Prof. Matteo Scampicchio Dott. Marco Baratieri Prof. Andrea Gasparella Prof. Alberto Sillitti Prof. Fabrizio Mazzetto Figura 1: Il modello di partenza Gli ambiti orizzontali di partenza sono i seguenti: –– Certificazione –– Computation –– Social Impact of Technologies –– Entrepreneurship and venture financing –– Communication & Design Un obiettivo centrale del processo di analisi e rilevazione delle potenzialità di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo è stato la valutazione di consistenza del modello iniziale sulla base del confronto diretto con gli stakeholder di riferimento. Nel percorso di analisi il modello è stato comparato con le indicazioni degli interlocutori coinvolti, per verificarne la coerenza scientifica, l’opportunità in termini di rilevanza per il territorio nonché la sostenibilità in termini di massa critica per il raggiungimento di qualificati risultati scientifici e tecnologici a medio e lungo termine. Piano strategico – Parco Tecnologico 9 1 STRATEGIA 1.3.2 Il modello FINALE A conclusione del processo di analisi e rilevazione delle potenzialità e delle necessità di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo, il gruppo di lavoro scientifico, sulla base dei feedback raccolti e dopo una serie di incontri con esponenti dello steering committee, è giunto ad una proposta di razionalizzazione del modello a matrice iniziale, coerentemente con gli input degli stakeholder e con la metodologia scientifica proposta in partenza. Il modello definitivo (fig. 2) successivamente esposto in termini di proposte di attività/linee di ricerca nel capitolo 2, prevede l’accorpamento degli ambiti verticali Produzioni energetiche e Klimahaus/CasaClima nonché la fusione tra l’ambito verticale Automation e l’ambito orizzontale Computation ponendo tale nuovo macro-ambito a livello orizzontale. I rimanenti ambiti orizzontali sono stati a loro volta oggetto di un approfondito lavoro di coordinamento che ha consentito di formulare una proposta di contenuto unitaria e la definizione di un ulteriore macro-ambito (fig. 2). Figura 2: Il modello finale COMputation & ict for automation Piattaforma Tecnologia e Società: - SOCIAL IMPACT OF TECHNOLOGIES - ENTREPRENEURSHIP - COMMUNICATION & DESIGN - QUALITY CONTROL & CERTIFICATION klimaHAUS – PRODUZIONI ENERGETICHE 10 Piano strategico – Parco Tecnologico TECNOLOGIE ALIMENTARI TECNOLOGIE ALPINE 1 STRATEGIA Tale razionalizzazione risponde all’esigenza di migliorare la focalizzazione su ambiti di ricerca preferenziali sui quali coalizzare la necessaria massa critica, in qualche caso accorpando iniziative tecnico-scientifiche che presentano affinità dal punto di vista delle competenze e delle metodologie. È stata tuttavia tenuta in considerazione anche la necessità di favorire una chiara connotazione dei contenuti degli stessi ambiti, in modo da facilitarne l’interpretazione e la comunicabilità. Il modello finale prevede quindi tre ambiti verticali: –– Klimahaus/Produzioni energetiche –– Tecnologie alimentari –– Tecnologie alpine e i due macro-ambiti orizzontali: –– Computation & ICT for Automation –– Piattaforma Tecnologia e Società (Social Impact of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design, Quality Control & Certification) Nel capitolo 2 saranno illustrati il percorso di analisi e rilevazione del fabbisogno in merito alle potenzialità ed esigenze di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo relativo a ciascun ambito di ricerca verticale e, in conclusione, le proposte e gli scenari concreti delle attività di ricerca da realizzare, rispettando le possibilità di collaborazione e sinergia con le istituzioni di ricerca, di transfer tecnologico nonché di servizio all’innovazione, già presenti sul territorio. Analogamente, nel capitolo 3 saranno descritti gli ambiti orizzontali. 1.4 Il risultato scientificostrategico In coerenza con le più recenti indicazioni dell’Unione Europea riguardo al rapporto di triangolazione strategica tra didattica, ricerca e innovazione, è stato individuato uno strumento rappresentativo denominato catena dell’eccellenza (fig. 3). Esso ha consentito in primo luogo di mappare le compe- tenze presenti sul territorio relative alla didattica, ai diversi livelli della ricerca scientifica, ai servizi per l’innovazione e alla nuova imprenditorialità. Inoltre ha permesso di definire la logica virtuosa di trasferimento delle conoscenze e di interazione circolare delle istituzioni che opereranno a vario titolo nell’ambito del Parco tecnologico. Tenendo conto delle indicazioni del mondo imprenditoriale che supportano l’idea di concentrare gli sforzi scientifici e di sviluppo tecnologico su ambiti di eccellenza e di nicchia rilevanti per il territorio, si ritiene che la dinamica rappresentata da tale schema sia la pù adatta a consentire una reale efficacia del progetto e vada pertanto perseguita e favorita dalle strategie di sviluppo. Tale strumento indica in particolare che per ciascun ambito di ricerca e di sviluppo tecnologico sarà necessario coprire e garantire tutti i livelli d’azione dalla didattica alla ricerca istituzionale, alla ricerca finalizzata fino al connesso trasferimento tecnologico, all’erogazione di servizi, alla creazione di spin-off e start-up nonché alle strategie di insediamento di aziende innovative. In altri termini, la ricerca dell’eccellenza tecnologica e scientifica nei settori analizzati e proposti nel presente piano presuppone che le istituzioni di ricerca e di innovazione, insieme al mondo imprenditoriale di riferimento, si dispongano a coprire tutti i segmenti della catena d’eccellenza. Un’indicazione importante del processo di analisi derivante proprio da tale approccio è relativa al fatto che, viste le competenze delle varie istituzioni di ricerca presenti sul territorio, sussista già da ora un buon livello di sinergia con una sovrapposizione di campi di attività scientifico-tecnologica molto modesta, mentre esiste piuttosto qualche lacuna su alcuni elementi della catena d’eccellenza esposta. Il presente piano cercherà quindi non solo di descrivere quanto già è presente nel territorio, ma anche di individuare delle proposte per colmare tali lacune attraverso la predisposizione di specifiche attività e servizi. Piano strategico – Parco Tecnologico 11 1 STRATEGIA Didattica Insediamento di aziende Spin-off/ Start-up Ricerca istituzionale Ricerca finalizzata Servizi Trasferimento tecnologico e del sapere Figura 3: La catena d’eccellenza A tal riguardo, il gruppo di lavoro enfatizza la distinzione terminologica tra il concetto di ricerca istituzionale universitaria, legato ai compiti istituzionali di ricerca quali missione centrale dell’università, e quello di ricerca finalizzata e commissionata che, ugualmente importante, ha come base di partenza un bando di ricerca tematico o direttamente un soggetto committente quale ad esempio l’impresa oppure l’ente pubblico locale, nazionale o europeo. 12 Piano strategico – Parco Tecnologico Un’ulteriore distinzione metodologica importante è quella tra attività di ricerca e creazione di servizi a supporto dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Nell’esposizione delle proposte di azione in termini di linee di ricerca nonché delle corrispettive attività di servizio, tale distinzione è stata mantenuta in modo estremamente rigoroso sia nell’esposizione del capitolo 2 sia nei vari workshop con le istituzioni e le aziende del territorio. 1 STRATEGIA 1.5 Il feedback delle aziende leader e delle istituzioni addette ai servizi della ricerca I risultati del presente piano in termini di proposte di linee di ricerca nonché di scenari di implementazione tecnologica di queste ultime sono frutto di un ampio processo di consultazione svoltosi in tre cicli che ha visto il coinvolgimento di oltre 40 tra istituzioni, associazioni ed imprese (fig. 4) In un primo ciclo sono state consultate le istituzioni di ricerca e d’innovazione che sono state informate in merito alle proposte dei diversi ambiti di ricerca da poter sviluppare in collaborazione e in sinergia con esse. In tali incontri si è cercato di evidenziare la distinta collocazione nella catena d’eccellenza descritta, insistendo sulla complementarietà delle attività di ricerca e delle attività di servizio all’innovazione. In questo primo ciclo sono state coinvolte le seguenti istituzioni: EURAC, TIS, Agenzia CasaClima, Laimburg, Fraunhofer, Ripartizione Figura 4: Aziende ed istituzioni intervistate ISTITUZIONI e ASSOCIAZIONI EURAC, TIS, IIT, Agenzia CasaClima, Laimburg, Camera di Commercio, Fraunhofer ITALIA, Unione agricoltori e coltivatori sudtirolesi, Ripartizione Foreste, Agenzia per l‘ambiente, Eco-Research, CNA, LVH AUTOMATION Progress, Microtec, Wolftank, Memc, Röchling Automotive, HOPPE, GKN Driveline KLIMAHAUS e PRODUZIONI ENERGETICHE Rubner, Wolf System, Sel, Atzwanger, Federazione dell’Energia Raiffeisen, Consorzio Biomassa Alto Adige, Syneco, Energytech, Fri-EL Green Power, Eneco, Troyer TECNOLOGIE ALPINE TECNOLOGIE ALIMENTARI Leitner, Doppelmayr, Technoalpin, Salewa Pan, Zipperle, Milkon, Dr. Schär, Loacker, Latteria Vipiteno, Senfter, Iprona, Rieper Piano strategico – Parco Tecnologico 13 1 STRATEGIA provinciale Foreste, Agenzia provinciale per l’ambiente, Eco-Research, IIT. Oltre a questi enti, sono stati inclusi nel primo ciclo di consultazioni anche alcune istituzioni socio-economiche in modo da consentire un primo indirizzamento della proposta in funzione di specifiche prospettive e punti di vista. In particolare appartengono a questo gruppo la Camera di Commercio, CNA, LVH e Bauernbund. Tra i più importanti risultati di questi incontri è da sottolineare sia la disponibilità e la richiesta da parte di tutti gli attori di un forte coordinamento relativamente ai campi della ricerca, da definire congiuntamente con i maggiori stakeholder, sia l’accordo pressoché unanime sulla centralità dei contenuti rispetto alla collocazione delle attività. Non tutti gli interlocutori istituzionali condividono la necessità dell’edificazione fisica del Parco tecnologico, o quantomeno la subordinano o la considerano strumentale all’obiettivo di stabilire una rete a livello territoriale per raggiungere obiettivi comuni in termini di innovazione e di sviluppo tecnologico. Un ulteriore risultato di tale consultazione è stato anche quello di definire una mappatura dello stato dell’arte delle attività di ricerca ed innovazione oggi presenti. Tale risultato (esposto nel capitolo 2 sotto i paragrafi “Stato dell’arte”) ridimensiona notevolmente l’idea, piuttosto diffusa presso l’opinione pubblica locale, dell’esistenza di sovrapposizione tra campi di attività e di un’inefficiente duplicazione del sistema della ricerca sudtirolese. Traspare invece una situazione in cui settori importanti della ricerca tecnologica svolti sul territorio non vengono coperti adeguatamente in tutti i livelli della catena d’eccellenza sopra descritta. L’ambito di ricerca Klimahaus/CasaClima, avendo un ruolo importante in termini di rilevanza economica e d’innovazione per gli operatori presenti sul territorio, presuppone per esempio lo sviluppo di un vasto supporto di attività di ricerca di base, applicata e commissionata affinché ne sia garantito un successo di medio e lungo termine. 14 Piano strategico – Parco Tecnologico Il secondo ciclo ha visto il coinvolgimento di oltre 40 aziende di riferimento attive in almeno uno degli ambiti di ricerca proposti nella matrice di sviluppo scientifico iniziale, alle quali sono state presentate sia le proposte scientifiche della ricerca nel territorio sia i risultati degli incontri con le istituzioni pubbliche di ricerca e con gli enti. Le aziende intervistate si sono confrontate con l’opportunità di avvalersi della ricerca e di contribuire allo sviluppo della stessa, insieme all’università e alle istituzioni di ricerca e d’innovazione. Nei singoli workshop (allegato 2), si sollecitavano in particolare feedback sia sulla disponibilità o necessità di collaborazione con le istituzioni di ricerca, sia sulla valenza delle linee proposte in termini di opportunità per lo sviluppo economico e tecnologico dell’azienda nonché del territorio in toto. Alle aziende veniva inoltre richiesto di indicare le condizioni necessarie perché l’istituzione di un Parco tecnologico potesse rappresentare un reale valore aggiunto tecnologico dalla propria prospettiva specifica. Come risultato è possibile sintetizzare la richiesta del mondo imprenditoriale in una focalizzazione degli sforzi di ricerca e innovazione pubblica su un numero limitato di campi d’eccellenza rilevanti per il territorio, che possano consentire di sviluppare capacità competitiva a livello internazionale, in considerazione della necessità di coalizzare una massa critica sufficiente al successo tecnologico e di innovazione a medio e lungo termine. La visione strategica che deve ispirare il progetto dovrà guardare agli ambiti nei quali l’Alto Adige/ Sudtirolo possa effettivamente puntare all’eccellenza nel campo dell’innovazione tecnologica nei prossimi 10 o 20 anni. Le aziende più innovative del campione di riferimento chiedono inoltre maggior trasparenza nella mission delle istituzioni di ricerca pubbliche per garantire una migliore collaborazione tra le varie organizzazioni oggi presenti. Un veicolo per raggiungere tale obiettivo è la chiarificazione degli obiettivi delle istituzioni pubbliche di riferimento e una valutazione della coerenza dei risultati 1 STRATEGIA A RICERCA B Servizi VALORE AGGIUNTO C Trasferimento tecnologico e del sapere D Insediamento aziende Figura 5: Il valore aggiunto del Parco tecnologico ottenuti con tali obiettivi, attraverso l’utilizzo di indicatori qualitativi e quantitativi. Il mondo imprenditoriale considera prioritario e vincente un miglioramento della rete tra le istituzioni di ricerca e innovazione oggi presenti, sia tra loro ma anche con il mondo imprenditoriale stesso e, solo in subordine, la costruzione di una sede fisica che materialmente ospiti tale rete. Infine, le aziende intervistate chiedono un forte ruolo di coordinamento della Libera Università di Bolzano nel processo di implementazione delle future azioni strategiche sul territorio nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico per garantire un approccio maggiormente scientifico e che sia concordato con gli effettivi stakeholder. Per quanto riguarda la richiesta di ricerca, si è riscontrata una netta distinzione di approccio. Da un lato le imprese di media e grande dimensione puntano più su una collaborazione bilaterale con i singoli istituti di ricerca universitari e talvolta già si avvalgono di consulenza da parte di università italiane e straniere, e vedono il progetto del Parco Piano strategico – Parco Tecnologico 15 1 STRATEGIA tecnologico con un certo senso critico anche in relazione alle problematiche connesse alla proprietà intellettuale del know-how tecnologico sviluppato all’interno dell’azienda. Dall’altro, le piccole imprese - in particolar modo le aziende artigianali - esprimono maggior sostegno al progetto effettivo di costruzione del Parco tecnologico, percependovi soprattutto la possibile estensione dell’offerta di servizi specializzati e innovativi, quali banche dati altamente tecnologiche, servizi di analisi e certificazione delle proprietà dei materiali, delle prestazioni di prodotti e impianti e di supporto giuridico, manageriale e di marketing. Resta il consenso della maggior parte degli attori coinvolti sul fatto che un futuro progetto di Parco tecnologico vedrà il suo valore aggiunto nelle attività e negli sforzi coordinati, nelle azioni di ricerca tecnologica e nell’erogazione di rispettivi servizi innovativi, tra le istituzioni oggi presenti e le aziende di riferimento (fig. 5). Nell’ultima fase di consultazione, il processo di definizione delle strategie di ricerca tecnologica proposte nel presente piano, ha portato ad un ultimo confronto tra le linee di ricerca proposte dalla Libera Università di Bolzano, condivise dalle aziende innovative locali con quelle proposte o sviluppate dai più vicini partner sul territorio quali EURAC, Laimburg, TIS e Fraunhofer. Infine, anche se nell’elaborazione del presente piano risultano di centrale importanza proprio i feedback forniti dagli effettivi stakeholder, per le future azioni di ricerca ad alto impatto innovativo, bisognerà tuttavia tener conto, anche in relazione del forte impegno finanziario pubblico, delle ricadute positive sulla società in termini sia di crescita di benessere e di coesione sociale, sia di sviluppo di posti di lavoro altamente qualificati ed innovativi. Tale aspetto sarà considerato in particolare nel paragrafo 3.2. 16 Piano strategico – Parco Tecnologico 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 2SCENARI STRATEGICI DI IMPLEMENTAZIONE DEGLI ambiti DI RICERCA verticali Il presente capitolo riporta i risultati del processo di definizione di scenari e proposte riguardanti le linee di ricerca degli ambiti verticali partendo da una visione scientifica, da un’analisi dello stato dell’arte circostante e dai numerosi feedback ricevuti dal mondo imprenditoriale. I macro ambiti di ricerca verticali proposti sono: –– Klimahaus – Produzioni energetiche –– Tecnologie alimentari –– Tecnologie alpine I contenuti definiti nei paragrafi seguenti trovano conferma anche in un recente sondaggio (“RICERCA E SVILUPPO - Il punto di vista delle imprese altoatesine innovative”, 2011) dell’IRE Camera di Commercio, il quale ha evidenziato l’in- teresse delle aziende innovative del territorio per la ricerca. Le aziende innovative del territorio chiedono infatti non solo sostegno diretto ma anche supporto per consulenze e personale di ricerca. Un’azienda su tre ha collaborato con istituzioni di ricerca fuori provincia e oltre una su cinque con il TIS. Se risulta scarsa la collaborazione con LUB, EURAC e Laimburg, è significativo l’interesse per possibili future collaborazioni. Nel caso dell’Università le aspettative sono particolarmente alte con un intervistato su cinque che vorrebbe in futuro instaurare dei contatti e delle attività comuni. Sulle tematiche di ricerca, il medesimo studio indica come siano ritenuti importanti per il Parco tecnologico da parte delle imprese: il tema delle Piano strategico – Parco Tecnologico 17 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali energie rinnovabili e del risparmio energetico (oltre il 90% degli intervistati), i temi agricolturatecnologie di alimentazione- mobilità sostenibile (l’80% degli intervistati) e il tema delle tecnologie alpine (il 65% degli intervistati). Sulla prima tematica, connessa con l’ambito verticale Klimahaus – Produzioni energetiche, alcuni dati di un altro studio IRE (“La green economy in Alto Adige”, 2010) confermano la presenza di una forte relazione con il territorio. Nel 1990 la Green Economy contava 110 aziende, mentre oggi sono 464 con 3.500 addetti (il 2% degli occupati in Alto Adige/Sudtirolo). In crescita costante sono i settori della biomassa, solare termico, produzione e distribuzione di energia che rappresentano circa il 61% delle aziende, mentre è stata molto forte la crescita più recente delle aziende operanti nel fotovoltaico, biogas, eolico. Secondo un’altra indagine IRE (“CASACLIMA - Effetti diretti e indiretti per l’Alto Adige”, 2010) sono attivi 130 Partner CasaClima, di cui 52 in Alto Adige e 78 fuori provincia (soprattutto in Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Lombardia), che operano prevalentemente sull’involucro. I partner CasaClima intervistati riferiscono di aver aumentato il fatturato in media del 5% e comunque di aver conservato fatturati che diversamente sarebbero diminuiti. Il settore alimentare non ha invece visto crescere significativamente il numero delle sue imprese. Se nel 1998 esso era formato da 408 aziende, il numero è salito di appena 17 unità nel 2010. L’aumento più significativo è invece quello dell’occupazione che attualmente si attesta a circa 5.300 dipendenti (3% dei lavoratori totali in Alto Adige) contro i 4.500 del 2002 (con un aumento del 20% in 10 anni). Una particolarità del settore alimentare sono le dimensioni delle sue aziende, considerato che 305 su 425 sono di natura artigianale. Nonostante le piccole dimensioni, il settore ha un peso significativo sull’economia, come dimostra un valore aggiunto di circa 390 milioni di euro l’anno (2,5% del PIL) ottenuto anche attraverso le esportazioni (il 18% 18 Piano strategico – Parco Tecnologico delle esportazioni totali dell’Alto Adige proviene dal settore alimentare). Dei prodotti esportati, i principali sono, nell’ordine, frutta e ortaggi lavorati, bevande, prodotti da forno, prodotti lattiero caseari e carni lavorate. Dal punto di vista della ricerca e sviluppo, manca un interlocutore capace di soddisfare la richiesta delle imprese. Come sottolinea l’IRE, le aziende si rivolgono a enti di ricerca fuori provincia nonostante il loro potenziale interesse verso i centri di ricerca locali (ad es. LUB, Laimburg). Il settore delle Tecnologie Alpine, infine, si presenta decisamente più variegato per i diversi “sottoambiti” che lo compongono e che in misura diversa contribuiscono al valore aggiunto del tessuto economico locale. In questa sede, infatti, non si intende limitare l’ambito della Tecnologie alpine – come spesso comunemente viene inteso – al solo comparto della cosiddetta industria invernale (benché, ovviamente, fondamentale e unica per il suo contributo al settore turistico, ricreativo e sportivo). Si vuole, invece, allargare tale ambito ad ogni componente del territorio che, in varia misura, contribuisce a sostenere la vitalità dell’ambiente montano, ovvero della risorsa fondamentale su cui di fatto si fonda tutta l’economia della regione. Per tale motivo, non ci si può esimere dal considerare le problematiche dello sviluppo agroforestale locale, con le sue due “anime” intensiva (frutticoltura e viticoltura del fondovalle) ed estensiva (foreste e alpicoltura a media ed alta quota) e con le tentazioni di una eccessiva (e dannosa) espansione della prima a scapito della seconda. Stando ai dati dell’ultimo censimento generale, nel decennio 2000-2010 si sono avute riduzioni del 12,3% del numero di imprese agricole, del 9,3% della superficie agricola utilizzata, del 10,4% del peso vivo allevato nei principali settori della zootecnia (bovini in testa, con il 12,3% in meno di aziende). L’attività primaria – primo presidio per la salvaguardia attiva del territorio – sembra diventare sempre meno remunerativa e la tendenza è di abbandonare molte attività connesse a svariate produzioni tipiche. Più della metà degli addetti che ri- 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali mane nel settore è costretto ad integrare il proprio reddito con attività svolte all’esterno dell’azienda. Non ci si può, altresì, esimere dal considerare il ruolo del paesaggio e degli ecosistemi montani, essendo un intreccio integrato tra agricoltura, turismo e ambienti naturali. Il tutto con la necessità di mantenere monitorati gli ambienti naturali e forestali nell’ottica sia di preservarne la qualità, sia di migliorare le condizioni di vita e sicurezza dei fruitori del territorio. E ciò sembra anche trapelare dagli studi dell’IRE, che hanno evidenziato come 4 persone su 5 siano convinte che il Parco tecnologico debba affrontare problemi connessi ad agricoltura, alimentazione e mobilità, mentre altre 2 su 3 ritengono che il tema delle Tecnologie Alpine debba essere trattato in modo più diretto. Una strategia per impostare le attività in tale ambito, quindi, è quella di sviluppare al massimo i sinergismi tra agricoltura, foreste, ecosistemi naturali e industria, ricercando forme di integrazione e trasferimento tecnologico capaci di promuovere innovazioni in grado di garantire adeguati livelli di sostenibilità agli standard di vita della popolazione locale e alla loro capacità di creare valore aggiunto. 2.1 Percorso d’eccellenza dell’ambito Klimahaus – Produzioni energetiche Andrea Gasparella, Marco Baratieri 2.1.1 Visione La ricerca scientifica in ambito energetico è chiaramente rivolta da un lato all’efficienza e al risparmio energetico negli usi finali, dall’altro al miglioramento dell’efficienza nella produzione energetica e alla diversificazione delle fonti con il ricorso alle rinnovabili. Per quanto riguarda l’efficienza energetica e il risparmio negli usi finali, i settori che tradizionalmente si ripartiscono quasi equamente la responsabilità dei consumi finali sono quello civile-residenziale, quello dell’industria e quello dei trasporti. Nel contesto territoriale dell’Alto Adige appaiono particolarmente rilevanti le tematiche di ricerca connesse con l’uso dell’energia negli edifici e in parte nei processi industriali. Nel settore dei trasporti sono presenti interessanti sperimentazioni in relazione all’impiego dell’idrogeno e sono presenti interessi per quanto riguarda l’e-mobility. Per quanto riguarda invece le produzioni energetiche, l’interesse, visto il contesto territoriale, non può che rivolgersi alle fonti rinnovabili (biomasse, idroelettricità, solare, geotermia, eolico) sia per la ricerca di nuove tecnologie che per lo sfruttamento di risorse non completamente utilizzate che possano sostituire le produzioni da impianti tradizionali e le fonti fossili. Di particolare importanza risultano le tecnologie di generazione caratterizzate da elevati rendimenti di conversione e non penalizzate dal down-scaling (riduzione di taglia), adatte per la cogenerazione distribuita sul territorio in combinazione con il teleriscaldamento di importanza strategica nei territori montani. Una particolare attenzione va dedicata agli aspetti di tutela ambientale delle produzioni, anche nel caso delle fonti rinnovabili. 2.1.2 Stato dell’arte Come è noto, esistono numerosi centri di ricerca che si occupano di questi temi anche a distanze relativamente modeste da Bolzano. Questo, da un lato conferma l’oggettiva importanza delle tematiche proposte, dall’altro richiede di individuare ambiti di ricerca originali che garantiscano un efficace “posizionamento” delle istituzioni di ricerca che operano in questo settore in Alto Adige, soprattutto nel caso della ricerca istituzionale. D’altra parte, la numerosità delle esperienze di ricerca nei settori dell’energia a distanze comprese tra 50 e 600 km da Bolzano, rappresenta senz’al- Piano strategico – Parco Tecnologico 19 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali tro una preziosa opportunità di collaborazione per il nostro territorio e per gli enti di ricerca, opportunità che peraltro è già una realtà per molti istituti di ricerca. Per la LUB, ne sono un esempio le collaborazioni con: –– Università di Trento e Università di Innsbruck sia sul fronte della ricerca che su quello della formazione –– Università di Padova e IUAV-Venezia in particolare per Klimahaus –– TU-Graz e TU-Wien con i quali sono stati avviati dei rapporti bilaterali di collaborazione in particolare nel settore della produzione energetica da fonti rinnovabili Sul territorio esistono diversi soggetti la cui attività si innesta a vario titolo nell’ambito Klimahaus e Produzioni energetiche. L’Istituto per le Fonti Rinnovabili dell’EURAC conduce attività sperimentale in laboratorio e in opera sui collettori solari termici e fotovoltaici. Nel campo degli edifici, l’attività di ricerca è specializzata sui sistemi integrati per l’involucro edilizio e su impianti integrati di produzione di energia termica e frigorifera con impiego della fonte solare. Fraunhofer si occupa degli aspetti legati all’industrializzazione della costruzione individuale, che prevedono l’estensione delle metodologie organizzative e delle tecniche impiegate nella produzione industriale alla costruzione degli edifici. L’obiettivo è quello di ottenere la qualità nelle prestazioni anche energetiche con costi e tempi pianificati. IIT si occupa di diffondere la tecnologia dell’idrogeno, in particolare nel settore della mobilità, attraverso azioni pilota (produzione e distribuzione di idrogeno, uso di mezzi alimentati ad idrogeno o ad alimentazione combinata). Eco-Research si occupa dello studio degli impatti ambientali delle attività umane, incluse quelle connesse con i processi energetici (emissioni in atmosfera, inquinamento idrico). L’Agenzia provinciale per l’ambiente si occupa della tutela dell’ambiente ed è interessata alle 20 Piano strategico – Parco Tecnologico azioni di controllo e mitigazione dell’uso delle risorse energetiche ed in particolare delle emissioni. L’Agenzia CasaClima è interessata all’applicazione delle conoscenze sviluppate nell’ambito della ricerca sulla termofisica degli edifici per la certificazione energetica degli stessi. Il TIS è interessato ai servizi per gli operatori del settore energetico, in particolare nell’ambito della produzione da fonti rinnovabili (biomassa) e del settore delle costruzioni (Cluster Legno). 2.1.3 Feedback Per quanto riguarda l’efficienza energetica negli usi finali e negli edifici, i feedback ricevuti hanno sottolineato la priorità delle seguenti tematiche: A livello di ricerca istituzionale, in particolare universitaria: –– Miglioramento delle conoscenze sulle prestazioni estive e sulla riqualificazione energetica degli edifici esistenti –– Supporto allo sviluppo normativo –– Efficienza energetica negli usi finali non civili A livello di ricerca commissionata: –– Supporto allo sviluppo di nuovi prodotti (materiali costruttivi, componenti impiantistiche) –– Supporto allo sviluppo di competenze sulle prestazioni estive e sulla diagnosi energetica –– Supporto al calcolo e alle misure termiche, termofluidodinamiche e termofisiche A livello di servizi: –– Test anche standardizzati sulle prestazioni e rendimenti di materiali, componenti e impianti –– Misure termofisiche Per quanto riguarda le produzioni energetiche i feedback ricevuti hanno sottolineato la priorità delle seguenti tematiche: A livello di ricerca istituzionale: –– Innovazione tecnologica nell’ambito delle fonti rinnovabili, in particolare biomassa e solare –– Innovazione e ricerca istituzionale per l’ottimiz- 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali zazione gestionale e ambientale della risorsa idraulica –– Innovazione e ricerca sulle tematiche delle smart grids e in generale della produzione distribuita, della cogenerazione, delle reti e delle forme di accumulo energetico A livello di ricerca commissionata: –– Messa a punto di impianti pilota per la produzione energetica da biomassa –– Studio degli impatti ambientali relativi all’utilizzo della fonte idroelettrica –– Studio di ottimizzazione e sperimentazione relativo agli aspetti logistici e infrastrutturali delle reti per la e-mobility A livello di servizi, accanto allo sviluppo delle tecnologie di produzione energetica: –– Misure e diagnosi energetiche –– Monitoraggio permanente delle risorse e degli impatti –– Caratterizzazione della qualità dei combustibili legnosi (fino alla loro certificazione) –– Prove su componenti e impianti 2.1.4 Risultato Quale risultato dell’intero processo verranno ora illustrate le proposte di ricerca istituzionale, commissionata, di servizi nonché le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività. In questa sede verranno indicate non solo le linee di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma anche le linee di ricerca proposte dall’Accademica Europea (1E, 2E etc.) e da Fraunhofer (1F, 2F etc.). Stessa prassi sarà utilizzata anche per l’offerta di servizi: saranno indicati non solo quelli offerti dalla LUB ma anche quelli offerti in modo esclusivo o congiunto anche da altre istituzioni del territorio quali ad esempio il TIS. Per quanto riguarda le infrastrutture e le dotazioni strumentali necessarie esse troveranno una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che conterrà per l’appunto una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. a) Linee di ricerca proposte dalla LUB Linea 1L PRESTAZIONI DINAMICHE DELL’INVOLUCRO Per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione, l’analisi delle prestazioni energetiche dell’involucro anche per il controllo dei carichi dinamici (con particolare riferimento al periodo estivo) richiede una maggiore conoscenza del comportamento in regime transitorio delle componenti opache utilizzate. L’analisi da un punto di vista sperimentale oltre che modellistico risulta innovativa rispetto a quanto fatto nei principali centri di ricerca nazionali ed internazionali. Dato lo specifico contesto territoriale una particolare attenzione verrà dedicata alle strutture in legno. Relativamente alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, ci si attende che le informazioni raccolte con la misurazione diretta in laboratorio delle proprietà dinamiche forniscano utili indicazioni anche per la definizione di metodologie di misura in opera. Queste metodologie sono utilizzabili anche per la ricerca commissionata o finanziata, per lo sviluppo normativo, e per i servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici. Tali servizi possono eventualmente essere svolti anche da istituzioni diverse dalla LUB. Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC in particolare intende sviluppare parallelamente attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e allo sviluppo di sistemi edilizi speciali come descritto nella rispettiva Linea 1E. Linea 2L PRESTAZIONI OPERATIVE DEGLI IMPIANTI Le numerose procedure per la valutazione delle prestazioni energetiche degli impianti sono concepite ed eseguite per le esigenze di omologazione di prodotto in condizioni di prova standardizzate. Rimane ancora ampiamente inesplorato l’ambito Piano strategico – Parco Tecnologico 21 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali dell’analisi e misura delle prestazioni in condizioni operative, quando l’impianto interagisce con altri elementi del sistema edificio/impianto. Nello specifico è opportuno considerare per primi gli impianti di ventilazione e quelli che consentono lo sfruttamento delle rinnovabili direttamente sull’edificio, analizzando i sottosistemi di produzione, distribuzione ed emissione. Le indicazioni ottenute consentiranno anche la definizione di metodologie di misura, utilizzabili poi nelle linee di ricerca commissionate, nello sviluppo normativo, e nei servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici, eventualmente anche non svolti direttamente dalla LUB. idroelettrico e solare - che prevedano l’uso di vettori energetici alternativi (gas naturale sintetico, idrogeno), tecnologie di stoccaggio convenzionali (ad es. sistemi di accumulo idroelettrici a pompaggio), o ancora sistemi innovativi di distribuzione e gestione (smart grids). L’ottimizzazione in fase progettuale nel contesto territoriale del bilancio energetico e ambientale delle filiere per la generazione separata o combinata di energia elettrica e calore è l’obiettivo finale. Tale risultato richiede la definizione di modelli di sviluppo e strumenti di indagine in grado di supportare i processi decisionali e le scelte impiantistiche. Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC in particolare intende sviluppare attività per la caratterizzazione delle prestazioni e per lo sviluppo di sistemi di produzione di calore integrata a pompa di calore come descritto nella rispettiva Linea 2E. Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC in particolare intende sviluppare parallelamente attività relative alla caratterizzazione della risorsa solare (Linea 2E) e a supporto della pianificazione energetica degli enti locali con l’impiego di strumenti diagnostici complementari rispetto a quelli impiegati dall’Università. Linea 3L ENVIRONMENTAL DESIGN L’integrazione della progettazione dell’edificio e del territorio urbano è una tematica essenziale per trarre il massimo beneficio dalle moderne tecnologie di costruzione e di progettazione degli edifici. La progettazione e la costruzione richiedono la valutazione dell’impatto complessivo e la sua ottimizzazione sin dall’inizio, anche in considerazione del ciclo di vita. L’esplorazione delle implicazioni estetiche e sociali è altrettanto interessante e innovativa e consente lo studio delle implicazioni della tecnologia sullo stile di vita e sul gusto, favorendone la diffusione. Linea 4L GESTIONE ED INTEGRAZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI Considera l’analisi delle filiere - esistenti e potenziali - di produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio e le loro possibili interazioni e evoluzione in relazione all’impiego di nuovi sistemi e allo sviluppo di quelli attuali. Si propone lo studio degli scenari di produzione, stoccaggio e distribuzione di energia - in particolare da biomasse, 22 Piano strategico – Parco Tecnologico Linea 5L COGENERAZIONE DISTRIBUITA DA BIOMASSE Questa linea di ricerca si occupa dello studio della qualità e della disponibilità dei combustibili solidi tradizionali (biomasse legnose) e alternativi (es. scarti di altri processi energetici o agricoli) disponibili sul territorio e dell’analisi teorica e sperimentale dei relativi processi di conversione energetica. Il focus riguarda i processi emergenti di upgrade delle biomasse in combustibili intermedi (solidi, liquidi e gassosi) quali la gassificazione e la pirolisi. L’ambito di ricerca mira all’applicazione sul territorio delle tecnologie per la cogenerazione distribuita maggiormente promettenti in modo da: –– valorizzare la produzione di biomassa locale –– incrementare l’efficienza dei processi di conversione –– mitigare gli impatti ambientali. Le indicazioni ottenute consentiranno la definizione di competenze utilizzabili anche nelle linee 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali di ricerca commissionate, nello sviluppo normativo, e nei servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici, eventualmente anche non svolti direttamente dalla LUB. Linea 6L FLUIDODINAMICA COMPUTAZIONALE E CONVERTITORI ELETTRICI Questa linea, relativa allo studio fluidodinamico computazionale dei dispositivi impiegati per produrre energia dalle fonti rinnovabili, quali turbine idrauliche ed eoliche, e ai sistemi elettrotecnici per la conversione che trovano impiego nelle reti elettriche e nella generazione elettrica da fonti rinnovabili, verrà sviluppata in relazione alla presenza presso la LUB di competenze specifiche. b) Altre linee di ricerca proposte in modo coordinato o da altri enti La proposta di EURAC si articola nelle seguenti linee specifiche: Linea 1E FACCIATE E SISTEMI MULTIFUNZIONALI PER L’INVOLUCRO EDILE PER EDIFICI NZEB EURAC intende sviluppare attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e allo sviluppo di sistemi edilizi speciali (ad esempio facciate e coperture funzionali con integrazione impiantistica) in particolare per l’inserimento e la realizzazione in edifici NZEB. L’impiego di strumenti e metodologie complementari rispetto a quelli impiegati dall’Università permetterà di operare in maniera coordinata e sinergica nella linea di ricerca. Il dettaglio e la specificità delle attività non creano sovrapposizioni con le proposte della LUB. zione nel tempo. L’attività considera in particolare le prestazioni dei collettori in relazione all’integrazione nell’involucro edile e al sistema integrato di produzione termica e per il solar cooling. EURAC intende sviluppare inoltre attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e allo sviluppo di sistemi di produzione di calore integrata a pompa di calore, con riferimento alla fonte solare termica con l’impiego di strumenti e metodologie complementari rispetto a quelli impiegati dall’Università. In tal senso l’attività si inserisce in maniera coordinata e sinergica nella linea di ricerca, con dettaglio e specificità che non creano sovrapposizioni con quanto proposto dalla LUB. Linea 3E ENERGIA NEGLI EDIFICI STORICI EURAC intende sviluppare attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e all’intervento di riefficientamento energetico negli edifici storici. In tal senso l’attività risulta molto specifica e quindi permette sinergie con le attività seguite dalla LUB relativamente agli edifici esistenti. La proposta di Fraunhofer ITALIA si articola nelle seguenti linee specifiche: Linea 1F SISTEMI DI INVOLUCRO PASSIVI – VERDE VERTICALE Fraunhofer sta sviluppando attività di ricerca per ottimizzare il comportamento estivo di edifici, non necessariamente di civile abitazione, intervenendo sul solo involucro. In particolare, l’attenzione è posta sulle opportunità offerte dal verde verticale, soprattutto per le implicazioni che ha a livello urbano e territoriale, e dalle strutture leggere in legno. Linea 2E SOLARE FOTOVOLTAICO E TERMICO E POMPE DI CALORE IN SISTEMI SOLARI INTEGRATI Questa linea mira in primo luogo a valutare in laboratorio e sul campo le prestazioni dei moduli solari fotovoltaici e termici inclusa la loro evolu- Linea 2F REGOLAZIONE E CONTROLLO DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO Fraunhofer intende sviluppare un’attività di ricerca che persegua la completa integrazione del sistema edificio-impianto grazie alla regolazione e Piano strategico – Parco Tecnologico 23 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali controllo perseguibile a livello di edificio e a livello di quartiere attraverso tecnologie di smart grid. Linea 3F PROCESSI NEL SETTORE EDILIZIO Fraunhofer intende sviluppare attività di ricerca nell’ambito dei processi di progettazione, produzione costruzione e gestione del settore edilizio con l’obiettivo di ottimizzarne i risultati. Questo è un ambito di ricerca trasversale che influenza sia aspetti organizzativi e gestionali sia aspetti di efficienza energetica così come intesa dalla Comunità Europea. c) Servizi Grazie ai laboratori dell’Università e delle altre istituzioni locali sarà possibile erogare attività di servizio relative al calcolo, alla progettazione, al test in laboratorio e alla sperimentazione in opera di: –– nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi sistemi per la realizzazione dell’involucro edile sia su nuovi interventi che su edifici esistenti, inclusi quelli storici –– nuovi impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili efficienti e ottimizzate sul piano tecnico ed economico. Il TIS in particolare intende proporre specifici servizi finalizzati a: –– creazione di network tra gli enti di ricerca e le aziende specializzate nel settore dell’energia (gestori, costruttori, installatori), con gli enti territoriali (ripartizioni provinciali, comuni, associazioni di categoria) e aziende di altri settori –– trasferimento tecnologico volto in particolare all’ottimizzazione degli impianti di conversione dell’energia, all’innovazione di processo e alla mitigazione degli impatti ambientali –– sensibilizzazione verso le nuove tecnologie attraverso la divulgazione dei risultati della ricerca e l’aggiornamento continuo del pubblico agli sviluppi delle norme tecniche –– sviluppo di prodotto e di mercato attraverso la redazione di studi di fattibilità, la valutazione dei progetti riguardanti tecnologie innovative e 24 Piano strategico – Parco Tecnologico il supporto ad iniziative e progetti pilota con la partecipazione di enti di ricerca ed aziende. d) Infrastrutture e dotazioni strumentali presenti e necessarie Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che contiene una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. LUB –– Camere climatiche e sistemi di misura per analisi dinamica di componenti (in parte già disponibili) –– Test setup per impianti HVAC –– Analizzatori e setup sperimentali per la caratterizzazione delle proprietà termofisiche dei materiali (in parte disponibili) –– Prototipi e moduli sperimentali esterni per caratterizzazione dinamica in opera dell’involucro (in collaborazione con EURAC nel caso di impiego di sistemi edili integrati) –– Reattori per pirogassificazione e trattamento in laboratorio (in parte già disponibili) –– Pilot plant per gassificazione e trattamento gas –– Risorse computazionali per fluidodinamica e convertitori elettrici EURAC –– Caratterizzazione moduli PV (da estendere anche con ulteriori superfici esterne) –– Solar cooling e pompe di calore (da estendere ai sistemi integrati solari) –– Camera climatica per sistemi (solare e sistemi edilizi integrati) –– Moduli sperimentali esterni in collaborazione con LUB per il test di sistemi edilizi integrati Fraunhofer ITALIA –– Sistema di prototipazione virtuale mediante tecnologie in proiezione stereoscopica per la visualizzazione e l’analisi termo-fluidodinamica di edifici e componenti edilizi (disponibile) 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali Klimahaus e PRODUZIONI ENERGETICHE Istituzione Linee di ricerca Infrastrutture e dotazioni strumentali presenti e necessarie –– 1L: Prestazioni dinamiche dell’involucro –– 2L: Prestazioni operative degli impianti –– 3L: Environmental Design –– 4L: Gestione ed integrazione delle fonti rinnovabili –– 5L: Cogenerazione distribuita da biomasse –– 6L: Fluidodinamica computazionale e convertitori elettrici –– Camere climatiche e sistemi di misura per analisi dinamica di componenti (in parte già disponibili) –– Test setup per impianti HVAC –– Analizzatori e setup sperimentali per la caratterizzazione delle proprietà termofisiche dei materiali (in parte disponibili) –– Prototipi e moduli sperimentali esterni per caratterizzazione dinamica in opera dell’involucro (in collaborazione con EURAC nel caso di impiego di sistemi edili integrati) –– Reattori per pirogassificazione e trattamento in laboratorio (in parte già disponibili) –– Pilot plant per gassificazione e trattamento gas –– Risorse computazionali per fluidodinamica e convertitori elettrici EURAC –– 1E: Facciate e sistemi multifunzionali per l’involucro edile per edifici NZEB –– 2E: Solare fotovoltaico e termico e pompe di calore in sistemi solari integrati –– 3E: Energia negli edifici storici –– Caratterizzazione moduli PV (da estendere anche con ulteriori superfici esterne) –– Solar cooling e pompe di calore (da estendere ai sistemi integrati solari) –– Camera climatica per sistemi (solare e sistemi edilizi integrati) –– Moduli sperimentali esterni in collaborazione con LUB per il test di sistemi edilizi integrati FRAUNHOFER ITALIA –– 1F: Sistemi di involucro passivi – verde verticale –– 2F: Regolazione e controllo del sistema edificio impianto –– 3F: Processi nel settore edilizio –– Sistema di prototipazione virtuale mediante tecnologie in proiezione stereoscopica per la visualizzazione e l’analisi termo-fluidodinamica di edifici e componenti edilizi (disponibile) LUB Piano strategico – Parco Tecnologico 25 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 2.2 Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie Alimentari Matteo Scampicchio 2.2.1 Visione Tra le principali materie prime che costituiscono i punti di forza delle produzioni alimentari in Alto Adige si contano la frutta, il latte e altri prodotti agricoli, che consentono la produzione di alimenti tipici quali bevande (alcoliche e non), conserve di frutta, prodotti da forno e prodotti lattierocaseari, e ai quali si aggiunge la produzione di carni trasformate. Tali produzioni sono realizzate da 425 unità locali, per lo più micro-imprese di carattere artigianale (~70%) e un esiguo numero di imprese di medie dimensioni (~5%), sebbene, quest’ultime, orientate al mercato internazionale (detengono il 18% delle esportazioni dell’Alto Adige) e favorevoli all’innovazione. L’Alto Adige, come l’Europa, soffre particolarmente della minaccia di economie emergenti quali Cina, India e Brasile, che esportano in Europa frutta e altri beni alimentari a prezzi competitivi. Tale situazione ha spinto recentemente l’Unione Europea a sostenere il settore alimentare non più con politiche basate sulla riduzione dei prezzi o il ricorso a mezzi di sussidio, bensì attraverso il sostegno alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica (http://etp.ciaa.eu). Sulla base di queste considerazioni, la ricerca scientifica nell’ambito delle tecnologie alimentari dovrà essere rivolta principalmente allo sviluppo di tecnologie per la trasformazione di materie prime locali in ingredienti e prodotti alimentari di alta qualità, stabili nel tempo e possibilmente in grado di apportare benefici alla salute del consumatore. Inoltre occorrerà sviluppare nuovi 26 Piano strategico – Parco Tecnologico strumenti in grado di garantire la tracciabilità e la genuinità dei prodotti alimentari tipici dell’Alto Adige, con l’ottica di valorizzare i prodotti locali legati al territorio, garantire il successo commerciale del prodotto finito e offrire una sempre maggiore sicurezza al consumatore finale. Tuttavia, occorre notare che, nonostante vi siano già alcune istituzioni (tra cui: Centro per la Sperimentazione agraria e forestale (Laimburg), TIS Innovation Park (TIS), Fed. Latterie dell’Alto Adige e Libera Università di Bolzano (LUB)) che svolgono ricerche scientifiche sulla qualità e tracciabilità degli alimenti, non vengono ancora svolte ricerche sistematiche sui processi alimentari e sulle relative operazioni unitarie, pur in presenza in Alto Adige di alcune aziende alimentari leader di mercato a livello internazionale e già dedite ad investire nell’innovazione. Tale debolezza è probabilmente dipesa in parte da (1) carenze strutturali (ovvero assenza di istituzioni scientifiche dotate di impianti pilota e laboratori di analisi dei materiali); (2) dalla realtà economica del settore alimentare che, in Alto Adige, è composta prevalentemente da aziende artigianali; (3) dal limitato uso di fondi destinati alla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie di trasformazione. Pertanto, affinché la ricerca scientifica nell’ambito delle tecnologie alimentari possa rappresentare un’opportunità di crescita per l’Alto Adige è necessario innanzitutto colmare il ritardo infrastrutturale attualmente presente. In questo senso, il Parco tecnologico rappresenta sicuramente una soluzione concreta. Tuttavia, sarà anche necessario sviluppare iniziative in grado di coinvolgere nella ricerca le aziende di medie dimensioni già vocate al processo di innovazione, e che potrebbero servire da stimolo per quelle numerose micro-aziende agroalimentari vocate alla trasformazione degli alimenti ma che generalmente rimangono distanti dai benefici offerti dai programmi di ricerca e sviluppo. 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 2.2.2 Stato dell’arte In Italia, l’attività di ricerca nel settore alimentare è all’avanguardia grazie alla presenza di 12 parchi tecnologici, 5 distretti tecnologici, 27 distretti produttivi e 130 istituzioni tra enti, agenzie e università. Nei Paesi vicini all’Alto Adige (Austria e Germania) esistono svariati centri di eccellenza in campo alimentare tra cui: –– Fraunhofer Institute for Process Engineering and Packaging (Freising, Germania), che rappresenta uno dei maggiori istituti europei dedicati alle ricerche sulle tecnologie alimentari –– BOKU University of Natural Resources and Applied Life Sciences (Vienna). Entrambi gli istituti dispongono di impianti pilota e aree di processo avanzate. Per contro, la ricerca scientifica nell’ambito alimentare in Alto Adige è rivolta principalmente alla produzione primaria e solo marginalmente all’innovazione di processo. Senza la pretesa di definire esaustivamente l’insieme delle attività delle istituzioni pubbliche operanti nel settore alimentare in Alto Adige, si sottolinea come, allo stato attuale, nessuna sia specializzata nella ricerca di tecnologie innovative per la trasformazione degli alimenti. A titolo di esempio: –– Laimburg, punto di riferimento per la sperimentazione agraria e l’enologia in Alto Adige, dedica gran parte della sua attività di ricerca a lavori commissionati per la risoluzione dei problemi delle produzioni primarie –– Cluster Alimentaris del TIS è attivo nei servizi di consulenza dedicati alle micro-aziende di carattere artigianale e alle attività di networking –– Federazione Latterie Alto Adige effettua analisi di laboratorio per il controllo di tutte le fasi di produzione e trasformazione del latte e offre corsi di formazione nel settore lattiero caseario –– Cooperativa per la Formazione dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund) offre corsi di formazione a favore degli agricoltori –– Eco-Research offre servizi di analisi di laboratorio ambientale (microinquinanti inorganici e organici) La Libera Università di Bolzano, sebbene di recente istituzione, svolge attività di ricerca applicata nell’agricoltura e nelle tecnologie alimentari. Inoltre, è in previsione lo sviluppo di un nuovo corso di laurea magistrale in Tecnologie Alimentari che andrebbe ad affiancarsi all’attuale corso di laurea in “Scienze e Tecnologie Agrarie”, al corso di laurea magistrale in “Fruit Science” e, infine, al corso di dottorato di ricerca in “Management of Mountain Environment”. Tuttavia, è bene sottolineare come le attività di ricerca e di didattica svolte sulle materie prime e sui prodotti trasformati alimentari siano inevitabilmente limitate dall’assenza di impianti pilota e di laboratori dedicati alla caratterizzazione chimicofisica dei materiali. Ciò è causato sia dalla difficoltà di trovare delle strutture adeguate presso l’attuale sede dell’Università, sia perché gli impianti pilota in genere richiedono l’impiego di acqua, vapore e corrente in quantità tipiche di una realtà industriale e che difficilmente si adattano alle caratteristiche dei laboratori universitari tradizionali. 2.2.3 Feedback I numerosi e ripetuti tavoli di lavoro tra la LUB e i rappresentanti delle principali aziende private, istituzioni e associazioni pubbliche (circa 12 incontri con il coinvolgimento di più di 60 manager) hanno permesso di definire una lista di principali aspettative che, ad oggi, non sono pienamente soddisfatte: 1. Attività di consulenza di breve termine: 1.1. Assistenza legale sull’etichettatura/labelling dei prodotti alimentari 1.2. Assistenza legale sulla commercializzazione e vendita dei prodotti alimentari 1.3. Attività di aggiornamento e di formazione (specialmente in tema di igiene, haccp, diritto alimentare) Piano strategico – Parco Tecnologico 27 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 2. Ricerche di mercato e studi sul comportamento del consumatore: 2.1. Analisi di mercato e della concorrenza 2.2. Analisi del comportamento del consumatore 2.3. Sviluppo di nuovi design per il packaging dei prodotti alimentari 3. Attività di ricerca scientifica di medio-lungo termine: 3.1. Materie prime: valorizzazione e autenticazione delle materie prime locali attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative, e messa a punto di metodi di analisi semplici, rapidi e oggettivi per la tracciabilità, autenticazione e controllo della qualità dei prodotti agroalimentari 3.2. Qualità e shelf-life: studio degli effetti del processo tecnologico sulla qualità degli alimenti (includendo gli effetti del packaging sulla qualità del prodotto) e sulla loro conservazione (shelf-life). Stessa prassi sarà utilizzata anche per l’offerta di servizi: saranno indicati sia quelli offerti dal TIS ma anche quelli offerti da Laimburg ed Eco-Research. Un’ulteriore attività molto richiesta dal mondo imprenditoriale è lo sviluppo di osservatori permanenti in grado di gestire database open-source contenenti le informazioni riguardanti le proprietà chimico-fisiche e nutrizionali degli ingredienti alimentari, le proprietà dei materiali per il packaging, le imprese/fornitori di materiali, attrezzature e impianti alimentari, le analisi chimiche, fisiche e microbiologiche eseguibili in Alto Adige. Linea 1L Innovazione di processo: valorizzare le materie prime locali e gli scarti della loro lavorazione attraverso l’uso di tecnologie innovative di estrazione e di disidratazione attraverso lo sviluppo di nuovi ingredienti e prodotti alimentari tipici e a lunga conservazione Linea 2L Qualità degli alimenti: sviluppare nuovi metodi di analisi per la tracciabilità, autenticazione e controllo della qualità Linea 3L Commercializzazione: ottimizzare il successo commerciale dei prodotti attraverso l’analisi sensoriale e lo studio del comportamento del consumatore. 2.2.4 Risultato Quale risultato dell’intero processo, verranno ora illustrate le proposte di linee di ricerca, le attività di servizio e l’elenco delle infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività. In questa sede verranno indicate non solo le linee di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma anche le linee di ricerca proposte da altri enti che si occupano di ricerca a livello locale quali ad esempio il Centro di Sperimentazione di Laimburg. 28 Piano strategico – Parco Tecnologico Per quanto riguarda le infrastrutture e le dotazioni strumentali necessarie, esse troveranno una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che conterrà per l’appunto una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. a) Linee di ricerca proposte dalla LUB Dall’analisi della struttura del settore alimentare in Alto Adige, dello stato dell’arte delle istituzioni scientifiche attualmente presenti e dei feedback ricevuti dalle aziende private, la Libera Università di Bolzano propone le seguenti tre linee di ricerca da svolgersi esclusivamente presso il Parco tecnologico: Linea 1L INNOVAZIONE DI PROCESSO La prima linea di ricerca riguarda lo sviluppo di materie prime, ingredienti e prodotti tipici di alta qualità, stabili nel tempo (shelf-life) e possibilmente in grado di apportare un beneficio alla salute del consumatore. L’approccio sperimentale di questa linea prevede necessariamente la presenza di un Parco tecnologico dove poter impiegare im- 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali pianti pilota per lo studio sistematico dell’effetto delle variabili di processo sulla stabilità e shelf-life dei prodotti alimentari e dei loro costituenti più nobili (ad es. antiossidanti, carotenoidi, polifenoli, vitamine, ecc.). La presenza di un Parco tecnologico servirebbe per stimolare ricerche in scala ridotta delle operazioni di: a. estrazione (solido-liquido e da fluidi supercritici) da materie prime naturali e tipiche del nostro territorio (ad es. mele, uva, erbe di montagna, ecc.) e anche da prodotti di scarto dell’industria alimentare (bucce, semi, semilavorati) b. fermentazione di sostanze bioattive attraverso lo sfruttamento del metabolismo di microrganismi selezionati c. disidratazione degli estratti naturali in polveri e granulati facilmente conservabili e utilizzabili dall’industria alimentare (ad es. hot-melt extrusion, spray-drying, freeze-drying). L’implementazione di queste attività presso la sede del Parco tecnologico, consentirà all’Università di effettuare ricerche di base e applicate riguardanti: questo documento programmatico, e più specificatamente con i docenti e i ricercatori afferenti ai settori scientifici dell’ingegneria meccanica, gestionale e dei materiali. Inoltre, durante i tavoli di lavoro tra la LUB e i rappresentanti di alcune istituzioni pubbliche dell’Alto Adige è emerso un sostanziale interesse per questo progetto. In particolare, Laimburg si è resa disponibile a fornire un supporto analitico (analisi chimica e microbiologica) per caratterizzare le materie prime da cui si intende ottenere gli estratti naturali e i semilavorati. Eco-Research si è resa disponibile a supportare l’attività di ricerca delle materie prime mettendo a disposizione l’ampia gamma di strumentazione analitica in suo possesso. Il Cluster Alimentaris del TIS, infine, si è reso disponibile a svolgere attività di intermediazione tra le aziende alimentari che producono o trasformano le materie prime e a promuovere lo sviluppo di spinoff e nuove imprese di trasformazione alimentare. Linea 2L –– la valutazione dell’effetto delle variabili del processo sulle proprietà chimiche e fisiche dell’alimento trasformato, sia esso un estratto, una polvere o un formulato alimentare –– la valutazione dell’effetto delle proprietà chimiche e fisiche dell’estratto, polvere o formulato alimentare sulla sua stabilità nel tempo (shelflife), anche attraverso lo sviluppo di modelli cinetici di degradazione/stabilità in condizioni controllate (temperatura, umidità, luce, pH, attività dell’acqua, ecc.) –– lo sviluppo di modelli teorici in grado di prevedere la stabilità degli alimenti attraverso la conoscenza di base delle sue proprietà chimiche, fisiche e strutturali. QUALITÀ DEGLI ALIMENTI La seconda linea di ricerca riguarderà lo sviluppo di nuovi metodi di analisi per la tracciabilità, autenticazione e controllo della qualità degli alimenti. Attualmente, diverse istituzioni dell’Alto Adige sono impegnate in progetti di ricerca nazionali ed europei con lo scopo di valorizzare le produzioni tipiche e le materie prime del territorio. Il TIS sta attualmente partecipando ad un progetto FSE sul monitoraggio della qualità di filiera della segale e del farro. Laimburg assieme alla LUB, alla Federazione latterie Alto Adige e ad altre Università Europee sono già attive in un progetto EU Interreg con lo scopo di sviluppare metodi di analisi rapidi e veloci in grado di valorizzare l’origine di prodotti alimentari tipici del territorio alpino quali latte, formaggio, mele, carne, prugne, uova, ecc. È evidente come il maggior beneficio per questo tipo di attività si realizzerà solo se tali spazi verranno affiancati e integrati con le attività ingegneristiche previste negli altri ambiti verticali di Eco-Research ha laboratori di analisi di alto livello scientifico in grado di analizzare qualsiasi sostanza organica e inorganica anche negli alimenti. Solo questi esempi dimostrano la capacità Piano strategico – Parco Tecnologico 29 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali delle istituzioni dell’Alto Adige di attuare ricerche di livello internazionale verso questo tema specifico di ricerca. In conclusione, l’idea alla base di questa seconda linea di ricerca è quindi quella di concentrare presso la sede del Parco tecnologico tutte queste competenze al fine di creare un polo di eccellenza per la misura della qualità e tipicità degli alimenti dell’Alto Adige. Linea 3L COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE Il successo nello sviluppo di nuovi prodotti dipende non solo dalla conoscenza scientifica e tecnologica di un’impresa ma anche dalla sua conoscenza del mercato (marketing), della soddisfazione e preferenza del consumatore (analisi sensoriale) e, infine, del comportamento del consumatore (market test). Il noto paradigma “dai campi alla tavola” richiede che le informazioni sul consumatore finale assieme alle sue attese verso nuovi prodotti siano raccolte e analizzate fin dalle prime fasi. Pertanto, la valenza scientifica di questa linea di ricerca è quella di aiutare le imprese a sviluppare nuovi prodotti alimentari in tutte le fasi del processo di commercializzazione, contribuendo, quindi, ad aumentare il livello competitivo delle imprese e a utilizzare in modo più efficiente le risorse in funzione della domanda del mercato. Oltre alla LUB, questo tema di ricerca ha suscitato l’interesse di altre istituzioni dell’Alto Adige tra cui Laimburg, specialmente riguardo lo sviluppo di un centro di analisi sensoriale che ampli le attuali competenze del Centro sulle proprietà organolettiche del vino. Inoltre, anche il Cluster Alimentaris del TIS è interessato ad avvalersi di un centro di analisi sensoriale e di degustazione per la valutazione della preferenza del consumatore. b) Altre linee di ricerca proposte in modo coordinato o da altri enti A seguito di numerosi incontri di lavoro con Laimburg è emersa la volontà del Centro di 30 Piano strategico – Parco Tecnologico estendere ed ampliare presso il Parco tecnologico tutte le attività di ricerca attualmente in corso e che possono essere riassunte nei seguenti settori scientifici: 1. Analisi della qualità delle materie prime (che si collega alla Linea 1L e 2L) 2. Sviluppo di metodi e caratterizzazione dei prodotti alimentari (che si collega alla Linea 2L) 3. Consumer preferences / analisi sensoriale (che si collega alla Linea 3L) 4. Qualità degli alimenti / analisi chimica e sensoriale 5. Pre-harvest quality production / Produzione qualità in campo 6. Biotecnologie fermentazione (estensione del core sul vino) 7. Agrobiodiversità 8. Food storage technology / tecnologie di conservazione agroalimentari A seguito di un tavolo di lavoro con il dott. Palmitano (Eco-Research) è emersa la volontà di EcoResearch di partecipare a progetti di ricerca in campo alimentare mettendo a disposizione la loro esperienza nell’analisi chimica e le loro dotazioni analitiche. c) Servizi A seguito di una riunione con una delegazione di Laimburg e del TIS sono state proposte una serie di attività di servizio da attuare presso il Parco tecnologico e che vengono riportate di seguito: TIS Cluster Alimentaris: 1. Assistenza sviluppo di prodotto ·· Sviluppo di nuovi prodotti, nuove formulazioni, etichettatura ·· Analisi sensoriale ·· Studi di shelf-life ·· Scelta e sviluppo di packaging 2. Assistenza marketing ·· Assistenza negli studi di marketing, posizionamento delle imprese, definizione del prezzo, ecc. 3. Networking. Intermediazione tra aziende, esperti, istituzioni di ricerca, ecc. 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 4. Input. Organizzazione di eventi e workshop illustrativi per le aziende su trend, nuove tecnologie, ecc. Laimburg: 1. Analisi chimica analitica (analisi del suolo, ioni, pesticidi, ecc.) 2. Diagnostica fitosanitaria (analisi microbiologica classica e molecolare) 3. Biologia molecolare (banca genetica e genomica funzionale) 4. Laboratorio di analisi sensoriale 5. Trasferimento tecnologico (produttori, tecnici, scuole, gruppi di interesse) 6. Consulenze (produzione agraria, difesa piante, fermentazione, conservazione, distillazione, trasformazione, funding) d) Infrastrutture e dotazioni strumentali presenti e necessarie Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che contiene una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. Attualmente, la LUB sta già finanziando alcune delle attività di ricerca definite in questo documento. Se la linea 1L Innovazione di Processo e la linea 3L Comportamento del consumatore sono attualmente poco sviluppate a causa delle limitazioni strutturali citate in precedenza, invece, la linea 2L Qualità degli Alimenti è già molto attiva. La LUB, ad esempio, ha recentemente acquisito o sta acquisendo, tecnologie analitiche avanzate quali: –– Spettrometro di massa isotopica (IRMS) –– Analizzatore di composti volatili accoppiato con l’analisi termica –– Spettrometro di emissione a plasma accoppiato induttivamente (ICP-OES) –– Gas cromatografo per l’analisi dello spazio di testa (HS-GC-MS) in grado di produrre risultati per lavori scientifici e progetti di ricerca di livello internazionale sul tema della qualità degli alimenti. Altri enti di ricerca dell’Alto Adige, tra cui Laimburg ed EcoResearch dispongono di ulteriori strumentazioni analitiche che potrebbero essere favorevoli alla linea 2L. Inoltre, Laimburg dispone di laboratori d’analisi sensoriale, molto utili alla linea 3L. A questo proposito, sono emerse le seguenti esigenze in termini di spazio e di strumentazione: Libera Università di Bolzano: –– Area di Impianti Pilota (operazioni unitarie) ~200-250 m 2 –– Lab Analisi Chimico-Fisica / Scienza dei materiali ~100-150 m 2 –– Lab Analitica di processo (analisi di supporto all’area Impianti Pilota) ~50-100 m 2 –– Lab Fermentazioni e produzione microbiologica di nutraceutici ~100-150 m 2 –– Lab Comportamento del consumatore (simulazione punto vendita) ~70-100 m 2 TIS Cluster Alimentaris: –– Laboratorio per le preparazioni alimentari (forni, frigo, estrusore, mantecatore, pastorizzatore, ecc.) ~60 m 2 Laimburg: –– Laboratorio sensoriale ~150-250 m 2 –– Laboratorio Qualità ~100 m 2 –– Uffici Servizi ~20-30 m 2 –– Area di processo (biotecnologia, distillazione, processing) ~200-250 m 2 Eco-Research ha manifestato un certo interesse nel partecipare a progetti di ricerca anche in campo alimentare disponendo già di strumentazioni analitiche di alto livello adatte allo scopo. Piano strategico – Parco Tecnologico 31 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali Tecnologie alimentari Istituzione Linee di ricerca Infrastrutture e dotazioni Strumentali presenti e necessarie LUB –– 1L: Innovazione di processo –– 2L: Qualità degli alimenti –– 3L: Commercializzazione / Comportamento del consumatore Presenti: –– 1 Spettrometro di massa isotopica (IRMS) –– 1 Analizzatore di volatili accoppiato con l’analisi termica –– 1 Spettrometro di emissione al plasma accoppiato induttivamente (ICP-OES) –– 1 Gas cromatografo per l’analisi dello spazio di testa (HS-GC-MS) Necessarie: –– Area di Impianti Pilota dove effettuare sperimentazioni sulle principali operazioni unitarie utilizzate dall’industria alimentare –– Lab Analisi Chimico-Fisica / Scienza dei materiali dove caratterizzare in modo oggettivo le proprietà chimiche e fisiche degli alimenti –– Lab Analitica di processo in supporto all’area Impianti Pilota: piccolo laboratorio di supporto all’impianto pilota dove effettuare analisi di controllo –– Lab Fermentazioni e produzione microbiologica di nutraceutici: insieme di piccoli laboratori dove effettuare prove controllate di fermentazione e di analisi della popolazione microbica degli alimenti –– Lab Comportamento del consumatore (simulazione punto vendita): area tele-monitorata in cui effettuare delle simulazioni del punto vendita e studiare il comportamento del consumatore nell’atto dell’acquisto 32 Piano strategico – Parco Tecnologico 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali Tecnologie alimentari Istituzione Linee di ricerca Infrastrutture e dotazioni Strumentali presenti e necessarie TIS –– Sviluppo di prodotto –– Assistenza di marketing –– Networking –– Input/Eventi/workshop Necessarie (TIS Cluster alimentaris): –– Laboratorio per le preparazioni alimentari (forni, frigo, estrusore, mantecatore, pastorizzatore, ecc.) LAIMBURG –– Analisi della qualità delle materie prime –– Sviluppo di metodi e caratterizzazione dei prodotti alimentari –– Analisi sensoriale –– Analisi del suolo, chimica inorganica, residui fitofarmaci, metaboliti primari e secondari –– Microbiologia classica e molecolare e diagnostica fitosanitaria –– Pre-harvest quality production –– Biotecnologie sulla fermentazione –– Agrobiodiversità –– Food storage technology –– Biologia molecolare (banca genetica e genomica funzionale) –– Laboratorio sensoriale –– Consulenze (produzione agraria, difesa piante, fermentazione, conservazione, distillazione, trasformazione; funding) –– Trasferimento tecnologico (produttori, tecnici, scuole, gruppi di interesse) Presenti: Ampia dotazione di strumenti di analisi chimica, microbiologica e sensoriale –– Campionamenti e analisi chimiche e batteriologiche / ECO RESEARCH Necessarie: –– Laboratorio sensoriale –– Laboratorio Qualità –– Area di processo (biotecnologia, distillazione, processing) Piano strategico – Parco Tecnologico 33 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali 2.3 Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie alpine Fabrizio Mazzetto 2.3.1 Visione Gran parte della ricchezza annualmente prodotta in Alto Adige deriva dalla capacità di saper sfruttare adeguatamente le risorse naturali presenti sul suo territorio, risorse in gran parte strettamente connaturate alla peculiarità del contesto alpino. I circa 15,4 G€ del suo PIL (in base ai dati ASTAT 2010) si ripartiscono, rispettivamente, in ragione del 4%, 22% e 74% tra i settori primario, secondario e terziario. Quest’ultimo, a sua volta, si suddivide prevalentemente tra attività incentrate sul turismo e commercio (30%) e sul funzionamento della pubblica amministrazione (44%). Una quota rilevante di quest’ultima voce viene destinata da tempo a investimenti per proteggere e mantenere elevata la qualità del territorio locale. Anche gli altri settori, tuttavia, benché con contributi più modesti sul PIL, giocano in modo rilevante in tale direzione. In particolare, lo stesso settore primario, nonostante sia il “fanalino di coda” della ricchezza locale, assume un ruolo chiave nel presidiare la qualità del territorio e del suo contesto alpino. Le attività propriamente agricole, infatti, si svolgono su circa 240.000 ha dei quali: i) l’87% riguarda pascoli e prati permanenti (ovvero, il cuore dell’agricoltura estensiva locale), per lo più dislocati a media ed alta quota e fortemente integrati con il tessuto forestale (coi suoi ulteriori 200.000 ha di boschi) e con gli ambienti destinati alle strutture ricettive turistiche connesse agli sport invernali; ii) il 10% riguarda le cosiddette coltivazioni legnose agrarie (pressoché integralmente gestite attraverso forme di agricoltura molto intensiva, con alti investimen- 34 Piano strategico – Parco Tecnologico ti di capitali in tecnologie e strutture), con superfici prevalentemente concentrate nel fondovalle e ripartibili in ragione di ¾ e ¼ tra meleti e vigneti, rispettivamente. Quest’ultima voce contribuisce a coprire il 50% della produzione nazionale di mele con prodotti di qualità (frutta fresca e conservata, vini di pregio) esportati in tutto il mondo. L’agricoltura include anche le attività zootecniche, soprattutto connesse all’allevamento di bovini da latte con circa 130.000 capi, in lieve e progressiva diminuzione. Tale aspetto è da ritenersi preoccupante per l’arco alpino, vista la tipicità di molti prodotti agroalimentari derivanti dalla trasformazione diretta del latte locale di alta qualità. Di fatto, oggi l’allevamento rimane confinato in alcune zone di fondovalle di consolidata tradizione e nelle aree di media ed alta quota in cui le condizioni climatiche non consentono un’ulteriore estensione della più redditizia frutticoltura. Anche il settore secondario presenta rilevanti forme di radicamento col territorio alpino. Le attività industriali vere e proprie (industria manifatturiera) assicurano circa il 52% del PIL del settore (contro l’11% e il 37% delle attività connesse, rispettivamente, ai comparti dell’energia e delle costruzioni). Oltre i 2/3 di tale quota sono da attribuire alle industrie alimentari, alla fabbricazione di tecnologie meccaniche ed elettroniche e all’industria della lavorazione di materie prime (legno in testa). Spiccano, in merito, settori di eccellenza legati sia alla cosiddetta “industria invernale” – con imprese attive nella produzione di tecnologie connesse alla fruizione di attività turistiche e sport invernali (sistemi di trasporto a fune, impianti per l’innevamento programmato, attrezzature per la manutenzione delle piste da sci o da pattinaggio su ghiaccio, sistemi informativi per la gestione degli impianti, sistemi per il soccorso e la sicurezza sulle piste da sci, abbigliamento “tecnico” invernale), sia all’industria di macchine agricole (produzione di operatrici per frutteti, di mezzi di raccolta e trasporto, di componenti per la sicurezza sulle macchine). 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali L’Alto Adige risulta, pertanto, caratterizzato da un complesso quadro economico in cui sistemi produttivi, servizi e contesti ambientali si compenetrano e integrano profondamente. Ed è per tale motivo che la definizione di un percorso di eccellenza nell’ambito delle cosiddette “Tecnologie Alpine” richiede una preventiva e chiara definizione volta ad identificare senza alcuna ambiguità l’ambito applicativo cui tali tecnologie si riferiscono. In questa sede si definisce come “Tecnologia Alpina” (TA) qualunque soluzione, dispositivo o servizio che possa avere effetti migliorativi o conservativi su qualunque componente del contesto alpino e/o sulle sue capacità di incentivare l’economia locale che direttamente o indirettamente deriva dallo sfruttamento sostenibile di tale contesto. In tal senso, risulta fuorviante limitare il campo d’azione di tali tecnologie ai prodotti della sola industria invernale, come spesso erroneamente accade. Esse, infatti, devono estendersi a tutti gli aspetti destinati a mantenere o incrementare la funzionalità del contesto montano in termini ecosistemici, produttivi e sociali. In definitiva, lo scopo del percorso relativo alle TA è quello di attivare forme di sviluppo sostenibile funzionali alla valorizzazione delle varie componenti del contesto montano, operando strategicamente nei tre seguenti ambiti: 1. Agricoltura e foreste 2. Paesaggio e ambienti naturali 3. Turismo, mobilità e logistica 2.3.2 Stato dell’arte Per quanto detto, nel percorso TA si intrecciano componenti di natura agroforestale, ambientale, industriale e sociale. Si tratta di aspetti da tempo ritenuti strategici a livello locale, come è testimoniato dalla presenza di numerose istituzioni pubbliche e private che in modo consolidato già operano proficuamente nei campi sia della ricerca sia dei servizi. Da questo punto di vista, in prospettiva, è essenziale che il futuro Parco tecnologico possa agire come integratore di ruoli e competenze per sviluppare nuovi sinergismi rispetto alla realtà esistente. In merito ai tre ambiti citati, la situazione attuale è descrivibile come segue. 2.3.2.1 Agricoltura e Foreste A livello locale, la ricerca in questo settore – sia di base che applicata – risulta tradizionalmente molto ben affermata. Spicca, in merito, l’attività del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, che ha nella sua mission il miglioramento dell’imprenditorialità di tutte le aziende agrarie altoatesine attraverso ricerche finalizzate alla diffusione di nuove conoscenze direttamente presso gli addetti del settore. Il Centro opera prevalentemente con un focus sulle produzioni vegetali e sulla conservazione e trasformazione dei prodotti. Le ricerche riguardano aspetti dell’agricoltura sia intensiva (frutticoltura, viticoltura, enologia, colture minori) sia estensiva (agricoltura montana e alpicoltura, agricoltura biologica). Il tutto integrando tematiche che spaziano dalla difesa delle piante alla pedologia, dalla geomatica alla biologia molecolare. Molto attiva anche la ricerca nel settore forestale, spesso promossa da specifiche iniziative dell’Ufficio Pianificazione forestale della Ripartizione Foreste della Provincia, ed inerenti aspetti di analisi e monitoraggio delle foreste esistenti in chiave sia produttiva e gestionale, sia ecosistemica e ambientale. Negli ultimi anni su queste tematiche si sono anche innestati i focus di ricerca della LUB che ha aperto collaborazioni scientifiche con varie istituzioni locali. Rispetto a quanto svolto per le produzioni vegetali, tuttavia, vi è da segnalare una generale carenza della ricerca sul fronte della zootecnia. Di fatto, questo settore viene percepito come marginale rispetto a frutticoltura e viticoltura, nonostante da esso dipendano molte produzioni agroalimentari tipiche locali. Alquanto carente – sebbene non assente – anche la ricerca sul fronte della meccanizzazione agricola e dei suoi risvolti sulla gestione aziendale. Tali tematiche necessitano di ulteriori Piano strategico – Parco Tecnologico 35 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali sviluppi per consolidare sia migliori conoscenze nell’ambito della sicurezza ed ergonomia degli ambienti di lavoro, sia una maggior integrazione tra il settore agrario e l’industria manifatturiera locale, specie di quella già operante all’interno del settore. Su questo fronte, recentemente, si sono attivate diverse esperienze relative allo sviluppo di innovazioni di processo e di prodotto anche da parte del TIS e della LUB. 2.3.2.2 Paesaggio e Ambienti Naturali Anche su questo fronte il territorio locale è in grado di proporre esperienze di ricerca di base ad ottimi livelli, in ciò sicuramente favorito dalla presenza di attori istituzionali (inclusa la Pubblica Amministrazione) tradizionalmente caratterizzati dall’avere un’elevata sensibilità a interazioni sostenibili con l’ambiente. E in ciò consci che tale sostenibilità non può che partire da una notevole conoscenza, attraverso l’osservazione diretta, dei meccanismi naturali e antropici che governano il comportamento degli ecosistemi nelle loro varie forme. E’ per tale motivo che sul territorio sono da tempo già capillarmente diffuse molte reti di monitoraggio operanti in vari comparti (acqua, aria, suolo etc.) con finalità sia di ricerca sia gestionali. Fondamentale, in merito, il ruolo dell’EURAC che si pone come obiettivo generale la ricerca tecnologica e lo sviluppo dell’uso del territorio basati su una solida competenza dell’interdisciplinarietà degli studi sulle aree montane. In particolare, ha diversi istituti le cui competenze si integrano su queste tematiche (Istituto per l’Ambiente Alpino, Istituto per il Telerilevamento Applicato, Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio) e coi quali la stessa LUB sta consolidando esperienze reciproche a vari livelli. Le tematiche trattate spaziano dagli argomenti tipici degli ambienti naturali (biodiversità, ecosystem services, clima e meteorologia, cicli dell’acqua e dei nutrienti, monitoraggio di neve e ghiacciai, pericoli naturali) alle interazioni con gli altri ambienti (agricoltura di montagna ed ecosistemi forestali, turismo, trasporti e mobilità, medicina d’emergenza in montagna). 36 Piano strategico – Parco Tecnologico E’ opportuno citare anche il ruolo dell’Agenzia Provinciale per l’Ambiente, che dispone di una propria rete di monitoraggio capillare (con annessa dotazione di laboratori) attiva su una vasta gamma di settore di interesse: dall’analisi delle acque e suoli a quella degli alimenti, dal controllo dei rifiuti alla formazione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Sempre su questo fronte, infine, da segnalare ancora il ruolo del TIS, attivo da tempo con propri cluster finalizzati ad un maggior coinvolgimento delle imprese private operanti nel settore. 2.3.2.3 Turismo, Mobilità e Logistica Questo ambito, specie a livello di imprese industriali di medio-grande dimensione, è in grado di esprimere vere e proprie punte di eccellenza a livello internazionale, in particolare nel settore della già citata industria invernale. Qui la ricerca si basa, soprattutto, su iniziative private che spesso ricorrono a competenze scientifiche e tecnologiche reperite in Atenei sia nazionali sia stranieri (soprattutto Austria e Germania), rinomati per le proprie specializzazioni ingegneristiche nel settore. Vi è molta aspettativa, in merito, per le ricadute del corso di Ingegneria Industriale Meccanica recentemente attivato presso la LUB, in termini sia di competenze scientifiche per la progettazione e sperimentazione di nuovi prodotti, sia di adeguata formazione professionale di nuovi addetti a livello locale. La ricerca privata si basa sia su forme di autofinanziamento integrale, sia su misure di cofinanziamento regolato dalla normativa prevista dalle Leggi Provinciali n. 4/1997 e n. 14/2006. Il risultato generale è che il tessuto industriale locale sembra in grado di esprimere una buona dinamica relativamente all’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo. Basti pensare che, stando ai dati ASTAT, nel triennio 2006-2008 i 2/3 delle imprese di medie dimensioni (vale a dire con una forza lavoro compresa tra i 50 e i 250 addetti) hanno introdotto al proprio interno almeno una forma di innovazione. Tale incidenza, tuttavia, scende a ¼ nel caso di imprese di piccole dimensioni (10-50 addetti). Qui, infatti, è più 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali probabile incontrare barriere all’introduzione di innovazioni, soprattutto a causa delle maggiori difficoltà nel sostenere adeguatamente gli impatti delle economie di scala (maggiore incidenza dei costi fissi, difficoltà nel realizzare adeguate masse critiche nei settori R&D, maggior esposizione alla diversificazione dei costi rispetto all’incidenza sui costi ordinari di gestione). Infine, sempre per quest’ambito vi è da segnalare l’opportunità di realizzare innovazioni di prodotto promuovendo forme di trasferimento tecnologico intersettoriale, ovvero tra settori applicativi normalmente tra loro indipendenti (es. dal settore dell’industria invernale all’agricoltura, o viceversa). Ciò, peraltro, rafforzerebbe la vitalità economica delle singole imprese che, in tal modo, potrebbero aprirsi su nuovi mercati, pur dovendo contestualmente affrontare il problema dell’organizzazione di nuove reti commerciali. Anche su questi aspetti a livello locale sono già in atto iniziative di supporto alle imprese (TIS, Fraunhofer). Benché palese, è opportuno sottolineare come su queste complesse dinamiche possa in futuro giocare un ruolo determinante e fondamentale la presenza del Parco tecnologico. 2.3.3 Feedback I contatti con gli stakeholder locali hanno riguardato tre diverse tipologie di attori operanti – in accordo con la suddivisione delle TA nei tre ambiti citati in precedenza – in strutture produttive tra loro distinte: 1) aziende agroforestali (FARM), 2) industrie private (FIRM), e 3) pubblica amministrazione (PA). Su molte delle proposte discusse e analizzate si è rilevata una sostanziale convergenza di opinione, che va da posizioni estremamente favorevoli (+++) a giudizi di media accettabilità (++) fino a posizioni di minore consenso (+). Non sono, tuttavia, mancate le divergenze su alcuni punti, spesso anche di carattere rilevante (---), che è opportuno segnalare in vista delle future definizioni strategiche del Parco tecnologico. Le priorità rilevate per ciascun ambito sono riassumibili come segue. 2.3.3.1 Agricoltura e Foreste In generale, vi è un estremo interesse nello sviluppo di ricerca e servizi da parte delle FARM, soprattutto in termini di innovazioni di processo e sicurezza. Inoltre, vi sono molte aspettative anche per la certificazione dei processi (FARM, FIRM, PA) e per i supporti alla gestione (FARM). Si è riscontrata una certa diffidenza delle FIRM per la necessità di proteggere il know-how. Ricerca istituzionale, in particolare universitaria: a. sviluppo di tecnologie per l’agricoltura di precisione ed il management informatizzato soprattutto in campo frutticolo (FARM+++, PA+) b. innovazioni radicali e incrementali sulle macchine agricole, in particolare per le attività relative a trattamenti e raccolta (FARM+++, FIRM++) c. definizione di procedure e materiali per garantire condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro (FARM+++) d. sviluppo di nuove tecnologie per tutte le operazioni di campo in condizioni estreme di pendenza (FARM+++) e. ricerca di nuovi materiali e strutture per la protezione delle colture in campo, come tunnel, reti antigrandine, sistemi di ombreggiatura, etc. (FARM+++) f. ottimizzazione dei cantieri forestali con misure della biomassa legnosa asportata (FARM++, PA+++). Ricerca commissionata: Supporto alla progettazione e sviluppo di nuovi prodotti tecnologici per l’agricoltura (macchine, impianti, procedure), con assistenza alla prototipazione, sperimentazione e ingegnerizzazione dei trovati (FIRM++). Servizi: a. certificazione e prova di macchine agricole esistenti, sia in condizioni standard di laboratorio sia in campo (FARM+++, FIRM+++) b. auditing aziendale delle condizioni di sicurezza dei cantieri (FARM++, PA+++) c. supporto alla gestione, con valutazione oggetti- Piano strategico – Parco Tecnologico 37 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali va dei costi di esercizio (FARM++) d. assistenza nella valutazione degli investimenti (FARM++) e. formazione professionale e aggiornamento permanente (FARM+++, PA++) f. assistenza nel reperire informazioni sulla normativa internazionale, specie in attività di import/export (FARM++, FIRM+++). 2.3.3.2 Paesaggio e ambienti naturali Qui l’interesse si concentra soprattutto sulla necessità, da parte di vari attori della PA, di mantenere sotto osservazione lo stato e le dinamiche evolutive delle varie componenti climatiche, chimico-fisiche e biologiche degli ambienti territoriali, siano essi allo stato naturale o sottoposti a pressione antropica. Tali attività potranno, ovviamente, anche toccare la sfera di interesse dell’ambito agro-forestale, così come favorire la partecipazione di imprese industriali elettroniche e meccaniche di precisione da coinvolgere nello sviluppo di nuovi sensori e piattaforme di misura (PA+++, FIRM++, FARM+). Ricerca istituzionale: Sviluppo di tecnologie di monitoraggio complete di sistemi di acquisizione dati con relative procedure di analisi e interpretazione in grado di fornire un valore aggiunto alla ricerca interdisciplinare sui vari aspetti dell’arco alpino, già in parte svolta singolarmente da varie istituzioni territoriali. Il tutto con focus su: stato degli ecosistemi, crescita della biomassa forestale, biodiversità, cicli dei nutrienti e del carbonio, regime e qualità dei corpi idrici, qualità dell’aria, stato dei suoli e loro utilizzo, controllo di stabilità dei pendii, analisi preventiva dei rischi idrogeologici. tervento, sebbene con sfumature diverse da caso a caso. Le grandi imprese, infatti, si dichiarano molto diffidenti a trasferire parte delle proprie attività di R&D all’interno del Parco tecnologico (FIRM--), essenzialmente per problemi di nicchia di mercato e di timori per la perdita di competitività conseguente a eventuali fughe di know-how. All’opposto, le micro e piccole imprese vedono nel Parco notevoli opportunità di sviluppo (FIRM+++), in prospettiva di poter accedere a risorse e competenze finora ritenute inaccessibili (o comunque difficili da raggiungere) nonostante i numerosi servizi di assistenza già presenti sul territorio. Ricerca istituzionale: a. innovazioni incrementali e radicali per le tecnologie di supporto alle attività turistiche e agli sport invernali, specie nel settore dei trasporti (FIRM--/+++) b. studi di trasferimento tecnologico intersettoriale, a favore della diversificazione di prodotti, dello sviluppo di nuovi processi, di soluzioni di abbigliamento (FIRM+++) c. studio di nuovi materiali, tecnologie e procedure costruttive per i cantieri edili, con focus sulle tecniche di demolizione e rimozione semplificata dei detriti (FIRM+++) d. sviluppo di nuovi materiali e attrezzature per la sicurezza in attività turistiche e sportive (FIRM+++) e. studio sul contributo delle tecnologie alla definizione di scenari alternativi idonei ad uno sviluppo sostenibile dell’arco alpino (FIRM+, PA+++) f. studi sulla medicina d’emergenza in montagna (PA+++). Servizi: Indagini sulle tematiche sopra esposte, da attuare sia attraverso misure on-demand, sia realizzando specifici osservatori permanenti. Ricerca commissionata: Supporto alla progettazione e sviluppo di innovazioni tecnologiche per l’industria (di prodotto e di processo), con assistenza alla prototipazione, sperimentazione e ingegnerizzazione dei trovati (FIRM--/+++). 2.3.3.3 Turismo, mobilità e logistica In quest’ambito è il settore industriale ad aver reagito con maggior interesse alle varie proposte di in- Servizi (FIRM+++): a. disegno meccanico 3D e assistenza alla progettazione 38 Piano strategico – Parco Tecnologico 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali b. rapid prototyping c. business plan e analisi investimenti d. test di durata e funzionalità di materiali e prodotti in laboratorio, in campo e in ambienti controllati in condizioni estreme e. networking e assistenza marketing per la creazione di una rete commerciale f. assistenza marchi e brevetti g. ingegnerizzazione e omologazione h. certificazione di qualità e analisi del ciclo di vita (LCA) di tecnologie e prodotti i. assistenza su normativa e diritto internazionale. 2.3.4 Risultato Quale risultato dell’intero processo verranno ora illustrate le proposte di ricerca istituzionale, commissionata, di servizi nonché le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività. In questa sede verranno indicate non solo le linee di ricerca e i servizi proposti dalla LUB in merito all’ambito delle Tecnologie alpine (Linee 1L, 2L etc.), ma anche le iniziative proposte dalle altre istituzioni di ricerca attive in argomento sul territorio (EURAC, Laimburg, TIS, Fraunhofer). Una stima indicativa dei costi relativi alla realizzazione e gestione delle infrastrutture e delle dotazioni strumentali necessarie verrà, infine, fornita nell’allegato 1 del presente piano, che proporrà – appunto – delle valutazioni preliminari relative alle spese sia d’investimento sia correnti di ciascuna linea di ricerca. In linea generale, l’approccio metodologico qui seguito prevede che ogni linea di ricerca possa essere sviluppata – in prospettiva – da un laboratorio di ricerca (LAB) facente parte del futuro organigramma del Parco tecnologico. Ogni LAB potrà, comunque, avere in carico più linee di ricerca, così come una linea di ricerca potrà essere anche gestita contestualmente da più LAB. Ogni LAB potrà condurre linee di ricerca di tipo sia istituzionale, sia commissionata. Inoltre, una volta pienamente consolidate le proprie attività ed esperienze all’interno del Parco, ogni LAB potrà anche offrire propri servizi. Nell’ambito delle Tecnologie alpine, un particolare tipo di servizio riguarderà la messa in essere di osservatori (OSS). Gli OSS saranno strutture dotate di proprie risorse autonome finalizzate ad una continua e permanente attività di raccolta dati relativi ad uno specifico dominio di interesse. La raccolta dei dati sarà realizzata indipendentemente dalla presenza di un committente che ne richieda l’acquisizione (a differenza di quanto, di norma, avviene con le ricerche commissionate in cui la raccolta dati è realizzata solo dietro specifico incarico). Gli OSS, pertanto, realizzeranno servizi di monitoraggio permanente con lo scopo di mettere a disposizione informazioni ad utenti sia pubblici che privati mossi dalle più svariate motivazioni. Le tecnologie di acquisizione destinate agli OSS dovranno, in generale, prevedere strumenti di misura, piattaforme di trasferimento dati spesso su architetture client-server, modelli e sistemi di conoscenza per l’interpretazione delle informazioni. Tutte queste tecnologie saranno preventivamente sviluppate dai rispettivi LAB e saranno rese disponibili attraverso gli OSS solo dopo aver raggiunto un adeguato livello di maturazione tecnica e funzionale. a) Linee di ricerca proposte dalla LUB Linea 1L INNOVAZIONI AGROFORESTALI DI PRODOTTO E DI PROCESSO La ricerca intende promuovere iniziative atte ad individuare nuove tecnologie, in termini di prodotti e/o processi, con lo scopo primario di migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni agroforestali in aree montane. L’attenzione sulle innovazioni sarà posta a tutte le tecnologie a punto sia mobile (trattori e macchine operatrici) sia fisso (impianti), con un focus sulle loro i) prestazioni energetiche, ii) prestazioni operative e iii) condizioni di sicurezza ed ergonomia. Per le utenze a punto mobile, le priorità riguarderanno lo sviluppo di motrici idonee ad operare in condizioni estreme di pendenza, l’impiego di nuove tipologie di motori per macchine agroforestali (biofuel, motori elettrici, motori Piano strategico – Parco Tecnologico 39 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali a combustione esterna) e controllo delle operatrici destinate alle cure colturali con distribuzione di chemicals (controllo della deriva nei trattamenti, distribuzioni localizzate etc.), alla fienagione e alla raccolta. Il tutto considerando anche le soluzioni automatizzabili secondo gli approcci della cosiddetta agricoltura di precisione. Per le utenze a punto fisso, larga enfasi sarà data ai trattamenti post-raccolta e alle strutture di conservazione dei prodotti. La ricerca dovrà disporre di adeguate strutture per consentire lo svolgimento di misure sia in condizioni standard certificate, sia in campo. Gli strumenti di misura varieranno a seconda del tipo di tecnologia considerata. Altri temi riguarderanno la ricerca di nuovi materiali per l’agricoltura di pieno campo, la logistica dei trasporti in montagna e il potenziamento tecnologico delle strutture zootecniche in alpeggio. Linea 2L CONTROLLO E GESTIONE DEI PROCESSI AGROFORESTALI La ricerca intende proporre soluzioni di management informatizzato per ottimizzare le condizioni di esercizio delle attività agroforestali in chiave sia economica sia ambientale. Ciò promuovendo molteplici attività di controllo e assistenza in remoto, su piattaforme client-server, inerenti decisioni: i) strategiche (suggerimenti sulla scelta di macchine e impianti), ii) tattiche (pianificazione delle attività di campo con consumi sui fattori produttivi, specie in riferimento a fertilizzanti e diserbanti), iii) operative (regolazione e manutenzione delle macchine). Punto chiave della ricerca, pertanto, sarà il telemonitoraggio delle attività di campo, attraverso la realizzazione di una rete telemetrica per la raccolta dei dati gestionali relativi alle operazioni di campo svolte con mezzi meccanizzati, in grado di documentare in modo affidabile, a consuntivo, i processi eseguiti sul territorio. Linea 3L ATTREZZATURE E MATERIALI PER LA SICUREZZA La ricerca intende aprire un ampio fronte di analisi destinato a considerare attrezzature, materiali 40 Piano strategico – Parco Tecnologico e metodi di lavoro idonei ad incrementare le condizioni di sicurezza sia nelle attività lavorative dei vari comparti produttivi (settore agroforestale in testa, con ciò integrandosi con la precedente Linea 1L), sia in attività ricreative connesse al turismo e agli sport invernali. Il tutto operando contestualmente sui tre aspetti connessi – in ordine di priorità decrescente - a prevenzione, protezione per rischi residui e dispositivi di protezione individuale. Lo studio e i test sui nuovi materiali avranno a che fare soprattutto con quest’ultima voce. Le attrezzature e le procedure di lavoro, invece, con le prime due. E’ prevista la realizzazione di strumenti di misura e laboratori. Linea 4L MONITORAGGIO DELLE FORESTE E DEI RISCHI IDROGEOLOGICI La ricerca punta a creare strumenti e metodologie correnti di eccellenza per realizzare forme permanenti di monitoraggio del tessuto forestale e idrogeologico, a salvaguardia della sua qualità ecosistemica e dei rischi naturali che potrebbero derivare da una sua cattiva o non accurata gestione. In dettaglio, la ricerca si pone i seguenti obiettivi specifici: i) stima e monitoraggio dello stato di salute e delle potenzialità produttive e protettive delle foreste alpine, ii) monitoraggio dei processi idrologici e geomorfologici in ambito alpino ed analisi della pericolosità e del rischio da questi derivante, iii) monitoraggio della disponibilità e dell’utilizzo della risorsa idrica in ambienti alpini naturali ed antropizzati. Si farà un largo ricorso a misure effettuate a diversa scala di dettaglio, dal proximal sensing al remote sensing attraverso sensori laser (LiDAR) e radar. Linea 5L INDUSTRIA ALPINA E TRASFERIMENTI TECNOLOGICI INTERSETTORIALI La ricerca si prefigge di porre le basi per approcci metodologici interdisciplinari alla progettazione e implementazione di nuovi prodotti industriali tagliati sulle esigenze degli ambiti alpini e sulle esigenze produttive delle industrie presenti nel tessuto economico locale. Si tratta, pertanto, di 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali realizzare un’infrastruttura organizzativa, strumentale e procedurale per progettazione e sviluppo di nuove tecnologie (da singoli componenti, all’insieme di prodotti e/o processi relativi ad una stessa filiera). Il tutto si articolerà su specifici centri di studio, ciascuno specializzato su particolari aspetti delle fasi di progettazione e sviluppo: a. materiali b. analisi e progettazione c. allestimento, collaudi e prove d. assistenza, marketing e distribuzione Il focus delle attività potrà riguardare prodotti sia del comparto della citata industria invernale, sia di altri ambiti (abbigliamento, mobilità e trasporti, cantieri edili ed edilizia strumentale). Nel caso i prodotti riguardino il settore agroforestale, le attività di ricerca si integreranno con le competenze della citata Linea 1L. Le linee guida comuni saranno comunque improntate a logiche di sostenibilità, con verifiche secondo approcci LCA e calcoli delle impronte di carbonio per ciascun prodotto/servizio progettato o realizzato. Questa linea di ricerca, in definitiva, nasce già con l’intento di poter approdare ad una consolidata struttura di servizi per soddisfare esigenze di ricerca commissionata. Un suo punto di forza, tuttavia, dovrebbe essere proprio quello di garantire elevate interazioni interdisciplinari, con ciò favorendo l’individuazione di inedite soluzioni di trasferimento tecnologico intersettoriale tra settori applicativi normalmente tra loro indipendenti (es. dal settore dell’industria invernale all’agricoltura, o viceversa). Possibili “idee” potrebbero riguardare: a) il trasferimento – previe opportune semplificazioni e adattamenti – dei sistemi di innevamento programmato alla frutticoltura per eseguire trattamenti attraverso impianti a punto fisso in campo; b) l’applicazione delle tecniche di regolazione sito-specifica delle macchine agricole per il livellamento delle risaie ai mezzi impiegati per la sistemazione delle piste da sci. b) Servizi proposti dalla LUB La figura 6 indica come le precedenti cinque linee di ricerca LUB saranno destinate ad essere realiz- zate all’interno di tre distinti laboratori di ricerca. La tabella indica anche il livello di interazione tra ciascuna linea con i singoli ambiti TA previamente individuati. Per ogni LAB, si prospetta nel tempo di realizzare un singolo OSS destinato all’erogazione di servizi informativi. In dettaglio: –– OSS-1: Osservatorio per il telemonitoraggio dei processi agro-forestali (con adesione alla rete su base volontaria delle aziende, da promuovere attraverso forme di premialità) –– OSS-2: Osservatorio dello stato delle foreste (tramite programmazione di rilievi periodici proximal sensing) –– OSS-3: Osservatorio di diritto commerciale (monitoraggio delle norme e della legislazione comunitaria e internazionale a supporto di attività di import/export) Da segnalare, inoltre, la proposta di creare, in associazione al LAB-1, un apposito Centro di Certificazione per macchine agricole, da sottoporre ad accreditamento OCSE (sarebbe il 4° in Italia, ed il 1° relativo all’arco alpino). Tale centro fungerebbe sia da laboratorio di certificazione ufficiale, sia da centro per la sperimentazione avanzata delle tecnologie in campo agro-forestale. I vari servizi, benché proposti dalla LUB, potranno essere gestiti in compartecipazione con le altre istituzioni di ricerca che hanno manifestato un chiaro interesse a contribuire con le proprie competenze alle linee di ricerca precedentemente esposte (così come indicato sempre in figura 6). c) Linee di ricerca e servizi proposti dalle altre istituzioni di ricerca A quanto sopra esposto, si aggiungono ulteriori linee di ricerca e servizi proposti autonomamente dalle altre istituzioni o individuate collegialmente già in origine attraverso forme di compartecipazione. Si tratta di attività già attualmente portate avanti dalle singoli istituzioni ma che potrebbero trovare ulteriori sinergismi per l’integrazione di competenze all’interno del Parco tecnologico. In molti Piano strategico – Parco Tecnologico 41 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali casi, si tratta di proposte molto ben coordinate – se non addirittura coincidenti – con quanto proposto dalla LUB. In altri, si tratta di proposte del tutto indipendenti rispetto a quanto visto sopra. La proposta di EURAC si articola nelle seguenti linee specifiche: Linea 1E MONITORAGGIO DEGLI ECOSISTEMI ALPINI E DEI RISCHI NATURALI Include gli ecosistemi naturali e antropizzati (agricoltura e foreste) e fa largo uso di tecniche di telerilevamento, settore in cui EURAC si presenta come istituto di eccellenza grazie alla propria stazione di ricezione satellitare e ad una successiva catena di elaborazione e interpretazione delle immagini. Già oggi EURAC fornisce prodotti operativi relativi a copertura nevosa e qualità dell’aria, dinamiche di contrazione dei ghiacciai, monitoraggio degli habitat e dei danni boschivi, frane e pericoli naturali. In ciò si avvale anche di una rete di stazioni di osservazione ambientale e misura al suolo, con focus su meteorologia, clima e idrologia. A questo scopo in val di Mazia sono già installate 17 stazioni cli- Paesaggio & Amb.Naturali Turismo, Mobilità & Logistica Linea 1L Innovazioni agro forestali di prodotto e di processo ••• •• •• Linea 2L Controllo e gestione dei processi agroforestali ••• •• • Linea 3L Attrezzature e materiali per la sicurezza ••• Linea 4L Monitoraggio delle foreste e dei rischi idrogeologici Linea di ricerca* Linea 5L Industria alpina e trasferimenti tecnologici intersettoriali * •• •• ••• ••• •• ••• Condivisione di altre Istituzioni di Ricerca ** Agricoltura & Foreste Figura 6 – Linee di ricerca, laboratori e osservatori proposti dalla LUB per l’ambito Tecnologie alpine Laboratori Osservatori LAB-1 Sicurezza, innovazione & certificazione di attrezzature e materiali Centro Certificazione (OCSE) LA EUR TIS LAB-2 Proximal sensing per l’analisi delle biomasse e delle strutture forestali OSS-2 Stato foreste FRA TIS LAB-3 Promozione innovazione intersettoriale nell’arco alpino OSS-3 Norme, Legislazione Comunitaria & Internazionale LA FRA TIS LA TIS LA TIS Livello di interazione tra linea di ricerca e ambito applicativo: • • • Molto elevato; • • Rilevante solo per diversi aspetti; • Sensibile, interazione limitata a pochi aspetti ** LA: Centro Sperimentazione Laimburg; EUR: Accademia Europea di Bolzano (EURAC); TIS: TIS innovation park; FRA: Fraunhofer ITALIA 42 Piano strategico – Parco Tecnologico OSS-1 Telemonitoraggio dei processi agroforestali 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali matiche su altrettante aree di test. Si aggiungono ulteriori strumenti installati all’aeroporto di Bolzano per lo studio della composizione dell’atmosfera. Linea 2E ANALISI DEGLI SVILUPPI DEL PAESAGGIO NELL‘AREA ALPINA Si affrontano tematiche relative all’uso del territorio, all’habitat montano, alle dinamiche di espansione urbana a partire dalla metà del 19° secolo. Linea 3E MODELLAZIONE DEGLI AMBIENTI ALPINI Vengono simulati cicli dell’acqua e di vita dei materiali a livello di bacino idrologico grazie a modelli elaborati al computer. Il tutto anche attraverso integrazione di tecniche di geomatica su database spaziali. Linea 4E MEDICINA D’EMERGENZA IN MONTAGNA È un settore della medicina d’emergenza generale che si occupa di indagini di tipo epidemiologico, diagnosi e terapia delle urgenze medico-chirurgiche e traumatologiche in ambiente alpino e/o di difficile accesso. L’attività di ricerca attuale si concentra sui temi di ipotermia generale, congelamenti locali, incidenti da valanghe, malesseri dovuti all’altitudine e ferite traumatiche. Negli ambienti di montagna le persone che subiscono incidenti o traumi sono esposte ad agenti atmosferici estremi come freddo, caldo, riduzione della pressione parziale di ossigeno, vento, pioggia, neve, ghiaccio e radiazioni ultraviolette, che ne mettono in pericolo immediato la sopravvivenza. Poiché gli esperimenti sul campo in questo settore sono di difficile – se non impossibile – realizzazione, si rende necessario poter condurre esperimenti in condizioni climatiche estreme standard (cioè in camere controllate) per ottenere dei risultati scientifici affidabili: a livello mondiale non esistono ancora soluzioni in grado di soddisfare tali esigenze. La proposta di Laimburg si articola nelle seguenti linee specifiche: Linea 1LA AGRICOLTURA MONTANA Si affrontano tutti i problemi tecnici e gestionali delle attività agricole in media e alta quota, con particolare attenzione alle tematiche dell’alpicoltura e della gestione della meccanizzazione in aree declivi. Su questo fronte il Centro già fornisce servizi mirati di consulenza. Linea 2LA ZONAZIONE COLTURALE Riguarda la realizzazione di scenari territoriali basati sulla pianificazione della mappatura delle colture in base alle loro esigenze climatiche. Linea 3LA ANALISI DELLE DINAMICHE ACQUA-SUOLO Forte della propria esperienza nel settore agronomico e delle produzioni vegetali, il Centro dispone di una serie di laboratori per analisi chimicofisiche dei suoli per studi di settore; le competenze pedologiche vengono qui considerate anche in relazione ai rapporti suolo-acqua-pianta. La proposta del TIS: Di fatto, la visione estesa del concetto di “Tecnologie Alpine” proposta dalla LUB è in piena sintonia con quella a suo tempo declinata dal TIS e poi sviluppata al suo interno nell’ambito di specifici clusters. Da qui, il pieno appoggio e la completa partecipazione del TIS alle varie linee di ricerca proposte dalla LUB. In particolare, in relazione alle Linee 3L e 5L propone di realizzare specifiche strutture indoor per consentire la realizzazione di piste artificiali innevate ove realizzare test in ambienti controllati per attività sportive e mezzi di locomozione. Nell’ambito delle attività del parco, inoltre, il TIS è in grado di proporsi con una larga gamma di servizi relativi a: i) creazione di cluster intersettoriali e promozioni di company networking; ii) attività di business plan & development; iii) brevetti, protezione marchi e know-how; iv) ingegnerizzazione di nuovi prodotti e supporti allo sviluppo industriale degli stessi; v) attività di rapid prototyping. Piano strategico – Parco Tecnologico 43 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali La proposta di Fraunhofer ITALIA: Questo istituto di ricerca privata appoggia, condividendole, le Linee 1L e 5L. A supporto di quest’ultima, propone approfondimenti più specificamente connessi alla possibilità di svolgere studi di realtà virtuale per la simulazione di processi industriali. Viene anche proposta una linea relativa alla industrializzazione delle costruzioni civili. Nell’ambito delle attività del Parco, inoltre, Fraunhofer è in grado di presentarsi con una larga gamma di servizi relativi a: i) studi di fattibilità di nuovi prodotti e servizi; ii) supporti metodologici e interdisciplinari all’ingegnerizzazione; iii) utilizzo di tecnologie radar; iv) test di durata dei prodotti. d) Linee integralmente condivise da tutte le istituzioni Tenuto conto degli interessi di ricerca e delle competenze interdisciplinari delle varie istituzioni territoriali, è emersa con forza anche la possibilità di condurre due ulteriori linee di ricerca in cui far “convergere” parte delle attività precedenti e realizzarne integralmente di nuove (la virgolettatura è d’obbligo poiché in questa fase non può essere ancora chiara l’organizzazione della governance del futuro Parco): LINEA 1ALL Simulazione multiuso per i climi estremi degli ambienti alpini Questa linea potrebbe assumere un ruolo multifunzionale per tutte quelle attività che richiedono la realizzazione di ampie strutture indoor atte a creare condizioni climatiche artificiali, con tutti i requisiti tecnici per poter simulare singolarmente e/o simultaneamente tutti gli stimoli ambientali estremi, come freddo, calore, altitudine, vento, pioggia, neve, ghiaccio e radiazioni ultraviolette. In merito, si potrebbe realizzare un laboratorio unico al mondo nel suo genere e, oltre a tutte le istituzioni di ricerca locali, potrebbe risultare di notevole utilità anche per svariati altri enti (Clinica Universitaria di Innsbruck, Azienda Sanitaria Altoatesina, Protezione Civile, associazioni di soc- 44 Piano strategico – Parco Tecnologico corso e varie imprese industriali locali). Il laboratorio, quindi, potrà avere vari tipi di applicazione sia nella ricerca istituzionale e commissionata, sia nei servizi (test per la medicina alpina, prove di resistenza e durata su attrezzature e materiali, prove di crescita di colture, test su mezzi di trasporto su fondi a diversa aderenza etc.). È ragionevole prevedere la realizzazione di più camere di dimensioni diverse a seconda delle esigenze di prova. LINEA 2ALL Monitoraggio a scala variabile degli ambienti alpini per la gestione del territorio Questa linea dovrebbe risultare funzionale per la gestione integrale - o il semplice supporto - di molte delle linee di ricerca esposte in precedenza, in piena sintonia con la definizione data al concetto di TA. In essa, infatti, convergono le esperienze tecniche e scientifiche di monitoraggio e di studi interdisciplinari dell’ambiente alpino svolti dai vari centri di ricerca altoatesini con ricadute applicative sugli ambiti produttivi agro-forestali, sulla sicurezza territoriale, sul funzionamento degli ecosistemi, sul turismo ed il benessere sociale. I sistemi integrati di monitoraggio capillare, infatti, non sono necessari solo alla ricerca, bensì permettono la creazione di sistemi informativi applicativi con svariati risvolti pratici, come ad esempio i sistemi di primo allarme. Fino ad ora tale componente tecnologica del monitoraggio ambientale è stata solo marginalmente presa in considerazione dalla ricerca altoatesina e non ha conosciuto un’efficace collaborazione tra gli attori coinvolti, anche in termini di semplice integrazione tra componenti. Tale linea di ricerca, pertanto, si dovrebbe attuare su più strutture (in parte in carico ex-novo al Parco, in parte già operative in capo ad altri settori del Parco – LAB-2 – o presso le istituzioni di ricerca esistenti) tra loro integrate per consentire analisi interdisciplinari e cognitive su più livelli. Il concetto di “scala variabile”, comporta il poter svolgere osservazioni e indagini a vari livelli di dettaglio potendo contare su svariate tecnologie con relativi metodi di analisi e interpretazione. 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali In particolare si tratta di utilizzare tecnologie per: i) l’acquisizione di misure attraverso diverse tipologie di sensori (telerilevamento satellitare e aereo, UAV, reti di sensori al suolo, analisi sensoriale etc.), ii) la trasmissione di dati, l’archiviazione, e rispettiva elaborazione, analisi ed interpretazione dei dati, iii) la simulazione e la modellazione di processi ambientali (es. modellazione idrologica, dinamiche di sviluppo del paesaggio etc.), iv) l’analisi di campioni prelevati nell’ambiente in idonei laboratori (suolo, acque, prodotti/residui vegetali etc.). Questa linea, pertanto, dovrebbe portare allo sviluppo di una piattaforma tecnologica per indagini trasversali di utilità non solo per la ricerca, ma anche per numerosi settori economici e ditte che già oggi lavorano nel monitoraggio ambientale. Una volta a regime, si prevede anche la gestione di alcuni osservatori: –– OSS-4: Osservatorio meteorologico e sullo stato delle variazioni climatiche –– OSS-5: Osservatorio dello stato dei corpi idrici per la valutazione di indicatori di rischio –– OSS-6: Osservatorio dello stato degli ecosistemi e della biodiversità Piano strategico – Parco Tecnologico 45 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali Tecnologie alpine Istituzione Linee di ricerca Infrastrutture e dotazioni Strumentali PREVISTE LUB –– 1L: Innovazioni agroforestali di prodotto e di processo –– 2L: Controllo e gestione dei processi agroforestali –– 3L: Attrezzature e materiali per la sicurezza –– 4L: Monitoraggio delle foreste e dei rischi idrogeologici –– 5L: Industria alpina e trasferimenti tecno logici intersettoriali –– LAB 1 Sicurezza, innovazione & certificazione di attrezzature e materiali –– LAB 2 Proximal sensing per l’analisi delle biomasse e delle strutture forestali –– LAB 3 Promozione innovazione intersettoriale nell’arco alpino –– OSS 1 Telemonitoraggio dei processi agroforestali –– OSS 2 Stato foreste –– OSS 3 Norme, legis lazione comunitaria & internazionale EURAC –– 1E: Monitoraggio degli ecosistemi alpini e dei rischi naturali –– 2E: Analisi degli sviluppi del paesaggio nell’area alpina –– 3E: Modellazione degli ambienti alpini –– 4E: Medicina d’emergenza in montagna LAIMBURG –– 1LA: Agricoltura montana –– 2LA: Zonazione colturale –– 3LA: Analisi delle dinamiche acqua-suolo 46 Piano strategico – Parco Tecnologico –– 1ALL Simulazione multiuso per i climi estremi degli ambienti alpini –– 2ALL Monitoraggio a scala variabile degli ambienti alpini per la gestione del territorio –– OSS-4: Oss. meteorologico e sullo stato delle variazioni climatiche –– OSS-5: Stato dei corpi idrici per la valutazione di indicatori di rischio –– OSS-6: Stato degli ecosistemi e della biodiversità. 2 GLI ambiti DI RICERCA verticali Tecnologie alpine Istituzione Linee di ricerca TIS –– Linee di ricerca coerenti con quelle della LUB –– 1TIS: Test di materiali e mezzi su piste innevate indoor FRAUNHOFER ITALIA –– Linee di ricerca orientate alla erogazione di servizi per le imprese industriali –– 1F: Virtual Industrial Reality –– 2F: Industrializzazione delle costruzioni civili Infrastrutture e dotazioni Strumentali PREVISTE Piano strategico – Parco Tecnologico 47 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI 3SCENARI STRATEGICI DI IMPLEMENTAZIONE DEGLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI Il presente capitolo riporta i risultati del processo di definizione di scenari e proposte riguardanti le linee di ricerca degli ambiti orizzontali partendo da una visione scientifica, da un’analisi dello stato dell’arte circostante e dai numerosi feedback ricevuti dal mondo imprenditoriale. I macro ambiti di ricerca orizzontali sono: l’ambito “Computation & ICT for Automation” e la Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società” (che comprende al suo interno gli ambiti Social Impact of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design e Quality Control & Certification). 3.1 Percorso d’eccellenza dell’ambito Computation & ICT for Automation 48 Piano strategico – Parco Tecnologico Pekka Abrahamsson, Alberto Sillitti 3.1.1 Visione L’ICT è un ambito di ricerca trasversale a supporto di ogni tipo di attività produttiva e di servizio. L’attività di ricerca proposta in questa sede racchiude due anime: a) gli aspetti relativi ai sistemi di elaborazione dati (Computation); b) gli aspetti relativi all’applicazione di tali tecnologie all’automazione industriale (ICT for Automation). Per quanto riguarda i sistemi di elaborazione dati (Computation), la tendenza attuale consiste nel centralizzare le risorse in data center di diverse dimensioni per sfruttare le economie di scala e mettere a disposizione di ogni tipo di azienda la capacità computazionale che un tempo solo grandi aziende si potevano permettere. Nello specifico contesto dell’Alto Adige, questa tendenza permetterà alle aziende, in particolare le 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI PMI, di semplificare i propri sistemi informativi riducendone i costi di gestione ed accedendo alle risorse secondo modalità on-demand che permette di avere a disposizione capacità di elaborazione a seconda delle necessità del momento riducendo, quindi, i costi di infrastruttura. Per questi motivi, risulta necessario portare avanti attività di ricerca specifiche, relative allo sviluppo di nuovi sistemi cloud-based ed all’adattamento di sistemi esistenti al cloud. In tale ambito esistono numerose problematiche di ricerca (come la sicurezza, la privacy, l’interoperabilità, ecc.) che devono essere risolte prima che tali tecnologie siano effettivamente adottabili su larga scala. Per quanto riguarda l’Automazione, tradizionalmente le tecnologie erano focalizzate principalmente su due aree: a) la produzione su larga scala di prodotti standard; b) la produzione su piccola scala di prodotti personalizzati. In un sempre maggior numero di settori, però, la tendenza attuale consiste nel prendere il meglio da entrambe le aree rendendo sempre più flessibili ed intelligenti i sistemi di automazione industriale (ICT for Automation) per venire incontro alle esigenze di un sempre maggior numero di clienti che richiedono prodotti di alta qualità, personalizzati ma a costi limitati. L’Alto Adige è caratterizzato da una produzione industriale di questo tipo che richiede, per rimanere competitiva, una sempre maggiore flessibilità. Per questo motivo, lo sviluppo di sistemi di automazione flessibili risulta di importanza strategica. Lo sviluppo di tali sistemi, però, richiede una notevole quantità di ricerca connessa ai vari aspetti dell’informatica (come sistemi di controllo e di decisione), dell’elettronica (come lo sviluppo di nuovi tipi di sensori) e della meccanica (come lo sviluppo di sistemi in grado di operare con parametri operativi ampi). All’interno dell’area ICT for Automation esistono nicchie emergenti che hanno un grande potenziale di crescita come quella relativa ai sistemi di automazione per la mobilità (Automation for Mobility) su cui molte aziende emergenti stanno investendo. 3.1.2 Stato dell’arte A livello locale esistono competenze nel campo dei sistemi di calcolo e dell’automazione ma tali competenze sono di tipo specialistico e finalizzate alla produzione di sistemi specifici. In questi ambiti specialistici viene svolta anche attività di ricerca industriale in collaborazione con università e centri di ricerca sparsi in tutto il mondo. Tali attività di ricerca sono finalizzate allo sviluppo di prodotti specifici ed hanno uno sviluppo temporale molto breve, configurandosi più come attività di ricerca commissionata per la soluzione di problemi contingenti che come attività di ricerca di medio/lungo periodo finalizzata allo sviluppo strategico. Inoltre, nella maggior parte dei casi, a causa delle ridotte dimensioni delle aziende, non viene sviluppata una competenza interna tale da far evolvere lo stato dell’arte in modo autonomo e produrre sistemi innovativi. A livello locale c’è una forte richiesta di competenze nel campo dei sistemi di elaborazione e dell’automazione ma non esiste nessun centro che metta assieme le diverse competenze richieste costringendo le aziende a rivolgersi a diversi interlocutori, sia locali che nazionali ed internazionali. Inoltre, c’è una mancanza di competenze trasversali indipendenti dagli specifici domini applicativi, necessarie per far avanzare lo stato dell’arte e che possono essere utilizzate con successo nei diversi contesti applicativi. Tali competenze comprendono in particolare: lo sviluppo software per il cloud, la modellazione, la sensoristica e la simulazione. Per quanto riguarda alcune di queste competenze, esistono degli interlocutori come: –– l’Università di Trento per quanto riguarda la sensoristica anche basata su visione artificiale, il rapid prototyping ed i sistemi di elaborazione Piano strategico – Parco Tecnologico 49 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI –– l’EURAC per quanto riguarda alcuni tipi di sensori –– il TIS per quanto riguarda alcuni aspetti della simulazione, del cloud ed il trasferimento tecnologico –– la Libera Università di Bolzano per quanto riguarda lo sviluppo software per il cloud, la modellazione, gli aspetti ICT per l’automazione e la meccanica industriale e di processo, in sintesi la meccatronica. Infine, le aziende hanno notevoli difficoltà a trovare il personale altamente specializzato necessario allo svolgimento delle loro attività, limitando le loro possibilità di espansione. 3.1.3 Feedback In base all’analisi svolta sul territorio, le aziende hanno espresso la necessità di svolgere attività nei seguenti ambiti: Ricerca istituzionale: –– Sviluppo ed adattamento di sistemi al cloud –– Sensori e loro applicazione nel processo di produzione –– Modellazione, simulazione ed ottimizzazione di processi produttivi (continui, discreti e misti) in contesti flessibili –– Automazione per la qualità del prodotto Formazione –– Personale altamente specializzato in grado anche di comprendere le esigenze del territorio ed integrarsi nelle aziende locali 3.1.4 Risultato Quale risultato dell’intero processo verranno ora illustrate le proposte di linee di ricerca, le attività di servizio e l’elenco delle infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività. In questa sede verranno indicate non solo le linee di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma anche quelle suggerite da altri enti locali quali il TIS. Per quanto riguarda le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie esse troveranno una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che conterrà appunto una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. a) Linee di ricerca proposte dalla LUB Linea 1L Ricerca commissionata: –– Supporto allo sviluppo di nuovi prodotti –– Analisi statistiche di qualità e di costi di manutenzione di impianti MISURE E SIMULAZIONI Questa linea di ricerca comprende attività di ricerca sia nel campo della misurazione e della sensoristica sia nel campo della simulazione di processi di produzione e di prodotti. Tali attività di ricerca fanno parte di un’unica linea di ricerca in quanto richiedono un approccio sinergico dovuto allo stretto legame esistente tra la raccolta ed analisi dei dati e lo sviluppo di modelli di simulazione che possono impiegare tali informazioni. Servizi: –– Risorse per l’elaborazione dati –– Simulazioni di processi per lo sviluppo di analisi what-if –– Simulazioni di prodotti per ridurre i tempi e i costi di prototipizzazione (rapid prototyping) –– Disponibilità di attrezzature e di competenze specifiche per aiutare le aziende a progettare e testare nuovi sistemi Le misure sono importanti in tutti gli ambiti dell’ingegneria e sono la base per lo sviluppo di modelli per comprendere, predire e simulare la realtà. Nell’automazione convergono diversi aspetti che riguardano le misure tra cui quelle elettriche, meccaniche e del software. Lo sviluppo di un insieme completo di tecniche per affrontare le diverse esigenze, limitandone l’impatto sui sistemi in produzione, assume una grande importanza 50 Piano strategico – Parco Tecnologico 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI per migliorare l’efficacia di tali sistemi e produrre modelli capaci di fornire predizioni affidabili e migliorare i sistemi di controllo e le simulazioni. Le attività di ricerca condotte saranno focalizzate sui diversi tipi di sensori e sui relativi algoritmi di analisi dati. La simulazione è uno strumento che sta assumendo sempre più importanza in diversi contesti industriali per ridurre sia i costi di produzione sia i tempi di progettazione. Tale tecnica, però, è soggetta ad una continua evoluzione tecnologica dovuta al miglioramento degli algoritmi ed all’aumento della capacità computazionale a disposizione. Per tali motivi, le attività di ricerca saranno focalizzate sullo sviluppo e l’ottimizzazione di tecniche di simulazione basate su infrastrutture cloud che permettano di accedere in modo semplice alle consistenti quantità di risorse che sono necessarie per eseguire simulazioni complesse. Linea 2L FLEXIBLE MANUFACTURING Questa linea di ricerca comprende attività di ricerca nell’informatica, nell’elettronica e nella meccanica, tutte componenti essenziali per lo sviluppo di un sistema produttivo flessibile. Adattare il comportamento di una linea di produzione alle diverse caratteristiche dei materiali da impiegare, preparare le materie prime alla lavorazione, gestire la lavorazione di un prodotto personalizzato, ecc. sono tutte attività che richiedono un sistema di produzione estremamente flessibile ed intelligente. Questo tipo di sistemi sono sempre più richiesti dal mercato che si sta muovendo verso una personalizzazione estrema dei prodotti. Tali sistemi, però, pongono diverse sfide di ricerca che vanno dall’integrazione di nuovi tipi di sensori e tecniche di misura (Linea 1L) allo sviluppo di nuovi meccanismi per il controllo della produzione e della qualità del prodotto finito. Il controllo automatico di qualità, infatti, è uno degli aspetti più complessi e critici che richiedono sistemi di automazione in grado di valutare le caratteristiche di un prodotto da diversi punti di vista e prendere decisioni. Lo scopo di questa linea di ricerca consiste nello svi- luppare tecnologie specifiche che siano applicabili all’interno dei sistemi di produzione delle aziende locali contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti ed alla riduzione dei costi di produzione. Linea 3L SOFTWARE FACTORY Lo sviluppo estremamente rapido delle tecnologie ICT dal software all’hardware, dalle piattaforme aperte ai sistemi embedded richiedono la capacità di esplorare e verificare l’applicabilità di nuove tecnologie in modo rapido ed efficiente. Questa linea di ricerca si focalizza sullo sviluppo di tecnologie software che non esistono ancora e che emergeranno tra 5-8 anni. Tutto il software innovativo richiesto all’interno delle diverse aree del Parco tecnologico potrà essere sviluppato all’interno di questa linea di ricerca, mettendo a denominatore comune tutti gli aspetti relativi alla creazione di strumenti innovativi e facilmente utilizzabili. In particolare, saranno sviluppati i sistemi soft ware innovativi richiesti dai sistemi di misura, di analisi dei dati e dai sistemi di simulazione (Linea 1L) e dai sistemi di controllo per il supporto alla produzione flessibile (Linea 2L). All’interno di questa linea di ricerca si analizzeranno anche gli aspetti relativi alle pratiche innovative di sviluppo del software effettuando esperimenti sul campo per identificare i migliori approcci applicabili ai diversi tipi di sistemi software. Inoltre, queste attività di ricerca saranno svolte in collaborazione con le Software Factory presenti in varie parti del mondo in modo da ricreare un ambiente di global software development dove si integrano competenze disponibili a livello globale. In questo modo, la Software Factory non solo fornirà risultati di ricerca integrando competenze provenienti da varie parti del mondo ma servirà anche da trampolino di lancio per le aziende locali nel mercato globale. Linea 4L COMPUTING ON-DEMAND Questa linea di ricerca ha l’obiettivo di investigare gli approcci all’implementazione di infrastrutture Piano strategico – Parco Tecnologico 51 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI IT di supporto alle attività di business delle aziende. In particolare, la ricerca si focalizzerà sulle esigenze relative alla memorizzazione di grandi quantitativi di informazioni, alla loro analisi e all’utilizzo dei sistemi di elaborazione dati. Le attività di ricerca saranno focalizzate sui sistemi cloud che possono essere configurati ed adattati velocemente alle esigenze aziendali ottimizzando l’utilizzo delle risorse. Questo tipo di sistemi non è più richiesto solo nell’ambito del calcolo scientifico ma sta assumendo una rilevanza trasversale agli ambiti applicativi più diversi. La linea di ricerca si occuperà di fornire i servizi on-demand a tutte le aree del Parco tecnologico, in particolare fornendo l’infrastruttura di elaborazione per le simulazioni (Linea 1L), per lo sviluppo di modelli di sistemi di produzione flessibile (Linea 2L) e per lo sviluppo della Software Factory (Linea 3L). L’attività di ricerca comprenderà i diversi livelli a cui è possibile fornire servizi on-demand: Infrastructure as a Service (IaaS), Platform as a Service (PaaS) e Software as a Service (SaaS). risultati per fornire informazioni ai cittadini, migliorare la gestione del traffico, ecc. Inoltre, verranno considerati gli aspetti relativi allo scambio dei dati raccolti dai vari sistemi mediante l’utilizzo di protocolli aperti e di strumenti open source. All’interno di questa linea di ricerca, le attività si concentreranno sulle seguenti tematiche: Intelligent Traffic Management, Intelligent car-sharing and car-pooling, Intelligent Road e Intelligent Vehicle. Inoltre, saranno prese in considerazione tutte le problematiche relative all’interazione tra questi tipi di servizi e l’interoperabilità tra diversi sistemi cloud-based. Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del presente piano che contiene una stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca. b) Altre linee di ricerca proposte in modo coordinato o da altri enti Linea 5LT AUTOMATION FOR MOBILITY Questa linea di ricerca, suggerita dal TIS, si propone di utilizzare le tecnologie sviluppate all’interno di tutte le altre aree e di integrarle per sviluppare nuovi approcci alla mobilità. In particolare, saranno particolarmente utili i sistemi di misura e di simulazione (Linea 1L), lo sviluppo di sistemi software cloud-based (Linea 3L) e l’infrastruttura on-demand (Linea 4L). Le attività di ricerca riguarderanno le tecnologie hardware e software per la mobilità sostenibile sviluppando sistemi innovativi per la raccolta di informazioni dal territorio, l’analisi di tali dati e, infine, l’utilizzo dei 52 Piano strategico – Parco Tecnologico c) Servizi Un primo insieme di servizi che sarà possibile offrire è il seguente: –– Servizi di simulazione e di supporto alla modellazione –– Servizi di rapid prototyping –– Servizi di trasferimento tecnologico –– Servizi di technical project management d) Infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie –– Software di modellazione e simulazione –– Infrastruttura di cloud computing –– Sistemi robotici programmabili (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie Alpine) –– Officina elettronica e meccanica (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie Alpine) –– Spazio per il team di sviluppo della software factory 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI Computation & ICT for Automation Istituzione Linee di ricerca Infrastrutture e dotazioni Strumentali necessarie LUB –– 1L: Misure e simulazioni –– 2L: Flexible manufacturing –– 3L: Software factory –– 4L: Computing on demand –– Software di modellazione e simulazione –– Infrastruttura di cloud computing –– Sistemi robotici programmabili (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie Alpine) –– Officina elettronica e meccanica (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie Alpine) –– Spazio per il team di sviluppo della software factory –– Cloud server farm LUB/TIS –– 5LT: Automation for mobility –– Sensori e strumenti di comunicazione per V2V e V2I –– Piattaforme HW/SW programmabili –– Officina elettronica Piano strategico – Parco Tecnologico 53 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI PIATTAFORMA INTERDISCIPLINARE “TECNOLOGIA E SOCIETÀ” Ricerca partecipativa del futuro e società civile Benessere comune, collettività e responsabilità sociale Ecologia & sociale, Entrepreneurship & strategia, Comunicazione & design Incubatore d’imprese e imprenditoria sociale Social Impact of Technologies Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile Entrepreneurship Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione Communication & Design Design dell’informazione e dell’interazione Quality Control & CertiFIcation Controllo di qualità e certificazione Computation & ICT for Automation KlimahausProduzioni energetiche Tecnologie alimentari Tecnologie alpine Figura 7: Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società” 3.2 Piattaforma inter disciplinare “Tecnologia e Società” (Social Impact of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design, Quality Control & Certification) Susanne Elsen, Johann Gamper, Kris Krois 3.2.1 Visione La Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e Società” (“Piattaforma”) riunisce in sé ambi- 54 Piano strategico – Parco Tecnologico ti che - benché profondamente interconnessi tra loro - normalmente vengono trattati in modo separato, quali la scienza, la tecnologia, il design, l’economia e la società (figura 7). Essa garantisce l’interazione di tali settori e di chi vi opera e si propone come catalizzatore e scenario per un orientamento verso obiettivi comuni favorendo lo scambio tra tutti gli attori e alimentando, riflettendo e moderando tale scambio attraverso la ricerca. La Piattaforma, inoltre, integra discussioni, argomenti e punti di vista controversi e promuove l’innovazione, che a sua volta stimola lo sviluppo tecnico, economico e sociale. Dagli ambiti di ricerca orizzontali Social Impact of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design e Quality Control & Certification scaturiscono una serie di linee di ricerca che sono state sviluppate in maniera congiunta: tale ricerca sarà effettuata all’interno degli ambiti orizzontali mentre i servizi saranno offerti a favore degli 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI SOCIETÀ CIVILE ISTITUZIONI DIDATTICA INSEDIAMENTO AZIENDE SPIN-OFF START UP RICERCA ISTITUZIONALE PIATTAFORMA interDISCIPLINARE “TECNOLOGIA E SOCIETÀ” OBIETTIVI RICERCA COMMISSIONATA Sviluppo regionale Sostenibilità ... SERVIZI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E DEL SAPERE POLITICA ambiti di ricerca verticali e degli attori esterni al Parco tecnologico. L’ambito di ricerca Social Impact of Technologies (SIoT) punta a conciliare la ricerca e lo sviluppo con le esigenze ecologiche e sociali del futuro, proponendosi, in questo senso, quale settore trasversale e integrativo in grado di influenzare tutti gli altri ambiti ma capace anche di concepire approcci risolutivi interdisciplinari propri, che tengono conto dell’adeguamento della società alle diverse condizioni generali. L’assunzione di una responsabilità ambientale e collettiva di fronte alle innovazioni tecnologiche ed alle decisioni politiche, sociali ed economiche che riguardano le condizioni e i principi della nostra vita a livello locale e globale, costituisce un’esigenza irrinunciabile della nostra epoca. La Conferenza sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992 ha promosso a quadro operativo ECONOMIA l’avveniristico concetto di “sostenibilità”, in funzione di una prospettiva di sviluppo globale, laddove le dimensioni ambientale, economica, tecnologica e sociale interagiscono reciprocamente. I progressi della tecnologia incidono su condizioni, possibilità e qualità di vita delle persone e modificano i territori dove diventano operanti. In misura sempre più consistente, le società si confrontano con le conseguenze di natura ambientale, economica e sociale delle innovazioni tecnologiche funzionali ad un modello economico imperniato sulla crescita e sulla concorrenza globale. L’Alto Adige, oltre a possedere peculiarità paesaggistiche e socio-culturali distintive, è una regione vulnerabile dal punto di vista ambientale che, se da un lato necessita di particolare tutela e attenzione, dall’altro dispone di un potenziale straordinariamente ampio per orientarsi ad uno sviluppo sostenibile. Piano strategico – Parco Tecnologico 55 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI L’ambito Entrepreneurship incentiva lo start-up, supportando in modo particolare enti e piccole e medie imprese nella promozione d’iniziative improntate all’innovazione, nello sviluppo organizzativo e nell’elaborazione di strategie di crescita aziendale, di sviluppo del prodotto, di posizionamento e di comunicazione. È soprattutto l’avvio d’impresa nei settori d’eccellenza regionale, quali CasaClima, produzione energetica, tecnologie alpine e alimentari, ad essere perseguito e incentivato. In collaborazione con gli ambiti Communication & Design e Social Impact of Technologies, vengono stimolate iniziative creative e dato impulso alla formulazione d’idee innovative, sostenendo in tal modo la crescita delle aziende fondate in ambito socio-economico. In un’ottica di creazione e sviluppo d’impresa, TIS e Camera di Commercio mettono a disposizione la loro pluriennale esperienza mentre, con il sostegno dell’ambito SIoT, vengono promosse imprenditoria sociale e modelli di lavoro cooperativi. Le tecniche di Communication & Design (C&D) rendono tutto più accessibile: in molti contesti è fondamentale rappresentare in modo chiaro gli aspetti più complessi, conferire a un’istanza capacità attrattiva e intelligibilità oppure creare un insieme d’idee e tecnologie funzionali ad un prodotto che si definisce da sé ed è di piacevole utilizzo e semplice diffusione. Il risvolto strategico di C&D trova utilizzo tanto nel marketing e nel branding, quanto per scopi sociali (strategy & communication for sustainable development / in collaborazione con IRE e altri enti di ricerca economica, sociale e di mercato). Nel contesto del Parco tecnologico, è particolarmente importante l’elaborazione di soluzioni atte a favorire la comunicazione tra attori di diversa estrazione e il superamento di confini professionali e socio-culturali, ad esempio nella diffusione di contenuti scientifici, nelle collaborazioni interdisciplinari e nei processi partecipativi. L’ambito C&D, oltre a svolgere questo ruolo di mediatore, ricerca e sviluppa, in collaborazione con l’informatica e l’ambito SIoT, applicazio- 56 Piano strategico – Parco Tecnologico ni interattive e visualizzazioni di dati (Design dell’informazione e dell’interazione), proponendo efficaci strumenti sia per gli scienziati, in modo particolare per quanto concerne l’analisi dei dati, ma anche per individui ed enti che attraverso la rete desiderano informarsi, esprimersi e organizzarsi autonomamente, con l’intento di prendere parte o stimolare cambiamenti economicamente e socialmente rilevanti. Nella società moderna, il Quality Control & Certification (QC&C), a seguito delle crescenti esigenze in termini di qualità, ha assunto una notevole importanza strategica, sia ai fini della commercializzazione, sia di uno sviluppo sostenibile imperniato su un cambiamento di paradigma che dalla quantità volge in direzione di una maggiore qualità: in questo contesto, la tracciabilità e il controllo dei processi (di produzione) e dei prodotti industriali e agricoli svolgono un ruolo centrale. Con l’ausilio delle tecnologie dell’informazione, i processi/prodotti possono essere sottoposti a scrupolose verifiche durante l’intero ciclo della loro vita, permettendo di formulare precise asserzioni in merito alla loro qualità. Non meno importante è l’incremento dell’efficienza nell’impiego delle risorse, mediante la minimizzazione del consumo energetico, l’ottimizzazione del dimensionamento dei componenti in funzione del loro scopo, la parsimoniosa gestione di beni naturali come l’acqua o la composizione di fertilizzanti agricoli sulla base delle esigenze individuali. In questo senso, la tecnologia ha una valenza decisiva in un’ottica di sviluppo regionale sostenibile e attento alla tutela delle risorse. QC&C si occupa della ricerca di nuove metodologie per il controllo della qualità, includendo la formulazione di soluzioni per il rilevamento e l’elaborazione dei dati, con l’intento di consentire un controllo e una procedura di certificazione efficace, efficiente e obiettiva. In stretta collaborazione con SIoT e C&D, vengono studiati gli effetti sullo sviluppo economico e sociale di tracciabilità, controlli della qualità e certificazioni. 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI I risultati di tale attività di ricerca vengono veicolati agli utenti in forma di consulenza o trasferimento tecnologico. 3.2.2 Stato dell’arte 3.2.2.1 Social Impact of Technologies Da alcuni anni, si riscontra un palese scostamento da obiettivi di crescita puramente quantitativi, in direzione di una riflessione su modelli economici e di vita sostenibili, oltre che ecologicamente e socialmente responsabili. Il cambiamento di paradigma si ritrova anche negli sforzi tesi ad una ridefinizione dei criteri che determinano la creazione di un valore aggiunto in termini economici e di sviluppo sociale, quale estensione del concetto di “prodotto interno lordo” (PIL) a criteri di qualità di vita e di sviluppo ambientale e sociale. Se le Nazioni Unite svolgono valutazioni comparative sullo stadio di sviluppo di 187 Paesi, avvalendosi del Human Development Index (HDI), la Germania, nel 2009, ha commissionato l’elaborazione di un Indice di benessere nazionale (NWI), includendo ambiti quali ecologia, economia, società/sociale e partecipazione, mentre il governo francese, nel 2008, ha riunito i noti economisti Amartya Sen, Joseph E. Stiglitz e Jean-Paul Fitoussi nella Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress. Il Piano provinciale di sviluppo – Obiettivo 20001 dell’Alto Adige prevede una serie di linee guida per uno sviluppo sostenibile nei settori dell’ecologia, del sociale, della cultura e dell’economia: la Ripartizione Natura e Paesaggio della Provincia Autonoma di Bolzano si occupa, in uno studio sulla trasformazione del paesaggio antropico dell’Alto Adige, dei necessari interventi di adattamento in seguito ai cambiamenti climatici 2 , mentre la relazione specialistica “Alto Adige sostenibile?”3 1 Varato con Legge provinciale n. 3 nel gennaio del 1995 e il Rapporto sul clima Alto Adige 20114 analizzano le modifiche già subentrate e prospettabili, conseguenti ai mutamenti climatici, abbozzando indispensabili provvedimenti di adeguamento, in modo particolare a livello locale. Attualmente, in Alto Adige, si sta diffondendo il modello di “Impronta ecologica”, che indica il consumo di risorse pro capite di una regione, ribadendo anche qui l’impellente urgenza di ridurre le emissioni di CO2 e la produzione di rifiuti, nonché di perseguire una netta crescita dell’efficienza nello sfruttamento delle risorse. 3.2.2.2 Entrepreneurship La promozione di progetti imprenditoriali innovativi nasce negli Stati Uniti nel 1959, con la fondazione del Batavia Industrial Center a New York. Il primo Business Innovation Center d’Europa sorge, invece, nel 1984 a Liège, in Belgio. A seguito della crescente richiesta a livello locale, la Giunta provinciale altoatesina decide, negli anni ’90, di fondare un analogo centro in regione, funzionale al supporto di un’imprenditoria giovanile pioneristica. Così, nel 1998, viene fondato il BIC Alto Adige, convertito nel 2006 nel TIS innovation park, di cui oggi fa parte. Nei 14 anni trascorsi dalla sua istituzione, sono state affiancate 90 imprese, il 92% delle quali risulta ad oggi essere ancora presente con successo sul mercato. Attualmente, l’incubatore d’imprese è uno dei settori più importanti del TIS innovation park, strettamente connesso a tutte le altre istituzioni e gruppi d’interesse dell’Alto Adige: dalla sua funzione originale d’incubatore si è evoluto oggi in una funzione di business accelerator per nuove creazioni aziendali all’insegna dell’innovazione. Se per l’imprenditoria orientata al profitto esistono ad oggi svariate forme di promozione sul territorio, non se ne registra invece alcuna per quanto riguarda l’imprenditoria sociale, sebbene, in Alto 2 Provincia Autonoma di Bolzano: Il paesaggio culturale in Alto Adige, Bolzano 2010 3 Tappeiner, U./Lechner, O./Tappeiner, G.: Alto Adige sostenibile? Bolzano 2007 4 Zebisch, M./Tappeiner, U. u.a.: Rapporto sul clima Alto Adige, EURAC, Bolzano 2011 Piano strategico – Parco Tecnologico 57 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI Adige, rinomate aziende svolgano un ruolo esemplare in questo senso. Alcuni anni fa, nella vicina Provincia di Trento, è stato fondato The Hub Rovereto, con l’obiettivo di ricercare soluzioni innovative nei settori economico, sociale e ambientale: si tratta di una piattaforma intesa come punto d’incontro per imprenditori e innovatori sociali, impegnati nello sviluppo comune d’idee e progetti funzionali ad una società sostenibile. The HUB Rovereto affianca attualmente 80 imprese e potrebbe quindi rappresentare un ottimo modello per l’implementazione di analoghe iniziative in Alto Adige. 3.2.2.3 Communication & Design Sul mercato vengono offerti svariati servizi di comunicazione e design e in regione non mancano agenzie, studi e liberi professionisti, così come imprese che impiegano specialisti in questo settore: l’ambito di ricerca Communication & Design non intende entrare in concorrenza, bensì portare avanti un’attività di ricerca e sviluppo funzionale a particolari esigenze nell’ambito del Parco tecnologico, inserendosi ragionevolmente nel mercato, supplendo laddove l’offerta risulti carente. Nonostante l’ampia gamma di servizi proposti, manca attualmente un’iniziativa, che si ponga come scopo quello di accompagnare lo sviluppo sociale e tecnologico mediante attività di design e comunicazione strategiche e finalizzate. Il compito di colmare tale lacuna spetta all’ambito C&D di concerto con gli altri ambiti di ricerca: in questo contesto, il sostegno sistematico al trasferimento del sapere e la collaborazione tra ricerca e didattica da un lato, economia, politica e società dall’altro, svolgono un ruolo essenziale. C&D sviluppa strumenti ad hoc e supporta processi creativi, comunicativi e ideativi in ogni ambito. C&D si fa innanzitutto carico del coordinamento nella linea di ricerca Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione e il design dell’informazione e dell’interazione. 58 Piano strategico – Parco Tecnologico Quest’ultima assume una connotazione di particolare interesse, se si considera quanto siano essenziali, in un’epoca contraddistinta da tecnologie della comunicazione ubique/mobili, dai social web e da big data, strumenti interattivi efficaci e di semplice utilizzo, così come una visualizzazione immediata, in quasi tutti gli ambiti di studio e della società: anche la Libera Università di Bolzano (Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche e Facoltà di Design e Arti) svolge ricerche in tale ambito. Presso il Parco tecnologico, l’attività di R&S è improntata alle esigenze della ricerca e della comunicazione. 3.2.2.4 Quality Control & Certification La European Organization for Quality (EOQ) è stata fondata nel 1956 quale organizzazione interdisciplinare allo scopo di incentivare e ottimizzare la qualità a tutti i livelli, in stretta collaborazione con le istituzioni locali. Nonostante il numero delle iniziative legate alla certificazione e alla quality assurance sia in crescita, la quantità di prodotti certificati, in alcuni settori come ad esempio quello alimentare e agricolo, è ancora relativamente esigua a livello europeo. Inoltre, molti degli standard qualitativi e delle direttive esistenti vengono creati ad hoc, operano a livelli differenti con obiettivi diversificati e si concentrano su aspetti altrettanto diversi tra loro. Un confronto obiettivo tra standard qualitativi diversi risulta pertanto difficile e contribuisce oltretutto a creare un senso di smarrimento tra i consumatori, una sovrapposizione di meccanismi di controllo, una lievitazione dei costi e un inutile aggravio burocratico. Mentre la ricerca, in passato, si concentrava prevalentemente sulla definizione degli standard qualitativi e delle certificazioni, altri aspetti venivano poco indagati: lo sviluppo di metodi efficaci per l’applicazione e la gestione dei controlli di qualità oppure gli effetti economici e sociali della certi- 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI ficazione. Un ulteriore punto che sta acquisendo sempre maggior peso è il controllo della qualità nell’ottica di uno sfruttamento delle risorse che sia sostenibile e rispettoso. 3.2.3 Risultato Gli ambiti di ricerca e di servizio che saranno ora illustrati si influenzano molto a vicenda e verranno quindi in gran parte gestiti da più ambiti orizzontali contemporaneamente: l’associazione delle linee di ricerca ad uno specifico ambito di ricerca esprime unicamente la responsabilità primaria e non l’effettiva collaborazione sul piano pragmatico e strategico. Solo la linea di ricerca Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile (Linea 6L) non può rispondere ad un singolo ambito e deve quindi essere gestita in modo interdisciplinare. 3.2.3.1 Social Impact of Technologies Linea 1L RICERCA PARTECIPATIVA DEL FUTURO E SOCIETÀ CIVILE 2. Esso rappresenta, all’interno della Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società” le istanze socio-economiche del presente e del futuro. 3. Offre, in collaborazione con partner esterni, servizi di ricerca e sviluppo per istituzioni pubbliche e private, dando voce ad un orientamento votato all’innovazione sociale e alla sostenibilità. 4. Concepisce e realizza progetti di ricerca e sviluppo propri, in modo particolare negli ambiti dello sviluppo regionale autonomo, del sociale, della cultura, della formazione, della politica, dell’economia di sussistenza e della salute. 5. Sviluppa e implementa, in collaborazione con partner esterni e interni, start-up innovativi nei settori dell’economia cooperativa, del social entrepreneurship, della green economy e dell’economia solidale. 6. Concepisce e realizza interventi formativi nel campo dell’apprendimento permanente, in modo particolare con riferimento a nuove forme e ambiti di lavoro retribuito, allo sviluppo sostenibile e a modelli di vita intergenerativi. Linea 2L 3.2.3.2 Entrepreneurship BENESSERE COMUNE, COLLETTIVITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE Vista la rapidità con cui i cambiamenti intervengono in ogni sfera della società, le vie d’accesso alla ricerca e all’agire nell’ambito di ricerca Social Impact of Technologies devono necessariamente restare aperte ed essere ulteriormente sviluppate all’interno di processi discorsivi. Linea 3L L’ambito di ricerca ha individuato i seguenti approcci strategici. 1. Esso opera in maniera trasversale ed interdisciplinare in collaborazione con partner esterni ed interni, rappresentando le istanze di compatibilità sociale e sviluppo sostenibile e integrando nei progetti di ricerca e sviluppo in corso questioni socialmente rilevanti, come ad esempio le ricadute occupazionali, i requisiti di qualificazione, gli aspetti inerenti la qualità della vita o l’impatto ambientale. INCUBATORE D’IMPRESE E IMPRENDITORIA SOCIALE L’incubatore d’imprese del TIS innovation park supporta giovani imprenditori provenienti da tutti i settori. Si tratta per lo più di professionisti in erba, che tentano la via del lavoro autonomo, o di ricercatori che desiderano collocare sul mercato, con una propria azienda, i prodotti e i servizi sviluppati. Per incentivare la creazione di spin-off nei vari ambiti di ricerca e le idee imprenditoriali sviluppate dagli studenti, è auspicabile una stretta collaborazione tra la Libera Università di Bolzano e il TIS innovation park. Proprio gli ambiti di eccellenza dell’Alto Adige dovrebbero accrescere ulteriormente la loro rilevanza non solo mediante la ricerca e il trasferi- Piano strategico – Parco Tecnologico 59 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI mento tecnologico, bensì anche attraverso la creazione d’impresa. Il Laboratorio creativo (vedi paragrafo successivo) e i singoli ambiti di ricerca dovrebbero fungere da “fucina” di nuove idee, da sviluppare poi ulteriormente in imprese sostenibili con l’assistenza del TIS innovation park. Il Laboratorio creativo fornisce incentivi all’innovazione e al dialogo sotto forma di concorsi d’idee, workshop creativi e Innovation Round Table, supportando le prime fasi, dall’idea al progetto, mediante mentoring, collegamento in rete e sostegno (competenza, team, spazio e risorse tecniche). Linea 5L L’obiettivo a media-lunga scadenza dovrebbe essere la formulazione, da parte di studenti e ricercatori, di almeno due idee imprenditoriali all’anno, in ciascuna sfera d’eccellenza. L’incubatore d’imprese elaborerà per questi giovani imprenditori un pacchetto di servizi ad hoc allo scopo di renderli competitivi sulla scena internazionale. 3.2.3.3 Communication & Design Linea 4L LABORATORIO CREATIVO, COLLABORAZIONE INTERDISCIPLINARE PER L’INNOVAZIONE Il Laboratorio creativo è l’iniziativa a lungo termine del Parco tecnologico a supporto dell’innovazione e dello scambio creativo e interdisciplinare: si propone come un incubatore e, in tal senso, come stadio preliminare alla fondazione d’imprese e iniziative innovative. Il Laboratorio creativo è gestito da un team interdisciplinare ma viene coordinato dall’ambito orizzontale Communication & Design (C&D), che, con il coinvolgimento di tutti gli altri ambiti orizzontali, si propone di creare ponti tra tutti i vari settori: si tratta di un catalizzatore d’idee, che dà impulso e supporta i processi creativi, stimolando la collaborazione interdisciplinare e il conseguimento di risultati effettivi. Oltre ad arricchire reciprocamente ambiti di ricerca e ricercatori, il Laboratorio creativo fornisce inoltre risultati concreti: bozze di progetto, nuove costellazioni di team e reti. Tutto ciò viene poi nuovamente convogliato negli ambiti di ricerca o nello start-up, a loro volta eventualmente incentivati dall’ambito Entrepreneurship (Linea di ricerca: Incubatore d’imprese e imprenditoria sociale). 60 Piano strategico – Parco Tecnologico DESIGN DELL’INFORMAZIONE E DELL’INTERAZIONE Il Design dell’informazione e dell’interazione studia e sviluppa applicazioni user-friendly e visualizzazioni per R&S, collaborazioni, comunicazione e partecipazione: ciò comprende il design dell’interazione e lo User Interface Design, la visualizzazione di dati e il design dell’informazione classico. Vengono ideati e sviluppati: –– strumenti creativi e interattivi per un’efficiente analisi ed elaborazione di consistenti quantitativi di dati e complesse concatenazioni d’informazioni destinate a esperti nel campo della scienza e della tecnica –– applicazioni interattive per collaborazioni, scambio di conoscenze, discussioni, convergenze e processi decisionali –– visualizzazioni di complesse concatenazioni d’informazione (design dell’informazione classico e visualizzazione di dati) In questa linea di ricerca si legano design, comunicazione e informatica, allo scopo di sviluppare strumenti efficienti ed efficaci, che rispondano alle esigenze della scienza, di R&S, delle persone e della società. In questo senso, si fa ricorso alla ricerca sociale e cognitiva, per comprendere come le applicazioni debbano essere realizzate, affinché le persone le utilizzino volentieri e quindi funzionino nel contesto sociale: aspetto di strategica importanza non solo per i cosiddetti social network. 3.2.3.4 Quality Control & Certification L’operato del settore QC&C riguarderà la ricerca istituzionale e commissionata considerando il 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI territorio locale quale laboratorio. Le attività di ricerca comprendono, tra l’altro, lo studio di direttive generali per una quality assurance e una certificazione oggettive, l’inclusione e l’affinamento della sostenibilità negli standard qualitativi, lo sviluppo di tecnologie e tool per un efficace controllo della qualità, così come l’indagine dell’impatto della certificazione su economia e società. esterni al Parco tecnologico. Allo scopo, viene dato grande spazio a collaborazioni con partner provenienti, tra l’altro, dalla ricerca di mercato ed economica (IRE), da R&S (EURAC, Laimburg, Fraunhofer, istituti/università internazionali, imprese), dalla ricerca sociale (LUB, EURAC) e dall’economia (TIS, Camera di Commercio, associazioni, imprese). 3.2.3.5 Linee di ricerca condivise Linea 6L STRATEGIA & COMUNICAZIONE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Lo sviluppo sostenibile non è solo una necessità, bensì anche un fattore positivo di competitività per la regione. L’allineamento, in questo senso, della R&S e della comunicazione strategica ivi connessa rientrano nel campo di azione della linea di ricerca Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile. La sostenibilità non può essere perseguita solo attraverso il progresso tecnico, ma anche mediante l’innovazione sociale, reclamando un cambiamento nei modelli comportamentali. Per comprendere i mutamenti necessari e progressivamente convergere su cosa sia impellente o prioritario, molte persone devono apprendere molte cose nuove per esser poi in grado di cambiare qualcosa. Questo è l’obiettivo della linea Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile, un think tank che, in una prospettiva di crescita regionale e sovraregionale sostenibile, riunisce conoscenze di diversi ambiti e rende così possibile uno scambio produttivo tra le parti coinvolte, creando i presupposti per processi decisionali effettivi e per un cambiamento dei modelli di consumo e di produzione. Da un lato, ciò concerne il trasferimento del sapere per una mutua comprensione tra ricerca e sviluppo, cittadini e attori della società civile, così come dell’economia e della politica, dall’altro, il think tank mette a disposizione studi e suggerimenti, offrendo consulenza agli attori interni ed Piano strategico – Parco Tecnologico 61 3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI Piattaforma Tecnologia e società IstituzionE Linee di ricerca LUB 1L – Ricerca partecipativa del futuro e società civile 2L – Benessere comune, collettività e responsabilità sociale 4L – Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione 5L – Design dell’informazione e dell’interazione 6L – Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile LUB/TIS 3L – Incubatore d’imprese e imprenditoria sociale 62 Piano strategico – Parco Tecnologico 4 conclusione 4conclusione Andrea Gasparella, Günther Mathà Il piano descritto, sintesi di un percorso di consultazione con i maggiori stakeholder presenti sul territorio, intende rappresentare un contributo della Libera Università di Bolzano alla definizione di futuri scenari strategici, individuando opportunità e azioni di ricerca tecnologica da sviluppare in stretta collaborazione con le istituzioni pubblicamente finanziate e le aziende interessate che ne possono usufruire. Tale piano può costituire una sorta di bussola orientativa per le scelte strategiche a medio e lungo termine. Si è voluto sviluppare di proposito la sua valenza di tipo strumentale scegliendo un impianto modulare, sia in termini di obiettivi che in termini di fabbisogni delle varie possibili linee d’azione. Di fatto sarà poi responsabilità della governance e dei decisori politici, appropriarsi delle proposte contenute, interpretarle e definire priorità politiche e operative per concretizzare le possibilità di sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio. A tal fine sarà elaborato un piano d’azione che conterrà le priorità, le responsabilità specifiche, i termini nonché i finanziamenti per la realizzazione delle attività di ricerca all’interno del Parco tecnologico. Per quanto riguarda le indicazioni relative alla stima dei costi (allegato 1), è importante sottolineare che esse rappresentano una valutazione indicativa, basata sulla individuazione di fabbisogno minimo necessario per l’attivazione delle linee di ricerca proposte, articolato sui primi 5 anni di attività. L’entità complessiva dei costi non vuole necessariamente indicare l’origine della copertura, per la quale è probabilmente indicato adottare un approccio di cofinanziamento da parte della mano pubblica che potrà intervenire in maniera significativa sulla dotazione iniziale lasciando uno spazio crescente ad altre forme di finanziamento e autofinanziamento per gli sviluppi successivi. Una volta avviate, molte linee di ricerca qui proposte potranno presumibilmente essere supportate attraverso progetti europei ad impostazione tecnologica sulla base del già citato Programma Europeo Horizon2020 (www.ec.europa.eu/research/horizon2020) o in molti casi avvalersi di un impegno diretto da parte del settore privato che dovrà progressivamente dimostrarsi in grado di sostenere concretamente la ricerca di natura più applicativa. Più imprese intervistate hanno espresso la propria propensione e disponibilità a cofinanziare singoli progetti di ricerca affini al proprio settore di attività. La Libera Università di Bolzano, a sua volta, darà massimo appoggio al coordinamento strategico e scientifico e all’implementazione delle singole linee di ricerca a livello territoriale, coerentemente con le strategie per il futuro che la Giunta provinciale procederà a definire sul piano politico. Inoltre la Libera Università di Bolzano si assumerà la responsabilità di sostenere tali linee strategiche con l’attivazione di un’offerta didattica coerente, consapevole della necessità di creare, nei campi strategici dell’innovazione tecnologica, figure professionali adeguate alle sfide del futuro. Piano strategico – Parco Tecnologico 63 Impressum Titolo Innovazione in Alto Adige Gli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico Editore Libera Università di Bolzano Redazione Günther Mathà, Andrea Gasparella, Marzia Sparapani, Silvia Bertagnoll Autori Andrea Gasparella, Günther Mathà, Marco Baratieri, Matteo Scampicchio, Fabrizio Mazzetto, Pekka Abrahamsson, Alberto Sillitti, Susanne Elsen, Johann Gamper, Kris Krois Lettorato tecnico Johann Gamper, Georg Felderer, Tanja Mimmo Grafica e Layout Alessandra Stefanut, www.cursiva.it Coordinamento grafico Kris Krois Stampa Karodruck Indirizzo redazione e informazioni Libera Università di Bolzano Servizi per la Didattica e la Ricerca Piazzetta Franz Innerhofer 8 39100 Bolzano/Italia T: +39 0471 012000 [email protected] 64 Piano strategico – Parco Tecnologico www.unibz.it