Coltivazioni e cura del verde. Il lato educativo della natura. Il rapporto con l’ambiente e la natura è fondamentale, in particolare per ragazze e ragazzi che hanno vissuto problemi di emarginazione e tossicodipendenza. È il caso della coltivazione dei fiori, dove l’agricoltura naturale insegna il rispetto per le stagioni e il ritmo delle stesse insegna la pazienza, aiutando così a ritrovare la serenità. Le coltivazioni sono inoltre un utile strumento di formazione professionale per attività legate alla cura del verde o all’agricoltura biologica. La florovivaistica è un’attività tradizionale di San Patrignano, che negli ultimi anni ha avuto particolare impulso. Il gruppo si occupa delle serre, in cui sono allevate piante ornamentali e floreali, e delle coltivazioni di ortofrutta biologica a terra in un’area di circa 7 ettari adiacente alla sede principale. Tutti i prodotti dell’orto di San Patrignano – sia quelli legati alle produzioni tipiche territoriali che quelli provenienti da terre lontane - sono completamente naturali, perché coltivati senza alcun ausilio di sostanze chimiche di sintesi. Rotazione, svasamento, concimazione: il calendario serrato delle diverse colture impone un coinvolgimento diretto dei ragazzi in ogni fase della vita vegetale. I ritmi delle colture, infatti, assumono un significato simbolico. Semina, attesa, fioritura, appassionano alla bellezza della natura portando alla formazione, in Comunità, di professionisti del verde. Rose da esposizione Tra le specie perenni, è presente nelle serre di San Patrignano un’ampia collezione di rose ad arbusto e rampicanti. Con la collaborazione dell’azienda tedesca Rosen Tantau sono coltivati ibridi rari, come la rosa “Ama” concessa in esclusiva a San Patrignano. Le rose sono spesso ospiti delle più importanti manifestazioni vivaistiche in tutta Italia. Riqualificazione del verde Della cura delle aree verdi si fa garante una squadra di ragazzi in formazione e collaboratori. Si tratta di una manutenzione interna allo spazio San Patrignano per un’estensione di circa 20 ettari e di 15 ettari di cura delle strade interpoderali, dove sono state messe a dimora, nel corso di questi anni, circa 100 mila piante.