Reg. Ce 1257/99
PIANO LOCALE DI SVILUPPO RURALE DELLA PROVINICA DI LUCCA
1. ENTE
Provincia di Lucca
2. AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
(comuni, popolazione superficie):
In provincia di Lucca è presente una popolazione di 375.103 unità (ISTAT 1999),
distribuita in 35 Comuni: 7 in Versilia, 7 nella Piana Lucchese, 5 nella Media Valle del
Serchio, e 16 in Garfagnana.
Popolazione suddivisa per comune e sesso (ISTAT 1999)
Comuni
M/F
Altopascio
10.653
Bagni di Lucca
6.852
Barga
10.021
Borgo a Mozzano
7.328
Camaiore
30.491
Camporgiano
2.414
Capannori
43.635
Careggine
670
Castelnuovo di Garfagnana
6.130
Castiglione di Garfagnana
1.934
Coreglia Antelminelli
4.875
Fabbriche di Vallico
551
Forte dei Marmi
8.620
Fosciandora
681
Gallicano
3.794
Giuncugnano
556
Lucca
85.484
Massarosa
20.286
Minucciano
2.523
Molazzana
1.210
Montecarlo
4.297
Pescaglia
3.802
Piazza al Serchio
2.587
Pietrasanta
24.436
Pieve Fosciana
2.432
Porcari
7.037
San Romano in Garfagnana
1.427
Seravezza
12.745
Sillano
787
Stazzema
3.448
Vagli Sotto
1.188
Vergemoli
399
Viareggio
58.531
Villa Basilica
1.890
Villa Collemandina
1.389
TOTALE
375.103
M
5.183
3.237
4.903
3.574
14.684
1.202
21.283
338
2.974
944
2.337
276
4.000
332
1.822
277
40.543
9.960
1.223
606
2.132
1.899
1.231
11.681
1.190
3.468
695
6.144
361
1.686
598
198
27.706
927
674
180.288
F
5.470
3.615
5.118
3.754
15.807
1.212
22.352
332
3.156
990
2.538
275
4.620
349
1.972
279
44.941
10.326
1.300
604
2.165
1.903
1.356
12.755
1.242
3.569
732
6.601
426
1.762
590
201
30.825
963
715
194.815
La popolazione della Provincia di Lucca è ripartita per il 48% maschi e il restante 52%
femmine, ed è così distribuita: 158.557 abitanti in Versilia, 156.804 nella Piana di Lucca,
29.614 nella Media Valle del Serchio e 30.128 in Garfagnana.
L’indice d’invecchiamento (popolazione di 65 anni ed oltre su quella da 0 a 14 anni x 100 =
174,57 per la provincia) è più alto nella Media Valle del Serchio (203,10), in Garfagnana
(194,83), medio nella Piana (177,78) e più basso in Versilia (162,99).
La dinamica demografica provinciale, tra i censimenti del 1961 e del 1991, segnala una
diminuzione dei residenti secondo un andamento che è anche nazionale e regionale.
Dopo un primo incremento (15.000 unità tra il ‘61 ed il ‘71), se ne registra un altro pari ad
un terzo del precedente; nel periodo successivo segue una diminuzione di circa 11.000
residenti che annulla circa la metà degli aumenti precedenti.
La Garfagnana e la Media Valle invece hanno fatto registrare, nei periodi esaminati, una
diminuzione progressiva del numero degli abitanti, ma il fenomeno si è fermato e si è
stabilizzato il numero dei residenti nelle diverse aree della provincia.
Il processo di redistribuzione della popolazione all’interno del territorio provinciale ha, poi,
indicato nella Media Valle e nella Versilia le zone preferite.
Come evidenziato dalla tabella seguente in Provincia di Lucca, generalmente nelle aree
svantaggiate, operano l’obiettivo 2, il phasig out (sostegno transitorio), il LEADER II e
LEADER PLUS e un Patto territoriale per l’agricoltura. La stessa amministrazione provinciale
ha competenze in materia agricolo/forestale anche per alcuni comuni montani (Villa Basilica,
Pescaglia, Seravezza e Stazzema).
Zone di operatività dei principali programmi comunitari e statali (Obiettivo 2, LEADER II,
LEADER PLUS, Patti territoriali, phasing out)
COMUNE
Altopascio
Bagni di Lucca
Barga
Borgo a Mozzano
Camaiore
Camporgiano
Capannori
Careggine
Castelnuovo di
Garfagnana
Castiglione di Garfagn.
Coreglia Antelminelli
Fabbriche di Vallico
Forte dei Marmi
Fosciandora
Gallicano
Giuncugnano
Lucca
Massarosa
Minucciano
Molazzana
Montecarlo
Pescaglia
Piazza al Serchio
Pietrasanta
Pieve Fosciana
Porcari
San Romano in
Garfagn.
Seravezza
Sillano
Stazzema
Vagli Sotto
Vergemoli
Viareggio
Villa Basilica
Villa Collemandina
Ob. LEADERI LEADER
2
I
+
Parz.
Parz.
X
X
X
X
X
X
Parz.
X
Parz.
PATTI
TER.
Phasing
out
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Parz.
Parz.
X
X
X
X
X
X
X
Parz.
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Parz.
X
X
X
x
X
x
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Parz.
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
3. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’AREA
Il territorio provinciale è interessato da una serie di zonizzazioni:
•
Comunità Montane (4): zone della Garfagnana, della Media Valle del
Serchio, dell’Alta Versilia e dell’Area lucchese.
•
USL (2): aziende lucchese e versiliese.
•
Parchi naturali regionali (2): Parco delle Alpi Apuane (esteso anche alla
Provincia di Massa) e Parco S.Rossore-Migliarino-Massaciuccoli (esteso anche alla
Provincia di Pisa).
•
Aziende di promozione turistica (2): 1 Versilia, 13 Lucca.
•
Circoscrizioni ecclesiastiche (3): Arcidiocesi di Lucca, Arcidiocesi di Pisa
(Barga, Fabbriche di Vallico, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema),
Diocesi di Pescia (Altopascio e Montecarlo).
•
Aree per la Gestione completa delle acque Ambiti Territoriali Ottimali (2): una
Toscana Nord, prevede la presenza di tutti i Comuni massesi, di quelli pistoiesi
sulla Lima e di quelli lucchesi con esclusione di Capannori, Porcari, Montecarlo,
Villa Basilica ed Altopascio, accorpati con Pisa, che costituisce la seconda zona.
•
Zone di bonifica (2): Versilia, Piana di Lucca.
•
Autorità di bacino ex L 183/89 (2): bacino sperimentale del Serchio, bacino
dell’Arno.
•
Aree a forte squilibrio fra domanda ed offerta di lavoro (2): la Versilia ed i
Comuni calzaturieri (Capannori, Montecarlo e Porcari).
•
Area Regolamento (CE) 1260/1999, ob. 2: Comuni di Bagni di Lucca (parte),
Barga (parte), Castelnuovo Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fosciandora,
Gallicano, Molazzana, Pietrasanta (parte), Pieve Fosciana, Seravezza (parte).
•
Area Regolamento (CE) 1260/1999, sostegno transitorio (1): Comuni di
Bagni di Lucca (parte), Barga (parte), Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine,
Castiglione di Garfagnana, Fabbriche di Vallico, Giuncugnano, Minucciano,
Pescaglia, Piazza al Serchio, San Romano in Garfagnana, Seravezza (parte),
Sillano, Stazzema, Vagli Sotto, Vergemoli, Villa Basilica, Villa Collemandina.
•
Area con deroga 87.3.c decisione (CE) 2752/2000: tutta la Valle del Serchio.
•
Sistemi Economici Locali (3): Piana Lucchese, Versilia, Valle del Serchio
(Quadrante Media Valle del Serchio, Quadrante Garfagnana).
•
Distretti industriali (deliberazione CR 69/2000) (2): Distretto di Capannori
(carta), Distretto di Carrara (marmo)
•
Sistemi produttivi locali manifatturieri (deliberazione CR 69/2000) (3):
Garfagnana (pelle-cuoio e calzature), Area Lucchese (pelle-cuoio e calzature) e
Versilia (cantieristica).
•
Area LEADER +: corrisponde al territorio complessivo delle Comunità
Montane.
Densità della popolazione (KM 2, popolazione e densità abitativa per comune. anni 1997-'99)
COMUNE
2
KM
28,7
164,65
66,53
72,41
84,59
27,1
156,6
24,46
Altopascio
Bagni di Lucca
Barga
Borgo a Mozzano
Camaiore
Camporgiano
Capannori
Careggine
Castelnuovo di
Garfagn.
28,5
Castiglione di Garfagn.
48,64
Coreglia Antelminelli
52,78
Fabbriche di Vallico
15,53
Forte dei Marmi
9
Fosciandora
19,82
Gallicano
30,5
Giuncugnano
18,94
Lucca
185,53
Massarosa
68,59
Minucciano
57
Molazzana
31,63
Montecarlo
15,59
Pescaglia
70,37
Piazza al Serchio
27,09
Pietrasanta
41,84
Pieve Fosciana
28,77
Porcari
17,88
San Romano in
Garfagn.
26,04
Seravezza
39,37
Sillano
62,15
Stazzema
80,72
Vagli Sotto
41,02
Vergemoli
27,3
Viareggio
31,88
Villa Basilica
36,48
Villa Collemandina
34,81
TOTALE
1.772,81
Ab./Km
1997
10.222
6.990
10.071
7.382
30.575
2.407
43.910
675
2
356
42
151
102
361
89
280
28
Ab./Km
1998
10.398
6.926
10.035
7.372
30.535
2.431
43.739
665
6.150
1.967
4.857
559
8.885
702
3.851
569
85.657
19.925
2.576
1.207
4.331
3.791
2.643
24.517
2.446
6.961
216 6.153
40 1.938
92 4.861
36
557
987 8.748
35
695
126 3.817
30
556
462 85.558
290 20.101
45 2.574
38 1.204
278 4.282
54 3.787
98 2.612
586 24.566
85 2.456
389 6.970
1.411
12.790
784
3.500
1.238
408
58.243
1.903
1.393
375.496
54 1.417
325 12.753
13
791
43 3.464
30 1.209
15
408
1.827 58.332
52 1.883
40 1.393
212 375186
2
362
42
151
102
361
90
279
27
Ab./Km
1999
10.653
6.852
10.021
7.328
30.491
2.414
43.635
670
6.130
216
40
1.934
92
4.875
36
551
972
8.620
35
681
125
3.794
29
556
461 85.484
293 20.286
45
2.523
38
1.210
275
4.297
54
3.802
96
2.587
587 24.436
85
2.432
390
7.037
1.427
54
324 12.745
13
787
43
3.448
29
1.188
15
399
1830 58.531
52
1.890
40
1.389
212 375.103
2
371
42
151
101
360
89
279
27
215
40
92
35
958
34
124
29
461
296
44
38
276
54
95
584
85
394
55
324
13
43
29
15
1836
52
40
212
Utilizzazione del suolo (Superficie totale. SAU, Superficie boschiva, Superficie zone
svantaggiate, Superficie aree protette) (ISTAT)
COMUNE
Altopascio
Bagni di Lucca
Barga
Borgo a Mozzano
Camaiore
Camporgiano
Capannori
Careggine
Castelnuovo di
Garfagn.
Castiglione di Garfagn.
Coreglia Antelminelli
Fabbriche di Vallico
Forte dei Marmi
Fosciandora
Gallicano
Giuncugnano
Lucca
Massarosa
Minucciano
Molazzana
Montecarlo
Pescaglia
Piazza al Serchio
Pietrasanta
Pieve Fosciana
Porcari
San Romano in
Garfagn.
Seravezza
Sillano
Stazzema
Vagli Sotto
Vergemoli
Viareggio
Villa Basilica
Villa Collemandina
TOTALE
Sup.
Tot.
2.870
16.465
6.653
7.241
8.459
2.710
15.660
2.446
2.850
SAU
1.457
832
954
1.504
2.343
692
5.415
405
1.338
Superfici Superficie
Aree
e
Zone
protette
Boschiva Svantaggiate
68
1.151
16.465
1.635
6.653
7.529
7.241
1.726
2.250
587
2.710
1.488
3.495
3.040
221
2.446
2.317
10.354
2.850
1.171
4.864
5.278
1.553
900
1.982
3.050
1.894
18.553
6.859
5.700
3.163
1.559
7.037
2.709
4.184
2.877
1.788
2.604
816
674
431
53
366
199
716
4.935
1.383
1.651
399
1.015
1.502
856
666
712
1.075
567
1.461
2.083
840
4.864
5.278
1.553
716
537
325
3.462
458
234
636
177
2.832
589
230
750
25
841
1.982
3.050
1.894
1.175
3.937
6.215
8.072
4.102
2.730
3.188
3.648
3.481
177.281
462
398
1.007
175
251
527
397
702
36.889
281
3.565
1.788
912
502
12
1.999
385
52.422
1.477
2.129
5.700
3.163
2.285
3.530
2.429
7.037
2.709
1.244
387
2.877
2.604
602
3.937
6.215
8.072
4.102
2.730
2.387
3.648
3.481
119.726
7.554
3.864
2.664
1.211
2.780
42.519
Principali parametri socio economici, con particolare riferimento a quelli previsti dal Reg.
CE 1260/99 per le zone rurali
Indicatori di struttura e congiuntura economica della Provincia di Lucca
(dati 1999 Economia Toscana)
Indicatori di struttura:
Reddito pro capite (milioni di lire)
Tasso di disoccupazione
Valore aggiunto (pro-capite in milioni di
lire)
Agricoltura (pro-capite in milioni di lire)
Industria (pro-capite in milioni di lire)
Altre attività (pro-capite in milioni di lire)
Indicatori di congiuntura:
Imprese registrate
Imprese attive
Di cui imprese agricole e pesca
Occupati (migliaia)
Di cui in agricoltura migliaia)
1999
26,7
5,2
26,7
0,6
10,4
20,9
1999
39.935
35.437
4.180
145
5
Numero di aziende agricole, forestali, pesca iscritte alla CCIAA 1998/1999
Agricoltura e Caccia
Silvicoltura e utilizzo
aree forestali
Pesca
Totale
Fonte: Banca dati
ISET
Ditte
Soc.
Soc.
Tot.
Indiv
Pers
Cap.
Altre
Imprese
1998 1999 1998 1999 1998 1999 1998 1999 1997
1998 1999
3.645 3.535
113 115
33 31
44 45
4.1593.835 3.726
157 149
72 66
3.874 3.750
16
13
3
3
18
19
201 194 184
43 44
172 172
4
40
3
37
2
64
2
66
131 121 115
4.4914.150 4.025
Ripartizione degli addetti per classi di addetti e attività agricola. Anno 1999.
Provincia di Lucca.
N. add. in N. add. in
U.L. fino a 9 U.L. 10-49
Agricoltura e Caccia
Silvicoltura e utilizzo aree
forestali
Pesca
Totale
Fonte: Banca dati ISET
N. add. in
U.L. 50-99
N. add. in
U.L. 100 e
oltre
Totale
Addetti
1.674
184
181
0
2.039
133
184
1.991
91
0
275
75
0
256
0
0
0
299
184
2.522
Produzione lorda vendibile(1) agricola, zootecnica e forestale. Valori correnti
(milioni di lire)
Incidenza di Lucca su Toscana e Italia. Anni 1996-'98. Provincia di
Lucca, Toscana, Italia.
Valori assoluti e incidenza di Lucca su Toscana e
Italia
1996
Lucca Toscana
Coltivazioni erbacee
Coltivazioni legnose
Prodotti zootecnici
Servizi annessi
Prodotti forestali
Totale produzione lorda
vendibile
Coltivazioni erbacee
Coltivazioni legnose
Prodotti zootecnici
Servizi annessi
Prodotti forestali
Totale produzione lorda
vendibile
Italia
Lucca/ Lucca/
Toscana Italia
136.593 1.028.119 23.280.334
13,3
0,6
32.330 1.011.094 18.980.884
3,2
0,2
61.679 817.950 26.839.318
7,5
0,2
12.540 101.874 833.212
12,3
1,5
243.142 2.959.037 69.933.748
8,2
0,3
1997
Lucca Toscana
Italia
Lucca/ Lucca/
Toscana Italia
136.998 1.492.965 33.208.089
9,2
0,4
37.710 1.074.548 18.201.592
3,5
0,2
44.476 821.605 26.809.898
5,4
0,2
5.704 192.939 4.145.429
3,0
0,1
8.019 116.306 1.024.517
6,9
0,8
232.907 3.698.363 83.389.525
6,3
0,3
1998
Lucca Toscana
Italia
Lucca/ Lucca/
Toscana Italia
131.327 1.368.626 32.399.678
9,6
0,4
46.483 1.269.860 18.827.925
3,7
0,2
30.597 790.779 25.846.042
3,9
0,1
5.280 192.571 4.147.532
2,7
0,1
8.327 120.776 1.201.831
6,9
0,7
Coltivazioni erbacee
Coltivazioni legnose
Prodotti zootecnici
Servizi annessi
Prodotti forestali
Totale produzione lorda
vendibile
222.014 3.742.612 82.423.008
5,9
0,3
Note: (1) Per il calcolo della Plv è stato adottato un metodo prevalentemente
diretto, che consiste nel valutare
L'output di ciascun prodotto moltiplicando la quantità effettivamente realizzata (al
netto degli impieghi del settore) per il corrispondente prezzo
Indagine estimativa al 1 dicembre dell'anno indicato Consistenza del bestiame bovino nella provincia di
Lucca.
Anni 1994-'98.
1° dicembre anni:
1994
1995
1996
1997
1998
Fonte: ISTAT.
Totale bovini
5.670
5.260
4.660
4.110
6.868
di cui vacche
da latte
2.700
2.400
2.200
2.000
2.440
4. PROBLEMATICHE AFFRONTATE
Il settore agricolo\forestale, sia per l’importanza oggettiva che riveste nei territori rurali sia
per la quantità risorse assegnate in seno al Piano Regionale di Sviluppo Rurale
(P.R.S.R.), ha un ruolo centrale nel piano locale di sviluppo rurale della Provincia di Lucca,
per questo motivo si procederà ad un’analisi accurata della sua struttura produttiva.
È necessario premettere che l’agricoltura lucchese è caratterizzata da aree a bassa
produttività ma con elevata specializzazione in produzioni di qualità, quindi, per poter
essere competitiva, deve innanzitutto recuperare il patrimonio delle vocazioni e tradizioni
produttive locali, sul suo sviluppo pesano i seguenti fattori:
1.
Il modello familiare di conduzione aziendale è
entrato in crisi a causa della mancanza di giovane imprenditoria, della generale
debolezza del capitale aziendale e della concorrenza per il suolo degli altri settori
economici (industria e costruzioni in primo luogo) che rende problematici gli
accorpamenti; questa crisi può portare all’abbandono di superfici attualmente coltivate
con non trascurabili effetti sul tessuto rurale e sulla salvaguardia del territorio.
Attualmente, dagli studi preliminari del Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.),
risulta che il 76% degli imprenditori ha un’età superiore ai 50 anni e di questi il 43% ha
più di 65 anni.
2.
L’evoluzione della PAC avrà un impatto negativo
nei prossimi anni in quanto il fenomeno sopra descritto si amplificherà in conseguenza
della prevedibile la riduzione del sostegno comunitario e di uno scenario internazionale
in cui si entrerà direttamente in concorrenza con gli USA e con i paesi in via di
sviluppo.
Breve analisi strutturale:
l’agricoltura provinciale è caratterizzata dalla netta predominanza di aziende piccole e
medio piccole gestita prevalentemente da imprenditori maschi con età superiore a 50 anni.
Dagli studi preliminari effettuati per la redazione del P.T.C. sulle aziende agricole iscritte
all’U.M.A. (utenti motori agricoli) risulta che solo il 23 % di queste sono economicamente
rilevanti poichè rientrano nei parametri previsti dalla L.R. 64/95 e coltivano il 62% della
SAU provinciale. Questi dati riguardano le 11.147 aziende iscritte all’U.M.A. (1999), un
campione molto significativo sulle 20.288 aziende rilevate dal censimento generale
dell’agricoltura del 1990.
L’azienda agricola tipo della Valle del Serchio è ordinata a bosco, castagneto, grande
rilevanza viene data al seminativo e al prato pascolo; l'imprenditore ha un'età superiore a
50 anni ed è quasi sicuramente maschio. Le aziende che rientrano nei parametri legislativi
della L.R. 64/95 rappresentano il 19% del totale e conducono il 55% del totale della SAU.
Nella Piana di Lucca si riscontra, invece, un’azienda tipo che è ordinata principalmente a
seminativo, oliveto, vigneto e ad ortoflorovivaismo; di queste il 23% rientrano nei parametri
della 64/95 e sono condotte da imprenditori con età superiore ai 50 anni.
In Versilia, infine è più facile incontrare un’azienda agricola ad indirizzo floricoloortofrutticolo dove, pur essendo prevalenti i conduttori maschi, è facile incontrare donne
con età più bassa della media provinciale. Delle aziende versiliesi circa il 30% rientrano
nei parametri della 64/95.
Il comparto zootecnico è concentrato nella Valle del Serchio, ove sono presenti più del
50% dei capi provinciali, mentre è poco significativo in Versilia, dove troviamo appena il
10% del totale.
Va sottolineata l’importanza della cooperazione, forestale, lattiero-casearia, olivicola,
cerealicola e orto-floro-vivaistica la quale negli ultimi venti anni ha contribuito a contrastare
l’abbandono della montagna, a salvaguardare le risorse agricolo forestali, le tradizioni
produttive e allo sviluppo del sistema agro-industriale.
Il reddito lordo del settore proviene dal comparto orto-floro-vivaismo per il 64%, dagli
allevamenti per il 15%, l’11% dalle coltivazioni arboree, l'8% dai seminativi e il 2% dalla
selvicoltura.
Infine alla Provincia di Lucca viene attribuito oltre il 10% del valore aggiunto agricolo
regionale.
Risulta chiaro che l’agricoltura lucchese è caratterizzata da imprese agricole piccole e
medio piccole anche se non mancano piccole realtà imprenditoriali rilevanti. La grandezza
fisica è un parametro poco significativo se è separato dal contesto geografico-economico
in cui l’azienda opera. Mentre nel censimento del ’90 la dimensione media era di 4,9 ettari
di SAT e di 1,8 di SAU con il rilievo sui dati per la redazione del P.T.C. abbiamo 5,01 ettari
di SAT e 3,38 di SAU.
Inoltre una miriade di imprese è condotta da imprenditori, spesso con capacità
professionale molto elevata, che si occupano di agricoltura congiuntamente ad altre
attività; queste aziende part-time sono affiancate da poche imprese agricole vere e
proprie. Grazie a questa particolarità è stato possibile preservare molte tecniche e
produzioni locali.
Le caratteristiche strutturali dei comparti produttivi, degli ambiti territoriali, dell’agricoltura
lucchese sono:
• nella piana di Lucca e nella Versilia la floricoltura e orticoltura, produzioni queste
caratterizzate da forti investimenti di capitali, elevata richiesta di manodopera
specialistica, elevata capacità e conoscenze professionali, alta flessibilità nelle scelte
produttive, alta redditività insieme ad un elevato rischio di impresa;
• nella zona montana la zootecnia, la castanicoltura, le produzioni del bosco e del
sottobosco e i prodotti tipici;
• nelle colline lucchesi essenzialmente l’olivicoltura e la viticoltura.
I punti di forza dell’agricoltura lucchese sono:
• la varietà degli indirizzi produttivi (vino, olio, orticoltura, floricoltura, prodotti tipici)
che consente al settore di risentire meno delle variazioni del mercato;
• l’elevata presenza di aziende part-time che svolgono la funzione di integrazione di
reddito, di presidio territoriale e sono più flessibili verso i cambiamenti del mercato.
Breve analisi territoriale:
• Area Montana (media e alta Valle del Serchio, montagna versiliese e
montagna lucchese):
Le aree montane lucchesi detengono una quota rilevante del territorio provinciale e
contribuiscono in maniera determinante alla vita della provincia, assicurandone importanti
fondamenti materiali e immateriali. Queste aree, seppure in grado di apportare un
modesto contributo economico alla vita provinciale, offrono infatti risorse ambientali vitali
(ossigeno, acqua, biodiversità), e accanto ad esse risorse ambientali comunque importanti
per la qualità della vita (spazi ricreativi) e prodotti alimentari di pregio (prodotti tipici e ricchi
d’immagine per la lucchesia), risorse che in misura sempre maggiore le popolazioni, se
non i mercati, sembrano apprezzare, anche nella gestione dei tempi di vita e degli spazi di
svago.
Il decadimento fisico, insediativo, produttivo e culturale di queste aree, ancora fortemente
legate ad un’attività agricola dai connotati tradizionali (che se non valorizzate, rischia di
generare un decadimento della qualità della vita per l’intera popolazione provinciale)
rendono necessario intraprendere sforzi volti ad creare condizioni in grado di incrementare
le possibilità occupazionali e assicurare la gestione delle risorse agricolo-naturali.
• Area della piana di Lucca:
Nella parte pianeggiante della provincia di Lucca sono concentrate le aziende
maggiormente indirizzate a colture di elevato reddito ma a forte impatto ambientale, sono
aziende medio-piccole indirizzate principalmente alla coltivazione orticola, floro-vivaistica e
seminativi con buon grado di specializzazione e ad elevato reddito. Va sottolineato che le
aziende di questa parte del territorio provinciale oltre ad un contesto pedo-climatico
particolarmente favorevole operano in ambiente sociale ed economico molto organizzato e
particolarmente idoneo ad orientare la produzione al mercato. Significativa, infine,
l’esperienza della gestione cooperativa dei servizi agricoli consolidatasi in questi anni nel
settore cerealicolo, dei mangimi, olivilcotura con la gestione di importanti frantoi sociali.
Il comparto è quello che dà il maggior contributo economico alla produzione lorda
vendibile agricola provinciale e contemporaneamente ha il maggior numero di addetti.
L’orto-floro-vivaismo è un orientamento colturale che racchiude in sé i seguenti aspetti
organizzativi della produzione:
1. Richiede investimenti elevati;
2. Richiede elevate conoscenze professionali;
3. Dà opportunità di reddito elevato;
4. È ad elevato impatto ambientale.
• Pianura versiliese:
Non vi è dubbio che la Versilia rappresenta per l’agricoltura lucchese una delle aree di
maggiore concentrazione di ricchezza così come di intensità di produzione. Questa
crescita ha comportato una commistione tra funzioni residenziali e produttive che, se in
parte caratteristiche dell’organizzazione territoriale, presentano più di un problema, anche
dal punto di vista ambientale. Ben tenendo in considerazione le esigenze del settore
agricolo diviene prioritario in queste aree cercare di affrontare, accanto ai problemi
organizzativi e di mercato di attività produttive estremamente dinamiche (come nel caso
del florovivaismo e del comparto dell’ortofrutta), anche quelli di una riorganizzazione e
razionalizzazione dell’uso delle risorse naturali oltre che delle funzioni spaziali. Si tratta di
azioni che più si confanno all’adozione di opportuni strumenti di assistenza tecnica, di
innovazione di processo e di prodotto (anche attraverso dei prodotti con ecolabel) e di
forme di incentivazione e di accordi volontari.
• Colline lucchesi:
Nelle colline lucchesi sono concentrate le aziende con produzioni di qualità: in particolare
vino ed olio.
L’oliveto in termini di percentuale di SAU occupata è una coltura di notevole importanza
anche se la produzione di olio molto spesso è riservata all’autoconsumo o ad un circuito
familiare allargato. L’olio di Lucca è un prodotto considerato di elevatissimo pregio e in tale
direzione è stato intrapresa, recentemente da parte della ASSOPROL, l’iter di richiesta
della D.O.P. Analogamente in queste aree collinari si ritrova la D.O.C. dei vini lucchesi,
riconoscimento questo che oltre ad attestare la qualità del prodotto promuove e valorizza il
territorio nel suo complesso.
L’individuazione territoriale delle colline lucchesi è basata non tanto su criteri altimetrici ma
sulla tipologia del paesaggio agrario, in quest’ambito riscontriamo che la pratica agricola è
indirizzata verso produzioni vitivinicole e all’olivicoltura. Questi indirizzi produttivi svolgono
un ruolo che supera l’aspetto economico, comunque significativo, e assume un valore
determinante nella caratterizzazione del “paesaggio” della lucchesia; pertanto il piano non
può trascurarne la salvaguardia e quindi il mantenimento degli elementi caratteristici che
lo qualificano (terrazzamenti, alberature, edifici rurali, sistema viario), non va dimenticato
che un paesaggio percepito come bello favorisce la permanenza e la vivibilità di un
territorio e diventa patrimonio della collettività.
3 “Formazione”
9.1 “Composizione fondiaria
9.2 “Servizi di sostituzione nelle aziende agricole”
C. M. Area
Lucchese
C. M. Alta
Versilia
C. M.
Garfagnana
C. M. Media
Valle del
Serchio
Provincia
Misura
Ricognizione delle competenze in Provincia di Lucca:
X
X
X
9.3 iii “Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità”
9.6 “Gestione risorse idriche in agricoltura”
9.7 “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali “
9.9 ii – iii “Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura,
alla selvicoltura, alla conservazione delle risorse naturali
nonché al benessere degli animali”
1 “Investimenti nelle aziende agricole”
2 “Insediamento giovani agricoltori”
4 “Prepensionamento”
5 “Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali”
6 “Misure agroambientali”
8.1 “Imboschimento delle superfici agricole”
9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo”
9.10 “Reimpianto dei vigneti colpiti dal mal dell’esca”
8.2 “Altre misure forestali”
9.9 i “Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla
selvicoltura, alla conservazione delle risorse naturali
nonché al benessere degli animali”
9.10 “Ricostruzione del potenziale agricolo danneggiato
dai disastri naturali e l’introduzione di adeguati strumenti di
prevenzione”
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
5. OBIETTIVI
Nel capitolo precedente è evidenziata la pluralità di ambiti territoriali che si riscontrano in
Provincia di Lucca e quindi la difficoltà nel soddisfare con il piano le esigenze locali, che
spesso sono tra loro in contrasto; si prenda ad esempio: la realtà delle colline lucchesi,
che abbisognano di investimenti, altamente specialistici e qualificati nel settore della
tecnologia e nella salvaguardia del patrimonio artistico-paesaggistico-ambientale, i quali
per quanto consistenti hanno un ritorno economico in termini di redditività dell’investimento
molto soddisfacente, e ancora la realtà orto-florovivaistica della piana di Lucca-Versilia
dove si sviluppano attività molto redditizie che hanno necessità di aggiornarsi da un punto
di vista tecnologico anche in virtù di un minore impatto ambientale, bene le colline lucchesi
e la piana di Lucca Versilia se paragonate alla realtà montana, con problemi di assetto del
territorio, bassa redditività degli investimenti, invecchiamento della popolazione, mancanza
di servizi e infrastrutture con successivo spopolamento, risulta evidente la difficoltà di
trovare soluzioni univoche ecco il perché di una serie di interventi, a volte in apparente
contraddizione, ma che tendono ad attutire le differenze e a dare risposte puntuali.
Gli obiettivi generali che Il piano si propone sono la valorizzazione delle risorse agricole, la
creazione delle condizioni per un aumento del reddito degli operatori, la salvaguardia
dell’ambiente e il consolidamento del recupero delle tradizioni e delle vocazioni produttive
locali. Per raggiungere tali obiettivi è necessario intervenire con una strategia che faccia
leva su una pluralità di interventi allo scopo di:
1. orientare le imprese al mercato;
2. introdurre di tecniche produttive a basso impatto ambientale;
3. recuperare alla produzione aree abbandonate ed in particolare quelle con elevato
degrado ambientale;
4. creare collegamenti e integrazioni tra il sistema agricolo-forestale e altri sistemi
provinciali, principalmente quelli del turismo e della cultura;
5. introdurre l'innovazione tecnologica;
6. favorire il ricambio generazionale nella gestione delle imprese agricole;
7. sviluppare le attività integrative aziendali (agriturismo);
8. sviluppare le attività selvicolturali e di sistemazione idraulico forestale al fine della
valorizzazione della filiera legno, creando un rapporto sinergico fra agricoltura e
natura incentivando le pluriattività e la cooperazione;
9. migliorare la qualità delle produzioni tipiche attraverso l’adozione di certificazioni di
prodotto (D.O.P., I.G.P., D.O.C., etc..)e di marchi di qualità;
10. orientare l’assistenza tecnica alle esigenze dell’evoluzione della PAC;
11. migliorare le infrastrutture e i servizi esterni all’impresa agricola;
12. migliorare la salubrità dei prodotti e orientare la domanda verso consumi alimentari
salubri e di qualità.
Considerando le diversità ambientali e geomorfologiche la modulazione degli interventi
deve tener conto delle problematiche specifiche delle diverse zone rurali (montagna,
collina, pianura interna e pianura marina) attraverso l’individuazione di priorità tematiche e
di priorità territoriali e comunque dando priorità alle aree più deboli del territorio
provinciale.Gli strumenti utilizzati per ottenere il massimo consenso tra gli attori dello
sviluppo agricolo lucchese sono:
•
concertazione con gli operatori privati;
•
ottimizzazione nell’allocazione delle risorse;
•
concentrazione delle risorse in settori strategici.
6. STRATEGIE
Gli strumenti di programmazione e finanziari alla base del piano sono il P.S.R.R.
(2000/2006), il patto territoriale e il programma Leader+. In particolare nel Piano di
sviluppo rurale regionale sono state individuate per il sostegno al sistema agricolo e
agroindustriale misure rivolte agli investimenti alle aziende agricole, all’insediamento dei
giovani agricoltori, interventi per il miglioramento delle condizioni di trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli, silvicoltura e misure agro-ambientali.
Gli interventi da attivare sono divisibili in due categorie: la prima prevede l’erogazione di
premi in seguito dell’assunzione di un impegno (insediamento giovani agricoltori, indennità
compensativa, introduzione di indirizzi produttivi a basso impatto ambientale e interventi
sulla silvicoltura), la seconda prevede invece la corresponsione di un contributo in conto
capitale per favorire gli investimenti strutturali nelle imprese agricole e nelle imprese di
commercializzazione e trasformazione di prodotti agricoli.
In questa cornice, nel rispetto dei principi di concentrazione e ottimizzazione
nell’allocazione delle risorse enunciati negli obiettivi del piano, e considerando da una
parte le risorse disponibili nel PSR e dall’altra la necessità di “spalmare” in modo
omogeneo sul territorio la pluralità degli strumenti finanziari attivi per il sostegno alle
aziende agricole, il riferimento riguarda principalmente il finanziamento, da parte del
Ministero del Tesoro del Bilancio e della Programmazione Economica, di circa 18 miliardi
ad esclusivo appannaggio delle aziende agricole ricadenti nel territorio montano della
Provincia di Lucca, nei primi due anni di operatività del Piano Locale di Sviluppo Rurale
Provinciale, sono state attivate 4 misure:
• Misura 1 “Investimenti nelle aziende agricole”, per rispondere all’esigenza di
miglioramento e aggiornamento tecnologico del settore primario;
•
Misura 2 “Insediamento giovani agricoltori”, per favorire il ricambio generazionale
delle aziende agricole;
•
Misura 3 “Formazione”, intervento di tipo orizzontale che consente alle imprese
agricole di aggiornarsi, orientarsi al mercato, acquisire nuove competenze e
svilupparsi in modo eco-compatibile;
Misura 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo”, concentrando le
risorse principalmente nell’agriturismo e nelle attività integrative aziendali.
•
Successivamente a partire dal 2002 il Piano va a regime e si attivano tutte le misure ad
esclusione della 9.10. Le misure sulle quali si concentrano la maggior parte delle risorse
sono: nell’asse 1 la misura 1 “Investimenti nelle aziende agricole” e la misura 2
“Insediamento giovani agricoltori”; nell’asse 2 (che ha maggiori risorse) le previsioni si
basano sul principio di soddisfare tutte le richieste per le misure 5, 6 e 8.1 e dirottare il
restante delle risorse sulla misura 8.2 la quale dovrebbe avere buone disponibilità
finanziarie da destinare al miglioramento dei boschi e all’assetto del territorio, infine
nell’asse 3 le misure privilegiate sono la 9.5 “Diversificazione delle attività del settore
agricolo” e la misura 9.7 “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo
sviluppo dell’agricoltura” interventi molto importanti secondo la filosofia del piano.
7. MISURE ATTIVATE
Specifiche relative alle singole misure attivate:
misura 1 – “Investimenti nelle aziende agricole”
Il Piano locale all’interno della misura ha definito:
- le priorità fra le tipologie di azioni previste dal P.S.R.;
- nell’ambito delle singole azioni, le priorità fra i singoli comparti o interventi.
Scala di priorità:
1. Azione 1.1 - Investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole.
a) Comparto produzioni vegetali.
b) Comparto produzioni zootecniche.
c) Infrastrutture.
2. Azione 1.2 - Investimenti aziendali per la tutela ed il miglioramento ambientale.
e) adeguamento e ristrutturazione di elementi del patrimonio edilizio rurale dell’azienda,
come ad esempio fabbricati agricoli, purché l’investimento non comporti un aumento della
capacità produttiva dell’azienda e purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla
presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica;
c) adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di
conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla
sicurezza dei luoghi di lavoro e protezione dell’ambiente. Qualora il sostegno agli
investimenti sia concesso per raggiungere questi nuovi requisiti, il periodo di tempo per
l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti
dalla legislazione relativa.
a) interventi per impianti irrigui mediante la realizzazione, l’adeguamento e la sostituzione
delle opere di derivazione, accumulo e distribuzione irrigua con finalità esclusive di
risparmio idrico e di protezione dell’ambiente e senza aumento della superficie irrigua.
L’intervento ha finalità ambientali in quanto ha l’obiettivo esclusivo di risparmio dell’uso
dell’acqua, risorsa per la quale si rileva una carenza in alcune zone della Regione anche
per il conflitto con altri usi (civile ed industriale). L’intervento è riferito prevalentemente alla
sostituzione di impianti obsoleti con impianti a basso utilizzo idrico quali quelli di irrigazione
localizzata e non comporta un aumento della capacità produttiva. In altri casi si tratta di
sostituire il prelievo in falda di acque non adatte (es. ad elevato contenuto salino) con
opere di accumulo superficiale. Le colture interessate sono quelle ortofrutticole, industriali
ad esclusione del tabacco, floricole e vivaistiche.;
d) adeguamento strutture e sostituzione attrezzature finalizzati ad un minore impatto
ambientale delle pratiche agricole e/o al risparmio energetico;
f) recupero di elementi non produttivi del patrimonio aziendale di interesse archeologico o
storico, purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni
vincolanti da parte dell’autorità pubblica.
b) ricostituzione, ripristino e valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio
agrario aventi rilevanza paesaggistica e/o ambientale. Le spese ammissibili riguardano il
finanziamento per investimenti effettuati all'interno delle aziende agricole e finalizzati alla
valorizzazione, conservazione, al ripristino o alla ricostruzione di alcuni elementi
tradizionali del paesaggio agricolo aventi rilevanza paesaggistica o ambientale. Le misure
in questione tendono a migliorare e diversificare "l'offerta" recuperando significativi valori
aggiunti dell'ambiente rurale, per aumentare l'affluenza dei visitatori nelle zone rurali,
contribuendo così alla promozione dello sviluppo economico di tali zone a vantaggio degli
agricoltori.
3. Azione 1.3 – Investimenti aziendali per la valorizzazione della qualità delle
produzioni agricole.
iii) acquisto strumentazione hardware o programmi informatici finalizzati al controllo
qualitativo dei processi produttivi;
ii) acquisto di attrezzature e strumentazione per la verifica e la determinazione di parametri
qualitativi delle produzioni aziendali;
i) realizzazione o adeguamento di laboratori di analisi per la verifica di parametri qualitativi
delle produzioni aziendali.
misura 6 – “Misure agroambientali”
All’interno della misura il Piano Locale di Sviluppo Rurale ha definito:
- le priorità fra le singole azioni previste dal P.S.R.
Scala di priorità:
1.
2.
3.
4.
5.
Azione 6.3 - allevamento di razze animali a rischio di estinzione.
Azione 6.1 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura biologica.
Azione 6.2 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura integrata.
Azione 6.4 - coltivazione di varietà vegetali a rischio di estinzione.
Azione 6.5 - gestione dei terreni agricoli con finalità ambientali, paesaggistiche e
faunistiche
n.b. Per la misura 6 il Piano Locale ha l’obiettivo di destinare le risorse necessarie a
soddisfare tutte le richieste che perverranno alla Provincia di Lucca nelle singole azioni
previste dal PSR, senza nessuna esclusione, per questo motivo non si prevedono
specifiche tecniche.
misura 8.1 – “Imboschimento delle superfici agricole”
All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito:
- le priorità territoriali.
Scala di priorità:
1. Comuni non montani;
2. Comuni Montani
misura 8.2 – “Altre misure forestali”
All’interno della misura il P.R.S.L. ha:
- attribuito ai singoli interventi dei punteggi (max 12 punti) mediante la
predisposizione di un’apposita griglia.
Punteggi per tipologia di intervento definiti nel piano locale di sviluppo rurale
(max 12 punti):
Azione
Intervento
Punteggio
8.2.1 Forestazione periurbana e ripristino delle aree dismesse
4
e degradate
Comuni con indice di boscosità inferiore al 47% ( da IFT)
6
Impianti consociati con fruttiferi (almeno il 10%)
3
Altri impianti
4
8.2.2. Interventi i)
12
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi ii)
11
Interventi iii)
9
Interventi iv)
8
Interventi v)
5
Interventi vi)
10
Interventi vii)
5
8.2.3. Interventi i)
10
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi ii)
8
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi iii)
8
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi iv)
12
10
Priorità territoriali: Territori Montani
Interventi v)
5
Interventi vi)
6
8.2.4. Interventi i)
12
Interventi ii)
4
misura 9.1 – “Ricomposizione fondiaria”
All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito:
- le priorità territoriali.
Priorità territoriali:
1. Comuni di: Pietrasanta, Massarosa, Viareggio, Lucca, Altopascio, Capannori.
misura 9.5 – “Diversificazione delle attività del settore agricolo”
All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito:
-
le priorità fra le tipologie di azioni previste dal P.S.R.;
nell’ambito delle singole azioni, le priorità fra i singoli interventi.
Scala di priorità:
• a) azione 1 “Agriturismo” (punti zero)
nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi:
1. ristrutturazione e/o adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo
scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla
sicurezza dei luoghi di lavoro. In tal caso, il periodo di tempo per l’adempimento di detti requisiti
minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti dalla legislazione relativa (Punti 3,5);
2. realizzazione e adeguamento di strutture per l’agricampeggio (punti zero);
•
b) azione 2 “Pluriattività“ punti 1,5
nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi:
1. adeguamento locali aziendali e acquisto attrezzature per lo svolgimento di attività
artigianali connesse all’uso e alla valorizzazione di risorse locali. Sono ammissibili
investimenti per la predisposizione e la ristrutturazione di locali che fanno parte del
patrimonio agricolo aziendale per l’installazione di un piccolo laboratorio artigiano (
massimo 30 mq di superficie calpestabile) nonché per l'acquisto delle dotazioni e
attrezzature necessarie allo svolgimento dell'attività (piccolo artigianato del legno, della
paglia, dei tessuti a mano, del ferro battuto, della ceramica, dell’alabastro, ecc.) (punti
zero);
2. Ristrutturazione e adeguamento di strutture del patrimonio edilizio esistente per lo
svolgimento di attività aziendali di divulgazione delle tipicità agroambientali,
naturalistiche e culturali dell’ambiente rurale ed investimenti per la realizzazione o
sistemazione di percorsi didattico-naturalistici connessi allo svolgimento di tali attività
(punti zero);
3. realizzazione e adeguamento di strutture per addestramento di animali il cui uso sia
connesso al patrimonio culturale locale ed alle tradizioni rurali (punti zero);
4. realizzazione e adeguamento di strutture per attività faunistico venatoria e di pesca
sportiva (punti zero)
5. Strutture e dotazioni per allevamenti per riproduzione di selvaggina stanziale, ungulati
esclusi, a fini non alimentari ma destinati ad azioni di ripopolamento del territorio. Detti
allevamenti di selvaggina devono rispettare le norme di cui al Regolamento regionale
del 21.02.1995 n° 3 - "Regolamento per gli allevamenti di selvaggina per fini di
ripopolamento" (B.U.R.T. 22/02/1995, n° 15 bis), La produzione puo’essere ceduta
esclusivamente ad aziende faunistico-venatorie, aziende agrituristico-venatorie, aree
addestramento cani, comitati di gestione Ambiti Territoriali di Caccia ( A.T.C.), Enti ed
Associazioni (punti zero).
misura 9.6 - “Gestione delle risorse idriche in agricoltura”
Il PLSR ha definito:
- le priorità territoriali (per limiti comunali);
Priorità territoriali:
Priorità territoriali: Comuni Camaiore, Pietrasanta, Massarosa, Viareggio.
misura 9.7 - “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo
dell’agricoltura”
Il PLSR ha definito:
- priorità fra le tipologie di azioni previste;
Scala delle priorità:
i. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di strade rurali;
ii. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di acquedotti rurali;
iv. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di itinerari, percorsi attrezzati e
infrastrutture di supporto all’agriturismo per la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio
agricolo e rurale.
iii. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di elettrodotti;
8. CONSUTAZIONI EFFETTUATE
Elenco incontri di consultazione effettuati con data e soggetti convocati:
DATA
28 /9/1999
11/10/1999
11/11/1999
28/1/2000
22/2/2000
16/6/2000
12/10/2000
8/11/2000
20/12/2000
23/3/2001
26/3/2001
SOGGETTI
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia
Coldiretti,
Confederazione
Italiana
Agricoltori,
Unione
Provinciale Agricoltori
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione
Provinciale Agricoltori
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori,
Unione Provinciale Agricoltori
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione
Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, lega delle
Cooperative
Coldiretti,
Confederazione
Italiana
Agricoltori,
Unione
Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, Lega delle
Cooperative
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori,
Unione Provinciale Agricoltori
Coldiretti,
Confederazione
Italiana
Agricoltori,
Unione
Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, Lega delle
Cooperative
Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media
Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana
Alta Versilia, Parco Alpi Apuane, Parco Naturale di Migliarino
San Rossore Massacciuccoli, Comuni di: Capannori, Lucca,
Porcari, Montecarlo, Altopascio, Villa Basilica, Pescaglia,
Viareggio, Massarosa, Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta,
Seravezza, Stazzema
9. PREVISIONI FINANZIARIE
Previsioni finanziarie per misura e per anno secondo la tabella che segue
PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA TOSCANA 2000-2006
TABELLA 5
PREVISIONI FINANZIARIE PER MISURA 2001-2006
ENTE: Provincia di Lucca
ASSE 1 26%
Misura 1
Misura 2
Misura 3
Misura 4
2° annualità (2001) 3,15% 3° annualità (2002) 4,39% 4° annualità (2003) 18,19% 5° annualità (2004) 24,08% 6° annualità (2005) 25,22% 7° annualità (2006) 24,96%
Spesa pubblica
Spesa pubblica
Spesa pubblica
Spesa pubblica
Spesa pubblica
Spesa pubblica
pu/pr (*)
331,535
431,221
529,537
864,2312
738,501
693,796
a.
b.
c.
d.
ASSE 2 55%
Misura 5
e.
Misura 6
f.
Misura 8.1
h.
Misura 8.2
i.
k.
l.
m.
p.
q.
r.
Misura 9.9
t.
Misura 9.10
Misura 9.10v
u.
u.
246,535
394,359
409,037
516,456
516,456
516,456
2.566,624
85,000
25,707
68,855
192,837
170,399
103.292
638,274
11,155
51,645
103,292
74,048
280.631
0.000
Pu
Pr
ASSE 3 19%
Misura 9.1
Misura 9.2
Misura 9.3ii
Misura 9.5
Misura 9.6
Misura 9.7
Totale 100%
Spesa pubblica
3.588,819
103,291
103,291
Pu
51,645
51,645
1.500.558
150,707
1.848.820
150.971
2.081.346
150.204
2.160.334
150.192
7.591.,250
600,074
700,914
700,142
700,142
700,334
2.801,532
150,937
150,707
150,000
150,000
601,644
1,000
1,000
348,000
150,000
650,000
197,000
850,000
161,000
850,000
310,000
2.699,000
819,000
172,774
480,781
41,640
610,951
7,520
661,4576
1,2186
591,3468
1,347
2.622,6014
51,7254
1,329
10,329
20,141
1,279
10,329
20,351
30,329
62,288
158,665
254,937
103,291
38,405
827,463
41,640
69,608
1,000
194,912
258,228
11,994
41,316
2,000
159,780
516,456
103,290
31,799
108,098
219,346
413,168
1.383,764
53,310
Pr
Totale Piano 100%
0
0
434,826
605,995
2.510,876
3.324,001
3.481,304
3.445,669
Legenda
Asse 1
Sostegno al sistema produttivo agricolo agroindustriale:
- Misura 1
Investimenti nelle aziende agricole
- Misura 2
Insediamento dei giovani agricoltori
- Misura 3
Formazione
Asse 2
Sostegno al miglioramento dell'ambiente rurale:
- Misura 5
Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali
- Misura 6
Misure agroambientali
- Misura 8.1
Imboschimenti dei terreni agricoli
Asse 3
Sostegno allo sviluppo integrato del territorio rurale:
- Misura 9.1
Ricomposizione fondiaria
- Misura 9.2
Servizi di sostituzione e assistenza alla gestione delle aziende agricole
- Misura 9.3
Commercializzazione di prodotti agricoli di qualità - azione ii
- Misura 9.5
Diversificazione delle attività del settore agricolo
- Misura 9.6
Gestione delle risorse idriche in agricoltura
(*) pu= interventi pubblici pr= interventi privati
- Misura 4
Prepensionamento
- Misura 8.2
Altri interventi forestali
- Misura 9.7
- Misura 9.9
- Misura 9.10
- Misura 9.10v
Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali
Tutela dell'ambiente
Ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali
Ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali- azione v
13.802,671
10. PATTI D’AREA
Il Piano locale di sviluppo rurale della Provincia di Lucca non ha definito patti d’area.
11. RESPONSABILI DI PROCEDIMENTO
L’Ufficio Sviluppo Rurale, della Direzione Centrale Agricoltura, Foreste, Caccia e
Vigilanza, svolge i compiti di unità di coordinamento ai sensi della deliberazione di G.r. n.
1184/00; responsabile: Michele Zecca – Tel. 0583/417522 – Fax 0583/417502 –
E mail: [email protected]
Indicazione dei responsabili di procedimento, ai sensi della L. 241/90, delle misura attivate
con il P.L.S.R.:
Misura
1
6
8.1
8.2
9.1
9.5
9.6
9.7
Responsabile
Michele Zecca
Luigi Bertani
Luigi Bertani
Luigi Bertani
Michele Zecca
Michele Zecca
Michele Zecca
Michele Zecca
Telefono
0583/417522
0583/471510
0583/471510
0583/471510
0583/417522
0583/417522
0583/417522
0583/417522
Fax
0583/417502
0583/417502
0583/417502
0583/417502
0583/417502
0583/417502
0583/417502
0583/417502
E-mail
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
SCHEDA RELATIVA ALLE CONDIZIONI DI PRIORITA’
PER LA SELEZIONE DELLE DOMANDE RELATIVE ALLE MISURE ATTIVATE DAL PIANO
DI SVILUPPO RURALE 2000-2006
Le seguenti schede di sintesi, fra le priorità individuate dalla deliberazione G.r. n.
1184/00 e quelle individuate nel PLSR, sono compilate nei punti che indicano le scelte
operate nel piano, secondo lo schema della D.G.R. n. 149/2001. L’insieme delle priorità
così individuate diviene l’unico strumento di selezione delle domande dalla entrata in
vigore del PLSR in poi.
MISURA 1 “Investimenti nelle aziende agricole”
Tra tutti gli imprenditori che presentano domanda, l’inserimento in elenco avviene nel
rispetto delle priorità di seguito stabilite:
1. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione
dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della
L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità
professionale”;
2. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione
dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della
L.R. 6/94;
3. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione
dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94;
4. presentate da altri imprenditori ai sensi del Codice Civile.
Priorità fra le tipologie di azioni previste e nell’ambito delle singole azioni, priorità fra i
singoli comparti o interventi:
-
Azione 1.1 - Investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole:
a) Comparto produzioni vegetali.
b) Comparto produzioni zootecniche.
c) Infrastrutture.
-
Azione 1.2 - Investimenti aziendali per la tutela ed il miglioramento ambientale:
e) adeguamento e ristrutturazione di elementi del patrimonio edilizio rurale dell’azienda,
come ad esempio fabbricati agricoli, purché l’investimento non comporti un aumento della
capacità produttiva dell’azienda e purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla
presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica;
c) adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di
conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla
sicurezza dei luoghi di lavoro e protezione dell’ambiente. Qualora il sostegno agli
investimenti sia concesso per raggiungere questi nuovi requisiti, il periodo di tempo per
l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti
dalla legislazione relativa.
a) interventi per impianti irrigui mediante la realizzazione, l’adeguamento e la sostituzione
delle opere di derivazione, accumulo e distribuzione irrigua con finalità esclusive di
risparmio idrico e di protezione dell’ambiente e senza aumento della superficie irrigua.
L’intervento ha finalità ambientali in quanto ha l’obiettivo esclusivo di risparmio dell’uso
dell’acqua, risorsa per la quale si rileva una carenza in alcune zone della Regione anche
per il conflitto con altri usi (civile ed industriale). L’intervento è riferito prevalentemente alla
sostituzione di impianti obsoleti con impianti a basso utilizzo idrico quali quelli di irrigazione
localizzata e non comporta un aumento della capacità produttiva. In altri casi si tratta di
sostituire il prelievo in falda di acque non adatte (es. ad elevato contenuto salino) con
opere di accumulo superficiale. Le colture interessate sono quelle ortofrutticole, industriali
ad esclusione del tabacco, floricole e vivaistiche.;
d) adeguamento strutture e sostituzione attrezzature finalizzati ad un minore impatto
ambientale delle pratiche agricole e/o al risparmio energetico;
f) recupero di elementi non produttivi del patrimonio aziendale di interesse archeologico o
storico, purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni
vincolanti da parte dell’autorità pubblica.
b) ricostituzione, ripristino e valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio
agrario aventi rilevanza paesaggistica e/o ambientale. Le spese ammissibili riguardano il
finanziamento per investimenti effettuati all'interno delle aziende agricole e finalizzati alla
valorizzazione, conservazione, al ripristino o alla ricostruzione di alcuni elementi
tradizionali del paesaggio agricolo aventi rilevanza paesaggistica o ambientale. Le misure
in questione tendono a migliorare e diversificare "l'offerta" recuperando significativi valori
aggiunti dell'ambiente rurale, per aumentare l'affluenza dei visitatori nelle zone rurali,
contribuendo così alla promozione dello sviluppo economico di tali zone a vantaggio degli
agricoltori.
-
Azione 1.3 – Investimenti aziendali per la valorizzazione della qualità delle produzioni
agricole:
iii) acquisto strumentazione hardware o programmi informatici finalizzati al controllo
qualitativo dei processi produttivi.
ii) acquisto di attrezzature e strumentazione per la verifica e la determinazione di parametri
qualitativi delle produzioni aziendali;
i) realizzazione o adeguamento di laboratori di analisi per la verifica di parametri qualitativi
delle produzioni aziendali;
All’interno dei gruppi così formati, a parità di condizioni, vengono inseriti prioritariamente:
1) produttori biologici iscritti nell’apposito elenco regionale in grado di dimostrare che la
propria produzione agricola biologica prodotta nell’azienda rappresenta, espressa in
valore monetario, almeno il 50% del totale della produzione complessiva aziendale;
2) titolari di aziende agricole che abbiano presentato un Piano di miglioramento ai sensi
dell’ex Reg. CE 950/97 approvato e giacente in graduatoria presso L’Ente Attribuito
competente per territorio e non finanziato per carenza di fondi;
3) richiedenti con aziende in zona svantaggiata ai sensi della Dir. 268/75/CEE;
4) titolari di aziende agricole che nell’ultimo quinquennio non abbiano usufruito di
finanziamenti comunitari per la stessa tipologia di interventi strutturali e/o acquisti di
dotazioni a favore dell’azienda oggetto della richiesta; per il calcolo degli anni fa fede la
data del collaudo finale per gli interventi precedenti e la data di accettazione della
attuale domanda da parte dell’Ente istruttore o del CAAP;
5) titolari di aziende agricole che realizzano, con gli investimenti richiesti in ordine a
ristrutturazione/adeguamenti e macchine/attrezzature, interventi di ammodernamento
tecnologico e di innovazione di processo con particolare riferimento al miglioramento
degli aspetti della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro;
6) richiedenti aventi minore età.
A parità delle condizioni dei precedenti punti, hanno priorità le domande presentate da
imprenditrici.
Esaurita la precedente scala di priorità l’ordine di inserimento in graduatoria tra i paritari è
determinato mediante sorteggio alla presenza di un Pubblico Ufficiale.
Misura 6 “Misure agroambientali”
•
Priorità fra le azioni previste dal PSR.
6. Azione 6.3 - allevamento di razze animali a rischio di estinzione.
7. Azione 6.1 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura biologica.
8. Azione 6.2 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura integrata.
9. Azione 6.4 - coltivazione di varietà vegetali a rischio di estinzione.
10. Azione 6.5 - gestione dei terreni agricoli con finalità ambientali, paesaggistiche e
faunistiche.
Nell’ambito delle singole azioni vigono le seguenti priorità:
azione 6.3
I.
Priorità per domande riferite al mantenimento di razze reliquia, e nell’ambito di
queste:
1. razze a minor consistenza (v. P.s.r.);
2. maggior numero di uba ammesse a premio.
II.
Nell’ambito delle restanti domande riferite a razze semireliquia
1. razze a minor consistenza (v. P.s.r.);
2. maggior numero di uba ammesse a premio
azione 6.4
Priorità per domande presentate da:
1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e
sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”;
2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94;
3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94;
4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile.
Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore.
azione 6.1
1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e
sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”;
2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94;
3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94;
4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile.
Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore.
azione 6.2
1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e
sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”;
2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94;
3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94;
4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile.
Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore.
azione 6.5
nell’ambito dell’azione è prioritaria la tipologia 6.5.2.
Negli scaglioni così formati:
1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e
sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”;
2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94;
3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli
Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94;
4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile.
Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore.
MISURA 8.2 “Altre misure forestali”
Priorità misura 8.2
La priorità per il bando per i soggetti privati è definita dalla attribuzione a ciascuna
domanda di un punteggio cosi’determinato:
Punteggi per tipologia di beneficiario:
A 1 Imprenditori agricoli singoli ai sensi del Codice Civile:
1) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla
seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1
punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una
sufficiente capacità professionale"
PUNTI 13
2) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla
seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1
punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94
PUNTI 12
3) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo
degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94; sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità
professionale"
PUNTI 11
4) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo
degli Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94
PUNTI 10
5) imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli
Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità
professionale"
PUNTI 9
6) imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli
Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94
PUNTI 8
7) imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli
previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione
"imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale"
PUNTI 7
8) imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli
previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94
PUNTI 6
9) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla prima
sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a)
dalla L.R. n. 6 del 12/01/94
PUNTI 5
10) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, iscritti alla prima sezione dell'Albo
degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94 PUNTI 4
11) Imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla prima sezione dell'Albo degli
Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del
12/01/94 PUNTI 3
12) Imprenditori agricoli iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli
previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94
PUNTI 2
13) Imprenditori agricoli che ricavino almeno il 25% del reddito globale dall’attività
agricola e dedichino almeno il 25% del proprio tempo di lavoro all’attività agricola
PUNTI 1
14) Imprenditori agricoli ai sensi del Codice civile
PUNTI 0
I punteggi non sono cumulabili fra di loro
A 2 Imprese cooperative agricole o forestali:
1. imprese cooperative agricole e forestali con sede in zone svantaggiate e che abbiano
operato prevalentemente (>50%) in zone svantaggiate negli ultimi tre anni
PUNTI 6
2. Altre imprese cooperative agricole e forestali
PUNTI 5
Tali punteggi non sono cumulabili con quelli delle sezioni A1 e A4
A 3 Imprese forestali iscritte al registro delle imprese delle Camere di Commercio:
1. Imprese iscritte all’Albo di cui all’art.13 della L.R. 39/2000
PUNTI 7
2. Imprese individuali e imprese societarie il cui legale rappresentante abbia un età
inferiore ai 40 anni
PUNTI 5
3. Altre imprese forestali
PUNTI 3
Tali punteggi non sono cumulabili con quelli della sezione A1 e fra di loro.
A 4 Associazioni:
Associazioni o consorzi di imprese agricole e/o forestali compresi i consorzi di proprietari
di foreste
PUNTI 6
Punteggi per tipologia di intervento definiti nel piano locale di sviluppo rurale (max 12
punti):
Azione
Intervento
Punteggio
8.2.1 Forestazione periurbana e ripristino delle aree dismesse e
4
degradate
Comuni con indice di boscosità inferiore al 47% ( da IFT)
6
Impianti consociati con fruttiferi (almeno il 10%)
3
Altri impianti
4
8.2.2. Interventi i)
12
Priorità territoriali: Territori Montani
Interventi
Interventi
Interventi
Interventi
Interventi
Interventi
8.2.3. Interventi
ii)
iii)
iv)
v)
vi)
vii)
i)
10
11
9
8
5
10
5
10
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi ii)
8
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi iii)
Priorità territoriali: Territori Montani
Priorità territoriali: Territori Montani
8
10
Interventi iv)
12
Priorità territoriali: Territori Montani
10
Interventi
Interventi
8.2.4. Interventi
Interventi
v)
vi)
i)
ii)
5
6
12
4
Qualora il progetto presentato interessi più interventi ammessi il punteggio attribuito è
quello risultante dalla media ponderata dei punteggi delle diverse tipologie di intervento in
funzione del costo preventivato per ogni singolo intervento.
Conclusioni
Le condizioni di priorità di cui sopra devono essere documentate.
Il punteggio totale sulle domande presentate si ottiene sommando i punteggi di cui ai due
paragrafi precedenti (Punteggi per tipologia di beneficiario e punteggi per tipologia di
interventi).
In caso di parità di punteggio la priorità è data dalla minore età del richiedente.
NOTA:
per zone svantaggiate si intendono quelle di cui alla Direttiva CEE 75/268.
Misura 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo”
Il Piano locale di sviluppo rurale ha definito (espresse in punti, max 5 punti
complessivi):
•
•
priorità fra le tipologie di azioni previste dal PSR;
nell’ambito delle singole azioni le priorità fra i singoli interventi.
•
a) azione 1 “Agriturismo” (punti zero)
nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi:
1. ristrutturazione e/o adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature
produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa
igienico sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. In tal caso, il periodo di
tempo per l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di
adeguamento previsti dalla legislazione relativa (punti 3,5);
2. realizzazione e adeguamento di strutture per l’agricampeggio (punti zero).
•
b) azione 2 “Pluriattività“ (punti 1,5)
nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi:
1. adeguamento locali aziendali e acquisto attrezzature per lo svolgimento di attività
artigianali connesse all’uso e alla valorizzazione di risorse locali. Sono ammissibili
investimenti per la predisposizione e la ristrutturazione di locali che fanno parte del
patrimonio agricolo aziendale per l’installazione di un piccolo laboratorio artigiano (
massimo 30 mq di superficie calpestabile) nonché per l'acquisto delle dotazioni e
attrezzature necessarie allo svolgimento dell'attività (piccolo artigianato del legno, della
paglia, dei tessuti a mano, del ferro battuto, della ceramica, dell’alabastro, ecc.) (punti
zero);
2. Ristrutturazione e adeguamento di strutture del patrimonio edilizio esistente per lo
svolgimento di attività aziendali di divulgazione delle tipicità agroambientali,
naturalistiche e culturali dell’ambiente rurale ed investimenti per la realizzazione o
sistemazione di percorsi didattico-naturalistici connessi allo svolgimento di tali attività
(punti zero);
3. realizzazione e adeguamento di strutture per addestramento di animali il cui uso sia
connesso al patrimonio culturale locale ed alle tradizioni rurali (punti zero);
4. realizzazione e adeguamento di strutture per attività faunistico venatoria e di pesca
sportiva (punti zero); Strutture e dotazioni per allevamenti per riproduzione di selvaggina
stanziale, ungulati esclusi, a fini non alimentari ma destinati ad azioni di ripopolamento
del territorio. Detti allevamenti di selvaggina devono rispettare le norme di cui al
Regolamento regionale del 21.02.1995 n° 3 - "Regolamento per gli allevamenti di
selvaggina per fini di ripopolamento" (B.U.R.T. 22/02/1995, n° 15 bis), La produzione
puo’essere ceduta esclusivamente ad aziende faunistico-venatorie, aziende
agrituristico-venatorie, aree addestramento cani, comitati di gestione Ambiti Territoriali
di Caccia ( A.T.C.), Enti ed Associazioni (punti zero).
Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura
dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato:
a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7);
b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5);
c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti
essere Imprenditore agricolo a titolo principale:
− Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2);
− Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4);
− Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6);
d) Assenza di altri contributi pubblici per opere relative all’attività agrituristica nei sei anni
precedenti la data della domanda (punti 1).
A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o
associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante.
In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si
procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale.
All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari
ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile.
Priorità per misura 9.5 azione 2 “Agricampeggio”
Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura
dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato:
a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7);
b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5);
c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti
essere Imprenditore agricolo a titolo principale:
− Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2);
− Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4);
− Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6);
d) Assenza di altri contributi pubblici per opere relative all’attività agrituristica nei sei anni
precedenti la data della domanda (punti 1).
A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o
associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante.
In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si
procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale.
All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari
ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile.
Priorità per misura 9.5 azione 3 “Pluriattività”
Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura
dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato:
a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7);
b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5);
c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti
essere Imprenditore agricolo a titolo principale:
− Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2);
− Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4);
− Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6).
A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o
associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante.
In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si
procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale.
All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari
ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile.
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Reg. Ce 1257/99 PIANO LOCALE DI SVILUPPO RURALE DELLA