Reg. Ce 1257/99 PIANO LOCALE DI SVILUPPO RURALE DELLA PROVINICA DI LUCCA 1. ENTE Provincia di Lucca 2. AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO (comuni, popolazione superficie): In provincia di Lucca è presente una popolazione di 375.103 unità (ISTAT 1999), distribuita in 35 Comuni: 7 in Versilia, 7 nella Piana Lucchese, 5 nella Media Valle del Serchio, e 16 in Garfagnana. Popolazione suddivisa per comune e sesso (ISTAT 1999) Comuni M/F Altopascio 10.653 Bagni di Lucca 6.852 Barga 10.021 Borgo a Mozzano 7.328 Camaiore 30.491 Camporgiano 2.414 Capannori 43.635 Careggine 670 Castelnuovo di Garfagnana 6.130 Castiglione di Garfagnana 1.934 Coreglia Antelminelli 4.875 Fabbriche di Vallico 551 Forte dei Marmi 8.620 Fosciandora 681 Gallicano 3.794 Giuncugnano 556 Lucca 85.484 Massarosa 20.286 Minucciano 2.523 Molazzana 1.210 Montecarlo 4.297 Pescaglia 3.802 Piazza al Serchio 2.587 Pietrasanta 24.436 Pieve Fosciana 2.432 Porcari 7.037 San Romano in Garfagnana 1.427 Seravezza 12.745 Sillano 787 Stazzema 3.448 Vagli Sotto 1.188 Vergemoli 399 Viareggio 58.531 Villa Basilica 1.890 Villa Collemandina 1.389 TOTALE 375.103 M 5.183 3.237 4.903 3.574 14.684 1.202 21.283 338 2.974 944 2.337 276 4.000 332 1.822 277 40.543 9.960 1.223 606 2.132 1.899 1.231 11.681 1.190 3.468 695 6.144 361 1.686 598 198 27.706 927 674 180.288 F 5.470 3.615 5.118 3.754 15.807 1.212 22.352 332 3.156 990 2.538 275 4.620 349 1.972 279 44.941 10.326 1.300 604 2.165 1.903 1.356 12.755 1.242 3.569 732 6.601 426 1.762 590 201 30.825 963 715 194.815 La popolazione della Provincia di Lucca è ripartita per il 48% maschi e il restante 52% femmine, ed è così distribuita: 158.557 abitanti in Versilia, 156.804 nella Piana di Lucca, 29.614 nella Media Valle del Serchio e 30.128 in Garfagnana. L’indice d’invecchiamento (popolazione di 65 anni ed oltre su quella da 0 a 14 anni x 100 = 174,57 per la provincia) è più alto nella Media Valle del Serchio (203,10), in Garfagnana (194,83), medio nella Piana (177,78) e più basso in Versilia (162,99). La dinamica demografica provinciale, tra i censimenti del 1961 e del 1991, segnala una diminuzione dei residenti secondo un andamento che è anche nazionale e regionale. Dopo un primo incremento (15.000 unità tra il ‘61 ed il ‘71), se ne registra un altro pari ad un terzo del precedente; nel periodo successivo segue una diminuzione di circa 11.000 residenti che annulla circa la metà degli aumenti precedenti. La Garfagnana e la Media Valle invece hanno fatto registrare, nei periodi esaminati, una diminuzione progressiva del numero degli abitanti, ma il fenomeno si è fermato e si è stabilizzato il numero dei residenti nelle diverse aree della provincia. Il processo di redistribuzione della popolazione all’interno del territorio provinciale ha, poi, indicato nella Media Valle e nella Versilia le zone preferite. Come evidenziato dalla tabella seguente in Provincia di Lucca, generalmente nelle aree svantaggiate, operano l’obiettivo 2, il phasig out (sostegno transitorio), il LEADER II e LEADER PLUS e un Patto territoriale per l’agricoltura. La stessa amministrazione provinciale ha competenze in materia agricolo/forestale anche per alcuni comuni montani (Villa Basilica, Pescaglia, Seravezza e Stazzema). Zone di operatività dei principali programmi comunitari e statali (Obiettivo 2, LEADER II, LEADER PLUS, Patti territoriali, phasing out) COMUNE Altopascio Bagni di Lucca Barga Borgo a Mozzano Camaiore Camporgiano Capannori Careggine Castelnuovo di Garfagnana Castiglione di Garfagn. Coreglia Antelminelli Fabbriche di Vallico Forte dei Marmi Fosciandora Gallicano Giuncugnano Lucca Massarosa Minucciano Molazzana Montecarlo Pescaglia Piazza al Serchio Pietrasanta Pieve Fosciana Porcari San Romano in Garfagn. Seravezza Sillano Stazzema Vagli Sotto Vergemoli Viareggio Villa Basilica Villa Collemandina Ob. LEADERI LEADER 2 I + Parz. Parz. X X X X X X Parz. X Parz. PATTI TER. Phasing out X X X X X X X X X Parz. Parz. X X X X X X X Parz. X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Parz. X X X x X x X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Parz. X X X X X X X X X X X X X X 3. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’AREA Il territorio provinciale è interessato da una serie di zonizzazioni: • Comunità Montane (4): zone della Garfagnana, della Media Valle del Serchio, dell’Alta Versilia e dell’Area lucchese. • USL (2): aziende lucchese e versiliese. • Parchi naturali regionali (2): Parco delle Alpi Apuane (esteso anche alla Provincia di Massa) e Parco S.Rossore-Migliarino-Massaciuccoli (esteso anche alla Provincia di Pisa). • Aziende di promozione turistica (2): 1 Versilia, 13 Lucca. • Circoscrizioni ecclesiastiche (3): Arcidiocesi di Lucca, Arcidiocesi di Pisa (Barga, Fabbriche di Vallico, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema), Diocesi di Pescia (Altopascio e Montecarlo). • Aree per la Gestione completa delle acque Ambiti Territoriali Ottimali (2): una Toscana Nord, prevede la presenza di tutti i Comuni massesi, di quelli pistoiesi sulla Lima e di quelli lucchesi con esclusione di Capannori, Porcari, Montecarlo, Villa Basilica ed Altopascio, accorpati con Pisa, che costituisce la seconda zona. • Zone di bonifica (2): Versilia, Piana di Lucca. • Autorità di bacino ex L 183/89 (2): bacino sperimentale del Serchio, bacino dell’Arno. • Aree a forte squilibrio fra domanda ed offerta di lavoro (2): la Versilia ed i Comuni calzaturieri (Capannori, Montecarlo e Porcari). • Area Regolamento (CE) 1260/1999, ob. 2: Comuni di Bagni di Lucca (parte), Barga (parte), Castelnuovo Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fosciandora, Gallicano, Molazzana, Pietrasanta (parte), Pieve Fosciana, Seravezza (parte). • Area Regolamento (CE) 1260/1999, sostegno transitorio (1): Comuni di Bagni di Lucca (parte), Barga (parte), Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine, Castiglione di Garfagnana, Fabbriche di Vallico, Giuncugnano, Minucciano, Pescaglia, Piazza al Serchio, San Romano in Garfagnana, Seravezza (parte), Sillano, Stazzema, Vagli Sotto, Vergemoli, Villa Basilica, Villa Collemandina. • Area con deroga 87.3.c decisione (CE) 2752/2000: tutta la Valle del Serchio. • Sistemi Economici Locali (3): Piana Lucchese, Versilia, Valle del Serchio (Quadrante Media Valle del Serchio, Quadrante Garfagnana). • Distretti industriali (deliberazione CR 69/2000) (2): Distretto di Capannori (carta), Distretto di Carrara (marmo) • Sistemi produttivi locali manifatturieri (deliberazione CR 69/2000) (3): Garfagnana (pelle-cuoio e calzature), Area Lucchese (pelle-cuoio e calzature) e Versilia (cantieristica). • Area LEADER +: corrisponde al territorio complessivo delle Comunità Montane. Densità della popolazione (KM 2, popolazione e densità abitativa per comune. anni 1997-'99) COMUNE 2 KM 28,7 164,65 66,53 72,41 84,59 27,1 156,6 24,46 Altopascio Bagni di Lucca Barga Borgo a Mozzano Camaiore Camporgiano Capannori Careggine Castelnuovo di Garfagn. 28,5 Castiglione di Garfagn. 48,64 Coreglia Antelminelli 52,78 Fabbriche di Vallico 15,53 Forte dei Marmi 9 Fosciandora 19,82 Gallicano 30,5 Giuncugnano 18,94 Lucca 185,53 Massarosa 68,59 Minucciano 57 Molazzana 31,63 Montecarlo 15,59 Pescaglia 70,37 Piazza al Serchio 27,09 Pietrasanta 41,84 Pieve Fosciana 28,77 Porcari 17,88 San Romano in Garfagn. 26,04 Seravezza 39,37 Sillano 62,15 Stazzema 80,72 Vagli Sotto 41,02 Vergemoli 27,3 Viareggio 31,88 Villa Basilica 36,48 Villa Collemandina 34,81 TOTALE 1.772,81 Ab./Km 1997 10.222 6.990 10.071 7.382 30.575 2.407 43.910 675 2 356 42 151 102 361 89 280 28 Ab./Km 1998 10.398 6.926 10.035 7.372 30.535 2.431 43.739 665 6.150 1.967 4.857 559 8.885 702 3.851 569 85.657 19.925 2.576 1.207 4.331 3.791 2.643 24.517 2.446 6.961 216 6.153 40 1.938 92 4.861 36 557 987 8.748 35 695 126 3.817 30 556 462 85.558 290 20.101 45 2.574 38 1.204 278 4.282 54 3.787 98 2.612 586 24.566 85 2.456 389 6.970 1.411 12.790 784 3.500 1.238 408 58.243 1.903 1.393 375.496 54 1.417 325 12.753 13 791 43 3.464 30 1.209 15 408 1.827 58.332 52 1.883 40 1.393 212 375186 2 362 42 151 102 361 90 279 27 Ab./Km 1999 10.653 6.852 10.021 7.328 30.491 2.414 43.635 670 6.130 216 40 1.934 92 4.875 36 551 972 8.620 35 681 125 3.794 29 556 461 85.484 293 20.286 45 2.523 38 1.210 275 4.297 54 3.802 96 2.587 587 24.436 85 2.432 390 7.037 1.427 54 324 12.745 13 787 43 3.448 29 1.188 15 399 1830 58.531 52 1.890 40 1.389 212 375.103 2 371 42 151 101 360 89 279 27 215 40 92 35 958 34 124 29 461 296 44 38 276 54 95 584 85 394 55 324 13 43 29 15 1836 52 40 212 Utilizzazione del suolo (Superficie totale. SAU, Superficie boschiva, Superficie zone svantaggiate, Superficie aree protette) (ISTAT) COMUNE Altopascio Bagni di Lucca Barga Borgo a Mozzano Camaiore Camporgiano Capannori Careggine Castelnuovo di Garfagn. Castiglione di Garfagn. Coreglia Antelminelli Fabbriche di Vallico Forte dei Marmi Fosciandora Gallicano Giuncugnano Lucca Massarosa Minucciano Molazzana Montecarlo Pescaglia Piazza al Serchio Pietrasanta Pieve Fosciana Porcari San Romano in Garfagn. Seravezza Sillano Stazzema Vagli Sotto Vergemoli Viareggio Villa Basilica Villa Collemandina TOTALE Sup. Tot. 2.870 16.465 6.653 7.241 8.459 2.710 15.660 2.446 2.850 SAU 1.457 832 954 1.504 2.343 692 5.415 405 1.338 Superfici Superficie Aree e Zone protette Boschiva Svantaggiate 68 1.151 16.465 1.635 6.653 7.529 7.241 1.726 2.250 587 2.710 1.488 3.495 3.040 221 2.446 2.317 10.354 2.850 1.171 4.864 5.278 1.553 900 1.982 3.050 1.894 18.553 6.859 5.700 3.163 1.559 7.037 2.709 4.184 2.877 1.788 2.604 816 674 431 53 366 199 716 4.935 1.383 1.651 399 1.015 1.502 856 666 712 1.075 567 1.461 2.083 840 4.864 5.278 1.553 716 537 325 3.462 458 234 636 177 2.832 589 230 750 25 841 1.982 3.050 1.894 1.175 3.937 6.215 8.072 4.102 2.730 3.188 3.648 3.481 177.281 462 398 1.007 175 251 527 397 702 36.889 281 3.565 1.788 912 502 12 1.999 385 52.422 1.477 2.129 5.700 3.163 2.285 3.530 2.429 7.037 2.709 1.244 387 2.877 2.604 602 3.937 6.215 8.072 4.102 2.730 2.387 3.648 3.481 119.726 7.554 3.864 2.664 1.211 2.780 42.519 Principali parametri socio economici, con particolare riferimento a quelli previsti dal Reg. CE 1260/99 per le zone rurali Indicatori di struttura e congiuntura economica della Provincia di Lucca (dati 1999 Economia Toscana) Indicatori di struttura: Reddito pro capite (milioni di lire) Tasso di disoccupazione Valore aggiunto (pro-capite in milioni di lire) Agricoltura (pro-capite in milioni di lire) Industria (pro-capite in milioni di lire) Altre attività (pro-capite in milioni di lire) Indicatori di congiuntura: Imprese registrate Imprese attive Di cui imprese agricole e pesca Occupati (migliaia) Di cui in agricoltura migliaia) 1999 26,7 5,2 26,7 0,6 10,4 20,9 1999 39.935 35.437 4.180 145 5 Numero di aziende agricole, forestali, pesca iscritte alla CCIAA 1998/1999 Agricoltura e Caccia Silvicoltura e utilizzo aree forestali Pesca Totale Fonte: Banca dati ISET Ditte Soc. Soc. Tot. Indiv Pers Cap. Altre Imprese 1998 1999 1998 1999 1998 1999 1998 1999 1997 1998 1999 3.645 3.535 113 115 33 31 44 45 4.1593.835 3.726 157 149 72 66 3.874 3.750 16 13 3 3 18 19 201 194 184 43 44 172 172 4 40 3 37 2 64 2 66 131 121 115 4.4914.150 4.025 Ripartizione degli addetti per classi di addetti e attività agricola. Anno 1999. Provincia di Lucca. N. add. in N. add. in U.L. fino a 9 U.L. 10-49 Agricoltura e Caccia Silvicoltura e utilizzo aree forestali Pesca Totale Fonte: Banca dati ISET N. add. in U.L. 50-99 N. add. in U.L. 100 e oltre Totale Addetti 1.674 184 181 0 2.039 133 184 1.991 91 0 275 75 0 256 0 0 0 299 184 2.522 Produzione lorda vendibile(1) agricola, zootecnica e forestale. Valori correnti (milioni di lire) Incidenza di Lucca su Toscana e Italia. Anni 1996-'98. Provincia di Lucca, Toscana, Italia. Valori assoluti e incidenza di Lucca su Toscana e Italia 1996 Lucca Toscana Coltivazioni erbacee Coltivazioni legnose Prodotti zootecnici Servizi annessi Prodotti forestali Totale produzione lorda vendibile Coltivazioni erbacee Coltivazioni legnose Prodotti zootecnici Servizi annessi Prodotti forestali Totale produzione lorda vendibile Italia Lucca/ Lucca/ Toscana Italia 136.593 1.028.119 23.280.334 13,3 0,6 32.330 1.011.094 18.980.884 3,2 0,2 61.679 817.950 26.839.318 7,5 0,2 12.540 101.874 833.212 12,3 1,5 243.142 2.959.037 69.933.748 8,2 0,3 1997 Lucca Toscana Italia Lucca/ Lucca/ Toscana Italia 136.998 1.492.965 33.208.089 9,2 0,4 37.710 1.074.548 18.201.592 3,5 0,2 44.476 821.605 26.809.898 5,4 0,2 5.704 192.939 4.145.429 3,0 0,1 8.019 116.306 1.024.517 6,9 0,8 232.907 3.698.363 83.389.525 6,3 0,3 1998 Lucca Toscana Italia Lucca/ Lucca/ Toscana Italia 131.327 1.368.626 32.399.678 9,6 0,4 46.483 1.269.860 18.827.925 3,7 0,2 30.597 790.779 25.846.042 3,9 0,1 5.280 192.571 4.147.532 2,7 0,1 8.327 120.776 1.201.831 6,9 0,7 Coltivazioni erbacee Coltivazioni legnose Prodotti zootecnici Servizi annessi Prodotti forestali Totale produzione lorda vendibile 222.014 3.742.612 82.423.008 5,9 0,3 Note: (1) Per il calcolo della Plv è stato adottato un metodo prevalentemente diretto, che consiste nel valutare L'output di ciascun prodotto moltiplicando la quantità effettivamente realizzata (al netto degli impieghi del settore) per il corrispondente prezzo Indagine estimativa al 1 dicembre dell'anno indicato Consistenza del bestiame bovino nella provincia di Lucca. Anni 1994-'98. 1° dicembre anni: 1994 1995 1996 1997 1998 Fonte: ISTAT. Totale bovini 5.670 5.260 4.660 4.110 6.868 di cui vacche da latte 2.700 2.400 2.200 2.000 2.440 4. PROBLEMATICHE AFFRONTATE Il settore agricolo\forestale, sia per l’importanza oggettiva che riveste nei territori rurali sia per la quantità risorse assegnate in seno al Piano Regionale di Sviluppo Rurale (P.R.S.R.), ha un ruolo centrale nel piano locale di sviluppo rurale della Provincia di Lucca, per questo motivo si procederà ad un’analisi accurata della sua struttura produttiva. È necessario premettere che l’agricoltura lucchese è caratterizzata da aree a bassa produttività ma con elevata specializzazione in produzioni di qualità, quindi, per poter essere competitiva, deve innanzitutto recuperare il patrimonio delle vocazioni e tradizioni produttive locali, sul suo sviluppo pesano i seguenti fattori: 1. Il modello familiare di conduzione aziendale è entrato in crisi a causa della mancanza di giovane imprenditoria, della generale debolezza del capitale aziendale e della concorrenza per il suolo degli altri settori economici (industria e costruzioni in primo luogo) che rende problematici gli accorpamenti; questa crisi può portare all’abbandono di superfici attualmente coltivate con non trascurabili effetti sul tessuto rurale e sulla salvaguardia del territorio. Attualmente, dagli studi preliminari del Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.), risulta che il 76% degli imprenditori ha un’età superiore ai 50 anni e di questi il 43% ha più di 65 anni. 2. L’evoluzione della PAC avrà un impatto negativo nei prossimi anni in quanto il fenomeno sopra descritto si amplificherà in conseguenza della prevedibile la riduzione del sostegno comunitario e di uno scenario internazionale in cui si entrerà direttamente in concorrenza con gli USA e con i paesi in via di sviluppo. Breve analisi strutturale: l’agricoltura provinciale è caratterizzata dalla netta predominanza di aziende piccole e medio piccole gestita prevalentemente da imprenditori maschi con età superiore a 50 anni. Dagli studi preliminari effettuati per la redazione del P.T.C. sulle aziende agricole iscritte all’U.M.A. (utenti motori agricoli) risulta che solo il 23 % di queste sono economicamente rilevanti poichè rientrano nei parametri previsti dalla L.R. 64/95 e coltivano il 62% della SAU provinciale. Questi dati riguardano le 11.147 aziende iscritte all’U.M.A. (1999), un campione molto significativo sulle 20.288 aziende rilevate dal censimento generale dell’agricoltura del 1990. L’azienda agricola tipo della Valle del Serchio è ordinata a bosco, castagneto, grande rilevanza viene data al seminativo e al prato pascolo; l'imprenditore ha un'età superiore a 50 anni ed è quasi sicuramente maschio. Le aziende che rientrano nei parametri legislativi della L.R. 64/95 rappresentano il 19% del totale e conducono il 55% del totale della SAU. Nella Piana di Lucca si riscontra, invece, un’azienda tipo che è ordinata principalmente a seminativo, oliveto, vigneto e ad ortoflorovivaismo; di queste il 23% rientrano nei parametri della 64/95 e sono condotte da imprenditori con età superiore ai 50 anni. In Versilia, infine è più facile incontrare un’azienda agricola ad indirizzo floricoloortofrutticolo dove, pur essendo prevalenti i conduttori maschi, è facile incontrare donne con età più bassa della media provinciale. Delle aziende versiliesi circa il 30% rientrano nei parametri della 64/95. Il comparto zootecnico è concentrato nella Valle del Serchio, ove sono presenti più del 50% dei capi provinciali, mentre è poco significativo in Versilia, dove troviamo appena il 10% del totale. Va sottolineata l’importanza della cooperazione, forestale, lattiero-casearia, olivicola, cerealicola e orto-floro-vivaistica la quale negli ultimi venti anni ha contribuito a contrastare l’abbandono della montagna, a salvaguardare le risorse agricolo forestali, le tradizioni produttive e allo sviluppo del sistema agro-industriale. Il reddito lordo del settore proviene dal comparto orto-floro-vivaismo per il 64%, dagli allevamenti per il 15%, l’11% dalle coltivazioni arboree, l'8% dai seminativi e il 2% dalla selvicoltura. Infine alla Provincia di Lucca viene attribuito oltre il 10% del valore aggiunto agricolo regionale. Risulta chiaro che l’agricoltura lucchese è caratterizzata da imprese agricole piccole e medio piccole anche se non mancano piccole realtà imprenditoriali rilevanti. La grandezza fisica è un parametro poco significativo se è separato dal contesto geografico-economico in cui l’azienda opera. Mentre nel censimento del ’90 la dimensione media era di 4,9 ettari di SAT e di 1,8 di SAU con il rilievo sui dati per la redazione del P.T.C. abbiamo 5,01 ettari di SAT e 3,38 di SAU. Inoltre una miriade di imprese è condotta da imprenditori, spesso con capacità professionale molto elevata, che si occupano di agricoltura congiuntamente ad altre attività; queste aziende part-time sono affiancate da poche imprese agricole vere e proprie. Grazie a questa particolarità è stato possibile preservare molte tecniche e produzioni locali. Le caratteristiche strutturali dei comparti produttivi, degli ambiti territoriali, dell’agricoltura lucchese sono: • nella piana di Lucca e nella Versilia la floricoltura e orticoltura, produzioni queste caratterizzate da forti investimenti di capitali, elevata richiesta di manodopera specialistica, elevata capacità e conoscenze professionali, alta flessibilità nelle scelte produttive, alta redditività insieme ad un elevato rischio di impresa; • nella zona montana la zootecnia, la castanicoltura, le produzioni del bosco e del sottobosco e i prodotti tipici; • nelle colline lucchesi essenzialmente l’olivicoltura e la viticoltura. I punti di forza dell’agricoltura lucchese sono: • la varietà degli indirizzi produttivi (vino, olio, orticoltura, floricoltura, prodotti tipici) che consente al settore di risentire meno delle variazioni del mercato; • l’elevata presenza di aziende part-time che svolgono la funzione di integrazione di reddito, di presidio territoriale e sono più flessibili verso i cambiamenti del mercato. Breve analisi territoriale: • Area Montana (media e alta Valle del Serchio, montagna versiliese e montagna lucchese): Le aree montane lucchesi detengono una quota rilevante del territorio provinciale e contribuiscono in maniera determinante alla vita della provincia, assicurandone importanti fondamenti materiali e immateriali. Queste aree, seppure in grado di apportare un modesto contributo economico alla vita provinciale, offrono infatti risorse ambientali vitali (ossigeno, acqua, biodiversità), e accanto ad esse risorse ambientali comunque importanti per la qualità della vita (spazi ricreativi) e prodotti alimentari di pregio (prodotti tipici e ricchi d’immagine per la lucchesia), risorse che in misura sempre maggiore le popolazioni, se non i mercati, sembrano apprezzare, anche nella gestione dei tempi di vita e degli spazi di svago. Il decadimento fisico, insediativo, produttivo e culturale di queste aree, ancora fortemente legate ad un’attività agricola dai connotati tradizionali (che se non valorizzate, rischia di generare un decadimento della qualità della vita per l’intera popolazione provinciale) rendono necessario intraprendere sforzi volti ad creare condizioni in grado di incrementare le possibilità occupazionali e assicurare la gestione delle risorse agricolo-naturali. • Area della piana di Lucca: Nella parte pianeggiante della provincia di Lucca sono concentrate le aziende maggiormente indirizzate a colture di elevato reddito ma a forte impatto ambientale, sono aziende medio-piccole indirizzate principalmente alla coltivazione orticola, floro-vivaistica e seminativi con buon grado di specializzazione e ad elevato reddito. Va sottolineato che le aziende di questa parte del territorio provinciale oltre ad un contesto pedo-climatico particolarmente favorevole operano in ambiente sociale ed economico molto organizzato e particolarmente idoneo ad orientare la produzione al mercato. Significativa, infine, l’esperienza della gestione cooperativa dei servizi agricoli consolidatasi in questi anni nel settore cerealicolo, dei mangimi, olivilcotura con la gestione di importanti frantoi sociali. Il comparto è quello che dà il maggior contributo economico alla produzione lorda vendibile agricola provinciale e contemporaneamente ha il maggior numero di addetti. L’orto-floro-vivaismo è un orientamento colturale che racchiude in sé i seguenti aspetti organizzativi della produzione: 1. Richiede investimenti elevati; 2. Richiede elevate conoscenze professionali; 3. Dà opportunità di reddito elevato; 4. È ad elevato impatto ambientale. • Pianura versiliese: Non vi è dubbio che la Versilia rappresenta per l’agricoltura lucchese una delle aree di maggiore concentrazione di ricchezza così come di intensità di produzione. Questa crescita ha comportato una commistione tra funzioni residenziali e produttive che, se in parte caratteristiche dell’organizzazione territoriale, presentano più di un problema, anche dal punto di vista ambientale. Ben tenendo in considerazione le esigenze del settore agricolo diviene prioritario in queste aree cercare di affrontare, accanto ai problemi organizzativi e di mercato di attività produttive estremamente dinamiche (come nel caso del florovivaismo e del comparto dell’ortofrutta), anche quelli di una riorganizzazione e razionalizzazione dell’uso delle risorse naturali oltre che delle funzioni spaziali. Si tratta di azioni che più si confanno all’adozione di opportuni strumenti di assistenza tecnica, di innovazione di processo e di prodotto (anche attraverso dei prodotti con ecolabel) e di forme di incentivazione e di accordi volontari. • Colline lucchesi: Nelle colline lucchesi sono concentrate le aziende con produzioni di qualità: in particolare vino ed olio. L’oliveto in termini di percentuale di SAU occupata è una coltura di notevole importanza anche se la produzione di olio molto spesso è riservata all’autoconsumo o ad un circuito familiare allargato. L’olio di Lucca è un prodotto considerato di elevatissimo pregio e in tale direzione è stato intrapresa, recentemente da parte della ASSOPROL, l’iter di richiesta della D.O.P. Analogamente in queste aree collinari si ritrova la D.O.C. dei vini lucchesi, riconoscimento questo che oltre ad attestare la qualità del prodotto promuove e valorizza il territorio nel suo complesso. L’individuazione territoriale delle colline lucchesi è basata non tanto su criteri altimetrici ma sulla tipologia del paesaggio agrario, in quest’ambito riscontriamo che la pratica agricola è indirizzata verso produzioni vitivinicole e all’olivicoltura. Questi indirizzi produttivi svolgono un ruolo che supera l’aspetto economico, comunque significativo, e assume un valore determinante nella caratterizzazione del “paesaggio” della lucchesia; pertanto il piano non può trascurarne la salvaguardia e quindi il mantenimento degli elementi caratteristici che lo qualificano (terrazzamenti, alberature, edifici rurali, sistema viario), non va dimenticato che un paesaggio percepito come bello favorisce la permanenza e la vivibilità di un territorio e diventa patrimonio della collettività. 3 “Formazione” 9.1 “Composizione fondiaria 9.2 “Servizi di sostituzione nelle aziende agricole” C. M. Area Lucchese C. M. Alta Versilia C. M. Garfagnana C. M. Media Valle del Serchio Provincia Misura Ricognizione delle competenze in Provincia di Lucca: X X X 9.3 iii “Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità” 9.6 “Gestione risorse idriche in agricoltura” 9.7 “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali “ 9.9 ii – iii “Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla selvicoltura, alla conservazione delle risorse naturali nonché al benessere degli animali” 1 “Investimenti nelle aziende agricole” 2 “Insediamento giovani agricoltori” 4 “Prepensionamento” 5 “Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali” 6 “Misure agroambientali” 8.1 “Imboschimento delle superfici agricole” 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo” 9.10 “Reimpianto dei vigneti colpiti dal mal dell’esca” 8.2 “Altre misure forestali” 9.9 i “Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla selvicoltura, alla conservazione delle risorse naturali nonché al benessere degli animali” 9.10 “Ricostruzione del potenziale agricolo danneggiato dai disastri naturali e l’introduzione di adeguati strumenti di prevenzione” X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 5. OBIETTIVI Nel capitolo precedente è evidenziata la pluralità di ambiti territoriali che si riscontrano in Provincia di Lucca e quindi la difficoltà nel soddisfare con il piano le esigenze locali, che spesso sono tra loro in contrasto; si prenda ad esempio: la realtà delle colline lucchesi, che abbisognano di investimenti, altamente specialistici e qualificati nel settore della tecnologia e nella salvaguardia del patrimonio artistico-paesaggistico-ambientale, i quali per quanto consistenti hanno un ritorno economico in termini di redditività dell’investimento molto soddisfacente, e ancora la realtà orto-florovivaistica della piana di Lucca-Versilia dove si sviluppano attività molto redditizie che hanno necessità di aggiornarsi da un punto di vista tecnologico anche in virtù di un minore impatto ambientale, bene le colline lucchesi e la piana di Lucca Versilia se paragonate alla realtà montana, con problemi di assetto del territorio, bassa redditività degli investimenti, invecchiamento della popolazione, mancanza di servizi e infrastrutture con successivo spopolamento, risulta evidente la difficoltà di trovare soluzioni univoche ecco il perché di una serie di interventi, a volte in apparente contraddizione, ma che tendono ad attutire le differenze e a dare risposte puntuali. Gli obiettivi generali che Il piano si propone sono la valorizzazione delle risorse agricole, la creazione delle condizioni per un aumento del reddito degli operatori, la salvaguardia dell’ambiente e il consolidamento del recupero delle tradizioni e delle vocazioni produttive locali. Per raggiungere tali obiettivi è necessario intervenire con una strategia che faccia leva su una pluralità di interventi allo scopo di: 1. orientare le imprese al mercato; 2. introdurre di tecniche produttive a basso impatto ambientale; 3. recuperare alla produzione aree abbandonate ed in particolare quelle con elevato degrado ambientale; 4. creare collegamenti e integrazioni tra il sistema agricolo-forestale e altri sistemi provinciali, principalmente quelli del turismo e della cultura; 5. introdurre l'innovazione tecnologica; 6. favorire il ricambio generazionale nella gestione delle imprese agricole; 7. sviluppare le attività integrative aziendali (agriturismo); 8. sviluppare le attività selvicolturali e di sistemazione idraulico forestale al fine della valorizzazione della filiera legno, creando un rapporto sinergico fra agricoltura e natura incentivando le pluriattività e la cooperazione; 9. migliorare la qualità delle produzioni tipiche attraverso l’adozione di certificazioni di prodotto (D.O.P., I.G.P., D.O.C., etc..)e di marchi di qualità; 10. orientare l’assistenza tecnica alle esigenze dell’evoluzione della PAC; 11. migliorare le infrastrutture e i servizi esterni all’impresa agricola; 12. migliorare la salubrità dei prodotti e orientare la domanda verso consumi alimentari salubri e di qualità. Considerando le diversità ambientali e geomorfologiche la modulazione degli interventi deve tener conto delle problematiche specifiche delle diverse zone rurali (montagna, collina, pianura interna e pianura marina) attraverso l’individuazione di priorità tematiche e di priorità territoriali e comunque dando priorità alle aree più deboli del territorio provinciale.Gli strumenti utilizzati per ottenere il massimo consenso tra gli attori dello sviluppo agricolo lucchese sono: • concertazione con gli operatori privati; • ottimizzazione nell’allocazione delle risorse; • concentrazione delle risorse in settori strategici. 6. STRATEGIE Gli strumenti di programmazione e finanziari alla base del piano sono il P.S.R.R. (2000/2006), il patto territoriale e il programma Leader+. In particolare nel Piano di sviluppo rurale regionale sono state individuate per il sostegno al sistema agricolo e agroindustriale misure rivolte agli investimenti alle aziende agricole, all’insediamento dei giovani agricoltori, interventi per il miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, silvicoltura e misure agro-ambientali. Gli interventi da attivare sono divisibili in due categorie: la prima prevede l’erogazione di premi in seguito dell’assunzione di un impegno (insediamento giovani agricoltori, indennità compensativa, introduzione di indirizzi produttivi a basso impatto ambientale e interventi sulla silvicoltura), la seconda prevede invece la corresponsione di un contributo in conto capitale per favorire gli investimenti strutturali nelle imprese agricole e nelle imprese di commercializzazione e trasformazione di prodotti agricoli. In questa cornice, nel rispetto dei principi di concentrazione e ottimizzazione nell’allocazione delle risorse enunciati negli obiettivi del piano, e considerando da una parte le risorse disponibili nel PSR e dall’altra la necessità di “spalmare” in modo omogeneo sul territorio la pluralità degli strumenti finanziari attivi per il sostegno alle aziende agricole, il riferimento riguarda principalmente il finanziamento, da parte del Ministero del Tesoro del Bilancio e della Programmazione Economica, di circa 18 miliardi ad esclusivo appannaggio delle aziende agricole ricadenti nel territorio montano della Provincia di Lucca, nei primi due anni di operatività del Piano Locale di Sviluppo Rurale Provinciale, sono state attivate 4 misure: • Misura 1 “Investimenti nelle aziende agricole”, per rispondere all’esigenza di miglioramento e aggiornamento tecnologico del settore primario; • Misura 2 “Insediamento giovani agricoltori”, per favorire il ricambio generazionale delle aziende agricole; • Misura 3 “Formazione”, intervento di tipo orizzontale che consente alle imprese agricole di aggiornarsi, orientarsi al mercato, acquisire nuove competenze e svilupparsi in modo eco-compatibile; Misura 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo”, concentrando le risorse principalmente nell’agriturismo e nelle attività integrative aziendali. • Successivamente a partire dal 2002 il Piano va a regime e si attivano tutte le misure ad esclusione della 9.10. Le misure sulle quali si concentrano la maggior parte delle risorse sono: nell’asse 1 la misura 1 “Investimenti nelle aziende agricole” e la misura 2 “Insediamento giovani agricoltori”; nell’asse 2 (che ha maggiori risorse) le previsioni si basano sul principio di soddisfare tutte le richieste per le misure 5, 6 e 8.1 e dirottare il restante delle risorse sulla misura 8.2 la quale dovrebbe avere buone disponibilità finanziarie da destinare al miglioramento dei boschi e all’assetto del territorio, infine nell’asse 3 le misure privilegiate sono la 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo” e la misura 9.7 “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo dell’agricoltura” interventi molto importanti secondo la filosofia del piano. 7. MISURE ATTIVATE Specifiche relative alle singole misure attivate: misura 1 – “Investimenti nelle aziende agricole” Il Piano locale all’interno della misura ha definito: - le priorità fra le tipologie di azioni previste dal P.S.R.; - nell’ambito delle singole azioni, le priorità fra i singoli comparti o interventi. Scala di priorità: 1. Azione 1.1 - Investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole. a) Comparto produzioni vegetali. b) Comparto produzioni zootecniche. c) Infrastrutture. 2. Azione 1.2 - Investimenti aziendali per la tutela ed il miglioramento ambientale. e) adeguamento e ristrutturazione di elementi del patrimonio edilizio rurale dell’azienda, come ad esempio fabbricati agricoli, purché l’investimento non comporti un aumento della capacità produttiva dell’azienda e purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica; c) adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e protezione dell’ambiente. Qualora il sostegno agli investimenti sia concesso per raggiungere questi nuovi requisiti, il periodo di tempo per l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti dalla legislazione relativa. a) interventi per impianti irrigui mediante la realizzazione, l’adeguamento e la sostituzione delle opere di derivazione, accumulo e distribuzione irrigua con finalità esclusive di risparmio idrico e di protezione dell’ambiente e senza aumento della superficie irrigua. L’intervento ha finalità ambientali in quanto ha l’obiettivo esclusivo di risparmio dell’uso dell’acqua, risorsa per la quale si rileva una carenza in alcune zone della Regione anche per il conflitto con altri usi (civile ed industriale). L’intervento è riferito prevalentemente alla sostituzione di impianti obsoleti con impianti a basso utilizzo idrico quali quelli di irrigazione localizzata e non comporta un aumento della capacità produttiva. In altri casi si tratta di sostituire il prelievo in falda di acque non adatte (es. ad elevato contenuto salino) con opere di accumulo superficiale. Le colture interessate sono quelle ortofrutticole, industriali ad esclusione del tabacco, floricole e vivaistiche.; d) adeguamento strutture e sostituzione attrezzature finalizzati ad un minore impatto ambientale delle pratiche agricole e/o al risparmio energetico; f) recupero di elementi non produttivi del patrimonio aziendale di interesse archeologico o storico, purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica. b) ricostituzione, ripristino e valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio agrario aventi rilevanza paesaggistica e/o ambientale. Le spese ammissibili riguardano il finanziamento per investimenti effettuati all'interno delle aziende agricole e finalizzati alla valorizzazione, conservazione, al ripristino o alla ricostruzione di alcuni elementi tradizionali del paesaggio agricolo aventi rilevanza paesaggistica o ambientale. Le misure in questione tendono a migliorare e diversificare "l'offerta" recuperando significativi valori aggiunti dell'ambiente rurale, per aumentare l'affluenza dei visitatori nelle zone rurali, contribuendo così alla promozione dello sviluppo economico di tali zone a vantaggio degli agricoltori. 3. Azione 1.3 – Investimenti aziendali per la valorizzazione della qualità delle produzioni agricole. iii) acquisto strumentazione hardware o programmi informatici finalizzati al controllo qualitativo dei processi produttivi; ii) acquisto di attrezzature e strumentazione per la verifica e la determinazione di parametri qualitativi delle produzioni aziendali; i) realizzazione o adeguamento di laboratori di analisi per la verifica di parametri qualitativi delle produzioni aziendali. misura 6 – “Misure agroambientali” All’interno della misura il Piano Locale di Sviluppo Rurale ha definito: - le priorità fra le singole azioni previste dal P.S.R. Scala di priorità: 1. 2. 3. 4. 5. Azione 6.3 - allevamento di razze animali a rischio di estinzione. Azione 6.1 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura biologica. Azione 6.2 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura integrata. Azione 6.4 - coltivazione di varietà vegetali a rischio di estinzione. Azione 6.5 - gestione dei terreni agricoli con finalità ambientali, paesaggistiche e faunistiche n.b. Per la misura 6 il Piano Locale ha l’obiettivo di destinare le risorse necessarie a soddisfare tutte le richieste che perverranno alla Provincia di Lucca nelle singole azioni previste dal PSR, senza nessuna esclusione, per questo motivo non si prevedono specifiche tecniche. misura 8.1 – “Imboschimento delle superfici agricole” All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito: - le priorità territoriali. Scala di priorità: 1. Comuni non montani; 2. Comuni Montani misura 8.2 – “Altre misure forestali” All’interno della misura il P.R.S.L. ha: - attribuito ai singoli interventi dei punteggi (max 12 punti) mediante la predisposizione di un’apposita griglia. Punteggi per tipologia di intervento definiti nel piano locale di sviluppo rurale (max 12 punti): Azione Intervento Punteggio 8.2.1 Forestazione periurbana e ripristino delle aree dismesse 4 e degradate Comuni con indice di boscosità inferiore al 47% ( da IFT) 6 Impianti consociati con fruttiferi (almeno il 10%) 3 Altri impianti 4 8.2.2. Interventi i) 12 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi ii) 11 Interventi iii) 9 Interventi iv) 8 Interventi v) 5 Interventi vi) 10 Interventi vii) 5 8.2.3. Interventi i) 10 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi ii) 8 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi iii) 8 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi iv) 12 10 Priorità territoriali: Territori Montani Interventi v) 5 Interventi vi) 6 8.2.4. Interventi i) 12 Interventi ii) 4 misura 9.1 – “Ricomposizione fondiaria” All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito: - le priorità territoriali. Priorità territoriali: 1. Comuni di: Pietrasanta, Massarosa, Viareggio, Lucca, Altopascio, Capannori. misura 9.5 – “Diversificazione delle attività del settore agricolo” All’interno della misura il P.L.S.R. ha definito: - le priorità fra le tipologie di azioni previste dal P.S.R.; nell’ambito delle singole azioni, le priorità fra i singoli interventi. Scala di priorità: • a) azione 1 “Agriturismo” (punti zero) nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi: 1. ristrutturazione e/o adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. In tal caso, il periodo di tempo per l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti dalla legislazione relativa (Punti 3,5); 2. realizzazione e adeguamento di strutture per l’agricampeggio (punti zero); • b) azione 2 “Pluriattività“ punti 1,5 nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi: 1. adeguamento locali aziendali e acquisto attrezzature per lo svolgimento di attività artigianali connesse all’uso e alla valorizzazione di risorse locali. Sono ammissibili investimenti per la predisposizione e la ristrutturazione di locali che fanno parte del patrimonio agricolo aziendale per l’installazione di un piccolo laboratorio artigiano ( massimo 30 mq di superficie calpestabile) nonché per l'acquisto delle dotazioni e attrezzature necessarie allo svolgimento dell'attività (piccolo artigianato del legno, della paglia, dei tessuti a mano, del ferro battuto, della ceramica, dell’alabastro, ecc.) (punti zero); 2. Ristrutturazione e adeguamento di strutture del patrimonio edilizio esistente per lo svolgimento di attività aziendali di divulgazione delle tipicità agroambientali, naturalistiche e culturali dell’ambiente rurale ed investimenti per la realizzazione o sistemazione di percorsi didattico-naturalistici connessi allo svolgimento di tali attività (punti zero); 3. realizzazione e adeguamento di strutture per addestramento di animali il cui uso sia connesso al patrimonio culturale locale ed alle tradizioni rurali (punti zero); 4. realizzazione e adeguamento di strutture per attività faunistico venatoria e di pesca sportiva (punti zero) 5. Strutture e dotazioni per allevamenti per riproduzione di selvaggina stanziale, ungulati esclusi, a fini non alimentari ma destinati ad azioni di ripopolamento del territorio. Detti allevamenti di selvaggina devono rispettare le norme di cui al Regolamento regionale del 21.02.1995 n° 3 - "Regolamento per gli allevamenti di selvaggina per fini di ripopolamento" (B.U.R.T. 22/02/1995, n° 15 bis), La produzione puo’essere ceduta esclusivamente ad aziende faunistico-venatorie, aziende agrituristico-venatorie, aree addestramento cani, comitati di gestione Ambiti Territoriali di Caccia ( A.T.C.), Enti ed Associazioni (punti zero). misura 9.6 - “Gestione delle risorse idriche in agricoltura” Il PLSR ha definito: - le priorità territoriali (per limiti comunali); Priorità territoriali: Priorità territoriali: Comuni Camaiore, Pietrasanta, Massarosa, Viareggio. misura 9.7 - “Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo dell’agricoltura” Il PLSR ha definito: - priorità fra le tipologie di azioni previste; Scala delle priorità: i. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di strade rurali; ii. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di acquedotti rurali; iv. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di itinerari, percorsi attrezzati e infrastrutture di supporto all’agriturismo per la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio agricolo e rurale. iii. realizzazione, rifacimento e manutenzione straordinaria di elettrodotti; 8. CONSUTAZIONI EFFETTUATE Elenco incontri di consultazione effettuati con data e soggetti convocati: DATA 28 /9/1999 11/10/1999 11/11/1999 28/1/2000 22/2/2000 16/6/2000 12/10/2000 8/11/2000 20/12/2000 23/3/2001 26/3/2001 SOGGETTI Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, lega delle Cooperative Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, Lega delle Cooperative Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, Unione Cooperative, Lega delle Cooperative Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana Media Valle, Comunità Montana Area Lucchese, Comunità Montana Alta Versilia, Parco Alpi Apuane, Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massacciuccoli, Comuni di: Capannori, Lucca, Porcari, Montecarlo, Altopascio, Villa Basilica, Pescaglia, Viareggio, Massarosa, Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema 9. PREVISIONI FINANZIARIE Previsioni finanziarie per misura e per anno secondo la tabella che segue PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA TOSCANA 2000-2006 TABELLA 5 PREVISIONI FINANZIARIE PER MISURA 2001-2006 ENTE: Provincia di Lucca ASSE 1 26% Misura 1 Misura 2 Misura 3 Misura 4 2° annualità (2001) 3,15% 3° annualità (2002) 4,39% 4° annualità (2003) 18,19% 5° annualità (2004) 24,08% 6° annualità (2005) 25,22% 7° annualità (2006) 24,96% Spesa pubblica Spesa pubblica Spesa pubblica Spesa pubblica Spesa pubblica Spesa pubblica pu/pr (*) 331,535 431,221 529,537 864,2312 738,501 693,796 a. b. c. d. ASSE 2 55% Misura 5 e. Misura 6 f. Misura 8.1 h. Misura 8.2 i. k. l. m. p. q. r. Misura 9.9 t. Misura 9.10 Misura 9.10v u. u. 246,535 394,359 409,037 516,456 516,456 516,456 2.566,624 85,000 25,707 68,855 192,837 170,399 103.292 638,274 11,155 51,645 103,292 74,048 280.631 0.000 Pu Pr ASSE 3 19% Misura 9.1 Misura 9.2 Misura 9.3ii Misura 9.5 Misura 9.6 Misura 9.7 Totale 100% Spesa pubblica 3.588,819 103,291 103,291 Pu 51,645 51,645 1.500.558 150,707 1.848.820 150.971 2.081.346 150.204 2.160.334 150.192 7.591.,250 600,074 700,914 700,142 700,142 700,334 2.801,532 150,937 150,707 150,000 150,000 601,644 1,000 1,000 348,000 150,000 650,000 197,000 850,000 161,000 850,000 310,000 2.699,000 819,000 172,774 480,781 41,640 610,951 7,520 661,4576 1,2186 591,3468 1,347 2.622,6014 51,7254 1,329 10,329 20,141 1,279 10,329 20,351 30,329 62,288 158,665 254,937 103,291 38,405 827,463 41,640 69,608 1,000 194,912 258,228 11,994 41,316 2,000 159,780 516,456 103,290 31,799 108,098 219,346 413,168 1.383,764 53,310 Pr Totale Piano 100% 0 0 434,826 605,995 2.510,876 3.324,001 3.481,304 3.445,669 Legenda Asse 1 Sostegno al sistema produttivo agricolo agroindustriale: - Misura 1 Investimenti nelle aziende agricole - Misura 2 Insediamento dei giovani agricoltori - Misura 3 Formazione Asse 2 Sostegno al miglioramento dell'ambiente rurale: - Misura 5 Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali - Misura 6 Misure agroambientali - Misura 8.1 Imboschimenti dei terreni agricoli Asse 3 Sostegno allo sviluppo integrato del territorio rurale: - Misura 9.1 Ricomposizione fondiaria - Misura 9.2 Servizi di sostituzione e assistenza alla gestione delle aziende agricole - Misura 9.3 Commercializzazione di prodotti agricoli di qualità - azione ii - Misura 9.5 Diversificazione delle attività del settore agricolo - Misura 9.6 Gestione delle risorse idriche in agricoltura (*) pu= interventi pubblici pr= interventi privati - Misura 4 Prepensionamento - Misura 8.2 Altri interventi forestali - Misura 9.7 - Misura 9.9 - Misura 9.10 - Misura 9.10v Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali Tutela dell'ambiente Ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali Ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali- azione v 13.802,671 10. PATTI D’AREA Il Piano locale di sviluppo rurale della Provincia di Lucca non ha definito patti d’area. 11. RESPONSABILI DI PROCEDIMENTO L’Ufficio Sviluppo Rurale, della Direzione Centrale Agricoltura, Foreste, Caccia e Vigilanza, svolge i compiti di unità di coordinamento ai sensi della deliberazione di G.r. n. 1184/00; responsabile: Michele Zecca – Tel. 0583/417522 – Fax 0583/417502 – E mail: [email protected] Indicazione dei responsabili di procedimento, ai sensi della L. 241/90, delle misura attivate con il P.L.S.R.: Misura 1 6 8.1 8.2 9.1 9.5 9.6 9.7 Responsabile Michele Zecca Luigi Bertani Luigi Bertani Luigi Bertani Michele Zecca Michele Zecca Michele Zecca Michele Zecca Telefono 0583/417522 0583/471510 0583/471510 0583/471510 0583/417522 0583/417522 0583/417522 0583/417522 Fax 0583/417502 0583/417502 0583/417502 0583/417502 0583/417502 0583/417502 0583/417502 0583/417502 E-mail [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] SCHEDA RELATIVA ALLE CONDIZIONI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DELLE DOMANDE RELATIVE ALLE MISURE ATTIVATE DAL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2000-2006 Le seguenti schede di sintesi, fra le priorità individuate dalla deliberazione G.r. n. 1184/00 e quelle individuate nel PLSR, sono compilate nei punti che indicano le scelte operate nel piano, secondo lo schema della D.G.R. n. 149/2001. L’insieme delle priorità così individuate diviene l’unico strumento di selezione delle domande dalla entrata in vigore del PLSR in poi. MISURA 1 “Investimenti nelle aziende agricole” Tra tutti gli imprenditori che presentano domanda, l’inserimento in elenco avviene nel rispetto delle priorità di seguito stabilite: 1. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”; 2. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94; 3. presentate da imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94; 4. presentate da altri imprenditori ai sensi del Codice Civile. Priorità fra le tipologie di azioni previste e nell’ambito delle singole azioni, priorità fra i singoli comparti o interventi: - Azione 1.1 - Investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole: a) Comparto produzioni vegetali. b) Comparto produzioni zootecniche. c) Infrastrutture. - Azione 1.2 - Investimenti aziendali per la tutela ed il miglioramento ambientale: e) adeguamento e ristrutturazione di elementi del patrimonio edilizio rurale dell’azienda, come ad esempio fabbricati agricoli, purché l’investimento non comporti un aumento della capacità produttiva dell’azienda e purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica; c) adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e protezione dell’ambiente. Qualora il sostegno agli investimenti sia concesso per raggiungere questi nuovi requisiti, il periodo di tempo per l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti dalla legislazione relativa. a) interventi per impianti irrigui mediante la realizzazione, l’adeguamento e la sostituzione delle opere di derivazione, accumulo e distribuzione irrigua con finalità esclusive di risparmio idrico e di protezione dell’ambiente e senza aumento della superficie irrigua. L’intervento ha finalità ambientali in quanto ha l’obiettivo esclusivo di risparmio dell’uso dell’acqua, risorsa per la quale si rileva una carenza in alcune zone della Regione anche per il conflitto con altri usi (civile ed industriale). L’intervento è riferito prevalentemente alla sostituzione di impianti obsoleti con impianti a basso utilizzo idrico quali quelli di irrigazione localizzata e non comporta un aumento della capacità produttiva. In altri casi si tratta di sostituire il prelievo in falda di acque non adatte (es. ad elevato contenuto salino) con opere di accumulo superficiale. Le colture interessate sono quelle ortofrutticole, industriali ad esclusione del tabacco, floricole e vivaistiche.; d) adeguamento strutture e sostituzione attrezzature finalizzati ad un minore impatto ambientale delle pratiche agricole e/o al risparmio energetico; f) recupero di elementi non produttivi del patrimonio aziendale di interesse archeologico o storico, purché l’intervento da attuare sia reso obbligatorio dalla presenza di prescrizioni vincolanti da parte dell’autorità pubblica. b) ricostituzione, ripristino e valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio agrario aventi rilevanza paesaggistica e/o ambientale. Le spese ammissibili riguardano il finanziamento per investimenti effettuati all'interno delle aziende agricole e finalizzati alla valorizzazione, conservazione, al ripristino o alla ricostruzione di alcuni elementi tradizionali del paesaggio agricolo aventi rilevanza paesaggistica o ambientale. Le misure in questione tendono a migliorare e diversificare "l'offerta" recuperando significativi valori aggiunti dell'ambiente rurale, per aumentare l'affluenza dei visitatori nelle zone rurali, contribuendo così alla promozione dello sviluppo economico di tali zone a vantaggio degli agricoltori. - Azione 1.3 – Investimenti aziendali per la valorizzazione della qualità delle produzioni agricole: iii) acquisto strumentazione hardware o programmi informatici finalizzati al controllo qualitativo dei processi produttivi. ii) acquisto di attrezzature e strumentazione per la verifica e la determinazione di parametri qualitativi delle produzioni aziendali; i) realizzazione o adeguamento di laboratori di analisi per la verifica di parametri qualitativi delle produzioni aziendali; All’interno dei gruppi così formati, a parità di condizioni, vengono inseriti prioritariamente: 1) produttori biologici iscritti nell’apposito elenco regionale in grado di dimostrare che la propria produzione agricola biologica prodotta nell’azienda rappresenta, espressa in valore monetario, almeno il 50% del totale della produzione complessiva aziendale; 2) titolari di aziende agricole che abbiano presentato un Piano di miglioramento ai sensi dell’ex Reg. CE 950/97 approvato e giacente in graduatoria presso L’Ente Attribuito competente per territorio e non finanziato per carenza di fondi; 3) richiedenti con aziende in zona svantaggiata ai sensi della Dir. 268/75/CEE; 4) titolari di aziende agricole che nell’ultimo quinquennio non abbiano usufruito di finanziamenti comunitari per la stessa tipologia di interventi strutturali e/o acquisti di dotazioni a favore dell’azienda oggetto della richiesta; per il calcolo degli anni fa fede la data del collaudo finale per gli interventi precedenti e la data di accettazione della attuale domanda da parte dell’Ente istruttore o del CAAP; 5) titolari di aziende agricole che realizzano, con gli investimenti richiesti in ordine a ristrutturazione/adeguamenti e macchine/attrezzature, interventi di ammodernamento tecnologico e di innovazione di processo con particolare riferimento al miglioramento degli aspetti della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro; 6) richiedenti aventi minore età. A parità delle condizioni dei precedenti punti, hanno priorità le domande presentate da imprenditrici. Esaurita la precedente scala di priorità l’ordine di inserimento in graduatoria tra i paritari è determinato mediante sorteggio alla presenza di un Pubblico Ufficiale. Misura 6 “Misure agroambientali” • Priorità fra le azioni previste dal PSR. 6. Azione 6.3 - allevamento di razze animali a rischio di estinzione. 7. Azione 6.1 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura biologica. 8. Azione 6.2 - introduzione o mantenimento dei metodi dell’agricoltura integrata. 9. Azione 6.4 - coltivazione di varietà vegetali a rischio di estinzione. 10. Azione 6.5 - gestione dei terreni agricoli con finalità ambientali, paesaggistiche e faunistiche. Nell’ambito delle singole azioni vigono le seguenti priorità: azione 6.3 I. Priorità per domande riferite al mantenimento di razze reliquia, e nell’ambito di queste: 1. razze a minor consistenza (v. P.s.r.); 2. maggior numero di uba ammesse a premio. II. Nell’ambito delle restanti domande riferite a razze semireliquia 1. razze a minor consistenza (v. P.s.r.); 2. maggior numero di uba ammesse a premio azione 6.4 Priorità per domande presentate da: 1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”; 2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94; 3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94; 4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile. Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore. azione 6.1 1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”; 2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94; 3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94; 4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile. Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore. azione 6.2 1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”; 2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94; 3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94; 4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile. Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore. azione 6.5 nell’ambito dell’azione è prioritaria la tipologia 6.5.2. Negli scaglioni così formati: 1. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94 e sottosezione “imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale”; 2. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla seconda sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli come previsto dall’art.2, comma 1, punto b) della L.R. 6/94; 3. imprenditore agricolo a titolo principale iscritto alla prima sezione dell’Albo degli Imprenditori agricoli ai sensi della L.R. 6/94; 4. Altri imprenditori ai sensi del Codice Civile. Nell’ambito dei singoli scaglioni così formati: minore età dell’imprenditore. MISURA 8.2 “Altre misure forestali” Priorità misura 8.2 La priorità per il bando per i soggetti privati è definita dalla attribuzione a ciascuna domanda di un punteggio cosi’determinato: Punteggi per tipologia di beneficiario: A 1 Imprenditori agricoli singoli ai sensi del Codice Civile: 1) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale" PUNTI 13 2) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 12 3) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94; sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale" PUNTI 11 4) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 10 5) imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale" PUNTI 9 6) imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 8 7) imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale" PUNTI 7 8) imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 6 9) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 5 10) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 4 11) Imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 3 12) Imprenditori agricoli iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94 PUNTI 2 13) Imprenditori agricoli che ricavino almeno il 25% del reddito globale dall’attività agricola e dedichino almeno il 25% del proprio tempo di lavoro all’attività agricola PUNTI 1 14) Imprenditori agricoli ai sensi del Codice civile PUNTI 0 I punteggi non sono cumulabili fra di loro A 2 Imprese cooperative agricole o forestali: 1. imprese cooperative agricole e forestali con sede in zone svantaggiate e che abbiano operato prevalentemente (>50%) in zone svantaggiate negli ultimi tre anni PUNTI 6 2. Altre imprese cooperative agricole e forestali PUNTI 5 Tali punteggi non sono cumulabili con quelli delle sezioni A1 e A4 A 3 Imprese forestali iscritte al registro delle imprese delle Camere di Commercio: 1. Imprese iscritte all’Albo di cui all’art.13 della L.R. 39/2000 PUNTI 7 2. Imprese individuali e imprese societarie il cui legale rappresentante abbia un età inferiore ai 40 anni PUNTI 5 3. Altre imprese forestali PUNTI 3 Tali punteggi non sono cumulabili con quelli della sezione A1 e fra di loro. A 4 Associazioni: Associazioni o consorzi di imprese agricole e/o forestali compresi i consorzi di proprietari di foreste PUNTI 6 Punteggi per tipologia di intervento definiti nel piano locale di sviluppo rurale (max 12 punti): Azione Intervento Punteggio 8.2.1 Forestazione periurbana e ripristino delle aree dismesse e 4 degradate Comuni con indice di boscosità inferiore al 47% ( da IFT) 6 Impianti consociati con fruttiferi (almeno il 10%) 3 Altri impianti 4 8.2.2. Interventi i) 12 Priorità territoriali: Territori Montani Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi 8.2.3. Interventi ii) iii) iv) v) vi) vii) i) 10 11 9 8 5 10 5 10 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi ii) 8 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi iii) Priorità territoriali: Territori Montani Priorità territoriali: Territori Montani 8 10 Interventi iv) 12 Priorità territoriali: Territori Montani 10 Interventi Interventi 8.2.4. Interventi Interventi v) vi) i) ii) 5 6 12 4 Qualora il progetto presentato interessi più interventi ammessi il punteggio attribuito è quello risultante dalla media ponderata dei punteggi delle diverse tipologie di intervento in funzione del costo preventivato per ogni singolo intervento. Conclusioni Le condizioni di priorità di cui sopra devono essere documentate. Il punteggio totale sulle domande presentate si ottiene sommando i punteggi di cui ai due paragrafi precedenti (Punteggi per tipologia di beneficiario e punteggi per tipologia di interventi). In caso di parità di punteggio la priorità è data dalla minore età del richiedente. NOTA: per zone svantaggiate si intendono quelle di cui alla Direttiva CEE 75/268. Misura 9.5 “Diversificazione delle attività del settore agricolo” Il Piano locale di sviluppo rurale ha definito (espresse in punti, max 5 punti complessivi): • • priorità fra le tipologie di azioni previste dal PSR; nell’ambito delle singole azioni le priorità fra i singoli interventi. • a) azione 1 “Agriturismo” (punti zero) nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi: 1. ristrutturazione e/o adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. In tal caso, il periodo di tempo per l’adempimento di detti requisiti minimi deve rientrare nei tempi di adeguamento previsti dalla legislazione relativa (punti 3,5); 2. realizzazione e adeguamento di strutture per l’agricampeggio (punti zero). • b) azione 2 “Pluriattività“ (punti 1,5) nell’ambito dell’azione 1 valgono le seguenti priorità fra i singoli interventi: 1. adeguamento locali aziendali e acquisto attrezzature per lo svolgimento di attività artigianali connesse all’uso e alla valorizzazione di risorse locali. Sono ammissibili investimenti per la predisposizione e la ristrutturazione di locali che fanno parte del patrimonio agricolo aziendale per l’installazione di un piccolo laboratorio artigiano ( massimo 30 mq di superficie calpestabile) nonché per l'acquisto delle dotazioni e attrezzature necessarie allo svolgimento dell'attività (piccolo artigianato del legno, della paglia, dei tessuti a mano, del ferro battuto, della ceramica, dell’alabastro, ecc.) (punti zero); 2. Ristrutturazione e adeguamento di strutture del patrimonio edilizio esistente per lo svolgimento di attività aziendali di divulgazione delle tipicità agroambientali, naturalistiche e culturali dell’ambiente rurale ed investimenti per la realizzazione o sistemazione di percorsi didattico-naturalistici connessi allo svolgimento di tali attività (punti zero); 3. realizzazione e adeguamento di strutture per addestramento di animali il cui uso sia connesso al patrimonio culturale locale ed alle tradizioni rurali (punti zero); 4. realizzazione e adeguamento di strutture per attività faunistico venatoria e di pesca sportiva (punti zero); Strutture e dotazioni per allevamenti per riproduzione di selvaggina stanziale, ungulati esclusi, a fini non alimentari ma destinati ad azioni di ripopolamento del territorio. Detti allevamenti di selvaggina devono rispettare le norme di cui al Regolamento regionale del 21.02.1995 n° 3 - "Regolamento per gli allevamenti di selvaggina per fini di ripopolamento" (B.U.R.T. 22/02/1995, n° 15 bis), La produzione puo’essere ceduta esclusivamente ad aziende faunistico-venatorie, aziende agrituristico-venatorie, aree addestramento cani, comitati di gestione Ambiti Territoriali di Caccia ( A.T.C.), Enti ed Associazioni (punti zero). Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato: a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7); b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5); c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti essere Imprenditore agricolo a titolo principale: − Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2); − Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4); − Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6); d) Assenza di altri contributi pubblici per opere relative all’attività agrituristica nei sei anni precedenti la data della domanda (punti 1). A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante. In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale. All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile. Priorità per misura 9.5 azione 2 “Agricampeggio” Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato: a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7); b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5); c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti essere Imprenditore agricolo a titolo principale: − Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2); − Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4); − Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6); d) Assenza di altri contributi pubblici per opere relative all’attività agrituristica nei sei anni precedenti la data della domanda (punti 1). A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante. In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale. All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile. Priorità per misura 9.5 azione 3 “Pluriattività” Le condizioni di priorità sono stabilite sulla base di una graduatoria da predisporsi a cura dell’Ente delegato attribuendo a ciascun requisito di priorità il punteggio indicato: a) Intervento da realizzarsi in zone montane di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 7); b) Intervento da realizzarsi in zone svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE (punti 5); c) Progetto presentato da un richiedente che alla data di presentazione della domanda risulti essere Imprenditore agricolo a titolo principale: − Iscritto alla prima sezione L.R. 6/94 (punti 2); − Iscritto alla seconda sezione non in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 4); − Iscritto alla seconda sezione in possesso di capacità professionale L.R. 6/94 (punti 6). A parità di punteggio sarà data priorità al richiedente più giovane. Nel caso di società o associazione si prende a riferimento l’età del legale rappresentante. In caso di ulteriore parità di punteggio, tra imprenditori aventi la stessa data di nascita, si procederà a sorteggio alla presenza di un pubblico ufficiale. All’interno della graduatoria è obbligatorio prevedere una riserva del 10% dei beneficiari ammessi, da arrotondare per eccesso all’unità, per gli imprenditori di sesso femminile.