Villa San Cataldo via Consolare, 183 – Bagheria (PA) La Villa, posta a nord-est di Bagheria fu costruita nella prima metà del 1700, probabilmente da G. B. Vaccarini o da un suo allievo, per i principi Galletti di S. Cataldo, e presenta vari caratteri di originalità rispetto alle altre ville barocche della città, in quanto mancano, sia lo scalone d'accesso che il cortile d'ingresso. Il complesso, che occupava un’area di 35.000 mq, includeva un tempo pertinenze agricole che confinavano con quelle di Palazzo Cutò, e si estende attualmente su un ampio terrazzamento rettangolare, prossimo ad una cava di pietra calcarea. In posizione marginale rispetto al centro cittadino, la villa non fu méta dei famosi viaggiatori che, dal 1700 fino agli inizi del 1900, consideravano Bagheria una delle tappe principali dei loro viaggi. Della costruzione settecentesca, sorta su un preesistente baglio agricolo, rimangono soltanto la chiesa e l’ampio giardino all’italiana: ” la grande flora”, il cui giardino di pietra, fatto di statue, obelischi, vasi fiammati, berceaux, caffeaus rimanda al gusto rococò della seconda metà del 18° secolo. La Villa, ha subito ripetuti rimaneggiamenti e, intorno al 1860, secondo il gusto del tempo, venne quasi reidificata dall’architetto Rutelli che ha sostituito gli elementi barocchi con elementi di stile neogotico. L'ultimo proprietario della Villa appartenente alla famiglia fondatrice, fu Ruggero Galletti aveva sposato una Ruffo, ragione per cui due stemmi: “Galletti e Ruffo” campeggiano sul portone d'ingresso dell'edificio. Nel 1905, proprio il principe Ruggero vendette il monumentale impianto alla Compagnia di Gesù dei padri gesuiti che la trasformarono, prima in noviziato e liceo per i giovani studenti gesuiti della provincia religiosa di Sicilia, successivamente in Seminario per le Missioni Estere. FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Settore Scuola Educazione, via Carlo Foldi 2, 20135 - Milano Tel. 02467615285 – Fax 0248193631 - www.faiscuola.it - [email protected] Nel 1933 è sorta una nuova ala destinata agli esercizi spirituali, e intorno agli anni ’50, una seconda ala destinata agli studenti. La grande flora, sorta quale spazio di rappresentanza di una famiglia dell’alta aristocrazia isolana: chiuso, recintato, finalizzato all’otium, è stata trasformata dalla Compagnia di Gesù, in giardino produttivo per il sostentamento della Comunità, ma anche in luogo iniziatico, dedicato agli esercizi spirituali dei novizi. Il giardino, ha così conservato, pur in chiave religiosa, la sua originaria dimensione contemplativa. Alla lunga permanenza dei Gesuiti va infatti il merito di avere permesso al giardino barocco di arrivare fino ad oggi, sia pure alterato nelle sue componenti vegetali, ma protetto dalla forte espansione urbanistica del territorio che, negli ultimi decenni, ha cancellato gran parte delle flore a corredo delle ville barocche. Nel 1999 la proprietà della villa e del giardino, fu ceduta alla Provincia regionale di Palermo, dalla Compagnia di Gesù, che si è riservata soltanto una parte dell’ala Sud. Bibliografia “Hortus deliciarum Villa San Cataldo a Bagheria”, a cura di T. Romano e M. Rotolo (Provincia regionale di Palermo, settembre 2006); fonti varie (rete). FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Settore Scuola Educazione, via Carlo Foldi 2, 20135 - Milano Tel. 02467615285 – Fax 0248193631 - www.faiscuola.it - [email protected]