Pesco (drupacea)
DRUPACEE.
Le drupacee sono specie caratterizzate dal frutto definito
drupa , cioè un frutto indeiscente, semplice con:
- esocarpo sottile o membranoso,
- mesocarpo carnoso
- endocarpo legnoso (nocciolo).
Sono drupe i frutti del Pesco, Ciliegio, Albicocco, Susino i
quali possono avere uno sviluppo diverso del
mesopcarpo, mentre l’endocarpo costituisce una
protezione per il seme.
La drupa può contenere un numero diverso di semi:
monopirena (caso più frequente), dipirena, tripirena.
Nei frutti delle drupacee la respirazione , durante la fase di
maturazione, procede in modo graduale e continuo, è
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impossibile la conservazione.
Drupa: vero frutto
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Accrescimento del frutto
dimensioni
divisione distensione Distensione decrescente
indurimento nocciòlo
pomacee
drupacee
tempo
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
accrescimento e maturazione
MAX
accrescimento sigmoidale
accrescimento doppio sigmoidale
Entità del fenomeno (unità arbitrarie)
respirazione frutti climaterici
respirazione frutti aclimaterici
ormoni inibitori
ormoni promotori
Massimo climaterico
MATURAZIONE DI CONSUMO
Indurimento nocciolo
formazione embrione
minimo climaterico
MATURAZIONE
DI RACCOLTA
MIN
divisione
prof. R. Andreitempo
ITAS Treviglio
distensione
accrescimento
climaterio
maturazione
senescenza
PESCO
Ordine
ROSALES
famiglia
ROSACEE
genere
PERSICA
specie
vulgaris (p. comune)
laevis (p. nettarine)
davidiana (p. cinese)
platycarca (p. piatto)
I botanici considerano: pesco, susino, albicocco appartenenti al
genere PRUNUS.
Linneo al genere Amygdalus
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Origine ed importanza economica
Originario della CINA, importato in Italia da Alessandro
Magno, dopo essersi diffuso in Persia e poi in Grecia.
Negli anni ’70 la peschicoltura italiana ebbe un forte
rallentamento ma, la diffusione delle pesche nettarine
(noci) rilanciò fortemente il settore, dando un nuovo
impulso.
Consumi interni
Utilizzo industriale
Pesche 10 Kg/ pro capite
Nettarine 5 kg/ pro capite
Interessa circa 300.000 t.
Succhi, sciroppati, marmellate
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Produzione pesche UE; 50% delle
produzione mondiale
Produzione pesche UE 2.746.385 (tonn)
2001
368500; 13%
418000; 15%
1432185;
53%
527700; 19%
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Italia
Spagna
Francia
Grecia
Produzione pesche nel mondo
(1991-2001)
23%
46%
31%
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Europa
Cina
Usa
Produzione pesche UE (15) 2001
Produzione pesche UE (15)
Milioni di tonnellate
3
2,5
1,19
2
Nettarine
1,5
Pesche
0,59
1
1,56
0,5
0,84
0
Italia
0,31
0,17
0,11
0,22
0,24
0,26
Spagna
Grecia
prof. R.Francia
Andrei ITAS Treviglio
Totale
UE (15)
Produzione pesche in Italia
Produzione pesche in Italia (ISTAT 2002)
35000
30000
25000
20000
4482
Nettarine
Pesc he
15000
2571
10000
15153
17061
3554
3367
5000
4800
3502
730
11382
5523
508
3873
1048
3076
938
3088
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
A
ltr
e
La
zi
o
C
al
ab
ri
a
Pu
gl
ia
S
ic
ili
a
V
en
et
o
Pi
em
on
te
C
am
pa
ni
a
0
Em
-R
om
Tonnellate
15756
Descrizione della pianta
- Portamento e rami: pianta di altezza variabile, può
arrivare tranquillamente a 4 -6 m di altezza;
- Tronco più o meno contorto; rami di un anno sono
verdognoli, rossastri nella parte esposta al sole;
- Gemme: a legno, di forma conica, e a fiore tondeggianti.
Sono inserite sul nodo, isolate o riunite in gruppi: spesso
due gemme a fiore laterali ed una centrale a legno,
oppure due gemme di cui una a legno e l’altra a fiore;
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Formazioni fruttifere
- Ramo misto, di media vigoria, con gemme a fiore e a
legno, con gemma terminale a legno; spesso provvisto di
rami anticipati;
- Brindillo, si tratta di un corto rametto con gemme a fiore
lungo l’asse e gemma a legno terminale (nelle pomacee
la situazione è invertita);
-dardo o mazzetto di maggio, corto rametto con una corona
di gemme a fiore e quella centrale a legno.
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
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Foglie. Sono lanceolate, verdi nella pagina
superiore e grigia in quella inferiore con la
lamina liscia e margine seghettato.
Il picciolo verde porta alla base delle
glandole di forma globosa o reniforme;
Fiori solitari o riuniti in gruppi, compaiono
prima della fogliazione, possono essere :
- rosacei, con petali aperti grandi, e di colore
rosa chiaro;
- Campanulacei, con petali piccoli che non si
distendono del tutto, color rosa intenso
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
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FRUTTO
È una drupa tondeggiante, divisa in due valve da un solco
più o meno profondo (linea di sutura), rivestita di
tomento nelle pesche e nelle percoche, glabra nelle
nettarine.
Il mesocarpo o polpa presenta consistenza diversa
secondo le cv.:
POLPA GIALLA
POLPA BIANCA con venature rosse verso l’interno.
L’endocarpo è legnoso e provvisto si solcature, contiene un
seme aromatico, amaro, a causa dell’amigdalina (tossica
per l’uomo)
IMPOLLINAZIONE e FECONDAZIONE
Autofertile, antesi a metà marzo dura circa 5 – 10 gg.
Impollinazione entomofila (api e altri insetti pronubi)
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Evoluzione del panorama varietale
• Notevole numero di cv (6.000) nel mondo per la forte
dinamicità dei costitutari. Nel decennio 1980-1990 a livello
mondiale sono state introdotte 502 cv, di cui 82 in Italia
• Panorama varietale in evoluzione
– Anni 50
• cv locali a pasta bianca poco resistenti alle manipolazioni (diventano
brune)
• Introduzione di cv a pasta gialla “Hale” “Elberta” (utilizzate nel
miglioramento genetico per l’ottenimento delle varietà odierne). Poco
resistenti alle manipolazioni
– Anni 60
• Introduzione delle cv a pasta gialla resistenti alle manipolazioni
“Redhaven”
– Anni 70
• Introduzione delle nettarine (“pesche noci”)
– Anni 80
• Miglioramento delle caratteristiche organolettiche e della resistenza alle
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malattie e manipolazioni
Orientamenti attuali
Orientamenti attuali
– il colore accentuato dell'epidermide, che si è evoluto dal rosso
più o meno soffuso e spesso striato su fondo verde, seppure
chiaro, ad un rosso molto intenso ed estremamente unito, che
compare spesso assai prima dell'epoca di raccolta commerciale dei
frutti;
– il sapore della polpa, che tende ad "appiattirsi" rispetto a quello
tipico delle "vecchie cultivar",
• polpa gialla (generalmente più acide),
• polpa bianca (quasi sempre più sapide, perché maggiormente ricche di
zuccheri);
– la consistenza del frutto, tanto sull'albero che post-raccolta, che
nelle "nuove cultivar" si presenta elevata o molto elevata, rispetto a
quella media o medio-scarsa delle "vecchie cultivar”;
– Basso fabbisogno in freddo
– Resistenza alle avversità (bolla, Cydia, Oidio)
– Allargamento del calendario
di maturazione
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Le nuove cv tendono ad avere colore uniforme e carico
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Classificazione delle cv
• In base al prodotto fornito
– cv da consumo fresco: pesche comuni e nettarine
– Per industria: pesche Percoche
• In base al colore della polpa
– Gialla 90%
– Bianca 10%
Epoca di fioritura:
fioritura cv che fioriscono presto e cv più tardive (meno
sensibili alle brinate primaverili)
•
Epoca di maturazione
–
–
–
–
Precocissime: giugno
Precoci: prima quindicina di luglio
Medie: seconda quindicina di luglio-prima decade agosto
Tardive: dopo prima decade di ago fino a fine settembre
Si fa riferimento REDHAVEN (1-5/7 sud, 5-10/7 centro, 1520/7 nord), si mette + o – davanti alle cv rispetto R.
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Ripartizione colturale (1995)
10%
pesco
nettarine
percoche
31%
59%
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Pesche
• Frutto tomentoso
– Polpa gialla
– Bianca
• ISF divide in tre gruppi
– Lista A: cv di interesse generale
– Lista B: cv di interesse particolare
– cv emergenti: devono ancora essere testate agronomicamente
• Pesche a polpa gialla:
- precocissime 23%: Springcrest,, Maycrest, Springtime
- precoci 30%: June gold, Dixired, Cardinal, Flavorcrest
- medie 32%: Redhaven, Cresthaven, Suncrest, Glohaven,
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-tardive 15% :Hale J.H., Elberta , Michelini
Pesche
23%
15%
30%
precocissime
precoci
medie
tardive
10%
32%
polpa gialla
polpa bianca
90%
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Pesche polpa gialla
Calendario di maturazione pesche polpa
gialla
52
Redstar
38
33
32
Nadia
Summerlady
Fayette
19
Suncrest
0
-3
Redhaven
Flavorcrest
-24
Springcrest
Rich May
-45
-33
-30
-15
0
15
30
giorni (rispetto a Redhaven)
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
45
60
• Pesche a polpa bianca solo il 10%, più
zuccherine, poco resistenti alla
manipolazione:
• Maria bianca,
• Maria delizia,
• Rosa del west,
• Duchessa d'Este,
• Wite maeba
• Crizia
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Nettarine
• Persica Laevis varietà nectarina
• Rappresentano circa il 40% della produzione nazionale
• In Italia la diffusione è iniziate nel 1973, con cv
nordamericane
• Frutto glabro, colore uniforme, brillante, rosso vivo
• Pola gialla o bianca
• Spicche e con sapore di moscato
PARTICOLARITA’
• Maggiore sensibilità verso alcuni fitofagi alla fioritura
(tisanotteri - tripidi)
• Incompatibilità Damasco 1869
• Fisiopatie: rugginosità e spaccatura del frutto
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Cv nettarine
• Nettarine a polpa gialla 90%: Stark Red Gold +20, Rose
Diamond -20, Laura -15, Ambra -13, Cristina -10, Maria Carla +10,
Star Bright +22, Diamond Ray +13, Maria Dolce +33
• Nettarine a polpa bianca: Caldesi 2000, Caldesi 2020, Snow
Queen,
Siver
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Spendid
Le fibre rimangono
attaccate alla polpa
Pesca spicca
Il nocciolo si stacca bene dalla polpa
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Nettarine polpa gialla
Calendario maturazione nettarie polpa gialla
68
Late Fair
40
Sweet Lady
25
Maria Aurelia
20
Stark Red Gold
4
Spring Bright
-2
Gioia
-25
-10
5
20
35
Giorni
(rispetto
a Treviglio
Redhaven)
prof. R.
Andrei ITAS
50
65
Percoche
• Frutti leggermente tomentosi ,colore giallo o con
colorazione rossa debole
• Polpa
–
–
–
–
Non spicca (duracina)
gialla
soda
non fondente (resistente
trasformazione industriale)
• Valve simmetriche
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
alla
cottura
e
alla
Caratteristiche richieste dall’industria
- Pezzatura media, simmetria delle valve, assenza di
mucrone;
- Polpa omogenea, compatta, resistente alla cottura ed
alla lavorazione, uniformemente colorata di giallo
- Nocciolo piccolo e non appuntito alle estremità;
;
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
duracina
(assenza di fibre)
Polpa uniformemente
colorata
(gialla/arancio)
Sono tutte duracine (il nocciolo si stacca difficilmente dalla polpa) questo per
evitare che le “fibre” rimangano
attaccate
prof. R. Andrei ITAS
Treviglio alla polpa (carattere non
apprezzato dai consumatori)
PROPAGAZIONE
Il pesco si propaga per innesto:
- gemma dormiente (fine agosto- settembre)
- triangolo febbraio – marzo
Gli innesti si possono fare:
- in vivaio
- direttamente in campo (semina del seme,
piantumazione del portinnesto autoradicato)
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
INNESTO A SCUDETTO
•Impiegato per drupacee e pomacee in
vivaio
•Nesto ricavato da rami vigorosi con 2 tagli
•Portinnesto inciso con 2 tagli a T
INNESTO ALLA MAIORCHINA
•Impiegato per la vite in vivaio
•Nesto ricavato da rami vigorosi con 2 tagli
•Portinnesto inciso per formare un incastro
•Generalmente a gemma dormiente
•Dopo l’attecchimento il portinnesto è
tagliato 5-7 cm sopra l’innesto prof. R. Andrei ITAS Treviglio
INNESTO A TRIANGOLO
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
I portinnesti si propagano in tre modi:
- per seme si parla di portinnesti FRANCHI;
- per via agamica – seme portinnesti susini
- micropropagazione il portinnesto GF677
FRANCHI
Maggiormente usati (70%), motivi:
- Discreto vigore;
- Buona affinità di innesto
- Elevata produttività
- Si utilizzano semi di peschi spontanei (piante uniforme)
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
più sensibili a:
- Ristagni idrici
- Clorosi
- Freddi invernali
- Marciumi radicali
Per migliorare l’adattabilità sono state create diverse
selezioni di cui:
Linea PSA e PSB , dall’Università di Pisa (piante più
uniformi, produttività elevata e costante);
GF305, ottenuto INRA presso la stazione sperimentale a
Bordeaux (buona produttività e vigoria);
Siberian C, Harrow Blood resistenti al freddo
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
PORTINNSTI IBRDI PESCO-MANDORLO
• PIU’ VIGOROSI DEL FRANCO
• RESISTENTI AL RISTOPPIO
• ADATTO ALLE ZONE COLLINARI
In Italia si sono diffusi due linee:
Il GF677, selezionato dall’INRA,
- micropropagato
- resistente al calcare (fino al 12%)
- alla siccità
- vigoroso, indicato per le zone collinari o per cv di
debole vigore
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Hansen (536 e 2168) dell’Università di California, resistente ai
nematodi
PORTINNESTI SUSINI
Caratteristiche:
☺ Riducono la vigoria
☺ Resistenti all’asfissia radicale
☺ Resistenti al ristoppio
☺ Resistenti alla clorosi
Disaffinità di innesto
Polloniferi
Vita breve
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Portinnesti
SUSINI
Riducono la vigoria
Resistenti alla clorosi
Resistenti asfissia
Disaffinità innesto
Polloniferi
Vita breve
Damasco 1869
Ottenuto INRA
Elevata e precoce produttività
Riduce la vigoria 20% rispetto al franco
Disaffine con le nettarine
San Giuliano GF 655/2
Ottenuto INRA
Affine con pesche e nettarine
Riduce la vigoria del 20 – 30%
MRS 2/5
Università di Pisa
Buona produttività, colorazione del
frutto
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
AMBIENTE PEDOCLIMATICO
Pianta che richiede clima mite e terreni di facile sgondo.
MINIME TERMICHE
INVERNALI
CLIMA
MINIME TERMICHE
PRIMAVERILI
Il pesco non tollera i forti freddi invernali, temperature di
-13°C – 15°C sono dannose, soprattutto per le gemme
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Più sensibile al freddo del melo e del susino, mentre ha
stessa sensibilità del pero, cotogno e ciliegio.
La sensibilità al freddo dipende da diverse fattori:
- stato nutrizionale della pianta;
- Età e forma di allevamento;
- Andamento stagionale che ha preceduto le minime
termiche.
L’epoca di potatura non influenza, a differenza della vite, il
danno o sensibilità al freddo delle cv.
Il fabbisogno in freddo oscilla da 300 – 600 ore al sud (cv
a basso fabbisogno) e 1000 -1200 ore al nord
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Brinate primaverili pericolose soprattutto nei
fondovalle e pianura.
Temperature critiche:
Bottoni rosa – 3.5 -4.0 °C
Fioritura -2.5 -3.0
Frutticino appena allegato -1.0
MEDIO IMPASTO O SCIOLTO,
FERTILE DEBOLMENTE
ALCALINO
TERRENO
Terreni argillosi di
difficile sgrondo con
problemi di asfissia
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Calcare, in quantità limitate, già 3 -4 % di
CaCO3 solubile (attivo) sintomi clorosi:
Ingiallimenti fogliari;
Anomalie della fecondazione e allegagione;
Sviluppo stentato;
il ristoppio è sconsigliato, il pesco
va incontro a stanchezza
Sviluppo stentato della parte aerea e clorosi
fogliare
Imbrunimenti e necrosi apparato radicale
Ritardo sviluppo e ingresso in produzione
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
CAUSE DEL RISTOPPIO:
Carenze nutrizionali
Presenza di patogeni
Presenza di fitotossine derivanti dalla decomposizione
della sostanza organica.
RIMEDI PER EVITARE LA STANCHEZZA
Asportare tutti i residui radicali dell coltura
Fumigare il terreno alcuni mesi prima della nuova
piantagione con dicloropropano-dicloropropilene
Cambiare portinnesto dal franco al susino o pescomandorlo
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
FORME DI ALLEVAMENTO
TRADIZIONALI
Vaso
Palmetta regolare a
branche oblique
NUOVE
Palmetta anticipata
Palmetta libera
Fusetto
Vaso ritardato
Nel pesco sono presenti molte forme di allevamento, con
variabilità nei sesti d’impianto e investimenti ad ettaro, si
parte dalle 200-300 piante/ha, per le forme tradizionali, in
avanti.
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
VASO
Due tipologie:
Vaso Basso, (5 x3 667p/ha) con fusto molto
ridotto, tre branche inserite
sul fusto vicino al suolo,
regolarmente distanziate tra
loro e portano 6 – 8
branchette di lunghezza
decrescete verso l’alto.
Altezza max 2.7 -3.0 m,
tutte le operazioni colturali
da terra (potatura, raccolta,
diradamento)
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Ritardato
con sesti d’impianto 5x3, pari
a 667 p/ha (media densità),
altezza delle piante 2.5 –
3.0 metri, ciò consente di
fare le principali operazioni
da terra
Assume la forma definitiva a
tre anni dall’impianto (in
ritardo).
Dopo la raccolta del terzo
anno, si elimina l’astone, in
modo da lasciare solo 3 – 5
branche basali
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
La palmetta regolare a branche oblique è subentrata al
vaso perché consente l’impiego dei carri a piattaforma
laterale e quindi discreta meccanizzazione delle cure
colturali.
La palmetta si è evoluta in : LIBERA e ANTICIPATA
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
PALMETTA LIBERA ED ANTICIPATA
Palmetta Irregolare (libera e anticipata):
– la forma non è più geometrica e regolare;
– le branche non sono disposte simmetricamente sul fusto;
– pochi interventi di potatura in fase di allevamento;
– sesti 4.0/4.5 x3.0-/3.5, investimento circa 740
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Libera:
- manca la geometricità della struttura
- Potatura a tutta cima, le branche sono scelte lungo il
fusto nella loro naturale emissione ed inserzione
- è costituita da un asse centrale su cui sono inserite,
senza ordine prestabilito, prevalentemente nel senso
del filare, branche e branchette
Anticipata :
si accelera la formazione dello scheletro perché si
usano astoni già ramificati in vivaio. Fra questi rami si
sceglie il primo palco di branche, poi con una
spuntatura estiva si favorisce l’emissione del primo
palco, per cui si ottengono due palchi all’anno;
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
Fusetto
La forma a fuso si è diffusa per la riduzione dell’altezza
e aumento della densità d’impianto.
La pianta assume uno sviluppo conico, con astone
centrale, cu sui sono inserite in tutte le direzioni le
branchette fruttifere. Le branche basali sono lunghe circa
1 m, con un’inclinazione di 45°
L’altezza degli alberi non deve superare i 3,5 m
I sesti d’impianto: 4,0 – 4,5 tra le file, mentre la distanza
sulla fila 1,5 – 2 ,0 m, investimento 1100 piante/ha
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
IPSOLON TRASVERSALE / SITEMA A “V”
Sistema d’allevamento che richiede file distanziate (4 – 6
m), e piante fitte sulla fila (1- 1,5 m).
Le pareti fruttifere, che risultano inclinate a V, si possono
ottenere da una pianta o da due piante, inclinate
trasversalmente da un lato o dall’altro. L’angolo
d’inclinazione rispetto alla verticale deve essere di max
45°.
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
GESTIONE DEL SUOLO
LAVORAZIONI
INERBIMENTO
Nei terreni
sciolti con
scarse
disponibilità
idriche si fanno
ripetute
lavorazioni in
primaveraestate
Riservato ai
terreni freschi,
fertili e con
portinnestisti
vigorosi poco
sensibili alla
competizione
delle radici di
piante erbacee
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
DISERBO
Solamente
sulla fila sia
in fase di
allevamento
che di
produzione
POTATURA DI PRODUZIONE
PRODUZIONE avviene su
differenti formazioni fruttifere
PESCO: rami misti
PERCOCHE E NETTARINE:
rami misti e mazzetti di
maggio
Si tratta di una potatura energica, infatti si elimina il
50 -70% dei rami misti (quelli deboli o vigorosi),
succhioni, polloni, rami secchi e ammalati
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
DIRADAMENTO
Pratica indispensabile per ottenere una
buona pezzatura. L’intensità dipende:
allegagione, cultivar, stato nutrizionale,
vigoria, irrigazione.
Per ottenere una buona pezzatura un ramo
misto di media vigoria deve avere da 3 -5
frutti. Determinante il rapporto foglie/frutto che
deve essere di 30/50.
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
DIRADAMENTO CHIMICO MECCANICO
Non hanno fornito buoni
risultati.
Il diradamento chimico
viene fatto con i seguenti
principi chimici: CEPA e
ETEPHON.
MANUALE
Il diradamento manuale,
praticato dopo la cascola
naturale dei frutticini,
richiede elevato impiego
di manodopera (dal 20 al
30% di manodopera
impiegata nel frutteto)
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
La potatura verde nel pesco ha molta importanza e in parte
sostituisce quella secca. Si fa in due momenti:
MAGGIO –GIUGNO
• Asportazione succhioni
• Asportazione polloni
• Favorire la
differenzazione delle
gemme attraverso
l’ottimale distribuzione dei
nutrienti.
SETTEMBRE, dopo la
raccolta,
• Asportazione di rami
anticipati;
• Asportazione di branche
esaurite
• Favorire la lignificazione
dei rami misti
• Favorire la maturazione
delle gemme
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
IRRIGAZIONE
Il pesco è una coltura irrigua, in quanto è coltivato in terreni
sciolti.
CARENZA di acqua
ECCESSO di acqua
Vegetazione stentata;
Frutti di scarsa pezzatura
Maturazione scalare
Danni all’intera pianta per asfissia
radicale;
Frutti meno sapidi e serbevoli
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
L’irrigazione va fatta tenendo conto di:
Epoca maturazione delle cv (precoci, medie, tardive);
Portinnesto utilizzato: il GF677 è più resistente alla
siccità del franco;
-
-
I criteri da seguire per l’intervento irriguo sono:
Quantità e ripartizione delle piogge;
Evapotraspirazione (si determina con evaporimetro);
Quantità di acqua presente nel suolo. In un terreno di
medio impasto, il pesco entra in stress idrico quando
l’umidità del suolo presenta valori del 30%-40% della
riserva utile;
Profondità della falda.
prof. R. Andrei ITAS Treviglio
BILANCIO IDRICO
APPORTI – PERDITE
APPORTI = pioggia, apporti di falda, irrigazione
PERDITE = ETP, percolazione profonda, ruscellamento.
I = (Etp + Pr + P) – (Pioggia + umidà suolo)
ETc = Etp x Kc
Esempio mese di luglio
Etc mensile = 5.4 mm/d (Etp) x 1.0 (Kc) x 30 gg= 162
mm/mq 1620 m3 /ha mese
Pioggia 34 mm = 340 m3/ha
Bilancio = - 1620 m3 + 340 m3 = - 1280 m3
Qualora se tiene conto dell’umidità del suolo,sarà:
U % C.C. (capacità di campo) 28%
U % P.C.I. (punto critico d’intervento) 23%
Umidità disponibile 5% = 10.000 m2 x 0.3 m (h) x 1.3 t/m3
(d) x 0.05 (umidità nel suolo) = 195 m3
QUINDI: 195 m3 (umidità disponibile) + 340 m3 (pioggia) –
1620mq (Etc) =
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CONCIMAZIONE
IMPIANTO
ALLEVAMENTO
Nella fase di
impianto, previa
analisi del suolo,
è basata
sull’apporto di
concimi organici
e fosfo-potassici.
Prevale l’impiego
dell’azoto,
localizzato in
prossimità delle
piante
CONCIMAZIONE DI PRODUZIONE
In base a:
Analisi del suolo
Diagnostica fogliare
Asportazione delle colture
La diagnostica fogliare fornisce dati attendibili. I valori
ottimali presenti nelle foglie in % sulla s.s.:
N
P
K
Mg
3.3 -3.7
0.16 -0.21
2.1 – 2.8
0.6 – 1.0
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ASPORTAZIONI di un ettaro di pesco con
una produzione di 200q/ha di frutti sono
N 118 Kg/ha
P 22 kg/ha
K 116 Kg/ha
La maggior parte degli elementi nutritivi
presenti nelle foglie ritornano al suolo
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Il pesco è molto esigente di azoto, è necessaria
un’equilibrata concimazione che eviti eccessi e carenze
EFFETTI POSITIVI
• Maggior sviluppo, con
foglie più verdi e ampie
• Maggior numero di
gemme a fiore
• Aumento di produzione e
pezzatura dei frutti
EFFETTI DA ECCESSO
• Eccesso vegetativo
• Peggiore qualità dei frutti
• Diffusione di malattie
• Accumulo di nitrati nel
suolo
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concimazione
K
N
Quantità 60 120 unità
fertilizzante di
azoto pari a 2
– 5 q nitrato
di ammonio
P
Non ha effetti
rilevanti sulla
produzione
somministraz
ione a
cadenza
pluriennale
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È importante
per il colore,
acidità e
zuccheri,
maggiore
resistenza al
freddo
100 – 150 Kg di
potassio solfato
potassico
(50%)
EPOCA DI DISTRIBUZIONE DEI CONCIMI
Autunno
Concimi organici e fosfo-potassici
Inizio primavera e dopo allegagione
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Concimi azotati
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Pesco (drupacea) - prof. R. Andrei