L’uomo della Sindone … “patì sotto Ponzio Pilato”
La sacra Sindone è stata dichiarata degna di venerazione perché ci parla
della passione di Cristo e riproduce in modo reale i traumi, le lesioni, le ferite
inflitte al suo corpo, così come ci narrano i Vangeli
L'IMMAGINE
IL MISTERO DELLA
SACRA SINDONE
“ ma voi chi dite che io sia ? “ (Lc 9,20)
La Sindone è un telo di lino lungo 4,41 metri e largo 1,13 metri. Il tessuto è
a lisca di pesce tessuto in un unico pezzo. Vi si vede sopra una doppia
immagine (frontale e dorsale) di un corpo umano che è stato torturato,
con ferite visibili sul polso sinistro, sui piedi e sul lato destro del petto. La
Sindone è un telo di sepoltura, non particolarmente comune nelle tradizioni mortuarie degli ebrei e di altri popoli antichi. A circa 35 centimetri da
ogni bordo, e longitudinalmente al panno sono visibili due linee quasi simmetriche di strinature. I segni più evidenti di bruciature furono causati
dall'incendio che scoppiò durante la notte tra il 3 e il 4 dicembre 1532 nel
coro-sacrestia della Sainte-Chapelle a Chambéry (Francia), dove la Sindone era conservata in uno scrigno argentato. Una goccia di metallo,fuso
dall'intenso calore del fuoco, colato dal coperchio dello scrigno ha perforato la stoffa allora ripiegata in quarantotto strati. Le tracce dell'acqua utilizzata per spegnere l'incendio sono ancora ben visibili. Si vedono anche
tracce di bruciature più antiche che corrono lungo due linee parallele a
livello delle mani incrociate (immagine frontale) e allo stesso livello della
parte posteriore (immagine dorsale) dell'uomo della Sindone.
Si vedono due impronte di un corpo umano in
dimensioni reali adagiato su una metà del
lino, con l'altra metà del telo ripiegato sopra
la testa fino ai piedi, creando così due immagini testa a testa, una frontale e una dorsale.
L'impronta è di due colori: il corpo è di un
colore seppia leggermente nebbioso (giallomarrone) i cui bordi sembrano svanire sullo
sfondo; macchie rossastre sono invece dovuti
alla presenza di sangue sul panno.
L'immagine frontale mostra la testa e il viso di
un uomo alto circa 1,80 m con i capelli lunghi,
la barba bipartita ed i baffi. La massa di capelli più marcata sul lato sinistro suggerisce
che la testa fosse leggermente inclinata verso
quel lato.
Le macchie rossastre sono visibili sui capelli e sul viso. La più caratteristica è la macchia a forma di 3 rovesciato al centro della fronte. I tratti
del volto sono funestate da quelle che sembrano essere diverse lesioni: deviazione del setto nasale, tumefazioni sotto l'occhio, sulla guancia destra, sul labbro superiore e sulla mascella.
Recenti studi computerizzati hanno rivelato impronte circolari in corrispondenza di entrambi gli occhi. Queste potrebbero essere dovute a
monete.
Sulla destra del petto c'è l'immagine di un taglio di circa 4,5 per 1,5
centimetri da cui emerge una grande macchia di sangue. È possibile
vedere i due avambracci incrociati sul pube con la mano sinistra sul
polso destro. Macchie di sangue sono chiaramente visibili sul polso
sinistro e su entrambi gli avambracci. L'immagine dorsale mostra una
serie di rivoli di sangue correre giù dalla nuca al collo. Numerosi segni
di flagello sono evidenti dalle spalle fino alle caviglie.
E' molto evidente un flusso di sangue trasversale nella regione lombare.
L'immagine dorsale mostra anche i piedi, soprattutto il piede destro.
Nella parte centrale del piede destro c'è una zona chiaramente più
scura che corrisponde alla ferita di un chiodo. Due diversi rivoli di sangue fuoriescono da questa ferita, uno verso le dita dei piedi e uno
verso il tallone.
Molti sono gli esami e le ricerche effettuate sulla Sacra Sindone.
Sappiamo che è il reperto più studiato al mondo con più di 25 discipline impegnate.
La ricerca ha affermato, senza ombra di dubbio, che da un punto di
vista medico-legale gli aspetti traumatici son perfettamente coerenti
con il racconto dei Vangeli. E’ stato anche accertato che non si tratta
di un dipinto e che le macchie ematiche sono di sangue umano, venoso ed arterioso, post mortem, di gruppo AB.
I risultati scientifici confermano anche il carattere tridimensionale
dell’impronta Sindonica.
Nel 1988 tre laboratori (Tucson, Oxford e Zurigo) hanno eseguito
l’esame della datazione col metodo del Carbonio 14 su un campione di
tessuto prelevato dall’estremità superiore sinistra del telo e ne risulta
una data tra il 1260 ed il 1390.
Oggi tale risultato non è più ritenuto affidabile perché l’inquinamento e
le contaminazioni che ha subito il telo durante le sue molte vicissitudini
nei secoli passati possano aver alterato il risultato.
La storia della
Sindone
prima
del la sua comparsa in Francia
nel XIV secolo
non è o g g e t t
i v a m e n t e
documentata e,
man mano che si
va indietro nei
secoli, gli indizi
sono sempre più
scarsi. Guerre,
incendi e calamità naturali hanno
distrutto numerose prove e sino a quando non si troveranno eventuali
documenti con riferimenti specifici che permettano di risalire alla stessa
Sindone che oggi è conservata a Torino, senza il pericolo di confusione con
qualche copia o qualche "santo volto", agli storici non resta che fare ipotesi.
Nel 544 è documentata la presenza a Edessa (Turchia) di un telo raffigurante il volto di Gesù, Ma nel 944 Edessa viene saccheggiata delle truppe
bizantine ed il sudario viene portato in salvo a Costantinopoli dove rimarrà
fino al 1204, anno in cui un nuovo saccheggio farà perdere le tracce di
questa preziosa reliquia per quasi due secoli.
La Sindone ricomparirà a Lirey in Francia nel 1353 nelle mani di Goffredo di
Charny, ma sul come sia arrivata in Francia e da dove, rappresenta un'altra storia nella storia, che ha appassionato ed appassiona, gli storici, anche
perché, a questo punto, appare un'altra pista che porta da Costantinopoli
all'Inghilterra attraverso i Templari .
Nel 1506 il Papa Giulio II concede il culto liturgico e pubblico della Santa
Sindone, ma nella notte tra il quattro e il cinque dicembre dell'anno 1532
un incendio che distruggerà la cappella e raggiungerà la teca d'argento
che conteneva il telo piegato in 48 parti, bruciandone un angolo.
Dopo due anni le suore clarisse di Chambery riparano con della nuova
stoffa i numerosi "buchi" triangolari che si sono prodotti nell'incendio, ma il
telo porterà per sempre il segno di quella notte..
La sindone rimane a Chambery fino al 1578 quando, Emanuele Filiberto
con il pretesto di "accorciare" il pellegrinaggio di San Carlo Borromeo, la
trasferirà (provvisoriamente) Torino.
Nel 1694, i duchi di Savoia fanno costruire, tra il palazzo e il duomo, una
cappella nella quale verrà posta la Sindone dove resterà fino al 1995 anno
in cui inizieranno i restauri alla cappella.
Nella notte tra l’ 11 e 12 aprile 1997 un incendio spaventoso danneggiò il
Duomo di Torino e solo l’abnegazione e la tempestività dei Vigili del Fuoco
riuscirono a portare in salvo la Sindone.
Il 1’ aprile 2010, Giovedi Santo, i “Cavalieri della Spada e del Silenzio della
Regina Caterina Cornaro di Cipro” - discendenti dei Templari — hanno
donato alla Cattedrale di Chambery (Francia), una copia in tela — scala
1:1— della Sacra Sindone, uguale a quella che dalla Saint-Chapelle arrivò
in Torino il 14 settembre 1578.
Una seconda copia fedele del Sacro Sudario, da Agosto 2013 è attribuita a Chiauci (IS) nella Chiesa del Rosario.
Il telo è stato donato dal nostro concittadino Arnaldo Di Lonardo, Cavaliere dell’Ordine dei Cavalieri della Spada e del Silenzio, in memoria della
moglie Nerina e di tutti i chiaucesi lontani dal sito natio.
VISITE GUIDATE ALLA SINDONE
Per informazioni e prenotazioni:
Assuntina
Clara
Domenico
Carmine
333 17 36 815
338 98 26 059
347 01 26 763
339 65 14 340
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Dove mangiare a Chiauci
Ristorante Pizzeria
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Cucina tipica, menù turistici
Via G. D. Mascia
0865 833 011
Appuntamenti a cura della Pro Loco Chiauci
Carnevale : i mesi dell’anno
13 agosto : sagra Sagne e fagioli
11 novembre: tradizionale festa di San Martino
31 dicembre: Le MAIT’NIAT’
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