Entrano i rifiuti, escono sabbia e ghiaia Gabriella Pellegrini, Ufficio Stampa Gruppo Esposito ( [email protected] ) I rifiuti possono diventare un problema grave, tanto da richiedere l’intervento dell’Esercito, ma se opportunamente trattati possono costituire anche una grande risorsa. A Gorle, in provincia di Bergamo, grazie ad un innovativo impianto progettato e brevettato dal Gruppo Esposito, i rifiuti raccolti dallo spazzamento delle strade non vanno più a finire in discarica, ma vengono trasformati in materiali edili come sabbia e ghiaia. L’impianto di Gorle (gestito da Ecocentro Soluzioni Ambientali, società del Gruppo Esposito), primo in Europa, consente il trattamento giornaliero di circa 200 tonnellate di rifiuti provenienti dalla spazzatura delle strade, dalle sabbie eliminate dei depuratori, dalla pulizia delle caditoie. Entrato in funzione cinque anni fa, vuole essere la sintesi tra l’esperienza maturata nella gestione dei rifiuti abbinata a tecnologia ed innovazione. L’impianto consente infatti il recupero di oltre il 70% del rifiuto in ingresso, trasformandolo in materiali come ghiaia, ghiaino e sabbia riutilizzabili nel mercato dell’edilizia. All’impianto di Gorle sono seguiti quello realizzato due anni fa a Brescia per conto della società Asm, oggi A2A; quello realizzato l’anno scor- Figura 2 - L’impianto. so a Liscate, in provincia di Milano, per conto del Consorzio Est Milanese (Cem) ed un ulteriore impianto da poco concluso a Milano. Nella sezione di separazione e vagliatura vengono eliminati preliminarmente i rifiuti grossolani e leggeri mediante il passaggio da un vaglio stellare appositamente progettato e realizzato che consente, grazie all’azione di scuotimento esercitata, di separare anche l’eventuale frazione inorganica adesa a foglie e rifiuti misti (lattine, bottiglie, plastica in genere) aumentando in maniera significativa l’efficienza di recupero complessiva dell’impianto. La restante frazione, di dimensione inferiore, è caricata in una tramoggia e inviata ad una successiva fase di lavaggio in controcorrente cui segue un’ulteriore separazione, tramite idrociclone e classificatore a spirali, delle sabbie dal limo che permette di ottenere sabbie esenti da materiale organico. Figura 1 - Plastico dell’impianto. L’Impianto Le sezioni principali di cui si compone l’impianto - in grado di trattare 10 ton/ora di rifiuti in completa automazione - sono quelle di stoccaggio, separazione e vagliatura, lavaggio e separazione granulometrica, trattamento acque di lavaggio e disidratazione fanghi. Nella sezione di stoccaggio i rifiuti vengono conferiti con autospazzatrici, autospurghi e automezzi con cassoni secondo una programmazione settimanale. Dopo essere stati scaricati, con l’ausilio di macchine operatrici, vengono inviati alle successive fasi di trattamento che avviene all’interno di un capannone completamente Figura 3 - Impianto chimico-fisico-biologico. chiuso. 32 l’ambiente 6/09 Tutte le acque di lavaggio contenenti il limo sono inviate ad una sezione di trattamento costituita da un impianto chimico-fisico e un impianto biologico per la rimozione degli inquinanti. Questa sezione può trattare circa 80 m3/h, corrispondente all’80% circa delle acque di processo; dopo la depurazione esse vengono ricircolate nell’unità di lavaggio e riutilizzate per il trattamento dei rifiuti in ingresso. In sintesi l’impianto gestito da Ecocentro Soluzioni Ambientali è in grado di trasformare i rifiuti in ingresso ottenendo i seguenti materiali destinati al recupero e/o smaltimento: • Sabbia, ghiaino, ghiaietto - Tutti questi prodotti sono certificati CE, rispettano le norme tecniche di settore per il relativo utilizzo per aggregati cementizi e aggregati bituminosi e sono certificati ai sensi della Direttiva 89/106/ CEE (2+) da un organismo esterno accreditato. • Metalli ferrosi - Destinati al recupero in impianti metallurgici. • Rifiuti misti - Da inviare ad impianti autorizzati allo smaltimento quali termoutilizzatori o discariche. • Rifiuti organici - Da inviare ad impianti autorizzati allo smaltimento quali termoutilizzatori o discariche. • Fanghi disidratati - Rifiuti non pericolosi recuperabili in fornaci autorizzati in regime Ordinario o destinati allo smaltimento. • Materiali grossolani - Rifiuti non pericolosi da inviare a smaltimento. Oltre quindi a distinguersi per una notevole valenza ambientale, l’impianto attua i principi contenuti nelle direttive comunitarie, regionali e provinciali consentendo una riduzione del quantitativo di rifiuti da avviare in discarica e permettendo alle Amministrazioni Pubbliche di ridurre i costi di smaltimento e contestualmente contribuire al raggiungimento delle percentuali di recupero previste dalle normative vigenti e in particolare gli obiettivi dell’art. 205 del D.Lgs. 152/2006. Figura 4 - Ciclone spirali per la sezione di lavaggio. Il Gruppo Oltre alla “Ecocentro Tecnologie Ambientali”, società dedita dal 2006 all’engineering, alla progettazione e alla realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti, fa parte del Gruppo Esposito anche la “Ecocentro Soluzioni Ambientali”, che dal 2004 si occupa della gestione degli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti raccolti dalla pulizia delle strade. La “Esposito Servizi Ecologici” è invece specializzata dal 1998 nella raccolta, nel trasporto, nello stoccaggio, nel recupero e nello smaltimento di diverse tipologie di rifiuto. Mentre l’ultima nata all’interno del Gruppo Esposito è “Eowatt Energie Alternative”, specializzata nella progettazione, nella realizzazione e nella gestione di impianti per la produzione di energia alternativa. www.gruppoesposito.it Figura 5 - Ghiaietto. 33 L’ambiente 6/09