STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:
“Come estrarre il coniglio dal cilindro?”
Riappropriarsi della didattica
al di là delle etichette
diagnostiche e normative
II°
II° incontro
incontro –– 19
19 Maggio
Maggio 2015
2015
1
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
SCALETTA

2° incontro
–
Sintesi dell'esercitazione “Insegniamoci a
insegnare”
–
Lavoro in gruppo:
gruppo “Mappa dell'inclusività”
E gli altri cosa hanno fatto? Video stimolo
–
2
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Un esempio di SWOT analysis:
tecnologie multimediali
Punti di forza (strenghts)
I pregi
Opportunità (opportunities)
Cosa la rende possibile
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Minacce (threats)
Cosa ostacola la sua realizzazione
Mancanza degli strumenti
Mancanza accesso ad internet
Mancanza competenze di utilizzo
da parte di docenti
Scarsa cura rivolta agli strumenti
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
Motivante
Tempo per la preparazione dei
Attiva competenze dei ragazzi/e di
materiali
uso quotidiano
Più canali comunicativi (iconico,
verbale, uditivo)
Possibilità di archiviare e
condividere il materiale
Possibilità di fornire materiale fruibile
da molteplicità di studenti
(ipovedente, dsa)
Competenze di utilizzo da parte di
alcuni docenti
Spazi adeguati
Tecnici per eventuale assistenza
3
Punti di debolezza (weakeness)
I difetti
I dati raccolti dall'esercitazione:
tecnologie multimediali
Punti di debolezza (weakeness)
I difetti
Piacciono
Conosciuti
Completa i saperi immediatezza
Elimina etichetta
Mirate a sviluppare capacità specifiche
Stimolanti accattivanti
Potenziamento di abilità
Carenze di strumenti
Poco aggiornati?
No connessioni
Controllo difficile
Carenza di materiali multimediali?
Numero limitato di pc
Mancanza di ore compresenza per attività
laboratoriale
Lavoro individuale
Mancanza misure finanziarie
Opportunità (opportunities)
Cosa la rende possibile
Minacce (threats)
Cosa ostacola la sua realizzazione
Strumento versatile, adattabile in tutti i
contesti utile per stranieri
Flessibile, ricco, utilizzabile a diversi
livelli
Maggiore conoscenza, autonomia
Laboratorio attrezzato, fondi acquisto
software
Ampliamento e arricchimento delle
informazioni
4
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Sovrapposizione di informazioni
Dipendenza
Se non mediata sterile
Superficialità
Didattica poco mirata alla manualità
Limitano la creatività
*sottolineato:osservazione nella casella
errata
?: informazioni poco chiare
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
Punti di forza (strenghts)
I pregi
PEER TUTORING
E’ UNO STRUMENTO PER FAVORIRE RELAZIONI TRA
ALUNNI CON ABILITA’ DIVERSE.

VANTAGGI PER ALUNNO CON DIFFICOLTA’:
DIFFICOLTA’
- riceve aiuto da compagni “più bravi” , “più competenti”
- consegue obiettivi personalizzati
- percepisce le situazioni in cui è coinvolto come accessibili
perché sono mediate da un compagno e non dall’adulto

VANTAGGI PER ALUNNO SENZA DIFFICOLTA’:
DIFFICOLTA’
- sviluppa un nuovo senso di competenza personale
- acquisisce una maggior padronanza dei concetti e dei
processi insegnati
Riferimenti a Comoglio, Kagan, Sharan
5
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
Peer Tutoring
Punti di forza (strenghts)
Non funzionale con scuola
secondaria di primo grado
L'allievo si può ”adagiare”
Classe numerosa
Opportunità (opportunities)
Minacce (threats)
Arricchimento reciproco
Presenza di allievi in grado di fare
“Tutor”
Contenuti della materia adeguati
Clima sereno e collaborativo (base
di partenza)
Miglioramento prestazioni individuali
Rischio tutor confonda i ruoli allievoinsegnante
Fissare i ruoli fra gli alunni (bravo vs
in difficoltà) – non usarla troppo
spesso
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
6
Fondamentale per apprendere da un
compagno e condividere esperienze
e bisogni
Ottimizzare i tempi di realizzazione
di un compito di apprendimento
Clima rilassato stimola il gruppo
classe
Stimola attenzione per l'”allievo
distratto”
Punti di debolezza (weakeness)
PEER COLLABORATION
RISOLUZIONE DEL COMPITO NON CONOSCIUTA,
RICERCA COLLABORATIVA DI STRATEGIE
7

da 2 a 4 studenti

ripropone modello dell’apprendimento
cooperativo
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
Peer Collaboration
Punti di debolezza (weakeness)
Aiuto dal peer (sentirsi a suo agio
nell'apprendere)
Migliora la relazione, collaborazione,
autonomia
Scambio tra pari
Il tutor può male interpretare il suo
ruolo e sostituirsi all'insegnante??
Dipendenza dall'aiuto del tutor??
Manca a volte la partecipazione
Superficialità nell'affrontare il lavoro
Opportunità (opportunities)
Minacce (threats)
Arricchimento reciproco
Lavoro in gruppi eterogenei
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Rischio che il tutor confonda i ruoli
allievo-insegnante
Isolamento di chi disturba o non
vuol lavorare
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
8
Punti di forza (strenghts)
COOPERATIVE LEARNING:
definizione

“Insieme di tecniche di conduzione della
classe grazie alle quali gli studenti lavorano
in piccoli gruppi per attività di apprendimento
e ricevono valutazioni in base ai risultati
acquisiti”.
Comoglio - Cardoso

“Ciò che il bambino può fare in cooperazione
oggi, può farlo da solo domani “ .
Vygotskij
9
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
COOPERATIVE LEARNING

1. INTERDIPENDENZA POSITIVA:
POSITIVA
- attenzione al “noi” e non all’ “io”, preoccuparsi del rendimento del
gruppo
- condivisione di risorse e spazi
- ruoli complementari ed interconnessi

2. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI GRUPPO:
- la partecipazione attiva di ciascuno favorisce il successo di tutti
- collaborare a favore del compagno in difficoltà per aiutarlo
10
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

3. SVILUPPO DI ABILITA’ SOCIALI:
- apprendere comportamenti da adottare nei rapporti con gli altri
(es. volume basso, ascolto, accordo)
- sviluppare abilità di apprendimento per svolgere il compito in
modo efficiente
- abilità di risoluzione dei conflitti, prendere decisioni, risolvere
problemi

4. RIFLESSIONE (VALUTAZIONE):
- riflettere e analizzare come si è appreso assieme e si è interagito
- questionari di autovalutazione individuale e collettiva:
“Cosa abbiamo fatto di positivo?”, “Come sono stati risolti i
conflitti?”, “Come fare per migliorare?”
Riferimenti a Comoglio, Kagan, Sharan
11
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
Cooperative Learning
Punti di debolezza (weakeness)
Collaborazione secondo le capacità,
trasferimento di conoscenze
Socializzazione, interazione,
soddisfazione personale, ruolo attivo
di ciascuno, co-costruzione del
sapere
Ognuno ha un ruolo attivo nel
piccolo gruppo
Ruolo per ognuno, valorizzare
bambini diversi
Manca a volte la collaborazione e la
partecipazione
Il più bravo tende a monopolizzare il
lavoro
Rifugiarsi nel gruppo, dinamiche
complesse nel gruppo, formazione
del docente, tempi di preparazione
materiale
Necessità di tempo
Delega di compiti agli altri
I più timidi potrebbero inibirsi
Buone capacità nell'organizzarlo
Opportunità (opportunities)
Minacce (threats)
Arricchimento reciproco
Lavoro in gruppi eterogenei
Arricchimento – metodo diverso
Abitudine a mantenere questo tipo di
organizzazione??
Motivazione, autoapprendimento
12
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Rischio che il tutor confonda i ruoli
allievo-insegnante
Isolamento di chi disturba o non vuol
lavorare
Tempi più lunghi per lo svolgimento
dell'unità didattica
Spazi non adeguati
Troppi leader generano conflitti
Dispersivo
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
Punti di forza (strenghts)
CARTA A “T”:
Abilità sociali
Costruire una "Carta T" con gli studenti significa preparare una
tabella sulla quale indicare l'abilità che si intende insegnare, definita
attraverso i comportamenti verbali e non verbali che la descrivono
ASCOLTARE L’ALTRO
Cosa Vedo
Comportamento nonverbale:
● Sguardo di assenso
● Annuire con la testa
● Esprimere meraviglia
● Essere protesi in avanti
● Fissare la persona che
parla
● Mettere in azione le
orecchie
● Tenere la bocca chiusa
Cosa Sento
Comportamento
Verbale:
● “D’accordo”
● “Scusa?”
● “Puoi ripetere?”
● Voce di chi parla
● Voci provenienti dalle
altre classi e dal corridoio
● Silenzio
Riflettere sulle proprie abilità relazionali – definire cosa ci si aspetta
13
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
I WEB QUEST:
risorse multimediali e informatiche
ATTIVITA’ CHE STIMOLA GLI STUDENTI A COMPIERE
RICERCHE SU ARGOMENTI SPECIFICI
FINALITA’
DIDATTICHE e SOCIALI
●
far acquisire capacità di
ricerca in rete
• favorire la socializzazione
attraverso esperienze di
apprendimento cooperativo
• far acquisire capacità di
selezione del materiale
14
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
●
19/05/2015
far acquisire strategie di
problem-solving in coppia
o gruppo
Sintesi SWOT analysis:
WEB QUEST
Punti di forza (strenghts)
Conosciuta ma mai sperimentata
Accesso rapido e motivante,
realizzazione di un prodotto che
crea soddisfazione
Interazione in gruppo ristretto
condivisione
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Numero dei pc non adeguato a
strumentazione non funzionante,
Senza filtri adeguati
Non compresenza fra docenti
Minacce (threats)
Contesto non adeguato?
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
15
Opportunità (opportunities)
Punti di debolezza (weakeness)
COMPITI POLIRISOLVIBILI
modificare non solo i metodi di insegnamento ma anche a
utilizzarne diversi nella medesima situazione didattica.
didattica
Compiti affrontabili a diversi livelli di competenza

Esempio: COMPRENSIONE DI UN BRANO NARRATIVO
Approcci diversi (compito polirisolvibile):
- Evidenziare parole
- Domande verbali
chiave
- Disegno fumetti
- Ricerca immagini
- Ritaglio sequenze
- Ricerca vocabolario

16
OGNI ALUNNO PUO ’ TROVARE IL PROPRIO SPAZIO E
PARTECIPARE ALLE ATTIVITA’ PENSATE PER LA CLASSE
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
COMPITI POLIRISOLVIBILI
Punti di forza (strenghts)
Punti di debolezza (weakeness)
Ottimi per lavoro individualizzato
(HC)
Possibilità di scoprire strategie
diverse per arrivare alla soluzione
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Minacce (threats)
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
17
Opportunità (opportunities)
ADATTAMENTO:
OBIETTIVI e MATERIALI

LA SOSTITUZIONE:
SOSTITUZIONE obiettivo uguale, si modifica l’accessibilità
(registrazione audio dei testi, cards per alunni con sordità, uso di
C.A.A.)

LA FACILITAZIONE:
FACILITAZIONE uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e
contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring,
laboratori...); proposto anche in ambienti reali

LA SEMPLIFICAZIONE:
SEMPLIFICAZIONE modificazione del lessico, riduzione dei
concetti, dei criteri di esecuzione del compito (uso calcolatrice,
numero di errori più elevato...)

SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI:
FONDANTI identificazione delle
attività fondanti (strumentalità di base, lettura e scrittura
funzionale, matematica pratica...)
Far sperimentare sfida cognitiva ottimale
18
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
ADATTAMENTO MATERIALI
Punti di debolezza (weakeness)
Strategia più utilizzata (scuole di
grado diverso) utilizzata per
normodotati, BES, HC
Permette a tutti di raggiungere
obiettivi uguali
Gratificazione
Non sentirsi diverso
Personalizzare la didattica consente
obiettivi adeguati e ne facilita il
raggiungimento
Fruibile da tutti
Richiede molto tempo nella
programmazione e
nell'organizzazione (perché non si
può dare niente per scontato)
Grande lavoro per il docente
Bambini → adattamento e non salto
di qualità
Eccesso di semplificazione
Accettazione da parte dei più grandi
Dipendenza
Lavoro aggiuntivo per l'insegnante
Difficoltà di costruirla insieme?
Opportunità (opportunities)
Minacce (threats)
Include
Facilità
Lavorare su uno stesso argomento
Non discrimina
19
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Il rischio di banalizzare gli
argomenti/contenuti
Frustrazione da parte del singolo e
discriminazione da parte del gruppo
Dispendio eccessivo di tempo ed
energia
19/05/2015
NEGATIVO
POSITIVO
Punti di forza (strenghts)
LA SOSTITUZIONE
L’OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE
SEMPLIFICATO, SI CURA LA SUA ACCESSIBILITA’ E SI
USA UN ALTRO CODICE, ALTRE MODALITA’

SOPRATTUTTO PER DIFFICOLTA’ SENSORIALI O
MOTORIE

ESEMPI AREA: ITALIANO
Comprendere un testo
- per alunno non vedente: uso
di materiale Braille
- per alunno DSA: audio del
testo (lettore vocale)
- per alunno straniero: come
per alunno DSA)
20
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Rispondere a domande
- per alunno non vedente:
uso dattilo Braille
- per alunno DSA: uso
videoscrittura
19/05/2015
LA FACILITAZIONE
L’OBIETTIVO NON E’ DIVERSIFICATO. SI RIDUCONO LE
DIFFICOLTA’ DERIVANTI DAL CONTESTO O DAGLI
STRUMENTI.

SI LAVORA CON TEMPISTICA PIU’ DISTESA.

SI ORGANIZZANO SPAZI, MATERIALI (posizione banco e
arredi, illuminazione – es. con soggetto autistico).

SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA:
- colori
- immagini
- mappe
- organizzatori anticipati (strategie metacognitive)
- autoistruzioni per compiti specifici
21
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

ESEMPI DI CONTESTO → AREA: MATEMATICA
OBIETTIVO: eseguire operazioni applicate a problemi
- calcolare il resto al mercato

AREA: ITALIANO

OBIETTIVO: rinforzare l’uso dei digrammi e trigrammi
- software didattici per l’ortografia

AREA: STORIA-GEOGRAFIA-SCIENZE

OBIETTIVO: comprendere l’organizzazione di un argomento
- fornire mappa concettuale
22
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

ESEMPI DI MATERIALI
→ per alunno con DISTURBO GENERALIZZATO DELLO
SVILUPPO:
- posizionare materiale necessario in ordine (dalla prima scheda
all’ultima)
- abbinare all’esecuzione delle attività l’AGENDA della giornata
- presentare materiali “immediati”, di facile gestione

ESEMPI DI SPAZI
- posizionare il banco lontano da stimoli (rumori esterni, porta dell’aula,
cestino della carta, materiale vario, armadi che si possono aprire)
- posizionare il banco in modo che eventuali spostamenti non siano di
fastidio alla classe
→ Per alunno IPOACUSICO:
IPOACUSICO posizionare il banco di fronte alla
cattedra per favorire la lettura labiale e quella gestuale
23
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

ESEMPI DI STIMOLI
Per alunno CON DISTURBO
GENERALIZZATO DELLO SVILUPPO:
SVILUPPO
- presentare fotografie riferite ad attività
o discipline (da inserire nell’agenda)
- presentare cards per la comunicazione
di bisogni, necessità varie, stati d’animo
●
●
PER alunni CON ADHD:
ADHD
presentare immagini o
fotografie riferite alle attività da
svolgere
usare grafici di rilevazione dei
comportamenti positivi attesi e
contrattualizzati
PER SOGGETTI DSA E CON DIFFICOLTA’ COGNITIVE:
COGNITIVE
● usare colori per evidenziare la parola chiave e le informazioni principali
● far ricorso a mappe concettuali per sintetizzare informazioni
● accompagnare l’uso delle mappe a disegni/immagini che ne evidenzino i concetti
principali per favorire la memorizzazione
● presentare script per la stesura di un testo o la sua revisione
● far ricorso ad artifici tipografici per favorire la comprensione del testo
24
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
LA SEMPLIFICAZIONE
L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO IN MERITO A:
• COMPRENSIONE
• ELABORAZIONE
• RISPOSTA

SI MODIFICA IL LESSICO.

SI RIDUCE LA COMPLESSITA’ CONCETTUALE.

SI EVITANO / SOSTITUISCONO ALCUNE PROCEDURE.

SI MODIFICANO I CRITERI DI RISPOSTA E VALUTAZIONE
(strumenti compensativi)
http://labs.translated.net/leggibilita-testo/ Valutazione
leggibilità del testo
25
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

ESEMPI DI SOSTITUZIONE DI PROCEDURE PER
SOGGETTO CON DSA , ADHD, RM:
- far usare tabelle per l’analisi grammaticale e logica
- far usare la calcolatrice per l’esecuzione di calcoli
- far usare mappe durante l’esposizione di un argomento

ESEMPI DI MODIFICAZIONE DEI CRITERI DI RISPOSTA PER
SOGGETTO CON DSA , ADHD, RM, ALUNNI STRANIERI:
- concedere tempi maggiori per le risposte e l’esecuzione di verifiche
- ridurre la quantità di richieste
- consentire un maggior numero di errori, imprecisioni
- consentire un maggior numero di approssimazioni nel riferire
concetti o argomenti complessi, con particolare riferimento all’uso di
termini specifici
26
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
LA SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI
FONDANTI
L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO/MODIFICATO,
FACENDOLO DIVENTARE PIU’ ACCESSIBILE.
27

si identificano attività fondanti

si identificano attività accessibili in base alle difficoltà
dell’alunno

si presta minor attenzione alle nozioni della disciplina

si presta più attenzione ai processi cognitivi della
disciplina affrontata
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

ATTIVITA’ PER LA CLASSE

TRASFORMA LE POTENZE IN OPERAZIONI
2 3 2x2x2 = 8

ATTIVITA’ PER L’ALUNNO IN DIFFICOLTA'
SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI
RIPETI
OPERAZIONE
RISULTATO
3 VOLTE IL 2
2x2x2
8
_
28
_
_
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Scelta e adeguamento LIBRI DI
TESTO e SCHEDE
VALUTARE I CONTENUTI E GLI ASPETTI GRAFICI
29

Evidenziano il concetto chiave

Evidenziano l’idea principale

Schematizzano in maniera gerarchica le informazioni
importanti

Riducono o semplificano il lessico

Costruiscono schemi cronologici e logici

Operano sugli aspetti grafici
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
MAPPE CONCETTUALI
Creata con coggle.it
30
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
UN MEZZO PER INTERPRETARE,RIELABORARE E
TRASMETTERE CONOSCENZE, INFORMAZIONI E DATI.
31

Un modo per far emergere i significati di un
testo attraverso la riflessione sui concetti e le
loro relazioni.

Una rappresentazione grafica di concetti
espressi sinteticamente all’interno di nodi e
collegati da frecce.
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

Esistono software a pagamento e free:
Cmap Tools, MindManager, Supermappe

32
Nelle situazioni di maggior difficoltà nella
lettura è possibile far ricorso a lettori vocali
(Balabolka)
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Sintesi SWOT analysis:
MAPPA CONCETTUALE
Punti di forza (strenghts)
Opportunità (opportunities)
Esercizio di memorizzazione
Metodo di studio anche per i
dislessici
Consentono di semplificare e
visualizzare concetti e organizzarli
Toglie etichette
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Necessità di pre-conoscenze
Poca possibilità di personalizzare?
Tempi lunghi di lavoro
Minacce (threats)
Minimizzare
Impoverire “grossi” argomenti
Eccessiva facilitazione?
Troppo sintetici
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NEGATIVO
POSITIVO
33
Sintesi
Imparare a cogliere le informazioni
di un testo, le cose importanti
Partecipazione interattiva
Condivisione di obiettivi
Facilita al comprensione
Fruibili da tutti
Ordina i pensieri e la memoria
Punti di debolezza (weakeness)
DIDATTICA METACOGNITIVA
Imparare ad imparare
“PENSARE SUL PENSIERO = consapevolezza che il
soggetto ha sulla propria attività di pensiero e sulla sua
capacità cognitiva di regolare e influenzare tale attività”.
(BROWN, 1998)
METACOGNIZIONE per ALUNNI CON BES..e non solo!
34

Si riscontra maggior difficoltà nella capacità di previsione di
un risultato

Identificazione meno accurata tra problemi risolti
correttamente e non

Mancanza di generalizzazione

Assenza dell'uso di strategie
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

1.Fornire un organizzatore anticipato:
specificare perché si deve apprendere quell’abilità

2. Descrivere e fare dimostrazione della strategia:
strategia
pensare ad alta voce (domanda e risposta)
porre domande ed aiutare il alunno a dare una risposta

3.Condurre la pratica guidata e il dialogo interattivo:
interattivo
l’insegnante fa domande specifiche e fornisce indicazioni
sulla procedura e sul controllo

4.Condurre la pratica autonoma:
L'alunno riesce a lavorare da solo (giochi didattici, computer,
schede autocorrezione)
35
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

5.Fornire feedback ragionato
spiegare il risultato
registrare il risultato
valutare il risultato
individuare gli errori
correggere (facendo dimostrazione di un problema simile)
chiedere al bambino di correggersi
dare feedback positivo alla correzione
36
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
DIDATTICA LABORATORIALE:
Apprendere facendo
37

Il sapere viene conquistato dagli studenti sulla base
di compiti e problemi finalizzati a prodotti significativi
ed utili, la cui realizzazione richiede scoperta e
conquista (imparare ad agire)

In questa prospettiva l'azione educativa si sposta
dall'insegnamento all'apprendimento, cioè ai
processi del "far apprendere" e del riflettere sul
fare, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei
processi che vivono
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015

38
Metodologicamente parlando, un laboratorio è tale
se gli allievi, in relazione all'età e al contesto, sono
messi in grado di sperimentare attivamente
qualcosa, oppure di produrre qualcosa.

Definire il problema

Analizzare i bisogni e le risorse disponibili

Raccogliere le informazioni e definire gli obiettivi

Organizzare e realizzare le azioni

Monitorare l'intervento

Realizzare un prodotto

Valutare i risultati
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
RISULTATI ATTESI
ESITI MIGLIORI
AUMENTO
Impegno e motivazione
MIGLIORAMENTO
STUDENTI CON
DIFFICOLTA' (BES)
STUDENTI
ECCELLENZE
39
Lavoro svolto
individualmente
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Rapporti interpersonali
(abilità sociali)
Miglioramento
prestazioni/rendimento
Miglioramento/stabilizzazio
ne dei risultati
Sviluppo competenze
trasversali (es. equipè)
19/05/2015
Mappa dell'inclusività: fase 1
Dove
C'è
TEMPO:
10 minuti
Dove
Non
C'è
Un'area a scelta:
scelta
Didattica – Relazioni
Ambiente – Organizzazione
40
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Mappa dell'inclusività: fase 2
Divisione in 4 gruppi: ogni
gruppo un cartellone/area
 SINTESI dei cartelloni da
presentare in plenaria
 Tempo: 10 minuti

41
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
DAL CORRIERE.IT.... E NON SOLO
“Con Dada la scuola diventa
“Insegnanti alle prese
un’aula di università”
Spazi rivoluzionati: sono gli studenti a cambiare aula ad ogni cambio di
materia
8 ottobre 2014
“Scuola, arriva la «classe
capovolta» De Mauro: «Moderna
ed inclusiva»”
Le lezioni si seguono a casa, con video o podcast e a scuola
si lavora in gruppo, su pc
13 febbraio 2015
42
con i «bes»,
la sfida della didattica
multimediale”
multimediale
15 aprile 2015
“Autorità a scuola e
implicazioni della didattica
«inclusiva»”
I temi alla maturità Progetto Brocca
19 giugno 2014
Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
COME SI STA AFFRONTANDO
L'INCLUSIONE

Video da “Presa diretta” Rai tre del 08.02.15
–
Didattica per Ambienti D'Apprendimento
–
Book in progress: Tecnologie a scuola
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http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b2f6d908-a
308-4af1-a2f5-78c6812d86f7.html
“L'inclusione è il continuo miglioramento di un
contesto per rispondere ai bisogni dei soggetti che
ne fanno parte”
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Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
QUINDI LA SCUOLA INCLUSIVA E'..
Una scuola che ‘include’ è una scuola che ‘pensa’ e che
‘progetta’ tenendo a mente proprio tutti. Una scuola che,
come dice Canevaro, non si deve muovere sempre nella
condizione di emergenza, in risposta cioè al bisogno di un
alunno con delle specificità che si differenziano da quelle
della maggioranza degli alunni ‘normali’ della scuola.
Una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul
binario del miglioramento organizzativo perché nessun
alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e
quindi non accolto.
accolto
P. Sandri, “Gli spazi, i tempi, le relazioni nella scuola inclusiva”
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Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
“Ci serve un nuovo modo di pensare per risolvere i
problemi causati dal vecchio modo di pensare”
Albert Einstein
SI PUO' FARE!
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Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
Grazie dell'attenzione!!
Docenti:

Marcella Brun cell:3381156708
Psicologa

Iacopo Vaggelli cell:3662915868
Psicologo-Psicoterapeuta
[email protected]
www.psicologiapinerolo.it
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Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
19/05/2015
ALLEGATI:

Direttiva ministeriale del 27.12.12
“STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA”

Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013
INDICAZIONE OPERATIVE

L'Index per l'inclusione, Tony Booth e Mel Ainscow,2002

La formazione docente per l’inclusione - profilo dei docenti
inclusivi, European Agency for Development in Special Needs Education

Principi Guida per promuovere la Qualità nella Scuola Inclusiva Raccomandazioni Politiche, Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni
Disabili 2009

Un modello di insegnamento efficace, Hay McBer per conto del Ministero
dell'Istruzione e del Lavoro inglese nel giugno 2000
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19/05/2015
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