Ve GIORNATE ITALIANE MEDICHE DELL’AMBIENTE Arezzo, 17-19 Settembre 2010 Effetti neurologici di esposizioni ambientali Lucia Migliore Dipartimento di Scienze dell’Uomo e dell’Ambiente Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Pisa l.migliore@geog [email protected]. unipi.it Epigenetica L’anello mancante tra la genetica e l’ambiente Un po’ di cronologia A metà degli anni ’80, si notò che nei topi l’eredità di materiale genetico sia materno sia paterno era indispensabile per uno sviluppo normale. Gli esperimenti hanno anche rivelato che le anomalie risultanti differivano a seconda che il materiale genetico fosse tutto di origine paterna o materna. Negli stessi anni si osservò che l’effetto di alcuni transgeni nel topo differiva se la trasmissione era da parte del maschio o della femmina. Il primo esempio di gene imprinted scoperto fu il gene IGF-2, nel topo, nel 1991, ed a tutt’oggi circa una cinquantina di geni imprinted sono stati identificati nel topo e nell’uomo. Imprinting: perché abbiamo bisogno di un padre e di una madre L’imprinting è un fenomeno epigenetico e REVERSIBILE Hartwell et al., GENETICA, Ed. McGraw Hill, 2004 Sindrome di Angelman 15q11-q13del Cromosoma materno Bassa statura Ritardo mentale grave Spasticità Facies tipica Sindrome di Prader-Willy 15q11-q13 Cromosoma paterno Obesità Mani e piedi piccoli Bassa statura Ipogonadismo Ritardo mentale Geni nella regione della sindrome di Prader Willi/Angelman (15q11.2-q13) Read & Donnai, Genetica Clinica, Ed. Zanichelli, 2007 Sindrome di Angelman (AS). Circa il 70% dei casi è il risultato di delezioni materne de novo (15q11.2-q13) Circa il 2% è il risultato di disomia uniparentale paterna (15q11.2-q13) Dal 2 al 3% sono il risultato di difetti dell’imprinting. Il rimanente 5-7% è causato da mutazioni nel gene che codifica per l’ ubiquitina-proteina ligasi E3A (UBE3A) Cause sconosciute (test diagnostici negativi: FISH, metilazione, analisi mutazionale UBE3A) Sindrome di Prader Willi (PW). Circa il 70% dei casi è il risultato di delezioni paterne de novo (15q11.2-q13) Circa il 20-25% è il risultato di disomia uniparentale materna (15q11.2-q13) Dal 3 al 5% sono il risultato di difetti dell’imprinting. Altre anomalie cromosomiche (traslocazioni o altri riarrangiamenti del 15): 2% Sindrome di Silver-Russell Ritardo di crescita pre e post-natale Viso piccolo, triangolare Asimmetrie scheletriche Macchie cutanee Anomalie genitali Sindattilia e/o brachidattilia Ritardo psicomotorio Sindrome di Silver-Russell 7p11-p13 7q31-qter 11p15 …. Eterogeneità genica Sindrome di Beckwith-Wiedemann Sporadica Rari casi familiari Eccesso di crescita prenatale Macroglossia, onfalocele, visceromegalia, angiomi multipli, emipertrofia, Ipoglicemia neonatale Aumentata incidenza di tumori infantili (t.Wilms) Imprinting alterato per geni regolatori della crescita (regione 11p15 incluso IGF-2) Beckwith-Wiedemann Syndrome Il gene Igf2 codifica per un ormone che stimola la crescita durante lo sviluppo embrionale e fetale. Normalmente la copia materna del gene è metilata, ma mutazioni od epimutazioni (mancanza di metilazione) possono riattivarla, con il risultato di due copie attive del gene. L’attivazione dell’allele materno di IgF2 durante la formazione dell’uovo o durante le fasi precoci dello sviluppo causa BWS. Un aspetto comune a tutti i bambini con BWS è il peso alla nascita aumentato (>95% della media). 11p15 GENOMIC IMPRINTING E FIV BWS: incidenza alla nascita: 1/15.000 Tuttavia, in seguito a tecniche di riproduzione assistita (ART), incremento (1/4000). Si ritiene che le ART possano aumentare la frequenza di errori di imprinting.. Sindrome ICF (Immunodeficienza, instabilità Centromerica, anomalie Facciali) Disordine immunologico raro Causato da mutazioni nel gene della DNA citosina-5-metiltransferasi 3 beta (DNMT 3B) (20q11.2) La DNMT3B agisce metilando de novo il DNA, piuttosto che nel mantenimento della metilazione. La proteina è localizzata nel nucleo, la sua espressione è regolata nel corso dello sviluppo. DNA metil transferasi (Dnmt) Dnmt1 mantenimento metilazione nella replicazione e riparazione (preferenza per substrati emimetilati) Dnmt2 DNA-RNA metilasi (de novo metil transferasi?) Dnmt3 de novo metiltransferasi (Dnmt3a, Dnmt3b, + fattore di regolazione Dnmt3Like protein (Dnmt3L) ..a proposito di Dnmt3… Larve di api regine: le regine vengono fatte crescere in celle speciali, dette : celle della regina, riempite di “pappa reale” Effetto della royal jelly A Be La pappa reale è una sostanza complessa, ricca di proteine, secreta da ghiandole delle api operaie. Una larva destinata a diventare regina è nutrita con elevate quantità di pappa reale, in una cella speciale, detta cella della regina. Le larve che si svilupperanno in operaie o regine sono geneticamente identiche. Ma come risultato della dieta a base di pappa reale, la regina svilupperà ovari funzionali ed un addome più ampio per contenere le uova, mentre le api operaie rimangono sterili. L’ape regina svilupperà anche il comportamento tipico (uccisione delle regine rivali, suoni comunicativi quali il "piping," e partecipazione ai “voli nunziali”. La regina è nutrita esclusivamente con pappa reale per tutta la vita. E’ stato dimostrato che la pappa reale silenzia Dnmt3, che codifica per un enzima coinvolto nel silenziamento generale di tutto il genoma. Quando Dnmt3 è attivo nella larva di ape, i geni che caratterizzano la regina sono epigeneticamente silenziati e la larva si svilupperà in ape operaia. Ma quando la pappa reale silenzia Dnmt3, alcuni geni si attivano per far diventare la larva regina. Significato funzionale della metilazione del DNA in disordini neurologici e psichiatrici: l’alterato processo di metilazione del DNA sembra contribuire direttamente a specifiche patologie: Sindrome di Rett, autismo, ADHD, AD… La sindrome di Rett è stata descritta per la prima volta nel 1966 da Andreas Rett, che aveva osservato un comportamento insolito, tragico e affascinante insieme, in alcune bambine sedute nella sala d'aspetto del suo studio. La sindrome di Rett è un raro ma grave e debilitante disordine progressivo dello sviluppo neurologico, che si manifesta nella prima infanzia e colpisce quasi esclusivamente le bambine. E’ una malattia genetica X-linked dominante ed ha un’ incidenza media stimata di 1:10.000 / 15.000 bambine nate. E’ la seconda causa, dopo la sindrome di Down, di ritardo mentale femminile ed è spesso erroneamente diagnosticata come autismo o un non specificato ritardo dello sviluppo. È causata da una mutazione del gene della metil-CpG binding protein 2 (MECP2 ) nella maggior parte dei casi. Sintomi della sindrome di Rett classica La sindrome di Rett classica è caratterizzata da uno sviluppo psicomotorio apparentemente normale durante i primi 6 - 18 mesi di vita, seguito da un breve periodo di stasi dello sviluppo, quindi rapida regressione nel linguaggio e nelle abilità motorie, seguiti da un lungo periodo di stabilità clinica. Durante la fase di rapida regressione, compaiono movimenti ripetitivi e stereotipati i delle mani, che sostituiscono l'utilizzo finalizzato della mano. Altri sintomi possono comprendere attacchi di urla e pianto inconsolabile, tratti autistici, bruxismo, apnea episodica e / o iperpnea, deambulazione atassica e aprassia, tremori, convulsioni e microcefalia acquisita. MECP2 Il gene MECP2 si trova su Xq28 è costituito da 4 esoni e codifica per una proteina nota come MECP2 o “metil-CpG binding protein 2”. La proteina MECP2 è un repressore trascrizionale, ovvero una proteina che impedisce ad alcuni geni specifici di essere espressi. Come tutti i repressori trascrizionali, anche MECP2 possiede un dominio capace di legare il DNA ed un altro capace di spegnere l’attività dei geni bersaglio. Il ruolo di MECP2 nello sviluppo dei neuroni Il classico decorso della malattia, con esordio dei sintomi dopo il 6° mese, fanno ipotizzare che la proteina MECP2 intervenga in fasi più avanzate della maturazione del sistema nervoso. I livelli di MECP2 sono normalmente molto bassi nei giovani neuroni mentre aumentano drammaticamente via via che i neuroni maturano per mantenersi alti per tutta la vita dell’individuo adulto. MECP2 è fondamentale per lo sviluppo postnatale nei neuroni delle arborizzazioni e delle spine dendritiche, per instaurare la fitta rete sinaptica neuronale. L’analisi condotta su tessuti cerebrali di bambine Rett dimostra come le loro cellule corticali, soprattutto della corteccia motoria e prefrontale, siano più piccole, compatte e meno arborizzate di quelle riscontrate in individui di controllo. Nel loro insieme questi studi suggeriscono come MECP2 sia cruciale per la capacità dei neuroni di rispondere agli stimoli e come un suo malfunzionamento porti a difetti nella maturazione neuronale e nella sinaptogenesi, con una distribuzione temporale e tissutale specifica. MECP2 come regolatore dell’espressione genica MECP2 è stata originariamente scoperta in quanto capace di spegnere l’espressione di geni metilati. Se MECP2 è mutata e non sa più legarsi al DNA, il gene non sarà più spento. Si sta cercando di identificare quali e quanti geni siano i target dell’attività di MECP2 e siano quindi disregolati nella sindrome, ed i meccanismi molecolari usati da MECP2 per spegnerli. …uno dei geni finora identificati è il BDNF. Il BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor): BDNF codifica per una neurotrofina importante per la sopravvivenza e per lo sviluppo neuronale durante la crescita, per la modulazione delle connessioni sinaptiche, della comunicazione cellulare e per la plasticità neuronale. Non appena il neurone viene eccitato, Normalmente, in un neurone non stimolato, MECP2 è legato al DNA promotore di BDNF e ne blocca l’espressione. in seguito a depolarizzazione di membrana, MECP2 viene fosforilato, si stacca dal gene BDNF che quindi può essere trascritto. MeCP2, implicata nella sindrome di Rett, regolerebbe epigeneticamente anche la risposta a psicostimolanti (studi su roditori) Feng & Nestler Nature Neuroscience 13, 1039 - 1041 (2010) ADHD Studi su animali dimostrano chiaramente un’associazione tra esposizione a tossine, stress materno e malnutrizione in gravidanza ed una serie di modificazioni neurochimiche e comportamentali confrontabili con l’ADHD nell’uomo Esempi di fattori specifici associati con deficit tipo ADHD sono l’esposizione prenatale a nicotina, alcohol e droghe ed esposizione neonatale a tossine quali PCB, organofosfati esaclorobenzene, glucocorticoidi, ed anche stress e dieta carente in gravidanza. Mill and Petronis, J of Child Psychology and Psychiatry 49:10 (2008), pp 1020– 1030; Nigg et al.,Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry 49, 9, September 2010, Pages 863-873 Esposizioni ambientali in certi periodi dello sviluppo potrebbero avere importanti effetti patogenetici a lungo termine, mediati da processi epigenetici come la metilazione del DNA. Influenze quali la disponibilità di donatori di gruppi metilici nella dieta sarebbero molto importanti durante l’embriogenesi e nell’immediato periodo post-natale, quando il tasso di sintesi del DNA è alto ed i marcatori epigenetici necessari per il normale sviluppo dei tessuti sono stati già stabiliti. In queste fasi i cambiamenti epigenetici indotti dall’ambiente sono verosimilmente propagati con la mitosi portando a cambiamenti a lungo termine dell’espressione genica e del fenotipo e potenzialmente aumentando la suscettibilità a disordini come l’ADHD dopo la nascita. Con il tempo, quando i pattern epigenetici sono già stati stabiliti, ed il tasso di sintesi del DNA è molto più basso, i fattori ambientali avrebbero molto meno peso sulle modificazioni epigenetiche. Mill and Petronis, 2008 AUTISMO (ADS: autism spectrum disorders) Molte sindromi genetiche presentano comorbidità con l’autismo (Rett, X Fragile, Prader-Willi, Angelman..), . Tutte dimostrano deregolazione del pattern epigenetico di specifici geni o meccanismi epigenetici. Sono state riportati anche geni o regioni cromosomiche con regolazione epigenetica anomala in associazione con forme sindromiche (dup materna 15q11-13) o anche non sindromiche. Esposizioni a rischio identificate: ac.valproico, ART. Grafodatskaya et al., Am Acad Child Adolesc Psychiatry. 2010 Aug;49(8):794-809. Epigenetica ed effetti transgenerazionali L’esposizione ad agenti ambientali nel corso dello sviluppo embrionale influenza la suscettibilità alle malattie nella generazione successiva - metalli pesanti (cancro) - alterazioni della dieta (diabete & difetti utero) - esposizione chimica B(a)P (difetti neurologici ed endocrini) - esposizione a endocrine disruptors (difetti riproduttivi ed endocrini) Jirtle & Skinner NatRevGenetics, 2007 La somministrazione in gravidanza di donatori di gruppi metilici interferisce con il fenotipo della progenie metilando l’epigenoma Waterland, R. A. & Jirtle, R. L. Transposable elements: targets for early nutritional effects on epigenetic generegulation. Mol. Cell. Biol. 23, 5293–5300 (2003). Three generations at once are exposed to the same environmental conditions (diet, toxins, hormones, etc.) Dining for your descendants Your grandchildren are what you eat Importanza della dieta prenatale… Una dieta povera di folati e vitamina B12 è stata correlata ad alterazioni dello sviluppo del SNC e a diverse patologie psichiatriche, inclusi disturbi comportamentali nell’infanzia (Reynolds, 2006). Migliore & Coppedè : “The Impact of Genetic and Environmental Factors in Neurodegeneration: Emerging Role of Epigenetics” In Epigenetics and Human Health. Ed. by Alexander Haslberger Copyright © 2010 WILEY-VCH Cambiamenti epigenetici indotti dall’ambiente e variabilità fenotipica interindividuale per il comportamento e la suscettibilità alle malattie. Szif Toxicol Sci. 2007 Nov;100(1):7-23 Epigenetic effects of maternal care Maternal licking/ grooming Low maternal care “Off” High ERa methylation Low oestrogen sensitivity High maternal care “On” Low ERa methylation “Primed” maternal brain Studies of maternal behaviour in the rat suggest that mothering is transmitted ‘epigenetically’ from mother to daughter through levels of methylation of the Era (Estrogen Receptor alfa) gene promotor. Champagne FA.Neuroendocrinol. 2009 Oct;21(10):867-8. Epub 2009 Jul 21. Nurturing nature: social experiences and the brain. Epigenetic consequences of social Experiences across the lifespan. Emerging evidence suggests that prenatalenvironmental exposures, postnatal mother–infant interactions,juvenile social rearing, and adult social stress can alter epigenetic processes such as DNA methylation(red circles) and histone acetylation (green circles)/ methylation with long term consequences for gene expression, physiology, and behavior. Champagne FA Dev Psychobiol 52: 299–311, 2010. 88th Annual Conference of the Association for Nervous and Mental Diseases (December 5, 2008, New York Academy of Medicine) “epigenetics and epigenomic medicine as a “new science” of brain and behavior relationships This new discipline has begun to revolutionize our understanding of nervous system development in many specific areas, including neural stem cell biology, fate decisions, and cell diversity and connectivity; learning and memory; neuronal and neural network homeostasis; plasticity and stress responses; the pathogenesis of neuropsychiatric diseases and novel therapeutic interventions involving dynamic cellular reprogramming; reorganization of synaptic and neural network connections; and remodeling of the brain parenchyma and its systemic connections to promote restoration of higherorder cognitive, behavioral, and sensorimotor functions. Alterazioni dello sviluppo neuropsichico e patologie neurodegenerative Fattori genetici, ambientali ed epigenetici nella malattia di Alzheimer - Fabio Coppedè (Università di Pisa) La pandemia silenziosa: metalli pesanti, solventi, PCB e danni neurologici - Antonella Litta (ISDE Italia) Genetica ed Epigenetica delle Epilessie - Amedeo Bianchi (U.O. Neurologia ASL 8 di Arezzo) Discussione