FONDAZIONE BASSO, ROMA MARZO 20144th November, 201 La Fase di Interregno nell’Economia Globale: il Rischio del Ristagno Secolare Paolo Guerrieri Università di Roma ‘La Sapienza’ Collegio di Europa Bruges, Belgio La crescita rimane forte nei paesi emergenti…. debole nella zona euro Projected change in real GDP in 2014-15 Annual average, per cent 8 8 7 BRIICS 7 6 Euro area countries 6 5 Other OECD member countries 5 1 4 4 3 3 2 2 1 1 0 -1 CHN IND MEX KOR ZAF IDN CHL TUR ISR USA POL AUS SWE CAN SVK BRA EST NZL NOR ISL IRL HUN DNK FIN RUS CHE GBR LUX AUT DEU CZE 1. BRIICS countries comprise Brazil, China, India, Indonesia, Russia and South Africa. Source: OECD Economic Outlook database 94. FRA BEL ITA JPN ESP NLD PRT GRC SVN 0 -1 Ma le previsioni sono peggiorate nei paesi emergenti e migliorate nella periferia euro Change in 2014 real GDP growth projection between May and November Economic Outlooks Percentage points 1. BRIICS countries comprise Brazil, China, India, Indonesia, Russia and South Africa. Source: OECD Economic Outlook database 93 & 94. L’AUMENTO DEI DEBITI LORDI DELLE FAMIGLIE IN % DEL REDDITO NETTO DISPONIBILE L’AUMENTO DEL DEBITO PUBBLICO AREE GEOGRAFICHE : QUOTE PIL MONDIALE Nord America Unione Europea Cina e ASIA Pac. La fase di transizione: si rafforza l’economia multipolare E’ in atto una redistribuzione del potere economico a livello mondiale, dall’Occidente verso Oriente L’economia mondiale sta diventando multipolare e la crisi globale ha rafforzato questi trend Diversi modelli di governo della multipolarità: multilateralismo, neomercantilismo, confitto oligopolistico Finora deboli e inadeguati meccanismi di Governance multilaterale. Il nuovo ruolo del G20 Il legame tra global Governance e crescita economica mondiale 11 SQUILIBRI MACROECONOMICI GLOBALI E LA NUOVA OFFERTA PRODUTTIVA DEGLI EMERGENTI I MERCATI DEL CONSUMO MONDIALI quote percentuali G6, B6; 2007 - 2025 45,0 G6 40,0 35,0 30,0 25,0 B6 G6 B6 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 2010 2015 2020 2025 G6=USA,GIAPPONE, FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO, B6= CINA, INDIA, RUSSIA, BRASILE, COREA, MESSICO EVOLUZIONE STORICA DELLA DISUGUAGLIANZA HISTORICAL EVOLUTION OF INEQUALITY CRISI DI SISTEMA DA ECCESSO DI DEBITI: CONSEGUENZE ECONOMICHE E POLITICHE Una di natura politica legata a come distribuire i costi del necessario aggiustamento. Sia tra paesi, in Europa oggi si svolge tra paesi creditori e debitori, e all’interno dei paesi, come negli Stati Uniti e anche nei paesi Europei, soprattutto tra comparto dell’intermediazione finanziaria e comparti dell’economia reale. La seconda è una conseguenza di carattere economico, gap di domanda dal momento che il deleveraging inevitabilmente penalizza e crea un gap (o vuoto) di domanda effettiva, nazionale e globale, che sta contribuendo al ristagno in tutta l’area avanzata. Problemi di domanda e distributivi ancora da risolvere SOLO POLITICHE MONETARIE ETERODOSSE HANNO FUNZIONATO PIU’ o MENO BENE Stati Uniti +1.6% (+2.4% in 2014) Area Euro -0.4% (1.0% in 2014) Giappone +2.0% (+1.2% in 2014) La crisi dell’Euro dopo cinque anni ………… Il Gap Nord – Sud in Europa LA TRAPPOLA DEL RISTAGNO Funzionano poco e/o male le tradizionali politiche basate sulla domanda e sull’offerta. Negli Stati Uniti si continuano a riproporre tradizionali politiche di stimolo alla domanda di consumi, destinate a scontrarsi con l’eccesso di debiti, ed in Europa – con le politiche di austerità – va anche peggio. Il risultato è la trappola a livello globale in cui siamo oggi imprigionati: il mercato non è in grado di generare un’adeguata domanda; la necessaria ristrutturazione dell’offerta, dall’altro, non riesce a dispiegarsi in assenza di una sufficiente domanda che la sorregga. Di qui le previsioni di prolungato ristagno se non addirittura di una nuova recessione globale. LA RIFORMA DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA ‘''A cinque anni dalla crisi, il settore finanziario ancora mi preoccupa. Molti sistemi finanziari, restano vulnerabili, troppo complessi e troppo affidamento è fatto su un numero ridotto di grandi, e crescente, istituzioni''. Pertanto, rileva Lagarde, '‘grandi ulteriori sforzi sono necessari per perfezionare e attuare le riforme annunciate…….. ma a preoccupare è che l'energia collettiva a fare queste riforme sta svanendo''. Tra il 2002 e il 2007, shadow banking system è aumentato di $33 trilioni, da $27 a $60 trilioni. La dimensione dello shadow banking system è addirittura aumentata dopo la crisis e si stima pari a 80 trilioni di dollari, circa 25-30% del sistema finanziario globale ($250 trilioni, escludendo i derivati) e circa la metà delle attività del sistema bancario globale. E’ una specie di enorme buco nero regolatorio al centro del sistema finanziario globale. Col rischio di nuove bolle speculative Ma quale piano di riforme? Mario Draghi nel 2008 lo sintetizzò in quattro punti: più regole, fallimento dell’autoregolazione e soprattutto evitare la sudditanza psicologica dei regolatori nei confronti dei regolati. più capitale, contro l’uso selvaggio e eccessivo della leva finanziaria, per evitare concentrazione dei crediti estreme meno debito, per tornare a valutare e gestire correttamente i rischi, necessaria cura dimagrante (?) del sistema finanziario, in USA dal 4 all’8% dell’economia con il 40% dei profitti più trasparenza, limitando o meglio vietando i prodotti finanziari altamente strutturati e sofisticati che hanno oscurato il rischio e l’incertezza a essi relativi. A 5 anni dalla crisi non siamo certo a buon punto con queste riforme. Si e fatto poco o nulla. Diffuso pessimismo sulla possibilità di regolare la finanza PER UNA RIPRESA SOSTENIBILE Lo sviluppo economico nei paesi avanzati richiede sostanziali aumenti della produttività Ciò a sua volta richiede Lavoro più istruito e qualificato, Infrastrutture più efficienti, materiali e immateriali, Un contesto economico favorevole per le innovazioni tecnologiche e le energie rinnovabili Interventi fiscali anticiclici dovrebbero essere mirati a questa nuove aree della crescita attraverso investimenti pubblici e privati a medio e lungo termine POLITICHE KEYNESIANE E DI STAMPO SCHUMPETERIANO La necessità di un insieme di politiche e interventi in grado di fronteggiare contemporaneamente sia la debole domanda aggregata sia il deficit dell’offerta. Come realizzare simultaneamente un mix di politiche di domanda di stampo Keynesiano e di politiche in grado di agire dal lato dell’offerta, ispirate alla visione Schumpeteriana dello sviluppo Solidi argomenti teorici a sostegno di questo approccio come la Endogenous Growth Theories (EGT) Tutto ciò comporta riaffermare quel delicato giusto equilibrio tra mercati e fornitura di beni pubblici che è alla base dell’efficiente funzionamento di un’economia di mercato orientata alla crescita. OSTACOLI POLITICI L’attuale contesto politico non è certo favorevole ad un incremento significativo a medio termine della spesa produttiva, sia privata che pubblica. Gruppi di interesse potenti e ben organizzati costituiscono oggi gli ostacoli principali A più breve termine, le politiche fiscali espansive sono contrastate da coloro che sono stati meno colpiti dalla crisi, come i contribuenti più ricchi, creditori, risparmiatori etc…... A più lungo termine, investimenti pubblici fondamentali per migliorare lo stock di capitale umano e fisico (materiale e immateriale) sono contrastati da coloro che vogliono meno tasse e meno governo Fine Grazie per l’attenzione .