MAURIZIO LENZI Direttore Tecnico, ACMAR di Ravenna SOMMARIO La risposta delle strutture cilindriche soggette ad azioni orizzontali presenta caratteristiche peculiari individuabili mediante l’analisi in serie di Fourier. Sovrapponendo le forme modali estensionali, flessionali ed ovalizzanti che tale analisi evidenzia possono essere studiate, con algoritmi semplici, configurazioni di carico complesse. SUMMARY In the paper the structural behaviour of cylindrical shells under lateral loadings is analysed by means of the Fourier series. The characteristic extensional, flexural and oval modal shapes are individuated, allowing to explain the response to complex lateral load patterns. 1. PREMESSA STRUTTURE CILINDRICHE SOGGETTE AD AZIONI ORIZZONTALI: UN APPROCCIO UNITARIO re che permette di individuare i meccanismi resistenti mobilitati dalle varie armoniche di carico a carattere estensionale, flessionale ed ovalizzante e di dedurre i valori delle azioni interne relative a configurazioni di carico complesse in base a semplici equazioni di equilibrio del regime di membrana. Viene analizzata la risposta delle strutture cilindriche dapprima all’azione del vento, che richiede l’analisi di un più ampio spettro di armoniche. Successivamente vengono esaminati, mediante analisi statiche equivalenti, gli effetti dell’azione sismica e delle operazioni di svuotamento nei silos, che si presentano come casi particolari che possono essere studiati con un numero limitato di armoniche. 2. STRUTTURE CILINDRICHE SOGGETTE ALLE AZIONI DEL VENTO a) L’azione del vento sulle superfici cilindriche viene in genere schematizzata, nell’ambito normativo ed in sede di progetto, mediante una complessa distribu- Nella presente nota tecnica* si analizza il regime di sforzi indotti in strutture cilindriche, quali silos e serbatoi, dall’azione del vento, del sisma e del materiale insilato con l’obiettivo di individuare soluzioni di semplice impiego, utili nelle fase di dimensionamento e di verifica. La tecnica utilizzata a questo scopo, segnatamente lo sviluppo in serie di Fourier, è ben nota e ricca di riferimenti in letteratura. Nella memoria se ne presenta un’applicazione utilizzando un modello a sottostruttu- (*) La nota riporta i risultati salienti di uno studio sul tema “Analysis of cylindrical shells under lateral loadings: a unitary approach” condotto da M. Lenzi ed A. Gambi nell’ambito dei lavori di costruzione di alcuni impianti di stoccaggio realizzati nell’area portuale di Ravenna. Fig. 1 - Distribuzione delle pressioni cinetiche su superfici cilindriche lisce (a) e scabre (b). 269 Fig. 2 - Scomposizione in serie di Fourier delle pressioni cinetiche. zione di pressioni radiali che viene espressa in funzione della scabrosità della superficie e dell’angolo (θ) formato tra la normale alla parete e la direzione di incidenza del vento (Fig. 1). Questa distribuzione di pressioni radiali può essere riprodotta mediante lo sviluppo in serie di Fourier: nel quale q = c q rappresenta l’ampiezza armonica della componente n-esima della serie, c è il coefficiente di pressione ad essa correlativo mentre q individua la pressione cinetica del vento. Considerando ad esempio i primi tre termini della serie, la pressione del vento può essere descritta mediante l’equazione seguente: n n n La scomposizione della pressione del vento nelle componenti armoniche è riportata in fig. 2. b) Si può constatare come alle varie componenti armoniche del carico esterno corrispondano altrettanti meccanismi resistenti (fig. 3). Al primo termine della serie è associata infatti una risposta di tipo estensionale essendo, per il vento, negativo il primo termine di carico (c q) corrispondendo questo ad una depressione uniforme. Il secondo termine (c q) dà invece origine ad una configurazione di carico non equilibrata e la risposta del cilindro è riconducibile a quella di una struttura a mensola verticale soggetta alle varie quote alla risultante diretta secondo il vento incidente delle pressioni radiali agenti sulla sezione trasversale. Al terzo termine (c q) corrisponde a sua volta una componente di carico autoequilibrata che induce, a causa delle inversioni di segno del carico, una ovalizzazione nella parete cilindrica. Le armoniche superiori (n>2) mantengono le medesime caratteristiche di carico ovalizzante autoequilibrato. S’intuisce pertanto che il regime tensionale indotto dal vento risulti alquanto complesso e che la sua esatta individuazione sia possibile solo ricorrendo a modelli agli elementi finiti. Tuttavia gli aspetti salienti della risposta strutturale ed una affidabile valutazione delle sollecitazioni più gravose può effettuarsi come di seguito indicato. o 1 2 nella quale si possono assumere per i coefficienti c i valori approssimati riportati in Tab. I (Pozzati, [3].). Una descrizione esaustiva della distribuzione delle pressioni cinetiche in funzione del numero di Reynolds e della velocità del vento è riportata nell’Eurocodice 1 [09]. n Tab. I. Coefficienti di pressione per superfici lisce e scabre. Tipo di Coefficienti della serie trigonometrica Superficie c1 c2 co 1.412 Liscia -1.037 0.625 Scabra -0.125 0.750 0.375 Fig. 3 - Modello di strutture cilindriche soggette ad azioni orizzontali. 270 ortogonale alla parete. Per le strutture cilindriche il regime di sforzi principale mediante il quale vengono fronteggiati i carichi esterni è quello di membrana mentre, in genere, il regime flessionale interviene solo localmente nel ripristino di condizioni di congruenza ai bordi, con effetti che si smorzano rapidamente allontanandosi da questi. Le soluzioni delle equazioni differenziali di equilibrio di un concio infinitesimo di parete cilindrica mostrano come gli sforzi relativi al regime di membrana si possano esprimere mediante un sviluppo in serie di Fourier a variabili separate affine a quello della distribuzione del carico esterno. Si possono quindi assumere per tali sforzi le espressioni seguenti: essendo al solito N lo sforzo normale di meridiano, N lo sforzo normale di parallelo ed S lo sforzo tagliante. La ricerca degli sforzi è pertanto ricondotta a quella delle loro ampiezze armoniche che si possono determinare in base a semplici condizioni di equilibrio. v p m Fig. 4 - Scomposizione della superficie cilindrica in sottostrutture (indice dell’armonica n=2). d) La prima armonica di carico (n=0) induce nel cilindro, in regime di membrana, per ragioni di simmetria radiale solo sforzi di parallelo (N = -q R; N = 0; S = 0; R = raggio del cilindro). Si prendono quindi in esame le componenti armoniche successive: c) Il regime di sforzi in una parete cilindrica si compone, come noto, sia di sforzi in regime di membrana che agiscono nel piano tangente alla parete, sia di sforzi in regime flessionale che agiscono nel piano di indice>n1. Per le ipotesi assunte, nei punti lungo la circonferenza in cui il carico q (q) si annulla, l’unica componente di sforzo presente è lo sforzo tagliante. Fig. 5 - Sforzi verticali equilibranti. Fig. 6 - Equilibrio alla traslazione di un concio di settore cilindrico. p,0 o V,0 m,0 n 271 Tab. II - Sforzi di membrana - carico uniforme q n(z)=qn cos(n ) Armonica Sforzi di membrana Nv,n(z) nr N p,n(z) S m,n(z) n-esima n2qnz2/2R - q nR nq n z Tab. III - Sforzi di membrana - carico lineare q n(z)=qnz/H cos(n ) Armonica Sforzi di membrana nr Np,n(z) S m,n(z) Nv,n(z) - q nR nq n z/2 n n2qnz3/6R Isolando con due sezioni verticali un settore di parete cilindrica di estensione angolare 2α = π/n compreso tra due punti di zero consecutivi e di altezza z misurata a partire dalla sommità libera del cilindro, gli sforzi di membrana in equilibrio con la risultante del carico esterno q (z)cos(nθ) risultano essere gli sforzi normali, N (z ) cos(nθ), che agiscono alla base del tronco di cilindro e la risultante degli sforzi taglianti, S (z), che agiscono lungo le due sezioni verticali dove sono stati operati i tagli (fig. 4). Notato che la risultante delle pressioni del vento agenti su una striscia di settore cilindrico è diretta lungo la bisettrice dell’angolo 2α, il momento esterno agente alla quota z vale: n v,n o ricava il valore dell’ampiezza armonica dello sforzo di meridiano alla quota z ottenendo, a conti fatti: relazione che mostra come gli sforzi di meridiano varino in altezza con legge affine al momento esterno. La risultante di tali sforzi vale poi a sua volta: Per determinare l’entità dello sforzo tagliante S (z) si opera alla Jourasky isolando un concio di settore cilindrico di altezza dz sulle cui sezioni orizzontali agiscono in direzioni opposte le risultanti degli sforzi di meridiano V e V +dV (Fig. 6). Dall’equazione di equilibrio alla traslazione verticale: m,n n n n m,n si ricava poi l’ampiezza armonica dello sforzo tagliante alla quota z, ottenendo la relazione: che mostra un andamento con l’altezza affine a quello del taglio esterno, t (z)= q (z ) dz , agente alla base di una striscia meridiana di larghezza unitaria e di altezza z. Per quanto concerne infine lo sforzo di parallelo, questo si ricava dalla equazione di equilibrio in direzione della normale alla superficie di un concio infinitesimo di cilindro in regime di membrana ottenendo: e essendo m (z) = q (z )(z-z )dz il momento agente alla base di una striscia meridiana di larghezza unitaria e di altezza z, soggetta al carico q (z ). Il momento esterno complessivo viene equilibrato dalla coppia formata dalla risultante, V , degli sforzi di meridiano agenti alla base e dalla risultante degli sforzi taglianti verticali agenti lungo le due generatrici sezionate dai tagli verticali (fig. 5). Il momento di questa coppia di forze coincide con il momento degli sforzi verticali di meridiano computato rispetto alla corda passante per i due punti di zero: e n o o o n o n o o n Eguagliando il momento esterno a quello interno si Il quadro degli sforzi di membrana valutato alla base di cilindro di altezza z nel caso di carico costante in altezza è riepilogato in Tab. II. Per un carico idrostatico, q(z,θ) = q z/H cos(nθ) si ricava invece come indicato in Tab III. La condizione di carico crescente con l’altezza da un valore nullo alla base ad un valore massimo in sommità si deduce dalla combinazione dei due casi elementari precedenti. o Fig. 7 - Modello proposto da Greneir [8]. 272 Fig. 8 - Componenti dello sforzo di meridiano: azione del vento (H=20 m; R=20 m; q=1 Kpa). Fig .9a - Forze inerziali - Distribuzione delle pressioni radiali. Esempio nr. 1 Quale esempio illustrativo si riporta il caso, tratto da [8], di un serbatoio metallico di 40 m di diametro (R=20 m) e di 20 m altezza (H=20 m) soggetto ad una pressione cinetica del vento di valore unitario (q=1KPa). La distribuzione radiale delle pressioni viene in questo caso descritta utilizzando 5 armoniche mediante l’equazione approssimata: Il diagramma degli sforzi di meridiano per la sezione di anomalia θ=0 è riportato in fig. 8 mentre in Tab. IV è riportato il contributo fornito dalle varie armoniche allo sforzo di meridiano, valori che si desumono applicando la formula ricorrente: Fig. 9b - Silo di stoccaggio di clinker (H=32. m-, R =17 m). Come si può notare l’armonica di carico non equilibrata rappresentata dal 2° termine della serie (n=1) corrispondente al comportamento a mensola, fornisce sollecitazioni secondarie rispetto a quelle ben più Tab. IV - Sforzi di meridiano (KN/m) - Serbatoio Armonica n=0 n=1 Coefficiente cn -0.55 +0.25 0 +2.5 Sforzo di meridiano (θ=0) 0 -2.5 Sforzo di meridiano (θ=π) H=20 m H R=20 m (da [8]) n=2 n=3 n=4 Totale +1.0 +0.45 -0.15 1.00 +40.0 +40.5 -24.0 +59.0 +40.0 -40.5 -24.0 -27.0 gravose indotte dalle condizioni di carico autoequilibrate che producono ovalizzazione (>n2). Ciò risulta conseguenza sia del maggior valore del coefficiente di pressione ma anche del fatto che per le armoniche ovalizzanti il comportamento della struttura può essere interpretato fisicamente come conseguente ad una scomposizione della superficie cilindrica in 2n settori (sottostrutture) le cui risorse statiche risultano ridotte, essendo minore il braccio della coppia resistente di ogni sottostruttura. 273 Fig. 10 - Modello agli elementi finiti - Sforzi di meridiano e di parallelo in condizioni sismiche. to è spesso necessario adottare semplificazioni radicali. A questo riguardo gli Eurocodici di settore ed in particolare la UNI ENV 1998 – Parte 4 (EC8-4) adottano come modello di riferimento l’analisi statica equivalente. Indicata pertanto con a l’accelerazione sismica di progetto e con γ il peso specifico del materiale stoccato, la forza d’inerzia agente su un strato di altezza unitaria di materiale insilato risulta valere: g Le pressioni radiali indotte dal sisma si assumono distribuite lungo la circonferenza del cilindro con legge seguente che utilizza la simbologia dell’EC8-4 (fig. 9a): La pressione massima, p, si ricava imponendo l’equivalenza tra la forza d’inerzia P e la risultante, H=pπR, delle componenti pcos (θ) delle pressioni radiali in direzione del sisma, ottenendo: 2 Fig. 11 - Sezione trasversale con scarico al centro (Rev. Acmar). In base alle ipotesi assunte dall’EC8 la condizione di carico sismica coincide con l’armonica di carico di indice n=1. Lo sforzo di meridiano e lo sforzo tagliante sono in questo caso massimi alla base in due sezione disposte tra loro in quadratura, mentre gli sforzi di parallelo, per un cilindro open top, sono massimi in sommità. Il regime di sforzi di membrana risulta essere quindi: 3. SILOS CILINDRICI SOGGETTI AD AZIONI SISMICHE La risposta alle azioni sismiche di strutture cilindriche contenenti materiale insilato è alquanto complessa e per potere effettuare valutazioni sul regime di sforzi indot274 Il regime di sforzi flessionale è in genere trascurabile e presenta valori apprezzabili solo in prossimità dell’incastro. Per la stima dei momenti di meridiano e dei Fig. 12 - Scomposizione in armoniche della pressione del clinker nella configurazione di svuotamento al centro da bocchette diametrali. momenti torcenti alla base e dei momenti di parallelo in parete si può far uso delle seguenti equazioni: Fig. 13 - Anello di irrigidimento in sommità. La soluzione ricavata presenta il pregio della semplicità e consente di effettuare rapide verifiche sugli ordini di grandezza delle sollecitazioni. accordo con quelli analitici a conferma, come intuibile, che la risposta strutturale dipende principalmente dal regime di membrana tranne ovviamente che nei pressi della base del cilindro ove si concentrano gli sforzi flessionali. Esempio nr. 2 Quale esempio illustrativo si considera un silos lo stoccaggio di clinker (fig. 9b) di 34 m di diametro, di 32 m di altezza e pareti di 35 cm di spessore (R=17 m ; H=32 m; s=0.35 m). Il peso specifico del materiale insilato é di 16 KN/m . Il sito ricade in zona 3 (a =0.15 g) mentre la categoria stratigrafica del terreno comporta un coefficiente di amplificazione di 1.35 (Cat. D). L’accelerazione di progetto risulta pari a circa 0.2g. La pressione radiale associata all’azione sismica vale pertanto: 3 g Ne consegue che gli sforzi di meridiano e gli sforzi tagliante indotti alla base della parete e gli sforzi di parallelo in sommità assumono i valori: 4. SILOS CILINDRICI SOGGETTI A SVUOTAMENTO DEL MATERIALE INSILATO La tecnica indicata di scomposizione del carico in componenti armoniche si presta allo studio delle più svariate configurazioni di carico. Tra queste si ritiene di interesse analizzare il caso relativo alla configurazione di carico conseguente ad uno svuotamento del materiale insilato effettuato da una serie di bocchette allineate al centro del silos lungo un diametro. La configurazione di carico è quella indicata in fig. 11 e può essere descritta da una legge di distribuzione del tipo: nella quale λ è il coefficiente di spinta del materiale insilato relativa alla configurazione successiva allo svuotamento e γ il suo peso specifico. La condizione di carico in esame può essere scomposta in due configurazione elementari di cui una corrispondente ad una pressione radiale uniforme (fig. 12): Le azioni flessionali di meridiano, torcenti e di parallelo assumono a loro volta i valori massimi seguenti: ed una variabile con legge: In fig. 10 si riporta il diagramma degli sforzi di meridiano e di parallelo dedotti mediante utilizzo di un modello agli elementi finiti che fornisce risultati in sostanziale Il primo termine della serie è analogo alla configurazione di spinta a silo pieno e si studia con le soluzioni a questa relativa mentre la presenza della seconda componente induce, come già visto per il caso dell’azione del vento, l’ovalizzazione della sezione. Operando con il 275 medesimo criterio adottato per il carico uniforme e posto: per gli sforzi di membrana si ricavano i seguenti valori alla base del cilindro: Esempio nr. 3 Si considera lo stesso silos dell’esempio precedente soggetto allo scarico al centro. Si adotta un peso specifico di 16 KN/m3 ed un coefficiente di spinta λ = 0.25 relativo alla configurazione di scarico (v. fig. 11). Saggiando la soluzione per via numerica si può constatare che la condizioni di carico di esercizio relativa allo svuotamento diametrale induce, nel caso di battente massimo, sollecitazioni paragonabili a quelle associate all’azione sismica alo SLU, come si evince dal confronto riportato in Tab. V. Tale circostanza nasce dalla ridotta capacità per la componente armonica ovalizzate (n=2) di fronteggiare l’azione ribaltante esterna con bracci limitati della coppia interna. S’intuisce pertanto l’importanza di introdurre, come avviene di consuetudine, anelli di irrigidimento in sommità (fig. 13) (e per sili snelli quali quelli in acciaio anche in parete) che contrastando l’ovalizzazione della sezione cilindrica ne riducono marcatamente l’impegno statico. 5. CONCLUSIONI Nelle strutture cilindriche le azioni ambientali, quali il vento ed il sisma, e le azioni conseguenti allo stoccaggio ed alla movimentazione del materiale insilato sono caratterizzate da variazioni, anche repentine, di carattere asimmetrico del campo di pressioni. Questa circostanza si riflette marcatamente sul regime di sforzi interni al punto di rendere non immediatamente comprensibile il comportamento strutturale. Una chiave di lettura dei meccanismi resistenti che vengono attivati a fronte di tali carichi è fornita i dallo sviluppo in serie di Fourier delle pressioni radiali. La scomposizione in armoniche si traduce infatti in configurazioni di carico elementari caratterizzate da distribuzioni con legge trigonometrica sia delle pressioni che degli sforzi interni, ad una ognuna delle quali si associa un ben determinato meccanismo resistente. A questo riguardo si ritiene originale la lettura proposta che identifica la risposta della struttura cilindrica in quelTab. V - Sollecitazioni nel silos indotte dal sisma, dallo svuotamento e dal vento[KN/m] Condizione di carico Sforzo alla base Svuotamento Vento Azione sismica del cilindro (q=1.5 KPa) (ag=0.230g) (γ=16 KN/m3; λ=0.25) Sforzo di meridiano 1659 2570 72 Sforzo di taglio 1763 2048 166 26 Sforzo di parallelo 936 2176 276 la di sottostrutture, di ampiezza angolare via via ridotta al crescere dell’indice dell’armonica, ciascuna delle quali fronteggia con risorse proprie il campo di pressioni su di essa direttamente applicato. In tal modo si fornisce una interpretazione diretta del complesso meccanismo che sottende la risposta ai carichi ambientali. In particolare risulta chiaro il ruolo delle configurazioni di carico autoequilibrate ovalizzanti che possano indurre un regime di tensione ben più gravoso di quello prodotto dal comportamento d’insieme a mensola verticale del cilindro, in virtù del fatto che al ridursi delle dimensioni della sottostruttura si riducono anche le risorse statiche disponibili. Ravenna 8/11/2005. RINGRAZIAMENTI Un interessante applicazione del metodo illustrato nel presente articolo è contenuta nella Tesi di Laurea dell’Ing. Federico Caimmi dal titolo “Strutture cilindriche soggette ad azioni orizzontali”, Relatore il Prof. Giovanni Pascale, Correlatrice l’Ing. Barbara Bonfiglioli, che si ringraziano per la consueta disponibilità e cortesia. Da ultimo, ma non per importanza, un sincero ringraziamento all’amico Andrea Gambi per il suo inestimabile contributo di idee. BIBLIOGRAFIA [01] Belluzzi,O. Scienza delle Costruzioni , Vol. III , Cap. XVII , Zanichelli, Bologna, 1955. 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Parte 2-4: Azioni sulle strutture – Azioni del vento, Milano, Marzo 1997 [10] UNI ENV 1998 – 4 Eurocodice 8 : Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture – Parte 4 : Silos , serbatoi e tubazioni , Milano, Settembre 2000. [11] Lenzi,M., Gambi, A. Analysis of cylindrical shells under lateral loadings: a unitary approach, ACMAR, Report, Ravenna, 2005, in corso di stampa.