© EDINAT Milano Parco Bosco e Paludi di Rauccio stituita il 23 dicembre 2002, quest’area protetta rappresenta uno degli ultimi frammenti del vasto sistema di boschi e acquitrini che un tempo occupava, quasi senza soluzione di continuità, il litorale adriatico compreso tra Brindisi e Lecce. Il paesaggio è costituito da un variegato mosaico di acquitrini, canali di bonifica, stagni retrodunali, risorgive carsiche e formazioni arbustive di sclerofille sempreverdi tipiche della macchia mediterranea. Su tutti, però, spicca il Bosco di Rauccio che nonostante un’estensione di soli 18 ettari ha una grandissima importanza storica perché si tratta dell’unico I Scheda Tecnica Tipologia: Parco Naturale Regionale Istituzione: L.R. 23/12/2002, n. 25 Superficie: 1596 ettari Provincia interessata: Lecce Ente gestore: Comune di Lecce Assessorato all’Ambiente Viale Rossini 110 73100 Lecce tel. 0832 682782 parcodiraucciolecce@ libero.it www.comune.lecce.it VITTORIO DE VITIS Altitudine: min 0,60 m slm max 5 m slm MAURIZIO MANNA Centro visite: Centro di Educazione Ambientale di Rauccio del coordinamento provinciale WWF di Lecce, tel. 0832 359582 20 grazie alla presenza di micro e macrohabitat di rilevante interesse naturalistico. Fra i taxa più significativi il tritone italiano, il rospo smeraldino, la raganella comune, la testuggine palustre europea, il colubro leopardino, il cervone e ben 121 specie di uccelli, tra cui alcune di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Uccelli come il tarabusino, il tarabuso, l’airone rosso e il falco di palude. L’area, inoltre, conserva un fascino particolare per la presenza del curioso fenomeno idrogeologico che porta alla formazione dei cosiddetti “ajsi”, cavità cioè di tipo carsico che permettono alle acque della falda profonda di risalire in superficie formando le risorgive che alimentano le paludi e i canali creati con le bonifiche. Tuttavia, chi visita questi luoghi non può fare a meno di notare le ferite che l’abusivismo edilizio e la cementificazione non programmata hanno inflitto, e continuano a infliggere, a una delle zone più belle e ricche di vita del Salento. L’istituzione del Parco Naturale, oltre a creare le condizioni per la conservazione e il ripristino degli ambienti naturali, si spera possa mettere la parola fine a questo triste fenomeno e dare finalmente a questo comprensorio la dignità che merita. Anche perché, considerata la vicinanza al capoluogo salentino, il Bosco e la Palude di Rauccio possono diventare un’interessante risorsa turistica per l’intera provincia di Lecce. L’antica foresta di Lecce lembo relittuale dell’antica “Foresta di Lecce” che nel Medio Evo si estendeva dal confine con la provincia di Brindisi fino a Otranto, occupando gran parte della fascia costiera. La sua sopravvivenza si deve unicamente alla natura rocciosa del suolo, che non consente alcuna forma di utilizzo agricolo. Malgrado le profonde trasformazioni operate dall’uomo il Parco mostra una notevole ricchezza floristica impreziosita dalla presenza di numerosi elementi di grandissimo valore dal punto di vista geografico come Periploca graeca, una rara liana caducifoglia probabile relitto botanico di passate epoche con clima fresco e umido, Linum maritimum, che qui ha l’unica stazione certa di tutta l’Italia meridionale, e Isoetes hystrix, una piccola pteridofita inclusa, per la sua rarità, nella Lista Rossa Regionale delle specie vegetali minacciate d’estinzione. Anche la fauna è ricca e abbondante 21 © EDINAT Milano Parco Bosco e Paludi di Rauccio Sopravvissuta alla distruzione e allo sfruttamento agricolo per la presenza nel sottosuolo di un vasto strato di dura roccia calcarenitica che rendeva poco produttivo qualsiasi tipo di coltura, l’area presenta al suo interno un bosco di leccio di 18 ettari, fitto e intricato, una serie di zone umide, la cui estensione complessiva è di poco inferiore ai 90 ettari, e due bacini costieri (Idume e Fetida) di circa 4 ettari, nei quali confluiscono le acque di tre canali (Rauccio, Gelsi e Fetida) per la bonifica dei terreni retrodunali. Completano il territorio lembi di macchia mediterranea e gariga, alcuni coltivi, soprattutto oliveti e colture orticole, e vaste aree incolte utilizzate per il pascolo del bestiame. Sono presenti anche diverse abitazioni rurali, varie masserie e una fitta rete di muretti a secco. L’area, pur essendo piuttosto piccola, ospita una fauna ricca e abbondante, con alcune specie di notevole importanza, sia a livello nazionale che europeo. Tra gli anfibi, degna di nota dal punto di vista conservazionistico è la presenza del tritone italiano, del rospo smeraldino (foto in basso) e della raganella comune, mentre tra i rettili figurano ben 3 specie di interesse comunitario: testuggine palustre europea, cervone e colubro leopardino. Gli uccelli censiti nel corso dell’anno sono 121, di cui 44 nidificanti. Tra i più significativi: tarabusino, tarabuso, fratino, cavaliere d’Italia, airone rosso (a sinistra), albanella pallida, falco di palude e falco cuculo. Per quanto riguarda i mammiferi, il Parco ospita volpi, donnole, faine e tassi. HABITAT FAUNA La più importante struttura di interesse storico-culturale presente entro i confini del Parco è senza dubbio il complesso masserizio di Rauccio. Le masserie sono costruzioni provviste di opere di fortificazione edificate per proteggere i contadini dalle scorribande dei briganti e dei pirati turchi, che nei secoli XVI, XVII e XVIII misero a dura prova le popolazioni locali. Dell’edificio originario, databile intorno alla metà del ’600, restano solamente la torre centrale, dotata di caditoie esterne e di un’imponente scala con ponte levatoio, la colombaia e alcuni ruderi della cappella; sono andati completamente distrutti, invece, il recinto dove veniva governato il bestiame e i rustici che circondavano la struttura. La masseria è stata recentemente restaurata e data in gestione alla locale sezione del WWF. LUCA LONGO VITTORIO DE VITIS La spiaggia e le dune costiere sono costituite principalmente da sabbie calcaree di recente sedimentazione, mentre nei terreni retrodunali, nella zona denominata “Specchia di Milogna” e nei bacini palustri prevalgono sabbie, argille sabbiose e limi grigi dell’Olocene (da 10.000 anni fa ai giorni nostri). Le aree a ridosso delle zone umide, invece, sono formate soprattutto da tufi calcarei pleistocenici (1,8 milioni-80.000 anni fa). Calcareniti e calciruditi plioceniche (5,3-1,8 milioni di anni fa), ricche di fossili, caratterizzano, infine, il substrato delle zone a maggior distanza dal mare. Degno di nota è il fenomeno dei cosiddetti “ajsi”: cavità sotterranee prodotte per dissoluzione chimica e crollo della soprastante roccia carbonatica, attraverso cui risalgono le acque che alimentano le paludi e i canali creati con le bonifiche. GEOLOGIA La check-list del Parco comprende 584 elementi suddivisi in 338 generi e 81 famiglie. Tra le specie di interesse geobotanico Ipomoea sagittata, in pericolo di estinzione, Serapias orientalis subsp. apulica, un’orchidea endemica della costa dal Gargano a Ostuni, Aegilops uniaristata, Periploca graeca (foto piccola sopra) e Orchis palustris, inserite nel Libro Rosso delle Piante d’Italia perché vulnerabili. Di notevole importanza è anche la presenza di Isoetes histrix, Ophrys fuciflora subsp. candica, Moenchia mantica, Juncus pygmaeus e Linum maritimum, rare a livello regionale. FLORA 22 Dato il terreno pressoché pianeggiante, visitare il Bosco e le Paludi di Rauccio risulta facile anche per gli escursionisti meno allenati. L’itinerario più suggestivo è quello ad anello con partenza e arrivo nei pressi dell’omonima masseria. Lasciata l’automobile nel parcheggio antistante l’edificio, ci si incammina in direzione del mare attraverso alcune strade sterrate fino a raggiungere la litoranea; la si attraversa in prossimità delle prime case del borgo di Rivabella e si continua a camminare costeggiando il canale. Giunti al bacino dell’Idume, si prosegue ancora verso sud fino ad arrivare al mare in prossimità di Torre Chianca. Da qui si torna indietro fiancheggiando alcune interessanti dune, si attraversa nuovamente la strada asfaltata, si gira a destra verso la Specchia di Milogna e si entra nel Bosco di Rauccio dove con un po’ di attenzione è possibile scorgere le numerose tane dei tassi o avvistare, soprattutto in primavera, rapaci come il falco di palude o il falco cuculo. Lo si percorre completamente e si esce in prossimità di una strada sterrata che, in pochi minuti, riporta al punto di partenza. La lunghezza complessiva è di circa 10 km, mentre il tempo di percorrenza è più o meno di 5 ore. ITINERARI LUCA LONGO MAURIZIO MANNA MAURIZIO MANNA ARTE E CULTURA © EDINAT Milano Parco Bosco e Paludi di Rauccio 11 2 2 7 8 9 10 13 Masseria Cerrate Abbazia diRauccio Masseria Il Barone Vecchio Masseria di Rauccio Centro Visite Area pic-nic Torre Rinalda Torre Chianca Abbazia di S. Maria di Cerrate M A R A D R I AT I C O Torre Rinalda s 611 4 Monacelli 5 3 E 1 R C Coccioli 2 R Mass. di Rauccio A 6 Gelsi Canale T C.Fetid a Torre Chinca Borgo Grappa La Loggia Otran to D ’ O T R Solicara Mass. Barrera A N T O Mass. Ospedale Lecce Surbo VITTORIO DE VITIS Bosco di Rauccio Specchia di Milogna di Milogna Specchia Bacino dell’Idume Bacino del Fetida Bacino Idume Bacino Fetida .R au cc io 34 45 56 5 •In automobile: a Lecce se- COME ARRIVARE guire le indicazioni per Tor- isi ind Br carta del Parco PRINCIPALI PUNTI PRINCIPALI PUNTI DI INTERESSE: DI 3 INTERESSE: Bosco di Rauccio re Chianca; all’incrocio con la litoranea girare a sinistra in direzione di Spiaggia Bella e proseguire fino a incontrare sulla sinistra una strada battuta costeggiata da due filari di eucalipti. La si imbocca e dopo poche centinaia di metri si arriva al bosco e alla vicina palude. •In treno: stazione FS di Lecce, poi in corriera (SGM, tel. 0832 340898, 0832 230431). •Hotel President, Lecce, DOVE DORMIRE tel. 0832 456111, www. hotelpresidentlecce.it •Hotel Racar, Frigole, tel. 0832 376113 •Agriturismo Al Parco, Lecce, tel. 0832 378698 •Agriturismo La Prateria, Lecce, tel. 0832 632662 •Agriturismo Club Le Jardin, S.P. Lecce-Torre Chianca, tel. 0832 397501 •Agriturismo Tenuta Solicara, S.P. Lecce-Torre Chianca, tel. 0832 378677, www.tenutasolicara.com. •Enoteca Carlo V, LecMANGIARE E BERE ce, tel. 0832 244425 •Ristorante Satirello, S.P. Lecce-Torre Chianca, tel. 0832 378672 •Ristorante Adriatico, via Adriatica, tel. 0832 399210 •Agriturismo Li Franchini, San Pietro in Lama, tel 0832 632662 •Agriturismo Tenuta Solicara, S.P. Lecce-Torre Chianca, tel. 0832 378677, www.tenutasolicara.com. Tra le specialità che caratPRODOTTI TIPICI terizzano la gastronomia di questo incantevole angolo di Salento spiccano la •burrata, formaggio fresco fatto con latte di vacca composto da un sottile involucro di pasta filata riempito con pezzetti sfilacciati di pasta filata e panna fresca, la •manteca, formaggio di pasta filata con al suo interno una noce di burro purissimo, la •salsiccia di Lecce, di carne suina e bovina aromatizzata con cannella, pepe garofanato e buccia di limone, •il pane di grano duro e le •carteddate, un dolce natalizio formato da nastri di sfoglia sottili rac- colti a spirale, da gustare, se possibile, con un buon bicchiere di •Aleatico di Puglia. Tra le principali sagre e MANIFESTAZIONI feste che durante l’anno animano i paesi vicini al Parco ricordiamo a gennaio la •sagra della Puccia all’Ampa (Novoli), a marzo la •fiera della Madonna de li Pampasciuli (Acaia), a giugno la •sagra della Marangiana (Castri di Lecce), ad agosto la •festa di Sant’Oronzo (Lecce), a ottobre l’•Anima dell’Olio (San Pietro in Lama) e a dicembre la •festa dei pupi (Lecce). In aprile e in settembre, a Lecce, si tiene la •fiera del vino. All’interno del Parco è possibiATTIVITÀ le effettuare •escursioni a piedi, •in bicicletta e •a cavallo, •birdwatching, •visite guidate e •attività di didattica ed educazione ambientale. Per informazioni e prenotazioni: WWFSezione di Lecce (tel. 0832 359582, 339 2742742). Le visite guidate sono consentite tutti i giorni alle scolaresche, le domeniche al pubblico. A pochi chilometri dal OLTRE IL PARCO Parco si trova la città di •Lecce, conosciuta anche con l’appellativo di Firenze del Sud per le sue incantevoli bellezze architettoniche. Meritano sicuramente una visita il Duomo, la piazza di Sant’Oronzo, la basilica di Santa Croce, la chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, il palazzo del Governo e l’abbazia di Santa Maria di Cerrate. 25