Progetto di collaborazione Italia – Svizzera in
materia di conoscenza e sviluppo delle
autonomie locali
Codice IReR: 2006B057
Project leader: Alberto Ceriani
Rapporto intermedio
Milano, ottobre 2007
1
La ricerca è stata affidata all’IReR nell’ambito di INTERREG – Misura III A come
Progetto di collaborazione Italia – Svizzera in materia di conoscenza e sviluppo delle
autonomie locali.
Responsabile di progetto: Alberto Ceriani, responsabile di progetto IReR
Referenti regionali per parte lombarda
Olivia Postorino, DG Industria, PMI e Cooperazione
Cristina Pellegrino, DG Industria, PMI e Cooperazione
Referenti cantonali per parte elvetica:
Pierfranco Venzi, referente di parte elvetica e Delegato per i rapporti con la
Confederazione ed i Cantoni
Marco Meneguzzo, USI-Facoltà di Scienze economiche (Mecop)
Gruppo di ricerca per parte lombarda: Alberto Ceriani, Project leader; Eleonora
Lorenzini, Collaboratrice di ricerca; Stefania Colombano, Assistente alla ricerca;
Luciano Caponigro, Ricercatore junior - IReR; Mario Massimiliano Riva, Ricercatore;
Antonluca Romano, Collaboratore di ricerca – IReR;; Pietro Previtali, Ricercatore del
Dipartimento Ricerche Aziendali, Facoltà di Economia, Università di Pavia.
Gruppo di lavoro per parte ticinese:
Tobiolo Gianella, Francesca Pallotti – Mecop, area management pubblico
Si ringraziano per la collaborazione:
Lucia Buzzetti, presidente della Comunità Montana Valchiavenna;
Federico Scaramellini, direttore del Consorzio per la promozione turistica della
Valchiavenna;
Silvia Isabella, collaboratrice del Consorzio per la promozione turistica della
Valchiavenna;
Mario Giovanettoni, rappresentante nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio
per la promozione turistica della Valchiavenna per l’Unione Artigiani;
Michele Corti, docente presso l’Università Statale di Milano (Facoltà di Agraria) e
coordinatore scientifico del progetto “Il turismo degli alpeggi”;
Giovanna Leoni, responsabile del servizio Cultura della Comunità Montana Lario
Intelvese, Ente capofila del progetto “Il turismo degli alpeggi”;
I gestori degli alpeggi delle Alpi di Ponna, Lenno e Sala;
Matteo Bottari, segretario comunale Comune di Cardano al Campo;
Patrizia Passerotti, responsabile controllo di gestione Comune di Cardano al Campo;
Fabio Annoni, responsabile CED Provincia di Lecco;
Roberto Guarnieri, direttore Azienda Speciale Consortile RETESALUTE, Merate (Lc)
Mauro Guerra, sindaco, Unione Tremezzina;
Carlo Molteni, referente Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val D’Esino
e Riviera.
2
Indice
Introduzione
5
Capitolo 1 - Stato di avanzamento del progetto
Fase 1. Formalizzazione del gruppo di lavoro integrato
Fase 2. Invito agli Enti locali a presentare esperienze di innovazione e raccolta
delle candidature
Fase 3. Selezione e Analisi delle esperienze comunali e intercomunali più
significative nel territorio lombardo e ticinese
Impegni per i prossimi mesi
9
9
11
14
Capitolo 2 - Prime osservazioni dagli studi di caso: le esperienze innovative in
tema di Information & Communication Technology
2.1. Progetto Siscotel nella provincia di Lecco
15
2.1.1 Evoluzione e caratteristiche del progetto
16
2.1.2. I servizi erogati e la tecnologia applicata
16
2.1.3. Le difficoltà riscontrate
18
2.2. Unione Comuni della Tremezzina
18
2.2.1. Progetto SISCoTEL
19
2.2.2. Progetto Wi-fi Lario
20
2.3. Comunità Montana Valtellina di Tirano
22
2.3.1 Progetto SISCoTEL
23
2.3.2 Progetto Rete Wireless
24
2.3.3. Progetto di Rete a Banda Larga
25
Capitolo 3 - Prime osservazioni dagli studi di caso: i progetti per lo sviluppo del
turismo e dei territori di montagna
3.1. Il Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna
3.1.1. Assetto istituzionale, assetto dei sistemi di gestione e quadro delle risorse
3.1.2. Le attività
3.1.3. Risultati e prospettive future
3.2. Il turismo degli alpeggi
3.2.1. Caratteristiche del progetto
3.2.2. Le attività
3.2.3. Risultati e prospettive future
27
28
28
30
32
33
35
35
37
Capitolo 4 - Prime osservazioni dagli studi di caso: le innovazioni in ambito 39
sociale e socio-assistenziale
4.1. L’Azienda Speciale Consortile Retesalute
40
4.1.1. Le attività
40
4.1.2. Linee di approfondimento del caso
42
4.2. La funzione sociale svolta dall’Unione dei Comuni della Tremezzina
43
4.2.1. Le attività
43
4.2.2. Risultati e prospettive future
44
4.2.3. Linee di approfondimento del caso
46
4.3. La Comunità Montana Valsassina
47
3
4.3.1. Le attività
4.3.2. Linee di approfondimento del caso
47
48
Capitolo 5 - Prime osservazioni dagli studi di caso: le innovazioni in ambito
gestionale e finanziario
5.1 Il progetto “Performance Consortium”
49
5.1.1. Le attività
51
5.1.2. Risultati e prospettive future
52
Allegati
Invito a presentare esperienze innovative
Schede di segnalazione delle esperienze innovative
4
57
65
Introduzione
Si dà conto nelle pagine successive dello stato di avanzamento del progetto INTERREG
che vede come partner Regione Lombardia e IReR insieme a Canton Ticino e USI Università della Svizzera Italiana ed è finalizzato a incrementare e favorire l’evoluzione
dei rapporti di collaborazione tra Regione Lombardia e Canton Ticino nelle materie
della conoscenza e dello sviluppo dei rispettivi sistemi istituzionali locali. Si ricorda che
i territori interessati corrispondono alle province di Varese, Como, Lecco, Sondrio e al
Cantone Ticino.
Esempi di relazioni dirette ed indirette tra i due sistemi istituzionali non mancano ma
sono stati finora limitati pur presentando i due territori caratteristiche confrontabili
quanto alla densità di presenza dei comuni e alla frequenza delle esperienze di
innovazione dell’ordinamento e della gestione degli enti locali. In relazione alle
funzioni svolte dagli enti e dalle istituzioni coinvolte, il progetto si contraddistingue
come confronto transfrontaliero finalizzato al rafforzamento delle capacità di
governance e di programmazione di Regioni / Province / Cantone / Comuni.
Temi portanti del progetto sono i seguenti:
-
approfondimenti e confronti tra i due sistemi istituzionali da attuare anche con
processi di benchmarking tra Italia e Svizzera;
indicazioni per interventi a sostegno dei processi di fusione ed aggregazione e
della gestione associata dei piccoli enti territoriali;
introduzione di logiche di marketing territoriale e di attivazione di investimenti;
approfondimento sulle determinanti dello sviluppo economico e sociale dei
territori locali e sugli effetti sullo sviluppo locale della programmazione
integrata e del partenariato pubblico-privato;
confronto tra modelli federalisti di perequazione finanziaria tra Cantone e
Comuni / Regione;
confronto tra modelli di finanza locale e tra prassi di gestione delle risorse
finanziarie e organizzative;
comparazione delle potenzialità di servizio ai cittadini e alle imprese anche in
relazione all’impiego di processi di sussidiarietà orizzontale e verticale:
definizione di metodi di trasferimento scientifico e tecnico utili a migliorare gli
apparati operativi delle istituzioni locali.
La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricerca integrato che sta procedendo secondo
cinque fasi di attività che il progetto esecutivo ha così caratterizzato (estratto dal
progetto esecutivo approvato dall’Autorità di gestione):
1 fase. Formalizzazione del gruppo di lavoro integrato e programmazione di
dettaglio delle attività. E’ previsto un primo mese di attività finalizzato alla
5
formalizzazione del gruppo di ricerca e della rete scientifica e istituzionale che
permetterà l’attuazione operativa del progetto. In questa fase saranno convocati e
coinvolti tutti i soggetti titolari, direttamente o indirettamente, di parti delle attività e
condivise le azioni e la strumentazione operativa con la quale saranno realizzate.
Tabella 1 – Le fasi del progetto
FASI/ MESI
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Formalizzazione del gruppo di
lavoro integrato
Invito a presentare proposte
Selezione delle esperienze
lombarde e ticinesi e studi di caso
Interscambio delle esperienze
Convegno generale
Seminari di approfondimento e
azioni di trasferimento
Approfondimento della
collaborazione operativa tra istituti
lombardi, svizzeri ed enti locali del
territorio transfrontaliero
Fonte: elaborazione IReR
2 fase. Analisi delle esperienze comunali e intercomunali più significative nel
territorio lombardo e ticinese. Saranno selezionate esperienze sulle materie oggetto
della ricerca e per ciascuno dei casi studiati è prevista la redazione di un documento nel
quale verranno descritte le azioni svolte, gli enti implicati, i risultati ottenuti, le logiche
adottate, la disponibilità di ricerche o atti significativi, la trasferibilità dell’esperienza in
altri contesti e le condizioni di trasferibilità.
3 fase. Interscambio delle esperienze. Il gruppo di ricerca transfrontaliero analizzerà le
esperienze maturate su questi temi da entrambe le parti. Facendo ricorso ad incontri di
confronto e allo scambio di documentazione è prevista la redazione di un documento
comune che identificherà proposte di sviluppo sia per il Cantone Ticino che per la
Regione Lombardia in questi ambiti, ritenuto che l’Ente Pubblico locale è un attore
attivo nella crescita e nello sviluppo dei territori di confine. E’ previsto a questo stato di
avanzamento della ricerca un seminario di confronto.
4 fase. Trasferimento delle esperienze a dirigenti, quadri e operatori pubblici di
enti locali appartenenti a questi territori. In questa fase verranno valorizzate le
esperienze e le conoscenze individuate con le attività precedenti. Attraverso il
coinvolgimento di USI/SUPSI e IReF saranno progettati e realizzati incontri di
trasferimento finalizzati a promuovere buone prassi e soluzioni di sviluppo istituzionale
locale. Da parte ticinese i risultati del progetto verranno pubblicati e discussi in sedi
quali il Master EMAP, corsi di perfezionamento ai segretari comunali, giornate di
studio dell’Associazione dei Comuni svizzeri.
6
5 fase. Approfondimento della collaborazione operativa tra istituti lombardi,
svizzeri ed enti locali.
E’ prevista la elaborazione di proposte utili a dare stabilità al rapporto tra istituti di
ricerca e formazione lombardi e ticinesi ed enti locali di questi territori. Si intende al
riguardo indicare soluzioni utili a permettere che la ricerca dia luogo a condizioni di
collaborazione continuativa e non episodica tra le istituzioni transfrontaliere. Il tema del
rapporto tra istituti di ricerca elvetici sarà approfondito in particolare per gli aspetti di
relazione tra strutture di ricerca e programmazione del governo regionale.
Di seguito i risultati finora raggiunti.
7
8
Capitolo 1
Stato di avanzamento del progetto
Fase 1. Formalizzazione del gruppo di lavoro integrato
Il primo mese del progetto è stato utilizzato per la predisposizione del gruppo di lavoro,
che ad oggi risulta composto:
-
per parte italiana da personale appartenente a IReR, da ricercatori e docenti
coinvolti in quanto rappresentativi di competenze specialistiche di provenienza
universitaria e di provenienza dal sistema delle autonomie locali;
per parte ticinese da personale e collaboratori dell’USI.
Sono state condivise finalità del progetto, caratteristiche del processo da avviare, forme
di coinvolgimento degli Enti locali, metodiche per lo studio dei casi, relazioni da
avviare o consolidare con le reti istituzionali e scientifiche connesse al progetto. Una
volta costituito, il gruppo di lavoro ha stabilito confronti continui ricorrendo a riunioni
in sede lombarda o ticinese, sessioni di confronto telefonico o con email.
Fase 2. Invito agli Enti locali a presentare esperienze di innovazione e
raccolta delle candidature
La raccolta dei progetti di innovazione è stata effettuata attraverso la predisposizione e
l’invio di un “Invito a presentare esperienze di innovazione” (cfr. Allegato 1). L’invito è
stato recapitato via email e via fax a Comuni, Comunità Montane e Province
appartenenti ai territori di Varese, Como, Lecco e Sondrio affinché segnalassero
esperienze di innovazione, sui temi corrispondenti alle attività indicate nella Tabella 2.
Le esperienze segnalabili dovevano essere costituite da progetti innovativi già avviati e
di cui fossero disponibili risultati verificabili.
La scadenza per partecipare al progetto era inizialmente prevista per il 20 giugno, ma il
termine è stato prorogato al 29 giugno per permettere una più ampia adesione. Sono,
inoltre, stati contattati docenti universitari ed altri esperti identificati come appartenenti
a reti scientifiche o istituzionali, per avere informazione circa altri possibili soggetti
candidabili ed è stato richiesto il supporto delle Sedi territoriali di Regione Lombardia
localizzate nella quattro Province coinvolte. I referenti regionali contattati hanno
segnalato alcune esperienze potenzialmente interessanti e per queste, oltre all’invio
elettronico dell’invito, è stato effettuato un recall telefonico.
La Tabella 1 riporta una classificazione numerica per le diverse tipologie di Enti
candidabili e una classificazione alfabetica che indica il contenuto delle esperienze alle
quali il presente progetto INTERREG era interessato.
9
Tabella 2 - Enti e materie delle esperienze innovative
Materie
delle
esperienze
innovative
1.
Comune
2. Forme
associate
intercomunali
(Convenzioni,
Consorzi,
Unioni di
Comuni,
Comunità
montane
etc.),
aggregazioni
Comuni
A. Turismo
1.A
2.A
3.A
4.A
5.A
6.A
7.A
B. Beni
culturali
1.B
2.B
3.B
4.B
5.B
6.B
7.B
C.
Ambiente e
Territorio
1.C
2.C
3.C
4.C
5.C
6.C
7.C
D. ICT
1.D
2.D
3.D
4.D
5.D
6.D
7.D
E. Trasporti
– Mobilità
1.E
2.E
3.E
4.E
5.E
6.E
7.E
F. Ambito
educativo
1.F
2.F
3.F
4.F
5.F
6.F
7.F
G. Ambito
sociale,
socioassistenzial
e
1.G
2.G
3.G
4.G
5.G
6.G
7.G
H. Ambito
sanitario,
sociosanitario
1.H
2.H
3.H
4.H
5.H
6.H
7.H
I. Sicurezza
1.I
2.I
3.I
4.I
5.I
6.I
7.I
L. Sviluppo
locale,
marketing
territoriale
1.L
2.L
3.L
4.L
5.L
6.L
7.L
Enti /
3. Progetti
integrati
(PISL, PIC,
AQuST,
aggregazio
ni previste
da
programmi
comunitari
o regionali)
4.
Soluzioni
innovative
riguardanti
la
strumentaz
ione
finanziaria
(Società
veicolo
etc.)
5.
Soluzioni
derivanti
da
coinvolgim
ento
privato non
profit,
voucher
etc.
6. Altra
forma
istituzionale
locale
(specificare)
7. Soluzioni
legate alla
cooperazion
e pubblicoprivato (PPP
e contratti di
prestazione)
Fonte: elaborazione IReR.
Alla scadenza prevista sono risultate pervenute 24 segnalazioni progettuali, facenti capo
a 17 enti, corrispondenti ad un tasso di redemption del 5% circa. La suddivisione delle
schede progettuali pervenute (cfr. Allegato 2) per tipologia ed ente proponente è
rappresentata in Tabella 3. Il tasso di ritorno dei progetti, considerando che sono stati
contattati circa 500 enti, è risultato inferiore rispetto alle aspettative. Tale esito potrebbe
essere interpretato in vario modo e di seguito rappresentiamo gli elementi che hanno
ricevuto nel gruppo di lavoro maggiore convergenza:
- la fase in corso negli enti locali potrebbe non essere contrassegnata da rilevanti
tensioni innovative ridottesi dopo un decennio contrassegnato da
trasformazioni importanti di tutto il sistema delle autonomie;
- in una fase di consolidamento, anche quando gli enti locali riescono a produrre
innovazione, essa non è sempre percepita come tale ed è quindi non facilmente
rappresentabile all’esterno;
- sotto una certa soglia dimensionale l’innovazione comunale si esprime nella
forma della cooperazione interistituzionale che prima di esprimersi in azioni di
settore, come quelle indicate nella Tabella 2, richiede tempo;
10
- è emersa una certa ritrosia al confronto e alla comunicazione esterna delle
proprie esperienze in assenza di evidenti ritorni finanziari dagli enti
sovraordinati (Regione, Unione Europea) agli Enti locali;
- potrebbe essere risultata poco coinvolta, specialmente nelle realtà rigidamente
strutturate, una parte dei titolari di processi innovativi. In questo caso sembrano
necessari modelli diversi di relazione con i responsabili organizzativi e
istituzionali degli enti locali.
Da tutto ciò deriva non minore ma maggiore responsabilità nell’interpretare le
dinamiche innovative comunali per come si realizzano e per come scelgono di
presentarsi.
Fase 3. Selezione e Analisi delle esperienze comunali e intercomunali più
significative nel territorio lombardo e ticinese
L’analisi dei progetti raccolti ha consentito la selezione del più ristretto gruppo di
esperienze da trattare come casi empiricamente più significativi. Per materia trattata i
casi si concentrano nei seguenti ambiti:
-
ambito sociale e socio – assistenziale, con riferimento ai piani di zona e alle reti
di servizi;
ambito turismo, ambiente e territori di montagna;
ambito relativo alle information e communication technologies;
ambito relativo all’innovazione gestionale e finanziaria.
Più in dettaglio, rispetto alle schede progettuali pervenute, sono risultate meritevoli di
approfondimento anche le esperienze realizzate dell’Unione dei Comuni della
Tremezzina per quanto riguarda l’ambito sociale e socio-assistenziale e dal Comune di
Tremezzo nell’ambito delle Information and Communication Technologies.
Di interesse anche il progetto della rete wireless della Comunità montana Valtellina di
Tirano. La Comunità Montana si era candidata con il progetto “Sentieri per ricordare,
vivere, progredire”, riconducibile all’area “Turismo e territori di montagna”. Vista la
relativa copiosità di progetti candidati a tale area e la relativa scarsità di progetti in
campo ICT, venuti a conoscenza del progetto di rete wireless realizzato dalla Comunità
montana, si è ritenuto opportuno dirigere l’attenzione su questo secondo progetto, per il
suo contenuto innovativo e per l’importanza che la comunicazione dei risultati ottenuti
da questo tipo di esperienze può assumere anche per altri soggetti che ne verranno a
conoscenza.
Seguono i casi riguardanti l’azienda consortile Rete Salute realizzata da comuni
lecchesi, l’esperienza della CM Valsassina, il gruppo di esperienze correlate al tema
dello sviluppo turistico e dei territori di montagna (CM Lario intelvese, Comune di
Luino, Consorzio Valchiavenna) e il caso dei Comuni contermini all’aeroporto
Malpensa che hanno organizzato un “Performance Consortium”.
La scelta dei casi ha voluto anche dare rilevanza al criterio geografico: ogni Provincia è
infatti rappresentata con almeno due progetti.
11
Tabella 3 - Progetti presentati
Ente proponente
Numero
progetti
Progetto
1
Comune Luino (VA)
1
2
Comune Varese
1
Sportello Unico per le imprese gestito in forma associata
3
Comune Cuveglio (VA)
3
Doposcuola didattico socio-educativo
4
Parco letterario transfrontaliero dei laghi
Educativa di strada
5
Aiuto alla mobilità degli anziani
6
Comune Cardano al campo (VA)
1
7
Terre di Frontiera (CO)
1
Unione di comuni Terre di frontiera
8
Comune Alzate Brianza (CO)
3
Audit energetico
9
Performance consortium tra enti locali italo-svizzeri
Cilindro Calore
10
Il Cilindro - gestione rifiuti
11
Comune Germasino (CO)
1
PLIS Valle Albano
12
CM Lario Intelvese (CO)
1
Il turismo degli alpeggi
13
CM Valtellina di Tirano (SO)
1
Sentieri per ricordare, vivere e progredire
14
Consorzio Valchiavenna (SO)
1
Consorzio per la promozione turistica
15
Comune Gerola Alta (SO)
1
Centro del Bitto
16
Comune Tovo Sant'Agata (SO)
1
Circuito Antica Pieve di Mazzo
17
CM Valsassina (Lc)
1
Una comunità possibile
18
Azienda consortile RETESALUTE (Lc)
1
Rete salute
19
Provincia di Lecco
4
Sistema turistico Lago di Como
20
Siscotel e People's Card
21
Dorsale ciclabile insubrica
22
Ecomuseo del Distretto dei monti e dei laghi briantei
23
Università dell'Insubria
1
Servizi applicativi di ultima generazione
24
POLITEC – Soc. Coop. Polo dell’Innovazione della Valtellina
1
Polo dell’Innovazione della Valtellina
Fonte: elaborazione IReR
12
Complessivamente, gli studi di caso selezionati sono riportati in Tabella 4.
Tabella 4 – Ambiti di ricerca e relativi case study
Ambito di ricerca
Sociale e socio assistenziale
Turismo e territori di montagna
ICT
Innovazione gestione e finanziaria
Case study
−
Azienda consortile Rete Salute (LC)
−
Comunità montana Valsassina (LC)
−
Unione dei Comuni della Tremezzina (CO)
−
Comunità montana Lario Intelvese (CO)
−
Comune di Luino (VA)
−
Consorzio Valchiavenna (SO)
−
Provincia di Lecco – Siscotel e People’s Card (LC)
−
Comune di Tremezzo (CO)
−
Comunità montana Valtellina di Tirano (SO)
−
Performance consortium (VA)
Fonte: elaborazione IReR
Terminata la fase di selezione, alla fine di luglio 2007 a tutti gli enti proponenti è
stato comunicato l’esito della selezione. Ciascun componente del gruppo di lavoro ha
quindi proceduto con il contatto diretto dei casi di sua competenza. L’approccio
conoscitivo comunemente concordato si è attenuto in via generale alla seguente
struttura:
-
Caratteristiche del servizio esercitato
Descrizione dell’esperienza
a. Assetto istituzionale
b. Assetto dei sistemi di gestione e quadro delle risorse
Valutazioni dell’esperienza
c. Valutazione organizzativa e gestionale
d. Valutazione sull’innovazione e la qualità dei risultati
Considerazioni per la generalizzazione dell’esperienza
e. Considerazioni relative alle modalità di costituzione delle
aggregazioni
f. Considerazioni relative alle modalità di gestione dei progetti
g. Considerazioni
relative
alla
valutazione
della
bontà
dell’investimento.
Non sarà tuttavia automatica la produzione di dossier di caso con tale indice a causa
della eterogeneità riscontrata nello stato di attuazione e di trasferibilità delle
esperienze selezionate. Il gruppo di lavoro sta al riguardo valutando l’opportunità di
adottare una più appropriata struttura di presentazione del caso.
Impegni per i prossimi mesi
Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre sono previsti il completamento degli studi
di caso e la realizzazione di momenti di scambio di conoscenza tra enti ed istituzioni
partecipanti al progetto.
14
Capitolo 2
Prime osservazioni dagli studi di caso:
le esperienze innovative in tema di Information & Communication
Technology
Il seguente capitolo evidenzia lo stato dei progetti comunali innovativi contrassegnati
da obiettivi di Information and Communication Technology, realizzati nei territori
oggetto del progetto INTERREG. I casi studiati hanno in genere assunto la forma di
associazioni sovracomunali finalizzate al miglioramento del livello di efficienza ed
efficacia delle Pubbliche Amministrazioni locali.
Si tratta di progetti ideati ed implementati in linea con gli obiettivi strategici del
Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, che
prevedono la digitalizzazione dei processi amministrativi, la collaborazione e piena
interoperabilità fra le Amministrazioni, l’uso di strumenti a garanzia di migliore
trasparenza e controllo delle attività, il superamento del digital divide, attraverso lo
sviluppo della banda larga, e l’incentivo allo sviluppo dell’industria ICT.
Il capitolo si compone di tre paragrafi, ciascuno del quale dedicato ad uno dei casi
selezionati.
Il primo paragrafo fornisce un quadro generale circa il progetto implementato nei
territori della Provincia di Lecco, riassumendo gli elementi fondamentali che
caratterizzano il progetto Siscotel e People’s card e la sua evoluzione.
Il secondo paragrafo è dedicato all’esperienza maturata dall’Unione Comuni della
Tremezzina in riferimento a due progetti: Wi-fi Lario e Siscotel.
Il terzo paragrafo riguarda la realizzazione del progetto Siscotel e della Banda Larga
nella Comunità Montana Valtellina di Tirano.
Si può dire che ciò che trasferiscono i tre progetti è la necessità di una
implementazione accurata con costante verifica degli input e degli output tecnologici
ed organizzativi.
2.1. Progetto Siscotel nella provincia di Lecco
Obiettivo principale del disegno di realizzazione del SISCoTEL in provincia di Lecco
è la gestione integrata della comunicazione sovra territoriale per estendere i servizi
dei Comuni associati, mettere in esercizio nuovi servizi intercomunali e territoriali,
15
contribuire al progetto “Lombardia Integrata” in modo organico ed unitario, garantire
l’accesso alla Rete Regionale della Lombardia.
2.1.1 Evoluzione e caratteristiche del progetto
La Provincia ha dato vita ai progetti SISCoTEL in una fase caratterizzata dalle
iniziative di adeguamento degli Enti Pubblici agli standard di e-government.
A tale scopo ha svolto il ruolo di Ente capofila per i progetti SISCoTEL I attivati nel
2001, con il coinvolgimento di 9 Comuni: Barzago, Bulciano, Cassago Brianza,
Costa Masnaga, Dolzago, Garlate, Olginate, Perego, Valgreghentino.
Sempre nel 2001 la Provincia ha agito come Ente coordinatore per i progetti
SISCoTEL I della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera,
che hanno visto la partecipazione di 28 Comuni: Barzio, Bellano, Casargo, Cassina,
Colico, Cortenova, Crandola, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introbio,
Introzzo, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo,
Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Tremenico, Varenna, Vendrogno, Vestreno.
Nel 2002 ha ricoperto il ruolo di Ente coordinatore per i progetti SISCoTEL II
promossi dal Comune di Lecco, con la partecipazione, oltre al Comune stesso, dei
Comuni di Bosisio Parini e Merate.
Con un Accordo di Programma siglato tra il Presidente della Provincia, il
Presidente della Comunità Montana Valsassina e il Sindaco del Comune di Lecco nel
2005, la Provincia si è posta come promotore del processo di unificazione dei tre
progetti pre-esistenti, promuovendo la loro integrazione e la creazione di un unico
Centro Sistema. Se l’eterogeneità dei servizi erogati nei tre diversi progetti ha
comportato difficoltà non irrisorie di coordinamento, l’integrazione ha determinato il
conseguimento di importanti economie di scala.
Il numero di Comuni che ha aderito al progetto è aumentato nel tempo e oggi si
contano 65 Comuni.
Si è, inoltre, proceduto con l’integrazione di SISCoTEL IV, che deve essere
collaudato entro giugno 2007, e SISCoTEL V, il cui Bando è ancora in fase di
preparazione, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i Comuni del territorio della
Provincia.
2.1.2. I servizi erogati e la tecnologia applicata
In ambito di Progetto SISCoTEL, la Regione Lombardia impone l’erogazione di un
servizio di connettività di portata sovracomunale. L’infrastruttura esistente si
inserisce in tale ottica, fornendo agli utenti connettività internet, antivirus
centralizzato, sistema di anti-spam, VPN comunali, accesso diretto a Lombardia
Integrata, siti web comunali, applicativi comunali per l’area amministrativa,
demografica, contabile - finanziaria, tributaria e caselle di posta elettronica, realizzate
16
standardizzando i domini. Prima del progetto di aggregazione, infatti, ogni Comune
utilizzava un proprio dominio. Si tratta di un sistema aperto che consente ai Comuni
aderenti di abilitare il numero desiderato di caselle di posta elettronica.
I siti internet dei singoli Comuni sono stati collegati al portale sovracomunale, il
quale assolve alla funzione di bacheca on-line e offre la possibilità di pubblicazione
di documenti e notizie. Il meccanismo consente che quando un Comune pubblica un
bando sul proprio sito, esso venga automaticamente trasferito sul portale.
Il portale www.lc-card.it presenta alcune problematiche dovute al fatto che non è
molto conosciuto dai cittadini, quindi poco visitato e che si è rilevato uno scarso
interesse da parte dei Comuni a pubblicare la propria documentazione.
I servizi offerti dal progetto vengono erogati ai cittadini, alle imprese e ai Comuni
tramite un Centro Sistema che funziona da Application Service Provider, ottenuto
mediante la centralizzazione delle risorse tecnologiche e la conseguente erogazione
delle applicazioni sotto forma di servizi a distanza in formato web. L’infrastruttura
centralizzata offre i seguenti vantaggi: riduzione del problema delle interfacce e delle
loro integrazioni, massimizzazione delle economie di scala, semplificazione delle
attività di gestione e manutenzione e, grazie all’architettura portal, rende più agevole
un’eventuale integrazione futura di ulteriori servizi.
Il Centro Sistema ha una architettura costituita da più livelli logici:
-
Livello di Front-end: costituito da interfacce di comunicazione con gli utenti;
Livello di Middleware: composto da un insieme di componenti applicative
trasversali agli applicativi di Back-end e di ausilio al portale;
Livello di Back-end: costituito dagli applicativi di amministrazione delle basi
dati;
Livello basi dati: relativo alla base dati unificata per ciascun Ente.
E’ facoltà dei singoli Comuni, ad eccezione dell’anagrafe estesa, decidere se
utilizzare i propri applicativi, piuttosto che adottare quelli proposti in modalità ASP.
Il Centro Sistema è stato realizzato nel 2004 ed è ospitato presso la Regione
Lombardia, sede territoriale di Lecco. Vi operano tre persone: due tecnici e un
responsabile di progetto, che si occupano del continuo monitoraggio delle macchine
hardware, situate presso la sala server, e di effettuare attività di backup del software.
Sono, inoltre, previsti due livelli di help-desk per gestire le problematiche degli
utenti.
Nel 2006 il costo relativo alla sua gestione ammontava a € 180.121,91, la spesa
prevista per il 2007 è pari a € 312.934,00.
Tramite la Carta Nazionale dei Servizi i cittadini possono prendere visione della
propria posizione ICI, provvedere al calcolo ISEE, produrre documenti di
autocertificazione, verificare i propri dati anagrafici.
Una problematica sorta a tal proposito è dovuta al fatto che i Comuni dovrebbero
alimentare periodicamente, mediante FTP (File Transfer Protocol), l’anagrafe estesa,
17
in modo tale da mantenere aggiornate eventuali variazioni demografiche. In realtà,
non sempre questo compito viene espletato dal Comune, con la conseguenza che il
cittadino che accede al servizio con la propria Carta può assistere ad una situazione
non aggiornata.
2.1.3. Le difficoltà riscontrate
I problemi e ritardi ad oggi riscontrati riguardano il fatto che sul territorio afferente la
Provincia di Lecco non è diffusa ovunque la Banda larga e questo fa sì che nelle aree
non coperte insorgano problemi di connettività e perdita di segnale, dovuti ad una
copertura satellitare inefficiente.
Un ulteriore problematica, che rende incompleti i servizi fruibili dai cittadini, deriva
dall’incompletezza dell’allineamento dei codici fiscali da parte degli Enti aderenti
con il conseguente mancato aggiornamento delle informazioni desumibili dagli utenti.
A questo elemento si aggiunge una scarsa diffusione sul territorio di lettori della CRS
che induce i cittadini a doversi recare negli uffici comunali per ottenere le pratiche
desiderate.
Ulteriore elemento di criticità è costituito dalla scarsa opera di pubblicizzazione del
progetto a causa della quale molti cittadini non sono ancora a conoscenza dei servizi
disponibili.
Durante l’aggregazione dei precedenti progetti in un unico SISCoTEL, sono sorti
rallentamenti e difficoltà dovuti a due generi di cause. In primo luogo i singoli
comuni si erano sempre rivolti, anche all’insorgere di problematiche, ad alcuni
consulenti che da tempo ne indirizzavano le scelte informatiche a loro descrizione. La
sostituizione di questa figura con i tecnici del Centro stesso non è stato un processo
immediato.
In secondo luogo, ma non meno importante, i comuni dispongono di una navigazione
libera nel web che consente l’accesso a qualsiasi tipo di sito senza blocchi e
restrizioni e può provocare il rallentamento della velocità di trasmissione e di
download. Questo comporta frequenti lamentele degli operatori comunali nei
confronti dei tecnici del Centro Sistema, anche se i rallentamenti sono determinati
dalle scelte comportamentali dei tecnici comunali stessi.
2.2. Unione Comuni della Tremezzina
L’Unione Comuni della Tremezzina ha ideato ed implementato due progetti in
ambito di ICT:
- SISCoTEL e-Tremezzina, del quale l’Unione è soggetto promotore ed
esecutore;
- Wi-fi Lario, realizzato in collaborazione con la Comunità Montana Alto
Lario Occidentale.
18
2.2.1. Progetto SISCoTEL
Il progetto SISCoTEL risale al 2002 ed è il primo dei due ad essere stato
implementato.
Si tratta di un programma per la realizzazione di una rete locale wireless, fonia e dati,
con condivisione di banche dati ed armonizzazione dei software applicativi tra i
Comuni, per la gestione delle proprie funzioni e servizi.
Il progetto è sorto con un duplice intento:
-
-
costruire una forte ed efficiente rete telematica tra i Comuni dell’Unione per
supportare archivi, banche dati, procedure amministrative unificate e/o
condivise, al fine di agevolare l’espansione, in termini qualitativi e
quantitativi, delle funzioni e dei servizi gestiti in maniera associata;
consentire la partecipazione anche ai piccoli Comuni al processo di avvio e
crescita dell’e-government, offrendo opportunità e servizi ai cittadini.
A livello tecnologico implica la realizzazione di una connettività tra i 6 Comuni
afferenti all’Unione in modalità Wi-fi, mediante l’utilizzo di una rete privata. Si tratta
di una rete basata su punti visibili, ovvero le antenne devono essere posizionate in
modo tale da essere fisicamente visibili, per consentire la trasmissione di dati e
informazioni.
L’antenna principale, da cui parte il segnale trasmissivo, è stata posizionata sulla sede
del Comune di Bellagio.
Le antenne veicolano, oltre ai dati, la fonia, consentendo ai Comuni di utilizzare il
telefono via Internet e di risparmiare notevolmente sui costi. E’ stato predisposto un
intervento di IP Telephony, ovvero la sostituzione degli apparati telefonici in uso
presso le sedi Comunali con apparati che comunicano mediante protocollo IP sulla
rete geografica wireless esistente tra i Comuni e la sede dell’Unione. La creazione di
un’unica rete per lo scambio di dati e fonia tra i Comuni ha creato un minimo di
disagio, andando a modificare le abitudini del personale comunale.
Dal 2004, anche in attuazione delle iniziative innovative poste in essere in ambito
di SISCoTEL e-Tremezzina, finanziato dalla Regione Lombardia, è attivo il sito
dell’Unione (www.unionetremezzina.it), che assolve oggi la funzione di portale
sovracomunale e portale turistico dell’area.
Obiettivo del progetto, per quanto riguarda la parte software, è stato quello di
unificare tutti gli applicativi mediante l’utilizzo di uno stesso provider, in modo tale
che tutti i Comuni e l’Unione stessa si avvalgano di uno stesso software per espletare
le proprie attività. Tale omogeneizzazione riguarda tutti i servizi erogati abitualmente
dai Comuni (anagrafe, tributi etc.).
Sono state indette due gare per l’acquisto del materiale hardware, una nel 2003 per la
fornitura delle antenne e dell’infrastruttura e una seconda dell’importo di €
250.000,00 per la creazione di un Centro Sistema, situato a Lenno, che sia in grado di
rispondere in tempo reale alle esigenze software e hardware dei Comuni.
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Con determinazione n. 71 del 07/06/05 l’Unione dei Comuni della Tremezzina ha
aggiudicato l’asta pubblica per la fornitura, posa e messa in opera di attrezzatura
hardware per la realizzazione del Progetto SISCoTEL e-Tremezzina alla ditta
Promelit S.p.a. con sede in Cinisello Balsamo (Mi).
L’Unione dei Comuni della Tremezzina, per realizzare il progetto SISCoTEL si è
avvalsa del capitale della società mista (pubblica e privata) Lariocom.
Lariocom è una società a partecipazione mista, dove il 60% del capitale è pubblico e
il restante 40% privato, disciplinata da patti parasociali realizzati tra pubblico e
privato. Gli enti aderenti sono l’Unione Comuni della Tremezzina, la Comunità
Montana Alto Lario Occidentale, la Comunità Montana Lario Intelvese, l’Unione dei
Comuni Riviera di Bregnano, Unione dei Comuni Lario di Ponente, il Gruppo
Maggioli e il Gruppo Beta80.
Se inizialmente il progetto SISCoTEL è nato per organizzare in maniera univoca ed
aggregata le attività dei Comuni dell’Unione, in questa fase di sviluppo l’intento
perseguito è quello di cercare possibili partnership e alleanze al fine di estendere il
progetto ed incrementare il numero di aderenti.
Ad oggi hanno aderito altre due Unioni (Largo Ponente e Riviera del Bregnano) per
un totale di 45 Comuni aderenti al progetto.
Il progetto, attualmente concluso, ha ottenuto un finanziamento da parte della
Regione Lombardia pari all’80% del suo costo totale ed è stato collaudato dalla
Regione stessa nel corso del 2006. Il progetto è costato complessivamente €
335.880,00 e ha richiesto e ottenuto dalla Regione Lombardia un finanziamento pari a
€ 252.704,00; i restanti € 74.000,00 sono stati finanziati per il 50% dall’Unione ed il
residuo 50% dai Comuni aderenti al progetto.
2.2.2. Progetto Wi-fi Lario
L’unione Comuni della Tremezzina e la Comunità Montana Alto Lario Occidentale
hanno agito in maniera congiunta per fornire ai cittadini e agli operatori economici
l’accesso ad internet ADSL, dotando il territorio di loro competenza della
connessione internet a banda larga in modalità wireless.
L’Unione ha ricoperto il ruolo di ente proponente del progetto, mentre la Comunità
Montana si è occupata di tutte le fasi inerenti l’indizione e l’aggiudicamento della
gara.
Il progetto è stato implementato nei territori dei 6 Comuni dell’Unione (Colonno,
Griante, Lenno, Mezzegra, Ossuccio, Tremezzo) e dei 18 della Comunità Montana
(Consiglio di Rumo, Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario,
Germasino, Gravedona, Livio, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario,
Sorico, Stazzona, Trezzone, Vercana). Geograficamente i Comuni sono tutti disposti
lungo la Costa Occidentale del Lago di Como e coprono un’area di circa 280 kmq
con una popolazione di circa 24.000 abitanti, ai quali si aggiungono circa 50.000
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turisti, oltre 9.800 realtà imprenditoriali, enti ed associazioni site sul territorio in
esame.
Lario Wi-fi è una soluzione concreta pensata, progettata e voluta dagli Enti
locali per dotare il territorio di un mezzo tecnologico indispensabile per garantire
maggiore competitività. Un mezzo che si traduce in un vantaggio immediato per tutte
le zone raggiunte, in quanto ogni luogo può diventare una postazione internet, senza
vincoli e senza cavi.
La connettività nei territori aderenti al progetto è irradiata da un’antenna posta
sul versante opposto del lago, creando una micro-cella che consente di coprire tutti i
Comuni aderenti.
La realizzazione di Lario Wi-fi è demandata a due partner: le società Enter e
Ibax. Enter, nata nel 1996 come Business Internet Service Provider, è il polo
tecnologico del gruppo Y2K e ne sviluppa tutte le attività nel settore ICT. Oggi
collabora con la Regione Lombardia per la gestione del SISS.
Ibax ha coadiuvato Enter nella progettazione e realizzazione dell’infrastruttura,
avvalendosi della tecnologia WiMAX Navini, di cui è la principale promotrice. Ibax
è una Società focalizzata sulla sperimentazione di tutte le nuove applicazioni previste
dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie finalizzate a realizzare soluzioni di egovernment in Italia. Premessa basilare per realizzare l'e-government è l’accesso a
banda larga alle reti pubbliche o private, mediante protocollo IP di Internet su cui
installare le applicazioni.
Il servizio offerto nei territori appartenenti all’Unione e alla Comunità
Montana, rende disponibile l’accesso a internet a Banda Larga alle utenze
professionali, aziendali e private, oltre a turisti e frequentatori occasionali.
La connettività è fruibile gratuitamente da Comuni e scuole, a differenza dei
cittadini che per servirsene pagano un canone alla società Enter.
Il vantaggio offerto ai cittadini è la presenza di una rete sempre garantita, senza
interferenze, anche se a costo leggermente maggiorato rispetto a quello previsto da
altri operatori. La soluzione offerta consente di disporre di un servizio internet presso
la propria abitazione di elevato livello, con la possibilità di eliminare la linea
telefonica fissa, riducendo notevolmente i costi.
Le imprese, grazie all’infrastruttura di Wi-fi Lario, dispongono dei mezzi per
realizzare reti private virtuali tra le diverse sedi dislocate sul territorio, con la
possibilità di creare accessi mobili che permettano il collegamento diretto al sistema
della sede centrale.
Il progetto è rivolto anche a incentivare il turismo con la possibilità data agli
albergatori, titolari di campeggi, rifugi o proprietari di immobili in locazione di
offrire un servizio aggiuntivo, in linea con la presenza di un turismo sempre più
esigente e all’avanguardia. Tali strutture si dotano di punti Hotspot, che permettono
di collegarsi ad internet tramite tecnologia Wi-fi. I turisti, infatti, sono in grado
accedere a internet tramite i propri computer portatili, mediante una tessera da
inserire nel PC stesso, acquistabile presso gli uffici turistici ed i Comuni ad un prezzo
contenuto, a partire da € 15,00.
21
L’offerta di connettività garantita ha riscontrato l’esito favorevole degli
albergatori e dei turisti. Per quanto concerne le adesioni dei cittadini, il progetto va
più a rilento. La vera scommessa del progetto stesso è l’estensione della fonia su rete
internet ed il servizio di videosorveglianza.
L’offerta di banda larga è modulata per servire al meglio utenze differenti e le
loro esigenze e prevede di differenziare qualitativamente gli accessi mediante due
tipologie di tariffazione: Flat e a consumo.
Per quanto concerne la tipologia Flat le offerte proposte ed i costi sono i seguenti:
-
Casa M 600 Kbps (Euro/mese 29,90) - Utenza casalinga di base;
Casa L 600 Kbps (Euro/mese 37,50) - Utenza casalinga con velocità minima
garantita 35 Kbps;
Casa XL 600 Kbps (Euro/mese 42,00) - Utenza casalinga con velocità minima
garantita 75 Kbps;
Casa XXL 600 Kbps (Euro/mese 71,00) - Utenza casalinga con velocità
minima garantita 150 Kbps;
Office M 1 Mbps (Euro/mese 45,00) - Utenza professionale con velocità
minima garantita 60 Kbps;
Office L 1 Mbps (Euro/mese 75,00) - Utenza professionale con velocità
minima garantita 125 Kbps;
Office XL 1 Mbps (Euro/mese 100,00) - Utenza professionale con velocità
minima garantita 250 Kbps.
E’ possibile concordare con Enter soluzioni personalizzate, in grado di soddisfare
anche esigenze particolari.
Il progetto è attualmente concluso ed è stato collaudato nel 2006 dalla Regione
Lombardia. Ha ottenuto il finanziamento dalla Regione per un importo pari all’80%
del suo costo totale.
2.3. Comunità Montana Valtellina di Tirano
Nei territori appartenenti alla Comunità Montana Valtellina di Tirano si rilevano tre
progetti in tema di ICT, finalizzati ad incrementare e migliorare i servizi offerti ai
cittadini. La Comunità Montana si è fatta promotrice della creazione di un unico
Centro Sistema per l’erogazione via web dei servizi ai Comuni. Ha, inoltre, realizzato
un’infrastruttura di rete privata di telecomunicazioni, destinata ad offrire connettività
alle strutture municipali, ad integrazione del progetto predisposto dalla Provincia di
Sondrio e finalizzato alla realizzazione di una rete di connettività a supporto della
pre-esistente rete inter-comunale realizzata con il progetto SISCoTEL.
22
2.3.1 Progetto SISCoTEL
In data 26 settembre 2003 è stata sottoscritta la convenzione tra la Comunità Montana
Valtellina di Tirano e la Regione Lombardia per l’attivazione del Sistema
Informativo Sovracomunale di Comunicazione Telematica tra gli Enti Locali
(SISCoTEL), a cui hanno aderito i Comuni di Aprica, Lovero, Mazzo di Valtellina,
Grosio, Grosotto, Tovo di S. Agata, Sernio, Vervio, Villa di Tirano e
successivamente di Bianzone.
La suddetta convenzione ha previsto una connettività tradizionale in modalità
ADSL/HDSL e l’attivazione dei seguenti servizi per la gestione del Sistema
Informativo Sovracomunale in forma associata: Sportello Unico, Portale, Tributi,
Anagrafe Estesa, Demografici, SIT – Ufficio Tecnico.
In data 24 marzo 2004, a seguito di asta pubblica tenutasi il 06 ottobre 2003,
sono state aggiudicate, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa,
alla Ditta Zucchetti S.p.A. di Lodi le attività di realizzazione del progetto SISCoTEL
della Comunità Montana Valtellina di Tirano.
La proposta della ditta Zucchetti prevede l’accentramento dei dati dei Comuni,
nonché la loro gestione e protezione nel Centro Sistema ospitato dalla Comunità
Montana. L’erogazione dei servizi avviene, per la maggior parte di essi, con
applicativi fruibili in modalità totalmente web dagli operatori dei Comuni, ovvero con
il semplice uso di un browser.
Il sistema si compone di una rete di connessione ad alta velocità tra i Comuni
aderenti e la Comunità Montana e da una Server Farm, dislocata presso la sede della
Comunità Montana, composta principalmente da un Database server ed un
Application server (opportunamente dimensionati per ospitare tutti di dati e la logica
applicativa della rete), oltre a componenti di servizio per web, e-mail, backup e
sicurezza.
Nel progetto è prevista una soluzione completamente ASP, pertanto tutte le
informazioni relative ai singoli Comuni risiedono presso il data center della
Comunità, nel costante rispetto dei vincoli di sicurezza, di privacy e di proprietà dei
dati di competenza del singolo Ente.
La Server Farm del Centro Sistemi raggruppa: il sistema di raccolta dati (Back-End),
quello degli applicativi (Front-End) e la parte di amministrazione del sistema
(Management, Backup).
Il sistema di Front-End (Web Server and Application Server) comunica con i browser
attivi presso le sedi dei vari Comuni fornendo le pagine di presentazione delle
applicazioni, mente il sistema di Back-End, server basato su Oracle, è preposto alla
memorizzazione dei dati e comunica con i server di Front-End.
Nella Server Farm esistono due firewall (uno interno e l’altro esterno) che hanno il
compito di separare e instradare opportunamente le richieste provenienti da specifiche
postazioni in rete, selezionando protocolli e porte. Il firewall esterno si occupa della
sicurezza dei sistemi di Front-End e di Back-End, limitando l’accesso a specifiche
macchine rispetto a determinati protocolli e a porte definite. Il firewall interno ha il
23
compito di definire altre regole ed Access-list per quanto concerne l’istradamento e le
richieste provenienti dalla Intranet Sovracomunale, la presenza di due firewall
consente di implementare politiche di security particolarmente modulari e flessibili.
Nella Server Farm è presente anche la stazione di management che, tra le altre
funzionalità, consente di effettuare il backup di tutti i dati presenti nella Server-Farm
stessa.
2.3.2 Progetto Rete Wireless
In seguito all’esito positivo riscontrato dal progetto SISCoTEL, la Regione
Lombardia ha deciso di finanziare interamente il progetto di Sistema Informativo
Territoriale Integrato, mediante l’utilizzo di fondi CIPE, il cui importo complessivo
ammonta circa a € 1.000.000,00.
Il progetto implica la realizzazione di un sistema di connettività a banda larga, in
modalità wireless nel territorio dei dieci Comuni già interessati dal Sistema
Informativo, con l’aggiunta del Comune di Teglio, in quanto sprovvisto di rete
ADSL.
Per l’attivazione di tale servizio è stato necessario disporre di un sistema di banche
dati territoriali aggiornate e congruenti tra loro. In tale ottica la Comunità Montana, in
collaborazione con la DIIAR del Politecnico di Milano, ha realizzato:
- il database topografico mediante stereo restituzione alla scala 1:2.000 delle
aree di fondovalle e urbanizzate e alla scala 1:10.000 della restante parte di
territorio;
- la digitalizzazione delle mappe catastali e il rilievo dei punti fiduciali in
ambito urbanizzato;
- la mosaicatura delle mappe catastali sul database topografico;
- la digitalizzazione dei PRG, tutti predisposti su base catastale, e la loro
trasposizione su base aerofotogrammetrica;
- il rilievo delle reti tecnologiche del sottosuolo (acquedotti e fognature) e
strutturazione dei dati in formato Database topografico.
Il Sistema Informativo Territoriale di accesso pubblico alle Amministrazioni, alle
imprese e ai cittadini, all’indirizzo www.cmtirano.so.it consente di visionare ed
interrogare alcune tematiche della banca dati territoriale (limiti amministrativi,
database topografico, mosaico informatizzato degli strumenti urbanistici, vincoli,
mappe catastali) e di scaricare la documentazione cartografica desiderata.
Le Amministrazioni pubbliche hanno accesso riservato a specifici moduli
webgis (sistemi informativi geografici pubblicati su web) di consultazione, gestione
ed aggiornamento delle proprie banche dati territoriali (PRG, PGT, Database
Topografico, Stradario, etc).
24
Oltre alla mappatura del territorio, il progetto si è contraddistinto per
l’implementazione della rete wireless a banda larga di tipo privato, il cui accesso è
riservato solo ai Comuni. Si tratta di una rete Intranet, con informazioni presenti nel
Portale sovracomunale che non sono visibili al pubblico. Il costo di realizzazione
della rete nei territori della Comunità Montana Valtellina di Tirano ammonta a €
120.000,00, l’80% dei quali riguarda gli apparati (antenne) e il restante 20% è
ripartito tra software, hardware, contratto di durata triennale di manutenzione e
fornitura di servizi, pattuito con Telecom.
L’ipotesi iniziale prevedeva la realizzazione di un sistema centro-stella, consistente
nell’istallazione di un’antenna principale nella sede della Comunità Montana e una in
ogni Comune aderente. Tale progetto è stato abbandonato a causa dell’orografia del
territorio in oggetto, che rendeva difficoltosa la comunicazione e lo scambio di dati in
tale modalità.
Si è proceduto con una seconda ipotesi, in essere attualmente, che prevede
l’istallazione di un’antenna presso la sede della Comunità Montana, la quale rilancia
il segnale al ripetitore situato in località Roncaiola a 150 Megabyte. Quest’ultimo, a
sua volta, rilancia il segnale in due direzioni a 60 Megabyte ciascuna:
- un ripetitore ad Aprica, che a sua volta lancia il segnale nei Comuni a Sud di
Tirano, ovvero Aprica, Teglio, Bianzone, Villa di Tirano;
- il segnale raggiunge in sequenza i Comuni siti a nord di Tirano: Sernio,
Lovero, Tovo di S. Agata, Mazzo di Valtellina, Vervio, Grosio e Grosotto.
Si tratta di una rete punto a punto privata, in quanto vi accedono solo i Comuni e gli
Enti pubblici e non è estesa ai singoli cittadini.
Il progetto è stato valutato favorevolmente da Comuni ed Enti pubblici, in quanto
a costo zero per gli stessi, ma manifesta ancora limitata affidabilità a livello di
connettività, rendendo necessario il ricorso alla connettività tradizionale. La rete
wireless, infatti, si integra con la connettività tradizionale (ADSL a 1Megabyte),
garantendo la connessione anche in caso di interferenze o problemi, dovuti a
condizioni meteorologiche avverse, che pregiudichino l’efficienza della rete wireless
stessa.
2.3.3. Progetto di Rete a Banda Larga
La provincia di Sondrio ha predisposto un progetto finalizzato ad estendere il servizio
di connettività a banda larga nei Comuni Obiettivo 2, che per il territorio della
Comunità Montana Valtellina di Tirano sono: Aprica, Grosio, Grosotto, Mazzo di
Valtellina, Lovero, Vervio e Tovo S. Agata.
La Provincia ha presentato un progetto mirato alla realizzazione di una rete aperta di
telecomunicazione basata su tecnologie wireless, ovvero un’infrastruttura di
25
telecomunicazione a banda larga veicolata in modalità hiperlan presso le sedi
comunali, le scuole e le biblioteche e irradiata sul territorio comunale in modalità
wireless. Si tratta di una rete rivolta a tutti i cittadini dei territori della Comunità
Montana Valtellina di Tirano e non soltanto agli edifici Comunali.
In virtù del proprio ruolo di coordinamento degli Enti territoriali, la Provincia
di Sondrio ha valutato di attivare l'intervento su parte del territorio valtellinese non
ancora raggiunto dal servizio di banda larga, con l’obiettivo di ridurre il digital
divide, che limita la fruizione dei servizi telematici ai cittadini, alle imprese e alla
Pubblica Amministrazione.
L'infrastruttura realizzata consente di erogare i seguenti servizi:
-
Internet veloce;
Videosorveglianza e controllo del territorio;
Servizi di fonia e videoconferenza;
Accesso ai Portali internet comunali ed altri siti istituzionali.
Un elemento di criticità, riscontrabile nell’esecuzione del progetto, riguarda
l’istallazione delle antenne sugli stessi edifici dove erano già state posizionate quelle
relative al progetto di costituzione della rete internet a banda larga, promosso dalla
Comunità Montana, creando problemi di interferenze e perdita del segnale.
26
Capitolo 3
Prime osservazioni dagli studi di caso:
i progetti per lo sviluppo del turismo e dei territori di montagna
Il turismo costituisce da sempre una fonte di reddito fondamentale per i territori di
montagna. Questo è ancor più vero in una economia dei servizi come quella che si va
profilando negli ultimi decenni, in cui il settore primario e manifatturiero cedono
velocemente il passo alle attività del terziario.
Anche la montagna lombarda è soggetta a queste dinamiche e sempre più
frequentemente le strategie di sviluppo dei territori sono basate su logiche di
sfruttamento delle attività turistiche, anche laddove non pare che esistano le
condizioni per un suo reale sviluppo.
Una conferma di queste tendenze viene anche dalla frequenza dei progetti pervenuti:
quasi un terzo sono in qualche modo riconducibili al turismo. Un denominatore
comune rintracciabile all’interno di questi, inoltre, riguarda l’impiego di risorse per la
realizzazione di prodotti costruiti attorno al tema della strada, dell’itinerario o del
percorso.
Tra tutti i progetti pervenuti ne sono stati selezionati tre, con l’obiettivo di capire se
questo tipo di innovazione può avere una rilevanza e che tipo di rilevanza per i
territori di montagna e quali sono i fattori alla base del successo o dell’insuccesso di
queste esperienze.
Allo stato attuale il capitolo presenta una prima relazione relativa a due dei tre casi.
Il primo progetto riguarda il Consorzio per la promozione turistica della
Valchiavenna. In questo caso oltre a descrivere i nuovi prodotti realizzati, è sembrato
opportuno mettere in luce l’attività svolta e i meccanismi alla base del funzionamento
del Consorzio, che costituisce in Lombardia uno dei casi di eccellenza di destination
management.
Il secondo caso riguarda il progetto “Il turismo degli alpeggi”, un progetto
INTERREG che ha lo scopo di promuovere il turismo sostenibile negli alpeggi della
Valle Intelvi, delle Valli Lesina e del Bitto e dell’Alta Valtellina.
Per il caso riguardante il terzo progetto selezionato (Parco letterario transfrontaliero
dei laghi, presentato dal Comune di Luino), così come per una trattazione più
esaustiva dei due casi precedenti, si rimanda al rapporto finale.
27
3.1. Il Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna
Il Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna è nato nel 1998 grazie
all’iniziativa della Comunità montana e dei comuni di Medesimo e Campodolcino
insieme a alcuni albergatori. Successivamente si è allargato a tutti i comuni dell’area
e ai gestori delle attività legate al turismo. Ad oggi conta circa 300 soci.
Il Consorzio è nato a fronte nella necessità di avere sul territorio un’organizzazione
che potesse generare un collegamento tra le varie attività turistiche, creare
un’immagine per la destinazione e darle visibilità verso l’esterno. Questo è stato, poi,
sviluppato in coerenza con le indicazioni che emergevano dal Piano di sviluppo
socio-economico della Comunità montana.
La Comunità montana della Valchiavenna, sin dalle sue origini, ha cercato di dare
attuazione alle funzioni per le quali tali enti sono stati concepiti, investendo molto
sulla gestione associata dei servizi. Questo ha avuto delle ripercussioni anche sul
settore turistico, per cui è stato pensato come braccio operativo il Consorzio, nato
dalla partnership tra attori pubblici e privati.
Il Consorzio si è posto inizialmente l’obiettivo di lavorare sul territorio, per capirne i
punti di forza e quelli di debolezza e decidere in che modo andare sul mercato. In
secondo luogo, attraverso analisi esterne, incontri con tour operator, partecipazione a
fiere, è maturata la consapevolezza che la gestione del turismo fino a quel momento
era stata concepita passivamente, mentre il Consorzio poteva diventare protagonista
nella creazione di un’offerta che valorizzasse le risorse territoriali e della sua
promozione.
La decisione di descrivere l’esperienza del Consorzio in un rapporto sull’innovazione
nelle autonomie locali è dovuta tanta principalmente a due fattori.
Innanzi tutto il Consorzio ha realizzato una serie di prodotti turistici che
rappresentano un’innovazione per il territorio e che possono costituire un valido
esempio per altre realtà similari.
In secondo luogo il Consorzio della Valchiavenna si contraddistingue da altre
esperienze caratterizzate dalla medesima forma giuridica per la capacità di associare
intorno ad un’idea progettuale pressoché tutti gli attori pubblici e privati dell’area per
un periodo temporale di quasi 10 anni.
Per tale motivo è stato giudicato importante capire quali fattori abbiano determinato il
successo di questa esperienza.
3.1.1. Assetto istituzionale, assetto dei sistemi di gestione e quadro delle risorse
Il Consorzio è retto da un Consiglio di Amministrazione composto da un
rappresentante per ciascuno dei seguenti enti:
-
Comunità Montana Valchiavenna
28
-
Comune di Madesimo
Comune di Campodolcino
Comune di Chiavenna
Altri Comuni
Impianti di risalita
Albergatori Alta Valle
Albergatori Bassa Valle
Unione Commercio e Turismo
Unione Artigiani
Maestri di sci
Unione Industriali
Pro Loco.
L’indirizzo strategico è stabilito quindi congiuntamente dalla Comunità montana e
dai Comuni. Al Direttore è affidata la gestione operativa della struttura.
Il Consorzio è strutturato in un ufficio centrale localizzato a Chiavenna che funge sia
da punto informativo che da sede operativa. Esistono, inoltre, altri due punti
informativi, di cui uno dislocato presso la stazione di Chiavenna, l’altro a Madesimo.
Il Consorzio gestisce, inoltre, due musei, il Palazzo Vertemate Franchi e il Mulino di
Bottonera. Il personale a vario titolo impiegato ammonta a circa 25 persone.
L’attività del consorzio si basa su due tipi di entrate: le quote associative e le entrate
da prestazione di servizi.
Le quote associative coprono i costi di gestione per un totale di € 340.000. Di questi
205.000 provengono da enti pubblici e 135.000 da privati (la comunità montana e la
Skiarea risultano i maggiori contribuenti con un versamento di € 78.000 cadauno).
Nel 2006 l’attività del consorzio ha permesso di totalizzare entrate per € 432.000,
distribuiti in questo modo:
-
€ 125.000 da Progetti e prestazioni di servizi
€ 75.000 da visite guidate a musei
€ 70.000 da organizzazione di eventi
€ 80.000 da sponsorizzazioni
€ 25.000 da biglietterie
€ 25.000 da Tabellone Madesimo
€ 25.000 da Gestione IAT
€ 7.000 da altri ricavi come affitti.
A seguito della l.r. 8/2004 di attuazione dei sistemi turistici in Lombardia, le
componenti pubbliche e private del territorio, forti dell’esperienza maturata negli anni
di attività del consorzio, hanno presentato una proposta di sistema turistico che è stato
approvato come sistema pilota per la Provincia di Sondrio. L’analisi SWOT, prevista
per la candidatura e predisposta dal Consorzio, è servita per capire quali azioni
concrete sviluppare.
29
Risulta interessante il meccanismo di selezione dei progetti. Uno dei risultati migliori
che lo studio ha avuto è stato che tutti gli enti, indipendentemente dal colore politico,
hanno scelto i progetti per priorità e le priorità sono state date dagli obiettivi di
sistema (aumentare l’indotto del prodotto turistico e destagionalizzare i flussi).
Le proposte non dovevano costituire progetti a se stanti, ma dovevano inserirsi nella
strategia complessiva del sistema, come parte del sistema prodotto o a completamento
di opere già avviate ma che non erano ancora utilizzabili per l’offerta turistica. Era
previsto un tasso di co-finanziamento del 50% e gli enti erano tenuti a impegnarsi
nella realizzazione del progetto in tempi brevi una volta che fosse stato approvato.
In tal modo in caso di incertezza o di mancanza di copertura economica necessaria gli
enti erano costretti a rinviare la presentazione dei loro progetti e sono andati avanti
solo quelli con possibilità concreta di realizzazione.
I criteri di sistema davano, inoltre, maggior punteggio ai progetti che chiedevano
meno finanziamenti. Un primo censimento dei progetti ha consentito di eliminare
quelli che non potevano essere inclusi nel sistema o che non erano collegati alle linee
di offerta stabilite, come quelle afferenti al turismo storico-culturale o al trecking.
Il sistema ha consentito di portare sul territorio fondi per € 2.800.000 che hanno
finanziato la realizzazione di 39 progetti sui 46 presentati. Inoltre questa esperienza
ha permesso agli operatori di comprendere le grandi possibilità che si aprivano dalla
collaborazione con i partner svizzeri. Questa possibilità è stata poi sfruttata a pieno
con la partecipazione a numerosi progetti INTERREG transfrontalieri.
Sono stati quindi finanziati 9 progetti nel 2002 e 6 nel 2004 con un totale di €
2.132.450 di contributi erogati a fronte di € 3.690.000 di costo totale dei progetti.
3.1.2. Le attività
Per raggiungere l’obiettivo globale il Consorzio si è posto una serie di obiettivi
specifici che sono poi declinati in blocchi di attività.
In primo luogo svolge attività di informazione e di indirizzo per il turista.
Inizialmente gli uffici turisti non potevano fare prenotazioni e non potevano gestire
contatti commerciali diretti, ma potevano solo dare informazioni al visitatore, senza
esprimere un’indicazione specifica. Adesso le cose sono cambiate e gli operatori del
consorzio cercano di capire quali sono le esigenze del cliente e rispondono con
precisione assumendosi l'onere di indirizzare il turista verso quella che ritengono la
soluzione più adeguata.
In secondo luogo gestisce vari tipi di progetti. Al momento i più rilevanti riguardano
la realizzazione di strade e itinerari da proporre a visitatori escursionisti, da realizzare
a piedi o in mountain bike. Simbolo di questa attività è divenuta la via Spluga, un
itinerario per cui il Consorzio offre un servizio di prenotazione, trasporto bagagli,
servizi di collegamento coi bus, transito dei bagagli sulle dogane, una convenzione
con tutti gli alberghi, visite ai musei, supporto dei tour operator. Per
30
commercializzare la via Spluga sono stati sviluppati dei pacchetti in collaborazione
con i partner svizzeri che da quest’anno sono sul mercato.
E’ stata attivata un’attività di raccolta dati attraverso il conteggio dei transiti dal passo
dello Spluga e la registrazione dei contatti che transitano dagli uffici informativi.
Questo consente di comprendere l’entità dei flussi che transitano nella valle e in tal
modo di ragionare sulle necessità e le possibilità di investimento.
Il rilevamento statistico delle richieste presso gli uffici ha fatto emergere la presenza
di visitatori da oltre 30 nazioni, da cui l’esigenza di pubblicare il materiale
promozionale in varie lingue straniere.
E’ proseguita la comunicazione esterna con la partecipazione a fiere e workshop
perché l’offerta che il territorio offre è ancora poco conosciuta. Molte energie sono
state investite sulla creazione di materiale per la stampa e per invitare giornalisti ed
educational tour. E’ stato a tal riguardo creato dal nulla un archivio fotografico e il
lavoro di presentazione della valle è stato sviluppato soprattutto attraverso un
rapporto diretto con i giornalisti. Puntando su tutte le risorse che il territorio offre
come lo sport (con particolare interesse ai nuovi percorsi ciclabili con le mountain
bike), l’enogastronomia, la storia, il trecking e il camping è stato possibile comporre
un'offerta turistica più articolata.
Oltre che con i giornalisti è cresciuto il coinvolgimento anche con i tour operator.
Questo è servito per far conoscere la destinazione a nuovi mercati ed evitare di far
dipendere la destinazione da un solo paese (in passato la crisi della domanda tedesca
ha comportato il crollo di intere strutture). In questo ambito il Consorzio svolge un
ruolo di tramite tra il tour operator e gli operatori e successivamente interviene con
attività di supporto e di logistica.
Il consorzio, inoltre, da quattro anni organizza il calendario eventi estivo/invernale e
gestisce in proprio alcuni eventi di particolare rilievo, come i campionati nazionali di
Snowboard.
Per gli associati, il consorzio si occupa anche della gestione delle prenotazioni e della
formazione dedicata per gli operatori.
Svolge inoltre attività di integrazione tra i servizi; per quanto riguarda l’offerta
invernale collega l’offerta degli impianti, della scuola sci, dei noleggi dei transfert
dagli aeroporti e delle guide alpine.
Il Consorzio svolge attività di monitoraggio per avere costante aggiornamento delle
necessità da presidiare. Individuata una carenza nella segnaletica turistica, ad
esempio, ha avviato una partnership con il Touring Club per la realizzazione del
servizio su tutta la provincia di Sondrio.
Per evitare l’insorgere di attriti o conflitti, il Consorzio si limita a realizzare quelle
attività che non lo pongono in concorrenza con altri operatori, in quanto va a
intervenire solo laddove esiste una necessità. Un esempio riguarda il coinvolgimento
nella gestione dei musei, che per il territorio costituiscono un’offerta importante, ma
che presentavano delle problematiche di coordinamento e non riuscivano a stare
aperti a sufficienza.
31
3.1.3. Risultati e prospettive future
I risultati turistici sono diversi tra l’Alta Valle e la Bassa Valle.
I pernottamenti totali sono circa 200.000 all’anno su 2.000 posti letto dell’intera
Valle. Mentre in Alta valle, dove le strutture sono aperte da dicembre ad aprile e da
giugno a settembre, la copertura arriva al 65%, in Bassa Valle, in cui l’apertura copre
tutto l’arco dell’anno, la copertura media si attesta sul 35%.
E’ opportuno segnalare che alcuni alberghi che sono aperti tutto l’anno lavorano più
come ristorante che non come albergo. Questo è dovuto alla forte importanza della
gastronomia nel territorio. Non a caso Chiavenna è sede dell’annuale Sagra dei Crotti
e ha ottenuto il presidio Slow Food grazie al caratteristico salume noto come Violino
di Capra.
Gli obiettivi per il medio periodo sono quindi di aumentare la copertura della Bassa
Valle e saturare la capacità dell’Alta Valle e di Madesimo in particolare.
E’ difficile, però, competere in un mercato turistico sempre più aggressivo, senza una
sufficiente quantità e qualità dell’offerta. Per tale motivo sono previste nel breve
termine due tipi di azioni: aumentare il numero di posti letto (da 2.000 a 2.500) e
incrementare il livello qualitativo degli alberghi.
La bassa qualità alberghiera è segnalata come una criticità anche da molti tour
operator. A Chiavenna, per esempio, non è presente nessun 4 stelle e questo contrasta
con le possibilità che si aprono grazie alla presenza di una ristorazione di qualità
molto alta e al passaggio di flussi che transitano tra Saint Moritz e il lago di Como
che potrebbero essere facilmente intercettati.
Altro problema da risolvere e su cui il Consorzio sta lavorando molto sono i
collegamenti con gli aeroporti. A tal riguardo la Provincia sta realizzando una
convenzione per la predisposizione di transfert. La vicinanza sia ad Orio al Serio che
a Malpensa potrebbe consentire di sfruttare i vantaggi derivanti dai turisti low cost
che, configurandosi come un turista dai pochi giorni di viaggio, si adatta bene
all’offerta della Valchiavenna, che nella stagione invernale garantisce neve e impianti
vicinissimi al luogo di pernottamento e può quindi candidarsi come ottima meta per
una vacanza breve.
Inoltre il Consorzio intende consolidare la clientela straniera che tendenzialmente scia
di più di quella italiana, ormai fidelizzata ma che scia poco e per la quale sono
presenti meno servizi rispetto a quelli per il turista della neve. Ci sono 3 alberghi con
centri fitness, bar e ristoranti, ma ci sono pochi intrattenimenti e l’altitudine non
consente di organizzare spettacoli all’aperto d’inverno.
Anche su questo fronte, però, l’area si sta attrezzando. E’ prevista tra i progetti del
sistema la costruzione di una piscina comunale e un albergo ha realizzerà una piscina
aperta al pubblico che diventerà la piscina della località.
L’aumento e il miglioramento dell’offerta alberghiera non sono però sufficienti ad
aumentare la copertura annuale. Occorre predisporre un sistema di offerta che sia in
grado di attirare turisti anche nella la stagione estiva. Per il Consorzio della
32
Vachiavenna il raggiungimento dell’obiettivo dell’allungamento della stagione
turistica passa attraverso la creazione di nuovi prodotti e tra questi la via Spluga
costituisce la punta di diamante.
La via Spluga è un itinerario escursionistico-culturale organizzato per tappe e con
supporti logistico-informativi, caratterizzato da contenuti storici, etnografici e
naturalistici. Visto il successo della Via Spluga il Consorzio sta puntando sulla
creazione e la promozione di altri prodotti legati al tema della strada, come il nuovo
pacchetto “Via Bregaglia”. Sono inoltre già disponibili e in via di potenziamento
percorsi per bici da strada e mountain bike, attività di canyoning con le guide alpine
con possibilità di scelta in base al proprio livello e attività e itinerari culturali.
3.2. Il turismo degli alpeggi
Il progetto “Turismo negli alpeggi” rappresenta un esempio significativo di
integrazione territoriale e settoriale in ambito montano.
Alcuni dati possono essere utili a inquadrare l’importanza che l’agricoltura e in
particolare la zootecnia rivestono per la Lombardia:
-
la montagna costituisce in Lombardia oltre il 42% del territorio regionale;
la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) copriva nel 2000 212.122 ettari (12,6% rispetto al 1990). Le aziende agricole sono 18.213, ma hanno subito nel
decennio 1990 -2000 una contrazione del 59,5% (Puccio, 2005).
il segmento prevalente dell’agricoltura montana lombarda è rappresentato
dalla zootecnia, in particolare dall’allevamento bovino da latte, che costituisce
l’unico strumento di utilizzo razionale ed economico di un territorio costituito
da vaste aree votate quasi esclusivamente alla produzione foraggera
(Gusmeroli, 2002). Il 94,1% della SAU in montagna è costituita da prati
permanenti e pascoli (Puccio, 2005).
L’alpeggio costituisce un’importante espressione dell’attività zootecnica, sia dal
punto di vista economico, che culturale e sociale. L’alpeggio si attua, infatti, a quote
elevate, dove non sono possibili altre attività produttive e coinvolge vaste porzioni di
territorio (il 40,7% delle SAU di montagna). Accanto a una finalità produttiva,
quindi, l’alpeggio svolge anche una funzione di presidio del territorio attraverso la
tutela dell’ambiente e del paesaggio.
Notevoli sono però le difficoltà a cui va incontro l’alpeggiatore che spesso non
ottiene una ricompensa adeguata rispetto ai costi che sopporta a fronte del servizio di
tutela del territorio che svolge quando adotta sistemi di allevamento di tipo estensivo.
Le difficoltà che si incontrano in tale tipo di attività hanno portato molti allevatori a
abbandonare la produzione nelle situazioni pascolive più difficili o a ricorrere a
33
integrazioni con alimenti concentrati. Da questo deriva un decadimento della qualità
della produzione e del paesaggio.
Negli ultimi anni si è andato riscoprendo nell’alpeggio una potenziale risorsa per il
turismo estivo.
Tale processo va di pari passo con l’affermarsi di forme di turismo che sono state
definite di tipo postmoderno (MacCannell, 1973), in antitesi con le forme di turismo
di massa caratterizzate dalla standardizzazione e mercificazione dell’esperienza. Del
turismo post-moderno, che si caratterizza per la ricerca dell’autenticità, fanno a pieno
titolo parte quelle forme di turismo basate sullo sfruttamento della dimensione
naturale e rurale, spesso legata a elementi e pratiche fortemente impregnati di
tradizione e sempre più frequentemente dimenticate dai cittadini urbani.
Il turismo negli alpeggi può divenire, perciò, una valida fonte di implementazione di
reddito per gli alpeggiatori, attraverso i seguenti canali:
-
-
compensazioni di reddito dirette da mettere in relazione alle esternalità
positive prodotte dall’attività tradizionale d’alpeggio a favore del turismo e
dell’ambiente;
erogazione da parte delle aziende che conducono le alpi pascolive in
collaborazione con altri soggetti pubblici e privati di servizi turistici ed
educativi con finalità di integrazione del reddito derivante dall’attività
zootecnico-casearia;
diversificazione dei canali di commercializzazione dei prodotti e sostanziale
incremento dei prezzi di trasformazione (Corti, 2004).
L’attività turistica consente il raggiungimento anche di altri tipi di esternalità. Il
contatto con i visitatori, infatti, costituisce per l’alpeggiatore un’occasione di
gratificazione, in termini di accrescimento dell’auto-stima, percezione di accettazione
sociale (Corti 2004) e dell’importanza del mantenimento della propria attività.
In Val d’Aosta e in Trentino a partire dal 1997/98 sono state organizzate giornate in
alpeggio che poi hanno assunto una forma coordinata con l’iniziativa “Andar per
Malghe” (per maggiori informazioni Corti, 2004).
Anche il Piemonte, con l’Assessorato allo Sviluppo della montagna e foreste, ha
programmato una linea strategica di interventi da attuarsi all’interno dell’Iniziativa
Comunitaria INTERREG per valorizzare gli alpeggi presenti sul territorio regionale
confinante con la Francia e con la Svizzera, attraverso tre progetti di cooperazione
transfrontaliera:
-
Italia Francia "Pro Alp - Alpeggi e Formaggi";
Italia Svizzera "Pro Alp - Utilizzazione e valorizzazione degli alpeggi";
Italia -Svizzera "Museo dell’alpeggio";
Anche in Lombardia a partire dal 2003 Pro Loco e Consorzi forestali hanno dato vita
a una serie di iniziative simili, in cui ad aspetti tradizionali si sono aggiunte attività
34
didattiche e dimostrative, spesso rivolte ad un target di scolaresche e in forte crescita
sono le manifestazioni legate ai formaggi d’alpeggio (Corti, 2004).
3.2.1. Caratteristiche del progetto
Il progetto “Il turismo negli alpeggi” è un progetto di durata triennale (2006-2008)
che ha lo scopo di promuovere il turismo sostenibile negli alpeggi della Valle Intelvi,
delle Valli Lesina e del Bitto e dell’Alta Valtellina.
Il progetto punta a valorizzare l’alpeggio quale “punto d’appoggio” per la fruizione
della montagna alpina, quale luogo dove poter sostare e ottenere utili informazioni
per poi proseguire verso ulteriori mete, dove poter acquistare i prodotti delle casere,
con possibilità di degustarli sul posto. Fulcro dell’intervento è la collaborazione che
si è instaurata tra gli alpeggiatori, che pur svolgendo un lavoro antico si sono mostrati
disponibili ad utilizzare questo canale per la promozione del loro territorio.
Al progetto, finanziato nell’ambito del Programma INTERREG III A Italia- Svizzera,
partecipano la Comunità Montana Lario Intelvese (CO) come Ente capofila, l’ERSAF
(Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste della Lombardia), il CFAV
Consorzio Forestale Alta Valtellina di Bormio (SO), la Fondazione di studi superiori
Fojanini di Sondrio, l’APPACuVI (Associazione per la Protezione del Patrimonio
Artistico Culturale della Valle Intelvi), l’ALDA (Associazione lombarda per la
didattica in agricoltura) di Lodi, la società PROGEA Srl di Albaredo (SO) e la
Regione Valle di Muggio nel Canton Ticino.
Il progetto vuole essere un’occasione per gli operatori degli alpeggi affinché imparino
a commercializzare i loro prodotti e capiscano la possibilità di ampliare lo spettro di
attività svolte in ottica turistica, sviluppando la ristorazione e i servizi di
pernottamento.
Se in Alta Valtellina, area di successo nel turismo della neve, l’obiettivo è quello di
allungare la stagione turistica, nella Valle Intelvi e in Bassa Valtellina si intende
stimolare i turisti del lago a salire in montagna, per apprezzarne l’ambiente, la cultura
e le tradizioni eno-gastronomiche, attraverso la costruzione e la promozione di
itinerari e eventi.
3.2.2. Le attività
Le attività previste e realizzate nell’ambito del progetto sono sia di natura materiale
che immateriale.
Tra gli interventi strutturali rivestono grande importanza la sistemazione e
qualificazione dei sentieri pedonali per finalità didattiche, culturali e ambientali. Il
principale è l’intervento di sistemazione del sentiero pedonale verso il Santuario della
35
Madonna del Soccorso di Ossuccio, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale
dell’Umanità. Il sentiero è tradizionale collegamento tra la riviera della Tremezzina e
la Val Perlana e quindi via d’accesso alla fascia degli alpeggi tra la Tremezzina stessa
e la Valle Intelvi. Gli altri interventi materiali siti sul territorio dei partner sono
finalizzati alla fruizione didattico-turistica (adeguamento dei siti alle esigenze
estetiche e funzionali della visitazione turistica, collocazione di segnaletica, bacheche
informative e sistemazione di punti di sosta e di osservazione, posa di tavolini da picnic nei pressi degli alpeggi, realizzazione di un’esposizione permanente e di un centro
di documentazione per la divulgazione della cultura alpestre).
Accanto agli interventi fisici assumono una rilevanza non minore le iniziative legate
alla comunicazione e alla formazione.
La formazione riguarda diversi utenti. In primo luogo gli alpeggiatori, per i quali la
Fondazione Fojanini di Sondrio organizza corsi di formazione sulla geografia, la
storia e le tradizioni del territorio e sui valori ambientali delle aree oggetto di
intervento. Questo tipo di interventi assume grande importanza in quanto aiuta gli
operatori a assumere consapevolezza sulle qualità dei prodotti, che loro stessi talvolta
sottovalutano o non conoscono, sia dal punto di vista nutrizionale che del
mantenimento della manualità e della tradizione dei luoghi.
In secondo luogo la formazione è rivolta ai visitatori degli alpeggi, con particolare
attenzione alle scolaresche. L’ALDA organizza per i bambini giornate in Alpe in cui
vengono trasmesse le tecniche di lavorazione delle materie prime agricole, come la
lana per la produzione del feltro e il latte per il formaggio. In tal modo gli studenti
imparano a relazionarsi con le realtà del proprio territorio e mettono alla prova la loro
manualità.
Il terzo filone di attività è quello promozionale.
Accanto all’organizzazione di numerosi eventi è stata prodotta una grande varietà di
materiale promozionale come depliant, calendari, CDRom, poster, pubblicazioni a
carattere divulgativo per far conoscere l’attività degli alpeggi e stimolarne la visita e
l’acquisto dei prodotti. L’ERSAF e la Comunità Montana si sono fatti, inoltre,
promotori dell’iniziativa Giralpeggi, che prevede il possesso della Giralpeggi Card
(in distribuzione presso le aziende di promozione turistica della montagna lombarda,
gli operatori turistici e le sedi dei partner del progetto), grazie alla quale ogni
visitatore può collezionare punti in relazione agli alpeggi visitati per ottenere una
serie di premi messi in palio. Giralpeggi rappresenta una proposta di visite che
intende stimolare l’escursionista a programmare autonomamente nelle stagioni estive
ulteriori visite agli alpeggi del “circuito” o ad altri individuati sulla base di criteri e
preferenze personali.
E’ stato realizzato il sito www.giralpeggi.it per promuovere le iniziative in
programma e far scoprire il paesaggio lombardo e ticinese. Per ciascun alpeggio sul
sito è anche possibile reperire indicazioni pratiche su come arrivare, i contatti
telefonici e le notizie sui prodotti in vendita e sugli eventi particolari.
36
Tra i prodotti tipici delle tre aree di interesse del progetto figurano il Bitto, la
maschèrpa (ricotta grassa), il formaggio Lariano d’alpe, i furmagit della Valle Intelvi
(di pura capra e misti), lo scimudín dell’alta Valtellina, il zincarlín (mascárpa pepata),
il burro ottenuto da panna di affioramento.
Il sito restituisce le immagini di un mondo che conserva un fascino coinvolgente,
legato ad una straordinaria ricchezza di storie, culture, espressione della grande
importanza economica e sociale degli alpeggi per le comunità alpine.
L’attività promozionale include, infine, la partecipazione a fiere di settore ed eventi
nei fondovalle e nei centri urbani, nonché la presenza su riviste specializzate e servizi
televisivi regionali e nazionali.
3.2.3. Risultati e prospettive future
L’esperienza risulta molto positiva riguardo alla capacità di coinvolgimento di
soggetti sia pubblici che privati, anche transfrontalieri. L’aggregazione è stata
possibile grazie alla coltivazione di rapporti personali multilaterali e alla
prosecuzione di precedenti esperienze di collaborazione tra soggetti anche
nell’ambito di progetti formali.
Anche il rapporto con il partner svizzero è stato improntato all’insegna di una grande
collaborazione e si registra l’interesse da parte di altri soggetti, tra cui diverse
Comunità Montane, a inserirsi in un progetto che continui e ampli quello in corso. E’
allo studio l’idea di costituire un’Associazione e realizzare un portale in condivisione
con la Regione Piemonte che è molto attiva sulla promozione degli Alpeggi, grazie
anche all’attività dell’Assessorato alla Montagna che in Lombardia non esiste.
Nonostante la buona volontà dei partner, talvolta la collaborazione è resa difficile a
causa di alcuni ostacoli rappresentati dalla rigidità del meccanismo amministrativo di
rendicontazione e delle regole burocratiche ed amministrative interne di alcuni enti
partecipanti come ERSAF che, in quanto ente regionale, deve sottostare a
meccanismi di delibere e decreti che male si adeguano alle tempistiche di un progetto
articolato in molteplici piccole azioni in collaborazione tra partner e all’esigenza di
attuarle secondo logiche di coerenza interna e di stretto raccordo temporale.
Anche se ormai le esperienze di turismo negli alpeggi sono abbastanza diffuse, il
progetto costituisce un’esperienza innovativa per la capacità di coordinare le
iniziative svolte su un’area abbastanza vasta. In particolare il sito internet
www.giralpeggi.it costituisce uno dei pochi esempi italiani di punto informativo in
cui è possibile reperire informazioni complete e aggiornate su quasi tutti gli alpeggi
dell’area e le iniziative correlate.
Per quanto riguarda la valutazione sui risultati, dato che il progetto è partito da un
anno e l’iniziativa Giralpeggi a metà dell’estate 2007, è ancora difficile esprimere un
giudizio esaustivo, ma alcune prime valutazioni sono già delineabili.
37
Il giudizio degli alpeggiatori è positivo. Si ritengono soddisfatti per la visibilità
derivata dall’attività promozionale e le vendite di formaggi sono migliorate rispetto
all’anno precedente.
I margini di miglioramento sono però molto ampi. Se è apprezzabile la disponibilità
alla collaborazione dimostrata dagli alpeggiatori e si nota una prima fortunata
sinergia e integrazione tra attività tradizionalmente gestite da attori diversi come il
turismo, la ristorazione, il commercio e l’agricoltura, è anche vero che l’alpeggio
lombardo è ancora lontano dall’evoluzione che in monte regioni italiane ha riguardato
gli agriturismi. Oltre a incentivare l’esercizio delle attività turistiche, il
coordinamento scientifico del progetto spera di convincere gli alpeggiatori a tornare a
dedicarsi anche produzioni agricole di qualità di ortaggi che possono dare buoni
risultati nell’area come le patate e il cavolfiore, per estendere l’attività anche alla
produzione di miele e piante officinali.
38
Capitolo 4
Prime osservazioni dagli studi di caso:
le innovazioni in ambito sociale e socio-assistenziale
Due tendenze innovative emergono tra i comuni dell’area lombarda di INTERREG
nelle materie socio-assistenziali: la prima si esprime con l’impegno a dare attuazione,
in vario modo, alla legge quadro 328/2000 di “Realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali”; la seconda come spinta verso la definizione di sistemi di
gestione associata.
La prima tendenza è declinata con tentativi dei Comuni di organizzare ed erogare
servizi di assistenza e di promozione sociale in modo da garantire alta aderenza ai
bisogni degli utenti. Tali azioni si svolgono in collaborazione con le Aziende
Sanitarie locali e con le diverse strutture che territorialmente operano attraverso lo
strumento dell’associazione o dell’accordo di programma e nell’ambito di bacini di
utenza che dovrebbero coincidere con il distretto della ASL e con lo strumento del
piano di zona.
La seconda tendenza rappresenta una risposta ai fabbisogni di rafforzamento
organizzativo e di rappresentanza politica dei piccoli comuni e si esprime con
l’adozione di gestioni associate per i servizi alla persona.
I casi selezionati contengono entrambi i percorsi innovativi e riguardano più in
particolare le seguenti realtà: l’Azienda Consortile Retesalute, l’Unione della
Tremezzina, la Comunità Montana della Valsassina.
Retesalute risulta un caso interessante per due aspetti: per gli aspetti di criticità e di
opportunità evidenziatisi nella fase di avvio e per le aree di attività sulle quali sta
investendo.
Il caso dell’Unione della Tremezzina e dei suoi rapporti con il distretto sociosanitario
di Menaggio presenta elementi d’interesse in quanto contesto associativo multilivello.
Le amministrazioni comunali, che rappresentano la base dei processi di associazione
multilivello, l’Unione di comuni e gli organi dei piani di zona sono costrette a
interrogarsi sulle nuove opportunità e complessità che si vengono a determinare
nell’area dei servizi socio-assistenziali.
Il terzo caso, relativo alla gestione associata dei servizi sociali mediante un ruolo
attivo della Comunità montana Valsassina – Valvarrone – Val d’Esino e Rivera
riguarda le soluzioni adottate in una situazione in cui distretto sociosanitario e
Comunità montana quasi si sovrappongono.
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4.1. L’Azienda Speciale Consortile Retesalute
L’Azienda Speciale Consortile Retesalute è stata costituita nel luglio 2005 dai
Comuni di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Castenovo, Cassago Brianza,
Cernusco Lombardone, Cremella, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia,
Monticello Brianza, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Perego, Robbiate,
Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio Inferiore, Verderio Superiore e dalla
Provincia di Lecco, ai sensi degli articoli 31 e 114 del D.Lgs 18.08.2000 n. 267.
E’ stata individuata dall’assemblea distrettuale quale ente capofila per la
realizzazione del piano di zona (l.328/2000, seconda triennalità 2006-2008). L’ambito
territoriale nel quale opera l’Azienda è il distretto sociosanitario di Merate collocato
territorialmente nell’ambito dell’ASL di Lecco.
E’ ente strumentale degli enti associati, dotata di personalità giuridica e autonomia
gestionale e ha come scopo “l’esercizio di funzioni socio-assistenziali, sociosanitarie
integrate e più in generale la gestione dei servizi alla persona e alla famiglia, in
relazione alle attività di competenza istituzionale degli Enti Consorziati, ivi compresi
interventi di formazione concernenti le attività dell’Azienda o aventi finalità di
promozione del benessere bio-psico-sociale dei cittadini del territorio”.
Secondo gli atti costitutivi, l’Azienda:
-
-
rappresenta l’evoluzione di esperienze di gestione associata in materia di
servizi socio-assistenziali, che ha consentito lo sviluppo di una rete integrata
di servizi a livello intercomunale, è percepita quale strumento di
ottimizzazione dell’efficienza nell’erogazione dei servizi e quale mezzo per
sviluppare e potenziare il welfare locale;
risponde alle indicazioni della l. 328/2000 che prevede che i Comuni si
associno in ambiti territoriali adeguati per la gestione unitaria del sistema
locale dei servizi sociali;
soddisfa l’esigenza di procedere ad una complessiva riorganizzazione del
sistema dei servizi alla persona ed alla famiglia del territorio degli enti
consorziati, puntando al miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi
stessi.
4.1.1. Le attività
Gli interventi previsti nel 2007 per i servizi conferiti dai Comuni all’Azienda Speciale
Retesalute, in base ai progetti predisposti e approvati sono i seguenti:
Area anziani
a) Buono sociale. Per il 2007, in raccordo con gli uffici di piano di Lecco e Bellano,
si sta riprogettando il bando prevedendo l’integrazione del buono sociale nel progetto
di cura assistenziale a carico delle famiglie;
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b) Pronto intervento. Il servizio continua a essere gestito dall’ambito territoriale di
Lecco mediante convenzioni con Residenze Sanitario-Assistenziali (RSA) del
territorio (RSA di Ponticello, Iram di Lecco, Sacra Famiglia di Perledo, Villa Serena
di Galbiate) e risponde a bisogni di pronto intervento, di ricovero di sollievo, di
ricovero in RSA, in presenza di patologie specifiche. A partire dal secondo semestre è
previsto l’utilizzo del voucher sociale;
c) Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD). Gestione del servizio per i comuni che
hanno conferito il servizio in collaborazione con l’Azienda Speciale Consortile Casa
di riposo di Monticello;
d) Teleassistenza. Prosegue la gestione del servizio mediante convenzione con la
sezione della Croce Bianca di Merate;
e) Assistenza tutelare. Le prestazioni tutelari integrate per attività di assistenza
infermieristica, di mobilizzazione, attività congiunta ASA (Ausiliario socioassistenziale)/OSS (Operatore socio-sanitario) con l’infermiera sono rivolte, mediante
un piano assistenziale individualizzato, a persone già in carico ai Servizi di Cure
Domiciliari del Dipartimento della Fragilità dell’ASL.
Area Adulti in difficoltà
a) Servizi di prima necessità per bisogni primari. I destinatari degli interventi, frutto
della collaborazione col terzo settore, sono persone povere e a rischio di
emarginazione;
b) Inserimenti lavorativi delle fasce deboli. I destinatari del servizio (elaborazione e
attuazione di percorsi personalizzati, erogazione di borse lavoro, ecc) sono persone
con fragilità e a rischio di emarginazione (disabilità, patologie psichiche, problemi di
dipendenza etc.) non collocabili al lavoro secondo la l. 68/99 e che devono o
sviluppare i pre-requisiti per accedere al lavoro o, per i propri limiti personali,
accedere a progetti socio-occupazionali. L’intervento è oggetto di convenzione tra gli
ambiti distrettuali e la Provincia di Lecco;
c) Interventi e supporti per persone con malattia mentale a carico del Dipartimento
della salute mentale dell’Azienda Ospedaliera. Comprendono vari interventi, oggetto
di un atto d'intesa tra Comuni, Provincia, l’Azienda Ospedaliera (AO) e l’ASL di
Lecco, in via di ridefinizione: contributi economici, finalizzati all’esistenza dignitosa
sotto il profilo economico e abitativo, da convenire con i servizi sociali comunali
secondo il progetto personalizzato con loro elaborato; borse lavoro mensili e
copertura assicurativa per tirocini lavorativi; pronto intervento assistenziale presso
comunità alloggio (Casa Abramo di Lecco, La Locanda di Galbiate) per evitare
ricoveri impropri; progetti e iniziative di integrazione sociale, per soggiorni climatici
e ricreativi in collaborazione con organizzazioni del terzo settore; assistenza
educativa domiciliare attivata nel 2007 per la prima volta sul nostro territorio;
d) Immigrati e profughi. A livello sovra distrettuale gli interventi rispondono in
particolare al bisogno di informazione e di orientamento e consistono in una rete
raccordata di sportelli. Gli interventi distrettuali riguardano sia gli immigrati e i
profughi mediante sportelli per il supporto e l’accompagnamento rispetto alle
41
esigenze di lavoro, di abitazione, di collegamento con i servizi sanitari e assistenziali
sia di strumenti informativi per gli operatori dei servizi che si relazionano con tali
destinatari;
e) Persone senza fissa dimora con povertà relazionali e fragilità. L’intervento
sovradistrettuale, tramite il progetto “oltre il Domus”, consiste in servizi di
accoglienza diurna e notturna e di interventi per il reinserimento sociale;
f) Malati terminali. L’intervento economico è finalizzato al supporto della struttura
“Il nespolo” di Airuno, servizio utilizzato a livello sovradistrettuale;
Area disabili
a) Centri diurni. L’associazione Agah di Barzanò, mediante convenzione, prosegue
nella gestione del Centro socio-educativo (CSE) per piccoli che accoglie sei minori
con grave disabilità presso la scuola di Robbiate. Prosegue l’accoglienza diurna da
parte dei tre Centri Diurni Disabili (CDD) per complessive 60 persone con grave
disabilità psicofisica e si prevede l’ampliamento dei posti accreditati per quello di
Barzanò. Prosegue pure l’attività dei tre Servizi di Formazione dell’Autonomia (SFA)
(alveare di Brivio, Casa dei ragazzi di Olgiate Molgora, Retesalute a Barzanò). Per
quello di Barzanò è previsto l’ampliamento dell’apertura;
b) Educazione all’acqua. Nel 2007, in collaborazione con l’ass. Agaph, di Cernusco,
prosegue l’attività di animazione, socializzazione e di movimento per circa 22 utenti;
c) Pronto intervento e sollievo residenziale. Sono interventi che hanno lo scopo di far
fronte a situazioni familiari particolari (salute dei parenti, urgenze temporanee etc). Il
servizio prosegue con le convenzioni con enti territoriali del privato sociale. Per la
comune finalità di consentire alle persone anche con disabilità grave di rimanere nelle
proprie famiglie supportandole con appropriati interventi, nel 2007 proseguono poi
progetti di assistenza domiciliare, soggiorni di sollievo, soggiorni estivi, percorsi di
avvicinamento alla residenzialità per il “dopo di noi” finanziati con la l. 162/98;
d) Assistenza scolastica. Oltre al proseguimento degli interventi di cui una parte
conferita a Retesalute l’anno scolastico 2007/08 sarà caratterizzato dall’avvio del
protocollo operativo tra diversi enti chiamati all’integrazione scolastica;
e) Sportello “punto informadisabili”. Gestito dalla gestione associata di Lecco, è un
servizio informativo a livello sovradistrettuale rivolto sia alle persone che agli
operatori.
4.1.2. Linee di approfondimento del caso
Il caso di Retesalute è in fase di studio per due aspetti particolarmente interessanti a
due anni di avvio dell’azienda. In primo luogo, si tratta di verificare gli aspetti di
criticità e di opportunità evidenziati nella fase di sturt-up di un percorso istituzionale
e imprenditoriale particolarmente innovativo per l’oggetto sociale e per le relazioni
interistituzionali che si sono create. In secondo luogo, l’attenzione sarà rivolta a
un’area di attività, l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, nella quale
42
l’azienda e i comuni che la costituiscono hanno definito un progetto di particolare
significatività per i contenuti e le forme della sua configurazione.
4.2. La funzione sociale svolta dall’Unione dei Comuni della Tremezzina
L’Unione dei Comuni della Tremezzina è composta dai sei comuni di Colonno,
Griante, Lenno, Mezzegra, Ossuccio, Tremezzo. Costituita nel giugno del 2000,
inizialmente si componeva di cinque comuni, nel 2005 si è aggiunto il comune di
Mezzegra. L’ambito distrettuale nel quale è inserita è quello di Menaggio.
L’Unione di comuni costituisce, ai sensi degli artt. 2 e 32 del d.lgs. 18 agosto 2000, n.
267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” (T.U.E.L.), un ente
locale dotato di personalità giuridica, di autonomia statutaria, regolamentare,
organizzativa e finanziaria. E’ guidato da propri organi rappresentativi (Presidente,
Consiglio e Giunta) disciplinati dallo statuto. All’Unione di comuni si applicano, in
quanto compatibili, i principi previsti per l’ordinamento dei comuni.
4.2.1. Le attività
La scelta innovativa da parte dei comuni che hanno conferito all’Unione della
Tremezzina tutte le funzioni di loro competenza, ad eccezione delle funzioni
demografiche e urbanistiche, rappresenta la caratteristica peculiare di questa
esperienza. Tale quasi completa assegnazione attua il principio che consente
all’Unione di assumere la titolarità delle funzioni ad essa conferite dai comuni
associati.
In termini organizzativi, la decisione di conferire la quasi totalità delle funzioni ha
determinato la necessità di trasferire la quasi totalità del personale all’Unione. Si è,
così, costituito un sistema organizzativo di ampie dimensioni. I vantaggi di tale
strutturazione possono essere riassunti in:
-
-
riduzione della duplicazione delle attività. L’accentramento presso un solo
ente dei compiti prima esercitati nei singoli comuni, determina un aumento
della dimensione organizzativa di riferimento che comporta indirettamente
una riduzione della duplicazione di tutte quelle attività della medesima specie
che, prima dell’unificazione, erano affidate alla responsabilità di strutture
organizzative dei diversi comuni;
divisione del lavoro più razionale. L’accentramento presso un unico ente dei
compiti prima esercitati nei singoli comuni, determina un aumento dei volumi
di attività da svolgere che, congiuntamente ad un aumento della quantità di
personale gestibile, consente una divisione del lavoro più razionale in quanto
43
-
è possibile assegnare a tale personale compiti maggiormente omogenei,
riducendo l’arricchimento delle mansioni tipiche dei piccoli comuni. Questo
determina anche una diminuzione dei tempi di svolgimento delle attività e di
approfondimento per la risoluzione dei problemi;
aumento della professionalità e specializzazione del personale. La possibilità
di ridurre e rendere omogenei i compiti assegnati agli operatori, se uniti a
processi di sviluppo delle competenze professionali, determina un aumento
della qualità dei prodotti amministrativi. L’innalzamento del grado di
competenza professionale può riguardare sia lo svolgimento di attività
operative sia quelle di tipo gestionale.
Il mantenimento di diverse sedi di erogazione dei servizi nelle sedi di ciascuno degli
enti dell’Unione, non ha portato scompensi dal lato dell’erogazione dei servizi e
dell’assistenza ai cittadini. Ha invece permesso di mantenere la normale consuetudine
di accogliere, ascoltare e rispondere rapidamente alle richieste dei cittadini anche se
l’attività amministrativa è svolta da strutture organizzative unitarie. Si è mantenuta, in
sintesi, una struttura di erogazione dei servizi che punta a mantenere un unico
referente dell’amministrazione in relazione a singole richieste di servizi.
4.2.2. Risultati e prospettive future
I Comuni di Griante, Tremezzo, Lenno, Ossuccio, Colonno hanno avviato una prima
fase di trasferimento di servizi alla persona all’Unione dei Comuni della Tremezzina,
operativa a partire dal settembre 2002.
In questa prima fase, l’attività dell’Unione si è sviluppata attraverso sia l’attivazione
e la gestione diretta di servizi in precedenza non erogati su tutto il territorio
dell’Unione sia attraverso il sostegno a iniziative del terzo settore in tale ambito. La
difficoltà di prevedere la domanda, in relazione a servizi estesi in aree che ne erano
privi, aveva consigliato di conferire solo i seguenti servizi:
-
servizi di assistenza domiciliare disabili;
servizio di assistenza scolastica disabili;
servizio di assistenza scolastica minori;
servizio di assistenza domiciliare minori;
gestione spazi gioco;
servizio di assistenza domiciliare anziani;
gestione nidi famiglia;
attività di coordinamento socio assistenziale.
Nella fase precedente all’attivazione del piano di zona e dell’Ufficio di Piano di
Menaggio, l’Unione ha adottato alcuni provvedimenti tra cui si ricordano, in primo
luogo, quelli volti ad adeguare le infrastrutture esistenti sul territorio ai fini
44
dell’erogazione del servizio Asilo Nido, ovvero i contributi erogati a favore del
Comune di Colonno e l’attività di ristrutturazione effettuata a favore del Comune di
Lenno delle due strutture attualmente ospitanti i due nidi attivati sul territorio. Tali
interventi di manutenzione hanno consentito nel corso del 2004 di offrire un servizio
di asilo nido, storicamente assente sul territorio.
In secondo luogo, accanto a queste attività di manutenzione straordinaria, l’Unione ha
attivato il Servizio SAD anziani, a partire dal 2002, ricorrendo a un appalto di servizi,
su tutto il territorio dell’Unione. In precedenza un servizio assimilabile per le finalità
al SAD era erogato solo sul territorio di Lenno e Tremezzo.
In terzo luogo, infine si è proceduto all’attivazione, mediante convenzioni, di servizi
di assistenza scolastica a minori disabili per gli anni 2002 e 2003. In quarto luogo,
l’Unione ha sostenuto economicamente le famiglie dei bambini frequentanti i nidi in
difficoltà economiche.
Un particolare sforzo per aumentare la trasparenza e migliorare la qualità dei servizi e
il rapporto con i cittadini ha consentito di procedere all’adozione di una Carta dei
servizi per il Servizio di Assistenza Domiciliare e di un documento di autocontrollo
HCCP per la somministrazione di pasti presso il servizio nido. Lo svolgimento delle
attività illustrate si è sviluppato:
-
in stretta collaborazione con gli enti del territorio, nello specifico con l’ASL,
Direzioni Didattiche e realtà di terzo settore;
con l’ausilio di un’assistente sociale, in precedenza assente nel territorio
dell’Unione, permettendo così di ottenere un coordinamento tecnico dei
servizi sociali, e assicurando una valutazione di rete degli interventi e della
risposta alle esigenze.
Con l’applicazione della l. 328/98 e la definizione e l’attivazione di un Piano di zona
si è aperta una seconda fase di sviluppo degli interventi nel settore sociale. L’Unione
della Tremezzina è divenuta formalmente parte del Distretto di Menaggio, che
comprende 36 comuni, con popolazione totale di 35.500 abitanti (dati Istat
censimento 2001).
In tale contesto si apre un nuovo scenario associativo. L’Unione, che in una prima
fase si è configurata come riferimento associativo delle amministrazioni comunali
costituenti, diviene, in questa seconda fase, essa stessa parte di processo associativo
guidato dall’Ufficio di piano con l’ausilio dell’Azienda Sociale Centro Lario e Valli.
L’articolazione dei servizi prevede la presenza di due sportelli di segretariato sociale
sul territorio dell’Unione, in aggiunta a quelli operanti presso la sede dell’Azienda a
Menaggio, di cui uno a Lenno ed uno a Ossuccio.
L’Unione, indipendentemente dall’impegno associativo nell’ambito del distretto
sociosanitario ha assunto anche un significativo impegno economico per riqualificare
una delle strutture private presenti sul territorio, in cui si prevede di trasferire il
servizio asilo nido nel 2008 con spazi più adeguati e in grado di permettere una
maggiore utenza nel rispetto degli standard di funzionamento imposti dalla Regione.
45
4.2.3. Linee di approfondimento del caso
Il caso dell’Unione della Tremezzina presenta elementi d’interesse in relazione, in
primo luogo, alle caratteristiche specifiche dell’Unione che ha assunto la quasi
totalità delle competenze dei comuni che la compongono, rappresentando, così,
un’importante e rara esperienza di gestione associata. In secondo luogo, le relazioni
che si sviluppano fra Unione e distretto sociosanitario nella gestione dei servizi
sociali determinano un contesto associativo multilivello. Le amministrazioni
comunali, che rappresentano la base dei processi di associazione multilivello,
l’Unione di comuni e gli organi dei Piani di zona sono in complesso costrette a
interrogarsi sulle nuove opportunità e complessità che si vengono a determinare. Si è
giunti, adottando tale situazione multilivello, a una fase del percorso di costruzione
associativa nel quale viene richiesto un sforzo a tutti gli attori coinvolti diverso da
quello profuso nella fase di avvio.
Sarebbe del tutto illusorio pensare che i vantaggi che il nuovo livello consente e
promette possano essere colti immediatamente per il semplice fatto che essa sia
giuridicamente configurata. La qualità dei risultati e i tempi di evoluzione dei nuovi
processi associativi dipendono infatti fortemente:
-
dalla cultura del confronto che è tipica delle comunità locali coinvolte;
dalla capacità di formalizzare nuove regole e di gestire sistemi di
amministrazione e di sviluppo delle prassi amministrative, rispettando principi
di qualità e coerenza reciproca.
Sono in corso di approfondimento le vie per giungere a uno stadio di funzionamento a
regime. Sono, infatti, possibili, regressioni della crescita della formalizzazione e delle
prassi operative dovute a cambiamenti del contesto, per esempio mutamenti normativi
o diverse interpretazioni delle prassi migliori da adottare. Inoltre il percorso di
crescita, in aggiunta alle abilità dei soggetti coinvolti, dipende fortemente dalle
condizioni iniziali del percorso di associazione, dove, per esempio, l’acquisizione di
conoscenze regolamentari già sperimentate in altri contesti consente una più rapida
evoluzione rispetto alla diffusione di prassi operative.
In tale contesto, stanno assumendo un aspetto problematico i rapporti economicofinanziari fra l’Unione e il livello associativo realizzato nell’ambito del distretto. Le
ulteriori attività di ricerca s’incentreranno sull’applicazione di una metodologia di
analisi delle dinamiche economico-finanziarie che riguardano la gestione associata
dei servizi sociali nel distretto di Menaggio allo scopo di confrontare i costi
effettivamente sostenuti dai comuni che aderiscono a tale gestione quali componenti
dell’Unione della Tremezzina e quelli che potrebbero essere sostenuti nel caso si
avverasse un’ipotesi di gestione diretta dei servizi da parte dell’Unione (figura 4.1). Il
caso intende mostrare, in sintesi, un confronto fra due ipotesi di gestione associata,
dando rilievo alle dinamiche economico-finanziarie.
46
Figura 4.1 - Modelli di gestione associata a confronto nel caso dell’Unione delle Tremezzina
Ente
1
Ipotesi associata
A (Distretto)
Costi di
start up
Ente
….
Costi di
gestione
Ipotesi associata
B (Unione)
Costi di
start up
Costi di
gestione
Ente
N
Confronto fra dinamiche economico finanziarie di gestioni associate
concorrenti
4.3. La Comunità Montana Valsassina
Il distretto sociosanitario di Bellano si compone dei seguenti 33 comuni: Abbadia
Lariana, Ballabio, Lierna, Mandello del Lario, Barzio, Bellano, Casargo; Cassina
Valsassina, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino
Lario, Introbio, Introzzo, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo,
Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Tremenico, Varenna, Vendrogno,
Vestreno. Di questi, i primi quattro (Abbadia Lariana, Ballabio, Lierna, Mandello del
Lario) fanno parte della Comunità Montana Lario Orientale, mentre tutti gli altri
fanno parte della Comunità Montana Valsassina – Valvarrone – Val d’Esino e Rivera.
4.3.1. Le attività
La Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, in ragione di un
accordo di programma sottoscritto dai 32 comuni dell’ambito distrettuale, dalla
Comunità Montana medesima e dalla Provincia di Lecco è stata individuata come
capofila per la gestione associata dei servizi di:
a. gestione delle richieste di ricovero di sollievo per anziani in RSA, attraverso la
disponibilità di posti letto in convenzione con strutture del territorio;
47
b. telesoccorso, attraverso una convenzione, a valere per i Comuni richiedenti, con
un’Associazione possibilmente accreditata;
c. coordinamento tecnico e amministrativo dei CSE/CDD e SFA;
d. gestione, attuazione e coordinamento degli interventi di tutela dei minori interessati
da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria;
e. gestione e coordinamento degli interventi di Pronto intervento per inserimento di
minori in strutture residenziali protette;
f. interventi per l’inserimento lavorativo delle “fasce deboli”;
g. attuazione coordinata degli interventi di risocializzazione e reinserimento sociale di
pazienti in carico al Dipartimento Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco,
sulla base di un protocollo condiviso a livello provinciale ed approvato
dall’Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale;
h. gestione, sulla base delle indicazioni regionali e delle determinazione assunte
dall’Assemblea distrettuale, delle “risorse indistinte FNPS assegnate al Distretto ed
eventualmente anche del fondo “leggi di settore”;
i. interventi in merito ai minori ex ONMI (regio decreto legge 8 maggio 1927 n. 798,
convertito dalla legge 6 dicembre 1928 n. 2838 decreto legge 18 gennaio 1993 n. 9
convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 1993, n. 67 e L.R.1/2000 e
successive integrazioni);
j. autorizzazione – accreditamento e contratto per le strutture e i servizi in ambito
socio-assistenziale, mediante accordo con l’Amministrazione Provinciale;
k. raccordo del Servizio Sociale di Base.
Per quanto riguarda i punti a- c- d- e- si fa riferimento ai protocolli per le attività
socio-sanitarie definite a livello provinciale con l’A.S.L., ai sensi anche del DPCM
14 febbraio 2001 e successive modifiche ed integrazioni.
Per quanto riguarda il punto -f- si fa riferimento alla convenzione strutturata con il
Centro per l’impiego dell’Amministrazione Provinciale; per quanto riguarda il punto
-g- si fa riferimento ad un protocollo da condividere a livello provinciale.
4.3.2. Linee di approfondimento del caso
Gli approfondimenti in corso riguardano le potenzialità e le criticità di una situazione
in cui distretto sociosanitario e Comunità montana quasi si sovrappongono
costituendo una situazione in cui istituzioni diverse agiscono su un medesimo
territorio e su medesimi temi. La nostra attenzione si appunterà sui processi
d’intervento e sulla definizione di modelli di miglioramento dei sistemi istituzionali e
organizzativi.
48
Capitolo 5
Prime osservazioni dagli studi di caso:
le innovazioni in ambito gestionale e finanziario
La buona gestione delle risorse organizzative e finanziarie è da tempo tema di rilievo
per gli amministratori e le figure direttive degli enti locali anche a seguito di
responsabilità crescenti sul piano economico, sociale, giuridico e manageriale che
entrambi i profili hanno assunto negli ultimi anni.
In un approccio gestionale adeguato le dimensioni perseguite sono sempre più
diventate quelle proprie dei sistemi economici privatistici. Così ora efficienza,
efficacia ed economicità costituiscono anche per i comuni i capisaldi di una buona
gestione, richiedono sistemi appropriati, e sempre più evoluti, di controllo, di
programmazione ex ante, di attenzione e rendicontazione ai portatori di bisogni e
interessi.
Esiste al riguardo un legame diretto tra grado di efficienza dell’attività pubblica ed
efficienza organizzativa interna e non sono inutili gli sforzi per migliorare il rapporto
tra risorse impiegate e risultati realizzati.
Con questi presupposti è stata sollecitata la presentazione di casi comunali innovativi
in materie gestionali ed è iniziata l’analisi del caso denominato “Performance
Consortium” promosso da alcuni Comuni varesini gravitanti intorno all’aeroporto di
Malpensa. L’ipotesi che ha guidato la scelta e lo studio del caso è quella che
l’innovazione gestionale è condizione per un funzionamento appropriato degli
apparati amministrativi locali e per ottenere il miglior livello di risultato rispetto agli
obiettivi della programmazione locale. Si pone quindi come caso a valenza
trasversale utile da porre all’attenzione dei Comuni dell’ambito INTERREG e da
verificare per la sua trasferibilità.
5.1 Il progetto “Performance Consortium”
Gli enti interessati sono i Comuni di Cardano al Campo, Samarate, Cavaria con
Premezzo e Arsago Seprio. Sono enti locali contermini all’aeroporto di Malpensa, in
provincia di Varese, che per la loro localizzazione hanno subito simili dinamiche
sociali e territoriali e hanno investito in processi di migliore organizzazione interna.
49
Le premesse del progetto risiedono in una esperienza di condivisione di alcuni
membri del Nucleo di valutazione interno concordata nel 1999. In concreto, presso
ogni Comune, il collegio di revisione era composto dal Segretario Comunale e da due
membri esterni, gli stessi per tutti i Comuni partecipanti.
Esiti relazionali positivi e comuni orientamenti a migliorare il ciclo del controllo
portano nel 2001 alla decisione di proseguire e potenziare tale iniziativa. Viene
quindi sottoscritto nel 2004 un protocollo d’intesa che prevede, oltre alla valutazione
del personale, anche la costituzione di un tavolo tecnico per il controllo di gestione.1
In questa nuova impostazione, i Comuni citati si propongono di realizzare una sorta
di controllo di gestione consorziato, con l’intento di consolidare e ottenere nuove
economie di scala, oltre a quelle in parte realizzate nella fase di condivisione dei
membri esterni del nucleo di valutazione.
Insieme al protocollo di intesa, concorre a dare sostanza al controllo di gestione
consorziato una seconda importante condizione: la scelta del Comune di Cardano al
Campo di attivare, a partire dal 2003, un servizio di controllo interno, con personale
specializzato, e di applicare metodologie di misurazione alle proprie attività. E’ in
questo ambito che si sperimenta e si consolida un metodo idoneo a ricavare dal
programma di governo le strategie dell’ente e a misurare con indicatori le attività
svolte. Questa metodologia che prevede, tra l’altro, l’individuazione di indicatori di
performance, ha dato lo spunto per la creazione di una banca dati con misure di
attività comune ai quattro Enti locali. In questa fase i membri esterni del Nucleo di
valutazione, portatori di esperienze a livello universitario, hanno contribuito alla
definizione degli indicatori e della struttura della banca dati condivisa e, di fatto,
Cardano ha svolto la funzione di ente capofila e di maggiore sperimentatore del ciclo
del controllo. Nel caso del Comune di Cardano al Campo la raccolta e il trattamento
delle misurazioni è inoltre assistita da un software specifico concepito secondo i
principi della Bilanced Scorecard come definiti dagli studiosi Kaplan e Norton.2
Ritornando alla dimensione consortile, nella progettazione del data-base si è
convenuto che una parte sia costituita da indicatori finanziari (esempio: percentuale
1
Concorrono alla sua composizione i segretari comunali dei Comuni citati, i due membri esterni, un
assessore e il personale dell’ufficio controllo del Comune di Cardano al Campo.
2
Il modello Balanced Scorecard (BSC) è un sistema concettuale di pianificazione e controllo definito
formalmente da Kaplan e Norton negli anni ’90 con il loro testo “The Balanced Scorecard, translatig
strategy into action”, Harvard Business School Publishing, Boston. Per definizione è un “modello per
coordinare obiettivi strategici ad azioni operative e valutare l’efficacia dell’azione svolta in termini di
comunicazione verso il cittadino”. Si propone come uno strumento autorevole in ambito pubblico per
coadiuvare il management degli enti nella definizione delle priorità strategiche, nella verifica del loro
ordine di perseguimento, nella definizione di indicatori di performance suddivisi a loro volta in
indicatori di contesto, di risultato, di efficienza e di efficacia. Il modello, in sostanza, traduce la
missione e la strategia di una organizzazione in obiettivi e in misure tangibili. Le valutazioni
rappresentano un bilanciamento fra misure esterne del livello di impatto e di visibilità dell’azione
amministrativa nei confronti dei cittadini e misure interne dei processi erogati. Si arriva a considerare
nella dimensione interna il livello di innovazione, i processi di apprendimento e di crescita delle risorse
umane e delle infrastrutture utilizzate nell’organizzazione.
50
del gettito ICI sulle abitazioni) e la restante parte venga distinta tra indicatori di
efficienza, efficacia, risultato.
Tra i Comuni del progetto si è inoltre concordato che gli stessi indicatori siano riferiti
ai servizi presenti in tutti gli enti aderenti al protocollo d’intesa. Si intende con questo
il seguente insieme di servizi:
-
biblioteca;
asilo nido;
servizi per i cittadini in età scolare;
servizio minori e immigrati;
servizio disabili;
servizio anziani;
assistenza sociale;
presidio del territorio e sicurezza;
produzione rifiuti;
opere pubbliche e progetti speciali;
edilizia e urbanistica.
Gli indicatori individuati riguardano, per esempio, il tempo medio di realizzazione di
un intervento di manutenzione, le ore di pattuglia mensili di controllo del territorio, la
percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, altri volumi di attività oltre che
rapporti di composizione e rapporti percentuali costruiti in relazione al numero degli
utenti o al rapporto tra variabili tra loro relazionabili.
5.1.1. Le attività
Si è detto della struttura della banca dati condivisa e della batteria di indicatori.
L’archivio dei dati è stato finora costruito con riferimento agli esercizi 2005 e 2006 e
può continuare ad essere completato per gli esercizi successivi.
Sulla scorta dei dati ricevuti da tutti i Comuni aderenti è stato possibile operare due
letture: un esame statico delle attività svolte con procedure che ricordano la fotografia
della situazione esistente e un confronto temporale tra i due esercizi.
Nel secondo caso le analisi comparative diacroniche tra Enti locali hanno fatto
emergere tendenze e variazioni tra volumi di attività, processi di crescita rispetto
all’anno precedente, performance positive (più pattuglie rispetto all’anno precedente,
meno rifiuti conferiti, ecc.) di ogni Comune, rispetto agli altri, carenze ed eccellenze.
Un primo esempio di impiego dei dati si è tradotto nella redazione di una relazione
fatta alla Giunta di ognuno dei Comuni aderenti al Protocollo d’Intesa, da parte dei
membri del Nucleo di Valutazione. Pur trattandosi di relazioni tuttora a carattere
sperimentale si può evidenziare che sono servite ad avviare i processi di confronto e
interpretazione delle variazioni e delle eventuali asimmetrie emerse.
51
Gli amministratori hanno in questo senso ricevuto elementi utili a comprendere il
posizionamento del proprio Comune rispetto ai diversi livelli di prodotto/servizio e
hanno potuto procedere con una più chiara visione dei processi organizzativi. In
alcuni casi sono emerse condizioni o dinamiche utili a confermare l’assetto
organizzativo esistente, in altri sono state maggiori le indicazioni di modifica della
destinazione delle risorse allorquando i risultati della misurazione hanno confermato
un sovradimensionamento o una sproporzione degli sforzi compiuti su un determinato
obiettivo politico piuttosto che su un altro poco presidiato.
Un altro argomento trattato dal tavolo tecnico per il controllo di gestione ha
riguardato il rapporto tra risorse organizzative e obiettivi della programmazione. Si
deve ricordare in proposito che il personale dell’ente locale concorre alla produzione
di attività e insieme alla realizzazione degli obiettivi strategici dell’organizzazione
comunale. Non può perciò porsi un modello di miglioramento delle verifiche sui
processi operativi che non coinvolga anche i sistemi di valutazione e premio del
personale.
Con questi presupposti il tavolo tecnico ha curato la predisposizione di un modello di
scheda di valutazione dei funzionari titolari di posizione organizzativa. La nuova
scheda ha aggiornato l’impostazione precedente, basata sulla corretta impostazione
dei processi, e, più che ai procedimenti, ha attribuito un peso rilevante al
raggiungimento degli obiettivi assegnati. Questo, in ossequio alla scelta di correlare il
sistema di valutazione e premio alle performance positive ottenute verso gli obiettivi
dei programmi amministrativi.
5.1.2. Risultati e prospettive future
Tre risultati sono più evidenti dal percorso fin qui compiuto: un accordo
intercomunale per costruire un controllo di gestione consortile; la misurazione dei
volumi di attività dei Comuni, con batteria di indicatori e base dati condivisa; la
valutazione del personale più fortemente correlata agli obiettivi amministrativi.
Con questi esiti si può dire che si siano poste le premesse per un completo controllo
direzionale. Più indiretti ma presenti anche effetti concreti di integrazione dei
processi amministrativi e gestionali. La frequentazione del tavolo tecnico ha così
favorito scambi di esperienze tanto da aver generato nel corso del tempo risultati
positivi in termini di gestione intercomunale di servizi. Quali esempi possono essere
citati:
-
la convenzione per la gestione della Polizia Locale (tra i Comuni di Arsago
Seprio e Cardano al Campo);
la gara congiunta per il servizio di smaltimento dei rifiuti (tra i Comuni di
Cardano al Campo e Samarate);
52
-
il polo catastale decentrato con la partecipazione di tutti i Comuni aderenti al
tavolo tecnico, più altri aggregatisi per motivi organizzativi e di vicinanza
territoriale;
il protocollo d’intesa tra comuni per il miglioramento della mobilità nell’area
circostante l’aeroporto della Malpensa.
Quanto invece alle prospettive si delineano alcuni orientamenti di sviluppo del
progetto che vengono di seguito articolate.
Una prima evoluzione può essere definita “Consolidamento del processo, degli
strumenti di misurazione e della reportistica”. I risultati fino ad ora raggiunti nel
sistema di misurazione suggeriscono di proseguire nel monitoraggio delle
performance e, dove possibile, incrementare ed affinare, gli indicatori utilizzati. Un
nuovo impegno di misurazione può servire a strutturare un più compiuto controllo
direzionale e a porlo a disposizione di ogni responsabile di area o servizio comunale.
Il contesto nel quale collocare questa linea di sviluppo è la generale necessità di
orientare l’attività dei Comuni con una impostazione strategica e con modelli e
strumenti realmente applicabili di misurazione delle performance. Sebbene il Testo
Unico delle Autonomie Locali lo preveda fin dal 2000, non è ancora stato individuato
un modello ufficiale per il referto del controllo di gestione comprensivo di più
dimensioni gestionali e non solo di quella strettamente finanziaria. L’esperienza del
protocollo d’intesa per il controllo di gestione di cui Cardano al Campo è capofila,
una volta consolidata e formalizzata nella strumentazione e nella reportistica,
potrebbe essere una delle “buone pratiche” utili ad avvicinarsi al modello ufficiale di
“referto” con più dimensioni gestionali.
Una seconda linea evolutiva può essere definita “Perfezionamento del modello di
benchmarking” e si basa sul principio che maggiore è la possibilità di raffrontare i
propri dati, maggiori spunti si hanno per il miglioramento. Presuppone un sistema più
complesso di rilevazione e analisi dei dati e, probabilmente, l’apertura ad altre realtà
comunali. Potrebbero infatti rivelarsi importanti i confronti con altre esperienze. Per
esempio in altre realtà si predispone un documento definito “Best Value Performance
Plan” e si procede con la raccolta di dati utili ad ottenere un benchmarking costruito
anche sui costi dei servizi, o sul livello delle tariffe praticate con il corollario della
verifica della compartecipazione degli utenti al costo (per esempio degli asili nido).
Con dati raccolti in questo modo e su questi temi, presso un più ampio numero di
comuni, si potrebbero favorire processi di convergenza efficiente dei costi medi.
Potrebbe per esempio rendersi meno sostenibile un costo per utente molto superiore
alla media e il confronto tra i diversi livelli di costo potrebbe alla lunga comportare,
favorevolmente, una minor partecipazione economica degli utenti.
In questo caso il processo di benchmarking raggiungerebbe aspetti più sostanziali
dando luogo ad una banca dati sui costi di produzione dei servizi comunali. Si
renderebbe più concreta la creazione di un vero e proprio “Performance Consortium”
53
con incontri e riunioni dedicate ai temi specifici, un sito Internet in cui far confluire
periodicamente i risultati della misurazione, indici di posizionamento dei Comuni in
termini di ‘performance’ su servizi similari, la redazione di rapporti.
Verrebbe favorita, con questa seconda linea evolutiva, anche la tesi che il miglior
modo per creare un monitoraggio sull’adeguatezza delle risorse impiegate nei
Comuni, in rapporto agli obiettivi istituzionali di loro competenza, consiste
nell’approfondimento del dato rilevato sul territorio e non di quello derivato da
modelli teorici costruiti top-down dagli apparati centrali.
Una terza linea evolutiva è definibile come “Confronto con Comuni appartenenti ad
ordinamenti giuridici diversi” ed è in stretto rapporto con il progetto INTERREG di
cui si dà conto in queste pagine. Il progetto “Performance Consortium” potrebbe
riceve interessanti opportunità dal confronto tra dati riguardanti le identiche linee di
attività, o di servizio, comunale provenienti da Enti locali appartenenti a ordinamenti
giuridici diversi. Contemporaneamente all’analisi dei dati, diverrebbe possibile un
confronto tra i processi di lavoro eseguiti in base alle diverse legislazioni in essere,
compresa un’analisi dei poteri normativi esercitabili su base locale. Tale ulteriore
confronto potrebbe servire per accertare i vantaggi ottenibili da una maggiore
autonomia normativa in sede locale ed i riflessi di tale diverso ordinamento sulla
gestione dei processi di lavoro sia interni che esternalizzati.
Più concretamente questa linea evolutiva richiede la disponibilità di alcuni Comuni
ticinesi a praticare un percorso di misurazione e confronto simile a quello finora
compiuto nel consorzio varesino e a costruire insieme metodiche appropriate di
confronto dei costi come proposto nella linea evolutiva di “migliore benchmarking”.
L’aspettativa è quella di verificare se la diversità di struttura amministrativa,
l’approccio nella gestione dei servizi, un diverso sistema tributario e di compilazione
dei bilanci, può favorire un confronto costruttivo reciproco sulle proprie
impostazioni. Il confronto sui costi dovrebbe favorire, in fase successiva ma da
evidenziare già in questi primi elementi costitutivi, un più impegnativo confronto
sulle procedure. Si intende con questo richiamo l’esame ed il confronto delle
procedure che a conoscenza dei tecnici dei due ordinamenti, quello italiano e quello
ticinese, risultano più necessarie da semplificare oltre che da rendere più efficaci,
meno costose e più efficienti, pur sempre in un regime di salvaguardia delle garanzie
pubbliche proprie dell’azione amministrativa degli enti locali.
Tra i temi che sembrano più necessari per un confronto di costi, di possibilità di
risparmi e di semplificazione di procedure vengono elencati i seguenti: “farsi
un’abitazione”, “crescere un figlio accedendo ai servizi locali”, “impiantare
un’attività produttiva o commerciale”, “manutenere il patrimonio demaniale
comunale”, “garantire sicurezza al territorio”.
Una quarta linea è infine quella di “Trovare più forti relazioni tra le attività del
Tavolo tecnico per il controllo di gestione e le tematiche dello sviluppo locale”. Il
contesto nel quale operano i Comuni dell’attuale “Performance Consortium”
54
favorisce questa prospettiva ma sono da approfondire le declinazioni operative.
Quanto al contesto si deve rimarcare come siano attivi nell’area:
-
un Consorzio Urbanistico Volontario (CUV) che interessa un più ampio
numero di Comuni dell’area della Malpensa e si occupa di aspetti di grande
rilievo territoriale;
una esperienza di confronto partecipato sui temi dell’ambiente (Agenda 21)
che usufruisce del supporto della Provincia di Varese;
numerose esperienze di PISL – Progetti Integrati di Sviluppo locale, in area
varesina, che hanno sviluppato esempi di progettazione integrata e di relazioni
intercomunali orientate a sostenere lo sviluppo locale.
Assumere questa direzione pone la necessità di concentrarsi anche su misurazioni e
su indicatori utili ad evidenziare se complessivamente e in quali forme il territorio dei
quattro Comuni è attraversato da processi di crescita oppure risulta esposto ad
elementi di criticità ambientale. Si dovrebbe far evolvere in questo caso il sistema
degli indicatori dalla misurazione delle attività e dei servizi dei singoli Comuni alla
misurazione di fenomeni di portata territoriale, economica e ambientale. Cambierebbe
anche la strumentazione teorica ed operativa con evoluzione dal controllo di gestione
alle più recenti forme di accountability sociale e di rendicontazione ambientale.
In queste linee di consolidamento e di evoluzione potrebbe essere considerata la
creazione di una vera struttura sovracomunale, con personale, in parte già presente,
presso il Comune capofila. Un ambito organizzativo dedicato al progetto consortile
aprirebbe più possibilità alle attività di controllo di gestione intercomunali. Si
tratterebbe tuttavia di cambiare scala nella dimensione delle risorse necessarie poiché
finora le risorse economiche dedicate al progetto sono state sostanzialmente quelle
destinate al compenso dei membri esterni del nucleo di valutazione.
55
56
Allegato 1
Invito a presentare esperienze innovative
57
58
Progetto di collaborazione Italia – Svizzera in materia
di conoscenza e sviluppo delle autonomie locali
INVITO A PRESENTARE
ESPERIENZE INNOVATIVE
SCADENZA: 20 GIUGNO 2007
59
Presentazione del progetto
Regione Lombardia e IReR (Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia) sono
promotori insieme a Canton Ticino e USI (Università della Svizzera Italiana) di un
progetto INTERREG che si rivolge direttamente agli Enti locali appartenenti ai
territori transfrontalieri.
Il progetto intende dare visibilità e prospettiva alle iniziative innovative promosse
dagli Enti locali su temi diversi, contraddistinti da due aspetti:
- dall’impegno di migliorare il funzionamento dei Comuni e delle Associazioni di
Comuni;
- da scelte finalizzate allo sviluppo del territorio transfrontaliero, appartenente alle
Province di Varese, Como, Lecco, Sondrio e al Cantone Ticino.
Il progetto, in coerenza con le logiche e gli obiettivi del P.I.C. INTERREG III A Italia –
Svizzera, si propone in particolare di:
-
migliorare la conoscenza disponibile in Lombardia e nel Canton Ticino in materia
di Enti locali, gestione finanziaria locale e cooperazione intercomunale;
sostenere esperienze di migliore governance e migliore programmazione degli
Enti locali;
sostenere esperienze di sviluppo locale compiute con attenzione al principio di
sussidiarietà e al coinvolgimento dei privati e delle associazioni non profit;
favorire il confronto e l’interscambio delle esperienze più significative;
incrementare e favorire i rapporti di collaborazione tra Regione Lombardia, Enti
locali dei territori corrispondenti alle province di VA, CO, LC, SO e Istituzioni del
Canton Ticino nelle materie che riguardano lo sviluppo dei territori locali e dei
rispettivi sistemi istituzionali.
A chi si rivolge l’invito e come individuare le esperienze innovative
Il presente invito è rivolto agli Enti locali delle Province di Varese, Como, Lecco,
Sondrio e del Cantone Ticino affinché segnalino esperienze di innovazione, sui
temi corrispondenti alle attività indicate nella Tabella 1.
Le esperienze segnalabili dovranno essere costituite da progetti innovativi già avviati
e di cui siano disponibili risultati verificabili.
La Tabella 1 riporta una classificazione numerica per le diverse tipologie di Enti
candidabili e una classificazione alfabetica che indica il contenuto delle esperienze
alle quali il presente progetto INTERREG è interessato. Ai candidati è richiesto di
specificare nella domanda di candidatura, sotto la voce Categoria (v. Allegato 1), a
quale delle ripartizioni elencate in Tabella 1 corrisponde la propria esperienza.
E’ possibile indicare soluzioni multiple.
60
Tabella 1 - Enti e materie delle esperienze innovative
Materie
delle
esperienze
innovative
1.
Comune
2. Forme
associate
intercomunali
(Convenzioni,
Consorzi,
Unioni di
Comuni,
Comunità
montane
etc.),
aggregazioni
Comuni
A. Turismo
1.A
2.A
3.A
4.A
5.A
6.A
7.A
B. Beni
culturali
1.B
2.B
3.B
4.B
5.B
6.B
7.B
C.
Ambiente e
Territorio
1.C
2.C
3.C
4.C
5.C
6.C
7.C
D. ICT
1.D
2.D
3.D
4.D
5.D
6.D
7.D
E. Trasporti
– Mobilità
1.E
2.E
3.E
4.E
5.E
6.E
7.E
F. Ambito
educativo
1.F
2.F
3.F
4.F
5.F
6.F
7.F
G. Ambito
sociale,
socioassistenzial
e
1.G
2.G
3.G
4.G
5.G
6.G
7.G
H. Ambito
sanitario,
sociosanitario
1.H
2.H
3.H
4.H
5.H
6.H
7.H
I. Sicurezza
1.I
2.I
3.I
4.I
5.I
6.I
7.I
L. Sviluppo
locale,
marketing
territoriale
1.L
2.L
3.L
4.L
5.L
6.L
7.L
Enti /
3. Progetti
integrati
(PISL, PIC,
AQuST,
aggregazio
ni previste
da
programmi
comunitari
o regionali)
4.
Soluzioni
innovative
riguardanti
la
strumentaz
ione
finanziaria
(Società
veicolo
etc.)
5.
Soluzioni
derivanti
da
coinvolgim
ento
privato non
profit,
voucher
etc.
6. Altra
forma
istituzionale
locale
(specificare)
7. Soluzioni
legate alla
cooperazion
e pubblicoprivato (PPP
e contratti di
prestazione)
Perché candidarsi
Gli Enti locali che presenteranno la loro esperienza entreranno a far parte della
“Rete degli innovatori locali”, che sarà supportata da strumenti informativi
(newsletter etc.) e modalità permanenti di interscambio e confronto transfrontaliero.
Tutte le notizie relative all’iniziativa saranno rinvenibili sul sito www.irer.it, una
sezione del quale sarà dedicata in via esclusiva al progetto.
Altre opportunità derivanti dalla candidatura sono la possibilità di entrare in contatto
con le strutture regionali che stanno progettando la nuova fase dell’INTERREG e
61
con gli esperti che hanno affiancato le esperienze di sviluppo locale. A questi esperti
potranno essere posti quesiti e richieste sui percorsi di sviluppo del proprio territorio.
Tutti i candidati saranno inoltre invitati al Convegno Generale, in cui verrà dato conto
delle conoscenze apprese e sarà presentato lo stato dell’innovazione locale nel
territorio transfrontaliero.
Tra tutte le segnalazioni ricevute saranno posti in approfondimento i casi che si
distingueranno per particolare innovatività. Tale più ristretto gruppo di esperienze
avrà l’opportunità di divenire oggetto di studio e di affiancamento da parte di un team
di esperti. E’ prevista, per ogni esperienza selezionata, la realizzazione di un
“Dossier di caso” che avverrà a cura degli enti promotori senza alcun onere per
l’Ente locale all’infuori della disponibilità ad approfondimenti diretti. L’insieme dei
dossier delle esperienze più innovative sarà presentato in seminari di confronto che
coinvolgeranno gli enti locali lombardi e ticinesi interessati.
I dossier di approfondimento insieme a tutte le esperienze segnalate, confluiranno
nel “Dossier delle esperienze degli Enti locali innovativi” che avrà presentazione
nel Convegno Generale.
Schema 1 – Visione di insieme delle attività previste dal progetto
Affiancamento
Dossier di caso
CASI
SELEZIONATI
Seminari di
approfondimento
Rete degli
innovatori locali
Dossier delle esperienze
degli Enti locali innovativi
TUTTE LE ESPERIENZE CANDIDATE
Newsletter
Mail agli esperti
Le fasi del progetto
Partecipazione al
Convegno generale
Il progetto avrà durata annuale e seguirà l’iter previsto nella Tabella 2.
62
Tabella 2 – Le fasi del progetto
FASI/ MESI
Formalizzazione del gruppo di lavoro integrato
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Invito a presentare proposte
Selezione delle esperienze lombarde e ticinesi e studi
di caso
Interscambio delle esperienze
Convegno generale
Seminari di approfondimento e azioni di trasferimento
Approfondimento della collaborazione operativa tra
istituti lombardi, svizzeri ed enti locali del territorio
transfrontaliero
63
Come candidarsi
La candidatura dovrà essere presentata, utilizzando il formato in Allegato 1, entro il
20 giugno 2007, via e-mail ai seguenti indirizzi:
[email protected] per gli Enti appartenenti alle Province di Varese, Como, Lecco e Sondrio;
[email protected] per gli Enti appartenenti al Canton Ticino.
Per una esemplificazione nella compilazione della domanda si rimanda all’Allegato
2.
Per informazioni e assistenza nella formulazione della candidatura è possibile
rivolgersi alla segreteria tecnica dell’iniziativa:
IReR
tel. 02/67 38 30 261 oppure 240
email: [email protected]
USI – Istituto Mecop
Tel. 058 666 47 87
e-mail: [email protected]
Comunicazione dei risultati
I casi che si distingueranno per particolare innovatività saranno contattati dal team di
esperti per concordare i tempi e le modalità di realizzazione della ricerca.
I casi candidati che non saranno oggetto di approfondimento specifico saranno,
comunque, raggiunti dagli strumenti informativi (mail e newsletter) e saranno invitati
a partecipare al Convegno generale di presentazione delle esperienze. Entreranno,
inoltre, a far parte della Rete degli innovatori locali e potranno mantenere un
rapporto diretto sia con il team di esperti che con gli altri soggetti partecipanti alla
rete. Tutte le esperienze confluiranno, infine, nel Dossier delle esperienze degli Enti
locali innovativi.
64
Allegato 2
Schede di segnalazione delle esperienze innovative
65
66
COMUNE DI ALZATE BRIANZA
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “AUDIT ENERGETICO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: AUDIT ENERGETICO
Categoria: 2C
Ente capofila: COMUNE DI ALZATE BRIANZA
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: FRIGERIO PAOLO
Tel.: 031/6349300
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: ARCH.PETROLLINI MASSIMO Tel.: 031/6349322
Funzione: RESPONSABILE AREA EDILIZIA PRIVATA – SUAP – SERVIZI AMBIENTALI E
ASSOCIATI DEL COMUNE DI ALZATE BRIANZA
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785
E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
COMUNE DI ALZATE BRIANZA – COMUNE DI ALSERIO – COMUNE DI ANZANO DEL
PARCO – COMUNE DI BRENNA
DESCRIZIONE
Analisi energetica degli edifici di proprieta’ dei comuni convenzionati. L’indagine ha consentito di
verificare le problematiche energetiche degli edifici e di individuare soluzioni per migliorarne
l’efficienza. Si stanno tenendo una serie di incontri per informare la cittadinanza sulle tecniche di
efficienza energetica degli edifici (fotovoltaico, solare-termico ecc.).
67
COMUNE DI ALZATE BRIANZA (Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: ”IL CILINDRO” – GESTIONE CALORE
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: ”IL CILINDRO” – GESTIONE CALORE
Categoria: 2C
Ente capofila: COMUNE DI ALZATE BRIANZA
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: FRIGERIO PAOLO Tel.: 031/6349300
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: ARCH.PETROLLINI MASSIMO Tel.: 031/6349322
Funzione: RESPONSABILE AREA EDILIZIA PRIVATA – SUAP – SERVIZI AMBIENTALI E
ASSOCIATI DEL COMUNE DI ALZATE BRIANZA
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
COMUNE DI ALZATE BRIANZA – COMUNE DI ALSERIO – COMUNE DI ANZANO DEL
PARCO – COMUNE DI BRENNA – COMUNE DI LURAGO D’ERBA – COMUNE DI
LAMBRUGO
DESCRIZIONE
Appalto per il servizio energia, l’esercizio, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti
termici e di condizionamento a servizio degli edifici di pertinenza dell’amministrazione, preceduti da
adeguamento normativo e riqualificazione tecnologica iniziale degli stessi.
Ha consentito l’ innovazione degli impianti termici dei comuni convenzionati aumentando l’efficienza
energetica degli stessi, con conseguente risparmio di consumi e minore apporto di co2 nell’ambiente.
68
COMUNE DI ALZATE BRIANZA (Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: ”IL CILINDRO” – GESTIONE RIFIUTI
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: ”IL CILINDRO” – GESTIONE RIFIUTI
Categoria: 2C
Ente capofila: COMUNE DI ALZATE BRIANZA
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: FRIGERIO PAOLO Tel.: 031/6349300
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: ARCH.PETROLLINI MASSIMO Tel.: 031/6349322
Funzione: RESPONSABILE AREA EDILIZIA PRIVATA – SUAP – SERVIZI AMBIENTALI E
ASSOCIATI DEL COMUNE DI ALZATE BRIANZA
Indirizzo: P.ZA MUNICIPIO, 1
Fax: 031/632785 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
COMUNE DI ALZATE BRIANZA – COMUNE DI ALSERIO – COMUNE DI ANZANO DEL
PARCO – COMUNE DI BRENNA – COMUNE DI LURAGO D’ERBA
DESCRIZIONE
Convenzione tra i comuni di Alzate Brianza, Alserio, Anzano del parco, Brenna e Lurago d’Erba per
l’appalto e lo svolgimento coordinato dei servizi di raccolta, trasporto, smaltimento rifiuti, di igiene
urbana e di gestione della piattaforma ecologica intercomunale di Alzate Brianza.
La gestione coordinata ha consentito un notevole risparmio di costi garantendo un maggior numero di
servizi, maggior controllo e maggiore garanzia del servizio.
Ha permesso inoltre di aumentare la percentuale di raccolta differenziata.
69
COMUNE DI CARDANO AL CAMPO (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: ‘PERFORMANCE CONSORTIUM’
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: MISURARE PER GOVERNARE MEGLIO: UN’ESPERIENZA DI
‘PERFORMANCE CONSORTIUM’ TRA ENTI LOCALI ITALO – SVIZZERI.
Categoria: 2L
Ente Capofila: Comune di Cardano al Campo (Varese)
LEGALE RAPPRESENTANTE
Mario Aspesi (Sindaco) . tel. 0331 – 266211
Indirizzo: Piazza Mazzini, 19
Fax: 0331 – 266275 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO
Bottari Matteo. tel. 0331 – 266207
Funzione: Segretario/Direttore Generale Comune di Cardano al Campo
Indirizzo: Piazza Mazzini, 19
Fax: 0331 – 266275 E-mail [email protected]
SOGGETTI ADERENTI
Comune di Cardano al Campo (Va)
Comune di Samarate (Va)
Comune di Arsago Seprio (Va)
Comune di Cavaria con Premezzo (Va)
Enti locali partners svizzeri (da definire)
DESCRIZIONE
La misurazione delle performance è un concetto che sta conoscendo un rinnovato interesse nel campo
delle pubbliche amministrazioni, in particolare in quelle locali.
Nel 2004, tra i Comuni di Cardano al Campo (14.000 abitanti), Samarate (16.000 abitanti), Arsago
Seprio (5.000 abitanti), Cavaria con Premezzo (6.000 abitanti), tutti in Provincia di Varese, è stato
sottoscritto un protocollo d’intesa in base al quale questi Enti si sono dotati di un sistema di
misurazione delle performance comune che li mette in grado, attraverso una banca dati intercomunale
sui principali beni e servizi prodotti dai Comuni stessi, di esercitare un controllo di gestione
consorziato, un costante confronto (benchmark) di efficacia e di efficienza tra le loro prestazioni, oltre
che una valutazione dei propri dirigenti con metodologia condivisa.
Gli indicatori individuati riguardano, per esempio, il tempo medio di realizzazione di un intervento di
manutenzione, le ore di pattuglie mensili di controllo del territorio, la percentuale di raccolte
differenziate dei rifiuti, i tempi di risposta alle imprese, la soddisfazione dell’utenza su determinati
servizi e molti altri suddivi nelle varie tipologie di servizi.
Si vorrebbe estendere questa esperienza intercomunale anche a enti locali della vicina Svizzera,
consapevoli del fatto che il confronto tra le misure di realtà amministrativamente ed economicamente
diverse potrà portare benefici effetti e produrre scambi di esperienze e confronti per un miglioramento
della resa dei servizi pubblici in entrambe le realtà.
Il progetto prevede incontri tra gli Enti locali coinvolti, la preparazione di un volume di in cui si
riporterà l’esperienza realizzata nonchè la realizzazione di un sito Internet dedicato in cui si svilupperà
la rete informativa condivisa del c.d. “performance consortium”.
A tale esperienza potranno in seguito aderire tutti quegli Enti locali che volessero verificare la qualità
dei loro servizi pubblici e far confluire i loro dati nella banca dati intercomunale al fine di
un’integrazione costante e sostenuta della stessa.
E’ prevista la partecipazione al progetto anche di un Istituto Universitario italiano (la Libera Università
70
Carlo Cattaneo di Castellanza) che, attraverso i collaboratori del Centro Ricerche per lo Sviluppo del
Territorio (CERST), si occuperà della parte scientifica e del monitoraggio costante dell’esperienza
condotta dai Comuni.
71
COMUNE DI CUVEGLIO (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROTOCOLLO DI INTESA PER
DOPOSCUOLA SOCIO-EDUCATIVO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: PROTOCOLLO DI INTESA PER DOPOSCUOLA SOCIOEDUCATIVO
Categoria:
Ente Capofila: Comune di Cuveglio
LEGALE RAPPRESENTANTE
(Sindaco)
- tel.
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
REFERENTE PER IL PROGETTO
Funzione:
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
SOGGETTI ADERENTI
Comune di Cuveglio
ISPE Valcuvia
Istituto Comprensivo “D. Alighieri” di Cuveglio
Parrocchia di Canonica di Cuveglio
Associazione Genitori (A.Ge.) di Cuveglio
ALTRI POSSIBILI PARTNER
Comune Cassano Valcuvia
Comune Cuvio
Comune Duno
Comune Casalzuigno
DESCRIZIONE
Gli Enti sottoscrittori del protocollo d’intesa intendono consolidare il nascente polo educativoricreativo di Cuveglio rivolto ai bambini della Scuola Primaria e secondaria di primo grado, nell’ottica
dell’utilizzo della struttura a livello sovracomunale, attraverso una programmazione condivisa e il
supporto dell’ equipe psico-socio-educativa nell’ambito dell’attuazione degli interventi previsti dal
Piano di Zona dell’Area Distrettuale di Laveno Mombello – Ambito Territoriale di Cittiglio.
72
COMUNE DI CUVEGLIO (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROGETTO EDUCATIVA
DI STRADA”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: PROGETTO EDUCATIVA DI STRADA
Categoria:
Ente Capofila: Comune di Cuveglio
LEGALE RAPPRESENTANTE
(Sindaco)
. tel.
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
REFERENTE PER IL PROGETTO
Funzione:
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
SOGGETTI ADERENTI
Comune di Cuveglio
DESCRIZIONE
Il progetto della durata complessiva di un anno, si propone di lavorare, mediante la realizzazione di
interventi di Educativa di Strada, con i gruppi informali di adolescenti e giovani appartenenti al
territorio di Cuveglio.
L’intervento verrà realizzato da un’équipe socio-educativa composta da un Coordinatore e da
Educatori professionalmente preparati al lavoro educativo di strada svolto con gruppi informali di
adolescenti.
L’équipe sarà supervisionata dal Responsabile Scientifico e sarà affiancata da un Valutatore.
Il presente Progetto si propone di andare a formulare una progettazione educativa mirata e
“specializzata” in grado di approfondire la relazione significativa con quelle aggregazioni informali
rispondenti al target di riferimento.
Tale progettazione educativa si prefigge: La presa in carico di gruppi informali e l’approfondito lavoro
educativo a carattere preventivo (per quanto riguarda il rischio di compromissione con le sostanze) e
promozionale (per quanto riguarda la capacità di aumentare il benessere e i sani stili di vita).
Questi gli obiettivi: stimolare l’aumento delle competenze relazionali e comunicative dei minori
coinvolti; favorire l’accrescere delle capacità di organizzazione e gestione del tempo libero;
consolidare la presenza degli educatori, sia in strada sia al c.a.g. ,come punto di riferimento relazionale
ed educativo specifico per gli adolescenti e i preadolescenti; far sperimentare situazioni inusuali e
stimolare l’apertura al nuovo; attivare processi di assunzione di responsabilità, di sviluppo
dell’autonomia personale e di gruppo, di consapevolezza di sé; aumentare negli adolescenti la fiducia
nelle istituzioni; aumentare la consapevolezza sulle conseguenze negative di comportamenti legati
all’utilizzo di sostanze o all’adozione di condotte sociali e sessuali a rischio; favorire una maggiore
conoscenza e fruizione dei servizi territoriali.
73
COMUNE DI CUVEGLIO (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “AIUTO ALLA MOBILITA’
ANZIANI” - SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: AIUTO ALLA MOBILITA’ ANZIANI - SERVIZIO DI
ACCOMPAGNAMENTO
Categoria:
Ente Capofila: Comune di Cuveglio
LEGALE RAPPRESENTANTE
(Sindaco)
tel.
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
REFERENTE PER IL PROGETTO
Funzione:
Indirizzo:
Fax:
E-mail:
SOGGETTI ADERENTI
Comune di Cuveglio
Auser Valcuvia – S.O.S. Cunardo – Caritas Cuveglio – Insieme nel Futuro Besozzo – Anffas Luino
Protezione Civile Mesenzana - Avuls Cocquio T. – Ascovova Valcuvia – L’Albero Bedero Valcuvio
DESCRIZIONE
Il bisogno di mobilità delle persone anziane è molto sentito sul nostro territorio, specie se residenti in
Comuni svantaggiati dal punto di vista dei trasporti pubblici rispetto ai luoghi di fruizione dei servizi
sanitari e socio-assistenziali.
Il progetto che intendiamo portare avanti ha queste caratteristiche :
- innanzi tutto si vuole fare “accompagnamento” e non solo trasporto. Cio’ significa che il
volontario dovra’ prendersi cura della persona per soddisfare completamente la sua necessita’ Il
trasporto lo effetta il taxi, il bus, mentre il volontario accompagna, attende se deve, si interessa
del bisogno;
- il progetto poi vuole dare una risposta “strutturata” al problema, quindi attraverso una soluzione
ben organizzata e gestita che si configuri come un servizio all’anziano, servizio della cui
esistenza e’ fondamentale che gli anziani conoscano, appunto per poterne usufruire;
- la collaborazione tra piu’ soggetti e’ una condizione essenziale che prelude alla riuscita del
progetto. Molti tentativi infatti non raggiungono lo scolo per la mancanza di questo requisito.
Riteniamo sia fondamentale la collaborazione tra Associazioni di Volontariato,
Amministrazioni Comunali del bacino a cui il progetto si rivolge e Comunita’ Montana;
- infine il bacino territoriale a cui ci si rivolge, non un singolo Comune ma una zona piu’ ampia,
un bacino appunto, all’inizio magari ristretto, poi eventualmente ampliabile.Un progetto quindi
“intercomunale” anche perche’ solo in questo modo si possono realizzare le giuste sinergie tra
domanda ed offerta.
74
COMUNE DI GERMASINO (Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PARCO LOCALE DI INTERESSE
SOVRACOMUNALE DELLA VALLE ALBANO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Valle Albano
Categoria: 2/C
Ente capofila: Comune di Germasino
Legale rappresentante:
Nome/Cognome: Giuseppe Frascarolo - Tel.: 0344-88282
Indirizzo: Piazza S. Donato e Clemente,4
Fax: .0344-88282 - E-mail: [email protected]
referente per il progetto:
Nome/Cognome: Osvaldo Chiaroni - Tel.: 338-2554935
Funzione: consigliere comunale
Indirizzo: Via Albaredo,34 Germasino
Fax: 0344-88282 - E-mail: [email protected]
Soggetti aderenti:
Comune di Germasino
Provincia di Como
Università dell’Insubria
L’Arca scrl sez. Esplorandando
DESCRIZIONE
In data 17.11.2005 con propria delibera nr. 365 l’Amministrazione Provinciale di Como ha istituito il
PLIS della Valle Albano. L’ambito tematico abbraccia sostanzialmente sia il settore legato alla
salvaguardia dell’ambiente e territorio, sia il settore turistico. Ad oggi è stato riconvertito un piccolo
nucleo di tre immobili, precedentemente utilizzati come alpeggi all’uso di osservatorio florofaunistico, laboratorio di ricerca e Didattica Ambientale, rifugio soggiorno e foresteria. E’ stato inoltre
installata sull’area una piccola stazione di rilevamento dei dati meteorologici ed atmosferici.
All’interno del parco esiste un percorso di collegamento pedonale fra tutte le strutture nel quale sono
dislocate delle bacheche indicative contenenti dati, illustrazioni e informazioni varie, in ordine a specie
floreali ed animali presenti. I servizi svolti prevedono:
- Ricerca e sviluppo, (a cura dei ricercatori dell’Università dell’Insubria)
- Didattica e accoglienza (a cura dell’Arca scrl – Sez. Esplorandando)
- Cura e mantenimento (a carico del comune di Germasino e Amm.ne Provinciale)
Le fonti di finanziamento per il mantenimento del Parco, derivano ad oggi in totalità delle Pubbliche
Amministrazioni. Ottimi risultati si stanno ottenendo attraverso la collaborazione con gli istituti
scolastici, i quali organizzano giornate e settimane di permanenza nel parco, attraverso visite guidate e
servizi gratuiti dalla Cooperativa l’Arca – sez. Esplorandando. Al fine di coinvolgere altri privati,
associazioni ed enti pubblici, si sta promuovendo in questa fase la costituzione dell’Ente Parco che
attraverso l’adozione di un proprio Statuto, meglio regolamenterà, gestirà e svilupperà le proprie
attività. In questo senso, con l’ingresso di altri enti pubblici, si provvederà anche all’ampliamento della
superficie territoriale dell’area da adibire a parco, con la relativa possibilità di aumento dei percorsi
interni, di soggiorni e di tematiche di studio. Lo sviluppo di progetti futuri, soprattutto in funzione di
una maggiore fruizione turistica del parco in modo intelligente ed ecocompatibile, prevedono anche il
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recupero di una serie di immobili ora in disuso (ex alpeggi) di provati, il potenziamento della rete
informativa (ad oggi esistono il sito internet www.vallealbano.it e alcune pubblicazioni) e
l’organizzazione di pacchetti di soggiorno che migliorino l’accoglienza ed i servizi con l’attività di
didattica e visite guidate.
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COMUNE DI GEROLA ALTA (So)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “CENTRO DEL BITTO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Realizzazione CENTRO DEL BITTO
Categoria: 1.ACL - 5.A - 7.A
Ente capofila: Comune di Gerola Alta (SO)
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Sindaco – geom. Fabio Acquistapace Tel.: 0342-690024
Indirizzo: Comune di Gerola Alta – Via P. De Mazzi 11 – 23010 Gerola Alta (SO)
Fax: 0342-690521 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Pierluigi Curtoni Tel.: 0342-690154
Funzione: Tecnico Comunale
Indirizzo: Comune di Gerola Alta – Via P. De Mazzi 11 – 23010 Gerola Alta (SO)
Fax: 0342-690521 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Comune di Gerola Alta (SO)
Associazione Produttori Valli del Bitto
Soc. Valli del Bitto Trading s.p.a.
Associazione Slow Food
Associazione RARE – Razze Autoctone a Rischio Estinzione
Partner Nazionali ed Esteri (Coop Italia, Coop Swiss, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
di Pollenzo, facoltà di Agraria Università degli Studi di Milano, Istituto S.Paolo)
Associazioni Locali
DESCRIZIONE
Il Comune di Gerola Alta fa parte delle Valli del Bitto (Valgerola e Valle di Albaredo) terra di origine
del famoso formaggio Bitto.
Il Bitto non viene più considerato un semplice prodotto di mercato ma un traino per l’economia e la
salvaguardia di un territorio montano in cui l’agricoltura tradizionale svolge un ruolo importantissimo
nella conservazione dell’ambiente e nel presidio del territorio. Rappresenta inoltre una risorsa unica
dalle immense potenzialità, quale veicolo di promozione e sviluppo turistico-economico ecocompatibile dell’intera zona.
Su tali basi, il Comune di Gerola Alta, in collaborazione con l’Associazione Produttori Formaggio
Bitto e la compartecipazione economica della Società Valli del Bitto ha dato vita all’ambizioso
progetto del “CENTRO DEL BITTO” (parzialmente finanziato dalla Regione in ambito P.I.C.)
Dal recupero di un’area dismessa, è stata realizzata una struttura destinata a diventare un “Punto di
Eccellenza” che ospita i locali di stagionatura, spaccio-degustazione del Bitto e dei prodotti tipici
locali, un museo etnografico ed una sala convegni.
La stesso sarà il punto di riferimento per tutta la filiera agroalimentare locale e provinciale e per la
promozione turistica ed enogastronomica del territorio, ottimizzando il ritorno di immagine legato alla
qualità ed alla fama del Bitto.
Il Comune è quindi soggetto capofila ed attore principale nella promozione e nella valorizzazione del
proprio territorio(è inoltre proprietario di 4 alpeggi che producono Bitto).
Numerosi i riconoscimenti ottenuti dall’iniziativa in occasione della partecipazione a Fiere e Mostre
nazionali ed estere, i contatti, le forme di collaborazione avviate con Centri Studi ed Università, che
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costituiscono una base solida ed una premessa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi
prefissati.
Recentemente il progetto Valli del Bitto è stato selezionato e sovvenzionato dalla Coop Swiss e preso
da esempio dagli operatori della vicina Svizzera per la salvaguardia delle tipicità e il presidio dei
territori montani.
Attraverso la partecipazione all’investimento dei produttori e di soggetti privati, il Centro rappresenta
un esempio innovativo di partnership pubblico-privato sia in fase di realizzazione che di futura
gestione economicamente remunerativa.
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COMUNITÀ MONTANA LARIO INTELVESE (Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “IL TURISMO DEGLI ALPEGGI”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: IL TURISMO DEGLI ALPEGGI. Proposte innovative di turismo
rurale, ecologico e didattico nelle vallate interne delle Alpi centrali a partire dal sistema d'alpeggio.
Categoria: .3A
Ente capofila: . Comunità Montana Lario Intelvese.
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: .Oscar Gandola..Tel.: .031 830 741.
Indirizzo: ...Via Roma 9 - 22028 San Fedele Intelvi (CO)
Fax: ..031 831740. E-mail: . [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: .Giovanna Leoni..Tel.:. 031 830 741
Funzione: ..Responsabile servizio Cultura
Indirizzo: Via Roma 9 - 22028 San Fedele Intelvi (CO)
Fax: 031 831740.E-mail: . Giovanna [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale:
ERSAF . Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
CFAV consorzio forestale alta Valtellina
APPACuVI associazione per la protezione del patrimonio artistico culturale della valle Intelvi
A.L.D.A. associazione lombarda per la didattica in agricoltura
FONDAZIONE DI STUDI SUPERIORI FOJANINI, PROGEA Srl
DESCRIZIONE
Il progetto punta a valorizzare l’alpeggio quale “punto d’appoggio” per la fruizione della montagna
alpina, quale luogo dove poter sostare e ottenere utili informazioni per poi proseguire verso ulteriori
mete, dove poter acquistare i prodotti delle casere, con possibilità di degustarli sul posto.
Teatro di queste iniziative saranno la Valle Intelvi (in provincia di Como), le Valli Lesina e del Bitto
(nella Valtellina orobica) e l' Alta Valtellina.
Il “Giralpeggi” rappresenta una proposta di visite che intende stimolare l’escursionista a programmare
autonomamente nelle future stagioni estive ulteriori visite agli stessi alpeggi del “circuito” od altri
individuati sulla base di criteri e preferenze personali.
Fulcro dell’intervento è la collaborazione che si è instaurata tra gli alpeggiatori, che pur svolgendo un
lavoro antico si sono mostrati molto felici di poter approfittare delle moderne tecnologie per una
promozione rispettosa dell’ambiente.
Gli eventi estate 2007 saranno realizzati in collaborazione con diverse associazioni locali. Si propone
un fitto calendario di iniziative per tutti i gusti, pensate per far scoprire e vivere gli alpeggi: facili
escursioni guidate, trekking per i più allenati, conferenze, attività ludico-didattiche rivolte ad adulti e a
bambini, feste enograstonomiche, mostre, degustazioni.
Partecipando alle visite guidate, incontrando i pastori e i casari, pranzando e cenando con loro si
potranno soddisfare molte curiosità e si avrà la possibilità di entrare in contatto anche duraturo con il
mondo dei “malghesi”. Tra i prodotti che si potranno conoscere “da vicino”, figurano il Bitto, la
maschèrpa (ricotta grassa), il formaggio Lariano d’alpe, i furmagit della Valle Intelvi (di pura capra e
misti), lo scimudín dell’alta Valtellina, il zincarlín (mascárpa pepata), il burro ottenuto da panna di
affioramento.
Si tratta di un mondo che conserva un fascino coinvolgente, legato ad una straordinaria ricchezza di
storie, culture, espressione della grande importanza economica e sociale degli alpeggi per le comunità
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alpine. E’ una storia che ci consegna tradizioni, testimonianze materiali ed immateriali, una storia che
continua sotto i nostri occhi.
Il progetto prevede anche Interventi strutturali : Il principale è l’intervento di sistemazione del sentiero
pedonale verso il Santuario della Madonna del Soccorso di Ossuccio –dichiarato dall’unesco
patrimonio mondiale dell’umanità- Il sentiero è tradizionale collegamento tra la riviera tremezzina e la
Val Perlana e quindi via d’accesso alla fascia degli alpeggi tra la Tremezzina stessa e la Valle Intelvi,
con realizzazione di un nuovo percorso salute-vita; gli altri interventi materiali sono siti sul territorio
dei partner e finalizzati alla fruizione didattico-turistica con la realizzazione dell’adeguamento dei siti
alle esigenze estetiche e funzionali della visitazione turistica, con collocazione di segnaletica, bacheche
informative e sistemazione di punti di sosta e di osservazione, posa di tavolini da pic-nic nei pressi
degli alpeggi.
E’ stato realizzato il sito www.giralpeggi.it ricco di informazioni e di immagini, per promuovere ogni
iniziativa e far scoprire il paesaggio lombardo e ticinese: indicazioni pratiche su come arrivare negli
alpeggi, sui prodotti in vendita, sugli eventi, i contatti telefonici.
Sono inoltre previsti supporti a stampa (opuscoli, cartoguide. cartografie, ecc), inserzioni e una mostra
fotografica itinerante per promuovere itinerari esistenti e nuovi percorsi tematici didattici autoguidati.
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PROVINCIA DI LECCO (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “ECOMUSEO DEL DISTRETTO DEI MONTI E
DEI LAGHI BRIANTEI – DISTRETTO CULTURALE”
Denominazione dell’esperienza: Ecomuseo del Distretto dei monti e dei laghi Briantei – Distretto
Culturale
Categoria: 2B e 2C
Ente capofila: PROVINCIA DI LECCO
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Dott.Virginio Brivio - Presidente - Tel.: .0341.295111
Indirizzo: piazza Lega Lombarda,4 – 23900 - Lecco
Fax: 0341.295333 „ E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Arch. Clotilde Zucchetti - Tel.: 0341.295
Funzione: Dirigente Settore Cultura Servizi alla Persona
Indirizzo: piazza Lega Lombarda,4 – 23900 - Lecco
Fax:0341.295463 - E-mail:[email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale: 13 Comuni della Provincia di Lecco, 8 della Provincia di Como,
altri enti n.8 ( Como/Lecco):
Provincia di Lecco
Comunità Montana Lario Orientale
Comunità Montana del Triangolo Lariano
Parco della Valle del Lambro
Parco del Monte Barro
Parco Lago Segrino
Consorzio del Lario e dei laghi Minori
Consorzio Lago di Annone
Conferenza Permanente del lago di Pusiano
Comuni di :
Annone Brianza, Bosisio Parini, Castello Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Dolzago,
Ello, Galbiate, Oggiono, Rogeno, Suello, Valmadrera, Asso, Canzo, Erba, Eupilio, Longone al
Segrino, Merone, Pusiano, Valbrona, Regione Lombardia
DESCRIZIONE
Il progetto riguarda la salvaguardia e valorizzazione di un’area omogenea con significative
potenzialità di sviluppo turistico, ambientale e culturale.
Si intende creare e pianificare un sistema culturale integrato come un sistema diffuso di risorse di
eccellenza dove le strategie di intervento sono interpretate e filtrate in base a vocazioni territoriali. Il
programma di sviluppo culturale è finalizzato allo sviluppo socioeconomico e strutturale del territorio
attraverso politiche coordinate e sinergiche.
La realizzazione del progetto passa attraverso la cooperazione e la concertazione tra diversi Enti. In
particolare è stato approvato dagli Enti succitati un protocollo d’intesa per lo svolgimento di gestioni
unitarie e coordinate di programmi ed interventi complessi per lo sviluppo locale. E’ previsto un tavolo
di concertazione permanente per elaborare e condividere le azioni necessarie al processo di sviluppo e
per coordinare le fasi attuative. Sono previsti inoltre idonei organismi tecnici, con funzioni operative
e idonei organismi scientifici, con funzioni propositive, consultive e di validazione.
Risultati attesi:
81
-
attivazione itinerari di visita;
creazione di un’immagine omogenea e di una consapevolezza condivisa sulle opportunità,
strategie/ modalità di sviluppo;
- allestimento e attivazione di punti di informazione e incremento del servizio offerto;
- incremento dei visitatori dei beni artistici e monumentali e degli edifici storico- architettonici
legati alle dominanti ecomuseali che diventeranno poli attivi del distretto culturale;
- sviluppo dell’imprenditoria locale.
Il progetto è articolato il tre fasi.
Fase 1- in fase di attuazione (progetto cofinanziato dalla Fondazione Cariplo 2007– bando
valorizzazione Patrimonio Culturale) consiste in:
- recupero di infrastrutture e strutture (poli di irradiazione culturale - “Filandina” ex Filanda
Dubini – in comune di Bosisio Parini e edificio “Gambassi” – in comune di Colle Brianza)
- valorizzazione di percorsi e itinerari di visita ( itinerario lago di Annone; itinerario lago di
Pusiano)
- progettazione ( progetto di fattibilità finalizzato al recupero ad uso pubblico ed alla gestione del
Filatoio Dell’Oro in comune di Ello; progetto di fattibilità finalizzato al recupero ad uso
pubblico ed alla gestione di Villa Bertarelli in comune di Galbiate)
- azioni comuni che interesssano l’intera area del distretto culturale (selezione percorsi da attivare,
piano di comunicazione dell’Ecomuseo, creazione del marchio, campagna di informazione e di
comunicazione, piano di aggiornamento e formazione degli operatori culturali del territorio e
coinvolgimento della scuola, piano di attività culturali da realizzare dell’area dell’ecomuseo in
collaborazione con i Comuni e le Associazioni nell’ambito dei nodi di irradiazione culturale).
Fase 2 – piano programmatico:
- redazione del piano di politica culturale territoriale: documento strategico in cui la cultura è
intesa in senso lato e svolge la funzione di catalizzatore rispetto a tutte le attività produttive del
territorio.
Il piano individua strategie in materia di nuova imprenditoria: Formazione, nuove tecnologie e
innovazione, turismo.
Fase 3 – piano giuridico- istituzionale:
- definizione della struttura di governance territoriale (coinvolgimento degli attori locali e non;
individuazione di strumenti per una dimensione organizzativa e gestionale per coordinare
diversi livelli e diverse tipologie di operatori pubblici e privati).
- si individuano le fonti e le modalità di finanziamento attraverso una adeguata politica di
fundraising.
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PROVINCIA DI LECCO (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROGETTI PILOTA – INTERVENTI
SPERIMENTALI LUNGO LA “DORSALE” CICLOTURISTICA TRANSFRONTALIERA
NELLE PROVINCE DI VARESE, COMO, LECCO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Progetti pilota – Interventi sperimentali lungo la “dorsale”
cicloturistica transfrontaliera nelle province di Varese, Como, Lecco.
Categoria: 3.A 1.A
Ente capofila: Provincia di Lecco
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: dott.Virginio Brivio „ Tel.: 0341295301
Indirizzo: piazza Lega Lombarda, 4 23900 Lecco
Fax: 0341295501 „ E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: dott. Ottorino Vaglio „ Tel.: 0341295509
Funzione: Dirigente Settore Attività Economiche
Indirizzo: corso Matteotti, 3 23900 Lecco
Fax: 0341295501 „ E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Provincia di Lecco, Provincia di Como, Provincia di Varese, Repubblica e Canton Ticino, Regio
Insubrica
DESCRIZIONE (max
500 parole)
Le Province di Lecco, Como e Varese hanno attivato sul PIC INTERREG IIIA Italia - Svizzera 20002006 il progetto “Dorsale ciclabile insubrica per la valorizzazione transfrontaliera delle risorse naturali
turistiche e culturali”. La prima fase di realizzazione del progetto si è conclusa con l'individuazione del
tracciato della dorsale ciclabile di collegamento tra le tre Province e il Canton Ticino e il relativo
studio di fattibilità, nonché con l'individuazione di itinerari ciclo-turistici per la valorizzazione dei beni
culturali, storico-architettonici e naturali del territorio. La seconda fase di attuazione del progetto, che
prevede la creazione di un piano promozionale, è in corso di svolgimento.
La Provincia di Lecco ha ottenuto un contributo pubblico per un nuovo progetto sul PIC INTERREG
IIIA Italia - Svizzera 2000-2006 denominato “Progetti pilota. Interventi sperimentali lungo la dorsale
cicloturistica transfrontaliera nelle province di Varese, Como e Lecco”, ideato in continuazione di
quello già realizzato allo scopo di concretizzare tre tracciati pilota della dorsale.
L’area comprende ben 14 laghi e si caratterizza per unicità territoriale e per offerta turistica lungo un
itinerario cicloturistico di oltre 300 chilometri, itinerario percorribile in bicicletta da un utente medio in
4÷5 giorni. Il precedente studio di fattibilità per la “valorizzazione transfrontaliera delle risorse
naturali, turistiche e culturali” ha fornito l’incipit per un progetto unitario e coordinato di un nuovo
sistema di fruizione turistica, attraverso la realizzazione di una “dorsale” ciclopedonale che abbraccia
il territorio delle tre province. L’iniziativa è supportata da una situazione ambientale – storica culturale tipica e ben caratterizzata, nonché da una immagine internazionalmente già riconosciuta. Con
questo progetto viene resa operativa la proposta dello studio di fattibilita’ per la realizzazione di una
tratta campione per provincia ove riassumere le principali tipologie esecutive con applicazione dei
sistemi segnaletici e interventi sperimentali, ottimizzando e coordinando l’atto esecutivo e quello di
promozione del progetto. Il progetto si estende anche al territorio svizzero dove concerne
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l’allestimento dei piani di indirizzo degli itinerari ciclabili di interesse regionale nel Luganese e nel
Mendrisiotto, con particolare attenzione ai percorsi transfrontalieri.
Gli obiettivi sono quelli di potenziare e promuovere l’organizzazione dell’offerta turistica attraverso
una strategia unitaria e coordinata e allo stesso tempo mirata alle diverse realtà, migliorare il processo
di diversificazione territoriale e temporale dell’offerta favorendo la valorizzazione di località turistiche
minori e di forme di turismo alternativo a quello tradizionalmente presente nelle aree interessate. La
realizzazione di queste prime tre tratte rispetta la programmazione dello Studio di fattibilità i cui
aspetti fondativi sono volti alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali dei territori per favorire
una fruizione turistica alternativa delle stesse.
Con la realizzazione dei tre progetti pilota nelle province di Varese, Como e Lecco vengono messe in
relazione le strutture ricettive, sportive e ricreative esistenti. Inoltre, allo scopo di ottimizzare le
molteplici potenzialità turistiche rilevabili nei territori e di integrarle nella nuova “dorsale”
cicloturistica, si incentiva l’insediamento di altre strutture di nuova realizzazione: tra queste particolari
e ripetute aree di sosta con minime dotazioni di accoglienza.
I progetti interessano diverse aree protette le quali, con l’impiego diffuso di un mezzo di trasporto ecocompatibile e di impatto ambientale nullo come la bicicletta, ottengono fruibilità, conoscenza e
partecipazione offrendo sviluppo economico in modo coordinato.
84
PROVINCIA DI LECCO (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROGETTI SISCOTEL E PEOPLE’S CARD”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Progetti Siscotel e People’s Card
Categoria: 2.D
Ente capofila: Provincia di Lecco
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Virginio Brivio - Tel.: 0341/295.301
Indirizzo: p.zza Lega Lombarda, 4 – 23900 Lecco
Fax: 0341/295.333 - E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Fabio Annoni Tel.: 0341/295.352
Funzione: Responsabile Servizio CED
Indirizzo: c.so Matteotti, 3 – 23900 Lecco
Fax: 0341/295.444 - E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Comuni di Airuno, Barzago, Barzio, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Calolziocorte,
Carenno, Casargo, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Valsassina, Cisano Bergamasco, Colico,
Cortenova, Costa Masnaga, Crandola Valsassina, Cremeno, Dervio, Dolzago, Dorio, Esino Lario,
Erve, Garlate, Introbio, Introzzo, Lecco, Margno, Merate, Moggio, Molteno, Monte Marenzo,
Montevecchia, Morterone, Olginate, Oliveto Lario, Paderno d’Adda, Pagnona, Parlasco, Pasturo,
Perego, Perledo, Pontida, Premana, Primaluna, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sueglio,
Taceno, Tremenico, Valgreghentino, Varenna, Vendrogno, Vercurago, Verderio Inferiore, Vestreno,
Comunità Montana Valle San Martino
DESCRIZIONE
L’obiettivo principale dei progetti Siscotel è quello di realizzare una maggiore gestione integrata della
comunicazione sovraterritoriale mediante l’estensione e l’erogazione di servizi aggregati ai Comuni
associati.
Ciò implica per ciascuno di essi un ripensamento dei principi del proprio Sistema Informativo, con la
selezione di quali e quanti servizi ridisegnare in un’ottica sovracomunale, quanti e quali portare a fattor
comune nel Centro Sistema, quanti e quali trasformare per garantire comunque l’interoperatività.
Il progetto prevede l’erogazione di applicativi comunali nelle seguenti aree:
− amministrativa;
− demografica;
− contabile-finanziaria;
− tributaria.
Inoltre prevede la gestione di servizi sovra-comunali che forniscono servizi, integrando le informazioni
provenienti dai diversi comuni, in particolare con i portali web.
L’ambiente redazionale consente una gestione completa dei siti web comunali, i quali prevedono al
loro interno l’attivazione delle funzionalità legate alla Carta Regionale dei Servizi (CRS).
Le funzionalità dei vari moduli applicativi vengono erogate a cittadini, imprese, nonché agli stessi
comuni da un Centro Sistema che funziona da Application Service Provider (ASP). Il cittadino in
possesso della Carta Regionale dei Servizi (CRS) accede attraverso Internet o Intranet Comunale ai
servizi di pubblica utilità (Autocertificazione, Back end ASL per variazioni anagrafiche, Simulazione
calcolo ISEE/ISE) erogati dal Centro Servizi evolvendo le modalità di interazione tra cittadino e
Comune.
85
Per quanto riguarda le applicazioni sovracomunali, appare evidente che tali applicativi, per poter
supportare le funzionalità richieste, devono poter essere “alimentate” con i dati dei singoli Comuni.
Questi potranno infatti scegliere di continuare ad utilizzare i propri applicativi piuttosto che adottare
quelli proposti in ASP dal “livello Comunale” del Centro Sistema: ogni applicazione sovracomunale
sarà quindi operativa in riferimento ai dati dei soli Comuni che sceglieranno di servirsi
dell’applicazione fornita in ASP dal CS per l’area applicativa corrispondente, o in riferimento ai
Comuni che forniranno comunque i dati su supporto concordato con il Centro Sistema.
Alla data attuale, il progetto può ritenersi concluso relativamente al Centro Sistema (creazione della
VPN provinciale, realizzazione ed attivazione del Data Center). Sono stati rilasciati servizi di carattere
generale: gestione dei domini internet, posta elettronica, sistema anti-virus, etc.
I problemi ed i ritardi che ad oggi si riscontrano riguardano principalmente i seguenti filoni:
− diffusione della banda larga: sul territorio provinciale non è diffusa la banda larga e la soluzione
utilizzata nelle aree non coperte da xDSL (satellitare) è inefficiente;
− cittadini: i lettori della CRS non sono diffusi ed il costo ne limita l’impiego. A tal punto si sta
valutando di modificare la modalità di autenticazione (es. user id e password);
− comunicazione: il progetto deve essere pubblicizzato maggiormente in modo che i cittadini siano
a conoscenza dei nuovi servizi.
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PROVINCIA DI LECCO (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROGETTO
SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Sistema Turistico Lago di Como
Categoria: 3.A
Ente capofila: Provincia di Lecco
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: .Virginio Brivio „ Tel.: 0341295301......................
Indirizzo: .piazza Lega Lombarda, 4 23900 Lecco.............................
Fax: 0341295501...... „ E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Ottorino Vaglio „ Tel.: ..................................
Funzione: Dirigente Settore Attività Economiche - Turismo
Indirizzo: corso Matteotti, 3 23900 Lecco
Fax: 0341295501 „ E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Provincia di Lecco, Provincia di Como, Provincia di Lecco, Comune di Como, Comune di Lecco,
Comunità Montana Alpi Lepontine, Comunità Montana Alto Lario occidentale, Comunità Montana
Lario Intelvese, Comunità Montana Lario Orientale, Comunità Montana Triangolo Lariano, Comunità
Montana Valle San Martino, Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera,
Gestione Navigazione Laghi Maggiore, Garda e Como
Consorzio del Lario e dei Laghi Minori, Unione dei Comuni della Tremezzina, Comune Ballabio,
Comune di Cantù, Comune di Albese con Cassano, Comune di Argegno, Comune di Blessagno,
Comune di Brienno, Comune di Caglio, Comune di Cantù, Comune di Canzo, Comune di Carenno,
Comune di Castiglione Intelvi, Comune di Cernobbio, Comune di Civenna, Comune di Cremia,
Comune di Dervio, Comune di Dongo, Comune di Faggeto Lario, Comune di Gera Lario, Comune di
Gravedona, Comune di Gravedona, Comune di Menaggio, Comune di Merate, Comune di Mezzegra,
Comune di Sala Comacina, Comune di Trezzone, Gal dei due laghi, Lario fiere
ENTI PRIVATI
Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di Como, Camera di Commercio Industria
Agricoltura Artigianato di Lecco, Comitato regionale dei giovani imprenditori di confindustria
Lombarda, Unione Commercianti, Confesercenti provinciale, Confederazione Generale del Lavoro,
Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Unione Italiana Lavoratori, Consorzio agricolo
Terrealte, Consorzio Como turistica, Consorzio provinciale albergatori di Como, Coordinamento dei
Consorzi del Lago di Como (14 consorzi), Cooperativa turistica Imago, Mantero SPA, Tessile di
Como SpA, ACI Como, Associazione polisportiva Valsoldese, Associazione “Sistema Turistico Alta
Valsassina”, Associazione Aero Club Como, Associazione Amici di Como, Associazione AMMI,
Associazione Assorifugi, Associazione Cavalieri Palio del Baradello, Associazione Club Lombardia,
Associazione guide alpine del Lario e delle Grigne, Associazione Mondo Turistico, Associazione
Nazionale alpini Gruppo Sportivo alpini Missaglia, Associazione Paragliding World Cup Parapendio
Lecco, Associazione Pelagus, Associazione Periscopio, Associazione Promobellagio, Associazione ss.
“Ospiti per casa”, Associazione Teatro Invito, Associazione Vera Brianza, UST CISL, Villa Erba SpA.
DESCRIZIONE
AMBITO TEMATICO E CONTENUTI DELLE SOLUZIONI INNOVATIVE
Il “Sistema Turistico del Lago di Como” è uno sistema di governance di una destinazione turistica.
Esso, in forza del riconoscimento avvenuto nel novembre del 2005 da parte della Regione Lombardia
87
come previsto dalla Legge Regionale 8/2004, agisce per l’organizzazione delle offerte turistiche, il
miglioramento dell’offerta, la promozione e commercializzazione della destinazione.
ORIGINALITÀ/INNOVATIVITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE O DEI SERVIZI SVOLTI
L’organizzazione interna del STLC descritta in fase di riconoscimento era per molti versi già operante
nel 2004 per cui il 2005 è stato un anno di consolidamento delle procedure e delle funzioni dei vari
organi del Sistema. La principale novità introdotta sul piano organizzativo è la “Consulta del Turismo”
della provincia di Como.
La nascita di due modelli differenti fra le province di Como e Lecco aveva prodotto una certa diversità
organizzativa rispetto alle funzioni e alla composizione degli organi di programmazione che si era
mantenuta anche dopo il riconoscimento del STLC..
EFFICACIA, EFFICIENZA, ECONOMICITÀ DEI SERVIZI SVOLTI IN FORMA
ASSOCIATA
Il Sistema Turistico Lago di Como (STLC) si è dotato di un Programma di sviluppo turistico che è
stato valutato positivamente dalla Regione Lombardia tanto da trarre le motivazioni per il
riconoscimento del sistema stesso.Fra gli impegni che il STLC si è preso all’atto del riconoscimento
(ed in conseguenza di esso) vi è il monitoraggio dell’esecuzione del Programma. Il monitoraggio ha
principalmente una funzione interna al sistema per l’autovalutazione e il miglioramento della
programmazione. La verifica di efficienza ed efficacia mette l’accento sulla capacità del sistema di
realizzare quanto si è prefissato, mentre la verifica dell’impatto permette di indagare sulle ricadute di
medio periodo dei progetti selezionati. Questa attività, sul piano istituzionale, è un compito a carico
delle Province del STLC. Tuttavia, nell’ambito della collaborazione fra i diversi Enti aderenti al
Sistema, si è ritenuto più consono all’obiettivo affidare tale compito all’Osservatorio del Turismo,
promosso dalle Camere di Commercio delle province di Como e Lecco, in quanto soggetto incaricato
di monitorare la realtà turistica locale sotto molteplici aspetti e quindi in grado di compiere gli
opportuni confronti fra le azioni del programma e le conseguenze nel mercato turistico.
SOLUZIONI INNOVATIVE DI FINANZIAMENTO
Al termine dell’indagine è stato verificato un investimento complessivo di € 14.858.662,14 pari
all’89,15% di quanto preventivato. Nella verifica si possono individuare 14 progetti nei quali è
intervenuto il cofinanziamento della Regione Lombardia variamente riconducibili al Programma 2005
pari a € 1.063.400,00 (circa il 7,16% dell’investimento realmente effettuato). E’ stato invece molto più
consistente del previsto in termini assoluti e percentuali, l’impegno degli Enti pubblici locali che
hanno dovuto compensare sia il minore impegno dei privati, sia il minore apporto della Regione
Lombardia alla realizzazione del Programma rispetto alle ipotesi iniziali. Si è infatti registrato un
incremento di spesa pubblica complessiva rispetto alle previsioni pari al 35,36% in termini percentuali
e di € 3.251.683,87 in termini assoluti. Sottraendo a questa cifra il contribuito al programma della
Regione Lombardia, l’incremento di spesa per gli Enti locali è stato di € 1.758.357,79. Emerge quindi
con chiarezza il grande sforzo finanziario compiuto dagli Enti locali per garantire la realizzazione del
Programma.
SOLUZIONI ADOTTATE PER COINVOLGERE PRIVATI E ASSOCIAZIONI NON PROFIT
La formalizzazione del STLC arriva al termine di un lungo processo di integrazione dei diversi livelli
di governo promosso dalle due province. L’idea, presente nelle linee guida, di creare un sistema
turistico che fosse non solo condiviso dai diversi attori del territorio, ma che li vedesse attivi nella fase
di programmazione è stato il principio ispiratore delle azioni realizzate negli ultimi due anni. Fedeli a
questo principio, ma consapevoli del basso livello di integrazione fra gli attori all’interno delle
province, le due Amministrazioni provinciali hanno realizzato un processo graduale che ha visto in un
primo momento realizzarsi l’integrazione degli attori pubblici e privati all’interno delle due province e,
successivamente, realizzare un’integrazione di sistema. Questa strategia ha dato vita a percorsi
parzialmente differenti nelle due realtà.
Raggiunto un sufficiente livello di integrazione e coinvolti tutti gli attori, si è avviata la fase di
predisposizione del Programma 2005, attraverso l’invito rivolto agli attori del territorio a presentare
idee progettuali.
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SVILUPPO FUTURO DEI PROGETTI
Il progetto integrato 2005 ed il progetto 2006 si trovano all’interno di un programma triennale 20052007 che, in base alle “Linee di indirizzo per i sistemi” della Regione Lombardia, aveva la possibilità
di essere modificato anno per anno (numero e la tipologia dei progetti) senza essere ulteriormente
approvato dalla Giunta Regionale. Nel mese di dicembre 2006 la Regione Lombardia ha aggiornato le
“Linee di indirizzo peri i sistemi” (“Aggiornamento delle linee di indirizzo per i sistemi turistici e
modalità di valutazione della coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale”),
esprimendo la necessità di precisare e chiarire le modalità di definizione dei programmi di sviluppo dei
sistemi e introducendo pertanto due importanti novità:la necessità per un Sistema di disporre ed attuare
un Programma di Sviluppo Turistico (PST) e la necessità di richiedere l’approvazione della Giunta
Regionale per variare il Programma triennale già presentato. Questo nuove disposizioni hanno indotto
il STLC ad elaborare una strategia lungimirante e soprattutto realistica per le prossime azioni di
Sistema e cioè sostenere le nuove linee guida della Regione ed avviare la predisposizione di un PST di
sistema.
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COMUNE DI LUINO (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PARCO
LETTERARIO TRANSFRONTALIERO DEI LAGHI”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: “PARCO LETTERARIO TRANSFRONTALIERO DEI LAGHI” –
INTERREG IIIA ITALIA - SVIZZERA
Categoria: 3.A
Ente capofila: COMUNE DI LUINO
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Dr. GIANERCOLE MENTASTI Tel.: (Uff. Segreteria del Sindaco: 0332 543 544)
Indirizzo: P.zza C. Serbelloni, 1 – 21016 LUINO (VA)
Fax: 0332 543 516 (Uff. Protocollo) E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Dott.ssa SIMONA CORBELLINI Tel.: 0332 543 583
Funzione: Responsabile del Servizio Cultura, Sport e Tempo Libero
Indirizzo: COMUNE DI LUINO
Fax: 0332 543 512 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
CAPOFILA ITALIANO
Nome: Comune Luino
Indirizzo: Piazza Crivelli Serbelloni, 21016 Luino
Telefono: 0332 543511
Fax: 0332 543512 Email : [email protected]
CAPOFILA SVIZZERO
Nome: Comune Collina d’Oro
Indirizzo: piazza Brocchi, 6926 Montagnola
Telefono: + 41 91 9864646
Fax: + 41 91 9864650 Email: [email protected]
ALTRI PARTNER
Provincia di Varese
Comune di Valsolda (CO)
Provincia di Como
Comunità Montana Alpi Lepontine (CO)
Fondazione Herrmann Hesse, Collina d’Oro, CH
DESCRIZIONE
Il progetto risulta innovativo ed originale in particolare sul piano contenutistico (1), delle soluzioni di
coinvolgimento di associazioni culturali operanti sul territorio (2) e delle possibilità di sviluppo futuro
(3).
1) L’innovatività è rappresentata principalmente dal fatto che la promozione turistica del territorio è
stata realizzata attraverso la valorizzazione e la promozione culturale dei luoghi di ispirazione degli
scrittori. Altrettanto originali sono le attività ed iniziative programmate per il raggiungimento di tale
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finalità: i 2 percorsi didattici sui luoghi degli scrittori, formati da 12 cartelli ognuno; i 3 video
promozionali dedicati ai “viaggi Sentimentali, i 2 DVD “Sulle tracce di Piero Chiara” e “Sulle tracce
di Antonio Fogazzaro” in cui l’accento è posto sui panorami, sulle ricchezze architettoniche, sulla
letteratura, sulla gastronomia dei due paesi e sulla vita dei due autori che vengono legati dal filo
conduttore di una voce narrante ed inframmezzati da brevi “scene” tratte dai romanzi o da immagini
“old fashion”. Sono stati, altresì, realizzati 2 opuscoli promozionali a colori per il viaggio “Tutto è
accaduto in me” (Luino-Chiara) e “Per chiarori interni” (Valsolda-Fogazzaro), un libretto descrittivo
dei luoghi fogazzariani, dal titolo “Valsolda, piccolo mondo antico” a colori, un libretto descrittivo del
percorso “i luoghi di Chiara”, modelli per la promozione dei singoli viaggi, manifesti promozionali A0
in metallo per fiere ed esposizioni. Disponiamo dei “format” teatrali collaudati per i due Viaggi
Sentimentali® “Tutto è accaduto in me” e “Per chiarori interni”, dei format teatrali per le scuole e di
un nuovo format di viaggio, “la stanza del vescovo. Disponiamo di due “Viaggi Sentimentali®”
collaudati, funzionanti, commerciabili da subito.
2) Particolare attenzione è stata dedicata al coinvolgimento dei privati e nello specifico delle
associazioni culturali operanti sui territori coinvolti che, grazie al progetto e allo spazio ad esse
riservato, hanno potuto sperimentare la formula “Parco letterario” per inserirsi nella vita culturale e
turistica curando gli aspetti di animazione e guida turistico-culturale.
3) Il progetto ha permesso di consolidare un rapporto di collaborazione tra i partner coinvolti, di
arricchire le attività del partner svizzero e di avviare le attività dei parchi letterari di Luino e di
Valsolda. La collaborazione tra i partner è stata molto positiva ed è unanime la volontà di proseguire
su questa strada. Il progetto ha avuto successo nella messa a punto della formula del parco letterario e
nella effettiva realizzazione dei viaggi sentimentali; per il futuro sono oggetto di riflessione le modalità
di auto-finanziamento di tali attività e, più in generale, dei contenuti progettuali di natura promozionale
e di marketing territoriale.
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AZIENDA SPECIALE CONSORTILE RETESALUTE (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “RETE SALUTE”
Denominazione dell’esperienza: Gestione da parte di 24 Comuni e della Provincia di Lecco dei servizi
alla persona mediante la costituzione dell’ Azienda Speciale Consortile RETESALUTE
Categoria: 2G
Ente capofila: Azienda Speciale Consortile RETESALUTE
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Roberto Guarnieri Tel.:039 9285167
Indirizzo: via per Robbiate n. 8 Merate (Lecco)
Fax: 039 9901718 - E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: .Roberto Guarnieri - Tel.: .039 9285167.
Funzione: direttore
Indirizzo: v. sopra
Fax: v. sopra - E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale: Azienda Speciale Consortile RETESALUTE
Comuni di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Casatenovo, Cassago Brianza, Cernusco
Lombardone, Cremella, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Monticello Brianza, Olgiate
Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoé, Sirtori, Verderio
Inferiore, Verderio Superiore,
Provincia di Lecco
DESCRIZIONE
Ventiquattro comuni del distretto territoriale di Merate hanno costituito nel 2005 l’Azienda Speciale
Consortile denominata RETESALUTE al fine di gestire i servizi alla persona di competenza dei
singoli comuni. Una parte di questi servizi, sino al 2005, erano gestiti dall’ASL su delega dei Comuni.
Queste deleghe sono state ritirate e conferite all’Azienda quale ente strumentale degli enti consorziati.
Una parte dei Comuni, col 2007, ha inoltre conferito a RETESALUTE altri servizi che in precedenza
gestiva direttamente (es. servizio di assistenza domiciliare agli anziani, ai minori, ai disabili ecc.)
Contemporaneamente, e sempre su volontà dei Comuni dell’intero distretto, RETESALUTE è anche
capofila per l’attuazione del piano di zona triennale previsto dalla L.328/2000. L’orientamento dei
comuni è pertanto quello di andare nella direzione di una gestione unitaria dei servizi alla persona e di
una altrettanto unitaria programmazione territoriale a superamento delle frammentazioni e dei
localismi per fornire risposte coordinate, coerenti con una programmazione sovracomunale . L’azienda
così costituita dai Comuni e dalla Provincia di Lecco rappresenta lo strumento gestionale che può
consolidare la collaborazione non solo tra gli enti aderenti ma tra questi ed altri soggetti pubblici (ASL,
Azienda Ospedaliera, ecc) e privati (es. Terzo settore, imprese sociali, ecc.) Favorisce economie di
scala, di progettazione , di specializzazioni ed innesca logiche e strumenti manageriali.
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COMUNE DI TOVO SANT’AGATA (So)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “CIRCUITO DELL’ANTICA PIEVE DI MAZZO”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: Circuito dell’Antica Pieve di Mazzo.
Categoria: 2.B
Ente capofila: Comune di Tovo Sant’Agata
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Giambattista Pruneri - Tel.: 0342770058
Indirizzo: Via Retta.
E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Paolo Giudici - Tel.: 3347625052.
Funzione: Coordinatore
Indirizzo: Via Grandi 23 27100 Pavia
E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale: Fondazione Cariplo, Comuni di Tovo di Sant’Agata, Mazzo di
Valtellina, Lovero Saltellino, Sernio, Vervio, Comunità Montana di Tirano, Parrocchie, Provincia di
Sondrio, Associazione Bellaguarda e Amatia, Università di Pavia, Cooperativa Il Prisma.
DESCRIZIONE
ll progetto mira a potenziare e promuovere lo sviluppo culturale e l'organizzazione dell'offerta turistica
nel territorio dell’Alta Valtellina compreso fra i Comuni di Tirano e Bormio e, in particolare, nei
comuni facenti riferimento all’antica Pieve di Mazzo (da Serio a Sondalo), che offrono un moltitudine
di luoghi da visitare. L'offerta di attrazioni culturali è ricca e rappresenta un'enorme opportunità da
cogliere ma per fare questo è indispensabile la creazione di un sistema tra le varie attrazioni e
soprattutto una campagna di marketing e promozionale comune, che permetta anche di valorizzare il
ruolo degli operatori economici presenti sul territorio. Il progetto è stato ammesso al tavolo di
confronto territoriale della Regione Lombardia e presentato il 26/11/2005 presso la sala del Consiglio
Provinciale di Sondrio.
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UNIONE DI COMUNI TERRE DI FRONTIERA (Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: UNIONE DI COMUNI TERRE DI FRONTIERA
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: UNIONE DI COMUNI TERRE DI FRONTIERA
Categoria: 2B, 2C, 2G, 2I
Ente capofila: UNIONE DI COMUNI
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Agostino GRISONI Tel.: 031.949566
Indirizzo: Piazza della Repubblica, 1 – 22029 Uggiate-Trevano (CO)
Fax: 031.948142 E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Alessandro FRANGI Tel.: 031.949566
Funzione: Responsabile Area Affari Generali
Indirizzo: Piazza della Repubblica, 1 – 22029 Uggiate-Trevano (CO)
Fax: 031.948142 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Comune di Bizzarone, Comune di Faloppio, Comune di Ronago e Comune di Uggiate-Trevano.
DESCRIZIONE
Nell’anno 2002, gli amministratori dei Comuni di Bizzarone, Faloppio, Ronago e Uggiate-Trevano,
nella consapevolezza che le nuove e sempre maggiori competenze affidate alle amministrazioni locali
non possano essere gestite con efficacia a livello di singolo piccolo Ente, a causa delle sempre più
marcata diminuzione delle risorse finanziarie e della contestuale necessità di disporre di personale
qualificato e aggiornato nei singoli settori, decidono di costituire un nuovo Ente Locale che possa
gestire le funzioni e i servizi in forma associata ed unificata nel territorio dei quattro Comuni: nasce
così l’Unione di Comuni Terre di Frontiera, a cui vengono affidate una dopo l’altra numerose
competenze tra le quali assumono rilievo per la loro consistenza e per lo sviluppo conseguito negli
anni le seguenti: polizia locale, servizi socio-assistenziali, biblioteca e gestione del territorio (con
particolare riguardo al dissesto idrogeologico). Vengono creati quattro uffici unici a capo dei quali
viene individuato un responsabile d’Area con compiti di coordinamento e organizzazione delle attività
su tutto il territorio dei quattro Comuni.
Gli obiettivi comuni a tutte le convenzioni, strumento con cui vengono trasferiti dai Comuni
all’Unione funzioni e servizi, sono i seguenti:
- disporre di un servizio con compiti specifici di programmazione, organizzazione e gestione
del singolo settore;
- garantire l’integrazione e il coordinamento degli interventi di gestione;
- assicurare l’efficienza, l’efficacia, l’economicità e la qualità dei servizi nel rispetto delle
esigenze dei cittadini;
- favorire l’integrazione ed il coordinamento con altri Enti, istituzioni e soggetti operanti nel
medesimo settore.
Più in particolare, è opportuno citare i seguenti elementi che rendono l’esperienza della gestione
associata unica, attribuendole un valore aggiunto rispetto agli standards di settori simili in realtà
omogenee:
- possibilità di disporre di personale maggiormente qualificato, più facilmente aggiornabile e
dedito esclusivamente al servizio in cui lo stesso è operativo, a discapito della flessibilità cui
spesso i piccoli Comuni sono costretti a far fronte, ma nell’ottica della qualità del servizio,
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con numerosi vantaggi;
diversa dotazione organica con possibilità di impiego di risorse umane polivalenti e
facilmente sostituibili;
- suddivisione e specializzazione delle mansioni;
- qualità dell’offerta omogenea su tutto il territorio senza differenziazioni legate alle realtà
comunali;
L’implementazione di un servizio informatico ha contribuito a rendere tempestivo l’intervento
manutentivo, anche nell’emergenza e soprattutto sta mettendo le basi per una gestione on line che
permetta un aggiornamento costante dei dati immessi nel sistema e una maggiore possibilità di
intervenire sullo stesso attraverso un semplice collegamento alla rete. I risultati positivi vanno sempre
confrontati con le numerose criticità che una gestione di questo tipo comprende e che spesso rallenta i
tempi dell’esecutività, essendo il processo di Unione un cammino lungo e molto dialettico.
-
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UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA (Va-Co)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “RETE TELEMATICA UNIVERSITA’
DELL’INSUBRIA”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: SERVIZI APPLICATIVI DI ULTIMA GENERAZIONE SULLA
RETE TELEMATICA DELL’UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA
Categoria:
Ente capofila:
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Renzo Dionigi Tel.: 0332.21.9001
Indirizzo: via Ravasi, 2 – 21100 VARESE Fax:0332.21.9009
E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO PER UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA:
Nome/Cognome: Marta Ferrari Tel.: 031.238.9750
Funzione: Responsabile del Progetto Sviluppo Rete Informatica - SRI
Indirizzo: via Valleggio, 11 – 22100 COMO
Fax:031.238.9750 E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale: da individuare
DESCRIZIONE
La rete telematica dell’Università dell’Insubria non pone limiti tecnico pratici all’implementazione di
nuovi servizi applicativi di ultima generazione . L’estensione della rete in ambito regionale (Varese,
Como, Busto Arsizio e Milano) e il suo prolungamento transfrontaliero (da Como a Lugano-Manno) la
pongono di diritto come struttura fondamentale per le attività di sperimentazione tra enti locali,
istituzioni formative ed eventualmente aziende private.
In questi mesi il progetto SRI (Sviluppo Rete Informatica) dell’Università dell’Insubria si è occupato
di valorizzare questa infrastruttura verso servizi applicativi di nuova generazione sia all’interno
dell’Ateneo cercando di coinvolgere un gruppo di docenti, sia all’esterno cercando il dialogo con le
istituzioni (Provincia e Regione in primis).
Sebbene gli ambiti applicativi e di utilizzo siano molteplici, in questa sede proponiamo alcuni esempi
che ben si sposano sia con il Territorio sia con gli attori ivi presenti.
Primo progetto: Portale di accesso turistico-storico
L’Università dell’Insubria ha recentemente presentato un lavoro editoriale sulla storia di Varese che è
tuttora in evoluzione. Il progetto coinvolge non solo l’Ateneo, ma anche istituzioni e privati, tutti
coordinati dal Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali.
Considerando l’argomento trattato e le sue potenzialità proponiamo di costituire un gruppo di lavoro
che riporti in forma digitale e dinamica la trattazione cartacea. Il progetto ha come scopo la
valorizzazione turistico-storica del territorio già esplorata nel corso della pubblicazione e di rendere
fruibile e affascinante i luoghi che vengono menzionati anche dal singolo cittadino risiedente
all’estero. In pratica si seguiranno i seguenti passaggi:
1. Analisi e sintesi del lavoro cartaceo
2. progettazione di un portale web d’accesso alla consultazione e navigazione
3. archiviazione digitale di immagini fotografiche e storiche, documenti ecc.
4. mappe geografiche e storiche interattive
5. valorizzazione del singolo argomento in base a ricorrenze o eventi nel corso dell’anno, Es.
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storia dello sport a Varese verrà esaltata durante i mondiali di ciclismo
predisposizioni nel territorio di alcune webcam (inizialmente 3 e poi in aumento) posizionate
nei punti di maggior pregio naturalistico – storico ed eventualmente manovrabili dall’utente
7. richiamo ragionato ad altri siti web locali di valore storico, artistico, naturalistico, etnografico
Lo sviluppo dei punti sopra accennati transita per la forte sinergia tra Università, enti locali, musei,
istituti di ricerca, enti di promozione turistica, comunità montane.
La forte innovazione del progetto è data sia dalle risorse tecnologiche di avanguardia messe a
disposizione dall’Università dell’Insubria, sia nel passaggio di conoscenze tra Università e territorio e
viceversa, sia l’esperienza di integrazione tra turismo, storia e natura in un unico strumento di grandi
potenzialità divulgative, informative e di appeal turistico.
Un tale progetto prevede non solo la fase di start up corrispondente a circa 6-9 mesi di lavoro, ma
anche il suo sviluppo ed ampliamento negli anni, coinvolgendo un numero crescente di attori a livello
locale e può diventare un esempio per altre esperienze del genere (coordinamento cooperative sociali,
rete teatri ecc.).
6.
Secondo progetto: rete dei musei archeologici
Sulla falsa riga del primo progetto, ma molto più circoscritto nell’ambito, si propone la realizzazione di
una rete di musei archeologici insubri e del Canton Ticino.
I passaggi da realizzare, saranno i seguenti
1. Elenco musei archeologici e loro coinvolgimento (lavoro già cominciato da Uninsubria)
2. Studio di fattibilità tecnica per la messa in rete dei musei. Integrazione tra rete wireless e rete in
fibra ottica dell’Ateneo
3. Catalogazione digitale di immagini, documenti ed altro
4. realizzazione portale web
Terzo progetto: trasmissioni di immagini ad altissima definizione in occasione di eventi
Con l’avvento di Internet “per tutti” e “dappertutto” si sta assistendo a nuove forme di comunicazione
audio-visiva basata sulla rete. Ad esempio la folgorante popolarità di siti come Youtube ha fatto
esplodere la video mania. La frontiera in questo tipo di applicazioni è la qualità .
Attualmente sono rarissimi i casi di trasmissione di video in tempo reale in qualità mpeg2 o superiore.
All’Università dell’Insubria si sta sperimentando un’applicazione semplice, DVTS, ma collaudata di
trasmissione audio-video in qualità superiore al DVD. Le applicazioni con immediati vantaggi sono
quelle mediche come ad esempio le lezioni dalla sala operatoria. In questo modo i dettagli anatomico
morfologici prima di difficile visione diverrebbero discernibili dagli studenti presenti in aula Magna.
Ci si propone come leader di un progetto di vasta implementazione del DVTS. Dalla diffusione di
concerti della Stagione Sinfonica di Ateneo dall’Aula Magna di Varese ad eventi divulgativi ad
eventuali programmazioni a tema.
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CONSORZIO PER LA PROMOZIONE TURISTICA
DELLA VALCHIAVENNA (So)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “PROGETTO CONSORZIO”
Dati identificativi
Denominazione dell’esperienza: PROGETTO CONSORZIO
Categoria: 2.A
Ente capofila: CONSORZIO PER LA PROMOZIONE TURISTICA VALCHIAVENNA
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: FRANCO MORO „ Tel.: +39 0343 37485
Indirizzo: VIA CONSOLI CHIAVENNASCHI 11, 23022 Chiavenna (SO)
Fax: +39 0343 37361 „ E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: FEDERICO SCARAMELLINI „ Tel.: +39 0343 37485
Funzione: DIRETTORE del Consorzio per la Promozione Turistica Valchiavenna
Indirizzo: Via Consoli C. 11, 23022 Chiavenna (SO)
Fax: +39 0343 37361 „ E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Comunità Montana della Valchiavenna
Comuni della Valchiavenna (13 comuni)
Skiarea Valchiavenna S.p.a.
Altri 286 associati del comparto privato impegnati nella filiera del turismo, del commercio, dell’
artigianato, dello sport, cooperative sociali, pro loco, etc.
DESCRIZIONE
Il Consorzio Turistico Valchiavenna nasce dalla volontà del settore pubblico e privato di impegnarsi
nello sviluppo economico e nella valorizzazione del territorio: il coinvolgimento di enti pubblici, attori
privati, direttamente ed indirettamente coinvolti nella filiera del turismo, insieme ad altri soggetti
appartenenti a settori economici differenti, ha prodotto una stretta ed attiva collaborazione volta al
potenziamento delle attrazioni interne che hanno implementato l’immagine della Valchiavenna come
sistema integrato di risorse.
Attualmente il personale del Consorzio Turistico è formato da dipendenti e collaboratori impegnati in
diverse attività ed uffici dislocati su tutto il comprensorio, dalla bassa all’alta valle: Chiavenna,
Campodolcino, Madesimo.
Molteplici sono le attività ed i servizi:
- Front office: informazione e prenotazioni, raccolta dati sui visitatori
- Back office: elaborazione statistica dei dati per una segmentazione della domanda; ideazione
dell’offerta (studio ed analisi dei trend di mercato, creazione di pacchetti); collaborazione per
gestioni di eventi di richiamo turistico, culturali e sportivi
- Marketing: siti internet, ideazione di materiale depliantistico e promozionale, tradotto in più
lingue straniere, su strutture ricettive, ristoranti, enogastronomia, parchi, musei, cartine
trekking, cartina mountain bike, località, magazine trimestrale, calendario manifestazioni,
comunicati stampa
- Marketing interno: formazione e corsi di aggiornamento per personale ed associati
- Gestione museale
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Negli ultimi anni la commercializzazione del marchio territoriale ha avuto come obiettivo primario la
destagionalizzazione della domanda attraverso una forte campagna di comunicazione e l’ideazione di
una serie di pacchetti turistici attenti alle diverse componenti culturali, enogastronomiche e
naturalistiche.
In particolare, spicca per il grande successo e il tipo di vacanza innovativa la proposta di TURISMO
SOSTENIBILE del pacchetto “Via Spluga” che promuove AREE TRANSFRONTALIERE dell’arco
alpino.
“VIA SPLUGA” (certificazione Bandiera Verde 2005-Legambiente e La Carovana delle Alpi): sono
pacchetti turistici basati sull’aggregazione del servizio ricettivo e trasporto bagagli. Il cliente percorre a
piedi itinerari storici e naturalistici che collegano Italia e Svizzera, immergendosi nella natura e nella
tradizione comune da secoli ai due paesi. Il bagaglio viene trasportato da un albergo all’altro grazie al
servizio giornaliero di pullmann che serve quelle tratte. Vengono poi predisposti servizi dedicati al
cliente di tipo informativo e logistico (vengono predisposti gli ingressi ai musei, una “cartoguida”,
etc.)
La promozione di aree transfrontaliere si concentra, oltre che nell’ideazione di itinerari trekking e
relativa documentazione, anche attraverso il CICLOTURISMO: uno degli obiettivi principali del
Consorzio, da poco intrapreso, è anche quello di attivare proposte di mobilità ecosostenibile sugli
itinerari ciclabili che dalla Svizzera arrivano in Italia, passando dalla Valchiavenna, raggiungendo il
Lago di Como e la Valtellina. L’azione promozionale è cominciata da qualche anno, in ambito
INTERREG, proprio in vista del consolidamento delle ciclabili che si sta verificando in tutta l’area
della Provincia di Sondrio, grazie anche ai finanziamenti del Sistema Turistico Valchiavenna e del
Sistema Unico provinciale.
Il Consorzio Turistico risulta il soggetto coordinatore del Sistema Turistico Valchiavenna: il
programma di interventi orientati allo sviluppo turistico territoriale, approvato dalla Regione alla fine
del 2005 come PROGETTO PILOTA per la Provincia di Sondrio, è finalizzato alla valorizzazione
della complementarietà delle risorse in una prospettiva della destagionalizzazione dei flussi turistici
attraverso azioni diverse, dalla promozione al consolidamento della rete sentieristica e degli itinerari
ciclopedonali.
Tra i progetti più innovativi del sistema Turistico spicca quello di Segnaletica Turistica, redatto dal
Touring Club Italiano: lo scopo dell’intervento è quello di creare delle linee guida valide per tutta la
provincia ed ideare un tipo di segnaletica che valorizzi, in maniera chiara, ordinata, coerente ed
omogenea, tutte le risorse, migliorando l’accessibilità e la conoscenza di tutta la Valle, secondo diversi
tipi di segnalamento che interessano la rete ciclopedonale, sentieristica ed in generale le principali
attrazioni di interesse turistico.
I soggetti promotori del programma finanziario sono Provincia di Sondrio, Camera di Commercio,
Associazioni di categoria e soci del Consorzio (enti pubblici della Valchiavenna e più di 280 operatori
privati); al fine di garantirne l’efficace attuazione il Consorzio Turistico svolge attività di monitoraggio
degli interventi, di comunicazione interna tra i diversi soggetti interessati dal finanziamento e tra i
diversi soggetti interlocutori, supportando le procedure di avanzamento degli stessi interventi.
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COMUNITÀ MONTANA DELLA VALSASSINA,
VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERA (Lc)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “UNA COMUNITA’ POSSIBILE”
Dati identificativi
Denominazione dell’esperienza: Una comunità possibile
Categoria: 2G
Ente Capofila: Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val D’Esino e Riviera
Legale Rappresentante:
Nome/Cognome Carlo Molteni
Indirizzo:
Via Fornace Merlo, 1
Tel: 0341 910144
BARZIO (LC)
Referente per il progetto
Nome/Cognome Carmen Gianola Tel: 0341 910144
Funzione Responsabile Amministrativa
Indirizzo:
Via Fornace merlo, 1
BARZIO (LC)
Email: [email protected]
Soggetti aderenti: n. 32 Comuni del Distretto di Bellano
DESCRIZIONE
Il tema parte dAlla Comunità Montana della Valsassina, Val D’Esino, Valvarrone e Riviera, e si
propone di presentare un percorso recente e molto intenso di azioni innovative riguarda l’ambito
sociale e socio assistenziale.
La configurazione geografica e la conseguente distribuzione abitativa della Valle offre un panorama
piuttosto frammentato di piccole e piccolissime comunità il cui raccordo può a volte rappresentare
qualche criticità in ordine all’organizzazione, gestione e d erogazione di servizi. E’ nell’ottica di un
superamento di tali problematiche che si inserisce un corposo programma di cooperazione
intercomunale.
La Comunità Montana attraverso un capillare lavoro di sensibilizzazione degli amministratori, un
altrettanto minuzioso lavoro di rete con le principali istituzioni del territorio in materia socioassistenziale (ASL di Lecco, Provincia di Lecco, Distretto di Bellano), ha stipulato con successo due
Accordi di Programma e una Convenzione per la gestione associata di servizi socio-assistenziali. In
aggiunta e a completamento degli interventi socio-assistenziali, la Comunità provvede al servizio di
Assistenza Domiciliare e alla gestione del Centro Diurno per Disabili.
Nel dettaglio qui di seguito le specifiche degli accordi e la natura degli interventi:
1. Un Accordo di Programma per la realizzazione del Piano di Zona così come previsto dalla L.328/00
stipulato tra la Comunità Montana (Ente capofila), i Comuni dell’ambito distrettuale (n. 32), l’Asl di
Lecco e la Provincia di Lecco, i cui obiettivi principali sono:
- il raccordo e il completamento della rete dei servizi;
- prosecuzione del percorso per realizzare interventi integrati in vista di forme istituzionali di
gestione associata dei servizi socio-assistenziali;
- realizzazione di nuove modalità di coinvolgimento dei soggetti del terzo settore per la
progettazione di servizi.
2. Un Accordo di Programma per la realizzazione in forma associata di un sistema integrato di
interventi e servizi sociali rivolti alle persone e alle famiglie, stipulato con la Comunità Montana (Ente
capofila), i Comuni del distretto (n.32) e la Provincia di Lecco, i cui obiettivi principali sono:
- realizzare un servizio rispondente ai bisogni dei Comuni valorizzando le risorse del territorio;
100
-
configurare un modello organizzativo adeguato alla complessità del sistema dei servizi
oggetto di gestione associata;
- sviluppo di forme di raccordo soprattutto per i Comuni di minor dimensione demografica.
3. Una Convenzione per la gestione associata del Servizio Sociale di Base, servizio territoriale di I
livello , delegato alla Comunità Montana quale Ente capofila da 21 Comuni, i cui obiettivi principali
sono:
- efficacia, efficienza ed economicità nella gestione del Servizio di I livello;
- realizzazione di un Servizio in grado di rilevare e rispondere ai bisogni espressi dai cittadini;
- unitarietà di accesso e di fruizione del Servizio da parte di tutti i Comuni (istituzione di n. 5
presidi dislocati sul territorio della Comunità).
3. Una Convenzione per la delega dei Comuni (n.19) alla Comunità Montana del Servizio di
Assistenza Domiciliare (SAD)
4. Un appalto della Comunità Montana per la gestione del Centro Diurno Disabili (CDD) , attivo su
due Unità dislocate in due Comuni del Distretto con un’utenza distribuita su tutto il territorio della
Comunità con un ordine numerico intorno alle 50 persone.
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COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO (So)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “SENTIERI PER RICORDARE, VIVERE E
PROGREDIRE”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: "Sentieri per ricordare, vivere e progredire"
Categoria: .......
Ente capofila: Comunità Montana Valtellina di Tirano
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Giudice Claudio Giorgio Oscar (Presidente della Comunità Montana Valtellina di
Tirano) - Tel.: 0342/708511
Indirizzo: Via Maurizio Quadrio,11 23037 Tirano
Fax: 0342/708530 E-mail: 0342/708511
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Cusini Laura Tel.: .0342/708517
Funzione: Segretario.
Indirizzo: Via Maurizio Quadrio, 11 23037 Tirano
Fax: 0342/708530 E-mail: : 0342/708511
SOGGETTI ADERENTI:
Denominazione o ragione sociale: Regione Valle Poschiavo
Referente regione Val Poschiavo dott. Guido Lardi
DESCRIZIONE
La Comunità Montana Valtellina di Tirano, coerentemente con i principi statutari, persegue i fini
generali di riequilibrio e sviluppo economico e sociale del territorio di competenza, con la promozione
di iniziative atte a favorire la crescita civile ed economico-sociale delle popolazioni, sostenendo le
attività volte a:
- difendere il suolo e salvaguardare l’ambiente naturale;
- favorire la crescita culturale della popolazione;
- difendere i valori locali delle tradizioni;
- valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale dell’area;
- rafforzare le relazioni di cultura e di amicizia con le confinati popolazioni retiche.
In questa ottica si inserisce il programma “LA MONTAGNA UNISCE” e nello specifico il progetto
“Sentieri per Ricordare, Vivere e Progredire” redatto in collaborazione con la Regione Valle Poschiavo
(Ch).
L’iniziativa è nata dalle considerazioni che il territorio montano è ricco di storia, cultura e tradizioni,
fattori legati tra loro da un motore trainante: l’Ambiente, che in Valtellina e nella Regione Valle
Poschiavo trova la sua massima espressione nella Montagna, Alpi e Prealpi, patrimonio comune da
valorizzare, potenziare e sostenere.
Attraverso la pianificazione di un circuito sentieristico e il conseguente riassetto organico della rete
sentieristica del versante Retico della Comunità Montana Valtellina di Tirano e della Regione Valle
Poschiavo, che ci lega sia dal punto di vista naturalistico, ambientale, storico e culturale alla confinante
popolazione elvetica, si è cercato di testimoniare la cultura tipica alpina condividendo, proprio su quei
sentieri, una parte di storia.
Il progetto si è sviluppato in una molteplicità di azioni:
- la realizzazione di un circuito sentieristico organico del versante retico;
- la creazione di percorsi didattici per le scuole sotto forma di scheda, che presenta in dettaglio i
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singoli aspetti del tema generale “ricordare”, “vivere”, “progredire”;
la realizzazione di opuscoli promozionali (trilingue: italiano inglese e tedesco) che illustrano i
percorsi tematici;
- creazione di un sito web che raccoglie tutti i dati e i documenti acquisiti nell’esecuzione del
progetto in modo da creare una sorta di “vetrina” informativa per tutti i visitatori virtuali.
(http://www.lamontagnaunisce.it).
La promozione, volta ad ottenere anche un incremento turistico ed economico della zona, si integra
con le attività già in atto quali l’implementazione dei tracciati sentieristici, la realizzazione della rete
ciclopedonale di fondovalle, lo studio di fattibilità per un Museo del Territorio ed il progetto Adda
navigabile.
Il punto di forza della rete sentieristica costruita attraverso il progetto “Sentieri per Ricordare, Vivere e
Progredire” passa pertanto attraverso la valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente naturale a fini
escursionistici didattici e culturali e nella sua integrazione con altri con percorsi ciclo –pedonali.
-
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POLITEC – SOCIETA’ COOPERATIVA POLO
DELL’INNOVAZIONE DELLA VALTELLINA (So)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE”
Denominazione dell’esperienza: Polo dell’Innovazione della Valtellina
Categoria: .......7.DL
Ente capofila: POLITEC – Sooc. Cooperativa Polo dell’Innovazione della Valtellina
LEGALE RAPPRESENTANTE:
Nome/Cognome: Stefano Besseghini „ Tel.: +39 393 9878076
Indirizzo: Via Piazzi, 23 23100 Sondrio
Fax: ND „ E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO:
Nome/Cognome: Stefano Besseghini „ Tel.: +39 393 9878076
Funzione: Amministratore Delegato – Direttore Generale
Indirizzo: Via Piazzi, 23 23100 Sondrio
Fax: ND „ E-mail: [email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
23 soci fondatori
Provincia di Sondrio, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Sondrio, Camera di
Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Como, Società Economica Valtellinese, Bacino
Imbrifero Montano, Azienda Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna, Azienda Sanitaria Locale della
Provincia di Sondrio, Comunità Montana Valtellina di Sondrio, Comunità Montana Valtellina di
Morbegno, Comunità Montana Valchiavenna, Società di Sviluppo Locale S.P.A, Gruppo bancario
Credito Valtellinese, Unione Industriali della Provincia di Sondrio - Confindustria Sondrio, Unione
Artigiani della Provincia di Sondrio - Confartigianato Imprese, Unione del Commercio, del Turismo e
dei Servizi della Provincia di Sondrio, Associazione Provinciale Allevatori Sondrio, Federazione
Provinciale Coltivatori Diretti Sondrio, Confcooperative Unione provinciale di Sondrio, Consorzio
Vivi le Valli, Fondazione Pro Valtellina, AEM S.P.A, Fondazione Fojanini di Studi Superiori,
Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio srl
DESCRIZIONE
La Società Cooperativa del Polo dell'Innovazione della Valtellina nasce il 16 Dicembre 2006 frutto di
un lungo lavoro di riflessione di istituzioni pubbliche e private e di studiosi sulle prospettive di
sviluppo della Provincia di Sondrio.
L'idea di realizzare in Valtellina un polo tecnologico o parco dell'innovazione origina da una
prolungata riflessione da parte di istituzioni pubbliche e private ed eminenti studiosi sulle prospettive
di sviluppo della provincia di Sondrio. In particolare, si ricordano gli studi e proposte elaborate da
Alberto Quadrio Curzio sin dal 1989 e proseguite nelle pubblicazioni della serie"Valtellina. Profili di
sviluppo" (di cui nell'ultima del 2004,"Una provincia tra innovazione e sviluppo 2000-2010",vi è la
proposta esplicita della costituzione di polo tecnologico) e le iniziative della SEV, su un "Centro di
servizi telematici in provincia di Sondrio – 25.11.1995" - prodromo del polo, e quelle culminate con lo
studio affidato al Ceris-Cnr di Torino su "Un modello di polo tecnologico per la Valtellina".
Tali studi, in sintesi, hanno evidenziato come "l'avvento delle nuove tecnologie ha posto fine all'antico
modo di produzione basato totalmente sull'utilizzo di risorse e di conoscenze esclusivamente interne
alle aziende. I soggetti attivi sul territorio – pubblici e privati – devono essere intimamente nodo di un
sistema di relazioni che coinvolge tutti."
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L’attività del Polo dell’Innovazione è finalizzata alla promozione diffusione ed implementazione
dell’innovazione in tutti i livelli della società Valtellinese e si focalizza attualmente su quattro linee di
azione fondamentali: 1) Progetto e-governement 2) Servizi per la PMI 3) Infrastrutture 4) Formazione.
Progetto e-government: - uno degli aspetti che principalmente interesseranno la Pubblica
Amministrazione nel prossimo futuro sarà la progressiva introduzione di modalità di e-government e
questo avrà un impatto non solo sugli aspetti operativi per l’erogazione dei servizi da parte della PA
ma anche, e soprattutto, relativamente agli aspetti organizzativi. In una fase preliminare del progetto si
è verificato che sussistono gli elementi per avviare un progetto che abbia come obiettivo la
costituzione di una struttura in grado di intercettare le necessità di e-government della provincia di
Sondrio.
Servizi PMI – è prevIsta l’attivazione dello sportello innovazione con iniziative volte alla costituzione
di un team di lavoro in grado di intervenire nella definizione dei progetti di ricerca da portare a
finanziamento, di sistemi per la prototipazione rapida e per l’assistenza nel deposito dei brevetti. In
questa prima fase è anche prevista l’attivazione di un laboratorio di analisi in microscopia elettronica
in videoconferenza per verificare la reale penetrazione del servizio.
Infrastrutture – si concentrerà in particolare sulla sperimentazione di modelli Wimax per il
superamento del digital divide cercando di promuovere una crescita tecnologica di realtà valtellinesi.
Formazione – è un elemento ritenuto di grande rilievo strategico volto alla realizzazione di un evento
di alta formazione per lo sviluppo di una manager dell’innovazione che sappia operare in contesti
periferici
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COMUNE DI VARESE (Va)
PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA: “SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE”
DATI IDENTIFICATIVI
Denominazione dell’esperienza: SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE GESTITO IN FORMA
ASSOCIATA.
Categoria: 2C – 2L
Ente capofila: Comune di Varese
LEGALE RAPPRESENTANTE: DIRIGENTE
Nome/Cognome: Avv. Elio Carrasi Tel.: 0332-255247
Indirizzo: Via Sacco n. 5 - Varese
Fax: 0332-255209 - E-mail: [email protected]
REFERENTE PER IL PROGETTO: CAPO ATTIVITA’
Nome/Cognome: Geom. Dario Zanetti Tel.: 0332-255506
Funzione: Responsabile del procedimento
Indirizzo: Via Staurenghi n. 17 - Varese
Fax: 0332-255530 E-mail: [email protected]
[email protected]
SOGGETTI ADERENTI:
Comuni di Barasso- Bardello-Bodio Lomnago-Brinzio- Cadrezzate-Caravate-Casciago- CastronnoCazzago Brabbia- Cittiglio- Cocquio Trevisago- Comerio-Cugliate Fabiasco- Cuvio-Daverio- Galliate
Lombardo- Gazzada Schianno-Gemonio- Gornate Olona- Leggiuno- Lozza- Luvinate- MalgessoMonvalle-Morazzone- Ternate- Valganna- Vedano Olona- Venegono Superiore.
DESCRIZIONE
Lo Sportello Unico costituisce lo strumento mediante il quale l’Ente, operando attraverso una continua
implementazione, intende realizzare concreti obiettivi di semplificazione dell’azione amministrativa
particolarmente nel campo della individuazione di un referente unico per l’utenza, semplificazione dei
procedimenti, tempi certi di svolgimento dei procedimenti amministrativi.
Compatibilmente con la disponibilità di risorse umane specializzate e di adeguate risorse finanziarie,
l’Ente si prefigge altresì di attivare procedimenti telematici e di realizzare strumenti di promozione del
territorio sotto il profilo dello sviluppo economico ed occupazionale, anche in collaborazione con altri
enti preposti.
L’obiettivo che la struttura intende raggiungere è quello di gestire in forma associata lo Sportello
Unico per tutte le attività previste dal D.P.R. n. 447/98 così come modificato dal D.P.R. n. 420/00.
Tale esercizio è da implementarsi progressivamente sulla base dei tempi e delle modalità dettate dal
comune capofila tenuto conto delle diverse procedure sperimentate.
Sono quindi previste fasi graduali per l’attivazione del percorso gestionale congiunto che prevedono:
- il consolidamento della collaborazione con gli enti associati con particolare riferimento
all'integrazione delle nuove realtà aggregate, durante la quale il Comune di Varese metterà a
disposizione tutti i supporti tecnici ed organizzativi, con un continuo aggiornamento
procedimentale (modulistica propedeutica in formato cartaceo e di file elettronici,
predisposizione provvedimenti unici finali,) e relativo alla formazione (corsi di
aggiornamento specifici), definizione e rispetto dei ruoli e della tempistica prevista dalla
vigente normativa, mediante sottoscrizione di specifiche convenzioni con tutti gli Enti esterni
apportatori di pareri endoprocedimentali;
- l’implementazione della dotazione informatica delle strutture associate, in modo tale da
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-
garantire l'accesso via internet anche ai nuovi comuni associati, per la verifica della fase
istruttoria e la trasmissione di dati, con la possibilità di interfacciarsi con tutti gli enti
coinvolti;
l’attivazione dello sportello telematico informativo e di promozione del territorio, mettendo in
rete le banche dati in possesso dello sportello e degli altri Enti che collaborano con il Comune
di Varese.
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