Emanuele Dott. Compri
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Esperto Omeopata Unicista
Codice Fiscale
Partita Iva
CMPMNL78L21L682D
03125280127
CONSENSO INFORMATO ALL’ADESIONE AL TRATTAMENTO OMEOPATICO DI TIPO HAHNEMANNIANO
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Samuel Hahnemann, fondatore dell’Omeopatia, era un medico chirurgo tedesco, con abili capacità di chimico; conoscitore di
11 lingue straniere, tra cui l’arabo, si dedicò per tutta la vita all’osservazione e alla cura dei malati. Rifiutò le praticate mediche
in voga ai suoi tempi (in particolare i salassi e l’utilizzo di dosi tossiche di sostanze chimiche), impegnandosi con tutte l e sue
energie allo studio e alla pratica di una medicina basata sulla Legge dei Simili, che, in termini molto semplici, può es sere
espressa nel detto “il simile cura il simile”. La legge dei Simili, non è un teorema creato dall’uomo, ma è una legge, che si
osserva comunemente in natura, già nota sin ai tempi di Ippocrate, che fu uno dei primi a osservarla e menzionarla come
possibilità di cura.
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Punto imprescindibile della medicina omeopatica hahnemanniana è la somministrazione di un unico rimedio alla volta, che
rispecchi la totalità del quadro clinico presentato dal paziente. Il metodo del rimedio UNICO rappresenta la sola via attraverso
la quale sia possibile osservare l’esatta reazione dell’organismo all’effetto del medicamento. L’associazione di più rimedi (da 3
a 20, a seconda del prodotto), anche omeopatici, non permette un’analisi profonda della sofferenza del malato e, anche se il
risultato finale può essere la guarigione della patologia in esame, non sapremo individuare quale rimedio ha agito in senso
positivo e quindi si deduce che sia impossibile individuare la sofferenza primaria del malato.
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L’omeopatia hahnemanniana è a tutti gli effetti una disciplina medica, che si basa su un principio esistente in natura. Per tale
motivo è considerata una medicina naturale, ma non è assolutamente paragonabile alla comune fitoterapia o erboristeria, che
somministra sostanze allo stato grezzo, ovvero molecolari.
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L’omeopatia praticata secondo il metodo unicista si avvale di almeno 200 anni di storia.
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I rimedi omeopatici non sono quindi rimedi fitoterapici. Il rimedio omeopatico può essere ricavato da tutto ciò che ci circonda; il
medicamento potrà derivare dal mondo animale, vegetale e minerale. Rimedi omeopatici possono essere anche gli stessi
farmaci allopatici, che però vengano preparati e somministrati secondo le indicazioni omeopatiche insegnate dal suo
Fondatore.
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Allo stesso modo di una visita medica tradizionale, il medico omeopatico effettuerà un’anamnesi accurata, nella quale
indagherà le vostre patologie attuali e quelle pregresse, la familiarità e la predisposizione a particolari disturbi; inoltre non
mancherà di controllare eventuali esami, sia ematici che strumentali, che porterete in visione e le eventuali terapie
farmacologiche in corso o assunte in passato. Eseguirà infine un esame obiettivo; l’omeopata potrà premere alcuni punti de l
corpo, che corrisponderanno a determinati rimedi omeopatici e il cui eventuale dolore evocato non devi porre preoccupazione.
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Al termine del colloquio omeopatico il medico considererà la globalità dei vostri sintomi e arriverà, prima di tutto ad una
diagnosi tradizionale (avvalorata dagli accertamenti tradizionali eseguiti dal paziente) e successivamente omeopatica, che
porterà alla somministrazione di un UNICO rimedio, che possa essere il più simile all’immagine, che in quel momento vi
identifica.
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L’iter diagnostico e clinico non si discosta dagli insegnamenti conseguiti da un medico durante la laurea in Medicina e
Chirurgia. Un bravo medico omeopata deve essere innanzitutto un bravo medico tradizionale e, prima di praticare
ambulatorialmente l’omeopatia, dovrebbe aver lavorato presso un’Azienda Ospedaliera.
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La differenza, rispetto ad una visita medica tradizionale, è nella prescrizione del trattamento della patologia: non si utilizzano
farmaci chimici, ma si somministrano rimedi (detti anche medicamenti) preparati secondo le indicazioni fornite dal Dottor
Hahnemann nel testo di riferimento per ogni Omeopata Unicista, ossia “Organon: l’arte del guarire” VI Edizione.
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Il medicamente omeopatico si caratterizza dal nome della sostanza grezza di partenza, dalla potenza/dinamizzazione (1, 6,
9, 30, 200, 1000 ect) e dalla scala di preparazione (TM, CH, K e LM). Il rimedio omeopatico può essere in forma solida
(granuli/globuli di lattosio sublinguali) o in forma liquida (flacone gocce a base idroalcolica). La somministrazione del rimedio
omeopatico deve seguire la prescrizione medica e alcune regole fondamentali, che verranno spiegate durante la visita.
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Il rimedio omeopatico, se corretto, agisce sempre e ovunque, tuttavia la potenza e la rapida con cui agisce dipende da vari
fattori, alcuni non modificabili, altri modificabili a seconda delle abitudini del paziente. L’omeopatia raggiunge sempre un
obiettivo, il tempo del raggiungimento dell’obiettivo non è quantificabile a priori però molto dipende da voi, dalla vostra fedeltà
alle indicazioni mediche e dalla vostra storia clinica.
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Dieta: durante la cura omeopatica, in particolare all’inizio del trattamento, dovrebbero essere escluse le seguenti sostanza:
thè (max 1 tazza al giorno), caffè (max 1 tazzina al giorno), menta, liquerizia, camomilla, aceto (utilizzare quello di mele, se
possibile), alcolici, fritture, salumi, carni rosse, spezie, cioccolata, aromi (non abusarne poiché hanno proprietà
farmacologiche), canfora, tabacco (max 3-5 sigarette al giorno).
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Stile di vita: il mantenimento di un corretto ritmo biologico, permette al nostro organismo di recuperare dalle fatiche quotidiane
e soprattutto permette di far agire in profondità il rimedio omeopatico. La riduzione del sonno, eccessive ore di lavoro,
l’alimentazione errata e sregolata determinano una riduzione dell’efficacia terapeutica della cura omeopatica e rendono più
scura l’immagine del rimedio. In particolare si potrebbe avere una riduzione dell’emivita del medicamento.
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Farmaci: interferiscono sul trattamento e sono tra i maggiori artefici dell’insuccesso della cura omeopatica. In particolare ogni
cura farmacologica è bene stabilirla con l’Omeopata, che saprà lui quando sono concessi o meno. In genere ogni qualvolta si
somministra una monodose o all’inizio della cura è bene evitare proprio l’assunzione di farmaci, anche i più semplici. Non
sempre la terapia farmacologica è di ostacolo al processo di guarigione, ma è indispensabile che l’Omeopata sia al corrente
dell’utilizzo e dell’eventuale assunzione, in quanto permetterà al terapeuta di comprendere meglio il vostro processo di
guarigione. Ogni sintomo del vostro corpo rappresenta la vostra immagine e anche un semplice antiinfiammatorio può
modificarla e renderla meno veritiera. Il contattare l’omeopata nel momento del dolore permette al medico di verificare il
quadro clinico puro, dopodiché potrebbe essere concesso l’uso del farmaco allopatico, qualora non si trovasse il rimedio
omeopatico adatto a quella situazione o qualora il paziente decidesse a priori di preferire l’assunzione di un farmaco allopato.
L’impossibilità di trovare il rimedio indicato il più delle volte dipende dalla mancanza di disponibilità del prodotto delle farmacie,
che lo devono pertanto ordinare. Quindi buona norma tenere in casa una piccola farmacia omeopatica, con i rimedi di seguito
indicati.
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Creme e pelle: tutti i prodotti topici, sia medicamenti, sia per l’igiene personale di tipo chimico, sono da evitare. La pelle
andrà quindi lasciata sfogare poiché è la via di eliminazione delle tossine accumulate all’interno dell’organismo. Le pelle è
l’organo che non dovrà mai essere modificato con utilizzo di prodotti locali. Sono concessi ovviamente prodotti naturali per la
pulizia del corpo, contenenti un unico elemento (ad esempio: sapone di Aleppo, sapone di Marsiglia, sapone all’Olio di Oliva,
sapone alla Mandorla). Sarebbe bene evitare anche utilizzo di creme idratanti e utilizzo di burro cacao, in quanto la secchezza
della pelle è curata già dal rimedio omeopatico somministrato. Ovviamente non ci sono limiti per le crema protettiva per i raggi
solari.
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Modalità di somministrazione: il principio attivo si trova sui granuli/globuli ed ora anche all’interno degli stessi. Quindi è
buona norma non toccare i granuli/globuli con le mani, ma metterli direttamente sotto la lingua, dove dovranno essere sciolti
lentamente. La monodose (globuli) va assunta intera, o metà, o un terzo, o anche pochi globuli, sciolti in 150 ml di acqua
naturale/distillata, a seconda della prescrizione medica, sempre sotto la lingua, senza ingerire i granuli o mantenendo l’acqua
in sede sublinguale per almeno 15 secondi. I granuli si trovano in un contenitore dosatore e andranno assunti periodicamente,
giornalmente o a distanza più ravvicinata, ruotando il tappo e facendo cadere all’interno dello stesso il numero di granuli
prescritti, che andranno sciolti sempre sotto la lingua oppure in 150 ml di acqua naturale/distillata. Il flacone gocce ha modalità
lievemente differenti: le gocce, conservate in alcool, possono essere prese direttamente sotto la lingua o sciolte anch’esse in
150 ml di acqua, basterà poca acqua da tenere sotto la lingua per almeno 15 secondi per fare in modo tale che il rimedio
agisca. Prima di ogni somministrazione il flacone va dinamizzato mediante 5 colpi decisi su una superficie duro-elastica (ad
esempio copertina rigida di un libro). La manovra è fondamentale affinchè venga assunta una potenza leggermente p iù alta
rispetto alla precedente, evitando di annullare l’effetto della somministrazione precedente. Non è necessario la ripetizione
frequente del rimedio, attenersi alle indicazioni mediche. Se non si dovesse verificare nessun cambiamento, contattare
sempre il medico omeopata. Infine una volta finito il flacone non ripetere lo stesso; contattare il medico che valuterà quale
dosaggio somministrare, eventualmente, passare al numero più alto (ad esempio 6LM, comprare il 7LM)
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Rapporto medico-paziente: è importante stabilire un dialogo continuo con l’omeopata. Il colloquio non è mai inutile, il
disturbo mai presente. Per cui chiamate e parlate, soprattutto se ci sono eventuali terapie farmacologiche da assumere oppure
il dubbio che non succeda nulla durante la cura omeopatica. Sarà il medico a indicare se non porre nessuna variazione,
oppure anticipare la visita oppure cambiare telefonicamente il rimedio. Il contatto è fondamentale. Ci saranno orari stabiliti per
contattarmi in caso di patologie acute o dubbi sul proseguimento della cura. Gli orari sanno verificabili giornalmente sul sito
internet nella sezione omeopatia. Non si prescrivono cure omeopatiche cura via sms o tramite Social Network; l’utilizzo di
What’s up sarà esclusivamente per l’invio di immagini di verifica dopo aver effettuato il colloquio telefonico. Potete inviare mail,
a cui risponderò personalmente, se non il giorno stesso, nei giorni successivi.
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NON ESISTONO COMPRESSE O CAPSULE OMEOPATICHE H AHNEMANNIANE
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Colloquio omeopatico: abbiamo detto che la base è quella della medicina tradizionale. A questa va aggiunta tutta una parte,
trascurata nella pratica clinica ospedaliera, ma insegnata dagli stessi medici agli studenti di medicina. Ossia l’as colto del
paziente, con l’espressione del suo modo di essere. Le paure, i desideri, le avversioni, i suoi miglioramenti e peggioramenti, il
rapporto con l’ambiente, la temperatura corporea e la sudorazione. I dispiaceri e le gioie. Tutti aspetti che vanno a intersecarsi
con le patologie da voi presentate e che vanno quindi ad arricchire la globalità della vostra immagine e quindi permettono un a
più accurata e semplice indicazione del rimedio omeopatico indicato.
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Siete voi a darmi quindi le informazioni su quale rimedio scegliere. Siete voi, con il vostro modo di essere e le vostre
sofferenze, a indicare il rimedio da prescrivere. L’Omeopata in maniera imparziale osserva, ascolta e scrive, senza pregiudiz i
e senza commentare le vostre azioni. Quindi non stupitevi se, a volte, il medico non parla o pone domande al paziente. Il
silenzio stesso può essere immagine di un rimedio. Il silenzio stesso è quindi sintomo, così come una loquacità incessante.
Non ponetevi dubbi o timori, siate voi stessi ed esprimete ciò che sentite. L’omeopata stesso vi ringrazierà. La
documentazione clinica portata già esprime in maniera tecnica la vostra malattia. Quindi esprimete ciò che le carte non dicon o
di voi, ossia il vostro sentire, puro, non quello che vi hanno detto o che a vete letto. Ecco il motivo della creazione di una
Cartella Clinica on-line in cui le informazioni non andranno perdute ma arricchiranno la cura, che non vuole solo migliorare il
vostro stato di salute, ma migliorarvi nelle vostre capacità di ascolto e analisi, così da rafforzare la vostra individualità per
meglio esprimervi nel contesto ambientale in cui vivete
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Consiglio di acquistare: “Omeopatia per la famiglia” di Alain Horvilleur. Il libro va utilizzato esclusivamente per i casi acuti,
nel momento in cui non sono reperibile. Si ribadisce che l’auto-prescrizione è fortemente sconsigliata e in ogni caso il
miglioramento acuto si avverte nelle 24-36 ore successive alla somministrazione del rimedio scelto. La somministrazione deve
sempre essere di un unico rimedio, alla posologia acuta (6 o 9 CH), 2 granuli sciolti sotto la lingua, ogni 30, 60 o 120 minuti, in
base all’intensità dei disturbi fino a quando non avrete modo di contattarmi; oppure meglio 10 granuli sciolti in 150 ml di acqua
naturale/distillata e bevendo un sorso agli intervalli sopra indicati, agitando bene l’acqua con un cucchiaino monouso. Non
utilizzare prodotti topici indicati sul libro o i complessi omeoterapici, che vanno assolutamente evitati per i motivi sopra citati.
Firma Dottor E. Compri
Firma Paziente
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