Il Vescovo di Crema Alla Comunità parrocchiale di RIPALTA ARPINA al parroco, don Lorenzo Vailati, al Consiglio pastorale. Dopo aver incontrato le parrocchie di Credera e Moscazzano, nella zona pastorale sud, ho quindi visitato la vostra Comunità parrocchiale da giovedì 11 a domenica 14 dicembre 2008. Sono stati giorni intensi, ricchi di esperienza di fede, di conoscenza delle varie categorie di persone, di momenti comunitari, di preghiera, confluiti nella solenne celebrazione eucaristica, la domenica, giorno del Signore. Ho avuto la sensazione immediata di trovarmi tra gente buona e accogliente, che ha ancora a cuore il “sentirsi Chiesa” radunata attorno al proprio pastore, soprattutto nelle grandi occasioni, pur nella complessità della vita attuale e con le sfide che le famiglie e i giovani stanno attraversando. Esse potranno essere affrontate alla luce di un cammino di Chiesa compiuto insieme, con l’apporto quindi di tutti e di ciascuno. 1. La parrocchia si conferma ancora come il luogo primario in cui vivere l’esperienza di Chiesa, un bene prezioso che aiuta a trasmettere il vangelo dentro le realtà ordinarie della vita quotidiana, oggi. Tuttavia occorre ricordare che “una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più”1. La fede ha bisogno di una manifestazione convinta e coerente, in vista di una pubblica testimonianza nei diversi ambienti di vita, da parte di tutti i battezzati. Non bastano più le antiche consuetudini, che pure hanno segnato il vissuto di tante generazioni. Oggi occorre aiutare le persone, che spesso frequentano la parrocchia per abitudine e senza slancio, a tendere verso una rinnovata adesione alla fede, mediante un rapporto vivo con Cristo, incontrato a livello personale e comunitario, e nella disponibilità a prendersi cura dei fratelli, soprattutto i più deboli, poveri, svantaggiati. Solo mediante l’esperienza dell’ amore condiviso, nella comunità dei discepoli, al di là di possibili incomprensioni o tensioni tra gruppi, si può 1 CEI, il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.1 Piazza Duomo, 27 – 26013 CREMA (CR) – Telefono 0373/256565 sperimentare che anche oggi, e non solo nel passato, è possibile vivere l’esistenza umana secondo il Vangelo e contribuire così a rendere nuova l’intera società. Sono queste le stimolazione che ho offerto con le mie tre lettere pastorali sul Battesimo, indirizzate all’intera comunità diocesana, che invio a rileggere e ad attualizzare. 2. Rivolgo un pensiero affettuoso a tutti i malati e gli anziani che ho visitato nelle singole case, gioiosi e commossi della mia visita. Ad essi ho voluto manifestare la sollecitudine di Cristo, buon Pastore, che ama le sue pecorelle e le conosce una per una. Con i malati e gli anziani ho condiviso, anche se per poco, significativi momenti di preghiera, mentre essi mi hanno espresso le loro sofferenze o la loro solitudine. Apprezzo la vicinanza di tanti familiari che si alternano nel custodire con ogni premura i loro parenti. Comprendo le fatiche che comporta l’impegno dell’ assistenza! 3. Ho incontrato i gruppi dei ragazzi delle elementari e delle medie: abbiamo pregato insieme, ma anche ho accolto le loro domande. I ragazzi hanno bisogno di una attenzione speciale da parte di tutta la comunità, a partire dalle famiglie. Non bastano, però, incontri sporadici, limitati al catechismo, per lo più fino al momento della Cresima. Ricordo che la celebrazione del sacramento della Cresima non è la meta: c’è un “dopo” altrettanto importante del “prima”. La parrocchia deve essere considerata dai cresimati un luogo indispensabile per l’educazione alla vita cristiana attraverso le molteplici occasioni di incontri liturgici, catechistici, caritativi e missionari che essa sa proporre e coltivare, anche mediante animatori laici che vivono per scelta questo prezioso ministero, in comunione con le altre parrocchie della zona. Tutti i ragazzi devono poter sperimentare la comunità cristiana come una “casa accogliente”, che condivide le loro aspirazioni per una vita bella e felice, nella certezza che il vivente Signore Gesù dona a ciascuno di affrontare la vita con l’attitudine al dono di sé. Auspico che il gruppo dell’ACR possa diventare sempre più significativo, così da divenire trainante, con la collaborazione di educatori preparati. 4. Un momento significativo della mia visita è stato certamente l’incontro con i giovani, distinti nei gruppi del biennio superiore, del triennio e degli universitari. Ad essi vorrei poter offrire un cordiale incoraggiamento perché si inseriscano attivamente, con vera responsabilità, nei ritmi ordinari della parrocchia e possano anche sintonizzarsi con i cammini formativi che la nostra diocesi offre proprio ai giovani. Non mancano nella comunità giovani e ragazze che, se convenientemente guidati, possono giungere ad una fede più adulta e pensata. Piazza Duomo, 27 – 26013 CREMA (CR) – Telefono 0373/256565 Oggi, infatti, è necessario motivare la propria fede con sufficienti argomentazioni critiche, anche per poter trovare il coraggio di testimoniare Gesù negli ambienti più difficili, soprattutto nelle scuole, in un dialogo franco e costruttivo con i propri coetanei. E’ il tempo si saper mostrare a tutti che “la vita cristiana è possibile, oggi, è ragionevole, è realizzabile, come ha più volte affermato Papa Benedetto XVI. Non basta ritrovarsi in parrocchia per il solo momento dottrinale. Occorre sperimentare nella comunità dei credenti la bellezza della fede e la gioia dell’incontro con Cristo, che permette nuove aperture di servizio nei confronti degli altri, soprattutto dei poveri, degli bambini, delle persone ferite dalla vita. I giovani hanno bisogno inoltre di poter contare su un dialogo franco da parte dei sacerdoti e di altri cristiani adulti. Occorre sostenerli nelle difficoltà che essi incontrano nel rapporto con la Chiesa, ma anche aiutarli ad assumere le loro responsabilità all’interno della Chiesa, come nelle realtà secolari. Anche la dimensione vocazionale della vita acquista un significato pieno se si ha il coraggio di confrontarsi, da una parte, con la parola di Dio, e dall’altra, con la testimonianza di uomini e donne del nostro tempo, che si sono spesi a tempo pieno per Cristo e per i fratelli. 5. Ho avuto la possibilità di incontrarmi anche con un numero significativo di genitori. Ad essi ho ricordato quanto sia facile il pericolo di una loro “assenza” nel cammino educativo dei figli, e al contrario, quanto sia incisivo e determinante per la formazione alla fede la testimonianza di una vita cristiana offerta dai genitori stessi e dall’intera famiglia. Solo i genitori possono essere in grado, nella loro vita quotidiana, di fornire ai figli l’”alfabeto” cristiano, fin prima dell’età scolare. La parrocchia non può che sentirsi coinvolta a sostenere i genitori in quest’opera educativa, offrendo ad essi un appropriato cammino di formazione, parallelo a quello dei figli. Per i genitori la catechesi dell’iniziazione cristiana dei figli, infatti, può essere una occasione di una riscoperta della fede, a volta assopita per trascuratezza, a volte abbandonata per tante prove subite nel corso della vita. Come ho ricordato nella mia prima lettera pastorale (06/07), i genitori che chiedono il Battesimo per i loro bambini siano aiutati non solo a preparare il rito, ma a riscoprire il senso della vita cristiana e il loro compito educativo. 6. Ringrazio vivamente i membri del Consiglio pastorale, come i catechisti che ho incontrato. Ad essi ricordo che il loro servizio ministeriale, svolto con passione e generosa dedizione, deriva dalla accoglienza del Battesimo e della Cresima come impegnativo dono dello Spirito Santo, che suscita l’appello al servizio e alla responsabilità nella Chiesa e dà nuovo valore Piazza Duomo, 27 – 26013 CREMA (CR) – Telefono 0373/256565 alla vocazione laicale. “La corresponsabilità è una esperienza che dà forma concreta alla comunione, attraverso la disponibilità a condividere le scelte che riguardano tutti”2. Incoraggio ad un costante quanto sollecito impegno ecclesiale, che nasce dalla capacità di valutare la situazione reale delle persone che vivono nel territorio e di proporre scelte significative, in uno stile missionario, secondo le urgenze della storia e in comunione con le direttive diocesane. Non mancano occasioni, nella zona pastorale e soprattutto attraverso le commissioni diocesane, quali ad esempio l’ufficio catechistico, per una approfondita formazione spirituale, teologica e pedagogica, che non può mancare in vista di un servizio qualificato, quale è richiesto nei confronti dei battezzati di tutte le età, ma anche di coloro che potrebbero venire alla fede se personalmente accompagnati e sostenuti nella loro ricerca. 3 7. Per tutta la parrocchia, occasione di una pastorale missionaria è la presenza di persone provenienti da altre parti del mondo, cristiani e non cristiani, spesso non partecipi della vita della comunità, se non ostili, che necessitano comunque sempre di una generosa accoglienza e di una vicinanza discreta. “Nulla nella vita della gente, eventi lieti e tristi, deve sfuggire alla conoscenza e alla presenza discreta e attiva della parrocchia, fatta di prossimità, condivisione, cura”. In una pastorale missionaria è fondamentale la testimonianza di vita cristiana. Occorre presentare una testimonianza di vita attraente, affascinante e non chiusa, tale da costituire una vera alternativa rispetto ad altri ambienti, nei quali affiorano interessi personali, diffidenze reciproche, indifferenza per l’altro. Formare alla fede in parrocchia significa creare le premesse per poter condividere con gli altri il dono ricevuto e contribuire così alla costruzione della città dell’uomo. “L’ambito della carità, della sanità, del lavoro, della cultura e del rapporto con la società civile sono un terreno dove la parrocchia ha urgente bisogno di muoversi, raccordandosi con le parrocchie vicine, nel contesto delle unità pastorali, superando tendenze di autosufficienza e investendo in modo coraggioso su una pastorale d’insieme”4. Invito perciò a pensare la vostra Comunità sempre più unita alle altre parrocchie vicine per un mutuo scambio di doni, che porterà certamente a una forma di Chiesa più comunionale, a servizio di tutti, soprattutto secondo il piano che Dio prepara per affrontare fruttuosamente le urgenze dei nostri tempi. Nell’unità pastorale di riferimento potranno nascere e svilupparsi comuni progetti per una pastorale missionaria e si potranno impiantare quei riferimenti indispensabili alle singole Comunità, quali la formazione dei catechisti, degli educatori, un centro di ascolto Caritas, un 2 CEI, Nota pastorale dopo il 4^ Convegno ecclesiale nazionale, n.24 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.10 4 CEI, il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.10 3 Piazza Duomo, 27 – 26013 CREMA (CR) – Telefono 0373/256565 coordinamento pastorale giovanile, ecc., servizi che difficilmente possono essere gestiti dalle sole forze della parrocchia. Vi auguro di crescere sempre più in una vera comunione fraterna; nella carità discreta, che fa il bene non per cercare consensi, ma solo per promuovere le persone; nel condividere i pesi e le difficoltà delle famiglie, specie di quelle con difficoltà economiche o con crisi relazionali. Affido al Signore il cammino di Chiesa che in questi anni avete maturato insieme e i propositi di nuovo impegno promossi con la mia visita pastorale. Ringrazio cordialmente il vostro parroco per la sua animazione pastorale, soprattutto per lo stimolo missionario che ripetutamente richiama e testimonia a tutta la Comunità. Vi ricordo nella mia preghiera e con grande affetto vi benedico: + Oscar Cantoni, vescovo Crema, palazzo vescovile 16 febbraio 2009 Piazza Duomo, 27 – 26013 CREMA (CR) – Telefono 0373/256565