LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AZIENDA SCOLASTICA INTRODUZIONE AZIENDA SCOLASTICA SI COMPONE DI: 1. Didattica 2. Amministrazione LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/2 AZIENDA SCOLASTICA INTRODUZIONE RAPPORTO DIDATTICA - AMMINISTRAZIONE La finalità dell’azienda scolastica è la didattica L’amministrazione garantisce: Equilibrio economico della gestione Stabilità di lungo periodo Autonomia Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico L’amministrazione è quindi FUNZIONALE alla didattica LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ PER AMMINISTRARE UN’AZIENDA È NECESSARIO: 1. Capire, percepire il soggetto amministrato 2. Definirne le peculiarità nel momento storico CIÒ CONSENTE DI CAPIRE COME INTERVENIRE E QUALI LEVE UTILIZZARE LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/7 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ Identificazione delle caratteristiche del soggetto LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/7 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ Peculiarità del soggetto nel momento storico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 3/7 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ STRUTTURA DEI COSTI 1. Costi del personale: Elevata incidenza di tali costi (tipicamente tra il 60 e l’80% del totale), che includono direzione, insegnanti, segreteria, amministrazione, portineria, pulizie. 2. Affitto, riscaldamento, illuminazione, ristrutturazione degli edifici, manutenzione rappresentano il 20-30% 3. Cancelleria, aggiornamento, assicurazioni, gite, telefonia, consulenze esterne, circa il 5-10% LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 4/7 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ COSTI – Da Cosa Dipendono 1. Costi direttamente proporzionali al numero degli iscritti (insegnanti, pasti, banchi, PC, ecc.) 2. Costi invarianti rispetto al numero degli iscritti (direzione, portineria, affitti, riscaldamento, illuminazione, manutenzione, ecc.) 3. Costi che variano minimamente rispetto al numero degli iscritti (segreteria, amministrazione, pulizie, ecc.) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 5/7 AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ 6/7 STRUTTURA RICAVI 1. Contributi famigliari (rette), che a secondo dei livelli presenti, variano fra 60% e 70% 2. Contributi pubblici 3. Donazioni, fund rasing, progetti e altre voci, che rappresentano 1-3% LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AZIENDA SCOLASTICA CARATTERISTICHE E PECULIARITÀ 7/7 RICAVI – Da Cosa Dipendono 1. Ricavi direttamente proporzionali al numero degli iscritti, e che dipendono dall’ente (contributi, rette) 2. Ricavi dipendono anche dal numero degli iscritti, ma che non possono essere governati dall’ente (contributi pubblici). FATTORE CHE PUÒ ESSERE NEGATIVO 3. Ricavi che non dipendono dal numero degli iscritti, che dipendono dall’ente (Donazioni, fund rasing, progetti) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AZIENDA SCOLASTICA STRATEGIE IMPRENDITORIALI 1/3 DEFINIZIONE MERCATO DI RIFERIMENTO Analisi del territorio per verificare Esperienze analoghe e saturazione del mercato Mercato residuo (i.e.: quante scuole dell’infanzia, percentuale di accoglienza, ossia mercato residuo disponibile, ecc.) Valore dell’offerta (benchmarking rette) Analisi della tipologia dell’offerta (strutture delle altre scuole, quantità di servizi didattici accessori, altri servizi, per esempio trasporti, ecc.) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AZIENDA SCOLASTICA STRATEGIE IMPRENDITORIALI 2/3 CONFRONTO CON MERCATO Confronto con altre realtà per sfruttare Sinergie didattiche (inizio o proseguimento ciclo della azienda scolastica) Sinergie personale (condivisione insegnanti ore opzionali o sostegno H) Esperienze pregresse delle altre realtà, in termini di rapporti con famiglie, personale, istituzioni, ecc. Modalità di risoluzione problemi economici (i.e.: TFR) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AZIENDA SCOLASTICA STRATEGIE IMPRENDITORIALI 3/3 ANALISI PROPRIA AZIENDA Conoscere analiticamente la realtà della propria azienda, in termini di distribuzione dei costi, per utilizzare eccedenze di un settore a copertura di altri settori Definire la capacità massima del sistema, definendo le leve (marketing) per arrivare a tale livello Ipotizzare un percorso di saturazione per diminuire incidenza costi invarianti Ipotizzare un percorso graduale di sviluppo e di cura degli aspetti ritenuti prioritari, o di intervento sulle debolezze riscontrate LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE CONTROLLO DI GESTIONE LA STRUTTURA DEI RICAVI E DEI COSTI CONTROLLO DI GESTIONE Il controllo di gestione, è il sistema operativo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa La pianificazione può essere: pianificazione strategica (la mission), cioè obiettivi strategici, con orizzonte temporale di lungo termine pianificazione tattica, che traduce gli obiettivi strategici in obiettivi tattici, con orizzonte temporale di medio termine (da 1 a 3-5 anni); pianificazione operativa, che traduce gli obiettivi tattici in obiettivi operativi (o gestionali) aventi un orizzonte temporale di breve termine (non superiore all’anno). LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/ CONTROLLO DI GESTIONE LA STRUTTURA DEI RICAVI E DEI COSTI CONTROLLO DI GESTIONE Per rilevare lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti, è necessario identificare: Identificare i costi previsti e attuali Identificare i ricavi previsti e attuali Per rilevare lo scostamento fra obiettivi pianificati e risultati conseguiti è necessario conoscere quali sono i costi e i ricavi tipici dell’azienda scolastica LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/ CONTROLLO DI GESTIONE LA STRUTTURA DEI RICAVI E DEI COSTI L’AZIENDA SCOLASTICA - COSTI TIPICI Personale (60-80%) Locazione (10-20%) Mensa (solitamente recuperati) Acquisto beni (1-3%) Acquisto servizi (<1%) Formazione (<1%) Gite scolastiche (recuperati) Generali (5-10%) Costi manutenzioni (3%) donazioni passive (<1%) Ammortamenti (5%), cioè investimenti per il miglioramento) Solidarietà (riduzioni per famiglie numerose, necessità economiche, etc.,..) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 3/ CONTROLLO DI GESTIONE LA STRUTTURA DEI RICAVI E DEI COSTI L’AZIENDA SCOLASTICA - RICAVI TIPICI Corrispettivi dell’attività tipica, cioè rette unitarie (60-70%) Corrispettivi dei servizi accessori (5-10%) Mensa (recupero) Gite Scolastiche (recupero) Contributi Pubblici (15-25%) Donazioni Attive (<1%) Proventi Finanziari (<3%) Altri Proventi (<1%) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 4/ AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 1/10 PER ATTUARE UNA POLITICA DI BILANCIO È NECESSARIO PRIMA DI TUTTO IDENTIFICARE LE ATTIVITÀ GESTITE Finalità dell’azienda scolastica: La finalità dell’azienda scolastica è l’insegnamento ai bambini e ai giovani, come espressione dell’identità culturale, cioè del carisma dell’ente. Ciò si traduce in: “stile” aziendale POF Rapporto scuola-famiglia Ecc. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE CONDIZIONE NECESSARIA PER LA FINALITÀ DELL’AZIENDA SCOLASTICA: Stabilità operativa di lungo periodo. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/10 LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 3/10 LA STABILITÀ OPERATIVA DI LUNGO PERIODO, RICHIEDE: l’equilibrio economico, cioè la capacità sistematica di coprire il fabbisogno economico (ricavi) tipico ed effettivo dell’attività gestita (costi), in funzione delle sue caratteristiche qualitative e quantitative, sia attuali sia di regime. autonomia effettiva: cioè affrancarsi dal bisogno di contributi pubblici e privati. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 4/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Offerta Didattica: Potenziamento dell’attuazione delle finalità didattica: invita ad ampliare e completare l’offerta, proponendo cicli, o innovazioni nell’offerta stessa: scuola dell’infanzia – primaria – secondaria di 1° grado. Secondaria: diverse proposte alternative Uso di strumenti tecnologici durante le lezioni LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Offerta Didattica: Identificazione di elementi qualificanti senza snaturare l’azienda scolastica: Insegnamento lingue straniere. Insegnamento della Storia, con proposte interattive Insegnamento dell’uso dei PC e pacchetti SW. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 5/10 LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 6/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Offerta Didattica: La continuità didattica e il dovuto riconoscimento della dignità della funzione docente, che si traduce in: rispetto delle norme generali e dei CCNL in tema di retribuzioni, contribuzione e completezza degli organici dei lavoratori dipendenti; valorizzazione dei docenti di riferimento e/o più significativi, identificando gli elementi di riferimento aggiornamento culturale e professionale del personale, con frequenti corsi di formazione: • Valorizzazione del know how dell’azienda, corsi interni • Professionisti interni ed esterni costanti rapporti con altre istituzioni educative, analizzando offerte didattiche alternative LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 7/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Offerta Logistica: Importanza dello stabile, dell’aspetto logistico e dei servizi accessori: proprietà dell’edificio o rapporti giuridici d’uso della struttura (locazione, comodato, usufrutto) di lungo periodo Aspetto estetico delle strutture interne, con lavori di ristrutturazione (uso di materiali), strutture attraenti (palestra funzionale), accordi con strutture esterne (piscine) La disponibilità di arredi ed attrezzature didattiche di buon livello qualitativo ed estetico (banchi, PC, proiettori, ecc.) La qualità dei servizi accessori (segreteria, mensa, pulizia, aree verdi, parcheggio ecc.) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 8/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Distribuzione Costi Invariabili: Alcuni costi (personale di direzione ed amministrativo, uso dell’edificio, amministrativi e generali) si ripartiscono sul numero di iscritti: aumento del numero complessivo degli iscritti, con quanto prima detto (offerta didattica e cura della logistica) permette: • Incremento del numero di classi funzionanti • Incremento media alunni per classe Analisi dell’uso del personale distribuito su più classi (materie opzionali) e relativa ottimizzazione LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 9/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Analisi Rischi Coperture assicurative. Poiché L’attività educativa riguarda tipicamente i minori, la possibilità di infortuni e la responsabilità oggettiva espongono la Gestione a pesanti rischi patrimoniali. Rischi rispetto alle norme generali e specifiche espone la Gestione a pesanti responsabilità civili e talvolta penali. Uso di consulenze. Tipici rischi sono: fiscali, tecniche, rapporto di lavoro Sicurezza, Privacy ecc.) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ GESTITE 10/10 ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA STABILITÀ OPERATIVA Rapporti Personali L’Azienda Scolastica include vari tipi di rapporti personali: Famiglie • condivisione delle finalità dell’azienda, con chiara definizione dei “limiti di batteria”, • Coinvolgimento negli aspetti di marketing • Coinvolgimento in iniziative culturali, sportive, ricreative sostenute all’azienda scolastica nate dagli studenti e dalle famiglie. • Istituzione di Commissioni (mensa) • Rivalutazione del ruolo di rappresentante di classe, identificando in questa figura una modalità di comunicazione scuola-famiglia Insegnanti e personale • condivisione delle iniziative e coinvolgimento in esse del personale dipendente LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO QUANTIFICAZIONE FABBISOGNO ECONOMICO DA FARE LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/ LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ La contabilità è il sistema di rilevazione continua di qualunque evento di rilevanza economica. La funzione della contabilità è: Strumento di conoscenza della propria azienda (bilanci consuntivi) Strumento di manovra e politica di bilancio (preventivi, piani economici e finanziari) Strumento di verifica (ancora i consuntivi) Funzione Fiscale (rispetto delle norme) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/ LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ CENTRI DI COSTO Oggetto, (unità organizzativa, processo, prodotto o servizio) cui vengono imputati i costi e i ricavi, indicativo della finalità o dello scopo per cui viene impiegata una risorsa o ottenuto un provento. La contabilità per centri di costo permette la quantificazione del fabbisogno economico effettivo delle attività individuate. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 5/ LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ 5/ CENTRI DI COSTO Una contabilità organizzata per Centri di Costo Consente di capire quale sia il fabbisogno economico di ogni area di attività Permette di individuare le risorse a sostegno di ogni area di attività Offre indicazioni circa le quote teoriche di contribuzione ai costi (rette “fisiologiche”) per ogni segmento scolastico Permette di verificare la possibilità di utilizzare percentualmente contributi diversi dalle rette per “smussare” rette di settori più poveri di contributi LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ 6/ CENTRI DI COSTO I Centri di costo possono essere: Centri produttivi: sono i centri di costo che coincidono con le unità aziendali che eseguono la finalità dell’azienda in questione (nel caso dell‘azienda scolastica possono essere gli insegnanti). Centri ausiliari: sono i centri di costo che forniscono servizi che servono ai vari centri produttivi, tipo il riscaldamento, anche se non intervengono direttamente nel processo di produzione. Centri comuni, sono quei centri di costo che forniscono prestazioni ai vari centri produttivi ma sono di difficile misurazione, come per esempio la direzione scolastica, il sostegno H, le pulizie, ecc. Centri funzionali: sono quei centri di costo ottenuti in base alle funzioni aziendali come il servizio personale, il servizio marketing, l'ufficio amministrazione, ecc. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ COME DEFINIRE I CENTRI DI COSTO Esame del “ciclo produttivo” e suddivisione dell'azienda in centri, in base alla classificazione dei centri di costo definiti precedentemente (classe, livello scolastico, plesso, ecc). Analisi delle singole voci di costo; individuazione dei costi che sono direttamente attribuibili alle attività specifica (costo della manodopera diretta cioè insegnati), mentre altri costi, che non sono direttamente attribuibili all’attività specifica li attribuiamo ad un’attività fittizia, detto attività indiretta, a cui imputiamo per esempio i costi delle spese generali, che non sono direttamente attribuibili alla singola attività specifica. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 7/ LE POLITICHE DI BILANCIO LA FUNZIONE DELLA CONTABILITÀ 8/ COME DEFINIRE I CENTRI DI COSTO Imputazione dei costi ai vari centri di costo tenendo conto della relazione diretta tra costo e attività che lo ha generato. Per i costi che non sono direttamente attribuibili ad una attività specifica, si fa uso dell’attività indiretta. Riguardo tale attività, una volta calcolati tutti i costi ad esso riferibili occorre trovare un modo per imputarli alle singole attività specifiche in cui è divisa l'azienda. Un modo potrebbe essere quello di calcolare il numero di totali in un plesso; poi calcolare la quota in percentuale di ciascun livello; infine dividere l'intero costo dell’attività indiretta, in base a queste quote percentuali. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO PREVENTIVO DA FARE – SECONDO ME È IL BUDGET LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO IL BILANCIO DI ESERCIZIO E’ regolato dal codice civile, sezione IX del capo V del titolo V, modificato dal d.l. 9 aprile 1991, n. 127. Esso fornisce informazioni sull’attività della azienda scolastica (per soci, amministratori, banche, ecc.). E’ composto dai seguenti documenti: Stato patrimoniale Conto economico Nota integrativa LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 1/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 2/ STATO PATRIMONIALE Lo stato patrimoniale registra l'ammontare dei beni, dei crediti e delle fonti di finanziamento della società alla fine del periodo considerato. Stato patrimoniale Attivo A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti B) Immobilizzazioni I - immateriali II- materiali III- finanziarie C) Attivo circolante I - rimanenze II - crediti III - attività finanziarie IV - disponibilità liquide D) Ratei e risconti LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE Capitale Netto Attivo Passivo Stato patrimoniale Passivo A) Patrimonio netto I - capitale proprio II-VIII - riserve di utile IX - utile d’esercizio B) Fondi per rischi ed oneri C) Trattamento di fine rapporto lavoro subordinato D) Debiti - verso banche - verso fornitori - altri E) Ratei e risconti LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 3/ STATO PATRIMONIALE - ATTIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti. B) Immobilizzazioni I - immateriali II- materiali III- finanziarie Include le quote di capitale sociale (azioni) sottoscritte ma non effettivamente versate. Sono beni durevoli, utilizzabili nell’impresa per più esercizi. Includono le immobilizzazioni immateriali (brevetti, marchi, ecc.), materiali (fabbricati, impianti, ecc.), finanziarie (partecipazioni in società controllate, ecc.). Dato che il loro costo non può essere attribuito interamente all’esercizio nel quale sono state acquisite (principio della competenza), le immobilizzazioni sono soggette al meccanismo dell’ammortamento, che consiste nella ripartizione del costo su tutti gli esercizi della vita utile dell’immobilizzazione. Nello stato patrimoniale le immobilizzazioni sono al netto del fondo di ammortamento (somma delle quote di ammortamento già imputate) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE Capitale Netto Attivo Passivo LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 4/ STATO PATRIMONIALE - ATTIVO C) Attivo circolante I - rimanenze II - crediti III - attività finanziarie IV - disponibilità liquide E’ rappresentato dalle parti “liquide” dell’attivo, cioè dal denaro liquido o da beni o diritti trasformabili in moneta in tempi relativamente brevi. Includono le rimanenze (materie prime, semilavorati, prodotti in essere inutilizzati o invenduti), crediti (somme relative a ricavi non ancora riscossi), attività finanziarie (investimenti in titoli azionari, 0bbligazionari, ecc), disponibilità liquide (denaro in contanti o depositato in banca) D) Ratei e risconti Sono “correzioni” apportate al bilancio per regolare il rapporto tra due esercizi successivi in relazione al criterio della competenza. Quindi ci saranno i ricavi maturati ma non monetizzati (ratei attivi), Costi monetizzati ma non maturati (risconti attivi) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE Capitale Netto Attivo Passivo LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 5/ STATO PATRIMONIALE - PASSIVO A) Patrimonio netto I - capitale proprio II-VIII - riserve di utile IX - utile d’esercizio Rappresenta il valore del patrimonio dell’azienda, pari alla differenza tra l’attivo e le altre voci del passivo (B-E). Si divide in capitale (capitale proprio iniziale), riserve di utile (utile non distribuito in esercizi precedenti), utile d’esercizio (utile dell’esercizio in corso) B) Fondi per rischi ed oneri Includono le quote pagate per tutelare l’impresa di fronte a specifici rischi o oneri attesi. Per esempio la previdenza integrativa aziendale. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE Capitale Netto Attivo Passivo LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 6/ STATO PATRIMONIALE - PASSIVO C) Trattamento di fine rapporto lavoro subordinato D) Stato patrimoniale - Debiti E) Include le quote già addebitate del trattamento di fine rapporto dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Capitale Netto Includono tutte le somme relative a costi non ancora pagati. I più importanti sono: debiti verso fornitori, debiti verso banche Ratei e Risconti Costi maturati ma non monetizzati (ratei passivi), Ricavi monetizzati ma non maturati (risconti passivi) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE Attivo Passivo LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO CONTO ECONOMICO A. Valore della produzione B. Costi della produzione C. Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) D. Proventi e oneri finanziari E. Rettifiche di valori di attività finanziarie F. Proventi e oneri straordinari G. Risultato prima delle imposte (C+D+E+F) H. Imposte sul reddito dell’esercizio I. Utile dell’esercizio (G-H) LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 7/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO CONTO ECONOMICO - PARTE ATTIVA A. Valore della produzione Include tutti i ricavi dell’impresa direttamente collegati alla sua attività produttiva caratteristica (tipica). Si divide in: • Ricavi delle vendite • Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti • Variazione dei lavori in corso su ordinazione • Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni • Altri ricavi e proventi Rappresenta la parte “attiva” del conto economico. I ricavi sono attribuiti in base alla competenza. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 8/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO CONTO ECONOMICO – PARTE PASSIVA B. Costi della produzione Include tutti i costi dell’impresa direttamente collegati alla sua attività produttiva caratteristica (tipica). Si divide in: • Costi per materie prime • Costi per servizi • Costi per il godimento di beni di terzi • Costi per il personale • Ammortamenti • Variazione delle rimanenze di materie prime • Accantonamenti per rischi • Altri accantonamenti • Oneri diversi di gestione Rappresenta la parte “passiva” del conto economico. I costi sono attribuiti in base alla competenza. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 9/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO CONTO ECONOMICO – ALTRE VOCI D. Proventi e oneri finanziari Sono i ricavi ed i costi dovuti ad interessi attivi e passivi, spese bancarie e di gestione titoli, proventi da attività finanziarie. E. Rettifiche di valori di attività finanziarie Sono variazioni di valore (in aumento o in diminuzione) delle attività finanziarie. F. Proventi e oneri straordinari Sono proventi o oneri derivanti dalla differenza (positiva o negativa) tra il valore di cessione di attività ed il valore iscritto a bilancio, nonché sopravvenienze attive o passive H. Imposte sul reddito dell’esercizio Sono le imposte (IRPEG) pagate sul reddito di esercizio. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 10/ LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 11/ CONTO ECONOMICO – RISULTATI C. Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) Rappresenta il reddito operativo (o tipico, o caratteristico) derivante dall’attività produttiva principale dell’azienda. G. Risultato prima delle imposte (C+D+E+F) Rappresenta il reddito effettivo dell’azienda, tenendo conto di tutte le voci di costo e ricavo escluse le imposte. E’ influenzato anche dalle scelte finanziarie e da eventi straordinari ed occasionali. I. Utile dell’esercizio (G-H) Rappresenta il risultato complessivo (reddito netto) dell’azienda, al netto di tutti gli oneri, incluse le tasse. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LE POLITICHE DI BILANCIO IL BILANCIO CONSUNTIVO 12/ NOTA INTEGRATIVA La Nota integrativa è parte integrante del bilancio ed ha i seguenti scopi: completare i dati dei prospetti contabili (Stato patrimoniale e Conto economico), fornendo ulteriori informazioni quantitative e descrittive; motivare determinati comportamenti, soprattutto in merito alle valutazioni effettuate, alle deroghe a determinate disposizioni di legge, ecc. LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE IL BUDGET CARATTERISTICHE E FINALITÀ AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI DIRITTO SCOLASTICO AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI DIRITTO DEL LAVORO AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI CCNL E SCUOLE NON STATALI AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI SOGGETTI GIURIDICI AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI DISCIPLINA DELLA PRIVACY AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 LA GESTIONE E LA STIPULA DEI CONTRATTI OTTIMIZZAZIONE E SVILUPPO DEI CONTRATTI AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2 AGENDA 1. L’Azienda Scolastica 2. Il Controllo di Gestione 3. Le Politiche di Bilancio 4. Il Budget 5. La Gestione e la Stipula dei Contratti 6. Il Controllo Condiviso LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE IL CONTROLLO CONDIVISO LA COMUNICAZIONE EFFICACE AMMINISTRAZIONE TENDE A: 1. Equilibrio economico della gestione 2. Stabilità di lungo periodo 3. Autonomia 4. Crescita e Sviluppo dell’Ente Scolastico LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO E FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PARITARIE 2/2