CONSIGLI
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Via degli Alpini, 1 - 0427.40392
Fax 0427.40898
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
GUERRA DONATO
INSEGNANTE
MATERIA
GENIO RURALE
CLASSE/I
5 BG
OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI CONSEGUITI IN TERMINI DI
COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
Si rimanda alla relazione del coordinatore di classe.
COMPETENZE
Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali;
Intervenire nel rilievo topografico e nelle interpretazioni dei documenti riguardanti le
situazioni ambientali e territoriali;
Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti;
Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a
situazioni professionali;
Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e
culturale, con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela
della persona, dell'ambiente e del territorio.
CONOSCENZE
 Attitudini e classificazioni dei territori.
 Competenze degli organi amministravi territoriali.
 Interventi a difesa dell'ambiente.
 Normativa ambientale e territoriale.
 Tipologie del paesaggio e caratteristiche connesse.
ABILITÀ
 Rilevare le strutture ambientali e territoriali.
 Individuare le diverse attitudini territoriali attraverso il ricorso a idonei sistemi di
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classificazione.
 Individuare interventi di difesa dell'ambiente e delle biodiversità.
 Individuare ed interpretare le normative ambientali e territoriali.
 Attivare modalità di collaborazione con Enti e uffici territoriali.
CONTENUTI
MODULO n.ro 1 – RICHIAMI DEL PROGRAMMA DI QUARTA
U.D. n.ro 1 – ELEMENTI DI TRIGONOMETRIA : Sistemi di misura angolare. Conversioni
angolari. Risoluzione degli angoli al primo quadrante. Definizione delle funzioni
trigonometriche e loro variazioni. Riduzione degli angoli al primo quadrante. Teorema
dei seni. Teorema di Carnot.
U.D. n.ro 2 – TRIANGOLI E QUADRILATERI : Relazione tra gli elementi di un triangolo
rettangolo. Risoluzione di triangoli rettangoli e loro area. Relazione tra gli elementi di
un triangolo qualunque. Risoluzione di triangoli qualunque e loro area. Risoluzione dei
quadrilateri e loro area.
U.D. n.ro 3 – COORDINATE : Coordinate cartesiane. Coordinate polari. Trasformazione
delle coordinate cartesiane in polari e viceversa.
U.D. n.ro 4 – METODI PER IL RILEVAMENTO CELERIMETRICO : Misura indiretta delle
distanze. Il rilevamento planimetrico e altimetrico. Profilo longitudinale.
MODULO n.ro 2- SPOSTAMENTO E RETTIFICA DEI CONFINI
U.D. n.ro 1 – SPOSTAMENTO DEI CONFINI: Sostituzione del confine AB con un altro
uscente da un punto A' del confine laterale. Sostituzione del confine AB con un altro
parallelo o perpendicolare ad una direzione prefissata m.
U.D. n.ro 2 – RETTIFICA DEI CONFINI: Sostituzione di un confine bilatero ABC con un
nuovo confine rettilineo uscente dal punto A. Sostituzione di un confine bilatero ABC
con un nuovo confine rettilineo uscente dal punto A' del confine laterale. Sostituzione
di un confine bilatero ABC con un nuovo confine rettilineo parallelo o perpendicolare ad
una direzione prefissata m. Sostituzione di un confine poligonale ABCDE con un nuovo
confine rettilineo uscente dal punto A. Sostituzione di un confine poligonale ABCDE con
un nuovo confine rettilineo parallelo o perpendicolare ad una direzione prefissata m.
MODULO n.ro 3– RILEVAMENTO ALTIMETRICO
U.D. n.ro 1 – METODO DI RILEVAMENTO ALTIMETRICO. Coltellazioni. Livellazioni su
striscia. Rilevamento per allineamenti paralleli. Rilevamento radiale. Rilevamento per
rete triangolare. Rilevamento per rete quadrangolare.
U.D. n.ro 2 – LIVELLAZIONI CON VISUALE ORIZZONTALE. Livellazione geometrica con
stazione su un estremo. Livellazione geometrica con stazione verso un estremo.
Livellazione geometrica reciproca con stazioni sugli estremi. Livellazione geometrica
reciproca con stazioni verso estremi. Livellazione geometrica dal mezzo. Livellazione
geometrica composta.
U.D. n.ro 3 – LIVELLAZIONI CON VISUALE INCLINATA. Livellazione tacheometrica.
Livellazione ecclimetrica. Livellazione clisimetrica.
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MODULO n.ro 4 – STATICA
Vettori. Baricentri. Corpi vincolati e loro equilibrio. Resistenze dei corpi e sollecitazioni
interne. Studio delle travi inflesse. Lo stato di tensione per le sollecitazioni semplici.
Calcolo delle reazioni vincolari di una trave isostatica nei casi più comuni.
Determinazione dei grafici dello sforzo normale, taglio e momento flettente per travi
isostatiche nelle più semplici condizioni di carico.
MODULO n.ro 5 - RISORSE IDRICHE E LORO TUTELA
Enti gestori nel territorio, acque profonde e acque superficiali. Normativa di settore
sull'impiego e sulla tutela dell'acqua, macroidraulica e microidraulica territoriale.
Trasformazione del territorio in prossimità dei corsi d'acqua. Norme urbanistiche. Le
prescrizioni nelle norme di attuazione del PRGC: Il caso pratico del Comune di
Spilimbergo. Le commissioni locali per il paesaggio
MODULO n.ro 6 - PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI IRRIGUI E UTILIZZAZIONE
DELLE RISORSE
U.D. n.ro 1 – BILANCIO IDRICO. Determinazione della piovosità areale con il metodo di
Thiessen. Idrologia superficiale e sotterranea. Corsi d’acqua e falde acquifere.
Permeabilità del terreno. Aspetti agronomici: il bilancio idrico colturale. Volume di
adacquamento.
U.D. n.ro 2 – IDROSTATICA. Peso specifico, densità, viscosità, pressione idrostatica,
pressione idrostatica unitaria, spinta idrostatica. Principio dei vasi comunicanti. Legge di
Stevino.
U.D. n.ro 2 – IDRODINAMICA. Teorema di Bernoulli, formula di Darcy, linea dei carichi
assoluti, linea piezometrica. Prevalenza e rendimento di una pompa idraulica. Perdite
localizzate e distribuite in una condotta in pressione.
MODULO n.ro 7 – LA PROGETTAZIONE DI UN RICOVERO ZOOTECNICO
U.D. n.ro 1 – GENERALITA'. La progettazione di una stalla. L'animale e l'ambiente di
stabulazione. Il controllo del microclima ambientale.
U.D. n.ro 2 – LE STALLE PER SUINI. Caratteristiche degli allevamenti. Reparto
fecondazione. Reparto gestazione. Reparto maternità. Reparto post-svezzamento.
Reparto rimonta. Reparto ingrasso. La distribuzione degli alimenti. La progettazione di
un centro suinicolo a ciclo chiuso. La gestione dei liquami. Condizioni ambientali nelle
varie fasi del ciclo riproduttivo.
U.D. n.ro 3 – LE STALLE PER BOVINI. La scelta del sistema di stabulazione. La
stabulazione fissa. La stabulazione libera. Elementi costitutivi. I locali accessori. La
distribuzione degli alimenti. Impostazione del progetto. Gli impianti di mungitura in
relazione alla tipologia della stalla. Elementi costituenti la sala di mungitura.
Allevamenti di vitelli della prima e della seconda fase. Tipologie della sala mungitura.
Attrezzature e manufatti per l'allontanamento e la conservazione dei reflui.
MODULO n.ro 8 – ESERCITAZIONI
Determinazione della piovosità media con il metodo di Thiessen. Progetto di un solaio in
legno con doppia orditura. Progetto di un impianto irriguo.
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METODI
Per presentare i contenuti e per mobilitare le competenze si sono utilizzati i seguenti criteri
metodologici:

illustrare l'argomento partendo dalla lettura e dall’interpretazione del testo in
adozione, di documenti, fonti, dati statistici, contributi di altri manuali o libri originali, ecc.

illustrare l'argomento a spirale, partendo, quando possibile, dal contesto reale, per
passare via via alla costruzione di modelli astratti

inquadrare i problemi e le linee argomentative in un articolato contesto storico,
culturale, sociale, scientifico, tecnologico, realizzando –quando possibile– dei collegamenti
interdisciplinari

fornire una prospettiva problematica e non univoca della disciplina, facendo riferimento
a diversi approcci scientifici e metodologici

offrire gli strumenti concettuali e interpretativi, per individuare aspetti di attualità
relativi ai diversi argomenti affrontati

richiamare a ogni lezione l’argomento precedentemente trattato per offrire agli allievi
una visione il più possibile unitaria della disciplina e per valutare il feed-back

usare strumenti che fanno perno su più canali sensoriali nella trasmissione del sapere

simulare prove di verifica come preparazione al compito scritto
STRUMENTI
Libri di testo, scalette di lavoro guidato, lettura e analisi di fonti, documenti, materiale
laboratoriale, Internet.
VERIFICHE
La verifica - intesa come accertamento del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e
quindi dei livelli di conoscenza e delle capacità critiche e strumentali, nonché delle
competenze mobilitate – ha previsto, oltre a elaborati e relazioni scritte, anche questionari a
risposte aperte e/o chiuse e interrogazioni orali.
Le verifiche si sono svolte periodicamente e sono state effettuate al termine di un ciclo di
lezioni omogenee per argomento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Le verifiche formative sono servite a valutare se gli allievi sono in grado di:
1. orientarsi nei contenuti disciplinari e conoscere un determinato argomento
2. stabilire relazioni logiche
3. sviluppare, in modo autonomo o guidato, collegamenti interdisciplinari, creando legami tra
fenomeni e concetti diversi afferenti ai vari insegnamenti e individuando analogie e
differenze, elementi di coerenza e incoerenza, rapporti di causa ed effetto
4. comprendere e utilizzare i linguaggi specifici della materia
5. consultare, leggere e interpretare documenti, fonti, dati statistici, ecc.
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6. esprimere un’opinione personale e/o proporre un punto di vista personale.
I criteri adottati per le verifiche sommative sono stati i seguenti:
1. misurare competenze, conoscenze e abilità cognitive
2. verificare l’impegno (continuità nello studio domestico)
3. osservare la partecipazione e l’attenzione (in classe)
4. analizzare l’organicità del metodo di studio
5. valutare il progresso nell’apprendimento degli obiettivi didattici trasversali e degli obiettivi
educativi fissati dal Consiglio di classe, in particolare rispetto ai livelli di partenza.
Testo di riferimento
TITOLO:
Goffredo Boschetti
AUTORI:
Edifici per la zootecnia
EDITORE:
Italo Bovolenta Editore
L’Insegnante
GUERRA DONATO
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