Il ruolo della radioterapia nella Rete
Oncologica
S.C. Radioterapia ASLTO4
Maria Rosa La Porta
Rete Oncologica Torino 18/25-5-2015
Lavoro di squadra
RADIOTERAPIA ONCOLOGICA
Disciplina medica che utilizza radiazioni ionizzanti per la
cura dei tumori
• Scoperta raggi X : 1895
• Scoperta del radio : 1898
• Primo paziente : 1899
1922
Radioterapia clinica , come disciplina
( Congresso Internazionale di Parigi )
Le due anime della radioterapia, quella clinica e quella tecnica, strettamente
fuse, pur essendo la parte tecnologica al servizio di quella clinica, rappresentano
un binomio di grande interesse nella medicina moderna per la cura del paziente
affetto dal cancro.
Primi approcci………
Il primo trattamento radioterapico con fasci esterni
(Chicago). La paziente era una donna di 65 anni – Rose Lee –
affetta da cancro della mammella.
Il primo “oncologo radioterapista”, Emil Grubbe (1875-1960),
trattò la Signora Lee quando era ancora studente di medicina.
1930_radioterapia_istituto_tumori_milano
…….attrezzature di ultima generazione
•
•
•
La radioterapia oncologica negli ultimi anni ha
subito notevoli cambiamenti.
L’evoluzione dell’imaging, l’utilizzo di sistemi
computerizzati di pianificazione del trattamento, di
immagini digitali, di attrezzature tecnologicamente
avanzate ha portato alla diffusione di tecniche
radioterapiche complesse, come la ThreeDimensional Conformal Radiotherapy (3D-CRT) e
l’Intensity Modulated Radiation Therapy (IMRT),
che utilizzano la definizione volumetrica dei tessuti
per la determinazione della geometria di
irradiazione.
L’ IGRT(Image Guided Radiotherapy) è impiegato
principalmente per definire procedure di verifica
nel set-up,della pianificazione e dell’esecuzione del
trattamento.
Verifica del trattamento:
Verifica: γ-grafia
Centratura: simulatore Rx
Seconda metà anni ‘80
Verifica del trattamento:
Primi Anni
’90
Acquisizione
delle immagini
TAC con
telecamera e
realizzazione
di piano di
cura con
computer
dedicato
Radioterapia Ivrea
Verifica del trattamento:
Immagine epid
CBCT
Plan CT
Le recenti innovazioni tecnologiche della radioterapia consentono di
implementare programmi di “dose-escalation”, mantenendo
entro limiti di tolleranza la dose agli organi a Rischio,che consente,in
diversi casi un miglioramento dei tassi di controllo loco-regionale
di malattia con un basso profilo di tossicità,con quindi possibile incremento
della sopravvivenza.
50-60% dei pazienti oncologici effettuerà
un trattamento radioterapico
con diverse finalità:
• � Sintomatica
• � Palliativa
• � Radicale
• In Piemonte,sulla base dell’incidenza annua dei tumori,circa
11.000 pazienti/anno richiedono un trattamento radiante.
Documento Gruppo di lavoro Radioterapia Piemonte, marzo 2015
La prestazione di radioterapia oncologica comprende un insieme
complesso ed articolato di prestazioni, competenze, conoscenze e
modus operandi di più professionisti sanitari, non solo dell'ambito medico.
Il suo svolgimento si inserisce nell'ambito delle prestazioni sanitarie
"d'equipe", intese come un insieme di azioni concorrenti svolte da diverse
figure professionali.
Il cambiamento mosso dalle nuove tecnologie si riflette su tutte l’equipe
Il ruolo del TSRM in radioterapia
Evoluzione delle figure professionali sanitarie con in atto notevoli
cambiamenti a livello di attribuzione di compiti specifici.
Effettua specifiche attività nelle rispettive unità operative.
•
prende in carico ed identifica il paziente ;
•
esegue il set up del paziente utilizzando sistemi di riposizionamento e
immobilizzazione;
•
coadiuva il radioterapista oncologo, nell’acquisizione e nella valutazione dell’imaging
durante la fase di trattamento;
•
allestisce eventuali dispositivi ausiliari al trattamento quali: compensatori
personalizzati, sistemi di immobilizzazione e contenimento;
•
è responsabile dell'attuazione del piano di trattamento nelle fasi di posizionamento e
riproducibilità.
•
ha la responsabilità dell’utilizzo delle apparecchiature a lui affidate e della
conservazione degli strumenti e dei materiali da lui utilizzati
•
partecipa alla produzione di manuali, protocolli e procedure, in collaborazione con le
altre figure professionali
•
contribuisce alla formazione e all’aggiornamento del personale di supporto
L'equilibrio e l'intesa del gruppo multidisciplinare dell'area della radioterapia
oncologica , soprattutto fra Medici, Fisici medici e TSRM, garantiscono efficacemente
i livelli qualitativi necessari per un'attività terapeutica complessa.
E’ opportuno che si crei, nel gruppo, un elevato livello di organizzazione ed un clima
di collaborazione e serenità che garantiscano l’efficienza e il buon fine attuativo del
trattamento del paziente.
Il team multiprofessionale, per affermare i valori fondanti la prestazione di
radioterapia oncologica, deve necessariamente:
•
privilegiare la qualità dei trattamenti effettuati sia per quanto riguarda la
•
prescrizione, sia per quanto concerne l’impostazione e l’esecuzione;
•
identificare standard operativi di livello elevato, implementandoli
•
progressivamente e verificandone costantemente l’applicazione;
•
realizzare tecniche di irradiazione innovative utilizzando le migliori e le più
adeguate risorse tecnologiche disponibili;
•
migliorare la cultura del servizio mettendo l’esigenza dell’utenza al centro di ogni
decisione
•
identificare ruoli e responsabilità delle diverse figure professionali, definendo in
maniera chiara la missione loro affidata;
•
favorire la comunicazione, tanto all’interno dell’Unità Operativa, che tra essa e
l’esterno;
Non considerare più la cura della malattia come una serie di procedure
standardizzate, a compartimenti stagni, ma come una cooperazione
interdisciplinare tra le le diverse Strutture che partecipano al percorso
terapeutico.
La cura delle persone affette da tumore richiede percorsi assistenziali
che necessitano di strutture specifiche e adeguatamente attrezzate e il
coinvolgimento di diverse specialità cliniche e diversi interlocutori.
Tutto questo nella consapevolezza che garantire la qualità delle cure
significa unire le competenze scientifiche e tecniche alla sensibilità di un
approccio che pone al centro della relazione la persona, con i suoi valori,
le sue esigenze, la sua dignità, la sua capacità di autogestione della propria
salute.
•
Su questi presupposti si è concretizzata in Piemonte e Valle d’Aosta la
definizione della Rete Oncologica, uno specifico sistema organizzativo che
pone queste Regioni in una posizione d’avanguardia in ambito nazionale.
•
La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta opera sulla
base di tre principi:
la centralità della persona. Ovunque la persona si trovi, quando accede
alla Rete è già al centro della cura. E’ la struttura reticolare a garantire
uniformità ed equità di trattamento, consentendo l’accessibilità al sistema
da qualsiasi punto del Servizio Sanitario delle due Regioni
l’assistenza continua. La persona non è mai sola, ma è assistita in ogni
fase del percorso diagnostico-terapeutico. Il Centro accoglienza e servizi
(Cas), oltre a svolgere la principale funzione di supporto continuo e
personalizzato, attiva il Gruppo interdisciplinare cure (Gic)
l’interdisciplinarità. La persona è curata nella sua interezza e nel pieno
rispetto della sua individualità. Il Gruppo interdisciplinare cure (Gic)
sviluppa una visione complessiva della persona malata e della sua
patologia con il concorso delle varie specialità cliniche.
•
Il governo della Rete Oncologica è affidato al Dipartimento Interaziendale
Interregionale Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta istituito
presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e diretto dal
dr. Oscar Bertetto.
In quest’ottica, la Rete oncologica svolge una sorta di
governance
di un processo assistenziale articolato ed integrato nei suoi
diversi passaggi, di cui la Radioterapia fa parte, per garantire
al malato, un insieme coordinato di interventi rivolti a
soddisfare un bisogno complesso di cura.
• Rete Oncologica
19
19
03
24
03
marzo
maggio
luglio
settembre
novembre
• Gruppo di lavoro radioterapia
• Rete Oncologica
• Gruppo di studio di patologia
• Rete Oncologica
• TSRM che operano in radioterapia
Dovremmo ricordare che se una situazione non si può cambiare,non c’è motivo di
preoccuparsi;
nemmeno se si può cambiare c’è motivo di preoccuparsi:
basta agire per cambiarla.
Dalai Lama
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