Osservatorio Vol. 99, N. 3, Marzo 2008 Pagg. 134-140 Chemioterapia preoperatoria nelle neoplasie del retto localmente avanzate Emiliano Tamburini, Davide Tassinari, Maximilian Papi, Stefania Nicoletti, Manuela Fantini, Alberto Ravaioli Riassunto. La radioterapia preoperatoria rappresenta il gold standard nel trattamento delle neoplasie del retto localmente avanzate. Allo stesso modo, numerose evidenze di letteratura sembrerebbero mostrare come l’aggiunta della chemioterapia possa aumentare il controllo locale della malattia, favorire una riduzione della massa tumorale, e consentire un maggiore numero di interventi conservativi con salvataggio della funzione sfinterica. Scopo del nostro lavoro è stato quello di analizzare in maniera sistematica i dati di letteratura relativi al significato dell’aggiunta della chemioterapia preoperatoria nel trattamento delle neoplasie del retto localmente avanzate, sottolineando indicazioni e limiti del trattamento in un’ottica di beneficio sui principali end point di efficacia/tollerabilità per il paziente (sopravvivenza, intervallo libero da recidiva, numero di interventi conservativi con salvataggio della funzione sfinterica, tossicità a medio e lungo termine). Parole chiave. Chemioterapia, radioterapia, tumore del retto, terapia neoadiuvante. Summary. Preoperative chemotherapy in locally advanced rectal cancer: systematic review of literature. Nowadays, neoadjuvant radiotherapy represents the gold standard in the treatment of locally-advanced rectal cancer. Likewise, a lot of evidences seems to suggest that preoperative chemotherapy could improve the local control of the disease, favour the downstaging of the tumor, and make possible an higher number of conservative, sphinctersparing surgical approaches. In our paper we systematically reviewed the evidences of literature to detect both the main benefits and the limits of pre-operative chemotherapy in the treatment of locally advanced rectal cancer. Moreover, we critically reviewed both the main outcomes of preoperative chemotherapy (overall survival, disease-free interval, number of conservative, sphincter-sparing surgical approaches) and its safety (acute and chronic safety), to give clinicians an evidence-based support for their clinical practice. Key words. Chemotherapy, rectal neoplasm, neoadjuvant therapy, radiotherapy. Introduzione rurgico primario ad un trattamento radioterapico o chemio-radioterapico preoperatorio (trattamenL’opzione terapeutica primaria nei tumori del to “neo-adiuvante)”, finalizzato ad un maggiore retto localmente avanzati è stata per anni la chicontrollo locale della malattia e ad un possibile rurgia, mediante gli interapproccio conservativo venti di resezione addomidella radicalizzazione no-perineale, o di resezione chirurgica2-5. Scopo del nostro lavoro è stato quello di vaA questo proposito, anteriore del retto1. Recenlutare in maniera sistematica i dati di lettetemente, un approccio intenumerosi autori 6,7 ed ratura relativi al trattamento chemioterapico grato chemio-radioterapico, alcune tra le società pre-operatorio nelle neoplasie del retto loo radioterapico preoperatoscientifiche maggiorcalmente avanzate, sottolineando le pecurio ha, almeno in parte, momente accreditate a liliarità a sostegno di una applicazione nella dificato l’atteggiamento del vello internazionale8,9,10 pratica clinica quotidiana. chirurgo, spostando l’attenconsiderano la radiotezione da un trattamento chirapia preoperatoria il Divisione di Oncologia, Ospedale Infermi, IRST, Istituto Scientifico dei Tumori della Romagna, Rimini. Pervenuto il 30 gennaio 2008. E. Tamburini et al.: Chemioterapia preoperatoria nelle neoplasie del retto localmente avanzate gold-standard nel trattamento del carcinoma del retto cT3-T4 o cN+ (secondo la classificazione TNM), fondando il razionale della raccomandazione sulla riduzione del numero di recidive locali2-5,11-17 , sull’aumento di sopravvivenza globale5,15-17 e sul maggiore numero di interventi conservativi osservato nei pazienti trattati col trattamento preoperatorio11,12. Numerose considerazioni di carattere clinico e biologico rappresentano il presupposto per un trattamento chemio-radiante preoperatorio (tabella 1): • Una migliore ossigenazione dei tessuti prima dell’intervento chirurgico favorirebbe una maggiore sensibilità delle cellule tumorali alla azione delle radiazioni ionizzanti18. • La sterilizzazione del campo operatorio dalle cellule tumorali prima che possano essere rilasciate nei tessuti peritumorali, nel circolo linfatico ed ematico al momento dell’exeresi, ridurrebbe il rischio di recidive locali ed a distanza. • Un minore volume di irradiazione favorirebbe una minor tossicità acuta e tardiva11. • Il trattamento preoperatorio favorirebbe una riduzione del danno da raggi a carico della anastomosi (così come osservato, invece, nel caso dei trattamenti radianti post operatori). • La potenziale risposta al trattamento preoperatorio fornirebbe al clinico indicazioni prognostiche e predittive di risposta ad eventuali trattamenti post-operatori19. • Il trattamento preoperatorio consentirebbe di bonificare eventuali focolai micrometastatici. • Il trattamento preoperatorio, riducendo la massa tumorale, favorirebbe un maggiore numero di interventi conservativi. 135 Pur essendo molto suggestive le premesse di carattere biologico e clinico a sostegno di un trattamento chemio-radiante preoperatorio, ad oggi non esiste ancora un orientamento univoco, ed i dati di letteratura appaiono spesso discordanti nel definire il ruolo della chemioterapia preoperatoria nel contesto dei trattamenti integrati delle neoplasie del retto localmente avanzate. Metodi e criteri di ricerca Una analisi dei dati di letteratura è stata eseguita, indipendentemente, da due degli autori del presente articolo (ET e DT), utilizzando come parole chiave: adenocarcinoma/drug therapy [MeSH term], adenocarcinoma/radiotherapy [MeSH term], adenocarcinoma/surgery [MeSH term], antineoplastic combined chemotherapy protocols/therapeutic use [MeSH term], combined modality therapy [MeSH term], preoperative care [MeSH term], rectal neoplasm/drug therapy [MeSH term], rectal neoplasm/radiotherapy [MeSH term], rectal neoplasm/surgery [MeSH term], e selezionando tutti gli studi clinici controllati, tutte le revisioni di letteratura (sistematiche e non), con o senza meta-analisi, pubblicate nel periodo compreso tra il gennaio 1966 ed il settembre 2007. Di tutti gli articoli selezionati è stata valutata in maniera sistematica la bibliografia riportata dagli autori, ed a questa è stata aggiunta una analisi sistematica di tutte le comunicazioni a congresso in ambito oncologico, radioterapico e chirurgico apparse nel periodo compreso tra gli anni 2000-2007. Risultati CARATTERISTICHE DEGLI STUDI CLINICI CONTROLLATI PRESENTI IN LETTERATURA Undici trial hanno valutato l’impatto della chemioterapia o della chemio-radioterapia preoperatoria nei confronti delle altre strategie terapeutiche (radioterapia preoperatoria, radio-chemioterapia Tabella 1. Considerazioni in favore e contro un trattamento chemio-radioterapico post-operatoria, sola chirurgia) preoperatorio. nel trattamento delle neoplasie del retto localmente avanzate. Tre trial hanno confrontato il trattamento chemioradioteraUna migliore ossigenazione dei tessuti Sovratrattamento pico preoperatorio verso la cheprima dell’intervento chirurgico18 mioradioterapia post-operatoRitardo della chirurgia ria11,12,20, 5 trial il trattamento La sterilizzazione del campo operatorio chemioradioterapico preoperaAumento della morbilità chirurgica dalle cellule tumorali torio verso la radioterapia preoperatoria13,14,21-23, 2 trial la cheUna minor tossicità acuta e tardiva per Ansia del paziente 11 mioterapia preoperatoria verso minor volume di irradiazione la sola chirurgia24,25, un trial la Una riduzione del danno da raggi a carichemioradioterapia preoperaco della anastomosi osservata nei trattatoria verso la sola chirurgia26 menti radianti post-operatori ed un trial la chemioradioterapia preoperatoria verso la raLa possibilità di ricevere indicazioni dioterapia preoperatoria o la prognostiche e predittive di risposta ad sola chirurgia27. In tabella 2 so19. eventuali trattamenti post-operatori no illustrate le principali caratteristiche dei singoli trial. La possibilità di bonificare eventuali foDei 3 trial che hanno concolai micrometastatici. frontato la chemio-radioterapia preoperatoria e la chemio-raLa possibilità di aumentare il numero dioterapia postoperatoria11,12,20, degli interventi conservativi. 2 trial (quello dell’Intergroup 0147 e quello dell’NSABP R-03) 136 Recenti Progressi in Medicina, 99, 3, 2008 Tabella 2. Caratteristiche dei trial. Trial Numero dei pazienti End-point principale Braccio standard Braccio sperimentale Arruolamento NSABP-03 (1997)12,20 267 DFS e OS CHRTCT RTCTCH 1993-1999 Sauer et al (2004)11 799 OS CHRTCT RTCTCH 1995-2002 Boluis-Wassif (1984) 247 Ns RTCH RTCTCH 1972-1976 Bujko et al (2006)23 312 Preservazione dello sfintere RTCH RTCTCH 1999-2002 EORTC 22921 (2006)14 1011 OS RTCH±CT RTCTCH ± CT 1993-2003 FCCD 9203 (2006)13 733 OS RTCH RTCTCH 1993-2003 Rouanet et al (2006)21 207 Preservazione dello sfintere RTCH RTCTCH 2001-2005 CCCSGJ24 568 OS CH CTCH 1991-1992 Isomoto et al (2003)25 254 OS e DFS CH CTCH 1990-1993 Zhuang et al (2003)26 60 Ns CH RTCTCH Ns 157 Ns RTCH RTCTCH 1983-2000 22 Li uet al (2005)27 Legenda: CT=chemioterapia; RT=radioterapia;CH=chirurgia;RTCT=radiochemioterapia;OS=sopravvivenza globale; DFS=sopravvivenza libera da malattia;Ns=non specificato. non sono stati portati a termine a causa di un lento arruolamento nel corso dello studio. Seppure con questi limiti, sono comunque presenti i dati del trial dell’NSABP R-03 (seppure parziali rispetto all’arruolamento previsto) e del CAO/ARO/AIO 9411,12,20, con l’evidenza di un vantaggio in termini di controllo locale della malattia (minor numero di recidive locali), una significativa riduzione dimensionale delle lesioni che poi andavano al chirurgo (il cosiddetto downstaging) ed un maggior numero di risposte patologiche complete (assenza di residui di malattia alla analisi del pezzo operatorio). I risultati sono riassunti in tabella 3. Cinque trial hanno valutato il significato della chemio-radioterapia preoperatoria rispetto alla sola radioterapia13,14,21-23: di un trial sono disponibili unicamente i dati preliminari a 2 anni21, e di uno quelli a 4 anni23. In questo particolare sottogruppo di trial (chemio-radioterapia vs radioterapia preoperatorie) può comunque essere sottolineato come la chemioterapia preoperatoria, quando aggiunta alla radioterapia preoperatoria, aumenti l’effetto di controllo locale della malattia, riducendo il numero di recidive locali, favorisca il downstaging della malattia ed aumenti il numero di risposte patologiche complete. Significativo in questo contesto il dato dell’aumento della tossicità acuta, così come rilevato in 4 dei 5 studi analizzati. I risultati di questo sottogruppo di trial sono riassunti in tabella 4 (a pagina seguente). Due trial24,25 hanno valutato l’impatto della chemioterapia pre-operatoria rispetto alla sola chirurgia: significativo a questo proposito il dato del miglioramento dell’intervallo libero da ripresa di malattia nel gruppo trattato con chemioterapia preoperatoria rispetto alla sola chirurgia, osservato nel trial di Isomoto e collaboratori22. I risultati sono riassunti in tabella 5 (a pagina seguente). Un unico trial27 ha confrontato il trattamento chemio-radioterapico preoperatorio con la radioterapia preoperatoria o la sola chirurgia, ed un trial26 la chemio-radioterapia preoperatoria con la sola chirurgia. Entrambi i trial hanno evidenziato un vantaggio a favore del trattamento preoperatorio concomitante: nel primo è stato osservato un aumento in termini di sopravvivenza complessiva e sopravvivenza libera da malattia27, mentre nel secondo un aumento del controllo locale della malattia26. In tabella 6 (a pagina seguente) sono riportati gli esiti così come presentati nei singoli trial inclusi nell’analisi. Tabella 3. Risultati dei trial confrontanti un trattamento concomitante pre- o post- operatorio. Trial OS (pre vs post) DFS (pre vs post) DDFS (pre vs post) LDFS (pre vs post) pCR (pre vs post) PS (pre vs post) Sauer et al11 76% vs 74% 68% vs 65% 64% vs 62% 94% vs 87%* 8% 69% vs 71% NSABPR-0312,20 74% vs 66% 64% vs 53% 91% vs 95% 17% 48% vs 39% Legenda: OS=sopravvivenza globale; DFS=sopravvivenza libera da malattia; DDFS=sopravvivenza libera da recidiva a distanza; LDFS=sopravvivenza libera da recidiva locale; pCR=remissioni patologiche complete; PS = preservazione dello sfintere. *: p=0.006 137 E. Tamburini et al.: Chemioterapia preoperatoria nelle neoplasie del retto localmente avanzate Tabella 4. Risultati dei trial confrontanti chemio-radioterapia e sola radioterapia preoperatoria. Trial OS (CHT-RT vs RT) DFS (CHT-RT vs RT) DDFS (CHT-RT vs RT) LDFS (CHT-RT vs RT) PS (CHT-RT vs RT) pCR (CHT-RT vs RT) Boulis-Wassif et al22 46% vs 59% 72% vs 66% 92% vs 83% 85% vs 85% 115% vs 5% 5% vs 2% Bujko et al (§)23 66% vs 67% 56% vs 58% 66% vs 68% 85% vs 89% 48% vs 43% 16% vs 1% EORTC 2292114 66% vs 65% 56% vs 54% Non Riportato 92% vs 87%* 53% vs 51% 14% vs 6%** 67% vs 68% 59% vs 55% 72% vs 73% 92% vs 84%*** 56% vs 55% 12% vs 4%** 95% vs 93% 76% vs 78% 21% vs 17% 5% vs 6% 86% vs 83% 15% vs 8% FFCD 9203 13 21 Rouanet et al (#) Legenda: CHT-RT=chemio-radioterapia preoperatoria; RT=radioterapia preoperatoria; OS=sopravvivenza globale; DFS=sopravvivenza libera da malattia; DDFS=sopravvivenza libera da recidiva a distanza;LDFS=sopravvivenza libera da recidiva locale; pCR=remissioni patologiche complete; PS=preservazione dello sfintere. §: follow up mediano di 4 anni; #: follow up mediano a 2 anni. *: p=0,0016; **: p<0,01; ***: p=0,004 Tabella 5. Risultati dei trial confrontanti la chemioterapia preoperatoria e la sola chirurgia. Trial OS (CP vs C) DFS (CP vs C) DDFS (CP vs C) LDFS (CP vs C) Isomoto25 76,5% vs 71,9% 75,5%vs 66,8%* 83,4%vs 76,2% Non Riportato CCCSGJ24 67,2% vs 69,2% 60,5% vs 63% 87,2% vs 89% 86,7% vs 85,6% Legenda: CP=chemioterapia preoperatoria; C=sola chirurgia; OS=sopravvivenza globale; DFS=sopravvivenza libera da malattia; DDFS=sopravvivenza libera da recidiva a distanza; LDFS=sopravvivenza libera da recidiva locale; pCR=remissioni patologiche complete; PS=preservazione dello sfintere. *: p<0,05 Tabella 6. Risultati riportati nei singoli trial in rapporto al trattamento. Trial OS DFS LDFS DDFS PS pCR AP - - + - - + NR - - + - - + NR Bujko et al - - - - - + - Rouanet et al21 - - - - - + - Boulis-Wassif et al22 - - - - - + NR Sauer et al11 - - + - - + + NSABP R-0312,20 - - + NR - + + Isomoto25 - + NR - NR NR NR - - - - NR NR NR + + + + NR NR NR NR NR + NR + NR NR EORTC 2292114 FFCD 9203 13 23 24 CCCSGJ Li uet al 27 Zhuang et al26 Legenda: OS=sopravvivenza; DFS=sopravvivenza libera da malattia; DDFS= sopravvivenza libera da recidive a distanza; LDFS= sopravvivenza libera da recidive locali; PS=preservazione dello sfintere; pCR=remissioni patologiche complete;AP= resezioni addominoperineali evitate. +: significativo vantaggio a favore della chemioterapia preoperatoria; -: vantaggi non significativo a favore della chemioterapia preoperatoria; NR: non riportato. LA TOSSICITÀ DEI TRATTAMENTI NEOADIUVANTI ED IMPATTO SULL’OUTCOME DEL PAZIENTE Vi è una certa omogeneità nella lettura dei dati di tossicità negli 11 trial inclusi nell’analisi: il trattamento chemio-radiante combinato preoperatorio risulta essere meno tossico rispetto al trattamento post-operato- rio (sia per la tossicità acuta sia per gli esiti a medio e lungo termine), mentre l’aggiunta della chemioterapia alla radioterapia preoperatoria sembrerebbe tradursi in una maggior tossicità acuta (pur non evidenziandosi un aumento significativo di eventi avversi gravi). In tabella 7 sono riassunti i dati di tossicità acuta così come descritti nei singoli trial. 138 Recenti Progressi in Medicina, 99, 3, 2008 Tabella 7. Tossicità acuta e tardiva. Trial Tossicità acuta G3-4 braccio RTCT preoperatorio Tossicità acuta G3-4 braccio di confronto (valore del p) NSABP R-0312,20 53% 50% Sauer et al11 27%* 40%* 14% 24%** 18,2%**** 3,2%**** 7,1% 10,1% 54,3%*** 37,7%*** 14,9%**** 2,9%**** Bujko et al23 14 EORTC 22921 FFCD 9203 13 Tossicità tardiva G3-4 Tossicità tardiva G3-4 braccio RTCT braccio di confronto preoperatorio (valore del p) Legenda: *: p=0,001; **: p=0,01; ***: p<0,005; ****: p<0,0001. LE REVISIONI SISTEMATICHE DI LETTERATURA E LE LINEE GUIDA INTERNAZIONALI Nella nostra analisi sono state identificate otto revisioni sistematiche di letteratura (con o senza meta-analisi)5,15-17,28-31. Nel complesso, i dati cumulativi delle meta analisi e delle revisioni sistematiche qualitative sembrerebbero sottolineare come un trattamento radiante preoperatorio possa essere considerato significativamente superiore alla sola chirurgia in termini di controllo locale della malattia, con un modesto vantaggio (seppure statisticamente significativo) della sopravvivenza globale. In tabella 8 sono riassunti i risultati e le caratteristiche delle singole revisioni di letteratura. Discussione Se, da un lato, le linee guida delle società scientifiche internazionali identificano nella radioterapia preoperatoria il gold standard nei trattamenti del retto localmente avanzati, dall’altro è sempre più frequente osservare come trattamenti integrati chemio-radianti preoperatori vengano invece preferiti alla sola radioterapia nella pratica clinica quotidiana. Due i presupposti a sostegno di un trattamento radiante preoperatorio: • La radioterapia preoperatoria appare superiore alla sola chirurgia in termini di riduzione delle recidive locali e di sopravvivenza globale5,15-17,31. • Un trattamento preoperatorio sembrerebbe da preferirsi per un miglior profilo di tossicità rispetto ai trattamenti combinati postoperatori11. Meno univoche, anche se comunque clinicamente significative, appaiono le evidenze a supporto della chemioterapia nel trattamento preoperatorio del tumore del retto localmente avanzato, al punto che spesso la scelta della strategia terapeutica è lasciata alla valutazione clinica del singolo paziente piuttosto che ad una valutazione di efficacia8-10. A tal proposito meritano di essere fatte alcune considerazioni di carattere metodologico e clinico. Se da un lato, un unico trial ha evidenziato un vantaggio statisticamente significativo a favore della chemioterapia preoperatoria in termini di sopravvivenza globale, dall’altro vanno comunque sottolineati alcuni limiti nella determinazione del dato: ■ Gran parte degli studi clinici che prendevano in considerazione l’impatto della chemioterapia preoperatoria sulla sopravvivenza globale erano sottodimensionati per l’end point che si proponevano, e la non significatività statistica potrebbe essere dovuta non tanto all’inefficacia del trattamento, ma alla ridotta numerosità campionaria. Tabella 8. Caratteristiche e risultati delle meta analisi. Autore OS DFS DDFS LDFS PS Camma et al5 + NR - + NR CCCG15 + NR NR + NR NR NR NR NR - + + NR + - + NR NR + NR Bujko et al30 Cochrane31 Figueredo et al 16 Legenda: OS=sopravvivenza; DFS=sopravvivenza libera da malattia; DDFS= sopravvivenza libera da recidive a distanza; LDFS= sopravvivenza libera da recidive locali; PS=preservazione dello sfintere. +: significativo vantaggio a favore della radioterapia preoperatoria; -: vantaggi non significativo a favore della radioterapia preoperatoria; NR: non riportato. E. Tamburini et al.: Chemioterapia preoperatoria nelle neoplasie del retto localmente avanzate ■ L’impiego dei trattamenti chemioterapici post-operatori avrebbe potuto determinare un effetto di mascheramento sulla efficacia della chemioterapia preoperatoria, rendendo meno nette le differenze tra i bracci di trattamento nei singoli trial. ■ Il follow up mediano di 5 anni potrebbe non essere sufficiente a far cogliere reali differenze in termini di sopravvivenza tra i bracci di trattamento. Riguardo, invece, alla indicazione della chemo-radioterapia preoperatoria con l’obiettivo di aumentare il numero di interventi chirurgici conservativi e salvataggio della funzione sfinterica, sia le revisioni di letteratura con o senza meta analisi5,15-17,28-31, sia i singoli trial non sembrerebbero evidenziare alcun vantaggio statisticamente significativo in favore dei trattamenti preoperatori. Anche in questo caso vanno comunque sottolineati alcuni limiti di carattere metodologico e clinico: ■ Non esiste una omogeneità tra i singoli trial che consenta un confronto tra i risultati; ■ Non esiste in letteratura una standardizzazione chirurgica dell’approccio che consenta un confronto tra le indicazioni riportate nei singoli trial; ■ Nei singoli trial erano stati inclusi pazienti comunque non candidati ad interventi conservativi per la sede della malattia primitiva; ■ La discrepanza tra il numero di remissioni patologiche complete ed il numero di interventi conservativi non appare giustificata da quanto descritto nei singoli lavori, raccomandando comunque prudenza nella interpretazione del dato. Conclusioni I dati a nostra disposizione sembrerebbero evidenziare come un trattamento radiante preoperatorio debba, di fatto, sempre essere preso in considerazione nella pianificazione terapeutica delle neoplasie del retto localmente avanzate; allo stesso modo, la chemioterapia preoperatoria, favorendo la riduzione del numero di recidive locali, il downstaging della malattia e l’intervallo libero da recidive locali, andrebbe comunque tenuta in considerazione. La mancanza di trial adeguatamente disegnati e condotti sugli end point maggiori, le difficoltà nell’arruolamento ed i limiti nella standardizzazione chirurgica rendono le evidenze di letteratura non univoche nel supporto alla pratica clinica, e trial clinici adeguatamente disegnati e condotti sono comunque necessari per una ottimizzazione della strategia di trattamento integrato in questa particolare tipologia di pazienti. 139 Bibliografia 1. Geibel J, Longo W. Modern management of rectal cancer: a 2006 update. 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