La parabola Definizione Conica definita come il luogo dei punti equidistanti da un punto fisso, detto fuoco (F), e da una retta fissata, detta direttrice (d). La parabola è una conica simmetrica rispetto ad un asse (asse di simmetria), passante per il punto di minimo (o massimo) assoluti, detto vertice (V). Noi studieremo solamente un caso particolare, nel quale tutte le parabole del piano hanno l’asse di simmetria parallelo all’asse Y. Sotto questa assunzione, qualsiasi parabola è definita con un’equazione generica di secondo grado: y = ax 2 + bx + c . I parametri e le condizioni L’equazione dipende da 3 parametri essenziali ( a, b, c ); da ciò si deduce che per ricavare un’equazione di una determinata parabola occorre conoscere tutti e tre i parametri, e questo si ottiene con tre condizioni. In questo caso e nel caso generico di ogni curva, compresa la retta, il numero di parametri essenziali identifica il numero di condizioni da imporre per trovare l’equazione particolare. Torniamo per un momento al caso della retta. Ricordiamo che l’equazione implicita è: ax + by + c = 0 . Questa equazione ha 3 parametri ma non sono tutti essenziali. Modificandola e ricavando y si trova infatti l’equazione esplicita: y = mx + q . Questa dipende da 2 parametri ed in effetti, per trovare una qualsiasi retta occorre imporre sempre 2 condizioni: il passaggio per due punti o il passaggio per un punto (fascio) ed una condizione di parallelismo o perpendicolarità ad un’altra retta, e così via. Abbiamo un’ulteriore prova che il numero di parametri identifica il numero di condizioni da porre per trovare l’equazione particolare. Questo è un risultato molto importante quando andiamo a risolvere gli esercizi. Proprietà e forme particolari Contrariamente alla retta, non possiamo scrivere un’equazione esplicita che ci indichi in modo diretto alcune proprietà della parabola che abbiamo di fronte, tuttavia possiamo vedere alcuni casi particolari. - Il parametro c rappresenta l’intercetta, ovvero l’intersezione della parabola con l’asse Y P (0; c) . Se c = 0 Î y = ax 2 + bx , la parabola passa per l’origine. - Equazione di una parabola con vertice nell’origine: y = ax 2 . L’asse di simmetria coincide con l’asse Y - Nell’equazione y = ax 2 + bx + c , se a > 0 la parabola ha concavità verso l’alto. Se a < 0 la concavità è verso il basso. Equazioni e relazioni Ogni parabola possiede un fuoco (F), esterno alla conica, un asse di simmetria con equazione del tipo x = k , un vertice (V) appartenente alla conica ed una direttrice, cioè una retta esterna alla conica, parallela all’asse x, di equazione y = h . Vediamo le coordinate e le equazioni di questi elementi caratterizzanti: b b 2 − 4ac b ∆ = − ;− 1) Vertice. Punto di coordinate: V = − ;− 4a 2a 4a 2a b 1 b 2 − 4ac b 1 − ∆ = − ; 2) Fuoco:Î F = − ; − 4a 2a 4a 2a 4a 1 b 2 − 4ac 1 + ∆ = − 3) Direttrice. Retta di equazione: y = − ;− 4a 4a 4a 4) Asse di simmetria. Retta di equazione: x = − b 2a Posizioni reciproche tra retta e parabola Una retta ed una parabola possono avere 3 posizioni reciproche. La retta può essere secante, cioè intersecare la parabola in 2 punti, tangente, quando il punto di intersezione è unico, o esterna. In generale, quando occorre trovare i punti di intersezione tra due curve bisogna impostare un sistema con le loro equazioni e trovare le eventuali soluzioni. Con la retta non abbiamo avuto alcun problema risolvendo un semplice sistema lineare. L’intersezione tra una retta ed una parabola da vita sempre ad un sistema di secondo grado, la cui risoluzione è leggermente più complicata e richiede qualche spiegazione aggiuntiva. Lo studio della posizione reciproca tra retta e parabola deve essere condotto y = ax 2 + bx + c . Ogni sistema di attraverso lo studio del sistema generico: y = mx + q secondo grado si risolve facilmente tramite il metodo della sostituzione, sostituendo l’equazione di primo grado in quella di secondo: ax 2 + (b − m) x + c − q = 0 . A questo punto si applica la formula di risoluzione di un’equazione di secondo grado, e a seconda del discriminante ( ∆ ) abbiamo 3 possibili casi: 1) ∆ > 0 : l’equazione ha due soluzioni reali e distinte. Ognuna di esse, sostituite nell’equazione di primo grado, risolve il sistema, che ha quindi due soluzioni, cioè due coppie di punti: P ( x0 ; y 0 ) e Q ( x1 ; y1 ) . La retta è secante 2) ∆ = 0 : l’equazione di secondo grado ha due soluzioni coincidenti. La condizione geometrica che corrisponde alla coincidenza di due punti è la tangenza. Il sistema ha due soluzioni coincidenti, quindi in realtà il punto trovato è unico: P ( x0 ; y 0 ) 3) ∆ < 0 : l’equazione di secondo grado non ha soluzioni nel campo reale, e di conseguenza neanche il sistema. La retta è esterna alla parabola. Equazioni e condizioni 1) tangente alla parabola. Per trovare la tangente ad una parabola, condotta per un punto non interno alla concavità (altrimenti non esiste!) si costruisce un sistema formato dall’equazione della parabola e da quella di un fascio di rette proprio passante per un punto P qualsiasi: y = ax 2 + bx + c . Il sistema apparentemente non è risolvibile poiché y y m ( x x ) − = − 1 1 contiene tre incognite (x, y, m), ma a noi non interessa la sua risoluzione, almeno per ora. Al momento interessa trovare solamente l’equazione della retta tangente. Per determinare ogni retta abbiamo bisogno di due condizioni; una, il passaggio per un punto ce l’abbiamo, occorre trovare l’altra, quella di tangenza. La condizione di tangenza è che il discriminante dell’equazione di secondo grado nella quale è stata sostituita quella della ax 2 + (b − m) x + c − q = 0 Î retta, sia nullo: 2 ∆ = 0 Î ∆ = (b − m) − 4a (c − q) = 0 . Da questa equazione si ricava m e lo si sostituisce nell’equazione del fascio di rette. 2) Se il punto P appartiene alla parabola, l’equazione della tangente per tale punto si scrive mediante la formula di sdoppiamento: y − y0 x + x0 = axx0 + b +c 2 2 3) Condizioni. Vediamo alcune situazioni frequenti negli esercizi che permettono di ricavare l’equazione di una parabola. a. Passaggio per tre punti b. Conoscenza delle coordinate del vertice e del fuoco. A prima vista queste sono solo due condizioni, ma dai un’occhiata alle coordinate e capirai che le condizioni sono 3 c. Conoscenza del vertice e passaggio per un punto d. Coordinate del vertice ed equazione della direttrice e. Passaggio per due punti e tangenza ad una retta f. Equazione dell’asse, della direttrice e passaggio per un punto. 4) Fasci di parabole. Un fascio di parabole si ottiene combinando linearmente le equazioni di due parabole, dette generatrici. Siano p1: y = ax 2 + bx + c e p2: y = a ' x 2 + b' x + c' due parabole. Portiamo tutto a primo membro: y − ax 2 − bx − c = 0 e y − a ' x 2 − b' x − c' = 0 . L’equazione del fascio da esse generato è: 2 2 y − ax − bx − c + t ( y − a' x − b' x − c' ) = 0 . Se t ≠ −1 l’equazione si può a + a' t 2 b + tb' c + tc' a l’equazione scrivere: y = . Se t ≠ − x + x+ a' 1+ t 1+ t 1+ t rappresenta una parabola. A questo insieme occorre aggiungere la parabola a' p2 per ottenere la totalità delle rette del fascio. Se t = − l’equazione del a fascio degenera in una retta, che rappresenta la parabola degenere del b + tb' c + tc' x+ . Definiamo punti base gli eventuali punti di fascio: y = 1+ t 1+ t intersezione del fascio di parabole. Essi si ottengono intersecando le due 2 y − ax − bx − c = 0 . Un fascio di parabole non è parabole generatrici: y − a ' x 2 − b' x − c' = 0 necessariamente individuato solamente da due parabole generatrici, ma anche: a. Fascio di parabole per due punti distinti A( x A ; x B ) e B ( y A ; y B ) e la retta passante per essi, di equazione y = mx + q . L’equazione del fascio di parabole è: y = mx + q + k ( x − x A )( x − x B ) . b. Fasci di parabole tutti tangenti in un punto T ad una retta di equazione y = mx + q , passante per P( x0 , y 0 ) . L’equazione del fascio tangente al punto T ( xT , yT ) è y = mx + q + k ( x − xT )