AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Dipartimento di Prevenzione
Evidenze di efficacia
dell’attività fisica
dott.ssa Susanna Morgante – Dipartimento di prevenzione Ulss 20
Tel 0458075969 email [email protected]
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Graduatoria di importanza delle
diverse cause di malattia cronica
Fonte: Stefania Salmaso, presentazione orale, Convegno nazionale Guadagnare Salute, Venezia, 2012
Metodi da: Simoes EJ, Mariotti S, Rossi A, Heim A, Lobello F, Mokdad AH, Scafato E., Int J Public Health, 2012
2
Analisi internazionali e nazionali
concordano
La lotta alla sedentarietà è da considerarsi una priorità almeno al
pari di quella contro il fumo
diffusione
rischio
rischio attribuibile
morti/anno
Fonte: Chi Pang Wen, Xifeng Wu, Stressing harms of physical inactivity to promote exercise,
The Lancet, Volume 380, Issue 9838, Pages 192 - 193, 21 July 2012
3
Sottolineare
i danni della sedentarietà
Nonostante i "colossali danni" della sedentarietà questa non è
sufficientemente percepita come patologica. Molte campagne di
promozione basate sui benefici di una vita attiva trasmettono il
messaggio che l'attività è utile ma non essenziale per la salute.
Secondo gli autori è necessario sviluppare un approccio alla
sedentarietà analogo a quello impiegato nelle strategie di lotta contro il
fumo:
• fare in modo che la comunità medica intervenga efficacemente su
questo fattore di rischio
• sottolineare i rischi oltre che i benefici
• offrire ai sedentari trattamenti efficaci per lo stile di vita
• proteggere la sicurezza intervenendo sull'ambiente urbano
• trovare finanziamenti
4
Lancet 21.7.2012
Sottolineare
i danni della sedentarietà
• il 30% delle morti premature totali sono correlate con il sovrappeso e
l'inattività
• un terzo delle morti per cancro dipendono da cattiva alimentazione,
sedentarietà e sovrappeso
• la sedentarietà riduce l'aspettativa di vita mediamente di 4 anni
• anche praticare attività fisica al di sotto dei livelli raccomandati (30 minuti
5 volte alla settimana per gli adulti) ha un effetto comunque benefico - 3
anni in più di vita
• la sedentarietà ha superato il fumo come causa di patologia: infatti uccide
5,3 milioni di persone all'anno rispetto ai 5 milioni di morti del fumo
5
Importanza del movimento per la salute
•
Il movimento riduce:
– Mortalità per tutte le cause
– Malattie cardiovascolari
– Ipertensione
– Ictus
– Sindrome metabolica
– Diabete di tipo II
– Cancro al seno
– Cancro al colon
– Depressione
– Cadute
• Inoltre è importante per:
–
–
–
–
Rafforzamento osseo
Miglioramento funzioni cognitive
Perdita di peso, soprattutto se associato alla riduzione di calorie
Miglioramento della fitness cardiovascolare e muscolare
Fonti: I-Min Lee, Eric J Shiroma, Felipe Lobelo, Pekka Puska, Steven N Blair, Peter T Katzmarzyk, for the Lancet Physical Activity Series
Working Group, Effect of physical inactivity on major non-communicable diseases worldwide: an analysis of burden of disease and life
expectancy, The Lancet, Volume 380, Issue 9838, Pages 219 - 229, 21 July 2012
U.S.Department of Health and Human Services (2008): Physical Activity Guidelines Advisory Committee Report, pagina 9
6
Movimento e durata della vita
Blair et al. JAMA 1995;273:1093
Mortalità
totale
Mortalità
cardiovascolare
Sedentari
122
65
Prima sedentari poi
regolarmente attivi
68
31
Regolarmente attivi
40
14
Studio prospettico su 9.777 persone. Follow up medio tra le 2 misurazioni
della fitness 4.9 anni tra la II misurazione e la verifica dello stato in vita 5.1
anni. La mortalità è espressa in numero di morti/10.000 persone-anno
7 7
Associazione tra attività fisica e alcune patologie
compresa la mortalità per tutte le cause
Fonte: Karim M Khan, Angela M Thompson, Steven N Blair, James F Sallis, Kenneth E Powell, Fiona C Bull, Adrian E
Bauman, Sport and exercise as contributors to the health of nations, The Lancet, Vol 380, July 7, 2012
8
Esercizio fisico e trattamenti farmacologici e
chirurgici a confronto
Fonte: Rod Jaques, Mike Loosemore, Sports and exercise medicine in undergraduate training,
The Lancet, Vol 380, July 7, 2012
9
Il cammino veloce è efficace
quanto l’attività intensa in palestra
Walking compared with vigorous exercise for the prevention of cardiovascular events in women
Manson JAE, N Engl J Med 2002;347:716
Lo studio, su 73.743 donne di 50-79 anni, confronta l’influenza
dell’esercizio fisico intenso, del cammino e delle attività sedentarie
sulla comparsa di eventi cardiovascolari (follow-up medio di 3.2 anni
e fino a un massimo di 5.9 anni).
Risultati: l’aumento del punteggio per l’attività fisica presentava una
forte associazione inversa col rischio di eventi coronarici e
cardiovascolari totali (rischio relativo per eventi coronarici 1.00, 0.73,
0.69, 0.68, 0.47).
La riduzione del rischio è risultata simile per il cammino e l’es. fisico
intenso; anche un passo rapido (3-7 km/ora) è risultato predittore di
un rischio più basso.
10
Bicicletta e cardiopatie
Copenhagen Heart Study - Arch Int Med 2000;160:1621
Studio su 13.000 donne e 17.000 uomini tra i 20 e i 93 anni
Andare in bicicletta ha una forte funzione protettiva sulle
cardiopatie e riduce la mortalità globale
Anche dopo aver controllato gli altri fattori di rischio,
compresa l’attività fisica nel tempo libero, i soggetti che
andavano al lavoro in bicicletta avevano un tasso di
mortalità prematura più basso del 40% circa rispetto agli
altri
11
La prevenzione delle coronaropatie
Domanda: l’attività fisica riduce il rischio
di incidenti cardiovascolari nella
popolazione asintomatica?
Risposta: la pratica di attività fisica riduce
il rischio di incidenti cardiaci mortali e
non. Nella popolazione fisicamente
attiva - che pratica attività fisica moderata
tutti i giorni o quasi - si evidenzia una
riduzione del 30-50% del rischio relativo
di malattie coronariche rispetto alla
popolazione sedentaria, a parità di altri
fattori di rischio.
(Clinical Evidence Vol.4° pag. 54 )
12
Riduzione dell’incidenza del diabete di tipo 2 con
intervento sullo stile di vita o metformina
Diabetes prevention program research group. N.Engl J Med, vol 346, 2002.
3.234 persone con intolleranza
suddivise in 3 gruppi trattati con:
Placebo.
Metformina.
modifica degli stili di vita
(alimentazione, attività fisica).
al
glucosio,
Sono divenuti diabetici l’11.0 % dei soggetti trattati
con placebo, il 7,8 % dei trattati con metformina e il
4,8% dei soggetti sottoposti a intervento sugli stili di
vita. L’incidenza è stata ridotta del 58% attraverso la
modifica degli stili di vita contro il 31% ottenuto dalla
metformina.
13
7
Perdita di peso contro metformina
Se utilizziamo l’NNT per valutare l’efficacia comparata
dell’approccio farmacologico contro quello del
mutamento dello stile di vita vediamo che:
per evitare un diabete bisogna trattare con
metformina 14 soggetti.
Con la riduzione di peso basta “trattare” 7 soggetti.
Fonte: I due dogmi Vineis, Satolli, Feltrinelli 2009
14
Riduzione media
della pressione
sistolica (mmHg)
•Calo di peso
•Dieta
corretta
•Riduzione
sodio
•Att. Fisica
=/> 30’ x 4
•Riduzione
consumo
di alcolici
5-20/10 kg persi
8-14
2-8
4-9*
2-4
totale 21-55
• > frutta e verdura, < grassi
animali
*dopo una sessione di esercizio la riduzione della pressione dura 12-14 ore
Riduzione dei valori pressori con i
farmaci
Antag. AT II
ACE - i
ß-bloccante
Ca antagonista
Diuretico
0
-5
-10
-15
-20
Riduzione dei valori della TA sistolica (mmHg)
Am J Cardiovasc Drugs 2005; 5:131
16
Attività fisica e tumori
Possibili meccanismi biologici
Meccanismo
Effetto
Tipo di tumore
Metabolismo energetico
Riduzione dei depositi adiposi dove elementi cancerogenici
vengono accumulati/metabolizzati
Tutti i tipi
Flusso sanguigno
Aumento del flusso sanguigno locale e generale e riduzione
degli elementi cancerogenici
Tutti i tipi
Tempo di transito
stomaco-intestino
Riduzione del tempo di passaggio del cibo nell’apparato
digerente e conseguente riduzione dell’esposizione ad elementi
cancerogenici
Tratto digerente
Respirazione
Miglioramento della funzione respiratoria e della capacità
polmonare con riduzione del deposito di particelle
potenzialmente cancerogenici nel polmone
Polmone
Ormoni sessuali
Riduzione dei livelli ormonali che hanno un impatto sulla
crescita cellulare
Mammella, utero,
prostata
Insulina e glucosio
Riduzione dei livelli di insulina, aumento della sensibilità
all’insulina
Colon, mammella,
pancreas, esofago, rene,
tiroide, utero
Infiammazione
Riduzione infiammazione (riduce l’abilità della cellula di riparare
se stessa)
Tutti i tipi
Sistema immunitario
Ottimizzazione del numero e dell’attività di macrofagi e cellule
natural killer
Tutti i tipi
Fonte: Inger Thune, Cancer, in: Physical Activity in the Prevention and Treatment of Disease, Professional
Associations for Physical Activity, Sweden, 2010
17
L’attività fisica è utile per ridurre il desiderio
di fumare
Fairchild DG. Exercise useful in curbing craving for cigarettes. 2007
L’attività fisica è utile per ridurre il
desiderio acuto della sigaretta
(craving) nelle persone che hanno
smesso di fumare. Il craving è un vero
e proprio sintomo da astinenza e si
riduce significativamente con una
breve sessione di esercizio fisico.
15’ di cammino veloce fa sparire il
desiderio anche per 50 minuti.
Si tratta di un tempo di esercizio alla
portata praticamente di tutti quelli che
smettono di fumare
18
Sexual function in men older than 50 years of
age: results from the health professionals
follow-up study
Bacon CG et al.JAMA, 2004;29:3011
Lo studio effettua un’analisi trasversale su 31.742 sanitari
partecipanti a uno studio prospettico
Il questionario indagava fra l’altro su funzione sessuale,
abitudini di vita e altri aspetti sanitari
La prevalenza della disfunzione erettile (escludendo gli
affetti da CR della prostata) è risultata inversamente
proporzionale all’attività fisica praticata (p < 0.001 per il
trend), con un effetto particolarmente accentuato
(riduzione del 30% del rischio relativo) sopra i 32 METh/sett, equivalenti a 3 ore di corsa o 5 di tennis/sett
19
Prevenzione dell’osteoporosi – gli stili di vita
Le cause:
• Fumo, alcool
• Sedentarietà
• Magrezza e carenze
nutrizionali
• Da farmaci (es. cortisone)
NB: l’osso subisce un continuo
rimodellamento, a tutte le età, e
si rinforza quanto più è
sottoposto a trazione da parte
del muscolo e a carico (forza di
gravità)
I rimedi:
• Smettere di fumare!
• AF in generale: esercizi di forza;
cammino, corsa leggera, ginnastica;
anche esercizi di equilibrio, per non
cadere: ballo, Thai Chi…
• Sana alimentazione: apporto di calcio
(latticini ma anche rucola, soia,
mandorle, cavolo…) e vitamina D
(pesce); moderare gli alcolici
• Esposizione al sole
• Rivalutare periodicamente con il medico
i farmaci assunti: quali sono
indispensabili?
20
Modificato da: Inger Thune, Physical Activity in the Prevention and Treatment of Disease, Svezia 2010
Il versante collettivo
Independent Inquiry
into Inequalities
in Health
Chairman:
Sir Donald Acheson, 1998
21
Sir Michael Marmot, UK,2010
Fair Society, Healthy Lives
Il Rapporto Marmot è la più recente revisione indipendente
sulle strategie per ridurre le disuguaglianze di salute in
Inghilterra
- In Inghilterra la differenza nell’aspettativa di vita fra chi è più
povero e chi è più benestante è mediamente di 7 anni
- Se poi si valuta l’attesa di vita libera da disabilità questa
differenza raggiunge i 17 anni
- Queste disuguaglianze causano, ogni anno, fra 1.3 e 2.5
milioni di anni di vita persi.
- Se tutte le persone di età superiore ai 29 anni avessero
l’attesa di vita dei laureati, vi sarebbero 202.000 morti
premature in meno ogni anno.
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Aree verdi e malattie
JECH 2009;63:967
Studio su 350.000 pazienti di medici di famiglia olandesi
In 15 delle 24 patologie esaminate la frequenza delle malattie croniche
era inferiore in chi viveva a meno di 1 km di distanza da parchi o aree
verdi:
•Cardiopatia coronarica (angina, infarto)
•Disturbi scheletrici (colonna cervicale, lombare)
•Disturbi scheletrici (arto sup: polso, gomito, mano)
•Ansia, depressione
•Infezioni respiratorie
•Cefalea
•Vertigini
•Infezioni delle vie urinarie
•Diabete
•Condizioni patologiche e sintomi non spiegati
23
Urban residential environments and senior citizens’ longevity in
megacity areas: the importance of walkable green spaces
Takano T et al. J Epidemiol Community Health. 2002;56:913-8
Gli autori hanno studiato l’associazione tra presenza di aree verdi
vicino alla casa di residenza e la sopravvivenza di 3.144 anziani di
Tokio.
• Metodi: studio prospettico mediante questionari postali.
• La probabilità di sopravvivenza a 5 anni era direttamente
proporzionale a
• spazio disponibile per camminare (p<0.01)
• numero di parchi e di strade alberate (p<0.05) vicino al domicilio
• ore di esposizione al sole della casa (p<0.01)
• affermazione di voler continuare a vivere nello stesso quartiere
(p<0.01)
24
Graffiti, greenery, and obesity in adults: secondary analysis of
European cross sectional survey
A. Ellaway, S. Macintyre and X. Bonnefoy ”-BMJ 2005;331;611-612
“I residenti in quartieri con molto verde, rispetto ai residenti
in quartieri degradati, hanno probabilità di eseguire una
significativa attività fisica tre volte più alta e hanno
probabilità di essere sovrappeso o obesi del 40 % in
meno.
Al contrario, i residenti in quartieri altamente degradati,
rispetto ai residenti in quartieri con molto verde, hanno
probabilità di avere una una significativa attività fisica del
50 % in meno e probabilità di essere sovrappeso o obesi
del 50 % in più.”
25
Effect of exposure to traffic on lung development
from 10 to 18 years of age: a cohort study.
The Lancet Early Online 26 January 2007
I bambini residenti entro una fascia di 500 metri da una
strada ad elevato traffico presentano sostanziali deficit
nella funzionalità respiratoria rispetto a quelli residenti
a più di 1.500 metri.
26
Living Near Major Traffic Roads and Risk of Deep Vein
Thrombosis
Circulation 2009;119:3118
• 859 controlli e 663 pazienti con trombosi venose profonde
(TVP) che abitavano in città lombarde >15 000 abitanti.
• Il rischio di TVP è risultato significativamente maggiore* in chi
viveva vicino ad un’arteria stradale a flusso elevato (distanza
indice: 3 metri, 10o centile) rispetto a chi viveva più lontano
(distanza indice: 245 metri, 90o centile).
• Trend lineare per le distanze osservate (da 0 a 718 metri),
che non si modificava aggiustando per i livelli di fondo di
particolato
27
Stroke Mortality Associated With Living Near
Main Roads
Stroke. 2003;34:2776
Gli autori hanno esaminato 189 966 morti per stroke avvenute in Galles e
Inghilterra, misurando la distanza fra il domicilio e la più vicina arteria
stradale.
Risultati - La mortalità per stroke è risultata maggiore del 7% (intervallo di
confidenza al 95% 4 - 9) negli uomini e del 4% (IC 95% 2 - 6) nelle donne
che vivevano entro 200 m da una strada principale rispetto a chi viveva ad
almeno 1000 m di distanza. Il rischio per uomini e donne insieme è stato del
5% (IC95% 4-7).
Conclusioni - vivere vicino ad una strada principale è associato con un
maggior rischio di morte da stroke; se assumiamo un rapporto causaeffetto, 990 morti per stroke all’anno sarebbero attribuibili l’inquinamento
dovuto al traffico
28
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