La ginestra o il fiore del deserto KAI HGAPHSAN OI ANQRWPOI MALLON TO SKOTOS H TO FWS E GLI UOMINI VOLLERO PIUTTOSTO LE TENEBRE CHE LA LUCE. GIOVANNI III, 19 Cioè la schiena, il dorso della montagna; è oggetto di allegra. Temibile Solitarie località Signora, dominatrice: Roma. Testimonianza Qui su l'arida schiena Del formidabil monte Sterminator Vesevo, La qual null'altro allegra arbor né fiore, 5. Tuoi cespi solitari intorno spargi, Odorata ginestra, 6. Contenta dei deserti. Anco ti vidi 7. De' tuoi steli abbellir l'erme contrade 8. Che cingon la cittade 9. La qual fu donna de' mortali un tempo, 10. E del perduto impero 11. Par che col grave e taciturno aspetto 12. Faccian fede e ricordo al passeggero. 1. 2. 3. 4. Di eventi negativi Tana Campi coltivati. Mandrie Rifugio ospitale Ercolano, Pompei e Stabia, distrutte dall'eruzione del 79 d.C. Con la lava || Superbo Coprì lanciando fiamme dalla bocca 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna. Questi campi cosparsi Di ceneri infeconde, e ricoperti Dell'impietrata lava, Che sotto i passi al peregrin risona; Dove s'annida e si contorce al sole La serpe, e dove al noto Cavernoso covil torna il coniglio; Fur liete ville e colti E biondeggiàr di spiche, e risonaro Di muggito d'armenti; Fur giardini e palagi, Agli ozi de' potenti Gradito ospizio; e fur città famose, Che coi torrenti suoi l'altero monte Dall'ignea bocca fulminando oppresse Con gli abitanti insieme. Or tutto intorno Una frana avvolge Località Veda Il genere umano E qui potrà anche apprezzare nella giusta misura la potenza della stirpe umana la quale la crudele balia, quando egli meno se lo aspetta Improvvisamente distruggere Illustrate È un verso di Terenzio Mamiani 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. Con gli abitanti insieme. Or tutto intorno Una ruina involve, Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi I danni altrui commiserando, al cielo Di dolcissimo odor mandi un profumo, Che il deserto consola. A queste piagge Venga colui che d'esaltar con lode Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto È il gener nostro in cura All'amante natura. E la possanza Qui con giusta misura Anco estimar potrà dell'uman seme, Cui la dura nutrice ov'ei men teme, Con lieve moto in un momento annulla In parte, e può con moti Poco men lievi ancor subitamente Annichilare in tutto. Dipinte in queste rive Son dell'umana gente Le magnifiche sorti e progressive. 87. Uom di povero stato e membra Che abbia un animo nobile ed elevato Forte Esibizione Bisognoso, povero Parla con chiarezza della sua situazione inferme 88. Che sia dell'alma generoso ed alto, 89. Non chiama sé né stima 90. Ricco d'or né gagliardo, 91. E di splendida vita o di valente 92. Persona infra la gente 93. Non fa risibil mostra; 94. Ma sé di forza e di tesor mendico 95. Lascia parer senza vergogna, e noma 96. Parlando, apertamente, e di sue cose 97. Fa stima al vero uguale. 98. Magnanimo animale uomo di animo grande e nobile 99. Non credo io già, ma stolto, 100. Quel che nato a perir, nutrito in pene, 101. Dice: a goder son fatto, 102. E di fetido orgoglio promettendo (…) un destino bellissimo e felicità ignorate non solo dalla terra, ma anche dal cielo un maremoto, una pestilenza, un terremoto il ricordo 103. Empie le carte, eccelsi fati e nove 104. Felicità, quali il ciel tutto ignora, 105. Non pur quest'orbe, promettendo in terra 106. A popoli che un'onda 107. Di mar commosso, un fiato 108. D'aura maligna, un sotterraneo crollo 109. Distrugge sì che avanza 110. A gran pena di lor la rimembranza. 110. Nobil natura è quella Un animo nobile 111. Che a sollevar s'ardisce Osa 112. Gli occhi mortali incontra Sinceramente Sottraendo Dichiara Fragile 113. Al comun fato, e che con franca lingua, 114. Nulla al ver detraendo, 115. Confessa il mal che ci fu dato in sorte, 116. E il basso stato e frale; 117. Quella che grande e forte 118. Mostra sé nel soffrir, né gli odii e l'ire 119. Fraterne, ancor più gravi Aggiunge ai propri mali colpevole Cioè la Natura 120. D'ogni altro danno, accresce 121. Alle miserie sue, l'uomo incolpando 122. Del suo dolor, ma dà la colpa a quella 123. Che veramente è rea, che de' mortali 124. Madre è di parto e di voler matrigna. 125. Costei chiama inimica; e incontro a questa Pensando, come è vero, che l’umanità sia stata unita sin dalle origini contro la Natura 126. Congiunta esser pensando, Aiuto 130. Gli uomini, e tutti abbraccia Pericoli 127. Siccome è il vero, ed ordinata in pria 128. L'umana compagnia, 129. Tutti fra sé confederati estima 131. Con vero amor, porgendo 132. Valida e pronta ed aspettando aita E crede che sia stolto prendere le armi e creare trappole e ostacoli per il prossimo 133. Negli alterni perigli e nelle angosce Sarebbe 137. Stolto crede così qual fora in campo Assediato da nemici 134. Della guerra comune. Ed alle offese 135. Dell'uom armar la destra, e laccio porre 136. Al vicino ed inciampo, 138. Cinto d'oste contraria, in sul più vivo 139. Incalzar degli assalti, Dimenticando || incominciare lotte 140. Gl'inimici obbliando, acerbe gare Spada 142. E sparger fuga e fulminar col brando 141. Imprender con gli amici, 143. Infra i propri guerrieri. 144.Quando fien, come fur, palesi al volgo, Quando saranno, come già altra volta furono, chiari al popolo 145.E quell'orror che primo Rifiuto, paura 147.Strinse i mortali in social catena, 146.Contro l'empia natura 148.Fia ricondotto in parte Sarà rivelato almeno in parte da un sapere reale, la (…) convivenza civile 149.Da verace saper, l'onesto e il retto 150.Conversar cittadino, Base, fondamento 151. E giustizia e pietade, altra radice Favole, fandonie 152.Avranno allor che non superbe fole, Onestà 153.Ove fondata probità del volgo Basarsi come colui che è privo di un appoggio solido. 154.Così star suole in piede 155.Quale star può quel ch'ha in error la sede.