Apprendimento
Teorie dell’apprendimento
Apprendimento organizzato
►È
un apprendimento di tipo istituzionale in cui
luoghi, tempi, strumenti e insegnanti hanno il
compito di trasmettere determinati concetti e idee
al fine di formare professionalmente un individuo
es:
► Scuola (infanzia, primaria, secondaria, università,
master ecc..);
► Corsi di formazione (per migliorare le capacità sia
lavorative, migliorare le capacità sociali).
Apprendimento informale o
spontaneo
►È
quell’insieme di regole relazionali e
aspettative di comportamento che si
apprendono nei vari contesti di vita informali
e che influenzano il nostro modo di dare
senso alle azioni e comportamenti, es:
► In Famiglia (genitori, fratelli, sorelle, parenti
ecc..);
► Nel gruppo dei “pari” (amici, conoscenti,
compagni di classe, compagni di lavoro
ecc..)
Apprendimenti informali e
comportamento
►
►
a)
b)
c)
Dagli apprendimenti informali (così come da quelli
formali) impariamo delle strategie
comportamentali: i ruoli, le aspettative, le regole
di una particolare situazione ecc..
Strategie comportamentali: sono delle modalità
di azione, degli “schemi di azione” condizionate:
dal nostro temperamento (introverso/estroverso,
socievole/riservato, aggressivo/mite, ecc..);
Dallo stile cognitivo che ci caratterizza
nell’interpretazione della realtà (globale, analitico
ecc);
Dai valori e modalità di relazione interiorizzate in un
ambiente.
Apprendimento
► Il
vero apprendimento apporta nell’individuo sia
dei cambiamenti da un punto di vista
cognitivo/intellettuale (capacità di lettura e
analisi dei fenomeni attraverso nuovi concetti e
idee) sia sul piano delle abilità;
► L’abilità è un “saper fare” ovvero: trasferire
concetti, idee, contenuti nella realtà al fine di
trasformarla. Come ad es: “aver colto il valore
della pro-socialità e agire attraverso quel valore
nei vari contesti di vita”;
► L’abilità è anche un sapere tecnico pratico per
risolvere particolari situazioni.
Apprendimento funzionale e
disfunzionale
L’apprendimento è quindi funzionale quando:
Apporta una più articolata e complessa
conoscenza del mondo, degli altri e di noi stessi;
b) Migliora, cerca di migliorare, l’integrazione
dell’individuo nel suo ambiente sia di vita che di
lavoro.
► L’apprendimento è quindi disfunzionale
quando:
a)Da una visione riduttiva e stereotipata della realtà;
b) Incentiva la contrapposizione sociale, incide sul
benessere e l’adattabilità dell’individuo
nell’ambiente. Es: la cultura giovanile Emo
infonde valori depressivi e autolesionisti.
►
a)
Teorie dell’apprendimento
►
►
►
►
►
Ivan Petrovič Pavlov (1849 –
1936) fisiologo russo, si laurea
prima in fisiologia animale poi in
medicina all’Università di
Pietroburgo.
È considerato il fondatore della
riflessologia;
Il comportamentismo di Watson
(quasi contemporaneo agli studi
di Pavlov) risentì molto delle basi
scientifiche di questo autore;
Pavlov scoprì, attraverso i suoi
numerosi esperimenti con i cani: il
riflesso condizionato.
Questa scoperta conferì una base
scientifica alle teorie
comportamentiste
sull’apprendimento.
Ivan Petovič Pavlov
► Riflessologia:
studia la risposta automatica
e involontaria agli stimoli che agiscono su
un organismo umano o animale;
► Dall’ambiente proviene uno stimolo (S) e
l’organismo emette una risposta (R).
► L’ambiente stimola l’animale o l’uomo e
questi reagisce attraverso un riflesso
secondo lo schema stimolo – risposta;
► Impianto teorico alla base del
Comportamentismo di Watson.
I cani di Pavlov
► Tramite
gli studi sulla digestione e le ghiandole
salivari nel 1904 fu conferito a Pavlov il Premio
Nobel per la Medicina;
► Pavlov era interessato allo studio delle
ghiandole salivari perché aiutavano la
deglutizione e i meccanismi del processo digestivo;
► Per questo motivo ideò una ingegnosa macchina
per la misurazione della quantità di saliva e il
tempo di salivazione. La macchina inventata era il
Chimografo
► Il Chimografo è uno strumento in grado di
tracciare un grafico di un evento fisiologico.
I cani di Pavlov
►
►
Ogni qualvolta Pavlov
introduceva del cibo nella
bocca di un cane si
verificava un aumento
immediato del flusso
salivare;
Questa reazione Stimolo
– Risposta era dovuta ad
un riflesso innato che
Pavlov chiamò: Riflesso
incondizionato.
I cani di Pavlov
► Pavlov
si accorse, però, che il cane
produceva saliva alla vista della persona che
solitamente serviva il cibo;
► Con più attenzione notò, inoltre, che il cane
salivava addirittura al suono dei passi della
persona incaricata per fornire il cibo;
► Pavlov chiamò questo nuovo tipo di riflesso
(ovvero: la reazione del cane al suono dei
passi e alla vista della persona): riflesso
condizionato.
Il condizionamento classico (o
rispondente): fasi e leggi
Il condizionamento classico (o
rispondente): fasi e leggi
► Possiamo
definire il condizionamento classico
(o rispondente) di Pavlov come un
apprendimento derivato da ripetute esperienze di
associazione tra uno Stimolo e una Risposta;
► Alla presenza di un dato Stimolo si verifica in
modo condizionato anche una data Risposta;
► Come il cane che impara ad associare la presenza
di cibo con il campanello e quindi inizia a salivare.
Le ricerche di Thorndike
►
Edward Lee Thorndike (1874
– 1949) psicologo americano
della Columbia University è
autore di uno dei primi articoli di
psicologia animale sperimentale:
L’intelligenza animale: studio
sperimentale dei processi
associativi negli animali (1911);
►
►
I suoi studi sugli animali portano
alla teorizzazione
dell’apprendimento per
prove ed errori;
Thorndike nei suoi esperimenti
utilizza principalmente i gatti; li
pone in gabbie speciali dette
problem-box.
Problem – box
(gabbie problema) o Puzzle - box
Thorndike poneva dei gatti
affamati all’interno di
gabbie dette problembox;
► fuori da queste, in bella
vista, esponeva del cibo;
► Le gabbie si
caratterizzavano per
particolari sistemi di
apertura;
► la gabbie si aprivano
soltanto se il gatto
azionava il meccanismo
dall’interno;
►
Apprendimento per prove ed errori
gatti di Thorndike posti nelle gabbie (gabbie=
stimolo) compiono inizialmente movimenti a caso.
Casualmente capita che tra i tanti movimenti si
compia quello giusto che permette l’apertura della
gabbia (risposta corretta);
► Ponendo lo stesso gatto più volte nella stessa
gabbia esso tende a ripetere le risposte corrette e
a evitare le risposte sbagliate;
► Il tempo di fuoriuscita dalla gabbia diminuisce
all’aumentare delle prove;
►I
Apprendimento per prove ed errori
► Il
comportamento del gatto quindi inizialmente
casuale diviene progressivamente più efficace: per
prove ed errori il gatto impara e ripete le
risposte che più gli consentono di avvicinarsi al
cibo, abbandonando quelle inadeguate;
► L’esperimento dimostra una modalità di
apprendimento spesso utilizzata anche dall’uomo
in varie circostanze, in particolare ogni volta che si
trova ad acquisire o perfezionare un
comportamento mirato a uno scopo.
Ricapitolando: apprendimento per
prove ed errori …
► Avviene
in presenza di uno stimolo (gabbia
chiusa) e di una motivazione/bisogno a
rispondere allo stimolo (cibo);
► Avviene per tentativi alla ricerca della
risposta corretta;
► È un apprendimento che avviene a piccoli
passi: più prove permettono di comprendere
la strada giusta da percorrere.
La “legge dell’effetto”
► “gli
atti che producono soddisfazione tendono ad
essere associati a quella situazione, cosicché,
quando essa si ripresenta, vi sono maggiori
probabilità che gli stessi atti vengano ripetuti”;
(1905) → 1° versione
► Un’azione,
un comportamento, che produce
conseguenze soddisfacenti (che gratifica un
bisogno) tende a ripresentarsi, mentre, un
comportamento insoddisfacente (che non gratifica
un bisogno) ha minori probabilità di ripresentarsi e
quindi di essere riutilizzato.
Il condizionamento operante
►
►
Burrhus Frederic Skinner
(1904 – 1990) riprende le
ricerche di Pavlov e
Thorndike per elaborare la
teoria del
condizionamento
operante;
Se nel condizionamento
classico il soggetto
apprende in modo passivo,
in quello operante
l’apprendimento si realizza
attraverso il
coinvolgimento attivo
del soggetto.
Skinner box
►
►
►
Skinner studiava il
comportamento di topi e
piccioni posti in gabbie
chiamate Skinner box;
… Il topo viene posto in
una gabbia all’interno della
quale si trova una leva.
Quando la leva viene
premuta essa consente
l’ingresso del cibo.
Skinner box
Il condizionamento operante
► Il
topo impara ad azionare la leva
intenzionalmente per ottenere del cibo;
► Il cibo per Skinner funge da rinforzo positivo
ovvero: spinge il topo a attivare e ripetere il
comportamento di pressione sulla leva;
► quando però al topo non viene fornito il rinforzo
(cibo), egli cessa di premere la leva e il
comportamento si estingue spontaneamente;
►I
rinforzi sono tutti quegli stimoli che
mantengono o incrementano un
comportamento; o, in senso negativo, lo
disincentivano e tendono a farlo estinguere.
Il condizionamento operante
►
►
►
►
►
Quello che nel Condizionamento Classico (o
rispondente) veniva chiamato Risposta Condizionata,
con Skinner, acquisterà il termine di “Operazione”, da qui
la teoria del condizionamento operante;
L’animale e l’uomo sono “soggetti” attivi che
“operano”, compiono delle azioni.
Quindi l’individuo e l’animale rispondono entrambe a degli
stimoli: operando, compiendo delle azioni influenzate da
dei Rinforzi.
Il Rinforzo è lo stimolo dell’ambiente o la risposta
dell’ambiente ad un nostro comportamento quindi
può essere incoraggiante o inibente.
Per Skinner il raggiungimento di un comportamento è il
frutto di un agente di Rinforzo.
Tecnica del Modellamento
► Il
modellamento o “metodo delle
approssimazioni successive” o Shaping:
consiste nello scomporre un compito che l’animale
o l’uomo deve eseguire in piccole tappe
successive;
► Il
superamento graduale di tutte le prove avrà
come risultante l’acquisizione del comportamento
desiderato;
► A Skinner interessava non tanto il processo di
apprendimento in sé, quanto la possibilità di
modificare e controllare il comportamento
attraverso le procedure di condizionamento.
“Walden Two”
la grande utopia pedagogica di Skinner
►
►
►
►
►
►
Romanzo pubblicato nel 1948 è stato un best-seller fino agli anni ’80
del Novecento, sono state vendute oltre 2 milioni di copie;
Il titolo ricalca il romanzo di Henry David Thoreau (filosofo
trascendentalista) pubblicato nel 1854 dal titolo “Walden o la vita nei
boschi”; altro testo:“La disobbedienza civile” (1849)
Nel suo romanzo Skinner vi descrive una comunità utopica retta da
norme e principi scientifici e dal controllo sociale attuato mediante
procedure di condizionamento;
Fin dalla nascita i bambini sono condizionati a diventare intelligenti,
socievoli e democratici attraverso la somministrazione di rinforzi
positivi;
La convinzione di fondo del romanzo è che l’agire umano possa essere
controllato, quindi migliorato.
Il fine è rinnovare l’umanità attraverso una civiltà totalmente
Tecnocratica in cui ogni aspetto della vita dell’uomo (soprattutto
convivenza e educazione) viene organizzato da un gruppo di scienziati.
Edward Chace Tolman
►
►
►
Edward Chace Tolman
(1886 – 1959) fu professore
di psicologia animale
all’Università di Berkeley,
California.
L’approccio sperimentale di
Tolman è sostanzialmente
comportamentista: egli,
però, getta un ponte tra
comportamentismo e
cognitivismo;
Ammette l’esistenza della
soggettività e della
coscienza.
Il ruolo del soggetto
► Contrariamente
ai comportamentisti ortodossi
(Watson) per cui il comportamento di un
organismo (animale o uomo) è una risposta
meccanica ad uno stimolo; per Tolman, lo
stimolo iniziale, viene invece filtrato e elaborato
dal soggetto;
► Quindi non sempre lo stimolo potrà essere tradotto
nella risposta desiderata;
► Ciò che filtra e elabora lo stimolo prima della
risposta è la coscienza, quindi: bisogni,
aspettative, scopi o avversioni del soggetto
rispetto allo stimolo.
Apprendimento latente
►
►
►
Attraverso i suoi esperimenti su
animali (labirinti con topi)
Tolman mise a fuoco il concetto
di apprendimento latente;
questo apprendimento non è
direttamente misurabile
(osservabile); però, è deducibile
dal comportamento stesso
dell’animale che risulta
finalizzato;
L’apprendimento latente è un
tipo di apprendimento che
conduce alla formazione di
mappe mentali, le quali, poi,
sulla base di bisogni (o
particolari motivazioni)
orienteranno il soggetto in
azioni finalizzate.
Ricapitolando …
►
►
►
►
►
Per Tolman esiste una coscienza sia nell’animale che
nell’uomo;
La coscienza ha la funzione di filtrare l’esperienza prima di
dare una risposta;
La coscienza ha la capacità di sintetizzare l’esperienza reale
in mappe mentali che servono a trattenere in memoria i
dati fondamentali di una precisa situazione;
Sulla base di un bisogno, di una motivazione, questo
schema mentale può essere recuperato nella memoria e
utilizzato per il conseguimento di un particolare scopo;
Apprendimento latente: la possibilità che la mente ha di
formarsi uno schema, una sintesi mentale della realtà, e,
utilizzarla, poi, per conseguire un determinato obiettivo.
Albert Bandura
►
►
►
►
Albert Bandura (1925)
Mundare, Canada;
Nel 1953 si trasferisce
all’Università di Stanford in
California;
Ha svolto importanti ricerche
sull’apprendimento per
osservazione di modelli
comportamentali;
I suoi primi studi sono ispirati
dalla teoria comportamentista,
ma verso gli anni ’80 del
Novecento si è accostato alla
teoria cognitivista come risulta
dal saggio: la fondazione sociale
del pensiero e dell’azione. Una
teoria sociale cognitiva (1986)
Apprendimento per osservazione
esperimenti bambola “Bobo”
Wolfgang Köhler
►
►
►
►
Wolfgang Köhler (1887 –
1967);
Con M. Wertheimer e K.
Koffka è uno dei massimi
rappresentanti della Psicologia
della Gestalt;
Dal 1913 al 1920 risiedette
nell’isola spagnola di Tenerife
(Canarie) dove condusse
interessanti esperimenti di
psicologia animale su scimmie
antropoidi;
I testi: L’intelligenza delle
scimmie antropoidi (1917); La
psicologia della Gestalt (1929)
Gli esperimenti di Köhler
► Nel
1913 Köhler condusse osservazioni ed
esperimenti sugli scimpanzé che popolavano l’isola
spagnola di Tenerife, nelle Canarie;
► Notò che gli animali trovavano la soluzione dei
problemi posti dallo scienziato improvvisamente,
dopo aver provato in varie maniere senza risultato;
► Associò tale modalità di azione all’intuizione
(insight) perché gli animali si mostravano capaci di
utilizzare gli oggetti come se avessero avuto
un’illuminazione improvvisa.
Lo scimpanzé Sultan
►È
famoso il gesto dello scimpanzé chiamato Sultan
il quale, alle prese con una banana appesa al
soffitto di una stanza, a un certo punto afferra una
grossa cassa, la mise sotto la banana ci salì e
raggiunse il suo obiettivo.
Differenze tra Insight e
Modellamento
► Il
modellamento avviene gradualmente, attraverso
piccoli compiti elementari e per tappe successive;
in modo che il comportamento o l’apprendimento
finale sia la somma di tutte le “frazioni” di compiti
appresi;
► L’insight è invece una forma di ragionamento che,
piuttosto che analizzare un problema nei dettagli
tramite un processo di avvicinamento progressivo
alla soluzione, consente di raggiungerla tramite
un’intuizione improvvisa;
► Entrambe le modalità di apprendimento sono
comunque necessarie e complementari.
Apprendimento per Insight
►
►
►
►
In un altro famoso esperimento
lo scimpanzé Sultan viene posto
in una gabbia, al di fuori della
quale si trova della frutta non
direttamente raggiungibile;
Con il braccio lo scimpanzé può
arrivare ad un bastoncino
troppo corto per raggiungere il
cibo;
Fuori dalla gabbia viene posto
un bastone più lungo, che può
essere recuperato solo usando
quello corto;
… all’improvviso la soluzione.
Apprendimento per Insight
►
►
►
►
Attraverso il bastone più corto può trascinare a sé quello
più lungo e, per mezzo del bastone più lungo, arrivare al
cibo;
La soluzione è avvenuta per Insight;
Insight: termine inglese che significa “veder dentro”,
“intuire”. Processo attraverso il quale un individuo giunge
improvvisamente alla soluzione di un problema nuovo,
grazie alla riorganizzazione degli elementi di conoscenza a
sua disposizione.
L’Insight svolge un ruolo importante nelle scoperte
scientifiche che dipendono spesso dalla capacità del
ricercatore di vedere la stessa cosa in modo nuovo.
La rivoluzione cognitiva
Mente e apprendimento
La prospettiva cognitivista
►
►
Urlic Neisser (1928 –
2012) allievo di Kofka e
Wertheimer è considerato
il padre del Cognitivismo;
Il testo Psicologia
Cognitiva del 1967
riassumeva dieci anni di
ricerche di studi della
mente nella visione
dell’Human
Information Processing
I principi fondamentali del
cognitivismo
►
►
►
►
►
Il principio delle basi biologiche della mente: in primo
luogo la psicologia studia: a) le funzioni e le strutture del
sistema nervoso; b) i processi psichici che controllano
l’adattamento dell’individuo all’ambiente;
Il principio dello sviluppo: i processi psichici si sviluppano
gradualmente in relazione allo sviluppo del sistema nervoso;
Il principio del costruttivismo: la mente filtra le informazioni
provenienti dall’ambiente esterno e produce risposte in funzione
dei propri schemi di conoscenza e di azione;
Il principio del mentalismo: la psiche è organizzata in
“modelli mentali” ovvero: schemi di conoscenza e azione che
guidano il comportamento;
Il principio della elaborazione delle informazioni: la
mente è un elaboratore d’informazioni così come lo è un
computer
Jean Piaget
►
►
Jean Piaget (1896 – 1980)
è stato uno psicologo,
filosofo e pedagogista
svizzero.
Ipotizzò che le funzioni
mentali da lui intese: come
capacità di risolvere
problemi e di adattarsi
all’ambiente, non fossero
presenti fin dalla nascita,
ma emergessero
progressivamente sotto la
spinta della maturazione del
sistema nervoso.
La psicologia “genetica” di Piaget
► Per
Piaget l’intelligenza dell’adulto era l’ultimo
stadio di un processo evolutivo che si svolge dalla
nascita fino all’adolescenza (questo processo viene
definito: ontogenesi);
► La psicologia di Piaget viene detta Genetica
intendendo con questo termine la descrizione degli
Stadi fondamentali dello sviluppo intellettivo
Ontogenetico;
► La
psicologia di Piaget viene detta anche
Epistemologica perché cerca di individuare le
condizioni che consentono alla mente di evolvere e
di organizzarsi cognitivamente
Dall’osservazione sistematica al
metodo clinico
►
1.
2.
3.
Nelle sue indagini Piaget e i suoi numerosi
collaboratori seguirono vari metodi:
Fecero ricorso all’osservazione sistematica delle
attività spontanee del bambino (gioco, dialogo
…);
Fecero ricorso a colloqui clinici (guidati dal
ricercatore);
Fecero ricorso ad esperimenti che non si
svolgevano in laboratorio ma nell’ambiente di
vita del bambino.
Il metodo clinico
►A
questi tipi d’indagine Piaget aggiunse il metodo
clinico che prevedeva: l’impiego del dialogo e
l’utilizzo di materiale adatto al bambino e
facilmente manipolabile (plastilina, asticelle,
perline, modellini, recipienti, bamboline ecc …);
► Il modo del bambino di manipolare il materiale
rivelava anche il suo livello mentale;
► Fu il modo diverso che i bambini hanno, a varie
età, di manipolare il materiale, che indusse Piaget
ad teorizzare uno sviluppo progressivo e
differenziato delle funzioni mentali.
L’intelligenza
► Secondo
Piaget l’intelligenza si evolve da
forme semplici, di natura concreta (pensiero
concreto), a forme più astratte del pensiero
(come la capacità di formulare ipotesi sulla
realtà e compiere ragionamenti deduttivi);
► L’intelligenza è una forma evoluta di
adattamento, attraverso cui l’uomo conosce
l’ambiente e interviene attivamente su di
esso per modificarlo.
Adattamento e cambiamenti
► L’adattamento
è un processo che
presuppone continui cambiamenti, in quanto
l’esperienza pone al bambino che cresce
bisogni nuovi da soddisfare e problemi nuovi
da risolvere;
► Per spiegare queste trasformazioni Piaget ha
introdotto tre importanti concetti: schema,
assimilazione e accomodamento.
Assimilazione e schema
Assimilazione significa incorporare un oggetto,
una frase, un’idea, un’esperienza, un
comportamento, sottoforma di Schema mentale,
rappresentazione mentale;
► Lo schema mentale: è una “immagine mentale”
che trattiene i dati fondamentali di un’esperienza
(li memorizza).
► Attraverso l’immagine mentale il bambino (come
l’adulto) può conoscere, riflettere, scegliere e
orientarsi.
►
Accomodamento e equilibrazione
► L’accomodamento
implica invece una modifica
degli schemi mentali (una ristrutturazione) quando
l’esperienza di un bambino (o anche adulto) viene
arricchita di nuovi elementi o contenuti;
► L’equilibrazione: è il processo adattivo che
ingloba l’evento nuovo e ristruttura i vecchi schemi
mentali e le vecchie strategie di azione in modo
tale che la novità si armonizzi con le conoscenze e
i significati precedenti.
Gli Stadi di sviluppo dell’intelligenza
►
►
1.
Uno dei temi centrali della teoria Piagietiana (ed è per
questo aspetto che si definisce genetica), è: Bambino e
Adulto sono il punto di partenza e il punto di arrivo dello
sviluppo psicologico e intellettivo;
Piaget individua 6 stadi di sviluppo. I 3 primi stadi dello
sviluppo mentale si susseguono dalla nascita fino a
diciotto – venti mesi di età:
Stadio dei riflessi o meccanismi ereditari, delle prime
tendenze istintive (alimentari) e delle prime emozioni.
Alcuni riflessi garantiscono le funzioni vitali: respirare,
deglutire, tossire, il riflesso di suzione, di girare il capo
dalla parte del contatto fisico, il riflesso di
deambulazione, il riflesso natatorio ecc …
Gli Stadi di sviluppo dell’intelligenza
1.
2.
Stadio delle prime abitudini motorie: il bambino
conosce attraverso i sensi e i movimenti.
Progressivamente scopre il legame mezzi – fini.
Dagli 8 mesi in poi il bambino sviluppa un’abilità
fondamentale: l’intenzionalità;
Stadio dell’intelligenza sensomotoria e pratica
(anteriore al linguaggio): un’altra importante conquista
sul piano cognitivo consiste nella rappresentazione
mentale. Intorno ai 18 – 20/24 mesi incomincia a
pensare rappresentandosi mentalmente un oggetto.
L’oggetto continua ad esistere anche se in quel
momento non lo vede: la permanenza dell’oggetto.
La permanenza dell’oggetto
► La
permanenza dell’oggetto significa che gli
oggetti continuano ad esistere anche
quando non si vedano,
► Bambino di pochi mesi: se un oggetto gli
cade per terra o gli viene nascosto davanti
ai suoi occhi crede che non esista più;
► Lo stesso bambino di circa 2 anni: se lo
stesso oggetto gli viene nascosto davanti
agli occhi, lo cerca;
Il pensiero rappresentativo
► Tra
18 – 24 mesi il bambino riesce ad immaginare,
cioè a rappresentare mentalmente azioni, per cui
prima di agire immagina l’azione da compiere;
► Con l’emergere del pensiero rappresentativo nasce
anche un tipo di soluzione rispetto ai problemi
simile all’insight descritto dagli Psicologi della
Gestalt;
► Il pensiero rappresentativo inoltre rende possibile
“l’imitazione differita” ovvero: l’imitazione di
modi di agire e comportamenti osservati dal
bambino.
I tre stadi dello sviluppo
dell’intelligenza
►
1.
2.
3.
I tre primi stadi dello svipluppo mentale
precedono la nascita del pensiero
propriamente detto.
Lo stadio dell’intelligenza intuitiva o preoperatoria e dei rapporti sociali;
Lo stadio delle operazioni intellettuali
concrete;
Lo stadio delle operazioni intellettuali
astratte.
Lo stadio dell’intelligenza intuitiva o
pre-operatoria (da 2 a 6/7 anni)
► Attraverso
il pensiero rappresentativo il bambino
compie notevoli progressi: sa immaginare le varie
sequenze di azioni in vista di uno scopo;
► Questa è la fase del gioco simbolico, ovvero: il
bambino, tramite l’immaginazione, finge che un
pezzo di legno sia una spada, oppure una scopa
sia un cavallo ecc..
► Il pensiero simbolico fa compiere poi notevoli
progressi nell’acquisizione del linguaggio;
► Tramite il linguaggio il bambino imparerà a
comunicare il proprio mondo interiore.
L’egocentrismo
► Una
caratteristica tipica di questo stadio è poi
l’egocentrismo (il suo apice è verso i 3 anni);
► Egocentrismo è la difficoltà di valutare le situazioni
dal punto di vista dell’altro;
► Ad es.: Antonio ha un fratellino di nome Giovanni,
ed è convinto che lui, Antonio, ha un fratellino, ma
Giovanni non lo ha;
► L’egocentrismo è una modalità del pensiero che
non ha ancora sviluppato a pieno la distinzione tra
il proprio io e quello dell’altro; e non è, quindi, da
confondersi con l’egoismo.
Il linguaggio egocentrico
► Fino
a circa 4 anni (nelle ricerche di Piaget) il
bambino può parlare senza sapersi ben mettere
dal punto di vista degli interlocutori;
► Piaget chiama tale linguaggio: linguaggio
egocentrico tipico del periodo pre-operatorio;
► Tale linguaggio è inefficace dal punto di vista della
comunicazione perché non tiene conto del punto
di vista dell’interlocutore;
► L’altro tipo di linguaggio tipico della fase
successiva (stadio delle operazioni concrete) il
linguaggio diventa socializzato e il bambino
entra in sintonia con l’interlocutore.
Stadio delle operazioni concrete: da
7 a 12 anni
Il periodo del pensiero reversibile. Reversibile: a) gli
effetti di un’operazione possono essere annullati da
un’operazione inversa; b) nello spostamento di un
oggetto si sa tener conto non solo del punto di arrivo
ma anche del punto di partenza;
► Il termine operatorio: è presente la capacità di
collegare volontariamente certi contenuti mentali con
altri;
► Il Linguaggio verbale viene usato in modo più
puntuale per riferirsi a esperienze passate,
anticipazioni sul futuro o persone e oggetti non
presenti sul momento.
►
Le conquiste logiche da parte del
bambino
► La
scoperta delle invarianze quantitative: la
quantità di una sostanza o il peso di un blocco di
plastilina non cambiano quando ad esso viene
data una forma diversa;
► La scoperta della proprietà transitiva: se il
bastoncino A è più grande di B e il bastoncino B è
più grande di C allora il bastoncino A è più grande
del bastoncino C.
► Queste nuove capacità del pensiero permettono al
bambino di: classificare la realtà, di disporla in
serie, di imparare il concetto di numero e di
compiere operazioni aritmetiche.
Lo stadio delle operazioni formali: 12
anni in poi
►Il
periodo del pensiero formale o
ipotetico deduttivo;
►Ora il ragionamento si basa su ipotesi e
il pensiero logico diventa sempre più
complesso;
Lev Semënovič Vygotskij
fondatore della scuola Storico-Culturale
► Lev
Semënovič
Vygotskij (1896 –
1934);
► È stato definito il
«Mozart della
psicologia»;
► Possiamo identificare
tre fasi che hanno
caratterizzato l’attività
scientifica di Vygotskij.
Lev Semënovič Vygotskij
►
►
►
In una prima fase, dal 1915 e il 1927, Vygotskij si occupò
principalmente di critica letteraria e Psicologia dell’arte e
iniziò ad interessarsi all’applicazione della psicologia
nell’educazione;
In una seconda fase, dal 1928 al 1931, da Vygotskij
affrontò il problema della storicità delle funzioni psichiche con
una serie di analisi critiche sulle teorie fisiologiche e
psicologiche del tempo. L’opera più rilevante di questo
periodo è la monografia Storia dello sviluppo delle funzioni
psichiche superiori, terminata di scrivere nel 1931.
Nell’ultima fase, dal 1932 al 1934, Vygotskij si occupò di
varie tematiche di psicologia, in particolare delle emozioni.
Una monografia che ha avuto recente pubblicazione è Teoria
delle emozioni (1982). Fra le più importanti opere pubblicate
dopo la sua morte: Pensiero e linguaggio (1934), il
capolavoro di Vygotskij.
Differenze tra Vygotskij
e Piaget
►
1.
2.
Vygotskij critica le fondamenta della teoria di
Piaget minandone i due assi portanti:
Per Piaget lo sviluppo dell’individuo procede
dall’individuale al socializzato. Il bambino, per
Piaget, è inizialmente un essere individuale
“egocentrico” con il tempo impara ad essere un
essere socializzato;
Per la formazione del pensiero è fondamentale lo
sviluppo del sistema nervoso del bambino e
secondariamente l’azione educativa e culturale
Vygotskij
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Il bambino è un essere fondamentalmente socievole e
scopre precocemente che le parole e i gesti hanno una
funzione pragmatica, ovvero: servono per comunicare
un’intenzione;
Il linguaggio sin dalle sue prime manifestazioni, nasce
come linguaggio sociale: la sua funzione primaria è subito
la comunicazione, il contatto sociale;
Esempio quando nasce il gesto dell’indicare verso i 2 anni
di vita.
Es.: “Il bambino cerca di afferrare un oggetto; non
riuscendoci, inizia con le mani a protendersi verso questo.
Il suo comportamento viene interpretato dagli adulti con
intenzionalità e gli viene dato l’oggetto. Il bambino scopre
che esiste una relazione tra indicare e l’ottenere l’oggetto.”
Scopre precocemente l’uso dei simboli per la
comunicazione
Vygotskij e la funzione del linguaggio
egocentrico
► Qual
è la funzione del linguaggio? Il Linguaggio è
lo strumento che modella e da un ordine logico al
flusso dei pensieri;
► Il linguaggio egocentrico (a partire dai 3 anni circa
fino ai 6 circa) per Vygotskij, contrariamente a
quanto pensava Piaget, mantiene una funzione
sociale;
► Il linguaggio egocentrico (linguaggio ad alta voce)
ha lo scopo di condurre un ragionamento, mettere
ordine nella coscienza e dirigere un’azione.
Da linguaggio egocentrico a
linguaggio interiore
Per il bambino il linguaggio egocentrico ha lo
scopo di metterlo in contatto con i propri stati
mentali, mettere ordine nei suoi pensieri e nelle
sue azioni;
► La fase successiva è il linguaggio interiorizzato
( dai 4 – 6 circa fino a completarsi verso i 7 anni
circa), in questa fase il bambino è più consapevole
di sé come distinto dagli altri ed usa il linguaggio
per riflettere su se stesso e sui problemi che
incontra
►
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