tutta la sezione finale, quella che comprende la narrazione della morte e dei miracoli 'post-mortem', presenta dei problemi di attribuzione, complicati dada impossibidtà di ricostruire l'ordine originario degU episodi narrati. Infatti d Pecci trovò neda trascrizione secentesca fatta dal canonico De Blasiis una sistemazione assolutamente irrazionale dei paragrafi finad (55-63; è da notare che neda copia del De Blasiis non esiste alcuna divisione in capitoli e paragrafi), per cui il Pecci pensò di riordinare gli episodi secondo una successione più plausibde (20). A nostro parere non si può accettare la successione del De Blasiis, perché è tanto caotica da non potersi giustificare nemmeno come il frutto di una serie di aggiunte al testo originario della Vita (21). Vi è come terza possibdità l'ordine dato ned'edizione pure secentesca ded'abate Giordano — e quindi dei Bodandisti — che, neda sostanza, è molto vicino a quedo del Pecci (22). Ma non è da escludere che d Giordano, amante dede simmetrie interne e facile agli interventi sul testo, possa aver dato un proprio ordine agli episodi (23). A complicare ulterioremente il quadro contribuisce la Vita metrica, composta dado stesso De Blasus, neda quale la sequenza degU ultimi episodi corrisponde a queda pubbdcata dal Giordano e non a queda che egd stesso aveva trascritto dal codice materano (24). (20) Cfr. Vita, p. VII. (21) La corrispondenza tra l'ordine del De Blasiis e quello imposto dal Pecci, utilizzando i numeri di paragrafo della edizione del Pecci, è la seguente: 54, 55, 57, 62, 63, 60, 6 1 , 56, 58, 59. Si tratta di una successione assolutamente casuale ed incorgruente, cosicché il paragrafo 60 si apre con l'affermazione «scripturus primum quod post obitum.... Ioannis miraculum ad sacras eius reliquias Dominus fecerit » e prosegue con la narrazione dei fatti relativi alla elezione del suo primo successore Giordano, mentre nei passi precedenti si era già parlato di miracoli compiuti da Giovanni subito dopo la morte, dando l'impressione di un trascorrere di anni; con il paragrafo 60 si torna invece bruscamente ai primi giorni dopo la morte del fondatore, con un salto logico e cronologico. (22) In pratica le due edizioni differiscono solo per la inversione dei paragrafi 56 e 57. (23) L'unico caso di chiara interpolazione da parte del Giordano è quello del paragrafo 8 (Vita, p. 11 nota), dove l'abate verginiano mutò completamente il testo aggiungendo parti riassunte dalla Legenda, relative all'incontro tra Guglielmo e Giovanni sul lago Laceno, in modo da dare maggiore risalto ala figura del fondatore di Montevergine. (24) Roma, Bibl. Alessandrina, cod. 93, ce. 1030-1057, pubblicata poi in appendice alla Vita dal Giordano (ed. cit.).